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Diapositiva 1 - Feeding Knowledge
VITICOLTURA A SAN PIETRO DI FELETTO “ASPETTI E PROBLEMATICHE ANNO 2013” MICRORGANISMI BENEFICI, INDUTTORI DI RESISTENZA, TUTELA DEGLI INSETTI UTILI: POTENZIALITÀ D'USO NELLA DIFESA DEL VIGNETO POTENZIALITÀ DEGLI INDUTTORI DI RESISTENZA NELLA DIFESA DAI PATOGENI Prof. ROBERTO CAUSIN Università di Padova - Dipartimento TeSAF Lo stato di sanità è la condizione normale nelle piante (attenzione! A quelle selezionate dall'uomo) Le piante possiedono “naturalmente” meccanismi di difesa dai patogeni L a pianta può essere: Immune = con “Resistenza non ospite” Resistente o Suscettibile in varia misura RESISTENZA SUSCETTIBILITA' MECCANISMI DI DIFESA DIFESE COSTITUTIVE Precostituite, preinfezionali, naturalmente presenti nella pianta, Strutturali, barriere fisiche con azione meccanica Chimiche, sostanze ad azione antimicrobica già presenti nei tessuti dell'ospite Passive DIFESE INDUCIBILI Prodotte in seguito al riconoscimento dell'attacco (patogeno) Attive Strutturali, sintesi ex-novo di sostanze chimiche (callosio, suberina, lignina..) di “rinforzo” delle barriere fisiche preesistenti (soprattutto neo-apposizione di pareti) [neoproduzione di tessuti] Chimiche,sintesi ex-novo di sostanze ad azione antimicrobica: fenil propanoidi, fitoalessine, PR proteins..... Difese costitutive strutturali: CUTICOLA e TRICOMI Cuticola (spessore 5-20 µ) CERE, soffici, microcristalline, miste CUTINA, polimero idrofobico: monolignoli ± uniti fra loro e esterificati con ac. grassi idrossilati (C16-C18) e, meno frequentemente, con ac. grassi a catena più lunga (C18-C30) e ac dicarbossilici (C14-C20). L'idrofobicità cresce al crescere della polimerizzazione Tricomi non ghiandolari Tricomi ghiandolari (composti ± volatili, terpeni..) Difese costitutive strutturali: PARETE LAMELLA MEDIANA: pectina (polimero ac. galatturonico ± esterificato con metanolo), molti pectati (in genere di Calcio). PARETE PRIMARIA: Elastica; molta pectina e pectato di Ca (80-90%) + poca Cellulosa (polimero di unità di glucosio unite tra loro da un legame β-1--->4 glucosidico) PARETE SECONDARIA: più rigida; meno pectina, pectato Ca, molta (80-90%) cellulosa in fibrille (legate da ponti H e emicellulose [Es. xilosio+glucosio=xiloglucani]) + estensine (glicoproteine ricche di idrossiprolina poste perpendicolarmente alle fibrille di cellulosa) Schema parete secondaria NB...anche numerosità e forma di stomi, idatodi, lenticelle......... Difese costitutive chimiche: COMPOSTI NON PROTEICI Sostanze presenti, in genere, nelle cellule dei tessuti più esterni, dell'ospite; possono essere già in forma attiva o compartimentate in vacuoli, vescicole ecc. In questo caso vi è un precursore separato dall'enzima che lo attiverà; le due sostenze saranno poste in contatto dal danno alla cellula dell'ospite Es. Saponine (steroidee e triterpenoidi), si complessano con gli (ergo)steroli di membrana danneggiandone integrità e funzioni Glucosidi cianogenetici, per idrolisi dovuta ad enzimi litici dell'ospite resi disponibili dal danno alla cellula vegetale, rilasciano ac. Cianidrico (HCN) Glucosinolati, glucosidi contenenti S, tipici delle crucifere; degradati in seguito a danno della cellula dell'ospite, originano composti repellenti e fungitossici (isotiocianati) Polifenoli, molti con azione antimicrobica Difese costitutive chimiche: COMPOSTI PROTEICI Proteine con diversi tipi di azione; spesso organo-specifiche e frequenti in semi e tessuti di riserva della pianta. Es. PROTEINE Chitinasi Glucanasi AZIONE Lisi EFFETTO SUI PATOGENI Lisi delle pareti di cellule fungine Lisozima Lisi Lisi delle pareti di batteri Inibitori PG Antiproteica Inibizione delle pectinasi fungine Inibitori di Proteasi e Amilasi Antiproteica Inibendo la digestione di proteine e amidi, rendono l'ospite non appetibile per parassiti animali Eveina Legame con chitina Disturbo dello sviluppo fungino Lectine Multipla, tra cui interazione con sintesi e deposizione della chitina Disturbo dello sviluppo di funghi, insetti e batteri. Tionine Multipla, tra cui interazione con sintesi di macromolecole (proteine, ac. Nucleici..) e alterazione della funzionalità delle membrane Disturbo dello sviluppo di funghi e batteri Ricina, Saponina, proteine da Phytolacca (PAP...) RIP: inattivazione dei ribosomi per deadenilazione dell'RNA Azione aspecifica contro i virus Difese costitutive: ostacoli che si oppongono alla penetrazione dei patogeni che sono già presenti ancor prima che questi compaiano e che vengono prodotte anche se essi non dovessero mai apparire Si producono sempre, anche se “non servono” Difese inducibili: non sono sempre presenti, vengono prodotte exnovo quando la cellula della pianta viene informata che il patogeno la sta attaccando. Vengono attivate solo quando serve Patogeno Difese inducibili DIFESE ATTIVE O INDUCIBILI 1. Che cosa informa la pianta che il patogeno la sta attaccando?: GLI ELICITORI 2. Come fa la cellula vegetale a recepire l’informazione portata dagli elicitori? I RECETTORI 3. Come reagisce la cellula vegetale quando riceve l’informazione che un attacco del patogeno è in atto? LA TRASDUZIONE DEL SEGNALE IL “BURST OSSIDATIVO LA SINTESI DI COMPOSTI DI DIFESA: ✔ ✔ PR-proteins Fitoalessine ELICITORI ASPECIFICI *pathogen-associated molecular patterns ESOGENI Prodotti del metabolismo dei patogeni di primaria importanza: frammenti di parete e/o di flagelli; ac. grassi; steroli; ac. Nucleici; proteine; glicopeptidi. Ad esempio oligomeri di CHITINA e CHITOSANO (4-7 monomeri); glucani come gli EPTAGLUCANI negli oomiceti; proteine come le ELICITINE negli oomiceti; glicopeptidi riconosciuti dalla loro catena glicosidica laterale (9-11 residui di mannosio); lipidi come ERGOSTEROLO e AC. ARACHIDONICO degradati dalle lipossigenasi della pianta; frammenti di FLAGELLINA ENDOGENI. OLIGOGALATTURONIDI di 10-20 unità derivanti dalla degradazione dell'AC. POLIGALATTURONICO (PECTINA) SPECIFICI Sostanze specifiche della specie o addirittura della razza (ceppo) del patogeno; sono alla base dell'interazione “gene by gene” e richiedono la presenza del gene R nell'ospite e del gene AVR nel patogeno RECETTORE ACCOPPIATO A G-PROTEIN : nel nostro caso l'elicitore è il ligando I recettori sono come le sentinelle ELICITORI ASPECIFICI (generali, PAMPs) e SPECIFICI: il caso “curioso” dei batteri fitopatogeni Gram – che possiedono il cluster genico hypersensitive response and pathogenicity (hrp) che codifica per il sistema di secrezione tipo III (TTSS): l'effector protein che serviva per aggirare il riconoscimento PAMPs, diventa elicitore specifico LA TRASDUZIONE DEL SEGNALE. Dal recettore deve essere trasmesso un messaggio che deve arrivare al nucleo della cellula dove si trova il DNA che deve dare il via alla produzione dei composti di difesa INDUCIBILE Il “Burst” ossidativo Marcatore di SAR; attivo su Oomiceti Permeabilizz. membrana Rafforz. Lignificaz. parete Antimicrobiche; sito azione membrana Antimicrobiche; sito azione membrana Antimic. azione membrana Le PROTEINE DI PATOGENESI (PR-proteins = pathogenesis related proteins) Sintetizzate dalla pianta in risposta a stress BIOTICI e ABIOTICI Non correlate tra loro Accumulate nel vacuolo o a livello apoplastico Abbastanza stabili a pH acido e alle proteasi Si accumulano come reazione ad infezioni biotiche ma anche a ferite o stress (es. TLP osmotine prodotte in risposta a stress osmotico) LE FITOALESSINE PAL VIE DI SINTESI L’ enzima PAL (Fenilalanina ammonioliasi) è l’enzima “chiave” nella sintesi dei composti fenolici a cui si devono, tra le altre cose, le fitoalessine, la lignina, la suberina Salicilico. Tutto parte dalla Fenilalanina e l'ac. Come si arriva alla Fenilalanina (aa.cidi aromatici) attraverso la via dell’acido scichimico C6-C1 Tra i derivati dell’acido benzoico (C6C1) c'è l'Ac. SALICILICO Ac. benzoico Composti fenolici semplici C6C3 Flavonoidi C6C3-C6 C6C3-C6 TAL PAL Fenilalanina, PAL e irrobustimento della parete per produzione di suberina e lignina LE FITOALESSINE LE FITOALESSINE Derivano dal metabolismo dei fenilpropanoidi, alcune dalla via degli isoprenoidi; Hanno basso peso molecolare Sono assenti nelle piante sane; Hanno azione aspecifica Sono efficaci se si accumulano velocemente nelle prime fasi dell'infezione (presenti anche in piante suscettibili dove però si accumulano più lentamente) COME POSSIAMO SFRUTTARE QUESTI MECCANISMI NATURALI DI RESISTENZA, ANCHE NELLE PIANTE CHE SI AMMALANO (piante non resistenti) ? Possiamo fare in modo che le difese inducibili vengano messe in atto molto velocemente, in modo che possano colpire il patogeno quando esso è presente ancora in quantità limitata; In questa situazione, basterà una concentrazione limitata di queste sostanze, purchè siano disponibili subito, nel giro di qualche ora o al massimo di 1-2 giorni Ciò può essere ottenuto con induttori di resistenza: •Particolari molecole chimiche (anche di sintesi es. Acibenzolar-S-methyl ) •Microrganismi (funghi, attinomiceti,batteri) Induzione di resistenza nell’ospite: SAR e ISR ISR Figure 1 Model for the ISR signaling pathway. Recognition of MAMPs of beneficial rhizospherecolonizing microorganisms, such as Pseudomonas fluorescens WCS417 or Trichoderma Plant immune responses triggered by beneficial microbes Current Opinion in Plant Biology Volume 11, Issue 4 2008 443 - 448 Saskia CM Van Wees , Sjoerd Van der Ent , Corn? MJ Pieterse http://dx.doi.org/10.1016/j.pbi.2008.05.005 ATTENZIONE!! E’ la pianta che reagisce Pertanto Essa deve avere a disposizione tutta l’energia che serve per attuare la sintesi dei composti su cui si basa l’induzione di resistenza Quindi Se la pianta è in condizioni di stress, mal coltivata, debole, anche le reazioni di difesa saranno deboli e non si avranno i vantaggi attesi Ricordiamoci anche che un certo grado, limitato, di malattia, necessariamente si svilupperà ALCUNI ESEMPI MOLTO RECENTI su piante diverse dalla vite MAIS: Trichoderma harzianum T22 distribuito al seme funziona sulla parte aerea 350 300 a lesion mm^2 250 200 150 b 100 50 0 T+F+ T-F+ Values c c T-F+ T+F+ T-F- T+F- 239,247 97,323 10,171 2,269 65% di riduzione della lesione Ferrigo et al, in press ALCUNI ESEMPI MOLTO RECENTI su piante diverse dalla vite FRUMENTO: Trichoderma harzianum INAT11 distribuito alle radici funziona sulla parte aerea T. harzianum+Fusarium graminearum Solo Fusarium graminearum La sperimentazione su vite: alcuni esempi in letteratura Alcuni esempi con dimostrazione di induzione di resistenza •Pseudomonas spp. contro Botrytis cinerea (Muffa Grigia) •Trichoderma harzianum T39 contro Plasmopara viticola (Peronospora) •Oligomeri di chitosani contro Muffa Grigia e Peronospora 1500, acetilazione DA 20%) •Pseudomonas fluorescens, Bacillus subtilis,Pantoea agglomerans, Acinetobacter lwooffii contro Muffa Grigia (MW La sperimentazione su vite nell’area del Prosecco PSR Misura 124 PROGETTO VITINNOVA Innovazioni nella difesa della vite per la riduzione dei trattamenti con prodotti fitosanitari PARTECIPANTI Ente Proponente •CONSORZIO DI TUTELA DEL CONEGLIANO VALDOBBIADENE DOCG Partners •CRA-VIT di Conegliano •UNIVERSITA’ DI PADOVA •2 AZIENDE (Az. Agr. Adriano Adami ss; Spagnol Soc. Agr.) Soggetti Interessati •14 Comuni: CONEGLIANO VALDOBBIADENE SAN VENDEMIANO COLLE UMBERTO VITTORIO VENETO TARZO CISON DI VALMARINO S. PIETRO DI FELETTO REFRONTOLO SUSEGANA PIEVE DI SOLIGO FARRA DI SOLIGO MIANE VIDOR •Provincia di TREVISO •Consorzio DOC Prosecco La sperimentazione su vite nell’area del Prosecco: attività riguardante le possibilità di indurre resistenza, prevista in VITINNOVA e altri progetti • Saggi “in vitro” e in vaso con microrganismi selezionati tra gli endofiti della vite e tratti da prodotti disponibili sul mercato, contro vari patogeni, con particolare interesse per quelli vasali • Prove di campo sulle possibilità di eseguire la difesa della vite utilizzando protocolli basati su microrganismi con eventuali integrazioni con zolfo, fosfiti e ridotto o assente apporto di rame GRAZIE PER L’ATTENZIONE Roberto Causin Università di Padova, Dip. TeSAF, Sez. Patologia Vegetale