...

VI ”

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Description

Transcript

VI ”
INSEGNAMENTO DI
ECONOMIA POLITICA
LEZIONE VI
“IL MERCATO REALE”
PROF. ALDO VASTOLA
Economia Politica
Lezione VI
Indice
1
Il settore reale --------------------------------------------------------------------------------------------- 3
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
2 di 6
Economia Politica
Lezione VI
1 Il settore reale
Il settore reale è quel settore dell’economia in cui si formano le decisioni riguardanti il
flusso di beni e servizi per un periodo di tempo.
Se indichiamo con Y la quantità totale di beni e servizi prodotti in un’economia in un certo
periodo e pertanto anche il suo reddito reale e con E la spesa totale desiderata per qualsiasi scopo da
tutti i gruppi appartenenti all’economia, la condizione di equilibrio nel settore reale si realizza
quando Y=E. Se Y<E o Y>E si ipotizza una modifica di Y, Y si modifica fino a quando Y=E.
Y ha natura duale. Esso rappresenta sia la produzione, cioè la quantità di beni e servizi
disponibili nell’economia in un determinato periodo di tempo, sia il reddito reale di tutti gli
individui e i gruppi che decidono la spesa. Vi è una relazione biunivoca tra la produzione e le spese
desiderate. In primo luogo se le spese desiderate non sono uguali alla produzione, la produzione
cambierà. In secondo luogo, poiché una variazione nella produzione è anche una variazione nel
reddito reale, tale variazione implicherà una variazione nelle spese desiderate. L’interrelazione tra le
spese desiderate e la produzione, che deriva dalla condizione di equilibrio nel reddito reale, può
essere illustrata algebricamente.
Y = Eo + dY
Dove l’equazione indica che le spese desiderate sono costituite sia da quelle il cui
ammontare è indipendente dal reddito Eo, sia da quelle il cui ammontare dipende dal reddito dY.
Portando a sinistra dell’equazione tutti i termini con la Y otteniamo
Y – dY = Eo l’equazione che prevede la possibilità di mettere in evidenza Y ed ottenere
l’equazione
Y(1 – d) = Eo
Che è possibile risolvere rispetto a Y ottenendo
Y = 1/(1 – d) Eo
E volendo ottenere la variazione totale nella produzione quando le spese variano di un
determinato ammontare si ottiene
dY/d Eo = 1/(1 – d)
L’equazione che mostra la variazione totale nella produzione quando le spese variano di un
ammontare pari a delta E tenendo conto degli effetti sulle spese desiderate indotte da una variazione
nella produzione.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
3 di 6
Economia Politica
Lezione VI
1/(1 – d) è il moltiplicatore e il suo valore dipende da d che misura la relazione di
comportamento tra una variazione nelle spese desiderate e una variazione nel reddito nazionale.
In altre parole, un aumento nella spesa fa aumentare la produzione. Ma poiché Y indica sia
produzione che reddito, significa che l’aumento nella produzione farà aumentare nuovamente la
spesa per quella parte dipendente dal reddito. Il processo andrà avanti fino a quando non si
ristabilisce l’equilibrio tra produzione, reddito e spese desiderate e il moltiplicatore ci permette di
calcolare di quanto aumenta il reddito e la produzione a seguito di un aumento nella spesa.
d è la propensione alla spesa, il complemento1 – d, la propensione al risparmio.
Se suddividiamo le spese solo in base a due categorie C e I ipotizzando che questi sono solo
i due usi dei beni e servizi o consolidando tutte le spese in queste categorie abbiamo che le spese
desiderate sono uguali alle spese di consumo e investimenti
E=C+I
Per cui la condizione di equilibrio del settore reale diventa
Y=C+I
Ma se spostiamo a sinistra C otteniamo
Y–C=I
Se definiamo il risparmio come la differenza tra il reddito reale totale e il consumo
desiderato possiamo anche dire che l’equilibrio nel settore reale si realizza quando il risparmio è
uguale all’investimento
S=I
Soffermiamoci un poco di più su C, I e S.
Il C = f (Y) nel senso che esiste una relazione diretta tra il consumo e il reddito. Se Y
aumenta, C aumenta, se Y diminuisce, C diminuisce.
Per semplificare la discussione che segue, assumiamo che il consumo sia una funzione
lineare del reddito reale con un certo ammontare indipendente da quest’ultimo.
C=a+bY
Essa può essere così rappresentata
grafico
E’ questa sicuramente una semplificazione perché in realtà non esiste una relazione lineare
tra consumo e reddito. Infatti ad aumenti del reddito il consumo aumenta in misura meno che
proporzionale per cui la funzione del consumo può essere mostrata con una curva (GRAFICO), con
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
4 di 6
Economia Politica
Lezione VI
la pancia rivolta verso l’alto, con un’intercetta positiva che sta ad indicare un consumo positivo
anche ad un reddito nullo. E’ questo il consumo di sussistenza.
Altre teorie fanno dipendere il consumo dal reddito di tutta la vita dell’individuo. Queste
teorie si basano sul fatto che durante l’età lavorativa il reddito è maggiore del consumo e finanzia il
consumo sia della gioventù che della vecchiaia quando il reddito è nullo.
La seconda categoria delle spese desiderate è l’investimento, che consiste nelle spese e
servizi non destinati a soddisfare i bisogni presenti ma ad incrementare il potenziale necessario per
soddisfare i bisogni futuri.
Semplificando è possibile ipotizzare una relazione lineare tra l’investimento e il tasso di
interesse e precisamente una relazione inversa più una parte indipendente dal tasso di interesse.
I = go – g1r
C’è relazione inversa tra investimenti e tasso di interesse nel senso che se r aumenta I si
riduce perché chi effettua un investimento si attende un flusso di reddito futuro che confronta con il
costo per prendersi a prestito i soldi o con il mancato guadagno se utilizza i propri. E’ evidente che
se il tasso di interesse è alto si riducono gli investimenti convenienti.
Graficamente la funzione di investimento può essere così rappresenta. Una Funzione lineare
decrescente,
Se r si riduce aumenta I, se r aumenta I diminuisce.
Se inseriamo ipotesi che abbiamo esplicitato relativamente al consumo e agli investimenti,
l’equazione che esprime l’equilibrio nel settore reale
Y = C +I diventa
Y = a + b Y+ go – g1r che risolvendo ci fa ottenere
Y = 1/1-b (a + go – g1r)
L’equazione è una relazione tra due variabili Y ed r. Essa mostra le combinazioni di y ed r
per cui la condizione di equilibrio nel settore reale è soddisfatta, cioè quella per cui le spese totali
desiderate sono uguali alla produzione, o per cui il risparmio è uguale agli investimenti S = I.
Graficamente può essere rappresentata nel modo seguente: la IS ha una pendenza negativa e
può essere più o meno inclinata a seconda della rispondenza di I alle modifiche di r.
La IS la curva di equilibrio tra Y = E o S = I infatti può essere costruita facilmente facendo
riferimento alla curva degli investimenti. Ad un determinato tasso di interesse rb ci sarà un livello
di investimenti Ib. Per esserci l’equilibrio con il risparmio ci sarà un unico livello di reddito Yb
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
5 di 6
Economia Politica
Lezione VI
compatibile con quel risparmio Sb. Ad un tasso superiore ra ci sarà un livello di investimenti minori
di Ib e cioè Ia ed un reddito Ya che determinerà un risparmio Sa uguale a Ia.
Punti al disopra e al disotto mostrano situazioni di squilibrio.
In particolare un punto al disopra indica una situazione nella quale l’offerta è maggiore della
domanda, cioè la produzione e il reddito nazionale sono maggiori delle spese desiderate;
Un punto al disotto indica invece una situazione in cui la produzione e il reddito nazionale
sono maggiori delle spese desiderate.
Il punto A al disopra della IS indica un S>I. Infatti al tasso ra gli investimenti sono Ia mentre
il risparmio è maggiore cioè So poiché il reddito Yo origina un risparmio maggiore di Sa che si
realizza ad un reddito minore e cioè quando il reddito è Ya.
Il punto C al disotto della IS indica un S<I. Infatti al tasso rc gli investimenti sono Ic mentre
il risparmio è So poiché il reddito Yo origina sempre un risparmio So minore di Ic che si realizza ad
un tasso d’interesse rc minore di ra.
In conclusione possiamo dire che la IS mostra le combinazioni tra il reddito ed il tasso di
interesse per le quali il settore reale.
La IS può però subire delle trasposizioni.
La IS si traspone a destra se aumenta C o I, si traspone a sinistra se si riduce C o I e l’entità
della trasposizione dipende dalla grandezza del moltiplicatore.
E’ importante evidenziare che poiché le modifiche nel livello dei prezzi non influenzano
direttamente C ed I, il livello dei prezzi o per meglio dire le variazioni nel livello dei prezzi non
influenzeranno la IS.
Attenzione! Questo materiale didattico è per uso personale dello studente ed è coperto da copyright. Ne è severamente
vietata la riproduzione o il riutilizzo anche parziale, ai sensi e per gli effetti della legge sul diritto d’autore
(L. 22.04.1941/n. 633)
6 di 6
Fly UP