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la storia ricomincia la storia ricomincia
RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE - ANNO XI N° 22 - DICEMBRE 2008
ORGANO UFFICIALE DEL COMUNE DI ANTILLO
Forestale ad Antillo
LA STORIA
RICOMINCIA
Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. postale legge 662/96 - Regime libero - Prov. Me - in caso di mancato recapito restituire al mittente
www.antillonotizie.too.it
Editoriale del Sindaco
2
Metà mandato: bilancio positivo
Carissimi concittadini,
proprio in questi giorni il mandato elettorale conferitomi nel giugno del 2006
giunge al giro di boa; è quindi possibile cominciare a tracciare un bilancio sulla
realizzazione del programma amministrativo presentato a suo tempo, nella
consapevolezza che il periodo trascorso fin qui è stato caratterizzato da grandi
difficoltà e problematiche inerenti alla difficile congiuntura economica e
sociale nazionale, ma anche dal raggiungimento di importanti obiettivi che
sono stati posti alla base della proposta programmatica sottoposta alla
cittadinanza antillese.
Infatti, in questi due anni e mezzo l'Amministrazione Comunale è riuscita a
centrare due delle finalità principali che si era proposta allorquando ha ripreso
la propria attività, dopo il doloroso periodo commissariale che ha bruscamente
interrotto il cammino positivamente intrapreso nel maggio del 2002. Invero,
nel 2007 la grande Campana per la Pace, dedicata ai dispersi di tutte le guerre, è
stata definitivamente collocata nel sito di Pizzo Monaco e ha iniziato, dopo la
suggestiva ed indimenticabile cerimonia di inaugurazione tenutasi il 21
settembre dello scorso anno, a far risuonare i suoi rintocchi per tutta la vallata;
si è così realizzato un obiettivo che l'Amministrazione Comunale ha perseguito
fortemente e che costituiva una delle finalità previste dal programma elettorale,
essendo prioritario l'intento di porre fine al lungo periodo nel quale l'opera
aveva subito una sostanziale battuta d'arresto, rimanendo malinconicamente
depositata nel cortile antistante l'ex scuola elementare di Via Roma.
L'altra finalità che ha recentemente avuto una svolta decisiva è costituita dal
ritorno della forestale nel nostro Paese: dopo che alla fine dello scorso decennio
il bacino si era chiuso perché era trascorso il periodo di attività previsto,
finalmente si sta concretizzando la possibilità, che sembrava solo una lontana
speranza, che fin dal prossimo anno l'Azienda Forestale riapra i battenti nel
territorio del nostro Comune. Infatti, grazie agli sforzi profusi instancabilmente
dall'Amministrazione Comunale che ha puntato su quella che considera una
scelta strategica decisamente
irrinunciabile, nello scorso mese di
Il Sindaco Antonio Di Ciuccio
ottobre, a seguito della stipula della convenzione che prevede l'affidamento
in gestione all'Azienda Forestale di aree di proprietà del Comune in località
Pizzo Castello, Pizzo Vini e Catalano per complessivi Ha 46.91.59, è stato
Pag. 02 - Editoriale del Sindaco
siglato il verbale di consistenza e di presa in possesso e si è ora in attesa che
Pag. 04 - L Angolo del Direttore
l'azienda possa acquisire nel proprio patrimonio altri terreni da parte di
Pag. 04 - In Primo Piano
privati che hanno già manifestato la loro disponibilità alla vendita di circa
Pag. 06 - Attivita Amministrativa
Ha 150.00.00, che si aggiungerebbero a quelli già acquisiti.
Pag. 08 - Prospettive e Risorse per il
Non si può che sottolineare come questo evento rappresenti un grande
Futuro
successo che non solo premia l'impegno e la costanza dell'Amministrazione
Comunale, ma apre soprattutto una nuova prospettiva per il futuro
Pag. 10 - E Accaduto nel Semestre
costituendo un'opportunità fondamentale per i tanti lavoratori che operano
Pag. 11 - Cultura, Tradizione,
nel settore, per i quali si crea una reale possibilità di poter prestare la propria
Costume
attività nel nostro territorio dopo che, già dalla fine degli anni '90, sono stati
Pag. 14 - Dati Demografici
costretti a recarsi in altri bacini della nostra provincia, con il conseguente e
Pag. 17 - Il Tempo dei Ricordi
grave disagio economico oltre che al dispendio di tempo e di risorse.
Pag. 18 - La Memoria del Passato
Nella seconda metà del mandato intendo continuare a lavorare alacremente
affinché la prospettiva aperta con la stipula della convenzione abbia
Pag. 19 - La Foto del Passato
l'evoluzione da tutti auspicata, in particolare con l'augurio che fin dal 2009
Pag. 20 - Personaggi del Passato
l'Azienda Forestale dia avvio alla sua attività con i conseguenti risvolti sul
Pag. 20 - Primo Piano sugli Emigrati
piano occupazionale. Inoltre, intendo portare avanti altri propositi
Pag. 23 - Eventi Ricreativi
fondamentali del programma elettorale, con particolare riguardo allo sforzo
Pag. 26 - Avvenimenti Sportivi
per il miglioramento delle infrastrutture viarie di collegamento con la
SOMMARIO
3
Editoriale del Sindaco
Antillo Notizie
Organo ufficiale del Comune di Antillo
RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE
ANNO XI - N° 22 - DICEMBRE 2008
Direttore
Antonio Di Ciuccio - Sindaco
Direttore Responsabile
Salvatore Muscolino
Redazione
Rita Guanadio
Diego Lo Giudice
Emanuela Lo Giudice
Evaristo Lo Giudice
Mariagrazia Lo Giudice
Carmelinda Mastroeni
Enza Novelli
Antonino Palella
Janette Palella
Andrea Sigillo
Giuseppe Sigillo
Salvatore Smiroldo
Maria Rita Tomasi
Otelia Zizzo
Hanno collaborato a questo numero:
Sac. Padre Egidio Mastroeni
Giuseppe Bongiorno
Domenico Costa
Santino Mastroeni
Fabrizio Meli
Natale Smiroldo
Fotografie
Archivio Comunale
Sebastiano Mastroeni
Giuseppe Sigillo
Direzione, redazione ed amministrazione:
Sede Municipale di Antillo
Piazza Santa Maria della Provvidenza
98030 Antillo (Me)
Tel. 0942 723031 - Fax 0942 723271
Registrazione del Tribunale di Messina
n° 5/98 del 25 marzo 1998
Internet:
www.antillonotizie.too.it
e-mail:
[email protected]
Impaginazione e Stampa:
A R G s.n.c. - Tel./Fax 0942 090083
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riviera, essenziale per fermare lo spopolamento del paese e creare le
condizioni di un effettivo rilancio economico e sociale. In questa
direzione, le iniziative volte a valorizzare le risorse paesaggistiche e
ambientali saranno costantemente supportate e canalizzate, nell'intento di
migliorare sempre più la positiva immagine che il nostro paese ha nel
nostro comprensorio ed anche oltre.
E' mia intenzione dare impulso da subito a tutti i programmi che possono
rappresentare un concreto volano di sviluppo e progresso, soprattutto in
considerazione della nuova responsabilità, sia pure limitata nel tempo, che
ho assunto nella mia qualità di Presidente della Giunta dell'Unione dei
Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, comprendente 14 realtà
municipali, da Scaletta Zanclea ad Antillo. Sono infatti convinto che una
svolta della politica comprensoriale è necessaria, opportuna e non più
differibile, soprattutto per il raggiungimento di taluni obiettivi che è
impossibile perseguire da soli, ma per i quali è necessario battersi insieme
alle altre comunità dell'hinterland.
Il Sindaco
Antonio Di Ciuccio
Il Sindaco, gli Assessori ed
i Consiglieri Comunali tutti
Augurano
Buon Natale
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A
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N
Finito di stampare a Dicembre 2008
In copertina:
Veduta di una parte del territorio concesso
all’azienda forestale.
quarta di copertina:
Riproduzione del poster donato
dall’amministrazione comunale nel mese
di agosto 2008 agli emigrati.
COPIA OMAGGIO
DISTRIBUZIONE GRATUITA
ai cittadini e agli emigrati
Antillesi nel mondo
L Angolo del Direttore
4
Forestale ad Antillo
La storia ricomincia
Carissimi lettori,
il 2008 che si avvia alla conclusione è stato un anno nel quale, per la nostra comunità e soprattutto per i cittadini
residenti che auspicano di avere una concreta possibilità occupazionale, si è riaperta una prospettiva di impegno
lavorativo in un settore fondamentale: la Forestale. La decisione di dedicare la copertina di questo numero di
“Antillo Notizie” al territorio che è stato recentemente interessato da interventi di sistemazione idraulicoforestale e che è oggetto della convenzione stipulata tra il Comune e l'Azienda Forestale è dovuta alla consapevolezza dell'importanza del rilancio di un settore che ha costituito fino al decennio scorso una valvola di sfogo
fondamentale sotto l'aspetto occupazionale per tanti lavoratori che hanno operato prestando tale attività, tra cui
numerosi giovani che sono stati privati ormai da tempo di una effettiva opportunità di impegno nel territorio di
Antillo. Un altro segnale incoraggiante per cominciare a costruire possibilità di sviluppo per il prossimo futuro,
pur in un contesto di difficoltà dovute alle congiunture esterne e alla particolarità di una piccola realtà municipale
geograficamente svantaggiata come la nostra, è rappresentato dall'assunzione di impegni di responsabilità al
vertice di importanti organismi comprensoriali da parte di autorevoli esponenti istituzionali antillesi, a cominciare dal Sindaco, come illustriamo in un apposito articolo del nostro giornale.
Anche in questa edizione abbiamo cercato di essere quanto più possibile completi ed esaustivi su quelli che sono
stati i principali avvenimenti del semestre, dandone una informazione puntuale, oltre agli abituali
approfondimenti che ormai rappresentano una consolidata peculiarità della rivista. Una novità importante, infine,
è rappresentata dal fatto che questo numero del giornale è interamente stampato a colori, caratteristica che
speriamo di mantenere anche per il futuro. Confidiamo nell'apprezzamento di tutti Voi augurandovi una buona
lettura e dandoVi appuntamento al prossimo numero.
IL DIRETTORE RESPONSABILE
Salvatore Muscolino
In Primo Piano
Il ritorno della Forestale
Un importante successo è stato ottenuto
dall'Amministrazione Comunale di Antillo,
soprattutto per i futuri risvolti sul piano
occupazionale: l'Azienda Forestale torna nel nostro
territorio. Infatti, dopo il completamento dell'iter di
acquisizione delle aree e una nuova delibera di
approvazione della convenzione per la cessione in
gestione alla Forestale dei terreni a monte del centro
urbano da parte del Consiglio Comunale, è stato
siglato, tra il Comune e l'Azienda, il verbale di
consegna dei succitati terreni, che ufficializza
quanto sancito dalla predetta convenzione, stipulata
lo scorso 7 ottobre tra gli stessi soggetti:
l'affidamento in gestione alla Forestale di aree di
proprietà del Comune. Si tratta di località a monte
del centro abitato, specificatamente nelle contrade
Castello, Catalano e Limbì, per complessive Ha
46,91,59, territori che erano stati interessati da
interventi di sistemazione idraulico-forestale negli
anni 2003-2004.
In sostanza, questo significa che nel nostro centro, a
poco più di dieci anni dalla chiusura del bacino della
forestale che per tanto tempo aveva rappresentato
una concreta valvola di sfogo al problema
occupazionale, torna ad esservi una reale
opportunità di lavoro per i tanti che operano nel
settore e che dalla seconda metà degli anni '90 sono
stati costretti a recarsi in altro territorio della nostra
provincia, con grave disagio anche economico oltre
al dispendìo di tempo e risorse.
Viva soddisfazione per l'obiettivo raggiunto è stata
espressa dal sindaco Antonio Di Ciuccio, che del
ritorno della forestale nel territorio del comune di
Antillo ha fatto un cavallo di battaglia fin dai tempi
in cui sedeva nei banchi dell'opposizione (19931997) per poi impegnarsi strenuamente per il
raggiungimento di questo scopo da quando si insediò
come sindaco.
“Mi auguro – ha dichiarato il sindaco Di Ciuccio che la convenzione stipulata con l'Azienda
forestale consentirà ai tanti lavoratori del settore di
prestare la propria attività nel nostro territorio già
5
In Primo Piano
dal 2009. L'impegno dell'Amministrazione
comunale non cessa, comunque, con la stipula di
questo importante atto, in quanto ci siamo già
attivati affinché l'Azienda possa acquisire nel
proprio patrimonio altri terreni da parte dei privati
che hanno già manifestato la loro disponibilità alla
vendita di circa Ha 150,00,00 che si
aggiungerebbero a quelli già acquisiti”.
Per l'immediato, il Sindaco ha inoltre sottolineato
come sia necessario continuare l'azione di
sensibilizzazione nei confronti degli organismi
dirigenti dell'Azienda Forestale, affinché
una parte del territorio acquisito dall’azienda forestale
predisponga subito piani operativi e preveda risorse
ed investimenti che consentano di attivare unità
lavorative nel nostro territorio già dal 2009. Da
questo punto di vista, sembra esservi la piena
disponibilità a rendere effettivamente operativa la
convenzione stipulata, anche per riuscire a garantire
la salvaguardia dei terreni che sono stati oggetto di
forestazione negli anni scorsi e che necessitano di
una manutenzione continua affinché vengano
prevenuti eventi calamitosi e perché siano preservate
tutte le caratteristiche ambientali e territoriali che i
lavori svolti volevano assicurare.
Per comprendere quanto sia importante la nuova
prospettiva che si apre per l'economia e lo sviluppo
della nostra comunità, basti pensare a quello che per
decenni ha significato il bacino della Forestale nel
territorio di Antillo: dall'inizio degli anni '70 fino alla
fine degli anni '90 i lavoratori del settore hanno avuto
la possibilità di svolgere la loro attività in un bacino
molto vasto comprendente circa Ha 170,00,00 di
terreno situati nelle contrade Giuliano, Tre Arie,
Natalello, Paiano, Piano Fureti, Monte Sereno,
Monastria.
Annualmente, una trentina di unità riuscivano ad
essere impegnate, alcuni anche per un periodo di 6
mesi l'anno, altri riuscivano ad effettuare almeno un
turno nella stagione, presupposto minimo per il
riconoscimento dell'indennità di disoccupazione che
per un'economia depressa come quella della nostra
realtà rappresentava una dignitosa risorsa per andare
avanti, sia pure con difficoltà. Grazie al duro lavoro e
al generoso impegno dei tanti antillesi che in quei
lustri si sono contraddistinti per la capacità di
sacrificio di cui la nostra gente ha sempre saputo dare
esempio, è stato possibile
realizzare opere delle quali restano
ancora visibili segni. Infatti, fu
proprio allora che sono stati
piantati numerosi pini, abeti,
eucalipti, ontani, lecci, aceri;
inoltre, si deve a quel periodo la
realizzazione di stradelle interne di
preziosa utilità come quella che
dall'acqua del cacciatore arriva a
Pajano basso o quella che
congiunge Portella Collabassa con
Monastria – Tre Arie, oltre alla
costruzione di numerose briglie e
muri per salvaguardare il territorio
dall'erosione. Tutto questo per non
parlare della preziosa azione di
prevenzione degli incendi e di
pulitura e di salvaguardia del
territorio portata avanti con abilità
e perizia da tanti antillesi che, una
volta scaduto il vincolo ventennale
che era alla base della convenzione stipulata
all'inizio degli anni '70 tra l'Ispettorato
Ripartimentale delle Foreste e i proprietari privati,
hanno dovuto per forza di cose spostarsi negli altri
bacini della nostra provincia.
E' certo presto per affermare che il ritorno
dell'Azienda Forestale ad investire nel nostro
territorio significhi anche che il “bosco” come
veniva definito, avrà lo stesso impatto di un tempo
sull'economia e sull'occupazione del nostro
Comune. Però è sicuro che finalmente si è invertita
una tendenza negativa e preoccupante che faceva
paventare la possibilità di un definitivo e
irreversibile abbandono di territori che
rappresentano non solo una opportunità lavorativa,
ma anche una risorsa paesaggistica e ambientale da
salvaguardare e valorizzare per l'alto potenziale e il
sicuro patrimonio naturalistico da cui è costituita.
LA REDAZIONE
Attivita Amministrativa
6
Antillo ottiene la certificazione di qualità
Importante attestazione per il nostro Comune: Antillo ha
avuto riconosciuta la certificazione di qualità per
l'attuazione e il mantenimento di un sistema di gestione
ambiente conforme alla norma UNI EN ISO 14001: 2004.
Infatti, a seguito di verifiche e sopralluoghi effettuati dalla
commissione tecnica dell'Istituto di certificazione di qualità
“Certiquality”, con sede in Milano è stato deliberato che il
sistema di gesione ambientale applicato nel nostro Comune
è conforme ai requisiti delle normative in materia per le
seguenti
attività: gestione ambientale delle attività svolte e
Il logo della certificazione ambientale di qualità
dei
servizi
erogati sul territorio comunale; gestione degli
ottenuta dal Comune di Antillo
edifici comunali; gestione e manutenzione della rete viaria e della rete di illuminazione pubblica; gestione del
verde pubblico; indirizzo e controllo dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti urbani, mediante la
partecipazione a ATO Messina 4; captazione, adduzione e distribuzione delle acque potabili; fognatura; indirizzo
e controllo sulla depurazione; controllo della gestione e manutenzione degli impianti termici; protezione civile.
L'Amministrazione Comunale ha effettivamente sempre dimostrato attenzione e sensibilità rispetto ai temi
attinenti alla qualità della vita e alla tutela e salvaguardia dell'ambiente, nella persuasione che una sana e corretta
gestione delle attività a ciò inerenti consente una efficace programmazione di un futuro di sviluppo armonioso e
rispettoso della natura, preservando le caratteristiche peculiari del nostro territorio, ancora in gran parte
incontaminato.
LA REDAZIONE
Prestigiosi riconoscimenti per due esponenti istituzionali antillesi: il Sindaco Antonio Di Ciuccio e il
consigliere comunale di maggioranza Romualdo
Santoro sono divenuti, rispettivamente, Presidente
della Giunta e Presidente del Consiglio dell'Unione
dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani,
comprendente 18 realtà municipali, da Scaletta
Zanclea ad Antillo. Per quanto riguarda la nomina
del Sindaco al vertice dell'organo esecutivo
dell'Unione, si tratta di un avvicendamento previsto
da tempo e che consentirà al nostro primo cittadino
di portare avanti nell'organismo importanti iniziative di valorizzazione e crescita del nostro territorio,
attenzionando in particolare le specificità delle zone
dell'entroterra svantaggiate per la loro collocazione
territoriale e attanagliate dal fenomeno dello spopolamento. Il Sindaco di Antillo, in carica dallo scorso
mese di novembre, si propone anzitutto di rilanciare
la politica comprensoriale, sfruttando le opportunità
previste dalle normative vigenti, volte a favorire gli
obiettivi di crescita e di sviluppo individuati dagli
organismi a ciò preposti, che purtroppo, molto
spesso, in passato, hanno deluso le aspettative, non
riuscendo a decollare effettivamente. Inoltre, è
intenzione del nostro sindaco dare un deciso impulso
alla gestione di alcuni servizi in forma associata,
avviando una scelta strategica che nel futuro dovrà
essere sempre più praticata, rappresentando l'unica
possibilità di poter dare effettivamente risposte
concrete ai bisogni della gente.
Romualdo Santoro è stato eletto con una larghissima
maggioranza Presidente del Consiglio dell'Unione
dei Comuni nella seduta del 5 settembre 2008.
L'importante incarico è il risultato dell'impegno e
della costanza che il consigliere comunale di Antillo
ha profuso nell'organismo assembleare fin dalla sua
nomina, avvenuta nel settembre del 2006 nel
Consiglio Comunale di Antillo. Romualdo Santoro
si è speso instancabilmente per favorire il dialogo tra
le varie comunità presenti nell'Unione e per canalizzare i progetti e le iniziative maggiormente utili per
assicurare un effettivo sviluppo del comprensorio.
Dovendo ricoprire l'incarico di Presidente per quasi
tre anni, è sua intenzione intensificare i propri sforzi
7
Attivita Amministrativa
per individuare le priorità necessarie per un progresso e un
decisivo salto di qualità della politica dell'Unione.
In sintesi, può essere il momento politico giusto per
avviare effettivamente alcuni grandi progetti fondamentali per il progresso e lo sviluppo della comunità antillese,
grazie anche alla stima e al prestigio di cui godono i nostri
autorevoli esponenti assurti alle principali cariche
dell'organismo comprensoriale.
LA REDAZIONE
Due domande a Romualdo Santoro
sua attività professionale. Da giugno 2006 è
consigliere comunale di maggioranza nel
nostro Comune e da settembre dello stesso
anno è stato nominato consigliere dell'Unione
dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani,
di cui dal 5 settembre 2008 è stato eletto
Presidente del Consiglio.
Domanda – Presidente, qual è il programma
che intende portare avanti nella sua qualità di
guida del Consiglio dell'Unione dei Comuni
nell'immediato futuro?
Risposta – Occorre cominciare a operare in
concreto per il rilancio del nostro territorio. In
particolare, la fase di programmazione, che è
di competenza del Consiglio dell'Unione,
dovrà attivare le procedure per la realizzazione
di un mini-svincolo autostradale tra S. Alessio
Siculo e Santa Teresa di Riva, di una strada a
scorrimento veloce di collegamento tra la
riviera jonica e la riviera tirrenica della provincia di Messina, di un porticciolo turistico da
diporto alla foce del torrente Agrò, di una
strada parallela alla costa che sia di supporto
alla viabilità esistente, ormai al collasso,
collegando tutti i paesi da Capo Scaletta a Capo
S. Alessio. Occorre inoltre predisporre un
piano di protezione civile comprensoriale,
strumento ormai indispensabile viste le
continue calamità naturali che colpiscono il
nostro territorio.
Domanda – Come intende favorire la realizzazione di tali obiettivi?
l’Arch. Romualdo Santoro, Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni
L'Architetto Romualdo Santoro è nato a Messina il 5
agosto 1973. Ha conseguito il diploma di Geometra
presso l'ITC e per Geometri di Furci Siculo nell'anno
scolastico 1991-92, mentre nell'anno 1993 gli è stato
rilasciato l'attestato di direttore di cantiere di lavoro
dall'Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina. Iscritto
alla facoltà di architettura di Reggio Calabria, si è laureato nell'anno accademico 2000-2001 e ha conseguito
l'abilitazione all'esercizio della professione di architetto
presso la stessa facoltà nell'anno 2001. Iscritto all'ordine
degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori
della provincia di Messina dal 2002, ha acquisito numerosi riconoscimenti, attestati e qualifiche nell'ambito della
Risposta – Il primo obiettivo che mi sono
prefissato è quello di dare un'organizzazione
funzionante e agile al Consiglio dell'Unione.
Tenuto conto che l'Unione è composta da 18
Comuni e da 54 consiglieri è mio intendimento
dare un assetto operativo quanto più possibile
snello ai lavori dell'organo, puntando alla
formazione dei gruppi e delle commissioni
permanenti consiliari che dovranno essere
organismi in grado di affrontare in modo
approfondito le complesse tematiche che
bloccano lo sviluppo del nostro territorio.
Inoltre, è necessario instaurare un'azione
sinergica con la Giunta composta dai Sindaci
dei Comuni dell'Unione. Sotto questo aspetto,
non poteva esservi viatico migliore di avviare
questa nuova fase avendo come interlocutore il
neo-presidente Antonio Di Ciuccio, Sindaco di
Antillo.
Prospettive e Risorse per il Futuro
8
Alla Rocca Castello
Dopo aver pubblicato nel numero scorso il sentiero che
conduce alla Campana per la Pace, presentiamo,
adesso, il secondo dei percorsi escursionistici
individuati grazie alla collaborazione del Dott.
Fabrizio Meli, quello che sale fino alla Rocca Castello.
Il sentiero, non molto distante dal centro abitato, si
snoda in un’area di grande valore naturalistico e
panoramico, situata a nord-est di Antillo. Una volta
giunti in paese bisogna percorrere la via Roma fino
all’incrocio con la via Castello. Da questa
caratteristica stradina del centro storico prende avvio,
in forte pendenza, l’itinerario escursionistico.
Caratteristiche dell’itinerario
* Area geografica: Alta Valle della fiumara d’Agrò,
Comune di Antillo, Provincia di Messina
* Comprensorio montano: Dorsale dei Peloritani
* Lunghezza complessiva del percorso: km 4,2
* Dislivello: 295 m
* Quota massima: 768 m s.l.m. (Rocca Castello)
* Tempo medio di percorrenza a/r: 3h 10m
* Difficoltà: medio-facile
* Natura del percorso: mulattiere, piste agricole a
fondo naturale e in cemento
* Periodo consigliato: da marzo a giugno - da settembre
a novembre
* Interesse dell’itinerario: naturalistico e panoramico
La cartina del percorso escursionistico
Descrizione del percorso
L’inizio dell’itinerario è al centro di Antillo, all’incrocio tra la Via Roma e la Via Castello. Da qui, si sale fino a
costeggiare le ultime case dell’abitato, addentrandosi nelle campagne su una carrareccia e poi seguendo una
mulattiera. Questa, in diagonale verso nord, raggiunge una serie di rupi denominate Tre Castelli, perché su una di
queste si ergono tre cuspidi naturali di roccia, formando una sorta di torre di avvistamento simile ad una fortificazione: è una singolare formazione rocciosa, dovuta alla natura geologica scistosa (scisti e micascisti) e alla
erosione degli agenti atmosferici, che ne hanno modellato queste particolari e curiose forme. Percorrendo sempre
lo stesso sentiero, in forte pendenza, si aggira il promontorio della Rocca a nord-ovest, uscendo poi su un crinale
dove una comoda traccia ci permette di raggiungere la sommità della Rocca Castello. Il toponimo del monte lascia
intendere che la Rocca Castello, verosimilmente, sia stata, in passato, una sorta di fortezza rupestre, fondamentale
per il controllo sia della fiumara d’Agrò, sia della via carraia che, valicando i Peloritani, congiungeva il versante
jonico a quello tirrenico. Su questa altura, l’Amministrazione comunale di Antillo ha opportunamente protetto
9
Prospettive e Risorse per il Futuro
con un recinto di legno, un’antica aia
dove si effettuava la trebbiatura: si
sottraeva il grano dalla paglia e poi si
“spagliava” sollevandolo al vento, per
liberare le cariossidi del frumento
dall’involucro esterno, detto glume.
Alla fine di questa delicata e lunga
operazione, il frumento era portato al
mulino per essere macinato. L’aia,
come appare ancora oggi, era pavimentata con rocce piatte e munita di
un bordo composto di rocce lavorate,
disposte verticalmente in modo da
formare una barriera per evitare che il
frumento, nel corso della trebbiatura,
si disperdesse nel suolo circostante.
La Rocca Castello, oltre ad essere
posatoio temporaneo di rapaci, come
la Poiana (Buteo buteo), è un ottimo
punto di osservazione su tutta la valle
Veduta di Rocca Castello
di Antillo, sulla dorsale dei Peloritani
e, guardando verso sud-ovest, addirittura sull’Etna, la cui cima la possiamo ammirare dietro il crinale di Montagna
Grande, alta 1374 metri s.l.m. Volgendo lo sguardo verso ovest, si ammira la vetta di Rocca Novara (o Salvatesta),
splendida cuspide di roccia calcarea,
denominata dagli appassionati alpinisti siciliani, il “Cervino di Sicilia” e
sede di nidificazione di splendidi e rari
rapaci.
Da segnalare, infine, che la Rocca
Castello, nel passato, era considerata
una località “magica” dalla popolazione locale tra la quale era diffusa la
credenza che l’enorme masso, tra i
suoi anfratti, custodisse una “truvatura”, cioè un tesoro nascosto che poteva
essere conquistato solo da chi fosse
stato in grado di sciogliere
l’incantesimo che lo teneva celato.
Il percorso di ritorno verso l’abitato di
Antillo, può effettuarsi in due modi:
seguendo lo stesso sentiero di salita
verso la Rocca Castello, oppure
compiendo una digressione di km 1,5
Panorama di Antillo da Rocca Castello
seguendo una stradella a fondo naturale e poi una mulattiera che conduce presso Cicala, popolosa borgata di Antillo. Da qui si percorrono 500 metri di
strada asfaltata per raggiungere di nuovo l’abitato principale ed il centro storico. Questa deviazione, oltre a darci
l’opportunità di ammirare l’imponente mole della Rocca Catafuleo, ci consente, altresì, di attraversare terrazzamenti coltivati, alternati a piccoli boschi di Castagni (Castanea sativa), dove non è difficile rinvenire funghi pregiati
come il Porcino nero (Boletus aereus), e di vetuste Querce virgiliane (Quercus virgiliana), le cui ghiande ancora
oggi sono raccolte per alimentare gli allevamenti locali di suini di cui sono rinomate le lavorazioni delle carni per gli
insaccati.
Dott. Biol. Fabrizio Meli
Consulente Ambientale
E accaduto nel semestre
10
Don Egidio Mastroeni: 35 anni di attività pastorale
Nel 2008, Padre Don Egidio
Mastroeni ha celebrato il 35°
anniversario di ministero sacerdotale in Antillo, avendo avviato
la sua infaticabile attività pastorale nel 1973, dopo un periodo
trascorso reggendo la Parrocchia
di Santa Domenica in Mandanici.
Tanti lustri al servizio dell'intera
comunità antillese, svolgendo il
suo ruolo con umiltà e dedizione,
dedicando una speciale attenzione alle fasce più deboli e bisognose della popolazione, ma essendo
sempre e comunque al fianco
della cittadinanza tutta, quale
autorità morale e religiosa ma
anche con la capacità di essere
attento e partecipe alle vicende
della collettività, grazie alla
sensibilità e alla nobiltà d'animo
che lo contraddistinguono.
Nato il 7 maggio del 1944, egli ha
conseguito il diploma di maturità
classica nel 1965 ed è entrato in
seminario all'inizio del 1966. E'
stato ordinato Sacerdote da Sua
Santità Paolo VI il 17 maggio
1970, in ricorrenza della festa
della Pentecoste. Oltre agli
impegni di guida della parrocchia,
Padre Egidio è stato per tanti anni
docente di religione nelle scuole
cittadine di Messina, successivamente nella scuola media di
Antillo e presso il Liceo Classico
di Santa Teresa di Riva, nel quale
ha insegnato fino a pochi mesi
addietro, quando è andato in
pensione.
Inoltre, è stato l'artefice della
ideazione e realizzazione del
Giardino di Redenzione, opera di
altissime finalità etiche e sociali,
conosciuta in tutta la Sicilia e
visitata annualmente da tantissimi
ospiti. Da anni, con inesauribile
forza di volontà il nostro parroco
ha intrapreso un nuovo, ambizioso,
obiettivo: la realizzazione, proprio
al Giardino di Redenzione di un
grande Santuario, del quale già
sono state edificate le fondamenta.
La scorsa estate l'Amministrazione Comunale ha voluto
sottolineare l'importanza
dell'anniversario ed il Sindaco
Antonio Di Ciuccio, interpretando
i sentimenti della collettività, ha
fatto dono a Padre Don Egidio di
una targa recante la seguente
scritta: “In occasione della
ricorrenza di 35 anni di magistero pastorale al servizio della
nostra comunità, per la quale
Ella si e' instancabilmente
prodigata non soltanto nella sua
attività di custode della cristianità del nostro popolo e per
l'impegno infaticabile a sostegno e conforto dei bisogni di tutti
e principalmente dei più deboli,
ma anche per la realizzazione di
un'opera, il giardino di redenzione, di alta finalità etica e sociale.
A Ella, tenace tessitore della tela
di Dio onnipotente, rivolgiamo
l'augurio di continuare per tanti
lustri ancora il suo ministero,
divulgando l'unicità del messaggio cristiano e contribuendo alla
crescita morale e spirituale di
Antillo” a testimonianza dei
sentimenti di viva gratitudine e
sentita riconoscenza che tutta la
cittadinanza antillese nutre per il
proprio parroco.
LA REDAZIONE
Chiesa S. Maria della Provvidenza, agosto 2008: il Sindaco consegna la targa celebrativa a Padre Don Egidio Mastroeni
11
Cultura, Tradizione, Costume
GIARDINO DI REDENZIONE. UN'OPERA
DELLA COMUNITA' ANTILLESE
IL SANTUARIO DELLA REDENZIONE
Gli Antillesi d'America stanno realizzando il Portone Centrale
Appunti del Sac. Mastroeni Egidio
Se volessimo risalire all'inizio dell'idea del Santuario potremmo arrivare al primo maggio 1976.
Nell'ottobre 1978 sono stati iniziati i primi lavori di spianamento del pizzo Cancello per la costruzione del
Santuario.
Il 07.10.1992 sono stati iniziati i lavori di scavo per definire la platea e le fondamenta del Santuario.
Il 31.10.1994, al Giardino di Redenzione S.E. Mons. Ignazio Cannavò ha benedetto la prima pietra del Santuario
ed è stata collocata su una trave degli zatteroni di fondo.
Il 13.04.1997 S.E. Mons. I. Cannavò ha benedetto la prima cappella del Santuario e ha celebrato l'Eucarestia; e il
Santuario è diventato un luogo di culto frequentato da numerosi pellegrini che vengono dai luoghi più impensabili
di tutta la diocesi di Messina e dell'isola.
Lentamente sono stati costruiti i pilastri perimetrali, e nel 2006 sono state costruite le due cappelle laterali come
già riferito nel n.18 di Antillo Notizie 2006; e tutto (senza alcun finanziamento pubblico), è stata opera dei
benefattori che sempre si sono espressi con silenzio, con fede, con stima e con generosa bontà: in verità,
avranno in sorte la ricompensa del Signore.
Così, esiste già un po' di copertura, cioè un po' di tetto; perché il Santuario sia un po' più accogliente e protetto,
adesso sono necessari gli infissi e cioè: il portone centrale, le due porte laterali, le sei vetrate delle due cappelle
laterali e le otto finestre dell'aula dello stesso Santuario. Come inizio è previsto il portone centrale in bronzo,
istoriato con alcune icone della Redenzione.
Nell'estate scorsa è venuto al Santuario con alcuni amici, il nostro compaesano Luigi Saglimbeni che vive
a Washington negli Stati Uniti, ed è rimasto affascinato per le costruzioni già realizzate e per la bellezza del luogo;
con voce quasi tremante ha detto: voglio partecipare la notizia a tutti i nostri compaesani Antillesi che vivono
in America, e desidero coinvolgerli a collaborare a questa Opera meravigliosa per realizzare il portone
centrale.
Ritornato a Washington ha
partecipato a tutti i paesani la lieta
notizia, e tutti l'hanno accolta con
tanta gioia e commozione ed è
stata aperta subito una sottoscrizione di offerte volontarie. A
Luigi Saglimbeni si sono affiancati parecchi paesani e lo hanno collaborato nel raggiungere
tutti gli Antillesi che vivono nei
vari Stati.
In America, in questo momento la
situazione economico-finanziaria
è molto in crisi, come ben conosciamo dai mezzi di comunicazione, tuttavia, tutti coloro che sono stati informati hanno partecipato con larga generosità, ciascuno secondo le proprie possibilità e
hanno raccolto in tutto dollari
13.645 pari a E. 10.834.
Il Santuario della Redenzione
Cultura, Tradizione, Costume
Questa somma consente di poter affidare
l'incarico di esecuzione dell'opera agli artisti già da
tempo contattati per i dovuti preventivi di spesa, e di
poter loro dare un buon acconto sul totale della
spesa.
Qui di seguito, per un dovere di riconoscenza
e gratitudine vengono riportati gli elenchi di quanti
fin'ora hanno aderito alla colletta.
A tutti loro esprimo il mio sentito ringraziamento e
quello di tutti gli Antillesi e ogni giorno nelle mie
preghiere tutti affido al Signore e alla Madonna della
Provvidenza.
ANTILLESI RESIDENTI A WASHINGTON
Referente Luigi Saglimbeni
Maria Zizzo e Carmelina Smiroldo
$
500,00
Diana, Linda, Tindara e Tindaro Smiroldo
$
325,00
Santa Toscano
$
100,00
Giuseppe e Carmela Pinto
$
500,00
Maria e Giovanni in memoria dei genitori Santi e
Santa Crupi
$
500,00
Salvatrice e Shelley Smiroldo
$
500,00
Luigi Saglimbeni e figli
$ 1.000,00
Maria, Costanza, Fioravanti e Vittoria Saglimbeni
Filippo e Maddalena Leo
$
500,00
$
500,00
Gino, Paolo e Armando Impellizzeri in memoria
della Mamma Nunziata Impellizzeri
$
500,00
Giuseppe Impellizzeri
$
200,00
Santino Smiroldo
$ 200,00
Franco, Rita e Lucia Smiroldo in memoria del
padre Giuseppe Smiroldo
$ 500,00
Riccardo, Giovanni, Lucia e Pietro Santoro, in
memoria della mamma Concettina Zizzo $ 500,00
Carmelina Smiroldo in memoria del marito
Giuseppe Smiroldo
$ 500,00
ANTILLESI RESIDENTI A ROCHESTER
Referente Santa Paratore
Santa Paratore e Francesco Smiroldo
$
500,00
Salvatore e Teresa Smiroldo
$
300,00
Antonio e Pasqualina Bongiorno
$
300,00
12
Emilia Vigerzi
$
200,00
Carmelo e Agostina Toscano
$
100,00
Ermelinda Smiroldo in memoria di Daniele
Smiroldo e Giuseppe Manuli
Carmelo e Arlina Smiroldo
in memoria di Santo Smiroldo e Maria
Concetta Manuli
Vittorio e Velia Paratore
Caterina Bongiorno in memoria di
Antonio Bongiorno
Giuseppe e Maria Vigerzi
Anna Pellicano
$
100,00
$ 100,00
$ 100,00
$ 50,00
$ 50,00
$ 20,00
ANTILLESI RESIDENTI A ALBANY
NEW YORK
Referente Nadia Sturiale
Felice e Rosanna Bongiorno
$ 1.000,00
Santino e Nadia Sturiale e figli
$ 500,00
Attilio e Italia Crisafulli
$ 500,00
Fiorello e Elvira Lo Giudice
$ 300,00
Paolo Ritmo e famiglia
$ 250,00
Giuseppe B. Ritmo e famiglia
$ 250,00
Ernesto e Concettina Bongiorno
$ 200,00
Elio e Maria Smiroldo e figli
$ 100,00
Santa Mastroeni
$ 100,00
Franco e Agatina Trimboli
$ 100,00
Luigi e Agatina Pinto e famiglia
$ 100,00
Guerino Ritmo e famiglia
$
50,00
Santino Lo Giudice e famiglia
$
50,00
In memoria di Paolino Curtò
la moglie e i figli
$ 100,00
Arnaldo Muscolino
$
50,00
Giacomo Crisafulli
$
50,00
In memoria di Carlo Crisafulli la moglie e le figlie
$ 600,00
In memoria di Fiorino Crisafulli moglie e figli
$ 500,00
In memoria di Antonino Francesco Miuccio
I genitori
$ 300,00
La suddetta sottoscrizione rimane aperta fino
alla realizzazione del portone centrale per dare a
tutti la possibilità di contribuire. Per tutto, può
essere contattato Luigi Saglimbeni o altra
persona.
Carissimi benefattori antillesi d’America, nel
ringraziare voi e le vostre famiglie, esprimo
fervidi Auguri di Buone Feste e di un
Felicissimo Anno 2009 nella pace, nel bene e
nella buona salute e di cuore tutti benedico.
13
Cultura, Tradizione, Costume
L'OLIVICOLTURA NELL'ALTA VAL D'AGRÒ
La cultura contadina antillese
raccoglie numerosi metodi di
produzione agricola nelle loro forme
tradizionali mantenendo validi
riferimenti al contesto sociale,
festivo e simbolico; ognuna di
queste numerose produzioni è
legata alla stagione, al tipo di
coltura, alle tecniche di coltivazione
e di raccolta.
Con l'arrivo dell'autunno molte
produzioni agricole raggiungono
l'apice produttivo e completano il
loro ciclo di vita con la raccolta ed
immediata fase di trasformazione.
L'olivicoltura e la lavorazione
dell'olio è una di queste produzioni
che dal mese di ottobre fino a
dicembre inoltrato mobilita milioni
di agricoltori in tutti i paesi del
bacino del Mediterraneo. Non di
meno la Sicilia, e più in particolare le
colline del versante jonico dei Monti
Peloritani, sono coinvolte in tutto il
ciclo produttivo che vede l'olivo al
centro di numerose trasformazioni
gastronomiche.
Nel tardo periodo autunnale, negli
uliveti sparsi per tutta la Valle
d'Agrò e nel vasto territorio
antillese, si osservano numerosi
lavoratori che raggiungono i rami più
alti su scale a pioli appoggiate alla
pianta e che depongono le olive in una
cesta di verghe di olivastro tenuta a
tracolla. Non manca la tecnica di
raccolta più arcaica, ovvero
“l'abbacchiatura” (battere i rami
con lunghe pertiche facendo
precipitare le olive al suolo, su cui
stanno talora distesi estesi teli
verdastri) o addirittura quella che
vede impiegate
moderne
macchine che attraverso un
movimento meccanico sui rami
sostituiscono l'azione dell'uomo
nella fase di raccolta manuale. Il
ciclo di raccolta vede inoltre la fase
di selezione delle olive “bianche” e
“nere” finalizzata a bandire i nostri
tavoli ed accompagnare le più varie
pietanze tipiche della gastronomia
locale. Completata la raccolta si
passa al trasporto del prodotto fino
al frantoio, una volta utilizzando
animali da soma ed oggi con veicoli
vari, al fine di trasformare le olive in
olio extra vergine. Il macchinario
per l'estrazione dell'olio continua a
essere costituito dal frantoio
(“trappitu”, o anche “màcina”), in
origine a trazione animale e oggi a
trazione meccanica, atto a raggiungere la massima quantità di quanto
raccolto. Il territorio del Comune di
Antillo ricade all'interno dell'area
di produzione di olio extra vergine di
oliva denominata “D.O.P. Val
Demone” che comprende l'intero
territorio della provincia di Messina
con esclusione dei rilievi montuosi
dei Peloritani e dei Nebrodi e dove le
varietà più diffuse sono: Ogliarola
Messinese, Olivo di Mandanici,
Nocellara Messinese, Ottobratica,
Santagatese, Brandofino e
Verdello. Il marchio D.O.P. Denominazione di Origine protetta –
è una certificazione di tipicità di
valore europeo che viene applicata a
quei prodotti per i quali tutto il
processo produttivo, compreso
l'approvvigionamento della materia
prima, avviene in un area geografica
delimitata così come stabilito dal
regolamento CEE 2081/92 per tutti
i prodotti agroalimentari ad eccezione del vino. La presenza del
bollino DOP indica che l'olio proviene da olive prodotte nella zona a cui
si riferisce la denominazione e che
tutto il processo produttivo è stato
sottoposto a controlli per la veri-
Piante di Ulivi nel Territorio di Antillo
fica del rispetto di alcune regole
contenute in un codice detto Disciplinare di Produzione.
Per poter collocare il bollino con il
logo stilizzato sull'etichetta
l'azienda agricola deve sottoporsi
ad una serie di controlli che riguardano la zona di produzione, la varietà
delle olive, le caratteristiche ed i
metodi di coltivazione, la modalità di
oleificazione, le caratteristiche al
consumo e la presentazione del
prodotto. L'olio Valdemone esprime
all'olfatto un profumo di olive
appena raccolte accompagnato
sempre a sentori di erbe, foglie e
fiori di piante spontanee, al gusto
presenta fruttato di olive verdi e
fresche contrastato dall'amaro che
deriva dalle foglie di olivo o dalle
erbe spontanee; le sensazioni
retrolfattive sono la mandorla, la
frutta fresca, il pomodoro e il cardo.
Per quanto riguarda l'utilizzo
culinario e gastronomico può
considerarsi un extravergine molto
versatile, adatto sia per le cotture
di cibi e pietanze siciliane che per le
fritture. Si presta inoltre ad
esaltare e rafforzare il gusto dei
legumi e delle verdure; assapora le
insalate di ortalizie e di frutta
d'arancia e completa bene gli aromi
di vegetali utilizzati nei condimenti
del pescato e delle carni sposandosi
bene anche in particolari ricette a
base di formaggi.
Domenico Costa
architetto-urbanista
segretario della Sede Comprensoriale
Area Ionica – Messina di Archeoclub d'Italia
Dati Demografici
14
Dinamiche demografiche nei Comuni del comprensorio jonico
di Diego Lo Giudice
I Comuni del messinese si presentano generalmente di piccole dimensioni, con una popolazione media di 6.133
abitanti contro i 13.202 della media regionale. Nei 108 comuni della provincia , infatti, risiedono 662.450 persone,
poco più del 13% della popolazione siciliana. Tale ridotta dimensione è legata non solo a motivazione di carattere
socio-culturale, ma anche alle caratteristiche morfologiche del territorio, che in passato non hanno agevolato la
nascita di insediamenti maggiormente popolati. Inoltre il fenomeno appena evidenziato risulta particolarmente
evidente nella parte Jonica della provincia.
Di seguito si riporta una tabella che mostra la popolazione residente nel territorio rilevata dall'Istat alla fine del
2007.
Tabella 1 - Popolazione, superficie e densità
Analizzando il trend demografico si può notare che la popolazione residente nel territorio ha raggiunto un picco con 47.449 abitanti- durante gli anni '30 e, successivamente, vi è stata una progressiva flessione fino a raggiungere
il livello attuale di 38.404 abitanti.
Di seguito si riporta l'andamento grafico della popolazione residente nel periodo compreso tra il 1861 e il 2007.
Grafico - Andamento
demografico della
Valli Jonica dei Peloritani
15
Dati Demografici
Dall'osservazione del grafico risulta evidente
che fino alla fine della prima guerra mondiale
la popolazione collinare sopravanzava quella
dei centri litoranei; poi tale tendenza si è
ribaltata producendo una riduzione
complessiva della popolazione del territorio
di quasi il 20%.
Inoltre si evince che dagli anni '30 in poi vi è
stato un incremento demografico assai
modesto dei centri costieri a fronte di un
tendenziale incisivo spopolamento delle zone
collinari -dovuto non solo ai difficili
collegamenti, ma anche ai mutamenti degli
stili di vita e dei modelli di consumo-.
Tale fenomeno è stata attenzionato anche
dalla Regione Siciliana che nel 2006 ha
inserito nella “Lista rossa dei comuni montani a rischio si scomparsa e spopolamento” 10 comuni delle Valli
Joniche dei Peloritani, 9 dei quali collinari (Alì, Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Limina, Mandanici,
Pagliara e Roccafiorita) ed uno litoraneo (Itala). A inizio pagina si propone una tabella che evidenzia la dinamica
crescita/spopolamento dei comuni delle Valli Joniche dei Peloritani dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, prendendo
come base di riferimento la popolazione residente nel 1971.
L'incidenza della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) rispetto a quella complessiva del territorio è in linea
con la media regionale, anche se la struttura della popolazione tende ad essere maggiormente concentrata verso la
fascia degli ultrasessantacinquenni. Questo comporta il raggiungimento di un elevato il tasso di vecchiaia pari al
167%. La popolazione anziana, infatti, è il 22% di quella totale, mentre in Sicilia il dato si ferma al 18%. Tale
tendenza è maggiormente presente soprattutto nei centri abitati dell'entroterra.
Tabella 3 - Popolazione residente per età
Di seguito si riporta una tabella che mostra in
dettaglio la struttura della popolazione per
singolo comune.
E' possibile evidenziare l'esistenza di alcune
differenze tra la struttura della popolazione dei
comuni costieri e quelle dei centri montani. In
particolare questi ultimi sono caratterizzati da:
- Una popolazione più anziana (il 26% della popolazione, contro il 21% dei comuni litoranei);
- Una minore presenza di soggetti in età lavorativa ( 61% della popolazione contro il 66% dei
centri litoranei). Tali differenze sono da
addebitare soprattutto alle minori opportunità
di lavoro presenti nei contesti montani e alla
disagiata rete stradale esistente.
Tabella 2 - Dinamica crescita/spopolamento (anno 1971=100)
Dati Demografici
16
QUANTI SIAMO, COME SIAMO. . . .
di Sigillo Andrea – Ufficio Anagrafe Nelle tabelle che seguono sono illustrati dettagliatamente i dati più significativi che descrivono la dinamica demografica
della popolazione Antillese nell'anno appena trascorso (1 dicembre 2007 – 30 novembre 2008), nonché gli elenchi con
l'indicazione dei nominativi dei nati, dei deceduti e di coloro che hanno contratto matrimonio nel periodo di riferimento.
T a b . 1 – S T A T IS T I C A D E M O G R A F IC A – P e r i o d o : 1 d i c e m b r e 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b r e 2 0 0 8
U o m in i
P O P O L A Z IO N E R E S ID E N T E A L 1 D IC E M B R E 2007
T o ta le
511
492
1003
6
13
4
11
1
0
3
5
5
10
0
1
9
18
9
21
1
1
498
484
982
NATI
DECEDUTI
IM M IG R A T I
E M IG R A T I
A L T R I IS C R I T T I
A LTR I CA N CELLA TI
P O P O L A Z IO N E R E S ID E N T E A L 19 N O V E M B R E
2008
D onne
T a b . 2 – N A T I - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8
COGNOM E E NOM E
PALELLA BENEDETTO
PARATORE ANTHONY BRUNO
R E S T IF O L O R E N Z O
L O G IU D IC E E R IK
B A C C IU L L I D E S IR E ’
CRUPI M ATTEO
F A N A ’ IL E N IA T IN D A R A
M U S C O L IN O E L IA
C R U P I JA C O PO
S M IR O L D O V E R O N IC A
M U S C O L IN O C H IA R A
L U O G O D I N A S C IT A
T A O R M IN A (M
M E S S IN A
S P IL IM B E R G O
BARCELLONA
C A T A N IA
M E S S IN A
T A O R M IN A (M
T A O R M IN A (M
M E S S IN A
M E S S IN A
T O R IN O
E)
(P N )
P .G . ( M E )
E)
E)
D A T A D I N A S C IT A
0 1 /1 2 /2 0 0 7
0 4 /1 2 /2 0 0 7
2 1 /1 2 /2 0 0 7
2 6 /0 2 /2 0 0 8
2 6 /0 2 /2 0 0 8
0 6 /0 3 /2 0 0 8
1 8 /0 6 /2 0 0 8
0 3 /0 7 /2 0 0 8
0 4 /0 9 /2 0 0 8
0 7 /1 1 /2 0 0 8
2 7 /1 1 /2 0 0 8
T a b . 4 – N O Z Z E - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8
SPOSO
BELFORT HEYM AN LANCE
B O N G IO R N O N A T A L E
CALCAGNO ALESSAND RO
I N T E R S IM O N E G I O V A N N I
M IS A L E F R A N C E S C O
ARAGONESE AN DREA
S A N T O R O G IU S E P P E
V IG E R Z I G IA N C A R L O
AM BRUNO M ANUEL
T IN D A R O
F A N A ’ G A B R IE L E
M OSSUCCA CARM ELO
STEFANO
L O G IU D I C E G I A N L U C A
C A L A B R O ’ M A S S IM IL I A N O
P A R A T O R E F IL I P P O
C A R R A ’ F A B R IZ IO
SPOSA
LU OGO DELLE
NO ZZE
DATA
DELLE
NO ZZE
M U S C O L IN O A D E L E
P A R A T O R E E M IL I A
B O N G IO R N O R IT A
ROSANNA
S C A N D U R R A M A R IA
M ASTROENI LOREN ZA
D I P IE T R O S O N I A
L O G IU D I C E R IT A
ORZECH EDYTA M ARTA
E R M IN I V A L E N T IN A
L E IN I ( T O )
A N T IL L O
A N T IL L O
1 0 /1 2 /2 0 0 7
2 9 /1 2 /2 0 0 7
0 1 /1 2 /2 0 0 7
A N T IL L O
BERGAM O
F O R Z A D ’A G R O ’ (M E )
A N T IL L O
A N T IL L O
S O S P IR O ( C R )
0 4 /0 2 /2 0 0 8
0 5 /0 3 /2 0 0 8
0 5 /0 4 /2 0 0 8
3 0 /0 5 /2 0 0 8
3 1 /0 5 /2 0 0 8
0 7 /0 6 /2 0 0 8
S A G L IM B E N I G I O V A N N A
L O S C H IA V O T A N J A
A N T IL L O
A N T IL L O
2 6 /0 6 /2 0 0 8
0 3 /0 7 /2 0 0 8
C A S C IO G I O V A N N A
G A RU FI C A RM ELA
A N TO N ELLA
M A R C H E S E S T E F A N IA
L E T T E R IA
L O R E K A T IA
A N T IL L O
T A O R M IN A ( M E )
1 4 /0 8 /2 0 0 8
0 2 /0 9 /2 0 0 8
C A L V IG N A S C O ( M I)
1 3 /0 9 /2 0 0 8
L E N T IN I ( S R )
0 8 /0 9 /2 0 0 8
17
Dati Demografici
T a b . 3 – D E C E D U T I - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8
COGNOM E E NOM E
LU OGO E D ATA D I
N A S C IT A
S M IR O L D O G IO V A N N I
A M B R U N O O N O F R IO
S M IR O L D O M A R IA
P A G A N O D O M E N IC A
M U S C O L IN O A M E D E O
M U S C O L IN O A U R O R A
L O G IU D IC E M A R IA
S M IR O L D O G IU S E P P E
B O N G IO R N O
E R M E L IN D A
B O N G IO R N O C A R M E L O
S M IR O L D O A N T O N IN O
CRUPI SANTA
S IG IL L O G IU S E P P IN A
A N T IL L O
A N T IL L O
A N T IL L O
A N T IL L O
A N T IL L O
M E S S IN A
A N T IL L O
A N T IL L O
A N T IL L O
LO RE ANGELA
PALELLA SALV ATORE
TOSCANO CARM ELO
R E S T IF O C O N C E T T A
S A N T O R O G IU S E P P E
A M B R U N O V IT T O R IO
M U S C O L IN O G IU S E P P E
PALELLA CARM ELA
A N T IL L O 1 1 /0 7 /1 9 4 1
A N T IL L O 2 9 /1 0 /1 9 2 6
A N T IL L O 0 6 /1 0 /1 9 3 8
A N T IL L O 2 9 /1 1 /1 9 2 3
C A S A L V E C C H IO S IC U L O
0 3 /1 2 /1 9 3 7
A N T IL L O 0 7 /1 2 /1 9 3 2
A N T IL L O 1 8 /0 3 /1 9 2 1
A N T IL L O 1 7 /1 2 /1 9 2 5
F IO R E N Z A G IU S E P P E
B O N G IO R N O C O N C E T T A
M A S T R O E N I S A V E R IA
M OLTENI REN ZO
M U S C O L IN O G IU S E P P E
S M IR O L D O R O S A L IA
G U A N A D IO A M IL C A R E
S M IR O L D O C A T E N A
P A L E L L A G IO V A N N I
REGALBU
A N T IL L O
A N T IL L O
M IL A N O
A N T IL L O
A N T IL L O
M E S S IN A
A N T IL L O
A N T IL L O
A
A
A
A
N
N
N
N
T IL L O
T IL L O
T IL L O
T IL L O
1 8 /0 9 /1 9 2 3
2 5 /0 4 /1 9 3 1
0 7 /0 8 /1 9 2 1
1 8 /1 2 /1 9 2 7
2 0 /0 3 /1 9 5 2
2 0 /1 2 /1 9 3 8
2 5 /0 2 /1 9 2 4
1 6 /1 1 /1 9 2 0
2 3 /0 8 /1 9 1 9
1 6 /1 1 /1 9 2 0
0 9 /0 8 /1 9 3 0
2 5 /0 4 /1 9 1 3
2 3 /0 7 /1 9 2 6
T O ( E N ) 0 2 /0 1 /1 9 2 2
0 4 /1 2 /1 9 2 0
1 5 /0 6 /1 9 2 5
1 7 /0 1 /1 9 4 4
3 0 /1 2 /1 9 1 7
0 9 /0 3 /1 9 1 4
0 4 /0 3 /1 9 2 8
1 3 /0 9 /1 9 4 3
0 2 /0 1 /1 9 1 0
LU OGO E D ATA D I M ORTE
A N T IL L O 1 1 /1 2 /2 0 0 7
S A V O C A 0 1 /0 1 /2 0 0 8
R IV O L I (T O ) 0 5 /0 1 /2 0 0 8
T A O R M IN A 0 5 /0 1 /2 0 0 8
A V IA N O (P N ) 2 4 /0 1 /2 0 0 8
A N T IL L O 2 4 /0 1 /2 0 0 8
M E S S IN A 2 0 /0 2 /2 0 0 8
A N T IL L O 2 6 /0 2 /2 0 0 8
S A N T A T E R E S A D I R IV A
0 6 /0 3 /2 0 0 8
A N T IL L O 1 0 /0 3 /2 0 0 8
M E S S IN A 1 1 /0 3 /2 0 0 8
M E S S IN A 0 4 /0 4 /2 0 0 8
P A L A Z Z O L O S U L L ’O G L IO (B S )
0 9 /0 4 /2 0 0 8
M E S S IN A 0 9 /0 4 /2 0 0 8
A N T IL L O 2 2 /0 4 /2 0 0 8
T A O R M IN A 1 5 /0 5 /2 0 0 8
S . T E R E S A D I R IV A 0 8 /0 6 /2 0 0 8
M E S S IN A 2 0 /0 6 /2 0 0 8
A N T IL L O 3 0 /0 6 /2 0 0 8
M E S S IN A 3 0 /0 6 /2 0 0 8
M O N A S T IE R D I T R E V IS O (T V )
0 1 /0 8 /2 0 0 8
A N T IL L O 0 3 /0 8 /2 0 0 8
R E A L M O N T E (A G ) 2 6 /0 8 /2 0 0 8
M A S C A L I (C T ) 1 2 /0 9 /2 0 0 8
S . T E R E S A D I R IV A 1 2 /0 9 /2 0 0 8
A N T IL L O 2 1 /0 9 /2 0 0 8
T A O R M IN A 2 8 /0 9 /2 0 0 8
S A N T ’A L E S S IO S IC U L O 0 8 /1 0 /2 0 0 8
A N T IL L O 0 8 /1 0 /2 0 0 8
A N T IL L O 2 6 /1 0 /2 0 0 8
Il Tempo dei ricordi
Ricordi
Il nostro compaesano Pippo Bongiorno
ha voluto dedicare a tutti gli antillesi che
risiedono in paese e a tutti coloro che
come lui si sono recati altrove in cerca di
lavoro queste riflessioni, nelle quali
traspare l'amore e la nostalgia per la
terra natia.
Ricordi……
E' una notte dolce nella vallata antillese.
Sopraggiunta piano tra lumini di lucciole
e cieli stellati. Luci ovunque a rischiarare
il silenzio quieto di questa lieve vallata
solcata dal torrente. Scie luminose
attraversano il cielo in un attimo così
fulmineo che le guardi e non sai se si
trattava di una meteorite o di un insetto,
ma poco importa. Conosco la piazza
della Chiesa. E' stato in passato luogo in
cui perdere la mente per ritrovarsi e
ritrovare quiete e armonia. E' stato un
luogo con gli amici di sempre, assolutamente magico e la magia della poesia in
simbiosi con il posto creano un miscuglio
di sensazioni che conducono i presenti al
raggiungimento di quella pace e serenità
sconosciute nella vita di tutti i giorni nella
valle.
Si arrivava poco prima dell'inizio della
farsa. La gente era tantissima, silenziosa e
frenetica, occupava posto sulle scalinate
della Chiesa, qualcuno si portava le sedie
da casa. Iniziano a recitare. Attori
dilettanti conosciuti, ma bravissimi. Mi
fanno ricordare i gesti, le frasi, le risate, la
spensieratezza di allora, le stelle nel cielo
brillavano e le lucciole illuminavano il
cammino nelle notti d'estate dei pastori e i
contadini che tornavano al buio dopo una
giornata di duro lavoro. Torno e rifletto
per un momento sulla realtà odierna e mi
accorgo di quanto sono piccolo di fronte
all'immensità dell'universo.
Penso alla vita frenetica che conduciamo,
sbranandoci per permetterci l'ultimo
cellulare con fotocamera a 6 megapixel.
Penso ai litigi per un parcheggio. Penso
alle campagne bruciate, agli alberi morti
senza dare più un frutto. Penso che dopo
milioni di anni non abbiamo capito
ancora nulla. Penso alla vita di un tempo,
"Si stava meglio quando si stava
peggio”. Il pensiero, mi porta ancora ai
ricordi, quante lacrime ho visto solcare il
viso stanco di tante madri vedendo i
propri figli allontanarsi dalla valle in
cerca di fortuna e di un pezzo di pane.
All'improvviso il pomeriggio volge al
termine sulla nostra amata vallata. La
gente si accalca, si salutano vecchi amici
e si torna alla solita vita paesana.
Immagino che qualche ora dopo le luci si
siano spente, che la gente se ne sia andata
a dormire e la notte e il vero silenzio
abbiano ripreso possesso di questo luogo
fuori dal tempo. E' la nostra vallata!
Ricordi………….
Pippo Bongiorno
La memoria del passato
18
ZONA MITTO-SVERNA
1846-1950
di Natale Smiroldo
Fino al 1846, anno in cui Antillo
divenne Comune autonomo, il
bacino idrografico del torrente
Sverna-Fonderia: Ferroso, Pinazzo,
Mitto, era interamente abitato da
pastori e contadini liminesi. Della
fascia montana, Cotonaro, Gionte e
Zigrì, erano padroni i Novaresi, che
oltre all'agricoltura e alla pastorizia,
praticavano il commercio con la città
di Barcellona. In tutta la zona
mancavano interamente le strade e i
mezzi di trasporto, quindi, Novaresi
e Liminesi, come tutti i contadini
dell'epoca, non avendo case in
muratura, si riparavano in grotte,
capanne e pagliai, ché non
richiedevano spese ed erano di facile
costruzione. I terreni della valle in
maggioranza erano della chiesa e,
dopo l'unione del Regno d'Italia,
vennero censiti al popolo, che si
dovette accontentare delle briciole,
mentre delle fette più ampie e vistose
s'impossessarono i Leo di Limina, i
Lo Giudice e i Bongiorno, seguiti da
Mastroeni, Smiroldo e Puglisi tutti
di Antillo. Pastori e contadini
Liminesi non accettarono la
sudditanza dei nuovi padroni arrivati
col censimento e si divisero in tre
categorie: alla pastorizia nel vicino
bosco Girasia, alle colture pregiate
di uliveti e vigneti sulla destra
dell'Agrò e chi non aveva nulla sotto
il sole di Limina, tentò la sorte al di là
dell'oceano. Tra vecchi e nuovi
inquilini della valle tutto avvenne in
maniera pacifica, eccetto il furto di
qualche pecorella che allietava la
mensa di S. Filippo o della
Provvidenza. I nuovi arrivati prima
abitarono in tuguri dei vecchi
affittuari, poi costruirono nuovi
abitacoli che fino al 1935 divisero
con gli animali domestici e i cani da
guardia. I terreni dei fondovalle
erano ricchi di sorgenti, i proprietari
traevano il necessario per vivere,
vestivano alla buona, si
accontentavano di un piatto di
lenticchie, fagioli e granoturco,
bevevano un sorso di vino, nell'ozio
facevano l'amore e in mancanza del
meglio si credevano felici. E la
felicità è come il tempo di marzo:
Le vallate Mitto e Sverna con sullo sfondo la Montagna Grande
sole e pioggia si alternano di
continuo, quando non arriva la
grandine. E la grandine arrivò
davvero nella valle Mitto-Sverna,
non dal cielo o dal mare, ma dalla
Casa Savoia prima e da Palazzo
Venezia poi. Scoppiata la guerra per
la questione Jugoslava nel 1914,
l'Italia che voleva annettersi il
Trentino Alto Adige, dalla Triplice
Alleanza passò alla Triplice Intesa.
L'Austria, che intuì i motivi, in
segreto le promise di cedere la
Regione a guerra finita, purché
restasse neutrale. Ma Vittorio
Emanuele, la guerra non la faceva
lui, per non venir meno al nuovo
patto con la Francia, l'Inghilterra e la
Russia, e anche perché sollecitato
dagli interventisti, non accettò la
proposta e il 24 maggio 1915
dichiarò guerra all'Austria, con tutte
le conseguenze che ne seguirono.
Nei primi due anni l'esercito italiano
riportò molte vittorie e conquistò
posizioni strategiche di primo piano,
ma non riuscì a superare la guerra
delle trincee, causa di parecchie
migliaia di morti e congelati rimasti
mutilati e immobili sul campo. Le
notizie dei soldati al fronte erano
lente e quasi inesistenti, ad Antillo
centro già si contavano i primi caduti
ed anche a Pinazzo, successiva-
mente al primo novembre 1916,
arrivò la brutta notizia di Onofrio
Smiroldo: "disperso in guerra".
Doveva essere un uomo allegro,
socievole e la gente del posto, negli
anni seguenti a quella data, così
ricordava le sue battute umoristiche:
“Ora chi sugnu maritatu, divintai u
ferru vecchiu nta na gnona, ma
quannu era schettu i fimmini non mi
lassavanu règgiri: Nòfriu passa di
cca, Nòfriu passa da ma casa. E di
sira? A porta l'havìa a firmari cu na
petra”. Nell'anno successivo, 1917,
la stessa sorte ebbero Santi Smiroldo
di Caspano e Venerando Puglisi di
Fonderia. Il primo era venuto a
Caspano nel mese di marzo con
quattro giorni di licenza e dopo le
consuete cerimonie con la famiglia,
il giorno della partenza andò a
trovare suo zio Paolo Smiroldo a
Sapone e, a mezza voce, gli disse:
"Zio son venuto per salutarti, perchè
il cuore mi dice che non ci vedremo
più. Due volte sono stato mandato
all'assalto e ogni volta mi sono
salvato fingendomi morto. Se mi
dovessero mandare la terza
volta......Zio ti raccomando i miei
figli che da questa sera considero
orfani". E così fu. Nel mese di luglio
del 1917 la famiglia ebbe
comunicato:”Il soldato Smiroldo
19
La memoria del passato
Santi dal 5 maggio 1917 risulta assente
a questo Comando”. Il terzo di quella
tornata fu Venerando Puglisi di
Fonderia. Pure lui venuto con una
breve licenza, per le sofferenze patite
nelle trincee, non voleva più tornare al
fronte, ma convinto dagli amici
scherzando: “chi non ha coraggio di
fare il soldato, non ha diritto a moglie
in questa vita”, egli si guardò intorno,
emise un sorriso malinconico,
s'impose lo zaino sulla spalla e disse:
"Sono agli ordini della Patria".
Venerando tornò al fronte e come si
diceva allora, cadde da eroe per la
g r an d ezza d ell' I talia. La s u a
scomparsa porta la data del 20
dicembre 1917. Alla fine della guerra i
genitori dei tre giovani caduti, si
diedero la mano, confortati da amici e
parenti non si sentirono soli e si
rassegnarono al dolore. E nelle zone
Mitto, Pinazzo, Sverna, Fonderia, per
Antillesi e Novaresi la tragedia non
finiva con la prima guerra mondiale, ma
per l'ingenuità di un dittatore che,
senz'armi e senza scarpe, voleva
concorrere alla conquista del Mondo, il
dramma si è ripetuto il 10 giugno 1940.
Noi personalmente così ricordiamo gli
attori della nostra valle nell'ultima
tragedia. Salvatore Sofia, fondachellese
poi sposato ad Antillo, in contrada
Chiavitteri cantava: "Non mi maritu no
schettu mi stai, la prima chi m'incontra
minni fuiu". Disperso in Russia il 1302-1943; Agatino Lo Schiavo di
Pinazzo: a Buzzorratti tre giorni prima
di partire, ripeteva: "Jò mi scantu chi mi
fannu ssaggiari fami e pirticuni". Morì
prigioniero in Germania il 17 gennaio
1944; Angelo Da Campo,
fondachellese: ucciso dai tedeschi a
Rometta Superiore circa il 30 luglio
1943. A conclusione di questo
brevissimo sunto storico, non certo
idilliaco per la nostra valle, noi
asseriamo: i guerrafondai senza
scrupoli impostano la loro vanagloria
sulla pelle dei sudditi fino a quando
non ci sarà una commissione di saggi,
che li additi al popolo, nel quale, ci sarà
sempre un Gabriele Prinkip che, dopo
aver tolto il maligno bubbone, si
presenti a ritirare il premio della sua
nobile missione; "Timuri varda vigna e
non supala".
continua
LA FOTO DEL PASSATO
Antillo, 1958: le classi 3^ e 4^ della scuola Elementare di Canigliari con l'Ins. Santi Muscolino, stimato educatore che ha
formato intere generazioni di Antillesi.
Sono riconoscibili in prima fila da sinistra: Lo Giudice Rosina, Smiroldo Agatina, Smiroldo Francesca, Lo Conti Vittoria,
Palella Emilia, Lo Conti Emilia - Nella fila centrale: Smiroldo Mario, Lo Giudice Santino, Mastroeni Antonino, Lo Conti
Giuseppe, Scandurra Sebastiano, Lo Conti Giuseppe, Bongiorno Giuseppe. - Seduti: Lo Conti Carmelo, Lo Giudice
Agatino, Smiroldo Carmelo, Di Pietro Agostino, Lo Giudice Santi Agatino, Smiroldo Salvatore, Cardone Agatino
Personaggi del Passato
20
Dieci anni fa scompariva il prof. Concetto Lo Schiavo, illustre cultore delle tradizioni popolari della Valle d'Agrò
Il ricordo di un amico
di Santino Mastroeni
Esistono persone per le quali il tempo
trascorso dalla scomparsa terrena
sembra scorrere con maggiore lentezza e
delle quali il ricordo è nella quotidianità.
Concetto Lo Schiavo è stata una di
queste persone.
“Sembra ieri e sono passati già dieci
anni”, è una frase abusata, ma in questo
caso l'unica che si adatta realmente alla
qualità del ricordo.
Se il valore del tempo si misura in
rapporto alla forza del ricordo, allora non
sono passati dieci anni dalla scomparsa
di Concetto Lo Schiavo, ma è successo
solo l'altro ieri.
Perché non esiste incontro, dibattito o
semplice discussione che abbia per
argomento il nostro territorio, la “sua”
Valle d'Agrò, che non venga citato il
“maestro” Concetto Lo Schiavo.
Chi scrive deve al prof. Lo Schiavo
(come sempre tutti lo abbiamo chiamato) gran parte della conoscenza e della
passione per un luogo unico e dalla
grande storia.
I primi incontri nella sede dell'emittente
radiofonica “Europa Radio”, le prime
escursioni nel territorio avendolo come
guida, sino al coinvolgimento ed alle
serate trascorse ad Antillo per la
preparazione del Primo Festival della
Canzone Popolare Antillese. Ricordare
Concetto Lo Schiavo (nella foto)
significa richiamare alla memoria
l'autentico e profondo amore per la sua
terra, la sua passione ed il suo impegno
per riscoprire le tradizioni, la lingua ed i
costumi del suo paese, non per farne
sfoggio di cultura, ma per donarli alle
nuove generazioni, convinto com'era che
senza le radici un albero non può crescere
forte e sfidare le intemperie della vita.
Ricordare Concetto Lo Schiavo significa
riandare con la memoria a quel freddo
pomeriggio di dicembre del 1995 al
Giardino di Redenzione di Antillo
quando il volume “Civiltà Contadina” ,
dopo un lungo travaglio, iniziò a
percorrere i primi passi. Un volume che
era il traguardo di tante, innumerevoli
ricerche, fatte con pazienza certosina (e
talvolta sfidando i sorrisi di scetticismo
di qualche “amico”) e che, finalmente,
veniva a costituire il suo regalo di
Cultura (quella con la “c” maiuscola)
alle nuove generazioni.
“Civiltà Contadina” è però solo una
piccola parte del grande lavoro di ricerca
(che auspichiamo possa, prima o poi,
essere pubblicato) che Concetto Lo
Schiavo ha raccolto nella sua vita,
insieme ai tanti oggetti, testimoni muti di
una civiltà che è patrimonio di tutti, e che
saranno valorizzati nel Museo di Antillo.
Archeoclub d'Italia ha avuto l'onore di
annoverare Concetto Lo Schiavo tra i
propri soci più validi e convinti
nell'impegno per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali.
Io sono orgoglioso di averlo avuto per
amico.
Primo piano sugli emigrati
La lettera
Riceviamo e pubblichiamo dagli U.S.A. questa nota
del nostro compaesano Luigi Saglimbeni
Io Luigi Saglimbeni, a nome di tutta la comunità Antillese emigrata negli Stati Uniti, che tutti gli anni
desiderano tornare nel nostro paese e non sempre ci riescono, vogliamo ringraziare il Sig. Direttore Avvocato
Muscolino Salvatore che attraverso Antillo Notizie con la sua generosità ha migliorato il giornale e tiene
aggiornati tutti gli Antillesi dei miglioramenti che l'Amministrazione Comunale si accinge a fare e delle novità
che si verificano. Ora vi dico che Salvatore Muscolino è un avvocato, un direttore di scuola Provinciale, il
Presidente del Consiglio Comunale e inoltre tutto un caro compaesano, nato a Santa Teresa di Riva e cresciuto a
Messina da ottimi genitori, Melo e Provvidenza. Io ricordo con affetto i nonni del Direttore e precisamente don
Salvatore Muscolino e la sua signora Lauretta, tanto famosa, che con la loro attività commerciale e la loro bontà
hanno aiutato la maggior parte dei compaesani che sono emigrati dopo gli anni cinquanta, come pure i nonni
Giuseppe e Anna Muscolino. Inoltre
a Salvatore lo incontro sempre in
Antillo a raccogliere i soldi per la
festa e fare delle foto per il nostro
giornale che noi tanto accettiamo.
A te Salvatore Muscolino carissimo
noi tutti ti ammiriamo.
21
Primo Piano sugli Emigrati
ALBANY: ALLE ORIGINI
DEGLI ANTILLESI
D'AMERICA
di Antonino Palella e Maria Rita Tomasi
Nella città di Albany, capitale dello Stato di New York,
vivono oggi più di mille cittadini le cui origini risalgono
ad Antillesi emigrati dagli inizi del '900 fino agli anni '60.
Situata nella zona orientale dello Stato di New York, nella
valle dell'Hudson, Albany dista circa 230 km da New
York, rispetto alla quale si trova leggermente a NordOvest. La sua estensione è relativamente piccola e la sua
popolazione, al censimento del 2000, è di 95.658 abitanti,
con una densità di 1.727,5 abitanti per km². Nella storia di
Antillesi riuniti ad Albany nel 1950: (da destra a sinistra in senso antiorario)
Santa Mastroeni Curtò; Domenica Curtò Crisafulli; Maria Crisafulli Palella;
Domenica Bongiorno Ritmo; Giuseppe Valerio Palella; Mario Palella.
questa città sono insite le ragioni di tanta accoglienza nei
confronti degli Antillesi e delle loro famiglie. Secondo il
Prof. Ph. J. Di Novo, il primo uomo bianco a vedere il
fiume Hudson fu il navigatore italiano Giovanni da
Verrazzano, uno dei cinque navigatori più importanti
dell'epoca delle grandi scoperte geografiche. Alcuni
studiosi sostengono che nel 1524 il suo equipaggio eresse
una fortificazione su di un'isola appena a sud dell'odierna
città di Albany per il commercio delle pelli.
Anche nel 1624, quando gli Olandesi costruirono un
primo avamposto militare nella zona, a seguito
dell'esplorazione condotta da Henry Hudson (da cui
l'omonimo fiume) per conto della Compagnia Olandese
delle Indie Orientali, alla ricerca del famoso quanto
introvabile Passaggio a Nord-Ovest, tra di essi vi erano
alcuni italiani di religione protestante, sfuggiti alla
Controriforma. Il nome di questo avamposto era Fort
Orange (in onore del principe d'Orange). La sua funzione,
nell'allora colonia olandese della Nuova Olanda, era
quella di proteggere la zona costiera dalle incursioni delle
popolazioni pellirosse e al contempo di creare le
condizioni per una iniziale penetrazione del territorio e il
mantenimento delle linee di comunicazione con i territori
a Nord (nell'odierno Canada). Col passare degli anni, il
Fort Orange iniziò ad espandersi, iniziando a inglobare
vari villaggi presenti nella zona. Nel 1664 Fort Orange
venne occupato dagli Inglesi al termine della guerra
anglo-olandese e prese definitivamente il nome di
Albany, in onore del Duca di York e Albany (da Alba, il
nome celtico dell'odierna Scozia), futuro Re Giacomo II.
La sua definitiva "investitura" ufficiale di città risale al
1686, concessa dal governatore Thomas Dongan.
Conosciuto un discreto sviluppo commerciale e culturale,
Albany, nel corso del '700, divenne uno dei centri ove il
malcontento dei coloni nei confronti della madre patria
(l'Inghilterra), trovò facile presa e rapido sviluppo. Da
ricordare è il Piano per l'Unione di Albany: il documento,
presentato da Benjamin Franklin (uno dei futuri padri
fondatori degli USA) al Congresso di Albany, fu la prima
proposta formale per l'unione politica di sette colonie
inglesi del Nord-America.
Successivamente, nel 1797, all'indomani della nascita
degli USA, divenne definitivamente la capitale dello
Stato di New York, soppiantando, così, la vecchia capitale
coloniale, Kingston.
La sua posizione, comunque, si è dimostrata strategica
per lo sviluppo delle comunicazioni, soprattutto fluviali.
Ad opera di Robert Fulton, al 1807, risale il primo
collegamento regolare con New York a mezzo di battelli a
vapore. Al 1825 risale l'apertura del Canale di Erie (la
grande strada d'acqua che collega New York con la
regione dei Grandi Laghi), mentre al 1831 risale il primo
collegamento ferroviario con New York.
Negli anni tra il 1870 e il 1880, sbolliti i rancori della
Guerra di Secessione, si pensa allo sviluppo economico e
i labor agents (che fungevano da caporali del lavoro)
reclutano giovani uomini provenienti dall'Italia del Sud.
Molti di questi giovani immigranti trovano lavoro come
operai comuni, in quanto analfabeti e quindi
impossibilitati a lavori specializzati.
Albany, vicino al porto di New York, apre le braccia a
questi immigranti, li accoglie, gli dà un lavoro e li realizza
materialmente e spiritualmente. In essa vi è abbondanza
di lavoro non specializzato, come industrie
manifatturiere, la grande ferrovia e i grandi lavori
pubblici. Inoltre la comunità italiana ha bisogno di
barbieri, sarti, droghieri, panettieri e altri commercianti
per sentirsi ancora in
Italia. Mentre Albany
cresce, la comunità ha
bisogno di abilità
specialistiche e non, che
gli immigrati italiani
offrono per servire e
arricchire una città che è
ormai grande e
importante.
Il censimento del 1880
riportava un totale di 77
Italiani nati in patria che
vivevano da residenti ad
Albany. A questi va
aggiunto un folto
Luigi Saglimbeni
numero di immigrati
italiani stagionali, che venivano da New York per
lavorare durante l'estate ad Albany.
Primo Piano sugli Emigrati
Secondo il censimento del 1890, vi erano 557 persone che
erano nate in Italia e 835 cittadini di discendenti italiani
che vivevano ad Albany. La maggior parte erano
lavoratori stagionali, ma molti altri investivano la loro
vita nella costruzione di industrie, lavorando nella
ferrovia, vivendo di commercio. Gli italiani che arrivano
nella città si installano nella parte meridionale della città,
nelle vicinanze della Madison Avenue e della Grand
Street. La Little Italy di Albany nasce e si sviluppa sotto
l'egida della Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Ad
Albany le tradizioni e la vita del Vecchio Mondo sono
vive tra gli Italiani come se essi si trovassero in Italia.
Negozi, stampa, società e la Chiesa Cattolica vengono
trapiantate dall'Italia e sono il sostegno degli immigrati
negli Stati Uniti.
Il primo nucleo di Antillesi giunge ad Albany tra la fine
del 1800 e gli inizi del 1900. Luigi Saglimbeni, sbarcato il
13 marzo 1902, a 44 anni, con la nave Sardegna insieme a
Sebastiano Santoro, Carmelo Zizzo, Emilio Palella e
Sebastiano Saglimbeni crede di stare
viaggiando verso la calda California,
dove da abile contadino avrebbe potuto
coltivare la terra e raccogliere frutti più
generosi. Invece di colpo si ritrova nella
fredda Albany a lavorare per la ferrovia
come operaio. Stessa sorte tocca
nell'ottobre 1902 a Sebastiano
Crisafulli di anni 17, arrivato a bordo
della nave Perugia insieme con Paolo
Crisafulli e Antonino Muscolino, che
dichiaravano di andare a dimorare
presso il cugino Paolo Rizzo o Ritmo.
Antonino Muscolino, detto Nino
Pascali, fu sicuramente, fra i pionieri
dell'emigrazione antillese, una
personalità molto importante in quanto
aiutò sia materialmente che
burocraticamente molti Antillesi ad
emigrare. Egli tornò per brevi soggiorni
ad Antillo, ma morì negli Stati Uniti, ad
Albany, città che può essere considerata
una vera e propria Antillo d'America. A
lui si deve l'iniziativa della raccolta
A L B A N Y: A L I T T L E
ANTILLO IN U.S.A.
In the city of Albany, the capital
of the State of New York, live
today over a thousand citizens
whose origins come from
Antillo's emigrated since the
beginning of '900 until the '60s.
The first group from Antillo
arrived in Albany between the
end of XIX century and the
beginning of XX century.
22
delle offerte tra tutti gli emigrati antillesi, grazie alla
quale nel 1907 furono acquistati l'organo grande e la vara
della Madonna della Provvidenza. Un'impresa non facile,
per i tempi, che unì spiritualmente e praticamente tutti gli
antillesi d'America, posizionati ai quattro angoli degli
Stati Uniti. Fecero eccezione gli adepti alla nuova
religione pentecostale che aveva fatto proseliti tra gli
Antilllesi soprattutto ad opera di Federico Mazzone, di
Sebastiano Santoro, di Felice Rizzo e che ebbe poi in
Francesco Giuseppe Alamena, figlio di Margherita
Alamena, un importante pastore e guida spirituale di tale
comunità fino alla morte avvenuta nel 1979.
Ad Albany risiede a tutto oggi la comunità antillese
d'America più numerosa e più folta di tutti gli emigrati
Antillesi nel mondo: essa è il cuore degli Antillesi
d'America ed insieme la speranza e la forza della
memoria senza la quale un popolo non può guardare al
futuro.
La Famiglia di Giuseppe Ritmo riunita per il suo Matrimonio
Albany, near the port of New
York, opened its arms to these
immigrants, gave them a job
and introduced them materially
and spiritually in the States.
In Albany it was necessary
unskilled work in the manufacturing, in the building of the
vast rail and in large public
constructions. Besides the
Italian community needs
barbers, tailors, bakeries and
other shoppers.
Today in America the largest
antillese community live in
Albany and this is the largest
antillesi immigrants' community in the world: it's the heart of
the Antillo's people of America
and it represents all the hope
and the power of memory
without which a nation can't
look to the future.
23
Eventi Ricreativi
Anziani: soggiorno nella costiera amalfitana
Riprendendo una consuetudine interrotta nell'anno 2007 a causa del lutto per la prematura scomparsa
dell'Assessore Antonio Bongiorno, nello scorso mese di settembre l'Amministrazione Comunale ha organizzato
il soggiorno climatico per gli anziani, che rappresenta un periodo di incontro, socializzazione e svago per
numerosi nostri concittadini. Quest'anno come itinerario è stata individuata la costiera amalfitana. In particolare,
la comitiva ha avuto modo di visitare Napoli con il suo suggestivo lungomare e le famosissime località di
Posillipo e del Vomero; gli scavi archeologici di Pompei e di Ercolano; la reggia di Caserta con i suoi meravigliosi
giardini e la città di Torre del Greco. Una tappa particolarmente significativa è stata effettuata a San Giovanni
Rotondo, dove è stato possibile visitare le spoglie di San Pio, esposte dallo scorso mese di aprile per i pellegrini
che sono giunti a migliaia da tutto il mondo. Le escursioni in territorio campano e in Puglia sono state allietate da
giornate miti e gradevoli; l'organizzazione del soggiorno è stata esemplarmente curata dal dott. Agatino Lo
Giudice, Responsabile dell'Area Servizi Sociali del Comune di Antillo il quale ha dato ancora una volta prova
della sua straordinaria squisitezza e affabilità umana, rappresentando punto di riferimento insostituibile per tutti i
partecipanti. Ad accompagnare il gruppo con il Sindaco Antonio Di Ciuccio anche l'Assessore Francesco
Bongiorno e il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Muscolino. Il Sindaco ha manifestato la sua
soddisfazione per il buon andamento del soggiorno e ha espresso la volontà di voler riproporre l'iniziativa per il
prossimo anno con nuove stimolanti mete da visitare.
LA REDAZIONE
Eventi Ricreativi
LA “CORRIDA” ANTILLESE
Dilettanti allo sbaraglio… o artisti in cerca d'autore
di Janette Palella
Metti insieme due presentatori improvvisati dalla
battuta sempre pronta e una band musicale dal suono
armonioso quanto frutto del diletto, aggiungi un paio di
coriste di piacevole presenza, un “valletto” sui generis
con la voglia di divertire e divertirsi e naturalmente una
manciata di aspiranti concorrenti spudorati e altrettanto pronti ad esibirsi in pubblica piazza mettendosi in
gioco con la loro bravura reale o presunta.
Esibizione del Sig. Santi Lo Giudice con il nipotino Marco
Formula di spettacolo geniale e fuor da ogni dubbio
fantasiosa, un'insieme di carte vincenti atte a garantire
da sole una piacevole serata di intrattenimento leggero,
penserete giustamente voi. Nessuna piega alle vostre
osservazioni ma, a mio avviso, manca qualcosa tra gli
elementi considerati che dia il senso e crei insieme
l'atmosfera gioiosa del divertimento assoluto,
meritando una considerazione a parte. Sto parlando del
pubblico, non di uno qualsiasi ma di quel pubblico
partecipe e frizzante ma anche poco transigente
rispetto agli errori e alle stonature, una platea dotata di
“sardonica parola” attraverso il crepitio quasi
fastidioso e ridondante di coperchi, pentole e fischietti
per esprimere il mancato gradimento delle scadenti
qualità pseudo-artistiche di questo o quel borioso
partecipante. Aggiungi al tutto un atteso e discusso
“cameo”, intervenuto in occasione della serata di
“Karaoke in piazza” svoltasi il 15 agosto, dato dalla
partecipazione straordinaria del trasformista Roberto
Restifo con il suo personaggio-macchietta tanto
stravagante e divertente quanto dai controversi e
variopinti costumi sessuali ed ecco completata e
insaporita l'esplosiva formula del successo. Grazie al
lavoro serio, tenace e lungimirante degli organizzatori,
l'evento ha trovato il suo spazio all'interno del consueto
calendario degli eventi estivi che fanno da cornice alle
frizzanti e stellate notti antecedenti alle illuminate feste
patronali, meritando, se non l'ambito titolo di “serata
riuscita” -lascio spazio alle vostre preferenze-, il
quantomeno evidente marchio di originalità e studiata
comicità. L'apparente accozzaglia di esibizioni
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“caserecce”, esposte con una velocità e una fluidità tali
da far invidia alle modalità di una estemporanea diretta
televisiva, trova il suo filo conduttore in quella trepida
curiosità che vede protagonista ogni singolo spettatore
nel vedere l'amico, il vicino di casa o il nipote esibirsi
in una veste d'eccezione e sicuramente insolita rispetto
all'impeccabile serietà data dai mille affanni della
quotidianità. Non stupisce allora l'umano e
insopprimibile sentimento di “assediare” la piazza
nell'insano tentativo di vedere il “talentuoso”
concorrente cadere nelle insidie del ridicolo per
usufruire dell'occasione fortuita in un tempo futuro,
quando magari nella rigida stagione invernale in
seguito ad un'occasione formale si nasconderà sotto il
maglione una leggera smorfia di sadico umorismo alla
vista del malcapitato. Potrei citare con vivido interesse
di analisi ogni singola esibizione perché altrettanto
vividi sono i miei ricordi divertiti in merito ma decido
di far ricadere la mia scelta parziale su due
performance che considero emblematiche rispetto allo
spirito soggiacente all'atmosfera dell'intera serata.
Partendo dalla più ovvia e forse scontata, sarebbe quasi
un atto di lesa maestà non dare il giusto peso alla
compagine superaccessoriata degli “Egidio va in
campagna” che di certo non si sono risparmiati quanto
ad arrangiate capacità canore, personalità artistica e
manifesta volontà di stupire gli spettatori con
fantozziana ilarità ed effetti speciali di ultima
generazione (vedi occhiali a luminosità intermittente e
improponibili parrucche dalla colorazione
fluorescente). Indelicato sarebbe invece non dare
l'equo valore alla pluriapplaudita e ritmata esibizione
musicale organetto-tamburello del duo transgenerazionale composto da nonno e nipote alle prese
con le note e le atmosfere spensierate e aggregative di
una tipica ballata popolare. Una rigida trasmutazione
del format televisivo dal tubo catodico direttamente
alla ribalta della piazza avrebbe sicuramente
conservato a oltranza il principio dell'esibizione
improvvisata fine a se stessa con l'unico obiettivo del
divertimento “genuino” che nulla ha a che vedere con
l'idea più vaga e lontana della dimensione eclettica
dell'artista in generale. Ma se un merito deve essere
attribuito alla sperimentazione di questa nuova forma
di rappresentazione scenica, esso deve risiedere nella
volontà degli organizzatori di aver destrutturato le
tradizionali forme di comunicazione dello spirito
comico in sé a favore di una logica libera e liberatrice
che ha trasformato i dilettanti allo sbaraglio in artisti in
cerca d'autore.
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Eventi Ricreativi
E...state ad Antillo 2008
L'ultima edizione di “E...state ad
Antillo”, organizzata dall'Amministrazione Comunale nello
scorso mese di agosto per allietare
le serate ai numerosi residenti ed
emigrati che in quel periodo
fanno ritorno in paese, ha registra-
si è contraddistinta per la sua
bravura nell'animare la manifestazione. Una serata particolarmente
divertente è stata dedicata
all'albero della cuccagna, riscoprendo anche un'antica tradizione
che ha riportato i meno giovani
Antillo, 19/08/2008 esibizione dei cantatori antillesi
to, ancora una volta, un forte
successo di pubblico e il consenso
dei numerosi visitatori che si sono
recati ad Antillo per assistere alle
manifestazioni.
In particolare, la 20^ sagra del
granturco con l'annessa mostra
mercato dei prodotti tipici e
dell'artigianato locale, svoltasi il
16 e il 17 agosto, è stata caratterizzata, come negli anni precedenti,
da un forte afflusso di visitatori
proveniente da tutto l'hinterland,
che hanno potuto degustare i
prodotti gastronomici locali e
godersi alcune ore di sano riposo
e relax nei luoghi incontaminati
del nostro territorio. Sono stati
organizzati gli ormai consuetudinari “giochi senza quartiere” sotto
la sapiente regia di Guglielmo
Mastroeni, fin dal 2002 instancabile promotore dell'evento,
coadiuvato da Sonia Paratore che
indietro nel tempo. Oltre ad altre
manifestazioni di intrattenimento
per i più piccoli e per i giovani, da
ricordare il “festival internazionale del folclore” e le due serate
organizzate da Recaldo Lo
Giudice, Enzo Giordano e
Patrizia Zizzo: la terza edizione
del “Karaoke in piazza” e la
prima, divertente novità assoluta
della “corrida antillese”. Il 20
agosto si è tenuto il concerto della
nota cantante Leda Battisti,
mentre la serata del 21, come da
tradizione, si è esibito il Corpo
Musicale “Vincenzo Bellini” di
Antillo, diretto dal M° Giuseppe
Paratore, con la partecipazione
straordinaria del M° Steven
Mead.
Una manifestazione particolarmente significativa, poiché ormai
si è consolidata negli animi di tutti
gli antillesi emigrati che riescono
a fare ritorno in paese, si è avuta in
occasione della sesta “giornata
dell'emigrante”. Infatti, dal 2003
l'Amministrazione Comunale ha
deciso di dedicare una serata ai
tanti nostri concittadini che per
motivi di lavoro sono stati costretti a lasciare il paese, per esprimere
loro la gratitudine per
l'attaccamento che dimostrano
Antillo, 19/08/2008 il Sindaco consegna il poster ricordo di Antillo al nostro compaesano Martino Puglisi
Eventi Ricreativi
sempre e comunque nei confronti
della loro terra natia e per aver
portato avanti e onorato il buon
nome di Antillo e della comunità
tutta ovunque si siano recati. In
particolare, quest'anno, il prof.
Gino Impellizzeri, emigrato negli
U.S.A., ha dato lettura di alcune
poesie tratte dal suo libro “Amore, nostalgia, rimpianto”, insieme
a Giovanni Di Blasi; Santi Palella
ha recitato alcune strofe dialettali
in cui il tema della nostalgia e
dell'attaccamento alle proprie
radici è forte e stringente. Come da
consuetudine è stato possibile
degustare pane caldo e “cuzzola”
al forno e quest'anno anche ottimi
panini con la salsiccia. Per mantenere viva la nostra tradizione, sul
palco si sono esibiti gli ultimi
rappresentanti del canto popolare
antillese: Vittorio Chillemi,
Vittorio Crupi (1935), Giuseppe
Crupi, Vittorio Crupi (1937) e la
signora Vittoria Chillemi. A
conclusione della serata,
l'Amministrazione Comunale ha
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fatto dono agli emigrati presenti
di un apprezzatissimo poster
ricordo del paese di Antillo,
dando appuntamento all'anno
prossimo con l'augurio di ritrovarci tutti insieme ancora una
volta in piazza.
LA REDAZIONE
Avvenimenti Sportivi
Momenti di sport e
svago in Antillo
di Smiroldo S. e Lo Giudice E.
Inseguire un sogno….
Sembra uscire da un libro di fiabe il
lieto momento attraversato dalla
Polisportiva Antillese nel girone F
del campionato di seconda categoria
FIGC, infatti il secondo posto in
classifica con 11 punti, alla sesta
giornata di campionato, con all'attivo
tre vittorie, due pareggi e una sola
immeritata sconfitta è motivo di
orgoglio e vanto per la compagine
guidata dal mister Guglielmo
Mastroeni. Diverse sono le
contendenti per il salto di categoria
nell'insidioso girone di Catania,
basta pensare al Real Aci, al Gaggi,
al S. Venerina, al Russo Sebastiano,
formazioni tra le più quotate dai
“book-makers” di zona. Tuttavia, sin
da queste prime battute emerge
incontestabile la certezza che la
Polisportiva Antillese, forte di un
organico valido tecnicamente,
tatticamente disciplinato e, per le
partite interne sospinta dal proprio
“dodicesimo uomo in campo” (il
folto pubblico), sin alla fine potrà
recitare un ruolo da protagonista e
sognare; cosa? per scaramanzia
meglio lasciar spazio all'immaginazione, sperando che nel prosieguo
del campionato il gruppo possa ancor
di più compattarsi e colmare i margini
di miglioramento che ancora ci sono,
centrando un traguardo che
calcisticamente sarebbe storico.
Primavera fuori stagione
dinamismo tra i reparti per riproporre
la formula vincente delle passate
stagioni. Alla quarta giornata di
campionato la squadra staziona nella
parte bassa della classifica, avendo
perso punti che erano a portata di
mano in spezzoni di partita poco
Una Formazione della Polisportiva Antillese
L'A.C. Antillo Val d'Agrò del mister
Egidio Mastroieni riparte dalla
seconda serie UISP sezione di Giarre.
L'ossatura della squadra si basa su una
“trade union” tra l'inossidabile base
storica e alcuni nuovi arrivi che
dovranno apportare un tocco di
fortunati, ma è ancora lungo il
cammino da percorrere e una
strategia di lenta risalita è stata già
pianificata da Egidio e compagni,
ora aspettiamo tutti che sia messa in
atto.
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Avvenimenti Sportivi
E...state insieme
Dopo la disamina dei campionati
calcistici in cui militano le due
squadre di Antillo, riporto
l'attenzione del lettore al mese di
agosto. Come ormai da consuetudine
nel corso delle festività in onore alla
Nostra Patrona S. Maria della
Provvidenza si sono svolti presso il
locale campo di calcetto e lo stadio
comunale i vari tornei calcistici.
Reputo che a dover suscitare interesse è non tanto la cronaca calcistica
degli eventi, bensì la volontà
dell'amministrazione comunale e
della cittadinanza tutta di ricordare gli
uomini, gli amici e in questa sezione
gli sportivi che per effetto di un mai
spiegabile e comprensibile destino, ci
hanno prematuramente lasciato.
Ognuno di noi conserva di loro uno o
più ricordi, emozioni condivise legate
ad esperienze di vita comuni di
diverso aspetto e irripetibili.
Un nostro pensiero, ogni nostro
pensiero rivolto a loro è al contempo,
oltre a un agire, un'espressione che li
riporta in vita, tra noi…. Teodoro Lo
Giudice, Carmelo Smiroldo,
Francesco Lo Giudice detto “Ciccino”, Antonio Bongiorno, Amedeo
Muscolino….gli sportivi ricordati
nei tornei che si sono svolti.
1° memorial Antonio Bongiorno
Nell'ambito delle manifestazioni organizzate nello scorso mese di agosto,
la Civica Amministrazione ha inteso ricordare Antonio Bongiorno,
il giovane assessore comunale prematuramente scomparso
nell'ottobre del 2007, intitolando con il suo nome il
memorial disputatosi al campo di calcetto “Teodoro
Lo Giudice”. Hanno preso parte alla
manifestazione una formazione composta dagli
amministratori antillesi, la squadra dei ragazzi
del 1966 (anno di nascita di Antonio), la
formazione della Forestale presso cui
Antonio prestava servizio (che è risultata
vincitrice) e una compagine locale.
Commovente il calcio d'inizio, che è
stato dato dal piccolo Andreas
Bongiorno, primogenito dello
sfortunato amministratore, che è
rimasto nel cuore di tutta la
cittadinanza per la sua affabilità e
generosità.
LA REDAZIONE
Il Calcio di inizio del Memorial
Foto di gruppo delle squadre partecipanti
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