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Lenti a Contatto - Contact lenses undicesimo anno
Lenti a Contatto - Contact lenses Aprile 2009, volume XI, numero 1 Lenti a Contatto - Contact lenses Aprile 2009, volume XI, numero 1 Nuove opportunità per i presbiti Nina Tahhan È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nina Tahhan Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Bill Long, Tim Giles Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria - Seconda parte Helmer Schweizer Global Specialty Lens Symposium Laura Boccardo Immagini per lac Poste Italiane. Spedizione in a. p. - 70% - DC/DCI/VC nr 1- 2009 Marica Lava undicesimoanno con il patrocinio di Lenti a Contatto - Contact lenses Aprile 2009, volume XI, numero 1 Sommario Articoli Nina Tahhan Nuove opportunità per i presbiti Nina Tahhan È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Bill Long, Tim Giles Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia pag. 3 pag. 7 pag. 11 Helmer Schweizer Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria - Seconda parte Laura Boccardo Global Specialty Lens Symposium Marica Lava Immagini per lac pag. 21 pag. 25 pag. 27 Rubriche Laura Boccardo Tips & tricks ILLUMINAZIONE PARALLELEPIPEDA foto di Oscar De Bona Laura Boccardo pag. 30 In libreria pag. 31 Note per gli autori pag. 32 undicesimoanno con il patrocinio di ARTICO L O Lenti a Contatto - Contact lenses Nuove opportunità per i presbiti Aprile 2009, volume XI, numero 1 Lenti a contatto Contact lenses Codirettori scientifici L. Lupelli (Roma), N. Pescosolido (Roma) Comitato scientifico L. Boccardo (Certaldo), M. Bovey (Palermo), R. Fletcher (London), A. Fossetti (Firenze), P. Gheller (Bologna), M. Lava (Roma), S. Lorè (Roma), A. Madesani (Forte dei Marmi), S. Maffioletti (Bergamo), L. Mannucci (Padova), U. Merlin (Rovigo), M. Pastorelli (Novi Ligure), M. Rolando (Genova), A. Rossetti (Cividale del Friuli), C. Saona (Barcelona), L. Sorbara (Toronto), M. Zuppardo (Roma) Ringraziamenti Si ringraziano A.I.LAC e S.Opt.I. per la collaborazione scientifica Comitato editoriale A. Calossi (Certaldo), O. De Bona (Marcon), M. Lava (Roma), C. Masci (Roma), F. Zeri (Roma) Segreteria O. De Bona via E. Mattei, 11 - 30020 Marcon (VE) tel. 041.5939411 e-mail: [email protected] Nome della rivista LAC Direttore responsabile Marco Perini Proprietario testata BieBi Editrice Editore BieBi Editrice di Mauro Lampo Via Losana, 4 - 13900 Biella Tiratura Quadrimestrale, 32 pagine Tipografia Arti Grafiche Biellesi Via Biella, 58 - 13878 Candelo (BI) Registrazione Tribunale Biella, in data 6/5/99 al n. 487 Sped. gratuita Numeri arretrati Presso la segreteria Nina Tahhan Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. La presbiopia è uno dei più comuni errori refrattivi diagnosticati dagli ottici, ma è anche un difetto per il quale la prescrizione di lenti a contatto è molto poco diffusa. Nina Tahhan spiega le ragioni di questa tendenza e come trarre vantaggio dalle potenziali opportunità oggi disponibili. PAROLE CHIAVE presbiopia, monovisione, multifocali, approccio proattivo Siamo tutti ben consapevoli dell’aumento della longevità di generazione in generazione regalataci dai progressi della scienza medica. A metà 2007 l’età media nel Regno Unito era 39 anni, rispetto ai 37 anni del 19971. Le statistiche nazionali prevedono che l’età media di un individuo nel 2025 sarà quella di un primo presbite1 (Figura 1). Le attuali statistiche nazionali riportano inoltre che quasi la metà della popolazione ha superato i 40 anni di età (il 42,3 per cento ha un’età compresa tra 40 e 84 anni). Come ci si può ovviamente aspettare, la necessità di una correzione aumenta drasticamente con l’aumentare degli anni (Figura 2). Tuttavia, una recente ricerca di mercato condotta nel Regno Unito dalla società di ricerca Mintel ha dimostrato che sebbene la percentuale di persone che necessitano di una correzione aumenti in modo significativo, la percentuale di portatori di lenti a contatto diminuisce notevolmente con la comparsa della presbiopia2. Questa diminuzione sembra verificarsi più rapidamente quando appaiono i primi segni di presbiopia (Figura 2). Le immense opportunità, le potenzialità di mercato e l’aumento nei profitti Anche prima di prendere in considerazione la futura popolazione soggetta all’invecchiamento, come si vede in questo studio e come è stato spesso osservato, l’attuale potenziale del mercato per i pazienti presbiti nel campo delle lenti a contatto3,4,5,6 appare ancora relativamente non sfruttato. Mintel ha stimato che la percentuale di persone corrette con lenti a contatto nel gruppo di età compresa tra i 45 e i 64 anni è pari a circa il 5%, mentre nel gruppo di età compreso tra i 15 e i 34 anni è pari a circa il 30%2. Si prevede che entro il 2010 nel Regno Unito ciascuno dei gruppi di età, 15-34 e 45-64, conterà poco meno di 16 milioni di persone. Se la percentuale dei portatori di lenti Figura 1 Aumento dell’età media della popolazione nel Regno Unito1,2 2 3 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O Lenti a Contatto - Contact lenses Nuove opportunità per i presbiti Aprile 2009, volume XI, numero 1 Lenti a contatto Contact lenses Codirettori scientifici L. Lupelli (Roma), N. Pescosolido (Roma) Comitato scientifico L. Boccardo (Certaldo), M. Bovey (Palermo), R. Fletcher (London), A. Fossetti (Firenze), P. Gheller (Bologna), M. Lava (Roma), S. Lorè (Roma), A. Madesani (Forte dei Marmi), S. Maffioletti (Bergamo), L. Mannucci (Padova), U. Merlin (Rovigo), M. Pastorelli (Novi Ligure), M. Rolando (Genova), A. Rossetti (Cividale del Friuli), C. Saona (Barcelona), L. Sorbara (Toronto), M. Zuppardo (Roma) Ringraziamenti Si ringraziano A.I.LAC e S.Opt.I. per la collaborazione scientifica Comitato editoriale A. Calossi (Certaldo), O. De Bona (Marcon), M. Lava (Roma), C. Masci (Roma), F. Zeri (Roma) Segreteria O. De Bona via E. Mattei, 11 - 30020 Marcon (VE) tel. 041.5939411 e-mail: [email protected] Nome della rivista LAC Direttore responsabile Marco Perini Proprietario testata BieBi Editrice Editore BieBi Editrice di Mauro Lampo Via Losana, 4 - 13900 Biella Tiratura Quadrimestrale, 32 pagine Tipografia Arti Grafiche Biellesi Via Biella, 58 - 13878 Candelo (BI) Registrazione Tribunale Biella, in data 6/5/99 al n. 487 Sped. gratuita Numeri arretrati Presso la segreteria Nina Tahhan Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. La presbiopia è uno dei più comuni errori refrattivi diagnosticati dagli ottici, ma è anche un difetto per il quale la prescrizione di lenti a contatto è molto poco diffusa. Nina Tahhan spiega le ragioni di questa tendenza e come trarre vantaggio dalle potenziali opportunità oggi disponibili. PAROLE CHIAVE presbiopia, monovisione, multifocali, approccio proattivo Siamo tutti ben consapevoli dell’aumento della longevità di generazione in generazione regalataci dai progressi della scienza medica. A metà 2007 l’età media nel Regno Unito era 39 anni, rispetto ai 37 anni del 19971. Le statistiche nazionali prevedono che l’età media di un individuo nel 2025 sarà quella di un primo presbite1 (Figura 1). Le attuali statistiche nazionali riportano inoltre che quasi la metà della popolazione ha superato i 40 anni di età (il 42,3 per cento ha un’età compresa tra 40 e 84 anni). Come ci si può ovviamente aspettare, la necessità di una correzione aumenta drasticamente con l’aumentare degli anni (Figura 2). Tuttavia, una recente ricerca di mercato condotta nel Regno Unito dalla società di ricerca Mintel ha dimostrato che sebbene la percentuale di persone che necessitano di una correzione aumenti in modo significativo, la percentuale di portatori di lenti a contatto diminuisce notevolmente con la comparsa della presbiopia2. Questa diminuzione sembra verificarsi più rapidamente quando appaiono i primi segni di presbiopia (Figura 2). Le immense opportunità, le potenzialità di mercato e l’aumento nei profitti Anche prima di prendere in considerazione la futura popolazione soggetta all’invecchiamento, come si vede in questo studio e come è stato spesso osservato, l’attuale potenziale del mercato per i pazienti presbiti nel campo delle lenti a contatto3,4,5,6 appare ancora relativamente non sfruttato. Mintel ha stimato che la percentuale di persone corrette con lenti a contatto nel gruppo di età compresa tra i 45 e i 64 anni è pari a circa il 5%, mentre nel gruppo di età compreso tra i 15 e i 34 anni è pari a circa il 30%2. Si prevede che entro il 2010 nel Regno Unito ciascuno dei gruppi di età, 15-34 e 45-64, conterà poco meno di 16 milioni di persone. Se la percentuale dei portatori di lenti Figura 1 Aumento dell’età media della popolazione nel Regno Unito1,2 2 3 2009, vol. XI, n. 1 Figura 2 L’uso di lenti a contatto diminuisce dopo i 44 anni, quando appaiono i primi sintomi di presbiopia, mentre la correzione con gli occhiali aumenta costantemente1,2 a contatto nel gruppo di età più giovane continuasse a portare le lenti a contatto anche dopo la comparsa della presbiopia, questo significherebbe che nel Regno Unito ci sarebbero altri tre milioni di portatori di lenti. Ciò equivale a una crescita aggiuntiva di 840 milioni di sterline, pari al 32% del mercato ottico totale (ipotizzando un portatore medio di lenti mensili che spende 30 sterline al mese, utilizzandole per 2/3 anni). Se credete che questa previsione al momento sia un po’ troppo ottimistica, non sarebbe però del tutto irragionevole suggerire che vi è tutto il potenziale per raggiungere il 20 per cento di questa cifra, che porterebbe a un incremento di 168 milioni di sterline, pari a 33.000 sterline l’anno per l’ottico medio. Le fasce di età più avanzata hanno un reddito disponibile maggiore rispetto alle fasce più giovani. Gli over-50 spendono circa 240 miliardi di sterline l’anno per il tempo libero e costituiscono più del 40% di tutta la spesa al consumo. Negli ultimi due decenni le spese degli over-50 nell’Europa Occidentale sono aumentate tre volte più velocemente di quelle degli under-507. Perché i primi presbiti abbandonano l’uso di lenti a contatto? Fattori legati al paziente Non possiamo biasimare la mancanza di motivazione da parte dei pazienti come un fattore per lo scarso numero di presbiti che indossano lenti a contatto. Un recente studio condotto in cinque paesi europei ha evidenziato che il 50 per cento delle donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni ritiene che le lenti a contatto influirebbero positivamente sulla loro qualità di vita; il 41 per cento ha affermato che proverebbe le lenti a contatto multifocali se il loro ottico gliele consigliasse, mentre il 22 per cento ha dichiarato che le lenti a contatto sarebbero la loro scelta preferenziale per la correzione dei problemi legati alla vi- ARTICO L O Nuove opportunità per i presbiti Nuove opportunità per i presbiti sta. Secondo i ricercatori, la mancanza di consapevolezza delle scelte disponibili per la correzione della vista è un fattore chiave della sotto-correzione, visto che 7 intervistate su 10 asseriscono di non aver mai sentito il termine “presbiopia” e solo il 59% conosce i sintomi associati a questa condizione fisiologica8. In un altro studio è stato chiesto a persone di età compresa tra 35 e 64 anni, che avevano smesso di portare le lenti a contatto, di spiegare il motivo della loro decisione. È stato riscontrato che il motivo più frequente dell’abbandono era il “comfort” inadeguato (Figura 3)9. Tuttavia, quali fattori differenziano i pazienti di età più avanzata da quelli più giovani tanto da spiegare perché i primi abbandonino le lenti in modo così improvviso quando entrano nello stadio iniziale della presbiopia? La Figura 4 illustra un calcolo della differenza tra le risposte degli under-40 anni e degli over-40 anni date nella precedente Figura 3. Risulta evidente che la necessità di Scambio (Base=totale presbiti tra i 35 e 64 anni) Perfetto da vicino Accettabile da lontano (n=71305) Perfetto da lontano Accettabile da vicino Figura 5 I primi presbiti non sono disposti a sacrificare la visione per vicino con quella per lontano 9 Cosmetiche 5% Monovisione 5% Multifocali 7% Toriche 28% Fattori legati al contattologo Sferiche 55% Figura 6 Percentuali delle nuove applicazioni di lenti a contatto15 Figura 3 Ragioni di drop-out delle lenti a contatto9 Meno importante per gli over 40 Superiorità Più importante per gli over 40 Minor costo L'applicatore non le consiglia Comodità Maggior sicurezza/salute Comfort Confronto tra le ragioni di drop out tra gli under -40 e gli over -40 (Base=Totale abbandoni) - (n=13637) Figura 4 Confronto tra le ragioni di drop-out tra gli under-40 e gli over-409 blematiche di carattere fisiologico. Queste problematiche comprendono la capacità dell’occhio di adattarsi al minore apporto di ossigeno dovuto alla ridotta funzionalità delle cellule endoteliali10,11 e le modifiche nella chimica delle lacrime che portano a una maggiore sensazione di secchezza e di disagio12. Sebbene nel settore siano stati fatti grandissimi passi avanti per quanto riguarda le proprietà dei materiali e il comfort delle moderne lenti a contatto morbide, proprio per affrontare queste problematiche fisiologiche, le innovazioni nel design ottico e nelle prestazioni in termini di visione non sembrano essere state oggetto di altrettanta attenzione e apprezzamento. Per quanto riguarda la presbiopia, questo è certamente un fattore significativo di cui bisogna tenere conto nell’analizzare la penetrazione delle lenti a contatto nella fascia di mercato costituita dai pazienti presbiti. una migliore visione è un fattore molto più importante nel determinare l’esito positivo dell’uso delle lenti per coloro che hanno più di 40 anni e che i tipi di correzione loro proposti in passato non hanno soddisfatto questa necessità. Generalmente, gli ottici sono inclini all’idea che quando i pazienti arrivano all’età della presbiopia debbano in qualche modo accettare dei compromessi in termini di qualità della visione. Per comprendere l’importanza relativa della visione da vicino rispetto alla visione da lontano, è stata mostrata ai partecipanti allo studio sopra menzionato la scala in Figura 5 ed è stato chiesto loro di esprimere una preferenza, partendo dal presupposto che dovevano scegliere tra “Visione perfetta da vicino e accettabile da lontano” o “Visione perfetta da lontano e accettabile da vicino.” L’indagine dimostra che la maggior parte dei pazienti si aspetta di non dover scendere a compromessi sulla qualità della visione da lontano o da vicino dando la preferenza all’una piuttosto che all’altra (Figura 5). Nei rimanenti pazienti si è registrata una leggera tendenza a preferire una visione perfetta da lontano (26%) piuttosto che una visione perfetta da vicino (21%). Oltre alle diverse richieste in termini di visione, quando si tratta di applicare le lenti a contatto l’occhio che invecchia ovviamente presenta all’ottico numerose altre pro- Oltre ai fattori legati al paziente, il timore da parte del contattologo di doversi mettere alla prova, la paura di dover affrontare maggiori tempi di trattamento e rischi di fallimento, possono rappresentare un ostacolo rilevante alla prescrizione e al conseguente avvicinamento alle lenti a contatto da parte della fascia di pazienti nell’età della presbiopia. Inoltre, gli ottici potrebbero sottovalutare l’interesse o la motivazione del paziente che invece, come abbiamo visto, possono essere abbastanza alti. Nelle rare occasioni in cui un ottico concorda nell’applicare le lenti a contatto a un paziente presbite, l’opzione preferita risulta quasi sempre essere la monovisione. Supponendo che si siano superate le limitazioni connesse con la prescrizione di questa soluzione, compresa la necessità di avere una buona acuità di partenza per entrambi gli occhi e la capacità di tolleranza del paziente , i pazienti a cui vengono applicate le lenti a contatto monovisione tipicamente ritornano lamentando problemi quali aver ridotto il tempo dedicato alla lettura, problemi di abbagliamento e di scarsa visione notturna3. Grazie ai progressi tecnologici nel settore dei materiali delle lenti a contatto e del design ottico, le lenti a contatto multifocali sono sempre più diffuse ed è stato dimostrato che offrono prestazioni superiori rispetto alle monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenza generale da parte dei pazienti3,13. Gli ottici stanno iniziando a cambiare lentamente il loro atteggiamento. La recente pubblicazione di Philip Morgan e Nathan Efron, sulle tendenze nella prescrizione delle lenti a contatto nel Regno Unito,14 dimostra che negli ultimi anni la prescrizione di lenti multifocali ha iniziato a sostituire quella di lenti monovisione. Tuttavia, le percentuali generali sono ancora relativamente molto basse (Figura 6) e si deve ancora fare molto per assicurarsi che i pazienti non stiano accettando modalità correttive non del tutto ottimali, 4 5 2009, vol. XI, n. 1 Figura 2 L’uso di lenti a contatto diminuisce dopo i 44 anni, quando appaiono i primi sintomi di presbiopia, mentre la correzione con gli occhiali aumenta costantemente1,2 a contatto nel gruppo di età più giovane continuasse a portare le lenti a contatto anche dopo la comparsa della presbiopia, questo significherebbe che nel Regno Unito ci sarebbero altri tre milioni di portatori di lenti. Ciò equivale a una crescita aggiuntiva di 840 milioni di sterline, pari al 32% del mercato ottico totale (ipotizzando un portatore medio di lenti mensili che spende 30 sterline al mese, utilizzandole per 2/3 anni). Se credete che questa previsione al momento sia un po’ troppo ottimistica, non sarebbe però del tutto irragionevole suggerire che vi è tutto il potenziale per raggiungere il 20 per cento di questa cifra, che porterebbe a un incremento di 168 milioni di sterline, pari a 33.000 sterline l’anno per l’ottico medio. Le fasce di età più avanzata hanno un reddito disponibile maggiore rispetto alle fasce più giovani. Gli over-50 spendono circa 240 miliardi di sterline l’anno per il tempo libero e costituiscono più del 40% di tutta la spesa al consumo. Negli ultimi due decenni le spese degli over-50 nell’Europa Occidentale sono aumentate tre volte più velocemente di quelle degli under-507. Perché i primi presbiti abbandonano l’uso di lenti a contatto? Fattori legati al paziente Non possiamo biasimare la mancanza di motivazione da parte dei pazienti come un fattore per lo scarso numero di presbiti che indossano lenti a contatto. Un recente studio condotto in cinque paesi europei ha evidenziato che il 50 per cento delle donne di età compresa tra i 40 e i 50 anni ritiene che le lenti a contatto influirebbero positivamente sulla loro qualità di vita; il 41 per cento ha affermato che proverebbe le lenti a contatto multifocali se il loro ottico gliele consigliasse, mentre il 22 per cento ha dichiarato che le lenti a contatto sarebbero la loro scelta preferenziale per la correzione dei problemi legati alla vi- ARTICO L O Nuove opportunità per i presbiti Nuove opportunità per i presbiti sta. Secondo i ricercatori, la mancanza di consapevolezza delle scelte disponibili per la correzione della vista è un fattore chiave della sotto-correzione, visto che 7 intervistate su 10 asseriscono di non aver mai sentito il termine “presbiopia” e solo il 59% conosce i sintomi associati a questa condizione fisiologica8. In un altro studio è stato chiesto a persone di età compresa tra 35 e 64 anni, che avevano smesso di portare le lenti a contatto, di spiegare il motivo della loro decisione. È stato riscontrato che il motivo più frequente dell’abbandono era il “comfort” inadeguato (Figura 3)9. Tuttavia, quali fattori differenziano i pazienti di età più avanzata da quelli più giovani tanto da spiegare perché i primi abbandonino le lenti in modo così improvviso quando entrano nello stadio iniziale della presbiopia? La Figura 4 illustra un calcolo della differenza tra le risposte degli under-40 anni e degli over-40 anni date nella precedente Figura 3. Risulta evidente che la necessità di Scambio (Base=totale presbiti tra i 35 e 64 anni) Perfetto da vicino Accettabile da lontano (n=71305) Perfetto da lontano Accettabile da vicino Figura 5 I primi presbiti non sono disposti a sacrificare la visione per vicino con quella per lontano 9 Cosmetiche 5% Monovisione 5% Multifocali 7% Toriche 28% Fattori legati al contattologo Sferiche 55% Figura 6 Percentuali delle nuove applicazioni di lenti a contatto15 Figura 3 Ragioni di drop-out delle lenti a contatto9 Meno importante per gli over 40 Superiorità Più importante per gli over 40 Minor costo L'applicatore non le consiglia Comodità Maggior sicurezza/salute Comfort Confronto tra le ragioni di drop out tra gli under -40 e gli over -40 (Base=Totale abbandoni) - (n=13637) Figura 4 Confronto tra le ragioni di drop-out tra gli under-40 e gli over-409 blematiche di carattere fisiologico. Queste problematiche comprendono la capacità dell’occhio di adattarsi al minore apporto di ossigeno dovuto alla ridotta funzionalità delle cellule endoteliali10,11 e le modifiche nella chimica delle lacrime che portano a una maggiore sensazione di secchezza e di disagio12. Sebbene nel settore siano stati fatti grandissimi passi avanti per quanto riguarda le proprietà dei materiali e il comfort delle moderne lenti a contatto morbide, proprio per affrontare queste problematiche fisiologiche, le innovazioni nel design ottico e nelle prestazioni in termini di visione non sembrano essere state oggetto di altrettanta attenzione e apprezzamento. Per quanto riguarda la presbiopia, questo è certamente un fattore significativo di cui bisogna tenere conto nell’analizzare la penetrazione delle lenti a contatto nella fascia di mercato costituita dai pazienti presbiti. una migliore visione è un fattore molto più importante nel determinare l’esito positivo dell’uso delle lenti per coloro che hanno più di 40 anni e che i tipi di correzione loro proposti in passato non hanno soddisfatto questa necessità. Generalmente, gli ottici sono inclini all’idea che quando i pazienti arrivano all’età della presbiopia debbano in qualche modo accettare dei compromessi in termini di qualità della visione. Per comprendere l’importanza relativa della visione da vicino rispetto alla visione da lontano, è stata mostrata ai partecipanti allo studio sopra menzionato la scala in Figura 5 ed è stato chiesto loro di esprimere una preferenza, partendo dal presupposto che dovevano scegliere tra “Visione perfetta da vicino e accettabile da lontano” o “Visione perfetta da lontano e accettabile da vicino.” L’indagine dimostra che la maggior parte dei pazienti si aspetta di non dover scendere a compromessi sulla qualità della visione da lontano o da vicino dando la preferenza all’una piuttosto che all’altra (Figura 5). Nei rimanenti pazienti si è registrata una leggera tendenza a preferire una visione perfetta da lontano (26%) piuttosto che una visione perfetta da vicino (21%). Oltre alle diverse richieste in termini di visione, quando si tratta di applicare le lenti a contatto l’occhio che invecchia ovviamente presenta all’ottico numerose altre pro- Oltre ai fattori legati al paziente, il timore da parte del contattologo di doversi mettere alla prova, la paura di dover affrontare maggiori tempi di trattamento e rischi di fallimento, possono rappresentare un ostacolo rilevante alla prescrizione e al conseguente avvicinamento alle lenti a contatto da parte della fascia di pazienti nell’età della presbiopia. Inoltre, gli ottici potrebbero sottovalutare l’interesse o la motivazione del paziente che invece, come abbiamo visto, possono essere abbastanza alti. Nelle rare occasioni in cui un ottico concorda nell’applicare le lenti a contatto a un paziente presbite, l’opzione preferita risulta quasi sempre essere la monovisione. Supponendo che si siano superate le limitazioni connesse con la prescrizione di questa soluzione, compresa la necessità di avere una buona acuità di partenza per entrambi gli occhi e la capacità di tolleranza del paziente , i pazienti a cui vengono applicate le lenti a contatto monovisione tipicamente ritornano lamentando problemi quali aver ridotto il tempo dedicato alla lettura, problemi di abbagliamento e di scarsa visione notturna3. Grazie ai progressi tecnologici nel settore dei materiali delle lenti a contatto e del design ottico, le lenti a contatto multifocali sono sempre più diffuse ed è stato dimostrato che offrono prestazioni superiori rispetto alle monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenza generale da parte dei pazienti3,13. Gli ottici stanno iniziando a cambiare lentamente il loro atteggiamento. La recente pubblicazione di Philip Morgan e Nathan Efron, sulle tendenze nella prescrizione delle lenti a contatto nel Regno Unito,14 dimostra che negli ultimi anni la prescrizione di lenti multifocali ha iniziato a sostituire quella di lenti monovisione. Tuttavia, le percentuali generali sono ancora relativamente molto basse (Figura 6) e si deve ancora fare molto per assicurarsi che i pazienti non stiano accettando modalità correttive non del tutto ottimali, 4 5 2009, vol. XI, n. 1 quando invece sono disponibili alternative migliori. Un fenomeno molto noto nel settore delle lenti a contatto, particolarmente nell’industria, è la contrapposizione tra approccio “reattivo” e approccio “proattivo”. È ampiamente documentato che, quando un contattologo inizia a prendere in esame le lenti a contatto con un paziente (approccio proattivo), c’è una probabilità molto più elevata che il paziente provi le lenti a contatto, rispetto ai casi in cui l’ottico aspetta che sia il paziente a iniziare la discussione (approccio reattivo)16,17. La differenza nell’inizio dell’uso delle lenti tra questi due approcci è notevole. Nello studio di Jones et al., del 1996, sono stati esaminati due gruppi di 80 soggetti non portatori di lenti a contatto, uno gestito con approccio proattivo e l’altro con approccio reattivo. È stato riscontrato che solo nove su ottanta soggetti del gruppo “reattivo” hanno alla fine scelto di applicare le lenti a contatto. D’altro canto, 46 pazienti su 80 (21 su 33 presbiti) del gruppo “proattivo” hanno invece optato per le lenti a contatto. Oltre ad aumentare i guadagni direttamente attraverso le maggiori vendite di lenti a contatto e i maggiori proventi per la consulenza, gli ottici possono trarre e hanno effettivamente tratto molti più benefici indiretti dai loro pazienti portatori di lenti. I portatori di lenti a contatto sono clienti più fedeli (le defezioni sono quattro volte inferiori) e rispetto agli altri pazienti vi è il triplo di probabilità che indirizzino nuovi clienti all’ottico16. In breve Sebbene la presbiopia sia l’unico tra i difetti di refrazione che probabilmente colpisce ognuno di noi presto o tardi nella vita, è frustrante riconoscere che è il difetto per il quale le lenti a contatto vengono prescritte più raramente14,15. La visione, il comfort e i fattori fisiologici che influenzano i pazienti sono certamente tutti molto importanti per l’esito positivo dell’applicazione delle lenti a contatto. Tuttavia, la motivazione dell’ottico, il suo atteggiamento, la fiducia in ciò che propone, la consapevolezza e la percezione dell’interesse del paziente sono la chiave per riuscire a sbloccare le opportunità di crescita insite nella fascia di mercato costituita dalle lenti a contatto per la presbiopia. Ben conscia delle enormi opportunità che il mercato - ancora non sfruttato - legato alla presbiopia può offrire, in particolare con l’invecchiamento della popolazione, l’industria delle lenti a contatto ha investito molto in ricerca e sviluppo in questo specifico settore. Le nuove lenti Air Optix Aqua Multifocal che vengono lanciate da CIBA Vision questo mese sono un risultato recente di questi investimenti. Si tratta di un prodotto inteso a ottimizzare le soluzioni e a risolvere le problematiche ARTICO L O È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nuove opportunità per i presbiti fisiologiche, ottiche e di applicazione che da sempre affliggono i pazienti presbiti. Inoltre, a conferma dell’importanza della formazione, della consapevolezza e della sicurezza degli ottici, CIBA Vision intende continuare a investire sulla formazione, sullo sviluppo professionale e sul supporto agli ottici. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.cibavisionacademy.co.uk Bibliografia 1. UK Statistics Authority. Retrieved 21 November, 2008 from www.statistics.gov.uk. 2. Mintel Optical Goods and Eyecare report, 2006. 3. Bennett ES. Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp Optom, 2008; 91:3:265-278. 4. Bennett E. Why Multifocals Are More Successful. Review Of Cornea & Contact Lenses, 2006, June, 926-28. 5. Veys, Meyler, Davies. Essential Contact Lens Practice Part 8- Managing the presbyope. Optician, 2007; 5 October. 6. Walker. The forgotten generation. Optician, 2008; 1 February. 7. BBC Two, Spending the Kids’ Inheritance, broadcast Wednesday, 18 February at 1930 GMT. 8. Challinor D. Presbyopia plagues daily life claims new research. Optician, 2005; October. 9. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004. 10.Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee. Agerelated differences in the normal human cornea: a laser scanning in vivo confocal microscopy study. Br J Ophtalmol, 2007; Sep; 91 (9): 1165-9. 11. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a 10-year period. Invest Ophthalmol Vis Sci, 1997; 38:779-82. 12.Nichols K. Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens Spectrum, 1999; Sept, p.21. 13.Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal contact lenses as good as monovision? AAO, 2008. 14.Morgan PB, Efron N. A decade of contact lens prescribing trends in the United Kingdom (1996-2005). Contact Lens and Anterior Eye, 2006, 29 (2), p59-68. 15.Morgan PB. UK Contact lens prescribing 2008, Eurolens Research, Manchester University, 2008. 16.Hanks AJ. Proactive versus Reactive Contact Lens Discussion. Contact Lens Spectrum, December 1991. p25-27. 17.Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens Assoc, 1996, 19 (2): p41-43. Nina Tahhan Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal di Ciba Vision soddisfano le necessità dei presbiti in termini di visione, comfort e salute degli occhi senza complicare il lavoro dell’ottico. Ce ne parla Nina Tahhan. PAROLE CHIAVE presbiopia, lenti morbide, multifocali, monovisione, silicone idrogel La riduzione della funzione accomodativa del cristallino è il disturbo più prevedibile e immediatamente fastidioso di cui soffre il paziente con il passare degli anni. Di conseguenza, sarebbe facile tralasciare o dare meno importanza alla miriade di altri cambiamenti che si verificano nell’occhio con l’invecchiamento, quando si considera un’applicazione di successo di lenti a contatto. La riduzione della trasparenza del cristallino, i cambiamenti retinici e la minore luminanza della retina derivanti da una riduzione del diametro pupillare possono contribuire a ridurre il livello di acuità visiva, sensibilità al contrasto e stereopsi1. La riduzione della densità delle cellule endoteliali e l’aumento dell’incidenza della guttata corneale riducono la capacità della cornea di sopportare il ridotto apporto di ossigeno2,3. Inoltre, la chimica del film lacrimale cambia gradualmente4 e questo può causare un aumento dei sintomi di secchezza oculare, irritazione e riduzione del tempo di utilizzo delle lenti. Le ricerche di mercato hanno evidenziato che il tasso di drop-out delle lenti a contatto è altissimo quando compaiono i primi segni di presbiopia5, soprattutto a causa dell’insoddisfazione dei pazienti in termini di visione e comfort5. Inoltre, l’atteggiamento degli ottici e la conseguente riluttanza a consigliare e prescrivere queste lenti, a causa delle difficoltà che si percepiscono e dell’aumento del tempo di trattamento6, possono essere un fattore che incide sullo scarso avvicinamento alle lenti a contatto6,7. Tradizionalmente la monovisione è sempre stata la scelta preferita tra gli applicatori, quando si è trattato di consigliare le lenti a contatto ai loro pazienti presbiti6. Questa modalità di prescrizione è semplice e relativamente di successo con i primi presbiti. Tuttavia, continuare con la monovisione può diventare una sfida sempre più ardua Figura 1 Facile passaggio tra le zone ottiche con le lenti Air Optix Aqua Multifocal con l’aumento della disparità di correzione tra i due occhi e l’accentuarsi della rivalità retinica. Il passaggio alle lenti multifocali in fase avanzata risulta sicuramente più difficile di quanto sarebbe stato se il paziente avesse avuto la possibilità di adattarsi ad esse gradualmente. Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella produzione delle lenti a contatto multifocali e gli studi clinici hanno dimostrato che forniscono prestazioni superiori rispetto alla monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenze del paziente in generale6,8. Introdurre i pazienti all’uso delle lenti multifocali al primo insorgere della presbiopia, consente sia all’ottico che al paziente di evitare problemi di adattamento e un 6 7 2009, vol. XI, n. 1 quando invece sono disponibili alternative migliori. Un fenomeno molto noto nel settore delle lenti a contatto, particolarmente nell’industria, è la contrapposizione tra approccio “reattivo” e approccio “proattivo”. È ampiamente documentato che, quando un contattologo inizia a prendere in esame le lenti a contatto con un paziente (approccio proattivo), c’è una probabilità molto più elevata che il paziente provi le lenti a contatto, rispetto ai casi in cui l’ottico aspetta che sia il paziente a iniziare la discussione (approccio reattivo)16,17. La differenza nell’inizio dell’uso delle lenti tra questi due approcci è notevole. Nello studio di Jones et al., del 1996, sono stati esaminati due gruppi di 80 soggetti non portatori di lenti a contatto, uno gestito con approccio proattivo e l’altro con approccio reattivo. È stato riscontrato che solo nove su ottanta soggetti del gruppo “reattivo” hanno alla fine scelto di applicare le lenti a contatto. D’altro canto, 46 pazienti su 80 (21 su 33 presbiti) del gruppo “proattivo” hanno invece optato per le lenti a contatto. Oltre ad aumentare i guadagni direttamente attraverso le maggiori vendite di lenti a contatto e i maggiori proventi per la consulenza, gli ottici possono trarre e hanno effettivamente tratto molti più benefici indiretti dai loro pazienti portatori di lenti. I portatori di lenti a contatto sono clienti più fedeli (le defezioni sono quattro volte inferiori) e rispetto agli altri pazienti vi è il triplo di probabilità che indirizzino nuovi clienti all’ottico16. In breve Sebbene la presbiopia sia l’unico tra i difetti di refrazione che probabilmente colpisce ognuno di noi presto o tardi nella vita, è frustrante riconoscere che è il difetto per il quale le lenti a contatto vengono prescritte più raramente14,15. La visione, il comfort e i fattori fisiologici che influenzano i pazienti sono certamente tutti molto importanti per l’esito positivo dell’applicazione delle lenti a contatto. Tuttavia, la motivazione dell’ottico, il suo atteggiamento, la fiducia in ciò che propone, la consapevolezza e la percezione dell’interesse del paziente sono la chiave per riuscire a sbloccare le opportunità di crescita insite nella fascia di mercato costituita dalle lenti a contatto per la presbiopia. Ben conscia delle enormi opportunità che il mercato - ancora non sfruttato - legato alla presbiopia può offrire, in particolare con l’invecchiamento della popolazione, l’industria delle lenti a contatto ha investito molto in ricerca e sviluppo in questo specifico settore. Le nuove lenti Air Optix Aqua Multifocal che vengono lanciate da CIBA Vision questo mese sono un risultato recente di questi investimenti. Si tratta di un prodotto inteso a ottimizzare le soluzioni e a risolvere le problematiche ARTICO L O È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nuove opportunità per i presbiti fisiologiche, ottiche e di applicazione che da sempre affliggono i pazienti presbiti. Inoltre, a conferma dell’importanza della formazione, della consapevolezza e della sicurezza degli ottici, CIBA Vision intende continuare a investire sulla formazione, sullo sviluppo professionale e sul supporto agli ottici. Per ulteriori informazioni, visitate il sito www.cibavisionacademy.co.uk Bibliografia 1. UK Statistics Authority. Retrieved 21 November, 2008 from www.statistics.gov.uk. 2. Mintel Optical Goods and Eyecare report, 2006. 3. Bennett ES. Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp Optom, 2008; 91:3:265-278. 4. Bennett E. Why Multifocals Are More Successful. Review Of Cornea & Contact Lenses, 2006, June, 926-28. 5. Veys, Meyler, Davies. Essential Contact Lens Practice Part 8- Managing the presbyope. Optician, 2007; 5 October. 6. Walker. The forgotten generation. Optician, 2008; 1 February. 7. BBC Two, Spending the Kids’ Inheritance, broadcast Wednesday, 18 February at 1930 GMT. 8. Challinor D. Presbyopia plagues daily life claims new research. Optician, 2005; October. 9. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004. 10.Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee. Agerelated differences in the normal human cornea: a laser scanning in vivo confocal microscopy study. Br J Ophtalmol, 2007; Sep; 91 (9): 1165-9. 11. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a 10-year period. Invest Ophthalmol Vis Sci, 1997; 38:779-82. 12.Nichols K. Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens Spectrum, 1999; Sept, p.21. 13.Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal contact lenses as good as monovision? AAO, 2008. 14.Morgan PB, Efron N. A decade of contact lens prescribing trends in the United Kingdom (1996-2005). Contact Lens and Anterior Eye, 2006, 29 (2), p59-68. 15.Morgan PB. UK Contact lens prescribing 2008, Eurolens Research, Manchester University, 2008. 16.Hanks AJ. Proactive versus Reactive Contact Lens Discussion. Contact Lens Spectrum, December 1991. p25-27. 17.Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens Assoc, 1996, 19 (2): p41-43. Nina Tahhan Optometrista e professional service manager presso CIBA Vision UK Apparso per la prima volta su Optician (09.01.09). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal di Ciba Vision soddisfano le necessità dei presbiti in termini di visione, comfort e salute degli occhi senza complicare il lavoro dell’ottico. Ce ne parla Nina Tahhan. PAROLE CHIAVE presbiopia, lenti morbide, multifocali, monovisione, silicone idrogel La riduzione della funzione accomodativa del cristallino è il disturbo più prevedibile e immediatamente fastidioso di cui soffre il paziente con il passare degli anni. Di conseguenza, sarebbe facile tralasciare o dare meno importanza alla miriade di altri cambiamenti che si verificano nell’occhio con l’invecchiamento, quando si considera un’applicazione di successo di lenti a contatto. La riduzione della trasparenza del cristallino, i cambiamenti retinici e la minore luminanza della retina derivanti da una riduzione del diametro pupillare possono contribuire a ridurre il livello di acuità visiva, sensibilità al contrasto e stereopsi1. La riduzione della densità delle cellule endoteliali e l’aumento dell’incidenza della guttata corneale riducono la capacità della cornea di sopportare il ridotto apporto di ossigeno2,3. Inoltre, la chimica del film lacrimale cambia gradualmente4 e questo può causare un aumento dei sintomi di secchezza oculare, irritazione e riduzione del tempo di utilizzo delle lenti. Le ricerche di mercato hanno evidenziato che il tasso di drop-out delle lenti a contatto è altissimo quando compaiono i primi segni di presbiopia5, soprattutto a causa dell’insoddisfazione dei pazienti in termini di visione e comfort5. Inoltre, l’atteggiamento degli ottici e la conseguente riluttanza a consigliare e prescrivere queste lenti, a causa delle difficoltà che si percepiscono e dell’aumento del tempo di trattamento6, possono essere un fattore che incide sullo scarso avvicinamento alle lenti a contatto6,7. Tradizionalmente la monovisione è sempre stata la scelta preferita tra gli applicatori, quando si è trattato di consigliare le lenti a contatto ai loro pazienti presbiti6. Questa modalità di prescrizione è semplice e relativamente di successo con i primi presbiti. Tuttavia, continuare con la monovisione può diventare una sfida sempre più ardua Figura 1 Facile passaggio tra le zone ottiche con le lenti Air Optix Aqua Multifocal con l’aumento della disparità di correzione tra i due occhi e l’accentuarsi della rivalità retinica. Il passaggio alle lenti multifocali in fase avanzata risulta sicuramente più difficile di quanto sarebbe stato se il paziente avesse avuto la possibilità di adattarsi ad esse gradualmente. Negli ultimi anni sono stati fatti molti progressi nella produzione delle lenti a contatto multifocali e gli studi clinici hanno dimostrato che forniscono prestazioni superiori rispetto alla monovisione in termini di acuità visiva, stereoacuità e preferenze del paziente in generale6,8. Introdurre i pazienti all’uso delle lenti multifocali al primo insorgere della presbiopia, consente sia all’ottico che al paziente di evitare problemi di adattamento e un 6 7 2009, vol. XI, n. 1 È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? allungamento dei tempi di applicazione. Consapevole delle sfide che ottici e pazienti hanno dovuto affrontare in passato per correggere la presbiopia con le lenti a contatto, CIBA Vision ha investito considerevolmente in ricerca e sviluppo per arrivare a produrre le lenti Air Optix Aqua Multifocal, che vengono lanciate in questi mesi per affrontare i problemi fisiologici, ottici e di applicazione che da sempre affliggono i portatori presbiti di lenti a contatto. Queste lenti sono state specificamente progettate per essere applicate con successo e per accompagnare i primi presbiti attraverso tutti gli stadi della presbiopia. Moisture System, che si utilizza anche nelle lenti sferiche Air Optix Aqua. Questo sistema opera su tre livelli per risolvere i problemi di comfort al momento dell’applicazione, durante il giorno e in caso di uso prolungato. Per risolvere il problema del comfort al momento dell’applicazione e nei primi momenti d’uso, è stato aggiunto un agente umettante nella confezione. Questo crea una pellicola sulla superficie della lente, rendendola più liscia e riducendo quindi la frizione con la palpebra. Inoltre, è stato utilizzato un trattamento superficiale ottimizzato che aumenta la bagnabilità della lente del 30%9 rispetto al precedente marchio Air Optix e garantisce una maggiore bagnabilità (minore angolo di contatto) della lente rispetto ad altre lenti in silicone idrogel9. Questo, assieme alle proprietà fisiche del materiale brevettato che costituisce la struttura della lente, aiuta a mantenere il comfort durante il giorno e per periodi d’uso prolungato. È stato dimostrato che il materiale di cui è fatta la lente, il Lotrafilcon, è più idrofilico e attrae meno depositi lipidici rispetto ad altri materiali in silicone idrogel12. Questo materiale è in linea con altri materiali in silicone idrogel, per il fatto che ha un basso contenuto d’acqua e quindi è meno soggetto alla disidratazione e attrae minori depositi proteici rispetto ai materiali usati per le lenti convenzionali13,14. Visione Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal hanno una geometria bi-asferica con centro per vicino a visione simultanea. L’innovativa geometria delle nuove Air Optix Aqua Multifocal si basa sul concetto di Precision Transition Lens Design. Questo tipo di design controlla il profilo del potere di aberrazione, per estendere la profondità di fuoco al punto per vicino per i pazienti presbiti. Estendendo la profondità del fuoco, il design della lente bilancia la perdita di accomodazione senza compromessi per la visione da lontano. Il nuovo design con centro per vicino offre tre poteri addizionali per tutti gli stadi della presbiopia. Addizione bassa per i primi presbiti, addizione media e alta per i presbiti in fase più stabile. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal forniscono il potere addizionale in modo costante su tutta la gamma di poteri sferici. Per esempio, l’addizione media fornisce la stessa profondità di fuoco addizionale sia per una lente +3.00 che per una lente -6.00. Questo consentirà applicazioni più facili e senza sorprese, poiché il potere effettivo rimane costante da lente a lente e da paziente a paziente9. Un’altra caratteristica unica delle lenti Air Optix Aqua Multifocal è data dal fatto che l’occhio passa senza problemi dalla zona con centro per vicino alle altre zone. Come indica l’immagine, mentre nella lente ci sono zone definite per la visione da vicino, intermedia e per lontano, il nuovo design consente di passare senza problemi da una zona all’altra (Figura 1). Mentre altri design presentano più “scalini” nel profilo di addizione, le lenti Air Optix Aqua Multifocal offrono una separazione meno netta nel passaggio da un potere al successivo. Tutti e tre i profili di addizione consentono di passare tranquillamente dalla zona con centro per vicino alla zona con centro per lontano. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal presentano la stessa superficie posteriore asferica utilizzata per le lenti sferiche Air Optix Aqua, che hanno dimostrato di offrire buone prestazioni in termini di centraggio e di portabilità generale9. A causa della natura del design ottico, un buon centraggio della lente è particolarmente importante per assicurare performance visive ottimali delle lenti multifocali a visione simultanea. Vantaggi dimostrati rispetto alla monovisione In uno studio clinico su pazienti che presentavano i primi sintomi di presbiopia e che lamentavano problemi nella visione da vicino, le lenti Air Optix Aqua Multifocal sono state poste a confronto con le monovisione. Questo studio ha raccolto valutazioni soggettive della visione in situazioni di vita reale. Tali situazioni comprendevano la capacità di leggere lo schermo di un BlackBerry, il computer, un menu a una distanza approssimativa di 1 metro (un menu scritto a mano su una lavagna), come anche guidare e guardare la televisione. In questo studio clinico, le lenti Air Optix Aqua Multifocal si sono dimostrate superiori per la visione intermedia, per lontano, per la guida notturna e diurna e per guardare la TV. I pazienti hanno anche valutato la loro capacità di cambiare fuoco da lontano a vicino, ritenendola superiore in caso d’uso delle lenti Air Optix Aqua Multifocal rispetto alle lenti con monovisione (Figura 2). Salute oculare Oltre ad aumentare il comfort15, per motivi fisiologici l’apporto di ossigeno è un fattore da prendere in considerazione maggiormente per i pazienti presbiti, rispetto a qualsiasi altro gruppo d’età. La riduzione della popolazione di cellule endoteliali corneali, legata all’avanzare dell’età, è ben documentata23. Inoltre, è stato riscontrato che la cornea guttata è molto più prevalente nei pazienti Figura 2 I pazienti hanno valutato la loro capacità di cambiare fuoco da lontano a vicino Comfort Il comfort insufficiente è una delle maggiori cause di drop-out delle lenti a contatto da parte di pazienti di tutte le età10,11. Sappiamo che, a mano a mano che l’occhio invecchia, anche la chimica del film lacrimale si modifica gradualmente. Con l’età, tipicamente notiamo maggiore secchezza oculare a causa del ridotto volume lacrimale, della minore produzione di lacrime e delle modifiche nell’osmolarità lacrimale4. Questi cambiamenti possono far aumentare i sintomi di secchezza e disagio. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal impiegano l’Aqua Tab. 1: Air Optix Aqua Multifocal Poteri sferici (D): di età superiore ai 40 anni (32 per cento dei soggetti di età compresa tra i 10 e i 39 anni vs 70,4 per cento dei soggetti di età compresa tra i 40 e i 99 anni)16. Ciò si ripercuote sulla capacità della cornea di sopportare stress ipossici. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal assicurano lo stesso livello di trasmissibilità all’ossigeno delle lenti sferiche Air Optix Aqua (Tabella 1). Questo materiale fa passare attraverso la lente una quantità di ossigeno cinque volte superiore, rispetto ai materiali convenzionalmente utilizzati per le lenti a contatto, e offre il maggior livello di trasmissibilità all’ossigeno tra tutte le lenti morbide multifocali attualmente in commercio17. Semplici e veloci da applicare Nel corso degli anni gli ottici hanno dovuto affrontare, non sempre senza difficoltà, situazioni complesse e tempi di trattamento sempre più lunghi per l’applicazione di lenti a contatto per la presbiopia; lenti che, dopo tutto, vengono percepite come poco performanti e riscuotono un successo limitato. Con le lenti Air Optix Aqua Multifocal il processo di applicazione risulta molto più semplice ed è stato dimostrato che il tempo di trattamento per la loro applicazione non è maggiore di quello richiesto per le monovisione18. Per le lenti di prova, gli ottici scelgono semplicemente il potere della lente degli occhiali al vertice (come farebbero per le lenti a contatto sferiche) per il potere da lontano e poi scelgono l’addizione alta, media o bassa in base al grafico riportato in Figura 3. L’addizione rimane costante, indipendentemente dalle variazioni del potere per la visione da lontano. Per la maggior parte dei pazienti non c’è bisogno di identificare l’occhio dominante, come invece è consigliato fare per la maggior parte delle altre lenti a contatto multifocali. Le prove cliniche effettuate con le lenti Air Optix Aqua Poteri di addizione: da + 6,00 a -10,00 con incrementi di 0,25D Basso, medio, alto Materiale: lotrafilcon B Dk, Dk/t:110, 138@ -3,00D Diametro: 14,2 mm Curva base: 8,6 mm Superficie: trattamento al plasma permanente Contenuto d’acqua: 33% Design Spessore al centro: 0,08 mm @-3,00D Tinta di manipolazione: azzurrata Programma d’uso approvato: uso giornaliero o uso continuato fino a 6 notti Programma di sostituzione consigliato: quattro settimane 8 9 2009, vol. XI, n. 1 È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? allungamento dei tempi di applicazione. Consapevole delle sfide che ottici e pazienti hanno dovuto affrontare in passato per correggere la presbiopia con le lenti a contatto, CIBA Vision ha investito considerevolmente in ricerca e sviluppo per arrivare a produrre le lenti Air Optix Aqua Multifocal, che vengono lanciate in questi mesi per affrontare i problemi fisiologici, ottici e di applicazione che da sempre affliggono i portatori presbiti di lenti a contatto. Queste lenti sono state specificamente progettate per essere applicate con successo e per accompagnare i primi presbiti attraverso tutti gli stadi della presbiopia. Moisture System, che si utilizza anche nelle lenti sferiche Air Optix Aqua. Questo sistema opera su tre livelli per risolvere i problemi di comfort al momento dell’applicazione, durante il giorno e in caso di uso prolungato. Per risolvere il problema del comfort al momento dell’applicazione e nei primi momenti d’uso, è stato aggiunto un agente umettante nella confezione. Questo crea una pellicola sulla superficie della lente, rendendola più liscia e riducendo quindi la frizione con la palpebra. Inoltre, è stato utilizzato un trattamento superficiale ottimizzato che aumenta la bagnabilità della lente del 30%9 rispetto al precedente marchio Air Optix e garantisce una maggiore bagnabilità (minore angolo di contatto) della lente rispetto ad altre lenti in silicone idrogel9. Questo, assieme alle proprietà fisiche del materiale brevettato che costituisce la struttura della lente, aiuta a mantenere il comfort durante il giorno e per periodi d’uso prolungato. È stato dimostrato che il materiale di cui è fatta la lente, il Lotrafilcon, è più idrofilico e attrae meno depositi lipidici rispetto ad altri materiali in silicone idrogel12. Questo materiale è in linea con altri materiali in silicone idrogel, per il fatto che ha un basso contenuto d’acqua e quindi è meno soggetto alla disidratazione e attrae minori depositi proteici rispetto ai materiali usati per le lenti convenzionali13,14. Visione Le nuove lenti a contatto Air Optix Aqua Multifocal hanno una geometria bi-asferica con centro per vicino a visione simultanea. L’innovativa geometria delle nuove Air Optix Aqua Multifocal si basa sul concetto di Precision Transition Lens Design. Questo tipo di design controlla il profilo del potere di aberrazione, per estendere la profondità di fuoco al punto per vicino per i pazienti presbiti. Estendendo la profondità del fuoco, il design della lente bilancia la perdita di accomodazione senza compromessi per la visione da lontano. Il nuovo design con centro per vicino offre tre poteri addizionali per tutti gli stadi della presbiopia. Addizione bassa per i primi presbiti, addizione media e alta per i presbiti in fase più stabile. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal forniscono il potere addizionale in modo costante su tutta la gamma di poteri sferici. Per esempio, l’addizione media fornisce la stessa profondità di fuoco addizionale sia per una lente +3.00 che per una lente -6.00. Questo consentirà applicazioni più facili e senza sorprese, poiché il potere effettivo rimane costante da lente a lente e da paziente a paziente9. Un’altra caratteristica unica delle lenti Air Optix Aqua Multifocal è data dal fatto che l’occhio passa senza problemi dalla zona con centro per vicino alle altre zone. Come indica l’immagine, mentre nella lente ci sono zone definite per la visione da vicino, intermedia e per lontano, il nuovo design consente di passare senza problemi da una zona all’altra (Figura 1). Mentre altri design presentano più “scalini” nel profilo di addizione, le lenti Air Optix Aqua Multifocal offrono una separazione meno netta nel passaggio da un potere al successivo. Tutti e tre i profili di addizione consentono di passare tranquillamente dalla zona con centro per vicino alla zona con centro per lontano. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal presentano la stessa superficie posteriore asferica utilizzata per le lenti sferiche Air Optix Aqua, che hanno dimostrato di offrire buone prestazioni in termini di centraggio e di portabilità generale9. A causa della natura del design ottico, un buon centraggio della lente è particolarmente importante per assicurare performance visive ottimali delle lenti multifocali a visione simultanea. Vantaggi dimostrati rispetto alla monovisione In uno studio clinico su pazienti che presentavano i primi sintomi di presbiopia e che lamentavano problemi nella visione da vicino, le lenti Air Optix Aqua Multifocal sono state poste a confronto con le monovisione. Questo studio ha raccolto valutazioni soggettive della visione in situazioni di vita reale. Tali situazioni comprendevano la capacità di leggere lo schermo di un BlackBerry, il computer, un menu a una distanza approssimativa di 1 metro (un menu scritto a mano su una lavagna), come anche guidare e guardare la televisione. In questo studio clinico, le lenti Air Optix Aqua Multifocal si sono dimostrate superiori per la visione intermedia, per lontano, per la guida notturna e diurna e per guardare la TV. I pazienti hanno anche valutato la loro capacità di cambiare fuoco da lontano a vicino, ritenendola superiore in caso d’uso delle lenti Air Optix Aqua Multifocal rispetto alle lenti con monovisione (Figura 2). Salute oculare Oltre ad aumentare il comfort15, per motivi fisiologici l’apporto di ossigeno è un fattore da prendere in considerazione maggiormente per i pazienti presbiti, rispetto a qualsiasi altro gruppo d’età. La riduzione della popolazione di cellule endoteliali corneali, legata all’avanzare dell’età, è ben documentata23. Inoltre, è stato riscontrato che la cornea guttata è molto più prevalente nei pazienti Figura 2 I pazienti hanno valutato la loro capacità di cambiare fuoco da lontano a vicino Comfort Il comfort insufficiente è una delle maggiori cause di drop-out delle lenti a contatto da parte di pazienti di tutte le età10,11. Sappiamo che, a mano a mano che l’occhio invecchia, anche la chimica del film lacrimale si modifica gradualmente. Con l’età, tipicamente notiamo maggiore secchezza oculare a causa del ridotto volume lacrimale, della minore produzione di lacrime e delle modifiche nell’osmolarità lacrimale4. Questi cambiamenti possono far aumentare i sintomi di secchezza e disagio. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal impiegano l’Aqua Tab. 1: Air Optix Aqua Multifocal Poteri sferici (D): di età superiore ai 40 anni (32 per cento dei soggetti di età compresa tra i 10 e i 39 anni vs 70,4 per cento dei soggetti di età compresa tra i 40 e i 99 anni)16. Ciò si ripercuote sulla capacità della cornea di sopportare stress ipossici. Le lenti Air Optix Aqua Multifocal assicurano lo stesso livello di trasmissibilità all’ossigeno delle lenti sferiche Air Optix Aqua (Tabella 1). Questo materiale fa passare attraverso la lente una quantità di ossigeno cinque volte superiore, rispetto ai materiali convenzionalmente utilizzati per le lenti a contatto, e offre il maggior livello di trasmissibilità all’ossigeno tra tutte le lenti morbide multifocali attualmente in commercio17. Semplici e veloci da applicare Nel corso degli anni gli ottici hanno dovuto affrontare, non sempre senza difficoltà, situazioni complesse e tempi di trattamento sempre più lunghi per l’applicazione di lenti a contatto per la presbiopia; lenti che, dopo tutto, vengono percepite come poco performanti e riscuotono un successo limitato. Con le lenti Air Optix Aqua Multifocal il processo di applicazione risulta molto più semplice ed è stato dimostrato che il tempo di trattamento per la loro applicazione non è maggiore di quello richiesto per le monovisione18. Per le lenti di prova, gli ottici scelgono semplicemente il potere della lente degli occhiali al vertice (come farebbero per le lenti a contatto sferiche) per il potere da lontano e poi scelgono l’addizione alta, media o bassa in base al grafico riportato in Figura 3. L’addizione rimane costante, indipendentemente dalle variazioni del potere per la visione da lontano. Per la maggior parte dei pazienti non c’è bisogno di identificare l’occhio dominante, come invece è consigliato fare per la maggior parte delle altre lenti a contatto multifocali. Le prove cliniche effettuate con le lenti Air Optix Aqua Poteri di addizione: da + 6,00 a -10,00 con incrementi di 0,25D Basso, medio, alto Materiale: lotrafilcon B Dk, Dk/t:110, 138@ -3,00D Diametro: 14,2 mm Curva base: 8,6 mm Superficie: trattamento al plasma permanente Contenuto d’acqua: 33% Design Spessore al centro: 0,08 mm @-3,00D Tinta di manipolazione: azzurrata Programma d’uso approvato: uso giornaliero o uso continuato fino a 6 notti Programma di sostituzione consigliato: quattro settimane 8 9 2009, vol. XI, n. 1 Grazie alla tecnica avanzata, al sistema Aqua Moisture System e all’alta trasmissibilità all’ossigeno delle lenti Air Optix Aqua Multifocal, l’ottico ha molti argomenti per motivare i suoi pazienti e altrettanti vantaggi da condividere con loro. Bibliografia Figura 3 Tabella di applicazione per la scelta delle lenti Multifocal hanno dimostrato che l’86 per cento delle lenti viene applicato con successo già al primo tentativo su pazienti che presentano i primi sintomi di presbiopia9. L’applicazione di lenti morbide multifocali può essere molto gratificante, in particolare perché i presbiti sono il gruppo di pazienti più frustrati a causa dei compromessi o dei fastidi che probabilmente hanno dovuto accettare a causa della precedente modalità di correzione. Possono senz’altro aver provato le lenti in giovane età, forse prima che fossero disponibili i materiali delle lenti morbide o prima dei nuovi sviluppi che hanno aumentato le prestazioni delle lenti a contatto dal punto di vista sia del comfort che della salute oculare. Per i nuovi presbiti, in particolare quelli che non hanno mai avuto in precedenza la necessità di alcuna forma di correzione e sono innervositi dall’immagine o dallo spettro dell’età associati all’uso degli occhiali, ci possono essere notevoli benefici sotto il profilo emotivo. Una buona comunicazione con il paziente, intesa a determinare la sua motivazione, le sue aspettative, i suoi obiettivi, le necessità e i desideri, è di vitale importanza. È altrettanto importante educare i pazienti spiegando loro che queste lenti necessitano di un po’ di adattamento e di occasionali modifiche. Le lenti multifocali morbide sono facili da promuovere presso gli ottici. Prevedere domande specifiche sullo stile di vita del paziente, nel foglio informativo, aiuta l’ottico e il suo staff a dare i suggerimenti giusti e ad incoraggiare i pazienti a chiedere lenti a contatto multifocali morbide. L’esposizione di materiale promozionale appropriato presso il negozio e nell’ambulatorio spingerà i pazienti a fare domande. I pazienti contano sui loro ottici di fiducia per avere informazioni sulle nuove tecnologie e per ricevere consigli adeguati. 1. Saunders H. ‘Age-dependence of human refractive errors.’ Ophthalmic and Physiological Optics, 1981; 1(3): 159-174. 2. Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee, Agerelated differences in the normal human cornea: a laser scanning in vivo confocal microscopy study, Br J Ophthalmol, 2007 Sep91(9):1165-9. Epub 2007 Mar 27. 3. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a ten-year period. Invest Ophthalmol Vis Sci, 1997; 38: 779-82. 4. Nichols, K: Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens Spectrum, 1999; Sept, p.21 5. TNS Vision Trak, Contact Lens Penetration Survey, 2007. 6. Bennett ES, Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp Optom, 2008; 91: 3: 265-278. 7. Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens Assoc, 1996, 19(2): p 41-43. 8. Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal contact lenses as good as monovision? AAO, 2008. 9. CIBA Vision Data on file 2007, 2008. 10.UK Contact Lens Wearers Usage and Attitude Study, 2006, Opinion Market Research Consulting CMBH, CIBA Vision Data on File, 2006. 11. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004, CIBA Vision Data on file, 2004. 12.Carney BS, Nash WL, Sentell KB, The Adsorbtion of major Tear Film Lipids in vitro to various Silicone Hydrogels Over Time, ARVO 2006. 13.Suwala M, Glasier M, Subbaraman L, Jones L. Quantity and conformation of lysozyme deposited on conventional and silicone hydrogel contact lens materials using an in vitro model. Eye & Contact Lens, 2007; 33(3), p138-143. 14.Subbaraman LN, Glasier M, Senchyna M, Jones L. Kinetics of in vitro Lysozyme Deposition on Silicone Hydrogel, FDA Group II and FDA Group IV Contact Lens Materials. ARVO, 2005. 15.Dillehay SM. Does the level of available oxygen impact comfort in contact lens wear? A review of the literature. Eye Contact Lens. 2007; May 33(3): 148-55. Review. 16.Lorenzetti DW, Uotila MH, Parikh N, et al. Central cornea guttata. Incidence in the general population. Am J Ophthalmol, 1967; 64: 1155-8. 17.The Association of Contact Lens Manufacturers (ACLM), The ACLM Contact Lens Year Book, 2008. 18.Woods J. Comparison of the Simplicity of Completing an Initial Fit of Symptomatic Early Presbyopes with Monovision and Aspheric Multifocal Silicone Hydrogels, AAO, 2008. ARTICO L O È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Bill Long Consulente esterno Tim Giles Direttore dell’ufficio formazione professionale di CIBA VISION Apparso per la prima volta su Optician (06.02.09). Si ringraziano gli autori e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. Bill Long e Tim Giles descrivono le nuove lenti multifocali in silicone idrogel di CIBA Vision: Air Optix Aqua Multifocal PAROLE CHIAVE lenti morbide, multifocali, presbiopia, silicone idrogel I portatori di lenti a contatto sferiche e toriche hanno tratto beneficio per parecchi anni dai vantaggi clinici e soggettivi offerti dai numerosi materiali e tipi di lenti a contatto in silicone idrogel. L’elevata trasmissibilità all’ossigeno dei materiali in silicone idrogel è stata messa in relazione ai miglioramenti dei segni clinici come infiammazione1, ipossia2,3, integrità delle cellule epiteliali ed endoteliali4,5 e stabilità corneale 6,7,8. Inoltre sono stati ripetutamente riportati benefici soggettivi rappresentati dal miglioramento dei sintomi di secchezza, fotofobia, eccessiva percezione della lente, visione sfocata e scarso comfort9,10,11,12,13. I pazienti presbiti, in passato, non hanno potuto concedersi il lusso di una vasta gamma di scelte utilizzabili per la correzione con lenti realizzate con materiali ad alta trasmissibilità all’ossigeno, già disponibili per le altre tipologie di portatori di lenti a contatto. Con un solo tipo di lente a contatto multifocale in silicone idrogel disponibile sul mercato, gli ottici e i loro pazienti non avevano l’opportunità di scegliere tra alternative forse non adatte alla salute e alle necessità dell’occhio che invecchia, anche in termini di comfort. CIBA VISION ha progettato una geometria multifocale in Lotrafilcon B (Air Optix Aqua Multifocal) e ha effettuato uno studio clinico per confrontarla con la lente multifocale in Balafilcon A attualmente in commercio (Pure Vision Multifocal). La Tabella 1 presenta il confronto tra le due lenti. Lo studio è stato condotto con l’approvazione dell’International Ethics Committee e dell’Institutional Review Board e ogni soggetto ha dato il suo Consenso Informato prima di sottoporsi alle procedure previste dallo studio. L’obiettivo principale era confrontare le lenti a contatto in silicone idrogel LB MF (Lotrafilcon B Multifocal) e BA MF (Balafilcon A Multifocal) in relazione alle reazioni dei soggetti in termini di comfort, soddisfazione visiva, tendenza all’acquisto, preferenza nella scelta della lente e della facilità del ricercatore nell’applicazione. L’obiettivo secondario era confrontare altri parametri oggettivi di entrambi i tipi di lente, relativi alle prestazioni in termini di visione. Inoltre, sono state valutate le reazioni dei ricercatori relative alle prestazioni del prodotto LB MF rispetto ad altre opzioni di lenti e sono stati monitorati i segni biomicroscopici per valutarne la sicurezza. Ai soggetti sono state distribuite e applicate le lenti a Tab. 1: Lenti a contatto multifocali Lotrafilcon B e Balafilcon A % acqua BC/Dia Potere sferico * Addizione Tipo di addizione Dk/t Lotrafilcon B (LB MF) 33% 8.6 / 14.2 +6.00 to -10.00 Bassa Media Alta** Lente Precision Transition 138 Balafilcon A (BA MF) 36% 8.6 / 14.0 +6.00 to -10.00 Bassa Alta Asferica, centro per vicino 110 * I poteri usati in questo studio sono compresi tra +1.75 e -6.00. ** Non usata in questo studio 10 11 2009, vol. XI, n. 1 Grazie alla tecnica avanzata, al sistema Aqua Moisture System e all’alta trasmissibilità all’ossigeno delle lenti Air Optix Aqua Multifocal, l’ottico ha molti argomenti per motivare i suoi pazienti e altrettanti vantaggi da condividere con loro. Bibliografia Figura 3 Tabella di applicazione per la scelta delle lenti Multifocal hanno dimostrato che l’86 per cento delle lenti viene applicato con successo già al primo tentativo su pazienti che presentano i primi sintomi di presbiopia9. L’applicazione di lenti morbide multifocali può essere molto gratificante, in particolare perché i presbiti sono il gruppo di pazienti più frustrati a causa dei compromessi o dei fastidi che probabilmente hanno dovuto accettare a causa della precedente modalità di correzione. Possono senz’altro aver provato le lenti in giovane età, forse prima che fossero disponibili i materiali delle lenti morbide o prima dei nuovi sviluppi che hanno aumentato le prestazioni delle lenti a contatto dal punto di vista sia del comfort che della salute oculare. Per i nuovi presbiti, in particolare quelli che non hanno mai avuto in precedenza la necessità di alcuna forma di correzione e sono innervositi dall’immagine o dallo spettro dell’età associati all’uso degli occhiali, ci possono essere notevoli benefici sotto il profilo emotivo. Una buona comunicazione con il paziente, intesa a determinare la sua motivazione, le sue aspettative, i suoi obiettivi, le necessità e i desideri, è di vitale importanza. È altrettanto importante educare i pazienti spiegando loro che queste lenti necessitano di un po’ di adattamento e di occasionali modifiche. Le lenti multifocali morbide sono facili da promuovere presso gli ottici. Prevedere domande specifiche sullo stile di vita del paziente, nel foglio informativo, aiuta l’ottico e il suo staff a dare i suggerimenti giusti e ad incoraggiare i pazienti a chiedere lenti a contatto multifocali morbide. L’esposizione di materiale promozionale appropriato presso il negozio e nell’ambulatorio spingerà i pazienti a fare domande. I pazienti contano sui loro ottici di fiducia per avere informazioni sulle nuove tecnologie e per ricevere consigli adeguati. 1. Saunders H. ‘Age-dependence of human refractive errors.’ Ophthalmic and Physiological Optics, 1981; 1(3): 159-174. 2. Niederer RL, Perumal D, T Sherwin, C N J McGhee, Agerelated differences in the normal human cornea: a laser scanning in vivo confocal microscopy study, Br J Ophthalmol, 2007 Sep91(9):1165-9. Epub 2007 Mar 27. 3. Bourne WM, Nelson LR, Hodge DO. Central corneal endothelial cell changes over a ten-year period. Invest Ophthalmol Vis Sci, 1997; 38: 779-82. 4. Nichols, K: Aging, Hormones and Dry Eyes. Contact Lens Spectrum, 1999; Sept, p.21 5. TNS Vision Trak, Contact Lens Penetration Survey, 2007. 6. Bennett ES, Contact Lens Correction of Presbyopia. Clin Exp Optom, 2008; 91: 3: 265-278. 7. Jones L, Jones D, Langley C et al. Reactive or proactive contact lens fitting - does it make a difference? Jr Br Contact Lens Assoc, 1996, 19(2): p 41-43. 8. Kollbaum PS, Wong JR. Are today’s aspheric soft multifocal contact lenses as good as monovision? AAO, 2008. 9. CIBA Vision Data on file 2007, 2008. 10.UK Contact Lens Wearers Usage and Attitude Study, 2006, Opinion Market Research Consulting CMBH, CIBA Vision Data on File, 2006. 11. US Presbyopic usage and Attitude Study 2004, CIBA Vision Data on file, 2004. 12.Carney BS, Nash WL, Sentell KB, The Adsorbtion of major Tear Film Lipids in vitro to various Silicone Hydrogels Over Time, ARVO 2006. 13.Suwala M, Glasier M, Subbaraman L, Jones L. Quantity and conformation of lysozyme deposited on conventional and silicone hydrogel contact lens materials using an in vitro model. Eye & Contact Lens, 2007; 33(3), p138-143. 14.Subbaraman LN, Glasier M, Senchyna M, Jones L. Kinetics of in vitro Lysozyme Deposition on Silicone Hydrogel, FDA Group II and FDA Group IV Contact Lens Materials. ARVO, 2005. 15.Dillehay SM. Does the level of available oxygen impact comfort in contact lens wear? A review of the literature. Eye Contact Lens. 2007; May 33(3): 148-55. Review. 16.Lorenzetti DW, Uotila MH, Parikh N, et al. Central cornea guttata. Incidence in the general population. Am J Ophthalmol, 1967; 64: 1155-8. 17.The Association of Contact Lens Manufacturers (ACLM), The ACLM Contact Lens Year Book, 2008. 18.Woods J. Comparison of the Simplicity of Completing an Initial Fit of Symptomatic Early Presbyopes with Monovision and Aspheric Multifocal Silicone Hydrogels, AAO, 2008. ARTICO L O È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Bill Long Consulente esterno Tim Giles Direttore dell’ufficio formazione professionale di CIBA VISION Apparso per la prima volta su Optician (06.02.09). Si ringraziano gli autori e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. Bill Long e Tim Giles descrivono le nuove lenti multifocali in silicone idrogel di CIBA Vision: Air Optix Aqua Multifocal PAROLE CHIAVE lenti morbide, multifocali, presbiopia, silicone idrogel I portatori di lenti a contatto sferiche e toriche hanno tratto beneficio per parecchi anni dai vantaggi clinici e soggettivi offerti dai numerosi materiali e tipi di lenti a contatto in silicone idrogel. L’elevata trasmissibilità all’ossigeno dei materiali in silicone idrogel è stata messa in relazione ai miglioramenti dei segni clinici come infiammazione1, ipossia2,3, integrità delle cellule epiteliali ed endoteliali4,5 e stabilità corneale 6,7,8. Inoltre sono stati ripetutamente riportati benefici soggettivi rappresentati dal miglioramento dei sintomi di secchezza, fotofobia, eccessiva percezione della lente, visione sfocata e scarso comfort9,10,11,12,13. I pazienti presbiti, in passato, non hanno potuto concedersi il lusso di una vasta gamma di scelte utilizzabili per la correzione con lenti realizzate con materiali ad alta trasmissibilità all’ossigeno, già disponibili per le altre tipologie di portatori di lenti a contatto. Con un solo tipo di lente a contatto multifocale in silicone idrogel disponibile sul mercato, gli ottici e i loro pazienti non avevano l’opportunità di scegliere tra alternative forse non adatte alla salute e alle necessità dell’occhio che invecchia, anche in termini di comfort. CIBA VISION ha progettato una geometria multifocale in Lotrafilcon B (Air Optix Aqua Multifocal) e ha effettuato uno studio clinico per confrontarla con la lente multifocale in Balafilcon A attualmente in commercio (Pure Vision Multifocal). La Tabella 1 presenta il confronto tra le due lenti. Lo studio è stato condotto con l’approvazione dell’International Ethics Committee e dell’Institutional Review Board e ogni soggetto ha dato il suo Consenso Informato prima di sottoporsi alle procedure previste dallo studio. L’obiettivo principale era confrontare le lenti a contatto in silicone idrogel LB MF (Lotrafilcon B Multifocal) e BA MF (Balafilcon A Multifocal) in relazione alle reazioni dei soggetti in termini di comfort, soddisfazione visiva, tendenza all’acquisto, preferenza nella scelta della lente e della facilità del ricercatore nell’applicazione. L’obiettivo secondario era confrontare altri parametri oggettivi di entrambi i tipi di lente, relativi alle prestazioni in termini di visione. Inoltre, sono state valutate le reazioni dei ricercatori relative alle prestazioni del prodotto LB MF rispetto ad altre opzioni di lenti e sono stati monitorati i segni biomicroscopici per valutarne la sicurezza. Ai soggetti sono state distribuite e applicate le lenti a Tab. 1: Lenti a contatto multifocali Lotrafilcon B e Balafilcon A % acqua BC/Dia Potere sferico * Addizione Tipo di addizione Dk/t Lotrafilcon B (LB MF) 33% 8.6 / 14.2 +6.00 to -10.00 Bassa Media Alta** Lente Precision Transition 138 Balafilcon A (BA MF) 36% 8.6 / 14.0 +6.00 to -10.00 Bassa Alta Asferica, centro per vicino 110 * I poteri usati in questo studio sono compresi tra +1.75 e -6.00. ** Non usata in questo studio 10 11 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Criteri di inclusione • Età minima 35 anni. settimane hanno permesso di prevedere che una dimensione del campione pari a 78 avrebbe assicurato un potere dell’80% per la rilevazione di una differenza appaiata di 1,0 diottrie (sui due lati α=0,05) e che il potere ottenibile scendeva al 59 percento con una dimensione del campione pari a 48. Criteri di esclusione • Necessità di medicazione oculare in concomitanza con lo studio. Risultati Tab. 2: Criteri di inclusione ed esclusione • In grado di leggere, capire e firmare il consenso informato. • Addizione degli occhiali:+0.50D, +0.75D, o +1.00D. • Lesioni o chirurgia agli occhi nelle 12 settimane immediatamente precedenti l’inizio dello studio. • Preesistente irritazione oculare che rendeva impossibile l’applicazione di lenti a contatto. • Soggetto che stava già prendendo parte a uno studio clinico oftalmico. • Presenza di anomalie sistemiche od oculari, infezioni o malattie che rischiavano di influenzare negativamente l’uso delle lenti a contatto o delle soluzioni accessorie. • Afachia, pseudoafachia, o precedente chirurgia refrattiva. • Astigmatismo>1.00D. • Anisometropia abitualmente non corretta ≥2.00D. • Anisocoria clinicamente rilevante. • Strabismo/ambliopia. • Soggetto portatore di lenti PureVision Multifocal, SofLens Multifocal, o Unilens C-Vue Multifocal. Le lenti sono state distribuite a 48 soggetti, 47 dei quali hanno portato a termine lo studio. Un soggetto è stato escluso a causa della distribuzione di una lente sbagliata. Quando l’errore è stato scoperto, il soggetto si è ripresentato presso la sede dello studio ed è stato escluso. I profili dei partecipanti sono indicati nella Tabella 3, le lenti distribuite nella Tabella 4, il tempo di utilizzo delle lenti durante lo studio nella Tabella 5. I range del potere sferico medio delle lenti distribuite erano simili per le lenti LB MF e BA MF, altrettanto simili erano il tempo medio di utilizzo espresso in giorni per settimana e ore per giorno. Se da un lato non si tratta di una variabile verificata per importanza statistica, il tempo medio di utilizzo per le lenti BA MF è risultato tendenzialmente inferiore di un’ora rispetto al tempo di utilizzo delle lenti LB MF, fatto che può essere dovuto a fattori di prestazione soggettivi, che sono stati riferiti durante lo studio. Le differenze cliniche significative dal punto di vista statistico riscontrate nello studio riguardano l’acuità visiva (AV) e il range di nitidezza di visione alle visite di controllo. Le differenze statisticamente significative riscontrate sono quindi relative a: acuità visiva a distanza monoculare (p=0,018), range di nitidezza di visione da lontano (p=0,010) e differenza tra visione nitida da lontano e da vicino (p=0,007); questi valori sono riassunti Tab. 3: Profilo dei soggetti ammessi • Età media: 43.4 ± 3.2 (da 36 a 50) anni. • Rapporto femmine/maschi: 77%/23%. contatto in base alla prescrizione che avevano con gli occhiali da vista e alle loro necessità di addizione, per eseguire poi uno studio prospettico, randomizzato, bilaterale e incrociato. Tutti i soggetti necessitavano di occhiali con addizione pari a +0.50D, +0.75D o +1.00D sulla base di una nuova rifrazione dell’occhiale, mentre la determinazione dell’addizione è stata completata alla prima visita. Tutti i soggetti sono stati selezionati da un gruppo di pazienti individuato in ogni sede di svolgimento dello studio e sono stati sottoposti ad esame per determinarne l’idoneità. Altri criteri di inclusione o esclusione sono illustrati nella Tabella 2. Per garantire una certa corrispondenza con il mercato dei primi presbiti, a ogni sede è stato richiesto di includere nello studio almeno un soggetto portatore abituale di monovisione, ma non più di tre. Ogni ricercatore doveva avere poi esperienza nell’applicazione di lenti a contatto PureVision Multifocal e Bausch&Lomb PureVision Multifocal. Per l’applicazione delle lenti BA MF veniva richiesta la conoscenza di Expert Tips For Exceptional Fits, mentre le lenti LB MF dovevano essere applicate secondo le linee guida per l’applicazione delle lenti multifocali in Lotrafilcon B (Lotrafilcon B Multifocal Fitting Guidelines) (modificato). Ai soggetti non sono state rese note le marche delle lenti: queste ultime sono state distribuite infatti direttamente dalla confezione dopo aver rimosso la pellicola protettiva. Per questa prova ai ricercatori sono state fornite lenti LB MF con due diversi poteri di addizione, basso e medio, mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e -6.00D. Anche per le lenti BA MF sono stati messi a disposizione due poteri di addizione, basso e alto, mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e -6.00D. I soggetti hanno portato ciascun paio di lenti su base giornaliera per un periodo massimo di otto giorni, con uno scarto di due giorni, utilizzando AOSept Plus come soluzione detergente e disinfettante. Non sono state fornite lenti di riserva e, dopo la visita in cui sono state distribuite le lenti, non sono state ammesse nuove applicazioni. Le lenti utilizzate per lo studio venivano risciacquate quando necessario con la soluzione salina SoftWear e l’uso di gocce per lenti è stato consentito a discrezione del soggetto. Durante la prima visita, i ricercatori hanno eseguito una refrazione per gli occhiali e determinato l’addizione delle lenti per ogni soggetto. Sulla base di questi dati i ricercatori hanno applicato e distribuito le lenti oggetto dello studio utilizzando uno schema di randomizzazione fornito dallo sponsor dello studio. Se la lente dello sponsor individuato dalla randomizzazione non poteva essere applicata ad un soggetto, a quest’ultimo veniva fornito un secondo paio o lo si escludeva dallo studio. A causa della mancanza di dati, precedentemente documentati, relativi ad analoghi test di prova con lenti multifocali, non è stato possibile determinare con precisione il potere e la dimensione del campione. I dati pilota risultanti da uno studio incrociato durato due • Il 69% dei soggetti portava solo lenti a contatto per lontano prima della partecipazione allo studio. • Il 15% dei soggetti era portatore abituale di lenti a contatto bifocali o multifocali. • Il 17% dei soggetti era portatore abituale di monovisione. • Le tre marche di lenti a contatto più comunemente usate erano: PureVision 19% - Acuvue Oasys 12% - Biomedics EP 10% • Distribuzione del potere di addizione degli occhiali: +0.50: 13% +0.75: 37% +1.00: 50% Tab. 4: Profilo delle lenti distribuite LB MF BA MF Potere sferico medio (D) - 2.76 ± 1.84 - 2.80 ± 1.82 Range del potere sferico (D) - 6.00 to + 1.75 - 6.00 to +1.50 Addizione bassa (%) 95 95 Addizione media/alta (%) 5 5 Tab. 5: Tempo di utilizzo Giorni settimana in media Ore giorno in media LB MF BA MF Media ± STD 6.8 ± 0.6 6.6 ± 0.9 Range Da 5 a 7 Da 2 a 7 Media ± STD 12.7 ± 2.6 11.7 ± 3.1 Range Da 8 a 17 Da 4 a 17 12 13 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Criteri di inclusione • Età minima 35 anni. settimane hanno permesso di prevedere che una dimensione del campione pari a 78 avrebbe assicurato un potere dell’80% per la rilevazione di una differenza appaiata di 1,0 diottrie (sui due lati α=0,05) e che il potere ottenibile scendeva al 59 percento con una dimensione del campione pari a 48. Criteri di esclusione • Necessità di medicazione oculare in concomitanza con lo studio. Risultati Tab. 2: Criteri di inclusione ed esclusione • In grado di leggere, capire e firmare il consenso informato. • Addizione degli occhiali:+0.50D, +0.75D, o +1.00D. • Lesioni o chirurgia agli occhi nelle 12 settimane immediatamente precedenti l’inizio dello studio. • Preesistente irritazione oculare che rendeva impossibile l’applicazione di lenti a contatto. • Soggetto che stava già prendendo parte a uno studio clinico oftalmico. • Presenza di anomalie sistemiche od oculari, infezioni o malattie che rischiavano di influenzare negativamente l’uso delle lenti a contatto o delle soluzioni accessorie. • Afachia, pseudoafachia, o precedente chirurgia refrattiva. • Astigmatismo>1.00D. • Anisometropia abitualmente non corretta ≥2.00D. • Anisocoria clinicamente rilevante. • Strabismo/ambliopia. • Soggetto portatore di lenti PureVision Multifocal, SofLens Multifocal, o Unilens C-Vue Multifocal. Le lenti sono state distribuite a 48 soggetti, 47 dei quali hanno portato a termine lo studio. Un soggetto è stato escluso a causa della distribuzione di una lente sbagliata. Quando l’errore è stato scoperto, il soggetto si è ripresentato presso la sede dello studio ed è stato escluso. I profili dei partecipanti sono indicati nella Tabella 3, le lenti distribuite nella Tabella 4, il tempo di utilizzo delle lenti durante lo studio nella Tabella 5. I range del potere sferico medio delle lenti distribuite erano simili per le lenti LB MF e BA MF, altrettanto simili erano il tempo medio di utilizzo espresso in giorni per settimana e ore per giorno. Se da un lato non si tratta di una variabile verificata per importanza statistica, il tempo medio di utilizzo per le lenti BA MF è risultato tendenzialmente inferiore di un’ora rispetto al tempo di utilizzo delle lenti LB MF, fatto che può essere dovuto a fattori di prestazione soggettivi, che sono stati riferiti durante lo studio. Le differenze cliniche significative dal punto di vista statistico riscontrate nello studio riguardano l’acuità visiva (AV) e il range di nitidezza di visione alle visite di controllo. Le differenze statisticamente significative riscontrate sono quindi relative a: acuità visiva a distanza monoculare (p=0,018), range di nitidezza di visione da lontano (p=0,010) e differenza tra visione nitida da lontano e da vicino (p=0,007); questi valori sono riassunti Tab. 3: Profilo dei soggetti ammessi • Età media: 43.4 ± 3.2 (da 36 a 50) anni. • Rapporto femmine/maschi: 77%/23%. contatto in base alla prescrizione che avevano con gli occhiali da vista e alle loro necessità di addizione, per eseguire poi uno studio prospettico, randomizzato, bilaterale e incrociato. Tutti i soggetti necessitavano di occhiali con addizione pari a +0.50D, +0.75D o +1.00D sulla base di una nuova rifrazione dell’occhiale, mentre la determinazione dell’addizione è stata completata alla prima visita. Tutti i soggetti sono stati selezionati da un gruppo di pazienti individuato in ogni sede di svolgimento dello studio e sono stati sottoposti ad esame per determinarne l’idoneità. Altri criteri di inclusione o esclusione sono illustrati nella Tabella 2. Per garantire una certa corrispondenza con il mercato dei primi presbiti, a ogni sede è stato richiesto di includere nello studio almeno un soggetto portatore abituale di monovisione, ma non più di tre. Ogni ricercatore doveva avere poi esperienza nell’applicazione di lenti a contatto PureVision Multifocal e Bausch&Lomb PureVision Multifocal. Per l’applicazione delle lenti BA MF veniva richiesta la conoscenza di Expert Tips For Exceptional Fits, mentre le lenti LB MF dovevano essere applicate secondo le linee guida per l’applicazione delle lenti multifocali in Lotrafilcon B (Lotrafilcon B Multifocal Fitting Guidelines) (modificato). Ai soggetti non sono state rese note le marche delle lenti: queste ultime sono state distribuite infatti direttamente dalla confezione dopo aver rimosso la pellicola protettiva. Per questa prova ai ricercatori sono state fornite lenti LB MF con due diversi poteri di addizione, basso e medio, mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e -6.00D. Anche per le lenti BA MF sono stati messi a disposizione due poteri di addizione, basso e alto, mentre il potere per lontano era compreso tra +1,75 e -6.00D. I soggetti hanno portato ciascun paio di lenti su base giornaliera per un periodo massimo di otto giorni, con uno scarto di due giorni, utilizzando AOSept Plus come soluzione detergente e disinfettante. Non sono state fornite lenti di riserva e, dopo la visita in cui sono state distribuite le lenti, non sono state ammesse nuove applicazioni. Le lenti utilizzate per lo studio venivano risciacquate quando necessario con la soluzione salina SoftWear e l’uso di gocce per lenti è stato consentito a discrezione del soggetto. Durante la prima visita, i ricercatori hanno eseguito una refrazione per gli occhiali e determinato l’addizione delle lenti per ogni soggetto. Sulla base di questi dati i ricercatori hanno applicato e distribuito le lenti oggetto dello studio utilizzando uno schema di randomizzazione fornito dallo sponsor dello studio. Se la lente dello sponsor individuato dalla randomizzazione non poteva essere applicata ad un soggetto, a quest’ultimo veniva fornito un secondo paio o lo si escludeva dallo studio. A causa della mancanza di dati, precedentemente documentati, relativi ad analoghi test di prova con lenti multifocali, non è stato possibile determinare con precisione il potere e la dimensione del campione. I dati pilota risultanti da uno studio incrociato durato due • Il 69% dei soggetti portava solo lenti a contatto per lontano prima della partecipazione allo studio. • Il 15% dei soggetti era portatore abituale di lenti a contatto bifocali o multifocali. • Il 17% dei soggetti era portatore abituale di monovisione. • Le tre marche di lenti a contatto più comunemente usate erano: PureVision 19% - Acuvue Oasys 12% - Biomedics EP 10% • Distribuzione del potere di addizione degli occhiali: +0.50: 13% +0.75: 37% +1.00: 50% Tab. 4: Profilo delle lenti distribuite LB MF BA MF Potere sferico medio (D) - 2.76 ± 1.84 - 2.80 ± 1.82 Range del potere sferico (D) - 6.00 to + 1.75 - 6.00 to +1.50 Addizione bassa (%) 95 95 Addizione media/alta (%) 5 5 Tab. 5: Tempo di utilizzo Giorni settimana in media Ore giorno in media LB MF BA MF Media ± STD 6.8 ± 0.6 6.6 ± 0.9 Range Da 5 a 7 Da 2 a 7 Media ± STD 12.7 ± 2.6 11.7 ± 3.1 Range Da 8 a 17 Da 4 a 17 12 13 2009, vol. XI, n. 1 BA MF LB MF Riscontrate differenze statisticamente significative in tutti i confronti con valore p <0.001 Comfort iniziale Comfort iniziale Comfort durante il giorno alla prima visita al controllo al controllo Comfort a fine giornata al controllo Comfort generale alla prima visita Comfort generale al controllo Figura 1 Valutazione media del comfort nella Tabella 6. Sono state valutate anche le segnalazioni di immagini fantasma e non sono state riscontrate differenze statisticamente significative, come risulta dalla Tabella 7. Sono state invece riscontrate differenze di maggiore rilevanza per le valutazioni soggettive della visione, con differenze statisticamente significative per tutti gli aspetti valutati dopo l’esperienza con le lenti (Tabella 8). Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative per le valutazioni soggettive della visione, raccolte al momento della distribuzione delle lenti. Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Se da un lato le prestazioni in termini di visione possono essere i criteri iniziali per la valutazione di un dispositivo per la correzione della vista, la ricerca ha dimostrato che è la soddisfazione soggettiva che ne determina l’uso continuativo14. I soggetti indicano il comfort individuale come caratteristica di valutazione per ogni lente e come valore preferenziale rispetto alle lenti abituali. Per tutte le voci relative al comfort sono state riscontrate differenze statisticamente significative comprese tra 0,7 e 2,9 (Figura 1). Anche nel confronto con le lenti utilizzate abitualmente, sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutte le valutazioni del comfort (Tabella 9). Il calcolo della preferenza netta in termini di comfort ha inoltre rivelato valori negativi per le lenti BA MF in tutte le valutazioni del comfort15. Se da un lato la rilevanza statistica non è stata verificata per tutte le variabili raccolte, le lenti LB MF e BA MF risultavano strettamente paragonabili per quanto riguarda molti parametri relativi all’applicazione delle lenti valutati in questo studio. La Tabella 10 riassume le variabili di valutazione dell’applicazione. I ricercatori hanno potuto distribuire con successo entrambe le lenti come prima lente di prova sulla maggioranza dei soggetti. L’applicazione delle lenti LB MF viene ten- denzialmente giudicata come ottima leggermente più spesso, inoltre queste lenti tendono ad avere migliore centraggio. Per entrambe il decentramento tende a cambiare con l’uso, tanto che circa il 75% si decentra verso il basso. Una differenza statisticamente significativa è stata riscontrata in merito alla valutazione della facilità di applicazione da parte del ricercatore. Le lenti BA MF Tab. 7: Immagini fantasma: percentuale dei soggetti che non presentano il problema Controllo LB MF BA MF Valore P Visione binoculare da lontano 93% 81% 0.053 Visione binoculare a distanza intermedia 91% 87% 0.494 Visione binoculare da vicino 91% 85% 0.327 Distanza binoculare logMAR AV Binoculare intermedia logMAR AV Binoculare vicino logMAR AV Range di visione nitida (cm) LB MF PV MF Valore P Distribuzione 0.02 ± 0.06 0.03 ± 0.06 Controllo 0.02 ± 0.08 0.05 ± 0.10 p=0.018* Distribuzione - 0.01 ± 0.04 0.00 ± 0.05 p=0.197 Controllo - 0.01 ± 0.05 0.00 ± 0.05 Distribuzione - 0.07 ± 0.09 - 0.06 ± 0.13 Controllo - 0.04 ± 0.15 - 0.05 ± 0.10 Distribuzione - 0.01 ± 0.09 0.00 ± 0.12 Controllo 0.02 ± 0.11 0.03 ± 0.13 Vicino (distr.) 21.2 ± 6.7 22.3 ± 10.5 Vicino (controllo) 21.2 ± 7.3 23.0 ± 8.6 Lontano (distr.) 121.5 ± 20.4 115.3 ± 20.4 Lontano (controllo) 121.6 ± 22.7 117.5 ± 19.5 Lontano - Vicino (distr.) 100.3 ± 23.5 93.0 ± 26.6 Lontano - Vicino (controllo) 100.4 ± 25.7 94.6 ± 24.7 Lontano Distanza intermedia Vicino p=0.901 I portatori di lenti a contatto toriche e sferiche miopi ed ipermetropi e gli applicatori hanno avuto a disposizione un’ampia scelta di lenti in silicone idrogel per rispondere alle loro necessità fin da quando queste furono introdotte per la prima volta nel 1998. La scelta sta ora diventando più ampia anche per i presbiti e ci si at- Controllo LB MF BA MF LB MF BA MF Medio ± STD 9.3 ± 0.9 8.9 ± 1.3 8.5 ± 1.5 6.9 ± 2.4 Valore P 0.061 Medio ± STD 9.3 ± 1.1 Valore P 0.086 Medio ± STD 9.2 ± 1.4 Valore P 0.544 Visione notturna Medio ± STD Non valutato durante la prima visita per la distribuzione delle lenti Durante l’uso del computer Medio ± STD Valore P p=0.118 Per concludere Distribuzione Valore P p=0.715 tendenzialmente hanno presentato maggiori depositi superficiali e maggiore secchezza durante lo studio, una caratteristica che è stata correlata al materiale (Tabella 11). Anche le prestazioni in termini di sicurezza si sono dimostrate simili per i due tipi di lenti. Quasi nessuno degli occhi presentava tracce o segni e non sono stati notati segni moderati o gravi dopo l’utilizzo dell’una o dell’altra lente. Nel 3 percento degli occhi è stato riferito un leggero arrossamento del bulbo dopo l’uso delle lenti BA MF , mentre il 2 percento degli occhi presentava un leggero staining congiuntivale dopo l’uso delle lenti LB MF. I segni della biomicroscopia sono illustrati nella Figura 2. Da ultimo i ricercatori hanno proposto di aquistare le lenti, le risposte hanno indicato una forte preferenza per le lenti LB MF (Tabella 12). Tab. 8: Valutazioni soggettive della visione Tab. 6: Acuità visiva clinica e range di visione nitida Distanza monoculare logMAR AV ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Riduzione affaticamento occhio < .001* 9.0 ± 1.1 9.0 ± 1.3 p=0.0007* 8.4 ± 1.8 7.2 ± 2.3 0.002* Medio ± STD 8.6 ± 1.3 7.1 ± 2.6 0.002* 8.9 ± 1.7 8.0 ± 1.8 0.011* 8.5 ± 1.9 6.4 ± 2.7 < .001* Facilità di passaggio da vicino a lontano Medio ± STD 9.0 ± 1.1 Valore P Visione generale 7.7 ± 1.9 0.001* Valore P p=0.010* 8.8 ± 1.5 7.0 ± 2.6 < .001* Medio ± STD 9.2 ± 1.0 Valore P 0.095 8.9 ± 1.2 8.8 ± 1.3 7.3 ± 2.0 < .001* * Differenza statisticamente significativa. I valori evidenziati indicano un miglior punteggio di valutazione. 14 15 2009, vol. XI, n. 1 BA MF LB MF Riscontrate differenze statisticamente significative in tutti i confronti con valore p <0.001 Comfort iniziale Comfort iniziale Comfort durante il giorno alla prima visita al controllo al controllo Comfort a fine giornata al controllo Comfort generale alla prima visita Comfort generale al controllo Figura 1 Valutazione media del comfort nella Tabella 6. Sono state valutate anche le segnalazioni di immagini fantasma e non sono state riscontrate differenze statisticamente significative, come risulta dalla Tabella 7. Sono state invece riscontrate differenze di maggiore rilevanza per le valutazioni soggettive della visione, con differenze statisticamente significative per tutti gli aspetti valutati dopo l’esperienza con le lenti (Tabella 8). Non sono state riscontrate differenze statisticamente significative per le valutazioni soggettive della visione, raccolte al momento della distribuzione delle lenti. Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Se da un lato le prestazioni in termini di visione possono essere i criteri iniziali per la valutazione di un dispositivo per la correzione della vista, la ricerca ha dimostrato che è la soddisfazione soggettiva che ne determina l’uso continuativo14. I soggetti indicano il comfort individuale come caratteristica di valutazione per ogni lente e come valore preferenziale rispetto alle lenti abituali. Per tutte le voci relative al comfort sono state riscontrate differenze statisticamente significative comprese tra 0,7 e 2,9 (Figura 1). Anche nel confronto con le lenti utilizzate abitualmente, sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutte le valutazioni del comfort (Tabella 9). Il calcolo della preferenza netta in termini di comfort ha inoltre rivelato valori negativi per le lenti BA MF in tutte le valutazioni del comfort15. Se da un lato la rilevanza statistica non è stata verificata per tutte le variabili raccolte, le lenti LB MF e BA MF risultavano strettamente paragonabili per quanto riguarda molti parametri relativi all’applicazione delle lenti valutati in questo studio. La Tabella 10 riassume le variabili di valutazione dell’applicazione. I ricercatori hanno potuto distribuire con successo entrambe le lenti come prima lente di prova sulla maggioranza dei soggetti. L’applicazione delle lenti LB MF viene ten- denzialmente giudicata come ottima leggermente più spesso, inoltre queste lenti tendono ad avere migliore centraggio. Per entrambe il decentramento tende a cambiare con l’uso, tanto che circa il 75% si decentra verso il basso. Una differenza statisticamente significativa è stata riscontrata in merito alla valutazione della facilità di applicazione da parte del ricercatore. Le lenti BA MF Tab. 7: Immagini fantasma: percentuale dei soggetti che non presentano il problema Controllo LB MF BA MF Valore P Visione binoculare da lontano 93% 81% 0.053 Visione binoculare a distanza intermedia 91% 87% 0.494 Visione binoculare da vicino 91% 85% 0.327 Distanza binoculare logMAR AV Binoculare intermedia logMAR AV Binoculare vicino logMAR AV Range di visione nitida (cm) LB MF PV MF Valore P Distribuzione 0.02 ± 0.06 0.03 ± 0.06 Controllo 0.02 ± 0.08 0.05 ± 0.10 p=0.018* Distribuzione - 0.01 ± 0.04 0.00 ± 0.05 p=0.197 Controllo - 0.01 ± 0.05 0.00 ± 0.05 Distribuzione - 0.07 ± 0.09 - 0.06 ± 0.13 Controllo - 0.04 ± 0.15 - 0.05 ± 0.10 Distribuzione - 0.01 ± 0.09 0.00 ± 0.12 Controllo 0.02 ± 0.11 0.03 ± 0.13 Vicino (distr.) 21.2 ± 6.7 22.3 ± 10.5 Vicino (controllo) 21.2 ± 7.3 23.0 ± 8.6 Lontano (distr.) 121.5 ± 20.4 115.3 ± 20.4 Lontano (controllo) 121.6 ± 22.7 117.5 ± 19.5 Lontano - Vicino (distr.) 100.3 ± 23.5 93.0 ± 26.6 Lontano - Vicino (controllo) 100.4 ± 25.7 94.6 ± 24.7 Lontano Distanza intermedia Vicino p=0.901 I portatori di lenti a contatto toriche e sferiche miopi ed ipermetropi e gli applicatori hanno avuto a disposizione un’ampia scelta di lenti in silicone idrogel per rispondere alle loro necessità fin da quando queste furono introdotte per la prima volta nel 1998. La scelta sta ora diventando più ampia anche per i presbiti e ci si at- Controllo LB MF BA MF LB MF BA MF Medio ± STD 9.3 ± 0.9 8.9 ± 1.3 8.5 ± 1.5 6.9 ± 2.4 Valore P 0.061 Medio ± STD 9.3 ± 1.1 Valore P 0.086 Medio ± STD 9.2 ± 1.4 Valore P 0.544 Visione notturna Medio ± STD Non valutato durante la prima visita per la distribuzione delle lenti Durante l’uso del computer Medio ± STD Valore P p=0.118 Per concludere Distribuzione Valore P p=0.715 tendenzialmente hanno presentato maggiori depositi superficiali e maggiore secchezza durante lo studio, una caratteristica che è stata correlata al materiale (Tabella 11). Anche le prestazioni in termini di sicurezza si sono dimostrate simili per i due tipi di lenti. Quasi nessuno degli occhi presentava tracce o segni e non sono stati notati segni moderati o gravi dopo l’utilizzo dell’una o dell’altra lente. Nel 3 percento degli occhi è stato riferito un leggero arrossamento del bulbo dopo l’uso delle lenti BA MF , mentre il 2 percento degli occhi presentava un leggero staining congiuntivale dopo l’uso delle lenti LB MF. I segni della biomicroscopia sono illustrati nella Figura 2. Da ultimo i ricercatori hanno proposto di aquistare le lenti, le risposte hanno indicato una forte preferenza per le lenti LB MF (Tabella 12). Tab. 8: Valutazioni soggettive della visione Tab. 6: Acuità visiva clinica e range di visione nitida Distanza monoculare logMAR AV ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Riduzione affaticamento occhio < .001* 9.0 ± 1.1 9.0 ± 1.3 p=0.0007* 8.4 ± 1.8 7.2 ± 2.3 0.002* Medio ± STD 8.6 ± 1.3 7.1 ± 2.6 0.002* 8.9 ± 1.7 8.0 ± 1.8 0.011* 8.5 ± 1.9 6.4 ± 2.7 < .001* Facilità di passaggio da vicino a lontano Medio ± STD 9.0 ± 1.1 Valore P Visione generale 7.7 ± 1.9 0.001* Valore P p=0.010* 8.8 ± 1.5 7.0 ± 2.6 < .001* Medio ± STD 9.2 ± 1.0 Valore P 0.095 8.9 ± 1.2 8.8 ± 1.3 7.3 ± 2.0 < .001* * Differenza statisticamente significativa. I valori evidenziati indicano un miglior punteggio di valutazione. 14 15 2009, vol. XI, n. 1 Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Tab. 9: Preferenza rispetto alle lenti abituali per quanto riguarda il comfort* Tab. 11: Superfici della lente Comfort iniziale Comfort durante il giorno Comfort a fine giornata Comfort generale LB MF PV MF LB MF PV MF LB MF PV MF LB MF PV MF Decisamente migliore 11% 0% 20% 0% 15% 0% 22% 0% Lievemente migliore 26% 4% 22% 6% 24% 11% 20% 11% Equivalente 52% 40% 39% 40% 33% 30% 37% 28% Lievemente peggiore 9% 34% 20% 32% 26% 23% 22% 38% 2% 21% 0% 21% 2% 36% 0% 23% 26% - 51% 22% - 47% 11% - 49% 20% -51% Decisamente peggiore Preferenza netta** Tab. 10: Valutazione dell’applicazione della lente da parte dei ricercatori 0 Nessuno 1 Traccia 2 Moderato 3 Leggero Nessuno Nessuno Nessuna Nessuna 4 Grave 81% 19% Ottimale 96% 81% 96% 89% 91% 81% 91% 84% Centraggio Centrate Decentraggio Tempiale 50% 39% 25% 14% Verso il basso 50% 44% 75% 71% 76% 51% D’accordo 24% 43% Valore P 0.001 Facilità di applicazione per singolo soggetto Decisamente d’accordo Tab. 12: Immagini che il suo ottico le consigli l’uso di questo prodotto. Acquisterebbe le lenti che ha portato durante la scorsa settimana? Lotrafilcon Balafilcon B MF A Decisamente sì 30% 6% Probabilmente sì 28% 15% Forse sì/forse no 30% 36% Probabilmente no 9% 9% Decisamente no 2% 34% Orientamento all’acquisto 48% -21% Valore P Tutti i soggetti LB MF PV MF Prima Controllo visita Arrossamento limbare Tutti i soggetti LB MF PV MF Prima Controllo visita Arrossamento bulbare Tutti i soggetti LB MF Prima Controllo visita Staining epiteliale PV MF Tutti i soggetti Controllo LB MF 99% 87% 72% 100% 100% 100% 100% 100% 96% 89% 91% 100% 100% 99% 91% Zone secche/con scarsa bagnabilità Controllo Applicazione generale 99% Lente appannata/con patina/sporca Numero di lenti provate 86% 13% Controllo LB MF BA MF Depositi sulla superficie posteriore LB MF BAMF LB MF BAMF 1 2 Distribuzione LB MF BA MF Depositi sulla superficie anteriore * Sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutti i confronti a coppie con valori p <0.001. ** (decisamente migliore + lievemente migliore) – (decisamente peggiore + lievemente peggiore). Distribuzione ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia <.001 PV MF Controllo Staining congiuntivale Figura 2 Segni biomicroscopici tende di poter raccogliere i risultati delle incessanti attività di ricerca e sviluppo svolte in questo campo. Nello studio che qui presentiamo i parametri di valutazione soggettivi e oggettivi relativi a comfort, visione e salute degli occhi hanno indicato prestazioni molto elevate sia per le lenti LB MF che per le lenti BA MF. Con la dimensione del campione fornita, le lenti LB MF superano le prestazioni delle lenti BA MF sotto molti aspetti relativi a comfort, visione, applicazione e orientamento del paziente all’acquisto. Il maggiore range di visione nitida riscontrato oggettivamente in relazione al materiale delle lenti LB MF, sembra coerente con i giudizi più positivi raccolti per quanto riguarda l’uso di questo tipo di lenti al computer e a distanze intermedie. Inol- tre, considerato che una maggiore durata del tempo di consulenza rappresenta da sempre una preoccupazione per gli ottici, è interessante notare valutazioni così positive alla prima applicazione di entrambi i tipi di lente, in particolare delle LB MF. Bibliografia 1. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51. 2. Fonn D et al High Dk versus approved 7-day extended wear hydrogel lenses: the overnight corneal swelling response. Optom Vis Sci, 1997 74(12s)76. 3. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51. 4. Lin MC, et al. The Effects of One-Hour Wear of High-Dk Soft Contact Lenses on Corneal pH and Epithelial Perme- ability. CLAO, 2000 26(3)130-33. 5. Edmonds C et al. Endothelial Morphology 1 Year After Refitting Hydrogel Lens Wearers With Lotrafilcon A Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci, 2004 82: E-abstract 045095. 6. Dumbleton KA et al. Changes in Myopic Refractive Error with Nine Months’ Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Opt Vis Sci, 1999 76(12): 845-849. 7. Blacker et al. Myopia Progression In Contact Lens Wearers. Opt Vis Sci, 2006 84: E-abstract 060025. 8. Long et al. Three-Year Follow-up of Biomicroscopy Signs and Refractive Status in Patients Wearing Lotrafilcon A Lenses. Eye Cont Lens, 2005 31(6): 263-267. 9. Bergenske P et al. Long-term Clinical Results: 3 Years of Up to 30-Night Continuous Wear of Lotrafilcon A Silicone Hydrogel and Daily Wear of Low-Dk/t Hydrogel Lenses. Eye Cont Lens, 2007 33(2): 74-80. . 10. Schafer et al. The stability of dryness symptoms with silicone hydrogel contact lenses over 3 years. Eye Cont Lens 2007 33(5): 247-252. 11. Chalmers et al. Improving Contact-Lens Related Dryness Symptoms with Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci, 2008 85 (8): 778-784. 12. Long & McNally. The Clinical Performance of a Silicone Hydrogel Lens for Daily Wear in an Asian Population. Eye Cont Lens, 2006 32(2): 65-71. 13. Malet et al. Subjective Experience with High-Oxygen and Low-Oxygen Permeable Soft Contact Lenses in France. Eye Cont Lens, 2003 29(1): 55-59. 14. Pritchard, Fonn, Brazeau. Discontinuation of contact lens wear: A survey. Int Cont Lens Clin, 1999 26: 157-162. 15. Reichheld. The One Number You Need To Grow. Harvard Business Review, 2003 12 47-54 16 17 2009, vol. XI, n. 1 Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Tab. 9: Preferenza rispetto alle lenti abituali per quanto riguarda il comfort* Tab. 11: Superfici della lente Comfort iniziale Comfort durante il giorno Comfort a fine giornata Comfort generale LB MF PV MF LB MF PV MF LB MF PV MF LB MF PV MF Decisamente migliore 11% 0% 20% 0% 15% 0% 22% 0% Lievemente migliore 26% 4% 22% 6% 24% 11% 20% 11% Equivalente 52% 40% 39% 40% 33% 30% 37% 28% Lievemente peggiore 9% 34% 20% 32% 26% 23% 22% 38% 2% 21% 0% 21% 2% 36% 0% 23% 26% - 51% 22% - 47% 11% - 49% 20% -51% Decisamente peggiore Preferenza netta** Tab. 10: Valutazione dell’applicazione della lente da parte dei ricercatori 0 Nessuno 1 Traccia 2 Moderato 3 Leggero Nessuno Nessuno Nessuna Nessuna 4 Grave 81% 19% Ottimale 96% 81% 96% 89% 91% 81% 91% 84% Centraggio Centrate Decentraggio Tempiale 50% 39% 25% 14% Verso il basso 50% 44% 75% 71% 76% 51% D’accordo 24% 43% Valore P 0.001 Facilità di applicazione per singolo soggetto Decisamente d’accordo Tab. 12: Immagini che il suo ottico le consigli l’uso di questo prodotto. Acquisterebbe le lenti che ha portato durante la scorsa settimana? Lotrafilcon Balafilcon B MF A Decisamente sì 30% 6% Probabilmente sì 28% 15% Forse sì/forse no 30% 36% Probabilmente no 9% 9% Decisamente no 2% 34% Orientamento all’acquisto 48% -21% Valore P Tutti i soggetti LB MF PV MF Prima Controllo visita Arrossamento limbare Tutti i soggetti LB MF PV MF Prima Controllo visita Arrossamento bulbare Tutti i soggetti LB MF Prima Controllo visita Staining epiteliale PV MF Tutti i soggetti Controllo LB MF 99% 87% 72% 100% 100% 100% 100% 100% 96% 89% 91% 100% 100% 99% 91% Zone secche/con scarsa bagnabilità Controllo Applicazione generale 99% Lente appannata/con patina/sporca Numero di lenti provate 86% 13% Controllo LB MF BA MF Depositi sulla superficie posteriore LB MF BAMF LB MF BAMF 1 2 Distribuzione LB MF BA MF Depositi sulla superficie anteriore * Sono state riscontrate differenze statisticamente significative per tutti i confronti a coppie con valori p <0.001. ** (decisamente migliore + lievemente migliore) – (decisamente peggiore + lievemente peggiore). Distribuzione ARTICO L O Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia <.001 PV MF Controllo Staining congiuntivale Figura 2 Segni biomicroscopici tende di poter raccogliere i risultati delle incessanti attività di ricerca e sviluppo svolte in questo campo. Nello studio che qui presentiamo i parametri di valutazione soggettivi e oggettivi relativi a comfort, visione e salute degli occhi hanno indicato prestazioni molto elevate sia per le lenti LB MF che per le lenti BA MF. Con la dimensione del campione fornita, le lenti LB MF superano le prestazioni delle lenti BA MF sotto molti aspetti relativi a comfort, visione, applicazione e orientamento del paziente all’acquisto. Il maggiore range di visione nitida riscontrato oggettivamente in relazione al materiale delle lenti LB MF, sembra coerente con i giudizi più positivi raccolti per quanto riguarda l’uso di questo tipo di lenti al computer e a distanze intermedie. Inol- tre, considerato che una maggiore durata del tempo di consulenza rappresenta da sempre una preoccupazione per gli ottici, è interessante notare valutazioni così positive alla prima applicazione di entrambi i tipi di lente, in particolare delle LB MF. Bibliografia 1. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51. 2. Fonn D et al High Dk versus approved 7-day extended wear hydrogel lenses: the overnight corneal swelling response. Optom Vis Sci, 1997 74(12s)76. 3. Dumbleton et al. Vascular Response to Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Optom Vis Sci, 2001 78(3)147-51. 4. Lin MC, et al. The Effects of One-Hour Wear of High-Dk Soft Contact Lenses on Corneal pH and Epithelial Perme- ability. CLAO, 2000 26(3)130-33. 5. Edmonds C et al. Endothelial Morphology 1 Year After Refitting Hydrogel Lens Wearers With Lotrafilcon A Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci, 2004 82: E-abstract 045095. 6. Dumbleton KA et al. Changes in Myopic Refractive Error with Nine Months’ Extended Wear of Hydrogel Lenses with High and Low Oxygen Permeability. Opt Vis Sci, 1999 76(12): 845-849. 7. Blacker et al. Myopia Progression In Contact Lens Wearers. Opt Vis Sci, 2006 84: E-abstract 060025. 8. Long et al. Three-Year Follow-up of Biomicroscopy Signs and Refractive Status in Patients Wearing Lotrafilcon A Lenses. Eye Cont Lens, 2005 31(6): 263-267. 9. Bergenske P et al. Long-term Clinical Results: 3 Years of Up to 30-Night Continuous Wear of Lotrafilcon A Silicone Hydrogel and Daily Wear of Low-Dk/t Hydrogel Lenses. Eye Cont Lens, 2007 33(2): 74-80. . 10. Schafer et al. The stability of dryness symptoms with silicone hydrogel contact lenses over 3 years. Eye Cont Lens 2007 33(5): 247-252. 11. Chalmers et al. Improving Contact-Lens Related Dryness Symptoms with Silicone Hydrogel Lenses. Opt Vis Sci, 2008 85 (8): 778-784. 12. Long & McNally. The Clinical Performance of a Silicone Hydrogel Lens for Daily Wear in an Asian Population. Eye Cont Lens, 2006 32(2): 65-71. 13. Malet et al. Subjective Experience with High-Oxygen and Low-Oxygen Permeable Soft Contact Lenses in France. Eye Cont Lens, 2003 29(1): 55-59. 14. Pritchard, Fonn, Brazeau. Discontinuation of contact lens wear: A survey. Int Cont Lens Clin, 1999 26: 157-162. 15. Reichheld. The One Number You Need To Grow. Harvard Business Review, 2003 12 47-54 16 17 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O Comunicazione una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria Helmer Schweizer Optometrista, Embrach, Svizzera VDC, BCLA, FIACLE, SBAO, WVAO; BBA/GSBA; Cand. MBA/GSBA Apparso per la prima volta su Die Kontaktlinse (01.02.2007). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. PAROLE CHIAVE Comunicazione, livelli di comunicazione, comunicazione verbale, comunicazione non verbale, intelligenza emotiva, contenuti effettivi, chiamata all’azione, relazione, auto rivelazione, comunicazione faccia a faccia, comportamento, domande aperte, domande chiuse, percezione Seconda parte Personalità di alcuni clienti Nella parte seguente osserveremo alcune personalità tipiche dei clienti: • Il cliente “problematico“ • Il cliente “silenzioso/tranquillo“ • Il cliente “loquace“ • Il cliente “nervoso“ • Il cliente “aggressivo / arrabbiato“ • Il cliente “che sa tutto” • Il cliente “anziano” • Clienti diversamente abili Tra quelli non menzionati vi possono essere altri tipi di clienti come questi: • Il cliente “maldisposto“ • Il cliente “dalla visione scarsa” • Il cliente “alcolista/tossicodipendente” • Il cliente “psicotico” Il cliente “problematico“ Gli americani chiamano questo cliente anche “a pain in the neck” (PITN), ovvero una spina nel fianco. Questo cliente fa molte domande non necessarie, ha sempre qualcosa di cui lamentarsi, non è mai soddisfatto ed è il tipo di cliente che lasceremmo volentieri alla concorrenza. Si deve quindi lasciare una nota sul registro o sul file relativo al paziente? In questo modo si ottiene di far conoscere ai colleghi il carattere potenziale, ma allo stesso tempo li questo li può condizionare. Inoltre, le leggi a protezione dei dati personali potrebbero costringere a consegnare i registri e a spiegare il significato degli acronimi. Di conseguenza, è meglio non farlo. Ecco cosa potrebbe accadere: il cliente noto (e non tanto amato) entra nel negozio. Tutti i commessi che lo conoscono si allontanano, e rimane solo il novellino del negozio a cercare di sbrigare la situazione. E, indovinate un po’? Non ha nessun problema! Entrambi si trovano bene insieme, il cliente esce in poco tempo e soddisfatto! Com’è potuto accadere? È successo perché il novellino non era stato informato, aveva un atteggiamento aperto, ha sfoderato il sorriso e ha continuato a sorridere mentre serviva il cliente, ha ascoltato, non è mai stato sulla difensiva... Può essere una buona idea interrogarsi sui motivi, sulle cause di tale comportamento da parte di questa tipologia di cliente. Le cause possono essere diverse: insicurezza, bisogno di apprezzamento, ecc... È importante non interpretare il comportamento poco gentile come un attacco personale. Si deve rimanere concentrati sui fatti e cercare una soluzione, quindi: • utilizzare le domande chiuse. (Le domande chiuse sono quelle alle quali si può rispondere solo con un si o con un no. Le domande aperte iniziano o includono parole come “cosa, quando, dove, come” e richiedono una risposta articolata in più parole). Facendo ciò, si prende il controllo della comunicazione, la si guida, si eliminano le emozioni. • evitare discussioni con i clienti. Se necessario, respingere una richiesta ingiustificata, utilizzando gentilezza, argomentando e proponendo alternative 20 21 2009, vol. XI, n. 1 Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria • mantenere il sorriso •porre attenzione nel non confondere questo cliente con il tipo “che sa tutto” o con il tipo “aggressivo/arrabbiato”. • spiegare il significato dei termini tecnici, collegandoli alla quotidianità • ponendo domande, in particolare, se riguardano la sfera personale, motivare la domanda Il cliente “silenzioso/tranquillo” In forte contrasto con i clienti “problematici” troviamo clienti tranquilli, silenziosi. In questo caso il problema consiste nell’ottenere informazioni: si deve provare a raccoglierle pezzo per pezzo con difficoltà. La riluttanza o l’incapacità di esprimersi può essere dovuta a: • nervosismo (il cliente non si trova bene nell’ambiente clinico, nelle stanze piccole/strette, a distanze ravvicinate) • timidezza, stanchezza • ostilità, rifiuto, rigetto (il cliente silenzioso può essere solo un cliente aggressivo/arrabbiato ‘silentè? E se il vulcano stesse per scoppiare?) Per la gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • cercare di identificare la causa dell’atteggiamento silente • utilizzare una strategia comunicativa appropriata adottando un comportamento e un atteggiamento caloroso e amichevole • utilizzare inizialmente domande chiuse per ottenere la fiducia e la confidenza del cliente, passando poi gradatamente a quelle aperte • offrire alternative di risposta: “La sensazione di secchezza di cui ha parlato la prova in ogni momento, a volte o molto di rado? Avverte il fastidio la mattina, durante tutto il giorno, a fine giornata, a intervalli irregolari?” • motivare le domande poste. “Ora, cortesemente mi dica se assume farmaci e quali”. ”Le chiedo questo perché certi farmaci possono influire sulla produzione lacrimale (quantità e qualità) e questo a sua volta può influenzare il comfort delle lenti. Particolare cautela deve essere utilizzata nell’indagare l’utilizzo di farmaci contraccettivi. • prestare attenzione al linguaggio del corpo: le braccia incrociate sul petto o la parte superiore del corpo all’indietro possono essere segnali di rifiuto. In questo caso è consigliabile fare una pausa o affrontare direttamente la situazione chiedendo: “Ho l’impressione che Lei non sia soddisfatto di quello che stiamo facendo. Vuole dirmi qual è il problema e come potremmo risolverlo?” Quando si lavora con i bambini bisogna cercare di essere percepiti meno come medici e più come esseri umani. È importante creare un’atmosfera rilassata, mantenere una certa distanza (avvicinandosi lateralmente), preparare l’ingresso nella zona più intima parlando: “Ora posizionerò la lente da applicare sull’occhio. Prima su quello destro e poi su quello sinistro. Per fare questo, le mie dita apriranno le palpebre e dovrò chiederti di fare alcuni movimenti con gli occhi. È tutto ok, sei pronto?” Il cliente “Loquace” Per definizione questo cliente è l’esatto opposto di quello silenzioso/tranquillo. Molto più amichevole del cliente problematico, è però stancante perché costringe ad una continuo interscambio, anche su temi non inerenti. Possibile causa della estrema loquacità è il nervosismo presente ma dissimulato. Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • fare in modo che il cliente non si allontani dall’argomento, interrompendolo gentilmente, se necessario. Ad esempio: “Posso tornare più tardi su questa osservazione o domanda, se preferisce. Ora vorrei procedere con...” • porre prevalentemente domande chiuse • riassumere e riproporre quanto udito, sintetizzando i fatti più importanti. “Posso ripetere ciò che ha detto con parole mie? Altrimenti potremmo perdere il quadro generale”... cercando di ottenere dei “sì” che permettano di procedere per gradi verso l’obiettivo ll cliente Nervoso È il corpo a tradire questo cliente (sudore, pupille dilatate, movimenti, postura ecc.) oltre che le sproporzionate fluttuazioni del tono e del volume della voce. È importante cercare di identificare le cause del nervosismo (come detto per il cliente tranquillo e quello loquace). La causa potrebbe essere ansietà profondamente radicata, esperienze negative nel passato, claustrofobia... Non va sottovalutato l’influsso esercitato dall’ambiente, come una stanza molto piccola e stretta e l’essere molto vicini l’uno con l’altro. Per gestire efficacemente questa tipologia di cliente è importante: • cercare di rilassare l’atmosfera offrendo qualcosa da bere (acqua, caffè, tè) • emanare tranquillità, competenza • parlare lentamente • essere se stessi • chiedere spesso: “Ha capito, ha dubbi su quello che ho appena detto? Desidera altre informazioni o che glielo ripeta con altre parole?” (Sono stato sufficientemente chiaro o vuole che approfondiamo ulteriormente?) In questa situazione, l’ascolto attivo è molto importante: lasciare sempre finire il cliente senza interromperlo e senza mostrare segni di impazienza perché potrebbe bloccarsi e non parlare per parecchi minuti. Utilizzare un tono amichevole, voce calda e parole semplici, evitando la terminologia tecnica, porta il cliente a sentirsi a suo agio. Soprattutto entrando nella sfera personale del cliente è importante spiegargli brevemente cosa si sta facendo, perché e a quale scopo. Il cliente “Aggressivo/arrabbiato” Perché il cliente si comporta così? È importante non percepire questo atteggiamento aggressivo come un attacco personale, rimanendo obiettivi, concreti e professionali. Possibili cause dell’aggressività del cliente: • un’incomprensione • si sente insultato o qualcosa ha offeso i suoi sentimenti • non si sente considerato • esperienze negative in passato che desidera non si ripetano • una lunga attesa (ha fretta) • voleva vedere qualcun altro • non è contento degli esiti dell’esame o del lavoro svolto in passato • non è stata trovata la sua cartella • ha avuto una giornata negativa e altri problemi, esterni al rapporto, e quindi il colloquio diventa la valvola di sfogo L’aggressività può nascondere stati d'ansia o insicurezza. Se l’atmosfera non migliora in breve tempo e l’aggressività ostacola il lavoro (comunicazione troppo aggressiva, insufficiente, linguaggio del corpo negativo) è consigliabile chiedere direttamente: “Non posso evitare di sentire un certo livello di irrequietezza, quasi di aggressività. C’è qualcosa che la disturba, desidera parlarmi della causa della sua tensione?”, “C’è qualcosa che posso fare per poter lavorare meglio insieme, affinché Lei possa trascorrere piacevolmente il suo tempo qui?” Con questo tipo di cliente la comunicazione deve essere sempre obiettiva ed è importante evitare le emozioni, soprattutto quelle negative provando ad utilizzare soprattutto parole positive. Evidenziare i momenti di comportamento positivo: “Complimenti, ha fatto uno sforzo per leggere l’ultima riga (anche se prima pensava di non riuscire)”. Ascoltare attivamente, lasciando sempre finire il cliente di parlare. È possibile allungare la pausa fino a quando il cliente chiederà: “Mi ascolta? Perché non risponde? Non ha niente da dire in proposito?” Allora potrete rispondere: ARTICO L O Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria “Stavo ascoltando, volevo solo essere sicuro che mi avesse raccontato tutto ciò che voleva dirmi. Inizio col dirle che mi spiace molto per tutti i problemi che ha avuto. È anche nostro interesse trovare una soluzione al problema. Inoltre, vorrei ripeterle che cosa mi ha detto e, facendo questo, concentrarmi sulle cose che ritengo importanti per me per capire cosa sia successo e come risolvere la situazione. Va bene per lei (domanda chiusa!)?” Nella comunicazione efficace con il cliente aggressivo/arrabbiato è consigliabile utilizzare pochi “sì” nel ripetere, essere sintetici e rimanere ancorati ai fatti oggettivi. Una strategia possibile è quella dello “spiazzamento cognitivo”, esplicitando: “Questo l‘ha fatta arrabbiare ... questo non è stato un momento facile per lei”. Questa tipologia di cliente tende ad interrompere frequentemente: quando accade è importante fermarsi, ascoltare, fare una pausa e ricominciare da dove si è stati interrotti. Trasmettere sicurezza è fondamentale, chiarendo i termini del problema da risolvere utilizzando domande chiarificatrici e proponendo diverse soluzioni possibili. L’ascolto attivo non deve prescindere dalla osservazione del linguaggio del corpo e dal monitoraggio delle reazioni del cliente alle varie proposte per arrivare a poter chiedere: “Va bene per lei se procediamo con quello che le ho appena detto?”. Un suggerimento: spesso i clienti mostrano aggressività quando sono insoddisfatti del lavoro eseguito o del prezzo e possono essere inconsapevolmente disponibili ad una sostituzione, una riparazione o ad un rimborso. In questi casi è importante avere una chiara politica aziendale ma anche essere generosi per non perdere il cliente, proponendo la riparazione o sostituzione e arrivando, se necessario, al rimborso. Il cliente “che sa tutto” Cosa non sa questo cliente? Spesso sono ingegneri, insegnanti, professori. Misurano gli occhiali con la carta millimetrata, la lente d’ingrandimento. Arrivano con una pila di informazioni cercate su Internet… Questo cliente sta solo mascherando la sua insicurezza? È realmente interessato all’argomento? È giusto essere informati, vero? Eppure, anche se oggi chiunque ha accesso a molte informazioni, alcune di esse potrebbero essere non corrette o non aggiornate. Il cliente inconsciamente sta comunicando: MI PRENDA SUL SERIO! Nella gestione efficace di questa tipologia di cliente è fondamentale riconoscere la conoscenza, apprezzando gli sforzi fatti: “Vedo che sa già molto in fatto di ottica, occhio, visione, lenti a contatto, si è preparato bene per oggi...” 22 23 2009, vol. XI, n. 1 Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria • mantenere il sorriso •porre attenzione nel non confondere questo cliente con il tipo “che sa tutto” o con il tipo “aggressivo/arrabbiato”. • spiegare il significato dei termini tecnici, collegandoli alla quotidianità • ponendo domande, in particolare, se riguardano la sfera personale, motivare la domanda Il cliente “silenzioso/tranquillo” In forte contrasto con i clienti “problematici” troviamo clienti tranquilli, silenziosi. In questo caso il problema consiste nell’ottenere informazioni: si deve provare a raccoglierle pezzo per pezzo con difficoltà. La riluttanza o l’incapacità di esprimersi può essere dovuta a: • nervosismo (il cliente non si trova bene nell’ambiente clinico, nelle stanze piccole/strette, a distanze ravvicinate) • timidezza, stanchezza • ostilità, rifiuto, rigetto (il cliente silenzioso può essere solo un cliente aggressivo/arrabbiato ‘silentè? E se il vulcano stesse per scoppiare?) Per la gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • cercare di identificare la causa dell’atteggiamento silente • utilizzare una strategia comunicativa appropriata adottando un comportamento e un atteggiamento caloroso e amichevole • utilizzare inizialmente domande chiuse per ottenere la fiducia e la confidenza del cliente, passando poi gradatamente a quelle aperte • offrire alternative di risposta: “La sensazione di secchezza di cui ha parlato la prova in ogni momento, a volte o molto di rado? Avverte il fastidio la mattina, durante tutto il giorno, a fine giornata, a intervalli irregolari?” • motivare le domande poste. “Ora, cortesemente mi dica se assume farmaci e quali”. ”Le chiedo questo perché certi farmaci possono influire sulla produzione lacrimale (quantità e qualità) e questo a sua volta può influenzare il comfort delle lenti. Particolare cautela deve essere utilizzata nell’indagare l’utilizzo di farmaci contraccettivi. • prestare attenzione al linguaggio del corpo: le braccia incrociate sul petto o la parte superiore del corpo all’indietro possono essere segnali di rifiuto. In questo caso è consigliabile fare una pausa o affrontare direttamente la situazione chiedendo: “Ho l’impressione che Lei non sia soddisfatto di quello che stiamo facendo. Vuole dirmi qual è il problema e come potremmo risolverlo?” Quando si lavora con i bambini bisogna cercare di essere percepiti meno come medici e più come esseri umani. È importante creare un’atmosfera rilassata, mantenere una certa distanza (avvicinandosi lateralmente), preparare l’ingresso nella zona più intima parlando: “Ora posizionerò la lente da applicare sull’occhio. Prima su quello destro e poi su quello sinistro. Per fare questo, le mie dita apriranno le palpebre e dovrò chiederti di fare alcuni movimenti con gli occhi. È tutto ok, sei pronto?” Il cliente “Loquace” Per definizione questo cliente è l’esatto opposto di quello silenzioso/tranquillo. Molto più amichevole del cliente problematico, è però stancante perché costringe ad una continuo interscambio, anche su temi non inerenti. Possibile causa della estrema loquacità è il nervosismo presente ma dissimulato. Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • fare in modo che il cliente non si allontani dall’argomento, interrompendolo gentilmente, se necessario. Ad esempio: “Posso tornare più tardi su questa osservazione o domanda, se preferisce. Ora vorrei procedere con...” • porre prevalentemente domande chiuse • riassumere e riproporre quanto udito, sintetizzando i fatti più importanti. “Posso ripetere ciò che ha detto con parole mie? Altrimenti potremmo perdere il quadro generale”... cercando di ottenere dei “sì” che permettano di procedere per gradi verso l’obiettivo ll cliente Nervoso È il corpo a tradire questo cliente (sudore, pupille dilatate, movimenti, postura ecc.) oltre che le sproporzionate fluttuazioni del tono e del volume della voce. È importante cercare di identificare le cause del nervosismo (come detto per il cliente tranquillo e quello loquace). La causa potrebbe essere ansietà profondamente radicata, esperienze negative nel passato, claustrofobia... Non va sottovalutato l’influsso esercitato dall’ambiente, come una stanza molto piccola e stretta e l’essere molto vicini l’uno con l’altro. Per gestire efficacemente questa tipologia di cliente è importante: • cercare di rilassare l’atmosfera offrendo qualcosa da bere (acqua, caffè, tè) • emanare tranquillità, competenza • parlare lentamente • essere se stessi • chiedere spesso: “Ha capito, ha dubbi su quello che ho appena detto? Desidera altre informazioni o che glielo ripeta con altre parole?” (Sono stato sufficientemente chiaro o vuole che approfondiamo ulteriormente?) In questa situazione, l’ascolto attivo è molto importante: lasciare sempre finire il cliente senza interromperlo e senza mostrare segni di impazienza perché potrebbe bloccarsi e non parlare per parecchi minuti. Utilizzare un tono amichevole, voce calda e parole semplici, evitando la terminologia tecnica, porta il cliente a sentirsi a suo agio. Soprattutto entrando nella sfera personale del cliente è importante spiegargli brevemente cosa si sta facendo, perché e a quale scopo. Il cliente “Aggressivo/arrabbiato” Perché il cliente si comporta così? È importante non percepire questo atteggiamento aggressivo come un attacco personale, rimanendo obiettivi, concreti e professionali. Possibili cause dell’aggressività del cliente: • un’incomprensione • si sente insultato o qualcosa ha offeso i suoi sentimenti • non si sente considerato • esperienze negative in passato che desidera non si ripetano • una lunga attesa (ha fretta) • voleva vedere qualcun altro • non è contento degli esiti dell’esame o del lavoro svolto in passato • non è stata trovata la sua cartella • ha avuto una giornata negativa e altri problemi, esterni al rapporto, e quindi il colloquio diventa la valvola di sfogo L’aggressività può nascondere stati d'ansia o insicurezza. Se l’atmosfera non migliora in breve tempo e l’aggressività ostacola il lavoro (comunicazione troppo aggressiva, insufficiente, linguaggio del corpo negativo) è consigliabile chiedere direttamente: “Non posso evitare di sentire un certo livello di irrequietezza, quasi di aggressività. C’è qualcosa che la disturba, desidera parlarmi della causa della sua tensione?”, “C’è qualcosa che posso fare per poter lavorare meglio insieme, affinché Lei possa trascorrere piacevolmente il suo tempo qui?” Con questo tipo di cliente la comunicazione deve essere sempre obiettiva ed è importante evitare le emozioni, soprattutto quelle negative provando ad utilizzare soprattutto parole positive. Evidenziare i momenti di comportamento positivo: “Complimenti, ha fatto uno sforzo per leggere l’ultima riga (anche se prima pensava di non riuscire)”. Ascoltare attivamente, lasciando sempre finire il cliente di parlare. È possibile allungare la pausa fino a quando il cliente chiederà: “Mi ascolta? Perché non risponde? Non ha niente da dire in proposito?” Allora potrete rispondere: ARTICO L O Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria “Stavo ascoltando, volevo solo essere sicuro che mi avesse raccontato tutto ciò che voleva dirmi. Inizio col dirle che mi spiace molto per tutti i problemi che ha avuto. È anche nostro interesse trovare una soluzione al problema. Inoltre, vorrei ripeterle che cosa mi ha detto e, facendo questo, concentrarmi sulle cose che ritengo importanti per me per capire cosa sia successo e come risolvere la situazione. Va bene per lei (domanda chiusa!)?” Nella comunicazione efficace con il cliente aggressivo/arrabbiato è consigliabile utilizzare pochi “sì” nel ripetere, essere sintetici e rimanere ancorati ai fatti oggettivi. Una strategia possibile è quella dello “spiazzamento cognitivo”, esplicitando: “Questo l‘ha fatta arrabbiare ... questo non è stato un momento facile per lei”. Questa tipologia di cliente tende ad interrompere frequentemente: quando accade è importante fermarsi, ascoltare, fare una pausa e ricominciare da dove si è stati interrotti. Trasmettere sicurezza è fondamentale, chiarendo i termini del problema da risolvere utilizzando domande chiarificatrici e proponendo diverse soluzioni possibili. L’ascolto attivo non deve prescindere dalla osservazione del linguaggio del corpo e dal monitoraggio delle reazioni del cliente alle varie proposte per arrivare a poter chiedere: “Va bene per lei se procediamo con quello che le ho appena detto?”. Un suggerimento: spesso i clienti mostrano aggressività quando sono insoddisfatti del lavoro eseguito o del prezzo e possono essere inconsapevolmente disponibili ad una sostituzione, una riparazione o ad un rimborso. In questi casi è importante avere una chiara politica aziendale ma anche essere generosi per non perdere il cliente, proponendo la riparazione o sostituzione e arrivando, se necessario, al rimborso. Il cliente “che sa tutto” Cosa non sa questo cliente? Spesso sono ingegneri, insegnanti, professori. Misurano gli occhiali con la carta millimetrata, la lente d’ingrandimento. Arrivano con una pila di informazioni cercate su Internet… Questo cliente sta solo mascherando la sua insicurezza? È realmente interessato all’argomento? È giusto essere informati, vero? Eppure, anche se oggi chiunque ha accesso a molte informazioni, alcune di esse potrebbero essere non corrette o non aggiornate. Il cliente inconsciamente sta comunicando: MI PRENDA SUL SERIO! Nella gestione efficace di questa tipologia di cliente è fondamentale riconoscere la conoscenza, apprezzando gli sforzi fatti: “Vedo che sa già molto in fatto di ottica, occhio, visione, lenti a contatto, si è preparato bene per oggi...” 22 23 2009, vol. XI, n. 1 In questi casi è consigliabile utilizzare la terminologia tecnica: “Questo è, come senz’altro sa, chiamato ... Il sistema moderno per gestire questa situazione è ... che è molto meglio rispetto al sistema precedente quando si tratta di ... ma non va bene nel caso...”. È importante evitare di apparire come un insegnante, non divagare dallo scopo della comunicazione, dalla vendita, dall’esame visivo ... Se si nota un reale interesse fornire una breve spiegazione su un dato strumento (cosa misura, perché è necessario) prima di utilizzarlo. Il cliente vuole essere coinvolto nel processo decisionale: è consigliabile lasciare che sia lui a tirare le somme della decisione. “L’alternativa A) presenta i seguenti vantaggi… e svantaggi... (le vostre esigenze e desideri)… l’alternativa B presenta meno vantaggi rispetto ad A per quanto riguarda un determinato aspetto, ma maggiori vantaggi per..., ma ciò non è importante per le sue necessità. Quale alternativa preferisce, la A) o la B)?”. Il cliente “anziano” I clienti di una certa età spesso non sentono o non comprendono completamente ciò che viene detto. Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • utilizzare una pronuncia chiara • frasi brevi con piccole pause tra una e l’altra • alzare il volume della voce • utilizzare non solo il linguaggio ma anche le immagini • fare attenzione al linguaggio del corpo (nostro e quello del cliente) • evitate di menzionare l’età, se non è necessario • ricordare che il tempo di concentrazione nell’anziano è spesso più breve • procedere con l’esame a ritmo costante, svolgendo solo i test necessari, appropriati all’età • utilizzare la griglia di Amsler e non servirsi dello stereotest, se non è stato trovato alcun segno di eteroforia negli ultimi 30 anni. I clienti miopi più anziani si saranno sottoposti a visite oculistiche per oltre 50 anni, quindi è meglio descrivere loro sommariamente i nuovi strumenti e quali strumenti del passato sostituiscono. È importante non dimenticare che molti clienti anziani sono spesso soli, dispongono di molto tempo e potrebbero cercare qualcosa di più della semplice correzione visiva, vale a dire qualcuno che li ascolti. Tendono ad essere loquaci (vedere sopra). Attenzione agli stereotipi! Prendeteli per come sono. Date loro appuntamento in orari poco affollati, non c’è bisogno che vengano alle 17.00, nel tardo pomeriggio. È possibile che alcuni di questi clienti abbiano problemi molto seri agli occhi, ma non lo diranno subito, se si tratta di un primo incontro, ma si affidano totalmente al professionista. In questo caso può essere opportuno chiedere: “Sa già che la migliore visione ottenibile nell’occhio sinistro è inferiore al normale? Sa da quanto tempo è così e perché? Che cosa le ha detto il suo (precedente) optometrista, oftalmologo, ottico? Fa uso di farmaci per curare questa condizione? Quali sono? Come si è sviluppata dall’ultimo test? Quale prognosi le è stata fatta la volta precedente?” Quindi proseguire con la visita. ARTICO L O Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria Global Specialty Lens Symposium Laura Boccardo Optometrista FAILAC Clienti diversamente abili Tra questi includiamo sordi, muti, sordomuti, persone con la sindrome di Down, persone colpite da poliomielite, che hanno subito un trauma, persone fortemente sovrappeso (non c’è spazio dietro al tavolo con la lampada a fessura), ma anche coloro che non comprendono la lingua (turisti, immigrati...). In questi casi la creatività aiuta! È importante trattare questi clienti come tutti gli altri pazienti ‘ordinari’, tenendo in considerazione l’handicap, ma evitando di menzionarlo spesso (vedi anche il cliente “anziano”). In caso di problema: illustrarlo, spiegare che cosa si vuole o si deve fare e perché. Coinvolgere il cliente chiedendo il suo supporto nel raggiungimento dell’obiettivo: nonostante l’handicap spesso questi clienti affrontano i problemi con grande forza di volontà dando un supporto concreto. Riepilogo La comunicazione può contribuire in maniera significativa al successo della attività: • direttamente con vantaggi in efficienza ed efficacia, attraverso un comportamento diverso da quello dei competitors • indirettamente, grazie al miglioramento della soddisfazione dei clienti, alla fiducia acquisita nel lavorare al meglio con tutti i tipi di clienti, (e con i dipendenti e i colleghi), personalizzando la gestione e la relazione. La consapevolezza ed un approccio consapevole alla comunicazione, una buona comprensione e gestione del proprio stile, del proprio comportamento e delle proprie preferenze rappresentano i migliori strumenti per ottimizzare i risultati. Comprendere i meccanismi generali e le regole della comunicazione, abituarsi all’’analisi retrospettiva delle situazioni gestite, produce apprendimento e conoscenza. Rianalizzare i casi di successo e anche gli insuccessi permette di capitalizzare le esperienze per il futuro e contribuisce a migliorare continuamente. Divertirsi a comunicare con gli altri! Farlo spesso e riflettere sull’accaduto, per migliorarsi, porta al successo!! Figura 1 Il Bally’s Hotel and Casino, sede del Global Specialty Lens Symposium Figura 2 Foto di gruppo per la delegazione italiana Dal 15 al 18 gennaio si è svolto a Las Vegas il Global Specialty Lens Symposium, un congresso mondiale interamente dedicato alla contattologia specialistica. Il convegno si è tenuto presso il Bally’s Hotel and Casino e, come i precedenti Global Orthokeratology Symposium e Global Keratoconus Congress, è stato organizzato da Contact Lens Spectrum e l’Health Care Conference Group. Oltre 320 iscritti, provenienti da ventotto diversi paesi, hanno partecipato ai quattro intensi giorni di convegno, durante i quali esperti da tutto il mondo hanno presentato oltre ottanta relazioni e seminari e 33 poster scientifici. Il programma scientifico è stato organizzato da Jason Nichols, Craig Norman, Patrick Caroline, Eef van der Worp e Edward Bennett. I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con una sessione dedicata all’impiego delle lenti a contatto nei bambini, dai neonati fino agli adolescenti, seguita da una serie di relazioni sul controllo della progressione miopica e sull’ortocheratologia. Il venerdì invece è stato in gran parte dedicato alle applicazioni su cheratocono e cornee irregolari, con un’attenzione particolare all’impiego di lenti ibride e RGP di grande diametro: corneo-sclerali, minisclerali e sclerali. Il sabato è stata la volta della presbiopia e la sua correzione con lenti morbide, ibride, rigide, bifocali o multifocali. La domenica si è aperta con una sessione dedicata alla pre- scrizione di lenti morbide su misura, campo che può essere vitalizzato dall’introduzione dei materiali in silicone-idrogel e dalle tecnologie wave-front per la correzione del cheratocono e delle aberrazioni corneali. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda sulla manutenzione delle lenti a contatto e la compliance del paziente. Oltre trenta aziende attive nel campo delle lenti a contatto specialistiche hanno partecipato come sponsor, con stand espositivi e corsi pratici, durante i quali i partecipanti hanno potuto assistere ad applicazioni in diretta, sotto la guida di esperti. Questo tipo di comunicazione, affiancato alle presentazioni scientifiche, permette ai professionisti di mettere le mani sulle novità più promettenti che si affacciano sul mercato e di fruire di un aggiornamento che trova immediata applicazione nella pratica clinica. La delegazione italiana, composta da una ventina di partecipanti, si è distinta oltre che in termini numerici, anche per la partecipazione attiva alle sessioni scientifiche. Tre i lavori che hanno partecipato alla Poster Competition: Antonella Vecchies, di Trieste, ha presentato uno studio sulla valutazione della funzionalità visiva mediante tecniche elettrofunzionali nei neonati con elevata anisometropia miopica corretta con occhiali e lenti a contatto; Antonio Calossi, di Certaldo, 24 25 2009, vol. XI, n. 1 In questi casi è consigliabile utilizzare la terminologia tecnica: “Questo è, come senz’altro sa, chiamato ... Il sistema moderno per gestire questa situazione è ... che è molto meglio rispetto al sistema precedente quando si tratta di ... ma non va bene nel caso...”. È importante evitare di apparire come un insegnante, non divagare dallo scopo della comunicazione, dalla vendita, dall’esame visivo ... Se si nota un reale interesse fornire una breve spiegazione su un dato strumento (cosa misura, perché è necessario) prima di utilizzarlo. Il cliente vuole essere coinvolto nel processo decisionale: è consigliabile lasciare che sia lui a tirare le somme della decisione. “L’alternativa A) presenta i seguenti vantaggi… e svantaggi... (le vostre esigenze e desideri)… l’alternativa B presenta meno vantaggi rispetto ad A per quanto riguarda un determinato aspetto, ma maggiori vantaggi per..., ma ciò non è importante per le sue necessità. Quale alternativa preferisce, la A) o la B)?”. Il cliente “anziano” I clienti di una certa età spesso non sentono o non comprendono completamente ciò che viene detto. Per una gestione efficace di questa tipologia di cliente è importante: • utilizzare una pronuncia chiara • frasi brevi con piccole pause tra una e l’altra • alzare il volume della voce • utilizzare non solo il linguaggio ma anche le immagini • fare attenzione al linguaggio del corpo (nostro e quello del cliente) • evitate di menzionare l’età, se non è necessario • ricordare che il tempo di concentrazione nell’anziano è spesso più breve • procedere con l’esame a ritmo costante, svolgendo solo i test necessari, appropriati all’età • utilizzare la griglia di Amsler e non servirsi dello stereotest, se non è stato trovato alcun segno di eteroforia negli ultimi 30 anni. I clienti miopi più anziani si saranno sottoposti a visite oculistiche per oltre 50 anni, quindi è meglio descrivere loro sommariamente i nuovi strumenti e quali strumenti del passato sostituiscono. È importante non dimenticare che molti clienti anziani sono spesso soli, dispongono di molto tempo e potrebbero cercare qualcosa di più della semplice correzione visiva, vale a dire qualcuno che li ascolti. Tendono ad essere loquaci (vedere sopra). Attenzione agli stereotipi! Prendeteli per come sono. Date loro appuntamento in orari poco affollati, non c’è bisogno che vengano alle 17.00, nel tardo pomeriggio. È possibile che alcuni di questi clienti abbiano problemi molto seri agli occhi, ma non lo diranno subito, se si tratta di un primo incontro, ma si affidano totalmente al professionista. In questo caso può essere opportuno chiedere: “Sa già che la migliore visione ottenibile nell’occhio sinistro è inferiore al normale? Sa da quanto tempo è così e perché? Che cosa le ha detto il suo (precedente) optometrista, oftalmologo, ottico? Fa uso di farmaci per curare questa condizione? Quali sono? Come si è sviluppata dall’ultimo test? Quale prognosi le è stata fatta la volta precedente?” Quindi proseguire con la visita. ARTICO L O Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria Global Specialty Lens Symposium Laura Boccardo Optometrista FAILAC Clienti diversamente abili Tra questi includiamo sordi, muti, sordomuti, persone con la sindrome di Down, persone colpite da poliomielite, che hanno subito un trauma, persone fortemente sovrappeso (non c’è spazio dietro al tavolo con la lampada a fessura), ma anche coloro che non comprendono la lingua (turisti, immigrati...). In questi casi la creatività aiuta! È importante trattare questi clienti come tutti gli altri pazienti ‘ordinari’, tenendo in considerazione l’handicap, ma evitando di menzionarlo spesso (vedi anche il cliente “anziano”). In caso di problema: illustrarlo, spiegare che cosa si vuole o si deve fare e perché. Coinvolgere il cliente chiedendo il suo supporto nel raggiungimento dell’obiettivo: nonostante l’handicap spesso questi clienti affrontano i problemi con grande forza di volontà dando un supporto concreto. Riepilogo La comunicazione può contribuire in maniera significativa al successo della attività: • direttamente con vantaggi in efficienza ed efficacia, attraverso un comportamento diverso da quello dei competitors • indirettamente, grazie al miglioramento della soddisfazione dei clienti, alla fiducia acquisita nel lavorare al meglio con tutti i tipi di clienti, (e con i dipendenti e i colleghi), personalizzando la gestione e la relazione. La consapevolezza ed un approccio consapevole alla comunicazione, una buona comprensione e gestione del proprio stile, del proprio comportamento e delle proprie preferenze rappresentano i migliori strumenti per ottimizzare i risultati. Comprendere i meccanismi generali e le regole della comunicazione, abituarsi all’’analisi retrospettiva delle situazioni gestite, produce apprendimento e conoscenza. Rianalizzare i casi di successo e anche gli insuccessi permette di capitalizzare le esperienze per il futuro e contribuisce a migliorare continuamente. Divertirsi a comunicare con gli altri! Farlo spesso e riflettere sull’accaduto, per migliorarsi, porta al successo!! Figura 1 Il Bally’s Hotel and Casino, sede del Global Specialty Lens Symposium Figura 2 Foto di gruppo per la delegazione italiana Dal 15 al 18 gennaio si è svolto a Las Vegas il Global Specialty Lens Symposium, un congresso mondiale interamente dedicato alla contattologia specialistica. Il convegno si è tenuto presso il Bally’s Hotel and Casino e, come i precedenti Global Orthokeratology Symposium e Global Keratoconus Congress, è stato organizzato da Contact Lens Spectrum e l’Health Care Conference Group. Oltre 320 iscritti, provenienti da ventotto diversi paesi, hanno partecipato ai quattro intensi giorni di convegno, durante i quali esperti da tutto il mondo hanno presentato oltre ottanta relazioni e seminari e 33 poster scientifici. Il programma scientifico è stato organizzato da Jason Nichols, Craig Norman, Patrick Caroline, Eef van der Worp e Edward Bennett. I lavori si sono aperti giovedì pomeriggio con una sessione dedicata all’impiego delle lenti a contatto nei bambini, dai neonati fino agli adolescenti, seguita da una serie di relazioni sul controllo della progressione miopica e sull’ortocheratologia. Il venerdì invece è stato in gran parte dedicato alle applicazioni su cheratocono e cornee irregolari, con un’attenzione particolare all’impiego di lenti ibride e RGP di grande diametro: corneo-sclerali, minisclerali e sclerali. Il sabato è stata la volta della presbiopia e la sua correzione con lenti morbide, ibride, rigide, bifocali o multifocali. La domenica si è aperta con una sessione dedicata alla pre- scrizione di lenti morbide su misura, campo che può essere vitalizzato dall’introduzione dei materiali in silicone-idrogel e dalle tecnologie wave-front per la correzione del cheratocono e delle aberrazioni corneali. I lavori si sono conclusi con una tavola rotonda sulla manutenzione delle lenti a contatto e la compliance del paziente. Oltre trenta aziende attive nel campo delle lenti a contatto specialistiche hanno partecipato come sponsor, con stand espositivi e corsi pratici, durante i quali i partecipanti hanno potuto assistere ad applicazioni in diretta, sotto la guida di esperti. Questo tipo di comunicazione, affiancato alle presentazioni scientifiche, permette ai professionisti di mettere le mani sulle novità più promettenti che si affacciano sul mercato e di fruire di un aggiornamento che trova immediata applicazione nella pratica clinica. La delegazione italiana, composta da una ventina di partecipanti, si è distinta oltre che in termini numerici, anche per la partecipazione attiva alle sessioni scientifiche. Tre i lavori che hanno partecipato alla Poster Competition: Antonella Vecchies, di Trieste, ha presentato uno studio sulla valutazione della funzionalità visiva mediante tecniche elettrofunzionali nei neonati con elevata anisometropia miopica corretta con occhiali e lenti a contatto; Antonio Calossi, di Certaldo, 24 25 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O IMMAGINI PER LAC Obiettivo puntato sulla contattologia Global Specialty Lens Symposium a cura di Marica Lava Ferma l’immagine sul tuo caso clinico e inviaci le tue foto migliori. CIBA Vision vuole dare la possibilità ai suoi lettori di essere attivamente presenti all’interno delle pagine della rivista LAC, tramite un’iniziativa che mira a coinvolgerli da protagonisti: inviando a CIBA Vision le vostre foto più interessanti o significative sul tema “Obiettivo puntato sulla contattologia”. Figura 3 Antonella Vecchies con il suo poster Figura 5 Edward Bennet consegna a Giancarlo Montani il premio come terzo classificato della Poster Competition pia mediante lenti a contatto ed ha presentato i risultati di uno studio sugli effetti delle varie addizioni di una lente multifocale asferica, sulla sensibilità al contrasto binoculare e la stereoacuità. Inoltre Montani ha moderato la sessione sul trattamento dell’astigmatismo e di altri errori refrattivi e condizioni oculari con lenti morbide custom. L’organizzazione intende rinnovare l’appuntamento con il Global Specialty Lens Symposium anche per il prossimo anno, dal 28 al 31 gennaio 2010, nella stessa sede a Las Vegas. Le foto, relative a lenti a contatto o alla superficie oculare anteriore, dovranno essere a colori e accompagnate da un breve titolo descrittivo, di circa dieci parole, e da un testo esplicativo del caso clinico (case history), di circa 100 parole, che illustri il pregresso del caso, l’azione da parte del professionista/contattologo, e che includa i commenti successivi all’intervento. Il testo può essere accompagnato da eventuale bibliografia. Le foto saranno sottoposte al giudizio del comitato scientifico di LAC, che provvederà a comunicare agli interessati l’esito positivo della valutazione e la conseguente pubblicazione, in presenza dei requisiti sotto indicati. I casi clinici ritenuti più interessanti saranno pubblicati all’interno della rivista LAC. • È obbligo di ciascun interessato garantire che il materiale fotografico inviato a CIBA Vision e che ritrae persone fisiche, sia stato riprodotto previo consenso delle stesse, che devono essere altresì informate in merito alla successiva destinazione ed utilizzo del materiale. • Coloro che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione sulla rivista LAC), dichiarano implicitamente di essere Per l’invio del materiale, CIBA Vision chiede di osservare quanto segue: Figura 4 La relazione di Antonio Calossi docente di contattologia nel corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, ha descritto l’impiego di materiali iper-gas-permeabili morbidi e rigidi nelle applicazioni piggyback; Giancarlo Montani, docente di contattologia nel corso di Laura in Ottica e Optometria dell’Università del Salento, ha presentato i risultati di uno studio sull’impiego di sostituti lacrimali nell’acquisizione della topografia corneale. Questo lavoro ha ricevuto il premio come terzo classificato nella Poster Competition. Per quanto riguarda gli interventi dal palco, Antonio Calossi ha presentato una relazione sull’impiego di lenti a contatto esacurve a geometria inversa nel trattamento del cheratocono e delle ectasie corneali. Giancarlo Montani ha partecipato alla sessione dedicata alla correzione della presbio- • I professionisti/contattologi che invieranno le fotografie dovranno riportare i loro dati anagrafici completi: nome, cognome, qualifica, indirizzo di posta, numero di telefono, indirizzo e-mail, oltre al consenso al trattamento dei dati unicamente da parte di CIBA Vision e ai soli fini della presente iniziativa. Sarà d’obbligo, altresì, inviare una liberatoria che autorizzi l’utilizzo dell’immagine, sottoscritta dal soggetto fotografato, al numero di Fax 041-5939496. A tale proposito, ricordiamo a coloro che inviano materiale relativo a soggetti di età inferiore ai 18 anni, che dovranno allegare la liberatoria all’utilizzo dell’immagine del minore, sottoscritta dai genitori. In mancanza di tali documenti le fotografie non saranno prese in considerazione. • Non saranno comunque ammesse fotografie il cui contenuto violi la normativa vigente, o che siano offensive e/o lesive del pubblico pudore. Si ringrazia CSO S.r.l. per la gentile concessione all’utilizzo dell’immagine 26 27 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O Comunicazione una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria Helmer Schweizer Optometrista, Embrach, Svizzera VDC, BCLA, FIACLE, SBAO, WVAO; BBA/GSBA; Cand. MBA/GSBA Apparso per la prima volta su Die Kontaktlinse (01.02.2007). Si ringraziano l’autore e la casa editrice per la gentile concessione a tradurre e pubblicare l’articolo. PAROLE CHIAVE Comunicazione, livelli di comunicazione, comunicazione verbale, comunicazione non verbale, intelligenza emotiva, contenuti effettivi, chiamata all’azione, relazione, auto rivelazione, comunicazione faccia a faccia, comportamento, domande aperte, domande chiuse, percezione Seconda parte Personalità di alcuni clienti Nella parte seguente osserveremo alcune personalità tipiche dei clienti: • Il cliente “problematico“ • Il cliente “silenzioso/tranquillo“ • Il cliente “loquace“ • Il cliente “nervoso“ • Il cliente “aggressivo / arrabbiato“ • Il cliente “che sa tutto” • Il cliente “anziano” • Clienti diversamente abili Tra quelli non menzionati vi possono essere altri tipi di clienti come questi: • Il cliente “maldisposto“ • Il cliente “dalla visione scarsa” • Il cliente “alcolista/tossicodipendente” • Il cliente “psicotico” Il cliente “problematico“ Gli americani chiamano questo cliente anche “a pain in the neck” (PITN), ovvero una spina nel fianco. Questo cliente fa molte domande non necessarie, ha sempre qualcosa di cui lamentarsi, non è mai soddisfatto ed è il tipo di cliente che lasceremmo volentieri alla concorrenza. Si deve quindi lasciare una nota sul registro o sul file relativo al paziente? In questo modo si ottiene di far conoscere ai colleghi il carattere potenziale, ma allo stesso tempo li questo li può condizionare. Inoltre, le leggi a protezione dei dati personali potrebbero costringere a consegnare i registri e a spiegare il significato degli acronimi. Di conseguenza, è meglio non farlo. Ecco cosa potrebbe accadere: il cliente noto (e non tanto amato) entra nel negozio. Tutti i commessi che lo conoscono si allontanano, e rimane solo il novellino del negozio a cercare di sbrigare la situazione. E, indovinate un po’? Non ha nessun problema! Entrambi si trovano bene insieme, il cliente esce in poco tempo e soddisfatto! Com’è potuto accadere? È successo perché il novellino non era stato informato, aveva un atteggiamento aperto, ha sfoderato il sorriso e ha continuato a sorridere mentre serviva il cliente, ha ascoltato, non è mai stato sulla difensiva... Può essere una buona idea interrogarsi sui motivi, sulle cause di tale comportamento da parte di questa tipologia di cliente. Le cause possono essere diverse: insicurezza, bisogno di apprezzamento, ecc... È importante non interpretare il comportamento poco gentile come un attacco personale. Si deve rimanere concentrati sui fatti e cercare una soluzione, quindi: • utilizzare le domande chiuse. (Le domande chiuse sono quelle alle quali si può rispondere solo con un si o con un no. Le domande aperte iniziano o includono parole come “cosa, quando, dove, come” e richiedono una risposta articolata in più parole). Facendo ciò, si prende il controllo della comunicazione, la si guida, si eliminano le emozioni. • evitare discussioni con i clienti. Se necessario, respingere una richiesta ingiustificata, utilizzando gentilezza, argomentando e proponendo alternative 20 21 2009, vol. XI, n. 1 ARTICO L O IMMAGINI PER LAC Obiettivo puntato sulla contattologia Global Specialty Lens Symposium a cura di Marica Lava Ferma l’immagine sul tuo caso clinico e inviaci le tue foto migliori. CIBA Vision vuole dare la possibilità ai suoi lettori di essere attivamente presenti all’interno delle pagine della rivista LAC, tramite un’iniziativa che mira a coinvolgerli da protagonisti: inviando a CIBA Vision le vostre foto più interessanti o significative sul tema “Obiettivo puntato sulla contattologia”. Figura 3 Antonella Vecchies con il suo poster Figura 5 Edward Bennet consegna a Giancarlo Montani il premio come terzo classificato della Poster Competition pia mediante lenti a contatto ed ha presentato i risultati di uno studio sugli effetti delle varie addizioni di una lente multifocale asferica, sulla sensibilità al contrasto binoculare e la stereoacuità. Inoltre Montani ha moderato la sessione sul trattamento dell’astigmatismo e di altri errori refrattivi e condizioni oculari con lenti morbide custom. L’organizzazione intende rinnovare l’appuntamento con il Global Specialty Lens Symposium anche per il prossimo anno, dal 28 al 31 gennaio 2010, nella stessa sede a Las Vegas. Le foto, relative a lenti a contatto o alla superficie oculare anteriore, dovranno essere a colori e accompagnate da un breve titolo descrittivo, di circa dieci parole, e da un testo esplicativo del caso clinico (case history), di circa 100 parole, che illustri il pregresso del caso, l’azione da parte del professionista/contattologo, e che includa i commenti successivi all’intervento. Il testo può essere accompagnato da eventuale bibliografia. Le foto saranno sottoposte al giudizio del comitato scientifico di LAC, che provvederà a comunicare agli interessati l’esito positivo della valutazione e la conseguente pubblicazione, in presenza dei requisiti sotto indicati. I casi clinici ritenuti più interessanti saranno pubblicati all’interno della rivista LAC. • È obbligo di ciascun interessato garantire che il materiale fotografico inviato a CIBA Vision e che ritrae persone fisiche, sia stato riprodotto previo consenso delle stesse, che devono essere altresì informate in merito alla successiva destinazione ed utilizzo del materiale. • Coloro che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione sulla rivista LAC), dichiarano implicitamente di essere Per l’invio del materiale, CIBA Vision chiede di osservare quanto segue: Figura 4 La relazione di Antonio Calossi docente di contattologia nel corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, ha descritto l’impiego di materiali iper-gas-permeabili morbidi e rigidi nelle applicazioni piggyback; Giancarlo Montani, docente di contattologia nel corso di Laura in Ottica e Optometria dell’Università del Salento, ha presentato i risultati di uno studio sull’impiego di sostituti lacrimali nell’acquisizione della topografia corneale. Questo lavoro ha ricevuto il premio come terzo classificato nella Poster Competition. Per quanto riguarda gli interventi dal palco, Antonio Calossi ha presentato una relazione sull’impiego di lenti a contatto esacurve a geometria inversa nel trattamento del cheratocono e delle ectasie corneali. Giancarlo Montani ha partecipato alla sessione dedicata alla correzione della presbio- • I professionisti/contattologi che invieranno le fotografie dovranno riportare i loro dati anagrafici completi: nome, cognome, qualifica, indirizzo di posta, numero di telefono, indirizzo e-mail, oltre al consenso al trattamento dei dati unicamente da parte di CIBA Vision e ai soli fini della presente iniziativa. Sarà d’obbligo, altresì, inviare una liberatoria che autorizzi l’utilizzo dell’immagine, sottoscritta dal soggetto fotografato, al numero di Fax 041-5939496. A tale proposito, ricordiamo a coloro che inviano materiale relativo a soggetti di età inferiore ai 18 anni, che dovranno allegare la liberatoria all’utilizzo dell’immagine del minore, sottoscritta dai genitori. In mancanza di tali documenti le fotografie non saranno prese in considerazione. • Non saranno comunque ammesse fotografie il cui contenuto violi la normativa vigente, o che siano offensive e/o lesive del pubblico pudore. Si ringrazia CSO S.r.l. per la gentile concessione all’utilizzo dell’immagine 26 27 2009, vol. XI, n. 1 NEWS L’Italia premiata alla Poster Competition del BCLA 2009 Immagini per Lac Obiettivo puntato sulla contattologia • Le foto potranno essere inviate a mezzo del servizio postale su apposito supporto digitale al seguente indirizzo: CIBA VISION Srl Via E. Mattei 11 30020 Marcon (VE) Immagini per LAC: Obiettivo puntato sulla Contattologia. oppure via email al seguente indirizzo: [email protected] Specificando nell’oggetto “Obiettivo puntato sulla Contattologia” • I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la pubblicazione contemporaneamente ad altri giornali. • I materiali inviati non saranno restituiti. • CIBA Vision è esentata da ogni responsabilità nei confronti dei partecipanti per la perdita o distruzione del materiale inviato. Dal 28 al 31 maggio 2009 si è tenuto a Manchester, in Inghilterra, il 33° Congresso della British Contact Lens Association (BCLA). Durante le quattro giornate di convegno oltre mille delegati da tutto il mondo hanno seguito le conferenze tenute dai maggiori esperti internazionali nel campo delle lenti a contatto. Come ogni anno, oltre le relazioni in plenaria ed ai corsi monotematici, il programma del congresso prevedeva una sessione di poster scientifici. Dopo una selezione preliminare del comitato scientifico, sono stati ammessi alla Poster Competition sessantacinque lavori di ricerca, provenienti da quattro continenti. L’Italia era presente con due lavori: Mauro Frisani e Antonio Calossi, del Corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, hanno presentato uno studio sullo spessore della cornea e dei suoi substrati con la metodologia OCT; Fabrizio Zeri del Corso di Laurea in Ottica e Op- tometria dell’Università di Roma insieme a tre colleghi spagnoli, ha svolto un’indagine sulle motivazioni all’uso delle lenti a contatto tra gli adolescenti a confronto con le opinioni dei genitori. Al lavoro di Frisani e Calossi è stato assegnato il secondo premio della Poster Competition. La loro ricerca ha permesso di definire l’intervallo di normalità dello spessore dell’epitelio corneale, dello strato di Bowman e dello stroma con una metodologia di analisi dei substrati corneali in vivo, attraverso la tomografia a coerenza ottica Fourier Domain (FD-OCT). La qualità dei lavori presentati e l’autorevolezza degli autori, provenienti dai maggiori centri di ricerca ed università di tutto il mondo, hanno reso ancora più entusiasmante la premiazione degli Italiani, confermando per il secondo anno consecutivo la qualità del lavoro svolto nelle facoltà di Optometria del nostro paese. legittimi proprietari del materiale inviato, di avere in ogni caso la titolarità esclusiva dei diritti d’autore (sulla paternità dell’opera) e di utilizzazione economica relativi alle fotografie inviate. Conseguentemente a ciò, CIBA Vision deve ritenersi manlevata da ogni responsabilità civile e/o penale, e da qualsiasi pretesa o rivendicazione posta in essere da terzi, relativa alla proprietà delle fotografie e ai relativi diritti immateriali. • I professionisti/contattologi che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione sulla rivista LAC), autorizzano implicitamente CIBA Vision ad utilizzare e a riprodurre, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modalità, il materiale fotografico inviato per la pubblicazione sulla rivista LAC, nonché nell’ambito di successive iniziative promozionali afferenti le future edizioni di LAC. • Il materiale fotografico potrà quindi essere utilizzato, per i fini sopra riportati, in ogni momento e senza necessità di ulteriore avvertimento dell’autore. Detta autorizzazione è concessa a CIBA Vision a titolo gratuito. • Le foto dovranno essere fornite in formato digitale, tramite e-mail, con una risoluzione minima di 1280 x 1024 a 300 DPI. Figura 1 Sarah Janikoun, presidente del BCLA, insieme a Frisani e Calossi durante la premiazione 28 29 2009, vol. XI, n. 1 NEWS L’Italia premiata alla Poster Competition del BCLA 2009 Immagini per Lac Obiettivo puntato sulla contattologia • Le foto potranno essere inviate a mezzo del servizio postale su apposito supporto digitale al seguente indirizzo: CIBA VISION Srl Via E. Mattei 11 30020 Marcon (VE) Immagini per LAC: Obiettivo puntato sulla Contattologia. oppure via email al seguente indirizzo: [email protected] Specificando nell’oggetto “Obiettivo puntato sulla Contattologia” • I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la pubblicazione contemporaneamente ad altri giornali. • I materiali inviati non saranno restituiti. • CIBA Vision è esentata da ogni responsabilità nei confronti dei partecipanti per la perdita o distruzione del materiale inviato. Dal 28 al 31 maggio 2009 si è tenuto a Manchester, in Inghilterra, il 33° Congresso della British Contact Lens Association (BCLA). Durante le quattro giornate di convegno oltre mille delegati da tutto il mondo hanno seguito le conferenze tenute dai maggiori esperti internazionali nel campo delle lenti a contatto. Come ogni anno, oltre le relazioni in plenaria ed ai corsi monotematici, il programma del congresso prevedeva una sessione di poster scientifici. Dopo una selezione preliminare del comitato scientifico, sono stati ammessi alla Poster Competition sessantacinque lavori di ricerca, provenienti da quattro continenti. L’Italia era presente con due lavori: Mauro Frisani e Antonio Calossi, del Corso di Laurea in Ottica e Optometria dell’Università di Torino, hanno presentato uno studio sullo spessore della cornea e dei suoi substrati con la metodologia OCT; Fabrizio Zeri del Corso di Laurea in Ottica e Op- tometria dell’Università di Roma insieme a tre colleghi spagnoli, ha svolto un’indagine sulle motivazioni all’uso delle lenti a contatto tra gli adolescenti a confronto con le opinioni dei genitori. Al lavoro di Frisani e Calossi è stato assegnato il secondo premio della Poster Competition. La loro ricerca ha permesso di definire l’intervallo di normalità dello spessore dell’epitelio corneale, dello strato di Bowman e dello stroma con una metodologia di analisi dei substrati corneali in vivo, attraverso la tomografia a coerenza ottica Fourier Domain (FD-OCT). La qualità dei lavori presentati e l’autorevolezza degli autori, provenienti dai maggiori centri di ricerca ed università di tutto il mondo, hanno reso ancora più entusiasmante la premiazione degli Italiani, confermando per il secondo anno consecutivo la qualità del lavoro svolto nelle facoltà di Optometria del nostro paese. legittimi proprietari del materiale inviato, di avere in ogni caso la titolarità esclusiva dei diritti d’autore (sulla paternità dell’opera) e di utilizzazione economica relativi alle fotografie inviate. Conseguentemente a ciò, CIBA Vision deve ritenersi manlevata da ogni responsabilità civile e/o penale, e da qualsiasi pretesa o rivendicazione posta in essere da terzi, relativa alla proprietà delle fotografie e ai relativi diritti immateriali. • I professionisti/contattologi che inviano le fotografie a CIBA Vision, nell’ambito della presente iniziativa (pubblicazione sulla rivista LAC), autorizzano implicitamente CIBA Vision ad utilizzare e a riprodurre, con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modalità, il materiale fotografico inviato per la pubblicazione sulla rivista LAC, nonché nell’ambito di successive iniziative promozionali afferenti le future edizioni di LAC. • Il materiale fotografico potrà quindi essere utilizzato, per i fini sopra riportati, in ogni momento e senza necessità di ulteriore avvertimento dell’autore. Detta autorizzazione è concessa a CIBA Vision a titolo gratuito. • Le foto dovranno essere fornite in formato digitale, tramite e-mail, con una risoluzione minima di 1280 x 1024 a 300 DPI. Figura 1 Sarah Janikoun, presidente del BCLA, insieme a Frisani e Calossi durante la premiazione 28 29 2009, vol. XI, n. 1 IN LIBRERIA Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto a cura di a cura di Laura Boccardo Laura Boccardo Migliorare la sicurezza del porto permanente nei bambini Il ricorso alle lenti a contatto come modalità correttiva in età pediatrica o infantile può essere vantaggioso per lo sviluppo del sistema visivo rispetto alla compensazione con occhiali, soprattutto nei casi di ametropie elevate ed anisometropie. Purtroppo i piccoli portatori di lenti a contatto rendono spesso difficoltosa o impossibile l’applicazione nel periodo di veglia, costringendo alla scelta del porto permanente. In questi casi l’applicatore può coinvolgere i genitori, insegnando loro ad inserire e rimuovere le lenti a contatto durante il sonno del bambino. Il momento migliore è quello della fase iniziale del sonno, entro la prima ora. In questo periodo di tempo il genitore ha il compito di togliere la lente per la pulizia e di riapplicarla. La sicurezza dell’applicazione può essere migliorata provvedendo alla pulizia e disinfezione quotidiane delle lenti a contatto. A questo scopo si possono utilizzare due lenti con identiche caratteristiche, da portare per un giorno ed una notte a rotazione. Una delle due lenti è pulita con detergente e conservata in soluzione disinfettante durante le 24 ore in cui l’altra è applicata. Alla sera, quando il bambino dorme, il genitore toglie la lente in uso e applica la lente pulita, provvedendo alla manutenzione della lente appena tolta. Tale utilizzo è compatibile con i tempi di immersione minimi di 6 ore indicati per alcuni sistemi di disinfezione al perossido o consente di aumentare il tempo di permanenza della lente a contatto nelle soluzioni multiuso garantendo il completamento dell’azione disinfettante. Il porto permanente determina l’aumento del rischio di cheratiti rispetto al porto diurno. Inoltre nel bambino rispetto all’adulto, i fattori allergizzanti sono più numerosi e le manifestazioni allergiche più frequenti. L’incidenza di questi eventi avversi è legata alla quantità d’uso e alla presenza di depositi e può quindi essere limitata utilizzando lenti più pulite. Infine la difficoltà di comunicazione del piccolo paziente impone un regime di controlli e di attenzione particolari. Carlo Falleni È primavera L’arrivo della primavera segna per molte persone, ogni anno sempre di più, l’inizio delle allergie stagionali. Durante questi periodi l’uso delle lenti a contatto può essere oggettivamente difficile, ma qualche strategia può rendere la vita più facile ai pazienti allergici. Sollecitate queste persone a rivolgersi ad uno specialista per inquadrare bene il loro problema e seguire una terapia adatta che riduca il più possibile i sintomi, spiegate loro che bisogna evitare in tutti i modi di sfregarsi e stropicciare gli occhi, consigliate loro l’uso di ampi occhiali da sole che riparino gli occhi dall’aria, tranquillizzateli sul fatto che le lenti a contatto non sono esse stesse causa di allergia. Aiutateli a studiare un programma di uso delle lenti più limitato rispetto al resto dell’anno, ma che permetta loro comunque di mettere le lenti a contatto per lo sport e per le occasioni speciali, per esempio matrimoni e cerimonie. Consigliate per questo periodo l’uso di lenti giornaliere che evitano l’accumularsi di allergeni sulla superficie della lente e sono particolarmente adatte ad un uso più saltuario. Passato il periodo critico, sarà facile tornare con serenità all’uso delle loro lenti abituali. L.B. Prevenire rotture e strappi delle lenti Quando un paziente riferisce di aver rotto una lente, noi gli suggeriamo i seguenti accorgimenti: • Umettare le lenti prima di toglierle • Rovesciare le lenti fuori dal contenitore, invece di prenderle con il dito • Usare l’anulare per strofinare le lenti più delicatamente • Agitare i blister prima Nina Cox, OD Richmond, VA CLToday, 25 gennaio 2009 Avete un piccolo trucco o qualsiasi suggerimento che possa risolvere i problemi più comuni che si incontrano nella pratica contattologica di tutti i giorni? Avete piacere di condividerlo con i colleghi? Inviate i vostri Tips&Tricks alla redazione di LAC. Rolando De Pascale Editrice CambiaMenti, 2007 Formato: mm 150 x 210 (A5) Veste Editoriale: brossura cucita Pagine: 241 124 figure disegnate dall’autore Lingua italiana Segnaliamo un libro di lenti a contatto in lingua italiana, scritto da un collega che da quattro decenni dedica alla ricerca, all’insegnamento e alla pratica della contattologia e dell’optometria sia all’interno di scuole di formazione, sia nella libera professione. Rolando De Pascale, entra nel 1969 come ricercatore all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, dove si è formato come allievo del professor Vasco Ronchi e della sua «scuola storica». Partendo dall’esperienza diretta dell’autore, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” si concentra sugli aspetti strettamente pratici che portano ad una corretta prescrizione delle lenti a contatto, sia rigide, sia morbide. Di fronte ad un mercato sempre più orientato verso un prodotto standardizzato, De Pascale propone una concezione opposta, che tende ad adattare ad ogni occhio la sua lente a contatto, rigida o morbida che sia. Il libro si apre con un’ampia sessione dedicata alle lenti rigide gas-permeabili: concetti generali sull’adattamento delle lenti RGP, diametro della zona ottica utile, importanza del valore diottrico dell’ametropia da correggere, tolleranze costruttive, classificazione dei vari tipi di lenti RGP in base alla geometria, parametri geometrici interni e le filosofie applicative delle lenti rigide coassiali (bicurve, tricurve e policurve) e tangenziali, applicazioni in caso di elevata toricità corneale, cheratocono e afachia, lenti prismatiche e asferiche, ritocco delle lenti rigide, procedura di adattamento, gestione dei sintomi e dei problemi di adattamento, materiali gas-permeabili. Per quanto riguarda le lenti morbide in idrogel, dopo un’introduzione sulle caratteristiche dei materiali e le tecniche produttive, vengono trattati i criteri di valutazione dell’adattamento, la correzione dell’astigmatismo con lenti toriche e particolari utilizzazioni delle lenti morbide, come le lenti composte (piggyback o ibride), le lenti cosmetiche, per bendaggio terapeutico, per occlusione e per la tonometria senza anestesia. I capitoli conclusivi sono dedicati alla contattologia pediatrica, alla correzione de soggetto presbite e all’impiego di lenti a geometria inversa per l’orto- RUBRICA TIPS & TRICKS cheratologia. Il libro termina con un breve compendio di anatomia e fisiologia del segmento anteriore, delle palpebre e dell’apparato lacrimale ad uso del contattologo. L’impostazione del testo è estremamente didattica, le immagini sono molto schematiche e gli argomenti vengono svolti passo a passo, in modo da permetterne la comprensione anche a chi, come gli studenti, non ha già sviluppato una propria esperienza pratica. Pur trattando un aspetto molto specifico delle lenti a contatto e senza avere la pretesa di sostituirsi a testi più ampi e omnicomprensivi, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” può contribuire a rispondere all’esigenza di una corretta didattica in contattologia, che sta crescendo, anche grazie al fiorire dei Corsi di Laurea in Ottica e Optometria. Edizioni CambiaMenti Via Armando Quadri, 9 40125 Bologna Tel.051 522440 Fax 051 553857 www.cambiamenti.com [email protected] 30 31 2009, vol. XI, n. 1 IN LIBRERIA Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto a cura di a cura di Laura Boccardo Laura Boccardo Migliorare la sicurezza del porto permanente nei bambini Il ricorso alle lenti a contatto come modalità correttiva in età pediatrica o infantile può essere vantaggioso per lo sviluppo del sistema visivo rispetto alla compensazione con occhiali, soprattutto nei casi di ametropie elevate ed anisometropie. Purtroppo i piccoli portatori di lenti a contatto rendono spesso difficoltosa o impossibile l’applicazione nel periodo di veglia, costringendo alla scelta del porto permanente. In questi casi l’applicatore può coinvolgere i genitori, insegnando loro ad inserire e rimuovere le lenti a contatto durante il sonno del bambino. Il momento migliore è quello della fase iniziale del sonno, entro la prima ora. In questo periodo di tempo il genitore ha il compito di togliere la lente per la pulizia e di riapplicarla. La sicurezza dell’applicazione può essere migliorata provvedendo alla pulizia e disinfezione quotidiane delle lenti a contatto. A questo scopo si possono utilizzare due lenti con identiche caratteristiche, da portare per un giorno ed una notte a rotazione. Una delle due lenti è pulita con detergente e conservata in soluzione disinfettante durante le 24 ore in cui l’altra è applicata. Alla sera, quando il bambino dorme, il genitore toglie la lente in uso e applica la lente pulita, provvedendo alla manutenzione della lente appena tolta. Tale utilizzo è compatibile con i tempi di immersione minimi di 6 ore indicati per alcuni sistemi di disinfezione al perossido o consente di aumentare il tempo di permanenza della lente a contatto nelle soluzioni multiuso garantendo il completamento dell’azione disinfettante. Il porto permanente determina l’aumento del rischio di cheratiti rispetto al porto diurno. Inoltre nel bambino rispetto all’adulto, i fattori allergizzanti sono più numerosi e le manifestazioni allergiche più frequenti. L’incidenza di questi eventi avversi è legata alla quantità d’uso e alla presenza di depositi e può quindi essere limitata utilizzando lenti più pulite. Infine la difficoltà di comunicazione del piccolo paziente impone un regime di controlli e di attenzione particolari. Carlo Falleni È primavera L’arrivo della primavera segna per molte persone, ogni anno sempre di più, l’inizio delle allergie stagionali. Durante questi periodi l’uso delle lenti a contatto può essere oggettivamente difficile, ma qualche strategia può rendere la vita più facile ai pazienti allergici. Sollecitate queste persone a rivolgersi ad uno specialista per inquadrare bene il loro problema e seguire una terapia adatta che riduca il più possibile i sintomi, spiegate loro che bisogna evitare in tutti i modi di sfregarsi e stropicciare gli occhi, consigliate loro l’uso di ampi occhiali da sole che riparino gli occhi dall’aria, tranquillizzateli sul fatto che le lenti a contatto non sono esse stesse causa di allergia. Aiutateli a studiare un programma di uso delle lenti più limitato rispetto al resto dell’anno, ma che permetta loro comunque di mettere le lenti a contatto per lo sport e per le occasioni speciali, per esempio matrimoni e cerimonie. Consigliate per questo periodo l’uso di lenti giornaliere che evitano l’accumularsi di allergeni sulla superficie della lente e sono particolarmente adatte ad un uso più saltuario. Passato il periodo critico, sarà facile tornare con serenità all’uso delle loro lenti abituali. L.B. Prevenire rotture e strappi delle lenti Quando un paziente riferisce di aver rotto una lente, noi gli suggeriamo i seguenti accorgimenti: • Umettare le lenti prima di toglierle • Rovesciare le lenti fuori dal contenitore, invece di prenderle con il dito • Usare l’anulare per strofinare le lenti più delicatamente • Agitare i blister prima Nina Cox, OD Richmond, VA CLToday, 25 gennaio 2009 Avete un piccolo trucco o qualsiasi suggerimento che possa risolvere i problemi più comuni che si incontrano nella pratica contattologica di tutti i giorni? Avete piacere di condividerlo con i colleghi? Inviate i vostri Tips&Tricks alla redazione di LAC. Rolando De Pascale Editrice CambiaMenti, 2007 Formato: mm 150 x 210 (A5) Veste Editoriale: brossura cucita Pagine: 241 124 figure disegnate dall’autore Lingua italiana Segnaliamo un libro di lenti a contatto in lingua italiana, scritto da un collega che da quattro decenni dedica alla ricerca, all’insegnamento e alla pratica della contattologia e dell’optometria sia all’interno di scuole di formazione, sia nella libera professione. Rolando De Pascale, entra nel 1969 come ricercatore all’Istituto Nazionale di Ottica di Arcetri, dove si è formato come allievo del professor Vasco Ronchi e della sua «scuola storica». Partendo dall’esperienza diretta dell’autore, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” si concentra sugli aspetti strettamente pratici che portano ad una corretta prescrizione delle lenti a contatto, sia rigide, sia morbide. Di fronte ad un mercato sempre più orientato verso un prodotto standardizzato, De Pascale propone una concezione opposta, che tende ad adattare ad ogni occhio la sua lente a contatto, rigida o morbida che sia. Il libro si apre con un’ampia sessione dedicata alle lenti rigide gas-permeabili: concetti generali sull’adattamento delle lenti RGP, diametro della zona ottica utile, importanza del valore diottrico dell’ametropia da correggere, tolleranze costruttive, classificazione dei vari tipi di lenti RGP in base alla geometria, parametri geometrici interni e le filosofie applicative delle lenti rigide coassiali (bicurve, tricurve e policurve) e tangenziali, applicazioni in caso di elevata toricità corneale, cheratocono e afachia, lenti prismatiche e asferiche, ritocco delle lenti rigide, procedura di adattamento, gestione dei sintomi e dei problemi di adattamento, materiali gas-permeabili. Per quanto riguarda le lenti morbide in idrogel, dopo un’introduzione sulle caratteristiche dei materiali e le tecniche produttive, vengono trattati i criteri di valutazione dell’adattamento, la correzione dell’astigmatismo con lenti toriche e particolari utilizzazioni delle lenti morbide, come le lenti composte (piggyback o ibride), le lenti cosmetiche, per bendaggio terapeutico, per occlusione e per la tonometria senza anestesia. I capitoli conclusivi sono dedicati alla contattologia pediatrica, alla correzione de soggetto presbite e all’impiego di lenti a geometria inversa per l’orto- RUBRICA TIPS & TRICKS cheratologia. Il libro termina con un breve compendio di anatomia e fisiologia del segmento anteriore, delle palpebre e dell’apparato lacrimale ad uso del contattologo. L’impostazione del testo è estremamente didattica, le immagini sono molto schematiche e gli argomenti vengono svolti passo a passo, in modo da permetterne la comprensione anche a chi, come gli studenti, non ha già sviluppato una propria esperienza pratica. Pur trattando un aspetto molto specifico delle lenti a contatto e senza avere la pretesa di sostituirsi a testi più ampi e omnicomprensivi, “Introduzione alla ricettazione delle lenti a contatto” può contribuire a rispondere all’esigenza di una corretta didattica in contattologia, che sta crescendo, anche grazie al fiorire dei Corsi di Laurea in Ottica e Optometria. Edizioni CambiaMenti Via Armando Quadri, 9 40125 Bologna Tel.051 522440 Fax 051 553857 www.cambiamenti.com [email protected] 30 31 2009, vol. XI, n. 1 RNOTE UB R ICA NOTE PER GLI AUTORI Lenti a contatto (lac) è una rivista il cui obiettivo è fornire ai professionisti del settore, ricercatori e studenti, informazioni aggiornate sulle ricerche cliniche e scientifiche nell’ambito dell’area contattologica, nella fisiologia e patologia dell’occhio esterno. Sono benvenuti tutti gli articoli originali a carattere clinico, di ricerca, rassegne bibliografiche, casi clinici ed editoriali che trattino argomenti legati alla contattologia. Possono anche essere pubblicate lettere attinenti lo sviluppo professionale e la sua evoluzione, l’educazione e gli eventi del settore. Tutti gli articoli devono essere inviati all’attenzione di: Marica Lava o Oscar De Bona CIBA Vision s.r.l. Via E. Mattei, 11, 30020 Marcon (VE) I lavori inviati non devono essere stati precedentemente pubblicati su altre riviste o presentati per la pubblicazione contemporaneamente ad altri giornali. Il testo dell’articolo, corredato da eventuali immagini, deve essere inviato in duplice copia per essere esaminato. Il lavoro deve pervenire anche su supporto magnetico. Dopo la revisione dei referees, l’autore corrispondente sarà informato sull’esito della revisione. Nel caso d’accettazione del lavoro presentato, farà seguito la documentazione necessaria per la cessione dei diritti. Dattiloscritto, dischetto e immagini originali, anche se non pubblicati, non saranno necessariamente restituiti. Preparazione del dattiloscritto e del supporto magnetico I dattiloscritti devono pervenire su fogli A4. Impostazione margine superiore 2,50 cm, inferiore e laterale, destro e sinistro, 2 cm. Per il frontespizio, il sommario, il testo, i ringraziamenti, la bibliografia, le tabelle e le didascalie delle illustrazioni utilizzare il carattere Times New Roman corpo 12. Le pagine devono essere numerate in modo progressivo iniziando dal frontespizio. Tutti i lavori accettati per la pubblicazione debbono pervenire anche su supporto magnetico, nei formati Macintosh e IBM compatibili elencati: MacWrite, Microsoft Word, Solo testo, R.T.F. Frontespizio La prima pagina deve includere il titolo per esteso, ed eventualmente anche ridotto, il nome e cognome, per esteso, degli autori nella sequenza desiderata, eventuali istituti o enti d’appartenenza, il nome, l’indirizzo ed il numero di telefono dell’autore cui fare riferimento per la corrispondenza. Sommario Il sommario in lingua italiana, che non deve contenere più di 130 parole, deve essere riportato su una pagina separata. È auspicabile che l’autore sottoponga anche un sommario più esteso, massimo 230 parole, in lingua inglese. Entrambi devono contenere la parte centrale del tema trattato, il metodo di lavoro, i risultati e le conclusioni. Parole chiave Per facilitare la schedatura degli articoli indicare da 3 a 7 parole chiave per ogni articolo. Tali parole chiave, in lingua italiana ed inglese, debbono seguire i relativi sommari. Testo Gli articoli di ricerca dovranno essere comprensivi di: introduzione, descrizione del materiale, metodo di lavoro, risultati e discussione. L’introduzione deve riportare in modo conciso gli obiettivi dello studio. Il materiale e i metodi utilizzati devono essere descritti in dettaglio, mentre i risultati dovrebbero essere descritti in maniera succinta. La discussione deve essere limitata all’osservazione dei dati presentati. Articoli di rassegna biblio- 32 grafica, casi clinici, descrizioni di nuovi strumenti o procedure dovrebbero essere costituiti da: sommario, introduzione, testo e commenti. Bibliografia I riferimenti nel testo dovranno essere soltanto numerici e riportati con un corpo più piccolo ad apice. L’elenco dei riferimenti deve essere riportato in pagine separate del testo e dovrà essere redatto secondo le modalità sotto elencate, rispettando la punteggiatura e lo stile indicati: Articoli di riviste Cognome e iniziale del nome dell’autore/i, titolo dell’articolo, titolo della rivista abbreviato secondo le norme codificate, anno, volume, prima e ultima pagina in cui appare l’articolo. Nel caso che la numerazione delle pagine della rivista non segua un ordine annuale, accanto al numero del volume indicare, tra parentesi, anche il numero del fascicolo. Esempio di articolo da rivista Simmons PA, Tomlinson A e Seal DV. The role of Psedomonas aeruginosa biofilm in the attachment of Acanthamoeba to four types of hydrogel contact lens materials. Optom Vis Sci, 1998; 75: 860-866 Libri Cognome e iniziale del nome dell’autore/i, titolo e sottotitolo dell’opera con iniziali maiuscole, luogo di edizione, editore, anno, n. pagine. Esempio di libro Fletcher R e Still DC. Eye Examination and Refraction. Oxford, Blackwell Science, 1998, 58-60. Nel caso che si faccia riferimento ad un capitolo di libro: Woodward G. Clinical applications of contact lenses. In Edwards K. e Llewellyn R. Optometry. London, Butterworth, 1988, 486-500. Tutte le citazioni devono essere organizzate sulla base della numerazione del testo e non secondo l’ordine alfabetico. Illustrazioni Per illustrazioni si intende materiale come: fotografie, disegni, grafici, tracciati, ecc. La qualità delle immagini deve essere elevata, i disegni e i grafici professionali. Ogni illustrazione deve essere numerata con lo stesso numero citato nel testo. Sono accettate fotografie in bianco e nero e a colori in formato digitale JPG o TIF. Le immagini devono essere tutte corredate di didascalia. Ogni immagine deve riportare le seguenti informazioni: - titolo del lavoro - numero della figura - nome del primo autore e una freccia indicante la parte alta della fotografia. Organizzazione e spedizione del supporto magnetico È indispensabile che il file rispecchi le caratteristiche finali dell’articolo. L’etichetta del supporto deve riportare: - il nome dell’autore corrispondente - un titolo dell’articolo, eventualmente ridotto - il sistema operativo - il formato - il processore word utilizzato, con versione e numero Materiale aggiuntivo come tabelle, legende, bibliografia ecc. devono essere salvati su file individuali, uno per ogni categoria; particolarmente gradita è la preparazione di un file legenda. Lenti a Contatto - Contact lenses Aprile 2009, volume XI, numero 1 Lenti a Contatto - Contact lenses Aprile 2009, volume XI, numero 1 Nuove opportunità per i presbiti Nina Tahhan È qui finalmente? È giunta la fine dei compromessi per i nostri pazienti presbiti? Nina Tahhan Nuove alternative in silicone idrogel per la presbiopia Bill Long, Tim Giles Comunicazione: una necessità e un fattore di successo nella pratica optometria - Seconda parte Helmer Schweizer Global Specialty Lens Symposium Laura Boccardo Immagini per lac Poste Italiane. Spedizione in a. p. - 70% - DC/DCI/VC nr 1- 2009 Marica Lava undicesimoanno con il patrocinio di