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Giustizia
Atti Parlamentari
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XVI LEGISLATURA
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ALLEGATO
B
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AI RESOCONTI
non abbiano aggiunto la capacità di operare secondo criteri di economicità nella
gestione;
è alto, quindi, il rischio di vedere lo
stabilimento cessare la sua attività –:
quali iniziative urgenti sono previste
a salvaguardia della struttura militare per
allontanare il rischio concreto di assistere
alla chiusura dello stabilimento con evidenti ripercussioni sul fronte occupazionale.
(3-00055)
Interrogazione a risposta scritta:
GIDONI, CHIAPPORI, FAVA e PIROVANO. — Al Ministro della difesa. — Per
sapere – premesso che:
si ha notizia di concorsi banditi dal
Ministero della difesa per l’assunzione di
personale in possesso di varie professionalità;
di alcuni dei concorsi sarebbero state
approvate anche le graduatorie dei vincitori, senza che però alla pubblicazione
delle liste seguissero la loro assunzione ed
immissione in ruolo;
la mancata immissione dei vincitori
nei ruoli dell’amministrazione della difesa
sarebbe da imputare a disposizioni che
hanno determinato il blocco delle assunzioni e/o del turn over;
il problema della mancata assunzione
parrebbe riguardare diverse centinaia di
persone –:
per quali ragioni l’amministrazione
della difesa abbia bandito concorsi tesi
all’assunzione di nuovo personale civile
stante un quadro normativo ostativo e
cosa il Governo intenda fare per soddisfare le legittime aspirazioni di coloro
che hanno superato le selezioni e sono
stati riconosciuti vincitori dei bandi.
(4-00435)
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Interrogazione a risposta in Commissione:
CAPARINI. — Al Ministro della giustizia. — Per sapere – premesso che:
la Commissione giustizia della Camera dei deputati il 18 giugno del 2008 ha
audito il presidente del tribunale di Torino, professor Mario Barbuto, e il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Bolzano, dottor Cuno Tarfusser, in
materia di organizzazione degli uffici giudiziari;
da indiscrezioni di stampa è trapelata
l’intenzione da parte del Governo di procedere al riordino delle sedi giudiziarie;
la sede staccata del tribunale di Brescia a Breno alla fine dell’anno 2007
annoverava circa 1.400 cause civili pendenti e 500 cause penali superavano, oltre
alla volontaria giurisdizione, alle esecuzioni, alle tutele ed altri;
consta all’interrogante che il giudice
titolare per le cause civili è in congedo da
oltre un anno, il mercoledì presiede un
giudice diverso, che rinvia all’udienza successiva che registra la presenza di un altro
giudice;
i decreti ingiuntivi temporaneamente
inviati alla cancelleria a Brescia necessitano di un tempo di lavorazione di 2 mesi.
Diversa è la situazione del penale e dell’ufficiale giudiziario che funziona in
modo impeccabile –:
se il Ministro sia a conoscenza dei
fatti espostiti e se, nel processo di riorganizzazione degli uffici giudiziari intenda
conservare la sezione staccata del tribunale di Brescia a Breno;
se il Ministro intenda – per quanto di
sua competenza – ripristinare l’operatività
e la tempestività nel celebrare le cause
civili.
(5-00142)
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AI RESOCONTI
Interrogazioni a risposta scritta:
ROSATO e MARAN. — Al Ministro della
giustizia. — Per sapere – premesso che:
l’orientamento prevalente della produzione legislativa d’ambito penale si è da
tempo indirizzato verso l’apertura a misure alternative alla detenzione, e in questo stesso senso il Consiglio d’Europa ha
espresso nel 2004 la sua raccomandazione
agli Stati membri;
le misure alternative alla detenzione,
oltre a corrispondere a una concezione
non meramente retributiva della pena,
rappresentano anche un’opportunità di razionalizzazione delle spese per la pubblica
amministrazione, date le ridotte esigenze
di sicurezza, in termini di personale e di
strutture, richieste per i detenuti semiliberi rispetto a quelli ordinari;
è grave, cronica e notoria la situazione di sovraffollamento delle carceri
italiane;
l’esperienza e le analisi dimostrano
come la dislocazione sul territorio di strutture e personale delle forze dell’ordine
rappresentino di per sé un fattore disincentivante delle attività delinquenziali, costituendo presidi di sicurezza di cui i
cittadini mostrano di apprezzare la visibile
presenza;
l’amministrazione penitenziaria, quasi dieci anni or sono, ha espresso interesse
all’acquisizione di un immobile di proprietà della provincia di Trieste, già caserma dei carabinieri, da destinarsi a
struttura ove ospitare i detenuti in regime
di semilibertà, al fine di separare questi
ultimi dai detenuti ordinari ospitati nell’attiguo carcere;
l’acquisizione dell’immobile avrebbe
permesso anche di reperire una sede per
l’attuale ufficio di esecuzione penale
esterna, oggi ospitato in locazione a prezzo
di mercato in altro edificio privato, nonché
lo spazio per una caserma per il personale
della Polizia penitenziaria;
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il contratto per l’acquisizione dell’immobile tra l’amministrazione penitenziaria
e la provincia di Trieste era stato stipulato
nel 2005;
l’esborso dell’amministrazione penitenziaria per l’acquisizione dell’immobile,
ammontante a poco più di un milione di
euro, era decisamente modesto se rapportato ai prezzi di mercato;
si apprende che dal Dipartimento
dell’amministrazione
penitenziaria
è
giunta alla provincia di Trieste una lettera
con la quale si interrompono le trattative
in corso e l’iter procedurale volto all’acquisizione dell’immobile –:
se il Ministro della giustizia concordi
con le argomentazioni addotte nella lettera
di recesso del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria alla provincia di
Trieste, o non ritenga piuttosto prevalenti
le ragioni più generali della sicurezza dei
cittadini, dell’accasermamento degli agenti
della Polizia penitenziaria, della possibilità
di reinserimento dei detenuti semiliberi,
nonché del risparmio, in prospettiva di
non lungo termine, rappresentato dal cessato esborso per il canone di locazione
della sede dell’ufficio di esecuzione penale
esterna;
se il Ministro della giustizia intenda
promuovere un tavolo cui convocare i
rappresentanti istituzionali del Governo,
della regione autonoma Friuli-Venezia
Giulia, della provincia e del comune di
Trieste al fine di verificare la praticabilità
di un accordo di programma volto a
superare gli ostacoli di carattere finanziario e procedurale.
(4-00431)
MAURIZIO
TURCO,
BELTRANDI,
BERNARDINI,
FARINA
COSCIONI,
MECACCI e ZAMPARUTTI. — Al Ministro
della giustizia. — Per sapere – premesso
che:
da un dossier realizzato dal centro
studi « Ristretti Orizzonti », rivista realizzata dai detenuti del Carcere « Due Palazzi » di Padova, realizzato con il contri-
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buto del Dap, del Comune di Padova, della
Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che:
il 4 gennaio 2008 si è suicidato
nell’Opg di Aversa il detenuto Fabrizio P.,
di anni 26;
il 13 gennaio 2008 si è suicidato nel
carcere di Trani il detenuto Andrea Mongelli di anni 32;
il 18 gennaio 2008 si è suicidato nel
carcere di Viterbo il detenuto Claudio
Tomaino di anni 31;
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detenuti e quando ciascuno di essi era
stato arrestato, per quale reato, quale
fosse la posizione giuridica di ciascuno
dei citati detenuti nonché se vi siano stati
altri casi di suicidio nel corso del
2008.
(4-00445)
MAURIZIO
TURCO,
BELTRANDI,
BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. — Al Ministro della
giustizia. — Per sapere – premesso che:
il 10 febbraio 2008 si è suicidato
nel carcere di Palermo il detenuto Giovanni Cataldo di anni 36;
da un dossier realizzato dal centro
studi « Ristretti Orizzonti », rivista realizzata dai detenuti del Carcere « Due Palazzi » di Padova, realizzato con il contributo del Dap, del Comune di Padova, della
Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che sono morti per
malattia:
il 20 marzo 2008 si è suicidato nel
carcere di Siracusa il detenuto Giuseppe
Romano di anni 48;
il 29 gennaio 2008 Mija D., di
nazionalità serba, di anni 40, nel carcere
di Regina Coeli (Roma);
il 25 marzo 2008 si è suicidato nel
carcere di Opera (Milano) il detenuto
Davide Folli di anni 27;
il 13 febbraio 2008 Michele Greco,
di anni 84, nel carcere di Rebibbia
(Roma);
il 28 marzo 2008 si è suicidato nel
carcere di Opg Aversa (Caserta) il detenuto
Said Mouaaouia di anni 36;
il 24 febbraio 2008 Vincenzo Parlato, di anni 54, nel carcere di Salerno;
il 29 gennaio 2008 si è suicidato
nell’Opg di Aversa il detenuto Vincenzo
Romano di anni 35;
l’11 aprile 2008 si è suicidato nel
carcere di Larino (Campobasso) il detenuto N.D.B., italiano di anni 25;
il 13 aprile 2008 si è suicidato a
Catania, detenuto agli arresti domiciliari,
Orazio Cannata di anni 60;
il 2 marzo 2008 un detenuto cinese,
di anni 35, nel carcere di Venezia;
il 1° maggio 2008 Marco Pes, di
anni 42, nel carcere di Oristano;
il 4 maggio 2008 Flor Castillo, di anni
33, nel carcere di Giudecca (Venezia) –:
il 20 aprile 2008 si è suicidato a
Torino, detenuto agli arresti domiciliari,
Antonio Marchesani di anni 57;
se sia a conoscenza dei fatti e se vi
siano altri detenuti morti per malattia nel
corso del 2008;
il 25 aprile 2008 si è suicidato nel
carcere di Verona un detenuto di nazionalità italiana di anni 60;
se e quanti siano i detenuti scarcerati
per malattia nel corso del 2008 e quanti di
questi siano morti entro i 90 giorni dalla
scarcerazione;
il 27 aprile 2008 si è suicidato nel
carcere di Torino il detenuto Giuseppe
Clemente di anni 44;
il 30 aprile 2008 si è suicidato nel
carcere di Viterbo il detenuto Mihai, di
nazionalità rumena di anni 20 –:
se sia a conoscenza dei fatti descritti
quali siano le circostanze della morte dei
con riferimento a tutti i casi in premessa e dagli eventuali altri casi a conoscenza dell’Amministrazione penitenziaria
quali siano le cause del decesso;
se la malattia che ha causato il
decesso sia stata diagnosticata prima dell’entrata in carcere;
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quando ciascuno dei detenuti sopra
indicati sia stato arrestato, per quale
reato, e quale fosse la posizione giuridica,
di ciascuno dei detenuti citati. (4-00446)
MAURIZIO
TURCO,
BELTRANDI,
BERNARDINI,
FARINA
COSCIONI,
MECACCI e ZAMPARUTTI. — Al Ministro
della giustizia. — Per sapere – premesso
che:
da un dossier realizzato dal centro
studi « Ristretti Orizzonti », rivista realizzata dai detenuti del Carcere « Due Palazzi » di Padova, realizzato con il contributo del Dap, del Comune di Padova, della
Provincia di Padova e della Regione Veneto si apprende che sono morti per cause
non accertate:
Walid El Manawhlx di anni 39 il 20
gennaio 2008 a Padova, detenuto che godeva di un permesso;
Dimitri Feraresso di anni 37 il 20
gennaio 2008 a Padova detenuto che godeva di un permesso;
Daniele Foti di anni 42 il 2 febbraio 2008 detenuto nel carcere di Siracusa;
Gianfranco Buschini di anni 50 il 3
febbraio 2008 detenuto nel carcere di
Venezia;
Andrea Brigida di anni 29 il 4
febbraio 2008 detenuto nel carcere di
Imperia;
Giovanni Rondinelli di anni 71 il 4
febbraio 2008 a Catanzaro detenuto agli
arresti domiciliari;
Sandro Di Nisio di anni 35 il 5
febbraio 2008 detenuto nel carcere di
Vasto;
Valentino Atzori di anni 32 il 9
aprile 2008 detenuto nel carcere di Torino;
Stefano M. di anni 40 il 23 aprile
2008 detenuto nel carcere di Roma Regina
Coeli;
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Orazio I. di anni 35 il 30 aprile
2008 detenuto nel carcere di Frosinone –:
se sia a conoscenza dei fatti descritti,
quali siano le circostanze della morte e
quando ciascuno di essi sia stato arrestato,
per quale reato nonché quale fosse la
posizione giuridica di ciascuno dei citati
detenuti.
(4-00447)
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INFRASTRUTTURE E TRASPORTI
Interrogazioni a risposta scritta:
MESSINA. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. — Per sapere –
premesso che:
in data 9 luglio 2003 si teneva una
conferenza di servizio presso la Direzione
generale delle infrastrutture della navigazione marittima ed interna del Ministero
delle infrastrutture e dei trasporti per
l’individuazione della circoscrizione dell’Autorità portuale di Trapani, istituita con
decreto del Presidente della Repubblica 2
aprile 2003, alla presenza delle autorità
competenti;
nella suddetta conferenza si stabiliva
un’intesa preliminare affinché venissero
trasferite, a titolo gratuito, al comune di
Trapani, previa sdemanializzazione, la
pertinenza demaniale denominata « la Colombaia » assieme al fabbricato basso ad
essa limitrofo e affinché, in contropartita
quale permuta a titolo gratuito, venisse
trasferito al Ministero delle infrastrutture
e dei trasporti, e successivamente all’Autorità portuale, l’immobile denominato il
« Lazzaretto » di proprietà del comune di
Trapani;
successivamente agli accordi del 9
luglio 2003 l’Assessorato alla presidenza
della regione Sicilia, chiedeva alla Capitaneria di porto di Trapani, con nota prot.
n. 7689 del 23 ottobre 2003, che l’immobile « la Colombaia » fosse consegnato
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