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Tossicologia Forense
Tossicologia Forense La tossicologia forense si occupa della ricerca di prove di un fatto farmacologico quale: veleni o sostanze stupefacenti. I veleni oggiogiorno sono una rarità nell'ambito legale. Il veleno è definito come qualsiasi sostanza che, attraverso un'adatta via di somministrazione, causa danni o morte. La via di somministrazione è importante in quanto ad esempio il curaro somministrato per bocca viene rapidamente inattivato nello stomaco ma somministrato per via endovenosa può essere rapidamente letale. Viene definito con un termine legale di veneficio un avvelenamento finalizzato ad un'ipotesi di danno o morte della persona. Nel caso di veneficio (a differenza dell'avvelenamento) va riconosciuta la volontò diretta causare danno e quindi è un delitto doloso che prevede il massimo della pena (avvelenamento – reato colposo) e un aggravante specifico dal momento che ogni veneficio prevede la premeditazione – la preparazione del veleno stesso. L'inquinamento ambientale non è altro che avvelenamento colposo, non premeditato. Dal momento che il grosso della tossicologia forense sono le sostanze d'abuso passiamo alla tratazione di queste. Sostanze d'abuso: generalità: Il 90% delle sostanze d'abuso ha origine vegetale e appartengono sostanzialemtne a 5 classi di sostanze: • Oppiacei (narcotici): derivano dal papavero sonnifero, sono sostanze constituite da 4 anelli planari di cui uno ortogonale agli altri tre in modo da formare una struttura a T che oltrepassa la barriera ematoencefalica e va a stimolare i recettori μ delle endorfine. • Stimolanti centrali: la cocaina ad esempio • Allucinogeni: doppio anello • Cannabinoidi: struttura a 3 anelli planari • Eccitanti: simulano la dopamina Tutte le strutture chimiche delle sostanze stupefacenti assomigliano ai ligandi endogeni – i neurotrasmettitori con la differenza che gli stupefacenti sono più idrofobi mancando dei gruppi polari percui non sono segregati in vescicole di secrezione come i neurotrasmettitori fisiologici ma diffondono facilmente. 1 Gli stupefacenti possono essere distinti in naturali (eroina, cocaina, derivati del cannabis) e di sintesi (metossiamfetamine, allucinogeni di sintesi, derivati dell'acido gamma-idrossibuttirico – γ-HB) , questi ultimi non essendo legati alle piante di origine non hanno una caratteristica distribuzione geografica e non necessitano di rotte di narcotraffico per arrivare al mercato. Eroina L'eroina è un narcotico che agisce sui recettori endorfinici del sistema di modulazione della percezione del dolore. L'effetto è una modulazione delle afferenze sensitive ad eccezione di quelle esterocettive. L'effetto dell'eroina si esplica mediante un'azione sul pool di riserva di dopamina nel sistema limbico che viene liberato massivamente sotto l'azione della sostanza. Questa riserva di dopamina ha un compito fisiologico di essere uasta nelle situazioni estreme di emergenza vitale. Il pool neuronale dopaminergico di riserva è protetto fisiologicamente da neuroni GABAergici inibitori che risultano inibiti dall'eroina. L'inibizione di questi neuroni GABAergici in ultima analisi provoca un flash eroinico – 6-7min di piacere immenso, non raggiungibile in modo naturale nella vita ordinaria. Il flash dura 67min perche questo è il tempo di idrolisi dell'eroina dagli enzimi eritrocitari. L'azione dell'eroina sul centro della coscienza che valuta ed integra i stimoli del piacere e gli stimoli del dolore altera le funzione di questo centro abolendo completamente la sensazionedolorifica. Il piacere assolluto va ricordato dal soggetto che comprende che questa intensità di piacere non è raggiungibile altrimenti. In altre parole l'eroina sostituisce il mondo per quanto riguarda la fonte di sensazioni piacevoli e questospiega in parte la dipendenza psicologica. 2 Effetti dannosi: L'eroina ha anche un'azione depressiva sul centro respiratorio bulbare ma molte delle problematiche dell'eroina sono legate al modo di somministrazione che è endovenoso: • Infezioni HIV, HBV, HCV, endocarditi batteriche, meningiti, ascessi etc. • Non è infrequente riscontrare dei residui vegetali nelle preparazioni dell'iniezione. Questi residui, oltre ad aiutare a chiarire l'origine geografica della sostanza, possono provocare fenomeni allergici, occlusioni vasali ed endocarditi sterili. • L'azione inibitoria sul vago spiega la fase successiva all'euforia che comprende depressione, spesso con vomito, turbe di conduzione e facilità di polmoniti ab ingestis. • Edema polmonare acuto con escreato schiumoso Clinica dell'overdose: Il paziente con overdose da eroina si presenta con la caratteristica triade di: o Cianosi o Miosi o Depressione respiratoria La presenza di questa triade pone la diagnosi di depressione respiratoria centrale, da probabile overdose di eroina. La terapia va avviata al sospetto dell'overdose in quanto non è dannosa (non ha controindicazioni) e potenzialmetne salvavita. La terapia si basa sulla somministrazione di naloxone (Narcan) 2fl endovena e altre 2 i.m., il naloxone spiazza l'eroina dai recettori delle endorfine risolvendo il quadro clinico entro 2-3min dall'iniezione. Al risveglio il soggetto si trova senza attività endorfinica (bloccata dal naloxone) e quindi percepisce continuo e intenso dolore. Se dopo le iniezioni il paziente è rientrato dal pericolo di vita ma non torna cosciente è probabile che abbia preso anche altre sostanze di frequente abuso combinato: o Alcool o Benzodiazepine (fluritazepam) Per antagonizzare l'effetto benzodiazepinico si usa l'anexate (Flumazinil) e.v. In caso di gravidanza va contattato il neonatologo per una possibilità di parto on condizioni di anossia della madre ma il naloxone va comunque inettato dal momento che non ha controindicazioni. 3 Un altro caso particolare che si può presentare è l'overdose da eroina e metadone. Il metadone si usa per trattare le crisi d'astinenza e ha una durata d'azione di 3-4 ore mentre il naloxone dura 1-2 ore. Pertanto i soggetti in overdose da eroina vanno monitorati per alcune ore prima di dimetterli dal pronto soccorso. Se il paziente è deciso a lasciare il P.S. va compilato un modulo di consapevolezza che l'atto di lasciare il P.S. è contro il pareredel medico (in questo modo il medico non ha responsabilità per un eventuale decesso da overdose di metadone). Cocaina La cocaina agisce sull'SNC e sull'SNP aumentando il tono adrenergico causando vasocostrizione e bradicardia riflessa. Essendo questi effetti non percepibili dal soggetto si rischia l'overdose. Il meccanismo d'azione della cocaina consiste nell'inibizione della ricaptazione dei neurotrasmettitori e stimolazione del loro rilascio che provoca la sensazione euforica. A livello molecolare la cocaina blocca i canali di Ca++ provocando l'aumento del contenuto di dopamina negli spazi sinaptici. Anche se l'effetto principale è su dopamina sono interessati anche l'adrenalina e la noradrenalina. L'azione della cocaina è un'azione diffusa su tutto il sistema nervoso e l'effetto che compare dopo 5-7min dall'assunzione è detto firing. Dal punto di vista neurologico l'effetto principale della cocaina si esplica a livello dell'area del tegmento ventrale (VTA) che interviene nell'elaborazione degli stimoli del piacere e indiriza il comportamento verso le strategie che portino al piacere. In questo modo la cocaina si sostituisce alle esperienze gratificanti. La 4 cocaina è consumata per inalazione o con fumo (crack). L'azione recettoriale della cocaina si esplica come detto sui recettori delle catecolammine: o Recettori D1 e D2: inibizione della ricaptazione delle catecolammine, interessamento D1 porta al delirio, interessamento D2 causa ipertermia o Recettori α1e2: vasocostrizione e aumento del consumo di ossigeno da parte del miocardio. La vasocostrizione periferica aumenta le resistenze e fa crescere la pressione diastolica. L'insieme dei fattori predispone a infarti, ictus, rottura della placenta e aborto. Clinica dell'overdose: Il sovraddosaggio di cocaina si presenta con i caratteristici effetti di questa sostanza: o Ipereccitazione nervosa: comportamento agitato, nervoso o Cardiopalmo: tachicardia, allungato intervallo di ripolarizzazione. L'eventuale concomitante ischemia miocardica predispone a fenomeni di rientro e quindi aritmie. 5 o Delirio: il paziente diventa imprevedibile – aggressivo o catatonico, sospettoso quasi paranoico, intollerante a qualsiasi contraddizione. Il delirio differisce dalle allucinazioni per il fatto che nel delirio la realtà va percepita correttamente ma sotto- o sovrastimata sul piano emotivo. o Rinorrea liquida profusa o È possibile un rialzo termico se sono interessati anche i recettori D1. l'ipertermia può portare arabdomiolisi e insufficienza renale acuta per ostruzione dei tubuli renali. o Microzoopsie: danno vascolare periferico che interferisce con i corpuscoli sensitivi (barocettori) percui al paziente sembra di avere addosso dei piccoli animali. La terapia della crisi è una terapia sintomatica di supporto fino a ché l'organismo non elimini la cocaina e le catecolammine liberate in eccesso. Il monitoraggio del paziente deve essere stretto per il rischio di aritmie. Spesso l'abuso di cocaina coesiste con quello di alcool. Entrambe le sostanze sono metabolizzate dalle esterasi eritrocitarie. La ragione del coabuso sta nel fatto che il termine degli effetti della cocaina porta ad una depressione maggiore di qualche ora fino al recupero dei normali livelli dei neurotrasmettitori liberati. L'abuso di alcool verso la fine degli effetti di cocaina è una tecnica "del paracadute" per evitare la depressione. Il consumo di alcool però contribuisce al danno miocardico ed epatico e comporta un notevole stress metabolico all'organismo. Riassumendo, la terapia dell'overdose da cocaina sta nel: • Sostenimento dell'attività respiratoria: se si sospetta un coabuso di eroina si somministra il naloxone. • Controllo dell'equilibrio acido-base • Monitoraggio ECG: per evidenziare eventuali aritmie. Nella terapia antiaritmica bisogna fare attenzione a non usare la lidocaina perche la cocaina di sintesi è spesso "tagliata" con la lidocaina (passa la prova dell'anestesia della lingua) e si rischia somministrando lidocaina di superare la dose tossica. • Diazepam in caso di agitazione e convulsioni. Il diazepam tollera bene l'alcool mentre le altre benzodiazepine interagiscono conl'alcool. • In caso di ipertermia – coperta refrigerante ma va usata con cautela in quanto la vasocostrizione cutanea al freddo compromette la dispersione del calore. • L'ipertensione va trattata con vasodilatatori: per primi si usano gli alfa-litici (fentolamina oppure alfa/beta-bloccante misto oppure ancora nitroprussiato di sodio in vena) per ridurre le resistenze periferiche (perche le altre alterazioni possono essere secondarie alle alte resistenze) successivamente vanno corrette le eventuali aritmie e altre elterazioni primarie. La diastolica non va abassata 6 sotto gli 80mmHg. Va interpellato un chirurgo vascolare per la possibilità che l'alta diastolica causi una dissecazione aortica. • Monitoraggio della diuresi per la possibilità di insufficienza renale acuta e iperpotassiemia. Metossiamfetamine e Allucinogeni Le sostanze chimiche in causa sono: • Fenilisoprolaminici (amfetamine): ectasy. Sono sostanze che imitano la dopamina. • Benzilisochinilonici: allucinnogeni, serotoninomimetici Le metossiamfetamine sono sostanze simpaticomimetiche che originano come presidi per il trattamento sintomatico di asma bronchiale. Le amfetamine in origine derivano dall'efedra (la pianta contiene il principio attivo – l'efedrina). Le metamfetamine invece sono un frutto di un errato tentativo di sintesi dell'efedrina a cavallo della seconda guerra mondiale (in Germania – "pillole di Gӧring" impiegate nella Luftwaffe e in Giappone). Negli Stati Uniti l'aggiunta di un gruppo metossilico (due ossigeni) porta alla luce la metossimetamfetamina (MDMA – ecstasy). Tra gli 84 isomeri della sostanza i più importanti sono ADAM (ecstasy), EVA (leggermente più allucinogeno), MDE (fortemente noradrenergico) e MBDB (favorisce l'eloquio). Modi di confezione: • Compresse: le compresse del mercato clandestino mancano dello smalto tipico delle compresse farmaceutiche perche le tecniche di smaltatura sono costose e sono frutto di "trucco" del prodotto sul mercato farmaceutico. 7 • Bollini: cartoncini imbibiti con LSD (alucinogeno). Le dosi efficaci soon basse, sicché la costruzione di compresse a tali dosi è problematica. • Bombolette: "popper" – vasodilatatore (abbassa la diastolica) e rilassante, a volte provoca confusione. Tende ad inibire il vago e può portare a depressione respiratoria. 8 Ketamina: La ketamina nasce dalla casa farmaceutica SK come esperimento alla ricerca di un anestetico senza effetti collaterali della morfina. Sull'uomo però sono stati evidenziati al risveglio dall'anestesia (molto efficace) i seguenti effetti: • Amnesia intesa come azzeramento della memoria a breve termine • Macrozoopsie: allucinazioni di mostri violenti La ketamina è rimasta in uso medico come preanestetico a dosi bassissime in chirurgia pediatrica e in veterinaria. La ketamina come sostanza d'abuso (detta "spezzagambe", SuperK, K-hole) è usata nell'overdose da amfetamine e riporta il soggetto bruscamente alla realtà. L'overdose da amfetamine è caratterizzato dalla mancanza di fame e sete, instancabilità e irrefrenabile panico con delirio. La ketamina allevia questi effetti, ricompaiono la fame e la sete ma emergono anche le allucinazioni. Il meccanismo delle allucinazioni non è ben compreso ma il tipo di allucinazioni è spesso molto particolare: sono descritte spesso come esperienze extracorporee. Il soggetto sotto l'effetto di ketamina ha spesso parametri vitali scadenti (dovuti alla precedente attività fisica prolungata senza mangiare o bere) pertanto va trattato con idratazione e controllo del bilancio elettrolitico (con ECG di controllo) e inviato alla consulenza psichiatrica perche è possibile un danno alle strutture della personalità. Tossicità: Le amfetamine possono essere raramente nefrotossiche – ci sono descritti rari casi, sopratutto femminili di insufficienza renale acuta. Gli allucinogeni non presentano tossicità percui non si muore di overdose di allucinogeni. Cannabis Il tetrahidrocannabinolo (THC) dal punto di vista farmacologico è considerato far parte degli allucinogeni. La parte centrale della molecola ricorda la dopamina. Le aree di azione del THC 9 sono peculiari dal punto di vista neurofisiologico, infatti agisce ai confini dei sistemi adrenergico e serotoninergico percui incrementa il tono dell'umore ma esplica azioni complesse su aree cerebrali che intervengono nel rapporto tra il corpo e la mente, incluse le aree decisionali del tipo "si o no". Trash Drugs Se le precedenti sono in qualche modo sostanze di lusso stanno emergendo (in realtà da tempo) una serie di "droghe da poveri" – sostanze considerate rifiuti come colle, bombolette di gas etc. che agiscono a livello bulbare provocando ipnosi e riduzione del dolore fisico. Vanno considerati tra i trash drugs anche alcool e litio (derivato da batterie alcaline), scarti di cemento che contengono collanti, solventi. Effetto della Musica Si è notato che l'effetto delle amfetamine è maggiore nelle discoteche. Infatti ascoltando musica con più di 90 battute al minuto il ritmo cerebrale cambia da beta a un ritmo misto beta-teta e viene attivato il sistema dello stress: • Aumento della pressione sistolica • Incremento del cortisolo • Increzione di ACTH e GH • Aumento delle β-endorfine e della noradrenalina L'entrata del ritmo teta corrisponde ad una condizione di trans con lo spazio che si dilata e il tempo che scompare. Passando bruscamente dal ritmo misto beta-teta ad un solo ritmo beta (uscendo dalla discoteca) si possono avere dei potenziali visivi evocati (allucinazioni in pratica). In effetti negli incidenti del sabato sera solo di rado c'è una perdita del controllo della macchina da parte del conducente... 10