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Laboratorio 1 - Diocesi Mazara del Vallo

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Laboratorio 1 - Diocesi Mazara del Vallo
Diocesi di Mazara del Vallo
Ufficio Scuola IRC
Corso diocesano di aggiornamento per gli Insegnanti di Religione Cattolica
in servizio nelle scuole statali
“La programmazione educativa e didattica alla luce degli Obiettivi di apprendimento e dei
Traguardi per lo sviluppo delle competenze relative all’IRC”
7-8 settembre 2009
Laboratorio 1:
Individuare criteri per una nuova logica progettuale
a cura di Cristina Carnevale
Coordinate di lavoro – Bisogni di sviluppo e Processo di apprendimento
ETÀ DI RIFERIMENTO 6-11 anni - Suola Primaria
CARATTERISTICHE PENSIERO INFANTILE
Pensiero pre-operatorio / operatorio concreto di J. Piaget:1
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egocentrismo: tendenza del bambino a considerare solo il proprio punto di vista;
realismo: dare più importanza ai dati percettivi (visibili, tangibili - materialità) che a quelli
rappresentativi.
CARATTERISTICHE RELIGIOSITÀ INFANTILE di M. Aletti:2
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Antropomorfismo: percepire Dio secondo schemi dedotti dall’esperienza umana
(immaginarlo come un vecchio con la barba, tra le nuvole…);
Artificialismo: immaginare ogni cosa come “fabbricata” (l’atto creativo viene inteso in
questo senso: fare, costruire, come fatto dagli uomini);
Animismo: tendenza ad attribuire vita, intenzioni, anche a cose inanimate (l’orsacchiotto
piange se lo butto a terra…);
Finalismo: vedere in ogni cosa uno scopo, spesso letto in termini morali; vi sarebbe una
sorta di giustizia immanente iscritta nelle cose, secondo cui i comportamenti riprovevoli
vengono puniti dalla natura (sei caduto perché sei stato cattivo!);
Magismo: tendenza a considerare manipolabili a proprio vantaggio, in senso utilitaristico ed
egocentrico, le cose che ci circondano (Dio mago; i miracoli di Gesù sono magie…);
Eteronomia: disposizione ad osservare le regole; il modello adulto/autorità viene
riconosciuto senza troppi problemi; il comportamento si regola per lo più secondo
imitazione;
Concretezza: incapacità di un pensiero formale-astratto; difficoltà a cogliere lo spirituale;
esigenza di oggetti, segni, esempi concreti.
Cfr. M. DIANA, Ciclo di vita ed esperienza religiosa. Aspetti psicologici e psicodinamici, EDB, Bologna 2004, 58-60.
Cfr. M. DIANA, 78-80.
ESIGENZE DI MATURAZIONE3
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dall’antropomorfismo alla spiritualizzazione della concezione di Dio;
dall’artificialismo a Dio Creatore (atto creativo dal nulla);
dall’animismo al riconoscimento della Provvidenza divina (l’idea di un Dio che è presente
nella storia, ma senza intervenire continuamente e direttamente, rispettando quindi
l’autonomia dell’uomo e le leggi fisiche);
dal magismo al riconoscimento della trascendenza di Dio (uso della preghiera vissuta senza
connotazione manipolativo-magica);
dall’eteronomia verso l’autonomia (riconoscere, apprezzare e scegliere di vivere il valore di
certe scelte e certi comportamenti, al di là della regola imposta dall’adulto);
dalla concretezza alla capacità di cogliere significati simbolici.
BISOGNI DI SVILUPPO di E. Erikson4
Fiducia di base
Autonomia (opposta a vergogna e dubbio)
Iniziativa (opposto a senso di colpa)
Industriosità (opposta a inferiorità)
STADI EVOLUTIVI DELLA RELIGIOSITÀ INFANTILE di James Fowler:5
1° stadio: fiducia di base; – primi anni di vita – si tratta di un livello inconscio e
prevalentemente emotivo che risulta essere essenziale per lo sviluppo successivo di
un’esperienza religiosa. In questa fase il bambino si confronta con la minaccia di
abbandono… Pensiamo a quanto sia importante sviluppare una fiducia di base, la possibilità
di credere in qualcuno come fondamento di ogni credenza religiosa.
2° stadio: fede intuitivo-proiettiva; - età prescolare – è la fase della consapevolezza di un
Dio antropologicamente inteso, se ne avverte la presenza, la vicinanza. È anche il momento
della prima moralità (regole, divieti, vissuti senza troppa difficoltà); nasce una prima forma di
autocoscienza anche se prevale l’egocentrismo; da questo punto di vista il bambino vive una
fase piuttosto imitativa del comportamento degli adulti, gli atteggiamenti religiosi quindi sono
per lo più disposizioni esteriori più che interiori.
3° stadio: fede mitico-letterale; - scuola primaria- in questa fascia di età permangono alcuni
caratteri descritti nella prima fase e ci si prepara alla terza. In questo stadio si considera Dio
come colui che interviene direttamente nelle vicende umane (idea della manipolazione di Dio
attraverso le preghiere, le buone azioni); Dio è onnipotente, punisce o ricompensa.
3
Cfr. M. DIANA, 80-82.
Altre fasi di sviluppo: identità (rifiuto di ciò che si oppone, dispersione di indentità), intimità e solidarietà (opposte a
isolamento), generatività (cura opposta a stagnazione e autoassorbimento), integrità dell’Io (opposta a disperazione);
cfr. M. DIANA, 20-23; 84-88; 129-132; 183-184; 277-279.
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Cfr. M. DIANA, 17-19; 70-72; 118-120; 176-177; 270-271. Qui la religiosità viene intesa non come fede
confessionale, ma più in generale come fenomeno universale che ha a che vedere con il mistero della vita e la ricerca
di un orientamento, di un senso.
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PROCESSO DI APPRENDIMENTO
2. Dubbio evolutivo
Individuazione del
problema religioso
1. Proposta di
coinvolgimento
MOMENTO DI VITA
BISOGNO DI SVILUPPO
6. Elaborazione
della risposta
3. Avvio della
ricerca
RIFERIMENTO
OSA/TSC IRC
5. Fonte
religiosa
4. Percorso per
elaborare
l’esperienza
Proposta laboratoriale:
Momento di studio personale del materiale messo a disposizione
Confronto professionale di gruppo
Tentativo di individuare insieme alcuni criteri per una efficace progettualità educativodidattica dell’Irc nella scuola primaria (da trascrivere qui sotto)
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