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L`occhio artificiale si siede al volante
DALL’8 AL 21 MAGGIO IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY PAG.10 Tecnologie L A B O R AT O R I D ’ E C C E L L E N Z A Telecamere, radar, infrarossi e sistemi di vibrazione del posto di guida servono a migliorare la sicurezza L’occhio artificiale si siede al volante Sono finanziati dalle case automobilistiche molti progetti del laboratorio di Parma Un centro d’avanguardia che da oltre 15 anni studia l’evoluzione dei sistemi di guida Paolo Anastasio Rendere più sicura la guida di auto e camion, sfruttando sistemi robotici capaci di segnalare tempestivamente pericoli in carreggiata a guidatori a volte troppo sbadati per accorgersi di un ostacolo improvviso. È questo uno dei numerosi progetti allo studio nel Laboratorio di visione artificiale e sistemi intelligenti (Vislab.it) dell’università di Parma, che da 15 anni studia sistemi di bordo per rendere più sicura la guida degli automobilisti. Controllando cosa c’è per strada con l’ausilio di telecamere, radar e infrarossi montati a bordo dei veicoli. Installando in auto sistemi per evitare incidenti in caso di sonnolenza del guidatore, con l’ausilio di volanti e sedili che vibrano in caso di pericolo. Soluzioni capaci di lanciare un allarme sonoro in presenza di pedoni che sbucano sulla carreggiata, bloccando il pedale dell’acceleratore in caso di pericolo. Sistemi che scelgono la traiettoria giusta, modificando autonomamente la velocità di marcia. studio di Volkswagen e US Army”. Il pool di ricercatori parmigiani sta collaborando con i laboratori della Volkswagen alla realizzazione di sistemi automatici per la localizzazione di pedoni. “Abbiamo montato telecamere e dispositivi a infrarossi sulla parte anteriore di una Touareg mative. In Italia, collabora con il centro ricerche della Fiat. Allo studio sistemi di localizzazione del veicolo di fronte, che possono contare su un radar capace di localizzare auto e camion fuori visuale. Un altro progetto italiano è quello con Marelli, per il riconoscimento della segnaletica orizzontale in PER UNA GUIDA SICURA Obiettivo a lungo termine del laboratorio parmigiano è la realizzazione di sistemi che rendano la guida sempre più sicura, con un occhio di riguardo per l’automobile del futuro, che nel giro di vent’anni sarà talmente automatica da funzionare senza pilota. “Lo scopo dei nostri progetti è dotare il guidatore di strumenti che lo aiutino a circolare in sicurezza attraverso sistemi di visione artificiale – dice Alberto Broggi, professore del dipartimento di ingegneria dell’informazione e responsabile del laboratorio di visione artificiale e sistemi intelligenti -. Il progetto Argo, ad esempio, realizzato nel 1997-2000 con l’automazione di una Lancia, ha provato in autostrada i vantaggi di un veicolo automatico, capace, con l’ausilio di telecamere a bordo, di mantenere la distanza di sicurezza e di segnalare ostacoli in carreggiata. Oggi, il progetto si è evoluto, ed è allo Budget estero «L’80% dei finanziamenti si ottiene con progetti realizzati per conto di case come Volvo e Volkswagen» di pedoni che si trovano troppo vicini al muso dell’automezzo. Sono le case automobilistiche che finanziano gli studi del laboratorio di Parma. “I fondi per la ricerca universitaria sono sicuramente molto ridotti – dice Broggi – Su 15 persone che compongono il laboratorio, siamo in due strutturati nell’università, gli altri sono finanziati grazie ai soldi che arrivano dalle case automobilistiche, principalmente straniere. Solo questo ha evitato una fuga dei cervelli, nel nostro caso. Oggi, stiamo valutando se accettare o meno la proposta di una grossa industria americana, la Oshkosh (produttore di trucks autoarticolati) che ci ha proposto di iniziare a spostare parzialmente le nostre attività da loro, in Wisconsin”. Il team di ricercatori di Parma ha realizzato l’anno scorso il sistema di visione di un veicolo automatico capace di attraversare senza pilota 230 chilometri nel deserto del Nevada in una competizione (Grand Challange) per veicoli autonomi promossa dal Darpa, l’agenzia per i progetti avanzati del dipartimento della Difesa Usa. IL TRAINO MILITARE – racconta Broggi – incorporando un sistema radar vicino alla targa del veicolo. Si tratta di un sistema di sicurezza di bordo che informa il guidatore sul comportamento dei pedoni, consentendo di verificare se i pedoni nei paraggi stanno attraversando la strada o se circolano regolarmente a bordo carreggiata”. Una delle difficoltà nel settore automobilistico sta nel trovare l’interfaccia giusta per comunicare con il guidatore. Un bip di troppo rischia sempre di distrarre il guidatore e di provocare più danni che benefici. Come dimostra il recente caso dei navigatori non aggiornati, che hanno provocato diversi incidenti in Gran Bretagna, con auto e moto finiti in un fiume perché il guidatore rispettava pedissequamente le istruzioni (errate) del navigatore senza guardare la strada. Il laboratorio del professor Broggi può contare su diverse collaborazioni attive nel settore auto- IL TEAM DI PARMA sta valutando se accettare la proposta di un colosso dell’automative americano di trasferire integralmente negli Usa le sue attività strada. Ma è dall’estero che il laboratorio di Parma ricava la maggior parte delle entrate (circa l’80% del budget), svolgendo ricerche per case straniere. “Siamo vicini alla fase di produzione con un prototipo di visione frontale sviluppato per i camion della Volvo – continua il professore – Il sistemino inibisce automaticamente di accelerare se ci sono oggetti oppure ostacoli ad una distanza inferiore a cinque metri dalla cabina del camionista. Il sistema è ottimo soprattutto se il camion è fermo alle strisce e un pedone attraversa all’improvviso, non visto dall’autista”. Per la sua posizione sopraelevata rispetto al manto stradale, la visione dell’autista dei camion è limitata soprattutto in presenza “Il veicolo senza autista è un’idea che nasce in campo militare, come d’altra parte la maggior parte delle tecnologie, ad esempio le telecamere e gli infrarossi, che solo in un secondo momento trovano una loro applicazione in ambito civile – prosegue Broggi – Nel Grand Challange la cosa interessante è stata l’adesione di 200 laboratori mondiali che hanno messo a punto sistemi di guida automatica. Si tratta di una soluzione futuribile in campo civile, non se ne parlerà prima di vent’anni”. Ma intanto, la Citroen ha già realizzato un sistemino di vibrazione del sedile di guida se l’auto esce di carreggiata. La prospettiva di spostare le attività in Wisconsin è motivo di orgoglio per il laboratorio parmigiano. Ma nello stesso tempo è il segno evidente delle scarse risorse della ricerca italiana. Il laboratorio «I sistemi che noi puntiamo a realizzare migliorano la sicurezza del guidatore con un occhio di riguardo per i pedoni» Alcatel sperimenta al lume della Lanterna Il colosso francese studia nuove soluzioni per le reti di telecomunicazioni con un centro R&S a Genova I cinquanta ingegneri che compon- gono il nuovo laboratorio di ricerca e sviluppo di Alcatel forse non sanno di rappresentare un esempio di eccellenza che tutti, dal legislatore ai ministri competenti fino agli operatori di telecomunicazioni, vorrebbero vedere replicato ai quattro angoli della penisola. Eppure è innegabile che Genova, una città alla ricerca di una nuova identità economica e produttiva, ospita da qualche mese l’ultimo fiore all’occhiello della ricerca della multinazionale francese (che si aggiunge ai centri già presenti in Italia di cui il principale a Vimercate, vicino a Milano). La città ligure ospita, infatti, un team scelto impegnato nello sviluppo di prodotti e tecnologie per supportare il rapido evolvere delle reti di telecomunicazione. A dare ulteriore lustro al progetto c’è la fitta rete di sinergie che il centro ha sviluppato con il territorio ligure, un circolo virtuoso che coinvolge software house locali, fornitori di componenti meccanici e università, e che sicuramente accelera il processo di innovazione della città. “È dai primi anni del secolo scorso che Alcatel è presente in Italia – dice Stefano Schiavoni, vice presidente per le reti multi-servizio all’interno della Divisione Reti Ottiche di Alcatel – e da circa un decennio il quartier generale della divisione ottica della compagnia è proprio qui in Italia con oltre mille dipendenti impegnati principalmente nei centri di ricerca e negli stabilimenti produttivi per le reti di trasporto ottico”. Genova partecipa alla messa a punto dell’Alcatel 1850 Transport Service Switch (TSS), una piattaforma di aggregazione pacchetto). In questo modo, il trasporto del traffico diviene indipendente rispetto alla tecnologia di trasmissione, consentendo agli operatori di eliminare la necessità di piattaforme dedicate a singoli servizi: “Con gli switch tradizionali delle reti IP, quando la quantità di banda disponibile per una città o una particolare località arrivava a saturazione – chiarisce Schiavoni – il servizio reso ai clienti si degradava e senza distinzione di priorità. Ma oggi sarebbe impensabile dar vita ai nuovi servizi, come la diffusione di canali video, mantenendo un’infrastruttura di questo tipo”. In altre parole, se fino a poco tempo fa le grandi reti nazionali si congiungevano, in PISTORIO Lasciata la guida operativa Schiavoni «Le nuove reti sanno distinguere tra servizi voce, dati e video» lanciata nell’ottobre del 2005 e studiata appositamente per supportare la convergenza tra dati, voce e video. L’Alcatel 1850 TSS si caratterizza per la sua rivoluzionaria tecnologia ‘Universal Switch’, che permette di effettuare lo switching del traffico senza limitazioni (sia esso 100% TDM o 100% a La soluzione Con le Universal Switch si sostituiscono le piattaforme dedicate a singoli servizi prossimità delle aree urbane, con le centrali telefoniche, i router e i server Ip (a seconda del servizio che trasportavano), oggi queste piattaforme universali permettono di aggregare tutto il traffico su un’unica unità per poi inoltrarlo alle reti locali periferiche in modo mirato: “Nell’era del triple play è importante mantenere una distinzione tra servizi, come voce, dati o semplice accesso Internet, che hanno requisiti di qualità e priorità differenziate”, spiega Schiavoni. Senza lo sviluppo di una rete più “intelligente”, infatti, capace di stabilire ordini di priorità ai dati in trasporto, la tv su Internet ma anche il VoIp sarebbero servizi poco affidabili. Il gruppo Alcatel di Genova si articola in quattro laboratori: system & architecture (architetture di prodotto sia hadware sia software), hardware (produzione delle schede, meccanica e l’Fpga), software (dove si realizza il software che deve implementare il “comportamento” dell’apparato a diversi livelli) e un laboratorio di integrazione e validazione. Enrico Gardumi