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Un ninja è per sempre
1 o r i e n t a l b e a t # 5 >>EDITORIALE, GIULIANO FERRARA LO CHIAMEREBBE COSI’ n o v e m b r e 2 0 0 2 Questa volta salgo in cattedra e vi do un consiglio serio. Dite a chi vi sta prendendo per il culo di smetterla. Tanto sicuramente ci sarà taxi-revolvers-ame r i c a n h e a r t b r e a k - h a qualcuno intorno a voi che lo sta facendo. Anzi, fate una bella cosa: ditevelo davanti allo specchio. Non prendetevi per il culo. Bene; dopo ngoverrecords. questa perla di saggezza, una confessione. Mi sono reso conto che vivere a Limbiate nel XXI secolo non fa per me, meglio New York nel collaborazionisti: Enrico Camanzi ’76. Purtroppo i miei amici predatori del tempo mi hanno dimenticato ([email protected]) qui e non so se mai torneranno a prendermi… Insomma, almeno un Massilanciasassi ([email protected]) altro numero di Oriental Beat dovete subirlo. Sto riascoltando lo split Stinking Polecats/Fairlanes e quel gruppo del cazzo americano Tseng Yao Sun ([email protected]) mi ha fatto venire il mal di pancia. I Fairlanes fanno cagare. Anche la AGB copertina del CD non mi piace, ma gli Stinking mi fanno star meglio… (no@mail) Una bella botta di rock and roll questo #5. Leggendo le interviste copertina: vi accorgerete sicuramente che non sono lunghissime, ma spero Paper Resistance (www.inguine.net) almeno di aver tirato fuori qualcosa di interessante. Il fare interviste comporta due problemi: 1) porgere domande non banali, 2) rubare risposte intelligenti e non telegrafiche. Non sempre questi scogli risultano aggirabili. Fatemi sapere che ne pensate. Poi ditemi se sto diventando palloso o ripetitivo, così la smetto. >>ERRATA CORRIGE Sul numero precedente di Oriental Beat ho scritto alcune mezze stronzate. Iniziamo da Franco Califano. I lettori più attenti (faccio i nomi per dar loro valore: Luca, Manuel, Andrea Tarabbia) mi hanno subito bacchettato per aver fatto indossare al Califfo la maglia giallorossa. Franco Califano è interista; a questo punto sorge il dubbio che “il Tifoso” sia totalmente ironica. Nella recensione del concerto degli RC5 dico che il chitarrista sembrava uno dei Dragons; dalla copertina di “Rock Like Fuck” dei Dragons effettivamente uno di loro pare giallo, invece è un cholo, o qualcosa di simile. Dopo ascolti ripetuti posso tranquillamente dirvi che gli Amulet sono molto più hardcore di quanto ho scritto; facendo un giro sul sito della Bitzcore ho letto che Euroboy dei Turbonegro ritiene che questi Amulet siano gli eredi dei Poison Idea... Le canzoni dal vivo di Johnny Thunders contenute in “Born Too Loose” edito dalla Jungle sono prese da uno show dell’86 e non dal precedente tour durante il quale è stata catturata l’intervista da me rubata. Nella descrizione di una scena del film “Lonesome Cowboy” ho scritto mash invece di mèches, scusate: ignoranza maschile. Effettivamente l’italiano non lo so - congiuntivi e passato remoto nemici duri da battere, ma se trovate anno scritto con l’acca giuro che è una distrazione e nulla più... Ora siamo tutti più contenti. Ciliegina sulla torta: il buon Paul Di Anno non è stato dentro per teppismo da stadio come erroneamente da me scritto. La vicenda è ben più truce. Si tratta di omicidio! Regolamento di conti tra bande rivali di Los Angeles, duello stile far west e lo zio Paul ammazza un negro. L’ex leader degli Iron Maiden se l’è cavata con un buco in pancia e otto anni di carcere, ma tutta la storia potrete leggerla nell’autobiografia “The Beast” in uscita prossimamente. >>H.I.U. 8 Dunque, io e l’arte siamo proprio due mondi diversi... Nonostante fossi un alunno modello, alle scuole superiori in Storia dell’Arte avevo un 6 tirato e il professore ha anche tentato di abbassare il voto della maturità! Anyway, il primo giorno dell’happening l’ho saltato perché impegnato a cantare le canzoni dei Manges - ma ho partecipato attivamente al sabato e alla domenica. Trascinato da Andrea Giovanni Bertolasi, sabato ho assistito a un dibattito sulla censura a cui partecipavano il tipo della Topolin Edizioni, un basco incappucciato e due dei 2 99 Posse (idoli dei miei quindici anni...). Questi tipi parlavano tutti nel proprio dialetto quindi non si capiva un cazzo! Però il bell’uomo dei 99 (il DJ per essere precisi) diceva che lui non censurerebbe solo i libri fascisti, ma anche chi li scrive. Bella roba! Proprio un bel discorso sulla libertà d’espressione. Tutti dobbiamo avere la possibilità di scrivere le stronzate che vogliamo, punto primo. Punto secondo: è un bene che il “Mein Kampf” si trovi in commercio perché così tutti possono capire quanto fosse scemo Hitler. Sdolcinato l’intervento conclusivo della cantante dei NoveNove Posse: “la vita è una magia”. Si, e io sono il fantasma formaggino. La mostra mi è piaciuta un pò meno dell’anno scorso; regina di quest’anno è Gee Vaucher (non sapevo fosse una donna!), autrice delle copertine degli anarcopunk Crass - “big A, little A, bouncing B...”, la band più noiosa della terra. Ci sono anche le locandine degli incontri di lotta messicana abbinati a concerti rock and roll con gruppi tipo Demonics, Dragons, Dwarves... Una goduria una serata con Mr. Loco sul ring e gli American Heartbreak che suonano. Esposti anche i pinguini di Pao e gli hot-rods di Vandalo. Tra i banchetti anche Riot, le lesbiche separatiste, Firehouse e Winston Smith. Bello lo show della band noise core svizzera: una precisione nel rompere i coglioni! Riconosco però che il cantante scalzo con la era proprio carino. Incontro Nardi e Paco in compagnia dell’amica dei Gamits e faccio notare loro l’immensa allegria che aleggia nello squat mercato. Acquisto “i Fumetti della Gleba” e vado a nanna. Domenica pomeriggio c’è stato invece lo scontro Winston Smith contro Gee Vaucher contro Vandalo. Gee Vaucher è proprio una freak, ha anche i sandali Birkenstock! Spiega che il governo inglese ha ridotto le scuole d’arte poiché queste erano un punto di incontro per punk, hippies e sovversivi vari. Le rivoluzioni culturali maggiori sono nate in queste scuole e quindi ridurne gli anni è una possibile via per evitare che i rivoltosi si organizzino meglio per la rivoluzione! A me sembra un pò eccessivo, ma a questo mondo tutto è possibile. Gee ha raccontato della comune dei Crass e di come questa funziona; sappiate che ora la gente di quel giro non è più occupante, ma ha acquistato la vecchia fattoria (e anche lo zio Tobia). Il Sig. Smith, per chi non lo sapesse, è il compagno di merende di Jello Biafra - di Winston è il crocefisso di “In God We Trust Inc.” e sempre di Winston è la copertina di “Insomniac” dei Green Day. A differenza di Gee Vaucher (che comunque ha lavorato anche coi Suede), Winston Smith si concede anche a testate mainstream tipo Playboy e il New Yorker. Winston, neanche tanto scherzando, dice di essere attaccato ai soldi e che il connubio religione - dollaro tanto importante per lui è nato quando i suoi genitori lo pagavano per stare zitto in chiesa! Per nostra fortuna Smith parla piuttosto bene l’italiano perché negli anni 60 è stato a Firenze per studiare. Grazie Winston che ci hai risparmiato le pietose traduzioni di Vandalo. Vandalo si è giustificato dicendo che era particolarmente stanco dato che aveva dormito solo due ore... Girando tra i banchetti sono diventato amico di tutti i servi della gleba; loro sono attaccati alla figura del ninja e sono felici quando confido loro la mia parentela con un guerriero mascherato. “Un ninja è per sempre”. Anche Alessandro Altro è stato contento di diventare nostro amico. Lui è palesemente emo, ma è bravo - i suoi disegni ci piacciono davvero e probabilmente una copertina di Oriental Beat sarà sua. Grazie Alessandro. Berto si è svenato: oltre ad avere acquistato qualcos’Altro si è preso “Artcrime” da Winston Smith (che ovviamente non ha voluto soldi, ma una scatola di amaretti di Saronno) e poi un bel libro di Kozik con un sacco di copertine di dischi fighi. In serata abbiamo visto un paio di cortometraggi partecipanti al festival lesbo-gay; bello il primo con la cover della Rettore, pacco il secondo in stile . Sul film argentino molliamo e salutiamo tutti. maschera da wrestling Floyd+intellettuali= merda Pink >>IL CALDO AFFLIGGE I FRATELLI D’ITALIA Antò, fa caldo! A volte sono le condizioni atmosferiche a dettare le columns... Piove e ci lamentiamo perché piove, fa caldo e ci lamentiamo perché fa caldo. Se poi è nuvoloso e basta non ne parliamo... Ieri gli Azzurri sono tornati a casa, rispediti al mittente dai coreani e da un arbitro ecuadoriano. Il mio mondiale di calcio sono state le colonne di Gene Gnocchi sul Corriere e i deliri di Pizzul. Il migliore ieri: “questo arbitro ha una faccia particolare”... Un modo poco carino per dire: “questo arbitro è un handicappato” (una bella punta di scorrettezza politica, tiè!). “Grappolo di uomini in area di rigore” è una delle espressioni di Pizzul che preferisco, tanto più che l’uva mi dà l’idea di fresco, e in questi giorni di afa ci vuole. Bruno e 3 Bulgarelli in coppia hanno distribuito insulti a tutti; come potrò scordarmi dei commenti sui giocatori del Messico? “Sono degli attori questi sudamericani”, quando uno di questi era a terra perché abbattuto da uno dei nostri. Il mondiale purtroppo quest’anno è cominciato uno o due giorni dopo il due giugno, festa della Repubblica Italiana. Mai come sta volta si è parlato tanto di bandiera e inno nazionale. Ed ecco che il Trap imita Muti dirigendo l’orchestra dei calciatori tricolore. Perfino mia sorella se ne andava in giro per casa cantando “Fratelli d’Italia”. Io tra me e me rispondo tutt’ora con “Tricolore” dei Fichissimi. Su patriottismo e nazionalismo ci sarebbe da disquisire per ore. Sono parecchio attaccato alla mafia, alla pizza e al baffo nero, ma della Patria/Nazione come bandiera-inno-confini non me ne potrebbe fregare di meno. Ha detto giusto Biagi (minchia con chi concordo!): durante i mondiali di calcio più che con una bandiera ci si identifica con una maglietta... Che -tra visite permanenti di slavi, musulmani, negri e un Europa invadente- il povero italiano medio abbia paura di perdere la propria identità? Rispondo con un genuino fuck off, o “fuck you” in stile Fallaci. Per tornare al rettangolo verde dico solo che l’arbitraggio è stato vergognoso, anche se in fondo l’Italia di questi campionati mi sembrava, e qui cito i Cripple Bastard, “di merda”. Commento più pirla in assoluto quello di un tipo di Rifondazione che ha detto che quella in campo era l’Italia dei Savoia! Dio bastardo, quei comunisti che mettono la politica in mezzo a tutto meriterebbero di andare a smantellare la e ricostruirla da capo. Fa caldo ragazzi, fa caldo. Però tra mondiali di calcio e lettura di Nessuno Schema #9 mi è tornata la voglia di giocare a pallone come quando avevo dodici anni. Undici contro undici su un campo sterrato, partite interminabili dai risultati cestistici. Per il momento sto tentando di mettere su una squadra di cinque per sfidare Gasparetti e i suoi; conto di piazzarmi a centro campo per smistare palloni infuocati. Oggi ero sul bus e mi è venuta una voglia incredibile di ascoltare De Andrè che era anarchico; in questi giorni di nauseante rosso-bianco-verde è terapeutico. Mentre gli italiani cucivano le loro bandiere, se n’è andato Dee Dee Ramone. Io non gli dedicherei mai niente (qui mi si incazza Manuel...) però la sua morte mi ha lasciato di sasso, molto più scioccante di quella di Joey. Con Dee Dee ho avuto un incontro ravvicinato, non sto a raccontarvi di nuovo tutta la storia; di Dee Dee ho ascoltato la voce di tutti i suoi giorni - ho conosciuto, bene o male, il Dee Dee persona ed è questo che mi ha tagliato le gambe. Non posso dire stronzate tipo “mi mancherà”, ma ora la leggenda - la storia del rock and roll, diventa immortale. Tutto questo discorso perché sto leggendo “l’Immortalità” di Kundera. Ve l’ho già detto, effetti del caldo. E deve essere sempre il caldo a costringere in casa numerosi punk rocker che, tra una partita dell’Italia e una commemorazione di Dee Dee, si confrontano in un forum su Oriental Beat. Sono parecchio contento che si parli del mio lavoro, sono un finto modesto sapete? Antò, fa caldo! Qui bisogna fare qualcosa, mia sorella propone l’acquisto di un ventilatore - voi che dite? Ora sto pensando al possibile vincitore del mondiale: il Senegal, la Corea o l’acqua santa di Trapattoni? Porco dio, il Trap mi ha proprio deluso. Lui che rappresenta il calcio giocato si presenta con una boccetta d’acqua vergognosa. Infatti la sfiga si è accanita contro di lui, gli sta bene. Tutte le radio ritireranno sicuramente il suo pezzo dance, è inevitabile. Una ventata d’aria fresca è stata la recensione di uno show degli Ignoranti che ho beccato su un numero di Jammai un pò datato. Giovanni in questa recensione viene paragonato nientepopodimeno che a Pasquale Fenicelli, l’attore che impersonava Mirko di “Kiss Me Licia”. Ora fa un pò meno caldo. Data la temperatura asfissiante è stato bello stare un pò all’aria aperta ieri sera; c’erano gli annuali fuochi d’artificio della Villa Reale di Monza. Un’esplosione di gioia e colori! Peccato che giunti sul prato, io e l’Ege siamo stati costretti a sederci tra vecchie stordite, bambini imbecilli e mamme cerebrolese. Cos’è successo? Che le signore si sono incazzate perché: a) eravamo seduti sulle loro tovaglie, b) impedivamo loro una perfetta visuale dello spettacolo pirotecnico. La vecchia ha cominciato a tirarci dei calci e la signora demente ha inveito contro di noi dandoci dei maleducati. Effettivamente ieri sera sono stato un pò birba: ho appoggiato sul tergicristallo di una macchina un fazzoletto sporco di ... Ma non mi si può dare del maleducato, a me! Sono andato all’attacco iniziando un discorso presto, anzi immediatamente, trasformatosi in una patetica difesa: “guardi, noi siamo gente più che a posto!”... Ma la signora era proprio rincoglionita; ci ha fatto presente che a cena aveva fatto Transiberiana merda di piccione 4 ingozzare il figlio per giungere con largo anticipo, più di due ore, all’esplosiva manifestazione. Vaffanculo. La vedevo presa bene però quando dalle casse del parco usciva un brano dei Tears For Fears, ballava e cantava la scema! A proposito della colonna sonora di questo magnifico fuoco colorato: si parte con “Smoke On The Water” e via di seguito “The Wall” e “We Are The Champions”. Porco Budda - scusate ma non è giusto insultare solo la religione cattolica, bestemmie anche per fedi e dottrine “minori”. Fa parecchio caldo, tant’è che ho messo su “Incesticide” dei Nirvana, una compilation che un giornalista di Musica o Rockerilla definirebbe “di grande respiro”. Io con sto caldo faccio proprio fatica a respirare. >>ITALIAN HEARTBREAK Ora vi racconto di una giornata passata in compagnia di Manges, Pasquale e, soprattutto, American Heartbreak. Sono bravi ragazzi gli americani, anche se magari a una prima occhiata possono sembrare un pò rockstar. Dovevate vedere il batterista che, affamato, si versava l’olio su un pezzo di pane! Veniamo al dunque che è meglio. Li accompagno in hotel e loro che mi chiedono? Whore’s house, bitches... Io non capisco, poi tutto a un tratto realizzo: prostitutes! Effettivamente durante il soundcheck il cantante mi aveva detto che era un pò che non scopava, ma credevo non fosse così alle cozze... Probabilmente gli americani pensavano che in Italia ci fossero le case all’olandese e io mi sono trovato costretto a spiegare, nel mio pietoso inglese, la nostra situazione: “le troie ve le andate a prendere in strada!”. Mi rispondono che non vogliono brutte albanesi recuperate sui marciapiedi... Io che cazzo ne so di come si recuperano le prostitute, sono un bravo ragazzo porco dio! Butler, il bassista degli American, richiede income girls (credo si scriva così...): le chiami al telefono e loro vengono in albergo... Grazie a un colpo di genio (almeno per me!) penso di risolvere la situazione con le inserzioni del Corriere tipo “massaggi tailandesi”. Gli American si gasano e mi lasciano libero. Nel frattempo vado a mangiare coi Manges e Gerry - fonico dell’Indian’s - ci racconta di quando ha beccato Pino Scotto che scopava nei camerini del locale! Gli American mi dicono che i loro telefoni in albergo non funzionano quindi niente troie (oh, io ho capito questo!). I Manges fanno il loro bel concerto; a voler essere pignoli l’unica incertezza l’hanno avuta sul finale di “I Will Always Do”. Grandi. Massi, ti ho sentito dire una cosa grandiosa: “l’umiltà prima di tutto”. Per la storia delle birre lasciamo perdere... Gli American Heartbreak on stage sono molto “sleazy” e mi dedicano anche la canzone che apre “Postcards From Hell”. Notate bene: al momento io ero al bar così ho sentito solo il mio nome - quindi pensavo mi stessero prendendo per il culo a causa delle mie performance pomeridiane! E invece no, mi sono stati davvero riconoscenti per l’aiuto datoli durante i suoni. Ovvio che suonano la cover di Ligabue “Urlando Contro il Cielo”... A fine show gli americani sono ancora in cerca di sesso a pagamento. Sta volta ho la soluzione: Pippo Bog. Pippo si propone di accompagnarli in Svizzera in cambio di un pò di compagnia gratis... Niente, anche questa trovata svanisce nel nulla. Per molte ore ho pensato che le olandesi al seguito dei Manges potessero sfamare la sete degli American. Ecco la teoria di Lance, front man degli American: “sono fidanzato - se scopo una di quelle è tradimento - se vado con una puttana di professione sto acquistando un servizio, non è tradimento”. Il discorso non fa una piega. Allora Pasquale l’infermiere riassume il tutto con: “amm’acciacché i menl”. Io traduco prima “to press nuts”, poi mi ricordo che to press significa stampare e mi correggo: “to push nuts, to break nuts”. Yeah! Torniamo in albergo e gli AH rubano un pò di birre. Indovinate ora che mi chiedono?!? Puttane. Miguel chiedi al tipo della reception se sa dove recuperare prostitute. Il vecchio dell’albergo secondo me lo sa, ma fa lo gnorri. In seguito mi spiega che non vuole avere noie con gli altri suoi ospiti e che comunque se gli americani avessero intenzione di far venire una puttana dovrebbero affittare un’altra stanza. Goodnight guys, loro mi rispondono “thank you man”. Respect 18 dico io. >>VIDEOREGISTRATORE A DUE TESTINE Se avessi potuto scegliere un’epoca in cui trascorrere i miei vent’anni avrei optato per gli anni 80. Heavy metal, creste, paninari... Da una parte c’erano i Dead Or Alive, i Duran Duran, i Culture Club e dall’altra i Cure, gli U2 (che fanno cagare) e gli Smiths. Gasparetti mi ha passato “The Complete Picture” del gruppo di Morrisey. Esibizioni in scandalosi playback alla BBC e 5 video fichissimi. Al ramoscello d’albero che Morrisey ha in tasca durante “Heaven Knows...” si contrappone il film di “The Queen Is Dead”. Due informazioni inutili adesso. A “Top Of The Pop” italiano potete vedere artisti internazionali del calibro di Madonna, Britney Spears, Offspring... C’è il trucco. I concertini vengono registrati a Londra e poi magistralmente incollati all’edizione nostrana! Seconda informazione indispensabile: una mia amica che ha vissuto un paio d’anni in California mi ha raccontato che i rockabilly stelle e strisce ascoltano gli Smiths. L’unica cosa che i rockabilly hanno in comune con la band inglese sono i ciuffi. Valli a capire gli americani. Impiccate il DJ. Più in alto per favore, più in alto. Hit degli Smiths: “Ask”, “Panic”, “How Soon Is Now?” (quella che apre il telefilm “Streghe”). Tutte con videoclip “intimi”, ecco la vera fonte di ispirazione degli emo... Massimo mi ha invece prestato un paio di film diciamo “minori”. Non ci sono aggettivi per “Mangia Il Ricco”! I servizi segreti (infiltrati dai sovietici) devono fermare il conservatore ubriacone gran scopatore Nosher Powell che da ministro dell’interno vuole raggiungere la posizione di Primo Ministro del Regno Unito. Spider, il braccio dei servizi, è impersonato da Lemmy. “Built For Speed”, “Dr. Rock”, “Orgasmatron” per tutto il film. Perché “Eat The Rich”? Ora tento di spiegare. Un negro trans viene licenziato dal ristorante -frequentato dalla gente che conta- per cui lavora, va all’ufficio sussidi e lì, esasperato, con l’aiuto di un altro disgraziato si mette in tasca una cospicua somma di denaro. “Assassini Per Disperazione” titoleranno i tabloid inglesi! E’ ora della rivoluzione. Che verrà fatta con l’aiuto di Spider... In quattro e con gli archi e le frecce si impossessano del vecchio ristorante. Cosa fanno? Rapiscono alcuni ricchi e li danno in pasto ad altri ricchi. Non vi racconto il resto del film, ma in una scena si dà della puttana alla regina Elisabetta e a un certo punto compare anche Paul McCartney... I Leningrad Cowboys vanno in America, “Leningrad Cowboys Go America”. Un film pazzesco: la band folk Leningrad Cowboys lascia la tundra comunista per raggiungere il successo negli States... Ovviamente si va a New York City, ma da qui vengono spediti in Messico per un matrimonio. Per strada imparano il rock and roll e sparano canzoni come “That’s Alright Mama”, “Rock and Roll Is Here To Stay”, ... Ma chi se ne frega! La cosa bella di questa band è il look: pellicce su vestiti eleganti, scarpe con punte di cinquanta centimetri e ciuffo/spike da fare morire di invidia i più selvaggi psychobilly! E per tutto il viaggio si portano in una cassa il parente rimasto congelato in una nottata di prove nella steppa... Risorgerà al matrimonio messicano, e i Leningrad Cowboys entreranno in classifica. A parte il fatto che il film è da vedere (provare per credere si diceva da Aiazzone), mettetevi in testa che questa band è esistita veramente. Se la storia di “Leningrad Cowboys Go America” abbia qualcosa di minimamente vicino alla realtà non lo so, ma nella videocassetta datami da Massimo il film è seguito da un servizio di Euronews che presenta i Leningrad Cowboys su un palco di Helsinki accompagnati dall’Armata Rossa. Viva il comunismo e la libertà. Chiudo in bellezza con i “Bad Videoz” del Formenti. Una videocassetta di tre ore con Screeching Weasel, Queers, Ramones, Cramps... Del concerto di Ben Weasel apprezzo parecchio Jughead, ormai diventato un mio idolo, e quella scimmia di Panic che salta come un canguro sardo quando non suona. La qualità è ottima, ma non so dove sia stato registrato l’evento; siamo davanti agli Screeching Weasel storici comunque. Nel pogo è stato avvistato un negro. Seguono a ruota i Queers alle prese con le prove a casa loro credo... In una stanza con dietro una grande finestra, in tre fanno quello che ormai da cinque anni Joe King tenta di rifare rendendosi simpatico e patetico allo stesso tempo. “Eatin’ magic mushrooms ain’t for me...” - “Love Song For The Retarded” è stato uno dei primi dischi che mi ha registrato Pasquale l’infermiere. Il momento esaltante della videocassetta è la triade di video Suicidal Tendencies-DI-Gang Green. Skate core a palettone. Più punk i primi due gruppi, thrash metal i Gang Green! Se il mio vicino avesse una piscina aspetterei le sue vacanze per distruggerla con il mio skate. Peccato che nei dintorni non ci siano piscine, ma tanto non so neanche stare in equilibrio su uno skateboard quindi è meglio che mi tolga dalla testa Christian Slater in “California Skate”. Dei Ramones qui c’è di tutto di più. I video di “Merry Christmas”, “Something To Believe In”, quello di “Rockaway Beach” con il pesce spada... “Bonzo Goes To Bitburg” con le due puttane - il live in Svezia con dietro le colonne greche!!! “Baby I Love You” in bianco e nero e i Ramones in playback in una trasmissione a scacchi. Il concerto trasmesso dalla RAI con Johnny che sembra essere lì per caso... Dee Dee “Born To Be Wild” 6 con il gilet di pelle e i capelli a spazzola era troppo figo. Da qualche parte su questo nastro ci sono anche un video oltraggioso di “Let’s Go To The Drugstore” dei Dwarves, un concerto con cesso e vomito dei Gwar, “Bikini Girls...” dei Cramps addirittura intervistati! L’avete mai visto il concerto dei Cramps al manicomio della Target video? Questo ve lo racconto la prossima volta però. >>MUCCHE. ANZI NO, SONO CAVALLI. Cosa facciamo a ferragosto da soli a casa? Ma sì dai, andiamo a vedere i Manges a Zurigo... Gasparetti mi viene a prendere a casa alle 7.30 e sono piuttosto carico perché ho appena visto “Love Me Licia” in televisione. In strada non c’è nessuno, ma sulla Monza-Saronno incrociamo una ciclista che si dirigeva verso Gerusalemme. Treno delle Nord più Ferrovie dello Stato per incontrare Andrea Giovanni Bertolasi a Chiavenna... Peccato che a Lecco siamo costretti a acchiappare un bus per raggiungere Colico, ma gran sorpresa: il conducente è dotato di mullet. Decido di sistemarmi in modo da osservare il capello mosso dal vento. Riprendiamo il treno per Chiavenna e dal finestrino vedo paesaggi a me quasi sconosciuti: valli, prati, montagne... “Guarda Gas, una mucca!”. Cazzo, ho le visioni, è solo un tronco in mezzo al verde. “Guarda Gas, una mandria di mucche!”. “Ma sei scemo?!?, quelli sono cavalli!!!”, le mie visioni continuano... Con Berto in automobile andiamo in Svizzera attraverso il passo dello Spluga... Prendo il tutto come una gita di pasquetta. Io le poche gite d’alta quota le ho fatte da piccolo, non ricordo assolutamente niente - per me è come stare su Marte. Marte abitato da centauri tedeschi, cazzo, pieno di crucchi in moto. Alzo gli occhi e vedo anche la neve, non pensavo nevicasse ad agosto! La tappa la facciamo vicino un bunker dell’esercito svizzero. I G.I. Joes locali hanno una base operativa in una montagna, chissà che fanno lì sotto. Dall’autoradio escono Beastie Boys, Blur e delle compilation da MTV. Perfetto, a Zurigo troviamo immediatamente il Provitreff - un bel locale tra La Skaletta e il Mingus di Bregnano. Dei Manges non c’è traccia, ma compare un tipo uscito dal Sunset Boulevard dell’era Motley Crue/Faster Pussycat/Poison. Stivale bianco e nero, pantaloni in pelle, capello lungo liscio. Presente Axl Rose? Uguale. Andiamo a fare un giro in centro. Incontriamo due tipi “ambigui” e decidiamo di chiederli informazioni nel nostro pietoso tedesco misto inglese. Loro hanno il coraggio di dire che noi italiani non capiamo un cazzo. Non siamo abbastanza svegli per replicare, ma li auguriamo il peggio - non sto a dire cosa. Zurigo è piena di omosessuali (forse perché qui nessuno si scandalizza a vedere due maschi mano nella mano), anche il locale dove c’è il concerto stasera deve essere un gay club. E gli spezzini temono l’inculata a sorpresa... Zurigo è anche piena di fighe, ma io sono più attirato dalle star - tacchi e tette grosse. Della boss del locale, probabilmente diciassettenne, ci siamo innamorati tutti per qualche secondo minuto - anche io e Caredda che siamo felicemente fidanzati. E’ bella Zurigo, niente a che vedere con Milano. Finalmente becchiamo i Manges e i loro amichetti Peawees. Sono già tutti devastati dalla stanchezza e probabilmente non hanno ancora realizzato che il raggiungimento di Colonia costerà loro la vita. Bello stare a parlare in riva al fiume. Con qualcuno degli spezzini forse sono stato un pò brusco nel chiedere cosa prevedeva la notte: “dove dormite voi?”. Io non ho né voglia di dormire in macchina né voglia di sborsare soldi per un campeggio/ ostello. Un pò sono preoccupato, lo ammetto. Tutti insieme al piano di sopra alla fine, olé. Ottimi gli show. Io preferisco i Manges, ma i Peawees riscuotono più successo. Tra le due formazioni nostrane c’è una band , ma durante il loro spettacolo sono in riva al fiume a raccogliere le confessioni di . Sapete cosa mi gasa di gruppi come i Manges oppure i Derozer? Il fatto che sono persone umili che sono arrivate lontano. O meglio, non sono arrivate da nessuna parte, ma continuano per la loro strada rimanendo Punk nonostante i “successi”. Le virgolette sono d’obbligo, ma per me una band italiana in tour un mese negli USA con alla chitarra un loro quasi idolo - anzi uno che ha suonato in una band per loro decisamente influente- parecchie soddisfazioni le ha ottenute. Io e Caredda, con Berto e Gas come testimoni, parliamo dei Guns e di Bon Jovi, di Jughead e del teatro porno glam Andrea Caredda 7 sperimentale, della possibilità di essere punk rocker professionisti e di mille altre cose. Sono parecchio stanco, la giornata non è trascorsa tranquillamente per il sottoscritto, e le due birre mi hanno rincoglionito come si deve. Non prendetemi per il culo, io non reggo l’alcool - due birre e sono k.o. I Peawees spaccano tutto e i kids ne vogliono ancora, cantano “Come On Come On...”, ma Hervè e famiglia dicono ciao. Avrebbero potuto suonare per tre ore e i punk svizzeri sarebbero comunque andati avanti a cantare. A notte fonda inizia lo show di Manuel. “Sono partito senza sacco a pelo, manco fossi G.G. Allin!”. “In dieci anni che suono non ho mai visto un letto. Non mi darebbero un materasso !”. Gli spezzini hanno un umorismo e un lessico tutto loro, ma nonostante questo non riescono a tranquillizzarsi - sono terrorizzati dalla distanza che li separa da Colonia. Si dice in giro che per raggiungere Colonia siano necessarie dieci ore. Poi Manuel chiede a un altro tipo e questo gli dice che cinque sei ore bastano, anche se vai col calesse. Penso di fare la furbata sistemandomi su un divano in sala. Mi addormento, ma il sonno dura poco. C’è un casino della madonna in giro e la musica viene alzata, tremenda: i peggiori Nirvana e gli . Sono spaesato, non c’è più un italiano in giro. Per fortuna scopro che tutti sono andati al piano superiore. Salgo e i ragazzi temono sia un gay pronto a ficcarglielo in culo. Tutti calmi, si spegne la luce. Nota: ha il sacco a pelo della Moto Guzzi e Manuel riposa su un pacco di carta igienica. A un certo punto si accende la luce e sale uno dei glamster che tenta di calpestarci con i suoi stivali. Parte qualche vaffanculo in italiano e lui risponde “good night rockers”. Vaffanculo due volte. C’è polvere ovunque, non mi lamento mai dei posti dove dormo, ma questo fa schifo. Rock and roll, è solo il rock and roll. Caricato il van degli spezzini, noi milanesi/saronnesi andiamo a fare colazione e ripartiamo. Sono in coma, con gli Smiths in sottofondo mi addormento storto sul sedile posteriore, mi risveglio congelato a causa dell’aria condizionata. Ancora l’autostrada svizzera, poi sosta ancora tra le montagne. Vengo ripetutamente preso per il culo da Berto che sentendosi a casa nella sua Valtellina mi dà del terrone. Ancora le mucche, anzi no, sono cavalli. I pizzoccheri? No, voglio andare a casa. mi piacerebbe passare però dal posto in cui le fan di Marilin Manson hanno ucciso la povera suora. Voglio ammazzare anch’io una suora. A casa. neanche se suonassi alla Permaflex Iron Maiden Hervè >>BECAUSE THE NIGHT BELONGS TO LOVERS di Tseng Yao Sun Agli amanti. E alla morte. Può succedere solo di notte: da un palco due attori guardano un uomo su una panchina. La gola tagliata, intorno un via vai di gente. Tra loro anch’io, siamo in una piazza. La morte resa spettacolo. Qualcuno ride, io ho paura. All’età di ho letto su Metal Shock che chi non sa prendere in giro la morte non sa ridere alla vita. quattordici anni >>NEW YORK CITY: UNA GUIDA RAGIONATA Dato che della mia vacanza parlerò in altra sede, qui mi limiterò a segnalarvi luoghi da visitare e -in generale- a darvi indicazioni su come sopravvivere nella Grande Mela per dieci giorni senza rimanere in mutande. E’ ovvio che tutto ciò che scrivo è riferito alla mia esperienza, probabilmente si può anche far meglio. Se non siete mai andati a New York sappiate che l’aereo costa un bel pò: l’unica compagnia che permette voli diretti è l’Alitalia, ma è davvero cara. Io, tramite CTS, ho volato con la KLM spendendo circa 440 euro. Attenzione però: mi è stato detto che il servizio è stato scadente (per me era la prima volta in aereo!!!) e comunque lo scalo ad Amsterdam non è il massimo della comodità. Dall’aereo porto JFK il taxi per Manhattan costa trenta dollari più tutto il resto. Lasciate perdere e fate come me: bus gratuito fino a Howard Beach e poi subway al costo di 1.50 $ - il viaggio dura un pò più di un’ora. Alloggi: io ho dato una occhiata ai vari prezzi prima di partire e posso dirvi che un bed & breakfast costa minimo 75 $ a cranio, gli hotel non ne parliamo. Su consiglio del Metius degli STP sono stato al Carlton Arms Hotel tra la terza e la venticinquesima. 95 dollari per una doppia, conveniente. Controindicazioni: nonostante l’aria artistoide che si respira, è un pò zozzo e manca di cose essenziali a cui noi “fighetti” siamo abituati. Un esempio? La vasca (non proprio splendente...) non ha i rubinetti ma una canna di plastica! Se siete in due chiedete della stanza 9A al primo piano perché ha la doccia. La metropolitana costa un dollaro e mezzo, voi andate sempre a piedi 8 che è meglio. Sui binari fa caldo e i vagoni sono dotati di aria condizionata gelida. Il cibo. Allora, a New York potete mangiare qualsiasi cosa, ma dato che il nostro obiettivo è risparmiare per comprare dischi, concentratevi su queste righe. Trovate anche strepitose offerte agli angoli delle strade: ciambella più caffè un dollaro, ma se siete in due (o più) andate da Starbucks e prendete un cappuccino, la taglia “tall” -che per gli yankee è piccola- costa 3.25 $ tasse incluse. Ordinate anche un dolcetto, magari il “marble loaf” a meno di due dollari. In due si riesce a risparmiare parecchio. L’espresso non è male, ma è poco e costa relativamente tanto - meglio dividere un “caffè del giorno” medio (“grande” per gli americani). In alcuni Starbucks trovate anche insalate e sandwich ottimi, prendete tutto in due altrimenti vi presenteranno conti impressionanti! Provate almeno una volta il mitico “Frappuccino”, una bomba calorica che vale per colazione, pranzo e merenda... A me il cibo messicano fa schifo; con circa sette dollari vi servono tuttavia un piatto molto ricco di “jerk chicken”, fagioli, salse piccanti e panna acida. Comunque la cosa più economica è la pizza! Ottima, un trancio di “Neapolitan” oscilla tra 1.75 $ e 2... Se alloggiate al Carlton Arms (cosa che sconsiglio, se avete soldi andate in un posto più “comodo”), recatevi subito da , un siciliano emigrato nel Queens a tre anni. E’ il capo e anche lui, come tutti i pizzaioli, assomiglia a Caredda. Sulla seconda, poco più sopra di St. Mark Place, c’è “Taylor’s” dove potete gustare un ottimo caffè e i muffin migliori della città - chiedete il “sinful chocolate”, vale tranquillamente come un pranzo... La soluzione “pranzo al sacco” è sempre la più valida: pane, formaggio, una bottiglia d’acqua e i muffin acquistati al supermercato - circa quindici dollari e vi arrangiate per un paio di giorni... New York = mix di culture (parola di ). Musei da vedere assolutamente: il Guggenheim, il MOMA (che però è provvisoriamente ospitato nel Queens) e il PS1 (anche questo nel Queens). Se poi ci tenete andate anche al Whitney (ma tanto il meglio di questo museo è stato esposto a Milano fino allo scorso settembre) e al Metropolitan in cui potete trovare tutto, dagli antichi egizi a Andy Warhol. Entrare in un museo costa in media dieci dollari, per gli studenti circa otto. Non vi chiedono quasi mai il tesserino universitario, quindi anche se non andate più a scuola - e non sembrate dei vecchi decrepiti- provate a spacciarvi per scolari in gita! Contate i musei che volete visitare perché è possibile acquistare il “City Pass” per soli trentuno dollari, comprende l’ingesso in tutti i musei maggiori della città. Ora veniamo a noi, al rock. Io sono stato a New York nella settimana più sfigata in assoluto, non c’era mezzo gruppo interessante. O meglio, c’erano Hives, Damned e Tiger Army ma a cifre inammissibili, poi altre band di cui non poteva fregarmene di meno tipo Special Duties... Raccogliete il Village Voice negli appositi contenitori sparsi per tutta Manhattan e andate al reparto musica. Rimarrete impressionati! L’ingresso al CBGB va dai 3 $ ai dieci, io per risparmiare ci sono stato di lunedì, la sera delle band emergenti - tristezza! Se avete meno di ventuno anni ve la prendete in culo per gli alcolici! Le nostre amate t-shirt della casa dell’underground rock costano 18.5 dollari, trovate anche borse, plettri, mutande da donna... Il bar di Handsome Dick Manitoba si trova sulla Avenue B tra la sesta e la settima. L’entrata è gratuita, i prezzi sono onesti e dietro al bancone c’è Mr. Manitoba in persona! Un sacco di foto affascinanti appese al muro e spesso c’è musica dal vivo - io ho beccato una ottima band clone dei Clash ma con look catto-punk, ossia quindicenni alternativi da oratorio. St. Mark Place è la zona dei punk. Per l’abbigliamento da vero punk rocker trovate qualsiasi cosa, occhio al portafoglio però - tutto per noi italiani è caro. Le t-shirt nuove hanno prezzi variabili dai 18$ in su. Screeching Weasel, Cramps, Dictators, Weezer - per tutti i gusti. Per le magliette dei Ramones vi consiglio di guardare al mercatino di SoHo perché lì costano meno! Entrate da “Search And Destroy”, c’era anche Alexi Lalas! Questo negozio ha molte t-shirt vintage e action figure assurdi (Hitler ragazzi, vendono Hitler!), ma i prezzi sono schifosamente alti - maglietta Sex Pistols 40 dollari, una dei Beastie Boys 100 verdoni!!! Se siete amanti di cazzate e action figure andate da “Love Saves The Day” e nel negozio al di sopra di questo. A-Team, Michael Jackson, Monkees... Ora c’ anche il pupazzo di Joey Ramone in headbanging, ma era sold-out quando l’ho cercato io. Sulla seconda all’altezza di St. Mark Place c’è Wowsville, il negozio punk rock della zona. E’ ben fornito, ma di rarità poche... Ottimo invece è “Gimme Records” nella quinta strada tra la First e la Second Avenue. Da questo tipo ho trovato un pò di dischi rari: dodici pollici di Ramones e Dead Boys. Buono “Mike 2 Pizza” Mike 2 Pizza! 9 “Other Music” al 15 della quarta strada, da Battisti ai Chesterfield Kings - c’è un pò di tutto. In St. Mark Place c’è anche “Sounds” che però, se ricordo bene, ha solo CD - qui sono stato servito dal bassista dei Turbo Ac’s. Sono convinto invece che dietro alla cassa di “Academy” (77 east 10th street) c’è Poison Ivy in persona. Un sacco di dischi jazz, surf, rock and roll dei 50s - poco punk, ma a un dollaro ho comprato 7 Seconds e Hoodoo Gurus! Anyway se non siete fanatici del vinile andate da Virgin e da Tower Records, da GG Allin agli American Heartbreak passando per Gun Club e Ben Weasel. Da Virgin in Union Square ho comprato Hitlist e da Tower Records ho visto mille fanzine. Volete i libri sul punk? C’è la libreria di St. Mark che è ben fornita, ma da Barnes & Noble trovate davvero tutto: Ramones, Henry Rollins, Darby Crash... I fumetti non sono una mia passione, ma c’è un negozio in St. Mark e un altro molto grande di fianco all’Empire State Building. Spero di esservi stato utile. >>ALTRE STRONZATE Porco dio. Mi ero ripromesso di non bestemmiare in questo numero… ma provateci voi a stare un giorno in ballo con i Dying Fetus e poi arrivare a Milano con pioggia e sciopero dei trasporti pubblici. Alle 13.45 in Centrale con i marocchini ubriachi, e non mi accorgo della 60 che mi passa davanti. Non che sarei arrivato chissà dove con quel cazzo di bus, ma per lo meno avrei raggiunto il centro. E invece un po’ aspetto la 92, poi decido di andare a piedi in Porta Venezia per beccare il passante. Aspetta e spera. Tutto bloccato fino alle 15 e prima che la regolare circolazione riprenda ci vogliono quaranta minuti. Riesco ad acchiappare la 94 direzione Cadorna, passo davanti a Psycho e vedo in vetrina il sette split Willy Wonkas/Go Faster Nuns e la sagoma cartonata di Mendez come pubblicità di “Chiusi Dentro”. Effetti della notte a casa del bassista dei Derozer? Può essere, ma è solo la stanchezza. Per la gioia di tutti voi dico che si possono leggere Nessuno Schema #7 e #9, Oriental Beat #3 e #4 e l’ultimo Parco Dio. Se passate da casa sua comunque contemplate il tostapane degli Impossibili, regalo di nozze. Ora io mi sto ascoltando gli Who, voi chissà che cazzo avete nello stereo. Questa mattina ho assistito alle telefonate di Mendez ai suoi clienti: . Cazzo, ma perché proprio Sergio? Ragazzi, il death metal scassa i coglioni, in due anni ho visto la crema del metallo estremo – figa, ieri un tipo degli Houwitser si è fatto trentacinque minuti di show con il passamontagna. Immaginate il suo cervello sciolto dentro il cranio; ah già, lui il cervello non ce l’ha più da un bel po’ ormai… Sto andando a caso, dicono che Oriental Beat sia simile ai blog - molto diario. No, non voglio fare un diario, però non mi va neanche di scrivere column tipo “io sono più punk di te”. Poca roba da raccontare in questi giorni. Speriamo succeda qualcosa con i Queers o con Marky Ramone nelle prossime settimane. Male che vada vi subirete sul #6 qualche storia sui Deicide, con loro ci sarà sicuramente da ridere. Stay tuned for more rock and roll. Sono passati due giorni dalla gita a Vicenza con i Dying Fetus e un paio di cose interessanti si sono presentate sulla mia strada. Giovedì sera mi ha telefonato il Formenti per dirmi che Wimpy era a Milano! Causa impegni salto la scampagnata col vecchio Queer, ma Ale mi ha detto che hanno fumato e bevuto tutto il giorno – e sono andati a fare casino al parco dei froci! … A differenza di Joe King, Wimpy ha smesso di farsi nelle vene. Olé. Il Pastore in fiera ha offerto a me e al Camanzi uno spettacolo di cabaret divertentissimo. Appesi come panni ad asciugare ci sono dischi di Senzabenza, Wretched, Bambine Cattive. Gli chiediamo un po’ i prezzi e lui ancora, dopo nove mesi di euro deliri, è lì a fare la conversione. Dice che i dischi li ha ascoltati e li fanno tutti cagare. “Se ve li metto su tutti, scommetto che non li distinguete uno dall’altro”. “Sono tutti uguali, tranne quella merdaccia lì” – indica il 10” dei Bugiardi! “Le pentole di casa mia se cadono fanno meno rumore”. Rock and roll ain’t noise pollution. nel cesso di Mendez “Pronto sono Sergio di derozer.it, c’è Federico?” Wimpy ha quarantaquattro anni, due figli grandicelli e fa il geologo 10 THE REVOLVERS I crucchi Revolvers mi sono subito piaciuti. Rock and Roll, melodia e qualcosa in più del solito nei testi. Punk rockers col cervello insomma. Il loro disco “A Tribute To Cliches” su People Like You è una bomba, un mix di glam, combat rock, pop e, naturalmente, rock and roll. A tutte le domande ha risposto Uwe, anche se per quanto riguarda la loro etichetta è intervenuto direttamente Tobbe. Per me questi Revolvers sono la risposta europea a D-Generation, American Heartbreak, Libertine e compagnia. Un calcio nei coglioni agli U.S.A! Rock on. 1. Puoi raccontarmi la storia dei Revolvers? So che prima suonavate in band come Public Toys, Happy Revolvers... Tutti i Revolvers hanno suonato in band differenti prima: MARC - District / Bikini Walldorf, TOBBE - Inhuman Conditions / Bad Mothers, FLO - Bad Mothers, UWE UMBRUCH - Public Toys / Happy Revolvers. Abbiamo cominciato negli ultimi giorni del 2000 quando io mi sono trasferito da Dusseldorf a Bochum. Ci conoscevamo dai tanti concerti fatti insieme e così ho chiesto loro e hanno detto yes! Da quel momento la line up è MARC - guitar/lead vocals, TOBBE - drums/backing vocals, FLO - bass, UWE UMBRUCH - guitar/lead vocals. 2.Chi sono gli “Yesterdays Fools”? Perché dici che i tuoi vecchi idoli sono vecchie scorregge? Questa canzone parla di tutte le vecchie scorregge punk in giro. Band come Slaughter & the Dogs. Sono venuti in tour un pò di mesi fa, ma molti show sono stati annullati perchè il gruppo aveva bisogno di molti extra come la t.v. satellitare, volevano hotel a tre stelle. E se non li davi questi extra loro dicevano “non suoniamo”. Oppure dai un occhio all’”Holidays In The Sun” festival. Un mucchio di vecchia merda noiosa. Quello che voglio dire è: se sei troppo vecchio lascia la scena e salva i tuoi bambini! 3.Ora parliamo un pò di politica. Dimmi a che manifestazioni andavi/vai e che ne pensi del terrorismo (mi sto riferendo ad alcune strofe di “Yesterdays Fools”). Yeah, la politica! Prima di mettere su i Revolvers sono andato a un sacco di manifestazioni, ma da quando c’è questo gruppo non ho più il tempo per farlo. L’ultima manifestazione a cui ho partecipato è stata mezzo anno fa e era contro una organizzazione fascista che provò a manifestare lo stesso giorno. Li abbiamo cercati per distruggere l’evento e abbiamo avuto successo. Proprio ora devo cercare nuovi modi per far uscire le mie idee politiche e forse è questa la ragione per cui i miei testi non parlano solo di ragazze, amore, ecc. ecc... La nostra musica credo abbia qualcosa a che fare con un’attitudine speciale; così non posso cantare solo di sole, giorni di pioggia e merda simile. Io supporto alcune organizzazioni come l’Animal Liberation Front, AI, ecc. ecc... Per quanto riguarda il terrorismo non credo in Bin Laden e la sua compagnia in Medio Oriente. Non credo alla religione. Penso che le prime idee della maggior parte dei gruppi terroristici politici siano buone, ma poco dopo si sono trasformate in semplice crimine organizzato... 4.Che mi dici delle rock and roll star? Sai, i Backyard Babies sono su major, gli Hardcore Superstar sono in tour coi Motorhead, gli Strokes sono su MTV... Non me ne frega un cazzo delle rockstar. Non mi piacciono gli Hardcore Superstar. Sono solo una boy band del rock! Gli Strokes sono solo “hype”. Mi piace il loro debut album “Is This It” ma nessuno si ricorderà di loro tra qualche anno. Ma ciò che veramente odio sono i gruppi come i Limp Bisquits e roba del genere. E’ macho merda con testi schifosi, attitudine da stronzi e pantaloni troppo larghi!!! 11 5.Mi piace molto “Rock And Roll Is Dead”. Credo che l’influenza dei Dogs D’Amour e del primo Bowie sia notevole. Ti piacciono gli Hanoi Rocks? Che musica ascolti? Grazie per i complimenti, credo che l’influenza principale per questa canzone siano stati i Dogs D’Amour. Li adoro. Mi piacciono anche gli Hanoi Rocks e sono nervoso perchè suoneremo con loro al “Serie Z Festival” a Jerez de la Frontera in Andalusia. In generale ascolto tutto ma i miei gruppi preferiti sono i primi Manic Street Preachers, gli Adicts, Quireboys, Mott The Hopple, Angelic Upstarts, Dave Kusworth, Turbonegro, Crass, Hives, Catch 22... 6.E’ vero che Tobbe è il Boss della “Peolpe Like You Records”? Non so chi ti ha dato questa informazione, ma è vero. 7.Com’è che scegli le tue band? Dipende. Vediamo un sacco di concerti e ci piacciono i gruppi che spaccano e che creano interesse. Non mettiamo sotto contratto i gruppi che ci inviano i demo... Ci piacciono le band che lavorano da sole e suonano dal vivo. 8.Penso che la scena europea sia migliorata notevolmente. Tu che dici? Credo anch’io sia così. E’ molto meglio rispetto a dieci anni fa. E’ più facile anche per i contatti; per un gruppo è molto più facile organizzare uno show o un tour in Italia per esempio, oppure far suonare una band spagnola, italiana in Germania. 9.Con i Willy Wonkas ho suonato all’AK47 di Dusseldorf. Dolci ricordi... Ma è un club un posto occupato? Qui in Italia gli squat sono gestiti generalmente o da hippy o da anarcopunk quindi non c’è molto spazio per il rock and roll. Com’è in Germania? All’inizio l’intera area dove è situato l’AK47 era occupata ma ora tutti pagano un piccolo affitto. Amo quel locale ed è un ottimo posto per vedere piccoli gruppi. Anche i Green Day e i Turbonegro hanno suonato lì prima di diventare famosi. Lì tutto è molto economico, non come i grandi club dove la birra è costosissima e i proprietari ti vogliono sbattere fuori perchè sei troppo ubriaco... Non c’ero al vostro show, forse è stato dopo il mio trasferimento a Bochum. Penso che i posti occupati in Italia abbiano le loro ragioni per lasciare fuori i gruppi rock and roll. Molte band sono sessiste, contro le femministe e roba così. Se appartieni alla scena crust è ovvio che non puoi programmare concerti del genere! 10.Ora puoi dire quello che vuoi. Per prima cosa voglio ringraziare la mia famiglia e la nostra grande etichetta; il più grande grazie va ai fans, WE LOVE YOU. Poi visitate il nostro sito: www.the-revolvers.de! Potete beccare le date dei nostri concerti e altra roba. Grazie Miguel per il supporto. LOVE PEACE ANARCHY -THE REVOLVERS 12 13 TAXI Tamarri. Per questa parola inserita nella recensione del loro primo sette pollici è nata una questione inutile tra Oriental Beat e i romani. Credo che le due righe scritte per il disco in questione siano chiarissime, non scrivo su Metallic KO quindi posso evitare di parlare di dischi come se fossi alle prese con le pagine bianche di una Smemoranda... Leggetevi Oriental Beat #1, il trafiletto che apre l’intervista a Pierpaolo della Rave Up sul terzo Oriental e poi l’intervista ai Taxi sul numero cinque di Metallic Ko. Avrete così la maggior parte dei pezzi del puzzle, poi completatelo e incorniciatelo con questo botta e risposta via e-mail tra me e Lorenzo. 1.Chi sono “quelli del sabato sera che scrivono tante cose, poi non si sbattono per fare un cazzo”? Sono quelli che scrivono e dicono che in giro non c’è mai niente di nuovo e che qui a Roma non si fa un cazzo e poi sono i primi che se ne sbattono e che non hanno voglia di provare ad organizzare qualcosa. Vedi, noi (io, Pier della Rave Up e Tenda dei Taxi) abbiamo organizzato il concerto dei Kids (grande successo),il mini tour di Dennis Most and the Instigators, il concerto di Marky Ramone (anche se è stato una merda) e ora a marzo verranno a Roma i Chainsaw di Los Angeles e probabilmente organizzeremo un concerto per i DMZ con i quali siamo in contatto. Nonostante tutto c’è sempre chi storce il naso. 2.Vi piace Metallic KO? Secondo me fa schifo, un buon 80% di stronzate ci sonosicuramente... Sinceramente non l’ho mai letto, l’ho comprato soltanto quando è uscito “l’articolo” su di noi. 3.Leggete fanzine? Non so, Hate, la defunta Gabba Gabba Hey, la nuova Capinch... Solo quando c’è qualcosa che ci interessa. Io personalmente preferisco il Corriere dello Sport. 4.Dato che sicuramente non vivete di musica che fate nella vita? Tenda (cantante) è un preparatore atletico e allena una squadra di basket di ragazzini; Antonio (bassista) è un operaio; Francesco (batterista) fa il camionista; io faccio il tornitore e a settembre-ottobre comincerò a lavorare con Pierpaolo nella Rave Up. 5.Che interessi avete oltre al punk? Libri, cinema, sport, sesso... Fondamentalmente ce piace “magnà bene e beve meglio”, ma ci accomuna anche la passione per la Magica … Roma, s’intende! 6.Cos’è questa storia dell’Italian Manitoba che ho letto su Rock Sound? Tutti conoscono Italian Manitoba, famoso pizzettaro fanatico dei Dictators. Pensa che Andy Shernoff, in un e-mail che ha scritto proprio a I.M., ha definito il vero Manitoba the American Lorenzo. 7.Ora parliamo di dischi. A un bel pò di tempo dal singolo su Hate/Raveup ora farete un sette pollici per la Hang Over e un disco per l’americana Dead Beat... Sì, è proprio così, anche se è sorto qualche problema con la Dead Beat riguardo la copertina: loro vorrebbero farla in bianco e nero, noi a colori…. vedremo. 8.Come siete entrati in contatto con l’etichetta stelle e strisce? Loro ci conoscevano già grazie al nostro primo singolo che tra l’altro gli era piaciuto molto così come gli è piaciuto il 45 che stamperà la Hang Over di Cattaruzza. Gli ho proposto così di fare un LP e una volta ascoltati i pezzi hanno accettato. 9.Vi piacciono i dischi prodotti da Cattaruzza? Gli STP, i Kim’s Teddy Bear, gli Homoplastik... Conosco soltanto gli Homoplastik, una volta li ho anche ospitati dopo un loro concerto qui a Roma. Sono forti. 14 10.L’idea di avere dei suoni precisi mi piace parecchio, il punk spesso è associato a musicisti incompetenti. Ma non pensate che questo sia comunque in antitesi con l’idea di punk=casino? Punk=casino lo vedo bene scritto dietro il giubbotto di qualcuno con la cresta verde e il cane al guinzaglio. Gruppi come Dictators, Dead Boys, Ramones, Vibrators, Heartbreakers, Slaughter and the Dogs, ma anche gruppi minori come Paraf, Pure Hell, Nervebreakers, Ebba Gron ecc... avevano un grande sound e hanno fatto grandi registrazioni. Il nostro suono non e’ molto elaborato, ma e’ potente. Non siamo bravi musicisti ma quando andiamo in sala per registrare cerchiamo di farlo al meglio, non cerchiamo di sporcare appositamente le registrazioni o di suonare male in modo che la gente dica che siamo un gruppo punk. Noi facciamo la nostra musica e ce ne sbattiamo delle “etichette”. 11.Che ne pensate dei gruppi italiani? Band che si fanno notare anche all’estero come STP, Manges, Chronics... vi piacciono? Non li conosco. Non ascolto molti gruppi nuovi, i migliori che ho sentito fin ora sono i gruppi romani: Dodgers, Transex, Seecks sono fortissimi e sono gruppi veri. Purtroppo non tutti li conoscono, sai oggi la gente preferisce gruppi di merda tipo Demolition Doll Rods, No Talents…………… 12.Sul #3 ho intervistato Pier Paolo della Rave Up e sullo scorso #4 c’era AlexVargiu. Mi raccontate qualcosa di questi due personaggi (credo) fondamentali per la scena romana? Li conosco tutti e due, ma conosco meglio Pierpaolo. Con lui mi sento e mi vedo tutti i giorni, tanto che qualcuno pensa che siamo finocchi, organizziamo concerti e spesso condividiamo i piaceri del cibo e del vino. Ah, andremo anche in vacanza insieme…. Albania-MontenegroSerbia (Rave Up Tour). Con Alex ci vedevamo di piu’ qualche anno fa, ora ci siamo persi un po’ di vista ma quando ci incontriamo ai concerti c’e’ sempre l’occasione per fare due chiacchiere e bere una birra. 13.La Roma riuscirà a iscriversi al campionato? Crepa 14.Personaggi come Califano e il Tomas Milian dei bei tempi rappresentano davvero la vostra città? Nico Giraldi cintura giallorossa de karatè, doppiato dal grande Ferruccio Amendola, un po’ Roma la rappresenta per forza. 15.Lo vorreste un commissario in stile Maurizio Merli nelle strade della capitale? Magari in coppia con Henry Silva…………no, troppo cattivi! 15 AMERICAN HEARTBREAK A me gli AH piacciono tanto. Forse ha ragione Miccetta quando scrive che le band glam che fanno battere le mani al pubblico e mettono i piedi sui monitor fanno ridere, ma che ci volete fare: questo è il rock and roll – il punk c’entra ben poco! Per il resto leggetevi prima la column che ho scritto sulla data degli American a Milano, è fondamentale per capire meglio l’intervista… 1. Come è stato il vostro ultimo tour europeo? Qual è il club che più vi è piaciuto? Penso a posti come il Wild At Heart, il Pit, l’AK47… Ditemi qualcosa sulla differenza tra i club europei e quelli americani. L’ultimo tour europeo è stato molto divertente. Abbiamo girato con i Groovie Ghoulies e Adam West, ma siamo stati anche headliner a volte. Il migliore show è stato probabilmente a Milano. (Non ci credo, ndB). C’erano dei veri fan del rock e siamo stati bene. Al Wild At Heart (a Berlino, ndB) è sempre bello. I proprietari sono tra le persone più fighe che abbiamo mai incontrato. Al Pit non abbiamo mai suonato. A Dusseldorf abbiamo fatto due show, ma non ricordo i nomi. Dusseldorf è il miglior posto per noi perché c’è un sacco di gente nel giro glampunk. Questa volta c’era la coppa del mondo che ha fottuto il nostro show, ma comunque tutto ok. I club in Europa sono molto meglio di quelli negli USA. Ti danno da mangiare, ti pagano e hai un posto dove dormire. In America sei fortunato se vieni pagato. Anche i fan sono meglio in Europa. 2. La Coldfront farà uscire il vostro nuovo disco? Probabilmente lo farà uscire in America. Per l’Europa ci auguriamo che esca per la People Like You oppure per la Stardumb. Ci piacciono entrambe le etichette. 3. Secondo me siete più “rock” che punk. Quali sono le vostre influenze? Avete registrato “Rebel On The Run” degli Hanoi Rocks e “Empty World” dei Dogs D’Amour… Quando abbiamo formato la band ci piacevano molto gli Wildhearts, i D-Generation e un sacco di gruppi inglesi come i Baby Chaos e i 3 Colors Red (il primo disco, il secondo fa schifo). Lance e io siamo grandi fan dei Descendents e ci piacciono gruppi degli anni settanta come Starz, Aerosmith, Angel, Nazareth, Ted Nugent e Cheap Trick. 4. E’ vero che uno di voi suonava nei mitici Exodus (thash metal band degli ’80)? Eravate in altre band prima di questa? Un mio amico mi ha detto che Billy Rowe suonava con Sam Yaffa degli Hanoi Rocks… Io suonavo negli Exodus e Billy nei Jetboy con Sam Yaffa. 5. Ho letto che avete chiesto a Tyla dei Dogs D’Amour di disegnare la copertina per un vostro album, che mi dite? Billy è suo amico. Forse farà la copertina per il nostro prossimo disco, vedremo… 6. Fate uso di droghe? Fumiamo e beviamo. Billy non beve neanche. A parte ciò, niente droghe. Anche se alcuni di noi sono drogati di sesso. 7. (Questa domanda era rivolta esclusivamente a Lance, ma credo abbia risposto comunque Butler… 16 ndB) Che ne pensi di prostituzione e tradimento? La prostituzione è grande e dovrebbe essere legale ovunque. Negli USA è illegale, la legge più stupida mai fatta. Rispetto profondamente le prostitute. Provvedono a un servizio di valore. Per quanto riguarda il tradimento non ho opinioni. 8. Di che parla “Seven Time Loser”? E’ basata su una star di una soap opera americana che ha perso un mucchio di premi della televisione. 9. Leggete fanzine? Che ne pensate? Se non fosse per le fanzine, nessuno ci conoscerebbe. Prima leggevo Maximum RnR, ma ho smesso. Adoro Hitlist. 10. Avete votato per Bush o per Gore? Bush mi fa schifo, è un cowboy del cazzo. Che ne dite della prossima guerra in Iraq? Prima di tutto fammi dire che non sono un’autorità quando si parla di politica. Ho votato Gore solo perché amavo Clinton e non impazzisco per Bush perché è buffo. Sembra Alfred E. Neuman di Mad Magazine (e chi è?, ndB). Spero che si eviterà la guerra, ma mi piacerebbe anche prendere un aereo senza avere paura di un possibile terrorista che vuole dirottarlo contro un palazzo. 11. Gli Stati Uniti sono la “Land Of Freedom”? Certo che lo sono. Ci sono alcune leggi stupide sulla prostituzione e sulla marijuana, ma amo vivere qui. Abbiamo la miglior televisione del mondo. Tranne che per le pubblicità porno in Francia… 12. Vivete di musica ho avete lavori “regolari”? Purtroppo lavori normali. Lance dirige una pizzeria, io dipingo, Casey lavora in uno strip club e non so che fa Billy. 13. Tornerete in Europa per promuovere il prossimo disco? Saremo in Europa nel settembre del 2003. Per quella data dovremmo avere fuori un album live e un nuovo disco. 14. Vi piacerebbe suonare di nuovo all’Indian’s Saloon di Milano? Si, ci siamo divertiti parecchio a Milano e per i due giorni trascorsi lì ci piace. 15. Ultima domanda: conoscete Ligabue? Il riff di “Brain Vacation” è molto simile alla sua canzone “Urlando contro il cielo”… Non l’ho mai sentito nominare. Effettivamente una parte di “Brain Vacation” è un omaggio a “Stay With Me” dei Dictators. Forse anche lui l’ha plagiata. (Se così fosse smetto di fare la fanzine, ndB) 16. Chiudete come volete. Vogliamo sesso e rock and roll. Queste sono le cose migliori al mondo. 17 HANGOVER RECORDS Rimandata più volte, alla fine l’intervista l’abbiamo fatta! Io e Enrico a mezzogiorno dal Catta con la serranda abbassata a metà. Dato che Hangover è l’unico negozio/etichetta che lavora costantemente e bene in ambito punk rock in questa parte di mondo, mi sembrava doveroso dedicargli un po’ di spazio. La M sta per Miguel, la E per Enrico. Ovviamente risponde sempre Luca Cattaruzza. Mettetevi comodi che si comincia. M: Tanto per cominciare un po’ di storia: perché il passaggio da Havin’ A Spazz Rec. a Hangover? C’è una bella differenza tra i Reality o Cripple Bastards e i Taxi o Transex… Ho cominciato nel ’95 a fare dischi, a quel tempo ascoltavo più hardcore che punk rock. Ho fatto uscire un singolo dei Reality, erano degli amici e una band valida… No, prima ho fatto i Dogs In Space… E’ passato tanto tempo… I Dogs In Space sono stati tra i primi a darmi il demo, erano usciti dalla compilation “Flower Punk Rock” (il loro brano era “I Fought The School”, ndB). Copertina orrenda, ma il disco non era malvagio. Non c’era una linea precisa tuttavia “Havin A Spazz” voleva essere un’etichetta hardcore anche se iniziai con un disco punk rock. E: …ma il nome dove lo hai pescato? Il nome era tremendo… Ho trovato questa espressione su un vocabolario di slang e mi era piaciuta. Poi mi sono accorto che era un po’ impronunciabile. Cambiati i miei gusti ho preferito cambiare anche nome all’etichetta. Le scelte di Hangover spaziano dal rockabilly dei Kim’s Teddy Bears al powerpop degli Smodati, dallo psychobilly degli Spamabilly al punk degli Homoplastik niente hardcore e power violence., ma solo rock and roll. M: Come scegli i gruppi? Sono tuoi amici, ti piacciono i demo, ti impressionano i concerti? Dipende…Taxi e Transex si sono proposti loro e ci sono stato subito perché mi piace sia la loro musica che l’attitudine. Ad esempio Spamabilly e Sleepwalkers li ho cercati io. M: E gli STP? Pur ringraziandoti, si lamentano della poca promozione che li hai dato… Siamo buoni amici, ho fatto loro quattro dischi. Agli inizi penso di averli aiutati un bel po’… tuttavia con me la cosa era alla buona senza contratti e distribuzione capillare. Con la loro nuova etichetta hanno sicuramente una distribuzione e una promozione migliore. M: Dei dischi che hai fatto quale ti ha dato maggiori soddisfazioni? Mi piacciono molto il singolo dei Dick Dastardly, immediato e aggressivo, L’LP degli Spamabilly, band veramente incredibile e il singolo degli Sleepwalkers, teen punk alla Sonics. Poi il singolo degli Homoplastik ed il primo disco degli STP che è stato quello che ha avuto più successo. Al contrario il disco dei Kim’s Teddy Bears pur piacendomi è quello che ha venduto meno. M: Ho sentito che ai Kim’s Teddy Bears hanno rubato gli strumenti a Roma… C’era il Frankie Gargano che faceva da roadie… quando sono arrivati a Roma si sono fermati a mangiare un panino e gli hanno svuotato la macchina. Hanno continuato il tour suonando con gli strumenti degli altri. M: Torniamo alla tua label. Il disco che ha venduto di più? Il primo degli STP. Duemila copie tra CD e vinile. Ho finito anche i singoli dei Dick Dastardly e dei Manges (“Clean Cut Kids”). 18 E: Hai mai pensato di mettere su un gruppo tutto tuo? Tante volte, ma non ho tempo. Tra negozio e banco in fiera non ho il tempo materiale di suonare, soprattutto fare concerti nel weekend sarebbe impossibile… M: Perché non è mai comparsa una tua intervista su Rock Sound? Rockin Bones, Mad Driver e Wynona ci sono passate… Non mi hanno mai chiesto niente, forse sono le altre etichette che si sono fatte notare… Se me lo chiedessero sarei ben disposto ma è una rivista che non mi piace. Il loro pubblico è diverso dal mio: è una rivista ben fatta (ho i miei dubbi, ndB), ma non penso possa portarmi benefici… Non è un giornale che va in mano alla gente che viene qui da me. M: Forse e grazie anche a Rock Sound che i Derozer vendono di più… Si, può essere… E: E’ la stessa cosa di quando io compravo Rumore e poi andavo da Stiv a comprarmi i dischi degli Shelter, dei 108 o dei Chain Of Strenght… I Chain Of Strenght spaccavano, i Judge pure… Gli Shelter non mi piacevano. (Qui ci siamo persi a ricordare il nostro passato tra metal e hardcore, ndB). E: Con la distribuzione quando hai iniziato? Ho iniziato con la distro nel ‘93/’94, solo roba DIY, si andava negli squat come il Paso e la Scintilla. Nel ’96 ho comprato il banco in fiera e ho iniziato a vendere anche punk rock, 0i! e garage oltre all’hardcore-punk a quel punto sono diventato un commerciante. Il lavoro andava bene e poi per rendere la cosa più solida ho comprato il negozio. Adesso ho 2 attività, in fiera vendo un po’ di tutto, non c’entra niente con Hangover, sono due cose separate. Il lavoro va benino anche se il giro punkrock di Milano è abbastanza limitato almeno in confronto alle altre metropoli europee… Qui siamo solo in due. M: Tu e Corrado Riot vi rubate i clienti o agite in ambienti differenti? Io tratto più rock and roll, mi pare che lui sia più sull’HC. Indie ed emo. Due negozi diversi. M: A proposito di differenze tra te e Riot. Corrado è noto per essere legato alla sinistra antagonista, tu invece vieni spesso accostato ai nazi! “Al sabato mattina ci sono i nazi dal Catta” oppure la storia dei Messi In Croce… Sono voci completamente infondate, sono apolitico e non faccio politica in negozio. Non faccio nessuna discriminazione, il negozio è aperto a tutti, comunque di nazi se ne vedono pochissimi siccome non vendo materiale di bands naziste. M: E per quanto riguarda l’estetica? La croce di ferro, i caratteri gotici… Il logo nasce come un rip-off di quello di Gearhead e lo vedo valido e molto punk rock. E’ stato usato da sempre dai Ramones, dai Motorhead, nel surf, nel rock and roll. è decontestualizzato… poi un po’ di provocazione è sempre divertente! Tuttavia la maglia con il logo Hangover piaceva a tutti, ne ho regalate 150 ma non ne ho mai vista in giro una! Solo a Frankie e alla mia ragazza… E: Come vedi in generale il giro punk rock di Milano? Di band buone non ne vedo tante… Milano città scarseggia! M: Ai concerti ti si vede poco… Fino a tre quattro anni fa non ne perdevo uno. Adesso vado a vedere solo i gruppi che mi interessano realmente, e non me la meno a fare anche 500 km. Poi oltre agli amici punkrockers ho anche una compagnia di Mods con I quali esco spesso, si va a feste sixties. M: Da qui escono gli Smodati… Si, loro sono miei amici. Il loro disco e’ un album anomalo, ma mi ha colpito. Dal punto di vista dell’attitudine mi ci ritrovo in pieno. M: Sempre sui chilometri e i concerti, per gli Antiseen che viaggio ti sei sbattuto? Siamo andati a Monaco e ci siamo veramente divertiti e devastati…, sono la mia band preferita. M: Ma cos’è che ha in mano Jeff Clayton in questa foto? E’ il manico di un’ascia con avvolto del filo spianto che si sbatte in testa durante il concerto per 19 farsi uscire un po’ di sangue. Gli Antiseen sono grandi, da 15 anni fanno il rock’n’roll più marcio che si sia mai sentito e non sono cambiati mai.. Non sono poi così cattivi come sembrano, pare che Jeff Clayton sia astemio! A Monaco c’eravamo noi, i Nerds e Carlo Scarey. M: Ma cos’è di preciso questa Confederacy Of Scum? Sono un gruppo di bands simili come genere e attitudine e fanno un raduno o due all’anno. Rock and roll fatto in un certo modo, selvaggio ed estremo. Non so quali sono i criteri per entrarci. M: Ma sono razzisti o no? Non penso… E: E le copertine con gli animali sgozzati e i fucili? Gli animali sgozzati non sono ricorrenti per fortuna perché sono cose che mi danno fastidio, le armi invece si vedono spesso e sono foto che mi divertono. M: Ho scoperto adesso che sei vegetariano… Si, è stata Perla, la mia ragazza a farmi fare questa importante svolta. Mi piacciono molto gli animali e l’unico modo per rispettarli veramente è quello di non mangiarli. “Mangia gli animali, ma non essere crudele” è un verso degli Antiseen, un bel passo avanti per gente come loro cresciuti a cinghiali. E: I concerti degli Antiseen? Li ho visti due volte. A Milano In Conchetta ho fatto un gran casino…. c’era Pippo Bog… Gli Antiseen hanno fatto una cover degli Skrewdriver e quelli del Conchetta hanno abbassato il volume! Pare sia finito a botte… Comunque il pezzo era “I don’t like you” del primo album quando erano punk. Non è un pezzo politicizzato èd è veramente rock’n’roll spaccaculo. (Ma come hanno fatto quelli del Conchetta a riconoscere al volo sto pezzo?!?, ndB) E: Poi gli Homoplastik… Concerti molto lesi…. E: Ancora dischi: cosa pensi di quelli che non curano l’artwork dei dischi, copertina carta da culo… Io cerco di curare l’artwork al meglio e di usare materiali di qualità. Se la band vuole una cagata di copertina comunque gliela faccio fare, non sono come Greg Lowery… magari faccio delle modifiche… L’estetica è importante, un buon disco con una copertina cazzuta e fatta male perde molto valore e anche vendibilità. Di solito il discorso dei materiali scadenti riguarda le etichette piccole, ad eccezione della Safety Pin! (A questo punto siamo finiti a parlare dei dischi dei Lil Bunnies fatti da Pagani). E: C’è qualche etichetta che ti piace in Italia? La Rockin’ Bones di Pagani, peccato per le copertine, poi la Wynona, ma fanno solo CD ed è una scelta sbagliata, una label punkrock deve fare vinile. E: Parto con le domande trash. Qual’è il gadget più inutile che hai in casa? Compro molte cazzate tipo teschi, mostri, spliie etc... Ho comprato un WC piccolino che gli metti un dito dentro e fa una scoreggia! E: I tuoi film preferiti sono i poliziotteschi? Si mi piacciono molto ma mi diletto anche con l’horror, in particolare mi piacciono i cannibal movie, e lo splatter. Per fare alcuni nomi citerei “Milano Odia La Polizia Non Può Sparare”, “Milano calibro 9”, “Splatter - Gli Schizzacervelli” “Cannibal Holocaust”…(del regista che ha fatto “Bad Taste” e poi “Il Signore Degli Anelli”). (Ne ho approfittato per farmi spiegare cosa sono gli snuff movie, ma non sto qui a trascrivere il tutto, ndB). E: Ma qui viene gente che ti chiede dischi che non hanno nulla a che fare col punk rock? Ovviamente si, poi ogni giorno c’è il leso di turno…. Capitano richieste assurde come pezzi di ricambio per il grammofono o musiche per matrimoni…. M: Parlando di confini tra generi, come ti comporti con il grind core che spesso lega col metal? Quello che vendo è grind DIY, legato al punk hardcore. Non è legato al metal. E: I Cripple Bastards sono grind? Si anche se c’è molto hardcore primo periodo. 20 M: (Qui mi addentro in un campo che non conosco bene, ma che frequento spesso) Esteticamente li riconosci quelli punk… Però ad esempio gli Hemorrage erano in giro con i Morticia… Gli Hemorrage hanno un seguito misto, sia punk che metallari. E’ una scena che non seguo più molto. A me comunque il grind piace, è roba estrema che ogni tanto fa bene e ti aiuta a sfogarti. Mi faccio anche due ghignate ad ascoltare le voci gutturali e a guardare i booklet ignoranti. M: E l’hard rock? Spesso il confine è sottile, mi piacciono le band punkrock che hanno dei suoni hard rock, ma bands come i Backyard Babies non hanno niente a che fare con il punkrock. M: E lo stoner? E’ roba da freak fighetti inserita nel filone punk… Ma non direi… C’è stato un periodo in cui vendeva molto, ora è tornato fenomeno di nicchia. Il problema è che è un genere un po’ ripetitivo, chi è più doom chi più rock and roll, ma alla fine le bands si assomigliano un po’ tutte. M: Io sto alludendo al fatto che molti comprano determinati gruppi solo perché pompati… Si è’ vero, è così… Ora c’è un revival del glam, Non mi urta, anche se non mi piace il genere. E: C’è qualcuno che ti fotte la roba in negozio? In negozio un po’ di roba sparisce, ma penso sia normale. E: Il rapporto con i distributori… I dischi sono cari… Un negozio come il mio non si può appoggiare ai distributori italiani perchè hanno poca scelta e soprattutto perchè generalmente non importano vinile. Il 70% dei dischi che vendo lo importo io… Tuttavia i dischi non sono cari solo in Italia, l’aumento c’è stato anche in America. Una volta la differenza tra gli USA e noi era maggiore. M: Ma il costo della vita è diverso… Si è vero…Il mio amico Tony, quello che fa il modello (!), fa il carpentiere (ma il modello o il carpentiere?, ndB) e guadagnava 900 dollari a settimana! Un operaio in Italia guadagna un milione e otto al mese… E: Quando sono andato in America i CD Lookout! Li ho pagati 9/10 dollari… Al tempo in fiera li vendevo a 22.000, ora a 17/18 euro. Un aumento costante, quando arrivano i dischi in fattura li vedi sempre più cari, poi aggiungi iva, trasporto e bollino siae… Ora c’è anche questa insana attitudine di portare il prezzo del vinile al pari del CD, da un giorno all’altro si è passati da tredici a diciassette euro… . E: Quante Heineken bevete qui al sabato pomeriggio? Dalle dieci alle venti, 3-4 lattine a testa. Ci sono stati degli episodi devastanti di sbronze pomeridiane, ma per fortuna non si ripetono più. Una bottiglia di Jim Beam in due io e Franco… E: Ma Franco da quanto tempo è qua? Io non me lo ricordo da sempre… Frankie Gargano me l’ha fatto conoscere il Donda circa 6/7 anni fa se non dico cazzate. M: Io penso di aver visto uno degli ultimi show seri degli Homoplastik… Dei buoni concerti ci si diverte sempre…ricordo quando il Greco ha lanciato il basso addosso al Donda. Hanno litigato durante il concerto… Al Mingus… devastante.... E: C’eri quando hanno picchiato Yuri? A Vigevano. Non l’hanno picchiato, si era ubriacato di superalcolici di scarsa marca. La mattina dopo si è svegliato all’ospedale. Forse qualche schiaffo l’ha preso, faceva un po’ di cazzate di troppo. Qualche schiaffo, ma non l’hanno picchiato. E: C’è qualche concerto che ricordi con piacere? Nell’89 al Leoncavallo i Peggio Punx quando c’è stato lo sgombero. Gli ultimi scampoli dell’HC italiano. 5000 punks da tutta Europa. Mi ricordo Corrado, uguale ad adesso, in sbronza totale con in mano il microfono che diceva un sacco di cazzate. Poi i due degli Antiseen di cui ho già detto. I Gorilla Biscuits,… a Bologna la terza reunion dei Nabat….. I CCCP nell’ 87 a San Giuliano…. Uno dei concerti più assurdi che ho visto è stato uno dei Cripple Bastards in un pub di Lodi, quando ho conosciuto Giulio The Bastard. Domenica pomeriggio con i Cripple i Brainwash ed i Contatto Estremo (dopo abbiamo saputo che erano nazi) e gli Impact di Ferrara. 21 C’erano grinders, skinheads e metallari. Poi c’era anche il tipo dei Bambini di Satana, Dimitri. Era il ’91… E: Io ascoltavo i Queen! Purtroppo li ascoltavo anch’io… ma nell’81. M: Ma Dimitri che ci faceva? Non lo so…ascoltava il concerto, poi è finito in galera e non ci doveva più uscire… i satanisti mi stanno in culo a manetta; mi sembra assurdo credere in Cristo, doppiamente pazzesco credere in Satana, poi torturano gli animali. M: Oltre Corrado, ti ricordi di qualcun altro? Solo Stiv Rottame e qualcuno dei Crash Box. E: Dove compravi i dischi? C’era Stiv e basta. Prima però il negozio era in via degli Arcimboldi. Il vecchio Zabriskie che vendeva dark e punk. M: Che ne dici del dilagare di giovani skinhead? Non si sa da dove arrivano, in effetti a Milano se ne vedono sempre di più Penso sia grazie a gruppi come i Los Fastidios e I Colonna. disc0grafia: hung 17: TRANSEX “S/T” LP - CD hung 16 : TAXI “I’m dead” 7”ep hung 15: SMODATI “questa città è per me” CD hung 14: MESSI IN CROCE “non è ancora finita“ CD hung 13: KIM’S TEDDY BEARS ”hellbound babe“ CD hung 12: THEE S.T.P. “sin temptation & pain“ LP hung 11: RETARDED “S/T” CD hung 10: ELECTRIC FRANKENSTEIN / THEE S.T.P. split 7“ hung 09: THEE S.T.P. “I miss your lies” 7” hung 08: HOMOPLASTIK “s/t” 7” hung 07: SPAMABILLY “tales from zugurugungunz” LP hung 06: THE MANGES “clean cut kids” 7”EP hung 05: THE SLEEPWALKERS “murder slices” 7” hung 04: THEE S.T.P. “the super sound of thee S.T.P.” - LP. hung 03: SPAMABILLY BORGHETTI/HAPPY ATHEISTS split 7”E.P. hung 02: DICK DASTARDLY “I wanna eat my nazi bitch” 7”EP. hung 01: YOUNGANG “ogni giorno” 7”EP 22 CARTA CAPINCH #4 Insieme a Nessuno Schema #9 Capinch è la migliore fanzine in circolazione al momento. Una valanga di pagine interessanti: la storia dei Pagans e degli Electric Eels (questi ultimi li ho sempre sentiti nominare, ma mai ascoltati in azione), interviste scorrevoli a Kim’s Teddy Bear, Gene Crazed, AlleyGators, Muddlers e tanti altri, ottime recensioni in cui si capisce persino che genere suona il gruppo! Si perché secondo me uno dei maggiori difetti delle fanzine (compresa la mia) è fare delle recensioni del cazzo... E’ una bella fanzine anche perché dà informazioni utili tipo l’avvistamento di GGX in Foresta Umbra, parco nazionale del Gargano, Monte Sant’Angelo-casa mia in pratica. Indubbiamente da avere questa Capinch. Unico appunto scassacazzo: a me le solite pin ups fanno venire il mal di pancia, l’unica di mio gradimento è stata quella vicino alla recensione dei Dixie Buzzards. (Giuseppe de Matteis, via Carducci n.20, 20064 Gorgonzola -MI-) I FUMETTI DELLA GLEBA Grafica impeccabile per il miglior fumetto a livello interplanetario. Fanno sognare le avventure di Vasco Reds e Mr. T, i thriller sono meglio di quelli a firma Stephen King e la felicità che aleggia nell’aria è più divina di quella della Bibbia. Tutti i ragazzi vorrebbero essere Super Priebke. Da segnalare il numero speciale dedicato ai dinosauri. Oggi è proprio una bella giornata. ([email protected]) BAM! #1 Bam! può e deve essere la risposta, o meglio un calcio in culo, a una rivista di merda come Metallic Ko; per questo motivo Bam! dovrà continuare a uscire regolarmente e non essere un appuntamento sporadico. Il CD allegato sicuramente invoglia l’acquisto, un buon antipasto di band non a tutti note (solo gli Spazzys sono un pò inutili...). Bella l’intervista fiume a Greg Lowery che tranquillamente dice di imporsi sui suoi gruppi. Perché allora gli Atomsmashers non hanno confessato a Fanzastic che il nome l’hanno cambiato per essere su Rip Off Records? Allora facciamo i fighi scagliandoci contro le Porno Riviste e i Peter Punk, ma poi ci nascondiamo per faccende di sto genere... Proprio punk! Per quanto riguarda le recensioni ci sono dischi troppo vecchi. E’ vero che Bam! è nell’aria da ottobre 2001, ma al momento dell’uscita io avrei fatto una selezione dei dischi. La palma di definizione dell’anno va a Mike che chiama gli Huntigtons i “papa boys” del punk rock!!! Alcune recensioni sono troppo lunghe e il tentativo di farle troppo giornalistiche a volte sgrulla la minchia; per parlare di un disco tre righe bastano e avanzano. Veniamo alle columns. Hanno senso due pappardelle come quelle di Greg e Mike? Greg, noi siamo ovviamente più fighi dei vari Peter Punk, Moravagine, Fridge, Ammonia... Non dobbiamo dimostrarlo a nessuno, non vale la pena sprecare carta contro gente che tra dieci anni o sarà impiegata in qualche merdosa major oppure andrà a finire in qualche ufficio di merda. Loro racconteranno ai loro figli di quando facevano i dischi con i Punkreas, ma noi ricorderemo i Dead Boyz Can’t Fly e il marsupio del Goti, e probabilmente parleremo dei Teengenerate di turno! Non so chi è Mike el Topo, ma la sua column non serve a niente; che cazzo ce ne frega dei gruppi che fanno i video e vanno su MTV; i Green Day sono su major e li vedi ovunque, si sono fatti il culo. Idem per un gruppo di merda come i Punkreas che comunque ha raggiunto la fama dopo dieci anni! I Moravagine sono su Rock TV e sono punk da supermercato? Buon per loro... Spero seriamente invece di vedere al più presto possibile il nuovo numero di Bam! Franz fai il bravo. aFUMETTI I disegni più fighi d’Italia li fa sicuramente Alessandro Altro. Sarà emo, ma cazzo se mi piacciono i suoi disegni... Sono tanto semplici da sembrare veri. Se vi abbonate riceverete anche il pratico e graffiante raccoglitore cartonato. (Alessandro Baronciani, via Valazzi 38 61100 Pesaro. email:[email protected]) TOO MUCH JUNKIE BUSINESS #4, #5 Letta tutta d’un fiato in un tardo pomeriggio di fine maggio: una garanzia. Intervista a Tony Face in qualità di portavoce dei Not Moving, recensioni di Violent Femmes e Dream Syndacate, ma soprattutto tanto odio! Tra tutti i raccontini il più esilarante è quello del profilattico alla 23 Skaletta... Anche se ho meno di ventisei anni, i tossici con il motorino con la lingua degli Stones me li ricordo lo stesso. Arriva dal pianeta delle scimmie il quinto numero: i deliri sul potere di dio del leader dei Music Machine, Asia Argento che balla al concerto delle Demolition Doll Rods, la morte venduta porta a porta... Tra una spada e una puttana? Non saprei. Grande Valentini. ([email protected]) SIX A.M. #3 Ora su questo giornaletto per skater c’è anche la mia firma, quindi siete obbligati ad acquistarlo. Ragazzi dovete leggere l’intervista a Camerini perché è psichedelia pura; Alberto Camerini senza freni che parla di psicofarmaci, major discografiche, trasmissioni televisive... Imperdibile. Un breve incontro anche con gli International Noise Conspiracy che raccontano del loro tour in Cina! Alcuni articoli riescono ad acchiappare anche se non siete patiti della tavola a rotelle, per esempio quello in cui si spolpa un video di skateboarding e rispettiva colonna sonora a base di Black Flag, Sonic Youth e Descendents. Dategli un occhio in edicola. THE TALLY HO #1 Mi sono ritrovato in casa questo foglio e non so né da dove viene né da chi è fatto... L’ambiente di provenienza dovrebbe essere quello new wave - dark - gothic e qualcosa mi lascia intendere che la pubblicazione risale a un anno o due fa. Ovvio che se ve la segnalo non è perché mi sono intrippato con i Bauhaus, ma perché ci sono raccontini riguardanti persone presumibilmente esistenti che fanno sorridere parecchio: un tale Viko che pare avere un grosso organo sessuale al quale le dark non riescono a resistere e una certa Zini nota nella scena per le sue grosse zinne... Anche i dark sorridono? NESSUNO SCHEMA #9 Una fanzine geniale. Come essere politicamente corretti citando continuamente gruppi nazi come Peggiore Amico e No Remorse. Geniale perché la lettura di una fanzine punk con un’intervista a Ferri (giocatore dell’Inter) e una column sulla pesca (tra l’altro scritta da uno che ora è straight-edge) fa respirare il cervello... Interviste a Hellwitch e Figa di Ferro con queste ultime che si atteggiano a riot grrrls assetate di cazzi e non solo! Anch’io ho a casa l’album degli Elvis Hitler e posso dirvi che questi compaiono nei credits del secondo disco dei Nine Pound Hammer. Condivisibili tutte le opinioni di Claudio, soprattutto le sue vecchie paure sull’uso delle tastiere da parte degli Iron Maiden... A dir la verità una volta l’ho storto il naso: si dice che mettere la pubblicità sulle fanzine è inutile. E i soldi per la carta, le fotocopie e i francobolli dove li trovi? E voglio spendere due parole anche sulla copertina. Bin Laden non è certo il massimo dell’originalità, ma Bin Laden con in mano un numero di Nessuno Schema e il fumetto “il nùmer sett l’era pùssée bell” è, l’ho già detto, geniale. (Claudio Canclini, via Mazzini 15, 23823 Colico -LC- email: [email protected]) ROCK SOUND SPECIALE PUNK #10 Eccoci all’appuntamento trimestrale con la rivista più scema d’Italia. La redazione di Rock Sound deve scegliere da che parte stare, così è troppo facile! Certo si intervistano Richard Hell, Revolvers, Lazy Bones, ma poi in copertina sbattiamo i Lag Wagon... Direi che la copertina per doveroso rispetto toccava a Richard Hell. Per chi non lo sapesse Rock Sound è una delle riviste musicali più vendute in Italia. Polemiche inutili a parte, questo numero dieci è uguale nel bene e nel male a tutti gli altri. Qualche punto in più al CD allegato sta volta: dopo un odioso pezzo tarantella dei Lag Wagon (questi qui hanno fatto un primo album “Duh” ok, poi il resto è pattume inutile), partono i Negazione con “Brucia di Vita”, un inno dei miei sedici anni. Sopportabili i NOFX (alle prese con la b-side di “Enola Gay”!) e i Down By Law, viaggiano i Peggio Punx (nota: ma perché la versione su questo CD si sente peggio della mia registrata su cassetta?). La Banda Bassoti è da buttare (un testo che più scontato non si può), discreti i Bones - magari il loro disco me lo compro, e si va con Maryslim, Punkles, Crooks (bravo Fabrizio, però non ti incazzare quando ti chiamano Carogna)... Il resto della scena finto punk italiana (Traccia Zero, Genitalz, Violent Tomatoes...) è merda, poveri quelli che si comprano i loro CD! 24 AREA PIRATA - NUOVE DAL FRONTE #0 “Pirataggio” del numero 0 della fanzine del Gran Ducato Hard Core con video allegato. Il taglia e incolla non lo sopporto perché a volte rende il tutto illeggibile, ma la storia del punk passa (o inizia?) da qui - quindi... In uno speciale sull’Ohio si parla anche dei Pagans di “Street Where Nobody Lives”, ma la cosa più figa è il report da San Francisco (1982 raga!) con recensioni di show di Descendents, Flipper, TSOL... Da museo, o fiera del disco, le inserzioni di TVOR, Raw Power, Chelsea Hotel... Nella videocassetta troviamo Impact, Negazione, CCM e decine d’altri: gli anni della camicia a quadri e della bandana! Sette euro e cinquanta centesimi ben spesi. (Io l’ho comprata da Jacopo dei Peawees che è uno dei pirati) GROOVIE GHOULIES - SUMMER FUN 2002 Io mica lo sapevo che i Ghoulies facessero una fanza... Figa, la classifica dei cereali preferiti da Kepi! In America hanno avuto il coraggio di fare i cereali patriottici dell’Uomo Ragno. L’angolo delle ricette di Roach: io una cosa del genere per Oriental Beat la vorrei! I Groovie Ghoulies saranno i primi rocker che farò ascoltare a mio figlio perché Kepi e Roach sono una coppia da cartone animato. Per sei euro vi accaparrate anche il CD incluso con un breve live e soprattutto “Cause You Don’t Know Me”!!! METALLIC K.O. #5 L’impaginazione di questa rivista è orrenda e i contenuti sono più che discutibili. Ad esempio mi fa sorridere la presenza di Franz che è un bravo ragazzo, è cresciuto rispetto ai tempi di Bam Bam #1, ma ostenta una scrittura forzata che sicuramente non gli appartiene (vedi lo sproloquio sul rock and roll con i riferimenti mitologici!). La recensione del concerto dei Bottom è ridicola, si parla di satana, carcasse di numetallers, Russ Meyer; dio cane che schifo di recensione. Ognuno ha il suo stile, ma Domenico Mungo fa ridere. Qualcosa di interessante esce dalle interviste alle band romane, e della diatriba (che poi non esiste) tra me e i Taxi mi occuperò in un altro spazio... A me il termine “pop energico” fa cagare, come del resto tutto questo numero di Metallic K.O.! Comunque i sette euro non sono buttati perché con la rivista c’è un sampler della Rave Up con ben 27 pezzi se non erro. Davvero valido. Frazzi e Sorge sicuramente di musica ne capiscono più che me e tutti quanti voi messi insieme (il più grande comunque rimane Federico Guglielmi che conosce anche la scena di Saronno del ‘77), ma sono patetici con la loro scrittura scassa cazzo; ogni volta che tirano fuori una rivista da questa esce la band definitiva del secolo oppure quella che porterà il rock and roll su Marte... Che palle, minchia che palle. SUCKER! Fanzine distribuita gratuitamente negli States... Non è il massimo della goduria: un sacco di pubblicità e interviste molto brevi. Su questo numero ci sono gli MxPx presentati come band cristiana, ma né nelle domande né nelle risposte ci sono tracce di religione! Interrogati anche A New Found Glory, Avail (che dicono di aver smesso con la droga), Meshuggah... Mi sembra di essere davanti a una fanzine per punk all’ultima moda, boh. TAKING DOPE La fanzine di Dee Dee Ramone allegata al 12” “Do The Bikini Dance”. Molto figa, si legge in quindici minuti. Ci sono un paio di fumetti veramente assurdi (grande Dee Dee che si porta a casa il cane ferito!), una chiacchierata con una band dark punk- tali New Disease, ma soprattutto un’auto intervista dello storico bassista dei Ramones!!! Si fa i complimenti da solo per i libri che ha scritto... Lobotomy. STEWEY’S STAR #2 Questa cos’è? La fanzine con lo zainetto?!? L’hardcore puro che però risulta patinato, fighetto... Lasciando da parte queste considerazioni - mi sto ascoltando i Devil Dogs... - veniamo all’esame delle pagine in questione. Per le column si va da Milingo alla guerra in Afghanistan. Lo sproloquio sul prete nero e il suo matrimonio è inutile, una pappardella senza senso - perché il solito discorso contro la Chiesa istituzione su una fanzine letta sicuramente solo da gente che al clero darebbe fuoco? Ci raccontiamo le solite cose e poi ci facciamo le seghe sulla nostra ribellione presunta. Un pò di notizie interessanti escono dal discorso sulla guerra al terrorismo 25 UMIDO - ad esempio la vicenda riguardante la Bayer che forse non tutti sanno: l’antidoto all’antrace è un prodotto Bayer la quale era entrata in crisi in seguito allo scandalo Lipobay... Però io, pur non condividendo il bombardamento stelle e strisce, condivido in parte la teoria Berlusconi: occidente superiore al medio-oriente. Fermi che vi spiego. Proprio in Stewey’s viene segnalato un sito curato da donne afghane che richiedono materiale proveniente dal “mondo libero”. Mentre una donna occidentale può decidere se mettersi un velo in testa o andare in spiaggia in topless, la donna medio orientale difficilmente potrà comportarsi in egual modo. E’ proprio di oggi la notizia dell’arresto di un ballerino iraniano accusato di incitare i giovani alla ribellione... Bene, ora che ho infiltrato una bella column tra le recensioni, finisco di parlarvi di questa fanzine proveniente da Pescara. Un pò di news, segnalazioni di siti internet, recensioni da Altro a Pennywise passando per i grandi Dark Funeral, interviste a un tipo dei Born Against, Burn Hollywood Burn, Kafka (quest’ultima incentrata sui fatti del G8 di Genova). E’ gratutia, cercatela nei negozi HC. (Giordano Simoncini, c.p. AP 65013, Città Sant’Angelo -PE-) HITLIST #5 agosto/settembre 2002 Grandioso questo numero della seconda (o prima?) fanzine americana. Chi se ne frega della musica... Leggete l’articolo di Jeff Bale sulla situazione in Medio Oriente e imparate qualcosa. Una posizione seria, estrema, presa da un individuo che di certo non è di destra; in pratica le stesse cose, riferite all’Iraq, le ha dette ieri Tony Blair! E poi la column di Leslie Goldman sulla pubblicità nelle fanzine è perfetta. Dai, in copertina ci sono gli International Noise Conspiracy e dentro trovate un’intervista fiume a Nikki Sudden, quei tamarri dei Circus Of Power, una mezza presa per il culo agli Immortal e gli Hard Feelings che si lamentano dei cessi di Roma: comprare. ROCTOBER #33 Ho acquistato questa fanzine a NY perché attratto dalla copertina e dal CD allegato, il tutto per quattro dollari. Joey Ramone con le marionette e più di venti canzoni HC prima maniera made in U.S.A. Ho impiegato un po’ a capire che si tratta di una figata, ma che ci volete fare – il mio inglese è un po’ scarso! Fumetti, report dal Brasile e dal Cavestomp 2001, interviste a Solomon Burke, C*unts, HD Manitoba… Poi incontri con attori americani, mille recensioni (dal metal ai Queers), le canzoni sulle scimmie! Ce n’è per tutti. Vivamente consigliata anche perché ora la distribuisce Valentini. FUZZTONES - GOOD OL’ BOYS - Indian’s Saloon - 23 maggio Dioccane ho perso la recensione che avevo scritto su un foglietto. Io Rudy Protrudi e amici non me li aspettavo così... Credevo si presentassero cinque vecchietti con parrucca a caschetto e poca voglia di rifare quello che facevano negli anni 80 (che poi era rifare gli anni 60). Uno show devastante; la tastierista è una mignotta presa al porto di New York (credo facesse parte di una delle prime line-up dei Fuzztones), il/la batterista è un ominide che pesta sulle pelli con due ossa di mammut, il chitarrista con la sua Vox fa paura con la sua aria da Marilyn Manson in Beatles-boots, il bassista invece è un punk rocker quadrato e basta. Rudy Protrudi punta le tipe del pubblico e a una di queste mette la chitarra tra le gambe. Action speaks louder than words, poc’altro da dire... Su “Strichnine” sono nel pogo e penso: “viva me abbasso gli altri”. Il concerto è stato aperto dai Good Ol’ Boys che hanno fatto il loro dovere: intro da Turbojugend e poi una mezz’ora scarsa di hot-rod punk, qualche presente sembra apprezzare. Ora che, dopo gli Europe, sono passati dall’Indian’s anche i Fuzztones direi che mancano solo gli Emerson Lake and Palmer e Sandy Marton per avere una visione a 360° dei possibili modi di utilizzare l’organo/pianola Bontempi. RIPETENTI - LEECHES - CHROMOSOMES - Transilvania Como - 30 maggio Troppo lontano questo locale per noi che non veniamo dalla Brianza... Arriviamo che i Ripetenti hanno già cominciato a suonare, ma il loro pop punk non ci attira per niente. Pare di ascoltare un mix di Derozer vecchia maniera e Maradonas, solite cose. L’unica cosa che mi ha un pò colpito è che, nonostante siano solo in tre, reggono il suono. Finalmente riesco a gustarmi per bene i Leeches con il loro punk rock ibrido; il terzo pezzo rock and roll molto Devil Dogs, il resto 26 più cattivi. Il Messicano diceva Angry Samoans, io dico Lanciasassi sound. Enrico Camanzi è un rissoso, quindi se vi capita di incontrarlo statene alla larga. E per favore smettetela di indossare la maglia dell’Uruguay se non siete stati convocati. I Chromosomes sono una mezza delusione: sono bravi ma li credevo più inquadrati. Invece spaziano dal classico pop punk a pezzi più pop e basta, potrebbero avere successo... In mezzo ci hanno piazzato anche un bello stacco ska che faceva proprio vomitare. Io non sono un integralista, però una band deve avere un’identità. Voi potrete pure dirmi: “ognuno suona quello che vuole”, io vi rispondo: “avete ragione, ma ci vuole stile”. I Chromosomes hanno canzoni molto stilose e uno stacco ska provoca loro la perdita di duemila punti. Nel frattempo il Camanzi litiga con un’altra persona perché questa non è in grado di esprimersi in italiano. DEROZER - Saronno - 7 giugno Età media dei presenti stasera: 17 anni. Alzavamo clamorosamente la media io e l’Ege, ma soprattutto Sebi e cumpa a seguito... Bello che una festa scolastica sia organizzata così bene: i cessi per non cagare in giro, tanti gazebo dove raccogliere firme contro l’invecchiamento dei Derozer, e anche Nicoboy come fonico. Lo show è stato aperto da una band hc-crossover niente male (penso si chiamino H-Strichnine), peccato che a me sto genere faccia schifo. I fighi in giro si riconoscono dalla maglietta del No Mercy Festival 2002: Massi, Luca mio cugggino e io che però per l’occasione l’ho celata sotto la felpa dei Ramones. Quando i Derozer attaccano a suonare tre sciagurati decidono di investire saltellando la mia Ege facendola schiantare al suolo come un birillo. Massi però in un confronto all’americana li ha riconosciuti e quindi sono stati giustiziati a colpi di punteruolo. Finalmente mi vedo come si deve i Derozer: bravi, sempre più bravi nonostante gli anni. E “Commando” stasera è il giusto tributo a quel “Born To Lose” di Dee Dee... RETARDED - PEAWEES - Piacenza - 14 giugno Ma io il concerto l’avrei fatto all’aperto. A parte i duecento gradi del pub (strapieno in zona palco), l’atmosfera fuori era decisamente festaiola. Greg e consorte, Franz e la sua fanzine, Simone e la sua spilla dei Fichissimi... Quante belle facce! I Retarded, causa alcol in corpo spero, hanno fatto il concerto peggiore della storia della musica, peggio anche della prima Tribù Rock all’oratorio di Limbiate anni fa. Dio bono, Nardi non ha azzeccato una nota giusta. I Peawees sono i Peawees, e il bassista quando suona sembra avere le visioni. Secondo me quando è su un palco gli appare davanti Padre Pio con le basette e la brillantina in testa. Stasera ho scoperto che su un forum in internet si parla di Oriental Beat... E’ vero, io non sono un frequentatore della rete e quindi sono estraneo ai suoi meccanismi perversi (?), ma mi domando comunque se questa gente non ha nulla di meglio da fare che scrivere quanto è bella Oriental Beat. Sono contento che si parli di me, ma suggerirei a tutti di fare qualcos’altro, non so: visitate i siti porno. Yo! INTERNATIONAL NOISE CONSPIRACY - Cascina Monluè - 29 giugno (Massilanciasassi) Doveva essere gratis ma alla fine 5 euro le si spendono senza troppi patemi d’animo, soprattutto per vedere un gruppo che un pochetto incuriosisce. Arrivo alla Cascina Monlue (per chi non lo sapesse è un grosso stabile quadrangolare, con al centro il palco e ai lati mercatini e bar) e mi perdo nei meandri delle bancarelle, dischi ma non solo, la confusione è molta, la gente scalcia. Dopo un pò di girovagare (e dopo uno squallidissimo gruppo stile Verdena, ovvero Nirvana però più mosci) attaccano gli International. L’impressione che ho subito è ottima, un buon gruppo compatto e carico (da notare le divise che tutti indossano, belle). Il cantante poi non si risparmia, sale sugli ampli, si butta, balla alla grande, ma anche bassista e chitarrista non fanno le statue (e suonano pure da fighi). L’ unica pecca a mio parere sta nelle canzoni, non sempre riuscite, insomma pezzi che dal vivo divertono ma che magari su disco non fanno lo stesso effetto. Il pubblico comunque apprezza (soprattutto durante i singoli che girano anche su Mtv), io apprezzo che il concerto finisca presto (dopo 45 minuti) altrimenti avrebbero iniziato a scassare il cazzo, così invece non annoiano. Chiudo con due considerazioni: 1) La tastierista (e seconda chitarrista) pur essendo carina risulta odiosa per l’atteggiamento tenuto durante il concerto, proprio da diva, 2) Infuriano le polemiche sul fatto 27 che siano comunisti (musica e politica non vanno d’accordo?). Finito il concerto ritorno al mercato e faccio la spesa. MOLOTOV COCKTAIL - DILLINGER FOUR - M.D.C - Dep. Bulk - 30 giugno Per l’occasione Enrico mi viene a prendere a casa... Arrivati al Bulk a un’ora indecente (21.45) siamo costretti a confonderci tra i punk quasi abbestia per attendere l’apertura del centro sociale. Non riesco a comprendere questo dilagare di anarco punk da supermercato, sono tantissimi e giovanissimi - età da scuola superiore. Il banchetto più piacevole è quello di Vandalo che vende locandine americane (credo Firehouse) arricchendosi così a dismisura... Aprono i Molotov Cocktail con il loro punk HC veloce e incazzato, che palle. Con i Dillinger Four cambia tutto, tranne l’acustica indecente con la voce che va e viene. I Dillinger Four fanno un punk rock un pò pop un pò core con numerosi cambi di tempo. Notevole la presenza di zainetti e bermuda larghe. Grande il batterista che continua a lanciare in aria le bacchette non riuscendo sempre a riprenderle! Il cantante magro è pallido e ha le borse viola sotto gli occhi, tossicomane. I pezzi vanno giù senza problemi e molti di loro si concludono di botto, quasi a caso, una precisione chirurgica. Ultima canzone in scaletta un classico del folklore italiano: “Ace Of Spades”. Lo so, magari la recensione del concerto non dà l’idea della musica suonata dai Dillinger Four, ma io sono ignorante e non so classificare i gruppi per genere... Però i MDC fanno hardcore. Milioni di poliziotti morti, milioni di cristiani dannati, milioni di arbitri corrotti. I MDC sono una leggenda dell’HC a stelle e strisce, ma non mi attirano per niente. MIRSE - S.T.P - SONNY VINCENT - Mantova 15 luglio (Massilanciasassi) Semi trasferta (doverosa) in quel di Mantova per vedere cosa combina dal vivo Sonny Vincent (dato che su disco mi piace molto). Viaggio tranquillo con discussioni sulla vita Comasca e pettegolezzi a go-go (l’anima di qualsiasi scena sono i pettegolezzi). Arriviamo presto nella periferia della città e con noi arriva pure un nugolo di zanzare affamate. Mangiamo, beviamo, salutiamo chi c’è da salutare e rimangiamo di nuovo. Verso le 9.39 attaccano i Mirse, che dire; cantante grasso con la barba, musica tra Stoner e Stooges ma senza entusiasmare il sottoscritto che dorme all’ombra di un faggio. Dopo un po’ attaccano gli S.T.P e la gente inizia a partecipare maggiormente al concerto, chi poga, chi canta, chi coglioneggia, c’è nè per tutti i gusti. I Novaresi comunque non deludono e propongono con una bella grinta molti pezzi che andranno sul nuovo disco (al primo ascolto sembrano massicci). Finito il loro concerto Sonny non si fa attendere molto e attacca subito a suonare. I suoi compari (nel senso quelli che ci suonano assieme) sono tedeschi (di Germania) e chitarrista e bassista arrivano direttamente dai Cellophane Suckers, un ottimo gruppo. Purtroppo devono aver provato solo poche volte tanto che durante il concerto pecche ed errori non saranno rari. Nonostante questo non posso dire che il sig. Vincent abbia deluso, anzi il Newyorchese sul palco non si risparmia, canta bene, si muove e spara soli veramente fighi. Inoltre tra un pezzo e l’altro bacia sempre la chitarra. Il concerto comunque è cortissimo, neanche 45 minuti, ma forse è meglio cosi, sbavato e tirato. Finito il tutto mi trattengo sul posto ancora un bel po’, mangio angurie e parlando con Sonny e i ragazzi del gruppo scopro che sono pure simpatici. Al ritorno il temporale mi tiene compagnia. GROOVIE GHOULIES - PEGGY POGO - Leoncavallo - 18 luglio All’andata ho costretto i miei compari ad ascoltare gli Smodati... I Groovie suonano al baretto, il main stage del Leo per loro sarebbe stato si troppo grande, ma cazzo stasera non c’era proprio nessuno. Certo, ci è piaciuto il tipo a petto nudo con un disegno sulla pancia, però Roach e famiglia tre anni fa avevano riempito il vecchio Bulk cazzo! Grazie a Massimo che stasera mi ha portato un paio di film trash comunque. I Peggy Pogo di Vicenza annoiano; rock and roll che vorrebbe essere una versione soft dei Boyz Nex’ Door, caga minchia purtroppo. Belli i Groovie Ghoulies che si divertono una cifra a tirare calci ai palloncini. Clamorosa smerdata ai danni di un tipo simpatico che ha rotto i coglioni tutta la sera lanciando palline di carta: i Ghoulies l’hanno sgamato e umiliato pubblicamente. In scaletta Kepi ha anche un brano dei Peawees; il leader dei Groovie Ghoulies tesse le lodi della scena tricolore e io propongo “Caredda Re d’Italia”. Chiudo dicendovi che a fine serata Roach autografava locandine scrivendoci sopra “bella lì”! 28 MIDDLE FINGER RESPONSE - Limbiate Palomar Cafè - 25 luglio Per una sera un pò di rock anche a Limbiate! Questo locale potrebbe diventare un centro di smistamento di punk, rock and roll e hardcore quindi tenetelo d’occhio. I Middle Finger Response erano/sono il gruppo della crew di Point Break Records, ma con gran piacere scopro che prima di dedicarsi al punk hardcore erano soliti suonare garage rock! Perché l’improduttiva svolta? Tanto non suonano più quindi meglio ricordarseli come stasera: suoni blasfemi (nel senso che le chitarre non erano proprio garage punk), incapaci di suonare “Blitzkrieg Bop”, ma con la voglia di far casino - che è ciò che conta di più nel rock... Si parte con “Ramblin Rose”, poi è un susseguirsi di classici: “New Race”, “I’m Waiting For The Man”, “You Really Got Me” e anche qualcosa che non conosco. L’apice si è raggiunto con “Touch Me I’m Sick” dei Mudhoney e il finale “No Fun” con in mezzo “Fight For Your Right To Party”... Tra la gente in saletta ci sono facce esterefatte e occhi luccicanti, notevole la presenza degli over 30! In realtà il devasto definitivo si ha con “Cinderella”, “Blitzkrieg Bop” (quasi azzeccata) e “Born To Be Wild” con il front man Enrico (leader indiscusso del gruppo) a petto nudo che incita i kids a sostenere la scena locale. Quale scena? Speriamo cominci a muoversi qualcosa da oggi. ALBERTO CAMERINI - POTAGE - LEECHES - Como - 8 settembre Che pena... Arrivati nei pressi del vecchio Skagen, io, Luca mio cugggino e Cosimo chiediamo informazioni a un signore che si rivela essere un buon personaggio per i racconti di Oriental Beat. “Mi scusi per S. Fermo?”, poi aggiungo io: “Prestino, Prefestino...”. Lui risponde: “Ma per la festa? Scusate, non per sapere, ma da dove venite?”, “Limbiate”, “ma venite fin qui per quella festa popolare con la musica pu-pu-pu?”, “ma c’è Alberto Camerini...”, “ah, Camerini, ma se lo sapevo ci andavo pure io...”. Che gente che circola ragazzi. Arrivati nel bel parchetto, colmo di hippie e pseudo punk, scopriamo che i Leeches hanno già dato e Dario mi fa notare che nel comasco si comincia a suonare presto, alle nove - mica di notte come al Leoncavallo! I Potage non li ascolto minimamente, ma tanto sono bravi. Vedo Formenti con il nuovo look Iggy Pop incula David Bowie, il Porna già al lavoro da una settimana e il Pianola che mi invita a non toccargli il culo... Che tristezza Camerini: a parte la cresta finta, canta il primo pezzo di show con le basi del karaoke e la sua voce in sottofondo - una sorta di mezzo playback da lacrime. Gli anni 80? Alberto, negli anni ottanta eri un’altra cosa... I grandi singoli da “Tanz Bambolina” a “Serenella”, ma Camerini non c’è... Parte la band e Pornacchione si va a schiantare contro il palco... Pochi brani, suonati male, e salta la corrente. L’impianto voci cede e subiamo venti minuti di blues scassa cazzo firmato Alberto Camerini. Di nuovo: “Help” presentata come pezzo della prima pop-punk band al mondo e “Bip Bip Rock” dedicata ai Ramones. Basta, è troppo. Massi mi ha raccontato che durante il pomeriggio Alberto ha cominciato a parlare di calcio in francese, poi si è addormentato a tavola... Psycho therapy? E la moglie di Alberto che durante lo show ballava a bordo palco facendo vedere il nuovo CD del marito? Che pena... DEROZER - MARADONAS - Lipomo Comasco - 19 settembre Pippo Bog al volante potrebbe essere un’attrazione di Gardaland... Siamo andati anche a prendere un suo amico che prima era un naziskin, poi è uscito dal giro perché i pelati ariani non si fanno le canne. Capito che gente c’è in certi ambienti!?! “Zigozago Oi! Oi! Oi!”. Maradonas battono Derozer di stretta misura perché l’acustica dei vicentini era orrenda, probabilmente a causa della ressa davanti alle casse. Momenti esilaranti pochi, alcuni fan dei Derozer sono proprio stupidi però... Che senso ha stare davanti a Mendez per tre quarti d’ora insultandolo e facendogli gesti tipo “suca la banana”? Il gioco “insulta Mendez” è divertente -e sono il primo a partecipare- ma il gioco è bello quando dura poco. Un super punk comunque gli ha anche mostrato il culo. “Andate in discoteca che poi le pastiglie finiscono”. I pezzi nuovi dei Maradonas sembrano più sostanziosi rispetto ai vecchi, i Derozer con la triade RamonesQueers-Screeching Weasel divertono sempre. Serata media. QUEERS - TWINKLES - HAPPY GAYS - La Gabbia - Bassano del Grappa - 28 settembre (Massilanciasassi) Alle 9 sono fuori dalla Gabbia e fa freddo, Bassano è in una specie di vallata montana, bel panorama. Entriamo in questa specie di discoteca che sono le dieci passate, ci ha pensato il gin ha riscaldarmi nel frattempo. Da Cantù siamo venuti in due macchine, chi per i Queers, chi per farsi un giro, io un po’ tutte e due le cose. La Gabbia si riempie in fretta, 29 PLASTICA ragazzini, punkabbestia e freaks. Attaccano gli Happy gays, con gli strumenti se la cavano, ma non mi piacciono, tentano di fare i Ramones. I Twinkles sono bravi ma li pensavo meglio, poppunk di matrice inglese e settantasettina (vedi Vibrators e Buzzcocks), senza troppa grinta. Comunque suonano bene e il cantante ha una voce particolare e squillante. Complimenti a un loro fan Skinhead che sotto il palco da spettacolo. Prima che attacchino i Queersil locale (la sala concerti era abbastanza piccola) straripa e più di una volta durante l’attesa esco a farmi una passeggiata e quattro chiacchere. Poi i ricchioni cominciano e si scatena l’inferno, una massa di carne infatti si muove pressata sotto il palco e già dalla prima canzone non si contano gli stage diving e le mazzate. In più il gruppo suona bene, sarà Danny Vapid (ex Screeching Weasel e Riverdales) alla chitarra, sarà il posto piccolo, sarà quel che sarà, ma i nostri fanno proprio un bel concerto .I loro classici naturalmente ci sono tutti (soprattutto quelli di “Love Song...”) e c’è anche Wimpy a cantare tutti i pezzi degli anni ‘80. Cosa volere di più? Tra tripudi vari lo show si conclude e la serata continua bene, tra birre e bei pezzi pompati dalle casse. Scambio due parole con tutti e stasera sono tutti gentili, tranne qualcuno che minaccia di picchiarmi, ma questa è un’altra storia. Verso le tre andiamo a dormire e la nottata in 5 sulla mia polo è un delirio, infatti dopo un’ ora e mezzo siamo sulla A4, verso casa. QUEERS – ELECTRIC MOTHERFUCKERS – Leoncavallo – 29 settembre Gli Electric Motherfuckers dei fratelli Carraro hanno aperto lo show con “Oriental Beat” e dopo due pezzi hanno fatto “Mental Beat”. Magari un po’ approssimativi e goffi, ma gruppi come questo sono una goduria. Poi si vede che non si prendono sul serio perché tirano fuori il meglio delle sceneggiate rock, dal passo di Angus Young al mulinello di Pete Townshend. Il Leo per concerti di questo genere fa schifo. L’acustica è pessima e nella saletta non c’è il palco. Vedere il concerto dei Queers è praticamente impossibile. Con piacere Joe King ha cambiato la scaletta e non ha aperto con “This Place Sucks”, ma ha sparato “You’re Tripping”. Il vecchio si è portato dietro anche Vapid e Wimpy. Il Camanzi stasera l’ho visto meno vivace del solito, il Goti mi ha dato dell’emo e sono riuscito a comprarmi “Bloodbrothers” a un prezzo onesto. Un’altra serata media. AAVV - HOOK UP BIKINI GIRLS (Pop Ball) Soleggiato sette pollici con Surfin Lungs, Manges, Wimpys e Mach Pellicans. I primi partono con un pezzo surf vocale tra i Beach Boys degli esordi e i Barracudas, poi tocca ai nostrani Manges con una “Summertime” del ‘99 un pò moscia. Il lato B si apre con i surfisti Wimpys, in pratica identici ai Surfin Lungs. Portano via l’ombrellone i Mach Pellican con il loro scanzonato beach punk. Il tutto made in Japan! AAVV - GENOVA ALL SCHOOLS Compila HC dalla Liguria. Il genere non è proprio il mio, ma sembra che spacchi, concedetemi ogni tanto un linguaggio gggiovane... Recensisco il sette solo perché con i Downright mi pare di aver condiviso un palco svizzero e perché i Generation Waste sono dei bravi fanti con un nome fichissimo. AAVV - 11th STREET TALES (Feedback Boogie) Eccolo il tributo agli Hanoi Rocks. E’ un anno che lo vedo in giro, ma temendo -non so perché- il pacco, l’ho sempre lasciato negli scaffali dei vari Mariposa... Per puro culo l’ho avuto gratis e ora mi sto ascoltando “Oriental Beat” suonata da tali Sold Out Sweethearts. I gruppi sono tutti fighi: Hardcore Superstar, Jeff Dahl, Maryslim... E l’Italia è ben rappresentata dagli Alleygators alle prese con “Problem Child”. Rock and roll. AAVV - A COLLECTION OF GREAT DANCE TUNES #3 (HDP) Diciotto gruppi rock and roll su questo dieci pollici. 69-Hard, Marky e gli Speedkings, Motosierra, ma soprattutto la migliore rock band del momento: Teenage Schizoids con l’inno “Too Late For Therapy”. Acquisto obbligato. ALLEYGATORS/DIALTONES - SPLIT (Desert Inn) Riff rock and roll e distruzione punk per entrambe le band. Decisamente superiori gli italiani rispetto ai colleghi nordici. Gli Alleygators sono più maturi e meno sempliciotti di tanti altri e hanno dalla loro parte una tecnica non indifferente, oltre a suonare bene anche la struttura 30 dei pezzi “spacca”, quando “Dead End World” sembra in procinto di finire ecco che parte la chitarra! I Devil Dogs più heavy, così sono gli Alleygators. APPLICANTS - CDR Questo è il demo della nuova band di Valentini. Tre pezzi, cinque minuti di rock and roll spregiudicato e presuntuoso! Come mi piace scrivere cagate in stile Metallic Ko... Queste canzoni provengo dagli anni compresi tra i “Nuggets” e il primissimo punk rock: ritmiche caschetto selvaggio, proto punk ignorante e aggressività New York anni 70. Anche questo gruppo, come i Dangerous Chickens, potrebbe piacere ai tipi alla Bassa Fedeltà. Io dico che gli Applicants sono fighi. CHRONICS - IT’S TOO LATE (Demolition Derby) Passati alla storia come prima band italiana a incidere su Rip Off Records, i bolognesi Chronics sfornano un intero album per la belga Demolition Derby. Tutti li accostano ai Real Kids e tutti hanno ragione; io però per buona parte del lato A ho sentito continuamente la melodia di “No Time” dei Saints, mica cazzi! Hit dell’album è la “Back In Town” che chiude il primo lato, ma porco dio mi salta il disco! CITY PORN*STARS – SLAVE OF ROCK AND ROLL (Demo) Una risposta al dilagante glam punk del nord Europa potrebbe arrivare dal Veneto. I CP*S fanno sleazy rock and roll e se la cavano piuttosto bene, calci in culo a tutti. Sono le solite cose, il solito rock and roll: Los Angeles negli anni 80 – dimenticando il metal però, punk newyorchese – Dead Boys/Dicators, Sveziacopters… Certa musica bisogna sentirsela addosso, è uno stato mentale. Il mio cervello è fritto. Grandi City Porn*Stars! Alla voce una fanciulla e a una chitarra Joey dei Melt. Vedrete che un disco lo faranno. DANGEROUS CHICKENS - GOOD COP (Bad Man) Ne parlavo giusto oggi con Enrico e Claudio. Questo è un disco che venderà più di tre copie solo perché ci suonano due Manges. E’ un signor disco, Enrico dice che potrebbe piacere ai tipi di Bassa Fedeltà, ma non è da punk rocker medio italiano. Perché? Io dico perché è blues. Si signori, per me questo è un disco blues, retto magistralmente dalla chitarra di Max - vera campionessa del 10”. Giusto per rendermi protagonista anche questa volta, vi dico che la cassetta dei Ramones che si vede nel poster era mia! DEROZER - CHIUSI DENTRO (Derotten) Bella, la foto di Mendez nel booklet è proprio bella. Questi 29 minuti di “Chiusi Dentro” vanno a braccetto con le canzoni di “Mondo Perfetto”. Addio pop punk, ci piacciono i Bad Religion - anche se gli Screeching Weasel non ce li dimentichiamo... Di solito col passare del tempo (alla fine rimarrà solo lui...) le band si ammorbidiscono, i Derozer no. Questo per quanto riguarda la musica. Ora veniamo ai testi: io della divisione del mondo in potenti oppressori vs. sfigati sfruttati non ne posso più. Quando si parla di globalizzazione e affini bisogna andarci coi piedi di piombo, altrimenti si dicono cazzate. Comunque, Cesco, Sebi e Spasio vi stimo sul serio. DEE DEE RAMONE - DO THE BIKINI DANCE (Wanker) Dodici pollici più fanzine allegata. Due brani: alla Dee Dee la title track, cover di “Twist And Shout” per il lato B. Ormai è un pezzo di storia! Ne esistono due versioni: una in vinile nero e una colorata - io ovviamente ho la seconda. Pare che qualche idiota venda questo disco su ebay a prezzi folli, quindi potete anche prenderlo come un investimento. DICTATORS – NEW YOR NEW YORK - D.F.F.D. (Dictators Multimedia) Finalmente… Dall’inizio degli anni 70 divulgano il rock and roll più vero. Tra il punk rock del passato e un certo hard rock alla Manitoba’s Wildkingdom (sono scemo?) e Twisted Sister, le hit spaccano il culo: “Who Will Save…”, “Avenue A”, “Jim Gordon Blues”. Se non volete comprarlo almeno fatevelo registrare. Bisogna averlo. DAMNED - MUSIC FOR PLEASURE - DAMNED BUT NOT FORGOTTEN (Sanctuary) (Massilanciasassi) Due delle ristampe dedicate ai Damned dalla Sanctuary (dovrebbero essercene in giro altre) in questo anno di grazia 2002. Il primo disco di quelli recensiti è il secondo album dei nostri (ottobre ‘77), e per molto tempo è stato di difficile reperibilità. Considerato da molti un pessimo album è invece un buon esempio di compatto e originale 31 punk rock (vedi “Problem Child”), senza picchi certo ma nemmeno da buttare . Prodotto da Nick Mason dei Pink floyd. Il secondo cd è invece una raccolta di singoli e rarità riguardanti il secondo periodo (81-84) dei dannati. Anche in questo caso non si tratta di un capolavoro (e in alcuni pezzi il punk rock è solo un ricordo), ma basterà l’ascolto di una canzone come “I Think I’m Wonderful” per farvi cambiare idea. GENERATORS - STATE OF THE NATION (Tko) Sei pezzi di solido punk 77 spruzzato di oi! e due brani live estratti da uno show dei Generators all’Holidays In The Sun Festival americano. Breve e incisivo scorre via che è una meraviglia, e anche la cover dei Cock Sparrer “Running Riot” finisce per avere il suo perchè: un giusto tributo a una band a cui questi Generators probabilmente devono molto. Un must per gli amanti del genere, gli altri comprino qualcos’altro. GRADINATA NORD/REBELDE - IL CALCIO E’ UNA COSA SERIA (Valium) (Massilanciasassi) Split cd tra due nuove (più o meno) oi bands italiane. L’oi è un genere che non amo (musica banale e testi peggio) ma l’ascolto di questo disco non mi è affatto dispiaciuto (almeno per quel che riguarda i Gradinata Nord). Ma andiamo con ordine, si parte infatti con i Rebelde e il responso non è che sia molto positivo: troppo veloci e politicizzati (vedi cover degli Erode). I Gradinata invece, musicalmente oi vecchi scola, sono molto più spassosi, avendo nei testi il loro punto di forza. Tutte le canzoni parlano infatti ironicamente di calcio e tifosi, arrivando a toccare punte di ignoranza incredibili e soprattutto evitando di prendersi troppo sul serio. In chiusura del cd delirante cover dei Manowar. Contatti: [email protected] GROOVIE GHOULIES - FREAKS ON PARADE (Stardumb) Nuovo mini CD per i Groovie passati, pare definitivamente, su Stardumb. Ascoltato due volte di fila stamattina, vi assicuro che questo album è ai livelli di “Re-Animation Festival”; dato che tutti i miei lettori legati al pop punk lo avranno già acquistato, lo consiglio vivamente ai rocker più duri. La title track è di una banalità trotterellante, altro che Huntingtons e altri gruppi pop punk mediocri. GUERRIERI - PATRICK BATEMAN (Stupido Rec/Wynona Rec) I Guerrieri arrivano da Genova e propongono classico pop punk in italiano. Gli arrangiamenti non sono male e le melodie non troppo scontate, i testi invece lasciano un pò a desiderare. Fossero in inglese passerebbero in secondo piano, ma sentire “E voglio che tu sia il mio gelato al limone perchè troppa dolcezza in amore fa male” fa ribrezzo. Lasciamo perdere poi “Mary è una skin girl” perchè è indecente. Ok i classici testi punk rock con i nomi di ragazze e gli amori adolescenziali, ma non riusciamo a tirare fuori qualcosa di più? HANGMEN - WE’VE GOT BLOOD ON... (Acetate) Disco grandioso. Punk come gli X, blues come gli Stooges, garage come i Saints, country come poteva esserlo Johnny Thunders. Sono uno scemo perché ho conosciuto questi Hangmen solo il 19 settembre 2002. HOT ROD HONEYS - KILL ME NOW (Demolition Derby) Che goduria questo terzo album dei belgi HRH. I punti di riferimento sono sempre gli stessi: i vecchi Queers, il rock and roll di marchio Rip Off Records, il punk rock americano dei primi ‘80, e ovviamente i Ramones. Per me i pezzi più belli sono quelli più pop: “Nobody Knows” e “Gettin’ Over You”, quest’ultima un chiaro riferimento all’hit storica degli Undertones. In mezzo alle loro canzoni infilano anche “Attitude” dei Misfits... La foto in copertina mostra tutta la loro bruttezza. Adios farewell goodbye! HELEN LOVE - RADIO HITS 3 (Damaged Goods) Se non avete mai ascoltato Helen Love immaginatevi i Blur di “Girls And Boys” alle prese con un pezzo dei Ramones. Ennesima raccolta dei loro singoli: quindici canzoni tra tastiere, sintetizzatori e punk rock con l’inno “Yeah Yeah We’re Helen Love” a guardare tutto dall’alto. Lunga vita alla scena inglese. HEADBANGERS - CDR Arriva da Ancona questo terzetto devoto alla triade Ramones-Queers-Screeching Weasel. Per fortuna non piazzano gli assolini di tre note, quindi complimenti! A parte gli scherzi, si tratta di 32 nove brani di pop punk molto alla flower per intenderci; nulla di che, ma, dato che ho appena ascoltato il sampler nuovo di Rock Sound, devo dire che questi Headbangers sono meglio di tante band che hanno già fatto un CD su qualche etichetta sfigata. HIVES - VENI VIDI VICIOUS (Burning heart) (Massilanciasassi) Gli Hives stanno per esplodere(o sono già esplosi?) e la Burning Heart cosa fa per sfruttare il loro successo? Ristampa il disco di due anni fa in versione lucida e cartonata aggiungendoci video e simili. Sull’onestà dell’operazione non sto qui a discutere, sta di fatto che questo è un bel disco di solido garage-rock virato punk, e se non ve lo siete comprato ai tempi fatelo adesso. Ah, questo è il loro ultimo disco su un indipendente, pare infatti che abbiano firmato per la Universal e che siano pubblicizzati(in America) come i nuovi Strokes, speriamo non facciano quella fine. JEWWS - L’EXPLOSION DU SON DE MAINTENANT (Demolition Derby) Grande titolo per un album di puro... rock and roll. Oddio, tanto puro no perchè le influenze sono tante: Sonics, Devil Dogs, Link Wray... Potrei accostarli ai nostri Morticia’s Lovers, ma questi Jewws sono decisamente migliori!!! Ripeto: rock and roll+garage punk+instro surf. E le note di copertina sono affidate al guru del genere Tim Kerr. JONATHAN RICHMAN - HER MYSTERY NOT HIGH HEELS AND EYE SHADOW (Vapor) (Massilanciasassi) Due parole sull’ultimo cd di questo grande cantautore di rock’n’roll, che dalla metà degli anni 70 fino ad oggi continua a sfornare dischi con una continuità impressionante. Anche in questo nuovo lavoro Jonathan punta tutto sulla grande qualità musicale, sui testi divertenti e su una manciata di canzoni da tre accordi che non potranno non divertirvi. Registrazione scarna e prevalentemente acustica(come quasi tutte le sue ultime cose) , voce calda e ironica. Per chi vuole andare oltre il Punk rock senza paura di trovare brutte sorprese. KLASSE KRIMINALE – WELCOME TO GENOA (Derotten) Ennesimo album per i KK… Magari il genere può anche piacermi, ma cazzo non si può continuare a cantare sempre le stesse “idee”. Dedichiamo a Carlo Giuliani quello che vogliamo, ma per cortesia non vendiamolo: anche all’interno del booklet di questo CD c’è la foto del suo cadavere. Per tornare ai Klasse e alla loro musica, il disco è molto simile al suo predecessore con la copertina della playstation – punk oi! con un po’ di ska decisamente sottotono. LO- LITE - SIDEKICKS (Slovenly) In copertina i Lo-Lite ci piazzano un timpano, uno slide (quell’arnese che si striscia sulle corde della chitarra), un’armonica a bocca in stile Edoardo Bennato (oppure Lino Banfi in “Grandi Magazzini”...). E’ minimale rock and roll quello proposto da questa coppia di degenerati, però non è eccessivamente zozzo come potrebbe essere... Continui richiami al blues, al country e al rock and roll più orgogliosamente americano; tutto comunque ridotto all’osso, niente orpelli inutili. LOS CINGHIOS - SPAGHETTO BRATS (Be Nice To Mommy) Un titolo come “Fighett Bastard” vale tutto il CD! Delirante la “Los Cinghios” che dà il via alle danze, poi sembra di ascoltare il lato dei Beat Offs dello split coi Bingo su Hate. Oh, che vi devo dire, è la prima cosa che mi è venuta in mente. In “My Way” c’è una citazione (voluta o no?) di “Story Of My Life” dei Social Distortion. Nulla di eccezionale, ma diverte. MARTINETS - NEW STORIES FOR MEN (Scooch Pooch) Un minestrone di album!!! Si parte con “Your Avid Output”, classico indie college americano e poi si fa lo slalom tra garage, rock and roll e qualcos’altro. Il secondo pezzo è una cover di Billy Childish, si arriva a una “Levitation” in stile Heartbreakers e si va avanti col riassunto di cinquanta anni di rock and roll. Suonano bene questi Martinets, ma un pò più di personalità (e coerenza) non guasterebbe. MELT - SPECCHIO (Derotten) Se il Giorgio Canali che ha prodotto questo disco è il Giorgio Canali che dico io c’è qualcosa di strano nell’aria... I Melt non mi sono mai piaciuti però un loro ritornello lo fischietto sempre: “piove, piove ancora di più, ma che palle non ne posso più”. Questo CD è power pop punk 33 più che altro pop da classifica, che volete che vi dica... Non è facile azzeccare un prodotto del genere senza sfociare nel ridicolo, forse i Melt ci sono riusciti; hanno osato (per gusto o per vendere?) e si sono discostati dal solito pop punk di merda cantato in italiano tipo Guerrieri e amici vari. In una canzone c’è il tipo dei Tre Allegri Ragazzi Morti e l’accostamento con questa band ci sta tutto, poi in alcuni punti strizzano anche l’occhio ai Beatles... MUDHONEY – SINCE WE’VE BECOME... (Sub Pop) (Massilanciasassi) Allora metto su il cd in questione e penso no ho sbagliato questo è “Funhouse” degli Stooges, poi aguzzo le orecchie e sì, qualche differenza la trovo (nei suoni soprattutto). Dopo parte il secondo pezzo e il clima cambia completamente, punk rock malato e acido, ma con una carica invidiabile. Fortunatamente continua tutto sullo stesso stile, tanto che alla fine dell’ascolto ti rimane come una soddisfazione in bocca (perdonate l’espressione). Ora non so se voi avete un’idea di che musica facciano i nostri, ma non spaventatevi, col grunge non c’entrano molto e in quel calderone ci sono finiti perché sono di Seattle e perché Nirvana e soci si sono ispirati a loro. Mettete poi in conto che i nostri non hanno fatto un centesimo dei soldi di Cobain e soci e capirete che siamo di fronte a un gruppo sfortunato, spesso confuso e mal interpretato. Ripeto un gran bel disco. NEW YORK REL – X – SHE’S GOT A GUN/PARANOIA (Tko) Palloso street punk con voce femminile. Questo CD raccoglie due EP usciti su Dirty Faces e Knock Out per un totale di undici pezzi. Forse presi singolarmente i due dischi possono anche essere una bella botta, ma mezz’ora di sta roba è davvero troppa! Botta/troppa, ho fatto anche la rima – sto diventando un poeta. PINK PANTHERS - ...GIRLS JUST WANNA... (Wynona) Bella sorpresa questo CD. Dal vivo purtroppo le Pink non sono così, ma il disco diverte. Sette canzoni con “Day By Day” che spicca su tutte, peccato solo per la pronuncia dell’inglese un tantino scolastica! Delle Muffs e delle Go Go’s non c’è traccia, magari è più pesante l’influenza delle Donnas pre-“Get Skintight”. QUEENS OF THE STONE AGE - SONG FOR THE DEAF (Interscope) (Massilanciasassi) Stoner? New rock? Punk ? Grunge rivisitato? Tutto e niente di tutto questo si potrebbe dire riferendosi a tale disco. Osannati dalla critica come i salvatori del rock (ma dai...) i Queens non fanno cattiva musica, ma nemmeno sono quei geni innovatori per i quali li si fa passare. Sappiate solo che il disco è curatissimo e che accanto a pezzi indubbiamente belli e potenti, ve ne sono una buona meta di palloso alternative-rock che non portano da nessuna parte. Vedete voi cosa farci. RAY DAYTONA - SPACE AGE TRAFFIC JAM (Mad Driver) Con un pò di ritardo recensisco il secondo disco dei Goo Goo Bombos, ma che ci volete fare - l’ho avuto tra le mani solo all’alba di un caldo giorno di giugno... Siamo ai livelli del precedente album, ottimi pezzi garage punk alternati a strumentali surf, a volte un pò più fuzz, a volte un pò meno. Giuro di non essere mai riuscito a vederli dal vivo e la cosa mi fa stare un pò male! L’unica grande differenza dal disco d’esordio è la prestigiosa firma della copertina: Winston Smith. Sballatevi. RAMONES - SUBTERRANEAN JUNGLE - TOO TOUGH TO DIE (Rhino) (Massilanciasassi) Dopo le prime quattro ristampe dell’ anno scorso ecco che arriva il poker seguente. Avendo solo di sfuggita ascoltato gli inediti di “End Of The Century” e “Pleasent Dreams” vi parlerò unicamente della terza e della quarta uscita. Partiamo con Subterranean, il disco naturalmente lo conoscete tutti, e quindi veniamo ai pezzi mai pubblicati: “Indian Giver” è un ottima cover, “New Girl In Town” e “Unhappy Girl” sono molto pop e molto godibili, “Bumming Along” è il migliore ed è un ottimo rock’n’roll, il cd si chiude con una versione acustica di “My-my Kind Of Girl”. “Too Tough To Die” ha ben 11 pezzi inediti, ma molte sono le versioni di canzoni già conosciute qui però cantate da Dee Dee. Di mai sentito c’è una “Out Of Here” dal riff vagamente metal e una furiosa “I’m Not The Answer”. Già pubblicate ma difficili da trovare le ottime “Street Fighting Man” (Rolling Stones) e la total-ramones “Smash You”. 34 RIFFS - DEAD END DREAM (Tko) La TKO Records deve essere fissata con l’Inghilterra di fine anni 70. Questi Riffs sono l’ennesimo gruppo intrippato con gli Stiff Little Fingers, i Clash, gli UK Subs... Piuttosto ridicolo il look dei Riffs in pieno stile Londra ‘77-’82; però uno di loro si fa chiamare Saigon Shakes dimostrando così di amare una delle più grandi rock and roll band di tutti i tempi: gli Hanoi Rocks. Il CD parte bene con una schitarrata alla Sex Pistols, poi però, nonostante i richiami al rock and roll di Eddie and the Hot Rods, annoia mortalmente. RITCHIE WHITES - SNITCHES GET STITCHES (Tko) Forse il miglior album tra gli ultimi partoriti dalla label di Richmond. I Ritchie Whites provengono dal Texas dei cowboys e tra loro ci sono membri di Motards e Bulemics, band di tutto rispetto quindi. La TKO ci ha abituato a dischi di punk 77 e anche questo “Snitches...” potrebbe essere incluso in tale filone, ma sta volta cari miei l’atmosfera è molto più sleazy rock and roll. Dodici pezzi ispirati dai Dead Boys. Più giovani, più rumorosi, più cattivi. SONIC DOLLS - RIOT AT THE SHEEP... (Stardumb) Breve recensione per una band che non mi ha mai attirato più di tanto. Mezz’ora di giri dei Ramones, a volte conditi con assolini più pop punk, altre volte più grezzamente suonati. Sicuramente c’è di meglio in giro. SMODATI - QUESTA CITTA’ E’ PER ME (Hangover) Ragazzi, io della cultura mod non so un bel niente, quindi accontentatevi di questa recensione da profano. “Basta cazzate e gruppi impegnati”, già questo verso mi fa star simpatici gli Smodati di Milano che in pratica dedicano tutto il CD alla madonnina. Per me i primi pezzi sono pop punk, con l’organo che pompa, ma sempre pop punk! Da “Sabato” comincia ad aleggiare nell’aria il beat educato e il suono dei Madness. Gli hit del disco sono “Non Sei La Sola” e “Dimmi Di No”. Un album pop, in culo a tutti. TV KILLERS - SPLASH TOU UP (Dead Beat) Gran singolo per i francesi TV Killers. Tre canzoni registrate nel 2001: due pezzi di grezzo punk rock molto simile a quello dei Bingo e una cover degli Angry Samoans. Piuttosto insignificante invece la tipa in copertina. TURTURROS - STILL DOIN’ OUR STUFF (Be Nice To Mommy) Ed ecco che tra i CDR di Be Nice il Guru infila anche i suoi Turturros. Punk rock che guarda un pò di qua e un pò di la’, con i primi due pezzi “copiati” nell’ordine a Screeching Weasel e Queers. Ben suonato, di tutte le uscite dei Turturros la migliore e con Valentini guitar hero. Solo che io un album del genere non lo ascolto per più di due volte, sorry! WAUKEES - SHOUT IT LOUDER (Be Nice To Mommy) La pronuncia dell’inglese più da scuola media inferiore mai sentita in Italia! Peggio della mia. Otto pezzi di pop punk - rock and roll pulito e ben suonato. Fa ballare l’anthem “Waukees”, poi ci si stabilizza su livelli più che decenti. Inutile il tentativo garage tipo Hi-Fives “Ghoulies Brain” che chiude il disco perché impedisce agli Waukees di diventare band dell’estate. Enrico Camanzi li ha bocciati clamorosamente! ZERO BOYS - VICIOUS CIRCLE (Lookout) (Massilanciasassi) Ristampa su Lookout per un disco fondamentale del punk rock anni 80 (lo so che è brutto da dire ma è cosi). Innanzitutto ottima la grafica e il libretto (copertina 10 e lode), poi metti su il cd ed è una bomba. Immaginatevi un incontro tra gli Angry samoans (ancora più angry) e gli Authorities, fenomenale. Il tutto poi è ben lungi dall’essere la solita mazzata hc veloce e monocorde, i nostri infatti accanto a brani fulminanti e fulminati, piazzano tre o quattro pezzi più melodici e cadenzati (un pochetto settantasettini) e l’effetto è ancora più dirompente. Se volete un consiglio compratevelo e regalatevi 35 minuti di furore sincero. Bye bye Zeke. 35 36 37 38 39 40