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Percorso di formazione rivolto ad Assistenti sociali della rete

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Percorso di formazione rivolto ad Assistenti sociali della rete
Ciclo di formazione-ricerca per Assistenti sociali della Rete
nazionale dedicata alle équipe di Cure palliative
Il progetto
CON IL PATROCINIO DI
SINTESI DEL PROGETTO
Perché una formazione dedicata agli Assistenti sociali delle équipe di Cure palliative?
La proposta formativa è finalizzata a sostenere ruoli e competenze specifiche dell’Assistente
sociale, accompagnando i professionisti e le professioniste dedicati alle équipe di Cure palliative ad
assumere e sostenere una funzione di integrazione fra i modelli di cura.
Con quali obiettivi?
– CONOSCERE: per comprendere e approfondire l’ambito delle Cure palliative.
– DECODIFICARE: per esplicitare e riconoscere i contenuti ed il compito di lavoro dell’Assistente
sociale nell’affrontare situazioni di cura dei malati inguaribili (oncologici e non oncologici) e dei
loro famigliari.
– CONFRONTARE: per sostenere lo scambio interprofessionale delle équipe.
– SOSTENERE: per supportare l’attivazione e la crescita della Rete Nazionale degli Assistenti sociali
che operano nelle équipe di Cure palliative.
Con quale metodo?
Il ciclo di formazione adotta un metodo di apprendimento centrato sulla ricerca attivando un
percorso nel quale le conoscenze e l’esperienza dei singoli possono trovare un’occasione di
rielaborazione, comprensione e comunicazione in gruppo e fra diverse professionalità.
Il percorso sarà strutturato in 4 sessioni di due giornate ciascuna, per un totale di 8 giornate di
formazione e da un follow-up dedicato alla valutazione del percorso.
Chi organizza e chi paga la formazione?
Il percorso formativo organizzato da Fondazione Floriani è progettato e realizzato con lo Studio
APS a partire da una sollecitazione ed una richiesta proveniente dalla referente della Rete
nazionale degli Assistenti sociali impegnati nelle équipe di Cure palliative e da alcune colleghe che
hanno partecipato alla promozione della Rete. Grazie al sostegno finanziario di numerosi attori
dell’ambito associativo (Fondazione Provincia di Lecco – Fondo Dottor Livio Mammini, Associazione
ARCA, Associazione il Sorriso di Beatrice) e professionale (Ordini degli Assistenti sociali della
Lombardia e del Veneto) è possibile partecipare gratuitamente al percorso formativo. Ai
partecipanti è richiesto di farsi carico solamente dei costi relativi alle trasferte verso Milano.
A chi è rivolto il percorso di formazione e ricerca?
Questa prima edizione del percorso di formazione si caratterizza per essere un progetto pilota. Per
questa ragione è funzionale l’attivazione di un gruppo di formazione in grado di esprimere una
eterogeneità di appartenenze organizzative e territoriali nell’ambito dei servizi di Cure palliative,
per meglio sostenere ed alimentare il confronto, la discussione e la costruzione di ipotesi di lettura
delle esperienze. Prerequisiti per la partecipazione al percorso sono l’adesione alla Rete nazionale
degli Assistenti sociali delle Cure palliative, disponibilità ed interesse nei confronti della proposta
formativa ed, in particolare, con la metodologia attiva di formazione e ricerca proposta.
CON IL PATROCINIO DI
Il corso è accreditato?
Lo studio APS è accreditato come agenzia di formazione continua presso l’Ordine Nazionale degli
Assistenti sociali e sono stati richiesti i crediti formativi.
CON IL PATROCINIO DI
Premessa
La presenza degli Assistenti sociali nelle attività di cura e assistenza dei malati inguaribili
(oncologici e non oncologici) e l’inserimento di questo ruolo professionale all’interno dell’équipe
di Cure palliative, per diverse realtà italiane, sono una conquista recente – sancita dalla L. 38/2010
– che costituisce un segnale specifico e significativo di cambiamenti che faticosamente, ma
indiscutibilmente, si vanno introducendo in un’area di lavoro complessa e presa in considerazione
con sempre maggiore attenzione.
L’apporto degli Assistenti sociali senz’altro risponde ad alcune esigenze funzionali di conoscenza di
procedure di tutela previste per i malati e per i familiari dall’attuale sistema di welfare, di supporto
all’espletamento di pratiche burocratiche spesso lente e farraginose, di sostegno alle faticose
incombenze di cui devono farsi carico i caregiver. Più in generale tuttavia rappresenta
un’evoluzione culturale rispetto alle modalità di cura in tutte le situazioni in cui non sono previste
e prevedibili delle guarigioni, ovvero delle possibilità di risanamento e di eliminazione delle
patologie ma ci si trova confrontati con la prospettiva di un esito infausto e cioè con la vicinanza
della morte.
Si tratta di situazioni che sono sempre più diffuse e al tempo stesso rispetto alle quali singoli e
famiglie si trovano quanto mai impreparati. La percezione delle sofferenze di una persona cara, la
consapevolezza che si sta arrivando ad una separazione ineluttabile da persone con cui si sono
vissuti e condivisi momenti centrali della propria vita, il senso di impotenza da cui ci si sente
risucchiati, gli interrogativi su alternative di cura che si sarebbero potute sperimentare, le
aggressività rabbiose da cui si è invasi in certi momenti contro vari medici da cui si pensa di essere
stati illusi o ingannati: tutto questo si condensa in interazioni caratterizzate da grande intensità
emotiva, affettivamente molto cariche e rese ancora più difficili da vivere perché la cultura
dominante tende a respingere e allontanare la sofferenza e ad eliminare mali e malattie. Tutte le
energie vengono rivolte a migliorare salute e benessere, al prevenire disturbi e ad essere il più
possibile in forma, al di là dell’età e delle condizioni di vita.
E’ molto difficile accettare l’ineliminabilità del dolore, confrontarsi con l’inguaribilità e con la
morte. Per lo più le persone negano questi aspetti e finiscono per trovarsi ancor più in difficoltà:
molti si ritirano e tendono a delegare e in particolare a demandare a chi dà più sicurezza e
garanzia di intervenire in modo pertinente ed efficace di fronte alla malattia e quindi ai medici e in
generale a tutto il personale dell’area sanitaria.
Anche per queste ragioni, tutto quello che non porta alla guarigione finisce per essere considerato
come vano e inconsistente. Le stesse Cure palliative per diversi anni sono state viste come
interventi riparativi, opinabili, non necessari.
La presenza degli Assistenti sociali nelle équipe e nei servizi di Cure palliative può pertanto
costituire un pungolo verso la costruzione di ponti per un maggiore scambio ed integrazione fra
le pratiche del modello di cura orientato alla guarigione con quello più orientato al “prendersi
cura” del paziente inguaribile e dei suoi famigliari. E’ un processo che va sostenuto,
accompagnato, curato. La legge 38/2010 costituisce un punto di svolta fondamentale, ma non
CON IL PATROCINIO DI
certamente sufficiente per garantire un’adeguata presenza degli Assistenti sociali nelle équipe di
Cure palliative ed un suo ruolo “alla pari” con le figure sanitarie1.
Per queste ragioni si propone un’attività di formazione-ricerca finalizzata a sostenere ruoli e
competenze dell’Assistente sociale e ad accompagnare i professionisti e le professioniste che
hanno aderito alla Rete Nazionale degli Assistenti sociali dedicati all’équipe di Cure palliative ad
assumere e sostenere una funzione di integrazione fra i modelli di cura.
Obiettivi
A partire da queste premesse, il ciclo di formazione per Assistenti sociali impegnati nelle Cure
palliative si configura come un’esperienza pilota di formazione e ricerca finalizzata a:
-
CONOSCERE E APPROFONDIRE L’AMBITO DELLE CURE PALLIATIVE, specificando le caratteristiche di
questo approccio, la sua evoluzione nel contesto delle cure, focalizzando alcuni temi
portanti dell’approccio bio-psico-sociale (etica, cura del dolore, vicinanza e rapporto con la
morte, comunicazione, …). L’esperienza ed il dibattito ci sembra che tendano ancora a
sottolineare le differenze fra l’approccio sanitario finalizzato alla guarigione con quello biopsico-sociale proprio delle Cure palliative che sostiene e accompagna il malato e i suoi
famigliari in una fase della vita e della malattia densa di implicazioni emotive, razionali e
irrazionali, in un contatto molto ravvicinato con la morte. Il percorso di ricerca-formazione
è finalizzato a sviluppare maggiori e più articolate ipotesi per comprendere meglio le
specificità dei diversi approcci al tema delle cure, per sostenere la figura dell’Assistente
sociale nel promuovere un maggior scambio e comunicazione fra questi due orientamenti
e i diversi professionisti coinvolti nelle Cure palliative in virtù dell’unicità del paziente e dei
suoi famigliari;
-
ESPLICITARE E DECODIFICARE I CONTENUTI ED IL COMPITO DI LAVORO PER L’ASSISTENTE SOCIALE
NELL’AFFRONTARE SITUAZIONI DI CURA DEI MALATI INGUARIBILI (ONCOLOGICI E NON ONCOLOGICI) E DEI LORO
FAMIGLIARI. Le Cure palliative richiedono una continua costruzione e ridefinizione delle
modalità di assistenza ed accompagnamento al malato e ai famigliari. La cura è funzione
non solo dell’evoluzione clinica del paziente, ma anche del suo stato psicofisico, del
procedere non lineare del rapporto con la malattia e la morte, delle relazioni con i
famigliari, del modo di sentire e rappresentarsi il professionista e l’équipe di Cure
palliative. Per i professionisti che intervengono in queste situazioni si tratta di un difficile
compito che si muove tra linee guida ed indicazioni cliniche e la necessità di calibrare
proposte ed interventi nelle specifiche situazioni. Si tratta di procedere in continuo ascolto
ed osservazione della situazione, di raccogliere dettagli che all’apparenza inutili, possono
1 Anna Maria Russo, Gianlorenzo Scaccabarozzi, Alberto Grossi, Francesca Riva, Debora Galimberti, Rete nazionale
degli Assistenti sociali dedicati alle équipe di Cure palliative: un progetto innovativo, in La Rivista Italiana di Cure
Palliative, N. 2/2011; La Cure palliative domiciliari in Italia, 7° Supplemento al N. 26/2010 di Monitor, Trimestrale
dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali.
CON IL PATROCINIO DI
essere importanti nel trovare una strada per superare un ostacolo che sembrava
insormontabile nella relazione con il paziente ed i suoi famigliari e ricercare - attraverso la
comunicazione con gli altri professionisti ed il lavoro di équipe - dispositivi e strumenti da
utilizzare nelle complesse situazioni di cura;
-
ALIMENTARE LO SCAMBIO INTERPROFESSIONALE. Il lavoro e lo scambio nelle équipe di Cure
palliative è una risorsa preziosa che richiede competenze ed attenzioni specifiche per
essere di sostegno agli operatori sanitari e sociali. Per questo il percorso prevede ampi
momenti di confronto con professionisti dell’area sanitaria (Medico, Psicologo e
Infermiere) intorno a casi critici;
-
SOSTENERE L’ATTIVAZIONE E LA CRESCITA DELLA RETE NAZIONALE DI ASSISTENTI SOCIALI CHE OPERANO NELLE
ÉQUIPE DI CURE PALLIATIVE. Questo percorso formativo e di ricerca costituisce un primo
importante passo per consolidare la Rete nazionale degli Assistenti sociali impegnati nelle
Cure palliative. L’adesione di numerosi professionisti alla Rete, la partecipazione ai
congressi della SICP, la pubblicazione di articoli, costituiscono importanti risorse da cogliere
per continuare su questa strada. La presenza dell’Assistente sociale nelle équipe di Cure
palliative è diversa e differenziata sul territorio nazionale, così come lo sono i servizi di
Cure palliative a livello nazionale. Con questo percorso pilota di formazione-ricerca un
primo gruppo di Assistenti sociali avrà l’occasione di confrontarsi su modalità, esperienze,
pratiche di lavoro locale nell’ambito delle Cure palliative e diventare una figura di
riferimento per il proprio territorio nella importante funzione di sensibilizzazione e
diffusione dell’esperienza realizzata, di “contaminazione” nei confronti dei colleghi, degli
altri professionisti, del contesto territoriale (associazioni, famiglie, scuole, parrocchie,
volontari, …).
Metodo ed ipotesi formative
Il ciclo di formazione adotta un metodo di apprendimento centrato sulla ricerca, attivando un
percorso nel quale le conoscenze e l’esperienza dei singoli possono trovare un’occasione di
rielaborazione, comprensione e comunicazione in gruppo. Il percorso procederà pertanto su un
duplice binario interconnesso: da un lato l’apporto dello Staff di formazione che contribuirà ad
esplicitare e delimitare l’oggetto ed il compito di lavoro, le caratteristiche e le specificità delle Cure
palliative (la legislazione, il dibattito in corso, i temi prevalenti come l’etica, il dolore, il rapporto
con la morte, l’integrazione professionale, la comunicazione con pazienti e famigliari, l’importanza
della diffusione di un approccio come quello delle Cure palliative nel nostro contesto attuale, …);
dall’altro le esperienze differenziate dei partecipanti, i loro dubbi, domande, le problematiche che
incontrano nel confrontarsi con pazienti, famigliari, altri professionisti professionalmente più
“titolati” a occuparsi di malati oncologici e cronici. Questi elementi costituiranno un importante
materiale di lavoro per:
-
esplorare, nominare, socializzare le specificità dei problemi che l’Assistente sociale
impegnato nelle Cure palliative incontra nel lavoro con i malati, i famigliari, gli altri
professionisti e servizi;
CON IL PATROCINIO DI
-
attrezzarsi per decodificare le criticità che si manifestano nelle situazioni di cura con malati
inguaribili, nelle relazioni con i famigliari, e fra questi e gli operatori socio-sanitari,
mettendo in luce vincoli e risorse, attese e paure, aspettative ed idealizzazioni che si
generano di fronte alla morte;
-
collegare le esperienze dei singoli con quelle degli altri colleghi, per contestualizzarle e
metterle in relazione;
-
confrontare le diverse visioni professionali presenti nell’équipe di Cure palliative (Medico,
Psicologo, Infermiere, Assistente sociale);
-
riattraversare le pratiche professionali degli Assistenti sociali, le molteplici esperienze
professionali positive e negative con cui si confrontano, per meglio comprenderle,
rielaborarle e acquisirle.
Organizzazione del ciclo
Il percorso è strutturato in 4 sessioni di due giornate ciascuna, per un totale di 8 giornate di
formazione e un incontro di follow-up dedicato alla valutazione del percorso, delle sue ricadute nei
singoli contesti lavorativi.
La prima sessione ha l’obiettivo di avviare il percorso con qualificati contributi e apporti di esperti
su tre questioni chiave delle Cure palliative:
1.
SPECIFICITÀ, ORIGINI E SVILUPPI DELLE
CURE PALLIATIVE: IL QUADRO LEGISLATIVO, ORIENTAMENTI CULTURALI,
PROBLEMATICHE ETICHE.
2.
PRENDERSI CURA DI MALATI INGUARIBILI E DEI LORO FAMIGLIARI: ASPETTI RELAZIONALI, EMOTIVI CONNESSI ALLA
VICINANZA CON LA MORTE. L’APPROCCIO BIO-PSICO-SOCIALE .
3.
IL FUNZIONAMENTO DELLE ÉQUIPE IN UNA PROSPETTIVA DI INTEGRAZIONE SOCIO SANITARIA: ASPETTI
ORGANIZZATIVI E IMPLICAZIONE DELLA COOPERAZIONE FRA SERVIZI E PROFESSIONISTI.
Le relazioni introduttive degli esperti costituiscono l’occasione per conoscere ed approfondire i
temi che caratterizzano l’approccio delle Cure palliative, condividere un linguaggio comune e
precisare la collocazione, i punti di forza e le criticità dell’Assistente sociale nel partecipare alla
cura dei malati inguaribili e dei loro famigliari.
Ciascuno di questi tre temi portanti sarà approfondito nel corso delle successive tre sessioni di
formazione per facilitare l’analisi delle pratiche ed un apprendimento dall’esperienza attraverso:
-
le testimonianze di professionisti dell’area sanitaria che partecipano alle équipe di Cure
palliative (medico, psicologo, infermiere) con una specifica esperienza nel campo. I
partecipanti avranno così occasione di confrontarsi intorno a casi critici con uno sguardo
interprofessionale;
-
la conduzione dello Staff APS, con apporti metodologici, collegamenti fra le diverse
sessioni, sintesi e rilanci;
CON IL PATROCINIO DI
-
i lavori di gruppo, le esercitazioni (simulazioni, role playing, analisi di casi critici, visione di
estratti di film). Si prevede la presenza nelle esercitazioni di Assistenti sociali esperti nelle
Cure palliative in funzione di consulenti per i gruppi, a cui i partecipanti possono rivolgersi
per chiarire dubbi, rispondere a domande, elaborare strategie specifiche a fronte di casi
critici;
-
la lettura ed il commento di articoli ed indicazioni bibliografiche;
-
l’elaborazione a conclusione di ogni sessione di formazione di appunti scritti per focalizzare
criteri e orientamenti operativi per supportare il lavoro dell’Assistente sociale nelle Cure
palliative.
Ai partecipanti è pertanto richiesta una partecipazione attiva, la disponibilità a portare le proprie
esperienze per poterle rileggere in gruppo e trasformarle in elementi di ricerca e conoscenza per
favorire chiavi di lettura ed apprendimenti.
Il percorso di ricerca-formazione è accompagnato in modo continuativo dalla presenza di uno Staff
di formatori dello Studio APS.
La valutazione del percorso finalizzata al sostegno dei professionisti della rete nazionale
Vista la specificità del percorso è opportuno prevedere – a distanza di qualche mese dalla sua
conclusione – un follow-up per valutare le ricadute del percorso, ritornare sugli esiti positivi e le
criticità del lavoro all’interno delle équipe di Cure palliative alla luce degli apprendimenti maturati
nel processo formativo. Nel corso del follow-up si raccoglieranno informazioni e valutazioni utili
alla riprogettazione di una seconda edizione del Ciclo di formazione-ricerca.
Il follow-up ha anche l’obiettivo di sostenere questo primo gruppo di operatori nella loro attività di
sensibilizzazione nei confronti dei colleghi e del contesto alle Cure palliative, attivando spazi fisici
(incontri di gruppo o colloqui individuali) o virtuali (blog o forum di discussione) di confronto tra i
partecipanti, con il supporto dei formatori.
Dispositivi formativi
I dispositivi formativi che caratterizzano questo ciclo di formazione-ricerca sono co-costruiti dai
partecipanti e dallo Staff di formazione e in stretta relazione con l’andamento del percorso. Essi
saranno finalizzati a:
-
facilitare la comunicazione delle diverse situazioni professionali portate dai partecipanti
(esempi, casi critici, brevi narrazioni);
-
favorire l’elaborazione delle esperienze attraverso, per esempio, esercitazioni, analisi di
casi critici, role playing mettendo in luce attese, vincoli e risorse propri e del contesto;
-
integrare le riflessioni prodotte dal gruppo con apporti teorici e metodologici dello Staff di
formazione (contributi teorici su temi specifici riguardanti le Cure palliative, testimonianze
di operatori e responsabili dei servizi di Cure palliative, confronti con altre situazioni e
CON IL PATROCINIO DI
contesti professionali, interviste ed attività di ricerca, letture critiche di testi e saggi,
indicazioni bibliografiche, …);
-
alimentare lo scambio interprofessionale con la presenza di operatori sanitari (medico,
psicologo, infermiere) con una specifica esperienza nell’area delle Cure palliative e che nel
corso delle ultime tre sessioni si confronteranno con i partecipanti a partire da casi critici;
-
rafforzare l’identità professionale dell’Assistente sociale attraverso la presenza di colleghi
esperti in funzione di consulenti per i gruppi;
-
sedimentare gli apprendimenti che via via si produrranno attraverso la scrittura di appunti,
note di lavoro, documenti…
-
elaborare l’esperienza formativa che si realizza attraverso le riflessioni nel gruppo di
formazione, all’interno dello Staff dei formatori e con il Gruppo di progettazione.
Il Gruppo di formazione
Per consentire una metodologia di formazione, ricerca ed apprendimento più efficace, il Gruppo di
formazione può essere composto al massimo da 15 partecipanti.
E’ prevista l’attivazione di due Gruppi di formazione, per un totale di 30 partecipanti,
accompagnato ciascuno da un professionista dello Studio APS. I due Gruppi procedono in modo
parallelo, alternando momenti in plenaria (per seguire e partecipare alle relazioni dei docenti
esterni, per confrontarsi in merito alle acquisizioni che emergono dal percorso, in alcuni momenti
di esercitazione) e momenti di lavoro in gruppo e sottogruppo.
Una particolare attenzione sarà dedicata alla composizione dei due Gruppi di formazione con
l’obiettivo di raggiungere una composizione eterogenea di esperienze professionali, collocazioni
organizzative e provenienze territoriali. L’eterogeneità in un progetto di formazione basato sulla
ricerca e l’attivazione dei partecipanti costituisce un valore aggiunto che alimenta e sostiene il
confronto.
Lo Staff di formazione
L’attività di formazione e ricerca verrà realizzata da uno Staff di formatori dello Studio APS
composto da Matteo Lo Schiavo, Barbara Di Tommaso e Franca Olivetti Manoukian. Lo Staff APS
svolge le funzioni di:
-
progettazione del percorso, definizione ed elaborazione di contenuti metodologici,
predisposizione di materiali e delle esercitazioni per i lavori di gruppo;
-
conduzione dei gruppi di formazione;
-
sostegno ai processi di rielaborazione ed apprendimento attraverso cui si possono
consolidare i contenuti di ruolo dell’Assistente sociale inserito nell’équipe di Cure
palliative;
CON IL PATROCINIO DI
-
analisi dei materiali prodotti dai partecipanti fra una sessione e l’altra;
-
sostegno ai partecipanti per la definizione di un progetto individuale di sviluppo
professionale ed organizzativo;
-
raccordo con gli esperti e i professionisti che interverranno nelle diverse fasi del percorso
per sostenerli nella costruzione degli interventi e nella focalizzazione dei contenuti;
-
monitoraggio e valutazione dell’andamento del percorso insieme al Gruppo di progetto;
-
contributo nella redazione dei materiali prodotti durante il corso di formazione (per es.
lezioni, riflessioni degli operatori, studi di caso) per documentare e comunicare l’iniziativa
all’esterno e riprogettare le successive edizioni.
Il Gruppo di progetto
L’attività di formazione e ricerca è progettata, monitorata e valutata da un Gruppo di progetto
composto:
-
per lo studio APS, da uno o più professionisti dello Staff di formazione;
-
per la SICP, dalla referente della Rete Nazionale degli Assistenti sociali, Anna Maria Russo e
da altre tre rappresentanti Tiziana Mondin, Emanuela Di Fatta, Flavia Baruzzi;
-
per la Fondazione Floriani, da Matteo Crippa
Il Gruppo di progetto ha elaborato e costruito questo progetto pilota di formazione-ricerca
attraverso una serie di incontri e comunicazioni. In particolare sono state realizzate da dicembre
‘11 a luglio ’12 quattro riunioni di progettazione, nonché molteplici momenti di raccordo
telefonico, produzione di materiali e scambio di mail.
Per l’attività di monitoraggio e valutazione del Gruppo di progetto si prevedono 2 incontri di due
ore ciascuno da realizzarsi durante il processo formativo.
Il Gruppo di progetto è impegnato nella ricerca di organizzazioni ed enti sensibili a sviluppare ed
approfondire i temi delle cure in situazioni di non guaribilità e di cronicità per sponsorizzare e
finanziare i costi del Ciclo di formazione-ricerca.
Sede
Le sessioni si svolgeranno a Milano, presso la sede di Fondazione Floriani (Via Nino Bonnet, 2), con
la sola esclusione della seconda sessione, che si svolgerà presso la sede dello Studio APS (Via San
Vittore, 38/A).
La sede dove svolgere il follow-up di valutazione sarà definita successivamente. La creazione di
uno spazio virtuale di follow-up e confronto sarà valutata dal gruppo di progetto.
CON IL PATROCINIO DI
Crediti formativi
Sono stati richiesti i crediti formativi.
Criteri di composizione dei Gruppi di formazione
Questa prima esperienza pilota si rivolge a 30 assistenti sociali provenienti da diverse parti d’Italia
e con esperienza nel campo delle Cure palliative. Poste le caratteristiche formative del ciclo,
assume grande importanza la composizione di un gruppo di partecipanti in grado di garantire
continuità al percorso ed eterogeneità di appartenenze organizzative e territoriali. Per questo
sono stati individuati dei criteri per la scelta dei candidati che andranno a comporre il gruppo di
formazione:
-
adesione alla rete nazionale degli Assistenti sociali impegnati nelle équipe di Cure palliative
(Referente nazionale dr.ssa Anna Maria Russo);
-
esperienza minima di lavoro nell’ambito delle Cure palliative, documentata, di almeno 2
anni (non necessariamente a tempo pieno);
-
interesse e disponibilità ad un investimento personale nella formazione;
-
disponibilità a sostenere le spese di trasferta (non sono previsti costi di iscrizione).
Comunicazione
La comunicazione dell’iniziativa, orientata anzitutto alla raccolta delle adesioni, potrà essere
sviluppata presso i siti istituzionali delle organizzazioni aderenti contestualmente ad uno spazio
dedicato presso la Rivista Italiana di Cure Palliative.
Ogni comunicazione in merito garantirà visibilità alle organizzazioni che decideranno di supportare
l’iniziativa.
Costi
L’iniziativa è gratuita per i partecipanti, che saranno chiamati a sostenere esclusivamente i costi
connessi alla trasferta verso Milano.
Partnership
Il Progetto di formazione e ricerca per le Assistenti sociali impegnati nelle équipe di Cure palliative
è nato da un’idea ed un’iniziativa di un gruppo di Assistenti sociali, sviluppata con il contributo allo
Studio APS.
La Fondazione Floriani, titolare dell’iniziativa, ha sostenuto e contribuito alla progettazione
favorendo il raccordo con la Società Italiana di Cure Palliative, la Federazione Cure Palliative,
CON IL PATROCINIO DI
l’Ordine Nazionale e gli Ordini Regionali degli Assistenti sociali, mettendo a disposizione nel
Gruppo di progetto le sue competenze tecniche e professionali, nonché risorse strumentali.
Patrocini
L’iniziativa formativa è patrocinata dalla Società Italiana di Cure Palliative, dalla Federazione Cure
Palliative e dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Assistenti Sociali.
I formatori coinvolti
Studio APS:
-
Barbara Di Tommaso
-
Matteo Lo Schiavo
-
Franca Olivetti Manoukian
Gli esperti della Rete nazionale degli Assistenti sociali impegnati nelle Cure palliative
-
Emanuela Di Fatta
-
Tiziana Mondin
-
Anna Maria Russo
I relatori della Società Italiana di Cure Palliative
-
Annamaria Marzi
-
Luciano Orsi
-
Silvana Selmi
Per maggiori informazioni:
Matteo Crippa
Tel: 02.626111.23
Email: [email protected]
CON IL PATROCINIO DI
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