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Impianti di Ventilazione per Ambienti a Contaminazione Controllata

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Impianti di Ventilazione per Ambienti a Contaminazione Controllata
Corso di Perfezionamento in Igiene, Architettura, Edilizia ed Impiantistica Sanitaria III Edizione
a.a. 2003-2004
VIII Modulo: “Tecnologie Sanitarie, Manutenzione e Criteri Economici”
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI
DI VENTILAZIONE PER AMBIENTI A
CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
Dott. Ing. Pier Angelo Galligani
INDICE
c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI IMPIANTO
g BIBLIOGRAFIA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c
INTRODUZIONE E
CENNI STORICI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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g
3
c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
1.1 LE BASI PER LA PROGETTAZIONE
UN IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE PER APPLICAZIONI CIVILI
CONTROLLA LE CONDIZIONI DI BENESSERE:
•
•
•
•
TEMPERATURA / UMIDITA’ RELATIVA
VELOCITA’ DELL’ARIA
LIVELLO DI PRESSIONE SONORA
RICAMBIO ARIA ESTERNA DI VENTILAZIONE (RINNOVO)
UN IMPIANTO DI CLIMATIZZAZIONE PER UNA SALA OPERATORIA
OLTRE ALLE CONDIZIONI DI BENESSERE, CONTROLLA:
•
•
•
&
CONCENTRAZIONE MAX GAS ANESTETICI
LIVELLO DI CONTAMINAZIONE AMBIENTALE (PARTICELLE INERTI E
MICROBIOLOGICAMENTE ATTIVE)
DIFFERENZIALE DI PRESSIONE TRA AMBIENTI CON LIVELLI DI PULIZIA DIVERSI
(PARAMETRO CORRELATO AL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE)
LA PROGETTAZIONE DEVE TENERE CONTO DI QUESTI REQUISITI
PRESTAZIONALI !!
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
&
LA PROGETTAZIONE DEVE SODDISFARE ANCHE UNA SERIE DI REQUISITI
FUNZIONALI E GESTIONALI:
•
CARATTERISTICHE DI AFFIDABILITA’ RIDONDANZA, SICUREZZA INTRINSECA
•
POSSIBILITA’ DI EFFETTUARE AGEVOLMENTE LE OPERAZIONI DI QUALIFICA
INIZIALE (ACCETTAZIONE) ED I SUCCESSIVI CONTROLLI PERIODICI
(MANTENIMENTO)
•
NECESSITA’ DI EFFETTUARE UNA CONTINUA ED AGEVOLE MANUTENZIONE
•
PREDISPOSIZIONE DI INDICATORI CONTINUI DELLE PRESTAZIONI
DELL’IMPIANTO
•
PREDISPOSIZIONE DI ALLARMI PER SEGNALAZIONE DI CONDIZIONI FUORILIMITE PER GRANDEZZE CRITICHE
•
PREDISPOSIZIONE PER OPERARE IN CONDIZIONI DI RISPARMIO ENERGETICO
NEI PERIODI DI INUTILIZZO
•
…
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
1.2 PERCHE’ IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE?
•
•
IL RISCHIO DI INFEZIONI
POSTOPERATORIE E’ PRESENTE IN
MOLTE PROCEDURE CHIRURGICHE
E PUO’ ESSERE ESTREMAMENTE
ALTO SOTTO DETERMINATE
CONDIZIONI (AD ES.: TRAPIANTO DI
ORGANI / MATERIALI ESTRANEI)
DIVERSI PARAMETRI INFLUENZANO
LA POSSIBILITA’ DI INFEZIONE, E
RIGUARDANO:
¾
¾
¾
¾
•
SORGENTI E PERCORSI DI INFEZIONE IN
SALA OPERATORIA (LEWIS, 1993)
LE CONDIZIONI DEL PAZIENTE
LE CONDIZIONI DEL CAMPO OPERATORIO
LE CONDIZIONI DELLA SALA OPERATORIA
LE CONDIZIONI DELL’IMPIANTO DI CONDIZIONAMENTO / VENTILAZIONE
E’ ORMAI DIMOSTRATO DA MOLTO TEMPO (OLTRE 100 ANNI FA: PASTEUR,
KOCH, LISTER…) CHE I BATTERI SONO RESPONSABILI DELLE INFEZIONI
POSTOPERATORIE DELLE FERITE CHIRURGICHE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
•
E’ INOLTRE ORMAI ACCETTATO CHE LA SORGENTE PRINCIPALE DI TALI
BATTERI E’ COSTITUITA DA SQUAME O PARTICELLE DI PELLE (WOODS,
1986), EMESSE DALLE SUPERFICI ESPOSTE DEL PAZIENTE E DELLO
STAFF CHIRURGICO
•
L’ELIMINAZIONE DEI MICROGANISMI DALLE SALE OPERATORIE
FAVORISCE LA PREVENZIONE DELLE INFEZIONI
•
STORICAMENTE SI E’ COMINCIATO DALLE TECNICHE “ANTISETTICHE”
(DISINFEZIONE STRUMENTI / FERITA / MANI CHIRURGO / ARIA AMBIENTE)
•
CON LO SVILUPPO DEL CONCETTO DI “CLEAN ROOM” SI E’ PASSATI ALLE
TECNICHE “ASETTICHE” (STERILIZZAZIONE DEI PANNI CHIRURGICI, DEGLI
STRUMENTI, USO DI GUANTI, MASCHERINE ED INDUMENTI CHIRURGICI)
•
QUESTE TECNICHE SONO ALLA BASE DI MOLTE DELLE ATTUALI BUONE
PRATICHE DI GESTIONE DI UNA CLEAN-ROOM
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
&
SI DEFINISCE CLEAN ROOM UN LOCALE IN CUI LA CONCENTRAZIONE DI
PARTICELLE AEROPORTATE E’ CONTROLLATA, E’ COSTRUITO E USATO IN
MODO DA MINIMIZZARE L’INTRODUZIONE, LA GENERAZIONE E LA
RITENZIONE DI PARTICELLE IN AMBIENTE E NEL QUALE ALTRI
PARAMETRI DI RILIEVO (TEMPERATURA, UMIDITA’ E PRESSIONE) SONO
CONTROLLATI SECONDO NECESSITA’ (UNI EN ISO 14644-1: 2000)
•
LE PRIME CLEAN-ROOMS NACQUERO PER APPLICAZIONI OSPEDALIERE,
ANCHE SE UNO DEI PRINCIPI FONDAMENTALI DELLE MODERNE CLEANROOMS (VENTILAZIONE MECCANICA CON ARIA FILTRATA) E’ COMPARSO
NELL’IMPIANTISTICA OSPEDALIERA NON PRIMA DI 60 ANNI FA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
•
IN PRECEDENZA GLI IMPIANTI DI
VENTILAZIONE VENIVANO
CONCEPITI PER GARANTIRE
INDIFFERENTEMENTE CONDIZIONI
DI COMFORT E DI IGIENE, SENZA
DIFFERENZIAZIONE TRA I DUE
REQUISITI
•
LA SECONDA GUERRA MONDIALE
HA PROVOCATO
UN’ACCELERAZIONE DEGLI STUDI
SIA PER APPLICAZIONI INDUSTRIALI
CHE SANITARIE
VENTILAZIONE DI UNA CAMERA DI
DEGENZA NEGLI ANNI ‘20
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
•
AGLI INIZI DEGLI ANNI ’60 ERANO GIA’ BEN NOTI I MECCANISMI DI
FUNZIONAMENTO DI UNA CLEAN-ROOM VENTILATA CON FLUSSO TURBOLENTO:
¾ ANDAMENTO DEI PERCORSI DELL’ARIA IN FUNZIONE DEL POSIZIONAMENTO DI
DIFFUSORI / BOCCHETTE DI RIPRESA
¾ EFFETTO DEL GRADIENTE TERMICO TRA ARIA DI IMMISSIONE E ARIA AMBIENTE
¾ EFFETTO DEL QUANTITATIVO DI ARIA FILTRATA IMMESSA SULLA DILUIZIONE DELLA
CONTAMINAZIONE IN AMBIENTE
¾ EFFICIENZA DI FILTRAZIONE E CONTROLLO DEL MOVIMENTO DELL’ARIA TRA ZONE
ADIACENTI
•
NEGLI STESSI ANNI E’ STATO DEFINITIVAMENTE STUDIATO LO SCHEMA di
VENTILAZIONE CON FLUSSO UNIDIREZIONALE (EFFETTO PISTONE) E LIVELLI
MINIMI DI TURBOLENZA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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c INTRODUZIONE E CENNI STORICI
CAMERA BIANCA CONVENZIONALE
(FLUSSO TURBOLENTO)
•
CAMERA BIANCA A
FLUSSO MISTO
CAMERA BIANCA A FLUSSO
UNIDIREZIONALE VERTICALE
NEGLI ANNI ’80 UNO STUDIO DEL MEDICAL RESEARCH COUNCIL BRITANNICO
HA DIMOSTRATO CHE L’ADOZIONE DI SISTEMI UNIDIREZIONALI DI
VENTILAZIONE, UNITAMENTE ALL’USO DI CAMICI A TESSITURA “STRETTA” PER I
CHIRURGHI RIDUCE AL 25% LA PERCENTUALE DELLE SUTURE SETTICHE NEI
CONFRONTI DEI SISTEMI DI VENTILAZIONE TRADIZIONALI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d
CONSIDERAZIONI GENERALI
SULLA CONTAMINAZIONE
AMBIENTALE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.1 LA PRESENZA DI PARTICELLE IN ARIA
•
LA PRESENZA DI PARTICELLE IN SOSPENSIONE NELL’ARIA AMBIENTE (CON
PESO SPECIFICO SUPERIORE A QUELLO DELL’ARIA) E’ DOVUTA A MOLTEPLICI
FATTORI:
¾ AZIONE AERODINAMICA SULLE PARTICELLE IN MOVIMENTO
¾ FORZA DI GRAVITA’
¾ MOTI BROWNIANI (FENOMENI DI DIFFUSIONE)
•
PER DIAMETRI PICCOLI L’EFFETTO DIFFUSIVO E’ PREVALENTE, PER DIAMETRI
MAGGIORI PREVALE IL CAMPO GRAVITAZIONALE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
•
LA DISTRIBUZIONE DI PARTICELLE IN
ATMOSFERA APERTA ASSUME
L’ANDAMENTO RIPORTATO NEL
DIAGRAMMA A FIANCO (DISTRIBUZIONE
STATISTICA “NORMALE”)
•
LA DISTRIBUZIONE NON CAMBIA MOLTO
AL VARIARE DEL LUOGO (PENDENZA
COSTANTE IN SCALA BILOGARITMICA)
DISTRIBUZIONE DIMENSIONALE DELLE
PARTICELLE IN AMBIENTE NATURALE
RAZIONALE:
PRODUZIONE UNIFORME PARTICELLE + AMBIENTE IN QUIETE ⇒ AUMENTO
DELLA CONCENTRAZIONE FINCHE’ LA DEPOSIZIONE PER GRAVITA’ NON
BILANCIA LA PRODUZIONE
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.2 DANNEGGIAMENTI DOVUTI ALLA PRESENZA DI CONTAMINANTI
AEROPORTATI
SALUTE OPERATORI
POSSIBILITA’ DI
PROVOCARE DANNI A:
E/O
QUALITA’ DEL PRODOTTO / PROCESSO
POSSIBILITA’ DI CONTATTO CON
IL BERSAGLIO
IL DANNEGGIAMENTO
DIPENDE DA:
CONCENTRAZIONE DEL
CONTAMINANTE
E
CARATTERISTICHE
CONTAMINANTE
+
CARATTERISTICHE
BERSAGLIO
POSSIBILITA’ DI INNESCO DEL
DANNO
INERTI
LE DIVERSE TIPOLOGIE
DI PARTICELLE
AEROPORTATE
COSI’ DEFINITE IN
FUNZIONE DELLA
NATURA DEL
BERSAGLIO
BIOLOGICAMENTE ATTIVE
CHIMICAMENTE ATTIVE
RADIOATTIVE
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
PARTICELLE INERTI
IL DANNO E’ CAUSATO DALLA PRESENZA STESSA DELLA
PARTICELLA, CHE PUO’ALTERARE LE CARATTERISTICHE
FISICHE DEL MEZZO SU CUI SI DEPOSITA → EFFETTI NON
VOLUTI (ES.: INDUSTRIA DEI SEMICONDUTTORI)
PARTICELLE
CHIMICAMENTE ATTIVE
IL DANNO E’ DOVUTO ALLE REAZIONI CHIMICHE CHE SI
POSSONO INNESCARE SUL BERSAGLIO (VELENI,
SOSTANZE AD ALTA ATTIVITA’, …)
PARTICELLE
BIOLOGICAMENTE
ATTIVE
IL DANNO E’ DOVUTO AGLI EFFETTI DEL MICRORGANISMO
(BATTERI, VIRUS, ECC.) CHE VIENE TRASPORTATO DALLA
PARTICELLA CHE FUNGE DA SUPPORTO E CHE SENZA DI
ESSA NON SOPRAVVIVEREBBE (CONTAMINAZIONE
COLTURE CELLULARI, PREPARATI FARMACEUTICI,
PAZIENTI IN SALE OPERATORIE / REPARTI INFETTIVI, ECC.)
SALVAGUARDIA DEL PRODOTTO / PROCESSO
CONTROLLO DELLA
CONTAMINAZIONE
E/O
SALVAGUARDIA DELL’OPERATORE
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.3 PARTICELLE INERTI / BIOLOGICAMENTE ATTIVE
&
⇒
•
NEL CAMPO SANITARIO E DELLE “LIFE-SCIENCES” LE PARTICELLE
BIOLOGICAMENTE ATTIVE (“VIABLE”) SONO QUELLE PIU’ CRITICHE PER IL
RAGGIUNGIMENTO DEI LIVELLI DI CONTAMINAZIONE RICHIESTI, AI FINI DELLA
QUALITA’ E/O SICUREZZA
•
NEGLI STESSI CAMPI SONO TUTTAVIA PREVISTI LIMITI SIA SUL NUMERO DI
PARTICELLE “VIABLE” CHE “NON VIABLE”
•
QUESTE ULTIME, CON DIMENSIONI VARIABILI TRA 10 – 20 µm SONO INFATTI IL
VEICOLO DELLE PARTICELLE BIOLOGICAMENTE ATTIVE
RAZIONALE ORMAI ACCERTATO:
QUANTO MINORE E’ IL NUMERO DI PARTICELLE “NON-VIABLE”, TANTO
MINORE SARA’ IL NUMERO DI QUELLE “VIABLE”
CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE AEROPORTATA TOTALE
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.4 L’UOMO QUALE FORMA DI CONTAMINAZIONE
•
•
L’UOMO E’ GENERALMENTE LA PRINCIPALE FORMA DI CONTAMINAZIONE
AEROPORTATA IN CLEAN-ROOM; QUESTO VALE ANCHE PER UNA SALA
OPERATORIA
IL LIVELLO DI CONTAMINAZIONE EMESSO E’ IN GRAN PARTE FUNZIONE DEL
TIPO DI ATTIVITA’ SVOLTA, MA DIPENDE ANCHE DA:
¾ TIPOLOGIA DI VESTIZIONE
¾ CONDOTTA DEL PERSONALE
•
SI RIPORTANO AL PROPOSITO ALCUNI DATI DI RIFERIMENTO:
- 3,5 Kg DI PARTICOLATO GENERATO DA UNA PERSONA IN UN ANNO
- UOMO IMMOBILE CON INDUMENTI IDONEI
:
100.000 PARTICELLE / MIN
- MOVIMENTO BRACCIA / MANI / TESTA
:
500.000 PARTICELLE / MIN
- ROTAZIONE CORPO, MOVIMENTI PIU’ VELOCI
: 1.000.000 PARTICELLE / MIN
-CAMBIAMENTO POSIZIONE (SEDUTO'IN PIEDI)
: 2.500.000 PARTICELLE / MIN
-CAMMINARE, SALIRE / SCENDERE SCALE
: 10.000.000 PARTICELLE / MIN
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
ALTRI RIFERIMENTI PRESENTI IN LETTERATURA:
PERSONALE CHE SI MUOVE IN CLEAN ROOM CON ABBIGLIAMENTO
NON SPECIFICO (ES.: CAMICE DA LABORATORIO):
(Ï)
2.000.000
PARTICELLE / MIN
≥ 0,5µm
300.000
PARTICELLE / MIN
≥ 5µm
160
PARTICELLE / MIN
VEICOLANTI BATTERI
PERSONALE COME SOPRA MA CON ABBIGLIAMENTO SPECIFICO
(CAPPUCCIO, TUTA COMPLETA, GAMBALI):
(Ï)
1.000.000
36.000
13
PARTICELLE / MIN ≥ 0,5µm
(-50%)
PARTICELLE / MIN ≥ 5µm
(-88%)
PARTICELLE / MIN VEICOLANTI BATTERI
(-92%)
(Ï) TRATTO DA: W. WHYTE – “CLEAN ROOM DESIGN”, 2001
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.5 LA CLASSIFICAZIONE DEGLI AMBIENTI A. C. CONTROLLATA
SECONDO LE NORMATIVE ISO 14644
LE NORME ISO 14644:
•
COSTITUISCONO STANDARDS INTERNAZIONALI DI RIFERIMENTO PER LA
PROGETTAZIONE, IL COLLAUDO, LA CONDUZIONE DI CLEANROOMS E AMBIENTI
A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA RELATIVAMENTE A QUALSIASI CAMPO DI
APPLICAZIONE (SONO GENERICHE)
•
LE ISO 14644-1 E 14644-2 RAPPRESENTANO STRUMENTI OPERATIVI NECESSARI
A VALUTARE IL GRADO DI CONTAMINAZIONE PARTICELLARE DI UN AMBIENTE.
IN PARTICOLARE:
¾ LA ISO 14644-1 DEFINISCE LA CLASSIFICAZIONE RELATIVAMENTE AL GRADO DI
PULIZIA DELL’ARIA (DI FATTO SOSTITUISCE IL FEDERAL STANDARD 209E)
¾ LA ISO 14644-2 SPECIFICA LE METODOLOGIE DEI TESTS PERIODICI NECESSARI A
PROVARE LA CONTINUA CONFORMITA’ ALLA CLASSIFICAZIONE DEFINITA SECONDO
LA ISO 14644-1
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
•
LA CLASSIFICAZIONE SECONDO LA ISO 14644-1 VIENE DEFINITA IN FORMA
ANALITICA:
Cn = 10N ½(0,1/D)2,08
Cn = N° MASSIMO DI PARTICELLE ≥ LA GRANDEZZA CONSIDERATA [ part. / mc ]
N = CLASSE ISO
[-]
D = GRANDEZZA PARTICELLARE CONSIDERATA
[-]
•
LA CLASSE “N” E’ DESIGNATA DA UN NUMERO ≤9 (INCREMENTI DI 0,1 O
MULTIPLI)
•
LA CLASSIFICAZIONE VIENE INOLTRE ILLUSTRATA IN FORMA TABELLLARE E
GRAFICA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
CLASSI DI CONTAMINAZIONE PARTICELLARE PER CLEANROOMS E AREE PULITE SECONDO ISO
14644-1:1999
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
RAPPRESENTAZIONE GRAFICA DELLE CLASSI DI CONTAMINAZIONE PARTICELLARE PER
CLEANROOMS E AREE PULITE SECONDO ISO 14644-1:1999
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
•
LA CLASSIFICAZIONE PUO’ ESSERE RIFERITA ANCHE AD UN SOLO DIAMETRO
PARTICELLARE
•
SONO PREVISTI 3 DIVERSI STATI OCCUPAZIONALI:
¾ AS BUILT
¾ AT REST
¾ OPERATIONAL
•
LA CLASSIFICAZIONE DEVE COMPRENDERE I SEGUENTI RIFERIMENTI:
¾ CLASSE (N)
¾ STATO OCCUPAZIONALE
¾ GRANDEZZA/E PARTICELLARE/I CONSIDERATA/E
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
2.6 I LIVELLI ACCETTABILI DI CONTAMINAZIONE SECONDO LE LINEE
GUIDA ISPESL PER I REPARTI OPERATORI
REQUISITI TECNICI, IMPIANTISTICI, TECNOLOGICO-STRUMENTALI
•
SI DEFINISCONO:
REQUISITI IGIENICO-AMBIENTALI
INDICATORI DI ORGANIZZAZIONE E GESTIONE
•
SONO POSTI LIMITI ALLA CONTAMINAZIONE PARTICELLARE E MICROBIOLOGICA
•
LE CARATTERISTICHE MICROBIOLOGICHE AMBIENTALI SONO UTILIZZATE PER
VALUTARE:
L’EFFICACIA DEGLI IMPIANTI HVAC
L’EFFICACIA DI PULIZIA, DISINFEZIONE / STERILIZZAZIONE
L’IDONEITA’ DEL COMPORTAMENTO DEL PERSONALE
•
CLASSIFICAZIONE PARTICELLARE:
¾ SALE OPERATORIE PER INTERVENTI “PULITI” → ISO 5 O SUPERIORE (AT REST)
¾ SALE OPERATORIE PER CHIRURGIA GENERALE → ISO 7 O SUPERIORE (AT REST)
¾ DA VERIFICARE:
-
INIZIALMENTE, PRIMA DELLA CONSEGNA DEGLI IMPIANTI (COLLAUDO / CONVALIDA)
-
SUCCESSIVAMENTE, OGNI 6 MESI, ATTRAVERSO TEST DI “RECOVERY TIME”
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
•
CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA
LIMITI DELLA CONTAMINAZIONE MICROBICA IN SALA OPERATORIA SECONDO LE LINEE GUIDA ISPESL –
2001
DESCRIZIONE
LIMITI
Contaminazione nell’aria immessa dall’impianto HVAC
< 1 UFC/mc
Contaminazione nell’aria ambiente
≤ 150 UFC /mc
ƒ Sala operatoria pronta (at rest)
ƒ Sala operatoria in attività (in operation)
9 Impianto HVAC a flusso turbolento
≤ 180 UFC /mc
9 Impianto HVAC a flusso unidirezionale
≤ 20 UFC /mc
Contaminazione sulle superfici della sala
•
ƒ Sulle pareti (at rest)
≤ 0,5 UFC /cmq
ƒ Sui piani di lavoro (at rest)
≤ 0,5 UFC /cmq
CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA NELL’ARIA IMMESSA (IMPIANTI HVAC):
¾ DA VERIFICARE INIZIALMENTE, PRIMA DELLA CONSEGNA DELL’IMPIANTO
¾ SUCCESSIVAMENTE, OGNI 6 MESI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
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d CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
•
CONTAMINAZIONE MICROBIOLOGICA NELL’ARIA AMBIENTE E SULLE
SUPERFICI
¾ TEST PER LA VERIFICA DEI PROCESSI DI SANIFICAZIONE
-
CARICA MICROBICA TOTALE IN ARIA DOPO LA SANIFICAZIONE, VICINO AL TAVOLO
OPERATORIO, “AT REST” (30-60 MINUTI A SALA VUOTA)
-
CARICA MICROBICA TOTALE SULLE SUPERFICI (PIASTRE DI CONTATTO) “AT REST”
¾ TEST PER LA VERIFICA DEL COMPORTAMENTO DEL PERSONALE
- CARICA MICROBICA TOTALE IN ARIA VICINO AL TAVOLO OPERATORIO, DURANTE
L’INTERVENTO (“IN OPERATION”), CON TERMINE DOPO 1 ORA DALLA FINE DI
QUEST’ULTIMO. CAMPIONI PRELEVATI OGNI 5-10 MINUTI – SI ADOTTA IL VALORE MEDIO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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IL CONTROLLO DELLA
CONTAMINAZIONE TRAMITE
L’IMPIANTISTICA VCCC
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
3.1 MECCANISMI DI CONTROLLO
•
I PRINCIPALI MECCANISMI DI CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
AEROPORTATA UTILIZZATI NELL’IMPIANTISTICA VCCC, SONO:
¾ I SISTEMI DI FILTRAZIONE
¾ LA DISTRIBUZIONE DELL’ARIA
¾ I GRADIENTI DI PRESSIONE TRA AMBIENTI
¾ L’ARIA DI VENTILAZIONE (O DI RINNOVO)
•
I PRIMI 3 STRUMENTI SONO UTILIZZATI PER LA RIMOZIONE / CONTENIMENTO
DEL PARTICOLATO (INERTE, BIOLOGICAMENTE E/O CHIMICAMENTE ATTIVO)
•
IL QUARTO E’ UTILIZZATO DIRETTAMENTE PER LA RIMOZIONE / CONTENIMENTO
DEI CONTAMINANTI CHIMICI GASSOSI (DILUIZIONE) E INDIRETTAMENTE PER LA
RIDUZIONE DEL PARTICOLATO (ARIA DI SOVRAPRESSIONE)
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
3.2 I SISTEMI DI FILTRAZIONE
•
SI CONSIDERANO I FILTRI FIBROSI, IN QUANTO SONO QUELLI PIU’ USATI
NELL’IMPIANTISTICA DI CONDIZIONAMENTO
•
IL CAMPO SPAZIA DAI FILTRI GROSSOLANI FINI AI FILTRI HEPA (HIGH
EFFICIENCY PARTICULATE AIRBORNE) E ULPA (ULTRA LOW PARTICULATE
AIRBORNE)
•
CARATTERISTICHE RILEVANTI DI UN FILTRO:
¾ EFFICIENZA: CAPACITA’ DI RIMUOVERE LE PARTICELLE (ESPRESSA IN %)
¾ PERDITA DI CARICO: RAPPRESENTA LA CADUTA DI PRESSIONE IN FUNZIONE DELLA
PORTATA → DIPENDE DALL’INTASAMENTO
¾ CAPACITA’ DI CONTENIMENTO: QUANTITATIVO DI POLVERE TRATTENIBILE IN
FUNZIONE DELLA PORTATA / PERDITA DI CARICO
•
MECCANISMO DI FUNZIONAMENTO:
IMPATTO
+
INTERCETTAZIONE
DIFFUSIONE
+
↓
↓
↓
PART. GRANDI
PART. MEDIE
PART. PICCOLE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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30
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
I SISTEMI DI FILTRAZIONE COMPRENDONO GENERALMENTE PIU’ SEZIONI
POSTE IN SERIE CON EFFICIENZA CRESCENTE
•
PREFILTRI E FILTRI INTERMEDI SONO ALLOGGIATI NELLA CENTRALE DI
TRATTAMENTO ARIA, MENTRE E’ PREVISTA UNA SEZIONE DI FILTRAZIONE HEPA
TERMINALE, IN AMBIENTE (LA SEZIONE HEPA IN CENTRALE E’ UN’OPZIONE
QUESTO CONTRIBUISCE
A OTTENERE LE MIGLIORI
CONDIZIONI IGIENICHE
PER L’ARIA IMMESSA IN
AMBIENTE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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31
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI
GROSSOLANI E FINI SECONDO CEN EN
779 E EU 4/5 (EUROPA)
CLASSIFICAZIONE DEI FILTRI
SECONDO LO STANDARD
ANSI / ASHRAE 52.2 P
(USA)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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32
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
•
PER QUANTO RIGUARDA I FILTRI HEPA/ULPA, LO STANDARD DI RIFERIMENTO
ATTUALE E’ IL RECENTE EN 1822 (EUROPA, EX DIN 24.183, 2000)
ALTRI STANDARD PRECEDENTEMENTE IN USO SONO:
¾ BSI 90/73834
¾ EUROVENT 4/4
•
SI RIPORTA UNA TABELLA DI COMPARAZIONE
TABELLA RIASSUNTIVA
CLASSIFICAZIONI
INTERNAZIONALI DEI FILTRI
HEPA / ULPA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
33
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
DIVERSE TIPOLOGIE DI FILTRI
FILTRI ASSOLUTI
(PICCOLE
PIEGHE)
FILTRI
ASSOLUTI/SEMIASSOLUTI
(PIEGHE PROFONDE)
FILTRI A TASCHE
FILTRI A CELLE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
34
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
EFFICIENZA/PROVE “IN SITU”
¾ I FILTRI VENGONO TESTATI IN FABBRICA PER
VERIFICARNE L’EFFICIENZA DI FILTRAZIONE.
¾ I FILTRI HEPA/ULPA SONO CORREDATI DI UN
CERTIFICATO DI PROVA E DI ETICHETTE
RIPORTANTI LA CLASSIFICAZIONE E GLI ESITI DELLE
VERIFICHE EFFETTUATE.
¾ INDIPENDENTEMENTE DALLA VERIFICA DI
EFFICIENZA IN FABBRICA, OGNI FILTRO HEPA/ULPA
DOVREBBE ESSERE TESTATO IN CAMPO, AD
INSTALLAZIONE AVVENUTA, PER VERIFICARNE LA
TENUTA “IN SITU” (DOP TEST CON FOTOMETRO O
CONTAPARTICELLE)
¾ IL PROGETTO DELL’IMPIANTO DEVE CONSENTIRE
QUESTA VERIFICA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
35
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
3.3 LA DISTRIBUZIONA DELL’ARIA
•
LA METODOLOGIA DI DISTRIBUZIONE DELL’ARIA IN UNA CAMERA BIANCA
CONTRIBUISCE, INSIEME ALLA FILTRAZIONE, AD ABBATTERE O CONTENERE LA
CONTAMINAZIONE AMBIENTALE
FLUSSO TURBOLENTO (NON UNIDIREZIONALE)
• UNA DISTRIBUZIONE DI TIPO TURBOLENTO
BASA IL SUO FUNZIONAMENTO SULLA
CAPACITA’ DI CATTURA E RIMOZIONE
(TRAMITE FILTRAZIONE) DEGLI INQUINANTI
IL PRINCIPIO E’ QUELLO DELLA DILUIZIONE
• E’ ESSENZIALE CHE VENGA REALIZZATA
UNA BUONA MISCELAZIONE, MINIMIZZANDO
LE ZONE DI RISTAGNO
CLEAN ROOM CON
FLUSSO TURBOLENTO
(NON UNIDIREZIONALE)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
36
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
IN CONDIZIONI IDEALI, A REGIME, LA CONCENTRAZIONE DI PARTICELLE
RAGGIUNGIBILE PUO’ ESSERE STIMATA COME SEGUE:
C = G/(VR)
DOVE:
C = CONCENTRAZIONE FINALE
[Part/mc]
V = VOLUME AMBIENTE
[mc]
R = N° RICICLI ORARI
[1/min]
G = PRODUZIONE INQUINANTE
[Part/min]
(IPOTESI SEMPLIFICATIVE:
•
•
•
1) EFFICIENZA DI FILTRAZIONE 100%
2) MISCELAZIONE PERFETTA
)
NELLA REALTA’ LA MISCELAZIONE NON E’ PERFETTA E LA CONCENTRAZIONE
OTTENIBILE ASSUME VALORI SUPERIORI A QUELLO CALCOLATO
LO SCHEMA TURBOLENTO SI UTILIZZA OGGI PER APPLICAZIONI
(RELATIVAMENTE) MENO CRITICHE (ES.: SALE OPERATORIE DI CHIRURGIA
GENERALE)
IN QUESTO CASO LA CLASSIFICAZIONE TIPICA DEGLI AMBIENTI E’ LA ISO 7 AT
REST
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
37
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
•
LO SCHEMA IMPIANTISTICO DI UNA
CLEAN-ROOM A FLUSSO
TURBOLENTO (DETTA ANCHE DI
TIPO CONVENZIONALE) E’
CONCETTUALMENTE SIMILE A
QUELLO DEGLI IMPIANTI DI
CONDIZIONAMENTO PER
APPLICAZIONI CIVILI
LE DIFFERENZE PRINCIPALI
CONSISTONO IN:
¾ MAGGIORE QUANTITATIVO DI ARIA
IMMESSA, GENERALMENTE DA 20 A
60 RICIRCOLAZIONI / ORA
¾ MAGGIORE EFFICIENZA DI
FILTRAZIONE (HEPA / ULPA)
¾ UBICAZION E TERMINALE DEI FILTRI
HEPA
SCHEMA DI UNA CLEAN-ROOM CON FLUSSO
TURBOLENTO (NON UNIDIREZIONALE)
¾ CONCETTO DI PRESSURIZZAZIONE DIFFERENZIALE TRA AMBIENTI CON DIVERSO
GRADO DI PULIZIA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
38
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
FLUSSO UNIDIREZIONALE
•
QUESTA TECNICA SI USA NEI CASI IN CUI SONO RICHIESTI VALORI DI
CONCENTRAZIONE PARTICELLARE ESTREMAMENTE BASSI
•
IL PRINCIPIO DI FUNZIONAMENTO E’ QUELLO DELLA PROTEZIONE DELL’INTERA
AREA MEDIANTE UN FLUSSO “A PISTONE” DI ARIA FILTRATA, DISTRIBUITA CON
FILTRI HEPA, AD UNA VELOCITA’ UNIFORME: 0,3 ÷ 0,45 m/s
•
QUESTO LIVELLO DI VELOCITA’ E’ GENERALMENTE SUFFICIENTE AD ELIMINARE
LE PARTICELLE PRIMA CHE SI DEPOSITINO SULLE SUPERFICI, CONTRASTANDO
E NEUTRALIZZANDO L’AZIONE DI MOTI CONVETTIVI E DISTURBI DOVUTI AL
PERSONALE IN MOVIMENTO
•
LE PORTATE IMMESSE POSSONO RAGGIUNGERE 10 –100 VOLTE QUELLE
CARATTERISTICHE DELLE CLEAN-ROOMS CONVENZIONALI
⇒
SOLUZIONE MOLTO COSTOSA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
39
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
SI IMPONGONO INOLTRE ∆T DI IMMISSIONE MOLTO RIDOTTI (MAX 3°C) PER NON
COMPROMETTERE IL COMFORT DEGLI OPERATORI (NEL CASO TURBOLENTO,
∆TMAX = 10-11°C)
FLUSSO UNIDIREZIONALE VERTICALE
•
LE CAMERE A FLUSSO UNIDIREZIONALE
VERTICALE CON PAVIMENTO FORATO
SONO TIPICHE DELL’INDUSTRIA
ELETTRONICA, RAGGIUNGONO LIVELLI
DI PULIZIA ELEVATISSIMI MA NON SONO
ADATTE AD IMPIEGHI “LIFE-SCIENCES”
OD OSPEDALIERI
CLEAN ROOM CON FLUSSO UNIDIREZIONALE
VERTICALE (RIPRESA DAL PAVIMENTO)
•
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
IN QUESTI CASI SI ADOTTANO GRIGLIE DI
RIPRESA CONTRAPPOSTE NELLA PARTE
BASSA DELLE PARETI. E’ COMUNQUE
INEVITABILE LA FORMAZIONE DI UNA
ZONA DI TURBOLENZA
b
c
d
e
f
g
40
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
FLUSSO UNIDIREZIONALE ORIZZONTALE
•
LE CAMERE A FLUSSO
UNIDIREZIONALE ORIZZONTALE SONO
MENO UTILIZZATE, PERCHE’ LA
PRESENZA DI FONTI INQUINANTI
VICINO AI FILTRI PUO’ CONTAMINARE
L’AREA “SOTTOVENTO”
•
UN’APPLICAZIONE TIPICA E’ QUELLA
DELLE CAMERE DI DEGENZA PER
IMMUNODEPRESSI, IN CUI PUO’ DARE
OTTIMI RISULTATI
•
ALTRA APPLICAZIONE E’ QUELLA
DELLE CAPPE A FLUSSO
UNIDIREZIONALE DA LABORATORIO
CLEAN ROOM CON FLUSSO UNIDIREZIONALE
ORIZZONTALE PER CAMERA DI DEGENZA PAZIENTI
IMMUNODEPRESSI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
41
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
FLUSSO MISTO
• LE CLEAN-ROOMS A FLUSSO MISTO SONO
CAMERE DI TIPO CONVENZIONALE NELLE
QUALI LE OPERAZIONI CRITICHE SONO
CONFINATE SOTTO UN FLUSSO
UNIDIREZIONALE
• NELLA CAMERA SI HANNO QUINDI, IN
GENERALE, DUE DIVERSI CLASSI DI PULIZIA
• SCHEMA TIPICO DELLE APPLICAZIONI
FARMACEUTICHE
CLEAN ROOM CON FLUSSO
MISTO (MIXED FLOW)
•
CAMERA OPERATORIA CON
FLUSSO MISTO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
SCHEMA ADOTTATO ANCHE PER LE
SALE OPERATORIE MODERNE CON
ESIGENZE DI PULIZIA ELEVATE IN
QUESTO CASO LA ZONA CRITICA DA
PROTEGGERE (CAMPO OPERATORIO)
E’ COPERTA DA PLAFONI FILTRANTI
CON FILTRO TERMINALE HEPA –
CLASSIFICAZIONE ISO 5 (AT REST)
b
c
d
e
f
g
42
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
FLUSSO MISTO CON VELOCITA’ DIFFERENZIATE
•
NELLE SALE OPERATORIE A FLUSSO MISTO UNO
DEI PROBLEMI DA RISOLVERE E’ QUELLO DELLA
“GUIDA” DEL FLUSSO UNIDIREZIONALE
•
QUESTO, SE NON GUIDATO DA BARRIERE FISICHE
/ CORTINE DI SEPARAZIONE DAL RIMANENTE
FLUSSO TURBOLENTO, RISCHIA DI ESSERE
DISTURBATO E DI PERDERE EFFICACIA
PLAFONE FILTRANTE A
VELOCITA’ DIFFERENZIATA
•
IN SALA OPERATORIA LE CORTINE E/O LE GUIDE
RIGIDE, TIPICHE DELLE APPLICAZIONI
FARMACEUTICHE, COSTITUISCONO UN
IMPEDIMENTO PER GLI OPERATORI
•
PER MITIGARE IL PROBLEMA SONO STATI STUDIATI APPOSITI SISTEMI DI
IMMISSIONE CON VELOCITA’ DIFFERENZIATA (DECRESCENTE DAL CENTRO
VERSO LA PERIFERIA), IN MODO DA RIDURRE PROGRESSIVAMENTE LA
DIFFERENZA DI VELOCITA’ TRA IL FLUSSO UNIDIREZIONALE E LE ZONE AL DI
FUORI DI QUESTO
QUESTA DIFFERENZA E’ INFATTI LA PRINCIPALE CAUSA DI VORTICI /
TURBOLENZA
•
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
43
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
&
LA POSIZIONE DELLE GRIGLIE DI RIPRESA SU DUE LIVELLI MIGLIORA IL
COMPORTAMENTO GENERALE DELLA CAMERA
INFATTI:
•
LA GRIGLIE DI RIPRESA POSIZIONATE IN BASSO CONTRIBUISCONO AD
ASSECONDARE IL FLUSSO UNIDIREZIONALE CENTRALE E SONO
FONDAMENTALI PER LA DECONTAMINAZIONE (UBICAZIONE NELLA PARTE
MENO PULITA DELLA SALA)
•
LE GRIGLIE POSIZIONATE IN ALTO ASSOLVONO DUE COMPITI:
1. EVACUAZIONE GAS ANESTETICI EVENTUALMENTE ACCUMULATI
2. DECONTAMINAZIONE DI UNA ZONA CRITICA (SCARSO FLUSSO E TURBOLENZA)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
44
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
3.4 I GRADIENTI DI PRESSIONE TRA AMBIENTI
•
•
•
APPROPRIATI E STABILI GRADIENTI DI PRESSIONE
CONTRIBUISCONO AL CONTROLLO DELLA
CONTAMINAZIONE CONTRASTANDO LE INFILTRAZIONI
D’ARIA DA LOCALI MENO PULITI VERSO LOCALI PIU’
PULITI E FAVORENDO I FLUSSI OPPOSTI (SITUAZIONE A
PORTE CHIUSE)
+ PULITO
P1
- PULITO
P2
I GRADIENTI DI PRESSIONE SI OTTENGONO DAL
BILANCIAMENTO DELLE PORTATE DI IMMISSIONE E DI
ESTRAZIONE DAI LOCALI
∆P = P1-P2 > 0
LA PREDISPOSIZIONE DI BUSSOLE O “AIRLOCK” CON
PORTE INTERBLOCCATE CONSENTE DI EVITARE CHE
DUE LOCALI CON CLASSE DI CONTAMINAZIONE DIVERSA
ENTRINO IN COMUNICAZIONE DIRETTA; L’ARILOCK
DOVRA’ ESSERE PROGETTATO PER AVERE LA STESSA
CLASSE DEL LOCALE PIU’ PULITO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
45
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
(AIRLOCK A “CASCATA”)
(AIRLOCK A “POZZO”)
(AIRLOCK A “BOLLA”)
•
NEL CASO DI CLEAN-ROOM CON CONTROSOFFITTI NON A TENUTA, SARA’
IMPORTANTE MANTENERE UN GRADIENTE DI PRESSIONE POSITIVO TRA IL
LOCALE ED IL VANO SOPRA IL CONTROSOFFITTO
•
VALORE DEL GRADIENTE DI PRESSIONE TRA LOCALI CON CLASSI DIVERSE:
¾ ≥ 5 Pa
NORMA ISO 14644-4
LINEA GUIDA ISPESL SUI BLOCCHI OPERATORI
¾ ≥ 10-15 Pa EU GMP (NORME EUROPEE DI BUONA FABBRICAZIONE DEI FARMACI)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
46
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
3.5 L’ARIA DI VENTILAZIONE (O DI RINNOVO)
CONSIDERAZIONI GENERALI
• L’ARIA TRATTATA ED IMMESSA IN UN AMBIENTE DA UN GENERICO IMPIANTO DI
CONDIZIONAMENTO (QM) E’ COSTITUITA DALLA MISCELA DI UNA QUOTA PARTE
DI ARIA ESTERNA DI RINNOVO (QAE) E DI UNA PARTE RIMANENTE DI ARIA
RICIRCOLATA (QR):
QM = QAE +
•
•
QR
SE “V” E’ IL VOLUME DELL’AMBIENTE CONDIZIONATO, SI DEFINISCONO INOLTRE:
N° RICIRCOLI = QM/ V
N° RINNOVI
SVOLGONO, COME VEDREMO, FUNZIONI DIVERSE !!!
QAE/ V
O
N° RICAMBI
QUANDO PER SVARIATI MOTIVI, NON E’ PREVISTA LA RICIRCOLAZIONE DI ARIA
(IMPIANTI A TUTTA ARIA ESTERNA) SI HA:
QM = QAE , QR = 0
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
47
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
SONO PREVISTI IMPIANTI A TUTTA ARIA ESTERNA NEI CASI IN CUI L’ARIA
RICIRCOLATA DAGLI AMBIENTI POTREBBE DAR LUOGO A CONTAMINAZIONE
CROCIATA, COSTITUIRE PERICOLO PER LA SALUTE (REPARTI PER INFETTIVI,
LABORATORI A CONTENIMENTO BIOLOGICO) O AI FINI DELLA SICUREZZA
(AMBIENTI CON POSSIBILITA’ DI FORMAZIONE DI ATMOSFERE ESPLOSIVE, ECC.)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
48
PREFILTRO PIANO
FILTRO A TASCHE
FILTRO AD ALTA
EFFICIENZA O HEPA
VENTILATORE DI
RIPRESA/ESPULSIONE
ARIA DI
RICIRCOLO
ESPULSIONE
GRUPPO DI
RIPRESA/ESPULSIONE ARIA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
FILTRO
HEPA
b
c
FILTRO
HEPA
GRIGLIA DI
RIPRESA
d
e
f
g
ARIA DI
MANDATA
FILTRO AD ALTA
EFFICIENZA O HEPA
EQUALIZZATORE
VENTILATORE
DI MANDATA
BATTERIA DI
POSTRISCALDAMENTO
SEZIONE DI
UMIDIFICAZIONE
A VAPORE CON
SEPARATORE DI GOCCE
BATTERIA DI
RAFFREDDAMENTO
DEUMIDIFICAZIONE
BATTERIA DI
PRERISCALDAMENTO
FILTRO A TASCHE
PREFILTRO PIANO
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
CENTRALE DI TRATTAMENTO ARIA
ARIA ESTERNA
FILTRO
HEPA
AMBIENTE
CONDIZIONATO
GRIGLIA DI
RIPRESA
IMPIANTO VCCC A PARZIALE RICIRCOLO
49
PREFILTRO PIANO
FILTRO A TASCHE
FILTRO AD ALTA
EFFICIENZA O HEPA
BATTERIA DI
RECUPERO
VENTILATORE
DI RIPRESA/ESPULSIONE
ESPULSIONE
GRUPPO DI ESPULSIONE ARIA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
FILTRO
HEPA
b
c
FILTRO
HEPA
GRIGLIA DI
RIPRESA
d
e
f
g
ARIA DI
MANDATA
FILTRO AD ALTA
EFFICIENZA O HEPA
EQUALIZZATORE
VENTILATORE
DI MANDATA
BATTERIA DI
POSTRISCALDAMENTO
SEZIONE DI
UMIDIFICAZIONE
A VAPORE CON
SEPARATORE DI GOCCE
BATTERIA DI
RAFFREDDAMENTO
DEUMIDIFICAZIONE
BATTERIA DI
PRERISCALDAMENTO
BATTERIA DI
RECUPERO
FILTRO A TASCHE
PREFILTRO PIANO
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
CENTRALE DI TRATTAMENTO ARIA
ARIA ESTERNA
POMPA
RECUPERATORE
FILTRO
HEPA
AMBIENTE
CONDIZIONATO
GRIGLIA DI
RIPRESA
IMPIANTO VCCC A TUTT’ARIA ESTERNA
50
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
IN TUTTI GLI ALTRI CASI, AUMENTARE SENZA GIUSTIFICATO MOTIVO LA
PERCENTUALE DI ARIA ESTERNA ADOTTATA (FINO AL 100%) COSTITUISCE UNO
SPRECO ENERGETICO E, IN ALCUNE SITUAZIONI, UN INUTILE SOVRACCARICO
DELLA “ CATENA FILTRANTE” DELL’IMPIANTO
•
IL QUANTITATIVO DI ARIA ESTERNA PROCESSATO DEVE COMUNQUE ESSERE
SUFFICIENTE A GARANTIRE LE SEGUENTI FUNZIONI:
¾ CREARE LA “DOTAZIONE” MINIMA DI ARIA DI RINNOVO PER GLI OCCUPANTI
¾ COMPENSARE L’ARIA EVENTUALMENTE ESPULSA DA ALTRI SISTEMI IMPIANTISTICI
(ES.: CAPPE DI ESPULSIONE LABORATORI)
¾ DILUIRE EVENTUALI CONTAMINANTI GASSOSI PRESENTI IN AMBIENTE (ES.: GAS
ANESTETICI)
¾ CONTRIBUIRE AL MANTENIMENTO DEI GRADIENTI DI PRESSIONE TRA LOCALI CON
LIVELLI DI PULIZIA DIVERSI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
51
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
&
&
E’ IMPORTANTE RILIVARE CHE IN TUTTI I CASI IN CUI IL CONTROLLO
DELLA CONTAMINAZIONE DIPENDE DALLA RIMOZIONE DELL’INQUINANTE
TRAMITE FILTRAZIONE (ES.: CONTAMINAZIONE PARTICELLARE
AEROPORTATA), IL PARAMETRO DI LAVORO E’ DATO DAL QUANTITATIVO
TOTALE DI ARIA FILTRATA E IMMESSA IN AMBIENTE (QM)
LA QUOTA PARTE DI ARIA DI VENTILAZIONE IMMESSA (QAE) E’ INVECE
RESPONSABILE DEL MECCANISMO DI CONTROLLO DELLA
CONTAMINAZIONE DA GAS O VAPORI (DILUIZIONE INQUINANTI)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
52
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
LE FORMULE SEGUENTI CONSENTONO DI RICAVARE IL VALORE MINIMO (QAE) DI
ARIA DI RINNOVO PER GARANTIRE LA DILUIZIONE DI INQUINANTI GASSOSI /
VAPORI A VALORI ACCETTABILI:
•
PER LA PROTEZIONE DELL’OPERATORE:
•
CM ≤ TLV
(TLV = THRESHOLD LIMIT VALUE)
(CM = CONCENTRAZIONE MAX INQUINANTE
IN AMBIENTE)
QAE = SF M / (ρ x TLV) [mc/s]
SF = FATTORE DI SICUREZZA
M = QUANTITA’ VAPORI GENERATI [mg/s]
ρ = DENSITA’ VAPORE [kg/mc]
PER LA PROTEZIONE DELLE STRUTTURE (RISCHIO ESPLOSIONE):
CM ≤ LEL
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
(LEL = LOWER EXPLOSIVE LIMIT)
b
c
d
e
f
g
53
e IL CONTROLLO DELLA CONTAMINAZIONE
TRAMITE L’IMPIANTISTICA VCCC
•
RINNOVI MINIMI PER I LOCALI DEL BLOCCO OPERATORIO SECONDO IL D.P.R.
14/01/97:
¾ SALE OPERATORIE: 15 vol/h
¾ SALE PRE-POST INTERVENTO: 6 vol/h
¾ LAVAGGIO PREPARAZIONE CHIRURGHI: 6 vol/h
¾ LAVAGGIO STRUMENTI CHIRURGICI – SUBSTERILIZZAZIONE: 15 vol/h
¾ ALTRI LOCALI: 2 vol/h
&
NEL CASO CHE I LIVELLI DI PULIZIA RICHIESTI NEI LOCALI RICHIEDANO
UN NUMERO DI RICIRCOLI (ARIA IMMESSA) SUPERIORI, L’IMPIANTISTICA
SARA’ DEL TIPO A PARZIALE RICIRCOLO, CON QAE MINIMA PARI AI VALORI
IMPOSTI DI LEGGE
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
54
f
SCHEMI E COMPONENTI
PRINCIPALI DI IMPIANTO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
55
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
4.1 SCHEMA PER IMPIANTO MONOSALA
•
•
•
•
SALA A FLUSSO MISTO
DISPOSITIVI CONTROLLO PORTATA
PORTATA DI RICIRCOLO CHE VIENE TRATTATA SOLO IN PARTE
GRUPPO DI ESPULSIONE SEPARATO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
56
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
4.2 SCHEMA PER IMPIANTO PLURISALA
•
•
•
•
L’IMPIANTO ALIMENTA UNA SERIE DI SALE OPERATORIE CON DISTRIBUZIONE A
FLUSSO MISTO E POSTRISCALDAMENTO ZONALE
UNA UNITA’ CENTRALIZZATA PROVVEDE AL TRATTAMENTO DELLA SOLA ARIA DI
RINNOVO; RECUPERATORE DI CALORE A PIASTRE
UNA SERIE DI UNITA’ LOCALI PROVVEDONO A GARANTIRE LE RICIRCOLAZIONI
NECESSARIE IN OGNI SALA
E’ POSSIBILE GESTIRE LA SANITIZZAZIONE SEPARATA DI OGNI SALA
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
57
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
4.3 PRINCIPALI COMPONENTI DI IMPIANTO
CENTRALI DI TRATTAMENTO ARIA
• DEL TIPO A SEZIONI LIBERAMENTE COMPONIBILI
CON PANNELLI COIBENTATI “SANDWICH”
• SUPERFICI INTERNE FACILMENTE PULIBILI
• ACCOLGONO:
¾
¾
¾
¾
¾
¾
•
•
•
LE SEZIONI DI FILTRAZIONE
EVENTUALI SEZIONI DI RECUPERO CALORE
LE SEZIONI DI SCAMBIO TERMICO
LE SEZIONI DI UMIDIFICAZIONE
LE SEZIONI VENTILANTI DI MANDATA/ESPULSIONE
EVENTUALI SILENZIATORI
PROVVEDONO ALLA FILTRAZIONE ED AL
TRATTAMENTO TERMOIGROMETRICO DELL’ARIA
IMMESSA IN AMBIENTE
POSSONO ESSERE DOTATE DI SEZIONI
VENTILANTI DI RISERVA (STAND-BY)
COSTITUISCONO IL “MOTORE” DELL’IMPIANTO
HVAC
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
58
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
•
SONO DA TEMPO DISPONIBILI CENTRALI DI TRATTAMENTO APPOSITAMENTE
STUDIATE PER APPLICAZIONI SANITARIE, CHE COMPRENDONO:
¾ UTILIZZO DI MATERIALI RESISTENTI ALLA CORROSIONE ED AGLI AGENTI SANITIZZATI
PER LE PARTI INTERNE A CONTATTO CON L’ARIA
¾ DISEGNO CHE FACILITA LE OPERAZIONI DI PULIZIA / SANIFICAZIONE
¾ SEZIONI DI SCAMBIO TERMICO / VENTILATORI / SILENZIATORI ESTRAIBILI PER
CONSENTIRE LA PULIZIA / SANIFICAZIONE
CENTRALE DI TRATTAMENTO ARIA PER IMPIEGHI SANITARI
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
59
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
•
IL SISTEMA DI UMIDIFICAZIONE PIU’ IGIENICO E’ QUELLO A VAPORE SATURO
•
PER PICCOLE PORTATE POSSONO ESSERE UTILIZZATI UMIDIFICATORI AD
ULTRASUONI (COSTOSI)
•
DA EVITARE SISTEMI DI UMIDIFICAZIONE ADIABATICA, SINORA MOLTO
UTILIZZATI
(PROBLEMA DEL RISTAGNO D’ACQUA NELLA BACINELLA DI RACCOLTA)
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
b
c
d
e
f
g
60
f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
CANALIZZAZIONI DI MANDATA / RIPRESA /
ESPULSIONE ARIA
•
STORICAMENTE REALIZZATI IL LAMIERA DI
ACCIAIO ZINCATA CON SEZIONE
QUADRANGOLARE O CIRCOLARE;
QUEST’ULTIMA GEOMETRIA GARANTISCE
UNA TENUTA SUPERIORE
•
LA LAMIERA ZINCATA DA ALCUNI NON VIENE
CONSIDERATA UN MATERIALE
ANTICORROSIONE (COME PRESCRITTO
DALLE LINEE-GUIDA ISPESL)
•
RECENTEMENTE SONO STATI INTRODOTTI
CANALI IN DOPPIO FOGLIO DI ALLUMINIO
CON INTERPOSTO MATERIALE COIBENTE.
QUESTA TIPOLOGIA RISULTA APPROPRIATA
PER L’USO IN CAMPO SANITARIO (MATERIALI
ANTICORROSIONE, BUONE DOTI DI TENUTA,
ASSENZA DI SPIGOLI NELLA PARTE INTERNA)
CANALIZZAZIONI METALLICHE
QUADRANGOLARI E CIRCOLARI DI
TIPO TRADIZIONALE
CANALIZZAZIONI IN DOPPIO FOGLIO DI
ALLUMINIO COIBENTATO
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
•
ESISTONO CLASSIFICAZIONI PER LA TENUTA
ALL’ARIA (Es. EUROVENT 2/2)
•
ESISTE UNA CLASSIFICAZIONE IN BASE ALLA
VELOCITA’ DELL’ARIA CONVOGLIATA:
¾ BASSA VELOCITA’ E PRESSIONE
¾ ALTA VELOCITA’
•
PER IL SOLO TRATTO FINALE DI COLLEGAMENTO
AI DIFFUSORI POSSONO ESSERE IMPIEGATI
CONDOTTI FLESSIBILI
CONDOTTO FLESSIBILE
SE NE SCONSIGLIA L’USO INDISCRIMINATO
(RESISTENZA/PERDITE DI CARICO)
•
LE CANALIZZAZIONI DI MANDATA E RIPRESA SONO DOTATE DI RIVESTIMENTO
COIBENTE ESTERNO. ANCHE LE CANALIZZAZIONI DI ESPULSIONE NE SONO
PROVVISTE, QUANDO POSSONO VERIFICARSI PROBLEMI DI CONDENSAZIONE O A
MONTE DI SISTEMI DI RECUPERO DEL CALORE
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
DIFFUSORI
•
SONO UTILIZZATI PER IMMETTERE E DIFFONDERE
L’ARIA TRATTATA IN AMBIENTE
•
SONO REALIZZATI IN ALLUMINIO ESTRUSO, IN
LAMIERA DI ALLUMINIO O ACCIAIO INOX
•
POSSONO ESSERE DEL TIPO:
¾ AD ALTA INDUZIONE
(UNIFORMANO RAPIDAMENTE LA TEMPERATURA DEL
GETTO GENERANDO UN FLUSSO TURBOLENTO)
¾ FORELLINATI
(GENERANO UN FLUSSO VERTICALE UNIDIREZIONALE)
•
IN AMBIENTI CON CLASSE DI CONTAMINAZIONE
CONTROLLATA SI UTILIZZANO COME DIFFUSORI
TERMINALI FILTRANTI DI TIPO ASSOLUTO (HEPA) O
SEMIASSOLUTO.
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
•
NELLE SALE OPERATORIE CON
FLUSSO UNIDIREZIONALE O MISTO
SI IMPIEGANO SPECIALI PLAFONI
FILTRANTI DOTATI DI FILTRI HEPA E
DISPOSITIVI DI EQUALIZZAZIONE
DEL FUSSO
•
I FILTRI TERMINALI POSSONO
ESSERE ASSEMBLATI CON SISTEMI
A TENUTA MECCANICA O FUIDA
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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f SCHEMI E COMPONENTI PRINCIPALI DI
IMPIANTO
GRIGLIE DI RIPRESA
• SONO UTILIZZATE PER PRELEVARE L’ARIA
DALL’AMBIENTE
• SONO REALIZZATE IN ALLUMINIO ESTRUSO IN
LAMIERA DI ACCIAIO VERNICIATA O INOX
• POSSONO ESSERE DEL TIPO:
¾ AD ALETTE (POSSONO ACCUMULARE POLVERE)
¾ FORELLINATO (PREFERIBILI PER APPLICAZIONI IN
AMBIENTI CON CLASSE DI CONTAMINAZIONE
CONTROLLATA)
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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BIBLIOGRAFIA
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PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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B. Bagatta:
L. Sabatini:
P.A. Galligani:
ISO
ISPESL
Cleanroom Design, 2001
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Considerazioni generali sulla contaminazione aeroportata, Giornata AIIC –
ASCCA, novembre 2003
Distribuzione dei contaminanti aeroportati negli spazi classificati e suo
impatto nella progettazione degli impianti e dei reparti operatori, Giornata
AIIC – ASCCA, novembre 2003
La sanificazione degli ambienti: livelli accettabili e processi, Giornata AIIC –
ASCCA, novembre 2003
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and associated controlled environments – Part 1: Classification of air
cleanliness”, 1999
Istituto Superiore per la Prevenzione e la Sicurezza sul Lavoro: “Le linee
guida per la definizione degli standard di sicurezza e di igiene ambientale dei
reparti operatori”, 2001
PROGETTAZIONE DEGLI IMPIANTI MECCANICI DI VENTILAZIONE
PER AMBIENTI A CONTAMINAZIONE CONTROLLATA (VCCC)
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