Hari Om a tutti, Sfogliare una rivista di yoga, sia italiana
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Hari Om a tutti, Sfogliare una rivista di yoga, sia italiana
Hari Om a tutti, Sfogliare una rivista di yoga, sia italiana che straniera, è sempre più deprimente. Gli articoli, spesso firmati da insegnanti, sono a basso contenuto culturale, infarciti da errori ed inesattezze; i servizi fotografici propongono frequentemente posizioni improponibili; la pubblicità, nella maggior parte dei casi, tende a vendere uno yoga che non appartiene a nessuna tradizione. Tutto questo è il risultato della bassa qualità della preparazione fornita agli insegnanti di yoga. Viviamo in un periodo in cui non ci sono più Guru! Abbiamo solo insegnanti che si vestono da guru, che credono di essere guru, di essere aquile quando invece non sono altro che galletti spennacchiati. Nella tradizione dello yoga la figura del Guru è estremamente importante: il primo Guru è stato Shiva in persona e, da allora, la tradizione parampara, la catena dei Maestri che trasmette dall’uno all’altro l’insegnamento dello yoga non si è mai interrotta, garantendoci l’originalità e l’autenticità delle pratiche di yoga. Questa tradizione si è fermata con il trapasso di grandi Maestri come Yogananda, Shivananda, Satyananda, Iyengar, Van Lysebeth, per citare i più noti. La personalità di chi ha preso la loro eredità non è in grado di mantenere nell’alveo tradizionale l’insegnamento dello yoga che è degenerato in una miriade di correnti in cui prevale la logica commerciale e l’Ego sempre più imponente dei vari insegnanti che, anziché cercare di diventare guide spirituali impegnate nella loro crescita, diventano imprenditori di se stessi impegnati nella loro crescita patrimoniale. Dico sempre ai miei allievi che sono un “guretto di provincia” e che sono il pappagallo di Satyananda, nel senso che ripeto tutto quello che lui ha detto, cercando di aggiungere il meno possibile. In quanto tale riporto brani di un discorso fatto da Paramhansa Niranjananda, depositario dell’insegnamento di Paramhansa Satyananda, nel 2005, ai nuovi insegnanti di yoga: “A causa dell’aumentato interesse per lo yoga, molti insegnanti vedono lo yoga come un mezzo per guadagnarsi da vivere. Questa è una follia. A molti insegnanti di yoga non interessa se stiano insegnando lo yoga correttamente: si interessano solo dei guadagni monetari. Questa è una tendenza molto pericolosa. Col tempo, saranno evidenti i risultati negativi di questo modo di insegnare lo yoga, e la domanda di yoga subirà un declino. Se volete diventare un vero maestro di yoga, avete la responsabilità di portare alla gente il giusto approccio, una corretta comprensione e la giusta pratica. Molti insegnanti oggi insegnano lo yoga del tira-e-molla, non lo yoga sthiram (stabile) e sukham (confortevole). Sono state create svariate etichette come “power yoga”, “yoga cinetico” e così via, ma coloro che propongono questi metodi non hanno una vera comprensione del sistema e tanto meno della tradizione dello yoga. Così, se volete lavorare come insegnanti di yoga, il primo impegno che vi dovete prendere è quello di essere sinceri nei confronti dello yoga. Altrimenti potrete insegnare, ma non sarete un rappresentante dello yoga, né qualcuno che comprende lo yoga. Come insegnanti di yoga, dovete vivere lo yoga. Vivete la vostra giornata con un atteggiamento yogico e siate il testimone, l’osservatore, il drashta di voi stessi.” Ho sottolineato la parola responsabilità perché ritengo molto importante questo aspetto. Quando sento un insegnante di yoga affermare di aver elaborato un proprio stile personale, basato sulla propria esperienza, dopo aver frequentato per qualche tempo diverse scuole, mi si accappona la pelle. Ma queste persone si rendono conto della responsabilità che si assumono? I discorsi di Yoga Vidya Ashram e dell’Università dello Yoga sono rivolti essenzialmente agli insegnanti di yoga ed a coloro che vogliono approfondire la loro conoscenza dello yoga. A queste persone suggerisco di leggere con attenzione i libri classici dello yoga. In questi testi viene sempre indicato il Guru come unica persona in grado di trasmettere l’insegnamento corretto dello yoga; un Guru in carne ed ossa, non il fantomatico “guru interiore” che non è altro che l’ego vestito d’arancione; un Guru vero che si inserisce e continua la tradizione parampara. Per concludere riporto alcuni versi della Shiva Samhita e del Kularnava Tantra abbastanza significativi. Shiva Samhita - 11.3 – La scienza impartita dalle labbra di un maestro è efficace, diversamente è priva di frutto, debole e addirittura pericolosa. - 17.3 – Non ottengono mai successo…….quelli che non onorano il maestro - 19.3 – Una volte apprese le prescrizioni dello yoga ed una volta trovato un maestro esperto in materio, lo yoghin pratichi lo yoga con devozione e fede, attenendosi al modo indicato dal maestro. Kularnava Tantra – Ullasa 14 – 8 – Per questo, mia cara, bisogna cercare con ogni sforzo d’avere un Guru che provenga da una tradizione ininterrotta che origini dallo stesso Param Shiva. Om tat sat Virananda 20.1.2015