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Tipologie e caratteristiche

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Tipologie e caratteristiche
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Armillariella
mellea
• Chiodino
• Agarico color miele
Buono
Boletus aereus
• Bronzino
• Porcino nero
Eccellente
Boletus satana
• Boleto satana
• Porcino malefico
Velenoso
pugliasalute
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Tempi di raccolta
Habitat
È uno dei funghi più
noti. Il nome deriva
dal latino “melleus”,
color miele, per
l’aspetto appunto.
Cresce a cespiti, ha il
cappello opaco e nei
soggetti più giovani è
a forma di chiodino.
Le lamelle sono di
colore chiaro, rosa
ocra nell’adulto.
Il gambo è quasi
sempre curvo il cui
colore va dal giallo al
bruno.
Carne chiara, tenace
nel gambo e cedevole
nel cappello; dopo
l’assaggio lascia un
sapore acido. Con la
cottura assume
colorazione nerastra.
Si può conservare
sott’olio e sott’aceto.
Non consumare crudo.
Cresce da giugno fino
a novembre.
Cresce sui tronchi
degradati delle
aghifoglie e latifoglie;
sfrutta inoltre resti di
legno nascosti, lontano
dalla pianta.
Dal latino “ aes- aeris”,
bronzo, si riconosce
infatti per il colore
bruno scuro del
cappello e per un
reticolo color brunastro
sul gambo. Il cappello
carnoso può assumere
forma convessa,
irregolare, dalla
superficie vellutata.
L’imenio è formato da
tubuli fitti e lunghi, di
colore biancastro
tendente al giallo.
Il gambo è massiccio,
panciuto.
Carne compatta,
bianca, immutabile. È
uno dei funghi
migliori, dalle
eccellenti qualità
organolettiche. È
ottimo in qualunque
maniera lo si cucini e,
data la dimensione e
del cappello e del
gambo, ha un’ottima
resa.
Cresce da maggio a
novembre, ma nelle
regioni più calde la
raccolta si prolunga
fino ai mesi invernali.
Cresce solo in boschi
di latifoglia, quali
castagni, querce e
faggi.
È l’unico che gode, a
ragion veduta, della
fama di fungo
velenoso tra i Boleti.
Viene spesso confuso
con altri funghi per il
colore bluastro della
carne, ma è un errore
commesso dai meno
esperti.
Il cappello è
rotondeggiante,
carnoso, di colore
chiaro camoscio.
L’imenio presenta i
pori tendenti al rosso,
ma nel fungo adulto si
possono notare zone
giallastre.
Il gambo è panciuto,
piuttosto corto, di
colore giallo.
La carne è biancastrogrigia. Si macchia di
blu al contatto e al
taglio.
Provoca un
avvelenamento a
livello
gastrointestinale, ma
non gravissimo.
Meglio starne lontani.
- quarantatre -
Il periodo di diffusione
va da luglio ad ottobre,
tuttavia è piuttosto raro
trovarne.
Cresce su suoli
calcarei, sotto boschi
di latifoglia, castagni,
querce o simili. Ama
inoltre i terreni caldi.
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Boletus boudieri
• Boleto di Boudier
Commestibile
Boletus granulatus
• Boleto granuloso
Commestibile
Boletus regius
• Boleto reale
• Porcino giallo
a cappello rosa
Ottimo
pugliasalute
Tempi di raccolta
Habitat
È un Boletus piuttosto
comune nella zona
mediterranea e spesso
viene scambiato con
altri della famiglia.
Il cappello è
rotondeggiante,
convesso, quasi
spianato, molto
viscido; ha un colorito
che va dal biancastro
al bruno rossiccio.
L’imenio è giallo e i
pori sono piuttosto
grandi.
Il gambo è molto
corto e decorato da
punteggiature
brunastre su fondo
chiaro.
La carne è compatta,
bianca, un poco gialla
nel tratto sottoimenale.
Ha sapore gradevole
e può essere preparato
in vari modi.
Si può trovare fino al
tardo autunno ed
anche nella stagione
invernale, considerato
il clima mite delle
zone in cui si diffonde.
Preferisce i litorali
marittimi e si trova
sotto i pini di queste
zone.
Ha un aspetto piuttosto
variabile a seconda
della zona dove cresce.
Il suo nome deriva dal
latino “granulatus”,
granulato, per il
gambo punteggiato.
Elementi distintivi
sono la cuticola del
cappello
completamente
asportabile e presenta
sovente goccioline
lattiginose, bianche.
Il cappello assume
prima una forma
convessa e poi piana,
dal colore giallo fulvo
rossastro.
L’imenio è giallo
zolfo con pori molto
piccoli.
Il gambo è molto
regolare, giallastro.
La sua carne è gialla,
non cambia di colore
e diventa subito molle.
È preferibile
consumare esemplari
giovani, poiché il
fungo adulto è di
frequente invaso da
larve. Ha discrete
qualità organolettiche
e si presta a varie
destinazioni culinarie.
Compare già nel mese
di maggio ed è
possibile che fruttifichi
fino al tardo autunno,
perciò vanta una lunga
stagione di crescita.
Cresce sotto i pini a
due aghi; in particolare
si stabilisce in simbiosi
con il pino silvestre e
il pino trobo. Può
crescere a gruppi o
formare cerchi.
Decisamente un fungo
sovrano.
Il suo cappello è color
rosa, talvolta molto
intenso, opaco,
ricoperto da lieve
peluria.
L’imenio è, nel fungo
adulto, di colore giallo
intenso, con tendenza
a diventare più scuro.
Il gambo è giallo
limone su tutta la
superficie ed è
piuttosto consistente.
La carne è gialla in
ogni sua parte, soda e
compatta. Non si
macchia di blu, se non
molto lievemente al
taglio e presenta
sapore di nocciola. Va
bene qualunque tipo di
preparazione ed inoltre
si presta alla
conservazione sott’olio
e sott’aceto, nonché
all’essiccazione.
Caratterizzato da una
stagione micologica
che va da maggio a
settembre è una specie
piuttosto diffusa.
Si sviluppa nei boschi
di latifoglia e
preferisce il terreno
calcareo.
È stato anche
rinvenuto sotto piante
di faggio, quercia e
betulla, sia in gruppetti
che solitario.
- quarantaquattro -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Boletus luridus
• Boleto lurido
Commestibile
Boletus badius
• Boleto baio
Commestibile
pugliasalute
Tempi di raccolta
Habitat
Può presentare
dimensioni notevoli e
fa parte di quel gruppo
di Boletus la cui carne
al taglio cambia
colore. Deriva il nome
dal latino “ luridus”,
lurido, sporco, per il
suo aspetto.
Il cappello presenta
colore ocra- bruno
olivastro, dalla forma
emisferica o bombata,
con superficie
vellutata.
L’imenio è costituito
da tubuli olivastri dai
pori di color rosso
piuttosto carico.
Il gambo risulta
essere giallastro
ricoperto da una
reticolatura rossa.
La carne è chiara o
giallina, rossa sul
fondo del gambo.
Diventa subito blu al
taglio.
Il fungo è sì
commestibile, ma solo
se ben cotto. Il sapore
è tendente al dolce e
presenta un odore
piuttosto
insignificante. Il
consiglio è di
prepararlo negli stessi
modi utilizzati per gli
altri Boleti.
Cresce
abbondantemente in
tutto il periodo più
classico della raccolta,
vale a dire dalla tarda
primavera al tardo
autunno.
È un fungo che si
adatta a qualsiasi
habitat, dalle alture
alla pianura e sotto
qualunque essenza
arborea.
Prende il nome dal
latino “badius”, color
marrone. Può essere
scambiato con uno del
gruppo dell’edulis a
carne immutabile. lo
si può distinguere
grazie alla tendenza
della carne di
macchiarsi di blu sia
al taglio che alla
pressione.
Il capello è abbastanza
carnoso, la cui
superficie col clima
umido si presenta
viscida, mentre col
clima secco è asciutta
e vellutata.
L’imenio è costituito
da tubuli lunghi,
bianco- giallastri che,
alla pressione si
tingono di verde- blu.
Il gambo ha spessore
variabile ma si
caratterizza per il
disegno longitudinale
che lo orna.
La carne è biancastrogialla, di colore
mutabile. Interessanti
le qualità
organolettiche; da
prediligersi però il
fungo più giovane.
Vanno bene con
qualunque ricetta e
possono anche essere
essiccati. Emana un
odore dolce, fruttato.
La stagione di crescita
coincide con la
stagione micologica,
quindi va dall’estate
all’autunno.
Cresce
indifferentemente
nei boschi di
aghifoglia o di
latifoglia, ma pare
prediligere i terreni
acidi.
- quarantacinque -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Clitocybe inversa
• Clitocibe inversa
• Clitocibe a
margine involuto
Commestibile
Clitocybe gibba
• Imbutino
• Agarico
imbutiforme
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Tempi di raccolta
Habitat
Molto comune, si
riconosce soprattutto
per il tipico colore
rosso mattone.
Il cappello si presenta
piatto, concavo al
centro, con il margine
arrotolato; il nome
deriva infatti dal latino
“inversus”, rovesciato
involuto, per via
dell’orlo.
Le lamelle sono
annesse al gambo,
molto fitte e sottili, di
colore bianco.
Il gambo è piuttosto
corto con colore simile
o leggermente più
chiaro del cappello.
La carne è bianca,
talvolta con sfumature
rossicce. L’odore che
emana è un po’ acido
ed il sapore non ha
niente di particolare,
perciò non ha
caratteristiche
organolettiche di
rilievo. Con la cottura
inoltre, diventa un po’
amarognolo.
Si presenta in tarda
estate e può
prolungarsi per tutto
l’autunno.
Comune in diversi
habitat, ha un modo di
crescere piuttosto
caratteristico: i cespi
infatti si susseguono
uno all’altro a formare
dei cerchi più o meno
regolari definiti
“cerchi delle streghe”.
È senz’altro un fungo
molto comune.
Il cappello è
chiaramente a forma
d’imbuto. Ha colore
beige e la superficie
liscia, quasi brillante.
Le lamelle sono
abbastanza fitte e di
colore bianco.
Il gambo è a sezione
cilindrica, ingrossato
alla base.
La carne emana un
tipico odore di
mandorle amare. Ha
una consistenza
tenace, quasi fibrosa
nel gambo. Abbisogna
di una cottura
piuttosto prolungata
data la tenacia della
sua carne.
Presenta una stagione
micologica che
principia a giugno per
terminare a novembre.
Cresce diffusamente
su tutto il territorio
italiano ed ha un
habitat assolutamente
eterogeneo. Si
sviluppa in folti gruppi
oppure ad individui
molto ravvicinati.
Tra le Clytocibe si
caratterizza per le sue
notevoli dimensioni.
Il nome deriva dal
latino “nebula”,
nebbia. È inoltre
riconoscibile per il
cappello di colore
grigio-brunastro,
liscio, inizialmente
ricoperto da una
pruina biancastra.
Le lamelle sono fitte
e sottili, di color
bianco- crema.
Il gambo è anch’esso
di colore grigio,
piuttosto robusto e si
presenta rigonfiato
alla base.
La carne è bianca,
caratterizzata da un
odore forte che ne fa
una specie non
proprio apprezzata da
tutti. Ad ogni modo è
preferibile consumare
individui giovani in
quanto è fungo
soggetto all’invasione
di larve.
Consigliata sia la
conservazione
sott’olio che quella
sott’aceto.
Come si può evincere
dal nome scientifico,
è un fungo che
compare con le prime
nebbie. Cresce da
settembre fino a
novembre.
Si adatta bene ai
diversi ambienti,
tuttavia preferisce i
boschi di latifoglia e
aghifoglia. Cresce
solitamente in grandi
gruppi.
Commestibile
Clitocybe
nebularis
• Agarico nebbioso
• Agarico d’autunno
Commestibile
pugliasalute
- quarantasei -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Lactarius
Sanguifluus
• Lapacendro
a lattice color vino
Buono
Lepiota procera
• Parasole
• Ombrellone
• Mazza da tamburo
• Bubbola Maggiore
Ottimo
pugliasalute
Tempi di raccolta
Habitat
Come indicatoci dal
nome volgare, questo
Lactarius è
contraddistinto dal
lattice color vinaccia
( ma anche il latino ci
viene in soccorso,
prende infatti il nome
da “ sanguifluus”, che
fluisce sangue).
Il cappello ha una
forma convessa con
al centro una
depressione. Si
presenta con la
superficie liscia e
lucida.
Le lamelle sono scure,
pressappoco dello
stesso colore del
cappello.
Il gambo è cilindrico,
dal colore simile al
cappello e presenta
grinzature
longitudinali.
La carne si presenta
biancastra e tende a
colorarsi di verde. Ha
un sapore amaro ed un
odore delicato. Si
consiglia di cucinarlo
in padella, intero o alla
graticola.
Appare nel sottobosco
a stagione inoltrata, in
estate o in autunno.
È chiara le preferenza
di questa specie per il
terreno occupato dai
pini, con
caratteristiche
calcaree. Lo si può
trovare solitario o in
gruppi.
È senza dubbio uno
dei funghi più noti.
Prende il nome dal
latino “procerus”, alto,
slanciato.
Il cappello si presenta
inizialmente chiuso sul
gambo, per poi aprirsi
ad ombrello. Ha una
decorazione a squame
brune.
Le lamelle sono molto
fitte e larghe tra loro,
inizialmente bianche,
poi più scure.
Il gambo, cavo e
fibrilloso, è percorso
per la sua lunghezza
da bande screziate
brune. S’ingrossa alla
base e porta un
caratteristico anello
fioccoso alla sommità.
La carne è bianca e
molto gustosa e col
taglio tende al rosato.
Riconoscibili il gusto
e l’odore di nocciola.
La parte utilizzata è
solo il cappello, in
conseguenza del fatto
che il gambo è fibroso.
La stagione di crescita
è comprensiva
dell’estate e
dell’autunno.
È una specie che
sembra preferire i
terreni acidi e le zone
erbose. Si può trovare
isolata ma anche in
gruppo.
- quarantasette -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Lycoperdon
furfuraceum
• Vescia forforacea
Tempi di raccolta
Habitat
Di taglia molto ridotta,
è decorato da una
leggerissima
spolveratura
forforacea.
L’individuo giovane
presenta la sommità
un po’ rosata, per poi
diventare rossiccia. La
forma ricorda quella
di una pera o di una
lampadina.
È una specie che va
consumata solo se è
giovane e ci si deve
fidare solo della carne
distintamente bianca.
Si sviluppa nel corso
di un periodo piuttosto
lungo, mediamente da
luglio a novembre.
Cresce in gruppi
oppure isolatamente e
l’habitat che preferisce
è quello costituito da
terreni poveri, sabbiosi
e dai pascoli aridi.
Data la sua
caratteristica di fungo
adatto a crescere su
sostanze organiche in
decomposizione
(saprofita), può essere
coltivato. Ha il
cappello
rotondeggiante di
sovente chiuso sul
gambo (soprattutto
nell’individuo
giovane).
Le lamelle cambiano
gradualmente colore
passando dal rosa al
brunastro.
Il gambo ha forma
cilindrica, è bianco e
presenta un anello
rivolto verso il basso.
La carne è bianca con
leggere sfumature
rosate. Non si può dire
che abbia odore o
sapore particolarmente
caratteristici, anzi è
piuttosto sciapo. Viene
spesso prediletto
l’utilizzo crudo del
fungo, con olio e sale.
Il fatto che sia
coltivabile fa sì che sia
disponibile tutto
l’anno. Tuttavia allo
stato selvatico lo si può
trovare dalla
primavera all’autunno.
Fruttifica in prati
concimati ed in luoghi
particolarmente ricchi
di materiali organici
(vedi terreni dediti al
pascolo del bestiame).
È, tra le Russula, una
specie di taglia grande.
Il nome risale al latino
“delicor”, privo di
umore, per l’assenza
di latice.
Il cappello assume
una forma piuttosto
variabile, spianato o
arrotondato, incavato
al centro. Ha un colore
bianco ocra.
Le lamelle sono
abbastanza larghe ed
hanno un colore
biancastro o crema;
con l’età si scuriscono.
Il gambo è corto, di
colore bianco e
decisamente robusto.
La carne è bianca ed è
inconfondibile l’odore
di pesce che emana. È
molto consistente e
dura, infatti va cotta a
lungo.
La crescita oscilla
dalla fine della
primavera fino a tutto
l’autunno.
È un fungo piuttosto
comune
e può fiorire sotto
qualunque tipo di
pianta. Non è raro
imbattersi in gruppi di
funghi, ma non è la
regola.
Commestibile
Psaliota bispora
• Agarico bisporo
• Champignon
• Prataiolo
Commestibile
Russula delica
• Colombina
bianca comune
Commestibile
pugliasalute
- quarantotto -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Russula
emetica
• Colombina rossa
Tossico
Russula integra
• Colombina
color cuoio
Commestibile
Russula roseipes
• Colombina
a gambo rosato
Commestibile
pugliasalute
Tempi di raccolta
Habitat
La crescita avviene sia
nei boschi di latifoglia
che di conifera,
laddove ci siano tratti
muscosi.
Dal greco emetikos,
che fa vomitare,
deduciamo che si tratta
di un fungo tossico,
può infatti provocare
sindromi
acroresinoidi (ovvero
solo a livello
gastroenterico).
Riconoscibilissima dal
colore rosso del
cappello, che si
presenta convesso e un
po’ depresso al centro.
Le lamelle sono di un
bianco candido e fitte.
Il gambo si sviluppa
cilindrico, bianco, di
leggera consistenza.
La carne è bianca,
dall’odore di frutta,
molto amara. Non è
raro imbattersi in
consumatori di questa
specie che è sì tossica,
ma non mortale. Ad
ogni modo è meglio
astenersi dal consumo.
Il periodo di crescita
individuato va da
luglio a novembre.
È molto affine con le
altre specie velenose
di Russula. Dal latino
“integer”, integro, per
le lamelle integre, non
interrotte. Ha però il
cappello che presenta
un colore oscillante tra
il giallo ocra e il
bruno- cuoio; di forma
convessa.
Le lamelle sono
bianche tendenti al
giallo, abbastanza
larghe.
Il gambo, biancastro,
s’ingrossa dall’alto
verso il basso ed è
piuttosto duro.
La carne è bianca e
soprattutto ha una
buona resa. Presenta
un sapore di nocciola
e si presta a varie
preparazioni.
Il periodo di crescita
abbraccia i mesi che
vanno da luglio ad
ottobre.
Cresce diffusamente
in zone montagnose,
infatti preferisce
habitat quali boschi di
abete rosso e bianco e
terreni di natura
calcarea.
È una Russula non
proprio comune e
inoltre è possibile
confonderla con le
altre.
Il cappello è
inizialmente regolare,
con il margine
arrotondato e il centro
concavo. Ha una
superficie liscia,
viscosa, leggermente
vellutata.
Le lamelle sono gialle,
abbastanza larghe e
fitte.
Il gambo è ingrossato
dall’alto verso il basso,
bianco e cilindrico.
La carne ha una
consistenza
abbastanza compatta,
è di colore bianco e
non presenta odori
caratteristici. Ha un
sapore dolce. Grazie
alla sua buona resa,
viene molto
apprezzato in cucina
per svariate
preparazioni.
La crescita è continua
nel periodo che va
dall’estate al primo
autunno.
L’habitat ideale è
quello delle pinete,
prevalentemente dei
territori a settentrione.
- quarantanove -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Tempi di raccolta
Habitat
Predilige di gran lunga
i boschi umidi di
conifere dove
fruttifica anche
abbastanza numeroso.
L’elemento
caratterizzante di
questa specie è il fatto
che sia il gambo, che
le lamelle, che il
cappello tendano a
diventare color grigio
scuro.
Il cappello è
arrotondato, poi più
aperto, dal colore
rossiccio.
Le lamelle sono
inizialmente color
crema.
Il gambo è cilindrico,
in principio bianco.
La carne è molto
cedevole e bianca. Si
consiglia di optare per
la consumazione degli
esemplari più giovani.
In cucina va bene
l’uso nel misto di
funghi.
Si può trovare questa
specie nei mesi da
luglio a ottobre.
Prende il nome dal
latino “terreum”,
terreno, color terra, per
• Tricoloma color terra il colore. È una specie
• Moretta
piuttosto piccola.
Rispetto ai suoi simili
si differenzia in quanto
non ha il classico
odore di farina.
Il cappello è
leggermente
campanulato.
Le lamelle sono
bianco grigie, non
molto fitte.
Commestibile Il gambo è a sezione
cilindrica, bianco e
pressoché cavo.
La carne è bianca,
praticamente inodore.
Viene spesso
consumato crudo;
qualora si opti per la
cottura, è indicato nei
piatti misti.
Si sviluppa in periodi
piuttosto inoltrati
rispetto alla norma e
nei climi più miti, può
fare capolino anche
d’inverno.
Cresce gregario in
terreni coltivati ad
aghifoglie, in
particolare ama il pino.
È un fungo molto noto.
Prende il nome dal
latino “cibarius”,
commestbile. I
caratteri grazie ai quali
lo si può subito
riconoscere sono il
colore giallo e la forma
particolare.
Il cappello presenta
forma molto irregolare
ed un colore prossimo
al giallo oro o
aranciato.
L’imenio è costituito
da nervature basse,
grosse, pluralmente
biforcate.
Il gambo assume lo
stesso colore del
cappello ed è piuttosto
corto, pieno e sodo.
La carne è bianca o
leggermente giallastra,
molto compatta, un
po’ fibrosa anche dopo
la cottura. Motivo per
cui non se ne consiglia
l’essiccamento.
Ottimo da conservarsi
sott’olio o sott’aceto.
Solitamente è possibile
trovarlo tra la
primavera e l’autunno.
Può essere ritenuto un
fungo ubiquitario,
escludendo i luoghi
acquitrinosi.
Russula vinosa
• Colombina vinata
a gambo grigio
Commestibile
Tricholoma
terreum
Cantarellus
cibarius
• Cantarello cibario
• Gallinaccio
• Finferlo
Eccellente
pugliasalute
- cinquanta -
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Pleurotus eryngii
• Cardarello
• Cardoncello
Ottimo
Pleurotus eryngii
var. ferulae
• Fungo della ferula
• Orecchione
• Cardolino
Ottimo
Amanita
phalloides
• Amanita falloide
• Tignosa verdognola
Mortale
pugliasalute
Tempi di raccolta
Habitat
Ama i luoghi di una
certa altitudine. Cresce
solitamente, isolato o
cespitoso, tra i resti di
Eringio marcescente
(ved. il nome latino),
sia nei pascoli che
negli incolti rocciosi.
È un fungo di piccola
taglia. Presenta il
cappello dapprima
convesso, poi con
depressione al centro;
il colore può variare
dal biancastro al
nocciola al bruno
scuro.
Le lamelle sono
bianco- grigiastre dai
riflessi ocracei, non
molto fitte.
Il gambo presenta il
colore delle lamelle; è
sodo e pieno.
La carne è bianca,
soda, dal colore
immutabile. Ha una
buona resa nella
cottura e lo si può
conservare in varie
maniere, ottima la
conservazione
sott’olio.
Si sviluppa durante la
primavera e l’autunno
tuttavia, se le
condizioni climatiche
lo permettono, è
possibile raccoglierlo
anche in estate e in
inverno.
Molto spesso è
possibile confonderlo
col Cardoncello e in
Sardegna viene
considerato “il fungo
per eccellenza”. Le
stesse caratteristiche
morfologiche sono
vicine alla specie
analizzata sopra. Solo
il cappello solitamente
si presenta di maggiori
dimensioni.
Le lamelle decorrono
dalla parte inferiore.
Il gambo è consistente
e spesso decentrato.
La carne è così
compatta e soda, che il
fungo viene spesso
definito “fungo di
carne”. Viene cotto alla
brace, ma è
buonissimo anche in
bianco e trifolato.
Cresce, in quantità
piuttosto limitate, sia
in autunno che in
primavera.
Risulta essere un
fungo di dimensioni
mediamente grandi.
Prende il nome da
“phallus”, cioè fallo,
per la sua forma nel
primo sviluppo.
Il cappello, dapprima
chiuso, poi aperto, ha
un colore tendente
all’olivastro, un po’
brillante.
Le lamelle sono
bianche, con tendenze
al verdastro e larghe.
Il gambo è bianco
screziato di verde e si
presenta ingrossato
dall’alto verso il basso
dove si allarga,
rigonfiato a bulbo.
La carne non emana
odori particolari, se
non quando il fungo si
avvia a marcescenza.
È senza ombra di
dubbio il fungo più
pericoloso, la cui
ingestione ha, nella
quasi totalità dei casi,
come esito la morte.
Si sviluppa da giugno
a novembre, perciò
occorre stare in allerta
per tutta la stagione
d’interesse per i
cercatori.
- cinquantuno -
Si sviluppa in
continuità con le radici
della ferula, una
Ombrellifera selvatica,
tipica dei climi caldotemperati. Crescono in
cespi, anche in cerchio,
sotto muretti a secco o
in mezzo ai campi.
Manifesta preferenze
per latifoglie, querce,
castagni, sebbene il
nocciolo pare essere la
sua pianta prediletta.
È comunque facile
imbattersi in questa
specie, quindi …
ACHTUNG!!!
novembre 2004
A L I M E N TA Z I O N E
Tipologie e caratteristiche
Come riconoscerlo Caratteristiche
organolettiche
Amanita
caesarea
• Amanita Cesarea
• Ovulo buono
• Amanita panterina
• Tignosa bruna
Tossico
Amanita
muscaria
• Ovolo malefico
• Tignosa rossa
• Ovolaccio
Velenoso
pugliasalute
Habitat
È ritenuto tra i funghi
più buoni e più belli.
Il cappello è molto
carnoso e di forma
emisferica. Dal colore
brillante che oscilla dal
rosso vivace al giallo
oro.
Le lamelle col tempo
si colorano di giallo
oro e sono molto fitte.
Il gambo, dotato di un
carnoso anello, assume
la colorazione delle
lamelle.
La carne si presenta di
colore bianco,
piuttosto tenera. Già i
Romani la
consideravano una
leccornia (Caesareus
per altro deriva dai
Cesari, quindi
imperiale). Quando si
sfalda odora di uova
marce. È
particolarmente
saporito consumato
crudo, in insalata con
scaglie di parmigiano.
Per la cottura si
consiglia di optare per
il trifolato.
Lo si può trovare sia
in estate che in
autunno, da fine
giugno a ottobre.
Molto diffuso nelle
zone mediterranee.
Cresce nei boschi
soleggiati di querce, di
faggi e di castagni.
Tuttavia non si può
escluderne la presenza
sotto pini e abeti. Ama
i terreni silicei.
Ci si riferisce ad una
tipologia di fungo
altamente tossico, che
provoca un tipo di
avvelenamento
neurotropico piuttosto
grave. Presenta il
cappello di forma
spianata e dal colore
bruno-nerastro
lievemente maculato
(il nome deriva dal
latino “pantherinus”,
relativo appunto alla
pantera).
Le lamelle sono
bianche, ineguali e
distanziate.
Il gambo è liscio,
bianco, prima farcito
poi cavo. Presenta un
anello basso, fragile,
talvolta appena
impercettibile.
La carne è bianca,
poco consistente,
piuttosto umida.
Emana un lieve odore
di radice. Ad ogni
modo, come già
accennato, l’ingestione
di una quantità elevata
può provocare
avvelenamenti di una
certa gravità,
pertanto…a buon
intenditor, poche
parole!
Si sviluppa da luglio
fino a novembre,
perciò per quasi tutta
la stagione micologica.
Questo fungo è
reperibile nei boschi di
latifoglia e aghifoglia,
manifestando
preferenze per terreni
acidi e sabbiosi.
Da “muscarius”,
pertinente alle mosche,
per le sue proprietà
moschicide. Dotato di
un capello color rosso
vivo, punteggiato di
bianco, è un fungo di
taglia non proprio
piccola.
Le lamelle sono
larghe, bianche o
leggermente giallastre.
Il gambo è anch’esso
bianco- giallastro, un
po’ fioccoso, con
anello vistoso e
ricadente .
La carne è bianca e
non presenta odori o
sapori particolari.
Provoca intossicazioni
gravi di tipo
neurotropico, pertanto
se ne sconsiglia
assolutamente il
consumo. Attenzione
a non prestare fede alla
credenza secondo la
quale togliendo la
cuticola dal cappello il
fungo diventa innocuo:
è del tutto falsa!
Cresce lungo tutta la
stagione micologica;
più diffusamente tra
agosto e novembre.
Si moltiplica in ogni
habitat, sia sotto
latifoglia che
aghifoglia.
Eccellente
Amanita
pantherina
Tempi di raccolta
- cinquantadue -
novembre 2004
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