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EMITTENTI FUORILEGGE - cnt

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EMITTENTI FUORILEGGE - cnt
IN
QUESTO
NUMERO
- DTT: LCN, situazione immutata, emittenti fuorilegge
- DTT: LCN, alla conquista delle posizioni 8 e 9
- TV: aspettando l’Euroamnistia
- FREQUENZE: dividendo interno, l’audizione del CNT-TPD
- TV Locali: interessamento del MISE-Com vero o falso?
Settimanale di informazione sul settore
radiotelevisivo dell’Associazione
Coordinamento Nazionale Televisioni
Terzo Polo Digitale
Anno VII N. 24 del 15/06/2013
- FREQUENZE: il nodo cruciale delle interferenze
- ASCOLTI: Tv Sat-Dtt non generaliste, i dati di maggio 2013
- TV: la crisi del settore, il clamoroso caso della Grecia
- AGCOM: gli adempimenti del ROC con la CNS
- NEWS in breve: vandalismo su impianti in Toscana
NUMERAZIONE DEI CANALI SUL TELECOMANDO (LCN)
EMITTENTI FUORILEGGE
SITUAZIONE IMMUTATA NONOSTANTE L’ANNULLAMENTO DELLA NORMATIVA
Nulla di fatto sul fronte sempre bollente dell’LCN, quello che attribuisce
ad ogni emittente una posizione sul telecomando. Una posizione che
può valere la fortuna o la fine di un’emittente, a seconda se sia tra le
prime oppure fanalino di coda. E’ clamoroso come dopo tanti mesi
siamo ancora al nulla, sia come nuova normativa (iter interminabile
ancora in corso) sia come situazione attuale che è praticamente
immutata. “…al fine di ridurre tale problematica conseguenza
dell’annullamento in questione, è necessario che, in osservanza
del principio del buon andamento, l’AGCOM medio tempore adotti,
con l’urgenza del caso, ogni misura transitoria ritenuta utile allo
scopo di consentire l’ordinata fruizione della programmazione televisiva da parte degli utenti e
degli operatori del settore”. Questo scrivevano i giudici del Consiglio di Stato nella sentenza di
annullamento della delibera AGCom 366/10/CONS che regolamentava l’LCN). Ebbene, sia AGCom
che MISE-Com hanno eluso la pronuncia (che ben evidenziava il carattere di urgenza di intervento) e
l’intervento in urgenza per inibire alle emittenti il posizionamento illegittimo (vedi MTV e DeeJayTV
espressamente dichiarate “a carattere musicale’ dagli stessi giudici del Consiglio di Stato).
OLTRE AI RITARDI PER LA NUOVA NORMATIVA
PERSISTE ANCHE LA MANCATA INIBIZIONE
Come accennammo nello scorso numero, ad aggravare la situazione ci sono, poi, specifiche realtà
regionali di gravità inaudita. E’ il caso della Campania, che si distingue sempre per l’alto grado di
illegalità e del forte legame con la criminalità organizzata. Se la regione, infatti, è ben nota alla
cronaca per i numerosi atti di pirateria dell’etere che in passato hanno visto editori-banditi occupare
senza scrupolo frequenze assegnate legittimamente ad altri operatori, oggi nella stessa Campania si
assiste all’occupazione abusiva anche delle posizioni sul telecomando.
Alcune emittenti, infatti, continuano ad occupare illegalmente posizioni strategiche nella fascia 10-19
(assegnazioni, peraltro, poi bocciate dalle sentenze del TAR e Consiglio di Stato). Tali emittenti,
pur essendo sotto processo o già condannate per truffa per l’ottenimento di punteggi ai fini delle
graduatorie Co.Re.Com (che come noto sono riferimento per l’assegnazione dei contributi e delle
posizioni LCN), non hanno subìto alcuna inibizione continuando non solo a trasmettere regolarmente
ma anche ad avere migliori posizioni LCN rispetto alle tv che hanno rispettato la legge e che oggi
pagano giorno dopo giorno, mese dopo mese, danni incalcolabili sotto il profilo economico e di
immagine.
Il fatto grave è proprio la mancanza di intervento per il ripristino della legalità. Come lo era per le
frequenze, con eccessiva macchinosa burocrazia che non inibiva nell’immediato il pirata, causando
ingenti danni economici all’editore onesto, oggi anche per l’LCN non c’è alcuna presa di posizione
del MISE-Com e tantomeno dell’AGCom e dell’Antitrust per sospendere il posizionamento.
ALLA CONQUISTA
DEI NUMERI 8 E 9
Sky, il gruppo Discovery, De Agostini e Prs puntano ai tasti 8
e 9 del telecomando, ovvero alle tv che al momento occupano
quella posizione nella scansione LCN: Mtv Italia e Deejay tv.
Una posizione che, in definitiva, rappresenta oggi l'asset più
importante per i due canali, che, per il resto, sentono la crisi
come tutto il comparto televisivo.
ECCO GLI SQUALI CHE VORREBBERO ACCAPARRARSI LE DUE POSIZIONI
• Sky vorrebbe valorizzare i contenuti di Cielo in un punto più favorevole dello zapping e per
questo sta studiando i dossier e le possibili manovre per sbarcare nei primi nove numeri.
• Stessa cosa per Discovery, che punterebbe a portare più avanti Real Time (ora relegato al
31 del dtt), certa di sfondare quota 2% di share in quella posizione.
• De Agostini, che già contribuisce al 15% del fatturato di Mtv (1,2 mln sui complessivi otto
milioni del primo trimestre 2013, grazie alla raccolta del canale Super di De Agostini da parte
di Mtv pubblicità), ha voglia di grande tv.
• Telecom Italia Media, che controlla il 51% di Mtv Italia, ha fatto ufficialmente sapere,
attraverso il suo presidente Severino Salvemini, che “è abbastanza ovvio che TiMedia non
abbia un interesse particolare a rimanere nel business della tv, perlopiù con un asset come
Mtv, condiviso quasi al 50% con un altro socio.
• Diversa la situazione sul fronte Deejay tv. Se da un lato va sottolineato che il gruppo
Espresso, a livello televisivo, ha raggiunto 28,4 mln di ricavi nel 2012 (molti derivanti
dall'attività di affitto banda), con un risultato operativo negativo di 8,8 milioni di euro, dall'altro
lato va evidenziato che nei giorni scorsi il gruppo stesso ha smentito categoricamente
l'ipotesi, alimentata da indiscrezioni di stampa, di una joint-venture televisiva con Sky.
RISPETTARE LA STORICITA’ E I PRIMI ESCLUSI
Nella guerra delle posizioni, ReteCapri ha ribadito come MTV (posizione n. 8) e DeeJay Tv
(posizione n.9) sono notoriamente da tutti riconosciute come emittenti tematiche (comprese le
sentenze del Consiglio di Stato), che solo con il passaggio al digitale terrestre si sono travestite,
con patetici trucchi, da emittenti semigeneraliste inserendo in palinsesto qualche telefilm, notiziario
(peraltro di genere) per cui NON sono legittimate ad occupare le posizioni attuali che sono
assegnate alle emittenti ex analogiche.
Premesso che ReteCapri ha impugnato anche la nuova delibera dell’AGCom n. 237/13/CONS, è di
tutta evidenza che non può essere consentita la cessione o, comunque, il trasferimento e l’uso delle
posizioni 8 e 9 né a Sky con la nuova emittente nativa Cielo, né a Discovery ugualmente nativa
digitale con il suo canale Real Time, poiché una delle due posizioni deve essere assegnata a
ReteCapri, essendo l’unica emittente nazionale generalista non inserita nella numerazione 1-9 (alla
quale è stata appositamente prevista l’assurda e discriminante posizione n. 20). ReteCapri, infatti,
possiede in pieno il requisito della storicità trasmettendo sin dal 1982.
Non a caso il Ministero dello Sviluppo Economico – Dipartimento Comunicazioni non aveva
consentito a ReteCapri di stipulare neanche accordi di trasmissione di parte del palinsesto di una
emittente nativa digitale.
Se, perciò, ad altri fosse consentito quello che è stato, invece, vietato ed impedito a ReteCapri con
la trasmissione (peraltro limitata e parziale) di un’emittente nativa digitale, ReteCapri è già pronta ad
avviare tutte le azioni legali per impedire l’assegnazione a terzi non legittimati dell’uso delle posizioni
8 e 9 non escluso il ricorso, oltre che alla giustizia amministrativa, anche a quella comunitaria,
nonché all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, senza omettere in ultima analisi
anche l’esame della vicenda sotto il profilo penale.
ASPETTANDO
L’EUROAMNISTIA
La pietra lanciata nello stagno da parte del Commissario europeo
alla fiscalità Algirdas Semeta per una sorta di “euro condono
una tantum” non ha ancora trovato concrete prese di posizione
ufficiali da parte degli Stati membri. Ovvio che si tratta di proposte
e aperture, ma è altrettanto ovvio che l’UE è preoccupata per la
situazione in cui versano piccole e medie imprese oltre a milioni di
cittadini.
L’AUMENTO DELLE TASSE E L’AZIONE INDISCRIMINATA DI
RISCOSSIONE NON SONO PIU’ UNA STRADA PERCORRIBILE
Ormai è evidente che un’azione ossessiva che vede l’aumento della pressione fiscale mista
all’indiscriminato braccio armato per la riscossione delle tasse (come il caso di Equitalia), non si
sono e non si stanno dimostrando armi efficienti per sanare l’economia, anzi, si rischia di affossarla
definitivamente mandando a casa migliaia di imprenditori, tra cui gli editori indipendenti di piccola e
media grandezza, come sta avvenendo in Italia.
TUTTE LE STRADE PORTANO
AD UNA “TAX AMNESTY”
C’è da aggiungere che dal 2014, al più tardi dal 2015, in tutti i paesi dell'Ue, ma anche nelle
tradizionali casseforti come Svizzera, San Marino, Andorra, Monaco, non ci sarà più alcun limite allo
scambio automatico di informazioni. Il fisco di ogni paese europeo potrà mettere gli occhi sui conti
correnti e quindi sui patrimoni detenuti dai propri cittadini in tutto il continente. Con conseguenze
devastanti. Perché il possesso di capitali non dichiarati farà scattare presunzioni e innescherà
meccanismi anche di natura penale in grado di rovinare milioni di cittadini europei. Ma non è
pensabile che l'Europa esponga una gran fetta consistente dei propri cittadini a rischi di questo
genere senza proporgli una via di fuga. Da qui una l’ipotesi di una “Tax Amnesty” di formulazione
comunitaria.
L’OPPORTUNITA’ DI SALVEZZA
PER LE TV LOCALI
Purtroppo, sotto il profilo normativo così massacrato (vedi ritardi cronici ed enorme contenzioso
legale) non è più sufficiente attendere i tempi necessari per riportare equità e non discriminazione al
settore. Per tale motivo, l’unica azione più immediata per frenare il tracollo delle tv locali era quello di
agire sulla morsa fiscale, allentandola, frenandola. Da qui è nato due mesi fa l’appello al condono da
parte del CNT-TPD che, a quanto pare, è stato praticamente sposato in pieno dalla Commissione
Europea. Purtroppo, la profonda recessione con il drastico calo degli investimenti pubblicitari misto
al dissanguamento prodotto dal passaggio al digitale terrestre e alla cattiva gestione “regolamentare”
(MISE-Com, AGCom) con numerosi contenziosi legali aperti, ha generato un disastro annunciato.
L’attuale, unica, speranza per le poche realtà ancora in piedi sono i contributi statali (ex L.448/98, di
cui forte appello è stato fatto sia per il rispetto dei tempi di erogazione sia per frenare gli ulteriori tagli
già previsti), e l’euroamnistia per agire sulla morsa fiscale.
www.coordinamentonazionaletelevisioni.it
DIVIDENDO
INTERNO
Sono terminate mercoledì scorso, presso la sede di Roma dell'AGCom, le audizioni delle
associazioni di categoria sulla revisione del piano nazionale di assegnazione delle frequenze in
tecnica digitale. La revisione del piano si rende necessaria a seguito della delibera N. 277/13/Cons
con la quale l'Autorità ha fissato le disposizioni per la nuova procedura di gara per l'assegnazione
gratuita delle derivanti dal dividendo digitale interno. La nuova delibera sostituisce in sostanza la
delibera n. 497/10/CONS nota come beauty contest. L'AGCom è chiamata, nella predisposizione del
nuovo piano, a risolvere alcune problematiche interferenziali tra cui quelle determinate dall'avvio
delle trasmissioni dei sistemi LTE-800, in particolare per la rete operante sul canale 60 UHF; quelle
con riferimento al coordinamento internazionale relativo al lotto L1 (canali 6 e 7 con la Croazia) e ai
lotti L2 e L3 (canale 25 con la Francia e canali 23,24,28 con la Croazia).
L’AUDIZIONE DEL CNT-TPD: ECCO COME RIPARTIRE I TRE MUX
NO ALLA TRASFORMAZIONE DEI DVB-H IN DVB-T
Tra gli altri, anche il CNT-TPD ha tenuto la propria audizione presso il MISE-Com con le idee ben
chiare circa la destinazione delle frequenze nazionali messe in gara: tre mux per tre problematiche
da risolvere:
1. il primo riguardante le interferenze con i paese terzi, per cui una frequenza – secondo il CNTTPD - potrebbe andare supportare e tamponare ulteriormente il fenomeno mai risolto che
rischia di avere gravi ripercussioni future.
2. Il secondo problema è rappresentato dal mercato delle tv locali che hanno subito un drastico
ridimensionamento di spazio frequenziale per andare a favorire la banda larga e le TLC, su
pressione dell’UE. (è il caso della famosa “rottamazione” dove sono state penalizzate soltanto
le tv locali. Un mux, quindi, dovrebbe essere destinato alle tv locali per riequilibrare.
3. Il terzo problema, mai risolto, è il caso di ReteCapri, che ha ottenuto un solo multiplex
(rispetto ai due di Rete A di pari avente diritto), peraltro di qualità nettamente inferiore rispetto
alle concorrenti. L’assegnazione della frequenza consentirebbe di sanare una frattura già
aperta nel lungo “ventennio” analogico dominato dal duopolio Rai-Mediaset
Il CNT-TPD ha, inoltre, segnalato come non debba essere consentito ai possessori dei frequenze
DVB-h (la videotelefonia) di poter convertirle in Tv digitale terrestre. In tal modo si evita che il
mercato rischi di non favorire la concorrenza consentendo, peraltro, a Mediaset (esclusa dalla gara
perché già in possesso di oltre 3 mux) di ottenere un altro mux per altra via.
ZANONATO: “ASTA CON OFFERTE
ECONOMICHE A RILANCI COMPETITIVI”
CATRICALÀ: PRONTI AFINE MESE.
BANDO SPEDITO A BRUXELLES
L'asta per l'assegnazione del dividendo interno del
digitale tv terrestre avrà luogo con la formula dei
rilanci competitivi. La dichiarazione è del ministro
dello Sviluppo economico, Flavio Zanonato, ed è
stata resa nel corso di un'audizione alla Camera. "Al
fine di assicurare l'uso efficiente e la valorizzazione
economica dello spettro radio, nonché per aprire il
mercato di radiodiffusione televisiva terrestre in
tecnica digitale a soggetti nuovi entranti - ha
spiegato Zanonato - assegneremo nuovi diritti d'uso
per frequenze televisive nazionali tramite un'asta
con offerte economiche a rilanci competitivi".
Intanto martedì scorso gli uffici del MISECom hanno inviato alla Commissione Europea i
testi del disciplinare e del bando per l'asta delle
frequenze Tv. Lo ha riferito il viceministro allo
Sviluppo economico Antonio Catricalà nel corso di
un'audizione alla commissione Trasporti della
Camera. “Mi sono impegnato cosi' con la direzione
concorrenza della Commissione Europea – ha
detto Catricalà - Penso che prima della fine del
mese saremo pronti. Prendo sempre tempi larghi
per non deludere''.
TV LOCALI
INTERESSAMENTO
VERO O FALSO?
Durante l’audizione di Antonio Catricalà tenutasi martedì scorso presso la Commissione Trasporti
alla Camera, il viceministro ha riservato un breve passaggio sulla situazione delle televisioni locali, in
particolare sul Regolamento riguardante i contributi statali (ex L. 448/98). Catricalà, riferendosi al
settore, ha spiegato che si tratta di “una realtà particolarmente consistente in Italia che ha un gran
valore per il tessuto sociale e la cultura che dobbiamo valorizzare e mantenere. Levarli (i contributi
n.d.r.) sarebbe errore gravissimo, piuttosto va riformato il meccanismo di ripartizione per dare a chi
merita di più. Non basta solo il fatturato ma occorre premiare la qualità della cultura e
dell’informazione”.
CNT-TPD: CONTRIBUTI, BASTEREBBE
FAR RISPETTARE LE REGOLE ATTUALI
Premesso che è stato ben accolto l’intervento ed il
proposito del viceministro, per il CNT-TPD non basta
soltanto evitare di cancellare la voce dal bilancio dello
Stato. Considerando che lo stanziamento totale è stato
decurtato negli anni e che ancora è prevista una
ulteriore riduzione, come primo intervento sarebbe
necessario frenare i tagli e, eventualmente, tornare in
“salita” con una inversione di tendenza. I circa 100
milioni attuali non sono, infatti, sufficienti a sostenere un
intero settore che versa in gravissima difficoltà.
Ricordiamo, a tal proposito, che il Dl 95/2012 sulla
spending review, convertito in legge il 7 agosto, prevede
all'articolo 7, comma 11, che i contributi all'emittenza
televisiva locale e radiofonica vengano ridotti di 20
milioni per il 2013 e di 30 per il 2014.
Quanto al capitolo “erogazione” ci sarebbe da intervenire sul rispetto dei tempi stabiliti, in particolare
sull’attività dei Co.Re.Com, non tutti efficienti. Non è mai accaduto che il completamento delle
graduatorie fosse avvenuto per tutte le regioni in maniera puntuale, frenando così tutta la macchina.
Riguardo i criteri, basta semplicemente far rispettare le norme che già ci sono, evitando che i “pirati
dell’etere” dichiarino situazioni amministrative non veritiere come è già avvenuto, gonfiando i
punteggi e falsificando, di conseguenza, le graduatorie. Vale il caso della Campania, dove con casi
accertati penalmente, ci sono state tv che hanno beneficiato illegittimamente di contributi e di altre
situazioni derivanti dalle graduatorie (es.: posizionamento LCN) e non hanno subìto inibizioni,
mentre le tv danneggiate continuano a restare tali.
Si pensi, inoltre, ai vecchi casi di pirateria riguardante l’occupazione abusiva di frequenze. Anche in
quei casi, si sono registrati ritardi macchinosi nel ripristino della legalità mentre una sola ora di buio
comportava per le tv in regola pesanti danni economici. Con questo sistema e con questi esempi
non si può andare da nessuna parte; se mancano azioni di inibizione immediata, si incentiva
addirittura a commettere azioni illegali.
FREQUENZE
IL NODO CRUCIALE
DELLE INTERFERENZE
Gli interventi per risolvere i problemi di interferenze tra rete mobile di quarta generazione (Lte) e i
televisori DTT che gli italiani hanno in casa “non costeranno un euro ai cittadini, saranno totalmente
a carico degli operatori, che agiranno senza disturbare la tranquillità delle famiglie. Abbiamo definito
il cosiddetto regolamento interferenze che definisce le misure e le modalità di intervento da porre a
carico degli operatori titolari delle frequenze in banda 800 Mhz”. Lo ha detto il Viceministro
Catricalà. In seguito “il Consiglio di Stato ha dato il suo parere sul provvedimento che a breve
verrà sottoposto al Consiglio dei ministri. La nostra attenzione rimane però alta affinchè tale
regolamento sia attuato correttamente anche per quanto attiene alle campagne di comunicazione
per informare gli utenti interferiti della possibilità di un intervento risolutivo con i costi a carico degli
operatori: una fase delicata e di grande impatto sociale”
IL CNT-TPD ricorda che il regolamento presenta alcune “anomalie”, prima tra tutte l’affidamento alla
Fondazione Ugo Bordoni della valutazione delle segnalazioni e la decisione dell’ l’invio dei tecnici.
Inoltre, presupposto per l’intervento, è l’essere in regola con il canone di abbonamento RAI.
Si tratta di due fattori che denotano potenziali pericoli di discriminazione che dovrebbero essere
valutati dall’AGCom e dall’Antitrust.
ASCOLTI TV NON GENERALISTA MAGGIO ‘13
TENDENZA DEL +11% RISPETTO AL 2012
Secondo l’analisi mensile realizzata da Starcom, a maggio 2013
la tv non generalista ottiene il 35.9% di share nel totale giorno,
evidenziando una crescita negli ascolti pari al +11% sull’omologo
2012. Mattina, pomeriggio e seconda serata sono le fasce orarie
più seguite. Del 35.9% di share complessivo registrato dalle tv
non generaliste, circa il 30% appartiene ai canali del gruppo Tv
digitali (terrestri e satellitari, esclusi i canali Sky+Fox) che
crescono complessivamente del +14% rispetto al maggio 2012.
Rientra in questo gruppo anche il canale Dtt del gruppo Sky Cielo
(0.7% di share nel totale giorno).
Il restante 5.9% di share appartiene al gruppo sat pay Sky+Fox che nel mese di maggio si conferma
negli ascolti più o meno stabile in confronto all’anno precedente. Ottimi risultati di audience sono
registrati dai contenuti di informazione (Sky Tg 24), sport (Sky Sport 1, Sky Calcio 1, Sky Sport
24, e canali dedicati alla Formula 1 di cui Sky ha di recente acquisto i diritti integrali), telefilm.
Affinando l’analisi alle singole emittenti del gruppo tv digitali, il canale dedicato all’intrattenimento al
femminile Real Time si conferma in cima alla top ten dei più visti, con circa 155 mila spettatori nel
minuto medio. Sempre presente nelle prime posizioni della top ten anche l’altro canale del gruppo
Discovery, DMax (128 mila spettatori nel minuto medio), rivolto a un pubblico maschile
appassionato di reportage e docu-reality.
In evidenza la performance del canale del gruppo Mediaset Iris, che concentra 137 mila spettatori
nel minuto medio grazie a un palinsesto dedicato quasi totalmente al cinema. Premiato anche Rai
Yo Yo (126 mila spettatori nel minuto medio) che conferma la propria leadership tra i canali Kids ma
ottiene anche ottimi consensi sul target Individui dove risulta quarto canale preferito.
LA CRISI DEL SETTORE
IL CLAMOROSO CASO DELLA GRECIA
La scure dell'austerity e dei tagli, con cui sta facendo i conti la Grecia,
non risparmia la tv e la radio di stato: con un blitz il governo Samaras
ha annunciato l'ultimo atto dell'emittente pubblica “le trasmissioni
saranno interrotte”. E tutti i 2.780 dipendenti dell'Etr (Elliniki
Radiofonia ke Tileorasi) saranno licenziati. Una mossa che rientra
nel piano di privatizzazioni delle aziende a partecipazione statale,
imposto dalla Troika come condizione al proseguimento del piano di
aiuti internazionali, cui seguirà la creazione di “un nuovo e più
moderno ente radiotelevisivo che non sarà più controllato dallo Stato e
funzionerà con meno personale”, ha fatto sapere il governo greco. Una
decisione cui non sono tardate le reazioni.
La Ert, sovvenzionata dallo Stato e anche da un canone che i cittadini pagano con la bolletta della
luce - ha aggiunto - ha un numero di dipendenti da tre a otto volte considerato superiore alle
necessità e asset mal gestiti. All'emittente pubblica con introiti pari a circa 300 milioni di euro l'anno
fanno capo cinque stazioni televisive (ET1, Net, ET3, Ert World e Ert HD), 29 radiostazioni, siti web,
un settimanale, oltre all'Orchestra Sinfonica nazionale e l'Orchestra di Musica contemporanea. Non
è ancora chiaro quanti dipendenti saranno riassunti nel nuovo ente, ma il portavoce ha assicurato
che coloro che perderanno il posto di lavoro saranno indennizzati mentre circa 700 di essi potranno
andare in pensione anticipata.
UN SEGNALE PESANTE CHE DEVE FAR RIFLETTERE
Le nostre pubblicazioni non hanno quasi mai preso in considerazione la situazione del settore
televisivo di altri paesi, se non per il fatto che da sempre sono considerati molto piu avanti di noi in
tema di pluralismo e concorrenza. Il caso della Grecia, però, ha meritato i riflettori anche del CNTTPD per evidenziare come la crisi, quella più ampia, la congiuntura negativa che avvolge l’intera
Unione Europea, ha raggiunto livelli tali da mettere in ginocchio anche realtà considerate un tempo
incrollabili. Certamente in casa Italia un fatto del genere avrebbe difficoltà a verificarsi, anche in
condizioni economiche peggiori, poiché la forte influenza della politica e del conflitto di interessi
eviterebbe di chiudere un mezzo strategico per la comunicazione di massa.
L’ESEMPIO:A RISCHIO LA LIBERTA’ DI INFORMAZIONE
Vale, però, la pena di ricordare come il caso della Grecia ha sollevato pesanti conseguenze sotto il
profilo della libertà e del diritto all’informazione pregiudicando il senso stesso di una democrazia.
Questo fa comprendere come la chiusura di centinaia di “voci” rappresentate dalle tv locali possono
penalizzare quel diritto e la stessa democrazia spingendo l’Italia ancora più in basso nella classifica
dei paesi in tema di libertà di informazione.
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TV LOCALI, TOSCANA, AREZZO.TELETRURIA: CASSA INTEGRAZIONE PER 6 DIPENDENTI
La storica emittente televisiva aretina Teletruria dell'editore Butani, visibile in una vasta area,
comprendente l'intero territorio aretino e le province di Siena, Grosseto, Perugia, Pistoia, Prato e
Firenze, in questi giorni è ricorsa alla cassa integrazione per 6 dei suoi dipendenti (di fatto un terzo
del totale degli addetti). I sindacati di categoria hanno chiesto un incontro urgente in Regione. Con la
forte crisi che non risparmia il settore il futuro della tv rimane pieno di incognite.
www.coordinamentonazionaletelevisioni.it
ADEMPIMENTI ROC
ATTRAVERSO LA CARTA NAZIONALE SERVIZI
Come noto, con l’adozione della delibera AGCom n.
393/12/CONS, l’Autorità ha disposto l’integrazione degli
adempimenti relativi alla gestione telematica del Registro degli
Operatori di Comunicazione (ROC) tra quelli esposti nel portale
www.impresainungiorno.gov.it gestito dalla Unioncamere (Unione
italiana delle camere di commercio, industria, artigianato e
agricoltura).
Dal 16 ottobre scorso, quindi, l’accesso al nuovo sistema del ROC avviene attraverso il portale o
collegandosi ai singoli adempimenti attraverso il portale AGCom. L’accesso agli adempimenti è
consentito unicamente attraverso l’uso della Carta Nazionale dei Servizi (CNS) di cui all’art. 1 lett. d)
del Codice dell'Amministrazione digitale (D.lgs. 7 marzo 2005, n. 82). Consegue da ciò che i legali
rappresentanti o titolari degli operatori iscritti (o che intendono presentare domanda di iscrizione), le
persone fisiche obbligate ad effettuare comunicazioni (cfr. art. 8 e 9 dell’allegato A alla delibera
666/08/CONS e s.m.i.) ed i delegati alla compilazione e trasmissione degli adempimenti verso il
Registro degli Operatori di Comunicazione devono dotarsi della CNS per l’accesso al portale. Il
certificato CNS è, a tutti gli effetti, un documento di identità elettronico e come tale può essere
rilasciato soltanto da una Pubblica Amministrazione, che lo distribuisce in forma di smart card
(formato carta di credito) o di chiavetta USB.
IN BREVE
IMPIANTI TELEVISIVI
DATABASE CONSULTABILE:
ADERISCI ALLA
NOSTRA ASSOCIAZIONE
Questo momento delicato per le emittenti
locali e nazionali indipendenti vede il
CNT-TPD fortemente attivo sul campo
allo scopo di tutelarle. Gli editori che lo
volessero, possono aderire allo nostra
associazione collegandosi al sito:
www.coordinamentonazionaletelevisioni.it
dove poter scaricare il modulo di
adesione. Uniti si vince.
http:www.sviluppoeconomico.gov.it/pro
grammi_televisivi/home.html.
Allo stesso indirizzo sono
pubblicati anche i dati relativi ai
monitoraggi dei programmi
televisivi, effettuati dagli
Ispettorati Territoriali,
direttamente sul territorio, almeno
ogni due mesi.
VANDALISMO SU
IMPIANTI IN TOSCANA
Dalla Toscana arriva una notizia
di cronaca che colpisce le tv.
Verso le 18.00 di martedì scorso,
ignoti, smontando una parete del
box di ricovero degli impianti
televisivi, si sono introdotti
all'interno di una postazione
posizionata sul monte delle
Pizzorne di Lucca ed hanno fatto
razzia di nove ponti radio.
I delinquenti hanno anche
danneggiato vari
strumenti installati sui ripetitori
delle emittenti Noi Tv, Rete
Versilia e Mediaset. I segnali
delle rispettive tv sono scomparsi
nella Media Valle del Serchio e la
Garfagnana e sono attualmente
in fase di ripristino. I danni sono
stati calcolati in 80mila euro.
Comunicazione per i destinatari di “CNT Informa”: In base all’art. 13 del Decreto Legislativo N°196 del 2003, i vostri recapiti vengono utilizzati
esclusivamente ai fini di questo servizio di informazione e non sono, pertanto, comunicati e/o diffusi a terzi. Nel caso non desideriate ricevere più il “CNT
Informa”, ed essere cancellati dal suo elenco, inviate un fax al N. 0818370421 oppure una e-mail all’indirizzo [email protected]
Direttore: Costantino Federico
Reg.Tribunale di Napoli N. 4/07 del 17/01/2007
SEDE: Piazza Municipio, 80 - 80133 NAPOLI
C.N.T. Terzo Polo Digitale - Informa - Spedizione gratuita via e-mail
e-mail: [email protected]
Sito: www.coordinamentonazionaletelevisioni.it
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