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CARTINA dei SENTIERI
272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 4841 4840 4839 4838 Itinerari escursionistici del Montefeltro Comunità Montana Alto e Medio Metauro Circuito escursionistico dalla Massa Trabaria all’Alpe della Luna 4836 4836 4835 4835 4834 4834 4833 4833 4832 4832 4831000 m N 4837 4831 Comunità Montana Alto e Medio Metauro Labter del Furlo e CEA del M. Catria e M. Nerone Marche Legenda Scala 1:25.000 Italia A14 4830 Rimini 0 A14 Pesaro 500 m 1000 m 2 km Equidistanza curve di livello 25 m Reticolato chilometrico e coordinate UTM fuso 33 (maglia 1 Km) Fano Novafeltria Carpegna Limiti regionali Impianti sciistici Carreggiabile Zone di lancio deltaplani Altre strade Carrareccia S. Angelo in Vado Apecchio Marche • Dai tipi dell’I.G.M. Aut. n° 6134 in data 30/12/05. • Controllato ai sensi della Legge n° 68 del 2/2/1960, n° 633 del 22/04/1941, nonché del Decreto legislativo n° 518 del 29/12/1992 di attuazione alla Direttiva n° 91/250/CEE. Responsabili del progetto Stefano Marzani, Aldo Loris Cucchiarini Valerio Cucchiarini Progetto Itineroteca del Montefeltro Cooperative Arancia Blu e La Macina Ambiente Rielaborazione, inserimento dati e testi Michela Giovannotti, Emanuele Borsella Supervisione del progetto Dott. Daniele Maria Sacchi, Pasquale Balducci Uff. Ambiente della C.M. Alto e Medio Metauro, Ente capofila dell’iniziativa Rielaborazione grafica e cartografica Alessandra Bianchi, Paola Gigli Esperti e tecnici informatici Giovanni Cantucci, Giorgio Ovani Comunità Montana del Catria e Nerone 4829 Sentiero di collegamento ad altri Circuiti Escursionistici Foto Aldo Loris Cucchiarini Siti geologici, paleontologici 61 Sentiero segnalato carrabile 65 Sentiero segnalato percorribile a piedi Ospedali, guardia medica E1 Sentiero Europeo Ristoranti, osterie, generi alimentari, bar SI Sentiero Italia Vie Alpinistiche Località di interesse storico culturale Bed & breakfast, ostelli Stampa Arti Grafiche Stibu Campeggi Torri Si ringraziano le Amministrazioni delle seguenti Comunità Montane per la fattiva e preziosa collaborazione Comunità Montana Alto e Medio Metauro Comunità Montana Alta Val Marecchia Comunità Montana del Catria e Nerone Comunità Montana del Montefeltro Agriturismi, Country House Castelli, rocche, ruderi Alberghi, Hotel, pensioni, locande, strutture ricettive Punti d’acqua, sorgenti Consulenza software TERRANOVA S.r.l. Lamoli FA Comunità Montana Alta Val Marecchia Iniziativa realizzata nell’ambito delle azioni promosse dal progetto Leader+ 4827 Forre attrezzate Centri Ippici Rifugi CEA Centro di Educazione Ambientale Aree floristiche protette CV Centro Visite Siti di interesse ambientale Musei Canottaggio Chiese, conventi, eremi Grotte importanti Comunità Montana Punti panoramici Regione Marche Comunità Montana del Montefeltro 4828 Siti archeologici Grafica Omnia comunicazione Coordinatori del progetto Emanuele Borsella, Michela Giovannotti Comunità Montana Alto e Medio Metauro Ente Parco Strade importanti Piobbico Comunità Europea EP CM 4826 Informazioni 278000 m E 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 COMUNITÀ MONTANA DELL’ALTO E MEDIO METAURO L’ambito della Comunità Montana, che si estende su una superficie complessiva di 582 Kmq., costituisce il baricentro geografico dell’intero territorio provinciale e risulta quasi completamente compreso nel bacino dell’Alto e Medio Metauro e subordinatamente in quello della vallata del F. Foglia. Essa confina a Nord-Ovest con la Toscana e l’Umbria, alle quali è collegata mediante il Passo di Bocca Trabaria che, sin dall’antichità, costituiva il punto di passaggio di quegli intensi traffici che legavano queste regioni all’area gravitante intorno ad Urbino. La popolazione residente della Comunità Montana è complessivamente di circa 40.000 abitanti, distribuita nei seguenti Comuni elencati procedendo dall’Appennino verso la costa: Borgopace, Mercatello sul Metauro, Sant’ Angelo in Vado, Urbania, Peglio, Fermignano, Urbino, Montecalvo in Foglia e Petriano. La Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro presenta senza dubbio considerevoli risorse ambientali e storico-culturali. Essa, infatti, oltre ad accogliere al suo interno un centro dell’importanza di Urbino, patrimonio dell’UNESCO, risulta essere calata in un contesto territoriale dove, nel raggio massimo di 50 km., sono presenti emergenze particolarmente significative, già inserite da tempo nei circuiti turistici di rilevanza nazionale. Ci riferiamo, in modo specifico, al sistema turisticocostiero-romagnolo-pesarese, ed ai famosi centri d’arte di Arezzo, Gubbio, S. Leo e S. Marino. Inoltre è da evidenziare che il territorio stesso della Comunità Montana, presenta nel suo insieme testimonianze di carattere artistico-culturale e paesaggistico-ambientale di considerevole pregio. I centri storici di Urbania, Sant’Angelo in Vado, Mercatello, il borgo medioevale di Castel della Pieve, la fitta rete di case e chiese rurali, torri, ville ed i contesti ambientali del Massiccio dell’Alpe della Luna, della Gola del Furlo e dei Monti delle Cesane, costituiscono alcuni scenari tra i più significativi del ricco patrimonio di risorse esistenti. rurali dei tre capoluoghi: Montedale, Lamoli, Parchiule, Palazzo Mucci, Figgiano, Castello della Pieve. Da Borgo Pace si dipartono tre sentieri, di cui il principale corre sulla sommità della dorsale che funge da linea di spartiacque tra il torrente Auro a nord ed il torrente Meta a sud, immettendosi direttamente nel percorso G.E.A., in località Poggio dei Tre Termini (1173 m s.l.m.. ). Gli altri sentieri rappresentano rami secondari di collegamento dell’intero circuito. DESCRIZIONE DEI SINGOLI PERCORSI Sentiero n. 84a (Sant’Angelo in Vado - Ripa dell’Alto) Il percorso, che si dipana su un crinale particolarmente panoramico, parte da Sant’Angelo in Vado in località “Celle vecchie”. All’inizio della strada provinciale Appecchiese, si svolta a destra, si percorre per un tratto una carrareccia sino a raggiungere Ca’ Cottriolo, da dove si snoda il sentiero che confluisce nell’itinerario n. 84 nei pressi della località Ripa dell’Alto. Sentiero n. 90a (Sant’Angelo in Vado - sentiero n. 90) Dal Ponte di Sant’Angelo in Vado si segue la strada comunale sino alla frazione rurale del Baciuccaro a quota 542 m. s.l.m. Si percorre poi una strada bianca che raggiunge lo spartiacque tra i Fiumi Metauro e Foglia. Dalla località “La Moruccia” si imbocca il sentiero che si inerpica sino a Monte della Rocca collegandosi successivamente al percorso n. 90. Sentiero n. 80 (Mercatello-Montaccio) Il sentiero è impostato sino al Montaccio sulla linea di spartiacque tra i torrenti Meta e S. Antonio; dalla località il Montaccio un ramo secondario (sentiero n. 81) scende nella frazione di Montedale. Il primo tratto di sentiero, che parte da Mercatello, sale rapidamente fino a Monte Lavacchio, poi, dopo aver attraversato vari poggi panoramici (M. Spicchio, Ripa della Tagliola, M. Lucano e Col di Travaia) in un susseguirsi ritmico di saliscendi, il percorso giunge a lambire la sommità del Montaccio a quota 1072 m s.l.m., dove si congiunge al Sentiero Italia. A nord della sommità di M. S. Antonio si può visitare l’area floristica protetta del Fosso Salaiolo che origina il Torrente Meta. NOTE ILLUSTRATIVE DEI SENTIERI SEGNALATI L’individuazione del tracciato è stata oculatamente studiata per consentire l’accesso alle emergenze ambientali e paesaggistiche più significative e per raggiungere, mediante diramazioni secondarie, gli insediamenti rurali che, per il loro valore storico-culturale ed architettonico, rappresentano le testimonianze più vive della civiltà contadina. La peculiare configurazione del tracciato permette di suddividere il circuito principale in percorsi secondari, che si possono adattare alle esigenze di escursionisti improvvisati o non troppo esperti. CARATTERISTICHE OROGRAFICHE DEL TERRITORIO I territori montani dei Comuni di Borgo Pace, Mercatello sul Metauro e Sant’Angelo in Vado ricadono prevalentemente nel bacino imbrifero del fiume Metauro, a ridosso delle pendici orientali della catena appenninica in cui si snoda la rete sentieristica. Il motivo morfologico dominante è caratterizzato dalla dorsale appenninica, la cui linea di spartiacque corre su un’altitudine media di 1100 m. s.l.m., raggiungendo la quota più significativa con Poggio Alto (1252 m. s.l.m. ). Dalla catena appenninica, che si sviluppa in direzione nord-est, degradano verso l’Adriatico dorsali a contorni irregolari e ondulati, dove si susseguono numerosi poggi suggestivi che dominano panoramicamente ampi spazi del territorio. Le pendici montane sono rivestite in prevalenza da boschi cedui e, nelle zone altimetricamente più elevate, da faggete; il manto boschivo è saltuariamente interrotto da radure, lembi erbosi e prati pascolo. Ove la copertura vegetale è assente, si sono innescati nelle marne della formazione affiorante, investendo talora ampie superfici, fenomeni di erosione diffusa ad opera degli agenti esogeni che hanno modellato con incisività la morfologia dei versanti, conferendo al paesaggio aspetti peculiari. Il fiume Metauro costituisce l’elemento idrografico più importante del territorio comunitario: esso si origina a Borgopace per la confluenza di due torrenti: l’Auro ed il Meta. Il primo che rappresenta il ramo principale, nasce in Toscana dalle falde del Monte Maggiore ( 1348 m s.l.m.), il secondo nei pressi del valico di Bocca Trabaria (1198 m s.l.m. ). Sentiero n. 81 (Cà Laghi-Montedale-Montaccio) Dalla località C. Laghi, si sale lungo il crinale ai prati di Cime le Fienaie, rilievo caratterizzato da ampi spazi erbosi e, attraverso un percorso sinuoso, si scende fino al Fosso della Guinza. L’itinerario prosegue poi in direzione nord-est fino alla frazione di Montedale per immettersi direttamente nel sentiero n. 80. Sentiero n. 82 (Lamoli-Cà Pezzoli -Col di Travaia) Da Cà Pezzoli, pregevole nucleo abitativo in pietra arenaria situato nei pressi della frazione di Lamoli, si segue la strada vicinale di C. Valderica, che costeggia in destra orografica il Fosso Lissola, fino al bivio con la vecchia mulattiera che conduce a Col di Travaia. Quest’ultimo tratto di percorso, che si snoda in direzione est, fiancheggia il versante meridionale del Poggio del Lupo e sale fino a congiungersi con il sentiero n. 80 che corre localmente sullo spartiacque tra i torrenti Meta e S. Antonio. Sentiero n. 83 (Borgopace-Cà Spicchio) Da Borgopace, lasciata la statale 73 bis, si sale sulla sommità di un’erta dorsale fino a M. Gaggino per raggiungere successivamente, attraverso un percorso quasi pianeggiante, l’incrocio con il sentiero n. 80, situato nei pressi della località Cà Spicchio di Sopra. Sentiero n. 84 (Mercatello-Laghi) Da Mercatello sul Metauro, all’altezza della località Colombaro, il sentiero, che segue la linea di spartiacque del T. S. Antonio, si inerpica sino a Ripa dell’Alto a quota 806 m s.l.m., che costituisce un punto panoramico particolarmente suggestivo. Il Poggio, come indica il toponimo, è caratterizzato sul versante orientale da pittoreschi dirupi, attestati allo spartiacque, che dominano un sistema vallivo estremamente articolato e selvaggio. Il sentiero prosegue poi sempre in cresta fino alla località Laghi, dove si congiunge con il sentiero n. 81. Sentiero n. 85 (Borgopace-Tre Termini) CIRCUITO SENTIERI Il circuito dei sentieri rilevati ha una forma approssimativa di poligono irregolare, con un lato attestato al crinale appenninico che, procedendo in senso orario, ha come vertici Sant’Angelo in Vado (359 m s.l.m.), il Montaccio (1072 m. s.l.m. ), Sbocco delle Bucine (1225 m s.l.m.) e Case Sabatini (737 m s.l.m.). I sentieri raggiungono attraverso rami secondari i maggiori agglomerati Classificazione delle difficoltà escursionistiche T = Turistico: percorso effettuabile senza difficoltà in ogni stagione anche senza equipaggiamento da montagna (calzature leggere). L’itinerario si sviluppa quasi esclusivamente su sentieri e mulattiere. Non richiede particolare capacità fisiche o di orientamento. E = Escursionistico: percorso che può presentare modeste difficoltà stagionali (guadi, tratti fangosi, passaggi assistiti in determinate condizioni climatiche). L’itinerario può svilupparsi su tratti disagiati e ripidi. Richiede calzature da montagna ed un minimo di esperienza, preparazione fisica e capacità di orientamento. EE = Per escursionisti esperti: percorso che anche in condizioni normali, presenta lievi difficoltà tecniche: tratti esposti e/o pericolosi, necessità di usare appigli (rocce, tratti molto ripidi), brevi tratti attrezzati, guadi problematici in ogni periodo dell'anno. Necessitano quindi una certa esperienza, assenza di vertigini, preparazione fisica ed abbigliamento adeguato. AVVERTENZE GENERALI Si consigliano tutti coloro che, per la prima volta intendono compiere escursioni in zona, di assumere prima di partire tutte le informazioni in merito allo stato di manutenzione e segnalazione dei sentieri e alla loro difficoltà. Si invita la massima prudenza soprattutto durante la stagione invernale o in condizioni meteorologiche avverse. In caso di incidenti o infortuni avvertire tempestivamente il più vicino posto del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Il sentiero corre sulle alture che fungono da linea di spartiacque tra il torrente Auro a Nord ed il torrente Meta a Sud. Il percorso dal capoluogo si inerpica fino a M.te Felcino e, dopo un alternarsi di poggi, si immette nel percorso G.E.A. in località Poggio Tre Termini, punto di confluenza delle tre regioni: Marche, Umbria e Toscana. Il punto più panoramico è rappresentato dal caratteristico Poggio della Biforca, che domina un ampio gioco di vallate selvagge ed offre all’escursionista l’ondulato profilo della dorsale appenninica, che si configura come una imponente barriera ammantata da boschi cedui. Sentiero n. 86 (Bocca Trabaria-Fonte Abeti-Lago del Sole) Dal Passo di Bocca Trabaria, che segna il confine amministrativo con la Regione Umbria, si scende a Fonte Abeti per procedere sino a Case Val Rupina. Successivamente il percorso si immette direttamente nel sentiero n. 85, dopo aver attraversato un’area da pascolo in lieve pendenza nei pressi del Rifugio “ Tre Termini”. Sentiero n. 87 (Borgopace-M. Sabatini) Dalla località Case Campo Maggio, sita nelle immediate vicinanze di Borgopace, si percorre per un brevissimo tratto la vecchia strada vicinale per Dese e si sale lungo la cresta di un crinale, costeggiando successivamente la fiancata occidentale del versante. Giunti in prossimità del Fosso di Val Sacchia si prosegue, lambendo Case Sabatini, fino al sentiero n. 90. Sentiero n. 88 (Figgiano-raccordo sentiero n. 90) Si tratta di un sentiero di collegamento tra la frazione di Figgiano, a quota 743 m s.l.m., ed il sentiero n. 90 che localmente scende fino a Palazzo Mucci. Sentiero n. 89 (Lamoli-Parchiule) Da Parchiule si fiancheggia in sinistra orografica, attraverso una strada carreggiabile, il Fosso di Val Pellico fino alla località Case Colle. Dopo aver guadato il torrente, appare di fronte all’escursionista il pittoresco nucleo rurale di Ranco Fabbri, caratterizzato da quattro casolari a schiera in pietra arenaria adagiati sul versante. Si prosegue su un erto e pittoresco costone che domina la vallata, fino a raggiungere quota 814 m s.l.m.. Si percorre successivamente un tratto in moderata salita che corre sulla sommità della dorsale fino all’innesto del sentiero n. 85 in località Poggio della Biforca, culminante a quota 908 m s.l.m.. Il percorso prosegue scendendo fino alla statale 73 bis in località Cà li Bei lungo Val di Scrofa. Sentiero n. 90 (Mercatello-Parchiule-Bucine) Dallo Sbocco delle Bucine, per via Vallepetra, si scende fino a Parchiule fiancheggiando all’altezza di C. Pratiduccio il Fosso della Villa. Il percorso da Parchiule si inerpica, passando attraverso Palazzo Mucci, fino all’oratorio della Colubraia (1005 m s.l.m.), attrezzato come rifugio per gli escursionisti; continua poi snodandosi sullo spartiacque tra il Fiume Metauro e il Foglia. E’ in questo tratto che si rileva la marcata differenziazione morfologica tra i bacini imbriferi dei corsi d’acqua summenzionati. I versanti del Fiume Foglia, in cui predominano terreni di natura prevalentemente argillosa, sono caratterizzati da morbide dorsali in cui, spesso, si ergono contrafforti rocciosi in forte rilievo; sono inoltre diffusi vistosi fenomeni di erosione calanchiva che concorrono ad esaltare il pittoresco quadro paesaggistico dell’Alta Valle del Fiume Foglia. Nei pressi della località Montalto si scende, attraverso la vecchia comunale lastricata in pietra arenaria, fino all’abitato di Mercatello. In quest’ultimo tratto si attenuano sensibilmente gli aspri lineamenti tipici della dorsale appenninica; i versanti, intensamente coltivati, assumono una fisionomia più dolce e regolare. Sentiero n. 90 bis (Poggio dell’Oppione-Villa) In alternativa al sentiero n. 90, da Sbocco delle Bucine alla frazione la Villa, è possibile percorrere un secondo tracciato che, scendendo sul Poggio delle Quarantelle, procede in direzione est fino alla torre medievale dell’abitato. Il percorso, che corre sullo spartiacque tra il Fosso della Villa e il T. Auro, è senz’altro preferibile, da un punto di vista panoramico, al sentiero n. 90. MERCATELLO SUL METAURO Borgo Pace trae le sue origini dal Castrum Abbatiae del Piano de l’Aiola situato alla sommità di un colle, poi Castel Bavia, ossia il castello del basso medioevo costruito a difesa dell’Abbazia di Lamoli, che aveva un altro castello a difesa sulla montagna del Passo di Bocca Trabaria. Del Castello di Bavia rimangono vestigia romaniche, gotiche e rinascimentali, poste al di sopra di una precedente villa romana, fornita di bagni riscaldati. Le popolazioni ben presto scesero verso il piano, sviluppando un secondo nucleo che prese il nome di Burgo Pacis, Borgo della pace, Borgo Pace. Un’antichissima tradizione, certamente originata dal fatto che le legioni romane di Cesare Ottaviano, Antonio ed Emilio Lepido costeggiando il Metauro ne percorsero l’intera valle, vuole che nel 42 avanti Cristo i tre Condottieri romani si siano incontrati appunto nel luogo dove oggi sorge Borgo Pace. Qui avrebbero gettato le prime basi di quella pace poi conclusa in una piccola isola sul fiume Reno, nei pressi di Bologna, dando origine al Triunvirato. Nel Medio Evo la Massa Trabaria, di cui il territorio di Borgo Pace faceva parte, era un piccolo cantone forestale di proprietà privata della Santa Sede ricchissimo di foreste d’alto fusto. Nell’alto Medio Evo assolse al ruolo di terra tributaria di tronchi per le basiliche romane. La storia di questo piccolo feudo si può dividere in tre periodi: il primo fino al XII sec., come “patrimonium” ecclesiastico; il secondo fino al 1376 come “comunità” provinciale; il terzo fino al 1631 come parte del ducato di Urbino. Durante il XII secolo mentre la zona circostante era frazionata in piccole signorie o feudi e nell’Italia centro settentrionale iniziavano a formarsi i Comuni cittadini, la Massa Trabaria si era strutturata in Comune territoriale, una sorta di federazione unitaria di piccole comunità raggruppate in quattro distretti: Mercatello, S. Angelo in Vado, Belforte e Sestino. Fu la Chiesa ad amalgamare ed a unificare in una sola “Provincia” oltre 100 territori castellani, anche distanti tra loro, ubicati nei bacini montani di quattro fiumi diversi: Marecchia, Foglia, Metauro e Candigliano. Questa originale federazione comunitaria durò circa due secoli e rappresentò il simbolo della “libertas ecclesiastica” (in un territorio di piccoli tiranni). Nella seconda metà del ‘300, l’unità territoriale si frantumò e il nostro territorio passò al conte Antonio da Montefeltro. Sotto questa dinastia, particolarmente nel periodo del suo più grande esponente, Federico II, l’intera area conobbe la splendida stagione del Rinascimento urbinate. Nel 1631, con l’estinzione della casa dei della Rovere, succeduta ai Montefeltro, il territorio dell’ antica Massa Trabaria entrò a far parte dello Stato della Chiesa assieme alle altre terre e città del Ducato di Urbino. Nel periodo Pontificio avvenne l’istituzione del Comune di Borgo Pace che risale al 1827, in quella data Papa Leone XII scorporò dalla giurisdizione del Comune di Mercatello sul Metauro i territori dei “castelli” di Lamoli, Castel dei Fabbri, Sompiano, Palazzo Mucci, Parchiule e Dese e li aggregò a quello di Borgo Pace facendo di questo centro il capoluogo della circostante area appenninica. Il nuovo Comune continuò a far parte dello Stato della Chiesa fino alla formazione del Regno d’Italia. Dal 15 al 28 agosto 1944 si consumò la tragedia di Borgo Pace. All’alba del 28 agosto 1944 l’antico paese, da tempo diventato caposaldo tedesco, fu interamente raso al suolo, questa non fu che la più disastrosa delle molte distruzioni provocate dalla guerra; qui infatti passava la Linea Gotica; per difenderla, l’esercito tedesco aveva distrutto le strade e i ponti allo scopo di interrompere le comunicazioni con l’Umbria, la Toscana e la Romagna con l’intento di rallentare l’avanzata degli alleati e favorire la ritirata delle sue truppe. Nel contempo i monti dell’Alpe della Luna, nei quali avevano trovato riparo molti giovani di tutta la provincia, furono teatro della lotta partigiana contro il nazifascismo. Borgo Pace è stata dichiarata “terra martire della guerra” ed “eroe”, di sacrifici e di comprensione fraterna e sociale. Le case URRA costruite nel dopoguerra, dono del popolo americano, in parziale sostituzione di quelle distrutte, testimoniano la catastrofe bellica subita anche dalla nostra comunità e spiegano perché oggi il centro si presenta con una fisionomia moderna. Sentiero n. 91 (Castello della Pieve M. Cossante) NUMERI UTILI Da Castello della Pieve, dopo aver attraversato la sommità della dorsale, si fiancheggia per un breve tratto il versante, per inserirsi di nuovo sulla cresta del rilievo, che sale fino alla vecchia pineta di Monte Cossante, dove il percorso si congiunge con il sentiero n. 90. Sentiero G.E.A. Il segmento di percorso G.E.A., che si inserisce nel circuito di sentieri in questione, rappresenta l’inizio della grande escursione appenninica che da Bocca Trabaria conduce, attraverso varie tappe programmate, fino in Liguria. Il percorso nel tratto in esame corre direttamente sul crinale, a quote superiori ai 1100 m s.l.m., offrendo agli escursionisti suggestivi e pittoreschi scenari del versante tirrenico e di quello adriatico: il primo dirupa direttamente dal crinale, dando luogo a balze rocciose che si susseguono ad aree boscate, abbarbicate a pendici fortemente scoscese; il secondo denota lineamenti morfologici meno aspri ed accidentati. Le pendici boscate, punteggiate da radure, appezzamenti di prato pascolo ed aree degradate, declinano con pendenze meno accentuate sulle ampie piane alluvionali del Fiume Tevere. Itinerario Sede Comunale: www.comune.borgo-pace.ps.it [email protected] CEA di Lamoli fax 0722/80226 [email protected] Ufficio Turistico Pro-Loco Medico di Base Farmacia tel. 0722/816048 tel. 0722/80133 tel. 0722/816048 tel. 0722/816048 tel. 0722/89577 tel. 0722/816032 Alpe della Luna, Calanchi PERCORSI ESCURSIONISTICI DELL’ALTO E MEDIO METAURO n° BORGO PACE Difficoltà SITI DI INTERESSE COMUNITARIO NUMERI UTILI Tempo S.I. M.te Maggiore-Bocca dei Coppi E 8 h 30' 44 Apecchio-M.te Bono-San Martino del Piano E 3 h 00' 45 Collegamento Bocca Chi Tofani-M.te Vicino E 1 h 15' 46 Pian di Molino-M.te Vicino-S.Martino del Piano E 5 h 00' 80 Mercatello-Il Montaccio (innesto Sentiero Italia) E 6 h 00' 81 Raccordo sentiero n° 80 (Montaccio)-Montedale-I Laghi T 3 h 30' 82 Lamoli-Col di Travaia T 2 h 00' 83 Borgo Pace-Cà Spicchio di sopra T 2 h 30' 84 Mercatello-I Laghi E 3 h 30' 84a Ripa dell'alto-Sant'Angelo in Vado E 1 h 45' 84c Cà Cotriolo-Pieve dei Gratticcioli E 1 h 00' 85 Borgo Pace-Passo delle Vacche(innesto Sentiero Italia) E 5 h 30' 86 Bocca Trabaria-Fonte Abeti-Lago del Sole T 2 h 00' 87 Borgo Pace-M.te Sabatini T 3 h 00' 88 Figgiano-raccordo Sentiero n° 90 T 1 h 00' 89 Lamoli-Parchiule T 2 h 15' 90 Mercatello-Sbocco Bucine (innesto Sentiero Italia) E 8 h 00' 90a Innesto 90-Sant'Angelo in Vado E 2 h 15' 90 bis Parchiule-Villa-P.ggio dell'Oppione T 2 h 30' 91 Castello della pieve-M.te Cossante T 2 h 00' La sua origine umbra risale a circa dodici secoli a. C.. Restò un centro umbro anche sotto la dominazione romana, quando il territorio dell’Alta Valle Metaurense fu, da Augusto, inserito nella VI Regione, detta appunto, Umbria. Trovandosi tra due importanti municipi romani quali Tifernum Mataurense (Sant’Angelo in Vado) e Tifernum Tiberinum (Città di Castello), il Vicus sfruttò tale posizioni per espandersi. Con la diffusione del Cristianesimo tale luogo assunse il nome di plebis vici (Pieve di Vico), poi storpiato in “Pieve d’Ico”. La Pieve, compromessa dalle invasioni barbariche, fu ricostruita dai Longobardi nel VI secolo e dedicata all’apostolo San Pietro (dal 1422 anche a San Paolo). Mercatello aderì poi alla “Provincia” di Massa Trabaria, una federazione di più Comuni direttamente controllati dalla Chiesa, divenendone uno dei Centri più importanti e più contesi dalle principali Signorie locali (i Brancaleoni, i Carpegna, i Della Faggiola, i Feltreschi e i Malatesta). Lo stesso toponimo Mercatello, noto a partire dal 1186, caratterizza questo centro come luogo di ricchi mercati. Nel 1437 Mercatello lascia la Massa Trabaria per incorporarsi alla Signoria di Urbino. Tale Unione venne sancita attraverso il matrimonio di Gentile Brancaleoni, padrona di Mercatello, con Federico da Montefeltro che fa costruire, in paese, il Palazzo Ducale su progetto di Francesco di Giorgio Martini. Inizia il periodo del Rinascimento Mercatellese che, sotto la guida illuminata di Ottaviano Ubaldini, vedrà primeggiare alla Corte di Urbino personaggi ed artisti divenuti famosi (tra gli altri, la famiglia Stefani e i maestri intagliatori Antonio e Sebastiano Bencivenni). Nel 1636 Mercatello venne incluso nella Diocesi di Urbania come Vicariato, divenendo, ben presto, un centro di profonda spiritualità per aver dato i natali a Santa Veronica Giuliani (1660-1727) e, precedentemente, alla Beata Margherita della Metola. Il paese, unito allo Stato Pontificio a partire dal 1631, non avendo Francesco Maria II della Rovere lasciato eredi, vi restò fino al 1860, quando avvenne l’unificazione d’Italia. L’attuale impianto urbanistico di Mercatello sul Metauro conserva l’organizzazione ideata e realizzata nella prima metà del XIII sec. Il nucleo storico si sviluppa all’interno di una cinta murata e fortificata nel territorio della Pieve. La Pieve di San Pietro d’Ico, di origini millenarie, pur essendo stata più volte ristrutturata ed ampliata, conserva ancora oggi tracce romaniche e gotiche. Nel XIII secolo i Francescani realizzano il complesso monumentale della Chiesa di San Francesco e del Convento. Il secolo XIV è caratterizzato da un notevole fervore edilizio; le Clarisse costruiscono il loro monastero all’interno dell’abitato e viene edificato l’Oratorio del Cristo morto, oggi Chiesa di San Sebastiano. Notevoli sono gli interventi di edilizia privata dei quali restano consistenti testimonianze di importanti costruzioni realizzate in conci di pietra arenaria finemente lavorati. In alcuni edifici si conservano ancora le “porte del morto”. Saranno Federico da Montefeltro e Francesco di Giorgio Martini a qualificare l’attività edilizia del XV secolo. Si costruisce il Palazzo Ducale residenza di Ottaviano Ubaldini Conte di Mercatello e il Palazzaccio, sentinella della Porta e del ponte sul fiumicello. Contemporaneamente si edifica la Rocca nei pressi della Porta e del ponte sul fiume Metauro, della quale rimane solo il toponimo. Gli Stefani realizzano il loro Palazzo ed il portico prospiciente la Chiesa di San Francesco del quale si conservano due preziosi medaglioni in marmo. Al secolo XVI risale la realizzazione del Sacro Monte di Pietà e il torricino adiacente l’attuale casa parrocchiale. Il XVII secolo è caratterizzato dalla costruzione di Palazzo Gasparini, elegante nelle sue linee architettoniche, sovrastato da una pregevole altana. Sul finire del secolo trova la sua definitiva sistemazione la Pieve Collegiata dei Santi Pietro e Paolo. Nel XVIII secolo viene eretto il Monastero delle Clarisse intitolato al Sacro Cuore di Gesù che ingloba al suo interno la casa natia di Santa Veronica Giuliani, oggi Santuario. Nel secolo scorso, con un importante intervento urbanistico si dà un assetto definitivo al centro storico della cittadina. Si demolisce un intero isolato, parte per ampliare la Piazza e parte per inserirvi la nuova sede del Municipio. In questo secolo il paese, a causa della guerra, perde l’antico Palazzo Fadossi e non vede realizzare opere particolari. Negli ultimi anni, sia per mano pubblica che per iniziativa privata Mercatello sul Metauro opera una serie di interventi di recupero e valorizzazione degli edifici che hanno riportato il centro storico all’antico splendore. Il risultato di tali iniziative è una cittadina che si presenta in ottimo stato di conservazione, ordinata, pulita e sempre piacevole da visitare. Paolo Volponi scriveva: “Un mondo di silenzi e ritmi d’altri tempi avvolge Mercatello sul Metauro, antico presidio ai confini con la terra Umbra e la Toscana, ad un passo dai crinali Appenninici. Questa civile cittadina d’alta valle vive da sempre una feconda attività culturale”. Perfettamente integrata in un habitat incontaminato e lussureggiante Mercatello ha mantenuto integro nei secoli il proprio ambiente fisico impregnato di storia, di cultura e di natura. Chiunque arrivi a Mercatello coglie la bellezza del centro storico perfettamente conservato e l’armoniosità dei tanti importanti edifici. I palazzi, le vie cittadine dai toponimi singolari, le tante Chiese officiate, i ricchi Musei di San Francesco e della Collegiata, le antiche e numerose case rurali recuperate e restituite al loro originario splendore, costituiscono la testimonianza storica dell’importanza che questo paese ha avuto nei secoli. La Comunità di Mercatello ha saputo curare non soltanto la conservazione ed il recupero dei soli grandi edifici, ma anche il tessuto dei casolari, degli edifici colonici e dei nuclei ed agglomerati più caratteristici. E’ questa realtà infatti che non può definirsi secondaria, che fa da corona al superbo patrimonio racchiuso all’interno delle mura. Mercatello sul Metauro si trova all’estremo nord delle Marche, ai piedi del valico di Bocca Trabaria, porta dell’Umbria per la strada di Città di Castello. Moltissimi edifici presentano caratteristiche architettoniche importanti ed all’interno custodiscono opere d’arte di grande prestigio. “Il centro di Mercatello ha già una sua piccola vivacità, sonorità e chiarezza di Toscana aretina e Tiberina: la cittadina è ben consapevole di sé, della propria storia e delle sue qualità, come della sua doppia cultura; la sua civiltà non si divide, ma si arricchisce di entrambi i paragoni, si rinsalda nella sua propria ragione di fondamento ed anche di congiunzione fra una vallata e l’altra”. Zone a Protezione Speciale (ZPS) istituite ai sensi della Direttiva Uccelli (79/409/CEE) al fine di tutelare in modo rigoroso i siti in cui vivono le specie ornitiche contenute nell’allegato 1 della medesima Direttiva. Le ZPS vengono istituite anche per la protezione delle specie migratrici non riportate in allegato, con particolare riferimento alle zone umide di importanza internazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Gli stati membri richiedono la designazione dei siti, precedentemente individuati dalle regioni, al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio - Direzione per la Conservazione della Natura, presentando l’elenco dei siti proposti accompagnato da un formulario standard correttamente compilato e da cartografia. Il Ministero dell’Ambiente trasmette poi successivamente i formulari e le cartografie alla Commissione Europea e da quel momento le Zone di Protezione Speciale entrano automaticamente a far parte di Rete Natura 2000. Sede Comunale [email protected] Ufficio Turistico Pro Loco Ambulatorio Medico Carabinieri SANT’ANGELO IN VADO Sant’Angelo in Vado sorge sulle rovine della antica “Tiphernum Mataurense”, denominazione che deriva da “tipher” o “tifia”, pianta acquatica che si sviluppa nelle zone paludose. Lo studio della pianta della “Tiphernum”, ricostruita in base alle informazioni ottenute con le operazioni di scavo e con le recenti interpretazioni aerofotografie, porta alla constatazione che la città aveva forma quadrata, con i classici cardo e decumano che si incrociavano nella via principale. L’esistenza dell’antico municipio romano è attestata dai molti reperti archeologici ritrovati e oggi conservati nell’”Antiquarium” della città. Si ritiene che questa, dopo l’avvento del cristianesimo, fosse sede vescovile. La lunga guerra tra Bizantini ed Ostrogoti (VI secolo) interessò anche il territorio della “Tiphernum Mataurense” che subì la totale distruzione. I Longobardi ricostruirono il nuovo abitato sulle rovine della città romana quasi completamente ricoperte dai terreni alluvionali, e lo dedicarono all’arcangelo Michele, di qui il nome di Sant’Angelo. La seconda parte del nome “in Vado” fu aggiunta successivamente e sarebbe da attribuire al fatto che per raggiungere i due tronconi della città adagiata sulle rive del fiume, si dovesse “guadare” il Metauro. Secondo un’altra interpretazione invece la parola è collegata al “guado” una pianta che cresce piuttosto abbondante lungo le rive del fiume e dalla quale, attraverso un opportuno procedimento, si estraeva un inchiostro scuro utilizzato per stampe e la tintura dei tessuti. Sullo scorcio del Medio Evo Sant’Angelo in Vado fu capitale della “Massa Trabaria”, Provincia forestale dello Stato della Chiesa. Qui si radunava il Parlamento della Provincia di Massa Trabaria che comprendeva il territorio incluso tra Cagli - Urbino e l’Appennino. Nel 1636 Papa Urbano VIII elevò Sant’Angelo al rango di “Città” e la promosse a Diocesi. Nel luglio del 1849 di qui passò Giuseppe Garibaldi in fuga dopo la caduta della Repubblica Romana. Nel 1860-61 viene a far parte del Regno d’Italia. NUMERI UTILI Sede Comunale tel. 0722/818498 www.comunesantangeloinvado.it/ [email protected] Uff. Turistico tel. 0722/88455 Guardia Medica tel. 0722/88488 cell. 3357798438 Pro-Loco: [email protected] Carabinieri tel. 0722/818234 Ospedale Civile di Urbino Pronto Soccorso Guardia medica Urbino Corpo Forestale delle Stato di Mercatello sul Metauro Corpo Forestale dello Stato di Sant’Angelo in Vado Comunità Montana dell’Alto e Medio Metauro www.cm-urbania.ps.it [email protected] centralino tel. 0722/301111 tel. 0722/301272 tel. 0722/301927/906 cell. 335/7798439 tel. 0722/89175 tel. 0722/818357 tel. 0722/318052 EMERGENZE Dl GRANDE INTERESSE NATURALISTICO Sulle verdeggianti pendici appenniniche dei Comuni di Borgo Pace e Mercatello sul Metauro si estende, su una superficie di circa ha 2638, il Sito di Interesse comunitario denominato “Alpe della Luna - Bocca Trabaria”. Si tratta di un suggestivo complesso marnoso arenaceo, intensamente boscato, di notevole interesse fitogeografico e faunistico per la presenza del Lupo e di una buona popolazione di ungulati. Particolare rilievo naturalistico assumono le aree di Fonte Abeti e del Fosso Salaiolo. Fonte Abeti ( Bocca Trabaria ) - Comune di Borgopace L’abetina di Fonte Abeti, che si estende su una superficie di circa venti ettari ricade in una stretta vallecola, attestata allo spartiacque appenninico. Lo strato arboreo è composto preminentemente da abete bianco con penetrazioni marginali di cerri. Nell’ambito dell’Abetina si riscontrano numerose specie nemorali, di cui alcune assai sporadiche nella Regione. Fosso del Salaiolo - Comune di Borgopace L’area del Fosso Salaiolo, che abbraccia una superficie complessiva di ha 8.1, si adagia sul versante settentrionale del Monte S. Antonio che culmina a quota 1169 m. s.l.m. Si tratta di un complesso di prati e lembi boschivi di grande interesse naturalistico. I lembi boschivi, composti in prevalenza da faggi e aceri, presentano un sottobosco povero e talora privo di strato arbustivo e con strato erbaceo in genere scarso di specie. Al contrario, le radure erbose ed i prati, nonché le zone umide e sub umide, ospitano una flora qualitativamente e quantitativamente ricca di entità interessanti e molto rare nella Regione. Altro sito di grande interesse naturalistico è rappresentato dalla Cascata del Sasso, a due passi da Sant’Angelo in Vado, che costituisce uno scenario di grande suggestione. Le acque del Fiume Metauro si gettano da un’altezza di dieci metri e con un fronte di sessanta metri sugli strati scoscesi di calcare marnoso, dando luogo ad una cascata considerata tra le dieci più grandi d’Italia. Nella riva sinistra un antico mulino, non più in funzione contribuisce ad esaltare la suggestione del paesaggio. Lo specchio d’acqua è circondato da una rigogliosa vegetazione di salici e pioppi. tel. 0722/89114 tel. 0722/89114 cell. 3492361138 cell. 0722/89137 tel. 0722/816046-89915 CENTRO DI ESPERIENZA DELL’OASI DI LAMOLI “NATURA IN MOVIMENTO” L’Oasi San Benedetto ha una lunga esperienza di attività per il mondo della scuola. Gestisce il Centro di Educazione Ambientale “Natura in Movimento” di Lamoli. Si occupa direttamente - con l’utilizzo di guide altamente professionali - di soggiorni verdi, gite di istruzione, trekking accompagnate ad una importante attività nel laboratorio sui colori naturali, capace di coniugare interesse didattico a momenti di aggregazione, divertimento e relax. I programmi predisposti dal Centro di Esperienza sono finalizzati all’educazione ambientale, intesa come conoscenza naturalistica, storica ed etnografica del luogo dove si svolge il soggiorno; attività sportive, escursionistiche, didattiche e ludiche sono strettamente collegate fra loro. Servizi principali: laboratori didattici, escursioni guidate a piedi e in bicicletta, orientering, soggiorni e vacanze verdi, mountain bike, organizzazione gite sul territorio, informazioni ecoturistiche. Siti di Importanza Comunitaria (SIC) istituiti ai sensi della Direttiva Habitat al fine di contribuire in modo significativo a mantenere o a ripristinare un habitat naturale (allegato 1 della direttiva 92/43/CEE) o una specie (allegato 2 della direttiva 92/43/CEE) in uno stato di conservazione soddisfacente. Gli stati membri definiscono la propria lista di Siti di Importanza Comunitaria proposti (pSIC) sulla base dei criteri individuati nell’articolo III della Direttiva 92/43/CEE. Per l’approvazione dei pSIC la lista viene trasmessa formalmente alla Commissione Europea, Direzione Generale (DG) Ambiente, unitamente, per ogni sito individuato, ad una scheda standard informativa completa di cartografia. Spetta poi successivamente al Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, designare, con decreto adottato d’intesa con ciascuna regione interessata, i SIC elencati nella lista ufficiale come “Zone speciali di conservazione” (ZSC) ancora visibili, la vecchia torre di guardia, il piccolo borgo e resti della cinta muraria; staccata dal borgo, in posizione esterna alla cinta muraria, in completo stato di abbandono, si trova la piccola chiesa di S. Bartolomeo. Figgiano, agglomerato rurale nel quale trovasi la bella chiesetta di S. Leone del sec. XIII, al cui interno, sono visibili tracce di affreschi del sec. XV. Sompiano, caratteristico nucleo sorto sulle rive del Meta nel sec. XV; sulla riva sinistra del fiume, a monte dell’abitato trovasi la graziosa chiesetta del Carmine del sec. XVI. In prossimità della frazione, in destra orografica del torrente, si staglia il vecchio mulino di Sompiano, attualmente non più funzionante, ma in buono stato di conservazione. Lamoli, nucleo che prende il nome dalla famosa abbazia benedettina di S. Michele, fondata dopo la morte di S. Benedetto (480-583); l’attuale chiesa, recentemente restaurata, è la trasformazione dell’antica Abbazia, della quale conserva ancora l’abside romanica. L’interno, che si sviluppa su tre navate, racchiude interessanti opere d’arte. S. Maria di Parchiule, caratteristica chiesa parrocchiale del XVI sec., ricostruita, perchè vecchia e fatiscente, nel 1744; nelle sue immediate adiacenze trovasi la Cappella dei Crociani, dove sull’architrave della porta d’ ingresso è visibile l’effigie “G.C. 1571”; accanto alla cappella è visibile la struttura di un vecchio mulino, già di proprietà della chiesa nel sec. XVII. Villa di Parchiule, caratteristico agglomerato rurale realizzato tutto in pietra arenaria, sul quale domina l’omonima torre. Fiume Candigliano, ponte del Broccolo Palazzo dei Mucci, caratteristico agglomerato rurale, già castello fortificato nel sec. XIII; contiene un pregevole palazzetto signorile del XVII sec., dove nel 1802 fu ospite Luciano Bonaparte, fratello del più noto Napoleone; “extramuros”, la graziosa chiesa parrocchiale di S.Floriano. Castel dei Fabbri, agglomerato fortificato di origine Medioevale di cui sono Comune di Borgopace FESTA DEL PRUGNOLO 3^ e 4^ domenica di maggio FIERA DI MAGGIO ultima domenica di maggio FESTA DELLA SCHIACCIATA A SOMPIANO prima domenica di giugno PODISTICA ultima domenica di luglio FESTA DELLA PANZANELLA lamoli 14-15 agosto PROCESSIONE DELL’ASSUNTA lamoli 15 agosto FESTA DELLA PATATA ROSSA ultimo week-end del mese di agosto Valbuona, caratteristico agglomerato rurale con chiesa parrocchiale; già castello nel periodo Medioevale, venne distrutto nel 1250 per favorire la costruzione del centro di Mercatello. FESTA DEL BASILICO prima domenica di settembre Biancalana, cappella rurale dall’architettura semplice, ma caratteristica per il felice inserimento nel paesaggio. Comune di Mercatello Castello della Pieve, nucleo fortificato di origine Medioevale, al centro del quale si erge una antica torre di avvistamento e difesa, a pianta quadrata e alta 20 metri. Costruito a difesa della famosa Pieve D’Ico (antica Pieve situata nel luogo dove poi fu edificato nel XIII secolo Mercatello) riveste un considerevole interesse architettonico, urbanistico ed ambientale. Completamente ristrutturato è un borgo rurale unico nel suo genere. Castello della Pieve è rimasto unico testimone della fisionomia agguerrita che doveva avere questo territorio di confine, conferitagli dai numerosissimi nuclei arroccatisi a propria difesa sin dall’inizio del nostro millennio. La sua struttura è quella tipica dei borghi Medioevali fortificati con gli edifici che si affacciano da un lato lungo l’unica strada che percorre il crinale, chiusa dall’antica porta di accesso a valle, e dall’altro verso i ripidi declivi che lo proteggono per la sua lunghezza. GIOVEDÌ SANTO visita serale ai Sepolcri e nelle tante chiese officiate VENERDÌ SANTO processione religiosa. CORPUS DOMINI infiorata in occasione della Processione del Corpus domini dalla 1^ alla 3^ settimana di luglio Battesimo dei cantori cerimonia di apertura del Palio del Somaro Fiera Mercato di Santa Veronica Giuliani per le vie del paese la prima domenica di luglio Festa di Santa Veronica Giuliani Patrona del Paese processione notturna per le vie del paese, il 9 luglio Somaro Show presentazione del Palio del Somaro e serata teatrale Corsa dei Birucini corsa tra i 4 cantoni in cui è suddiviso Chiesa di S. Giovanni Battista in Castello della Pieve, fu costruita ex-novo tra il 1652 ed il 1680, dal parroco Giovan Battista Martelli, in sostituzione di quella omonima, pericolante, sorta duecento metri a Sud della porta di accesso al castello sui resti di un antico tempio pagano. Sulla facciata è addossato un grazioso protiro a tre archi coperto a volta, aggiunto attorno al 1895, che, attraverso l’ascesa di alcuni gradini in pietra, consente l’accesso alla chiesa. il territorio comunale venerdì prima del Palio Palio del Somaro e Sagra della Tagliatella terzo wee-kend di luglio Cantabimbo Prima settimana di agosto Camminata notturna di San Lorenzo 10 agosto Raduno Equestre ultima settimana di settembre Torre Medioevale, situata in posizione centrale domina l’intero borgo con i suoi venti metri di altezza. La costruzione è interamente formata da grossi conci di pietra lavorata che disegnano il paramento esterno e riquadrano le aperture. Nel lato di ponente è posta una Lapide in pietra arenaria scolpita dal mercatellese Giambattista Bastari (1895-1966) che ricorda le vicende storiche avvenute all’interno del castello e legate all’esilio di Dante Alighieri da Firenze: “In Castello della Pieve / Carlo di Valois e Corso Donati / il IV ottobre MCCCI / decisero l’esilio / di / Dante Alighieri / - / Il comune di Mercatello / sul Metauro / nel VII centenario / della nascita / del Divino Poeta / A.D. MCMLXV”. Sulla copertura, in lastre di arenaria, si eleva quel che rimane del seicentesco campanile a vela a due celle, contemporaneo alla chiesa. Dintorni Molte altre pregevoli strutture architettoniche punteggiano il paesaggio che si estende attorno al centro cittadino. Numerose chiese parrocchiali, colombaie, mulini, case isolate e agglomerati in pietra squadrata o sbozzata quasi tutte ben conservati, si possono facilmente scorgere percorrendo le strade comunali o i sentieri che si arrampicano sulle colline o sui monti favorendo gradevoli passeggiate a piedi, a cavallo o in bicicletta. Merita una visita il Museo a cielo aperto dello scultore Pasquale Martini in località Campo Lungo. Di notevole interesse storico-artistico è poi la possente torre della METOLA. Chiesa di Santa Maria degli Angeli, in possesso dell’Ordine dei Francescani Minori fin dal 1500, la chiesa venne inglobata ad una piccola cappella dedicata al Crocifisso nel 1510 dal nobile valdese Federico Clavari. Al suo interno (e anche nell’annesso convento) si possono ancora leggere le scritte che riguardano le varie fasi costruttive dell’edificio che, tra l’altro, vennero seguite con particolare interesse dal Duca di Urbino Guidobaldo da Montefeltro. Dal 1870 vi è annesso il Cimitero civico. Evento enogastronomico novembre Natale concerti corali natalizi, vie dei Presepi, presepe Vivente Comune di Sant’Angelo in Vado MOSTRA NAZIONALE DEL TARTUFO BIANCO PREGIATO DELLE MARCHE ottobre MOTORADUNO DEL TARTUFO 3^ domenica di ottobre FIERA DI “SAN MICHELE ARCANGELO” 1^ domenica di maggio e ultima di settembre FESTA DELL’OSPITALITÀ 2^ domenica di agosto SHOPPING DI SERA tutti i mercoledì dei mesi di luglio e agosto FESTA “BENVENUTA ESTATE” 3^ domenica di giugno TEATRO DELLA SCUOLA mesi di maggio e giugno Fiume Candigliano, risalita STRUTTURE RICETTIVE BORGOPACE Albergo Ristorante “ Fonte Abeti” Loc. Fonte Abeti S.S. 73 bis Ristorante Osteria del Boscaiolo Parchiule Via Lame Albergo Ristorante “la Rupe” via Meta, 76 Albergo “La Diligenza” P. del Pino Albergo Ristorante “Oasi S. Benedetto” via dell’Abbazia, 7 Lamoli Ristorante “Osteria della Massa Trabaria” Loc. Lamoli Via Ubaldi Pizzeria Litti Giuliano via Meta - Borgo Pace Rifugio escursionistico Oasi San Benedetto Fr. Lamoli via dell’Abbazia, 13 Ostello della Gioventù Loc. Lamoli, Via dell’Abbazia, 40 Ostello della gioventù Loc. Parchiule via Lame B&B Della Rina Lido Fr. Parchiule Via Valle, 16 Azienda agrituristica “Il Ginepro” Loc. Figgiano Agriturismo “Dal Tedesco” via Caisavi Azienda Agrituristica “Ca’ Sacchia” Loc. Sacchia Agriturismo “Alpe della Luna” Loc. Vildonnino tel. 0722/80102 Albergo ristorante “Da Lucia” Via Nazionale Sud 33/35 Albergo ristorante Palazzo Baldani Via Mancini ,4 Hotel Santa Chiara Corso Garibaldi,26 Casa per Ferie Eremo San Donato Loc.Palazzi Ristorante Pizzeria Da Franco C.so Garibaldi, 26 Ristorante Pizzeria Barbara Strada Nazionale, 73/Bis Ristorante La Vecchia Fattoria via Fiorenzuola,32 Trattoria Lo Squalo Via Mangano, 9 Break cafè via Salvo D’Acquisto, Zona Industriale tel. 0722/818752 tel. 0722/818752 tel. 0722/818496 tel. 0722/816016 tel. 0722/816015 tel. 0722/89124 tel. 0722/80133 tel. 328/7121459 tel. 0722/89173 Agriturismo “Aiolina” Loc. Aiolina 17 Agriturismo “Ca’ Camone” via Candigliano Loc. Ca’ Camone Agriturismo “I Palazzi” Loc. Palazzi Agriturismo “Villa dell’Agata” via Villa dell’Agata Loc. Baciuccaro Country House “Il Poderetto” Via Poderetto Rosario, 44 tel. 338/7761613 tel. 0722/99370 tel. 0722/88337 tel. 0722/88768 tel. 0722/810031 348/3707932 tel. 0722/80113 MERCATELLO SUL METAURO tel. 0722/80113 tel. 347/8607585 tel. 0722/89924 tel. 0722/89224 tel. 0722/89952 te. 0722/89358 cell. 328/8750388 SANT’ANGELO IN VADO BENI CULTURALI EXTRAURBANI CALENDARIO DELLE MANIFESTAZIONI PRINCIPALI tel. 0722/88636 tel. 0722/810101 Ristorante “Taverna del Cacciatore” via del Mercato Azienda Agrituristica “Le Voci del Silenzio” di Benedetti Mario Loc. Cal Bianchino Azienda Agrituristica “Le Piote” di Cardellini Roberto - Loc. Le piote Azienda Agrituristica Cà Betania di Campilongo Francesca - Loc. Betania Azienda Agrituristica “Le Caselle” di Brunella Carla - Loc. Metola Azienda Agrituristica “Ca’ Montioni” di Calducci Franco - Loc. Montoni Azienda Agrituristica “La Grotta dei Folletti” di Guerra Massimo - Loc. Bruciata n. 29/A Country-Houses “Castello della Pieve” di Noberini Bernardo - Loc. Castello della Pieve Country-Houses “La Torre” di Gostoli Renata - Loc. Castello della Pieve Country-Houses “La Casa del Mandorlo” di Fucili Domenico Maria - Loc. Castello della Pieve. tel. 0722/89147) tel. 0722/89328 tel. 0722/89379 tel. 0722/89902 tel. 0722/88365 tel. 0722/89706. cell. 349/7591123 cell. 328/7299159 tel 0722/818379 tel 0722/818497 0722/818367 PROGETTO Dott Daniele Maria Sacchi. Responsabile dell’Ufficio Ambiente, e P.I. Balducci Pasquale. LAVORI E CONSULENZE Sezione C A I di Pesaro tel. 0722/818379 tel. 0722/818470 TESTI SUI BENI CULTURALI ripresi dalla carta, allegata al volume “ La Valle del Duca: architettura e paesaggio”, - Editore del Grifo, 1984, Montepulciano Siena - dell’Arc. Roberto Biagianti, che ne ha concesso cortesemente la pubblicazione. Si ringraziano inoltre, per la preziosa collaborazione, le Amministrazioni Comunali di: Borgo Pace, Mercatello sul Metauro e Sant’Angelo in Vado, nonché le Pro-Loco di: Mercatello, Borgo Pace, Lamoli e Sant’Angelo in Vado.