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Lenti a Contatto - Contact lenses undicesimo anno

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Lenti a Contatto - Contact lenses undicesimo anno
Lenti a Contatto - Contact lenses
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Lenti a Contatto - Contact lenses
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Nuove opportunità per i presbiti
Nina Tahhan
È qui finalmente?
È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nina Tahhan
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Bill Long, Tim Giles
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo
nella pratica optometria - Seconda parte
Helmer Schweizer
Global Specialty Lens Symposium
Laura Boccardo
Immagini per lac
Poste Italiane. Spedizione in a. p. - 70% - DC/DCI/VC nr 1- 2009
Marica Lava
undicesimoanno
con il patrocinio di
Lenti a Contatto - Contact lenses
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Sommario
Articoli
Nina Tahhan
Nuove opportunità per i presbiti Nina Tahhan È qui finalmente?
È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Bill Long, Tim Giles
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
pag. 3
pag. 7
pag. 11
Helmer Schweizer
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo
nella pratica optometria - Seconda parte
Laura Boccardo Global Specialty Lens Symposium
Marica Lava
Immagini per lac
pag. 21
pag. 25
pag. 27
Rubriche
Laura Boccardo
Tips & tricks
ILLUMINAZIONE PARALLELEPIPEDA foto di Oscar De Bona
Laura Boccardo
pag. 30
In libreria
pag. 31
Note per gli autori
pag. 32
undicesimoanno
con il patrocinio di
ARTICO L O
Lenti a Contatto - Contact lenses
Nuove opportunità
per i presbiti
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Lenti a contatto
Contact lenses
Codirettori scientifici
L. Lupelli (Roma), N. Pescosolido (Roma)
Comitato scientifico
L. Boccardo (Certaldo), M. Bovey (Palermo),
R. Fletcher (London), A. Fossetti (Firenze),
P. Gheller (Bologna), M. Lava (Roma), S. Lorè (Roma),
A. Madesani (Forte dei Marmi), S. Maffioletti (Bergamo),
L. Mannucci (Padova), U. Merlin (Rovigo),
M. Pastorelli (Novi Ligure), M. Rolando (Genova),
A. Rossetti (Cividale del Friuli), C. Saona (Barcelona),
L. Sorbara (Toronto), M. Zuppardo (Roma)
Ringraziamenti
Si ringraziano A.I.LAC e S.Opt.I.
per la collaborazione scientifica
Comitato editoriale
A. Calossi (Certaldo), O. De Bona (Marcon),
M. Lava (Roma), C. Masci (Roma), F. Zeri (Roma)
Segreteria
O. De Bona
via E. Mattei, 11 - 30020 Marcon (VE)
tel. 041.5939411
e-mail: [email protected]
Nome della rivista
LAC
Direttore responsabile
Marco Perini
Proprietario testata
BieBi Editrice
Editore
BieBi Editrice di Mauro Lampo
Via Losana, 4 - 13900 Biella
Tiratura
Quadrimestrale, 32 pagine
Tipografia
Arti Grafiche Biellesi
Via Biella, 58 - 13878 Candelo (BI)
Registrazione Tribunale
Biella, in data 6/5/99 al n. 487
Sped. gratuita
Numeri arretrati
Presso la segreteria
Nina Tahhan
Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK
Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione
a tradurre e pubblicare l’articolo.
La presbiopia è uno dei più comuni errori refrattivi diagnosticati dagli ottici, ma è anche
un difetto per il quale la prescrizione di lenti a contatto è molto poco diffusa. Nina
Tahhan spiega le ragioni di questa tendenza e come trarre vantaggio dalle potenziali
opportunità oggi disponibili.
PAROLE CHIAVE
presbiopia, monovisione, multifocali, approccio proattivo
Siamo tutti ben consapevoli dell’aumento della longevità di generazione in generazione regalataci dai progressi
della scienza medica. A metà 2007 l’età media nel Regno
Unito era 39 anni, rispetto ai 37 anni del 19971. Le statistiche nazionali prevedono che l’età media di un individuo
nel 2025 sarà quella di un primo presbite1 (Figura 1). Le
attuali statistiche nazionali riportano inoltre che quasi
la metà della popolazione ha superato i 40 anni di età
(il 42,3 per cento ha un’età compresa tra 40 e 84 anni).
Come ci si può ovviamente aspettare, la necessità di una
correzione aumenta drasticamente con l’aumentare degli
anni (Figura 2). Tuttavia, una recente ricerca di mercato
condotta nel Regno Unito dalla società di ricerca Mintel
ha dimostrato che sebbene la percentuale di persone che
necessitano di una correzione aumenti in modo significativo, la percentuale di portatori di lenti a contatto diminuisce notevolmente con la comparsa della presbiopia2.
Questa diminuzione sembra verificarsi più rapidamente
quando appaiono i primi segni di presbiopia (Figura 2).
Le immense opportunità, le potenzialità di mercato
e l’aumento nei profitti
Anche prima di prendere in considerazione la futura popolazione soggetta all’invecchiamento, come si vede in
questo studio e come è stato spesso osservato, l’attuale
potenziale del mercato per i pazienti presbiti nel campo
delle lenti a contatto3,4,5,6 appare ancora relativamente non
sfruttato. Mintel ha stimato che la percentuale di persone
corrette con lenti a contatto nel gruppo di età compresa
tra i 45 e i 64 anni è pari a circa il 5%, mentre nel gruppo
di età compreso tra i 15 e i 34 anni è pari a circa il 30%2.
Si prevede che entro il 2010 nel Regno Unito ciascuno dei
gruppi di età, 15-34 e 45-64, conterà poco meno di 16 milioni di persone. Se la percentuale dei portatori di lenti
Figura 1
Aumento dell’età media della popolazione nel Regno Unito1,2
2
3
2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
Lenti a Contatto - Contact lenses
Nuove opportunità
per i presbiti
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Lenti a contatto
Contact lenses
Codirettori scientifici
L. Lupelli (Roma), N. Pescosolido (Roma)
Comitato scientifico
L. Boccardo (Certaldo), M. Bovey (Palermo),
R. Fletcher (London), A. Fossetti (Firenze),
P. Gheller (Bologna), M. Lava (Roma), S. Lorè (Roma),
A. Madesani (Forte dei Marmi), S. Maffioletti (Bergamo),
L. Mannucci (Padova), U. Merlin (Rovigo),
M. Pastorelli (Novi Ligure), M. Rolando (Genova),
A. Rossetti (Cividale del Friuli), C. Saona (Barcelona),
L. Sorbara (Toronto), M. Zuppardo (Roma)
Ringraziamenti
Si ringraziano A.I.LAC e S.Opt.I.
per la collaborazione scientifica
Comitato editoriale
A. Calossi (Certaldo), O. De Bona (Marcon),
M. Lava (Roma), C. Masci (Roma), F. Zeri (Roma)
Segreteria
O. De Bona
via E. Mattei, 11 - 30020 Marcon (VE)
tel. 041.5939411
e-mail: [email protected]
Nome della rivista
LAC
Direttore responsabile
Marco Perini
Proprietario testata
BieBi Editrice
Editore
BieBi Editrice di Mauro Lampo
Via Losana, 4 - 13900 Biella
Tiratura
Quadrimestrale, 32 pagine
Tipografia
Arti Grafiche Biellesi
Via Biella, 58 - 13878 Candelo (BI)
Registrazione Tribunale
Biella, in data 6/5/99 al n. 487
Sped. gratuita
Numeri arretrati
Presso la segreteria
Nina Tahhan
Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK
Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione
a tradurre e pubblicare l’articolo.
La presbiopia è uno dei più comuni errori refrattivi diagnosticati dagli ottici, ma è anche
un difetto per il quale la prescrizione di lenti a contatto è molto poco diffusa. Nina
Tahhan spiega le ragioni di questa tendenza e come trarre vantaggio dalle potenziali
opportunità oggi disponibili.
PAROLE CHIAVE
presbiopia, monovisione, multifocali, approccio proattivo
Siamo tutti ben consapevoli dell’aumento della longevità di generazione in generazione regalataci dai progressi
della scienza medica. A metà 2007 l’età media nel Regno
Unito era 39 anni, rispetto ai 37 anni del 19971. Le statistiche nazionali prevedono che l’età media di un individuo
nel 2025 sarà quella di un primo presbite1 (Figura 1). Le
attuali statistiche nazionali riportano inoltre che quasi
la metà della popolazione ha superato i 40 anni di età
(il 42,3 per cento ha un’età compresa tra 40 e 84 anni).
Come ci si può ovviamente aspettare, la necessità di una
correzione aumenta drasticamente con l’aumentare degli
anni (Figura 2). Tuttavia, una recente ricerca di mercato
condotta nel Regno Unito dalla società di ricerca Mintel
ha dimostrato che sebbene la percentuale di persone che
necessitano di una correzione aumenti in modo significativo, la percentuale di portatori di lenti a contatto diminuisce notevolmente con la comparsa della presbiopia2.
Questa diminuzione sembra verificarsi più rapidamente
quando appaiono i primi segni di presbiopia (Figura 2).
Le immense opportunità, le potenzialità di mercato
e l’aumento nei profitti
Anche prima di prendere in considerazione la futura popolazione soggetta all’invecchiamento, come si vede in
questo studio e come è stato spesso osservato, l’attuale
potenziale del mercato per i pazienti presbiti nel campo
delle lenti a contatto3,4,5,6 appare ancora relativamente non
sfruttato. Mintel ha stimato che la percentuale di persone
corrette con lenti a contatto nel gruppo di età compresa
tra i 45 e i 64 anni è pari a circa il 5%, mentre nel gruppo
di età compreso tra i 15 e i 34 anni è pari a circa il 30%2.
Si prevede che entro il 2010 nel Regno Unito ciascuno dei
gruppi di età, 15-34 e 45-64, conterà poco meno di 16 milioni di persone. Se la percentuale dei portatori di lenti
Figura 1
Aumento dell’età media della popolazione nel Regno Unito1,2
2
3
2009, vol. XI, n. 1
Figura 2
L’uso di lenti a contatto diminuisce dopo i 44 anni, quando appaiono i primi sintomi di presbiopia, mentre la correzione con
gli occhiali aumenta costantemente1,2
a contatto nel gruppo di età più giovane continuasse a
portare le lenti a contatto anche dopo la comparsa della
presbiopia, questo significherebbe che nel Regno Unito ci sarebbero altri tre milioni di portatori di lenti. Ciò
equivale a una crescita aggiuntiva di 840 milioni di sterline, pari al 32% del mercato ottico totale (ipotizzando un
portatore medio di lenti mensili che spende 30 sterline al
mese, utilizzandole per 2/3 anni). Se credete che questa
previsione al momento sia un po’ troppo ottimistica, non
sarebbe però del tutto irragionevole suggerire che vi è
tutto il potenziale per raggiungere il 20 per cento di questa cifra, che porterebbe a un incremento di 168 milioni di
sterline, pari a 33.000 sterline l’anno per l’ottico medio.
Le fasce di età più avanzata hanno un reddito disponibile maggiore rispetto alle fasce più giovani. Gli over-50
spendono circa 240 miliardi di sterline l’anno per il tempo libero e costituiscono più del 40% di tutta la spesa al
consumo. Negli ultimi due decenni le spese degli over-50
nell’Europa Occidentale sono aumentate tre volte più velocemente di quelle degli under-507.
Perché i primi presbiti abbandonano l’uso di lenti
a contatto?
Fattori legati al paziente
Non possiamo biasimare la mancanza di motivazione da
parte dei pazienti come un fattore per lo scarso numero di presbiti che indossano lenti a contatto. Un recente
studio condotto in cinque paesi europei ha evidenziato
che il 50 per cento delle donne di età compresa tra i 40 e
i 50 anni ritiene che le lenti a contatto influirebbero positivamente sulla loro qualità di vita; il 41 per cento ha
affermato che proverebbe le lenti a contatto multifocali se
il loro ottico gliele consigliasse, mentre il 22 per cento ha
dichiarato che le lenti a contatto sarebbero la loro scelta
preferenziale per la correzione dei problemi legati alla vi-
ARTICO L O
Nuove opportunità per i presbiti
Nuove opportunità per i presbiti
sta. Secondo i ricercatori, la mancanza di consapevolezza
delle scelte disponibili per la correzione della vista è un
fattore chiave della sotto-correzione, visto che 7 intervistate su 10 asseriscono di non aver mai sentito il termine
“presbiopia” e solo il 59% conosce i sintomi associati a
questa condizione fisiologica8.
In un altro studio è stato chiesto a persone di età compresa tra 35 e 64 anni, che avevano smesso di portare le lenti
a contatto, di spiegare il motivo della loro decisione.
È stato riscontrato che il motivo più frequente dell’abbandono era il “comfort” inadeguato (Figura 3)9.
Tuttavia, quali fattori differenziano i pazienti di età più
avanzata da quelli più giovani tanto da spiegare perché
i primi abbandonino le lenti in modo così improvviso
quando entrano nello stadio iniziale della presbiopia?
La Figura 4 illustra un calcolo della differenza tra le risposte degli under-40 anni e degli over-40 anni date nella
precedente Figura 3. Risulta evidente che la necessità di
Scambio
(Base=totale presbiti tra i 35 e 64 anni)
Perfetto da vicino
Accettabile da lontano
(n=71305)
Perfetto da lontano
Accettabile da vicino
Figura 5
I primi presbiti non sono disposti a sacrificare la visione per
vicino con quella per lontano 9
Cosmetiche 5%
Monovisione 5%
Multifocali 7%
Toriche 28%
Fattori legati al contattologo
Sferiche 55%
Figura 6
Percentuali delle nuove applicazioni di lenti a contatto15
Figura 3
Ragioni di drop-out delle lenti a contatto9
Meno importante
per gli over 40
Superiorità
Più importante
per gli over 40
Minor costo
L'applicatore non le consiglia
Comodità
Maggior sicurezza/salute
Comfort
Confronto tra le ragioni di drop out tra gli under -40 e gli over -40
(Base=Totale abbandoni) - (n=13637)
Figura 4
Confronto tra le ragioni di drop-out tra gli under-40 e gli over-409
blematiche di carattere fisiologico. Queste problematiche
comprendono la capacità dell’occhio di adattarsi al minore apporto di ossigeno dovuto alla ridotta funzionalità
delle cellule endoteliali10,11 e le modifiche nella chimica
delle lacrime che portano a una maggiore sensazione di
secchezza e di disagio12. Sebbene nel settore siano stati fatti grandissimi passi avanti per quanto riguarda le
proprietà dei materiali e il comfort delle moderne lenti
a contatto morbide, proprio per affrontare queste problematiche fisiologiche, le innovazioni nel design ottico
e nelle prestazioni in termini di visione non sembrano
essere state oggetto di altrettanta attenzione e apprezzamento. Per quanto riguarda la presbiopia, questo è certamente un fattore significativo di cui bisogna tenere conto
nell’analizzare la penetrazione delle lenti a contatto nella
fascia di mercato costituita dai pazienti presbiti.
una migliore visione è un fattore molto più importante
nel determinare l’esito positivo dell’uso delle lenti per
coloro che hanno più di 40 anni e che i tipi di correzione loro proposti in passato non hanno soddisfatto questa
necessità. Generalmente, gli ottici sono inclini all’idea che
quando i pazienti arrivano all’età della presbiopia debbano in qualche modo accettare dei compromessi in termini
di qualità della visione. Per comprendere l’importanza
relativa della visione da vicino rispetto alla visione da
lontano, è stata mostrata ai partecipanti allo studio sopra
menzionato la scala in Figura 5 ed è stato chiesto loro
di esprimere una preferenza, partendo dal presupposto
che dovevano scegliere tra “Visione perfetta da vicino e
accettabile da lontano” o “Visione perfetta da lontano e
accettabile da vicino.” L’indagine dimostra che la maggior parte dei pazienti si aspetta di non dover scendere a
compromessi sulla qualità della visione da lontano o da
vicino dando la preferenza all’una piuttosto che all’altra
(Figura 5). Nei rimanenti pazienti si è registrata una leggera tendenza a preferire una visione perfetta da lontano
(26%) piuttosto che una visione perfetta da vicino (21%).
Oltre alle diverse richieste in termini di visione, quando
si tratta di applicare le lenti a contatto l’occhio che invecchia ovviamente presenta all’ottico numerose altre pro-
Oltre ai fattori legati al paziente, il timore da parte del
contattologo di doversi mettere alla prova, la paura di
dover affrontare maggiori tempi di trattamento e rischi
di fallimento, possono rappresentare un ostacolo rilevante alla prescrizione e al conseguente avvicinamento alle
lenti a contatto da parte della fascia di pazienti nell’età
della presbiopia. Inoltre, gli ottici potrebbero sottovalutare l’interesse o la motivazione del paziente che invece,
come abbiamo visto, possono essere abbastanza alti. Nelle rare occasioni in cui un ottico concorda nell’applicare
le lenti a contatto a un paziente presbite, l’opzione preferita risulta quasi sempre essere la monovisione. Supponendo che si siano superate le limitazioni connesse con
la prescrizione di questa soluzione, compresa la necessità
di avere una buona acuità di partenza per entrambi gli
occhi e la capacità di tolleranza del paziente , i pazienti
a cui vengono applicate le lenti a contatto monovisione
tipicamente ritornano lamentando problemi quali aver
ridotto il tempo dedicato alla lettura, problemi di abbagliamento e di scarsa visione notturna3.
Grazie ai progressi tecnologici nel settore dei materiali
delle lenti a contatto e del design ottico, le lenti a contatto
multifocali sono sempre più diffuse ed è stato dimostrato
che offrono prestazioni superiori rispetto alle monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenza
generale da parte dei pazienti3,13. Gli ottici stanno iniziando a cambiare lentamente il loro atteggiamento. La
recente pubblicazione di Philip Morgan e Nathan Efron,
sulle tendenze nella prescrizione delle lenti a contatto nel
Regno Unito,14 dimostra che negli ultimi anni la prescrizione di lenti multifocali ha iniziato a sostituire quella di
lenti monovisione. Tuttavia, le percentuali generali sono
ancora relativamente molto basse (Figura 6) e si deve
ancora fare molto per assicurarsi che i pazienti non stiano accettando modalità correttive non del tutto ottimali,
4
5
2009, vol. XI, n. 1
Figura 2
L’uso di lenti a contatto diminuisce dopo i 44 anni, quando appaiono i primi sintomi di presbiopia, mentre la correzione con
gli occhiali aumenta costantemente1,2
a contatto nel gruppo di età più giovane continuasse a
portare le lenti a contatto anche dopo la comparsa della
presbiopia, questo significherebbe che nel Regno Unito ci sarebbero altri tre milioni di portatori di lenti. Ciò
equivale a una crescita aggiuntiva di 840 milioni di sterline, pari al 32% del mercato ottico totale (ipotizzando un
portatore medio di lenti mensili che spende 30 sterline al
mese, utilizzandole per 2/3 anni). Se credete che questa
previsione al momento sia un po’ troppo ottimistica, non
sarebbe però del tutto irragionevole suggerire che vi è
tutto il potenziale per raggiungere il 20 per cento di questa cifra, che porterebbe a un incremento di 168 milioni di
sterline, pari a 33.000 sterline l’anno per l’ottico medio.
Le fasce di età più avanzata hanno un reddito disponibile maggiore rispetto alle fasce più giovani. Gli over-50
spendono circa 240 miliardi di sterline l’anno per il tempo libero e costituiscono più del 40% di tutta la spesa al
consumo. Negli ultimi due decenni le spese degli over-50
nell’Europa Occidentale sono aumentate tre volte più velocemente di quelle degli under-507.
Perché i primi presbiti abbandonano l’uso di lenti
a contatto?
Fattori legati al paziente
Non possiamo biasimare la mancanza di motivazione da
parte dei pazienti come un fattore per lo scarso numero di presbiti che indossano lenti a contatto. Un recente
studio condotto in cinque paesi europei ha evidenziato
che il 50 per cento delle donne di età compresa tra i 40 e
i 50 anni ritiene che le lenti a contatto influirebbero positivamente sulla loro qualità di vita; il 41 per cento ha
affermato che proverebbe le lenti a contatto multifocali se
il loro ottico gliele consigliasse, mentre il 22 per cento ha
dichiarato che le lenti a contatto sarebbero la loro scelta
preferenziale per la correzione dei problemi legati alla vi-
ARTICO L O
Nuove opportunità per i presbiti
Nuove opportunità per i presbiti
sta. Secondo i ricercatori, la mancanza di consapevolezza
delle scelte disponibili per la correzione della vista è un
fattore chiave della sotto-correzione, visto che 7 intervistate su 10 asseriscono di non aver mai sentito il termine
“presbiopia” e solo il 59% conosce i sintomi associati a
questa condizione fisiologica8.
In un altro studio è stato chiesto a persone di età compresa tra 35 e 64 anni, che avevano smesso di portare le lenti
a contatto, di spiegare il motivo della loro decisione.
È stato riscontrato che il motivo più frequente dell’abbandono era il “comfort” inadeguato (Figura 3)9.
Tuttavia, quali fattori differenziano i pazienti di età più
avanzata da quelli più giovani tanto da spiegare perché
i primi abbandonino le lenti in modo così improvviso
quando entrano nello stadio iniziale della presbiopia?
La Figura 4 illustra un calcolo della differenza tra le risposte degli under-40 anni e degli over-40 anni date nella
precedente Figura 3. Risulta evidente che la necessità di
Scambio
(Base=totale presbiti tra i 35 e 64 anni)
Perfetto da vicino
Accettabile da lontano
(n=71305)
Perfetto da lontano
Accettabile da vicino
Figura 5
I primi presbiti non sono disposti a sacrificare la visione per
vicino con quella per lontano 9
Cosmetiche 5%
Monovisione 5%
Multifocali 7%
Toriche 28%
Fattori legati al contattologo
Sferiche 55%
Figura 6
Percentuali delle nuove applicazioni di lenti a contatto15
Figura 3
Ragioni di drop-out delle lenti a contatto9
Meno importante
per gli over 40
Superiorità
Più importante
per gli over 40
Minor costo
L'applicatore non le consiglia
Comodità
Maggior sicurezza/salute
Comfort
Confronto tra le ragioni di drop out tra gli under -40 e gli over -40
(Base=Totale abbandoni) - (n=13637)
Figura 4
Confronto tra le ragioni di drop-out tra gli under-40 e gli over-409
blematiche di carattere fisiologico. Queste problematiche
comprendono la capacità dell’occhio di adattarsi al minore apporto di ossigeno dovuto alla ridotta funzionalità
delle cellule endoteliali10,11 e le modifiche nella chimica
delle lacrime che portano a una maggiore sensazione di
secchezza e di disagio12. Sebbene nel settore siano stati fatti grandissimi passi avanti per quanto riguarda le
proprietà dei materiali e il comfort delle moderne lenti
a contatto morbide, proprio per affrontare queste problematiche fisiologiche, le innovazioni nel design ottico
e nelle prestazioni in termini di visione non sembrano
essere state oggetto di altrettanta attenzione e apprezzamento. Per quanto riguarda la presbiopia, questo è certamente un fattore significativo di cui bisogna tenere conto
nell’analizzare la penetrazione delle lenti a contatto nella
fascia di mercato costituita dai pazienti presbiti.
una migliore visione è un fattore molto più importante
nel determinare l’esito positivo dell’uso delle lenti per
coloro che hanno più di 40 anni e che i tipi di correzione loro proposti in passato non hanno soddisfatto questa
necessità. Generalmente, gli ottici sono inclini all’idea che
quando i pazienti arrivano all’età della presbiopia debbano in qualche modo accettare dei compromessi in termini
di qualità della visione. Per comprendere l’importanza
relativa della visione da vicino rispetto alla visione da
lontano, è stata mostrata ai partecipanti allo studio sopra
menzionato la scala in Figura 5 ed è stato chiesto loro
di esprimere una preferenza, partendo dal presupposto
che dovevano scegliere tra “Visione perfetta da vicino e
accettabile da lontano” o “Visione perfetta da lontano e
accettabile da vicino.” L’indagine dimostra che la maggior parte dei pazienti si aspetta di non dover scendere a
compromessi sulla qualità della visione da lontano o da
vicino dando la preferenza all’una piuttosto che all’altra
(Figura 5). Nei rimanenti pazienti si è registrata una leggera tendenza a preferire una visione perfetta da lontano
(26%) piuttosto che una visione perfetta da vicino (21%).
Oltre alle diverse richieste in termini di visione, quando
si tratta di applicare le lenti a contatto l’occhio che invecchia ovviamente presenta all’ottico numerose altre pro-
Oltre ai fattori legati al paziente, il timore da parte del
contattologo di doversi mettere alla prova, la paura di
dover affrontare maggiori tempi di trattamento e rischi
di fallimento, possono rappresentare un ostacolo rilevante alla prescrizione e al conseguente avvicinamento alle
lenti a contatto da parte della fascia di pazienti nell’età
della presbiopia. Inoltre, gli ottici potrebbero sottovalutare l’interesse o la motivazione del paziente che invece,
come abbiamo visto, possono essere abbastanza alti. Nelle rare occasioni in cui un ottico concorda nell’applicare
le lenti a contatto a un paziente presbite, l’opzione preferita risulta quasi sempre essere la monovisione. Supponendo che si siano superate le limitazioni connesse con
la prescrizione di questa soluzione, compresa la necessità
di avere una buona acuità di partenza per entrambi gli
occhi e la capacità di tolleranza del paziente , i pazienti
a cui vengono applicate le lenti a contatto monovisione
tipicamente ritornano lamentando problemi quali aver
ridotto il tempo dedicato alla lettura, problemi di abbagliamento e di scarsa visione notturna3.
Grazie ai progressi tecnologici nel settore dei materiali
delle lenti a contatto e del design ottico, le lenti a contatto
multifocali sono sempre più diffuse ed è stato dimostrato
che offrono prestazioni superiori rispetto alle monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenza
generale da parte dei pazienti3,13. Gli ottici stanno iniziando a cambiare lentamente il loro atteggiamento. La
recente pubblicazione di Philip Morgan e Nathan Efron,
sulle tendenze nella prescrizione delle lenti a contatto nel
Regno Unito,14 dimostra che negli ultimi anni la prescrizione di lenti multifocali ha iniziato a sostituire quella di
lenti monovisione. Tuttavia, le percentuali generali sono
ancora relativamente molto basse (Figura 6) e si deve
ancora fare molto per assicurarsi che i pazienti non stiano accettando modalità correttive non del tutto ottimali,
4
5
2009, vol. XI, n. 1
quando invece sono disponibili alternative migliori.
Un fenomeno molto noto nel settore delle lenti a contatto, particolarmente nell’industria, è la contrapposizione
tra approccio “reattivo” e approccio “proattivo”.
È ampiamente documentato che, quando un contattologo inizia a prendere in esame le lenti a contatto con
un paziente (approccio proattivo), c’è una probabilità
molto più elevata che il paziente provi le lenti a contatto, rispetto ai casi in cui l’ottico aspetta che sia il paziente a iniziare la discussione (approccio reattivo)16,17.
La differenza nell’inizio dell’uso delle lenti tra questi
due approcci è notevole. Nello studio di Jones et al.,
del 1996, sono stati esaminati due gruppi di 80 soggetti non portatori di lenti a contatto, uno gestito con
approccio proattivo e l’altro con approccio reattivo. È
stato riscontrato che solo nove su ottanta soggetti del
gruppo “reattivo” hanno alla fine scelto di applicare
le lenti a contatto. D’altro canto, 46 pazienti su 80 (21
su 33 presbiti) del gruppo “proattivo” hanno invece
optato per le lenti a contatto.
Oltre ad aumentare i guadagni direttamente attraverso le maggiori vendite di lenti a contatto e i maggiori
proventi per la consulenza, gli ottici possono trarre e
hanno effettivamente tratto molti più benefici indiretti
dai loro pazienti portatori di lenti. I portatori di lenti a contatto sono clienti più fedeli (le defezioni sono
quattro volte inferiori) e rispetto agli altri pazienti vi
è il triplo di probabilità che indirizzino nuovi clienti
all’ottico16.
In breve
Sebbene la presbiopia sia l’unico tra i difetti di refrazione che probabilmente colpisce ognuno di noi presto
o tardi nella vita, è frustrante riconoscere che è il difetto per il quale le lenti a contatto vengono prescritte
più raramente14,15. La visione, il comfort e i fattori fisiologici che influenzano i pazienti sono certamente tutti
molto importanti per l’esito positivo dell’applicazione
delle lenti a contatto. Tuttavia, la motivazione dell’ottico, il suo atteggiamento, la fiducia in ciò che propone, la consapevolezza e la percezione dell’interesse
del paziente sono la chiave per riuscire a sbloccare le
opportunità di crescita insite nella fascia di mercato
costituita dalle lenti a contatto per la presbiopia. Ben
conscia delle enormi opportunità che il mercato - ancora non sfruttato - legato alla presbiopia può offrire,
in particolare con l’invecchiamento della popolazione,
l’industria delle lenti a contatto ha investito molto in
ricerca e sviluppo in questo specifico settore. Le nuove
lenti Air Optix Aqua Multifocal che vengono lanciate
da CIBA Vision questo mese sono un risultato recente
di questi investimenti. Si tratta di un prodotto inteso a
ottimizzare le soluzioni e a risolvere le problematiche
ARTICO L O
È qui finalmente?
È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nuove opportunità per i presbiti
fisiologiche, ottiche e di applicazione che da sempre affliggono i pazienti presbiti. Inoltre, a conferma dell’importanza della formazione, della consapevolezza e della
sicurezza degli ottici, CIBA Vision intende continuare a
investire sulla formazione, sullo sviluppo professionale
e sul supporto agli ottici. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.cibavisionacademy.co.uk
Bibliografia
1. UK Statistics Authority. Retrieved 21 November, 2008 from
www.statistics.gov.uk.
2. Mintel Optical Goods and Eyecare report, 2006.
3. Bennett ES. Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp
Optom, 2008; 91:3:265-278.
4. Bennett E. Why Multifocals Are More Successful. Review Of
Cornea & Contact Lenses, 2006, June, 926-28.
5. Veys, Meyler, Davies. Essential Contact Lens Practice Part
8- Managing the presbyope. Optician, 2007; 5 October.
6. Walker. The forgotten generation. Optician, 2008; 1 February.
7. BBC Two, Spending the Kids’ Inheritance, broadcast Wednesday,
18 February at 1930 GMT.
8. Challinor D. Presbyopia plagues daily life claims new research. Optician, 2005; October.
9. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004.
10.Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee. Agerelated differences in the normal human cornea: a laser
scanning in vivo confocal microscopy study. Br J Ophtalmol,
2007; Sep; 91 (9): 1165-9.
11. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a 10-year period. Invest Ophthalmol
Vis Sci, 1997; 38:779-82.
12.Nichols K. Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens
Spectrum, 1999; Sept, p.21.
13.Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal
contact lenses as good as monovision? AAO, 2008.
14.Morgan PB, Efron N. A decade of contact lens prescribing
trends in the United Kingdom (1996-2005). Contact Lens and
Anterior Eye, 2006, 29 (2), p59-68.
15.Morgan PB. UK Contact lens prescribing 2008, Eurolens Research, Manchester University, 2008.
16.Hanks AJ. Proactive versus Reactive Contact Lens Discussion. Contact Lens Spectrum, December 1991. p25-27.
17.Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens
Assoc, 1996, 19 (2): p41-43.
Nina Tahhan
Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK
Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione
a tradurre e pubblicare l’articolo.
Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal di Ciba Vision soddisfano le
necessità dei presbiti in termini di visione, comfort e salute degli occhi senza complicare
il lavoro dell’ottico. Ce ne parla Nina Tahhan.
PAROLE CHIAVE
presbiopia, lenti morbide, multifocali, monovisione,
silicone idrogel
La riduzione della funzione accomodativa del cristallino è il disturbo più prevedibile e immediatamente fastidioso di cui soffre il paziente con il passare degli anni.
Di conseguenza, sarebbe facile tralasciare o dare meno
importanza alla miriade di altri cambiamenti che si verificano nell’occhio con l’invecchiamento, quando si considera un’applicazione di successo di lenti a contatto. La
riduzione della trasparenza del cristallino, i cambiamenti
retinici e la minore luminanza della retina derivanti da
una riduzione del diametro pupillare possono contribuire a ridurre il livello di acuità visiva, sensibilità al contrasto e stereopsi1. La riduzione della densità delle cellule
endoteliali e l’aumento dell’incidenza della guttata corneale riducono la capacità della cornea di sopportare il
ridotto apporto di ossigeno2,3. Inoltre, la chimica del film
lacrimale cambia gradualmente4 e questo può causare un
aumento dei sintomi di secchezza oculare, irritazione e
riduzione del tempo di utilizzo delle lenti.
Le ricerche di mercato hanno evidenziato che il tasso di
drop-out delle lenti a contatto è altissimo quando compaiono i primi segni di presbiopia5, soprattutto a causa
dell’insoddisfazione dei pazienti in termini di visione e
comfort5. Inoltre, l’atteggiamento degli ottici e la conseguente riluttanza a consigliare e prescrivere queste lenti,
a causa delle difficoltà che si percepiscono e dell’aumento
del tempo di trattamento6, possono essere un fattore che
incide sullo scarso avvicinamento alle lenti a contatto6,7.
Tradizionalmente la monovisione è sempre stata la scelta
preferita tra gli applicatori, quando si è trattato di consigliare le lenti a contatto ai loro pazienti presbiti6. Questa
modalità di prescrizione è semplice e relativamente di
successo con i primi presbiti. Tuttavia, continuare con la
monovisione può diventare una sfida sempre più ardua
Figura 1
Facile passaggio tra le zone ottiche con le lenti Air Optix
Aqua Multifocal
con l’aumento della disparità di correzione tra i due occhi e l’accentuarsi della rivalità retinica. Il passaggio alle
lenti multifocali in fase avanzata risulta sicuramente più
difficile di quanto sarebbe stato se il paziente avesse avuto la possibilità di adattarsi ad esse gradualmente.
Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella
produzione delle lenti a contatto multifocali e gli studi clinici hanno dimostrato che forniscono prestazioni
superiori rispetto alla monovisione in termini di acuità
visiva, stereoacuità e preferenze del paziente in generale6,8. Introdurre i pazienti all’uso delle lenti multifocali al
primo insorgere della presbiopia, consente sia all’ottico
che al paziente di evitare problemi di adattamento e un
6
7
2009, vol. XI, n. 1
quando invece sono disponibili alternative migliori.
Un fenomeno molto noto nel settore delle lenti a contatto, particolarmente nell’industria, è la contrapposizione
tra approccio “reattivo” e approccio “proattivo”.
È ampiamente documentato che, quando un contattologo inizia a prendere in esame le lenti a contatto con
un paziente (approccio proattivo), c’è una probabilità
molto più elevata che il paziente provi le lenti a contatto, rispetto ai casi in cui l’ottico aspetta che sia il paziente a iniziare la discussione (approccio reattivo)16,17.
La differenza nell’inizio dell’uso delle lenti tra questi
due approcci è notevole. Nello studio di Jones et al.,
del 1996, sono stati esaminati due gruppi di 80 soggetti non portatori di lenti a contatto, uno gestito con
approccio proattivo e l’altro con approccio reattivo. È
stato riscontrato che solo nove su ottanta soggetti del
gruppo “reattivo” hanno alla fine scelto di applicare
le lenti a contatto. D’altro canto, 46 pazienti su 80 (21
su 33 presbiti) del gruppo “proattivo” hanno invece
optato per le lenti a contatto.
Oltre ad aumentare i guadagni direttamente attraverso le maggiori vendite di lenti a contatto e i maggiori
proventi per la consulenza, gli ottici possono trarre e
hanno effettivamente tratto molti più benefici indiretti
dai loro pazienti portatori di lenti. I portatori di lenti a contatto sono clienti più fedeli (le defezioni sono
quattro volte inferiori) e rispetto agli altri pazienti vi
è il triplo di probabilità che indirizzino nuovi clienti
all’ottico16.
In breve
Sebbene la presbiopia sia l’unico tra i difetti di refrazione che probabilmente colpisce ognuno di noi presto
o tardi nella vita, è frustrante riconoscere che è il difetto per il quale le lenti a contatto vengono prescritte
più raramente14,15. La visione, il comfort e i fattori fisiologici che influenzano i pazienti sono certamente tutti
molto importanti per l’esito positivo dell’applicazione
delle lenti a contatto. Tuttavia, la motivazione dell’ottico, il suo atteggiamento, la fiducia in ciò che propone, la consapevolezza e la percezione dell’interesse
del paziente sono la chiave per riuscire a sbloccare le
opportunità di crescita insite nella fascia di mercato
costituita dalle lenti a contatto per la presbiopia. Ben
conscia delle enormi opportunità che il mercato - ancora non sfruttato - legato alla presbiopia può offrire,
in particolare con l’invecchiamento della popolazione,
l’industria delle lenti a contatto ha investito molto in
ricerca e sviluppo in questo specifico settore. Le nuove
lenti Air Optix Aqua Multifocal che vengono lanciate
da CIBA Vision questo mese sono un risultato recente
di questi investimenti. Si tratta di un prodotto inteso a
ottimizzare le soluzioni e a risolvere le problematiche
ARTICO L O
È qui finalmente?
È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nuove opportunità per i presbiti
fisiologiche, ottiche e di applicazione che da sempre affliggono i pazienti presbiti. Inoltre, a conferma dell’importanza della formazione, della consapevolezza e della
sicurezza degli ottici, CIBA Vision intende continuare a
investire sulla formazione, sullo sviluppo professionale
e sul supporto agli ottici. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.cibavisionacademy.co.uk
Bibliografia
1. UK Statistics Authority. Retrieved 21 November, 2008 from
www.statistics.gov.uk.
2. Mintel Optical Goods and Eyecare report, 2006.
3. Bennett ES. Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp
Optom, 2008; 91:3:265-278.
4. Bennett E. Why Multifocals Are More Successful. Review Of
Cornea & Contact Lenses, 2006, June, 926-28.
5. Veys, Meyler, Davies. Essential Contact Lens Practice Part
8- Managing the presbyope. Optician, 2007; 5 October.
6. Walker. The forgotten generation. Optician, 2008; 1 February.
7. BBC Two, Spending the Kids’ Inheritance, broadcast Wednesday,
18 February at 1930 GMT.
8. Challinor D. Presbyopia plagues daily life claims new research. Optician, 2005; October.
9. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004.
10.Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee. Agerelated differences in the normal human cornea: a laser
scanning in vivo confocal microscopy study. Br J Ophtalmol,
2007; Sep; 91 (9): 1165-9.
11. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a 10-year period. Invest Ophthalmol
Vis Sci, 1997; 38:779-82.
12.Nichols K. Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens
Spectrum, 1999; Sept, p.21.
13.Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal
contact lenses as good as monovision? AAO, 2008.
14.Morgan PB, Efron N. A decade of contact lens prescribing
trends in the United Kingdom (1996-2005). Contact Lens and
Anterior Eye, 2006, 29 (2), p59-68.
15.Morgan PB. UK Contact lens prescribing 2008, Eurolens Research, Manchester University, 2008.
16.Hanks AJ. Proactive versus Reactive Contact Lens Discussion. Contact Lens Spectrum, December 1991. p25-27.
17.Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens
Assoc, 1996, 19 (2): p41-43.
Nina Tahhan
Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK
Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione
a tradurre e pubblicare l’articolo.
Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal di Ciba Vision soddisfano le
necessità dei presbiti in termini di visione, comfort e salute degli occhi senza complicare
il lavoro dell’ottico. Ce ne parla Nina Tahhan.
PAROLE CHIAVE
presbiopia, lenti morbide, multifocali, monovisione,
silicone idrogel
La riduzione della funzione accomodativa del cristallino è il disturbo più prevedibile e immediatamente fastidioso di cui soffre il paziente con il passare degli anni.
Di conseguenza, sarebbe facile tralasciare o dare meno
importanza alla miriade di altri cambiamenti che si verificano nell’occhio con l’invecchiamento, quando si considera un’applicazione di successo di lenti a contatto. La
riduzione della trasparenza del cristallino, i cambiamenti
retinici e la minore luminanza della retina derivanti da
una riduzione del diametro pupillare possono contribuire a ridurre il livello di acuità visiva, sensibilità al contrasto e stereopsi1. La riduzione della densità delle cellule
endoteliali e l’aumento dell’incidenza della guttata corneale riducono la capacità della cornea di sopportare il
ridotto apporto di ossigeno2,3. Inoltre, la chimica del film
lacrimale cambia gradualmente4 e questo può causare un
aumento dei sintomi di secchezza oculare, irritazione e
riduzione del tempo di utilizzo delle lenti.
Le ricerche di mercato hanno evidenziato che il tasso di
drop-out delle lenti a contatto è altissimo quando compaiono i primi segni di presbiopia5, soprattutto a causa
dell’insoddisfazione dei pazienti in termini di visione e
comfort5. Inoltre, l’atteggiamento degli ottici e la conseguente riluttanza a consigliare e prescrivere queste lenti,
a causa delle difficoltà che si percepiscono e dell’aumento
del tempo di trattamento6, possono essere un fattore che
incide sullo scarso avvicinamento alle lenti a contatto6,7.
Tradizionalmente la monovisione è sempre stata la scelta
preferita tra gli applicatori, quando si è trattato di consigliare le lenti a contatto ai loro pazienti presbiti6. Questa
modalità di prescrizione è semplice e relativamente di
successo con i primi presbiti. Tuttavia, continuare con la
monovisione può diventare una sfida sempre più ardua
Figura 1
Facile passaggio tra le zone ottiche con le lenti Air Optix
Aqua Multifocal
con l’aumento della disparità di correzione tra i due occhi e l’accentuarsi della rivalità retinica. Il passaggio alle
lenti multifocali in fase avanzata risulta sicuramente più
difficile di quanto sarebbe stato se il paziente avesse avuto la possibilità di adattarsi ad esse gradualmente.
Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella
produzione delle lenti a contatto multifocali e gli studi clinici hanno dimostrato che forniscono prestazioni
superiori rispetto alla monovisione in termini di acuità
visiva, stereoacuità e preferenze del paziente in generale6,8. Introdurre i pazienti all’uso delle lenti multifocali al
primo insorgere della presbiopia, consente sia all’ottico
che al paziente di evitare problemi di adattamento e un
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2009, vol. XI, n. 1
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
allungamento dei tempi di applicazione. Consapevole
delle sfide che ottici e pazienti hanno dovuto affrontare in passato per correggere la presbiopia con le lenti a
contatto, CIBA Vision ha investito considerevolmente in
ricerca e sviluppo per arrivare a produrre le lenti Air Optix Aqua Multifocal, che vengono lanciate in questi mesi
per affrontare i problemi fisiologici, ottici e di applicazione che da sempre affliggono i portatori presbiti di lenti a
contatto. Queste lenti sono state specificamente progettate per essere applicate con successo e per accompagnare i
primi presbiti attraverso tutti gli stadi della presbiopia.
Moisture System, che si utilizza anche nelle lenti sferiche
Air Optix Aqua. Questo sistema opera su tre livelli per
risolvere i problemi di comfort al momento dell’applicazione, durante il giorno e in caso di uso prolungato.
Per risolvere il problema del comfort al momento dell’applicazione e nei primi momenti d’uso, è stato aggiunto
un agente umettante nella confezione. Questo crea una
pellicola sulla superficie della lente, rendendola più liscia
e riducendo quindi la frizione con la palpebra. Inoltre,
è stato utilizzato un trattamento superficiale ottimizzato
che aumenta la bagnabilità della lente del 30%9 rispetto al
precedente marchio Air Optix e garantisce una maggiore
bagnabilità (minore angolo di contatto) della lente rispetto ad altre lenti in silicone idrogel9. Questo, assieme alle
proprietà fisiche del materiale brevettato che costituisce
la struttura della lente, aiuta a mantenere il comfort durante il giorno e per periodi d’uso prolungato.
È stato dimostrato che il materiale di cui è fatta la lente, il Lotrafilcon, è più idrofilico e attrae meno depositi
lipidici rispetto ad altri materiali in silicone idrogel12.
Questo materiale è in linea con altri materiali in silicone
idrogel, per il fatto che ha un basso contenuto d’acqua e
quindi è meno soggetto alla disidratazione e attrae minori depositi proteici rispetto ai materiali usati per le
lenti convenzionali13,14.
Visione
Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal hanno una geometria bi-asferica con centro per vicino a visione simultanea.
L’innovativa geometria delle nuove Air Optix Aqua Multifocal si basa sul concetto di Precision Transition Lens
Design. Questo tipo di design controlla il profilo del potere di aberrazione, per estendere la profondità di fuoco
al punto per vicino per i pazienti presbiti. Estendendo la
profondità del fuoco, il design della lente bilancia la perdita di accomodazione senza compromessi per la visione
da lontano.
Il nuovo design con centro per vicino offre tre poteri addizionali per tutti gli stadi della presbiopia. Addizione
bassa per i primi presbiti, addizione media e alta per i
presbiti in fase più stabile.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal forniscono il potere
addizionale in modo costante su tutta la gamma di poteri
sferici. Per esempio, l’addizione media fornisce la stessa
profondità di fuoco addizionale sia per una lente +3.00
che per una lente -6.00. Questo consentirà applicazioni
più facili e senza sorprese, poiché il potere effettivo rimane costante da lente a lente e da paziente a paziente9.
Un’altra caratteristica unica delle lenti Air Optix Aqua
Multifocal è data dal fatto che l’occhio passa senza problemi dalla zona con centro per vicino alle altre zone.
Come indica l’immagine, mentre nella lente ci sono zone
definite per la visione da vicino, intermedia e per lontano, il nuovo design consente di passare senza problemi
da una zona all’altra (Figura 1). Mentre altri design presentano più “scalini” nel profilo di addizione, le lenti Air
Optix Aqua Multifocal offrono una separazione meno
netta nel passaggio da un potere al successivo.
Tutti e tre i profili di addizione consentono di passare
tranquillamente dalla zona con centro per vicino alla
zona con centro per lontano.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal presentano la stessa
superficie posteriore asferica utilizzata per le lenti sferiche Air Optix Aqua, che hanno dimostrato di offrire buone prestazioni in termini di centraggio e di portabilità generale9. A causa della natura del design ottico, un buon
centraggio della lente è particolarmente importante per
assicurare performance visive ottimali delle lenti multifocali a visione simultanea.
Vantaggi dimostrati rispetto alla monovisione
In uno studio clinico su pazienti che presentavano i primi
sintomi di presbiopia e che lamentavano problemi nella
visione da vicino, le lenti Air Optix Aqua Multifocal sono
state poste a confronto con le monovisione.
Questo studio ha raccolto valutazioni soggettive della visione in situazioni di vita reale. Tali situazioni comprendevano la capacità di leggere lo schermo di un BlackBerry, il computer, un menu a una distanza approssimativa
di 1 metro (un menu scritto a mano su una lavagna),
come anche guidare e guardare la televisione.
In questo studio clinico, le lenti Air Optix Aqua Multifocal si sono dimostrate superiori per la visione intermedia,
per lontano, per la guida notturna e diurna e per guardare la TV. I pazienti hanno anche valutato la loro capacità
di cambiare fuoco da lontano a vicino, ritenendola superiore in caso d’uso delle lenti Air Optix Aqua Multifocal
rispetto alle lenti con monovisione (Figura 2).
Salute oculare
Oltre ad aumentare il comfort15, per motivi fisiologici
l’apporto di ossigeno è un fattore da prendere in considerazione maggiormente per i pazienti presbiti, rispetto
a qualsiasi altro gruppo d’età. La riduzione della popolazione di cellule endoteliali corneali, legata all’avanzare
dell’età, è ben documentata23. Inoltre, è stato riscontrato
che la cornea guttata è molto più prevalente nei pazienti
Figura 2
I pazienti hanno valutato la loro capacità di cambiare fuoco
da lontano a vicino
Comfort
Il comfort insufficiente è una delle maggiori cause di
drop-out delle lenti a contatto da parte di pazienti di tutte le età10,11. Sappiamo che, a mano a mano che l’occhio
invecchia, anche la chimica del film lacrimale si modifica
gradualmente. Con l’età, tipicamente notiamo maggiore
secchezza oculare a causa del ridotto volume lacrimale,
della minore produzione di lacrime e delle modifiche
nell’osmolarità lacrimale4. Questi cambiamenti possono
far aumentare i sintomi di secchezza e disagio.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal impiegano l’Aqua
Tab. 1: Air Optix Aqua Multifocal
Poteri sferici (D):
di età superiore ai 40 anni (32 per cento dei soggetti di età
compresa tra i 10 e i 39 anni vs 70,4 per cento dei soggetti
di età compresa tra i 40 e i 99 anni)16. Ciò si ripercuote
sulla capacità della cornea di sopportare stress ipossici.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal assicurano lo stesso
livello di trasmissibilità all’ossigeno delle lenti sferiche
Air Optix Aqua (Tabella 1). Questo materiale fa passare
attraverso la lente una quantità di ossigeno cinque volte
superiore, rispetto ai materiali convenzionalmente utilizzati per le lenti a contatto, e offre il maggior livello di
trasmissibilità all’ossigeno tra tutte le lenti morbide multifocali attualmente in commercio17.
Semplici e veloci da applicare
Nel corso degli anni gli ottici hanno dovuto affrontare,
non sempre senza difficoltà, situazioni complesse e tempi di trattamento sempre più lunghi per l’applicazione
di lenti a contatto per la presbiopia; lenti che, dopo tutto,
vengono percepite come poco performanti e riscuotono
un successo limitato. Con le lenti Air Optix Aqua Multifocal il processo di applicazione risulta molto più semplice ed è stato dimostrato che il tempo di trattamento per la
loro applicazione non è maggiore di quello richiesto per
le monovisione18. Per le lenti di prova, gli ottici scelgono
semplicemente il potere della lente degli occhiali al vertice (come farebbero per le lenti a contatto sferiche) per il
potere da lontano e poi scelgono l’addizione alta, media
o bassa in base al grafico riportato in Figura 3. L’addizione rimane costante, indipendentemente dalle variazioni
del potere per la visione da lontano. Per la maggior parte
dei pazienti non c’è bisogno di identificare l’occhio dominante, come invece è consigliato fare per la maggior
parte delle altre lenti a contatto multifocali.
Le prove cliniche effettuate con le lenti Air Optix Aqua
Poteri di addizione:
da + 6,00 a -10,00 con incrementi di 0,25D
Basso, medio, alto
Materiale: lotrafilcon B
Dk, Dk/t:110, 138@ -3,00D
Diametro: 14,2 mm
Curva base: 8,6 mm
Superficie: trattamento al plasma permanente
Contenuto d’acqua: 33%
Design
Spessore al centro: 0,08 mm @-3,00D
Tinta di manipolazione: azzurrata
Programma d’uso approvato: uso giornaliero o uso continuato fino a 6 notti
Programma di sostituzione consigliato: quattro settimane
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2009, vol. XI, n. 1
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
allungamento dei tempi di applicazione. Consapevole
delle sfide che ottici e pazienti hanno dovuto affrontare in passato per correggere la presbiopia con le lenti a
contatto, CIBA Vision ha investito considerevolmente in
ricerca e sviluppo per arrivare a produrre le lenti Air Optix Aqua Multifocal, che vengono lanciate in questi mesi
per affrontare i problemi fisiologici, ottici e di applicazione che da sempre affliggono i portatori presbiti di lenti a
contatto. Queste lenti sono state specificamente progettate per essere applicate con successo e per accompagnare i
primi presbiti attraverso tutti gli stadi della presbiopia.
Moisture System, che si utilizza anche nelle lenti sferiche
Air Optix Aqua. Questo sistema opera su tre livelli per
risolvere i problemi di comfort al momento dell’applicazione, durante il giorno e in caso di uso prolungato.
Per risolvere il problema del comfort al momento dell’applicazione e nei primi momenti d’uso, è stato aggiunto
un agente umettante nella confezione. Questo crea una
pellicola sulla superficie della lente, rendendola più liscia
e riducendo quindi la frizione con la palpebra. Inoltre,
è stato utilizzato un trattamento superficiale ottimizzato
che aumenta la bagnabilità della lente del 30%9 rispetto al
precedente marchio Air Optix e garantisce una maggiore
bagnabilità (minore angolo di contatto) della lente rispetto ad altre lenti in silicone idrogel9. Questo, assieme alle
proprietà fisiche del materiale brevettato che costituisce
la struttura della lente, aiuta a mantenere il comfort durante il giorno e per periodi d’uso prolungato.
È stato dimostrato che il materiale di cui è fatta la lente, il Lotrafilcon, è più idrofilico e attrae meno depositi
lipidici rispetto ad altri materiali in silicone idrogel12.
Questo materiale è in linea con altri materiali in silicone
idrogel, per il fatto che ha un basso contenuto d’acqua e
quindi è meno soggetto alla disidratazione e attrae minori depositi proteici rispetto ai materiali usati per le
lenti convenzionali13,14.
Visione
Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal hanno una geometria bi-asferica con centro per vicino a visione simultanea.
L’innovativa geometria delle nuove Air Optix Aqua Multifocal si basa sul concetto di Precision Transition Lens
Design. Questo tipo di design controlla il profilo del potere di aberrazione, per estendere la profondità di fuoco
al punto per vicino per i pazienti presbiti. Estendendo la
profondità del fuoco, il design della lente bilancia la perdita di accomodazione senza compromessi per la visione
da lontano.
Il nuovo design con centro per vicino offre tre poteri addizionali per tutti gli stadi della presbiopia. Addizione
bassa per i primi presbiti, addizione media e alta per i
presbiti in fase più stabile.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal forniscono il potere
addizionale in modo costante su tutta la gamma di poteri
sferici. Per esempio, l’addizione media fornisce la stessa
profondità di fuoco addizionale sia per una lente +3.00
che per una lente -6.00. Questo consentirà applicazioni
più facili e senza sorprese, poiché il potere effettivo rimane costante da lente a lente e da paziente a paziente9.
Un’altra caratteristica unica delle lenti Air Optix Aqua
Multifocal è data dal fatto che l’occhio passa senza problemi dalla zona con centro per vicino alle altre zone.
Come indica l’immagine, mentre nella lente ci sono zone
definite per la visione da vicino, intermedia e per lontano, il nuovo design consente di passare senza problemi
da una zona all’altra (Figura 1). Mentre altri design presentano più “scalini” nel profilo di addizione, le lenti Air
Optix Aqua Multifocal offrono una separazione meno
netta nel passaggio da un potere al successivo.
Tutti e tre i profili di addizione consentono di passare
tranquillamente dalla zona con centro per vicino alla
zona con centro per lontano.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal presentano la stessa
superficie posteriore asferica utilizzata per le lenti sferiche Air Optix Aqua, che hanno dimostrato di offrire buone prestazioni in termini di centraggio e di portabilità generale9. A causa della natura del design ottico, un buon
centraggio della lente è particolarmente importante per
assicurare performance visive ottimali delle lenti multifocali a visione simultanea.
Vantaggi dimostrati rispetto alla monovisione
In uno studio clinico su pazienti che presentavano i primi
sintomi di presbiopia e che lamentavano problemi nella
visione da vicino, le lenti Air Optix Aqua Multifocal sono
state poste a confronto con le monovisione.
Questo studio ha raccolto valutazioni soggettive della visione in situazioni di vita reale. Tali situazioni comprendevano la capacità di leggere lo schermo di un BlackBerry, il computer, un menu a una distanza approssimativa
di 1 metro (un menu scritto a mano su una lavagna),
come anche guidare e guardare la televisione.
In questo studio clinico, le lenti Air Optix Aqua Multifocal si sono dimostrate superiori per la visione intermedia,
per lontano, per la guida notturna e diurna e per guardare la TV. I pazienti hanno anche valutato la loro capacità
di cambiare fuoco da lontano a vicino, ritenendola superiore in caso d’uso delle lenti Air Optix Aqua Multifocal
rispetto alle lenti con monovisione (Figura 2).
Salute oculare
Oltre ad aumentare il comfort15, per motivi fisiologici
l’apporto di ossigeno è un fattore da prendere in considerazione maggiormente per i pazienti presbiti, rispetto
a qualsiasi altro gruppo d’età. La riduzione della popolazione di cellule endoteliali corneali, legata all’avanzare
dell’età, è ben documentata23. Inoltre, è stato riscontrato
che la cornea guttata è molto più prevalente nei pazienti
Figura 2
I pazienti hanno valutato la loro capacità di cambiare fuoco
da lontano a vicino
Comfort
Il comfort insufficiente è una delle maggiori cause di
drop-out delle lenti a contatto da parte di pazienti di tutte le età10,11. Sappiamo che, a mano a mano che l’occhio
invecchia, anche la chimica del film lacrimale si modifica
gradualmente. Con l’età, tipicamente notiamo maggiore
secchezza oculare a causa del ridotto volume lacrimale,
della minore produzione di lacrime e delle modifiche
nell’osmolarità lacrimale4. Questi cambiamenti possono
far aumentare i sintomi di secchezza e disagio.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal impiegano l’Aqua
Tab. 1: Air Optix Aqua Multifocal
Poteri sferici (D):
di età superiore ai 40 anni (32 per cento dei soggetti di età
compresa tra i 10 e i 39 anni vs 70,4 per cento dei soggetti
di età compresa tra i 40 e i 99 anni)16. Ciò si ripercuote
sulla capacità della cornea di sopportare stress ipossici.
Le lenti Air Optix Aqua Multifocal assicurano lo stesso
livello di trasmissibilità all’ossigeno delle lenti sferiche
Air Optix Aqua (Tabella 1). Questo materiale fa passare
attraverso la lente una quantità di ossigeno cinque volte
superiore, rispetto ai materiali convenzionalmente utilizzati per le lenti a contatto, e offre il maggior livello di
trasmissibilità all’ossigeno tra tutte le lenti morbide multifocali attualmente in commercio17.
Semplici e veloci da applicare
Nel corso degli anni gli ottici hanno dovuto affrontare,
non sempre senza difficoltà, situazioni complesse e tempi di trattamento sempre più lunghi per l’applicazione
di lenti a contatto per la presbiopia; lenti che, dopo tutto,
vengono percepite come poco performanti e riscuotono
un successo limitato. Con le lenti Air Optix Aqua Multifocal il processo di applicazione risulta molto più semplice ed è stato dimostrato che il tempo di trattamento per la
loro applicazione non è maggiore di quello richiesto per
le monovisione18. Per le lenti di prova, gli ottici scelgono
semplicemente il potere della lente degli occhiali al vertice (come farebbero per le lenti a contatto sferiche) per il
potere da lontano e poi scelgono l’addizione alta, media
o bassa in base al grafico riportato in Figura 3. L’addizione rimane costante, indipendentemente dalle variazioni
del potere per la visione da lontano. Per la maggior parte
dei pazienti non c’è bisogno di identificare l’occhio dominante, come invece è consigliato fare per la maggior
parte delle altre lenti a contatto multifocali.
Le prove cliniche effettuate con le lenti Air Optix Aqua
Poteri di addizione:
da + 6,00 a -10,00 con incrementi di 0,25D
Basso, medio, alto
Materiale: lotrafilcon B
Dk, Dk/t:110, 138@ -3,00D
Diametro: 14,2 mm
Curva base: 8,6 mm
Superficie: trattamento al plasma permanente
Contenuto d’acqua: 33%
Design
Spessore al centro: 0,08 mm @-3,00D
Tinta di manipolazione: azzurrata
Programma d’uso approvato: uso giornaliero o uso continuato fino a 6 notti
Programma di sostituzione consigliato: quattro settimane
8
9
2009, vol. XI, n. 1
Grazie alla tecnica avanzata, al sistema Aqua Moisture
System e all’alta trasmissibilità all’ossigeno delle lenti
Air Optix Aqua Multifocal, l’ottico ha molti argomenti
per motivare i suoi pazienti e altrettanti vantaggi da
condividere con loro.
Bibliografia
Figura 3
Tabella di applicazione per la scelta delle lenti
Multifocal hanno dimostrato che l’86 per cento delle lenti
viene applicato con successo già al primo tentativo su pazienti che presentano i primi sintomi di presbiopia9.
L’applicazione di lenti morbide multifocali può essere
molto gratificante, in particolare perché i presbiti sono
il gruppo di pazienti più frustrati a causa dei compromessi o dei fastidi che probabilmente hanno dovuto
accettare a causa della precedente modalità di correzione. Possono senz’altro aver provato le lenti in giovane età, forse prima che fossero disponibili i materiali delle lenti morbide o prima dei nuovi sviluppi che
hanno aumentato le prestazioni delle lenti a contatto
dal punto di vista sia del comfort che della salute oculare. Per i nuovi presbiti, in particolare quelli che non
hanno mai avuto in precedenza la necessità di alcuna
forma di correzione e sono innervositi dall’immagine
o dallo spettro dell’età associati all’uso degli occhiali,
ci possono essere notevoli benefici sotto il profilo emotivo. Una buona comunicazione con il paziente, intesa
a determinare la sua motivazione, le sue aspettative, i
suoi obiettivi, le necessità e i desideri, è di vitale importanza. È altrettanto importante educare i pazienti
spiegando loro che queste lenti necessitano di un po’
di adattamento e di occasionali modifiche.
Le lenti multifocali morbide sono facili da promuovere
presso gli ottici. Prevedere domande specifiche sullo
stile di vita del paziente, nel foglio informativo, aiuta
l’ottico e il suo staff a dare i suggerimenti giusti e ad
incoraggiare i pazienti a chiedere lenti a contatto multifocali morbide. L’esposizione di materiale promozionale appropriato presso il negozio e nell’ambulatorio
spingerà i pazienti a fare domande. I pazienti contano
sui loro ottici di fiducia per avere informazioni sulle nuove tecnologie e per ricevere consigli adeguati.
1. Saunders H. ‘Age-dependence of human refractive errors.’
Ophthalmic and Physiological Optics, 1981; 1(3): 159-174.
2. Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee, Agerelated differences in the normal human cornea: a laser
scanning in vivo confocal microscopy study, Br J Ophthalmol,
2007 Sep91(9):1165-9. Epub 2007 Mar 27.
3. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a ten-year period. Invest Ophthalmol
Vis Sci, 1997; 38: 779-82.
4. Nichols, K: Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens
Spectrum, 1999; Sept, p.21
5. TNS Vision Trak, Contact Lens Penetration Survey, 2007.
6. Bennett ES, Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp
Optom, 2008; 91: 3: 265-278.
7. Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens
Assoc, 1996, 19(2): p 41-43.
8. Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal
contact lenses as good as monovision? AAO, 2008.
9. CIBA Vision Data on file 2007, 2008.
10.UK Contact Lens Wearers Usage and Attitude Study, 2006,
Opinion Market Research Consulting CMBH, CIBA Vision
Data on File, 2006.
11. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004, CIBA Vision
Data on file, 2004.
12.Carney BS, Nash WL, Sentell KB, The Adsorbtion of major
Tear Film Lipids in vitro to various Silicone Hydrogels Over
Time, ARVO 2006.
13.Suwala M, Glasier M, Subbaraman L, Jones L. Quantity and
conformation of lysozyme deposited on conventional and
silicone hydrogel contact lens materials using an in vitro
model. Eye & Contact Lens, 2007; 33(3), p138-143.
14.Subbaraman LN, Glasier M, Senchyna M, Jones L. Kinetics of in
vitro Lysozyme Deposition on Silicone Hydrogel, FDA Group
II and FDA Group IV Contact Lens Materials. ARVO, 2005.
15.Dillehay SM. Does the level of available oxygen impact
comfort in contact lens wear? A review of the literature. Eye
Contact Lens. 2007; May 33(3): 148-55. Review.
16.Lorenzetti DW, Uotila MH, Parikh N, et al. Central cornea
guttata. Incidence in the general population. Am J Ophthalmol, 1967; 64: 1155-8.
17.The Association of Contact Lens Manufacturers (ACLM),
The ACLM Contact Lens Year Book, 2008.
18.Woods J. Comparison of the Simplicity of Completing an Initial Fit of Symptomatic Early Presbyopes with Monovision
and Aspheric Multifocal Silicone Hydrogels, AAO, 2008.
ARTICO L O
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nuove alternative in silicone idrogel
per la presbiopia
Bill Long Consulente esterno
Tim Giles Direttore dell’ufficio formazione professionale di CIBA VISION
Apparso per la prima volta su Optician (06.02.09). Si ringraziano gli autori e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo.
Bill Long e Tim Giles descrivono le nuove lenti multifocali in silicone idrogel di CIBA
Vision: Air Optix Aqua Multifocal
PAROLE CHIAVE
lenti morbide, multifocali, presbiopia, silicone idrogel
I portatori di lenti a contatto sferiche e toriche hanno
tratto beneficio per parecchi anni dai vantaggi clinici e
soggettivi offerti dai numerosi materiali e tipi di lenti
a contatto in silicone idrogel. L’elevata trasmissibilità
all’ossigeno dei materiali in silicone idrogel è stata messa in relazione ai miglioramenti dei segni clinici come
infiammazione1, ipossia2,3, integrità delle cellule epiteliali ed endoteliali4,5 e stabilità corneale 6,7,8. Inoltre sono
stati ripetutamente riportati benefici soggettivi rappresentati dal miglioramento dei sintomi di secchezza, fotofobia, eccessiva percezione della lente, visione sfocata
e scarso comfort9,10,11,12,13.
I pazienti presbiti, in passato, non hanno potuto concedersi il lusso di una vasta gamma di scelte utilizzabili
per la correzione con lenti realizzate con materiali ad
alta trasmissibilità all’ossigeno, già disponibili per le altre tipologie di portatori di lenti a contatto. Con un solo
tipo di lente a contatto multifocale in silicone idrogel
disponibile sul mercato, gli ottici e i loro pazienti non
avevano l’opportunità di scegliere tra alternative forse
non adatte alla salute e alle necessità dell’occhio che invecchia, anche in termini di comfort. CIBA VISION ha
progettato una geometria multifocale in Lotrafilcon B
(Air Optix Aqua Multifocal) e ha effettuato uno studio
clinico per confrontarla con la lente multifocale in Balafilcon A attualmente in commercio (Pure Vision Multifocal). La Tabella 1 presenta il confronto tra le due lenti.
Lo studio è stato condotto con l’approvazione dell’International Ethics Committee e dell’Institutional Review
Board e ogni soggetto ha dato il suo Consenso Informato
prima di sottoporsi alle procedure previste dallo studio.
L’obiettivo principale era confrontare le lenti a contatto
in silicone idrogel LB MF (Lotrafilcon B Multifocal) e BA
MF (Balafilcon A Multifocal) in relazione alle reazioni
dei soggetti in termini di comfort, soddisfazione visiva,
tendenza all’acquisto, preferenza nella scelta della lente
e della facilità del ricercatore nell’applicazione. L’obiettivo secondario era confrontare altri parametri oggettivi
di entrambi i tipi di lente, relativi alle prestazioni in termini di visione. Inoltre, sono state valutate le reazioni
dei ricercatori relative alle prestazioni del prodotto LB
MF rispetto ad altre opzioni di lenti e sono stati monitorati i segni biomicroscopici per valutarne la sicurezza.
Ai soggetti sono state distribuite e applicate le lenti a
Tab. 1: Lenti a contatto multifocali Lotrafilcon B e Balafilcon A
% acqua BC/Dia
Potere sferico * Addizione Tipo di addizione Dk/t
Lotrafilcon B
(LB MF)
33%
8.6 / 14.2 +6.00 to -10.00
Bassa
Media
Alta**
Lente Precision
Transition
138
Balafilcon A
(BA MF)
36%
8.6 / 14.0 +6.00 to -10.00
Bassa
Alta
Asferica,
centro per vicino
110
* I poteri usati in questo studio sono compresi tra +1.75 e -6.00. ** Non usata in questo studio
10
11
2009, vol. XI, n. 1
Grazie alla tecnica avanzata, al sistema Aqua Moisture
System e all’alta trasmissibilità all’ossigeno delle lenti
Air Optix Aqua Multifocal, l’ottico ha molti argomenti
per motivare i suoi pazienti e altrettanti vantaggi da
condividere con loro.
Bibliografia
Figura 3
Tabella di applicazione per la scelta delle lenti
Multifocal hanno dimostrato che l’86 per cento delle lenti
viene applicato con successo già al primo tentativo su pazienti che presentano i primi sintomi di presbiopia9.
L’applicazione di lenti morbide multifocali può essere
molto gratificante, in particolare perché i presbiti sono
il gruppo di pazienti più frustrati a causa dei compromessi o dei fastidi che probabilmente hanno dovuto
accettare a causa della precedente modalità di correzione. Possono senz’altro aver provato le lenti in giovane età, forse prima che fossero disponibili i materiali delle lenti morbide o prima dei nuovi sviluppi che
hanno aumentato le prestazioni delle lenti a contatto
dal punto di vista sia del comfort che della salute oculare. Per i nuovi presbiti, in particolare quelli che non
hanno mai avuto in precedenza la necessità di alcuna
forma di correzione e sono innervositi dall’immagine
o dallo spettro dell’età associati all’uso degli occhiali,
ci possono essere notevoli benefici sotto il profilo emotivo. Una buona comunicazione con il paziente, intesa
a determinare la sua motivazione, le sue aspettative, i
suoi obiettivi, le necessità e i desideri, è di vitale importanza. È altrettanto importante educare i pazienti
spiegando loro che queste lenti necessitano di un po’
di adattamento e di occasionali modifiche.
Le lenti multifocali morbide sono facili da promuovere
presso gli ottici. Prevedere domande specifiche sullo
stile di vita del paziente, nel foglio informativo, aiuta
l’ottico e il suo staff a dare i suggerimenti giusti e ad
incoraggiare i pazienti a chiedere lenti a contatto multifocali morbide. L’esposizione di materiale promozionale appropriato presso il negozio e nell’ambulatorio
spingerà i pazienti a fare domande. I pazienti contano
sui loro ottici di fiducia per avere informazioni sulle nuove tecnologie e per ricevere consigli adeguati.
1. Saunders H. ‘Age-dependence of human refractive errors.’
Ophthalmic and Physiological Optics, 1981; 1(3): 159-174.
2. Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee, Agerelated differences in the normal human cornea: a laser
scanning in vivo confocal microscopy study, Br J Ophthalmol,
2007 Sep91(9):1165-9. Epub 2007 Mar 27.
3. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a ten-year period. Invest Ophthalmol
Vis Sci, 1997; 38: 779-82.
4. Nichols, K: Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens
Spectrum, 1999; Sept, p.21
5. TNS Vision Trak, Contact Lens Penetration Survey, 2007.
6. Bennett ES, Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp
Optom, 2008; 91: 3: 265-278.
7. Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens
Assoc, 1996, 19(2): p 41-43.
8. Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal
contact lenses as good as monovision? AAO, 2008.
9. CIBA Vision Data on file 2007, 2008.
10.UK Contact Lens Wearers Usage and Attitude Study, 2006,
Opinion Market Research Consulting CMBH, CIBA Vision
Data on File, 2006.
11. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004, CIBA Vision
Data on file, 2004.
12.Carney BS, Nash WL, Sentell KB, The Adsorbtion of major
Tear Film Lipids in vitro to various Silicone Hydrogels Over
Time, ARVO 2006.
13.Suwala M, Glasier M, Subbaraman L, Jones L. Quantity and
conformation of lysozyme deposited on conventional and
silicone hydrogel contact lens materials using an in vitro
model. Eye & Contact Lens, 2007; 33(3), p138-143.
14.Subbaraman LN, Glasier M, Senchyna M, Jones L. Kinetics of in
vitro Lysozyme Deposition on Silicone Hydrogel, FDA Group
II and FDA Group IV Contact Lens Materials. ARVO, 2005.
15.Dillehay SM. Does the level of available oxygen impact
comfort in contact lens wear? A review of the literature. Eye
Contact Lens. 2007; May 33(3): 148-55. Review.
16.Lorenzetti DW, Uotila MH, Parikh N, et al. Central cornea
guttata. Incidence in the general population. Am J Ophthalmol, 1967; 64: 1155-8.
17.The Association of Contact Lens Manufacturers (ACLM),
The ACLM Contact Lens Year Book, 2008.
18.Woods J. Comparison of the Simplicity of Completing an Initial Fit of Symptomatic Early Presbyopes with Monovision
and Aspheric Multifocal Silicone Hydrogels, AAO, 2008.
ARTICO L O
È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nuove alternative in silicone idrogel
per la presbiopia
Bill Long Consulente esterno
Tim Giles Direttore dell’ufficio formazione professionale di CIBA VISION
Apparso per la prima volta su Optician (06.02.09). Si ringraziano gli autori e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo.
Bill Long e Tim Giles descrivono le nuove lenti multifocali in silicone idrogel di CIBA
Vision: Air Optix Aqua Multifocal
PAROLE CHIAVE
lenti morbide, multifocali, presbiopia, silicone idrogel
I portatori di lenti a contatto sferiche e toriche hanno
tratto beneficio per parecchi anni dai vantaggi clinici e
soggettivi offerti dai numerosi materiali e tipi di lenti
a contatto in silicone idrogel. L’elevata trasmissibilità
all’ossigeno dei materiali in silicone idrogel è stata messa in relazione ai miglioramenti dei segni clinici come
infiammazione1, ipossia2,3, integrità delle cellule epiteliali ed endoteliali4,5 e stabilità corneale 6,7,8. Inoltre sono
stati ripetutamente riportati benefici soggettivi rappresentati dal miglioramento dei sintomi di secchezza, fotofobia, eccessiva percezione della lente, visione sfocata
e scarso comfort9,10,11,12,13.
I pazienti presbiti, in passato, non hanno potuto concedersi il lusso di una vasta gamma di scelte utilizzabili
per la correzione con lenti realizzate con materiali ad
alta trasmissibilità all’ossigeno, già disponibili per le altre tipologie di portatori di lenti a contatto. Con un solo
tipo di lente a contatto multifocale in silicone idrogel
disponibile sul mercato, gli ottici e i loro pazienti non
avevano l’opportunità di scegliere tra alternative forse
non adatte alla salute e alle necessità dell’occhio che invecchia, anche in termini di comfort. CIBA VISION ha
progettato una geometria multifocale in Lotrafilcon B
(Air Optix Aqua Multifocal) e ha effettuato uno studio
clinico per confrontarla con la lente multifocale in Balafilcon A attualmente in commercio (Pure Vision Multifocal). La Tabella 1 presenta il confronto tra le due lenti.
Lo studio è stato condotto con l’approvazione dell’International Ethics Committee e dell’Institutional Review
Board e ogni soggetto ha dato il suo Consenso Informato
prima di sottoporsi alle procedure previste dallo studio.
L’obiettivo principale era confrontare le lenti a contatto
in silicone idrogel LB MF (Lotrafilcon B Multifocal) e BA
MF (Balafilcon A Multifocal) in relazione alle reazioni
dei soggetti in termini di comfort, soddisfazione visiva,
tendenza all’acquisto, preferenza nella scelta della lente
e della facilità del ricercatore nell’applicazione. L’obiettivo secondario era confrontare altri parametri oggettivi
di entrambi i tipi di lente, relativi alle prestazioni in termini di visione. Inoltre, sono state valutate le reazioni
dei ricercatori relative alle prestazioni del prodotto LB
MF rispetto ad altre opzioni di lenti e sono stati monitorati i segni biomicroscopici per valutarne la sicurezza.
Ai soggetti sono state distribuite e applicate le lenti a
Tab. 1: Lenti a contatto multifocali Lotrafilcon B e Balafilcon A
% acqua BC/Dia
Potere sferico * Addizione Tipo di addizione Dk/t
Lotrafilcon B
(LB MF)
33%
8.6 / 14.2 +6.00 to -10.00
Bassa
Media
Alta**
Lente Precision
Transition
138
Balafilcon A
(BA MF)
36%
8.6 / 14.0 +6.00 to -10.00
Bassa
Alta
Asferica,
centro per vicino
110
* I poteri usati in questo studio sono compresi tra +1.75 e -6.00. ** Non usata in questo studio
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2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Criteri di inclusione • Età minima 35 anni.
settimane hanno permesso di prevedere che una dimensione del campione pari a 78 avrebbe assicurato un
potere dell’80% per la rilevazione di una differenza appaiata di 1,0 diottrie (sui due lati α=0,05) e che il potere
ottenibile scendeva al 59 percento con una dimensione
del campione pari a 48.
Criteri di esclusione • Necessità di medicazione oculare in concomitanza con lo studio.
Risultati
Tab. 2: Criteri di inclusione ed esclusione
• In grado di leggere, capire e firmare il consenso informato.
• Addizione degli occhiali:+0.50D, +0.75D, o +1.00D.
• Lesioni o chirurgia agli occhi nelle 12 settimane immediatamente precedenti l’inizio
dello studio.
• Preesistente irritazione oculare che rendeva impossibile l’applicazione di lenti a
contatto.
• Soggetto che stava già prendendo parte a uno studio clinico oftalmico.
• Presenza di anomalie sistemiche od oculari, infezioni o malattie che rischiavano di
influenzare negativamente l’uso delle lenti a contatto o delle soluzioni accessorie.
• Afachia, pseudoafachia, o precedente chirurgia refrattiva.
• Astigmatismo>1.00D.
• Anisometropia abitualmente non corretta ≥2.00D.
• Anisocoria clinicamente rilevante.
• Strabismo/ambliopia.
• Soggetto portatore di lenti PureVision Multifocal, SofLens Multifocal, o Unilens
C-Vue Multifocal.
Le lenti sono state distribuite a 48 soggetti, 47 dei quali
hanno portato a termine lo studio. Un soggetto è stato
escluso a causa della distribuzione di una lente sbagliata. Quando l’errore è stato scoperto, il soggetto si è ripresentato presso la sede dello studio ed è stato escluso.
I profili dei partecipanti sono indicati nella Tabella 3, le
lenti distribuite nella Tabella 4, il tempo di utilizzo delle
lenti durante lo studio nella Tabella 5.
I range del potere sferico medio delle lenti distribuite
erano simili per le lenti LB MF e BA MF, altrettanto simili erano il tempo medio di utilizzo espresso in giorni per
settimana e ore per giorno. Se da un lato non si tratta
di una variabile verificata per importanza statistica, il
tempo medio di utilizzo per le lenti BA MF è risultato
tendenzialmente inferiore di un’ora rispetto al tempo di
utilizzo delle lenti LB MF, fatto che può essere dovuto
a fattori di prestazione soggettivi, che sono stati riferiti
durante lo studio.
Le differenze cliniche significative dal punto di vista
statistico riscontrate nello studio riguardano l’acuità visiva (AV) e il range di nitidezza di visione alle visite di
controllo. Le differenze statisticamente significative riscontrate sono quindi relative a: acuità visiva a distanza
monoculare (p=0,018), range di nitidezza di visione da
lontano (p=0,010) e differenza tra visione nitida da lontano e da vicino (p=0,007); questi valori sono riassunti
Tab. 3: Profilo dei soggetti ammessi
• Età media: 43.4 ± 3.2 (da 36 a 50) anni.
• Rapporto femmine/maschi: 77%/23%.
contatto in base alla prescrizione che avevano con gli
occhiali da vista e alle loro necessità di addizione, per
eseguire poi uno studio prospettico, randomizzato, bilaterale e incrociato. Tutti i soggetti necessitavano di
occhiali con addizione pari a +0.50D, +0.75D o +1.00D
sulla base di una nuova rifrazione dell’occhiale, mentre la determinazione dell’addizione è stata completata
alla prima visita. Tutti i soggetti sono stati selezionati da
un gruppo di pazienti individuato in ogni sede di svolgimento dello studio e sono stati sottoposti ad esame
per determinarne l’idoneità. Altri criteri di inclusione o
esclusione sono illustrati nella Tabella 2.
Per garantire una certa corrispondenza con il mercato
dei primi presbiti, a ogni sede è stato richiesto di includere nello studio almeno un soggetto portatore abituale di monovisione, ma non più di tre. Ogni ricercatore
doveva avere poi esperienza nell’applicazione di lenti a
contatto PureVision Multifocal e Bausch&Lomb PureVision Multifocal. Per l’applicazione delle lenti BA MF
veniva richiesta la conoscenza di Expert Tips For Exceptional Fits, mentre le lenti LB MF dovevano essere
applicate secondo le linee guida per l’applicazione delle
lenti multifocali in Lotrafilcon B (Lotrafilcon B Multifocal Fitting Guidelines) (modificato).
Ai soggetti non sono state rese note le marche delle lenti:
queste ultime sono state distribuite infatti direttamente
dalla confezione dopo aver rimosso la pellicola protettiva. Per questa prova ai ricercatori sono state fornite
lenti LB MF con due diversi poteri di addizione, basso
e medio, mentre il potere per lontano era compreso tra
+1,75 e -6.00D. Anche per le lenti BA MF sono stati messi a disposizione due poteri di addizione, basso e alto,
mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e
-6.00D. I soggetti hanno portato ciascun paio di lenti su
base giornaliera per un periodo massimo di otto giorni,
con uno scarto di due giorni, utilizzando AOSept Plus
come soluzione detergente e disinfettante. Non sono
state fornite lenti di riserva e, dopo la visita in cui sono
state distribuite le lenti, non sono state ammesse nuove
applicazioni. Le lenti utilizzate per lo studio venivano
risciacquate quando necessario con la soluzione salina
SoftWear e l’uso di gocce per lenti è stato consentito a
discrezione del soggetto.
Durante la prima visita, i ricercatori hanno eseguito una
refrazione per gli occhiali e determinato l’addizione
delle lenti per ogni soggetto. Sulla base di questi dati i
ricercatori hanno applicato e distribuito le lenti oggetto
dello studio utilizzando uno schema di randomizzazione fornito dallo sponsor dello studio. Se la lente dello
sponsor individuato dalla randomizzazione non poteva
essere applicata ad un soggetto, a quest’ultimo veniva
fornito un secondo paio o lo si escludeva dallo studio.
A causa della mancanza di dati, precedentemente documentati, relativi ad analoghi test di prova con lenti
multifocali, non è stato possibile determinare con precisione il potere e la dimensione del campione. I dati
pilota risultanti da uno studio incrociato durato due
• Il 69% dei soggetti portava solo lenti a contatto per lontano prima della partecipazione allo studio.
• Il 15% dei soggetti era portatore abituale di lenti a contatto bifocali o multifocali.
• Il 17% dei soggetti era portatore abituale di monovisione.
• Le tre marche di lenti a contatto più comunemente usate erano:
PureVision 19% - Acuvue Oasys 12% - Biomedics EP 10%
• Distribuzione del potere di addizione degli occhiali:
+0.50: 13%
+0.75: 37%
+1.00: 50%
Tab. 4: Profilo delle lenti distribuite
LB MF
BA MF
Potere sferico
medio (D)
- 2.76 ± 1.84
- 2.80 ± 1.82
Range del potere
sferico (D)
- 6.00
to + 1.75
- 6.00
to +1.50
Addizione
bassa (%)
95
95
Addizione
media/alta (%)
5
5
Tab. 5: Tempo di utilizzo
Giorni
settimana
in media
Ore
giorno
in media
LB MF
BA MF
Media ± STD
6.8 ± 0.6
6.6 ± 0.9
Range
Da 5 a 7
Da 2 a 7
Media ± STD
12.7 ± 2.6
11.7 ± 3.1
Range
Da 8 a 17
Da 4 a 17
12
13
2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Criteri di inclusione • Età minima 35 anni.
settimane hanno permesso di prevedere che una dimensione del campione pari a 78 avrebbe assicurato un
potere dell’80% per la rilevazione di una differenza appaiata di 1,0 diottrie (sui due lati α=0,05) e che il potere
ottenibile scendeva al 59 percento con una dimensione
del campione pari a 48.
Criteri di esclusione • Necessità di medicazione oculare in concomitanza con lo studio.
Risultati
Tab. 2: Criteri di inclusione ed esclusione
• In grado di leggere, capire e firmare il consenso informato.
• Addizione degli occhiali:+0.50D, +0.75D, o +1.00D.
• Lesioni o chirurgia agli occhi nelle 12 settimane immediatamente precedenti l’inizio
dello studio.
• Preesistente irritazione oculare che rendeva impossibile l’applicazione di lenti a
contatto.
• Soggetto che stava già prendendo parte a uno studio clinico oftalmico.
• Presenza di anomalie sistemiche od oculari, infezioni o malattie che rischiavano di
influenzare negativamente l’uso delle lenti a contatto o delle soluzioni accessorie.
• Afachia, pseudoafachia, o precedente chirurgia refrattiva.
• Astigmatismo>1.00D.
• Anisometropia abitualmente non corretta ≥2.00D.
• Anisocoria clinicamente rilevante.
• Strabismo/ambliopia.
• Soggetto portatore di lenti PureVision Multifocal, SofLens Multifocal, o Unilens
C-Vue Multifocal.
Le lenti sono state distribuite a 48 soggetti, 47 dei quali
hanno portato a termine lo studio. Un soggetto è stato
escluso a causa della distribuzione di una lente sbagliata. Quando l’errore è stato scoperto, il soggetto si è ripresentato presso la sede dello studio ed è stato escluso.
I profili dei partecipanti sono indicati nella Tabella 3, le
lenti distribuite nella Tabella 4, il tempo di utilizzo delle
lenti durante lo studio nella Tabella 5.
I range del potere sferico medio delle lenti distribuite
erano simili per le lenti LB MF e BA MF, altrettanto simili erano il tempo medio di utilizzo espresso in giorni per
settimana e ore per giorno. Se da un lato non si tratta
di una variabile verificata per importanza statistica, il
tempo medio di utilizzo per le lenti BA MF è risultato
tendenzialmente inferiore di un’ora rispetto al tempo di
utilizzo delle lenti LB MF, fatto che può essere dovuto
a fattori di prestazione soggettivi, che sono stati riferiti
durante lo studio.
Le differenze cliniche significative dal punto di vista
statistico riscontrate nello studio riguardano l’acuità visiva (AV) e il range di nitidezza di visione alle visite di
controllo. Le differenze statisticamente significative riscontrate sono quindi relative a: acuità visiva a distanza
monoculare (p=0,018), range di nitidezza di visione da
lontano (p=0,010) e differenza tra visione nitida da lontano e da vicino (p=0,007); questi valori sono riassunti
Tab. 3: Profilo dei soggetti ammessi
• Età media: 43.4 ± 3.2 (da 36 a 50) anni.
• Rapporto femmine/maschi: 77%/23%.
contatto in base alla prescrizione che avevano con gli
occhiali da vista e alle loro necessità di addizione, per
eseguire poi uno studio prospettico, randomizzato, bilaterale e incrociato. Tutti i soggetti necessitavano di
occhiali con addizione pari a +0.50D, +0.75D o +1.00D
sulla base di una nuova rifrazione dell’occhiale, mentre la determinazione dell’addizione è stata completata
alla prima visita. Tutti i soggetti sono stati selezionati da
un gruppo di pazienti individuato in ogni sede di svolgimento dello studio e sono stati sottoposti ad esame
per determinarne l’idoneità. Altri criteri di inclusione o
esclusione sono illustrati nella Tabella 2.
Per garantire una certa corrispondenza con il mercato
dei primi presbiti, a ogni sede è stato richiesto di includere nello studio almeno un soggetto portatore abituale di monovisione, ma non più di tre. Ogni ricercatore
doveva avere poi esperienza nell’applicazione di lenti a
contatto PureVision Multifocal e Bausch&Lomb PureVision Multifocal. Per l’applicazione delle lenti BA MF
veniva richiesta la conoscenza di Expert Tips For Exceptional Fits, mentre le lenti LB MF dovevano essere
applicate secondo le linee guida per l’applicazione delle
lenti multifocali in Lotrafilcon B (Lotrafilcon B Multifocal Fitting Guidelines) (modificato).
Ai soggetti non sono state rese note le marche delle lenti:
queste ultime sono state distribuite infatti direttamente
dalla confezione dopo aver rimosso la pellicola protettiva. Per questa prova ai ricercatori sono state fornite
lenti LB MF con due diversi poteri di addizione, basso
e medio, mentre il potere per lontano era compreso tra
+1,75 e -6.00D. Anche per le lenti BA MF sono stati messi a disposizione due poteri di addizione, basso e alto,
mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e
-6.00D. I soggetti hanno portato ciascun paio di lenti su
base giornaliera per un periodo massimo di otto giorni,
con uno scarto di due giorni, utilizzando AOSept Plus
come soluzione detergente e disinfettante. Non sono
state fornite lenti di riserva e, dopo la visita in cui sono
state distribuite le lenti, non sono state ammesse nuove
applicazioni. Le lenti utilizzate per lo studio venivano
risciacquate quando necessario con la soluzione salina
SoftWear e l’uso di gocce per lenti è stato consentito a
discrezione del soggetto.
Durante la prima visita, i ricercatori hanno eseguito una
refrazione per gli occhiali e determinato l’addizione
delle lenti per ogni soggetto. Sulla base di questi dati i
ricercatori hanno applicato e distribuito le lenti oggetto
dello studio utilizzando uno schema di randomizzazione fornito dallo sponsor dello studio. Se la lente dello
sponsor individuato dalla randomizzazione non poteva
essere applicata ad un soggetto, a quest’ultimo veniva
fornito un secondo paio o lo si escludeva dallo studio.
A causa della mancanza di dati, precedentemente documentati, relativi ad analoghi test di prova con lenti
multifocali, non è stato possibile determinare con precisione il potere e la dimensione del campione. I dati
pilota risultanti da uno studio incrociato durato due
• Il 69% dei soggetti portava solo lenti a contatto per lontano prima della partecipazione allo studio.
• Il 15% dei soggetti era portatore abituale di lenti a contatto bifocali o multifocali.
• Il 17% dei soggetti era portatore abituale di monovisione.
• Le tre marche di lenti a contatto più comunemente usate erano:
PureVision 19% - Acuvue Oasys 12% - Biomedics EP 10%
• Distribuzione del potere di addizione degli occhiali:
+0.50: 13%
+0.75: 37%
+1.00: 50%
Tab. 4: Profilo delle lenti distribuite
LB MF
BA MF
Potere sferico
medio (D)
- 2.76 ± 1.84
- 2.80 ± 1.82
Range del potere
sferico (D)
- 6.00
to + 1.75
- 6.00
to +1.50
Addizione
bassa (%)
95
95
Addizione
media/alta (%)
5
5
Tab. 5: Tempo di utilizzo
Giorni
settimana
in media
Ore
giorno
in media
LB MF
BA MF
Media ± STD
6.8 ± 0.6
6.6 ± 0.9
Range
Da 5 a 7
Da 2 a 7
Media ± STD
12.7 ± 2.6
11.7 ± 3.1
Range
Da 8 a 17
Da 4 a 17
12
13
2009, vol. XI, n. 1
BA MF
LB MF
Riscontrate differenze statisticamente significative in tutti i confronti con valore p <0.001
Comfort iniziale Comfort iniziale Comfort durante
il giorno
alla prima visita
al controllo
al controllo
Comfort a fine
giornata
al controllo
Comfort
generale alla
prima visita
Comfort
generale al
controllo
Figura 1
Valutazione media del comfort
nella Tabella 6. Sono state valutate anche le segnalazioni
di immagini fantasma e non sono state riscontrate differenze statisticamente significative, come risulta dalla
Tabella 7. Sono state invece riscontrate differenze di maggiore rilevanza per le valutazioni soggettive della visione, con differenze statisticamente significative per tutti
gli aspetti valutati dopo l’esperienza con le lenti (Tabella
8). Non sono state riscontrate differenze statisticamente
significative per le valutazioni soggettive della visione,
raccolte al momento della distribuzione delle lenti.
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Se da un lato le prestazioni in termini di visione possono
essere i criteri iniziali per la valutazione di un dispositivo per la correzione della vista, la ricerca ha dimostrato
che è la soddisfazione soggettiva che ne determina l’uso
continuativo14. I soggetti indicano il comfort individuale
come caratteristica di valutazione per ogni lente e come
valore preferenziale rispetto alle lenti abituali.
Per tutte le voci relative al comfort sono state riscontrate differenze statisticamente significative comprese
tra 0,7 e 2,9 (Figura 1). Anche nel confronto con le lenti
utilizzate abitualmente, sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutte le valutazioni
del comfort (Tabella 9).
Il calcolo della preferenza netta in termini di comfort
ha inoltre rivelato valori negativi per le lenti BA MF in
tutte le valutazioni del comfort15.
Se da un lato la rilevanza statistica non è stata verificata per tutte le variabili raccolte, le lenti LB MF e BA
MF risultavano strettamente paragonabili per quanto
riguarda molti parametri relativi all’applicazione delle
lenti valutati in questo studio. La Tabella 10 riassume
le variabili di valutazione dell’applicazione. I ricercatori hanno potuto distribuire con successo entrambe le
lenti come prima lente di prova sulla maggioranza dei
soggetti. L’applicazione delle lenti LB MF viene ten-
denzialmente giudicata come ottima leggermente più
spesso, inoltre queste lenti tendono ad avere migliore
centraggio. Per entrambe il decentramento tende a cambiare con l’uso, tanto che circa il 75% si decentra verso
il basso. Una differenza statisticamente significativa è
stata riscontrata in merito alla valutazione della facilità
di applicazione da parte del ricercatore. Le lenti BA MF
Tab. 7: Immagini fantasma: percentuale dei
soggetti che non presentano il problema
Controllo
LB MF BA MF Valore P
Visione binoculare
da lontano
93%
81%
0.053
Visione binoculare a
distanza intermedia
91%
87%
0.494
Visione binoculare
da vicino
91%
85%
0.327
Distanza binoculare logMAR AV
Binoculare intermedia logMAR AV
Binoculare vicino logMAR AV
Range di visione nitida (cm)
LB MF
PV MF
Valore P
Distribuzione
0.02 ± 0.06
0.03 ± 0.06
Controllo
0.02 ± 0.08
0.05 ± 0.10
p=0.018*
Distribuzione
- 0.01 ± 0.04
0.00 ± 0.05
p=0.197
Controllo
- 0.01 ± 0.05
0.00 ± 0.05
Distribuzione
- 0.07 ± 0.09
- 0.06 ± 0.13
Controllo
- 0.04 ± 0.15
- 0.05 ± 0.10
Distribuzione
- 0.01 ± 0.09
0.00 ± 0.12
Controllo
0.02 ± 0.11
0.03 ± 0.13
Vicino (distr.)
21.2 ± 6.7
22.3 ± 10.5
Vicino (controllo)
21.2 ± 7.3
23.0 ± 8.6
Lontano (distr.)
121.5 ± 20.4
115.3 ± 20.4
Lontano (controllo)
121.6 ± 22.7
117.5 ± 19.5
Lontano - Vicino (distr.)
100.3 ± 23.5
93.0 ± 26.6
Lontano - Vicino (controllo) 100.4 ± 25.7
94.6 ± 24.7
Lontano
Distanza intermedia
Vicino
p=0.901
I portatori di lenti a contatto toriche e sferiche miopi
ed ipermetropi e gli applicatori hanno avuto a disposizione un’ampia scelta di lenti in silicone idrogel per
rispondere alle loro necessità fin da quando queste furono introdotte per la prima volta nel 1998. La scelta sta
ora diventando più ampia anche per i presbiti e ci si at-
Controllo
LB MF
BA MF
LB MF
BA MF
Medio ± STD
9.3 ± 0.9
8.9 ± 1.3
8.5 ± 1.5
6.9 ± 2.4
Valore P
0.061
Medio ± STD
9.3 ± 1.1
Valore P
0.086
Medio ± STD
9.2 ± 1.4
Valore P
0.544
Visione notturna
Medio ± STD
Non valutato
durante
la prima visita
per la distribuzione
delle lenti
Durante l’uso del computer
Medio ± STD
Valore P
p=0.118
Per concludere
Distribuzione
Valore P
p=0.715
tendenzialmente hanno presentato maggiori depositi
superficiali e maggiore secchezza durante lo studio, una
caratteristica che è stata correlata al materiale (Tabella
11). Anche le prestazioni in termini di sicurezza si sono
dimostrate simili per i due tipi di lenti. Quasi nessuno
degli occhi presentava tracce o segni e non sono stati
notati segni moderati o gravi dopo l’utilizzo dell’una o
dell’altra lente. Nel 3 percento degli occhi è stato riferito un leggero arrossamento del bulbo dopo l’uso delle
lenti BA MF , mentre il 2 percento degli occhi presentava un leggero staining congiuntivale dopo l’uso delle
lenti LB MF. I segni della biomicroscopia sono illustrati
nella Figura 2. Da ultimo i ricercatori hanno proposto
di aquistare le lenti, le risposte hanno indicato una forte
preferenza per le lenti LB MF (Tabella 12).
Tab. 8: Valutazioni soggettive della visione
Tab. 6: Acuità visiva clinica e range di visione nitida
Distanza monoculare logMAR AV
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Riduzione affaticamento occhio
< .001*
9.0 ± 1.1
9.0 ± 1.3
p=0.0007*
8.4 ± 1.8
7.2 ± 2.3
0.002*
Medio ± STD
8.6 ± 1.3
7.1 ± 2.6
0.002*
8.9 ± 1.7
8.0 ± 1.8
0.011*
8.5 ± 1.9
6.4 ± 2.7
< .001*
Facilità di passaggio da vicino a lontano Medio ± STD
9.0 ± 1.1
Valore P
Visione generale
7.7 ± 1.9
0.001*
Valore P
p=0.010*
8.8 ± 1.5
7.0 ± 2.6
< .001*
Medio ± STD
9.2 ± 1.0
Valore P
0.095
8.9 ± 1.2
8.8 ± 1.3
7.3 ± 2.0
< .001*
* Differenza statisticamente significativa. I valori evidenziati indicano un miglior punteggio di valutazione.
14
15
2009, vol. XI, n. 1
BA MF
LB MF
Riscontrate differenze statisticamente significative in tutti i confronti con valore p <0.001
Comfort iniziale Comfort iniziale Comfort durante
il giorno
alla prima visita
al controllo
al controllo
Comfort a fine
giornata
al controllo
Comfort
generale alla
prima visita
Comfort
generale al
controllo
Figura 1
Valutazione media del comfort
nella Tabella 6. Sono state valutate anche le segnalazioni
di immagini fantasma e non sono state riscontrate differenze statisticamente significative, come risulta dalla
Tabella 7. Sono state invece riscontrate differenze di maggiore rilevanza per le valutazioni soggettive della visione, con differenze statisticamente significative per tutti
gli aspetti valutati dopo l’esperienza con le lenti (Tabella
8). Non sono state riscontrate differenze statisticamente
significative per le valutazioni soggettive della visione,
raccolte al momento della distribuzione delle lenti.
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Se da un lato le prestazioni in termini di visione possono
essere i criteri iniziali per la valutazione di un dispositivo per la correzione della vista, la ricerca ha dimostrato
che è la soddisfazione soggettiva che ne determina l’uso
continuativo14. I soggetti indicano il comfort individuale
come caratteristica di valutazione per ogni lente e come
valore preferenziale rispetto alle lenti abituali.
Per tutte le voci relative al comfort sono state riscontrate differenze statisticamente significative comprese
tra 0,7 e 2,9 (Figura 1). Anche nel confronto con le lenti
utilizzate abitualmente, sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutte le valutazioni
del comfort (Tabella 9).
Il calcolo della preferenza netta in termini di comfort
ha inoltre rivelato valori negativi per le lenti BA MF in
tutte le valutazioni del comfort15.
Se da un lato la rilevanza statistica non è stata verificata per tutte le variabili raccolte, le lenti LB MF e BA
MF risultavano strettamente paragonabili per quanto
riguarda molti parametri relativi all’applicazione delle
lenti valutati in questo studio. La Tabella 10 riassume
le variabili di valutazione dell’applicazione. I ricercatori hanno potuto distribuire con successo entrambe le
lenti come prima lente di prova sulla maggioranza dei
soggetti. L’applicazione delle lenti LB MF viene ten-
denzialmente giudicata come ottima leggermente più
spesso, inoltre queste lenti tendono ad avere migliore
centraggio. Per entrambe il decentramento tende a cambiare con l’uso, tanto che circa il 75% si decentra verso
il basso. Una differenza statisticamente significativa è
stata riscontrata in merito alla valutazione della facilità
di applicazione da parte del ricercatore. Le lenti BA MF
Tab. 7: Immagini fantasma: percentuale dei
soggetti che non presentano il problema
Controllo
LB MF BA MF Valore P
Visione binoculare
da lontano
93%
81%
0.053
Visione binoculare a
distanza intermedia
91%
87%
0.494
Visione binoculare
da vicino
91%
85%
0.327
Distanza binoculare logMAR AV
Binoculare intermedia logMAR AV
Binoculare vicino logMAR AV
Range di visione nitida (cm)
LB MF
PV MF
Valore P
Distribuzione
0.02 ± 0.06
0.03 ± 0.06
Controllo
0.02 ± 0.08
0.05 ± 0.10
p=0.018*
Distribuzione
- 0.01 ± 0.04
0.00 ± 0.05
p=0.197
Controllo
- 0.01 ± 0.05
0.00 ± 0.05
Distribuzione
- 0.07 ± 0.09
- 0.06 ± 0.13
Controllo
- 0.04 ± 0.15
- 0.05 ± 0.10
Distribuzione
- 0.01 ± 0.09
0.00 ± 0.12
Controllo
0.02 ± 0.11
0.03 ± 0.13
Vicino (distr.)
21.2 ± 6.7
22.3 ± 10.5
Vicino (controllo)
21.2 ± 7.3
23.0 ± 8.6
Lontano (distr.)
121.5 ± 20.4
115.3 ± 20.4
Lontano (controllo)
121.6 ± 22.7
117.5 ± 19.5
Lontano - Vicino (distr.)
100.3 ± 23.5
93.0 ± 26.6
Lontano - Vicino (controllo) 100.4 ± 25.7
94.6 ± 24.7
Lontano
Distanza intermedia
Vicino
p=0.901
I portatori di lenti a contatto toriche e sferiche miopi
ed ipermetropi e gli applicatori hanno avuto a disposizione un’ampia scelta di lenti in silicone idrogel per
rispondere alle loro necessità fin da quando queste furono introdotte per la prima volta nel 1998. La scelta sta
ora diventando più ampia anche per i presbiti e ci si at-
Controllo
LB MF
BA MF
LB MF
BA MF
Medio ± STD
9.3 ± 0.9
8.9 ± 1.3
8.5 ± 1.5
6.9 ± 2.4
Valore P
0.061
Medio ± STD
9.3 ± 1.1
Valore P
0.086
Medio ± STD
9.2 ± 1.4
Valore P
0.544
Visione notturna
Medio ± STD
Non valutato
durante
la prima visita
per la distribuzione
delle lenti
Durante l’uso del computer
Medio ± STD
Valore P
p=0.118
Per concludere
Distribuzione
Valore P
p=0.715
tendenzialmente hanno presentato maggiori depositi
superficiali e maggiore secchezza durante lo studio, una
caratteristica che è stata correlata al materiale (Tabella
11). Anche le prestazioni in termini di sicurezza si sono
dimostrate simili per i due tipi di lenti. Quasi nessuno
degli occhi presentava tracce o segni e non sono stati
notati segni moderati o gravi dopo l’utilizzo dell’una o
dell’altra lente. Nel 3 percento degli occhi è stato riferito un leggero arrossamento del bulbo dopo l’uso delle
lenti BA MF , mentre il 2 percento degli occhi presentava un leggero staining congiuntivale dopo l’uso delle
lenti LB MF. I segni della biomicroscopia sono illustrati
nella Figura 2. Da ultimo i ricercatori hanno proposto
di aquistare le lenti, le risposte hanno indicato una forte
preferenza per le lenti LB MF (Tabella 12).
Tab. 8: Valutazioni soggettive della visione
Tab. 6: Acuità visiva clinica e range di visione nitida
Distanza monoculare logMAR AV
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Riduzione affaticamento occhio
< .001*
9.0 ± 1.1
9.0 ± 1.3
p=0.0007*
8.4 ± 1.8
7.2 ± 2.3
0.002*
Medio ± STD
8.6 ± 1.3
7.1 ± 2.6
0.002*
8.9 ± 1.7
8.0 ± 1.8
0.011*
8.5 ± 1.9
6.4 ± 2.7
< .001*
Facilità di passaggio da vicino a lontano Medio ± STD
9.0 ± 1.1
Valore P
Visione generale
7.7 ± 1.9
0.001*
Valore P
p=0.010*
8.8 ± 1.5
7.0 ± 2.6
< .001*
Medio ± STD
9.2 ± 1.0
Valore P
0.095
8.9 ± 1.2
8.8 ± 1.3
7.3 ± 2.0
< .001*
* Differenza statisticamente significativa. I valori evidenziati indicano un miglior punteggio di valutazione.
14
15
2009, vol. XI, n. 1
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Tab. 9: Preferenza rispetto alle lenti abituali per quanto riguarda il comfort*
Tab. 11: Superfici della lente
Comfort iniziale
Comfort durante il giorno
Comfort a fine giornata
Comfort generale
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
Decisamente
migliore
11%
0%
20%
0%
15%
0%
22%
0%
Lievemente
migliore
26%
4%
22%
6%
24%
11%
20%
11%
Equivalente
52%
40%
39%
40%
33%
30%
37%
28%
Lievemente
peggiore
9%
34%
20%
32%
26%
23%
22%
38%
2%
21%
0%
21%
2%
36%
0%
23%
26%
- 51%
22%
- 47%
11%
- 49%
20%
-51%
Decisamente
peggiore
Preferenza
netta**
Tab. 10: Valutazione dell’applicazione della
lente da parte dei ricercatori
0 Nessuno
1 Traccia
2 Moderato
3 Leggero
Nessuno
Nessuno
Nessuna
Nessuna
4 Grave
81%
19%
Ottimale
96%
81%
96%
89%
91%
81%
91%
84%
Centraggio
Centrate
Decentraggio
Tempiale
50%
39%
25%
14%
Verso il basso
50%
44%
75%
71%
76%
51%
D’accordo
24%
43%
Valore P
0.001
Facilità di
applicazione
per singolo
soggetto
Decisamente
d’accordo
Tab. 12: Immagini che il suo ottico le consigli
l’uso di questo prodotto. Acquisterebbe le lenti
che ha portato durante la scorsa settimana?
Lotrafilcon Balafilcon
B MF
A
Decisamente sì
30%
6%
Probabilmente sì
28%
15%
Forse sì/forse no
30%
36%
Probabilmente no
9%
9%
Decisamente no
2%
34%
Orientamento
all’acquisto
48%
-21%
Valore P
Tutti i
soggetti
LB MF
PV MF
Prima
Controllo
visita
Arrossamento limbare
Tutti i
soggetti
LB MF
PV MF
Prima
Controllo
visita
Arrossamento bulbare
Tutti i
soggetti
LB MF
Prima Controllo
visita
Staining epiteliale
PV MF
Tutti i
soggetti
Controllo
LB MF
99%
87%
72%
100%
100%
100%
100%
100%
96%
89%
91%
100%
100%
99%
91%
Zone secche/con scarsa bagnabilità
Controllo
Applicazione
generale
99%
Lente appannata/con patina/sporca
Numero di
lenti provate
86%
13%
Controllo
LB MF
BA MF
Depositi sulla superficie posteriore
LB MF BAMF LB MF BAMF
1
2
Distribuzione
LB MF
BA MF
Depositi sulla superficie anteriore
* Sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutti i confronti a coppie con valori p <0.001.
** (decisamente migliore + lievemente migliore) – (decisamente peggiore + lievemente peggiore).
Distribuzione
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
<.001
PV MF
Controllo
Staining congiuntivale
Figura 2
Segni biomicroscopici
tende di poter raccogliere i risultati delle incessanti attività di ricerca e sviluppo svolte in questo campo. Nello
studio che qui presentiamo i parametri di valutazione
soggettivi e oggettivi relativi a comfort, visione e salute
degli occhi hanno indicato prestazioni molto elevate sia
per le lenti LB MF che per le lenti BA MF. Con la dimensione del campione fornita, le lenti LB MF superano le
prestazioni delle lenti BA MF sotto molti aspetti relativi a comfort, visione, applicazione e orientamento del
paziente all’acquisto. Il maggiore range di visione nitida riscontrato oggettivamente in relazione al materiale
delle lenti LB MF, sembra coerente con i giudizi più
positivi raccolti per quanto riguarda l’uso di questo
tipo di lenti al computer e a distanze intermedie. Inol-
tre, considerato che una maggiore durata del tempo di
consulenza rappresenta da sempre una preoccupazione per gli ottici, è interessante notare valutazioni così
positive alla prima applicazione di entrambi i tipi di
lente, in particolare delle LB MF.
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Lenses. Eye Cont Lens, 2005 31(6): 263-267.
9. Bergenske P et al. Long-term Clinical Results: 3 Years of
Up to 30-Night Continuous Wear of Lotrafilcon A Silicone Hydrogel and Daily Wear of Low-Dk/t Hydrogel Lenses. Eye Cont Lens, 2007 33(2): 74-80. .
10. Schafer et al. The stability of dryness symptoms with silicone hydrogel contact lenses over 3 years. Eye Cont Lens
2007 33(5): 247-252.
11. Chalmers et al. Improving Contact-Lens Related Dryness
Symptoms with Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci,
2008 85 (8): 778-784.
12. Long & McNally. The Clinical Performance of a Silicone
Hydrogel Lens for Daily Wear in an Asian Population.
Eye Cont Lens, 2006 32(2): 65-71.
13. Malet et al. Subjective Experience with High-Oxygen and
Low-Oxygen Permeable Soft Contact Lenses in France.
Eye Cont Lens, 2003 29(1): 55-59.
14. Pritchard, Fonn, Brazeau. Discontinuation of contact lens
wear: A survey. Int Cont Lens Clin, 1999 26: 157-162.
15. Reichheld. The One Number You Need To Grow. Harvard
Business Review, 2003 12 47-54
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2009, vol. XI, n. 1
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Tab. 9: Preferenza rispetto alle lenti abituali per quanto riguarda il comfort*
Tab. 11: Superfici della lente
Comfort iniziale
Comfort durante il giorno
Comfort a fine giornata
Comfort generale
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
LB MF
PV MF
Decisamente
migliore
11%
0%
20%
0%
15%
0%
22%
0%
Lievemente
migliore
26%
4%
22%
6%
24%
11%
20%
11%
Equivalente
52%
40%
39%
40%
33%
30%
37%
28%
Lievemente
peggiore
9%
34%
20%
32%
26%
23%
22%
38%
2%
21%
0%
21%
2%
36%
0%
23%
26%
- 51%
22%
- 47%
11%
- 49%
20%
-51%
Decisamente
peggiore
Preferenza
netta**
Tab. 10: Valutazione dell’applicazione della
lente da parte dei ricercatori
0 Nessuno
1 Traccia
2 Moderato
3 Leggero
Nessuno
Nessuno
Nessuna
Nessuna
4 Grave
81%
19%
Ottimale
96%
81%
96%
89%
91%
81%
91%
84%
Centraggio
Centrate
Decentraggio
Tempiale
50%
39%
25%
14%
Verso il basso
50%
44%
75%
71%
76%
51%
D’accordo
24%
43%
Valore P
0.001
Facilità di
applicazione
per singolo
soggetto
Decisamente
d’accordo
Tab. 12: Immagini che il suo ottico le consigli
l’uso di questo prodotto. Acquisterebbe le lenti
che ha portato durante la scorsa settimana?
Lotrafilcon Balafilcon
B MF
A
Decisamente sì
30%
6%
Probabilmente sì
28%
15%
Forse sì/forse no
30%
36%
Probabilmente no
9%
9%
Decisamente no
2%
34%
Orientamento
all’acquisto
48%
-21%
Valore P
Tutti i
soggetti
LB MF
PV MF
Prima
Controllo
visita
Arrossamento limbare
Tutti i
soggetti
LB MF
PV MF
Prima
Controllo
visita
Arrossamento bulbare
Tutti i
soggetti
LB MF
Prima Controllo
visita
Staining epiteliale
PV MF
Tutti i
soggetti
Controllo
LB MF
99%
87%
72%
100%
100%
100%
100%
100%
96%
89%
91%
100%
100%
99%
91%
Zone secche/con scarsa bagnabilità
Controllo
Applicazione
generale
99%
Lente appannata/con patina/sporca
Numero di
lenti provate
86%
13%
Controllo
LB MF
BA MF
Depositi sulla superficie posteriore
LB MF BAMF LB MF BAMF
1
2
Distribuzione
LB MF
BA MF
Depositi sulla superficie anteriore
* Sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutti i confronti a coppie con valori p <0.001.
** (decisamente migliore + lievemente migliore) – (decisamente peggiore + lievemente peggiore).
Distribuzione
ARTICO L O
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
<.001
PV MF
Controllo
Staining congiuntivale
Figura 2
Segni biomicroscopici
tende di poter raccogliere i risultati delle incessanti attività di ricerca e sviluppo svolte in questo campo. Nello
studio che qui presentiamo i parametri di valutazione
soggettivi e oggettivi relativi a comfort, visione e salute
degli occhi hanno indicato prestazioni molto elevate sia
per le lenti LB MF che per le lenti BA MF. Con la dimensione del campione fornita, le lenti LB MF superano le
prestazioni delle lenti BA MF sotto molti aspetti relativi a comfort, visione, applicazione e orientamento del
paziente all’acquisto. Il maggiore range di visione nitida riscontrato oggettivamente in relazione al materiale
delle lenti LB MF, sembra coerente con i giudizi più
positivi raccolti per quanto riguarda l’uso di questo
tipo di lenti al computer e a distanze intermedie. Inol-
tre, considerato che una maggiore durata del tempo di
consulenza rappresenta da sempre una preoccupazione per gli ottici, è interessante notare valutazioni così
positive alla prima applicazione di entrambi i tipi di
lente, in particolare delle LB MF.
Bibliografia
1. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of
Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51.
2. Fonn D et al High Dk versus approved 7-day extended
wear hydrogel lenses: the overnight corneal swelling response. Optom Vis Sci, 1997 74(12s)76.
3. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of
Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51.
4. Lin MC, et al. The Effects of One-Hour Wear of High-Dk
Soft Contact Lenses on Corneal pH and Epithelial Perme-
ability. CLAO, 2000 26(3)130-33.
5. Edmonds C et al. Endothelial Morphology 1 Year After
Refitting Hydrogel Lens Wearers With Lotrafilcon A Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci, 2004 82: E-abstract
045095.
6. Dumbleton KA et al. Changes in Myopic Refractive Error
with Nine Months’ Extended Wear of Hydrogel Lenses
with High and Low Oxygen Permeability. Opt Vis Sci,
1999 76(12): 845-849.
7. Blacker et al. Myopia Progression In Contact Lens Wearers. Opt Vis Sci, 2006 84: E-abstract 060025.
8. Long et al. Three-Year Follow-up of Biomicroscopy Signs
and Refractive Status in Patients Wearing Lotrafilcon A
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9. Bergenske P et al. Long-term Clinical Results: 3 Years of
Up to 30-Night Continuous Wear of Lotrafilcon A Silicone Hydrogel and Daily Wear of Low-Dk/t Hydrogel Lenses. Eye Cont Lens, 2007 33(2): 74-80. .
10. Schafer et al. The stability of dryness symptoms with silicone hydrogel contact lenses over 3 years. Eye Cont Lens
2007 33(5): 247-252.
11. Chalmers et al. Improving Contact-Lens Related Dryness
Symptoms with Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci,
2008 85 (8): 778-784.
12. Long & McNally. The Clinical Performance of a Silicone
Hydrogel Lens for Daily Wear in an Asian Population.
Eye Cont Lens, 2006 32(2): 65-71.
13. Malet et al. Subjective Experience with High-Oxygen and
Low-Oxygen Permeable Soft Contact Lenses in France.
Eye Cont Lens, 2003 29(1): 55-59.
14. Pritchard, Fonn, Brazeau. Discontinuation of contact lens
wear: A survey. Int Cont Lens Clin, 1999 26: 157-162.
15. Reichheld. The One Number You Need To Grow. Harvard
Business Review, 2003 12 47-54
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2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
Comunicazione una necessità e un fattore di successo
nella pratica optometria
Helmer Schweizer
Optometrista, Embrach, Svizzera
VDC, BCLA, FIACLE, SBAO, WVAO; BBA/GSBA; Cand. MBA/GSBA
Apparso per la prima volta su Die Kontaktlinse (01.02.2007). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile
concessione a tradurre e pubblicare l’articolo.
PAROLE CHIAVE
Comunicazione, livelli di comunicazione, comunicazione
verbale, comunicazione non verbale, intelligenza emotiva,
contenuti effettivi, chiamata all’azione, relazione, auto
rivelazione, comunicazione faccia a faccia, comportamento,
domande aperte, domande chiuse, percezione
Seconda parte
Personalità di alcuni clienti
Nella parte seguente osserveremo alcune personalità tipiche dei clienti:
• Il cliente “problematico“
• Il cliente “silenzioso/tranquillo“
• Il cliente “loquace“
• Il cliente “nervoso“
• Il cliente “aggressivo / arrabbiato“
• Il cliente “che sa tutto”
• Il cliente “anziano”
• Clienti diversamente abili
Tra quelli non menzionati vi possono essere altri tipi di
clienti come questi:
• Il cliente “maldisposto“
• Il cliente “dalla visione scarsa”
• Il cliente “alcolista/tossicodipendente”
• Il cliente “psicotico”
Il cliente “problematico“
Gli americani chiamano questo cliente anche “a pain in the
neck” (PITN), ovvero una spina nel fianco. Questo cliente
fa molte domande non necessarie, ha sempre qualcosa di
cui lamentarsi, non è mai soddisfatto ed è il tipo di cliente che lasceremmo volentieri alla concorrenza. Si deve
quindi lasciare una nota sul registro o sul file relativo al
paziente? In questo modo si ottiene di far conoscere ai
colleghi il carattere potenziale, ma allo stesso tempo li
questo li può condizionare. Inoltre, le leggi a protezione
dei dati personali potrebbero costringere a consegnare i
registri e a spiegare il significato degli acronimi. Di conseguenza, è meglio non farlo.
Ecco cosa potrebbe accadere: il cliente noto (e non tanto
amato) entra nel negozio.
Tutti i commessi che lo conoscono si allontanano, e
rimane solo il novellino del negozio a cercare di sbrigare la situazione.
E, indovinate un po’? Non ha nessun problema!
Entrambi si trovano bene insieme, il cliente esce in poco
tempo e soddisfatto!
Com’è potuto accadere?
È successo perché il novellino non era stato informato,
aveva un atteggiamento aperto, ha sfoderato il sorriso e
ha continuato a sorridere mentre serviva il cliente, ha ascoltato, non è mai stato sulla difensiva...
Può essere una buona idea interrogarsi sui motivi, sulle
cause di tale comportamento da parte di questa tipologia
di cliente. Le cause possono essere diverse: insicurezza,
bisogno di apprezzamento, ecc...
È importante non interpretare il comportamento poco
gentile come un attacco personale. Si deve rimanere concentrati sui fatti e cercare una soluzione, quindi:
• utilizzare le domande chiuse.
(Le domande chiuse sono quelle alle quali si può rispondere solo con un si o con un no. Le domande aperte iniziano o includono parole come “cosa, quando, dove,
come” e richiedono una risposta articolata in più parole).
Facendo ciò, si prende il controllo della comunicazione, la
si guida, si eliminano le emozioni.
• evitare discussioni con i clienti. Se necessario, respingere una richiesta ingiustificata, utilizzando gentilezza,
argomentando e proponendo alternative
20
21
2009, vol. XI, n. 1
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
• mantenere il sorriso
•porre attenzione nel non confondere questo cliente con il
tipo “che sa tutto” o con il tipo “aggressivo/arrabbiato”.
• spiegare il significato dei termini tecnici, collegandoli
alla quotidianità
• ponendo domande, in particolare, se riguardano la sfera
personale, motivare la domanda
Il cliente “silenzioso/tranquillo”
In forte contrasto con i clienti “problematici” troviamo clienti tranquilli, silenziosi.
In questo caso il problema consiste nell’ottenere informazioni: si deve provare a raccoglierle pezzo per pezzo
con difficoltà.
La riluttanza o l’incapacità di esprimersi può essere dovuta a:
• nervosismo (il cliente non si trova bene nell’ambiente
clinico, nelle stanze piccole/strette, a distanze ravvicinate)
• timidezza, stanchezza
• ostilità, rifiuto, rigetto (il cliente silenzioso può essere
solo un cliente aggressivo/arrabbiato ‘silentè? E se il vulcano stesse per scoppiare?)
Per la gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante:
• cercare di identificare la causa dell’atteggiamento silente
• utilizzare una strategia comunicativa appropriata
adottando un comportamento e un atteggiamento caloroso e amichevole
• utilizzare inizialmente domande chiuse per ottenere la
fiducia e la confidenza del cliente, passando poi gradatamente a quelle aperte
• offrire alternative di risposta: “La sensazione di secchezza
di cui ha parlato la prova in ogni momento, a volte o molto di
rado? Avverte il fastidio la mattina, durante tutto il giorno, a
fine giornata, a intervalli irregolari?”
• motivare le domande poste.
“Ora, cortesemente mi dica se assume farmaci e quali”.
”Le chiedo questo perché certi farmaci possono influire sulla produzione lacrimale (quantità e qualità) e questo a sua volta può
influenzare il comfort delle lenti.
Particolare cautela deve essere utilizzata nell’indagare
l’utilizzo di farmaci contraccettivi.
• prestare attenzione al linguaggio del corpo: le braccia incrociate sul petto o la parte superiore del corpo
all’indietro possono essere segnali di rifiuto. In questo
caso è consigliabile fare una pausa o affrontare direttamente la situazione chiedendo:
“Ho l’impressione che Lei non sia soddisfatto di quello che
stiamo facendo. Vuole dirmi qual è il problema e come potremmo risolverlo?”
Quando si lavora con i bambini bisogna cercare di essere
percepiti meno come medici e più come esseri umani. È
importante creare un’atmosfera rilassata, mantenere una
certa distanza (avvicinandosi lateralmente), preparare
l’ingresso nella zona più intima parlando: “Ora posizionerò
la lente da applicare sull’occhio. Prima su quello destro e poi su
quello sinistro. Per fare questo, le mie dita apriranno le palpebre
e dovrò chiederti di fare alcuni movimenti con gli occhi. È tutto
ok, sei pronto?”
Il cliente “Loquace”
Per definizione questo cliente è l’esatto opposto di quello
silenzioso/tranquillo. Molto più amichevole del cliente
problematico, è però stancante perché costringe ad una
continuo interscambio, anche su temi non inerenti.
Possibile causa della estrema loquacità è il nervosismo
presente ma dissimulato.
Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è
importante:
• fare in modo che il cliente non si allontani dall’argomento,
interrompendolo gentilmente, se necessario. Ad esempio:
“Posso tornare più tardi su questa osservazione o domanda, se
preferisce. Ora vorrei procedere con...”
• porre prevalentemente domande chiuse
• riassumere e riproporre quanto udito, sintetizzando i
fatti più importanti. “Posso ripetere ciò che ha detto con parole mie? Altrimenti potremmo perdere il quadro generale”...
cercando di ottenere dei “sì” che permettano di procedere
per gradi verso l’obiettivo
ll cliente Nervoso
È il corpo a tradire questo cliente (sudore, pupille dilatate,
movimenti, postura ecc.) oltre che le sproporzionate fluttuazioni del tono e del volume della voce. È importante
cercare di identificare le cause del nervosismo (come detto
per il cliente tranquillo e quello loquace). La causa potrebbe essere ansietà profondamente radicata, esperienze
negative nel passato, claustrofobia... Non va sottovalutato
l’influsso esercitato dall’ambiente, come una stanza molto
piccola e stretta e l’essere molto vicini l’uno con l’altro.
Per gestire efficacemente questa tipologia di cliente è importante:
• cercare di rilassare l’atmosfera offrendo qualcosa da
bere (acqua, caffè, tè)
• emanare tranquillità, competenza
• parlare lentamente
• essere se stessi
• chiedere spesso: “Ha capito, ha dubbi su quello che ho appena detto? Desidera altre informazioni o che glielo ripeta con
altre parole?”
(Sono stato sufficientemente chiaro o vuole che approfondiamo ulteriormente?)
In questa situazione, l’ascolto attivo è molto importante:
lasciare sempre finire il cliente senza interromperlo e
senza mostrare segni di impazienza perché potrebbe bloccarsi e non parlare per parecchi minuti. Utilizzare un tono
amichevole, voce calda e parole semplici, evitando la terminologia tecnica, porta il cliente a sentirsi a suo agio. Soprattutto entrando nella sfera personale del cliente è importante spiegargli brevemente cosa si sta facendo, perché
e a quale scopo.
Il cliente “Aggressivo/arrabbiato”
Perché il cliente si comporta così? È importante non percepire questo atteggiamento aggressivo come un attacco
personale, rimanendo obiettivi, concreti e professionali.
Possibili cause dell’aggressività del cliente:
• un’incomprensione
• si sente insultato o qualcosa ha offeso i suoi sentimenti
• non si sente considerato
• esperienze negative in passato che desidera non si ripetano
• una lunga attesa (ha fretta)
• voleva vedere qualcun altro
• non è contento degli esiti dell’esame o del lavoro svolto
in passato
• non è stata trovata la sua cartella
• ha avuto una giornata negativa e altri problemi, esterni
al rapporto, e quindi il colloquio diventa la valvola di sfogo
L’aggressività può nascondere stati d'ansia o insicurezza.
Se l’atmosfera non migliora in breve tempo e l’aggressività
ostacola il lavoro (comunicazione troppo aggressiva, insufficiente, linguaggio del corpo negativo) è consigliabile
chiedere direttamente: “Non posso evitare di sentire un certo
livello di irrequietezza, quasi di aggressività. C’è qualcosa che
la disturba, desidera parlarmi della causa della sua tensione?”,
“C’è qualcosa che posso fare per poter lavorare meglio insieme,
affinché Lei possa trascorrere piacevolmente il suo tempo qui?”
Con questo tipo di cliente la comunicazione deve essere
sempre obiettiva ed è importante evitare le emozioni, soprattutto quelle negative provando ad utilizzare soprattutto parole positive. Evidenziare i momenti di comportamento positivo: “Complimenti, ha fatto uno sforzo per leggere l’ultima riga (anche se prima pensava di non riuscire)”.
Ascoltare attivamente, lasciando sempre finire il cliente
di parlare. È possibile allungare la pausa fino a quando
il cliente chiederà: “Mi ascolta? Perché non risponde? Non
ha niente da dire in proposito?” Allora potrete rispondere:
ARTICO L O
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
“Stavo ascoltando, volevo solo essere sicuro che mi avesse raccontato tutto ciò che voleva dirmi. Inizio col dirle che mi spiace
molto per tutti i problemi che ha avuto. È anche nostro interesse
trovare una soluzione al problema. Inoltre, vorrei ripeterle che
cosa mi ha detto e, facendo questo, concentrarmi sulle cose che
ritengo importanti per me per capire cosa sia successo e come
risolvere la situazione. Va bene per lei (domanda chiusa!)?”
Nella comunicazione efficace con il cliente aggressivo/arrabbiato è consigliabile utilizzare pochi “sì” nel ripetere,
essere sintetici e rimanere ancorati ai fatti oggettivi. Una
strategia possibile è quella dello “spiazzamento cognitivo”, esplicitando: “Questo l‘ha fatta arrabbiare ... questo non
è stato un momento facile per lei”.
Questa tipologia di cliente tende ad interrompere frequentemente: quando accade è importante fermarsi, ascoltare, fare una pausa e ricominciare da dove si è stati interrotti. Trasmettere sicurezza è fondamentale, chiarendo
i termini del problema da risolvere utilizzando domande
chiarificatrici e proponendo diverse soluzioni possibili.
L’ascolto attivo non deve prescindere dalla osservazione
del linguaggio del corpo e dal monitoraggio delle reazioni
del cliente alle varie proposte per arrivare a poter chiedere: “Va bene per lei se procediamo con quello che le ho appena
detto?”.
Un suggerimento: spesso i clienti mostrano aggressività
quando sono insoddisfatti del lavoro eseguito o del prezzo e possono essere inconsapevolmente disponibili ad
una sostituzione, una riparazione o ad un rimborso. In
questi casi è importante avere una chiara politica aziendale ma anche essere generosi per non perdere il cliente,
proponendo la riparazione o sostituzione e arrivando, se
necessario, al rimborso.
Il cliente “che sa tutto”
Cosa non sa questo cliente? Spesso sono ingegneri, insegnanti, professori. Misurano gli occhiali con la carta millimetrata, la lente d’ingrandimento. Arrivano con una
pila di informazioni cercate su Internet… Questo cliente
sta solo mascherando la sua insicurezza? È realmente interessato all’argomento? È giusto essere informati, vero?
Eppure, anche se oggi chiunque ha accesso a molte informazioni, alcune di esse potrebbero essere non corrette o
non aggiornate.
Il cliente inconsciamente sta comunicando: MI PRENDA
SUL SERIO!
Nella gestione efficace di questa tipologia di cliente è fondamentale riconoscere la conoscenza, apprezzando gli
sforzi fatti: “Vedo che sa già molto in fatto di ottica, occhio,
visione, lenti a contatto, si è preparato bene per oggi...”
22
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2009, vol. XI, n. 1
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
• mantenere il sorriso
•porre attenzione nel non confondere questo cliente con il
tipo “che sa tutto” o con il tipo “aggressivo/arrabbiato”.
• spiegare il significato dei termini tecnici, collegandoli
alla quotidianità
• ponendo domande, in particolare, se riguardano la sfera
personale, motivare la domanda
Il cliente “silenzioso/tranquillo”
In forte contrasto con i clienti “problematici” troviamo clienti tranquilli, silenziosi.
In questo caso il problema consiste nell’ottenere informazioni: si deve provare a raccoglierle pezzo per pezzo
con difficoltà.
La riluttanza o l’incapacità di esprimersi può essere dovuta a:
• nervosismo (il cliente non si trova bene nell’ambiente
clinico, nelle stanze piccole/strette, a distanze ravvicinate)
• timidezza, stanchezza
• ostilità, rifiuto, rigetto (il cliente silenzioso può essere
solo un cliente aggressivo/arrabbiato ‘silentè? E se il vulcano stesse per scoppiare?)
Per la gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante:
• cercare di identificare la causa dell’atteggiamento silente
• utilizzare una strategia comunicativa appropriata
adottando un comportamento e un atteggiamento caloroso e amichevole
• utilizzare inizialmente domande chiuse per ottenere la
fiducia e la confidenza del cliente, passando poi gradatamente a quelle aperte
• offrire alternative di risposta: “La sensazione di secchezza
di cui ha parlato la prova in ogni momento, a volte o molto di
rado? Avverte il fastidio la mattina, durante tutto il giorno, a
fine giornata, a intervalli irregolari?”
• motivare le domande poste.
“Ora, cortesemente mi dica se assume farmaci e quali”.
”Le chiedo questo perché certi farmaci possono influire sulla produzione lacrimale (quantità e qualità) e questo a sua volta può
influenzare il comfort delle lenti.
Particolare cautela deve essere utilizzata nell’indagare
l’utilizzo di farmaci contraccettivi.
• prestare attenzione al linguaggio del corpo: le braccia incrociate sul petto o la parte superiore del corpo
all’indietro possono essere segnali di rifiuto. In questo
caso è consigliabile fare una pausa o affrontare direttamente la situazione chiedendo:
“Ho l’impressione che Lei non sia soddisfatto di quello che
stiamo facendo. Vuole dirmi qual è il problema e come potremmo risolverlo?”
Quando si lavora con i bambini bisogna cercare di essere
percepiti meno come medici e più come esseri umani. È
importante creare un’atmosfera rilassata, mantenere una
certa distanza (avvicinandosi lateralmente), preparare
l’ingresso nella zona più intima parlando: “Ora posizionerò
la lente da applicare sull’occhio. Prima su quello destro e poi su
quello sinistro. Per fare questo, le mie dita apriranno le palpebre
e dovrò chiederti di fare alcuni movimenti con gli occhi. È tutto
ok, sei pronto?”
Il cliente “Loquace”
Per definizione questo cliente è l’esatto opposto di quello
silenzioso/tranquillo. Molto più amichevole del cliente
problematico, è però stancante perché costringe ad una
continuo interscambio, anche su temi non inerenti.
Possibile causa della estrema loquacità è il nervosismo
presente ma dissimulato.
Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è
importante:
• fare in modo che il cliente non si allontani dall’argomento,
interrompendolo gentilmente, se necessario. Ad esempio:
“Posso tornare più tardi su questa osservazione o domanda, se
preferisce. Ora vorrei procedere con...”
• porre prevalentemente domande chiuse
• riassumere e riproporre quanto udito, sintetizzando i
fatti più importanti. “Posso ripetere ciò che ha detto con parole mie? Altrimenti potremmo perdere il quadro generale”...
cercando di ottenere dei “sì” che permettano di procedere
per gradi verso l’obiettivo
ll cliente Nervoso
È il corpo a tradire questo cliente (sudore, pupille dilatate,
movimenti, postura ecc.) oltre che le sproporzionate fluttuazioni del tono e del volume della voce. È importante
cercare di identificare le cause del nervosismo (come detto
per il cliente tranquillo e quello loquace). La causa potrebbe essere ansietà profondamente radicata, esperienze
negative nel passato, claustrofobia... Non va sottovalutato
l’influsso esercitato dall’ambiente, come una stanza molto
piccola e stretta e l’essere molto vicini l’uno con l’altro.
Per gestire efficacemente questa tipologia di cliente è importante:
• cercare di rilassare l’atmosfera offrendo qualcosa da
bere (acqua, caffè, tè)
• emanare tranquillità, competenza
• parlare lentamente
• essere se stessi
• chiedere spesso: “Ha capito, ha dubbi su quello che ho appena detto? Desidera altre informazioni o che glielo ripeta con
altre parole?”
(Sono stato sufficientemente chiaro o vuole che approfondiamo ulteriormente?)
In questa situazione, l’ascolto attivo è molto importante:
lasciare sempre finire il cliente senza interromperlo e
senza mostrare segni di impazienza perché potrebbe bloccarsi e non parlare per parecchi minuti. Utilizzare un tono
amichevole, voce calda e parole semplici, evitando la terminologia tecnica, porta il cliente a sentirsi a suo agio. Soprattutto entrando nella sfera personale del cliente è importante spiegargli brevemente cosa si sta facendo, perché
e a quale scopo.
Il cliente “Aggressivo/arrabbiato”
Perché il cliente si comporta così? È importante non percepire questo atteggiamento aggressivo come un attacco
personale, rimanendo obiettivi, concreti e professionali.
Possibili cause dell’aggressività del cliente:
• un’incomprensione
• si sente insultato o qualcosa ha offeso i suoi sentimenti
• non si sente considerato
• esperienze negative in passato che desidera non si ripetano
• una lunga attesa (ha fretta)
• voleva vedere qualcun altro
• non è contento degli esiti dell’esame o del lavoro svolto
in passato
• non è stata trovata la sua cartella
• ha avuto una giornata negativa e altri problemi, esterni
al rapporto, e quindi il colloquio diventa la valvola di sfogo
L’aggressività può nascondere stati d'ansia o insicurezza.
Se l’atmosfera non migliora in breve tempo e l’aggressività
ostacola il lavoro (comunicazione troppo aggressiva, insufficiente, linguaggio del corpo negativo) è consigliabile
chiedere direttamente: “Non posso evitare di sentire un certo
livello di irrequietezza, quasi di aggressività. C’è qualcosa che
la disturba, desidera parlarmi della causa della sua tensione?”,
“C’è qualcosa che posso fare per poter lavorare meglio insieme,
affinché Lei possa trascorrere piacevolmente il suo tempo qui?”
Con questo tipo di cliente la comunicazione deve essere
sempre obiettiva ed è importante evitare le emozioni, soprattutto quelle negative provando ad utilizzare soprattutto parole positive. Evidenziare i momenti di comportamento positivo: “Complimenti, ha fatto uno sforzo per leggere l’ultima riga (anche se prima pensava di non riuscire)”.
Ascoltare attivamente, lasciando sempre finire il cliente
di parlare. È possibile allungare la pausa fino a quando
il cliente chiederà: “Mi ascolta? Perché non risponde? Non
ha niente da dire in proposito?” Allora potrete rispondere:
ARTICO L O
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
“Stavo ascoltando, volevo solo essere sicuro che mi avesse raccontato tutto ciò che voleva dirmi. Inizio col dirle che mi spiace
molto per tutti i problemi che ha avuto. È anche nostro interesse
trovare una soluzione al problema. Inoltre, vorrei ripeterle che
cosa mi ha detto e, facendo questo, concentrarmi sulle cose che
ritengo importanti per me per capire cosa sia successo e come
risolvere la situazione. Va bene per lei (domanda chiusa!)?”
Nella comunicazione efficace con il cliente aggressivo/arrabbiato è consigliabile utilizzare pochi “sì” nel ripetere,
essere sintetici e rimanere ancorati ai fatti oggettivi. Una
strategia possibile è quella dello “spiazzamento cognitivo”, esplicitando: “Questo l‘ha fatta arrabbiare ... questo non
è stato un momento facile per lei”.
Questa tipologia di cliente tende ad interrompere frequentemente: quando accade è importante fermarsi, ascoltare, fare una pausa e ricominciare da dove si è stati interrotti. Trasmettere sicurezza è fondamentale, chiarendo
i termini del problema da risolvere utilizzando domande
chiarificatrici e proponendo diverse soluzioni possibili.
L’ascolto attivo non deve prescindere dalla osservazione
del linguaggio del corpo e dal monitoraggio delle reazioni
del cliente alle varie proposte per arrivare a poter chiedere: “Va bene per lei se procediamo con quello che le ho appena
detto?”.
Un suggerimento: spesso i clienti mostrano aggressività
quando sono insoddisfatti del lavoro eseguito o del prezzo e possono essere inconsapevolmente disponibili ad
una sostituzione, una riparazione o ad un rimborso. In
questi casi è importante avere una chiara politica aziendale ma anche essere generosi per non perdere il cliente,
proponendo la riparazione o sostituzione e arrivando, se
necessario, al rimborso.
Il cliente “che sa tutto”
Cosa non sa questo cliente? Spesso sono ingegneri, insegnanti, professori. Misurano gli occhiali con la carta millimetrata, la lente d’ingrandimento. Arrivano con una
pila di informazioni cercate su Internet… Questo cliente
sta solo mascherando la sua insicurezza? È realmente interessato all’argomento? È giusto essere informati, vero?
Eppure, anche se oggi chiunque ha accesso a molte informazioni, alcune di esse potrebbero essere non corrette o
non aggiornate.
Il cliente inconsciamente sta comunicando: MI PRENDA
SUL SERIO!
Nella gestione efficace di questa tipologia di cliente è fondamentale riconoscere la conoscenza, apprezzando gli
sforzi fatti: “Vedo che sa già molto in fatto di ottica, occhio,
visione, lenti a contatto, si è preparato bene per oggi...”
22
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2009, vol. XI, n. 1
In questi casi è consigliabile utilizzare la terminologia tecnica: “Questo è, come senz’altro sa, chiamato ... Il sistema moderno per gestire questa situazione è ... che è molto meglio rispetto
al sistema precedente quando si tratta di ... ma non va bene nel
caso...”. È importante evitare di apparire come un insegnante, non divagare dallo scopo della comunicazione, dalla vendita, dall’esame visivo ... Se si nota un reale interesse
fornire una breve spiegazione su un dato strumento (cosa
misura, perché è necessario) prima di utilizzarlo.
Il cliente vuole essere coinvolto nel processo decisionale:
è consigliabile lasciare che sia lui a tirare le somme della
decisione. “L’alternativa A) presenta i seguenti vantaggi…
e svantaggi... (le vostre esigenze e desideri)… l’alternativa B
presenta meno vantaggi rispetto ad A per quanto riguarda un
determinato aspetto, ma maggiori vantaggi per..., ma ciò non è
importante per le sue necessità. Quale alternativa preferisce, la
A) o la B)?”.
Il cliente “anziano”
I clienti di una certa età spesso non sentono o non comprendono completamente ciò che viene detto. Per una
gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante:
• utilizzare una pronuncia chiara
• frasi brevi con piccole pause tra una e l’altra
• alzare il volume della voce
• utilizzare non solo il linguaggio ma anche le immagini
• fare attenzione al linguaggio del corpo (nostro e quello
del cliente)
• evitate di menzionare l’età, se non è necessario
• ricordare che il tempo di concentrazione nell’anziano
è spesso più breve
• procedere con l’esame a ritmo costante, svolgendo
solo i test necessari, appropriati all’età
• utilizzare la griglia di Amsler e non servirsi dello stereotest, se non è stato trovato alcun segno di eteroforia
negli ultimi 30 anni. I clienti miopi più anziani si saranno sottoposti a visite oculistiche per oltre 50 anni,
quindi è meglio descrivere loro sommariamente i nuovi
strumenti e quali strumenti del passato sostituiscono.
È importante non dimenticare che molti clienti anziani
sono spesso soli, dispongono di molto tempo e potrebbero cercare qualcosa di più della semplice correzione
visiva, vale a dire qualcuno che li ascolti. Tendono ad
essere loquaci (vedere sopra). Attenzione agli stereotipi!
Prendeteli per come sono.
Date loro appuntamento in orari poco affollati, non c’è
bisogno che vengano alle 17.00, nel tardo pomeriggio.
È possibile che alcuni di questi clienti abbiano problemi
molto seri agli occhi, ma non lo diranno subito, se si
tratta di un primo incontro, ma si affidano totalmente
al professionista. In questo caso può essere opportuno
chiedere: “Sa già che la migliore visione ottenibile nell’occhio
sinistro è inferiore al normale? Sa da quanto tempo è così e
perché? Che cosa le ha detto il suo (precedente) optometrista,
oftalmologo, ottico? Fa uso di farmaci per curare questa condizione? Quali sono? Come si è sviluppata dall’ultimo test?
Quale prognosi le è stata fatta la volta precedente?”
Quindi proseguire con la visita.
ARTICO L O
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
Global Specialty
Lens Symposium
Laura Boccardo
Optometrista FAILAC
Clienti diversamente abili
Tra questi includiamo sordi, muti, sordomuti, persone con la sindrome di Down, persone colpite da poliomielite, che hanno subito un trauma, persone fortemente sovrappeso (non c’è spazio dietro al tavolo con la
lampada a fessura), ma anche coloro che non comprendono la lingua (turisti, immigrati...).
In questi casi la creatività aiuta! È importante trattare
questi clienti come tutti gli altri pazienti ‘ordinari’,
tenendo in considerazione l’handicap, ma evitando di
menzionarlo spesso (vedi anche il cliente “anziano”). In
caso di problema: illustrarlo, spiegare che cosa si vuole
o si deve fare e perché. Coinvolgere il cliente chiedendo il suo supporto nel raggiungimento dell’obiettivo:
nonostante l’handicap spesso questi clienti affrontano
i problemi con grande forza di volontà dando un supporto concreto.
Riepilogo
La comunicazione può contribuire in maniera significativa al successo della attività:
• direttamente con vantaggi in efficienza ed efficacia,
attraverso un comportamento diverso da quello dei
competitors
• indirettamente, grazie al miglioramento della soddisfazione dei clienti, alla fiducia acquisita nel lavorare al
meglio con tutti i tipi di clienti, (e con i dipendenti e i
colleghi), personalizzando la gestione e la relazione.
La consapevolezza ed un approccio consapevole alla
comunicazione, una buona comprensione e gestione del
proprio stile, del proprio comportamento e delle proprie preferenze rappresentano i migliori strumenti per
ottimizzare i risultati.
Comprendere i meccanismi generali e le regole della
comunicazione, abituarsi all’’analisi retrospettiva delle
situazioni gestite, produce apprendimento e conoscenza. Rianalizzare i casi di successo e anche gli insuccessi
permette di capitalizzare le esperienze per il futuro e
contribuisce a migliorare continuamente.
Divertirsi a comunicare con gli altri! Farlo spesso e riflettere sull’accaduto, per migliorarsi, porta al successo!!
Figura 1
Il Bally’s Hotel and Casino, sede del Global Specialty Lens
Symposium
Figura 2
Foto di gruppo per la delegazione italiana
Dal 15 al 18 gennaio si è svolto a Las Vegas il Global
Specialty Lens Symposium, un congresso mondiale interamente dedicato alla contattologia specialistica. Il
convegno si è tenuto presso il Bally’s Hotel and Casino
e, come i precedenti Global Orthokeratology Symposium e Global Keratoconus Congress, è stato organizzato da Contact Lens Spectrum e l’Health Care Conference Group. Oltre 320 iscritti, provenienti da ventotto
diversi paesi, hanno partecipato ai quattro intensi giorni di convegno, durante i quali esperti da tutto il mondo hanno presentato oltre ottanta relazioni e seminari
e 33 poster scientifici. Il programma scientifico è stato
organizzato da Jason Nichols, Craig Norman, Patrick
Caroline, Eef van der Worp e Edward Bennett.
I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con una sessione dedicata all’impiego delle lenti a contatto nei
bambini, dai neonati fino agli adolescenti, seguita da
una serie di relazioni sul controllo della progressione
miopica e sull’ortocheratologia. Il venerdì invece è stato in gran parte dedicato alle applicazioni su cheratocono e cornee irregolari, con un’attenzione particolare
all’impiego di lenti ibride e RGP di grande diametro:
corneo-sclerali, minisclerali e sclerali. Il sabato è stata
la volta della presbiopia e la sua correzione con lenti
morbide, ibride, rigide, bifocali o multifocali. La domenica si è aperta con una sessione dedicata alla pre-
scrizione di lenti morbide su misura, campo che può
essere vitalizzato dall’introduzione dei materiali in
silicone-idrogel e dalle tecnologie wave-front per la
correzione del cheratocono e delle aberrazioni corneali. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda sulla
manutenzione delle lenti a contatto e la compliance del
paziente.
Oltre trenta aziende attive nel campo delle lenti a contatto specialistiche hanno partecipato come sponsor,
con stand espositivi e corsi pratici, durante i quali i
partecipanti hanno potuto assistere ad applicazioni
in diretta, sotto la guida di esperti. Questo tipo di comunicazione, affiancato alle presentazioni scientifiche,
permette ai professionisti di mettere le mani sulle novità più promettenti che si affacciano sul mercato e di
fruire di un aggiornamento che trova immediata applicazione nella pratica clinica.
La delegazione italiana, composta da una ventina di
partecipanti, si è distinta oltre che in termini numerici,
anche per la partecipazione attiva alle sessioni scientifiche. Tre i lavori che hanno partecipato alla Poster
Competition: Antonella Vecchies, di Trieste, ha presentato uno studio sulla valutazione della funzionalità
visiva mediante tecniche elettrofunzionali nei neonati
con elevata anisometropia miopica corretta con occhiali e lenti a contatto; Antonio Calossi, di Certaldo,
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2009, vol. XI, n. 1
In questi casi è consigliabile utilizzare la terminologia tecnica: “Questo è, come senz’altro sa, chiamato ... Il sistema moderno per gestire questa situazione è ... che è molto meglio rispetto
al sistema precedente quando si tratta di ... ma non va bene nel
caso...”. È importante evitare di apparire come un insegnante, non divagare dallo scopo della comunicazione, dalla vendita, dall’esame visivo ... Se si nota un reale interesse
fornire una breve spiegazione su un dato strumento (cosa
misura, perché è necessario) prima di utilizzarlo.
Il cliente vuole essere coinvolto nel processo decisionale:
è consigliabile lasciare che sia lui a tirare le somme della
decisione. “L’alternativa A) presenta i seguenti vantaggi…
e svantaggi... (le vostre esigenze e desideri)… l’alternativa B
presenta meno vantaggi rispetto ad A per quanto riguarda un
determinato aspetto, ma maggiori vantaggi per..., ma ciò non è
importante per le sue necessità. Quale alternativa preferisce, la
A) o la B)?”.
Il cliente “anziano”
I clienti di una certa età spesso non sentono o non comprendono completamente ciò che viene detto. Per una
gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante:
• utilizzare una pronuncia chiara
• frasi brevi con piccole pause tra una e l’altra
• alzare il volume della voce
• utilizzare non solo il linguaggio ma anche le immagini
• fare attenzione al linguaggio del corpo (nostro e quello
del cliente)
• evitate di menzionare l’età, se non è necessario
• ricordare che il tempo di concentrazione nell’anziano
è spesso più breve
• procedere con l’esame a ritmo costante, svolgendo
solo i test necessari, appropriati all’età
• utilizzare la griglia di Amsler e non servirsi dello stereotest, se non è stato trovato alcun segno di eteroforia
negli ultimi 30 anni. I clienti miopi più anziani si saranno sottoposti a visite oculistiche per oltre 50 anni,
quindi è meglio descrivere loro sommariamente i nuovi
strumenti e quali strumenti del passato sostituiscono.
È importante non dimenticare che molti clienti anziani
sono spesso soli, dispongono di molto tempo e potrebbero cercare qualcosa di più della semplice correzione
visiva, vale a dire qualcuno che li ascolti. Tendono ad
essere loquaci (vedere sopra). Attenzione agli stereotipi!
Prendeteli per come sono.
Date loro appuntamento in orari poco affollati, non c’è
bisogno che vengano alle 17.00, nel tardo pomeriggio.
È possibile che alcuni di questi clienti abbiano problemi
molto seri agli occhi, ma non lo diranno subito, se si
tratta di un primo incontro, ma si affidano totalmente
al professionista. In questo caso può essere opportuno
chiedere: “Sa già che la migliore visione ottenibile nell’occhio
sinistro è inferiore al normale? Sa da quanto tempo è così e
perché? Che cosa le ha detto il suo (precedente) optometrista,
oftalmologo, ottico? Fa uso di farmaci per curare questa condizione? Quali sono? Come si è sviluppata dall’ultimo test?
Quale prognosi le è stata fatta la volta precedente?”
Quindi proseguire con la visita.
ARTICO L O
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria
Global Specialty
Lens Symposium
Laura Boccardo
Optometrista FAILAC
Clienti diversamente abili
Tra questi includiamo sordi, muti, sordomuti, persone con la sindrome di Down, persone colpite da poliomielite, che hanno subito un trauma, persone fortemente sovrappeso (non c’è spazio dietro al tavolo con la
lampada a fessura), ma anche coloro che non comprendono la lingua (turisti, immigrati...).
In questi casi la creatività aiuta! È importante trattare
questi clienti come tutti gli altri pazienti ‘ordinari’,
tenendo in considerazione l’handicap, ma evitando di
menzionarlo spesso (vedi anche il cliente “anziano”). In
caso di problema: illustrarlo, spiegare che cosa si vuole
o si deve fare e perché. Coinvolgere il cliente chiedendo il suo supporto nel raggiungimento dell’obiettivo:
nonostante l’handicap spesso questi clienti affrontano
i problemi con grande forza di volontà dando un supporto concreto.
Riepilogo
La comunicazione può contribuire in maniera significativa al successo della attività:
• direttamente con vantaggi in efficienza ed efficacia,
attraverso un comportamento diverso da quello dei
competitors
• indirettamente, grazie al miglioramento della soddisfazione dei clienti, alla fiducia acquisita nel lavorare al
meglio con tutti i tipi di clienti, (e con i dipendenti e i
colleghi), personalizzando la gestione e la relazione.
La consapevolezza ed un approccio consapevole alla
comunicazione, una buona comprensione e gestione del
proprio stile, del proprio comportamento e delle proprie preferenze rappresentano i migliori strumenti per
ottimizzare i risultati.
Comprendere i meccanismi generali e le regole della
comunicazione, abituarsi all’’analisi retrospettiva delle
situazioni gestite, produce apprendimento e conoscenza. Rianalizzare i casi di successo e anche gli insuccessi
permette di capitalizzare le esperienze per il futuro e
contribuisce a migliorare continuamente.
Divertirsi a comunicare con gli altri! Farlo spesso e riflettere sull’accaduto, per migliorarsi, porta al successo!!
Figura 1
Il Bally’s Hotel and Casino, sede del Global Specialty Lens
Symposium
Figura 2
Foto di gruppo per la delegazione italiana
Dal 15 al 18 gennaio si è svolto a Las Vegas il Global
Specialty Lens Symposium, un congresso mondiale interamente dedicato alla contattologia specialistica. Il
convegno si è tenuto presso il Bally’s Hotel and Casino
e, come i precedenti Global Orthokeratology Symposium e Global Keratoconus Congress, è stato organizzato da Contact Lens Spectrum e l’Health Care Conference Group. Oltre 320 iscritti, provenienti da ventotto
diversi paesi, hanno partecipato ai quattro intensi giorni di convegno, durante i quali esperti da tutto il mondo hanno presentato oltre ottanta relazioni e seminari
e 33 poster scientifici. Il programma scientifico è stato
organizzato da Jason Nichols, Craig Norman, Patrick
Caroline, Eef van der Worp e Edward Bennett.
I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con una sessione dedicata all’impiego delle lenti a contatto nei
bambini, dai neonati fino agli adolescenti, seguita da
una serie di relazioni sul controllo della progressione
miopica e sull’ortocheratologia. Il venerdì invece è stato in gran parte dedicato alle applicazioni su cheratocono e cornee irregolari, con un’attenzione particolare
all’impiego di lenti ibride e RGP di grande diametro:
corneo-sclerali, minisclerali e sclerali. Il sabato è stata
la volta della presbiopia e la sua correzione con lenti
morbide, ibride, rigide, bifocali o multifocali. La domenica si è aperta con una sessione dedicata alla pre-
scrizione di lenti morbide su misura, campo che può
essere vitalizzato dall’introduzione dei materiali in
silicone-idrogel e dalle tecnologie wave-front per la
correzione del cheratocono e delle aberrazioni corneali. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda sulla
manutenzione delle lenti a contatto e la compliance del
paziente.
Oltre trenta aziende attive nel campo delle lenti a contatto specialistiche hanno partecipato come sponsor,
con stand espositivi e corsi pratici, durante i quali i
partecipanti hanno potuto assistere ad applicazioni
in diretta, sotto la guida di esperti. Questo tipo di comunicazione, affiancato alle presentazioni scientifiche,
permette ai professionisti di mettere le mani sulle novità più promettenti che si affacciano sul mercato e di
fruire di un aggiornamento che trova immediata applicazione nella pratica clinica.
La delegazione italiana, composta da una ventina di
partecipanti, si è distinta oltre che in termini numerici,
anche per la partecipazione attiva alle sessioni scientifiche. Tre i lavori che hanno partecipato alla Poster
Competition: Antonella Vecchies, di Trieste, ha presentato uno studio sulla valutazione della funzionalità
visiva mediante tecniche elettrofunzionali nei neonati
con elevata anisometropia miopica corretta con occhiali e lenti a contatto; Antonio Calossi, di Certaldo,
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2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
IMMAGINI PER LAC
Obiettivo puntato sulla contattologia
Global Specialty Lens Symposium
a cura di
Marica Lava
Ferma l’immagine sul tuo caso clinico e inviaci le tue foto migliori.
CIBA Vision vuole dare la possibilità ai suoi lettori di essere attivamente presenti all’interno
delle pagine della rivista LAC, tramite un’iniziativa che mira a coinvolgerli da protagonisti:
inviando a CIBA Vision le vostre foto più interessanti o significative sul tema “Obiettivo
puntato sulla contattologia”.
Figura 3
Antonella Vecchies con il suo poster
Figura 5
Edward Bennet consegna a Giancarlo Montani il premio come
terzo classificato della Poster Competition
pia mediante lenti a contatto ed ha presentato i risultati di uno studio sugli effetti delle varie addizioni
di una lente multifocale asferica, sulla sensibilità al
contrasto binoculare e la stereoacuità. Inoltre Montani ha moderato la sessione sul trattamento dell’astigmatismo e di altri errori refrattivi e condizioni oculari
con lenti morbide custom.
L’organizzazione intende rinnovare l’appuntamento
con il Global Specialty Lens Symposium anche per il
prossimo anno, dal 28 al 31 gennaio 2010, nella stessa
sede a Las Vegas.
Le foto, relative a lenti a contatto o alla superficie oculare anteriore, dovranno essere a colori e accompagnate
da un breve titolo descrittivo, di circa dieci parole, e da
un testo esplicativo del caso clinico (case history), di circa 100 parole, che illustri il pregresso del caso, l’azione
da parte del professionista/contattologo, e che includa
i commenti successivi all’intervento. Il testo può essere
accompagnato da eventuale bibliografia.
Le foto saranno sottoposte al giudizio del comitato
scientifico di LAC, che provvederà a comunicare agli
interessati l’esito positivo della valutazione e la conseguente pubblicazione, in presenza dei requisiti sotto
indicati. I casi clinici ritenuti più interessanti saranno
pubblicati all’interno della rivista LAC.
• È obbligo di ciascun interessato garantire che il materiale fotografico inviato a CIBA Vision e che ritrae persone fisiche, sia stato riprodotto previo consenso delle
stesse, che devono essere altresì informate in merito
alla successiva destinazione ed utilizzo del materiale.
• Coloro che inviano le fotografie a CIBA Vision,
nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione
sulla rivista LAC), dichiarano implicitamente di essere
Per l’invio del materiale, CIBA Vision chiede di osservare quanto segue:
Figura 4
La relazione di Antonio Calossi
docente di contattologia nel corso di Laurea in Ottica
e Optometria dell’Università di Torino, ha descritto
l’impiego di materiali iper-gas-permeabili morbidi e
rigidi nelle applicazioni piggyback; Giancarlo Montani, docente di contattologia nel corso di Laura in Ottica
e Optometria dell’Università del Salento, ha presentato i risultati di uno studio sull’impiego di sostituti
lacrimali nell’acquisizione della topografia corneale.
Questo lavoro ha ricevuto il premio come terzo classificato nella Poster Competition. Per quanto riguarda
gli interventi dal palco, Antonio Calossi ha presentato
una relazione sull’impiego di lenti a contatto esacurve
a geometria inversa nel trattamento del cheratocono e
delle ectasie corneali. Giancarlo Montani ha partecipato alla sessione dedicata alla correzione della presbio-
• I professionisti/contattologi che invieranno le fotografie dovranno riportare i loro dati anagrafici completi: nome, cognome, qualifica, indirizzo di posta,
numero di telefono, indirizzo e-mail, oltre al consenso
al trattamento dei dati unicamente da parte di CIBA
Vision e ai soli fini della presente iniziativa.
Sarà d’obbligo, altresì, inviare una liberatoria che autorizzi l’utilizzo dell’immagine, sottoscritta dal soggetto
fotografato, al numero di Fax 041-5939496.
A tale proposito, ricordiamo a coloro che inviano materiale relativo a soggetti di età inferiore ai 18 anni, che
dovranno allegare la liberatoria all’utilizzo dell’immagine del minore, sottoscritta dai genitori.
In mancanza di tali documenti le fotografie non saranno prese in considerazione.
• Non saranno comunque ammesse fotografie il cui
contenuto violi la normativa vigente, o che siano offensive e/o lesive del pubblico pudore.
Si ringrazia CSO S.r.l. per la gentile concessione all’utilizzo dell’immagine
26
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2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
Comunicazione una necessità e un fattore di successo
nella pratica optometria
Helmer Schweizer
Optometrista, Embrach, Svizzera
VDC, BCLA, FIACLE, SBAO, WVAO; BBA/GSBA; Cand. MBA/GSBA
Apparso per la prima volta su Die Kontaktlinse (01.02.2007). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile
concessione a tradurre e pubblicare l’articolo.
PAROLE CHIAVE
Comunicazione, livelli di comunicazione, comunicazione
verbale, comunicazione non verbale, intelligenza emotiva,
contenuti effettivi, chiamata all’azione, relazione, auto
rivelazione, comunicazione faccia a faccia, comportamento,
domande aperte, domande chiuse, percezione
Seconda parte
Personalità di alcuni clienti
Nella parte seguente osserveremo alcune personalità tipiche dei clienti:
• Il cliente “problematico“
• Il cliente “silenzioso/tranquillo“
• Il cliente “loquace“
• Il cliente “nervoso“
• Il cliente “aggressivo / arrabbiato“
• Il cliente “che sa tutto”
• Il cliente “anziano”
• Clienti diversamente abili
Tra quelli non menzionati vi possono essere altri tipi di
clienti come questi:
• Il cliente “maldisposto“
• Il cliente “dalla visione scarsa”
• Il cliente “alcolista/tossicodipendente”
• Il cliente “psicotico”
Il cliente “problematico“
Gli americani chiamano questo cliente anche “a pain in the
neck” (PITN), ovvero una spina nel fianco. Questo cliente
fa molte domande non necessarie, ha sempre qualcosa di
cui lamentarsi, non è mai soddisfatto ed è il tipo di cliente che lasceremmo volentieri alla concorrenza. Si deve
quindi lasciare una nota sul registro o sul file relativo al
paziente? In questo modo si ottiene di far conoscere ai
colleghi il carattere potenziale, ma allo stesso tempo li
questo li può condizionare. Inoltre, le leggi a protezione
dei dati personali potrebbero costringere a consegnare i
registri e a spiegare il significato degli acronimi. Di conseguenza, è meglio non farlo.
Ecco cosa potrebbe accadere: il cliente noto (e non tanto
amato) entra nel negozio.
Tutti i commessi che lo conoscono si allontanano, e
rimane solo il novellino del negozio a cercare di sbrigare la situazione.
E, indovinate un po’? Non ha nessun problema!
Entrambi si trovano bene insieme, il cliente esce in poco
tempo e soddisfatto!
Com’è potuto accadere?
È successo perché il novellino non era stato informato,
aveva un atteggiamento aperto, ha sfoderato il sorriso e
ha continuato a sorridere mentre serviva il cliente, ha ascoltato, non è mai stato sulla difensiva...
Può essere una buona idea interrogarsi sui motivi, sulle
cause di tale comportamento da parte di questa tipologia
di cliente. Le cause possono essere diverse: insicurezza,
bisogno di apprezzamento, ecc...
È importante non interpretare il comportamento poco
gentile come un attacco personale. Si deve rimanere concentrati sui fatti e cercare una soluzione, quindi:
• utilizzare le domande chiuse.
(Le domande chiuse sono quelle alle quali si può rispondere solo con un si o con un no. Le domande aperte iniziano o includono parole come “cosa, quando, dove,
come” e richiedono una risposta articolata in più parole).
Facendo ciò, si prende il controllo della comunicazione, la
si guida, si eliminano le emozioni.
• evitare discussioni con i clienti. Se necessario, respingere una richiesta ingiustificata, utilizzando gentilezza,
argomentando e proponendo alternative
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2009, vol. XI, n. 1
ARTICO L O
IMMAGINI PER LAC
Obiettivo puntato sulla contattologia
Global Specialty Lens Symposium
a cura di
Marica Lava
Ferma l’immagine sul tuo caso clinico e inviaci le tue foto migliori.
CIBA Vision vuole dare la possibilità ai suoi lettori di essere attivamente presenti all’interno
delle pagine della rivista LAC, tramite un’iniziativa che mira a coinvolgerli da protagonisti:
inviando a CIBA Vision le vostre foto più interessanti o significative sul tema “Obiettivo
puntato sulla contattologia”.
Figura 3
Antonella Vecchies con il suo poster
Figura 5
Edward Bennet consegna a Giancarlo Montani il premio come
terzo classificato della Poster Competition
pia mediante lenti a contatto ed ha presentato i risultati di uno studio sugli effetti delle varie addizioni
di una lente multifocale asferica, sulla sensibilità al
contrasto binoculare e la stereoacuità. Inoltre Montani ha moderato la sessione sul trattamento dell’astigmatismo e di altri errori refrattivi e condizioni oculari
con lenti morbide custom.
L’organizzazione intende rinnovare l’appuntamento
con il Global Specialty Lens Symposium anche per il
prossimo anno, dal 28 al 31 gennaio 2010, nella stessa
sede a Las Vegas.
Le foto, relative a lenti a contatto o alla superficie oculare anteriore, dovranno essere a colori e accompagnate
da un breve titolo descrittivo, di circa dieci parole, e da
un testo esplicativo del caso clinico (case history), di circa 100 parole, che illustri il pregresso del caso, l’azione
da parte del professionista/contattologo, e che includa
i commenti successivi all’intervento. Il testo può essere
accompagnato da eventuale bibliografia.
Le foto saranno sottoposte al giudizio del comitato
scientifico di LAC, che provvederà a comunicare agli
interessati l’esito positivo della valutazione e la conseguente pubblicazione, in presenza dei requisiti sotto
indicati. I casi clinici ritenuti più interessanti saranno
pubblicati all’interno della rivista LAC.
• È obbligo di ciascun interessato garantire che il materiale fotografico inviato a CIBA Vision e che ritrae persone fisiche, sia stato riprodotto previo consenso delle
stesse, che devono essere altresì informate in merito
alla successiva destinazione ed utilizzo del materiale.
• Coloro che inviano le fotografie a CIBA Vision,
nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione
sulla rivista LAC), dichiarano implicitamente di essere
Per l’invio del materiale, CIBA Vision chiede di osservare quanto segue:
Figura 4
La relazione di Antonio Calossi
docente di contattologia nel corso di Laurea in Ottica
e Optometria dell’Università di Torino, ha descritto
l’impiego di materiali iper-gas-permeabili morbidi e
rigidi nelle applicazioni piggyback; Giancarlo Montani, docente di contattologia nel corso di Laura in Ottica
e Optometria dell’Università del Salento, ha presentato i risultati di uno studio sull’impiego di sostituti
lacrimali nell’acquisizione della topografia corneale.
Questo lavoro ha ricevuto il premio come terzo classificato nella Poster Competition. Per quanto riguarda
gli interventi dal palco, Antonio Calossi ha presentato
una relazione sull’impiego di lenti a contatto esacurve
a geometria inversa nel trattamento del cheratocono e
delle ectasie corneali. Giancarlo Montani ha partecipato alla sessione dedicata alla correzione della presbio-
• I professionisti/contattologi che invieranno le fotografie dovranno riportare i loro dati anagrafici completi: nome, cognome, qualifica, indirizzo di posta,
numero di telefono, indirizzo e-mail, oltre al consenso
al trattamento dei dati unicamente da parte di CIBA
Vision e ai soli fini della presente iniziativa.
Sarà d’obbligo, altresì, inviare una liberatoria che autorizzi l’utilizzo dell’immagine, sottoscritta dal soggetto
fotografato, al numero di Fax 041-5939496.
A tale proposito, ricordiamo a coloro che inviano materiale relativo a soggetti di età inferiore ai 18 anni, che
dovranno allegare la liberatoria all’utilizzo dell’immagine del minore, sottoscritta dai genitori.
In mancanza di tali documenti le fotografie non saranno prese in considerazione.
• Non saranno comunque ammesse fotografie il cui
contenuto violi la normativa vigente, o che siano offensive e/o lesive del pubblico pudore.
Si ringrazia CSO S.r.l. per la gentile concessione all’utilizzo dell’immagine
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2009, vol. XI, n. 1
NEWS
L’Italia premiata
alla Poster Competition del BCLA 2009
Immagini per Lac Obiettivo puntato sulla contattologia
• Le foto potranno essere inviate a mezzo del servizio
postale su apposito supporto digitale al seguente indirizzo:
CIBA VISION Srl
Via E. Mattei 11
30020 Marcon (VE)
Immagini per LAC:
Obiettivo puntato sulla Contattologia.
oppure via email al seguente indirizzo:
[email protected]
Specificando nell’oggetto “Obiettivo puntato sulla
Contattologia”
• I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la
pubblicazione contemporaneamente ad altri giornali.
• I materiali inviati non saranno restituiti.
• CIBA Vision è esentata da ogni responsabilità nei
confronti dei partecipanti per la perdita o distruzione
del materiale inviato.
Dal 28 al 31 maggio 2009 si è tenuto a Manchester, in
Inghilterra, il 33° Congresso della British Contact Lens
Association (BCLA). Durante le quattro giornate di
convegno oltre mille delegati da tutto il mondo hanno
seguito le conferenze tenute dai maggiori esperti internazionali nel campo delle lenti a contatto. Come ogni
anno, oltre le relazioni in plenaria ed ai corsi monotematici, il programma del congresso prevedeva una
sessione di poster scientifici. Dopo una selezione preliminare del comitato scientifico, sono stati ammessi alla
Poster Competition sessantacinque lavori di ricerca,
provenienti da quattro continenti. L’Italia era presente
con due lavori: Mauro Frisani e Antonio Calossi, del
Corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università
di Torino, hanno presentato uno studio sullo spessore
della cornea e dei suoi substrati con la metodologia
OCT; Fabrizio Zeri del Corso di Laurea in Ottica e Op-
tometria dell’Università di Roma insieme a tre colleghi spagnoli, ha svolto un’indagine sulle motivazioni
all’uso delle lenti a contatto tra gli adolescenti a confronto con le opinioni dei genitori. Al lavoro di Frisani e Calossi è stato assegnato il secondo premio della
Poster Competition. La loro ricerca ha permesso di definire l’intervallo di normalità dello spessore dell’epitelio corneale, dello strato di Bowman e dello stroma
con una metodologia di analisi dei substrati corneali in
vivo, attraverso la tomografia a coerenza ottica Fourier
Domain (FD-OCT). La qualità dei lavori presentati e
l’autorevolezza degli autori, provenienti dai maggiori
centri di ricerca ed università di tutto il mondo, hanno reso ancora più entusiasmante la premiazione degli
Italiani, confermando per il secondo anno consecutivo
la qualità del lavoro svolto nelle facoltà di Optometria
del nostro paese.
legittimi proprietari del materiale inviato, di avere in
ogni caso la titolarità esclusiva dei diritti d’autore (sulla
paternità dell’opera) e di utilizzazione economica relativi alle fotografie inviate. Conseguentemente a ciò, CIBA
Vision deve ritenersi manlevata da ogni responsabilità
civile e/o penale, e da qualsiasi pretesa o rivendicazione posta in essere da terzi, relativa alla proprietà delle
fotografie e ai relativi diritti immateriali.
• I professionisti/contattologi che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa
(pubblicazione sulla rivista LAC), autorizzano implicitamente CIBA Vision ad utilizzare e a riprodurre, con
qualsiasi mezzo e in qualsiasi modalità, il materiale
fotografico inviato per la pubblicazione sulla rivista
LAC, nonché nell’ambito di successive iniziative promozionali afferenti le future edizioni di LAC.
• Il materiale fotografico potrà quindi essere utilizzato,
per i fini sopra riportati, in ogni momento e senza necessità di ulteriore avvertimento dell’autore. Detta autorizzazione è concessa a CIBA Vision a titolo gratuito.
• Le foto dovranno essere fornite in formato digitale,
tramite e-mail, con una risoluzione minima di 1280 x
1024 a 300 DPI.
Figura 1
Sarah Janikoun, presidente del BCLA, insieme a Frisani e Calossi durante la premiazione
28
29
2009, vol. XI, n. 1
NEWS
L’Italia premiata
alla Poster Competition del BCLA 2009
Immagini per Lac Obiettivo puntato sulla contattologia
• Le foto potranno essere inviate a mezzo del servizio
postale su apposito supporto digitale al seguente indirizzo:
CIBA VISION Srl
Via E. Mattei 11
30020 Marcon (VE)
Immagini per LAC:
Obiettivo puntato sulla Contattologia.
oppure via email al seguente indirizzo:
[email protected]
Specificando nell’oggetto “Obiettivo puntato sulla
Contattologia”
• I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la
pubblicazione contemporaneamente ad altri giornali.
• I materiali inviati non saranno restituiti.
• CIBA Vision è esentata da ogni responsabilità nei
confronti dei partecipanti per la perdita o distruzione
del materiale inviato.
Dal 28 al 31 maggio 2009 si è tenuto a Manchester, in
Inghilterra, il 33° Congresso della British Contact Lens
Association (BCLA). Durante le quattro giornate di
convegno oltre mille delegati da tutto il mondo hanno
seguito le conferenze tenute dai maggiori esperti internazionali nel campo delle lenti a contatto. Come ogni
anno, oltre le relazioni in plenaria ed ai corsi monotematici, il programma del congresso prevedeva una
sessione di poster scientifici. Dopo una selezione preliminare del comitato scientifico, sono stati ammessi alla
Poster Competition sessantacinque lavori di ricerca,
provenienti da quattro continenti. L’Italia era presente
con due lavori: Mauro Frisani e Antonio Calossi, del
Corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università
di Torino, hanno presentato uno studio sullo spessore
della cornea e dei suoi substrati con la metodologia
OCT; Fabrizio Zeri del Corso di Laurea in Ottica e Op-
tometria dell’Università di Roma insieme a tre colleghi spagnoli, ha svolto un’indagine sulle motivazioni
all’uso delle lenti a contatto tra gli adolescenti a confronto con le opinioni dei genitori. Al lavoro di Frisani e Calossi è stato assegnato il secondo premio della
Poster Competition. La loro ricerca ha permesso di definire l’intervallo di normalità dello spessore dell’epitelio corneale, dello strato di Bowman e dello stroma
con una metodologia di analisi dei substrati corneali in
vivo, attraverso la tomografia a coerenza ottica Fourier
Domain (FD-OCT). La qualità dei lavori presentati e
l’autorevolezza degli autori, provenienti dai maggiori
centri di ricerca ed università di tutto il mondo, hanno reso ancora più entusiasmante la premiazione degli
Italiani, confermando per il secondo anno consecutivo
la qualità del lavoro svolto nelle facoltà di Optometria
del nostro paese.
legittimi proprietari del materiale inviato, di avere in
ogni caso la titolarità esclusiva dei diritti d’autore (sulla
paternità dell’opera) e di utilizzazione economica relativi alle fotografie inviate. Conseguentemente a ciò, CIBA
Vision deve ritenersi manlevata da ogni responsabilità
civile e/o penale, e da qualsiasi pretesa o rivendicazione posta in essere da terzi, relativa alla proprietà delle
fotografie e ai relativi diritti immateriali.
• I professionisti/contattologi che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa
(pubblicazione sulla rivista LAC), autorizzano implicitamente CIBA Vision ad utilizzare e a riprodurre, con
qualsiasi mezzo e in qualsiasi modalità, il materiale
fotografico inviato per la pubblicazione sulla rivista
LAC, nonché nell’ambito di successive iniziative promozionali afferenti le future edizioni di LAC.
• Il materiale fotografico potrà quindi essere utilizzato,
per i fini sopra riportati, in ogni momento e senza necessità di ulteriore avvertimento dell’autore. Detta autorizzazione è concessa a CIBA Vision a titolo gratuito.
• Le foto dovranno essere fornite in formato digitale,
tramite e-mail, con una risoluzione minima di 1280 x
1024 a 300 DPI.
Figura 1
Sarah Janikoun, presidente del BCLA, insieme a Frisani e Calossi durante la premiazione
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2009, vol. XI, n. 1
IN LIBRERIA
Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto
a cura di
a cura di
Laura Boccardo
Laura Boccardo
Migliorare la sicurezza del porto
permanente nei bambini
Il ricorso alle lenti a contatto come
modalità correttiva in età pediatrica
o infantile può essere vantaggioso
per lo sviluppo del sistema visivo
rispetto alla compensazione con occhiali, soprattutto nei casi di ametropie elevate ed anisometropie.
Purtroppo i piccoli portatori di lenti a contatto rendono spesso difficoltosa o impossibile l’applicazione
nel periodo di veglia, costringendo
alla scelta del porto permanente.
In questi casi l’applicatore può
coinvolgere i genitori, insegnando
loro ad inserire e rimuovere le lenti
a contatto durante il sonno del bambino. Il momento migliore è quello
della fase iniziale del sonno, entro
la prima ora. In questo periodo di
tempo il genitore ha il compito di
togliere la lente per la pulizia e di
riapplicarla.
La sicurezza dell’applicazione può
essere migliorata provvedendo alla
pulizia e disinfezione quotidiane
delle lenti a contatto. A questo scopo si possono utilizzare due lenti
con identiche caratteristiche, da
portare per un giorno ed una notte
a rotazione. Una delle due lenti è
pulita con detergente e conservata
in soluzione disinfettante durante
le 24 ore in cui l’altra è applicata.
Alla sera, quando il bambino dorme, il genitore toglie la lente in
uso e applica la lente pulita, provvedendo alla manutenzione della
lente appena tolta. Tale utilizzo è
compatibile con i tempi di immersione minimi di 6 ore indicati per
alcuni sistemi di disinfezione al perossido o consente di aumentare il
tempo di permanenza della lente
a contatto nelle soluzioni multiuso garantendo il completamento
dell’azione disinfettante. Il porto
permanente determina l’aumento
del rischio di cheratiti rispetto al
porto diurno. Inoltre nel bambino
rispetto all’adulto, i fattori allergizzanti sono più numerosi e le manifestazioni allergiche più frequenti.
L’incidenza di questi eventi avversi
è legata alla quantità d’uso e alla
presenza di depositi e può quindi
essere limitata utilizzando lenti più
pulite. Infine la difficoltà di comunicazione del piccolo paziente impone un regime di controlli e di attenzione particolari.
Carlo Falleni
È primavera
L’arrivo della primavera segna per
molte persone, ogni anno sempre
di più, l’inizio delle allergie stagionali. Durante questi periodi l’uso
delle lenti a contatto può essere oggettivamente difficile, ma qualche
strategia può rendere la vita più facile ai pazienti allergici. Sollecitate
queste persone a rivolgersi ad uno
specialista per inquadrare bene il
loro problema e seguire una terapia
adatta che riduca il più possibile i
sintomi, spiegate loro che bisogna
evitare in tutti i modi di sfregarsi
e stropicciare gli occhi, consigliate
loro l’uso di ampi occhiali da sole
che riparino gli occhi dall’aria, tranquillizzateli sul fatto che le lenti a
contatto non sono esse stesse causa
di allergia.
Aiutateli a studiare un programma di uso delle lenti più limitato
rispetto al resto dell’anno, ma che
permetta loro comunque di mettere
le lenti a contatto per lo sport e per
le occasioni speciali, per esempio
matrimoni e cerimonie. Consigliate per questo periodo l’uso di lenti
giornaliere che evitano l’accumularsi di allergeni sulla superficie
della lente e sono particolarmente
adatte ad un uso più saltuario.
Passato il periodo critico, sarà facile tornare con serenità all’uso delle
loro lenti abituali.
L.B.
Prevenire rotture e strappi delle
lenti
Quando un paziente riferisce di aver
rotto una lente, noi gli suggeriamo i
seguenti accorgimenti:
• Umettare le lenti prima di toglierle
• Rovesciare le lenti fuori dal contenitore, invece di prenderle con
il dito
• Usare l’anulare per strofinare le
lenti più delicatamente
• Agitare i blister prima
Nina Cox, OD Richmond, VA
CLToday, 25 gennaio 2009
Avete un piccolo trucco o qualsiasi
suggerimento che possa risolvere i
problemi più comuni che si incontrano nella pratica contattologica di
tutti i giorni? Avete piacere di condividerlo con i colleghi? Inviate i vostri
Tips&Tricks alla redazione di LAC.
Rolando De Pascale
Editrice CambiaMenti, 2007
Formato: mm 150 x 210 (A5)
Veste Editoriale: brossura cucita
Pagine: 241
124 figure disegnate dall’autore
Lingua italiana
Segnaliamo un libro di lenti a contatto in lingua italiana, scritto da un collega che da quattro decenni dedica
alla ricerca, all’insegnamento e alla
pratica della contattologia e dell’optometria sia all’interno di scuole di
formazione, sia nella libera professione. Rolando De Pascale, entra nel
1969 come ricercatore all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, dove si
è formato come allievo del professor
Vasco Ronchi e della sua «scuola storica». Partendo dall’esperienza diretta dell’autore, “Introduzione alla
ricettazione delle lenti a contatto” si
concentra sugli aspetti strettamente
pratici che portano ad una corretta
prescrizione delle lenti a contatto, sia
rigide, sia morbide. Di fronte ad un
mercato sempre più orientato verso
un prodotto standardizzato, De Pascale propone una concezione opposta, che tende ad adattare ad ogni
occhio la sua lente a contatto, rigida
o morbida che sia.
Il libro si apre con un’ampia sessione dedicata alle lenti rigide gas-permeabili: concetti generali sull’adattamento delle lenti RGP, diametro
della zona ottica utile, importanza
del valore diottrico dell’ametropia
da correggere, tolleranze costruttive,
classificazione dei vari tipi di lenti
RGP in base alla geometria, parametri geometrici interni e le filosofie
applicative delle lenti rigide coassiali
(bicurve, tricurve e policurve) e tangenziali, applicazioni in caso di elevata toricità corneale, cheratocono e
afachia, lenti prismatiche e asferiche,
ritocco delle lenti rigide, procedura
di adattamento, gestione dei sintomi
e dei problemi di adattamento, materiali gas-permeabili.
Per quanto riguarda le lenti morbide in idrogel, dopo un’introduzione
sulle caratteristiche dei materiali e le
tecniche produttive, vengono trattati
i criteri di valutazione dell’adattamento, la correzione dell’astigmatismo con lenti toriche e particolari utilizzazioni delle lenti morbide, come
le lenti composte (piggyback o ibride), le lenti cosmetiche, per bendaggio terapeutico, per occlusione e per
la tonometria senza anestesia. I capitoli conclusivi sono dedicati alla contattologia pediatrica, alla correzione
de soggetto presbite e all’impiego di
lenti a geometria inversa per l’orto-
RUBRICA
TIPS
& TRICKS
cheratologia. Il libro termina con un
breve compendio di anatomia e fisiologia del segmento anteriore, delle
palpebre e dell’apparato lacrimale
ad uso del contattologo.
L’impostazione del testo è estremamente didattica, le immagini sono
molto schematiche e gli argomenti vengono svolti passo a passo, in
modo da permetterne la comprensione anche a chi, come gli studenti,
non ha già sviluppato una propria
esperienza pratica. Pur trattando un
aspetto molto specifico delle lenti a
contatto e senza avere la pretesa di
sostituirsi a testi più ampi e omnicomprensivi, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” può
contribuire a rispondere all’esigenza
di una corretta didattica in contattologia, che sta crescendo, anche grazie
al fiorire dei Corsi di Laurea in Ottica
e Optometria.
Edizioni CambiaMenti
Via Armando Quadri, 9
40125 Bologna
Tel.051 522440
Fax 051 553857
www.cambiamenti.com
[email protected]
30
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2009, vol. XI, n. 1
IN LIBRERIA
Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto
a cura di
a cura di
Laura Boccardo
Laura Boccardo
Migliorare la sicurezza del porto
permanente nei bambini
Il ricorso alle lenti a contatto come
modalità correttiva in età pediatrica
o infantile può essere vantaggioso
per lo sviluppo del sistema visivo
rispetto alla compensazione con occhiali, soprattutto nei casi di ametropie elevate ed anisometropie.
Purtroppo i piccoli portatori di lenti a contatto rendono spesso difficoltosa o impossibile l’applicazione
nel periodo di veglia, costringendo
alla scelta del porto permanente.
In questi casi l’applicatore può
coinvolgere i genitori, insegnando
loro ad inserire e rimuovere le lenti
a contatto durante il sonno del bambino. Il momento migliore è quello
della fase iniziale del sonno, entro
la prima ora. In questo periodo di
tempo il genitore ha il compito di
togliere la lente per la pulizia e di
riapplicarla.
La sicurezza dell’applicazione può
essere migliorata provvedendo alla
pulizia e disinfezione quotidiane
delle lenti a contatto. A questo scopo si possono utilizzare due lenti
con identiche caratteristiche, da
portare per un giorno ed una notte
a rotazione. Una delle due lenti è
pulita con detergente e conservata
in soluzione disinfettante durante
le 24 ore in cui l’altra è applicata.
Alla sera, quando il bambino dorme, il genitore toglie la lente in
uso e applica la lente pulita, provvedendo alla manutenzione della
lente appena tolta. Tale utilizzo è
compatibile con i tempi di immersione minimi di 6 ore indicati per
alcuni sistemi di disinfezione al perossido o consente di aumentare il
tempo di permanenza della lente
a contatto nelle soluzioni multiuso garantendo il completamento
dell’azione disinfettante. Il porto
permanente determina l’aumento
del rischio di cheratiti rispetto al
porto diurno. Inoltre nel bambino
rispetto all’adulto, i fattori allergizzanti sono più numerosi e le manifestazioni allergiche più frequenti.
L’incidenza di questi eventi avversi
è legata alla quantità d’uso e alla
presenza di depositi e può quindi
essere limitata utilizzando lenti più
pulite. Infine la difficoltà di comunicazione del piccolo paziente impone un regime di controlli e di attenzione particolari.
Carlo Falleni
È primavera
L’arrivo della primavera segna per
molte persone, ogni anno sempre
di più, l’inizio delle allergie stagionali. Durante questi periodi l’uso
delle lenti a contatto può essere oggettivamente difficile, ma qualche
strategia può rendere la vita più facile ai pazienti allergici. Sollecitate
queste persone a rivolgersi ad uno
specialista per inquadrare bene il
loro problema e seguire una terapia
adatta che riduca il più possibile i
sintomi, spiegate loro che bisogna
evitare in tutti i modi di sfregarsi
e stropicciare gli occhi, consigliate
loro l’uso di ampi occhiali da sole
che riparino gli occhi dall’aria, tranquillizzateli sul fatto che le lenti a
contatto non sono esse stesse causa
di allergia.
Aiutateli a studiare un programma di uso delle lenti più limitato
rispetto al resto dell’anno, ma che
permetta loro comunque di mettere
le lenti a contatto per lo sport e per
le occasioni speciali, per esempio
matrimoni e cerimonie. Consigliate per questo periodo l’uso di lenti
giornaliere che evitano l’accumularsi di allergeni sulla superficie
della lente e sono particolarmente
adatte ad un uso più saltuario.
Passato il periodo critico, sarà facile tornare con serenità all’uso delle
loro lenti abituali.
L.B.
Prevenire rotture e strappi delle
lenti
Quando un paziente riferisce di aver
rotto una lente, noi gli suggeriamo i
seguenti accorgimenti:
• Umettare le lenti prima di toglierle
• Rovesciare le lenti fuori dal contenitore, invece di prenderle con
il dito
• Usare l’anulare per strofinare le
lenti più delicatamente
• Agitare i blister prima
Nina Cox, OD Richmond, VA
CLToday, 25 gennaio 2009
Avete un piccolo trucco o qualsiasi
suggerimento che possa risolvere i
problemi più comuni che si incontrano nella pratica contattologica di
tutti i giorni? Avete piacere di condividerlo con i colleghi? Inviate i vostri
Tips&Tricks alla redazione di LAC.
Rolando De Pascale
Editrice CambiaMenti, 2007
Formato: mm 150 x 210 (A5)
Veste Editoriale: brossura cucita
Pagine: 241
124 figure disegnate dall’autore
Lingua italiana
Segnaliamo un libro di lenti a contatto in lingua italiana, scritto da un collega che da quattro decenni dedica
alla ricerca, all’insegnamento e alla
pratica della contattologia e dell’optometria sia all’interno di scuole di
formazione, sia nella libera professione. Rolando De Pascale, entra nel
1969 come ricercatore all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, dove si
è formato come allievo del professor
Vasco Ronchi e della sua «scuola storica». Partendo dall’esperienza diretta dell’autore, “Introduzione alla
ricettazione delle lenti a contatto” si
concentra sugli aspetti strettamente
pratici che portano ad una corretta
prescrizione delle lenti a contatto, sia
rigide, sia morbide. Di fronte ad un
mercato sempre più orientato verso
un prodotto standardizzato, De Pascale propone una concezione opposta, che tende ad adattare ad ogni
occhio la sua lente a contatto, rigida
o morbida che sia.
Il libro si apre con un’ampia sessione dedicata alle lenti rigide gas-permeabili: concetti generali sull’adattamento delle lenti RGP, diametro
della zona ottica utile, importanza
del valore diottrico dell’ametropia
da correggere, tolleranze costruttive,
classificazione dei vari tipi di lenti
RGP in base alla geometria, parametri geometrici interni e le filosofie
applicative delle lenti rigide coassiali
(bicurve, tricurve e policurve) e tangenziali, applicazioni in caso di elevata toricità corneale, cheratocono e
afachia, lenti prismatiche e asferiche,
ritocco delle lenti rigide, procedura
di adattamento, gestione dei sintomi
e dei problemi di adattamento, materiali gas-permeabili.
Per quanto riguarda le lenti morbide in idrogel, dopo un’introduzione
sulle caratteristiche dei materiali e le
tecniche produttive, vengono trattati
i criteri di valutazione dell’adattamento, la correzione dell’astigmatismo con lenti toriche e particolari utilizzazioni delle lenti morbide, come
le lenti composte (piggyback o ibride), le lenti cosmetiche, per bendaggio terapeutico, per occlusione e per
la tonometria senza anestesia. I capitoli conclusivi sono dedicati alla contattologia pediatrica, alla correzione
de soggetto presbite e all’impiego di
lenti a geometria inversa per l’orto-
RUBRICA
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& TRICKS
cheratologia. Il libro termina con un
breve compendio di anatomia e fisiologia del segmento anteriore, delle
palpebre e dell’apparato lacrimale
ad uso del contattologo.
L’impostazione del testo è estremamente didattica, le immagini sono
molto schematiche e gli argomenti vengono svolti passo a passo, in
modo da permetterne la comprensione anche a chi, come gli studenti,
non ha già sviluppato una propria
esperienza pratica. Pur trattando un
aspetto molto specifico delle lenti a
contatto e senza avere la pretesa di
sostituirsi a testi più ampi e omnicomprensivi, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” può
contribuire a rispondere all’esigenza
di una corretta didattica in contattologia, che sta crescendo, anche grazie
al fiorire dei Corsi di Laurea in Ottica
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2009, vol. XI, n. 1
RNOTE
UB R ICA
NOTE
PER GLI AUTORI
Lenti a contatto (lac) è una rivista il cui obiettivo è fornire ai professionisti
del settore, ricercatori e studenti, informazioni aggiornate sulle ricerche
cliniche e scientifiche nell’ambito dell’area contattologica, nella fisiologia e
patologia dell’occhio esterno.
Sono benvenuti tutti gli articoli originali a carattere clinico, di ricerca, rassegne bibliografiche, casi clinici ed editoriali che trattino argomenti legati alla contattologia. Possono anche essere pubblicate lettere attinenti lo
sviluppo professionale e la sua evoluzione, l’educazione e gli eventi del
settore.
Tutti gli articoli devono essere inviati all’attenzione di:
Marica Lava o Oscar De Bona
CIBA Vision s.r.l.
Via E. Mattei, 11, 30020 Marcon (VE)
I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la pubblicazione contemporaneamente ad altri
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anche su supporto magnetico. Dopo la revisione dei referees, l’autore corrispondente sarà informato sull’esito della revisione. Nel caso d’accettazione del lavoro presentato, farà seguito la documentazione necessaria per
la cessione dei diritti.
Dattiloscritto, dischetto e immagini originali, anche se non pubblicati, non
saranno necessariamente restituiti.
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I dattiloscritti devono pervenire su fogli A4.
Impostazione margine superiore 2,50 cm, inferiore e laterale, destro e sinistro, 2 cm.
Per il frontespizio, il sommario, il testo, i ringraziamenti, la bibliografia, le
tabelle e le didascalie delle illustrazioni utilizzare il carattere Times New
Roman corpo 12. Le pagine devono essere numerate in modo progressivo iniziando dal frontespizio. Tutti i lavori accettati per la pubblicazione
debbono pervenire anche su supporto magnetico, nei formati Macintosh e
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Frontespizio
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numero di telefono dell’autore cui fare riferimento per la corrispondenza.
Sommario
Il sommario in lingua italiana, che non deve contenere più di 130 parole,
deve essere riportato su una pagina separata. È auspicabile che l’autore
sottoponga anche un sommario più esteso, massimo 230 parole, in lingua
inglese. Entrambi devono contenere la parte centrale del tema trattato, il
metodo di lavoro, i risultati e le conclusioni.
Parole chiave
Per facilitare la schedatura degli articoli indicare da 3 a 7 parole chiave
per ogni articolo. Tali parole chiave, in lingua italiana ed inglese, debbono
seguire i relativi sommari.
Testo
Gli articoli di ricerca dovranno essere comprensivi di: introduzione, descrizione del materiale, metodo di lavoro, risultati e discussione. L’introduzione deve riportare in modo conciso gli obiettivi dello studio. Il materiale e
i metodi utilizzati devono essere descritti in dettaglio, mentre i risultati
dovrebbero essere descritti in maniera succinta. La discussione deve essere limitata all’osservazione dei dati presentati. Articoli di rassegna biblio-
32
grafica, casi clinici, descrizioni di nuovi strumenti o procedure dovrebbero
essere costituiti da: sommario, introduzione, testo e commenti.
Bibliografia
I riferimenti nel testo dovranno essere soltanto numerici e riportati con un
corpo più piccolo ad apice.
L’elenco dei riferimenti deve essere riportato in pagine separate del testo
e dovrà essere redatto secondo le modalità sotto elencate, rispettando la
punteggiatura e lo stile indicati:
Articoli di riviste
Cognome e iniziale del nome dell’autore/i, titolo dell’articolo, titolo della
rivista abbreviato secondo le norme codificate, anno, volume, prima e ultima pagina in cui appare l’articolo.
Nel caso che la numerazione delle pagine della rivista non segua un ordine annuale, accanto al numero del volume indicare, tra parentesi, anche il
numero del fascicolo.
Esempio di articolo da rivista
Simmons PA, Tomlinson A e Seal DV. The role of Psedomonas aeruginosa
biofilm in the attachment of Acanthamoeba to four types of hydrogel contact lens materials. Optom Vis Sci, 1998; 75: 860-866
Libri
Cognome e iniziale del nome dell’autore/i, titolo e sottotitolo dell’opera
con iniziali maiuscole, luogo di edizione, editore, anno, n. pagine.
Esempio di libro
Fletcher R e Still DC. Eye Examination and Refraction.
Oxford, Blackwell Science, 1998, 58-60.
Nel caso che si faccia riferimento ad un capitolo di libro:
Woodward G. Clinical applications of contact lenses. In Edwards K. e Llewellyn R. Optometry. London, Butterworth, 1988, 486-500.
Tutte le citazioni devono essere organizzate sulla base della numerazione
del testo e non secondo l’ordine alfabetico.
Illustrazioni
Per illustrazioni si intende materiale come: fotografie, disegni, grafici,
tracciati, ecc. La qualità delle immagini deve essere elevata, i disegni e i
grafici professionali. Ogni illustrazione deve essere numerata con lo stesso
numero citato nel testo. Sono accettate fotografie in bianco e nero e a colori
in formato digitale JPG o TIF.
Le immagini devono essere tutte corredate di didascalia.
Ogni immagine deve riportare le seguenti informazioni:
- titolo del lavoro
- numero della figura
- nome del primo autore e una freccia indicante la parte alta della
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Organizzazione e spedizione del supporto magnetico
È indispensabile che il file rispecchi le caratteristiche finali dell’articolo.
L’etichetta del supporto deve riportare:
- il nome dell’autore corrispondente
- un titolo dell’articolo, eventualmente ridotto
- il sistema operativo
- il formato
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Materiale aggiuntivo come tabelle, legende, bibliografia ecc. devono essere salvati su file individuali, uno per ogni categoria; particolarmente gradita è la preparazione di un file legenda.
Lenti a Contatto - Contact lenses
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Lenti a Contatto - Contact lenses
Aprile 2009, volume XI, numero 1
Nuove opportunità per i presbiti
Nina Tahhan
È qui finalmente?
È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti?
Nina Tahhan
Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia
Bill Long, Tim Giles
Comunicazione: una necessità e un fattore di successo
nella pratica optometria - Seconda parte
Helmer Schweizer
Global Specialty Lens Symposium
Laura Boccardo
Immagini per lac
Poste Italiane. Spedizione in a. p. - 70% - DC/DCI/VC nr 1- 2009
Marica Lava
undicesimoanno
con il patrocinio di
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