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Dipinti di J. G. Segrelles - Istituto San Giuseppe Calasanzio

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Dipinti di J. G. Segrelles - Istituto San Giuseppe Calasanzio
DIPINTI RIGUARDANTI LA VITA
di
SAN GIUSEPPE CALASANZIO
ESEGUITI
da
JOSE’ GABRIEL SEGRELLES
INTRODUZIONE
Nato in Albaida (Valencia) nel 1885 e morto nella stessa città nel 1969, Segrelles ha
ricevuto dalle Scuole Pie di Catalogna, su proposta del P. Joan Ziegler, che conosceva i fioretti
di San Francesco da lui dipinti, l’incarico di dipingere quelli del Calasanzio. A questo scopo
trascorse alcuni mesi del 1925 nel noviziato scolopico di Moià, dove realizzò la maggior parte
della serie di 88 quadri, tutti di piccola misura sopra legno.
Come fioretti, e malgrado che parecchi quadri presentino fatti storici, in genere
rispondono a una mentalità poco critica, che era anche quella delle fonti, che Segrelles ha
avuto sotto mano nelle biografie calasanziane allora disponibili. Queste fonti vengono citate
in ogni quadro, con aggiunte dalle opere dei PP. Adolfo García-Durán e Severino Giner,
apparse posteriormente, ma che contribuiscono a chiarire il contenuto di qualche quadro.
I fioretti calasanziani, senza pretese di spirito critico, trasmettono con ingenuità
tradizioni semplici che hanno la virtù di ritrarre molto bene lo spirito caratteristico del
Calasanzio e del suo primo contorno.
La collezione, custodita nelle Scuole Pie di Sarriá, sparì durante la Guerra Civile di
Spagna. Un colpo di fortuna permise di ricuperare, negli anni ‘40, due quadri, in Perpinyà.
Una storia poi rocambolesca, negli anni ‘60, permise il recupero di altri 40 quadri originali.
Questo complesso di 42 quadri originali si trova nelle Scuole Pie di S. Antoni a Barcellona.
Dei rimanenti abbiamo solo riproduzioni attraverso i negativi fotografici esistenti oppure
attraverso alcuni positivi fotografici già pubblicati.
Nel catalogo che segue, i quadri sono numerati seguendo press’a poco un ordine
cronologico. Gli originali conservati hanno una doppia numerazione e figurano in neretto.
SIGLE:
AC. P.Antonio Cajón - Vida de S.José de Calasanz ,Madrid 1748
EC. Educador Católico - P.Canata - Barcelona 1943
EI. Eduardo Llanas - Escolapios Insignes -Madrid 1899
FL. Florecillas Calasancias - P.Valentin Caballero Madrid, 1956
GD. García-Durán - Itinerario Espiritual Barcelona 1967
SG. Severino Giner – San José de Calasanz. BAC, 1992
TD. Timon-David - Vida de S.José de Calasanz Zaragoza 1905
_____________________________________
1. IL SANTO Dei BAMBINI: Il Calasanzio con
bambini tra nuvole. Allegoria introduttoria.
3. INSEGNA AD ALTRI BAMBINI: Spiega il
catechismo. TD p.4
2. AI 5 ANNI VUOLE UCCIDERE IL
DEMONIO: Senza paura, con un pugnale, lo
cercherà dappertutto. TD p.2-3
4. IL DEMONIO TENTA DI BUTTARLO IN UN
POZZO : Davanti gli attacchi del demonio il
giovane Calasanzio non si spaventa, ma fa il segno
della croce.. TD p.7
5 (1) MALATO, FA VOTO DI VERGINITÀ:
Dopo la tentazione di Valencia "ammalò
gravemente e avendo fatto voto de virginità,
purché arrivasse al sacerdozio, subitamente
guarì" TD, p.20
6 (2) IN MONTSERRAT: Risiedette quattro
mesi accompagnando il Vescovo di Lerida,
Visitatore del Monastero. TD P.22
7 (3) SOGNO IN URGEL: Nei sogni si vide in
Roma in mezzo a una turba di bambini, ai quali
insegnava, e gli angeli l’aiutavano. TD P.30
8 (4) PACIFICATORE: Dopo un rapimento due
famiglie stanno per arrivare alle armi, il
Calasanzio con un doppio matrimonio, ottiene
che facciano pace. TD P.29
9 (5) DOMINA UNA INDEMONIATA:
Uscendo dal celebrare nella chiesa di Sta.
Prassede, incontra un tumulto provocato da una
donna che non potevano fare entrare
Prendendola col pollice e l’indice, la fa entrare
facilmente TD p.44
10. VOCAZIONE. Passando un giorno per una
piazza, sente una voce che gli dice: “Guarda,
Giuseppe, guarda” e vede alcuni bambini trascurati
che facevano cose inconvenienti. Da allora si sente
chiamato ad occuparsi di loro. TD p.62
11. INSEGNA A FARE IL SEGNO DELLA
CROCE AI BAMBINI DELLA STRADA. Vuole
levarli dal fango e portarli a Dio. GD P.73-74 nota
424
12. IL CALASANZIO CON DUE BAMBINI. Allegoria
della vocazione pedagogica calasanziana.
13.. FONDATORE: PIETÀ E LETTERE: È il
lemma scolopico:: "Se infatti i fanciulli fin dai primi
anni ricevono una seria formazione nella PIETÀ e
nelle LETTERE, è da sperare, senza alcun dubbio,
che sarà felice tutto il corso della loro vita"
(Proemio delle Costituzioni)
14 (6) IL CALASANZIO INSEGNANTE:
Maestro di maestri, sceglie le classi dei più
piccoli, poveri e ritardati. EC P.114
15.. SULLA PORTA, SEDUTO, ACCOGLIE I
BAMBINI: I bambini si trovano bene con lui. Lo
scolopio è come una calamita per i bambini. TD
p.421
16. IL CALASANZIO CATECHISTA:
Ogni tanto prende un crocifisso e parla con
fervore ai bambini. FL, p.53-55
17 (7) PORTA I BAMBINI A MARIA: La
devozione mariana è caratteristica della
pedagogia calasanziana. TD p.104
18. PORTA UN FANCIULLO PECCATORE
ALLA MADONNA: Illuminato da Dio conosce un
peccato grave di un alunno. Da solo e con grande
sorpresa del’alunno, gli manifesta lo stato in cui si
trova e lo porta ad inginocchiarsi pentito davanti
alla Madonna. EC P.140
19.(8) APPARIZIONE DI S. FRANCESCO: In
Assisi, il 2 agosto, S. Francesco gli dice quanto
difficile fosse lucrare pienamente il giubileo,
quell’anno l’avevano acquistato solo lui e una
anziana. TD p.47
20. (9) CADUTA DEL CALASSANZIO:
Riparando una campana cade e si rompe il
femore. Sei mesi di letto lo confermano per
sempre nella umiltà. - TD p.84-85
21. (10) ACCOMPAGNA GLI ALUNNI A
CASA: Per preservarli dei pericoli, gli alunni
sono accompagnati a casa in fila. Un domenicano
vede che gli stessi angeli li accompagnano. TD
p.81
23 (12) APPARIZIONE DELLA POVERTÀ :
Nel 1614, andando con il P. Castiglia per strada,
gli appare la Povertà in forma d’una giovane
dimessa, dice che è la Povertà, che nessuno
vuole, e chiede accoglienza. TD p.106
22 (11) S. FRANCESCO SPOSA IL
CALASANZIO CON LE VIRTÙ RELIGIOSE:
In una visione in Assisi, S. Francesco sposa il
Calasanzio con la Povertà, la Castità e
l’Obbedienza. Il Calasanzio non era ancora
religioso e questa visione segnò, forse, la sua
vocazione religiosa. TD p.49-50
24 (13) SOGNA DI PROTEGGERE LA
POVERTÀ: Una notte sogna di vedere tre
giovani donne, una piange a calde lacrime Preso
da compassione chiede cosa succede. Lei
risponde che nessuno la vuole, il Calasanzio la
copre col suo mantello e l’abbraccia. Il giorno
dopo, 17 settembre, festa delle Stigmate di S.
Francesco, nella sua chiesa, capisce che era la
Povertà, e che le altre due erano la Castità e
l’Obbedienza. GD.p.135 (cfr TD p.48-49)
25 (14) DUE ANGELI DISTRIBUISCONO
DEL PANE: Un povero chiede del pane per la
sua famiglia, il Calasanzio ordina all’incaricato
di dargli quattro pani:"Ne abbiamo solo otto e
non bastano per la Comunità”. Il Santo insiste
dicendo che Dio avrebbe provveduto. Bussano
alla porta due giovani con due panieri pieni e
quando vogliono restituire i panieri, sono spariti
Tutti commentano che erano angeli, ma il
Calasanzio raccomanda di non dire cose simili.
TD p.130
26 (15) VEN. GASPARE DRAGONETTI: Nel
Palazzo Mannini, l’anziano P. Dragonetti,
oppresso dai debiti, vuole abbandonare. Il
Calasanzio fa mettere una scatoletta coll’avviso:
“Limosina per le Scuole Pie”. Dopo pranzo la fa
portare ed aprire. Si trova preciso quello che
abbisognava. Il P. Dragonetti non dubitò più, e
arrivò ai 118 anni. TD p.103-104
27. VEN. GLICERIO LANDRIANI: L’anno 1611
entra nelle Scuole Pie. Alla sua morte il Calasanzio
ne introdusse la causa di Beatificazione GD p.118
28. RELIGIOSO PRATICA LE PENITENZE
COMUNITARIE. Gli sono familiari tutte le
pratiche più umili: accompagnare gli alunni a casa,
spazzare, mangiare in ginocchio in mezzo al
refettorio.... TD p.453
29 (16) GLICERIO CONVERTE
UNA
MORIBONDA: Luglio 1616. Glicerio prega
davanti a una ragazza moribonda. Dopo un poco
le dice a bassa voce: “Avete bisogno di
confessarvi”. Lei risponde che già lo ha fatto,
ma Glicerio l’avverte che lo ha fatto male, che
morirà il giorno seguente e si deve confessare
bene. Lei lo fa e muore in pace all’ora che
Glicerio aveva detto.. EI.I,p.211
30 (17) GLICERIO CHIEDE IL PERMESSO
PER MORIRE: Il Calasanzio aveva detto a
Glicerio che non andasse in Cielo senza il suo
permesso. Il 15 febbraio 1618, alle 10 di sera,
sente bussare alla porta. Siccome non c’è
nessuno, capisce che è Glicerio che chiede il
permesso e lo benedice. EI.I,p.207
31 (18) RISUSCITA UN RELIGIOSO PER
BENEDIRLO: Il Fr. Antonio Bernardini aveva
chiesto al Calasanzio che prima di morire gli
desse la benedizione. Il Santo va a visitarlo e lo
trova già morto. Gli dice ad alta voce: “Fratel
Antonio, Fratel Antonio”. Il morto si sveglia e
dice chiaramente:"Benedicite". Il Calasanzio lo
benedice e gli domanda se vuole tornare a
morire. Quando gli risponde di sì, l’abbraccia, lo
benedice e gli chiede che preghi per lui. Il Fratel
Antonio si reclina e muore. EI.II,p.230
32 (19) SCRIVE LE COSTITUZIONI: In Narni
da ottobre 1620 a febbraio 1621, scrive le
Costituzioni sotto ispirazione di María. TD p.138
33 (20) SOCCORRE DUE SACERDOTI. La sua
carità con i poveri non ha limiti; specialmente coi
sacerdoti e i nobili che hanno vergogna. TD,
p.435.
34 (21) SANA L’OCCHIO D’UN ALUNNO:
L’anno 1625 un alunno giocando cava l’occhio a
un compagno. Il Calasanzio rimette l’occhio al
suo posto e lo benedice: “Vai in classe, non è
stato niente”. TD p.183
35. (22) APPARIZIONE DI S. FRANCESCO A
FR. GIOVANNI MACARI: Il 4 ottobre 1623,
F. Giovanni prepara per la Comunità una specie
di pasticcio ripieno. Arrivano ospiti e lui non sa
come spezzarlo per tanti. All’improvviso gli
tolgono il coltello dalle mani e sente: “Lascia, che
tu non sai”. Vede un francescano che, in un
momento, divide il pasticcio in 40 porzioni, poi
sparisce. Tutti commentano che è stato S.
Francesco. TD p.147
36. (23) APPARE E AVVERTE L’ORARIO
DEL NOVIZIATO: Il P. Croce si dimentica di
suonare la campana per i Vespri. Il Calasanzio
che era a S. Pantaleo, gli appare e l’avverte. TD
p.183
37 (24) LA MADONNA APPARE AL VEN
RODOLFO PETRIGNANI : La Madonna gli
era apparsa diverse volte e soprattutto all’ora
della morte. Il Calasanzio scrive alla sua morte:
“L’altra sera morse il fratel Ridolfo già professo
con molti segni di santità e di favori della
Sma.Vergine (31 agosto 1625). EI.I. p.363-364
38.
(25)
GUARIGIONE
DEL
P.
MELCHIORRE
ALACCHI:
Gravemente
malato alla fine di maggio 1623, quando tutti
temono la sua morte, risana subitamente e dice:
“Mi pareva essere in una montagna alta, a punto
di precipitarmi in un abisso, quando vidi il
nostro Santo Fondatore stendendo le braccia per
non lasciarme cadere. Tornando in me, mi sono
trovato guarito” TD p.184-185
39. SANA LA MANO DI UN RELIGIOSO: Il Fr.
Vincenzo soffre di un cancro nella mano, che si va
estendendo. I medici decidono di amputare la mano.
Il fratello temendo di rimanere inutile per il lavoro,
si rivolge al Calasanzio. Questo gli fa il segno della
croce sulla mano, e la piaga comincia a chiudersi,e
in pochi giorno è guarito del tutto.. TD p.213
40. SANA IL MAGGIORDOMO DI UN
VESCOVO Il vescovo d’Alessano, amico del
Calasanzio, gli chiede di andare a casa sua dove è
malato il suo maggiordomo Reginaldo di Lodi.
Arriva e trova i medici indecisi. Si mette a pregare e
prendendo il polso dice che non ha più febbre.. I
medici comprovano e restano ammirati.. TD p.183
41. GLICERIO E S. FRANCESCO
APPAIONO AD UN CHIERICO. Il 3
ottobre 1625 il Ch. Gio. Francesco
Argento, malato, dice a quelli che lo
visitano che gli sono apparsi S. Francesco e
il Ven. Glicerio e l’hanno invitato ad uscire
da questo mondo ed andare con loro in
Cielo. Muore due giorni dopo. EI.I,p.377
43. APPARIZIONE DI S. TERESA: Il Calasanzio
è malato, con febbre molto alta; i medici dicono che
se continua la febbre, morirà. Riceve i sacramenti
con grande devozione e chiede che lo lascino solo.
Gli appare S. Teresa, e gli dice che vivrà ancora
molti anni per il bene delle Scuole Pie e patirà
grandi persecuzioni.. TD p.160-161
42. MUORE IL VEN. PAOLO OTTONELLI: Il
Calasanzio gli aveva detto nella vestizione, che Dio
avrebbe riempito la sua strada di fiori e rose. Stando
per morire disse ai presenti: “Non vedete angeli che
spargono fiori e rose per la strada del Cielo?”. E
detto questo, muore. EI.I,p.385
44.UN RELIGIOSO CONVALESCENTE È
RACCOLTO DA UNA CARROZZA: Per ordine
del Calasanzio il P. Castiglia parte da Frascati per
Roma, in una portantina. Si rompe la portantina, e
quando lui voleva continuare a piedi, appare una
carrozza che lo prende e lo porta a Roma. . TD
.p.200
45. DA’ PERSONALMENTE ALIMENTO AI
POVERI: Dopo pranzo, il Calasanzio, dispensava
personalmente ai poveri quello che era avanzato. Gli
domandano perché non lascia questo compito ad un
fratello e risponde: “I fratelli hanno già servito a
tavola e lavorato in cucina; adesso tocca loro
mangiare, mentre lavoriamo noi che abbiamo già
pranzato.” . TD p.435
47. RELIGIOSO EROICO VITTIMA DELLA
PESTE: In Carcare, il P. Domenico Pizzardi, dopo
aver assistito con eroismo gli appestati, arrivando
molte volte a seppellirli personalmente, muore
vittima della peste il 4 luglio 1631. EI.I,p.415
46. ENTRA IN NORCIA CON LE PORTE
CHIUSE: Va a visitare la casa di Norcia, arriva alle
tre del mattino e trova chiuse le porte della città.
Siccome la casa da sulle mura, grida al P. Rettore
che li aprano. Risponde che non si possono aprire
così presto. Chiede allora che gli aprano la chiesa.
Senza accorgersi dell’assurdo, perché la chiesa era
dentro le mura, la apre e vi trova il Calasanzio. Gli
angeli avevano aperto.. TD p.201-202
48, (26) AMMONISCE UN RELIGIOSO: Nel
1633, il P. Silvio Mattei, di 28 anni, chiede
permesso per andare a Napoli a vedere i genitori.
Il Calasanzio l’avverte che è una tentazione e che
non vedrà i genitori nella patria, ma che morirà.
E fu così. TD p.202
49. APPAIONO MONETE IN UNA SCATOLA
VUOTA: Il sagrestano ha consegnato all’economo
il contenuto della cassetta delle elemosine. Il
Calasanzio gli dice che dia qualche moneta a un
povero, ed egli risponde che la scatola è vuota. Il
Santo insiste. Il sagrestano la apre, ridendo, per
dimostrare che è vuota, e trova che è piena come
prima di vuotarla. TD p.202-203
51. CAPELLI DEL CALASANZIO CALMANO
UNA TEMPESTA: Il 2 maggio 1635 cinque
scolopi viaggiano per mare verso Napoli e si
scatena una terribile tempesta. Tutti credono che è la
fine. Il Fr. Riccardo da alcuni capelli del Calasanzio
al P. Berro. Questo benedice le onde e getta i capelli
nel mare. Cessa la tempesta e arrivano felicemente
in porto.. TD p.204
50. PORTANO UN PANIERE DI PANE: Il
Calasanzio fa dare ad un sacerdote povero alcuni
pani, nonostante la resistenza del P. Economo,
perché restavano senza. Trascorso lo stesso tempo
che l’Economo aveva indugiato ad obbedire, si
presenta una signora con un panier pieno di pane..
Quando la vuole ringraziare, è sparita..
52. INCENDIO PREMONITORE: In S. Pantaleo
c’è fuoco e temono che bruci tutta la casa. I religiosi
corrono alla camera del Calasanzio, che sta parlando
col P. Castiglia. “Vada –gli dice- e faccia il segno
della croce sul fuoco”. Lo fa e il fuoco sparisce. Il
Calasanzio lo interpreta come una premonizione
della futura persecuzione dell’Ordine.. TD p.204
53. APPARE AD UN MALATO SEDUTO: Nel
1636, il canonico polacco Matteo Judiski, riferisce
al Calassnzio che il Sig. Tucinski, Senatore di
Polonia, di 80 anni, si trova malato in Loreto. Il
Calasanzio fa pregare e dice che sta bene e lo
attende in Bologna. . TD p.204-205
CALASANZIO E AGLI ALUNNI: Durante
l’orazione continua nell’oratorio appare la
Madonna. Il Bambino Gesù che porta in braccio
benedice gli alunni. TD p.129
56. Ripetizione dello stesso tema
54 (27) CON S.FILIPPO NERI SALVA UN
MARINAIO: Il P.Lenci viaggia verso Messina.
Nel golfo di Salerno si alza una tempesta e un
marinaio cade in mare. Quando torna la calma,
si trova a mancare il marinaio. Il P.Lenci prega
S.Filippo Neri e il Calasanzio, ancora vivo.
Vedono arrivare una luce e nel mezzo il
marinaio portato dai due Santi.. TD p.208
57. C‘ è un’altra ripetizione dello stesso tema, però
in un quadro grande a Valencia, fuori di questa
collezione.
55
(28)
LA
MADONNA
APPARE
AL
58. IL BAMBINO GESÚ APPARE AL B.
PIETRO CASANI: Il P. Onofrio Conti testimonia le
molte grazie concesse da Dio al Beato Pietro
Casani. Mentre gli serve a Messa, dopo la
consacrazione, vede un bel Bambino con cui il
Beato si intrattiene. EI.II,p.95
59. LIBERA DA UNA TENTAZIONE UN
NOVIZIO: Il P. Andrea di S. Filippo Neri, durante
il noviziato ha la tentazione di abbandonare la vita
religiosa, perché gli costa molto alzarsi presto ogni
giorno. Il Calasanzio va al noviziato, si ritira solo
con lui, gli parla della sua tentazione, gli fa il segno
sulla fronte, gli prende la testa fra le mani. Il novizio
si sente libero dalla tentazione e dalla difficoltà
d’alzarsi. EI.II,p.337-338
60.
RISUSCITA UN BAMBINO: A Frascati,
l’anno 1640, la Sig.a Blasi si addormenta mentre
allatta suo figlio e lo soffoca. Il Calasanzio
commosso fa cantare la Salve agli alunni
nell’oratorio e il bambino risuscita. Ancor oggi,
ogni anno i suoi discendenti fanno celebrare una
messa di ringraziamento. TD p.211
61. TORNA LA VISTA A UNA BAMBINA
CIECA: La figlia di Vittoria Plantanidi patisce una
malattia agli occhi per più di un anno e diventa
totalmente cieca. La porta al Calasanzio che le tocca
gli occhi e la bambina ricupera la vista. AC p.264
62. (29) APPARIZIONI IN CAMERA: Ha
apparizioni della Madonna. I religiosi spiano di
notte e vedono uscire grandi splendori. Una volta
lo vedono parlare con Maria e due sante Vergini
AC p.292
63. MULTIPLICA LE CANDELE: Il sagrestano
s’accorge che non ha candele. Corre a dirlo al
Calasanzio, domanda perdono e espone il problema,
perché a quell’ora le botteghe sono chiuse. Nella
sagrestia ci sono due ceri grandi che s’usavano nei
giorni di festa. Li fa tagliare a pezzi, li benedice e
diventano candele. Gli proibisce dirlo a nessuno, e
lui conserva il secreto fino a dopo la morte del
Calasanzio.. TD p.198
64. (30) ESTASI MENTRE CELEBRA LA
MESSA: Gli ultimi anni della sua vita, il
Calasanzio celebra solo nell’oratorio, con le
porte chiuse e aiutato da un fratello. Delle volte,
dopo la consacrazione, entra in estasi e si alza da
terra per tre quarti d’ora. AC p.293-294
65. PRIGIONE AL S. UFFICIO.
a 85 anni, accusato falsamente
condotto in prigione coi
pubblicamente , al Santo Ufficio.
l’ 8 agosto 1642,
dal P. Mario, è
suoi Assistenti,
TD p.279
66. DORME TRANQUILLAMENTE. Arrivato in
prigione al S. Ufficio, siede e si addormenta
tranquillamente TD p.280
RICEVE. Un principe invia cento scudi al
Calasanzio e lui li da immediatamente al suo
persecutore, P. Mario, chiedendo soltanto alcune
monete per comprare santini.. TD p.293
67. TORNA IN CARROZZA. Il Cardinal Cesarini,
ragguagliato di quello che è successo, invia una
delle sue migliori carrozze e lo fa tornare
trionfalmente dal S. Ufficio a S. Pantaleo. TD p.282
69. PRESTA UBBIDIENZA AL P. CHERUBINI:
Alla morte del P .Mario è nominato Superiore
Generale il P. Cherubini. Questo, temendo una
ribellione dei religiosi, si rifugia in camera del
Calasanzio. Il quale esce con lui, e non solo presta
ubbidienza, ma chiede a tutti che facciano lo stesso..
Giner p.1001 (Cfr. TD p.459)
68. CONSEGNA AL P. MARIO L’AIUTO CHE
70. (31) SUBLIME REAZIONE INNANZI
ALLA RIDUZIONE DELL’ORDINE: Il 17
marzo 1646, si legge in S. Pantaleo il documento
pontificio di distruzione dell’Ordine. Il
Calasanzio esclama con le parole di Giobbe: “Il
Signore dà, il Signore toglie. Sia benedetto il
Nome del Signore” Dopo comunica la notizia a
tutte le case, esortando alla pace e alla fiducia.
TD p.342
MALATO: Il Calasanzio visita due volte
il P. Cherubini malato nel Nazareno.
Questo gli chiede perdono, il Santo
l’abbraccia ed invia il P. Casani perché
lo confessi..TD p.367
71. (32) VISITA AL PAPA: Durante la grande
attività del Calasanzio per salvare l’Ordine,
visita il Papa Innocenzo X, che gli dice che
contro di lui non c’è niente. Lettera 4400
73 (34) ULTIMA COMUNIONE COI
BAMBINI: Il 2 agosto 1648, non può più
celebrare la Messa, però assiste ad essa coi
bambini nell’oratorio. Riceve la comunione con
un fervore straordinario.. TD p.376
72. (33) VISITA IL P. CHERUBINI
74 (35) SANA I PIEDI STORTI DI UN
BAMBINO. La Sig.aVittoria Gracchi ha un
figlio di quattro anni coi piedi storti dalla
nascita. Chiede al Calasanzio che prima di
morire lo benedica. Il bambino risana.. TD p.378
MORIRE: Ascoltando le suppliche dei religiosi,
benedice gli scolopi presenti e assenti, anche i
futuri. TD p.383
75. (36) APPARE LA MADONNA CON GLI
SCOLOPI DEFUNTI: Gli appare la Madonna
con tutti gli scolopi defunti, meno uno; alcuni
seduti, altri in piedi. 250 in tutto. Maria gli
promette la sua protezione. TD p.380-381
77. (37) TRIONFO DOPO LA MORTE:
Esposto il corpo su un catafalco, una moltitudine
inmensa va a visitarlo, e si realizzano molti
miracoli Una donna guarita a un braccio compra
una gran quantità di rose ed altri fiori e li sparge
sul cadavere. Presto non ne rimane nemmeno
una, perché le raccolgono come reliquie.. TD
p.392
76. BENEDICE LE SCUOLE PIE PRIMA DI
78 (38) VITTIME DELLA PESTE DEL 1656
COL CALASANZIO E UNA CROCE
LUMINOSA. Il P. Bonaventura di S. Leone
testifica sotto giuramento che stando in Norcia,
una mattina mentre andava alle preghiere, vide
il Calasanzio che con una croce andava innanzi
a un gran numero di religiosi, dei quali ha
riconosciuto alcuni. Uno di esse domandava al
Calasanzio: “Bonaventura, viene con noi?”.
“No” rispondeva. Non capì il significato della
visione fino al giorno seguente quando arrivò la
lista degli scolopi morti dalla peste del 1656, che
sono stati più di cento. EI.II,p.190-191
80.GIOVANE RELIGIOSO IN ESTASI: Il novizio
polacco Ambrosio di S. Giorgio, prima di morire
nel 1675, riceve la consolazione di avere una
visione del Calasanzio e del Ch.Rodolfo Petrignani
che aveva preso come modello.. EI.I, p.446
79. (39) IL P. WOLFANGO DI S.
ELISABETTA: Per evitare che i cattolici lo
glorificassero come martire, lo rinchiudono in
luogo sicuro e lo lasciano morire di fame. Appare
alla Comunità tra splendori e lascia tre ceri
accesi, bianco quello nel mezzo e rossi quelli ai
lati. EI.II, p.256-257
81. APPARIZIONE AL P. G. CRISOSTOMO
SALISTRI: Il 31 luglio 1679, mentre celebra la
Messa nella festa di S. Ignazio, il P. Salistri ha una
visione di S. Ignazio e del Calasanzio che si
abbracciano con allegria. EI.II p.493
82 (40) FA APPARIRE DOCUMENTI: Il
processo di Beatificazione del Calasanzio è
fermato per la mancanza di documenti che lo
giustifichino per il fatto della riduzione
dell’Ordine. Una notte, l’erede del Segretario
della Commissione Cardinalizia vede in sogno un
religioso che cerca nella scrivania. Al giorno
seguente cerca in quel luogo e trova la
documentazione che mancava per continuare il
Processo.
83 (41) GLORIA DEL CALASANZIO
CANONIZZATO: Allegoria del Calasanzio nella
gloria e, sotto, la Basilica di S. Pietro
84
(42)
SANTA
PAULA
MONTAL
FONDATRICE DELLE SUORE SCOLOPIE
(1799-1889)
85. LE SCOLOPIE SOTTO LA PROTEZIONE
DEL CALASANZIO: Allegoria
86.GLORIFICAZIONE
Allegoria
DEL
CALASANZIO:
87. GLORIA ALLA FINE DEL MONDO: Quadro
che ricorda il grandioso di Benlliure. Da notare in
questo la presenza delle Scolopie.
88. CALASANZIO IL SANTO DEI BAMBINI:
Allegoria finale S’intravede un Cardinale che
contempla ammirato la grande opera del Calasanzio
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