La pagina de la Repubblica con il testo integrale dell`articolo
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La pagina de la Repubblica con il testo integrale dell`articolo
la Repubblica - Palermo mercoledì 19 maggio 2010 pag. XVI - XVII La facoltà di Architettura aprirà agli studiosi la collezione di tavole che l’autore del teatro Massimo utilizzava nel suo ruolo di docente I DISEGNI DI GIOVAN BATTISTA BASILE IL MUSEO DELL’ARCHITETTO ESPONE LE SUE LEZIONI PAOLA NICITA T ra il 1876 e il 1890, Giovan Battista Filippo Basile teneva le sue lezioni di Architettura tecnica per gli alunni della Regia scuola di Applicazione per Ingegneri ed Architetti di Palermo. Per spiegare e mostrare come si distinguevano gli ordini delle colonne dei templi greci, oppure per analizzare l’architettura etrusca, unitamente ad alcuni prospetti ed interni di edifici siciliani e palermitani — la chiesa di Santo Spirito o San Giovanni degli Eremiti, ad esempio — Giovan Battista Filippo Basile si serviva di trentaquattro tavole disegnate, di grande formato, realizzate per suo conto e su sua indicazione dall’assistente Michelangelo Giarrizzo. Ed è proprio questo straordinario corpus di tavole, ciascuna delle quali misura 2,80 metri per 1,96, a costituire la raccolta straordinaria, allestita in maniera permanente presso il secondo piano della facoltà di Architettura di viale delle Scienze, grazie ad un accordo tra la facoltà e la famiglia Basile, con la quale sono in corso di definizione alcuni aspetti formali per dare forma definitiva alla “Dotazione Basile”. Questa è la targa apposta all’ingresso dello spazio espositi- per la ditta Ducrot, e le lettere L’AUTORE Giovan vo, anche se in realtà si tratta a scambiate da Basile con alcuni Battista tutti gli effetti di un museo- intellettuali del tempo; le lettere Basile è noto gioiello dedicato al grande ar- private verranno invece restituiper avere chitetto palermitano, autore tra te agli eredi. È un progetto avviaprogettato il i suoi innumerevoli progetti an- to da tanti anni, anche per voteatro che di Montecitorio. Un proget- lontà del mio predecessore, NiMassimo to curato da Ettore Sessa, a cui si cola Giuliano Leone». Il legame tra il fondo Basile e la giunge dopo molti anni e altrettante vicissitudini, che verrà facoltà di Architettura si deve all’architetto Gianni Pirrone, che negli anni Cinquanta ottiene dalla famiglia Basile la custodia Un accordo tra l’Università dei materiali — realizzati sia dal e la famiglia consentirà a fine padre, Giovan Battista Basile, che dal figlio Ernesto — e li porta mese l’inaugurazione di uno alla Facoltà di architettura di via spazio che si arricchirà Maqueda, dove rimarranno prima di essere recuperati. di lettere e mobili Ducrot Intanto sono in corso di definizione gli ultimi ritocchi per l’ainaugurato alla fine del mese di pertura di questo primo spazio, maggio e che anticiperà la realiz- che potrà ospitare una quarantizazione di un altro spazio, que- na di persone: verrà portata la sta volta posto al primo piano, scrivania di Basile, e altri suoi arnel quale troveranno collocazio- redi; alcune grandi cassettiere ne numerose altre testimonian- ospiteranno i disegni, mentre gli ze appartenute a Basile, come studiosi potranno accomodarsi anticipa il preside della Facoltà, su sedute progettate da Alvar Angelo Milone: «Verrà interessa- Aalto, per un efficace connubio to anche il primo piano per l’e- tra architettura di latitudini — sposizione di un’altra parte di geografiche ed emotive — diffemateriale, selezionato da un renti. fondo formato da millecinqueInsieme alle tavole didattiche, cento disegni, oltre duemila fo- è intanto possibile vedere un tografie, alcuni mobili realizzati piccolo plastico di una delle feri- te della città, Villa Deliella, progettata dal Basile sia nell’edificio che negli arredi, e abbattuta in una sola notte per far posto all’ipotesi di una lottizzazione poi mai avvenuta. Per il plastico, realizzato dagli studenti di Architet- tura, si è potuto lavorare direttamente sui disegni di progettazione originali. Al centro della sala trovano posto anche alcuni volumi della libreria di Basile: sono solo una parte, perché presto arriveranno le grandi librerie di fine Ottocento per accogliere i volumi sui quali si è formato il grande architetto palermitano. Le tavole didattiche sono state recuperate alcuni anni or sono seguendo un complesso restauro, realizzato da Michele Sottile, I DISEGNI Disegni di G.B.F. Basile A destra, il Massimo e il suo progettista La curiosità IN VENDITA IL COVO DEL MAGO CROWLEY CEFALÙ è in vendita l’abbazia di Thelema, il luogo dove si sarebbe dovuto creare il faro per illuminare l’umanità sotto la guida di Aleister Crowley. Un luogo simbolo che ha ospitato il maggior occultista del secolo scorso, considerato uno dei padri del satanismo moderno. È apparso, nei giorni scorsi, su un sito internet specializzato in vendite immobiliari l’annuncio della vendita della famosa abbazia di Thelema di contrada Santa Barbara. Nella descrizione si parla di un edificio di valore storico — artistico, una casa indipendente a piano terra di circa 120 metri quadri con ampio giardino di 1850 metri quadri, edificio totalmente da ristrutturare, trattativa riservata. È la casa dove Crowley contava di accumulare quelle energie magiche necessarie a conquistare e piegare il mondo al suo dominio. Aleister Crowley era un bizzarro inglese che negli anni Venti si trasferì in Sicilia, e a Cefalù radunò adepti provenienti da ogni angolo d’Europa. A descrivere le bizzarrie della setta che si riuniva cinque volte al giorno per evocare il diavolo, sacrificando animali e dandosi a riti sessuali sotto l’influenza della droga sono A muri, porte e tratti del pavimento della villa interamente decorati e dipinti dallo stesso Crowley. Figure unite in pratiche sessuali, uomini che si accoppiavano con animali, simboli delle divinità create dalla sua fantasia, immagini diaboliche che facevano da cornice alle riunioni per le preghiere quotidiane. Nel 1923, allarmato dalle voci che gli giungevano dalla Sicilia, Benito Mussolini firmò di suo pugno un decreto di espulsione del mago inglese per sospetta attività antifascista. Fu cacciato via da Cefalù, con l’ordine di non poter risiedere in nessuna parte d’Italia. Crowley nel 1924 fuggì abbandonando i suoi adepti ma anche i suoi innumerevoli debiti. Ciò che resta della cosiddetta “Abbazia Thelema”, nel 1990 è stato dichiarata, dall’assessorato regionale dei Beni culturali, bene «di importante interesse storico artistico e sottoposto alle norme di tutela». Ora un pezzo di storia è in vendita al prezzo di un milione di euro. i. m. © RIPRODUZIONE RISERVATA segue la Repubblica - Palermo mercoledì 19 maggio 2010 pag. XVI - XVII LO SCANTINATO C i che vede l’applicazione di un triplo strato di tessuti a supporto delle tele gessate disegnate con gli inchiostri. In una vecchia fotografia degli anni Trenta di Dante Cappellani le tavole sono visibili nell’aula da disegno della facoltà di Ingegneria, disposte in alto, lungo il perimetro della stanza. Ed è con queste “Tavole illustrative di fabbriche antiche, medioevali e moderne (con iconografie, alzati, sezioni, vedute LIBRERIA KALÓS SETTIMANA DEL GIALLO dal 19 al 22 maggio sconto del 20% su tutti i libri gialli Incontri alle ore 17,30 con Aldo Penna, mercoledì 19 Vito Catalano, giovedì 20 e i giallisti di Navarra editore, venerdì 21 il programma è visibile sul sito www.edizionikalos.com/blog via XX Settembre 56/b, Palermo tel. 091/322380 fax 091/322304 [email protected] prospettiche e particolari)” che Giovan Battista Basile teneva le sue lezioni del “Corso di Architettura in Italia preceduta dalle notazioni di architettura egiziana, greca e pelasgica”. Insieme alle tavole — una di queste interamente dedicata all’architettura siciliana, con vedute prospettiche del Duomo di Monreale, del chiostro normanno, della Cuba e Cubula di Palermo, del palazzo Altarello a Baida — l’architetto aveva redatto dei testi che le accompagnavano, una sorta di dispense di approfondimento tematico, che seguivano passo per passo le sue lezioni. Apparati visuali, da una parte, e teorici dall’altra: anche questo un progetto di Giovan Battista Basile, nel quale si può intuire la molteplicità degli interessi e degli approcci metodologici, primo tra i quali quello tra luogo e costruzione. Un lavoro inizialmente ipotizzato per gli studenti, che vedrà in seguito approfondimenti personali, nei quali confluiscono analisi storiche, scientifiche, antropologiche, che anticipano le riflessioni sulle relazioni spaziali tra l’oggetto costruito e la sua percezione. © RIPRODUZIONE RISERVATA © segue