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Linezolid Spettro d`azione Farmacocinetica
Spettro d’azione Linezolid Spettro medio verso Gram + aerobi ed anaerobi Elevata attività nei confronti di: • • • • • Staph. aureus meticillina e vancomicina resistenti (VISA e GISA) Staph. epidermidis VISA e GISA (glicopeptidi intermedi) Streptococcus pneumoniae (penicillino-resistenti) Enterococcus faecalis e faecium Mycobacterium tubercolosis e MAC Gram negativi: Gli oxazolidinoni conosciuti fin dal 1970, ma non utilizzati perché tossici Dal 1990 il Linezolid poco tossico Presenta MIC al di sotto di 2 µg/mL: Streptococcus pneumoniae (penicillino-resistenti) Enterococcus faecalis e faecium MIC al di sotto di 4 µg/mL: Staph. aureus meticillina e vancomicina resistenti (VISA e GISA) Mycobacterium tubercolosis e MAC • Moraxella catarrhalis • Haemophilus influenzae Inibizione della sintesi proteica Azione diretta sui ribosomi Legame al sito P alla subunità 50S (rRNA 23S) Blocco dell’assemblaggio del complesso d’inizio 70S Scarsi fenomeni di resistenza Farmacocinetica Ottimo assorbimento gastroenterico 400-600 mg x2 al giorno 20 µg/mL Picco plasmatico dopo 1-2 ore Diffusione tissutale molto buona Legame alle proteine 30% Buon volume di distribuzione 50-60 L Emivita breve circa 4-6 ore Biotrasformazione epatica con formazione di metaboliti attivi Eliminazione renale (80% del totale di cui 30% attivo)e biliare 10% Eliminato dalla dialisi (somministrare dopo) 1 Tossicità Lievi disturbi gastroenterici (anoressia, nausea o vomito) Rari casi di anemia e mielodepressione (dose dipendente) Debole inibitore delle MAO: agenti serotoninergici e noradrenergici o Tiramina causano cefalea palpitazioni e crisi ipertensive Indicazioni cliniche Infezioni delle alte vie respiratorie (tonsilliti, faringiti e sinusiti) Infezioni delle basse vie respiratorie (bronchiti e polmoniti Infezioni cutanee Percentuale del numero di colonie da infezioni di Staphylococcus aureus (MRSA) resistenti alla meticillina Da utilizzare solo dopo fallimento di altri farmaci Clindamicina Farmacocinetica Clindamicina È il clorosostituito della lincomicina prodotta da Streptomyces lincolnensis Inibitore sintesi proteica su ribosoma 60S sito correlato a macrolidi e Cloramfenicolo (inibizione del lagame tra i tre chemioterapici) Potenzialmente resistenza per metilase solo se già presente: no resitenze crociate con altri Attività simile alla eritromicina attiva anche su ceppi resistenti ai Macrolidi Dalacin T® MIC<0.5 µg/ml. Spettro di azione simile alla eritromicina. Specie sensibili: Strep. pyogenes, Strep. viridans, Staph. Aureus. Ceppi resistenti all’eritromicina sono resistenti alla clindamicina e viceversa. Più attiva dei macrolidi su batteri anaerobi: B. fragilis (MIC<0.1 µg/ml), B. melaninogenicus, Fusobacterium, Peptostreptococcus, Cl. Perfringens, Actinomyces, Nocardia asteroides, Chlamydia. La clindamicina, inoltre, risulta efficace nella polmonite da Pneumocystis carinii e nella encefalite da Toxoplasma gondii e nelle infezioni malariche sostenute da alcuni ceppi di P. falciparum e P. vivax clorochina-resistenti Assorbimento Rapidamente e completamente assorbita per os no interferenza da cibo Dopo 150 300 mg ogni 8 ore (10–20 mg/kg/d bambini) 2–3 µg/mL 600 mg ogni 8 ore 5–15 µg/mL T ½ circa 3 ore Profarmaci: palmitato per os, estere fosfato ev entrambe idrolizzate a prodotto attivo Distribuzione Ottima e ampiamente distribuita: solo nel liquor scarse ma attive su Toxoplasma cerebrale Legato per il 90% alle proteine ed attraversa la placenta; si accumula nei leucociti polimorfonucleati magrofaci polmonari ed ascessi Eliminazione 10% inalterata nelle urine, piccole quantità ma capaci di alterare la flora microbica nel colon da 5 a 14 gg Viene N-demetilata quindi aggiustare la dose per gli epatocompromessi 2 Usi Clindamicina Mupirocina Aerobi Gram+ (600 – 1200 mg e.v./die in 2 – 4 somministazioni) Clindamicina (1200 mg e.v.) + pirimetamina (200 mg iniziali, seguiti da 75 mg/die ) encefaliti da Toxoplasma nei pazienti affetti da AIDS Con primachina nelle polmoniti da P. carinii nei pazienti con AIDS Negli ascessi polmonari, nelle polmoniti ab ingestis e in quelle postostruttive da Gram+ produttori di beta-lattamasi meglio delle penicilline In associazione con aminoglicosidi peritoniti e ascessi intra-addominali da B. fragilis Prodotto da Pseudomonas fluorescens MICs al di sotto 1 µg/mL Streptococcus pyogenes S. aureus Battericida alle concentrazioni per uso topico Inibitore sintesi proteica per isoleucil t-RNA sintetasi la cui modifica porta a resistenza lieve Alta resistenza per geni mup A scarsa affinità per Mupirocina Non vi è resistenza crociata ad altri antibiotici Bactroban® Effetti indesiderati diarrea nel 2-20% pazienti Colite pseudomembranosa da Clostridium difficile con febbre dolori addominali muco e sangue nelle feci, oppioidi possono aggravare: trattare con Metronidazolo e Vancomicina Eruzioni cutanee specialmente in pazienti con HIV Per via ev può esserci tromboflebite Sulfamidici Sulfamidici N SO2 NH 2 H2 N SO2 NH 2 + H2 N NH 2 NH 2 NH 2 Sulfacrisoidina Sinergismo N1 N4 N Solo preparazioni topiche al 2% con assorbimento di meno dell’1% prontamente convertito ad acido Monico inattivo Per infezioni della cute e delle mucose nasali di Streptococcus pyogenes S. aureus Efficace nei portatori e nelle prevenzioni Irritazioni nel punto di contatto (evitare occhi dove lacrimazione e bruciore anche per giorni) Analoghi strutturali e antagonisti competitivi dell’acido para-aminobenzoico (PABA) bloccando la sintesi di acido folico (ac. pteroilgutammico) per blocco della deidropteroato sintasi Batteri e cellule eucariotiche che utilizzano acido folico preformato sono insensibili animali, uomo compreso, necessitano di acido folico preformato La p-sulfanilcrisoidina, cui venne dato il nome di Prontosil Rubrum, per il suo colore rosso. Prodotto in Germania nel 1932 venne presentato ufficialmente alla scienza medica nel 1935 da Domagk Coloranti azoici avevano evidenziato capacità in vivo topi affetti da infezioni da streptococchi e da altri batteri potevano essere curati con il Prontosil Domagk, 1935 Primo studio clinico venne comunque riportato, nel 1933, da Foerster, che somministrò il Prontosil ad un neonato di dieci mesi con setticemia stafilococcica, ottenendo una sensazionale guarigione H2 N Usi Sulfanilamide Primi impiegati come chemioterapici antimicrobici (Prontosil 1932) gruppo –SO2NH2 non è essenziale in quanto tale ma che lo zolfo sia legato al benzene gruppo -NH2 in posizione para è essenziale per l’azione antibatterica 3 Farmacocinetica Farmacocinetica Sulfamidici a rapido assorbimento e rapida eliminazione: Sulfisossazolo, Sulfametossazolo, Sulfadiazina, Sulfametizolo Sulfamidici scarsamente assorbiti:Sulfasalazina: (distrutta a livello intestinale dalla flora batterica con formazione di sulfapiridina, attiva e assorbita, e di 5-aminosalicilato, inattivo ed escreto nelle feci), Sulfapirina Sulfamidici per uso topico: Sulfacetamide (infezioni oftalmiche), Sulfadiazina sale di argento (per prevenire l’infezione di ferite e ustioni), Mafenide acetato (nelle ustioni per prevenire la colonizzazione batterica) Sulfamidici a lunga azione: Sulfadossina (emivita 7-9 giorni). In associazione alla pirimetamina nella terapia della malaria clorochinaresistente Metabolismo Per os (70-100%) nel tenue con livelli plasmatici massimi entro 2-3 ore Metabolizzati prevalentemente attraverso reazioni di acetilazione e di glicuronazione all'N1 e all'N4 Alterazioni a livello del tratto urinario: cristalluria con i vecchi sulfonamidi Alterazioni a livello del sistema ematopoietico: anemia emolitica acuta, specialmente in soggetti carenti di glucosio-6-fosfato deidrogenasi; agranulocitosi (0.1 % dei pazienti che ricevono sulfadiazina); anemia aplastica, specie in pazienti con limitata riserva midollare (AIDS o pazienti in chemioterapia antiblastica) Reazioni da ipersensibilità: variabili. A livello cutaneo tipo morbillo, scarlattina, urticaria, pemfigo, petecchie, eritema nodoso, sindrome di Stevens-Johnson, S. di Bechet, dermatite esfoliativa e fotosensibilizzazione (incidenza: 2% con sulfisossazolo) Tossicità a livello epatico: necrosi focale o diffusa diretta o dovuta a ipersensibilità nello 0.1 % dei pazienti Altre: sintomi gastrointestinali, kernictero nei neonati (spiazzamento della bilirubina dall’albumina plasmatica e deposizione nei nuclei della base, con conseguente encefalopatia) 4 Solfonammidi (solfamidici) antimetaboliti efficacia limitata per l’insorgenza di ceppi batterici resistenti 5% dei pazienti ha effetti collaterali (risposte allergiche) Spettro antibatterico Streptococcus pyogenes Strep. Pneumoniae Haemofilus influenzae H. ducrey Nocardia, Actinomyces, Chlamydia trachomatis MIC (minimal inhibitory concentration): 0.1 µg/ml per C. trachomatis fino a 4 – 64 µg/ml per Escherichia coli Resistenti: molti ceppi di Neisseria meningitides, Shigella e molti ceppi di E. coli responsabili di infezioni delle vie urinarie Resistenza da mutazioni random e trasferimento di plasmidi modificazioni della dididropteroato reduttasi aumentata capacità di inattivare il farmaco vie metaboliche alternative per la sitesi dell’acido diidrofolico aumentata produzione di acido diidrofolico e antagonismo del farmaco (dimostrata in stafilococchi capaci di metabolizzare il PABA a una velocità 70 volte maggiore di altri ceppi sensibili) Sinergismo Analoghi strutturali e antagonisti competitivi dell’acido para-aminobenzoico (PABA) bloccando la sintesi di acido folico (ac. pteroilgutammico) per blocco della deidro-pteroato sintasi Batteri e cellule eucariotiche che utilizzano acido folico preformato sono insensibili Trimethoprim potente inibitore competitivo della diidrofolato reduttasi batterica (l’enzima che riduce l’acido diidrofolico a ac. tetraidrofolico) associazione con i sulfonamidi ci produce un blocco sequenziale nella sintesi dell’ac. tetraidrofolico dai precursori nella cellula batterica Microorganismi sensibili ai sulfamidici Malattie curabili con i sulfamidici Streptococchi Polmoniti Pneumococchi Meningiti Stafilococchi Dissenterie Meningococchi Setticemie Shigelle Gonorrea Escherichia coli Infezioni uro-genitali Brucella Nocardiosi Haemophylus influenzae Toxoplasmosi Trimetoprin-sulfametossazolo Bactrim® Simile a quello del sulfametossazolo circa 20 – 100 volte più potente attivo sulla maggior parte dei gram positivi e gram negativi Resistenza rara nell’associazione ma presente per plasmide codificante enzima diidrofolato reduttasi diverso Pseudomonas aeruginosa, Bacteroides fragilis ed enterococchi sono di solito resistenti Sensibili al co-trimossazolo: Corynebacterium diphtheriae e N. meningitidis; dal 50 % al 95% dei ceppi di Staph. aureus, Staph. epidermidis, Strep. pyogenes, Strep. viridans, E. coli, Proteus mirabilis, P. morganii, P. rettgeri, Enterobacter species, Salmonella, Shigella, , Serratia, Klebsiella, , Brucella abortus, Pasteurella, Yersinia 5 Trimetoprin-sulfametossazolo 5:1 800 mg di sulfametossazolo + 160 mg di trimetoprim b.i.d. danno un picco di concentrazione di 40 e 2 µg/ml (simili per ev) Infezioni del tratto urinario; infezioni batteriche delle vie respiratorie; infezioni gastrointestinali; infezioni da penumocystis carinii; profilassi antibatterica nei pazienti neutropenici Deficit di ac. folico il co-trimossazolo può provocare megaloblastosi, leucopenia o trombocitopenia. Il 75% degli effetti collaterali è a livello cutaneo; raramente si hanno dermatite esfoliativa, S. di Steven-Johnson e S. di Lyell (necrosi epidermica tossica). Glossiti e stomatiti sono comuni. Sintomi gastrointestinali. Ittero colestatico. Manifestazioni a livello del S.N.C. Reazioni ematologiche: anemia (aplastica, emolitica e macrocitica) granulocitopenia, agranulocitosi, porpora, sulfoemoglobina. Reazioni avverse in pazienti con AIDS trattati per infezioni da Pneumocystis carinii Diaminopirimidine Comprende soprattutto 2,4-diaminopirimidine-5-sostituite, quali trimetoprim, pirimetamina, tetroxoprim e cicloguanil Gli inibitori dell'acido folico sono molto diversi gli uni dagli altri per i vari livelli di selettività con cui sono in grado di inibire le diidrofolatoreduttasi (DHFR) procariotiche o eucariotiche i 5-fenil derivati hanno portato ad un farmaco antimalarico (pirimetamina) mentre i composti alchilossibenzenici trisostituiti si sono di-mostrati potenti antibatterici ad ampio spettro la diaveridina, hanno trovato impiego in campo veterinario, utilizzati come coccidiostatici altri sono antitumorali (metotrexato). Meccanismo Gli antifolici esplicano la propria azione mediante il blocco selettivo della diidrofolato-reduttasi (DHFR) e della diidropteroato sintetasi (DHPS) che porta ad un effetto citoletale da carenza di timina DHPS è presente solo nelle cellule di batteri e di alcuni protozoi, la DHFR è espressa in tutte le cellule il sulfamidico inibisce la diidrofolato-sintetasi diaminopirimidina impedisce l'attivazione dell'ac. dìidrofolico nella forma completamente ridotta (ac. tetraidrofolico), inibendo selettivamente la diidrofolato reduttasi L’associazione impedisce la rapida selezione di ceppi resistenti alla sola diaminopirimidina (comunque rara) E si impedisce che un eccessivo accumulo di ac. diidrofolico a monte del blocco diidroreduttasico possa far superare, almeno in parte, l'inibizione metabolica indotta dalla diaminobenzilpirimidina, ripristinando la sintesi di ac. tetraidrofolico Inibitori DHFR DHFR isolate da batteri, protozoi o mammiferi hanno caratteristiche di affinità diverse per i vari inibitori trimetoprim possiede una affinità per la DHFR batterica da 20 a 60 mila volte superiore a quella per l'isozima umano trimetoprim stesso e la pirimetamina hanno una affinità per la DHFR del Plasmodium berghei 3-4 mila volte superiore a quella per la DHFR umana 6