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RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE - ANNO XI N° 22 - DICEMBRE 2008 ORGANO UFFICIALE DEL COMUNE DI ANTILLO Forestale ad Antillo LA STORIA RICOMINCIA Poste Italiane s.p.a. - Sped. abb. postale legge 662/96 - Regime libero - Prov. Me - in caso di mancato recapito restituire al mittente www.antillonotizie.too.it Editoriale del Sindaco 2 Metà mandato: bilancio positivo Carissimi concittadini, proprio in questi giorni il mandato elettorale conferitomi nel giugno del 2006 giunge al giro di boa; è quindi possibile cominciare a tracciare un bilancio sulla realizzazione del programma amministrativo presentato a suo tempo, nella consapevolezza che il periodo trascorso fin qui è stato caratterizzato da grandi difficoltà e problematiche inerenti alla difficile congiuntura economica e sociale nazionale, ma anche dal raggiungimento di importanti obiettivi che sono stati posti alla base della proposta programmatica sottoposta alla cittadinanza antillese. Infatti, in questi due anni e mezzo l'Amministrazione Comunale è riuscita a centrare due delle finalità principali che si era proposta allorquando ha ripreso la propria attività, dopo il doloroso periodo commissariale che ha bruscamente interrotto il cammino positivamente intrapreso nel maggio del 2002. Invero, nel 2007 la grande Campana per la Pace, dedicata ai dispersi di tutte le guerre, è stata definitivamente collocata nel sito di Pizzo Monaco e ha iniziato, dopo la suggestiva ed indimenticabile cerimonia di inaugurazione tenutasi il 21 settembre dello scorso anno, a far risuonare i suoi rintocchi per tutta la vallata; si è così realizzato un obiettivo che l'Amministrazione Comunale ha perseguito fortemente e che costituiva una delle finalità previste dal programma elettorale, essendo prioritario l'intento di porre fine al lungo periodo nel quale l'opera aveva subito una sostanziale battuta d'arresto, rimanendo malinconicamente depositata nel cortile antistante l'ex scuola elementare di Via Roma. L'altra finalità che ha recentemente avuto una svolta decisiva è costituita dal ritorno della forestale nel nostro Paese: dopo che alla fine dello scorso decennio il bacino si era chiuso perché era trascorso il periodo di attività previsto, finalmente si sta concretizzando la possibilità, che sembrava solo una lontana speranza, che fin dal prossimo anno l'Azienda Forestale riapra i battenti nel territorio del nostro Comune. Infatti, grazie agli sforzi profusi instancabilmente dall'Amministrazione Comunale che ha puntato su quella che considera una scelta strategica decisamente irrinunciabile, nello scorso mese di Il Sindaco Antonio Di Ciuccio ottobre, a seguito della stipula della convenzione che prevede l'affidamento in gestione all'Azienda Forestale di aree di proprietà del Comune in località Pizzo Castello, Pizzo Vini e Catalano per complessivi Ha 46.91.59, è stato Pag. 02 - Editoriale del Sindaco siglato il verbale di consistenza e di presa in possesso e si è ora in attesa che Pag. 04 - L Angolo del Direttore l'azienda possa acquisire nel proprio patrimonio altri terreni da parte di Pag. 04 - In Primo Piano privati che hanno già manifestato la loro disponibilità alla vendita di circa Pag. 06 - Attivita Amministrativa Ha 150.00.00, che si aggiungerebbero a quelli già acquisiti. Pag. 08 - Prospettive e Risorse per il Non si può che sottolineare come questo evento rappresenti un grande Futuro successo che non solo premia l'impegno e la costanza dell'Amministrazione Comunale, ma apre soprattutto una nuova prospettiva per il futuro Pag. 10 - E Accaduto nel Semestre costituendo un'opportunità fondamentale per i tanti lavoratori che operano Pag. 11 - Cultura, Tradizione, nel settore, per i quali si crea una reale possibilità di poter prestare la propria Costume attività nel nostro territorio dopo che, già dalla fine degli anni '90, sono stati Pag. 14 - Dati Demografici costretti a recarsi in altri bacini della nostra provincia, con il conseguente e Pag. 17 - Il Tempo dei Ricordi grave disagio economico oltre che al dispendio di tempo e di risorse. Pag. 18 - La Memoria del Passato Nella seconda metà del mandato intendo continuare a lavorare alacremente affinché la prospettiva aperta con la stipula della convenzione abbia Pag. 19 - La Foto del Passato l'evoluzione da tutti auspicata, in particolare con l'augurio che fin dal 2009 Pag. 20 - Personaggi del Passato l'Azienda Forestale dia avvio alla sua attività con i conseguenti risvolti sul Pag. 20 - Primo Piano sugli Emigrati piano occupazionale. Inoltre, intendo portare avanti altri propositi Pag. 23 - Eventi Ricreativi fondamentali del programma elettorale, con particolare riguardo allo sforzo Pag. 26 - Avvenimenti Sportivi per il miglioramento delle infrastrutture viarie di collegamento con la SOMMARIO 3 Editoriale del Sindaco Antillo Notizie Organo ufficiale del Comune di Antillo RASSEGNA PERIODICA SEMESTRALE ANNO XI - N° 22 - DICEMBRE 2008 Direttore Antonio Di Ciuccio - Sindaco Direttore Responsabile Salvatore Muscolino Redazione Rita Guanadio Diego Lo Giudice Emanuela Lo Giudice Evaristo Lo Giudice Mariagrazia Lo Giudice Carmelinda Mastroeni Enza Novelli Antonino Palella Janette Palella Andrea Sigillo Giuseppe Sigillo Salvatore Smiroldo Maria Rita Tomasi Otelia Zizzo Hanno collaborato a questo numero: Sac. Padre Egidio Mastroeni Giuseppe Bongiorno Domenico Costa Santino Mastroeni Fabrizio Meli Natale Smiroldo Fotografie Archivio Comunale Sebastiano Mastroeni Giuseppe Sigillo Direzione, redazione ed amministrazione: Sede Municipale di Antillo Piazza Santa Maria della Provvidenza 98030 Antillo (Me) Tel. 0942 723031 - Fax 0942 723271 Registrazione del Tribunale di Messina n° 5/98 del 25 marzo 1998 Internet: www.antillonotizie.too.it e-mail: [email protected] Impaginazione e Stampa: A R G s.n.c. - Tel./Fax 0942 090083 www.argdigitalprinting.com riviera, essenziale per fermare lo spopolamento del paese e creare le condizioni di un effettivo rilancio economico e sociale. In questa direzione, le iniziative volte a valorizzare le risorse paesaggistiche e ambientali saranno costantemente supportate e canalizzate, nell'intento di migliorare sempre più la positiva immagine che il nostro paese ha nel nostro comprensorio ed anche oltre. E' mia intenzione dare impulso da subito a tutti i programmi che possono rappresentare un concreto volano di sviluppo e progresso, soprattutto in considerazione della nuova responsabilità, sia pure limitata nel tempo, che ho assunto nella mia qualità di Presidente della Giunta dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, comprendente 14 realtà municipali, da Scaletta Zanclea ad Antillo. Sono infatti convinto che una svolta della politica comprensoriale è necessaria, opportuna e non più differibile, soprattutto per il raggiungimento di taluni obiettivi che è impossibile perseguire da soli, ma per i quali è necessario battersi insieme alle altre comunità dell'hinterland. Il Sindaco Antonio Di Ciuccio Il Sindaco, gli Assessori ed i Consiglieri Comunali tutti Augurano Buon Natale e o n n A e c i l e F o v o u N Finito di stampare a Dicembre 2008 In copertina: Veduta di una parte del territorio concesso all’azienda forestale. quarta di copertina: Riproduzione del poster donato dall’amministrazione comunale nel mese di agosto 2008 agli emigrati. COPIA OMAGGIO DISTRIBUZIONE GRATUITA ai cittadini e agli emigrati Antillesi nel mondo L Angolo del Direttore 4 Forestale ad Antillo La storia ricomincia Carissimi lettori, il 2008 che si avvia alla conclusione è stato un anno nel quale, per la nostra comunità e soprattutto per i cittadini residenti che auspicano di avere una concreta possibilità occupazionale, si è riaperta una prospettiva di impegno lavorativo in un settore fondamentale: la Forestale. La decisione di dedicare la copertina di questo numero di “Antillo Notizie” al territorio che è stato recentemente interessato da interventi di sistemazione idraulicoforestale e che è oggetto della convenzione stipulata tra il Comune e l'Azienda Forestale è dovuta alla consapevolezza dell'importanza del rilancio di un settore che ha costituito fino al decennio scorso una valvola di sfogo fondamentale sotto l'aspetto occupazionale per tanti lavoratori che hanno operato prestando tale attività, tra cui numerosi giovani che sono stati privati ormai da tempo di una effettiva opportunità di impegno nel territorio di Antillo. Un altro segnale incoraggiante per cominciare a costruire possibilità di sviluppo per il prossimo futuro, pur in un contesto di difficoltà dovute alle congiunture esterne e alla particolarità di una piccola realtà municipale geograficamente svantaggiata come la nostra, è rappresentato dall'assunzione di impegni di responsabilità al vertice di importanti organismi comprensoriali da parte di autorevoli esponenti istituzionali antillesi, a cominciare dal Sindaco, come illustriamo in un apposito articolo del nostro giornale. Anche in questa edizione abbiamo cercato di essere quanto più possibile completi ed esaustivi su quelli che sono stati i principali avvenimenti del semestre, dandone una informazione puntuale, oltre agli abituali approfondimenti che ormai rappresentano una consolidata peculiarità della rivista. Una novità importante, infine, è rappresentata dal fatto che questo numero del giornale è interamente stampato a colori, caratteristica che speriamo di mantenere anche per il futuro. Confidiamo nell'apprezzamento di tutti Voi augurandovi una buona lettura e dandoVi appuntamento al prossimo numero. IL DIRETTORE RESPONSABILE Salvatore Muscolino In Primo Piano Il ritorno della Forestale Un importante successo è stato ottenuto dall'Amministrazione Comunale di Antillo, soprattutto per i futuri risvolti sul piano occupazionale: l'Azienda Forestale torna nel nostro territorio. Infatti, dopo il completamento dell'iter di acquisizione delle aree e una nuova delibera di approvazione della convenzione per la cessione in gestione alla Forestale dei terreni a monte del centro urbano da parte del Consiglio Comunale, è stato siglato, tra il Comune e l'Azienda, il verbale di consegna dei succitati terreni, che ufficializza quanto sancito dalla predetta convenzione, stipulata lo scorso 7 ottobre tra gli stessi soggetti: l'affidamento in gestione alla Forestale di aree di proprietà del Comune. Si tratta di località a monte del centro abitato, specificatamente nelle contrade Castello, Catalano e Limbì, per complessive Ha 46,91,59, territori che erano stati interessati da interventi di sistemazione idraulico-forestale negli anni 2003-2004. In sostanza, questo significa che nel nostro centro, a poco più di dieci anni dalla chiusura del bacino della forestale che per tanto tempo aveva rappresentato una concreta valvola di sfogo al problema occupazionale, torna ad esservi una reale opportunità di lavoro per i tanti che operano nel settore e che dalla seconda metà degli anni '90 sono stati costretti a recarsi in altro territorio della nostra provincia, con grave disagio anche economico oltre al dispendìo di tempo e risorse. Viva soddisfazione per l'obiettivo raggiunto è stata espressa dal sindaco Antonio Di Ciuccio, che del ritorno della forestale nel territorio del comune di Antillo ha fatto un cavallo di battaglia fin dai tempi in cui sedeva nei banchi dell'opposizione (19931997) per poi impegnarsi strenuamente per il raggiungimento di questo scopo da quando si insediò come sindaco. “Mi auguro – ha dichiarato il sindaco Di Ciuccio che la convenzione stipulata con l'Azienda forestale consentirà ai tanti lavoratori del settore di prestare la propria attività nel nostro territorio già 5 In Primo Piano dal 2009. L'impegno dell'Amministrazione comunale non cessa, comunque, con la stipula di questo importante atto, in quanto ci siamo già attivati affinché l'Azienda possa acquisire nel proprio patrimonio altri terreni da parte dei privati che hanno già manifestato la loro disponibilità alla vendita di circa Ha 150,00,00 che si aggiungerebbero a quelli già acquisiti”. Per l'immediato, il Sindaco ha inoltre sottolineato come sia necessario continuare l'azione di sensibilizzazione nei confronti degli organismi dirigenti dell'Azienda Forestale, affinché una parte del territorio acquisito dall’azienda forestale predisponga subito piani operativi e preveda risorse ed investimenti che consentano di attivare unità lavorative nel nostro territorio già dal 2009. Da questo punto di vista, sembra esservi la piena disponibilità a rendere effettivamente operativa la convenzione stipulata, anche per riuscire a garantire la salvaguardia dei terreni che sono stati oggetto di forestazione negli anni scorsi e che necessitano di una manutenzione continua affinché vengano prevenuti eventi calamitosi e perché siano preservate tutte le caratteristiche ambientali e territoriali che i lavori svolti volevano assicurare. Per comprendere quanto sia importante la nuova prospettiva che si apre per l'economia e lo sviluppo della nostra comunità, basti pensare a quello che per decenni ha significato il bacino della Forestale nel territorio di Antillo: dall'inizio degli anni '70 fino alla fine degli anni '90 i lavoratori del settore hanno avuto la possibilità di svolgere la loro attività in un bacino molto vasto comprendente circa Ha 170,00,00 di terreno situati nelle contrade Giuliano, Tre Arie, Natalello, Paiano, Piano Fureti, Monte Sereno, Monastria. Annualmente, una trentina di unità riuscivano ad essere impegnate, alcuni anche per un periodo di 6 mesi l'anno, altri riuscivano ad effettuare almeno un turno nella stagione, presupposto minimo per il riconoscimento dell'indennità di disoccupazione che per un'economia depressa come quella della nostra realtà rappresentava una dignitosa risorsa per andare avanti, sia pure con difficoltà. Grazie al duro lavoro e al generoso impegno dei tanti antillesi che in quei lustri si sono contraddistinti per la capacità di sacrificio di cui la nostra gente ha sempre saputo dare esempio, è stato possibile realizzare opere delle quali restano ancora visibili segni. Infatti, fu proprio allora che sono stati piantati numerosi pini, abeti, eucalipti, ontani, lecci, aceri; inoltre, si deve a quel periodo la realizzazione di stradelle interne di preziosa utilità come quella che dall'acqua del cacciatore arriva a Pajano basso o quella che congiunge Portella Collabassa con Monastria – Tre Arie, oltre alla costruzione di numerose briglie e muri per salvaguardare il territorio dall'erosione. Tutto questo per non parlare della preziosa azione di prevenzione degli incendi e di pulitura e di salvaguardia del territorio portata avanti con abilità e perizia da tanti antillesi che, una volta scaduto il vincolo ventennale che era alla base della convenzione stipulata all'inizio degli anni '70 tra l'Ispettorato Ripartimentale delle Foreste e i proprietari privati, hanno dovuto per forza di cose spostarsi negli altri bacini della nostra provincia. E' certo presto per affermare che il ritorno dell'Azienda Forestale ad investire nel nostro territorio significhi anche che il “bosco” come veniva definito, avrà lo stesso impatto di un tempo sull'economia e sull'occupazione del nostro Comune. Però è sicuro che finalmente si è invertita una tendenza negativa e preoccupante che faceva paventare la possibilità di un definitivo e irreversibile abbandono di territori che rappresentano non solo una opportunità lavorativa, ma anche una risorsa paesaggistica e ambientale da salvaguardare e valorizzare per l'alto potenziale e il sicuro patrimonio naturalistico da cui è costituita. LA REDAZIONE Attivita Amministrativa 6 Antillo ottiene la certificazione di qualità Importante attestazione per il nostro Comune: Antillo ha avuto riconosciuta la certificazione di qualità per l'attuazione e il mantenimento di un sistema di gestione ambiente conforme alla norma UNI EN ISO 14001: 2004. Infatti, a seguito di verifiche e sopralluoghi effettuati dalla commissione tecnica dell'Istituto di certificazione di qualità “Certiquality”, con sede in Milano è stato deliberato che il sistema di gesione ambientale applicato nel nostro Comune è conforme ai requisiti delle normative in materia per le seguenti attività: gestione ambientale delle attività svolte e Il logo della certificazione ambientale di qualità dei servizi erogati sul territorio comunale; gestione degli ottenuta dal Comune di Antillo edifici comunali; gestione e manutenzione della rete viaria e della rete di illuminazione pubblica; gestione del verde pubblico; indirizzo e controllo dei servizi di raccolta, trasporto e smaltimento rifiuti urbani, mediante la partecipazione a ATO Messina 4; captazione, adduzione e distribuzione delle acque potabili; fognatura; indirizzo e controllo sulla depurazione; controllo della gestione e manutenzione degli impianti termici; protezione civile. L'Amministrazione Comunale ha effettivamente sempre dimostrato attenzione e sensibilità rispetto ai temi attinenti alla qualità della vita e alla tutela e salvaguardia dell'ambiente, nella persuasione che una sana e corretta gestione delle attività a ciò inerenti consente una efficace programmazione di un futuro di sviluppo armonioso e rispettoso della natura, preservando le caratteristiche peculiari del nostro territorio, ancora in gran parte incontaminato. LA REDAZIONE Prestigiosi riconoscimenti per due esponenti istituzionali antillesi: il Sindaco Antonio Di Ciuccio e il consigliere comunale di maggioranza Romualdo Santoro sono divenuti, rispettivamente, Presidente della Giunta e Presidente del Consiglio dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, comprendente 18 realtà municipali, da Scaletta Zanclea ad Antillo. Per quanto riguarda la nomina del Sindaco al vertice dell'organo esecutivo dell'Unione, si tratta di un avvicendamento previsto da tempo e che consentirà al nostro primo cittadino di portare avanti nell'organismo importanti iniziative di valorizzazione e crescita del nostro territorio, attenzionando in particolare le specificità delle zone dell'entroterra svantaggiate per la loro collocazione territoriale e attanagliate dal fenomeno dello spopolamento. Il Sindaco di Antillo, in carica dallo scorso mese di novembre, si propone anzitutto di rilanciare la politica comprensoriale, sfruttando le opportunità previste dalle normative vigenti, volte a favorire gli obiettivi di crescita e di sviluppo individuati dagli organismi a ciò preposti, che purtroppo, molto spesso, in passato, hanno deluso le aspettative, non riuscendo a decollare effettivamente. Inoltre, è intenzione del nostro sindaco dare un deciso impulso alla gestione di alcuni servizi in forma associata, avviando una scelta strategica che nel futuro dovrà essere sempre più praticata, rappresentando l'unica possibilità di poter dare effettivamente risposte concrete ai bisogni della gente. Romualdo Santoro è stato eletto con una larghissima maggioranza Presidente del Consiglio dell'Unione dei Comuni nella seduta del 5 settembre 2008. L'importante incarico è il risultato dell'impegno e della costanza che il consigliere comunale di Antillo ha profuso nell'organismo assembleare fin dalla sua nomina, avvenuta nel settembre del 2006 nel Consiglio Comunale di Antillo. Romualdo Santoro si è speso instancabilmente per favorire il dialogo tra le varie comunità presenti nell'Unione e per canalizzare i progetti e le iniziative maggiormente utili per assicurare un effettivo sviluppo del comprensorio. Dovendo ricoprire l'incarico di Presidente per quasi tre anni, è sua intenzione intensificare i propri sforzi 7 Attivita Amministrativa per individuare le priorità necessarie per un progresso e un decisivo salto di qualità della politica dell'Unione. In sintesi, può essere il momento politico giusto per avviare effettivamente alcuni grandi progetti fondamentali per il progresso e lo sviluppo della comunità antillese, grazie anche alla stima e al prestigio di cui godono i nostri autorevoli esponenti assurti alle principali cariche dell'organismo comprensoriale. LA REDAZIONE Due domande a Romualdo Santoro sua attività professionale. Da giugno 2006 è consigliere comunale di maggioranza nel nostro Comune e da settembre dello stesso anno è stato nominato consigliere dell'Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, di cui dal 5 settembre 2008 è stato eletto Presidente del Consiglio. Domanda – Presidente, qual è il programma che intende portare avanti nella sua qualità di guida del Consiglio dell'Unione dei Comuni nell'immediato futuro? Risposta – Occorre cominciare a operare in concreto per il rilancio del nostro territorio. In particolare, la fase di programmazione, che è di competenza del Consiglio dell'Unione, dovrà attivare le procedure per la realizzazione di un mini-svincolo autostradale tra S. Alessio Siculo e Santa Teresa di Riva, di una strada a scorrimento veloce di collegamento tra la riviera jonica e la riviera tirrenica della provincia di Messina, di un porticciolo turistico da diporto alla foce del torrente Agrò, di una strada parallela alla costa che sia di supporto alla viabilità esistente, ormai al collasso, collegando tutti i paesi da Capo Scaletta a Capo S. Alessio. Occorre inoltre predisporre un piano di protezione civile comprensoriale, strumento ormai indispensabile viste le continue calamità naturali che colpiscono il nostro territorio. Domanda – Come intende favorire la realizzazione di tali obiettivi? l’Arch. Romualdo Santoro, Presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni L'Architetto Romualdo Santoro è nato a Messina il 5 agosto 1973. Ha conseguito il diploma di Geometra presso l'ITC e per Geometri di Furci Siculo nell'anno scolastico 1991-92, mentre nell'anno 1993 gli è stato rilasciato l'attestato di direttore di cantiere di lavoro dall'Ufficio Provinciale del Lavoro di Messina. Iscritto alla facoltà di architettura di Reggio Calabria, si è laureato nell'anno accademico 2000-2001 e ha conseguito l'abilitazione all'esercizio della professione di architetto presso la stessa facoltà nell'anno 2001. Iscritto all'ordine degli architetti pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Messina dal 2002, ha acquisito numerosi riconoscimenti, attestati e qualifiche nell'ambito della Risposta – Il primo obiettivo che mi sono prefissato è quello di dare un'organizzazione funzionante e agile al Consiglio dell'Unione. Tenuto conto che l'Unione è composta da 18 Comuni e da 54 consiglieri è mio intendimento dare un assetto operativo quanto più possibile snello ai lavori dell'organo, puntando alla formazione dei gruppi e delle commissioni permanenti consiliari che dovranno essere organismi in grado di affrontare in modo approfondito le complesse tematiche che bloccano lo sviluppo del nostro territorio. Inoltre, è necessario instaurare un'azione sinergica con la Giunta composta dai Sindaci dei Comuni dell'Unione. Sotto questo aspetto, non poteva esservi viatico migliore di avviare questa nuova fase avendo come interlocutore il neo-presidente Antonio Di Ciuccio, Sindaco di Antillo. Prospettive e Risorse per il Futuro 8 Alla Rocca Castello Dopo aver pubblicato nel numero scorso il sentiero che conduce alla Campana per la Pace, presentiamo, adesso, il secondo dei percorsi escursionistici individuati grazie alla collaborazione del Dott. Fabrizio Meli, quello che sale fino alla Rocca Castello. Il sentiero, non molto distante dal centro abitato, si snoda in un’area di grande valore naturalistico e panoramico, situata a nord-est di Antillo. Una volta giunti in paese bisogna percorrere la via Roma fino all’incrocio con la via Castello. Da questa caratteristica stradina del centro storico prende avvio, in forte pendenza, l’itinerario escursionistico. Caratteristiche dell’itinerario * Area geografica: Alta Valle della fiumara d’Agrò, Comune di Antillo, Provincia di Messina * Comprensorio montano: Dorsale dei Peloritani * Lunghezza complessiva del percorso: km 4,2 * Dislivello: 295 m * Quota massima: 768 m s.l.m. (Rocca Castello) * Tempo medio di percorrenza a/r: 3h 10m * Difficoltà: medio-facile * Natura del percorso: mulattiere, piste agricole a fondo naturale e in cemento * Periodo consigliato: da marzo a giugno - da settembre a novembre * Interesse dell’itinerario: naturalistico e panoramico La cartina del percorso escursionistico Descrizione del percorso L’inizio dell’itinerario è al centro di Antillo, all’incrocio tra la Via Roma e la Via Castello. Da qui, si sale fino a costeggiare le ultime case dell’abitato, addentrandosi nelle campagne su una carrareccia e poi seguendo una mulattiera. Questa, in diagonale verso nord, raggiunge una serie di rupi denominate Tre Castelli, perché su una di queste si ergono tre cuspidi naturali di roccia, formando una sorta di torre di avvistamento simile ad una fortificazione: è una singolare formazione rocciosa, dovuta alla natura geologica scistosa (scisti e micascisti) e alla erosione degli agenti atmosferici, che ne hanno modellato queste particolari e curiose forme. Percorrendo sempre lo stesso sentiero, in forte pendenza, si aggira il promontorio della Rocca a nord-ovest, uscendo poi su un crinale dove una comoda traccia ci permette di raggiungere la sommità della Rocca Castello. Il toponimo del monte lascia intendere che la Rocca Castello, verosimilmente, sia stata, in passato, una sorta di fortezza rupestre, fondamentale per il controllo sia della fiumara d’Agrò, sia della via carraia che, valicando i Peloritani, congiungeva il versante jonico a quello tirrenico. Su questa altura, l’Amministrazione comunale di Antillo ha opportunamente protetto 9 Prospettive e Risorse per il Futuro con un recinto di legno, un’antica aia dove si effettuava la trebbiatura: si sottraeva il grano dalla paglia e poi si “spagliava” sollevandolo al vento, per liberare le cariossidi del frumento dall’involucro esterno, detto glume. Alla fine di questa delicata e lunga operazione, il frumento era portato al mulino per essere macinato. L’aia, come appare ancora oggi, era pavimentata con rocce piatte e munita di un bordo composto di rocce lavorate, disposte verticalmente in modo da formare una barriera per evitare che il frumento, nel corso della trebbiatura, si disperdesse nel suolo circostante. La Rocca Castello, oltre ad essere posatoio temporaneo di rapaci, come la Poiana (Buteo buteo), è un ottimo punto di osservazione su tutta la valle Veduta di Rocca Castello di Antillo, sulla dorsale dei Peloritani e, guardando verso sud-ovest, addirittura sull’Etna, la cui cima la possiamo ammirare dietro il crinale di Montagna Grande, alta 1374 metri s.l.m. Volgendo lo sguardo verso ovest, si ammira la vetta di Rocca Novara (o Salvatesta), splendida cuspide di roccia calcarea, denominata dagli appassionati alpinisti siciliani, il “Cervino di Sicilia” e sede di nidificazione di splendidi e rari rapaci. Da segnalare, infine, che la Rocca Castello, nel passato, era considerata una località “magica” dalla popolazione locale tra la quale era diffusa la credenza che l’enorme masso, tra i suoi anfratti, custodisse una “truvatura”, cioè un tesoro nascosto che poteva essere conquistato solo da chi fosse stato in grado di sciogliere l’incantesimo che lo teneva celato. Il percorso di ritorno verso l’abitato di Antillo, può effettuarsi in due modi: seguendo lo stesso sentiero di salita verso la Rocca Castello, oppure compiendo una digressione di km 1,5 Panorama di Antillo da Rocca Castello seguendo una stradella a fondo naturale e poi una mulattiera che conduce presso Cicala, popolosa borgata di Antillo. Da qui si percorrono 500 metri di strada asfaltata per raggiungere di nuovo l’abitato principale ed il centro storico. Questa deviazione, oltre a darci l’opportunità di ammirare l’imponente mole della Rocca Catafuleo, ci consente, altresì, di attraversare terrazzamenti coltivati, alternati a piccoli boschi di Castagni (Castanea sativa), dove non è difficile rinvenire funghi pregiati come il Porcino nero (Boletus aereus), e di vetuste Querce virgiliane (Quercus virgiliana), le cui ghiande ancora oggi sono raccolte per alimentare gli allevamenti locali di suini di cui sono rinomate le lavorazioni delle carni per gli insaccati. Dott. Biol. Fabrizio Meli Consulente Ambientale E accaduto nel semestre 10 Don Egidio Mastroeni: 35 anni di attività pastorale Nel 2008, Padre Don Egidio Mastroeni ha celebrato il 35° anniversario di ministero sacerdotale in Antillo, avendo avviato la sua infaticabile attività pastorale nel 1973, dopo un periodo trascorso reggendo la Parrocchia di Santa Domenica in Mandanici. Tanti lustri al servizio dell'intera comunità antillese, svolgendo il suo ruolo con umiltà e dedizione, dedicando una speciale attenzione alle fasce più deboli e bisognose della popolazione, ma essendo sempre e comunque al fianco della cittadinanza tutta, quale autorità morale e religiosa ma anche con la capacità di essere attento e partecipe alle vicende della collettività, grazie alla sensibilità e alla nobiltà d'animo che lo contraddistinguono. Nato il 7 maggio del 1944, egli ha conseguito il diploma di maturità classica nel 1965 ed è entrato in seminario all'inizio del 1966. E' stato ordinato Sacerdote da Sua Santità Paolo VI il 17 maggio 1970, in ricorrenza della festa della Pentecoste. Oltre agli impegni di guida della parrocchia, Padre Egidio è stato per tanti anni docente di religione nelle scuole cittadine di Messina, successivamente nella scuola media di Antillo e presso il Liceo Classico di Santa Teresa di Riva, nel quale ha insegnato fino a pochi mesi addietro, quando è andato in pensione. Inoltre, è stato l'artefice della ideazione e realizzazione del Giardino di Redenzione, opera di altissime finalità etiche e sociali, conosciuta in tutta la Sicilia e visitata annualmente da tantissimi ospiti. Da anni, con inesauribile forza di volontà il nostro parroco ha intrapreso un nuovo, ambizioso, obiettivo: la realizzazione, proprio al Giardino di Redenzione di un grande Santuario, del quale già sono state edificate le fondamenta. La scorsa estate l'Amministrazione Comunale ha voluto sottolineare l'importanza dell'anniversario ed il Sindaco Antonio Di Ciuccio, interpretando i sentimenti della collettività, ha fatto dono a Padre Don Egidio di una targa recante la seguente scritta: “In occasione della ricorrenza di 35 anni di magistero pastorale al servizio della nostra comunità, per la quale Ella si e' instancabilmente prodigata non soltanto nella sua attività di custode della cristianità del nostro popolo e per l'impegno infaticabile a sostegno e conforto dei bisogni di tutti e principalmente dei più deboli, ma anche per la realizzazione di un'opera, il giardino di redenzione, di alta finalità etica e sociale. A Ella, tenace tessitore della tela di Dio onnipotente, rivolgiamo l'augurio di continuare per tanti lustri ancora il suo ministero, divulgando l'unicità del messaggio cristiano e contribuendo alla crescita morale e spirituale di Antillo” a testimonianza dei sentimenti di viva gratitudine e sentita riconoscenza che tutta la cittadinanza antillese nutre per il proprio parroco. LA REDAZIONE Chiesa S. Maria della Provvidenza, agosto 2008: il Sindaco consegna la targa celebrativa a Padre Don Egidio Mastroeni 11 Cultura, Tradizione, Costume GIARDINO DI REDENZIONE. UN'OPERA DELLA COMUNITA' ANTILLESE IL SANTUARIO DELLA REDENZIONE Gli Antillesi d'America stanno realizzando il Portone Centrale Appunti del Sac. Mastroeni Egidio Se volessimo risalire all'inizio dell'idea del Santuario potremmo arrivare al primo maggio 1976. Nell'ottobre 1978 sono stati iniziati i primi lavori di spianamento del pizzo Cancello per la costruzione del Santuario. Il 07.10.1992 sono stati iniziati i lavori di scavo per definire la platea e le fondamenta del Santuario. Il 31.10.1994, al Giardino di Redenzione S.E. Mons. Ignazio Cannavò ha benedetto la prima pietra del Santuario ed è stata collocata su una trave degli zatteroni di fondo. Il 13.04.1997 S.E. Mons. I. Cannavò ha benedetto la prima cappella del Santuario e ha celebrato l'Eucarestia; e il Santuario è diventato un luogo di culto frequentato da numerosi pellegrini che vengono dai luoghi più impensabili di tutta la diocesi di Messina e dell'isola. Lentamente sono stati costruiti i pilastri perimetrali, e nel 2006 sono state costruite le due cappelle laterali come già riferito nel n.18 di Antillo Notizie 2006; e tutto (senza alcun finanziamento pubblico), è stata opera dei benefattori che sempre si sono espressi con silenzio, con fede, con stima e con generosa bontà: in verità, avranno in sorte la ricompensa del Signore. Così, esiste già un po' di copertura, cioè un po' di tetto; perché il Santuario sia un po' più accogliente e protetto, adesso sono necessari gli infissi e cioè: il portone centrale, le due porte laterali, le sei vetrate delle due cappelle laterali e le otto finestre dell'aula dello stesso Santuario. Come inizio è previsto il portone centrale in bronzo, istoriato con alcune icone della Redenzione. Nell'estate scorsa è venuto al Santuario con alcuni amici, il nostro compaesano Luigi Saglimbeni che vive a Washington negli Stati Uniti, ed è rimasto affascinato per le costruzioni già realizzate e per la bellezza del luogo; con voce quasi tremante ha detto: voglio partecipare la notizia a tutti i nostri compaesani Antillesi che vivono in America, e desidero coinvolgerli a collaborare a questa Opera meravigliosa per realizzare il portone centrale. Ritornato a Washington ha partecipato a tutti i paesani la lieta notizia, e tutti l'hanno accolta con tanta gioia e commozione ed è stata aperta subito una sottoscrizione di offerte volontarie. A Luigi Saglimbeni si sono affiancati parecchi paesani e lo hanno collaborato nel raggiungere tutti gli Antillesi che vivono nei vari Stati. In America, in questo momento la situazione economico-finanziaria è molto in crisi, come ben conosciamo dai mezzi di comunicazione, tuttavia, tutti coloro che sono stati informati hanno partecipato con larga generosità, ciascuno secondo le proprie possibilità e hanno raccolto in tutto dollari 13.645 pari a E. 10.834. Il Santuario della Redenzione Cultura, Tradizione, Costume Questa somma consente di poter affidare l'incarico di esecuzione dell'opera agli artisti già da tempo contattati per i dovuti preventivi di spesa, e di poter loro dare un buon acconto sul totale della spesa. Qui di seguito, per un dovere di riconoscenza e gratitudine vengono riportati gli elenchi di quanti fin'ora hanno aderito alla colletta. A tutti loro esprimo il mio sentito ringraziamento e quello di tutti gli Antillesi e ogni giorno nelle mie preghiere tutti affido al Signore e alla Madonna della Provvidenza. ANTILLESI RESIDENTI A WASHINGTON Referente Luigi Saglimbeni Maria Zizzo e Carmelina Smiroldo $ 500,00 Diana, Linda, Tindara e Tindaro Smiroldo $ 325,00 Santa Toscano $ 100,00 Giuseppe e Carmela Pinto $ 500,00 Maria e Giovanni in memoria dei genitori Santi e Santa Crupi $ 500,00 Salvatrice e Shelley Smiroldo $ 500,00 Luigi Saglimbeni e figli $ 1.000,00 Maria, Costanza, Fioravanti e Vittoria Saglimbeni Filippo e Maddalena Leo $ 500,00 $ 500,00 Gino, Paolo e Armando Impellizzeri in memoria della Mamma Nunziata Impellizzeri $ 500,00 Giuseppe Impellizzeri $ 200,00 Santino Smiroldo $ 200,00 Franco, Rita e Lucia Smiroldo in memoria del padre Giuseppe Smiroldo $ 500,00 Riccardo, Giovanni, Lucia e Pietro Santoro, in memoria della mamma Concettina Zizzo $ 500,00 Carmelina Smiroldo in memoria del marito Giuseppe Smiroldo $ 500,00 ANTILLESI RESIDENTI A ROCHESTER Referente Santa Paratore Santa Paratore e Francesco Smiroldo $ 500,00 Salvatore e Teresa Smiroldo $ 300,00 Antonio e Pasqualina Bongiorno $ 300,00 12 Emilia Vigerzi $ 200,00 Carmelo e Agostina Toscano $ 100,00 Ermelinda Smiroldo in memoria di Daniele Smiroldo e Giuseppe Manuli Carmelo e Arlina Smiroldo in memoria di Santo Smiroldo e Maria Concetta Manuli Vittorio e Velia Paratore Caterina Bongiorno in memoria di Antonio Bongiorno Giuseppe e Maria Vigerzi Anna Pellicano $ 100,00 $ 100,00 $ 100,00 $ 50,00 $ 50,00 $ 20,00 ANTILLESI RESIDENTI A ALBANY NEW YORK Referente Nadia Sturiale Felice e Rosanna Bongiorno $ 1.000,00 Santino e Nadia Sturiale e figli $ 500,00 Attilio e Italia Crisafulli $ 500,00 Fiorello e Elvira Lo Giudice $ 300,00 Paolo Ritmo e famiglia $ 250,00 Giuseppe B. Ritmo e famiglia $ 250,00 Ernesto e Concettina Bongiorno $ 200,00 Elio e Maria Smiroldo e figli $ 100,00 Santa Mastroeni $ 100,00 Franco e Agatina Trimboli $ 100,00 Luigi e Agatina Pinto e famiglia $ 100,00 Guerino Ritmo e famiglia $ 50,00 Santino Lo Giudice e famiglia $ 50,00 In memoria di Paolino Curtò la moglie e i figli $ 100,00 Arnaldo Muscolino $ 50,00 Giacomo Crisafulli $ 50,00 In memoria di Carlo Crisafulli la moglie e le figlie $ 600,00 In memoria di Fiorino Crisafulli moglie e figli $ 500,00 In memoria di Antonino Francesco Miuccio I genitori $ 300,00 La suddetta sottoscrizione rimane aperta fino alla realizzazione del portone centrale per dare a tutti la possibilità di contribuire. Per tutto, può essere contattato Luigi Saglimbeni o altra persona. Carissimi benefattori antillesi d’America, nel ringraziare voi e le vostre famiglie, esprimo fervidi Auguri di Buone Feste e di un Felicissimo Anno 2009 nella pace, nel bene e nella buona salute e di cuore tutti benedico. 13 Cultura, Tradizione, Costume L'OLIVICOLTURA NELL'ALTA VAL D'AGRÒ La cultura contadina antillese raccoglie numerosi metodi di produzione agricola nelle loro forme tradizionali mantenendo validi riferimenti al contesto sociale, festivo e simbolico; ognuna di queste numerose produzioni è legata alla stagione, al tipo di coltura, alle tecniche di coltivazione e di raccolta. Con l'arrivo dell'autunno molte produzioni agricole raggiungono l'apice produttivo e completano il loro ciclo di vita con la raccolta ed immediata fase di trasformazione. L'olivicoltura e la lavorazione dell'olio è una di queste produzioni che dal mese di ottobre fino a dicembre inoltrato mobilita milioni di agricoltori in tutti i paesi del bacino del Mediterraneo. Non di meno la Sicilia, e più in particolare le colline del versante jonico dei Monti Peloritani, sono coinvolte in tutto il ciclo produttivo che vede l'olivo al centro di numerose trasformazioni gastronomiche. Nel tardo periodo autunnale, negli uliveti sparsi per tutta la Valle d'Agrò e nel vasto territorio antillese, si osservano numerosi lavoratori che raggiungono i rami più alti su scale a pioli appoggiate alla pianta e che depongono le olive in una cesta di verghe di olivastro tenuta a tracolla. Non manca la tecnica di raccolta più arcaica, ovvero “l'abbacchiatura” (battere i rami con lunghe pertiche facendo precipitare le olive al suolo, su cui stanno talora distesi estesi teli verdastri) o addirittura quella che vede impiegate moderne macchine che attraverso un movimento meccanico sui rami sostituiscono l'azione dell'uomo nella fase di raccolta manuale. Il ciclo di raccolta vede inoltre la fase di selezione delle olive “bianche” e “nere” finalizzata a bandire i nostri tavoli ed accompagnare le più varie pietanze tipiche della gastronomia locale. Completata la raccolta si passa al trasporto del prodotto fino al frantoio, una volta utilizzando animali da soma ed oggi con veicoli vari, al fine di trasformare le olive in olio extra vergine. Il macchinario per l'estrazione dell'olio continua a essere costituito dal frantoio (“trappitu”, o anche “màcina”), in origine a trazione animale e oggi a trazione meccanica, atto a raggiungere la massima quantità di quanto raccolto. Il territorio del Comune di Antillo ricade all'interno dell'area di produzione di olio extra vergine di oliva denominata “D.O.P. Val Demone” che comprende l'intero territorio della provincia di Messina con esclusione dei rilievi montuosi dei Peloritani e dei Nebrodi e dove le varietà più diffuse sono: Ogliarola Messinese, Olivo di Mandanici, Nocellara Messinese, Ottobratica, Santagatese, Brandofino e Verdello. Il marchio D.O.P. Denominazione di Origine protetta – è una certificazione di tipicità di valore europeo che viene applicata a quei prodotti per i quali tutto il processo produttivo, compreso l'approvvigionamento della materia prima, avviene in un area geografica delimitata così come stabilito dal regolamento CEE 2081/92 per tutti i prodotti agroalimentari ad eccezione del vino. La presenza del bollino DOP indica che l'olio proviene da olive prodotte nella zona a cui si riferisce la denominazione e che tutto il processo produttivo è stato sottoposto a controlli per la veri- Piante di Ulivi nel Territorio di Antillo fica del rispetto di alcune regole contenute in un codice detto Disciplinare di Produzione. Per poter collocare il bollino con il logo stilizzato sull'etichetta l'azienda agricola deve sottoporsi ad una serie di controlli che riguardano la zona di produzione, la varietà delle olive, le caratteristiche ed i metodi di coltivazione, la modalità di oleificazione, le caratteristiche al consumo e la presentazione del prodotto. L'olio Valdemone esprime all'olfatto un profumo di olive appena raccolte accompagnato sempre a sentori di erbe, foglie e fiori di piante spontanee, al gusto presenta fruttato di olive verdi e fresche contrastato dall'amaro che deriva dalle foglie di olivo o dalle erbe spontanee; le sensazioni retrolfattive sono la mandorla, la frutta fresca, il pomodoro e il cardo. Per quanto riguarda l'utilizzo culinario e gastronomico può considerarsi un extravergine molto versatile, adatto sia per le cotture di cibi e pietanze siciliane che per le fritture. Si presta inoltre ad esaltare e rafforzare il gusto dei legumi e delle verdure; assapora le insalate di ortalizie e di frutta d'arancia e completa bene gli aromi di vegetali utilizzati nei condimenti del pescato e delle carni sposandosi bene anche in particolari ricette a base di formaggi. Domenico Costa architetto-urbanista segretario della Sede Comprensoriale Area Ionica – Messina di Archeoclub d'Italia Dati Demografici 14 Dinamiche demografiche nei Comuni del comprensorio jonico di Diego Lo Giudice I Comuni del messinese si presentano generalmente di piccole dimensioni, con una popolazione media di 6.133 abitanti contro i 13.202 della media regionale. Nei 108 comuni della provincia , infatti, risiedono 662.450 persone, poco più del 13% della popolazione siciliana. Tale ridotta dimensione è legata non solo a motivazione di carattere socio-culturale, ma anche alle caratteristiche morfologiche del territorio, che in passato non hanno agevolato la nascita di insediamenti maggiormente popolati. Inoltre il fenomeno appena evidenziato risulta particolarmente evidente nella parte Jonica della provincia. Di seguito si riporta una tabella che mostra la popolazione residente nel territorio rilevata dall'Istat alla fine del 2007. Tabella 1 - Popolazione, superficie e densità Analizzando il trend demografico si può notare che la popolazione residente nel territorio ha raggiunto un picco con 47.449 abitanti- durante gli anni '30 e, successivamente, vi è stata una progressiva flessione fino a raggiungere il livello attuale di 38.404 abitanti. Di seguito si riporta l'andamento grafico della popolazione residente nel periodo compreso tra il 1861 e il 2007. Grafico - Andamento demografico della Valli Jonica dei Peloritani 15 Dati Demografici Dall'osservazione del grafico risulta evidente che fino alla fine della prima guerra mondiale la popolazione collinare sopravanzava quella dei centri litoranei; poi tale tendenza si è ribaltata producendo una riduzione complessiva della popolazione del territorio di quasi il 20%. Inoltre si evince che dagli anni '30 in poi vi è stato un incremento demografico assai modesto dei centri costieri a fronte di un tendenziale incisivo spopolamento delle zone collinari -dovuto non solo ai difficili collegamenti, ma anche ai mutamenti degli stili di vita e dei modelli di consumo-. Tale fenomeno è stata attenzionato anche dalla Regione Siciliana che nel 2006 ha inserito nella “Lista rossa dei comuni montani a rischio si scomparsa e spopolamento” 10 comuni delle Valli Joniche dei Peloritani, 9 dei quali collinari (Alì, Antillo, Casalvecchio Siculo, Fiumedinisi, Limina, Mandanici, Pagliara e Roccafiorita) ed uno litoraneo (Itala). A inizio pagina si propone una tabella che evidenzia la dinamica crescita/spopolamento dei comuni delle Valli Joniche dei Peloritani dall'Unità d'Italia ai giorni nostri, prendendo come base di riferimento la popolazione residente nel 1971. L'incidenza della popolazione in età lavorativa (15-64 anni) rispetto a quella complessiva del territorio è in linea con la media regionale, anche se la struttura della popolazione tende ad essere maggiormente concentrata verso la fascia degli ultrasessantacinquenni. Questo comporta il raggiungimento di un elevato il tasso di vecchiaia pari al 167%. La popolazione anziana, infatti, è il 22% di quella totale, mentre in Sicilia il dato si ferma al 18%. Tale tendenza è maggiormente presente soprattutto nei centri abitati dell'entroterra. Tabella 3 - Popolazione residente per età Di seguito si riporta una tabella che mostra in dettaglio la struttura della popolazione per singolo comune. E' possibile evidenziare l'esistenza di alcune differenze tra la struttura della popolazione dei comuni costieri e quelle dei centri montani. In particolare questi ultimi sono caratterizzati da: - Una popolazione più anziana (il 26% della popolazione, contro il 21% dei comuni litoranei); - Una minore presenza di soggetti in età lavorativa ( 61% della popolazione contro il 66% dei centri litoranei). Tali differenze sono da addebitare soprattutto alle minori opportunità di lavoro presenti nei contesti montani e alla disagiata rete stradale esistente. Tabella 2 - Dinamica crescita/spopolamento (anno 1971=100) Dati Demografici 16 QUANTI SIAMO, COME SIAMO. . . . di Sigillo Andrea – Ufficio Anagrafe Nelle tabelle che seguono sono illustrati dettagliatamente i dati più significativi che descrivono la dinamica demografica della popolazione Antillese nell'anno appena trascorso (1 dicembre 2007 – 30 novembre 2008), nonché gli elenchi con l'indicazione dei nominativi dei nati, dei deceduti e di coloro che hanno contratto matrimonio nel periodo di riferimento. T a b . 1 – S T A T IS T I C A D E M O G R A F IC A – P e r i o d o : 1 d i c e m b r e 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b r e 2 0 0 8 U o m in i P O P O L A Z IO N E R E S ID E N T E A L 1 D IC E M B R E 2007 T o ta le 511 492 1003 6 13 4 11 1 0 3 5 5 10 0 1 9 18 9 21 1 1 498 484 982 NATI DECEDUTI IM M IG R A T I E M IG R A T I A L T R I IS C R I T T I A LTR I CA N CELLA TI P O P O L A Z IO N E R E S ID E N T E A L 19 N O V E M B R E 2008 D onne T a b . 2 – N A T I - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8 COGNOM E E NOM E PALELLA BENEDETTO PARATORE ANTHONY BRUNO R E S T IF O L O R E N Z O L O G IU D IC E E R IK B A C C IU L L I D E S IR E ’ CRUPI M ATTEO F A N A ’ IL E N IA T IN D A R A M U S C O L IN O E L IA C R U P I JA C O PO S M IR O L D O V E R O N IC A M U S C O L IN O C H IA R A L U O G O D I N A S C IT A T A O R M IN A (M M E S S IN A S P IL IM B E R G O BARCELLONA C A T A N IA M E S S IN A T A O R M IN A (M T A O R M IN A (M M E S S IN A M E S S IN A T O R IN O E) (P N ) P .G . ( M E ) E) E) D A T A D I N A S C IT A 0 1 /1 2 /2 0 0 7 0 4 /1 2 /2 0 0 7 2 1 /1 2 /2 0 0 7 2 6 /0 2 /2 0 0 8 2 6 /0 2 /2 0 0 8 0 6 /0 3 /2 0 0 8 1 8 /0 6 /2 0 0 8 0 3 /0 7 /2 0 0 8 0 4 /0 9 /2 0 0 8 0 7 /1 1 /2 0 0 8 2 7 /1 1 /2 0 0 8 T a b . 4 – N O Z Z E - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8 SPOSO BELFORT HEYM AN LANCE B O N G IO R N O N A T A L E CALCAGNO ALESSAND RO I N T E R S IM O N E G I O V A N N I M IS A L E F R A N C E S C O ARAGONESE AN DREA S A N T O R O G IU S E P P E V IG E R Z I G IA N C A R L O AM BRUNO M ANUEL T IN D A R O F A N A ’ G A B R IE L E M OSSUCCA CARM ELO STEFANO L O G IU D I C E G I A N L U C A C A L A B R O ’ M A S S IM IL I A N O P A R A T O R E F IL I P P O C A R R A ’ F A B R IZ IO SPOSA LU OGO DELLE NO ZZE DATA DELLE NO ZZE M U S C O L IN O A D E L E P A R A T O R E E M IL I A B O N G IO R N O R IT A ROSANNA S C A N D U R R A M A R IA M ASTROENI LOREN ZA D I P IE T R O S O N I A L O G IU D I C E R IT A ORZECH EDYTA M ARTA E R M IN I V A L E N T IN A L E IN I ( T O ) A N T IL L O A N T IL L O 1 0 /1 2 /2 0 0 7 2 9 /1 2 /2 0 0 7 0 1 /1 2 /2 0 0 7 A N T IL L O BERGAM O F O R Z A D ’A G R O ’ (M E ) A N T IL L O A N T IL L O S O S P IR O ( C R ) 0 4 /0 2 /2 0 0 8 0 5 /0 3 /2 0 0 8 0 5 /0 4 /2 0 0 8 3 0 /0 5 /2 0 0 8 3 1 /0 5 /2 0 0 8 0 7 /0 6 /2 0 0 8 S A G L IM B E N I G I O V A N N A L O S C H IA V O T A N J A A N T IL L O A N T IL L O 2 6 /0 6 /2 0 0 8 0 3 /0 7 /2 0 0 8 C A S C IO G I O V A N N A G A RU FI C A RM ELA A N TO N ELLA M A R C H E S E S T E F A N IA L E T T E R IA L O R E K A T IA A N T IL L O T A O R M IN A ( M E ) 1 4 /0 8 /2 0 0 8 0 2 /0 9 /2 0 0 8 C A L V IG N A S C O ( M I) 1 3 /0 9 /2 0 0 8 L E N T IN I ( S R ) 0 8 /0 9 /2 0 0 8 17 Dati Demografici T a b . 3 – D E C E D U T I - P e rio d o : 1 d ic e m b re 2 0 0 7 – 3 0 n o v e m b re 2 0 0 8 COGNOM E E NOM E LU OGO E D ATA D I N A S C IT A S M IR O L D O G IO V A N N I A M B R U N O O N O F R IO S M IR O L D O M A R IA P A G A N O D O M E N IC A M U S C O L IN O A M E D E O M U S C O L IN O A U R O R A L O G IU D IC E M A R IA S M IR O L D O G IU S E P P E B O N G IO R N O E R M E L IN D A B O N G IO R N O C A R M E L O S M IR O L D O A N T O N IN O CRUPI SANTA S IG IL L O G IU S E P P IN A A N T IL L O A N T IL L O A N T IL L O A N T IL L O A N T IL L O M E S S IN A A N T IL L O A N T IL L O A N T IL L O LO RE ANGELA PALELLA SALV ATORE TOSCANO CARM ELO R E S T IF O C O N C E T T A S A N T O R O G IU S E P P E A M B R U N O V IT T O R IO M U S C O L IN O G IU S E P P E PALELLA CARM ELA A N T IL L O 1 1 /0 7 /1 9 4 1 A N T IL L O 2 9 /1 0 /1 9 2 6 A N T IL L O 0 6 /1 0 /1 9 3 8 A N T IL L O 2 9 /1 1 /1 9 2 3 C A S A L V E C C H IO S IC U L O 0 3 /1 2 /1 9 3 7 A N T IL L O 0 7 /1 2 /1 9 3 2 A N T IL L O 1 8 /0 3 /1 9 2 1 A N T IL L O 1 7 /1 2 /1 9 2 5 F IO R E N Z A G IU S E P P E B O N G IO R N O C O N C E T T A M A S T R O E N I S A V E R IA M OLTENI REN ZO M U S C O L IN O G IU S E P P E S M IR O L D O R O S A L IA G U A N A D IO A M IL C A R E S M IR O L D O C A T E N A P A L E L L A G IO V A N N I REGALBU A N T IL L O A N T IL L O M IL A N O A N T IL L O A N T IL L O M E S S IN A A N T IL L O A N T IL L O A A A A N N N N T IL L O T IL L O T IL L O T IL L O 1 8 /0 9 /1 9 2 3 2 5 /0 4 /1 9 3 1 0 7 /0 8 /1 9 2 1 1 8 /1 2 /1 9 2 7 2 0 /0 3 /1 9 5 2 2 0 /1 2 /1 9 3 8 2 5 /0 2 /1 9 2 4 1 6 /1 1 /1 9 2 0 2 3 /0 8 /1 9 1 9 1 6 /1 1 /1 9 2 0 0 9 /0 8 /1 9 3 0 2 5 /0 4 /1 9 1 3 2 3 /0 7 /1 9 2 6 T O ( E N ) 0 2 /0 1 /1 9 2 2 0 4 /1 2 /1 9 2 0 1 5 /0 6 /1 9 2 5 1 7 /0 1 /1 9 4 4 3 0 /1 2 /1 9 1 7 0 9 /0 3 /1 9 1 4 0 4 /0 3 /1 9 2 8 1 3 /0 9 /1 9 4 3 0 2 /0 1 /1 9 1 0 LU OGO E D ATA D I M ORTE A N T IL L O 1 1 /1 2 /2 0 0 7 S A V O C A 0 1 /0 1 /2 0 0 8 R IV O L I (T O ) 0 5 /0 1 /2 0 0 8 T A O R M IN A 0 5 /0 1 /2 0 0 8 A V IA N O (P N ) 2 4 /0 1 /2 0 0 8 A N T IL L O 2 4 /0 1 /2 0 0 8 M E S S IN A 2 0 /0 2 /2 0 0 8 A N T IL L O 2 6 /0 2 /2 0 0 8 S A N T A T E R E S A D I R IV A 0 6 /0 3 /2 0 0 8 A N T IL L O 1 0 /0 3 /2 0 0 8 M E S S IN A 1 1 /0 3 /2 0 0 8 M E S S IN A 0 4 /0 4 /2 0 0 8 P A L A Z Z O L O S U L L ’O G L IO (B S ) 0 9 /0 4 /2 0 0 8 M E S S IN A 0 9 /0 4 /2 0 0 8 A N T IL L O 2 2 /0 4 /2 0 0 8 T A O R M IN A 1 5 /0 5 /2 0 0 8 S . T E R E S A D I R IV A 0 8 /0 6 /2 0 0 8 M E S S IN A 2 0 /0 6 /2 0 0 8 A N T IL L O 3 0 /0 6 /2 0 0 8 M E S S IN A 3 0 /0 6 /2 0 0 8 M O N A S T IE R D I T R E V IS O (T V ) 0 1 /0 8 /2 0 0 8 A N T IL L O 0 3 /0 8 /2 0 0 8 R E A L M O N T E (A G ) 2 6 /0 8 /2 0 0 8 M A S C A L I (C T ) 1 2 /0 9 /2 0 0 8 S . T E R E S A D I R IV A 1 2 /0 9 /2 0 0 8 A N T IL L O 2 1 /0 9 /2 0 0 8 T A O R M IN A 2 8 /0 9 /2 0 0 8 S A N T ’A L E S S IO S IC U L O 0 8 /1 0 /2 0 0 8 A N T IL L O 0 8 /1 0 /2 0 0 8 A N T IL L O 2 6 /1 0 /2 0 0 8 Il Tempo dei ricordi Ricordi Il nostro compaesano Pippo Bongiorno ha voluto dedicare a tutti gli antillesi che risiedono in paese e a tutti coloro che come lui si sono recati altrove in cerca di lavoro queste riflessioni, nelle quali traspare l'amore e la nostalgia per la terra natia. Ricordi…… E' una notte dolce nella vallata antillese. Sopraggiunta piano tra lumini di lucciole e cieli stellati. Luci ovunque a rischiarare il silenzio quieto di questa lieve vallata solcata dal torrente. Scie luminose attraversano il cielo in un attimo così fulmineo che le guardi e non sai se si trattava di una meteorite o di un insetto, ma poco importa. Conosco la piazza della Chiesa. E' stato in passato luogo in cui perdere la mente per ritrovarsi e ritrovare quiete e armonia. E' stato un luogo con gli amici di sempre, assolutamente magico e la magia della poesia in simbiosi con il posto creano un miscuglio di sensazioni che conducono i presenti al raggiungimento di quella pace e serenità sconosciute nella vita di tutti i giorni nella valle. Si arrivava poco prima dell'inizio della farsa. La gente era tantissima, silenziosa e frenetica, occupava posto sulle scalinate della Chiesa, qualcuno si portava le sedie da casa. Iniziano a recitare. Attori dilettanti conosciuti, ma bravissimi. Mi fanno ricordare i gesti, le frasi, le risate, la spensieratezza di allora, le stelle nel cielo brillavano e le lucciole illuminavano il cammino nelle notti d'estate dei pastori e i contadini che tornavano al buio dopo una giornata di duro lavoro. Torno e rifletto per un momento sulla realtà odierna e mi accorgo di quanto sono piccolo di fronte all'immensità dell'universo. Penso alla vita frenetica che conduciamo, sbranandoci per permetterci l'ultimo cellulare con fotocamera a 6 megapixel. Penso ai litigi per un parcheggio. Penso alle campagne bruciate, agli alberi morti senza dare più un frutto. Penso che dopo milioni di anni non abbiamo capito ancora nulla. Penso alla vita di un tempo, "Si stava meglio quando si stava peggio”. Il pensiero, mi porta ancora ai ricordi, quante lacrime ho visto solcare il viso stanco di tante madri vedendo i propri figli allontanarsi dalla valle in cerca di fortuna e di un pezzo di pane. All'improvviso il pomeriggio volge al termine sulla nostra amata vallata. La gente si accalca, si salutano vecchi amici e si torna alla solita vita paesana. Immagino che qualche ora dopo le luci si siano spente, che la gente se ne sia andata a dormire e la notte e il vero silenzio abbiano ripreso possesso di questo luogo fuori dal tempo. E' la nostra vallata! Ricordi…………. Pippo Bongiorno La memoria del passato 18 ZONA MITTO-SVERNA 1846-1950 di Natale Smiroldo Fino al 1846, anno in cui Antillo divenne Comune autonomo, il bacino idrografico del torrente Sverna-Fonderia: Ferroso, Pinazzo, Mitto, era interamente abitato da pastori e contadini liminesi. Della fascia montana, Cotonaro, Gionte e Zigrì, erano padroni i Novaresi, che oltre all'agricoltura e alla pastorizia, praticavano il commercio con la città di Barcellona. In tutta la zona mancavano interamente le strade e i mezzi di trasporto, quindi, Novaresi e Liminesi, come tutti i contadini dell'epoca, non avendo case in muratura, si riparavano in grotte, capanne e pagliai, ché non richiedevano spese ed erano di facile costruzione. I terreni della valle in maggioranza erano della chiesa e, dopo l'unione del Regno d'Italia, vennero censiti al popolo, che si dovette accontentare delle briciole, mentre delle fette più ampie e vistose s'impossessarono i Leo di Limina, i Lo Giudice e i Bongiorno, seguiti da Mastroeni, Smiroldo e Puglisi tutti di Antillo. Pastori e contadini Liminesi non accettarono la sudditanza dei nuovi padroni arrivati col censimento e si divisero in tre categorie: alla pastorizia nel vicino bosco Girasia, alle colture pregiate di uliveti e vigneti sulla destra dell'Agrò e chi non aveva nulla sotto il sole di Limina, tentò la sorte al di là dell'oceano. Tra vecchi e nuovi inquilini della valle tutto avvenne in maniera pacifica, eccetto il furto di qualche pecorella che allietava la mensa di S. Filippo o della Provvidenza. I nuovi arrivati prima abitarono in tuguri dei vecchi affittuari, poi costruirono nuovi abitacoli che fino al 1935 divisero con gli animali domestici e i cani da guardia. I terreni dei fondovalle erano ricchi di sorgenti, i proprietari traevano il necessario per vivere, vestivano alla buona, si accontentavano di un piatto di lenticchie, fagioli e granoturco, bevevano un sorso di vino, nell'ozio facevano l'amore e in mancanza del meglio si credevano felici. E la felicità è come il tempo di marzo: Le vallate Mitto e Sverna con sullo sfondo la Montagna Grande sole e pioggia si alternano di continuo, quando non arriva la grandine. E la grandine arrivò davvero nella valle Mitto-Sverna, non dal cielo o dal mare, ma dalla Casa Savoia prima e da Palazzo Venezia poi. Scoppiata la guerra per la questione Jugoslava nel 1914, l'Italia che voleva annettersi il Trentino Alto Adige, dalla Triplice Alleanza passò alla Triplice Intesa. L'Austria, che intuì i motivi, in segreto le promise di cedere la Regione a guerra finita, purché restasse neutrale. Ma Vittorio Emanuele, la guerra non la faceva lui, per non venir meno al nuovo patto con la Francia, l'Inghilterra e la Russia, e anche perché sollecitato dagli interventisti, non accettò la proposta e il 24 maggio 1915 dichiarò guerra all'Austria, con tutte le conseguenze che ne seguirono. Nei primi due anni l'esercito italiano riportò molte vittorie e conquistò posizioni strategiche di primo piano, ma non riuscì a superare la guerra delle trincee, causa di parecchie migliaia di morti e congelati rimasti mutilati e immobili sul campo. Le notizie dei soldati al fronte erano lente e quasi inesistenti, ad Antillo centro già si contavano i primi caduti ed anche a Pinazzo, successiva- mente al primo novembre 1916, arrivò la brutta notizia di Onofrio Smiroldo: "disperso in guerra". Doveva essere un uomo allegro, socievole e la gente del posto, negli anni seguenti a quella data, così ricordava le sue battute umoristiche: “Ora chi sugnu maritatu, divintai u ferru vecchiu nta na gnona, ma quannu era schettu i fimmini non mi lassavanu règgiri: Nòfriu passa di cca, Nòfriu passa da ma casa. E di sira? A porta l'havìa a firmari cu na petra”. Nell'anno successivo, 1917, la stessa sorte ebbero Santi Smiroldo di Caspano e Venerando Puglisi di Fonderia. Il primo era venuto a Caspano nel mese di marzo con quattro giorni di licenza e dopo le consuete cerimonie con la famiglia, il giorno della partenza andò a trovare suo zio Paolo Smiroldo a Sapone e, a mezza voce, gli disse: "Zio son venuto per salutarti, perchè il cuore mi dice che non ci vedremo più. Due volte sono stato mandato all'assalto e ogni volta mi sono salvato fingendomi morto. Se mi dovessero mandare la terza volta......Zio ti raccomando i miei figli che da questa sera considero orfani". E così fu. Nel mese di luglio del 1917 la famiglia ebbe comunicato:”Il soldato Smiroldo 19 La memoria del passato Santi dal 5 maggio 1917 risulta assente a questo Comando”. Il terzo di quella tornata fu Venerando Puglisi di Fonderia. Pure lui venuto con una breve licenza, per le sofferenze patite nelle trincee, non voleva più tornare al fronte, ma convinto dagli amici scherzando: “chi non ha coraggio di fare il soldato, non ha diritto a moglie in questa vita”, egli si guardò intorno, emise un sorriso malinconico, s'impose lo zaino sulla spalla e disse: "Sono agli ordini della Patria". Venerando tornò al fronte e come si diceva allora, cadde da eroe per la g r an d ezza d ell' I talia. La s u a scomparsa porta la data del 20 dicembre 1917. Alla fine della guerra i genitori dei tre giovani caduti, si diedero la mano, confortati da amici e parenti non si sentirono soli e si rassegnarono al dolore. E nelle zone Mitto, Pinazzo, Sverna, Fonderia, per Antillesi e Novaresi la tragedia non finiva con la prima guerra mondiale, ma per l'ingenuità di un dittatore che, senz'armi e senza scarpe, voleva concorrere alla conquista del Mondo, il dramma si è ripetuto il 10 giugno 1940. Noi personalmente così ricordiamo gli attori della nostra valle nell'ultima tragedia. Salvatore Sofia, fondachellese poi sposato ad Antillo, in contrada Chiavitteri cantava: "Non mi maritu no schettu mi stai, la prima chi m'incontra minni fuiu". Disperso in Russia il 1302-1943; Agatino Lo Schiavo di Pinazzo: a Buzzorratti tre giorni prima di partire, ripeteva: "Jò mi scantu chi mi fannu ssaggiari fami e pirticuni". Morì prigioniero in Germania il 17 gennaio 1944; Angelo Da Campo, fondachellese: ucciso dai tedeschi a Rometta Superiore circa il 30 luglio 1943. A conclusione di questo brevissimo sunto storico, non certo idilliaco per la nostra valle, noi asseriamo: i guerrafondai senza scrupoli impostano la loro vanagloria sulla pelle dei sudditi fino a quando non ci sarà una commissione di saggi, che li additi al popolo, nel quale, ci sarà sempre un Gabriele Prinkip che, dopo aver tolto il maligno bubbone, si presenti a ritirare il premio della sua nobile missione; "Timuri varda vigna e non supala". continua LA FOTO DEL PASSATO Antillo, 1958: le classi 3^ e 4^ della scuola Elementare di Canigliari con l'Ins. Santi Muscolino, stimato educatore che ha formato intere generazioni di Antillesi. Sono riconoscibili in prima fila da sinistra: Lo Giudice Rosina, Smiroldo Agatina, Smiroldo Francesca, Lo Conti Vittoria, Palella Emilia, Lo Conti Emilia - Nella fila centrale: Smiroldo Mario, Lo Giudice Santino, Mastroeni Antonino, Lo Conti Giuseppe, Scandurra Sebastiano, Lo Conti Giuseppe, Bongiorno Giuseppe. - Seduti: Lo Conti Carmelo, Lo Giudice Agatino, Smiroldo Carmelo, Di Pietro Agostino, Lo Giudice Santi Agatino, Smiroldo Salvatore, Cardone Agatino Personaggi del Passato 20 Dieci anni fa scompariva il prof. Concetto Lo Schiavo, illustre cultore delle tradizioni popolari della Valle d'Agrò Il ricordo di un amico di Santino Mastroeni Esistono persone per le quali il tempo trascorso dalla scomparsa terrena sembra scorrere con maggiore lentezza e delle quali il ricordo è nella quotidianità. Concetto Lo Schiavo è stata una di queste persone. “Sembra ieri e sono passati già dieci anni”, è una frase abusata, ma in questo caso l'unica che si adatta realmente alla qualità del ricordo. Se il valore del tempo si misura in rapporto alla forza del ricordo, allora non sono passati dieci anni dalla scomparsa di Concetto Lo Schiavo, ma è successo solo l'altro ieri. Perché non esiste incontro, dibattito o semplice discussione che abbia per argomento il nostro territorio, la “sua” Valle d'Agrò, che non venga citato il “maestro” Concetto Lo Schiavo. Chi scrive deve al prof. Lo Schiavo (come sempre tutti lo abbiamo chiamato) gran parte della conoscenza e della passione per un luogo unico e dalla grande storia. I primi incontri nella sede dell'emittente radiofonica “Europa Radio”, le prime escursioni nel territorio avendolo come guida, sino al coinvolgimento ed alle serate trascorse ad Antillo per la preparazione del Primo Festival della Canzone Popolare Antillese. Ricordare Concetto Lo Schiavo (nella foto) significa richiamare alla memoria l'autentico e profondo amore per la sua terra, la sua passione ed il suo impegno per riscoprire le tradizioni, la lingua ed i costumi del suo paese, non per farne sfoggio di cultura, ma per donarli alle nuove generazioni, convinto com'era che senza le radici un albero non può crescere forte e sfidare le intemperie della vita. Ricordare Concetto Lo Schiavo significa riandare con la memoria a quel freddo pomeriggio di dicembre del 1995 al Giardino di Redenzione di Antillo quando il volume “Civiltà Contadina” , dopo un lungo travaglio, iniziò a percorrere i primi passi. Un volume che era il traguardo di tante, innumerevoli ricerche, fatte con pazienza certosina (e talvolta sfidando i sorrisi di scetticismo di qualche “amico”) e che, finalmente, veniva a costituire il suo regalo di Cultura (quella con la “c” maiuscola) alle nuove generazioni. “Civiltà Contadina” è però solo una piccola parte del grande lavoro di ricerca (che auspichiamo possa, prima o poi, essere pubblicato) che Concetto Lo Schiavo ha raccolto nella sua vita, insieme ai tanti oggetti, testimoni muti di una civiltà che è patrimonio di tutti, e che saranno valorizzati nel Museo di Antillo. Archeoclub d'Italia ha avuto l'onore di annoverare Concetto Lo Schiavo tra i propri soci più validi e convinti nell'impegno per la tutela, la valorizzazione e la fruizione dei Beni Culturali. Io sono orgoglioso di averlo avuto per amico. Primo piano sugli emigrati La lettera Riceviamo e pubblichiamo dagli U.S.A. questa nota del nostro compaesano Luigi Saglimbeni Io Luigi Saglimbeni, a nome di tutta la comunità Antillese emigrata negli Stati Uniti, che tutti gli anni desiderano tornare nel nostro paese e non sempre ci riescono, vogliamo ringraziare il Sig. Direttore Avvocato Muscolino Salvatore che attraverso Antillo Notizie con la sua generosità ha migliorato il giornale e tiene aggiornati tutti gli Antillesi dei miglioramenti che l'Amministrazione Comunale si accinge a fare e delle novità che si verificano. Ora vi dico che Salvatore Muscolino è un avvocato, un direttore di scuola Provinciale, il Presidente del Consiglio Comunale e inoltre tutto un caro compaesano, nato a Santa Teresa di Riva e cresciuto a Messina da ottimi genitori, Melo e Provvidenza. Io ricordo con affetto i nonni del Direttore e precisamente don Salvatore Muscolino e la sua signora Lauretta, tanto famosa, che con la loro attività commerciale e la loro bontà hanno aiutato la maggior parte dei compaesani che sono emigrati dopo gli anni cinquanta, come pure i nonni Giuseppe e Anna Muscolino. Inoltre a Salvatore lo incontro sempre in Antillo a raccogliere i soldi per la festa e fare delle foto per il nostro giornale che noi tanto accettiamo. A te Salvatore Muscolino carissimo noi tutti ti ammiriamo. 21 Primo Piano sugli Emigrati ALBANY: ALLE ORIGINI DEGLI ANTILLESI D'AMERICA di Antonino Palella e Maria Rita Tomasi Nella città di Albany, capitale dello Stato di New York, vivono oggi più di mille cittadini le cui origini risalgono ad Antillesi emigrati dagli inizi del '900 fino agli anni '60. Situata nella zona orientale dello Stato di New York, nella valle dell'Hudson, Albany dista circa 230 km da New York, rispetto alla quale si trova leggermente a NordOvest. La sua estensione è relativamente piccola e la sua popolazione, al censimento del 2000, è di 95.658 abitanti, con una densità di 1.727,5 abitanti per km². Nella storia di Antillesi riuniti ad Albany nel 1950: (da destra a sinistra in senso antiorario) Santa Mastroeni Curtò; Domenica Curtò Crisafulli; Maria Crisafulli Palella; Domenica Bongiorno Ritmo; Giuseppe Valerio Palella; Mario Palella. questa città sono insite le ragioni di tanta accoglienza nei confronti degli Antillesi e delle loro famiglie. Secondo il Prof. Ph. J. Di Novo, il primo uomo bianco a vedere il fiume Hudson fu il navigatore italiano Giovanni da Verrazzano, uno dei cinque navigatori più importanti dell'epoca delle grandi scoperte geografiche. Alcuni studiosi sostengono che nel 1524 il suo equipaggio eresse una fortificazione su di un'isola appena a sud dell'odierna città di Albany per il commercio delle pelli. Anche nel 1624, quando gli Olandesi costruirono un primo avamposto militare nella zona, a seguito dell'esplorazione condotta da Henry Hudson (da cui l'omonimo fiume) per conto della Compagnia Olandese delle Indie Orientali, alla ricerca del famoso quanto introvabile Passaggio a Nord-Ovest, tra di essi vi erano alcuni italiani di religione protestante, sfuggiti alla Controriforma. Il nome di questo avamposto era Fort Orange (in onore del principe d'Orange). La sua funzione, nell'allora colonia olandese della Nuova Olanda, era quella di proteggere la zona costiera dalle incursioni delle popolazioni pellirosse e al contempo di creare le condizioni per una iniziale penetrazione del territorio e il mantenimento delle linee di comunicazione con i territori a Nord (nell'odierno Canada). Col passare degli anni, il Fort Orange iniziò ad espandersi, iniziando a inglobare vari villaggi presenti nella zona. Nel 1664 Fort Orange venne occupato dagli Inglesi al termine della guerra anglo-olandese e prese definitivamente il nome di Albany, in onore del Duca di York e Albany (da Alba, il nome celtico dell'odierna Scozia), futuro Re Giacomo II. La sua definitiva "investitura" ufficiale di città risale al 1686, concessa dal governatore Thomas Dongan. Conosciuto un discreto sviluppo commerciale e culturale, Albany, nel corso del '700, divenne uno dei centri ove il malcontento dei coloni nei confronti della madre patria (l'Inghilterra), trovò facile presa e rapido sviluppo. Da ricordare è il Piano per l'Unione di Albany: il documento, presentato da Benjamin Franklin (uno dei futuri padri fondatori degli USA) al Congresso di Albany, fu la prima proposta formale per l'unione politica di sette colonie inglesi del Nord-America. Successivamente, nel 1797, all'indomani della nascita degli USA, divenne definitivamente la capitale dello Stato di New York, soppiantando, così, la vecchia capitale coloniale, Kingston. La sua posizione, comunque, si è dimostrata strategica per lo sviluppo delle comunicazioni, soprattutto fluviali. Ad opera di Robert Fulton, al 1807, risale il primo collegamento regolare con New York a mezzo di battelli a vapore. Al 1825 risale l'apertura del Canale di Erie (la grande strada d'acqua che collega New York con la regione dei Grandi Laghi), mentre al 1831 risale il primo collegamento ferroviario con New York. Negli anni tra il 1870 e il 1880, sbolliti i rancori della Guerra di Secessione, si pensa allo sviluppo economico e i labor agents (che fungevano da caporali del lavoro) reclutano giovani uomini provenienti dall'Italia del Sud. Molti di questi giovani immigranti trovano lavoro come operai comuni, in quanto analfabeti e quindi impossibilitati a lavori specializzati. Albany, vicino al porto di New York, apre le braccia a questi immigranti, li accoglie, gli dà un lavoro e li realizza materialmente e spiritualmente. In essa vi è abbondanza di lavoro non specializzato, come industrie manifatturiere, la grande ferrovia e i grandi lavori pubblici. Inoltre la comunità italiana ha bisogno di barbieri, sarti, droghieri, panettieri e altri commercianti per sentirsi ancora in Italia. Mentre Albany cresce, la comunità ha bisogno di abilità specialistiche e non, che gli immigrati italiani offrono per servire e arricchire una città che è ormai grande e importante. Il censimento del 1880 riportava un totale di 77 Italiani nati in patria che vivevano da residenti ad Albany. A questi va aggiunto un folto Luigi Saglimbeni numero di immigrati italiani stagionali, che venivano da New York per lavorare durante l'estate ad Albany. Primo Piano sugli Emigrati Secondo il censimento del 1890, vi erano 557 persone che erano nate in Italia e 835 cittadini di discendenti italiani che vivevano ad Albany. La maggior parte erano lavoratori stagionali, ma molti altri investivano la loro vita nella costruzione di industrie, lavorando nella ferrovia, vivendo di commercio. Gli italiani che arrivano nella città si installano nella parte meridionale della città, nelle vicinanze della Madison Avenue e della Grand Street. La Little Italy di Albany nasce e si sviluppa sotto l'egida della Cattedrale dell'Immacolata Concezione. Ad Albany le tradizioni e la vita del Vecchio Mondo sono vive tra gli Italiani come se essi si trovassero in Italia. Negozi, stampa, società e la Chiesa Cattolica vengono trapiantate dall'Italia e sono il sostegno degli immigrati negli Stati Uniti. Il primo nucleo di Antillesi giunge ad Albany tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900. Luigi Saglimbeni, sbarcato il 13 marzo 1902, a 44 anni, con la nave Sardegna insieme a Sebastiano Santoro, Carmelo Zizzo, Emilio Palella e Sebastiano Saglimbeni crede di stare viaggiando verso la calda California, dove da abile contadino avrebbe potuto coltivare la terra e raccogliere frutti più generosi. Invece di colpo si ritrova nella fredda Albany a lavorare per la ferrovia come operaio. Stessa sorte tocca nell'ottobre 1902 a Sebastiano Crisafulli di anni 17, arrivato a bordo della nave Perugia insieme con Paolo Crisafulli e Antonino Muscolino, che dichiaravano di andare a dimorare presso il cugino Paolo Rizzo o Ritmo. Antonino Muscolino, detto Nino Pascali, fu sicuramente, fra i pionieri dell'emigrazione antillese, una personalità molto importante in quanto aiutò sia materialmente che burocraticamente molti Antillesi ad emigrare. Egli tornò per brevi soggiorni ad Antillo, ma morì negli Stati Uniti, ad Albany, città che può essere considerata una vera e propria Antillo d'America. A lui si deve l'iniziativa della raccolta A L B A N Y: A L I T T L E ANTILLO IN U.S.A. In the city of Albany, the capital of the State of New York, live today over a thousand citizens whose origins come from Antillo's emigrated since the beginning of '900 until the '60s. The first group from Antillo arrived in Albany between the end of XIX century and the beginning of XX century. 22 delle offerte tra tutti gli emigrati antillesi, grazie alla quale nel 1907 furono acquistati l'organo grande e la vara della Madonna della Provvidenza. Un'impresa non facile, per i tempi, che unì spiritualmente e praticamente tutti gli antillesi d'America, posizionati ai quattro angoli degli Stati Uniti. Fecero eccezione gli adepti alla nuova religione pentecostale che aveva fatto proseliti tra gli Antilllesi soprattutto ad opera di Federico Mazzone, di Sebastiano Santoro, di Felice Rizzo e che ebbe poi in Francesco Giuseppe Alamena, figlio di Margherita Alamena, un importante pastore e guida spirituale di tale comunità fino alla morte avvenuta nel 1979. Ad Albany risiede a tutto oggi la comunità antillese d'America più numerosa e più folta di tutti gli emigrati Antillesi nel mondo: essa è il cuore degli Antillesi d'America ed insieme la speranza e la forza della memoria senza la quale un popolo non può guardare al futuro. La Famiglia di Giuseppe Ritmo riunita per il suo Matrimonio Albany, near the port of New York, opened its arms to these immigrants, gave them a job and introduced them materially and spiritually in the States. In Albany it was necessary unskilled work in the manufacturing, in the building of the vast rail and in large public constructions. Besides the Italian community needs barbers, tailors, bakeries and other shoppers. Today in America the largest antillese community live in Albany and this is the largest antillesi immigrants' community in the world: it's the heart of the Antillo's people of America and it represents all the hope and the power of memory without which a nation can't look to the future. 23 Eventi Ricreativi Anziani: soggiorno nella costiera amalfitana Riprendendo una consuetudine interrotta nell'anno 2007 a causa del lutto per la prematura scomparsa dell'Assessore Antonio Bongiorno, nello scorso mese di settembre l'Amministrazione Comunale ha organizzato il soggiorno climatico per gli anziani, che rappresenta un periodo di incontro, socializzazione e svago per numerosi nostri concittadini. Quest'anno come itinerario è stata individuata la costiera amalfitana. In particolare, la comitiva ha avuto modo di visitare Napoli con il suo suggestivo lungomare e le famosissime località di Posillipo e del Vomero; gli scavi archeologici di Pompei e di Ercolano; la reggia di Caserta con i suoi meravigliosi giardini e la città di Torre del Greco. Una tappa particolarmente significativa è stata effettuata a San Giovanni Rotondo, dove è stato possibile visitare le spoglie di San Pio, esposte dallo scorso mese di aprile per i pellegrini che sono giunti a migliaia da tutto il mondo. Le escursioni in territorio campano e in Puglia sono state allietate da giornate miti e gradevoli; l'organizzazione del soggiorno è stata esemplarmente curata dal dott. Agatino Lo Giudice, Responsabile dell'Area Servizi Sociali del Comune di Antillo il quale ha dato ancora una volta prova della sua straordinaria squisitezza e affabilità umana, rappresentando punto di riferimento insostituibile per tutti i partecipanti. Ad accompagnare il gruppo con il Sindaco Antonio Di Ciuccio anche l'Assessore Francesco Bongiorno e il Presidente del Consiglio Comunale Salvatore Muscolino. Il Sindaco ha manifestato la sua soddisfazione per il buon andamento del soggiorno e ha espresso la volontà di voler riproporre l'iniziativa per il prossimo anno con nuove stimolanti mete da visitare. LA REDAZIONE Eventi Ricreativi LA “CORRIDA” ANTILLESE Dilettanti allo sbaraglio… o artisti in cerca d'autore di Janette Palella Metti insieme due presentatori improvvisati dalla battuta sempre pronta e una band musicale dal suono armonioso quanto frutto del diletto, aggiungi un paio di coriste di piacevole presenza, un “valletto” sui generis con la voglia di divertire e divertirsi e naturalmente una manciata di aspiranti concorrenti spudorati e altrettanto pronti ad esibirsi in pubblica piazza mettendosi in gioco con la loro bravura reale o presunta. Esibizione del Sig. Santi Lo Giudice con il nipotino Marco Formula di spettacolo geniale e fuor da ogni dubbio fantasiosa, un'insieme di carte vincenti atte a garantire da sole una piacevole serata di intrattenimento leggero, penserete giustamente voi. Nessuna piega alle vostre osservazioni ma, a mio avviso, manca qualcosa tra gli elementi considerati che dia il senso e crei insieme l'atmosfera gioiosa del divertimento assoluto, meritando una considerazione a parte. Sto parlando del pubblico, non di uno qualsiasi ma di quel pubblico partecipe e frizzante ma anche poco transigente rispetto agli errori e alle stonature, una platea dotata di “sardonica parola” attraverso il crepitio quasi fastidioso e ridondante di coperchi, pentole e fischietti per esprimere il mancato gradimento delle scadenti qualità pseudo-artistiche di questo o quel borioso partecipante. Aggiungi al tutto un atteso e discusso “cameo”, intervenuto in occasione della serata di “Karaoke in piazza” svoltasi il 15 agosto, dato dalla partecipazione straordinaria del trasformista Roberto Restifo con il suo personaggio-macchietta tanto stravagante e divertente quanto dai controversi e variopinti costumi sessuali ed ecco completata e insaporita l'esplosiva formula del successo. Grazie al lavoro serio, tenace e lungimirante degli organizzatori, l'evento ha trovato il suo spazio all'interno del consueto calendario degli eventi estivi che fanno da cornice alle frizzanti e stellate notti antecedenti alle illuminate feste patronali, meritando, se non l'ambito titolo di “serata riuscita” -lascio spazio alle vostre preferenze-, il quantomeno evidente marchio di originalità e studiata comicità. L'apparente accozzaglia di esibizioni 24 “caserecce”, esposte con una velocità e una fluidità tali da far invidia alle modalità di una estemporanea diretta televisiva, trova il suo filo conduttore in quella trepida curiosità che vede protagonista ogni singolo spettatore nel vedere l'amico, il vicino di casa o il nipote esibirsi in una veste d'eccezione e sicuramente insolita rispetto all'impeccabile serietà data dai mille affanni della quotidianità. Non stupisce allora l'umano e insopprimibile sentimento di “assediare” la piazza nell'insano tentativo di vedere il “talentuoso” concorrente cadere nelle insidie del ridicolo per usufruire dell'occasione fortuita in un tempo futuro, quando magari nella rigida stagione invernale in seguito ad un'occasione formale si nasconderà sotto il maglione una leggera smorfia di sadico umorismo alla vista del malcapitato. Potrei citare con vivido interesse di analisi ogni singola esibizione perché altrettanto vividi sono i miei ricordi divertiti in merito ma decido di far ricadere la mia scelta parziale su due performance che considero emblematiche rispetto allo spirito soggiacente all'atmosfera dell'intera serata. Partendo dalla più ovvia e forse scontata, sarebbe quasi un atto di lesa maestà non dare il giusto peso alla compagine superaccessoriata degli “Egidio va in campagna” che di certo non si sono risparmiati quanto ad arrangiate capacità canore, personalità artistica e manifesta volontà di stupire gli spettatori con fantozziana ilarità ed effetti speciali di ultima generazione (vedi occhiali a luminosità intermittente e improponibili parrucche dalla colorazione fluorescente). Indelicato sarebbe invece non dare l'equo valore alla pluriapplaudita e ritmata esibizione musicale organetto-tamburello del duo transgenerazionale composto da nonno e nipote alle prese con le note e le atmosfere spensierate e aggregative di una tipica ballata popolare. Una rigida trasmutazione del format televisivo dal tubo catodico direttamente alla ribalta della piazza avrebbe sicuramente conservato a oltranza il principio dell'esibizione improvvisata fine a se stessa con l'unico obiettivo del divertimento “genuino” che nulla ha a che vedere con l'idea più vaga e lontana della dimensione eclettica dell'artista in generale. Ma se un merito deve essere attribuito alla sperimentazione di questa nuova forma di rappresentazione scenica, esso deve risiedere nella volontà degli organizzatori di aver destrutturato le tradizionali forme di comunicazione dello spirito comico in sé a favore di una logica libera e liberatrice che ha trasformato i dilettanti allo sbaraglio in artisti in cerca d'autore. 25 Eventi Ricreativi E...state ad Antillo 2008 L'ultima edizione di “E...state ad Antillo”, organizzata dall'Amministrazione Comunale nello scorso mese di agosto per allietare le serate ai numerosi residenti ed emigrati che in quel periodo fanno ritorno in paese, ha registra- si è contraddistinta per la sua bravura nell'animare la manifestazione. Una serata particolarmente divertente è stata dedicata all'albero della cuccagna, riscoprendo anche un'antica tradizione che ha riportato i meno giovani Antillo, 19/08/2008 esibizione dei cantatori antillesi to, ancora una volta, un forte successo di pubblico e il consenso dei numerosi visitatori che si sono recati ad Antillo per assistere alle manifestazioni. In particolare, la 20^ sagra del granturco con l'annessa mostra mercato dei prodotti tipici e dell'artigianato locale, svoltasi il 16 e il 17 agosto, è stata caratterizzata, come negli anni precedenti, da un forte afflusso di visitatori proveniente da tutto l'hinterland, che hanno potuto degustare i prodotti gastronomici locali e godersi alcune ore di sano riposo e relax nei luoghi incontaminati del nostro territorio. Sono stati organizzati gli ormai consuetudinari “giochi senza quartiere” sotto la sapiente regia di Guglielmo Mastroeni, fin dal 2002 instancabile promotore dell'evento, coadiuvato da Sonia Paratore che indietro nel tempo. Oltre ad altre manifestazioni di intrattenimento per i più piccoli e per i giovani, da ricordare il “festival internazionale del folclore” e le due serate organizzate da Recaldo Lo Giudice, Enzo Giordano e Patrizia Zizzo: la terza edizione del “Karaoke in piazza” e la prima, divertente novità assoluta della “corrida antillese”. Il 20 agosto si è tenuto il concerto della nota cantante Leda Battisti, mentre la serata del 21, come da tradizione, si è esibito il Corpo Musicale “Vincenzo Bellini” di Antillo, diretto dal M° Giuseppe Paratore, con la partecipazione straordinaria del M° Steven Mead. Una manifestazione particolarmente significativa, poiché ormai si è consolidata negli animi di tutti gli antillesi emigrati che riescono a fare ritorno in paese, si è avuta in occasione della sesta “giornata dell'emigrante”. Infatti, dal 2003 l'Amministrazione Comunale ha deciso di dedicare una serata ai tanti nostri concittadini che per motivi di lavoro sono stati costretti a lasciare il paese, per esprimere loro la gratitudine per l'attaccamento che dimostrano Antillo, 19/08/2008 il Sindaco consegna il poster ricordo di Antillo al nostro compaesano Martino Puglisi Eventi Ricreativi sempre e comunque nei confronti della loro terra natia e per aver portato avanti e onorato il buon nome di Antillo e della comunità tutta ovunque si siano recati. In particolare, quest'anno, il prof. Gino Impellizzeri, emigrato negli U.S.A., ha dato lettura di alcune poesie tratte dal suo libro “Amore, nostalgia, rimpianto”, insieme a Giovanni Di Blasi; Santi Palella ha recitato alcune strofe dialettali in cui il tema della nostalgia e dell'attaccamento alle proprie radici è forte e stringente. Come da consuetudine è stato possibile degustare pane caldo e “cuzzola” al forno e quest'anno anche ottimi panini con la salsiccia. Per mantenere viva la nostra tradizione, sul palco si sono esibiti gli ultimi rappresentanti del canto popolare antillese: Vittorio Chillemi, Vittorio Crupi (1935), Giuseppe Crupi, Vittorio Crupi (1937) e la signora Vittoria Chillemi. A conclusione della serata, l'Amministrazione Comunale ha 26 fatto dono agli emigrati presenti di un apprezzatissimo poster ricordo del paese di Antillo, dando appuntamento all'anno prossimo con l'augurio di ritrovarci tutti insieme ancora una volta in piazza. LA REDAZIONE Avvenimenti Sportivi Momenti di sport e svago in Antillo di Smiroldo S. e Lo Giudice E. Inseguire un sogno…. Sembra uscire da un libro di fiabe il lieto momento attraversato dalla Polisportiva Antillese nel girone F del campionato di seconda categoria FIGC, infatti il secondo posto in classifica con 11 punti, alla sesta giornata di campionato, con all'attivo tre vittorie, due pareggi e una sola immeritata sconfitta è motivo di orgoglio e vanto per la compagine guidata dal mister Guglielmo Mastroeni. Diverse sono le contendenti per il salto di categoria nell'insidioso girone di Catania, basta pensare al Real Aci, al Gaggi, al S. Venerina, al Russo Sebastiano, formazioni tra le più quotate dai “book-makers” di zona. Tuttavia, sin da queste prime battute emerge incontestabile la certezza che la Polisportiva Antillese, forte di un organico valido tecnicamente, tatticamente disciplinato e, per le partite interne sospinta dal proprio “dodicesimo uomo in campo” (il folto pubblico), sin alla fine potrà recitare un ruolo da protagonista e sognare; cosa? per scaramanzia meglio lasciar spazio all'immaginazione, sperando che nel prosieguo del campionato il gruppo possa ancor di più compattarsi e colmare i margini di miglioramento che ancora ci sono, centrando un traguardo che calcisticamente sarebbe storico. Primavera fuori stagione dinamismo tra i reparti per riproporre la formula vincente delle passate stagioni. Alla quarta giornata di campionato la squadra staziona nella parte bassa della classifica, avendo perso punti che erano a portata di mano in spezzoni di partita poco Una Formazione della Polisportiva Antillese L'A.C. Antillo Val d'Agrò del mister Egidio Mastroieni riparte dalla seconda serie UISP sezione di Giarre. L'ossatura della squadra si basa su una “trade union” tra l'inossidabile base storica e alcuni nuovi arrivi che dovranno apportare un tocco di fortunati, ma è ancora lungo il cammino da percorrere e una strategia di lenta risalita è stata già pianificata da Egidio e compagni, ora aspettiamo tutti che sia messa in atto. 27 Avvenimenti Sportivi E...state insieme Dopo la disamina dei campionati calcistici in cui militano le due squadre di Antillo, riporto l'attenzione del lettore al mese di agosto. Come ormai da consuetudine nel corso delle festività in onore alla Nostra Patrona S. Maria della Provvidenza si sono svolti presso il locale campo di calcetto e lo stadio comunale i vari tornei calcistici. Reputo che a dover suscitare interesse è non tanto la cronaca calcistica degli eventi, bensì la volontà dell'amministrazione comunale e della cittadinanza tutta di ricordare gli uomini, gli amici e in questa sezione gli sportivi che per effetto di un mai spiegabile e comprensibile destino, ci hanno prematuramente lasciato. Ognuno di noi conserva di loro uno o più ricordi, emozioni condivise legate ad esperienze di vita comuni di diverso aspetto e irripetibili. Un nostro pensiero, ogni nostro pensiero rivolto a loro è al contempo, oltre a un agire, un'espressione che li riporta in vita, tra noi…. Teodoro Lo Giudice, Carmelo Smiroldo, Francesco Lo Giudice detto “Ciccino”, Antonio Bongiorno, Amedeo Muscolino….gli sportivi ricordati nei tornei che si sono svolti. 1° memorial Antonio Bongiorno Nell'ambito delle manifestazioni organizzate nello scorso mese di agosto, la Civica Amministrazione ha inteso ricordare Antonio Bongiorno, il giovane assessore comunale prematuramente scomparso nell'ottobre del 2007, intitolando con il suo nome il memorial disputatosi al campo di calcetto “Teodoro Lo Giudice”. Hanno preso parte alla manifestazione una formazione composta dagli amministratori antillesi, la squadra dei ragazzi del 1966 (anno di nascita di Antonio), la formazione della Forestale presso cui Antonio prestava servizio (che è risultata vincitrice) e una compagine locale. Commovente il calcio d'inizio, che è stato dato dal piccolo Andreas Bongiorno, primogenito dello sfortunato amministratore, che è rimasto nel cuore di tutta la cittadinanza per la sua affabilità e generosità. LA REDAZIONE Il Calcio di inizio del Memorial Foto di gruppo delle squadre partecipanti