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morfina - Appunti esami Farmacia e CTF
Analgesici o anti-nocicettivi Con questo termine vengono generalmente classificati quei farmaci capaci di alleviare il dolore Tra i farmaci capaci di esercitare un simile effetto si ritrovano: inibiscono la trasmissione del dolore attraverso azioni non mediate da recettori, sulle membrane delle cell. nervose (etanolo, barbiturici) riducono la percezione del dolore Il cui sito d’azione è periferico. Utilizzati per dolori di lieve intensità Analgesici o anti-nocicettivi Utilizzati per il trattamento del dolore acuto e/o cronico il cui sito di azione è a livello dei neuroni efferenti il dolore. Il loro nome deriva dal fatto che il primo farmaco capace di esercitare l’effetto analgesico di questo tipo è stato il lattice di papaver somniferum (oppio) che contiene circa il 10% di morfina, assieme ad altri alcaloidi Analgesici o anti-nocicettivi Sono composti di natura proteica, prodotti dall’organismo (endogeni) esercitano effetti farmacologici simili a quelli della morfina e dei farmaci simili ad essa correlati, detti oppioidi esogeni. I precursori sono dei pro-oppioidi proteici che vengono sintetizzati nel nucleo e vengono trasportati ai terminali delle cellule nervose da cui vengono rilasciati I peptidi attivi vengono distaccati dai precursori proteici per idrolisi da parte di proteasi specifiche X PROOPIOMELANOCORTINA (POMC) H2N- β-ENDORFINA -COOH Pre Terminazione β MET-ENK + coda di 26 aa MET-ENK LEU-ENK X PROENCEFALINA A H2N- -COOH Pre MET-ENK- MET-ENK- Arg-Gly-Leu Arg-Phe X PROENCEFALINA B (PRODINORFINA) H2N- LEU-ENK -COOH Pre α-NEOENDORFINA DYN A DYN B β-NEOENDORFINA Met-encefalina = Tyr Gly Gly Phe Met Leu-encefalina = Tyr Gly Gly Phe Leu β-endorfina = Tyr Gly Gly Phe Met -Thr-Ser-Glu-Lys-Ser-Gln-Thr-Pro- Val-Thr-Phe-Lys-Asn-Ala-Ile-Ile-Lys-Asn-Ala-Tyr-Lys-Lys-Gly-Gly Dinorfina A = Tyr Gly Gly Phe Leu -Arg-Ile-Arg-Pro-Lys-Lys-Trp-Asp- -Asn-Gln Dinorfina B = Tyr Gly Gly Phe Leu -Arg-Arg-Ile = Tyr Gly Gly Phe Leu -Arg-Arg-Ile-Arg-Pro-Lys-Lys-Trp α-Neoendorfina = Tyr Gly Gly Phe Leu -Arg-Lys-Tyr-Pro-Lys β-Neoendorfina = Tyr Gly Gly Phe Leu -Pro-Lys Dinorfina Gli oppioidi endogeni esercitano la loro azione analgesica a livello dei siti spinali e sovraspinali Gli oppioidi endogeni esercitano un’azione inibitoria sui neuroni afferenti il dolore, situati: Nel cervello l’area del periacquedotto e l’area talamica sono particolarmente ricche di recettori oppioidi e sono siti dove gli oppioidi esercitano un’azione analgesica Sono state identificate tre classi maggiori di recettori per gli oppioidi in diverse regioni: • Sistema Nervoso Centrale • Sistema Nervoso Periferico • altri tessuti Le tre classi sono rappresentate dai recettori µ κ Sono membri della famiglia di recettori accoppiati alle proteine G e condividono significative omologie nella loro sequenza amminoacidica δ Sono state identificate tre classi maggiori di recettori per gli oppioidi in diverse regioni: • Sistema Nervoso Centrale • Sistema Nervoso Periferico • altri tessuti Le Ciascun Ciascun tipo tipo recettoriale recettoriale ha ha dei dei sottotipi sottotipi tre classi sono rappresentate dai recettori µ κ δ µ1 κ1 δ1 µ2 κ2 δ2 κ3 Sono state identificate tre classi maggiori di recettori per gli oppioidi in diverse regioni: • Sistema Nervoso Centrale • Sistema Nervoso Periferico • altri tessuti Le tre classi sono rappresentate dai recettori µ κ δ A livello molecolare i recettori per gli oppioidi, essendo collegati a proteine G, sono in grado di condizionare: • L’ingresso di ioni all’interno della cellula • la distribuzione del calcio intracellulare • la fosforilazione delle proteine Gli oppioidi hanno due ben caratterizzate azioni sui neuroni: Possono produrre i loro effetti attraverso una riduzione dell’afflusso di ioni Ca++ nei terminali nervosi presinaptici A Attttiv pprreessi iviittàà innaappttic icaa Rilascio di neurotrasmettitori Morfina Recettore µ Ca2+ Gli oppioidi hanno due ben caratterizzate azioni sui neuroni: Possono produrre i loro effetti attraverso una iperpolarizzazione e inibizione dei neuroni postsinaptici aprendo i canali del K+ A Attttiivvit itàà ppoosstts siinnaappt tiiccaa Iperpolarizzazione della membrana Una sostanza oppioide può funzionare con differente potenza come: EFFETTI FARMACOLOGICI DIFFERENTI TRA LORO Attività sui diversi sottotipi recettoriali di alcuni composti oppioidi Sottotipo recettoriale Composto Peptidi oppioidi encefaline β-endorfina dinorfina Agonisti codeina metadone morfina sufentanile Agonisti-Antagonisti buprenorfina pentazocina µ (mu) δ (delta) Agonista Agonista Agonista Agonista Agonista debole Agonista debole Agonista Agonista Agonista κ (kappa) Agonista Agonista debole Agonista debole Agonista debole Agonista parziale Antag./Ag. parziale Antagonisti naloxone Antagonista Antagonista Antagonista Effetto Centrale Periferico ++ ++ + + 0 + ++ ++ + + + 0 ++ 0 + + ++ + Antitosse ++ 0 ++ Miosi ++ ++ 0 0 0 + Analgesia Depressione Respiratoria Sistema cardiovascolare Immunosoppressione Sistema endocrino Muscolatura liscia e transito intestinale Nausea e vomito Tolleranza Il numero di “+” indica l’importanza della componente centrale o periferica Il numero di “+” indica la suscettibilità alla tolleranza 0 = Assenza della componente centrale o periferica; assenza di tolleranza Questi farmaci possono essere classificati attraverso due criteri principali: Secondo l’intensità dell’attività analgesica: Secondo la durata di azione analgesica: N CH3 H • La morfina si trova nell’oppio assieme alla CODEINA (O-metil derivato) TEBAINA (dimetil derivato) HO PAPAVERINA (derivato isochinolinico) O OH Morfina N NARCOTINA (derivato isochinolinico parzialmente ridotto) CH3 MeO H H3CO MeO O OMe O OH N CH3 N O OMe Me OMe O H3CO O OMe O OCH3 N MeO N CH3 H HO O Morfina OH • E’ costituita da un sistema fenantrenico parzialmente ridotto, congiunto ad un anello diidrofuranico e un ciclo piperidinico • La via biogenetica di sintesi della morfina parte dalla tirosina e passa attraverso la dopamina, che è anche un mediatore centrale • La tebaina (convulsivante ad attività stricnino-simile) e la codeina (bechicoantitosse) sono intermedi della sequenza biosintetica • La morfina è stata isolata come prodotto endogeno, in piccolissima quantità, dal cervello di mammiferi • E’ selettiva per i recettori µ • L’isomero naturale è quello levogiro, mentre la forma destrogira è inattiva N CH3 H • Si somministra per via parenterale 2-3 volte al giorno (10 mg per dose) • E’ un potente analgesico HO O Morfina • E’ in grado di indurre nausea e vomito OH • pazienti sofferenti di asma • pazienti con insufficienza epatica • Il sovradosaggio di morfina, come la maggior parte degli agonisti µ può essere efficacemente contrastato con il naloxone Al fine dell’attività analgesica è fondamentale la presenza dell’ossidrile in 3 N A H B HO E CH3 C O La sostituzione con un -OMe o con un -H La sostituzione con gruppi alchilici ingombranti produce antagonismo La sostituzione con un gruppo allilico porta l’azione da stimolante a bloccante OH Morfina attività analgesica di circa 10 volte Rappresenta lo scheletro base che mima la tirosina della Met- o Leu-encefalina La sostituzione con un -OMe o con un -H attività analgesica Metabolismo della morfina N CH3 H O N coniugaz. O O O OH morfina OH • solfato Glucuronidazione in posizione 6 • ac. glucuronico N CH3 H HO O Metabolita Attivo H H H N-demetilazione Cit. P450 HO coniugazione in posizione 3 HO OH N CH3 O glucuronide normorfina (attività ridotta) N CH3 H H3CO O OH Codeina • E’ un debole agonista µ • E’ ampiamente usata per il trattamento del dolore da lieve a moderato • L’emivita plasmatica dopo somministrazione orale è di circa 3 ore • Circa il 10% di una dose orale è metabolizzata a morfina Contribuisce all’effetto analgesico in modo significativo Non è normalmente somministrata per via parenterale a causa dell’alto dosaggio richiesto per produrre un apprezzabile effetto analgesico per gli effetti secondari che si sviluppano in seguito ad un rilascio eccessivo di istamina (ipotensione, reaz. allergiche, prurito) Metabolismo della codeina N H H3CO N H N-demetilaz. Cit. P450 H H3CO O-demetilaz Cit. P450 OH CH3 H HO O O O N CH3 codeina OH morfina OH • N-demetilazione • Coniugazione in posizione 3 Metabolita attivo • Glucuronidazione in posizione 6 Derivati strutturalmente correlabili alla morfina N CH3 R E’ un potente agonista µ HO O O Idromorfone R E’ circa otto volte più potente della morfina R E’ usato per il trattamento del dolore intenso R Ha un’emivita plasmatica dopo dosaggio orale o parenterale rispettivamente di 4 e 2-3 ore R Intramuscolare R endovenosa R orale R rettale Derivati strutturalmente correlabili alla morfina N CH3 OH HO O O Ossimorfone R E’ un potente agonista µ R E’ usato per il trattamento del dolore intenso R A causa della presenza del gruppo idrossilico in posizione 14-β questo farmaco ha una scarsa ATTIVITA’ ANTITUSSIVA R Dopo somministrazione intramuscolare questo farmaco ha un’emivita plasmatica di 3 o 4 ore R Intramuscolare R endovenosa R sottocutanea R rettale Derivati strutturalmente correlabili alla morfina N CH3 R E’ utilizzato per il trattamento del dolore moderato R Viene somministrato generalmente per via orale H3CO O O Idrocodone OH Preparazioni in associazione con il paracetamolo R Il farmaco ha una buona biodisponibilità orale R VIENE METABOLIZZATO A IDROMORFONE per demetilazione in posizione 3 Derivati strutturalmente correlabili alla morfina R E’ circa equipotente alla morfina N CH3 OH H3CO O O Ossicodone OH A causa del gruppo 3-OCH3 ha un rapporto dose orale/parenterale molto più basso R Il farmaco viene utilizzato oralmente per il trattamento del dolore da intenso a moderato R Può essere utilizzato in associazione ad altri analgesici R La sua emivita plasmatica è di 4-6 ore R VIENE METABOLIZZATO A OSSIMORFONE per demetilazione in posizione 3 Sintesi dell’ossicodone N CH3 N CH3 OH H2O2 /AcOH Cr2O72- /H+ H3CO O Tebaina OCH3 H3CO O O 14-idrossicodeidone H2 /Pd N CH3 OH H3CO O ossicodone O Strutture generali delle molecole ad azione analgesico-narcotica ottenute per progressiva semplificazione della molecola della morfina N R N H R H R' H HO O R N R'' HO OH Morfina R N N HO HO Morfinani R' R N X Fenilpiperidine Benzomorfani Y Fenilpropilammine • L’unità strutturale della fenilpiperidina è cruciale per le proprietà analgesiche centrali • Oggi non è ancora stato possibile ottenere una netta separazione tra le proprietà analgesiche e quelle narcotiche Derivati del morfinano R E’ un potente agonista µ N CH3 HO E’ circa 6 volte più potente della morfina Levorfanolo R può essere somministrato:• per via orale • per via sottocutanea • per via endovenosa R La durata dell’effetto analgesico è di 4-6 ore, mentre l’emivita di eliminazione è di circa 11 ore R Usi R Effetti collaterali R Capacità di indurre dipendenza fisica Simili a quelli dell’OSSICODONE e dell’IDROMORFONE Sintesi del levorfanolo CN ∆ AcOH / AcONH2 AcONH4 COOH Benzene + O CN (Cope) CN COOH H2 OCH3 Ni Raney O Cl O NH2 + MeO NH OCH3 OCH3 OCH3 HO N POCl3 o H3PO4 N 1) H2 / Pd / BaSO4 2) HCHO / HCOOH segue N CH3 Sintesi del levorfanolo OCH3 N N CH3 CH3 H3CO 1) HI HBr 48% 2) H3PO4 N Levorfanolo CH3 (-) Risoluzione HO (ac. tartarico) Racemorfano (±) Destromorfano (+) Derivati del morfinano R E’ un agonista parziale N R E’ un antagonista Me HO Me Me MeO HO Buprenorfina Me µ κ δ Caratterizzato da: · effetto analgesico massimo più basso rispetto a quello indotto dall’agonista ¶depressione respiratoria meno severa rispetto a quella indotta dall’agonista R In Europa è disponibile come PREPARATO SUBLINGUALE R Viene somministrato tre volte al giorno per via intramuscolare alla dose tipica che va da 0.3 a 0.6 mg R La durata dell’effetto analgesico è di 4-6 ore Derivati del morfinano R E’ un agonista parziale N R E’ un antagonista Me HO MeO Buprenorfina κ δ Me Me HO µ Me R Le caratteristiche di questo farmaco di: ± Agonista parziale ± Elevata affinità per i recettori oppioidi ± Elevata lipofilia Generano un profilo unico tra gli oppioidi di tolleranza, di assuefazione e di sintomi di astinenza Derivati del morfinano R E’ un agonista parziale N R E’ un antagonista Me HO MeO κ δ Me Me HO µ Me Buprenorfina R La buprenorfina BLOCCA EFFICACEMENTE gli effetti di alte dosi di eroina R La buprenorfina scatena sintomi di astinenza in individui fortemente dipendenti, ma li sopprime in individui che stanno sospendendo l’uso di oppioidi utilizzata in programmi di disassuefazione dagli oppioidi R Subisce una considerevole 3-O-glucuronidazione di passaggio che rende inutile la sua somministrazione orale primo R Dopo somministrazione parenterale, circa il 70% del farmaco è escreto nelle feci ed il restante appare nelle urine sottoforma di metaboliti N-dealchilati e coniugati Derivati del morfinano R E’ un agonista κ risulta cinque volte più potente della morfina come analgesico N OH HO R Un agonista κ presenta un effetto analgesico MASSIMO più basso di quello degli agonisti µ puri Butorfanolo R E’ un antagonista µ Se viene somministrato ad una persona dipendente da un agonista µ Non sono efficaci nel trattamento del dolore intenso Induce IMMEDIATAMENTE l’insorgere di una sindrome di astinenza Derivati del morfinano R E’ un agonista R E’ un antagonista N OH HO Butorfanolo ± Sedazione ± Nausea ± Sudorazione ± Disforia (allucinazioni) κ µ R Causa DEPRESSIONE RESPIRATORIA Generalmente non è letale L’effetto massimo è minore rispetto a quello indotto dagli agonisti µ R A causa del suo metabolismo di primo passaggio, questo farmaco non viene usato per via orale R Somministrato per via parenterale ha un’emivita plasmatica ed una durata dell’effetto analgesico di 3-4 ore R I metaboliti principali vengono escreti con le urine Strutture generali delle molecole ad azione analgesico-narcotica ottenute per progressiva semplificazione della molecola della morfina N R N H R H R' H HO O R N R'' HO OH Morfina R N N HO HO Morfinani R' R N X Fenilpiperidine Benzomorfani Y Fenilpropilammine • L’unità strutturale della fenilpiperidina è cruciale per le proprietà analgesiche centrali • Oggi non è ancora stato possibile ottenere una netta separazione tra le proprietà analgesiche e quelle narcotiche Derivati del benzomorfano CH3 H3C R E’ un agonista κ R E’ un debole antagonista µ N H HO CH3 Pentazocina CH3 R Per somministrazione parenterale presenta un sesto della potenza analgesica della morfina R Può essere somministrata anche per via orale R E’ normalmente utilizzata per il trattamento del DOLORE MODERATO R Le sue proprietà di antagonista m sono sufficienti per produrre segni di astinenza nelle persone dipendenti da oppioidi ± Provoca episodi disforici ± pressione sanguigna ± battito cardiaco Derivati del benzomorfano CH3 H3C R Subisce un forte metabolismo di primo passaggio N H HO CH3 Pentazocina CH3 CH2OH Scarsa biodisponibilità dopo somministrazione orale R La pentazocina è estesamente metabolizzata nel fegato ed escreta per via urinaria R Metaboliti principali: ± derivati 3-O-coniugati ± derivati idrossilati a livello dei gruppi metilici terminali del sostituente sull’azoto Strutture generali delle molecole ad azione analgesico-narcotica ottenute per progressiva semplificazione della molecola della morfina N R N H R H R' H HO O R N R'' HO OH Morfina R N N HO HO Morfinani R' R N X Fenilpiperidine Benzomorfani Y Fenilpropilammine • L’unità strutturale della fenilpiperidina è cruciale per le proprietà analgesiche centrali • Oggi non è ancora stato possibile ottenere una netta separazione tra le proprietà analgesiche e quelle narcotiche Derivati fenilpiperidinici R E’ un agonista H3C µ R Ha una potenza circa 10 volte < a quella della morfina somministrata per via intramuscolare N O O CH3 R Come altri agonisti µ provoca: ; analgesia Meperidina R Rispetto ad altri agonisti µ : Induce una minore costipazione ; depressione respiratoria ; euforia Non inibisce la tosse ± Subisce un significativo metabolismo di primo passaggio La biodisponibilità è compresa tra il 40 al 60% ; mancanza di attività antiossitocica R Ampiamente utilizzato in ostetricia ; rapida insorgenza d’azione ; breve durata d’azione Derivati fenilpiperidinici R L’uso prolungato di questo farmaco può causare accumulo di NORMEPERIDINA H3C N @ Causa eccitazione del SNC O O CH3 @ Può dare inizio a convulsioni di tipo “grande male” Meperidina R Ha una emivita di 3-4 ore ma può raddoppiare in pazienti con disfunzioni epatiche R La meperidina causa forti reazioni sfavorevoli se viene somministrata a pazienti trattati con un inibitore delle monoamminoossidasi (MAO) Sintesi della meperidina Cl CN Cl + CN NaNH2 N COOH H /∆ + toluene COOEt N N COOEt H EtOH HCl cat. COOEt COOEt HCHO HCOOH N N Me H Meperidina Strutture generali delle molecole ad azione analgesico-narcotica ottenute per progressiva semplificazione della molecola della morfina N R N H R H R' H HO O R N R'' HO OH Morfina R N N HO HO Morfinani R' R N X Fenilpiperidine Benzomorfani Y Fenilpropilammine • L’unità strutturale della fenilpiperidina è cruciale per le proprietà analgesiche centrali • Oggi non è ancora stato possibile ottenere una netta separazione tra le proprietà analgesiche e quelle narcotiche Derivati fenilpropilamminici R E’ un agente sintetico che ha circa la stessa potenza oppioide µ della morfina H3C CH3 O N CH3 R E’ utilizzato in terapia come racemo ma l’attività sembra essere dovuta all’isomero (-) CH3 C Potenza C Durata d’azione Metadone Superiori rispetto a quelle della maggioranza degli agonisti µ Derivati fenilpropilamminici R E’ un agente sintetico che ha circa la stessa potenza oppioide µ della morfina H3C R E’ utilizzato in terapia come racemo ma l’attività sembra essere dovuta all’isomero (-) CH3 O N CH3 R Ha una lunga durata d’azione (24 ore) dovuta alla formazione di prodotti metabolici ancora attivi. CH3 R E’ utilizzato come analgesico in pazienti malati di cancro Metadone R E’ utilizzato per la soppressione dei sintomi di astinenza in tossicomani dipendenti da oppiacei In qualche programma di trattamento è stato sostituito con R Per poter sopprimere i sintomi di il LAAM (levo-α-acetilmetadolo) astinenza deve essere che risulta più potente del somministrato una volta al giorno metadone e con una durata d’azione CH3 O maggiore (fino a 3 giorni) CH3 O CH3 N CH3 CH3 LAAM H3C H3C CH3 HO N H3C CH3 O N CH3 Alcol deidrogenasi CH3 N CH3 Metadone CH3 Normetadone Cyt P450 spontaneo H3C H3C H3C CH3 HO N CH3 Normetadolo CH3 H Cyt P450 CH3 Metadolo O H N H HO N Cyt P450 CH3 H CH3 Dinormetadolo Pirrolidina CH3 H3C CH3 O CH3 HO N CH3 CH3 CH3 O N esterasi CH3 CH3 O CH3 O N CH3 CH3 Metadolo CH3 H CH3 LAAM Nor-LAAM Cyt P450 H3C H3C CH3 HO N CH3 Normetadolo H H HO N Cyt P450 CH3 O CH3 Dinormetadolo CH3 O H N H CH3 Dinor-LAAM H Sintesi del metadone Br2 CN CN AcOH Me CN AlCl3 + Cl N Me Br NaNH2 ClMe Me N H3C Me CH3 O N CH3 Metadone CH3 CN Me CN 1) EtMgBr 2) H+ / ∆ N Me Me + N Me Me regioisomero Me Me H NH2 R La dezocina è classificata come un AGONISTAANTAGONISTA misto R Sembra essere un agonista parziale HO CH3 Dezocina (DALGAN®) R A livello dei recettori scarsa κ µ l’azione è R E’ utile nel trattamento del dolore da moderato a forte R E’ indicato nel trattamento del dolore post-operatorio e per quello indotto da cancro : per via intramuscolare R Può essere somministrato : per via endovenosa H NH2 R Subisce glucuronidazione a livello dell’ossigeno fenolico HO CH3 Dezocina (DALGAN®) R Subisce N-ossidazione R I metaboliti che si formano sono inattivi e vengono escreti prevalentemente per via urinaria : Depressione respiratoria (contrastabile col naloxone) : senso di vertigine : sudorazione : vomito : prurito : : euforia / disforia : nervosismo mal di testa R E’ un debole agonista CH3 H3C N CH3 O CH3 µ R Usato da solo o in associazione con i FANS per il trattamento del dolore leggero o moderato O R L’isomero attivo è il destrogiro (+) Propossifene R E’ disponibile in commercio solo in forme farmaceutiche per la somministrazione orale R La potenza analgesica è paragonabile a quella dell’aspirina R Le dosi richieste per raggiungere un effetto simile a quello della morfina sono tossiche R E’ un agonista R Ha una potenza circa 80 volte superiore a quella della morfina N N H µ CH3 O Fentanile R E’ stato utilizzato nella neuroleptoanalgesia in associazione al droperidolo R Viene utilizzato nelle procedure anestetiche : breve durata d’azione (1 o 2 ore) : non causa rilascio di istamina per iniezione endovenosa E’ dovuta ad una ridistribuzione del farmaco a livello dei diversi tessuti R Sono disponibili in commercio cerotti transdermici per il trattamento del dolore cronico acuto (durata d’azione fino a 10 ore) R E’ un agonista µ R La modifica della struttura del fentanile N N CH3 S H3CO O Sufentanile R Ha una potenza analgesica e sedativa dalle 600 alle 800 volte maggiore della morfina R E’ disponibile sottoforma di dosaggio endovenoso ed è utilizzato per procedure di anestesia ´ con un gruppo 4-metossimetilico ´ con la sostituzione bioisosterica del fenile con un gruppo 2-tienilico DELL’ATTIVITA’ OPPIOIDE µ FINO A 10 VOLTE R A dosi anestetiche efficaci produce una minore depressione respiratoria R La durata d’azione è più breve rispetto al fentanile a causa della ridistribuzione del farmaco dal cervello ai tessuti R La sostituzione del ciclo tiofenico del sufentanile con un gruppo tetrazol-5-onico N N N N N N O CH3 H3CO CH3 O DELLA POTENZA DEL FARMACO Alfentanile R Questo farmaco ha una pKa più bassa del sufentanile ; rapida insorgenza d’azione della percentuale di farmaco ionizzato a pH fisiologico Penetra attraverso la barriera ematoencefalica più velocemente ; breve durata d’azione R E’ disponibile in commercio come preparato endovenoso per procedure anestetiche brevissime. Derivati fenilpiperidinici Gli agonisti oppioidi che agiscono sui recettori µ e δ hanno sull’intestino una forte azione di INIBIZIONE DEL RIFLESSO PERISTALTICO Oppioidi endogeni Rallentamento della peristalsi Effetto dovuto all’innervazione della parete intestinale da parte di tratti oppioidi endogeni che entrano in contatto con i neuroni colinergici Neurone Colinergico Ach Attivazione della peristalsi Derivati fenilpiperidinici Gli agonisti oppioidi che agiscono sui recettori µ e δ hanno sull’intestino una forte azione di INIBIZIONE DEL RIFLESSO PERISTALTICO Tutti gli agonisti µ usati in medicina causano costipazione come effetto secondario La maggioranza degli agonisti µ non è usata come agente antidiarroico a causa del potenziale di abuso e dipendenza Effetto dovuto all’innervazione della parete intestinale da parte di tratti oppioidi endogeni che entrano in contatto con i neuroni colinergici I farmaci utilizzati a questo scopo sono delle combinazioni strutturali di MEPERIDINA e METADONE Difenossilato Loperamide Derivati fenilpiperidinici R Utilizzato per il trattamento sintomatico della diarrea R E’ in commercio sottoforma di compresse in associazione all’atropina N NC O Difenossilato (Lomotil®) O CH3 COOH DIFENOSSINA R Il difenossilato presenta una bassa attività oppioide del blocco della peristalsi stimolata dall’acetilcolina µ agonista R E’ metabolizzato rapidamente per idrolisi dell’estere ad acido carbossilico (DIFENOSSINA) che è circa 5 volte meno potente del difenossilato dopo somministrazione orale. R L’elevata polarità della difenossina ne limita la sua penetrazione nel SNC e giustifica il basso potenziale di abuso di questo farmaco Derivati fenilpiperidinici R Utilizzato per il trattamento sintomatico della diarrea H3C O N CH3 Cl N OH Loperamide (Immodio®) º bassa velocità di assorbimento º scarsa biodisponibilità º metabolismo di primo passaggio R E’ in commercio sottoforma di capsule o preparazioni liquide R E’ un prodotto molto lipofilo e subisce una lenta dissoluzione Limitazione della biodisponibilità a circa il 40% della dose somministrata