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STUDIO TC DELLA SPALLA INSTABILE TC PICO E ARTRO – TC L'articolazione gleno-omerale è la più soggetta a lussazione a causa della sua particolare conformazione anatomica. Tale patologia affligge con particolare frequenza i pazienti giovani a seguito di traumi durante lo svolgimento di attività sportiva e prevede un iniziale inquadramento diagnostico con rx standard di spalla, eseguite in pronto soccorso, che evidenziano la lussazione e il ripristino dei normali rapporti articolari dopo l'apposita manovra di riduzione. Da questi esami si può purtroppo dedurre poco riguardo la possibilità di nuovi episodi di lussazione, in quando è possibile evidenziare solo eventuali macroscopiche lesioni del margine glenoideo inferiore o, in acuni casi, lesioni della regione prossimale dell'omero che prendono il nome di lesioni di Hill – Sachs. Queste immagini possono essere integrate con proiezioni più specifiche ma di più difficile esecuzione come la Bernangeau, la West-point per le lesioni di Bankart e la Stryker View per indagare le lesioni di Hill-Sachs. La risonanza magnetica permette di indagare tutte le lesioni dei tessuti molli associate ma sottostima il difetto osseo, pertanto non rappresenta l'esame di prima scelta per quanto riguarda la programmazione chirurgica ortopedica. L'indagine TC rappresenta invece l'indagine più ricca di informazioni per indagare quantitativamente e morfologicamente il difetto omerale e glenoideo. Negli ultimi anni si è diffusa la TC eseguita con metodologia “PICO”, che confronta la superficie glenoidea dalla spalla controlaterale sana con quella malata, permettendo di calcolare con precisione l'entità del difetto osseo e quindi una programmazione accurata dell'intervento chirurgico. È importante sapere che i pazienti senza lesioni ossee o con minime perdite di sostanza vengono solitamente trattati presso il nostro ospedale artroscopicamente, con stabilizzazione con piccole ancorette che sono disponibili sul mercato in materiali metallici o riassorbibili. Il trattamento artroscopico è nettamente meno invasivo e ha risultati molto buoni nella maggioranza dei pazienti, ma ha un più elevato caso di fallimenti nel caso di instabilità con perdita ossea superiore al 20% della superficie articolare della glena, in particolare se associate a lesione di Hill-Sachs. In questi pazienti è più efficace quindi eseguire un intervento open, cioè con una piccola incisione cutanea, che prende il nome di Tecnica Secondo Latarjet, dal nome del chirurgo francese che per primo la descrisse. Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia – U.C. Radiologia – Studio TC spalla instabile rev 0 pagina 1 di TC PICO Come già accennato un adeguato studio delle lesioni ossee della superficie glenoidea ha assunto negli ultimi anni un'importanza crescente. Infatti diversi studi hanno messo in evidenza come un'elevata percentuale di pazienti con instabilità di spalla cronica presentino difetti ossei glenoidei e come tali difetti ossei siano la causa del fallimento del trattamento di stabilizzazione artroscopica delle instabilità. Per questo motivo negli ultimi anni ci si è focalizzati sulla valutazione del grado di difetto osseo e la definizione della sua severità, calcolando la percentuale di perdita ossea della superficie rispetto alla glena controlaterale. Si ritiene significativa per la scelta chirurgica una differenza che varia, in base a differenti studi, dal 20 al 25%. Per permettere una standardizzazione delle acquisizioni è stato sviluppato il metodo PICO, che con appositi algoritmi permette di raccogliere dati riproducibili. La tecnica prevede: 1 – acquisizione assiale contemporanea della spalla destra e sinistra con algoritmo per osso, FOV da adattare all'habitus del paziente, spessore di strato di 1 mm e intervallo di 0,8 mm 2 – ricostruzione para-sagittale di entrambe le superfici glenoidee 3 – le aree delle superfici glenoidee vengono comparate e viene calcolata la percentuale di differenza tra superficie sana e superficie “patologica” Quando si hanno lesioni importanti della glena la sua superficie assume una morfologia denominata “inverted-pear”, dalla caratteristica forma che si viene a creare. ARTRO-TC L'artro-TC della spalla è un esame diagnostico invasivo che si esegue mediante iniezione di mezzo di contrasto iodato e soluzione fisiologica all’interno dell’articolazione in esame, seguita dall'acquisizione TC. Questo esame, a differenza della semplice TC, consente di evidenziare lesioni che interessano tendini, legamenti ed elementi fibro-cartilaginei della spalla. In particolare è utile come indicazioni al trattamento chirurgico e per la valutazione di lesioni dei labbri glenoidei. Visto che la procedure prevede l'utilizzo di anestetico e mezzo di contrasto iodato è importante segnalare al personale medico eventuali allergie o pregressi problemi con tali sostanze. Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia – U.C. Radiologia – Studio TC spalla instabile rev 0 pagina 2 di 4 I passaggi tecnici della procedura sono: 1 – Acquisizione di immagini TC senza mezzo di contrasto se prevista esecuzione di TC PICO 2 – Campo sterile, siringa da 10 o 20 cc, raccordo, 5 cc mezzo di contrasto iodato+ 5 cc fisiologica 2 – In sala diagnostica dotata di amplificatore di brillanza si posiziona il paziente in posizione supina, con un cuscino sotto la spalla controlaterale per permettere una migliore visualizzazione della glena in esame (inclinazione ottimale 20-30°). Vengono disegnati a livello cutaneo i reperi anatomici principali della spalla (coracoide, acromion, clavicola, legamento coraco-acromiale) 3 – Si pratica un'anestesia locale con lidocaina con accesso anteriore e laterale rispetto al legamento coracoacromiale Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia – U.C. Radiologia – Studio TC spalla instabile rev 0 pagina 3 di 4 4 – sotto controllo amplioscopico si inserisce il Venflon e si iniettano a piccole dosi il mezzo di contrasto e la soluzione fisiologica a livello dell'articolazione 6 – A questo punto, cercando di non muovere eccessivamente l'articolazione, si procede all'acquisizione TC con paziente supino Dopo l'esecuzione della procedura il paziente può tornare al proprio domicilio, il referto dell'esame sarà disponibile nei giorni successivi, dopo essere stato analizzato dallo Specialista radiologo. L'esame dovrà quindi essere valutato dallo Specialista ortopedico di riferimento per impostare una corretta prosecuzione delle cure. Data......................................... FIRMA DEL PAZIENTE ……………………………………………………………………….. NOTA BENE In caso di acquisizione del consenso con la collaborazione di mediatore - interprete è richiesta, oltre alla firma del paziente, anche quella del mediatore stesso per attestare che il paziente ha compreso quanto contenuto nel foglio informativo dati identificativi del mediatore (nome cognome e data di nascita) ………………………………………………………………………………………………………… FIRMA DEL MEDIATORE INTERPRETE ………………………………………………………………………………………………………… Dipartimento Chirurgico UU.OO. Ortopedia Traumatologia – U.C. Radiologia – Studio TC spalla instabile rev 0 pagina 4 di 4