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CARTINA dei SENTIERI

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CARTINA dei SENTIERI
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4841
4840
4839
4838
Itinerari escursionistici
del Montefeltro
Comunità Montana
Alto e Medio Metauro
Circuito escursionistico
dalla Massa Trabaria all’Alpe della Luna
4836
4836
4835
4835
4834
4834
4833
4833
4832
4832
4831000 m N
4837
4831
Comunità Montana
Alto e Medio Metauro
Labter del Furlo
e CEA del M. Catria
e M. Nerone
Marche
Legenda
Scala 1:25.000
Italia
A14
4830
Rimini
0
A14
Pesaro
500 m
1000 m
2 km
Equidistanza curve di livello 25 m
Reticolato chilometrico e coordinate UTM fuso 33 (maglia 1 Km)
Fano
Novafeltria
Carpegna
Limiti regionali
Impianti sciistici
Carreggiabile
Zone di lancio deltaplani
Altre strade
Carrareccia
S. Angelo in Vado
Apecchio
Marche
• Dai tipi dell’I.G.M. Aut. n° 6134
in data 30/12/05.
• Controllato ai sensi della Legge
n° 68 del 2/2/1960, n° 633
del 22/04/1941, nonché
del Decreto legislativo n° 518
del 29/12/1992 di attuazione
alla Direttiva n° 91/250/CEE.
Responsabili del progetto
Stefano Marzani,
Aldo Loris Cucchiarini
Valerio Cucchiarini
Progetto
Itineroteca del Montefeltro
Cooperative Arancia Blu
e La Macina Ambiente
Rielaborazione,
inserimento dati e testi
Michela Giovannotti,
Emanuele Borsella
Supervisione del progetto
Dott. Daniele Maria Sacchi,
Pasquale Balducci
Uff. Ambiente della C.M. Alto e Medio
Metauro, Ente capofila dell’iniziativa
Rielaborazione grafica
e cartografica
Alessandra Bianchi, Paola Gigli
Esperti e tecnici informatici
Giovanni Cantucci, Giorgio Ovani
Comunità Montana
del Catria e Nerone
4829
Sentiero di collegamento
ad altri Circuiti Escursionistici
Foto Aldo Loris Cucchiarini
Siti geologici, paleontologici
61
Sentiero segnalato carrabile
65
Sentiero segnalato
percorribile a piedi
Ospedali, guardia medica
E1
Sentiero Europeo
Ristoranti, osterie, generi
alimentari, bar
SI
Sentiero Italia
Vie Alpinistiche
Località di interesse
storico culturale
Bed & breakfast, ostelli
Stampa Arti Grafiche Stibu
Campeggi
Torri
Si ringraziano
le Amministrazioni delle seguenti
Comunità Montane per la fattiva
e preziosa collaborazione
Comunità Montana Alto
e Medio Metauro
Comunità Montana
Alta Val Marecchia
Comunità Montana del Catria e Nerone
Comunità Montana del Montefeltro
Agriturismi, Country House
Castelli, rocche, ruderi
Alberghi, Hotel, pensioni,
locande, strutture ricettive
Punti d’acqua, sorgenti
Consulenza software
TERRANOVA S.r.l.
Lamoli
FA
Comunità Montana
Alta Val Marecchia
Iniziativa
realizzata
nell’ambito
delle azioni
promosse
dal progetto
Leader+
4827
Forre attrezzate
Centri Ippici
Rifugi
CEA
Centro di Educazione
Ambientale
Aree floristiche protette
CV
Centro Visite
Siti di interesse ambientale
Musei
Canottaggio
Chiese, conventi, eremi
Grotte importanti
Comunità Montana
Punti panoramici
Regione
Marche
Comunità Montana
del Montefeltro
4828
Siti archeologici
Grafica Omnia comunicazione
Coordinatori del progetto
Emanuele Borsella,
Michela Giovannotti
Comunità Montana
Alto e Medio Metauro
Ente Parco
Strade importanti
Piobbico
Comunità
Europea
EP
CM
4826
Informazioni
278000 m E
279
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281
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COMUNITÀ MONTANA
DELL’ALTO E MEDIO METAURO
L’ambito della Comunità Montana, che si estende su una superficie
complessiva di 582 Kmq., costituisce il baricentro geografico dell’intero
territorio provinciale e risulta quasi completamente compreso nel bacino
dell’Alto e Medio Metauro e subordinatamente in quello della vallata del F.
Foglia.
Essa confina a Nord-Ovest con la Toscana e l’Umbria, alle quali è collegata
mediante il Passo di Bocca Trabaria che, sin dall’antichità, costituiva il punto
di passaggio di quegli intensi traffici che legavano queste regioni all’area
gravitante intorno ad Urbino.
La popolazione residente della Comunità Montana è complessivamente di circa
40.000 abitanti, distribuita nei seguenti Comuni elencati procedendo
dall’Appennino verso la costa: Borgopace, Mercatello sul Metauro, Sant’ Angelo
in Vado, Urbania, Peglio, Fermignano, Urbino, Montecalvo in Foglia e Petriano.
La Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro presenta senza dubbio
considerevoli risorse ambientali e storico-culturali.
Essa, infatti, oltre ad accogliere al suo interno un centro dell’importanza di
Urbino, patrimonio dell’UNESCO, risulta essere calata in un contesto
territoriale dove, nel raggio massimo di 50 km., sono presenti emergenze
particolarmente significative, già inserite da tempo nei circuiti turistici di
rilevanza nazionale. Ci riferiamo, in modo specifico, al sistema turisticocostiero-romagnolo-pesarese, ed ai famosi centri d’arte di Arezzo, Gubbio,
S. Leo e S. Marino.
Inoltre è da evidenziare che il territorio stesso della Comunità Montana,
presenta nel suo insieme testimonianze di carattere artistico-culturale e
paesaggistico-ambientale di considerevole pregio.
I centri storici di Urbania, Sant’Angelo in Vado, Mercatello, il borgo medioevale
di Castel della Pieve, la fitta rete di case e chiese rurali, torri, ville ed i
contesti ambientali del Massiccio dell’Alpe della Luna, della Gola del Furlo
e dei Monti delle Cesane, costituiscono alcuni scenari tra i più significativi
del ricco patrimonio di risorse esistenti.
rurali dei tre capoluoghi: Montedale, Lamoli, Parchiule, Palazzo Mucci, Figgiano,
Castello della Pieve. Da Borgo Pace si dipartono tre sentieri, di cui il principale
corre sulla sommità della dorsale che funge da linea di spartiacque tra il torrente
Auro a nord ed il torrente Meta a sud, immettendosi direttamente nel percorso
G.E.A., in località Poggio dei Tre Termini (1173 m s.l.m.. ). Gli altri sentieri
rappresentano rami secondari di collegamento dell’intero circuito.
DESCRIZIONE DEI SINGOLI PERCORSI
Sentiero n. 84a (Sant’Angelo in Vado - Ripa dell’Alto)
Il percorso, che si dipana su un crinale particolarmente panoramico, parte da
Sant’Angelo in Vado in località “Celle vecchie”. All’inizio della strada provinciale
Appecchiese, si svolta a destra, si percorre per un tratto una carrareccia sino
a raggiungere Ca’ Cottriolo, da dove si snoda il sentiero che confluisce
nell’itinerario n. 84 nei pressi della località Ripa dell’Alto.
Sentiero n. 90a (Sant’Angelo in Vado - sentiero n. 90)
Dal Ponte di Sant’Angelo in Vado si segue la strada comunale sino alla frazione
rurale del Baciuccaro a quota 542 m. s.l.m. Si percorre poi una strada bianca
che raggiunge lo spartiacque tra i Fiumi Metauro e Foglia. Dalla località “La
Moruccia” si imbocca il sentiero che si inerpica sino a Monte della Rocca
collegandosi successivamente al percorso n. 90.
Sentiero n. 80 (Mercatello-Montaccio)
Il sentiero è impostato sino al Montaccio sulla linea di spartiacque tra i torrenti
Meta e S. Antonio; dalla località il Montaccio un ramo secondario (sentiero n.
81) scende nella frazione di Montedale. Il primo tratto di sentiero, che parte da
Mercatello, sale rapidamente fino a Monte Lavacchio, poi, dopo aver attraversato
vari poggi panoramici (M. Spicchio, Ripa della Tagliola, M. Lucano e Col di
Travaia) in un susseguirsi ritmico di saliscendi, il percorso giunge a lambire la
sommità del Montaccio a quota 1072 m s.l.m., dove si congiunge al Sentiero
Italia. A nord della sommità di M. S. Antonio si può visitare l’area floristica
protetta del Fosso Salaiolo che origina il Torrente Meta.
NOTE ILLUSTRATIVE DEI SENTIERI SEGNALATI
L’individuazione del tracciato è stata oculatamente studiata per consentire
l’accesso alle emergenze ambientali e paesaggistiche più significative e per
raggiungere, mediante diramazioni secondarie, gli insediamenti rurali che,
per il loro valore storico-culturale ed architettonico, rappresentano le
testimonianze più vive della civiltà contadina.
La peculiare configurazione del tracciato permette di suddividere il circuito
principale in percorsi secondari, che si possono adattare alle esigenze di
escursionisti improvvisati o non troppo esperti.
CARATTERISTICHE OROGRAFICHE DEL TERRITORIO
I territori montani dei Comuni di Borgo Pace, Mercatello sul Metauro e
Sant’Angelo in Vado ricadono prevalentemente nel bacino imbrifero del
fiume Metauro, a ridosso delle pendici orientali della catena appenninica
in cui si snoda la rete sentieristica.
Il motivo morfologico dominante è caratterizzato dalla dorsale appenninica,
la cui linea di spartiacque corre su un’altitudine media di 1100 m. s.l.m.,
raggiungendo la quota più significativa con Poggio Alto (1252 m. s.l.m. ). Dalla
catena appenninica, che si sviluppa in direzione nord-est, degradano verso
l’Adriatico dorsali a contorni irregolari e ondulati, dove si susseguono numerosi
poggi suggestivi che dominano panoramicamente ampi spazi del territorio.
Le pendici montane sono rivestite in prevalenza da boschi cedui e, nelle
zone altimetricamente più elevate, da faggete; il manto boschivo è
saltuariamente interrotto da radure, lembi erbosi e prati pascolo.
Ove la copertura vegetale è assente, si sono innescati nelle marne della
formazione affiorante, investendo talora ampie superfici, fenomeni di erosione
diffusa ad opera degli agenti esogeni che hanno modellato con incisività la
morfologia dei versanti, conferendo al paesaggio aspetti peculiari.
Il fiume Metauro costituisce l’elemento idrografico più importante del
territorio comunitario: esso si origina a Borgopace per la confluenza di due
torrenti: l’Auro ed il Meta. Il primo che rappresenta il ramo principale, nasce
in Toscana dalle falde del Monte Maggiore ( 1348 m s.l.m.), il secondo nei
pressi del valico di Bocca Trabaria (1198 m s.l.m. ).
Sentiero n. 81 (Cà Laghi-Montedale-Montaccio)
Dalla località C. Laghi, si sale lungo il crinale ai prati di Cime le Fienaie, rilievo
caratterizzato da ampi spazi erbosi e, attraverso un percorso sinuoso, si scende
fino al Fosso della Guinza. L’itinerario prosegue poi in direzione nord-est fino
alla frazione di Montedale per immettersi direttamente nel sentiero n. 80.
Sentiero n. 82 (Lamoli-Cà Pezzoli -Col di Travaia)
Da Cà Pezzoli, pregevole nucleo abitativo in pietra arenaria situato nei pressi
della frazione di Lamoli, si segue la strada vicinale di C. Valderica, che costeggia
in destra orografica il Fosso Lissola, fino al bivio con la vecchia mulattiera che
conduce a Col di Travaia. Quest’ultimo tratto di percorso, che si snoda in
direzione est, fiancheggia il versante meridionale del Poggio del Lupo e sale
fino a congiungersi con il sentiero n. 80 che corre localmente sullo spartiacque
tra i torrenti Meta e S. Antonio.
Sentiero n. 83 (Borgopace-Cà Spicchio)
Da Borgopace, lasciata la statale 73 bis, si sale sulla sommità di un’erta dorsale
fino a M. Gaggino per raggiungere successivamente, attraverso un percorso
quasi pianeggiante, l’incrocio con il sentiero n. 80, situato nei pressi della
località Cà Spicchio di Sopra.
Sentiero n. 84 (Mercatello-Laghi)
Da Mercatello sul Metauro, all’altezza della località Colombaro, il sentiero, che
segue la linea di spartiacque del T. S. Antonio, si inerpica sino a Ripa dell’Alto a
quota 806 m s.l.m., che costituisce un punto panoramico particolarmente
suggestivo. Il Poggio, come indica il toponimo, è caratterizzato sul versante
orientale da pittoreschi dirupi, attestati allo spartiacque, che dominano un
sistema vallivo estremamente articolato e selvaggio. Il sentiero prosegue poi
sempre in cresta fino alla località Laghi, dove si congiunge con il sentiero n. 81.
Sentiero n. 85 (Borgopace-Tre Termini)
CIRCUITO SENTIERI
Il circuito dei sentieri rilevati ha una forma approssimativa di poligono irregolare,
con un lato attestato al crinale appenninico che, procedendo in senso orario,
ha come vertici Sant’Angelo in Vado (359 m s.l.m.), il Montaccio (1072 m. s.l.m.
), Sbocco delle Bucine (1225 m s.l.m.) e Case Sabatini (737 m s.l.m.).
I sentieri raggiungono attraverso rami secondari i maggiori agglomerati
Classificazione
delle difficoltà escursionistiche
T = Turistico: percorso effettuabile senza difficoltà in ogni stagione anche
senza equipaggiamento da montagna (calzature leggere). L’itinerario si
sviluppa quasi esclusivamente su sentieri e mulattiere. Non richiede
particolare capacità fisiche o di orientamento.
E = Escursionistico: percorso che può presentare modeste difficoltà stagionali
(guadi, tratti fangosi, passaggi assistiti in determinate condizioni climatiche).
L’itinerario può svilupparsi su tratti disagiati e ripidi. Richiede calzature da
montagna ed un minimo di esperienza, preparazione fisica e capacità di
orientamento.
EE = Per escursionisti esperti: percorso che anche in condizioni normali,
presenta lievi difficoltà tecniche: tratti esposti e/o pericolosi, necessità di
usare appigli (rocce, tratti molto ripidi), brevi tratti attrezzati, guadi
problematici in ogni periodo dell'anno. Necessitano quindi una certa
esperienza, assenza di vertigini, preparazione fisica ed abbigliamento
adeguato.
AVVERTENZE GENERALI
Si consigliano tutti coloro che, per la prima volta intendono compiere
escursioni in zona, di assumere prima di partire tutte le informazioni in
merito allo stato di manutenzione e segnalazione dei sentieri e alla loro
difficoltà. Si invita la massima prudenza soprattutto durante la stagione
invernale o in condizioni meteorologiche avverse. In caso di incidenti o
infortuni avvertire tempestivamente il più vicino posto del Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico.
Il sentiero corre sulle alture che fungono da linea di spartiacque tra il torrente Auro
a Nord ed il torrente Meta a Sud. Il percorso dal capoluogo si inerpica fino a M.te
Felcino e, dopo un alternarsi di poggi, si immette nel percorso G.E.A. in località
Poggio Tre Termini, punto di confluenza delle tre regioni: Marche, Umbria e Toscana.
Il punto più panoramico è rappresentato dal caratteristico Poggio della Biforca,
che domina un ampio gioco di vallate selvagge ed offre all’escursionista
l’ondulato profilo della dorsale appenninica, che si configura come una
imponente barriera ammantata da boschi cedui.
Sentiero n. 86 (Bocca Trabaria-Fonte Abeti-Lago del Sole)
Dal Passo di Bocca Trabaria, che segna il confine amministrativo con la Regione
Umbria, si scende a Fonte Abeti per procedere sino a Case Val Rupina.
Successivamente il percorso si immette direttamente nel sentiero n. 85, dopo
aver attraversato un’area da pascolo in lieve pendenza nei pressi del Rifugio
“ Tre Termini”.
Sentiero n. 87 (Borgopace-M. Sabatini)
Dalla località Case Campo Maggio, sita nelle immediate vicinanze di Borgopace,
si percorre per un brevissimo tratto la vecchia strada vicinale per Dese e si sale
lungo la cresta di un crinale, costeggiando successivamente la fiancata
occidentale del versante. Giunti in prossimità del Fosso di Val Sacchia si
prosegue, lambendo Case Sabatini, fino al sentiero n. 90.
Sentiero n. 88 (Figgiano-raccordo sentiero n. 90)
Si tratta di un sentiero di collegamento tra la frazione di Figgiano, a quota 743
m s.l.m., ed il sentiero n. 90 che localmente scende fino a Palazzo Mucci.
Sentiero n. 89 (Lamoli-Parchiule)
Da Parchiule si fiancheggia in sinistra orografica, attraverso una strada
carreggiabile, il Fosso di Val Pellico fino alla località Case Colle. Dopo aver guadato
il torrente, appare di fronte all’escursionista il pittoresco nucleo rurale di Ranco
Fabbri, caratterizzato da quattro casolari a schiera in pietra arenaria adagiati sul
versante. Si prosegue su un erto e pittoresco costone che domina la vallata, fino
a raggiungere quota 814 m s.l.m.. Si percorre successivamente un tratto in
moderata salita che corre sulla sommità della dorsale fino all’innesto del sentiero
n. 85 in località Poggio della Biforca, culminante a quota 908 m s.l.m.. Il percorso
prosegue scendendo fino alla statale 73 bis in località Cà li Bei lungo Val di Scrofa.
Sentiero n. 90 (Mercatello-Parchiule-Bucine)
Dallo Sbocco delle Bucine, per via Vallepetra, si scende fino a Parchiule
fiancheggiando all’altezza di C. Pratiduccio il Fosso della Villa. Il percorso da
Parchiule si inerpica, passando attraverso Palazzo Mucci, fino all’oratorio della
Colubraia (1005 m s.l.m.), attrezzato come rifugio per gli escursionisti; continua
poi snodandosi sullo spartiacque tra il Fiume Metauro e il Foglia. E’ in questo
tratto che si rileva la marcata differenziazione morfologica tra i bacini imbriferi
dei corsi d’acqua summenzionati. I versanti del Fiume Foglia, in cui predominano
terreni di natura prevalentemente argillosa, sono caratterizzati da morbide
dorsali in cui, spesso, si ergono contrafforti rocciosi in forte rilievo; sono inoltre
diffusi vistosi fenomeni di erosione calanchiva che concorrono ad esaltare il
pittoresco quadro paesaggistico dell’Alta Valle del Fiume Foglia.
Nei pressi della località Montalto si scende, attraverso la vecchia comunale
lastricata in pietra arenaria, fino all’abitato di Mercatello. In quest’ultimo tratto
si attenuano sensibilmente gli aspri lineamenti tipici della dorsale appenninica;
i versanti, intensamente coltivati, assumono una fisionomia più dolce e regolare.
Sentiero n. 90 bis (Poggio dell’Oppione-Villa)
In alternativa al sentiero n. 90, da Sbocco delle Bucine alla frazione la Villa, è
possibile percorrere un secondo tracciato che, scendendo sul Poggio delle
Quarantelle, procede in direzione est fino alla torre medievale dell’abitato. Il
percorso, che corre sullo spartiacque tra il Fosso della Villa e il T. Auro, è
senz’altro preferibile, da un punto di vista panoramico, al sentiero n. 90.
MERCATELLO SUL METAURO
Borgo Pace trae le sue origini dal Castrum Abbatiae del Piano de l’Aiola situato
alla sommità di un colle, poi Castel Bavia, ossia il castello del basso medioevo
costruito a difesa dell’Abbazia di Lamoli, che aveva un altro castello a difesa
sulla montagna del Passo di Bocca Trabaria. Del Castello di Bavia rimangono
vestigia romaniche, gotiche e rinascimentali, poste al di sopra di una precedente
villa romana, fornita di bagni riscaldati. Le popolazioni ben presto scesero verso
il piano, sviluppando un secondo nucleo che prese il nome di Burgo Pacis,
Borgo della pace, Borgo Pace.
Un’antichissima tradizione, certamente originata dal fatto che le legioni romane
di Cesare Ottaviano, Antonio ed Emilio Lepido costeggiando il Metauro ne
percorsero l’intera valle, vuole che nel 42 avanti Cristo i tre Condottieri romani
si siano incontrati appunto nel luogo dove oggi sorge Borgo Pace. Qui avrebbero
gettato le prime basi di quella pace poi conclusa in una piccola isola sul fiume
Reno, nei pressi di Bologna, dando origine al Triunvirato.
Nel Medio Evo la Massa Trabaria, di cui il territorio di Borgo Pace faceva parte,
era un piccolo cantone forestale di proprietà privata della Santa Sede ricchissimo
di foreste d’alto fusto. Nell’alto Medio Evo assolse al ruolo di terra tributaria
di tronchi per le basiliche romane. La storia di questo piccolo feudo si può
dividere in tre periodi: il primo fino al XII sec., come “patrimonium” ecclesiastico;
il secondo fino al 1376 come “comunità” provinciale; il terzo fino al 1631 come
parte del ducato di Urbino.
Durante il XII secolo mentre la zona circostante era frazionata in piccole signorie
o feudi e nell’Italia centro settentrionale iniziavano a formarsi i Comuni cittadini,
la Massa Trabaria si era strutturata in Comune territoriale, una sorta di
federazione unitaria di piccole comunità raggruppate in quattro distretti:
Mercatello, S. Angelo in Vado, Belforte e Sestino. Fu la Chiesa ad amalgamare
ed a unificare in una sola “Provincia” oltre 100 territori castellani, anche distanti
tra loro, ubicati nei bacini montani di quattro fiumi diversi: Marecchia, Foglia,
Metauro e Candigliano. Questa originale federazione comunitaria durò circa
due secoli e rappresentò il simbolo della “libertas ecclesiastica” (in un territorio
di piccoli tiranni).
Nella seconda metà del ‘300, l’unità territoriale si frantumò e il nostro territorio
passò al conte Antonio da Montefeltro. Sotto questa dinastia, particolarmente
nel periodo del suo più grande esponente, Federico II, l’intera area conobbe
la splendida stagione del Rinascimento urbinate.
Nel 1631, con l’estinzione della casa dei della Rovere, succeduta ai Montefeltro,
il territorio dell’ antica Massa Trabaria entrò a far parte dello Stato della Chiesa
assieme alle altre terre e città del Ducato di Urbino.
Nel periodo Pontificio avvenne l’istituzione del Comune di Borgo Pace che risale
al 1827, in quella data Papa Leone XII scorporò dalla giurisdizione del Comune
di Mercatello sul Metauro i territori dei “castelli” di Lamoli, Castel dei Fabbri,
Sompiano, Palazzo Mucci, Parchiule e Dese e li aggregò a quello di Borgo Pace
facendo di questo centro il capoluogo della circostante area appenninica.
Il nuovo Comune continuò a far parte dello Stato della Chiesa fino alla formazione
del Regno d’Italia. Dal 15 al 28 agosto 1944 si consumò la tragedia di Borgo
Pace. All’alba del 28 agosto 1944 l’antico paese, da tempo diventato caposaldo
tedesco, fu interamente raso al suolo, questa non fu che la più disastrosa delle
molte distruzioni provocate dalla guerra; qui infatti passava la Linea Gotica;
per difenderla, l’esercito tedesco aveva distrutto le strade e i ponti allo scopo
di interrompere le comunicazioni con l’Umbria, la Toscana e la Romagna con
l’intento di rallentare l’avanzata degli alleati e favorire la ritirata delle sue
truppe. Nel contempo i monti dell’Alpe della Luna, nei quali avevano trovato
riparo molti giovani di tutta la provincia, furono teatro della lotta partigiana
contro il nazifascismo. Borgo Pace è stata dichiarata “terra martire della guerra”
ed “eroe”, di sacrifici e di comprensione fraterna e sociale. Le case URRA
costruite nel dopoguerra, dono del popolo americano, in parziale sostituzione
di quelle distrutte, testimoniano la catastrofe bellica subita anche dalla nostra
comunità e spiegano perché oggi il centro si presenta con una fisionomia
moderna.
Sentiero n. 91 (Castello della Pieve M. Cossante)
NUMERI UTILI
Da Castello della Pieve, dopo aver attraversato la sommità della dorsale, si
fiancheggia per un breve tratto il versante, per inserirsi di nuovo sulla cresta
del rilievo, che sale fino alla vecchia pineta di Monte Cossante, dove il percorso
si congiunge con il sentiero n. 90.
Sentiero G.E.A.
Il segmento di percorso G.E.A., che si inserisce nel circuito di sentieri in
questione, rappresenta l’inizio della grande escursione appenninica che da
Bocca Trabaria conduce, attraverso varie tappe programmate, fino in Liguria.
Il percorso nel tratto in esame corre direttamente sul crinale, a quote superiori
ai 1100 m s.l.m., offrendo agli escursionisti suggestivi e pittoreschi scenari del
versante tirrenico e di quello adriatico: il primo dirupa direttamente dal crinale,
dando luogo a balze rocciose che si susseguono ad aree boscate, abbarbicate
a pendici fortemente scoscese; il secondo denota lineamenti morfologici meno
aspri ed accidentati. Le pendici boscate, punteggiate da radure, appezzamenti
di prato pascolo ed aree degradate, declinano con pendenze meno accentuate
sulle ampie piane alluvionali del Fiume Tevere.
Itinerario
Sede Comunale:
www.comune.borgo-pace.ps.it
[email protected]
CEA di Lamoli
fax 0722/80226 [email protected]
Ufficio Turistico
Pro-Loco
Medico di Base
Farmacia
tel. 0722/816048
tel. 0722/80133
tel. 0722/816048
tel. 0722/816048
tel. 0722/89577
tel. 0722/816032
Alpe della Luna, Calanchi
PERCORSI ESCURSIONISTICI DELL’ALTO E MEDIO METAURO
n°
BORGO PACE
Difficoltà
SITI DI INTERESSE COMUNITARIO
NUMERI UTILI
Tempo
S.I.
M.te Maggiore-Bocca dei Coppi
E
8 h 30'
44
Apecchio-M.te Bono-San Martino del Piano
E
3 h 00'
45
Collegamento Bocca Chi Tofani-M.te Vicino
E
1 h 15'
46
Pian di Molino-M.te Vicino-S.Martino del Piano
E
5 h 00'
80
Mercatello-Il Montaccio (innesto Sentiero Italia)
E
6 h 00'
81
Raccordo sentiero n° 80 (Montaccio)-Montedale-I Laghi
T
3 h 30'
82
Lamoli-Col di Travaia
T
2 h 00'
83
Borgo Pace-Cà Spicchio di sopra
T
2 h 30'
84
Mercatello-I Laghi
E
3 h 30'
84a
Ripa dell'alto-Sant'Angelo in Vado
E
1 h 45'
84c
Cà Cotriolo-Pieve dei Gratticcioli
E
1 h 00'
85
Borgo Pace-Passo delle Vacche(innesto Sentiero Italia)
E
5 h 30'
86
Bocca Trabaria-Fonte Abeti-Lago del Sole
T
2 h 00'
87
Borgo Pace-M.te Sabatini
T
3 h 00'
88
Figgiano-raccordo Sentiero n° 90
T
1 h 00'
89
Lamoli-Parchiule
T
2 h 15'
90
Mercatello-Sbocco Bucine (innesto Sentiero Italia)
E
8 h 00'
90a
Innesto 90-Sant'Angelo in Vado
E
2 h 15'
90 bis
Parchiule-Villa-P.ggio dell'Oppione
T
2 h 30'
91
Castello della pieve-M.te Cossante
T
2 h 00'
La sua origine umbra risale a circa dodici secoli a. C.. Restò un centro umbro
anche sotto la dominazione romana, quando il territorio dell’Alta Valle
Metaurense fu, da Augusto, inserito nella VI Regione, detta appunto, Umbria.
Trovandosi tra due importanti municipi romani quali Tifernum Mataurense
(Sant’Angelo in Vado) e Tifernum Tiberinum (Città di Castello), il Vicus sfruttò
tale posizioni per espandersi. Con la diffusione del Cristianesimo tale luogo
assunse il nome di plebis vici (Pieve di Vico), poi storpiato in “Pieve d’Ico”. La
Pieve, compromessa dalle invasioni barbariche, fu ricostruita dai Longobardi
nel VI secolo e dedicata all’apostolo San Pietro (dal 1422 anche a San Paolo).
Mercatello aderì poi alla “Provincia” di Massa Trabaria, una federazione di più
Comuni direttamente controllati dalla Chiesa, divenendone uno dei Centri più
importanti e più contesi dalle principali Signorie locali (i Brancaleoni, i Carpegna,
i Della Faggiola, i Feltreschi e i Malatesta). Lo stesso toponimo Mercatello, noto
a partire dal 1186, caratterizza questo centro come luogo di ricchi mercati.
Nel 1437 Mercatello lascia la Massa Trabaria per incorporarsi alla Signoria di
Urbino. Tale Unione venne sancita attraverso il matrimonio di Gentile Brancaleoni,
padrona di Mercatello, con Federico da Montefeltro che fa costruire, in paese,
il Palazzo Ducale su progetto di Francesco di Giorgio Martini. Inizia il periodo
del Rinascimento Mercatellese che, sotto la guida illuminata di Ottaviano
Ubaldini, vedrà primeggiare alla Corte di Urbino personaggi ed artisti divenuti
famosi (tra gli altri, la famiglia Stefani e i maestri intagliatori Antonio e Sebastiano
Bencivenni). Nel 1636 Mercatello venne incluso nella Diocesi di Urbania come
Vicariato, divenendo, ben presto, un centro di profonda spiritualità per aver
dato i natali a Santa Veronica Giuliani (1660-1727) e, precedentemente, alla
Beata Margherita della Metola. Il paese, unito allo Stato Pontificio a partire dal
1631, non avendo Francesco Maria II della Rovere lasciato eredi, vi restò fino
al 1860, quando avvenne l’unificazione d’Italia.
L’attuale impianto urbanistico di Mercatello sul Metauro conserva l’organizzazione
ideata e realizzata nella prima metà del XIII sec. Il nucleo storico si sviluppa
all’interno di una cinta murata e fortificata nel territorio della Pieve.
La Pieve di San Pietro d’Ico, di origini millenarie, pur essendo stata più volte
ristrutturata ed ampliata, conserva ancora oggi tracce romaniche e gotiche.
Nel XIII secolo i Francescani realizzano il complesso monumentale della Chiesa
di San Francesco e del Convento.
Il secolo XIV è caratterizzato da un notevole fervore edilizio; le Clarisse
costruiscono il loro monastero all’interno dell’abitato e viene edificato l’Oratorio
del Cristo morto, oggi Chiesa di San Sebastiano. Notevoli sono gli interventi
di edilizia privata dei quali restano consistenti testimonianze di importanti
costruzioni realizzate in conci di pietra arenaria finemente lavorati. In alcuni
edifici si conservano ancora le “porte del morto”.
Saranno Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio Martini a qualificare
l’attività edilizia del XV secolo. Si costruisce il Palazzo Ducale residenza di
Ottaviano Ubaldini Conte di Mercatello e il Palazzaccio, sentinella della Porta
e del ponte sul fiumicello. Contemporaneamente si edifica la Rocca nei pressi
della Porta e del ponte sul fiume Metauro, della quale rimane solo il toponimo.
Gli Stefani realizzano il loro Palazzo ed il portico prospiciente la Chiesa di San
Francesco del quale si conservano due preziosi medaglioni in marmo.
Al secolo XVI risale la realizzazione del Sacro Monte di Pietà e il torricino
adiacente l’attuale casa parrocchiale.
Il XVII secolo è caratterizzato dalla costruzione di Palazzo Gasparini, elegante
nelle sue linee architettoniche, sovrastato da una pregevole altana. Sul finire
del secolo trova la sua definitiva sistemazione la Pieve Collegiata dei Santi
Pietro e Paolo. Nel XVIII secolo viene eretto il Monastero delle Clarisse intitolato
al Sacro Cuore di Gesù che ingloba al suo interno la casa natia di Santa Veronica
Giuliani, oggi Santuario. Nel secolo scorso, con un importante intervento
urbanistico si dà un assetto definitivo al centro storico della cittadina. Si
demolisce un intero isolato, parte per ampliare la Piazza e parte per inserirvi
la nuova sede del Municipio.
In questo secolo il paese, a causa della guerra, perde l’antico Palazzo Fadossi
e non vede realizzare opere particolari. Negli ultimi anni, sia per mano pubblica
che per iniziativa privata Mercatello sul Metauro opera una serie di interventi
di recupero e valorizzazione degli edifici che hanno riportato il centro storico
all’antico splendore. Il risultato di tali iniziative è una cittadina che si presenta
in ottimo stato di conservazione, ordinata, pulita e sempre piacevole da visitare.
Paolo Volponi scriveva: “Un mondo di silenzi e ritmi d’altri tempi avvolge
Mercatello sul Metauro, antico presidio ai confini con la terra Umbra e la
Toscana, ad un passo dai crinali Appenninici. Questa civile cittadina d’alta valle
vive da sempre una feconda attività culturale”. Perfettamente integrata in un
habitat incontaminato e lussureggiante Mercatello ha mantenuto integro nei
secoli il proprio ambiente fisico impregnato di storia, di cultura e di natura.
Chiunque arrivi a Mercatello coglie la bellezza del centro storico perfettamente
conservato e l’armoniosità dei tanti importanti edifici. I palazzi, le vie cittadine
dai toponimi singolari, le tante Chiese officiate, i ricchi Musei di San Francesco
e della Collegiata, le antiche e numerose case rurali recuperate e restituite al
loro originario splendore, costituiscono la testimonianza storica dell’importanza
che questo paese ha avuto nei secoli. La Comunità di Mercatello ha saputo
curare non soltanto la conservazione ed il recupero dei soli grandi edifici, ma
anche il tessuto dei casolari, degli edifici colonici e dei nuclei ed agglomerati
più caratteristici. E’ questa realtà infatti che non può definirsi secondaria, che
fa da corona al superbo patrimonio racchiuso all’interno delle mura. Mercatello
sul Metauro si trova all’estremo nord delle Marche, ai piedi del valico di Bocca
Trabaria, porta dell’Umbria per la strada di Città di Castello. Moltissimi edifici
presentano caratteristiche architettoniche importanti ed all’interno custodiscono
opere d’arte di grande prestigio. “Il centro di Mercatello ha già una sua piccola
vivacità, sonorità e chiarezza di Toscana aretina e Tiberina: la cittadina è ben
consapevole di sé, della propria storia e delle sue qualità, come della sua
doppia cultura; la sua civiltà non si divide, ma si arricchisce di entrambi i
paragoni, si rinsalda nella sua propria ragione di fondamento ed anche di
congiunzione fra una vallata e l’altra”.
Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli
(79/409/CEE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le
specie ornitiche contenute nell’allegato 1 della medesima Direttiva. Le ZPS
vengono istituite anche per la protezione delle specie migratrici non riportate
in allegato, con particolare riferimento alle zone umide di importanza
internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Gli stati membri
richiedono la designazione dei siti, precedentemente individuati dalle
regioni, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione
per la Conservazione della Natura, presentando l’elenco dei siti proposti
accompagnato da un formulario standard correttamente compilato e da
cartografia. Il Ministero dell’Ambiente trasmette poi successivamente i
formulari e le cartografie alla Commissione Europea e da quel momento
le Zone di Protezione Speciale entrano automaticamente a far parte di Rete
Natura 2000.
Sede Comunale
[email protected]
Ufficio Turistico
Pro Loco
Ambulatorio Medico
Carabinieri
SANT’ANGELO IN VADO
Sant’Angelo in Vado sorge sulle rovine della antica “Tiphernum Mataurense”,
denominazione che deriva da “tipher” o “tifia”, pianta acquatica che si sviluppa
nelle zone paludose. Lo studio della pianta della “Tiphernum”, ricostruita in
base alle informazioni ottenute con le operazioni di scavo e con le recenti
interpretazioni aerofotografie, porta alla constatazione che la città aveva forma
quadrata, con i classici cardo e decumano che si incrociavano nella via principale.
L’esistenza dell’antico municipio romano è attestata dai molti reperti archeologici
ritrovati e oggi conservati nell’”Antiquarium” della città. Si ritiene che questa,
dopo l’avvento del cristianesimo, fosse sede vescovile.
La lunga guerra tra Bizantini ed Ostrogoti (VI secolo) interessò anche il territorio
della “Tiphernum Mataurense” che subì la totale distruzione. I Longobardi
ricostruirono il nuovo abitato sulle rovine della città romana quasi completamente
ricoperte dai terreni alluvionali, e lo dedicarono all’arcangelo Michele, di qui
il nome di Sant’Angelo. La seconda parte del nome “in Vado” fu aggiunta
successivamente e sarebbe da attribuire al fatto che per raggiungere i due
tronconi della città adagiata sulle rive del fiume, si dovesse “guadare” il Metauro.
Secondo un’altra interpretazione invece la parola è collegata al “guado” una
pianta che cresce piuttosto abbondante lungo le rive del fiume e dalla quale,
attraverso un opportuno procedimento, si estraeva un inchiostro scuro utilizzato
per stampe e la tintura dei tessuti.
Sullo scorcio del Medio Evo Sant’Angelo in Vado fu capitale della “Massa
Trabaria”, Provincia forestale dello Stato della Chiesa. Qui si radunava il
Parlamento della Provincia di Massa Trabaria che comprendeva il territorio
incluso tra Cagli - Urbino e l’Appennino.
Nel 1636 Papa Urbano VIII elevò Sant’Angelo al rango di “Città” e la promosse
a Diocesi. Nel luglio del 1849 di qui passò Giuseppe Garibaldi in fuga dopo la
caduta della Repubblica Romana.
Nel 1860-61 viene a far parte del Regno d’Italia.
NUMERI UTILI
Sede Comunale
tel. 0722/818498
www.comunesantangeloinvado.it/
[email protected]
Uff. Turistico
tel. 0722/88455
Guardia Medica
tel. 0722/88488
cell. 3357798438
Pro-Loco: [email protected]
Carabinieri
tel. 0722/818234
Ospedale Civile di Urbino
Pronto Soccorso
Guardia medica Urbino
Corpo Forestale delle Stato
di Mercatello sul Metauro
Corpo Forestale dello Stato
di Sant’Angelo in Vado
Comunità Montana
dell’Alto e Medio Metauro
www.cm-urbania.ps.it
[email protected]
centralino tel. 0722/301111
tel. 0722/301272
tel. 0722/301927/906
cell. 335/7798439
tel. 0722/89175
tel. 0722/818357
tel. 0722/318052
EMERGENZE Dl GRANDE INTERESSE NATURALISTICO
Sulle verdeggianti pendici appenniniche dei Comuni di Borgo Pace e Mercatello
sul Metauro si estende, su una superficie di circa ha 2638, il Sito di Interesse
comunitario denominato “Alpe della Luna - Bocca Trabaria”. Si tratta di un
suggestivo complesso marnoso arenaceo, intensamente boscato, di notevole
interesse fitogeografico e faunistico per la presenza del Lupo e di una buona
popolazione di ungulati. Particolare rilievo naturalistico assumono le aree di
Fonte Abeti e del Fosso Salaiolo.
Fonte Abeti ( Bocca Trabaria ) - Comune di Borgopace
L’abetina di Fonte Abeti, che si estende su una superficie di circa venti ettari
ricade in una stretta vallecola, attestata allo spartiacque appenninico. Lo strato
arboreo è composto preminentemente da abete bianco con penetrazioni
marginali di cerri. Nell’ambito dell’Abetina si riscontrano numerose specie
nemorali, di cui alcune assai sporadiche nella Regione.
Fosso del Salaiolo - Comune di Borgopace
L’area del Fosso Salaiolo, che abbraccia una superficie complessiva di ha 8.1,
si adagia sul versante settentrionale del Monte S. Antonio che culmina a quota
1169 m. s.l.m. Si tratta di un complesso di prati e lembi boschivi di grande
interesse naturalistico.
I lembi boschivi, composti in prevalenza da faggi e aceri, presentano un
sottobosco povero e talora privo di strato arbustivo e con strato erbaceo in
genere scarso di specie. Al contrario, le radure erbose ed i prati, nonché le zone
umide e sub umide, ospitano una flora qualitativamente e quantitativamente
ricca di entità interessanti e molto rare nella Regione.
Altro sito di grande interesse naturalistico è rappresentato dalla Cascata del
Sasso, a due passi da Sant’Angelo in Vado, che costituisce uno scenario di
grande suggestione. Le acque del Fiume Metauro si gettano da un’altezza di
dieci metri e con un fronte di sessanta metri sugli strati scoscesi di calcare
marnoso, dando luogo ad una cascata considerata tra le dieci più grandi d’Italia.
Nella riva sinistra un antico mulino, non più in funzione contribuisce ad esaltare
la suggestione del paesaggio. Lo specchio d’acqua è circondato da una rigogliosa
vegetazione di salici e pioppi.
tel. 0722/89114
tel. 0722/89114
cell. 3492361138
cell. 0722/89137
tel. 0722/816046-89915
CENTRO DI ESPERIENZA DELL’OASI DI LAMOLI
“NATURA IN MOVIMENTO”
L’Oasi San Benedetto ha una lunga esperienza di attività per il mondo della
scuola. Gestisce il Centro di Educazione Ambientale “Natura in Movimento” di
Lamoli. Si occupa direttamente - con l’utilizzo di guide altamente professionali
- di soggiorni verdi, gite di istruzione, trekking accompagnate ad una importante
attività nel laboratorio sui colori naturali, capace di coniugare interesse didattico
a momenti di aggregazione, divertimento e relax. I programmi predisposti dal
Centro di Esperienza sono finalizzati all’educazione ambientale, intesa come
conoscenza naturalistica, storica ed etnografica del luogo dove si svolge il
soggiorno; attività sportive, escursionistiche, didattiche e ludiche sono
strettamente collegate fra loro.
Servizi principali: laboratori didattici, escursioni guidate a piedi e in bicicletta,
orientering, soggiorni e vacanze verdi, mountain bike, organizzazione gite sul
territorio, informazioni ecoturistiche.
Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat
al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un
habitat naturale (allegato 1 della direttiva 92/43/CEE) o una specie (allegato
2 della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di conservazione soddisfacente.
Gli stati membri definiscono la propria lista di Siti di Importanza Comunitaria
proposti (pSIC) sulla base dei criteri individuati nell’articolo III della Direttiva
92/43/CEE. Per l’approvazione dei pSIC la lista viene trasmessa formalmente
alla Commissione Europea, Direzione Generale (DG) Ambiente, unitamente,
per ogni sito individuato, ad una scheda standard informativa completa di
cartografia.
Spetta poi successivamente al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del
Territorio, designare, con decreto adottato d’intesa con ciascuna regione
interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come “Zone speciali di
conservazione” (ZSC)
ancora visibili, la vecchia torre di guardia, il piccolo borgo e resti della cinta
muraria; staccata dal borgo, in posizione esterna alla cinta muraria, in completo
stato di abbandono, si trova la piccola chiesa di S. Bartolomeo.
Figgiano, agglomerato rurale nel quale trovasi la bella chiesetta di S. Leone
del sec. XIII, al cui interno, sono visibili tracce di affreschi del sec. XV.
Sompiano, caratteristico nucleo sorto sulle rive del Meta nel sec. XV; sulla riva
sinistra del fiume, a monte dell’abitato trovasi la graziosa chiesetta del Carmine
del sec. XVI. In prossimità della frazione, in destra orografica del torrente, si
staglia il vecchio mulino di Sompiano, attualmente non più funzionante, ma in
buono stato di conservazione.
Lamoli, nucleo che prende il nome dalla famosa abbazia benedettina di S.
Michele, fondata dopo la morte di S. Benedetto (480-583); l’attuale chiesa,
recentemente restaurata, è la trasformazione dell’antica Abbazia, della quale
conserva ancora l’abside romanica. L’interno, che si sviluppa su tre navate,
racchiude interessanti opere d’arte.
S. Maria di Parchiule, caratteristica chiesa parrocchiale del XVI sec., ricostruita,
perchè vecchia e fatiscente, nel 1744; nelle sue immediate adiacenze trovasi
la Cappella dei Crociani, dove sull’architrave della porta d’ ingresso è visibile
l’effigie “G.C. 1571”; accanto alla cappella è visibile la struttura di un vecchio
mulino, già di proprietà della chiesa nel sec. XVII.
Villa di Parchiule, caratteristico agglomerato rurale realizzato tutto in pietra
arenaria, sul quale domina l’omonima torre.
Fiume Candigliano, ponte del Broccolo
Palazzo dei Mucci, caratteristico agglomerato rurale, già castello fortificato
nel sec. XIII; contiene un pregevole palazzetto signorile del XVII sec., dove nel
1802 fu ospite Luciano Bonaparte, fratello del più noto Napoleone; “extramuros”,
la graziosa chiesa parrocchiale di S.Floriano.
Castel dei Fabbri, agglomerato fortificato di origine Medioevale di cui sono
Comune di Borgopace
FESTA DEL PRUGNOLO 3^ e 4^ domenica di maggio
FIERA DI MAGGIO ultima domenica di maggio
FESTA DELLA SCHIACCIATA A SOMPIANO prima domenica di giugno
PODISTICA ultima domenica di luglio
FESTA DELLA PANZANELLA lamoli 14-15 agosto
PROCESSIONE DELL’ASSUNTA lamoli 15 agosto
FESTA DELLA PATATA ROSSA ultimo week-end del mese di agosto
Valbuona, caratteristico agglomerato rurale con chiesa parrocchiale; già castello
nel periodo Medioevale, venne distrutto nel 1250 per favorire la costruzione
del centro di Mercatello.
FESTA DEL BASILICO prima domenica di settembre
Biancalana, cappella rurale dall’architettura semplice, ma caratteristica per il
felice inserimento nel paesaggio.
Comune di Mercatello
Castello della Pieve, nucleo fortificato di origine Medioevale, al centro del
quale si erge una antica torre di avvistamento e difesa, a pianta quadrata e alta
20 metri. Costruito a difesa della famosa Pieve D’Ico (antica Pieve situata nel
luogo dove poi fu edificato nel XIII secolo Mercatello) riveste un considerevole
interesse architettonico, urbanistico ed ambientale. Completamente ristrutturato
è un borgo rurale unico nel suo genere. Castello della Pieve è rimasto unico
testimone della fisionomia agguerrita che doveva avere questo territorio di
confine, conferitagli dai numerosissimi nuclei arroccatisi a propria difesa sin
dall’inizio del nostro millennio. La sua struttura è quella tipica dei borghi
Medioevali fortificati con gli edifici che si affacciano da un lato lungo l’unica
strada che percorre il crinale, chiusa dall’antica porta di accesso a valle, e
dall’altro verso i ripidi declivi che lo proteggono per la sua lunghezza.
GIOVEDÌ SANTO visita serale ai Sepolcri e nelle tante chiese officiate
VENERDÌ SANTO processione religiosa.
CORPUS DOMINI infiorata in occasione della Processione
del Corpus domini dalla 1^ alla 3^ settimana di luglio
Battesimo dei cantori cerimonia di apertura del Palio del Somaro
Fiera Mercato di Santa Veronica Giuliani per le vie del paese
la prima domenica di luglio
Festa di Santa Veronica Giuliani Patrona del Paese
processione notturna per le vie del paese, il 9 luglio
Somaro Show presentazione del Palio del Somaro e serata teatrale
Corsa dei Birucini corsa tra i 4 cantoni in cui è suddiviso
Chiesa di S. Giovanni Battista in Castello della Pieve, fu costruita ex-novo tra
il 1652 ed il 1680, dal parroco Giovan Battista Martelli, in sostituzione di quella
omonima, pericolante, sorta duecento metri a Sud della porta di accesso al
castello sui resti di un antico tempio pagano. Sulla facciata è addossato un
grazioso protiro a tre archi coperto a volta, aggiunto attorno al 1895, che,
attraverso l’ascesa di alcuni gradini in pietra, consente l’accesso alla chiesa.
il territorio comunale venerdì prima del Palio
Palio del Somaro e Sagra della Tagliatella terzo wee-kend di luglio
Cantabimbo Prima settimana di agosto
Camminata notturna di San Lorenzo 10 agosto
Raduno Equestre ultima settimana di settembre
Torre Medioevale, situata in posizione centrale domina l’intero borgo con i suoi
venti metri di altezza. La costruzione è interamente formata da grossi conci di
pietra lavorata che disegnano il paramento esterno e riquadrano le aperture.
Nel lato di ponente è posta una Lapide in pietra arenaria scolpita dal mercatellese
Giambattista Bastari (1895-1966) che ricorda le vicende storiche avvenute
all’interno del castello e legate all’esilio di Dante Alighieri da Firenze: “In
Castello della Pieve / Carlo di Valois e Corso Donati / il IV ottobre MCCCI /
decisero l’esilio / di / Dante Alighieri / - / Il comune di Mercatello / sul Metauro
/ nel VII centenario / della nascita / del Divino Poeta / A.D. MCMLXV”. Sulla
copertura, in lastre di arenaria, si eleva quel che rimane del seicentesco
campanile a vela a due celle, contemporaneo alla chiesa.
Dintorni
Molte altre pregevoli strutture architettoniche punteggiano il paesaggio che
si estende attorno al centro cittadino. Numerose chiese parrocchiali, colombaie,
mulini, case isolate e agglomerati in pietra squadrata o sbozzata quasi tutte
ben conservati, si possono facilmente scorgere percorrendo le strade comunali
o i sentieri che si arrampicano sulle colline o sui monti favorendo gradevoli
passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta. Merita una visita il Museo a cielo
aperto dello scultore Pasquale Martini in località Campo Lungo. Di notevole
interesse storico-artistico è poi la possente torre della METOLA.
Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in possesso dell’Ordine dei Francescani Minori
fin dal 1500, la chiesa venne inglobata ad una piccola cappella dedicata al Crocifisso
nel 1510 dal nobile valdese Federico Clavari. Al suo interno (e anche nell’annesso
convento) si possono ancora leggere le scritte che riguardano le varie fasi costruttive
dell’edificio che, tra l’altro, vennero seguite con particolare interesse dal Duca di
Urbino Guidobaldo da Montefeltro. Dal 1870 vi è annesso il Cimitero civico.
Evento enogastronomico novembre
Natale concerti corali natalizi, vie dei Presepi, presepe Vivente
Comune di Sant’Angelo in Vado
MOSTRA NAZIONALE
DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO DELLE MARCHE ottobre
MOTORADUNO DEL TARTUFO 3^ domenica di ottobre
FIERA DI “SAN MICHELE ARCANGELO” 1^ domenica di maggio
e ultima di settembre
FESTA DELL’OSPITALITÀ 2^ domenica di agosto
SHOPPING DI SERA tutti i mercoledì dei mesi di luglio e agosto
FESTA “BENVENUTA ESTATE” 3^ domenica di giugno
TEATRO DELLA SCUOLA mesi di maggio e giugno
Fiume Candigliano, risalita
STRUTTURE RICETTIVE
BORGOPACE
Albergo Ristorante “ Fonte Abeti”
Loc. Fonte Abeti S.S. 73 bis
Ristorante Osteria del Boscaiolo
Parchiule Via Lame
Albergo Ristorante “la Rupe”
via Meta, 76
Albergo “La Diligenza”
P. del Pino
Albergo Ristorante “Oasi S. Benedetto”
via dell’Abbazia, 7 Lamoli
Ristorante “Osteria della Massa Trabaria”
Loc. Lamoli Via Ubaldi
Pizzeria Litti Giuliano
via Meta - Borgo Pace
Rifugio escursionistico Oasi San Benedetto
Fr. Lamoli via dell’Abbazia, 13
Ostello della Gioventù
Loc. Lamoli, Via dell’Abbazia, 40
Ostello della gioventù
Loc. Parchiule via Lame B&B Della Rina Lido
Fr. Parchiule Via Valle, 16
Azienda agrituristica “Il Ginepro”
Loc. Figgiano
Agriturismo “Dal Tedesco”
via Caisavi
Azienda Agrituristica “Ca’ Sacchia”
Loc. Sacchia
Agriturismo “Alpe della Luna”
Loc. Vildonnino
tel. 0722/80102
Albergo ristorante “Da Lucia”
Via Nazionale Sud 33/35
Albergo ristorante Palazzo Baldani
Via Mancini ,4
Hotel Santa Chiara
Corso Garibaldi,26
Casa per Ferie Eremo San Donato
Loc.Palazzi
Ristorante Pizzeria Da Franco
C.so Garibaldi, 26
Ristorante Pizzeria Barbara
Strada Nazionale, 73/Bis
Ristorante La Vecchia Fattoria
via Fiorenzuola,32
Trattoria Lo Squalo
Via Mangano, 9
Break cafè
via Salvo D’Acquisto, Zona Industriale
tel. 0722/818752
tel. 0722/818752
tel. 0722/818496
tel. 0722/816016
tel. 0722/816015
tel. 0722/89124
tel. 0722/80133
tel. 328/7121459
tel. 0722/89173
Agriturismo “Aiolina”
Loc. Aiolina 17
Agriturismo “Ca’ Camone”
via Candigliano Loc. Ca’ Camone
Agriturismo “I Palazzi”
Loc. Palazzi
Agriturismo “Villa dell’Agata”
via Villa dell’Agata Loc. Baciuccaro
Country House “Il Poderetto”
Via Poderetto Rosario, 44
tel. 338/7761613
tel. 0722/99370
tel. 0722/88337
tel. 0722/88768
tel. 0722/810031
348/3707932
tel. 0722/80113
MERCATELLO SUL METAURO
tel. 0722/80113
tel. 347/8607585
tel. 0722/89924
tel. 0722/89224
tel. 0722/89952
te. 0722/89358
cell. 328/8750388
SANT’ANGELO IN VADO
BENI CULTURALI EXTRAURBANI
CALENDARIO
DELLE MANIFESTAZIONI PRINCIPALI
tel. 0722/88636
tel. 0722/810101
Ristorante “Taverna del Cacciatore”
via del Mercato
Azienda Agrituristica “Le Voci del Silenzio”
di Benedetti Mario Loc. Cal Bianchino
Azienda Agrituristica “Le Piote”
di Cardellini Roberto - Loc. Le piote
Azienda Agrituristica Cà Betania
di Campilongo Francesca - Loc. Betania
Azienda Agrituristica “Le Caselle”
di Brunella Carla - Loc. Metola
Azienda Agrituristica “Ca’ Montioni”
di Calducci Franco - Loc. Montoni
Azienda Agrituristica “La Grotta dei Folletti”
di Guerra Massimo - Loc. Bruciata n. 29/A
Country-Houses “Castello della Pieve”
di Noberini Bernardo - Loc. Castello della Pieve
Country-Houses “La Torre”
di Gostoli Renata - Loc. Castello della Pieve
Country-Houses “La Casa del Mandorlo”
di Fucili Domenico Maria - Loc. Castello della Pieve.
tel. 0722/89147)
tel. 0722/89328
tel. 0722/89379
tel. 0722/89902
tel. 0722/88365
tel. 0722/89706.
cell. 349/7591123
cell. 328/7299159
tel 0722/818379
tel 0722/818497
0722/818367
PROGETTO
Dott Daniele Maria Sacchi. Responsabile dell’Ufficio Ambiente,
e P.I. Balducci Pasquale.
LAVORI E CONSULENZE
Sezione C A I di Pesaro
tel. 0722/818379
tel. 0722/818470
TESTI SUI BENI CULTURALI
ripresi dalla carta, allegata al volume “ La Valle del Duca: architettura e paesaggio”, - Editore del Grifo, 1984,
Montepulciano Siena - dell’Arc. Roberto Biagianti, che ne ha concesso cortesemente la pubblicazione.
Si ringraziano inoltre, per la preziosa collaborazione, le Amministrazioni Comunali di: Borgo Pace, Mercatello sul
Metauro e Sant’Angelo in Vado, nonché le Pro-Loco di: Mercatello, Borgo Pace, Lamoli e Sant’Angelo in Vado.
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