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Un ninja è per sempre

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Un ninja è per sempre
1
o r i e n t a l b e a t # 5 >>EDITORIALE, GIULIANO FERRARA LO CHIAMEREBBE COSI’
n o v e m b r e 2 0 0 2 Questa volta salgo in cattedra e vi do un consiglio serio. Dite a chi
vi sta prendendo per il culo di smetterla. Tanto sicuramente ci sarà
taxi-revolvers-ame
r i c a n h e a r t b r e a k - h a qualcuno intorno a voi che lo sta facendo. Anzi, fate una bella cosa:
ditevelo davanti allo specchio. Non prendetevi per il culo. Bene; dopo
ngoverrecords.
questa perla di saggezza, una confessione. Mi sono reso conto che
vivere a Limbiate nel XXI secolo non fa per me, meglio New York nel
collaborazionisti:
Enrico
Camanzi
’76. Purtroppo i miei amici predatori del tempo mi hanno dimenticato
([email protected])
qui e non so se mai torneranno a prendermi… Insomma, almeno un
Massilanciasassi
([email protected])
altro numero di Oriental Beat dovete subirlo. Sto riascoltando lo
split Stinking Polecats/Fairlanes e quel gruppo del cazzo americano
Tseng
Yao Sun
([email protected])
mi ha fatto venire il mal di pancia. I Fairlanes fanno cagare. Anche la
AGB
copertina del CD non mi piace, ma gli Stinking mi fanno star meglio…
(no@mail)
Una bella botta di rock and roll questo #5. Leggendo le interviste
copertina:
vi accorgerete sicuramente che non sono lunghissime, ma spero
Paper
Resistance
(www.inguine.net)
almeno di aver tirato fuori qualcosa di interessante. Il fare interviste
comporta due problemi: 1) porgere domande non banali, 2) rubare
risposte intelligenti e non telegrafiche. Non sempre questi scogli
risultano aggirabili. Fatemi sapere che ne pensate. Poi ditemi se sto
diventando palloso o ripetitivo, così la smetto.
>>ERRATA CORRIGE
Sul numero precedente di Oriental Beat ho scritto alcune mezze
stronzate. Iniziamo da Franco Califano. I lettori più attenti (faccio i nomi
per dar loro valore: Luca, Manuel, Andrea Tarabbia) mi hanno subito
bacchettato per aver fatto indossare al Califfo la maglia giallorossa.
Franco Califano è interista; a questo punto sorge il dubbio che “il
Tifoso” sia totalmente ironica. Nella recensione del concerto degli
RC5 dico che il chitarrista sembrava uno dei Dragons; dalla copertina
di “Rock Like Fuck” dei Dragons effettivamente uno di loro pare
giallo, invece è un cholo, o qualcosa di simile. Dopo ascolti ripetuti
posso tranquillamente dirvi che gli Amulet sono molto più hardcore
di quanto ho scritto; facendo un giro sul sito della Bitzcore ho letto
che Euroboy dei Turbonegro ritiene che questi Amulet siano gli eredi
dei Poison Idea... Le canzoni dal vivo di Johnny Thunders contenute in
“Born Too Loose” edito dalla Jungle sono prese da uno show dell’86 e
non dal precedente tour durante il quale è stata catturata l’intervista
da me rubata. Nella descrizione di una scena del film “Lonesome Cowboy” ho scritto mash
invece di mèches, scusate: ignoranza maschile. Effettivamente l’italiano non lo so - congiuntivi
e passato remoto nemici duri da battere, ma se trovate anno scritto con l’acca giuro che è una
distrazione e nulla più... Ora siamo tutti più contenti. Ciliegina sulla torta: il buon Paul Di Anno
non è stato dentro per teppismo da stadio come erroneamente da me scritto. La vicenda è
ben più truce. Si tratta di omicidio! Regolamento di conti tra bande rivali di Los Angeles, duello
stile far west e lo zio Paul ammazza un negro. L’ex leader degli Iron Maiden se l’è cavata con un
buco in pancia e otto anni di carcere, ma tutta la storia potrete leggerla nell’autobiografia “The
Beast” in uscita prossimamente.
>>H.I.U. 8
Dunque, io e l’arte siamo proprio due mondi diversi... Nonostante fossi un alunno modello,
alle scuole superiori in Storia dell’Arte avevo un 6 tirato e il professore ha anche tentato di
abbassare il voto della maturità! Anyway, il primo giorno dell’happening l’ho saltato perché
impegnato a cantare le canzoni dei Manges - ma ho partecipato attivamente al sabato e alla
domenica. Trascinato da Andrea Giovanni Bertolasi, sabato ho assistito a un dibattito sulla
censura a cui partecipavano il tipo della Topolin Edizioni, un basco incappucciato e due dei
2
99 Posse (idoli dei miei quindici anni...). Questi tipi parlavano tutti nel proprio dialetto quindi
non si capiva un cazzo! Però il bell’uomo dei 99 (il DJ per essere precisi) diceva che lui non
censurerebbe solo i libri fascisti, ma anche chi li scrive. Bella roba! Proprio un bel discorso sulla
libertà d’espressione. Tutti dobbiamo avere la possibilità di scrivere le stronzate che vogliamo,
punto primo. Punto secondo: è un bene che il “Mein Kampf” si trovi in commercio perché così
tutti possono capire quanto fosse scemo Hitler. Sdolcinato l’intervento conclusivo della cantante
dei NoveNove Posse: “la vita è una magia”. Si, e io sono il fantasma formaggino. La mostra mi
è piaciuta un pò meno dell’anno scorso; regina di quest’anno è Gee Vaucher (non sapevo fosse
una donna!), autrice delle copertine degli anarcopunk Crass - “big A, little A, bouncing B...”, la
band più noiosa della terra. Ci sono anche le locandine degli incontri di lotta messicana abbinati
a concerti rock and roll con gruppi tipo Demonics, Dragons, Dwarves... Una goduria una
serata con Mr. Loco sul ring e gli American Heartbreak che suonano. Esposti anche i pinguini
di Pao e gli hot-rods di Vandalo. Tra i banchetti anche Riot, le lesbiche separatiste, Firehouse
e Winston Smith. Bello lo show della band noise core svizzera: una precisione nel rompere i
coglioni! Riconosco però che il cantante scalzo con la
era proprio carino. Incontro Nardi e Paco in compagnia dell’amica dei Gamits e faccio notare
loro l’immensa allegria che aleggia nello squat mercato. Acquisto “i Fumetti della Gleba” e vado
a nanna. Domenica pomeriggio c’è stato invece lo scontro Winston Smith contro Gee Vaucher
contro Vandalo. Gee Vaucher è proprio una freak, ha anche i sandali Birkenstock! Spiega
che il governo inglese ha ridotto le scuole d’arte poiché queste erano un punto di incontro per
punk, hippies e sovversivi vari. Le rivoluzioni culturali maggiori sono nate in queste scuole e
quindi ridurne gli anni è una possibile via per evitare che i rivoltosi si organizzino meglio per
la rivoluzione! A me sembra un pò eccessivo, ma a questo mondo tutto è possibile. Gee ha
raccontato della comune dei Crass e di come questa funziona; sappiate che ora la gente di
quel giro non è più occupante, ma ha acquistato la vecchia fattoria (e anche lo zio Tobia). Il
Sig. Smith, per chi non lo sapesse, è il compagno di merende di Jello Biafra - di Winston è il
crocefisso di “In God We Trust Inc.” e sempre di Winston è la copertina di “Insomniac” dei
Green Day. A differenza di Gee Vaucher (che comunque ha lavorato anche coi Suede), Winston
Smith si concede anche a testate mainstream tipo Playboy e il New Yorker. Winston, neanche
tanto scherzando, dice di essere attaccato ai soldi e che il connubio religione - dollaro tanto
importante per lui è nato quando i suoi genitori lo pagavano per stare zitto in chiesa! Per nostra
fortuna Smith parla piuttosto bene l’italiano perché negli anni 60 è stato a Firenze per studiare.
Grazie Winston che ci hai risparmiato le pietose traduzioni di Vandalo. Vandalo si è giustificato
dicendo che era particolarmente stanco dato che aveva dormito solo due ore... Girando tra i
banchetti sono diventato amico di tutti i servi della gleba; loro sono attaccati alla figura
del ninja e sono felici quando confido loro la mia parentela con un guerriero mascherato.
“Un ninja è per sempre”. Anche Alessandro Altro è stato contento di diventare
nostro amico. Lui è palesemente emo, ma è bravo - i suoi disegni ci piacciono davvero e
probabilmente una copertina di Oriental Beat sarà sua. Grazie Alessandro. Berto si è svenato:
oltre ad avere acquistato qualcos’Altro si è preso “Artcrime” da Winston Smith (che ovviamente
non ha voluto soldi, ma una scatola di amaretti di Saronno) e poi un bel libro di Kozik con un
sacco di copertine di dischi fighi. In serata abbiamo visto un paio di cortometraggi partecipanti
al festival lesbo-gay; bello il primo con la cover della Rettore, pacco il secondo in stile
. Sul film argentino molliamo e salutiamo tutti.
maschera da wrestling
Floyd+intellettuali= merda
Pink
>>IL CALDO AFFLIGGE I FRATELLI D’ITALIA
Antò, fa caldo! A volte sono le condizioni atmosferiche a dettare le columns... Piove e ci
lamentiamo perché piove, fa caldo e ci lamentiamo perché fa caldo. Se poi è nuvoloso e basta
non ne parliamo... Ieri gli Azzurri sono tornati a casa, rispediti al mittente dai coreani e da
un arbitro ecuadoriano. Il mio mondiale di calcio sono state le colonne di Gene Gnocchi sul
Corriere e i deliri di Pizzul. Il migliore ieri: “questo arbitro ha una faccia particolare”... Un
modo poco carino per dire: “questo arbitro è un handicappato” (una bella punta di scorrettezza
politica, tiè!). “Grappolo di uomini in area di rigore” è una delle espressioni di Pizzul che
preferisco, tanto più che l’uva mi dà l’idea di fresco, e in questi giorni di afa ci vuole. Bruno e
3
Bulgarelli in coppia hanno distribuito insulti a tutti; come potrò scordarmi dei commenti sui
giocatori del Messico? “Sono degli attori questi sudamericani”, quando uno di questi era a terra
perché abbattuto da uno dei nostri. Il mondiale purtroppo quest’anno è cominciato uno o due
giorni dopo il due giugno, festa della Repubblica Italiana. Mai come sta volta si è parlato tanto
di bandiera e inno nazionale. Ed ecco che il Trap imita Muti dirigendo l’orchestra dei calciatori
tricolore. Perfino mia sorella se ne andava in giro per casa cantando “Fratelli d’Italia”. Io tra me
e me rispondo tutt’ora con “Tricolore” dei Fichissimi. Su patriottismo e nazionalismo ci sarebbe
da disquisire per ore. Sono parecchio attaccato alla mafia, alla pizza e al baffo nero, ma della
Patria/Nazione come bandiera-inno-confini non me ne potrebbe fregare di meno. Ha detto
giusto Biagi (minchia con chi concordo!): durante i mondiali di calcio più che con una bandiera
ci si identifica con una maglietta... Che -tra visite permanenti di slavi, musulmani, negri e un
Europa invadente- il povero italiano medio abbia paura di perdere la propria identità? Rispondo
con un genuino fuck off, o “fuck you” in stile Fallaci. Per tornare al rettangolo verde dico solo
che l’arbitraggio è stato vergognoso, anche se in fondo l’Italia di questi campionati mi sembrava,
e qui cito i Cripple Bastard, “di merda”. Commento più pirla in assoluto quello di un tipo di
Rifondazione che ha detto che quella in campo era l’Italia dei Savoia! Dio bastardo,
quei comunisti che mettono la politica in mezzo a tutto meriterebbero di andare a smantellare
la
e ricostruirla da capo. Fa caldo ragazzi, fa caldo. Però tra mondiali
di calcio e lettura di Nessuno Schema #9 mi è tornata la voglia di giocare a pallone come
quando avevo dodici anni. Undici contro undici su un campo sterrato, partite interminabili dai
risultati cestistici. Per il momento sto tentando di mettere su una squadra di cinque per sfidare
Gasparetti e i suoi; conto di piazzarmi a centro campo per smistare palloni infuocati. Oggi
ero sul bus e mi è venuta una voglia incredibile di ascoltare De Andrè che era anarchico; in
questi giorni di nauseante rosso-bianco-verde è terapeutico. Mentre gli italiani cucivano le loro
bandiere, se n’è andato Dee Dee Ramone. Io non gli dedicherei mai niente (qui mi si incazza
Manuel...) però la sua morte mi ha lasciato di sasso, molto più scioccante di quella di Joey. Con
Dee Dee ho avuto un incontro ravvicinato, non sto a raccontarvi di nuovo tutta la storia; di Dee
Dee ho ascoltato la voce di tutti i suoi giorni - ho conosciuto, bene o male, il Dee Dee persona
ed è questo che mi ha tagliato le gambe. Non posso dire stronzate tipo “mi mancherà”, ma
ora la leggenda - la storia del rock and roll, diventa immortale. Tutto questo discorso perché
sto leggendo “l’Immortalità” di Kundera. Ve l’ho già detto, effetti del caldo. E deve essere
sempre il caldo a costringere in casa numerosi punk rocker che, tra una partita dell’Italia e una
commemorazione di Dee Dee, si confrontano in un forum su Oriental Beat. Sono parecchio
contento che si parli del mio lavoro, sono un finto modesto sapete? Antò, fa caldo! Qui bisogna
fare qualcosa, mia sorella propone l’acquisto di un ventilatore - voi che dite? Ora sto pensando
al possibile vincitore del mondiale: il Senegal, la Corea o l’acqua santa di Trapattoni?
Porco dio, il Trap mi ha proprio deluso. Lui che rappresenta il calcio giocato si presenta con
una boccetta d’acqua vergognosa. Infatti la sfiga si è accanita contro di lui, gli sta bene. Tutte
le radio ritireranno sicuramente il suo pezzo dance, è inevitabile. Una ventata d’aria fresca è
stata la recensione di uno show degli Ignoranti che ho beccato su un numero di Jammai un pò
datato. Giovanni in questa recensione viene paragonato nientepopodimeno che a Pasquale
Fenicelli, l’attore che impersonava Mirko di “Kiss Me Licia”. Ora fa un pò meno caldo.
Data la temperatura asfissiante è stato bello stare un pò all’aria aperta ieri sera; c’erano gli
annuali fuochi d’artificio della Villa Reale di Monza. Un’esplosione di gioia e colori! Peccato che
giunti sul prato, io e l’Ege siamo stati costretti a sederci tra vecchie stordite, bambini imbecilli
e mamme cerebrolese. Cos’è successo? Che le signore si sono incazzate perché: a) eravamo
seduti sulle loro tovaglie, b) impedivamo loro una perfetta visuale dello spettacolo pirotecnico.
La vecchia ha cominciato a tirarci dei calci e la signora demente ha inveito contro di noi dandoci
dei maleducati. Effettivamente ieri sera sono stato un pò birba: ho appoggiato sul tergicristallo
di una macchina un fazzoletto sporco di
... Ma
non mi si può dare del maleducato, a me! Sono andato all’attacco iniziando un discorso presto,
anzi immediatamente, trasformatosi in una patetica difesa: “guardi, noi siamo gente più che a
posto!”... Ma la signora era proprio rincoglionita; ci ha fatto presente che a cena aveva fatto
Transiberiana
merda di piccione
4
ingozzare il figlio per giungere con largo anticipo, più di due ore, all’esplosiva manifestazione.
Vaffanculo. La vedevo presa bene però quando dalle casse del parco usciva un brano dei Tears
For Fears, ballava e cantava la scema! A proposito della colonna sonora di questo magnifico
fuoco colorato: si parte con “Smoke On The Water” e via di seguito “The Wall” e “We Are
The Champions”. Porco Budda - scusate ma non è giusto insultare solo la religione cattolica,
bestemmie anche per fedi e dottrine “minori”. Fa parecchio caldo, tant’è che ho messo su
“Incesticide” dei Nirvana, una compilation che un giornalista di Musica o Rockerilla definirebbe
“di grande respiro”. Io con sto caldo faccio proprio fatica a respirare.
>>ITALIAN HEARTBREAK
Ora vi racconto di una giornata passata in compagnia di Manges, Pasquale e, soprattutto,
American Heartbreak. Sono bravi ragazzi gli americani, anche se magari a una prima occhiata
possono sembrare un pò rockstar. Dovevate vedere il batterista che, affamato, si versava l’olio
su un pezzo di pane! Veniamo al dunque che è meglio. Li accompagno in hotel e loro che mi
chiedono? Whore’s house, bitches... Io non capisco, poi tutto a un tratto realizzo: prostitutes!
Effettivamente durante il soundcheck il cantante mi aveva detto che era un pò che non scopava,
ma credevo non fosse così alle cozze... Probabilmente gli americani pensavano che in Italia ci
fossero le case all’olandese e io mi sono trovato costretto a spiegare, nel mio pietoso inglese,
la nostra situazione: “le troie ve le andate a prendere in strada!”. Mi rispondono che non
vogliono brutte albanesi recuperate sui marciapiedi... Io che cazzo ne so di come si recuperano
le prostitute, sono un bravo ragazzo porco dio! Butler, il bassista degli American, richiede income girls (credo si scriva così...): le chiami al telefono e loro vengono in albergo... Grazie
a un colpo di genio (almeno per me!) penso di risolvere la situazione con le inserzioni del
Corriere tipo “massaggi tailandesi”. Gli American si gasano e mi lasciano libero. Nel frattempo
vado a mangiare coi Manges e Gerry - fonico dell’Indian’s - ci racconta di quando ha beccato
Pino Scotto che scopava nei camerini del locale! Gli American mi dicono che i loro telefoni in
albergo non funzionano quindi niente troie (oh, io ho capito questo!). I Manges fanno il loro
bel concerto; a voler essere pignoli l’unica incertezza l’hanno avuta sul finale di “I Will Always
Do”. Grandi. Massi, ti ho sentito dire una cosa grandiosa: “l’umiltà prima di tutto”. Per la storia
delle birre lasciamo perdere... Gli American Heartbreak on stage sono molto “sleazy” e mi
dedicano anche la canzone che apre “Postcards From Hell”. Notate bene: al momento io ero
al bar così ho sentito solo il mio nome - quindi pensavo mi stessero prendendo per il culo a
causa delle mie performance pomeridiane! E invece no, mi sono stati davvero riconoscenti per
l’aiuto datoli durante i suoni. Ovvio che suonano la cover di Ligabue “Urlando Contro il
Cielo”... A fine show gli americani sono ancora in cerca di sesso a pagamento. Sta volta ho
la soluzione: Pippo Bog. Pippo si propone di accompagnarli in Svizzera in cambio di un pò di
compagnia gratis... Niente, anche questa trovata svanisce nel nulla. Per molte ore ho pensato
che le olandesi al seguito dei Manges potessero sfamare la sete degli American. Ecco la teoria
di Lance, front man degli American: “sono fidanzato - se scopo una di quelle è tradimento
- se vado con una puttana di professione sto acquistando un servizio, non è tradimento”. Il
discorso non fa una piega. Allora Pasquale l’infermiere riassume il tutto con: “amm’acciacché
i menl”. Io traduco prima “to press nuts”, poi mi ricordo che to press significa stampare e mi
correggo: “to push nuts, to break nuts”. Yeah! Torniamo in albergo e gli AH rubano un pò di
birre. Indovinate ora che mi chiedono?!? Puttane. Miguel chiedi al tipo della reception se sa
dove recuperare prostitute. Il vecchio dell’albergo secondo me lo sa, ma fa lo gnorri. In seguito
mi spiega che non vuole avere noie con gli altri suoi ospiti e che comunque se gli americani
avessero intenzione di far venire una puttana dovrebbero affittare un’altra stanza. Goodnight
guys, loro mi rispondono “thank you man”. Respect 18 dico io.
>>VIDEOREGISTRATORE A DUE TESTINE
Se avessi potuto scegliere un’epoca in cui trascorrere i miei vent’anni avrei optato per gli anni
80. Heavy metal, creste, paninari... Da una parte c’erano i Dead Or Alive, i Duran Duran, i
Culture Club e dall’altra i Cure, gli U2 (che fanno cagare) e gli Smiths. Gasparetti mi ha passato
“The Complete Picture” del gruppo di Morrisey. Esibizioni in scandalosi playback alla BBC e
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video fichissimi. Al ramoscello d’albero che Morrisey ha in tasca durante “Heaven Knows...”
si contrappone il film di “The Queen Is Dead”. Due informazioni inutili adesso. A “Top Of
The Pop” italiano potete vedere artisti internazionali del calibro di Madonna, Britney Spears,
Offspring... C’è il trucco. I concertini vengono registrati a Londra e poi magistralmente incollati
all’edizione nostrana! Seconda informazione indispensabile: una mia amica che ha vissuto un
paio d’anni in California mi ha raccontato che i rockabilly stelle e strisce ascoltano gli Smiths.
L’unica cosa che i rockabilly hanno in comune con la band inglese sono i ciuffi. Valli a capire gli
americani. Impiccate il DJ. Più in alto per favore, più in alto. Hit degli Smiths: “Ask”, “Panic”,
“How Soon Is Now?” (quella che apre il telefilm “Streghe”). Tutte con videoclip “intimi”, ecco
la vera fonte di ispirazione degli emo... Massimo mi ha invece prestato un paio di film diciamo
“minori”. Non ci sono aggettivi per “Mangia Il Ricco”! I servizi segreti (infiltrati dai sovietici)
devono fermare il conservatore ubriacone gran scopatore Nosher Powell che da ministro
dell’interno vuole raggiungere la posizione di Primo Ministro del Regno Unito. Spider, il braccio
dei servizi, è impersonato da Lemmy. “Built For Speed”, “Dr. Rock”, “Orgasmatron” per
tutto il film. Perché “Eat The Rich”? Ora tento di spiegare. Un negro trans viene licenziato dal
ristorante -frequentato dalla gente che conta- per cui lavora, va all’ufficio sussidi e lì, esasperato,
con l’aiuto di un altro disgraziato si mette in tasca una cospicua somma di denaro. “Assassini Per
Disperazione” titoleranno i tabloid inglesi! E’ ora della rivoluzione. Che verrà fatta con l’aiuto
di Spider... In quattro e con gli archi e le frecce si impossessano del vecchio ristorante. Cosa
fanno? Rapiscono alcuni ricchi e li danno in pasto ad altri ricchi. Non vi racconto il resto del film,
ma in una scena si dà della puttana alla regina Elisabetta e a un certo punto compare anche Paul
McCartney... I Leningrad Cowboys vanno in America, “Leningrad Cowboys Go America”. Un
film pazzesco: la band folk Leningrad Cowboys lascia la tundra comunista per raggiungere il
successo negli States... Ovviamente si va a New York City, ma da qui vengono spediti in Messico
per un matrimonio. Per strada imparano il rock and roll e sparano canzoni come “That’s Alright
Mama”, “Rock and Roll Is Here To Stay”,
... Ma chi se ne frega!
La cosa bella di questa band è il look: pellicce su vestiti eleganti, scarpe con punte di cinquanta
centimetri e ciuffo/spike da fare morire di invidia i più selvaggi psychobilly! E per tutto il viaggio
si portano in una cassa il parente rimasto congelato in una nottata di prove nella steppa...
Risorgerà al matrimonio messicano, e i Leningrad Cowboys entreranno in classifica. A parte
il fatto che il film è da vedere (provare per credere si diceva da Aiazzone), mettetevi in testa
che questa band è esistita veramente. Se la storia di “Leningrad Cowboys Go America” abbia
qualcosa di minimamente vicino alla realtà non lo so, ma nella videocassetta datami da Massimo
il film è seguito da un servizio di Euronews che presenta i Leningrad Cowboys su un palco di
Helsinki accompagnati dall’Armata Rossa. Viva il comunismo e la libertà. Chiudo in bellezza
con i “Bad Videoz” del Formenti. Una videocassetta di tre ore con Screeching Weasel, Queers,
Ramones, Cramps... Del concerto di Ben Weasel apprezzo parecchio Jughead, ormai diventato
un mio idolo, e quella scimmia di Panic che salta come un canguro sardo quando non suona.
La qualità è ottima, ma non so dove sia stato registrato l’evento; siamo davanti agli Screeching
Weasel storici comunque. Nel pogo è stato avvistato un negro. Seguono a ruota i Queers alle
prese con le prove a casa loro credo... In una stanza con dietro una grande finestra, in tre fanno
quello che ormai da cinque anni Joe King tenta di rifare rendendosi simpatico e patetico allo
stesso tempo. “Eatin’ magic mushrooms ain’t for me...” - “Love Song For The Retarded” è
stato uno dei primi dischi che mi ha registrato Pasquale l’infermiere. Il momento esaltante della
videocassetta è la triade di video Suicidal Tendencies-DI-Gang Green. Skate core a palettone.
Più punk i primi due gruppi, thrash metal i Gang Green! Se il mio vicino avesse una piscina
aspetterei le sue vacanze per distruggerla con il mio skate. Peccato che nei dintorni non ci siano
piscine, ma tanto non so neanche stare in equilibrio su uno skateboard quindi è meglio che mi
tolga dalla testa Christian Slater in “California Skate”. Dei Ramones qui c’è di tutto di più. I video
di “Merry Christmas”, “Something To Believe In”, quello di “Rockaway Beach” con il pesce
spada... “Bonzo Goes To Bitburg” con le due puttane - il live in Svezia con dietro le colonne
greche!!! “Baby I Love You” in bianco e nero e i Ramones in playback in una trasmissione a
scacchi. Il concerto trasmesso dalla RAI con Johnny che sembra essere lì per caso... Dee Dee
“Born To Be Wild”
6
con il gilet di pelle e i capelli a spazzola era troppo figo. Da qualche parte su questo nastro ci
sono anche un video oltraggioso di “Let’s Go To The Drugstore” dei Dwarves, un concerto con
cesso e vomito dei Gwar, “Bikini Girls...” dei Cramps addirittura intervistati! L’avete mai visto il
concerto dei Cramps al manicomio della Target video? Questo ve lo racconto la prossima volta
però.
>>MUCCHE. ANZI NO, SONO CAVALLI.
Cosa facciamo a ferragosto da soli a casa? Ma sì dai, andiamo a vedere i Manges a Zurigo...
Gasparetti mi viene a prendere a casa alle 7.30 e sono piuttosto carico perché ho appena visto
“Love Me Licia” in televisione. In strada non c’è nessuno, ma sulla Monza-Saronno incrociamo
una ciclista che si dirigeva verso Gerusalemme. Treno delle Nord più Ferrovie dello Stato per
incontrare Andrea Giovanni Bertolasi a Chiavenna... Peccato che a Lecco siamo costretti a
acchiappare un bus per raggiungere Colico, ma gran sorpresa: il conducente è dotato di mullet.
Decido di sistemarmi in modo da osservare il capello mosso dal vento. Riprendiamo il treno
per Chiavenna e dal finestrino vedo paesaggi a me quasi sconosciuti: valli, prati, montagne...
“Guarda Gas, una mucca!”. Cazzo, ho le visioni, è solo un tronco in mezzo al verde. “Guarda Gas,
una mandria di mucche!”. “Ma sei scemo?!?, quelli sono cavalli!!!”, le mie visioni continuano...
Con Berto in automobile andiamo in Svizzera attraverso il passo dello Spluga... Prendo il tutto
come una gita di pasquetta. Io le poche gite d’alta quota le ho fatte da piccolo, non ricordo
assolutamente niente - per me è come stare su Marte. Marte abitato da centauri tedeschi,
cazzo, pieno di crucchi in moto. Alzo gli occhi e vedo anche la neve, non pensavo nevicasse ad
agosto! La tappa la facciamo vicino un bunker dell’esercito svizzero. I G.I. Joes locali hanno una
base operativa in una montagna, chissà che fanno lì sotto. Dall’autoradio escono Beastie Boys,
Blur e delle compilation da MTV. Perfetto, a Zurigo troviamo immediatamente il Provitreff - un
bel locale tra La Skaletta e il Mingus di Bregnano. Dei Manges non c’è traccia, ma compare un
tipo uscito dal Sunset Boulevard dell’era Motley Crue/Faster Pussycat/Poison. Stivale bianco
e nero, pantaloni in pelle, capello lungo liscio. Presente Axl Rose? Uguale. Andiamo a fare un
giro in centro. Incontriamo due tipi “ambigui” e decidiamo di chiederli informazioni nel nostro
pietoso tedesco misto inglese. Loro hanno il coraggio di dire che noi italiani non capiamo un
cazzo. Non siamo abbastanza svegli per replicare, ma li auguriamo il peggio - non sto a dire
cosa. Zurigo è piena di omosessuali (forse perché qui nessuno si scandalizza a vedere due
maschi mano nella mano), anche il locale dove c’è il concerto stasera deve essere un gay
club. E gli spezzini temono l’inculata a sorpresa... Zurigo è anche piena di fighe, ma io sono
più attirato dalle
star - tacchi e tette grosse. Della boss del locale, probabilmente
diciassettenne, ci siamo innamorati tutti per qualche secondo minuto - anche io e Caredda
che siamo felicemente fidanzati. E’ bella Zurigo, niente a che vedere con Milano. Finalmente
becchiamo i Manges e i loro amichetti Peawees. Sono già tutti devastati dalla stanchezza e
probabilmente non hanno ancora realizzato che il raggiungimento di Colonia costerà loro la
vita. Bello stare a parlare in riva al fiume. Con qualcuno degli spezzini forse sono stato un
pò brusco nel chiedere cosa prevedeva la notte: “dove dormite voi?”. Io non ho né voglia di
dormire in macchina né voglia di sborsare soldi per un campeggio/
ostello. Un pò sono preoccupato, lo ammetto. Tutti insieme al piano
di sopra alla fine, olé. Ottimi gli show. Io preferisco i Manges, ma i
Peawees riscuotono più successo. Tra le due formazioni nostrane
c’è una band
, ma durante il loro spettacolo sono in riva
al fiume a raccogliere le confessioni di
.
Sapete cosa mi gasa di gruppi come i Manges oppure i Derozer? Il
fatto che sono persone umili che sono arrivate lontano. O meglio,
non sono arrivate da nessuna parte, ma continuano per la loro
strada rimanendo Punk nonostante i “successi”. Le virgolette sono
d’obbligo, ma per me una band italiana in tour un mese negli USA
con alla chitarra un loro quasi idolo - anzi uno che ha suonato in una
band per loro decisamente influente- parecchie soddisfazioni le ha ottenute. Io e Caredda,
con Berto e Gas come testimoni, parliamo dei Guns e di Bon Jovi, di Jughead e del teatro
porno
glam
Andrea Caredda
7
sperimentale, della possibilità di essere punk rocker professionisti e di mille altre cose. Sono
parecchio stanco, la giornata non è trascorsa tranquillamente per il sottoscritto, e le due birre
mi hanno rincoglionito come si deve. Non prendetemi per il culo, io non reggo l’alcool - due
birre e sono k.o. I Peawees spaccano tutto e i kids ne vogliono ancora, cantano “Come On
Come On...”, ma Hervè e famiglia dicono ciao. Avrebbero potuto suonare per tre ore e i punk
svizzeri sarebbero comunque andati avanti a cantare. A notte fonda inizia lo show di Manuel.
“Sono partito senza sacco a pelo, manco fossi G.G. Allin!”. “In
dieci anni che suono non ho mai visto un letto. Non mi darebbero un materasso
!”. Gli spezzini hanno un umorismo e un lessico tutto
loro, ma nonostante questo non riescono a tranquillizzarsi - sono terrorizzati dalla distanza
che li separa da Colonia. Si dice in giro che per raggiungere Colonia siano necessarie dieci ore.
Poi Manuel chiede a un altro tipo e questo gli dice che cinque sei ore bastano, anche se vai col
calesse. Penso di fare la furbata sistemandomi su un divano in sala. Mi addormento, ma il sonno
dura poco. C’è un casino della madonna in giro e la musica viene alzata, tremenda: i peggiori
Nirvana e gli
. Sono spaesato, non c’è più un italiano in giro. Per fortuna
scopro che tutti sono andati al piano superiore. Salgo e i ragazzi temono sia un gay pronto
a ficcarglielo in culo. Tutti calmi, si spegne la luce. Nota:
ha il sacco a pelo della
Moto Guzzi e Manuel riposa su un pacco di carta igienica. A un certo punto si accende la
luce e sale uno dei glamster che tenta di calpestarci con i suoi stivali. Parte qualche vaffanculo
in italiano e lui risponde “good night rockers”. Vaffanculo due volte. C’è polvere ovunque, non
mi lamento mai dei posti dove dormo, ma questo fa schifo. Rock and roll, è solo il rock and
roll. Caricato il van degli spezzini, noi milanesi/saronnesi andiamo a fare colazione e ripartiamo.
Sono in coma, con gli Smiths in sottofondo mi addormento storto sul sedile posteriore, mi
risveglio congelato a causa dell’aria condizionata. Ancora l’autostrada svizzera, poi sosta ancora
tra le montagne. Vengo ripetutamente preso per il culo da Berto che sentendosi a casa nella
sua Valtellina mi dà del terrone. Ancora le mucche, anzi no, sono cavalli. I pizzoccheri? No,
voglio andare a casa. mi piacerebbe passare però dal posto in cui le fan di Marilin Manson hanno
ucciso la povera suora. Voglio ammazzare anch’io una suora. A casa.
neanche
se suonassi alla Permaflex
Iron Maiden
Hervè
>>BECAUSE THE NIGHT BELONGS TO LOVERS di Tseng Yao Sun
Agli amanti. E alla morte. Può succedere solo di notte: da un palco due attori guardano un
uomo su una panchina. La gola tagliata, intorno un via vai di gente. Tra loro anch’io, siamo in
una piazza. La morte resa spettacolo. Qualcuno ride, io ho paura. All’età di
ho letto su Metal Shock che chi non sa prendere in giro la morte non sa ridere alla
vita.
quattordici
anni
>>NEW YORK CITY: UNA GUIDA RAGIONATA
Dato che della mia vacanza parlerò in altra sede, qui mi limiterò a segnalarvi luoghi da visitare
e -in generale- a darvi indicazioni su come sopravvivere nella Grande Mela per dieci giorni
senza rimanere in mutande. E’ ovvio che tutto ciò che scrivo è riferito alla mia esperienza,
probabilmente si può anche far meglio. Se non siete mai andati a New York sappiate che
l’aereo costa un bel pò: l’unica compagnia che permette voli diretti è l’Alitalia, ma è davvero
cara. Io, tramite CTS, ho volato con la KLM spendendo circa 440 euro. Attenzione però: mi è
stato detto che il servizio è stato scadente (per me era la prima volta in aereo!!!) e comunque
lo scalo ad Amsterdam non è il massimo della comodità. Dall’aereo porto JFK il taxi per
Manhattan costa trenta dollari più tutto il resto. Lasciate perdere e fate come me: bus gratuito
fino a Howard Beach e poi subway al costo di 1.50 $ - il viaggio dura un pò più di un’ora. Alloggi:
io ho dato una occhiata ai vari prezzi prima di partire e posso dirvi che un bed & breakfast costa
minimo 75 $ a cranio, gli hotel non ne parliamo. Su consiglio del Metius degli STP sono stato al
Carlton Arms Hotel tra la terza e la venticinquesima. 95 dollari per una doppia, conveniente.
Controindicazioni: nonostante l’aria artistoide che si respira, è un pò zozzo e manca di cose
essenziali a cui noi “fighetti” siamo abituati. Un esempio? La vasca (non proprio splendente...)
non ha i rubinetti ma una canna di plastica! Se siete in due chiedete della stanza 9A al primo
piano perché ha la doccia. La metropolitana costa un dollaro e mezzo, voi andate sempre a piedi
8
che è meglio. Sui binari fa caldo e i vagoni sono dotati di aria condizionata gelida. Il cibo. Allora,
a New York potete mangiare qualsiasi cosa, ma dato che il nostro obiettivo è risparmiare per
comprare dischi, concentratevi su queste righe. Trovate anche strepitose offerte agli angoli delle
strade: ciambella più caffè un dollaro, ma se siete in due (o più) andate da Starbucks e prendete
un cappuccino, la taglia “tall” -che per gli yankee è piccola- costa 3.25 $ tasse incluse. Ordinate
anche un dolcetto, magari il “marble loaf” a meno di due dollari. In due si riesce a risparmiare
parecchio. L’espresso non è male, ma è poco e costa relativamente tanto - meglio dividere un
“caffè del giorno” medio (“grande” per gli americani). In alcuni Starbucks trovate anche insalate
e sandwich ottimi, prendete tutto in due altrimenti vi presenteranno conti impressionanti!
Provate almeno una volta il mitico “Frappuccino”, una bomba calorica che vale per colazione,
pranzo e merenda... A me il cibo messicano fa schifo; con circa sette dollari vi servono tuttavia
un piatto molto ricco di “jerk chicken”, fagioli, salse piccanti e panna acida. Comunque la cosa
più economica è la pizza! Ottima, un trancio di “Neapolitan” oscilla tra 1.75 $ e 2... Se alloggiate
al Carlton Arms (cosa che sconsiglio, se avete soldi andate in un posto più “comodo”), recatevi
subito da
, un siciliano emigrato nel Queens a tre anni. E’ il
capo e anche lui, come tutti i pizzaioli, assomiglia a Caredda. Sulla seconda, poco più sopra di
St. Mark Place, c’è “Taylor’s” dove potete gustare un ottimo caffè e i muffin migliori della città
- chiedete il “sinful chocolate”, vale tranquillamente come un pranzo... La soluzione “pranzo
al sacco” è sempre la più valida: pane, formaggio, una bottiglia d’acqua e i muffin acquistati al
supermercato - circa quindici dollari e vi arrangiate per un paio di giorni... New York = mix
di culture (parola di
). Musei da vedere assolutamente: il Guggenheim,
il MOMA (che però è provvisoriamente ospitato nel Queens) e il PS1 (anche questo nel
Queens). Se poi ci tenete andate anche al Whitney (ma tanto il meglio di questo museo è stato
esposto a Milano fino allo scorso settembre) e al Metropolitan in cui potete trovare tutto, dagli
antichi egizi a Andy Warhol. Entrare in un museo costa in media dieci dollari, per gli studenti
circa otto. Non vi chiedono quasi mai il tesserino universitario, quindi anche se non andate più
a scuola - e non sembrate dei vecchi decrepiti- provate a spacciarvi per scolari in gita! Contate
i musei che volete visitare perché è possibile acquistare il “City Pass” per soli trentuno dollari,
comprende l’ingesso in tutti i musei maggiori della città. Ora veniamo a noi, al rock. Io sono
stato a New York nella settimana più sfigata in assoluto, non c’era mezzo gruppo interessante.
O meglio, c’erano Hives, Damned e Tiger Army ma a cifre inammissibili, poi altre band di cui
non poteva fregarmene di meno tipo Special Duties... Raccogliete il Village Voice negli appositi
contenitori sparsi per tutta Manhattan e andate al reparto musica. Rimarrete impressionati!
L’ingresso al CBGB va dai 3 $ ai dieci, io per risparmiare ci sono stato di lunedì, la sera delle
band emergenti - tristezza! Se avete meno di ventuno anni ve la prendete in culo per gli alcolici!
Le nostre amate t-shirt della casa dell’underground rock costano 18.5 dollari, trovate anche
borse, plettri, mutande da donna... Il bar di Handsome Dick Manitoba si trova sulla Avenue B
tra la sesta e la settima. L’entrata è gratuita, i prezzi sono onesti e dietro al bancone c’è Mr.
Manitoba in persona! Un sacco di foto affascinanti appese al muro e spesso c’è musica dal vivo
- io ho beccato una ottima band clone dei Clash ma con look catto-punk, ossia quindicenni
alternativi da oratorio. St. Mark Place è la zona dei punk. Per l’abbigliamento da vero punk
rocker trovate qualsiasi cosa, occhio al portafoglio però - tutto per noi italiani è caro. Le t-shirt
nuove hanno prezzi variabili dai 18$ in su. Screeching Weasel, Cramps, Dictators, Weezer - per
tutti i gusti. Per le magliette dei Ramones vi consiglio di guardare al mercatino di SoHo perché
lì costano meno! Entrate da “Search And Destroy”, c’era anche Alexi Lalas! Questo negozio ha
molte t-shirt vintage e action figure assurdi (Hitler ragazzi, vendono Hitler!), ma i prezzi sono
schifosamente alti - maglietta Sex Pistols 40 dollari, una dei Beastie Boys 100 verdoni!!! Se siete
amanti di cazzate e action figure andate da “Love Saves The Day” e nel negozio al di sopra
di questo. A-Team, Michael Jackson, Monkees... Ora c’ anche il pupazzo di
Joey Ramone in headbanging, ma era sold-out quando l’ho cercato io. Sulla seconda all’altezza
di St. Mark Place c’è Wowsville, il negozio punk rock della zona. E’ ben fornito, ma di rarità
poche... Ottimo invece è “Gimme Records” nella quinta strada tra la First e la Second Avenue.
Da questo tipo ho trovato un pò di dischi rari: dodici pollici di Ramones e Dead Boys. Buono
“Mike 2 Pizza”
Mike 2 Pizza!
9
“Other Music” al 15 della quarta strada, da Battisti ai Chesterfield Kings - c’è un pò di tutto.
In St. Mark Place c’è anche “Sounds” che però, se ricordo bene, ha solo CD - qui sono stato
servito dal bassista dei Turbo Ac’s. Sono convinto invece che dietro alla cassa di “Academy” (77
east 10th street) c’è Poison Ivy in persona. Un sacco di dischi jazz, surf, rock and roll dei 50s
- poco punk, ma a un dollaro ho comprato 7 Seconds e Hoodoo Gurus! Anyway se non siete
fanatici del vinile andate da Virgin e da Tower Records, da GG Allin agli American Heartbreak
passando per Gun Club e Ben Weasel. Da Virgin in Union Square ho comprato Hitlist e da
Tower Records ho visto mille fanzine. Volete i libri sul punk? C’è la libreria di St. Mark che è ben
fornita, ma da Barnes & Noble trovate davvero tutto: Ramones, Henry Rollins, Darby Crash...
I fumetti non sono una mia passione, ma c’è un negozio in St. Mark e un altro molto grande di
fianco all’Empire State Building. Spero di esservi stato utile.
>>ALTRE STRONZATE
Porco dio. Mi ero ripromesso di non bestemmiare in questo numero… ma provateci voi a
stare un giorno in ballo con i Dying Fetus e poi arrivare a Milano con pioggia e sciopero dei
trasporti pubblici. Alle 13.45 in Centrale con i marocchini ubriachi, e non mi accorgo della
60 che mi passa davanti. Non che sarei arrivato chissà dove con quel cazzo di bus, ma per
lo meno avrei raggiunto il centro. E invece un po’ aspetto la 92, poi decido di andare a piedi
in Porta Venezia per beccare il passante. Aspetta e spera. Tutto bloccato fino alle 15 e prima
che la regolare circolazione riprenda ci vogliono quaranta minuti. Riesco ad acchiappare la 94
direzione Cadorna, passo davanti a Psycho e vedo in vetrina il sette split Willy Wonkas/Go
Faster Nuns e la sagoma cartonata di Mendez come pubblicità di “Chiusi Dentro”. Effetti della
notte a casa del bassista dei Derozer? Può essere, ma è solo la stanchezza. Per la gioia di tutti
voi dico che
si possono leggere Nessuno Schema #7 e #9,
Oriental Beat #3 e #4 e l’ultimo Parco Dio. Se passate da casa sua comunque contemplate il
tostapane degli Impossibili, regalo di nozze. Ora io mi sto ascoltando gli Who, voi chissà che
cazzo avete nello stereo. Questa mattina ho assistito alle telefonate di Mendez ai suoi clienti:
. Cazzo, ma
perché proprio Sergio? Ragazzi, il death metal scassa i coglioni, in due anni ho visto la crema del
metallo estremo – figa, ieri un tipo degli Houwitser si è fatto trentacinque minuti di show con il
passamontagna. Immaginate il suo cervello sciolto dentro il cranio; ah già, lui il cervello non ce
l’ha più da un bel po’ ormai… Sto andando a caso, dicono che Oriental Beat sia simile ai blog
- molto diario. No, non voglio fare un diario, però non mi va neanche di scrivere column tipo
“io sono più punk di te”. Poca roba da raccontare in questi giorni. Speriamo succeda qualcosa
con i Queers o con Marky Ramone nelle prossime settimane. Male che vada vi subirete sul
#6 qualche storia sui Deicide, con loro ci sarà sicuramente da ridere. Stay tuned for more
rock and roll. Sono passati due giorni dalla gita a Vicenza con i Dying Fetus e un paio di cose
interessanti si sono presentate sulla mia strada. Giovedì sera mi ha telefonato il Formenti per
dirmi che Wimpy era a Milano! Causa impegni salto la scampagnata col vecchio Queer, ma Ale
mi ha detto che hanno fumato e bevuto tutto il giorno – e sono andati a fare casino al parco
dei froci!
… A differenza di Joe King, Wimpy ha smesso di farsi nelle vene. Olé.
Il Pastore in fiera ha offerto a me e al Camanzi uno spettacolo di cabaret divertentissimo.
Appesi come panni ad asciugare ci sono dischi di Senzabenza, Wretched, Bambine Cattive. Gli
chiediamo un po’ i prezzi e lui ancora, dopo nove mesi di euro deliri, è lì a fare la conversione.
Dice che i dischi li ha ascoltati e li fanno tutti cagare. “Se ve li metto su tutti, scommetto che
non li distinguete uno dall’altro”. “Sono tutti uguali, tranne quella merdaccia lì” – indica il 10”
dei Bugiardi! “Le pentole di casa mia se cadono fanno meno rumore”. Rock and roll ain’t noise
pollution.
nel cesso di Mendez
“Pronto sono Sergio di derozer.it, c’è Federico?”
Wimpy ha quarantaquattro anni, due figli grandicelli
e fa il geologo
10
THE REVOLVERS
I crucchi Revolvers mi sono subito piaciuti. Rock and Roll, melodia e qualcosa in più del solito nei
testi. Punk rockers col cervello insomma. Il loro disco “A Tribute To Cliches” su People Like You è
una bomba, un mix di glam, combat rock, pop e, naturalmente, rock and roll. A tutte le domande
ha risposto Uwe, anche se per quanto riguarda la loro etichetta è intervenuto direttamente Tobbe.
Per me questi Revolvers sono la risposta europea a D-Generation, American Heartbreak, Libertine
e compagnia. Un calcio nei coglioni agli U.S.A! Rock on.
1. Puoi raccontarmi la storia dei Revolvers? So che prima suonavate in band come Public Toys, Happy
Revolvers...
Tutti i Revolvers hanno suonato in band differenti prima: MARC - District / Bikini Walldorf,
TOBBE - Inhuman Conditions / Bad Mothers, FLO - Bad Mothers, UWE UMBRUCH - Public
Toys / Happy Revolvers. Abbiamo cominciato negli ultimi giorni del 2000 quando io mi sono
trasferito da Dusseldorf a Bochum. Ci conoscevamo dai tanti concerti fatti insieme e così ho
chiesto loro e hanno detto yes! Da quel momento la line up è MARC - guitar/lead vocals,
TOBBE - drums/backing vocals, FLO - bass, UWE UMBRUCH - guitar/lead vocals.
2.Chi sono gli “Yesterdays Fools”? Perché dici che i tuoi vecchi idoli sono vecchie scorregge?
Questa canzone parla di tutte le vecchie scorregge punk in giro. Band come Slaughter & the
Dogs. Sono venuti in tour un pò di mesi fa, ma molti show sono stati annullati perchè il gruppo
aveva bisogno di molti extra come la t.v. satellitare, volevano hotel a tre stelle. E se non li davi
questi extra loro dicevano “non suoniamo”. Oppure dai un occhio all’”Holidays In The Sun”
festival. Un mucchio di vecchia merda noiosa. Quello che voglio dire è: se sei troppo vecchio
lascia la scena e salva i tuoi bambini!
3.Ora parliamo un pò di politica. Dimmi a che manifestazioni andavi/vai e che ne pensi del terrorismo
(mi sto riferendo ad alcune strofe di “Yesterdays Fools”).
Yeah, la politica! Prima di mettere su i Revolvers sono andato a un sacco di manifestazioni,
ma da quando c’è questo gruppo non ho più il tempo per farlo. L’ultima manifestazione a cui
ho partecipato è stata mezzo anno fa e era contro una organizzazione fascista che provò a
manifestare lo stesso giorno. Li abbiamo cercati per distruggere l’evento e abbiamo avuto
successo. Proprio ora devo cercare nuovi modi per far uscire le mie idee politiche e forse è
questa la ragione per cui i miei testi non parlano solo di ragazze, amore, ecc. ecc... La nostra
musica credo abbia qualcosa a che fare con un’attitudine speciale; così non posso cantare
solo di sole, giorni di pioggia e merda simile. Io supporto alcune organizzazioni come l’Animal
Liberation Front, AI, ecc. ecc... Per quanto riguarda il terrorismo non credo in Bin Laden e
la sua compagnia in Medio Oriente. Non credo alla religione. Penso che le prime idee della
maggior parte dei gruppi terroristici politici siano buone, ma poco dopo si sono trasformate in
semplice crimine organizzato...
4.Che mi dici delle rock and roll star? Sai, i Backyard Babies sono su major, gli Hardcore Superstar
sono in tour coi Motorhead, gli Strokes sono su MTV...
Non me ne frega un cazzo delle rockstar. Non mi piacciono gli Hardcore Superstar. Sono solo
una boy band del rock! Gli Strokes sono solo “hype”. Mi piace il loro debut album “Is This It”
ma nessuno si ricorderà di loro tra qualche anno. Ma ciò che veramente odio sono i gruppi
come i Limp Bisquits e roba del genere. E’ macho merda con testi schifosi, attitudine da stronzi
e pantaloni troppo larghi!!!
11
5.Mi piace molto “Rock And Roll Is Dead”. Credo che l’influenza dei Dogs D’Amour e del primo
Bowie sia notevole. Ti piacciono gli Hanoi Rocks? Che musica ascolti?
Grazie per i complimenti, credo che l’influenza principale per questa canzone siano stati i Dogs
D’Amour. Li adoro. Mi piacciono anche gli Hanoi Rocks e sono nervoso perchè suoneremo con
loro al “Serie Z Festival” a Jerez de la Frontera in Andalusia. In generale ascolto tutto ma i miei
gruppi preferiti sono i primi Manic Street Preachers, gli Adicts, Quireboys, Mott The Hopple,
Angelic Upstarts, Dave Kusworth, Turbonegro, Crass, Hives, Catch 22...
6.E’ vero che Tobbe è il Boss della “Peolpe Like You Records”?
Non so chi ti ha dato questa informazione, ma è vero.
7.Com’è che scegli le tue band?
Dipende. Vediamo un sacco di concerti e ci piacciono i gruppi che spaccano e che creano
interesse. Non mettiamo sotto contratto i gruppi che ci inviano i demo... Ci piacciono le band
che lavorano da sole e suonano dal vivo.
8.Penso che la scena europea sia migliorata notevolmente. Tu che dici?
Credo anch’io sia così. E’ molto meglio rispetto a dieci anni fa. E’ più facile anche per i contatti;
per un gruppo è molto più facile organizzare uno show o un tour in Italia per esempio, oppure
far suonare una band spagnola, italiana in Germania.
9.Con i Willy Wonkas ho suonato all’AK47 di Dusseldorf. Dolci ricordi... Ma è un club un posto
occupato? Qui in Italia gli squat sono gestiti generalmente o da hippy o da anarcopunk quindi non
c’è molto spazio per il rock and roll. Com’è in Germania?
All’inizio l’intera area dove è situato l’AK47 era occupata ma ora tutti pagano un piccolo
affitto. Amo quel locale ed è un ottimo posto per vedere piccoli gruppi. Anche i Green Day e i
Turbonegro hanno suonato lì prima di diventare famosi. Lì tutto è molto economico, non come
i grandi club dove la birra è costosissima e i proprietari ti vogliono sbattere fuori perchè sei
troppo ubriaco... Non c’ero al vostro show, forse è stato dopo il mio trasferimento a Bochum.
Penso che i posti occupati in Italia abbiano le loro ragioni per lasciare fuori i gruppi rock and
roll. Molte band sono sessiste, contro le femministe e roba così. Se appartieni alla scena crust
è ovvio che non puoi programmare concerti del genere!
10.Ora puoi dire quello che vuoi.
Per prima cosa voglio ringraziare la mia famiglia e la nostra grande etichetta; il più grande grazie
va ai fans, WE LOVE YOU. Poi visitate il nostro sito: www.the-revolvers.de! Potete beccare le
date dei nostri concerti e altra roba. Grazie Miguel per il supporto.
LOVE PEACE ANARCHY -THE REVOLVERS
12
13
TAXI
Tamarri. Per questa parola inserita nella recensione del loro primo sette pollici è nata una questione
inutile tra Oriental Beat e i romani. Credo che le due righe scritte per il disco in questione siano
chiarissime, non scrivo su Metallic KO quindi posso evitare di parlare di dischi come se fossi alle
prese con le pagine bianche di una Smemoranda... Leggetevi Oriental Beat #1, il trafiletto che apre
l’intervista a Pierpaolo della Rave Up sul terzo Oriental e poi l’intervista ai Taxi sul numero cinque di
Metallic Ko. Avrete così la maggior parte dei pezzi del puzzle, poi completatelo e incorniciatelo con
questo botta e risposta via e-mail tra me e Lorenzo.
1.Chi sono “quelli del sabato sera che scrivono tante cose, poi non si sbattono per fare un cazzo”?
Sono quelli che scrivono e dicono che in giro non c’è mai niente di nuovo e che qui a Roma
non si fa un cazzo e poi sono i primi che se ne sbattono e che non hanno voglia di provare ad
organizzare qualcosa. Vedi, noi (io, Pier della Rave Up e Tenda dei Taxi) abbiamo organizzato il
concerto dei Kids (grande successo),il mini tour di Dennis Most and the Instigators, il concerto
di Marky Ramone (anche se è stato una merda) e ora a marzo verranno a Roma i Chainsaw
di Los Angeles e probabilmente organizzeremo un concerto per i DMZ con i quali siamo in
contatto. Nonostante tutto c’è sempre chi storce il naso.
2.Vi piace Metallic KO? Secondo me fa schifo, un buon 80% di stronzate ci sonosicuramente...
Sinceramente non l’ho mai letto, l’ho comprato soltanto quando è uscito “l’articolo” su di noi.
3.Leggete fanzine? Non so, Hate, la defunta Gabba Gabba Hey, la nuova Capinch...
Solo quando c’è qualcosa che ci interessa. Io personalmente preferisco il Corriere dello
Sport.
4.Dato che sicuramente non vivete di musica che fate nella vita?
Tenda (cantante) è un preparatore atletico e allena una squadra di basket di ragazzini; Antonio
(bassista) è un operaio; Francesco (batterista) fa il camionista; io faccio il tornitore e a
settembre-ottobre comincerò a lavorare con Pierpaolo nella Rave Up.
5.Che interessi avete oltre al punk? Libri, cinema, sport, sesso...
Fondamentalmente ce piace “magnà bene e beve meglio”, ma ci accomuna anche la passione
per la Magica … Roma, s’intende!
6.Cos’è questa storia dell’Italian Manitoba che ho letto su Rock Sound?
Tutti conoscono Italian Manitoba, famoso pizzettaro fanatico dei Dictators. Pensa che Andy
Shernoff, in un e-mail che ha scritto proprio a I.M., ha definito il vero Manitoba the American
Lorenzo.
7.Ora parliamo di dischi. A un bel pò di tempo dal singolo su Hate/Raveup ora farete un sette pollici
per la Hang Over e un disco per l’americana Dead Beat...
Sì, è proprio così, anche se è sorto qualche problema con la Dead Beat riguardo la copertina:
loro vorrebbero farla in bianco e nero, noi a colori…. vedremo.
8.Come siete entrati in contatto con l’etichetta stelle e strisce?
Loro ci conoscevano già grazie al nostro primo singolo che tra l’altro gli era piaciuto molto così
come gli è piaciuto il 45 che stamperà la Hang Over di Cattaruzza. Gli ho proposto così di fare
un LP e una volta ascoltati i pezzi hanno accettato.
9.Vi piacciono i dischi prodotti da Cattaruzza? Gli STP, i Kim’s Teddy Bear, gli Homoplastik...
Conosco soltanto gli Homoplastik, una volta li ho anche ospitati dopo un loro concerto qui a
Roma. Sono forti.
14
10.L’idea di avere dei suoni precisi mi piace parecchio, il punk spesso è associato a musicisti
incompetenti. Ma non pensate che questo sia comunque in antitesi con l’idea di punk=casino?
Punk=casino lo vedo bene scritto dietro il giubbotto di qualcuno con la cresta verde e il cane al
guinzaglio. Gruppi come Dictators, Dead Boys, Ramones, Vibrators, Heartbreakers, Slaughter
and the Dogs, ma anche gruppi minori come Paraf, Pure Hell, Nervebreakers, Ebba Gron
ecc... avevano un grande sound e hanno fatto grandi registrazioni. Il nostro suono non e’ molto
elaborato, ma e’ potente. Non siamo bravi musicisti ma quando andiamo in sala per registrare
cerchiamo di farlo al meglio, non cerchiamo di sporcare appositamente le registrazioni o di
suonare male in modo che la gente dica che siamo un gruppo punk. Noi facciamo la nostra
musica e ce ne sbattiamo delle “etichette”.
11.Che ne pensate dei gruppi italiani? Band che si fanno notare anche all’estero come STP, Manges,
Chronics... vi piacciono?
Non li conosco. Non ascolto molti gruppi nuovi, i migliori che ho sentito fin ora sono i gruppi
romani: Dodgers, Transex, Seecks sono fortissimi e sono gruppi veri. Purtroppo non tutti
li conoscono, sai oggi la gente preferisce gruppi di merda tipo Demolition Doll Rods, No
Talents……………
12.Sul #3 ho intervistato Pier Paolo della Rave Up e sullo scorso #4 c’era AlexVargiu. Mi raccontate
qualcosa di questi due personaggi (credo) fondamentali per la scena romana?
Li conosco tutti e due, ma conosco meglio Pierpaolo. Con lui mi sento e mi vedo tutti i giorni,
tanto che qualcuno pensa che siamo finocchi, organizziamo concerti e spesso condividiamo
i piaceri del cibo e del vino. Ah, andremo anche in vacanza insieme…. Albania-MontenegroSerbia (Rave Up Tour). Con Alex ci vedevamo di piu’ qualche anno fa, ora ci siamo persi un po’
di vista ma quando ci incontriamo ai concerti c’e’ sempre l’occasione per fare due chiacchiere
e bere una birra.
13.La Roma riuscirà a iscriversi al campionato?
Crepa
14.Personaggi come Califano e il Tomas Milian dei bei tempi rappresentano davvero la vostra città?
Nico Giraldi cintura giallorossa de karatè, doppiato dal grande Ferruccio Amendola, un po’
Roma la rappresenta per forza.
15.Lo vorreste un commissario in stile Maurizio Merli nelle strade della capitale?
Magari in coppia con Henry Silva…………no, troppo cattivi!
15
AMERICAN
HEARTBREAK
A me gli AH piacciono tanto. Forse ha ragione Miccetta quando scrive che le band glam che fanno
battere le mani al pubblico e mettono i piedi sui monitor fanno ridere, ma che ci volete fare: questo
è il rock and roll – il punk c’entra ben poco! Per il resto leggetevi prima la column che ho scritto sulla
data degli American a Milano, è fondamentale per capire meglio l’intervista…
1. Come è stato il vostro ultimo tour europeo? Qual è il club che più vi è piaciuto? Penso a posti
come il Wild At Heart, il Pit, l’AK47… Ditemi qualcosa sulla differenza tra i club europei e quelli
americani.
L’ultimo tour europeo è stato molto divertente. Abbiamo girato con i Groovie Ghoulies e
Adam West, ma siamo stati anche headliner a volte. Il migliore show è stato probabilmente a
Milano. (Non ci credo, ndB). C’erano dei veri fan del rock e siamo stati bene. Al Wild At Heart
(a Berlino, ndB) è sempre bello. I proprietari sono tra le persone più fighe che abbiamo mai
incontrato. Al Pit non abbiamo mai suonato. A Dusseldorf abbiamo fatto due show, ma non
ricordo i nomi. Dusseldorf è il miglior posto per noi perché c’è un sacco di gente nel giro glampunk. Questa volta c’era la coppa del mondo che ha fottuto il nostro show, ma comunque tutto
ok. I club in Europa sono molto meglio di quelli negli USA. Ti danno da mangiare, ti pagano e
hai un posto dove dormire. In America sei fortunato se vieni pagato. Anche i fan sono meglio
in Europa.
2. La Coldfront farà uscire il vostro nuovo disco?
Probabilmente lo farà uscire in America. Per l’Europa ci auguriamo che esca per la People Like
You oppure per la Stardumb. Ci piacciono entrambe le etichette.
3. Secondo me siete più “rock” che punk. Quali sono le vostre influenze? Avete registrato “Rebel On
The Run” degli Hanoi Rocks e “Empty World” dei Dogs D’Amour…
Quando abbiamo formato la band ci piacevano molto gli Wildhearts, i D-Generation e un sacco
di gruppi inglesi come i Baby Chaos e i 3 Colors Red (il primo disco, il secondo fa schifo). Lance
e io siamo grandi fan dei Descendents e ci piacciono gruppi degli anni settanta come Starz,
Aerosmith, Angel, Nazareth, Ted Nugent e Cheap Trick.
4. E’ vero che uno di voi suonava nei mitici Exodus (thash metal band degli ’80)? Eravate in altre
band prima di questa? Un mio amico mi ha detto che Billy Rowe suonava con Sam Yaffa degli Hanoi
Rocks…
Io suonavo negli Exodus e Billy nei Jetboy con Sam Yaffa.
5. Ho letto che avete chiesto a Tyla dei Dogs D’Amour di disegnare la copertina per un vostro album,
che mi dite?
Billy è suo amico. Forse farà la copertina per il nostro prossimo disco, vedremo…
6. Fate uso di droghe?
Fumiamo e beviamo. Billy non beve neanche. A parte ciò, niente droghe. Anche se alcuni di noi
sono drogati di sesso.
7. (Questa domanda era rivolta esclusivamente a Lance, ma credo abbia risposto comunque Butler…
16
ndB) Che ne pensi di prostituzione e tradimento?
La prostituzione è grande e dovrebbe essere legale ovunque. Negli USA è illegale, la legge più
stupida mai fatta. Rispetto profondamente le prostitute. Provvedono a un servizio di valore.
Per quanto riguarda il tradimento non ho opinioni.
8. Di che parla “Seven Time Loser”?
E’ basata su una star di una soap opera americana che ha perso un mucchio di premi della
televisione.
9. Leggete fanzine? Che ne pensate?
Se non fosse per le fanzine, nessuno ci conoscerebbe. Prima leggevo Maximum RnR, ma ho
smesso. Adoro Hitlist.
10. Avete votato per Bush o per Gore? Bush mi fa schifo, è un cowboy del cazzo. Che ne dite della
prossima guerra in Iraq?
Prima di tutto fammi dire che non sono un’autorità quando si parla di politica. Ho votato
Gore solo perché amavo Clinton e non impazzisco per Bush perché è buffo. Sembra Alfred
E. Neuman di Mad Magazine (e chi è?, ndB). Spero che si eviterà la guerra, ma mi piacerebbe
anche prendere un aereo senza avere paura di un possibile terrorista che vuole dirottarlo
contro un palazzo.
11. Gli Stati Uniti sono la “Land Of Freedom”?
Certo che lo sono. Ci sono alcune leggi stupide sulla prostituzione e sulla marijuana, ma amo
vivere qui. Abbiamo la miglior televisione del mondo. Tranne che per le pubblicità porno in
Francia…
12. Vivete di musica ho avete lavori “regolari”?
Purtroppo lavori normali. Lance dirige una pizzeria, io dipingo, Casey lavora in uno strip club
e non so che fa Billy.
13. Tornerete in Europa per promuovere il prossimo disco?
Saremo in Europa nel settembre del 2003. Per quella data dovremmo avere fuori un album live
e un nuovo disco.
14. Vi piacerebbe suonare di nuovo all’Indian’s Saloon di Milano?
Si, ci siamo divertiti parecchio a Milano e per i due giorni trascorsi lì ci piace.
15. Ultima domanda: conoscete Ligabue? Il riff di “Brain Vacation” è molto simile alla sua canzone
“Urlando contro il cielo”…
Non l’ho mai sentito nominare. Effettivamente una parte di “Brain Vacation” è un omaggio
a “Stay With Me” dei Dictators. Forse anche lui l’ha plagiata. (Se così fosse smetto di fare la
fanzine, ndB)
16. Chiudete come volete.
Vogliamo sesso e rock and roll. Queste sono le cose migliori al mondo.
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HANGOVER
RECORDS
Rimandata più volte, alla fine l’intervista l’abbiamo fatta! Io e Enrico a mezzogiorno dal Catta
con la serranda abbassata a metà. Dato che Hangover è l’unico negozio/etichetta che lavora
costantemente e bene in ambito punk rock in questa parte di mondo, mi sembrava doveroso
dedicargli un po’ di spazio. La M sta per Miguel, la E per Enrico. Ovviamente risponde sempre Luca
Cattaruzza. Mettetevi comodi che si comincia.
M: Tanto per cominciare un po’ di storia: perché il passaggio da Havin’ A Spazz Rec. a Hangover? C’è
una bella differenza tra i Reality o Cripple Bastards e i Taxi o Transex…
Ho cominciato nel ’95 a fare dischi, a quel tempo ascoltavo più hardcore che punk rock. Ho
fatto uscire un singolo dei Reality, erano degli amici e una band valida… No, prima ho fatto
i Dogs In Space… E’ passato tanto tempo… I Dogs In Space sono stati tra i primi a darmi il
demo, erano usciti dalla compilation “Flower Punk Rock” (il loro brano era “I Fought The
School”, ndB). Copertina orrenda, ma il disco non era malvagio. Non c’era una linea precisa
tuttavia “Havin A Spazz” voleva essere un’etichetta hardcore anche se iniziai con un disco punk
rock.
E: …ma il nome dove lo hai pescato?
Il nome era tremendo… Ho trovato questa espressione su un vocabolario di slang e mi
era piaciuta. Poi mi sono accorto che era un po’ impronunciabile. Cambiati i miei gusti ho
preferito cambiare anche nome all’etichetta. Le scelte di Hangover spaziano dal rockabilly dei
Kim’s Teddy Bears al powerpop degli Smodati, dallo psychobilly degli Spamabilly al punk degli
Homoplastik niente hardcore e power violence., ma solo rock and roll.
M: Come scegli i gruppi? Sono tuoi amici, ti piacciono i demo, ti impressionano i concerti?
Dipende…Taxi e Transex si sono proposti loro e ci sono stato subito perché mi piace sia la loro
musica che l’attitudine. Ad esempio Spamabilly e Sleepwalkers li ho cercati io.
M: E gli STP? Pur ringraziandoti, si lamentano della poca promozione che li hai dato…
Siamo buoni amici, ho fatto loro quattro dischi. Agli inizi penso di averli aiutati un bel po’…
tuttavia con me la cosa era alla buona senza contratti e distribuzione capillare. Con la loro
nuova etichetta hanno sicuramente una distribuzione e una promozione migliore.
M: Dei dischi che hai fatto quale ti ha dato maggiori soddisfazioni?
Mi piacciono molto il singolo dei Dick Dastardly, immediato e aggressivo, L’LP degli Spamabilly,
band veramente incredibile e il singolo degli Sleepwalkers, teen punk alla Sonics. Poi il singolo
degli Homoplastik ed il primo disco degli STP che è stato quello che ha avuto più successo. Al
contrario il disco dei Kim’s Teddy Bears pur piacendomi è quello che ha venduto meno.
M: Ho sentito che ai Kim’s Teddy Bears hanno rubato gli strumenti a Roma…
C’era il Frankie Gargano che faceva da roadie… quando sono arrivati a Roma si sono fermati a
mangiare un panino e gli hanno svuotato la macchina. Hanno continuato il tour suonando con
gli strumenti degli altri.
M: Torniamo alla tua label. Il disco che ha venduto di più?
Il primo degli STP. Duemila copie tra CD e vinile. Ho finito anche i singoli dei Dick Dastardly e
dei Manges (“Clean Cut Kids”).
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E: Hai mai pensato di mettere su un gruppo tutto tuo?
Tante volte, ma non ho tempo. Tra negozio e banco in fiera non ho il tempo materiale di
suonare, soprattutto fare concerti nel weekend sarebbe impossibile…
M: Perché non è mai comparsa una tua intervista su Rock Sound? Rockin Bones, Mad Driver e
Wynona ci sono passate…
Non mi hanno mai chiesto niente, forse sono le altre etichette che si sono fatte notare… Se me
lo chiedessero sarei ben disposto ma è una rivista che non mi piace. Il loro pubblico è diverso
dal mio: è una rivista ben fatta (ho i miei dubbi, ndB), ma non penso possa portarmi benefici…
Non è un giornale che va in mano alla gente che viene qui da me.
M: Forse e grazie anche a Rock Sound che i Derozer vendono di più…
Si, può essere…
E: E’ la stessa cosa di quando io compravo Rumore e poi andavo da Stiv a comprarmi i dischi degli
Shelter, dei 108 o dei Chain Of Strenght…
I Chain Of Strenght spaccavano, i Judge pure… Gli Shelter non mi piacevano. (Qui ci siamo
persi a ricordare il nostro passato tra metal e hardcore, ndB).
E: Con la distribuzione quando hai iniziato?
Ho iniziato con la distro nel ‘93/’94, solo roba DIY, si andava negli squat come il Paso e la
Scintilla. Nel ’96 ho comprato il banco in fiera e ho iniziato a vendere anche punk rock, 0i! e
garage oltre all’hardcore-punk a quel punto sono diventato un commerciante. Il lavoro andava
bene e poi per rendere la cosa più solida ho comprato il negozio. Adesso ho 2 attività, in fiera
vendo un po’ di tutto, non c’entra niente con Hangover, sono due cose separate. Il lavoro va
benino anche se il giro punkrock di Milano è abbastanza limitato almeno in confronto alle altre
metropoli europee… Qui siamo solo in due.
M: Tu e Corrado Riot vi rubate i clienti o agite in ambienti differenti?
Io tratto più rock and roll, mi pare che lui sia più sull’HC. Indie ed emo. Due negozi diversi.
M: A proposito di differenze tra te e Riot. Corrado è noto per essere legato alla sinistra antagonista,
tu invece vieni spesso accostato ai nazi! “Al sabato mattina ci sono i nazi dal Catta” oppure la storia
dei Messi In Croce…
Sono voci completamente infondate, sono apolitico e non faccio politica in negozio. Non faccio
nessuna discriminazione, il negozio è aperto a tutti, comunque di nazi se ne vedono pochissimi
siccome non vendo materiale di bands naziste.
M: E per quanto riguarda l’estetica? La croce di ferro, i caratteri gotici…
Il logo nasce come un rip-off di quello di Gearhead e lo vedo valido e molto punk rock. E’ stato
usato da sempre dai Ramones, dai Motorhead, nel surf, nel rock and roll. è decontestualizzato…
poi un po’ di provocazione è sempre divertente! Tuttavia la maglia con il logo Hangover
piaceva a tutti, ne ho regalate 150 ma non ne ho mai vista in giro una! Solo a Frankie e alla mia
ragazza…
E: Come vedi in generale il giro punk rock di Milano?
Di band buone non ne vedo tante… Milano città scarseggia!
M: Ai concerti ti si vede poco…
Fino a tre quattro anni fa non ne perdevo uno. Adesso vado a vedere solo i gruppi che mi
interessano realmente, e non me la meno a fare anche 500 km. Poi oltre agli amici punkrockers
ho anche una compagnia di Mods con I quali esco spesso, si va a feste sixties.
M: Da qui escono gli Smodati…
Si, loro sono miei amici. Il loro disco e’ un album anomalo, ma mi ha colpito. Dal punto di vista
dell’attitudine mi ci ritrovo in pieno.
M: Sempre sui chilometri e i concerti, per gli Antiseen che viaggio ti sei sbattuto?
Siamo andati a Monaco e ci siamo veramente divertiti e devastati…, sono la mia band
preferita.
M: Ma cos’è che ha in mano Jeff Clayton in questa foto?
E’ il manico di un’ascia con avvolto del filo spianto che si sbatte in testa durante il concerto per
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farsi uscire un po’ di sangue. Gli Antiseen sono grandi, da 15 anni fanno il rock’n’roll più marcio
che si sia mai sentito e non sono cambiati mai.. Non sono poi così cattivi come sembrano, pare
che Jeff Clayton sia astemio! A Monaco c’eravamo noi, i Nerds e Carlo Scarey.
M: Ma cos’è di preciso questa Confederacy Of Scum?
Sono un gruppo di bands simili come genere e attitudine e fanno un raduno o due all’anno. Rock
and roll fatto in un certo modo, selvaggio ed estremo. Non so quali sono i criteri per entrarci.
M: Ma sono razzisti o no?
Non penso…
E: E le copertine con gli animali sgozzati e i fucili?
Gli animali sgozzati non sono ricorrenti per fortuna perché sono cose che mi danno fastidio, le
armi invece si vedono spesso e sono foto che mi divertono.
M: Ho scoperto adesso che sei vegetariano…
Si, è stata Perla, la mia ragazza a farmi fare questa importante svolta. Mi piacciono molto gli
animali e l’unico modo per rispettarli veramente è quello di non mangiarli. “Mangia gli animali,
ma non essere crudele” è un verso degli Antiseen, un bel passo avanti per gente come loro
cresciuti a cinghiali.
E: I concerti degli Antiseen?
Li ho visti due volte. A Milano In Conchetta ho fatto un gran casino…. c’era Pippo Bog… Gli
Antiseen hanno fatto una cover degli Skrewdriver e quelli del Conchetta hanno abbassato il
volume! Pare sia finito a botte… Comunque il pezzo era “I don’t like you” del primo album
quando erano punk. Non è un pezzo politicizzato èd è veramente rock’n’roll spaccaculo. (Ma
come hanno fatto quelli del Conchetta a riconoscere al volo sto pezzo?!?, ndB)
E: Poi gli Homoplastik…
Concerti molto lesi….
E: Ancora dischi: cosa pensi di quelli che non curano l’artwork dei dischi, copertina carta da culo…
Io cerco di curare l’artwork al meglio e di usare materiali di qualità. Se la band vuole una cagata
di copertina comunque gliela faccio fare, non sono come Greg Lowery… magari faccio delle
modifiche… L’estetica è importante, un buon disco con una copertina cazzuta e fatta male
perde molto valore e anche vendibilità. Di solito il discorso dei materiali scadenti riguarda le
etichette piccole, ad eccezione della Safety Pin! (A questo punto siamo finiti a parlare dei dischi
dei Lil Bunnies fatti da Pagani).
E: C’è qualche etichetta che ti piace in Italia?
La Rockin’ Bones di Pagani, peccato per le copertine, poi la Wynona, ma fanno solo CD ed è
una scelta sbagliata, una label punkrock deve fare vinile.
E: Parto con le domande trash. Qual’è il gadget più inutile che hai in casa?
Compro molte cazzate tipo teschi, mostri, spliie etc... Ho comprato un WC piccolino che gli
metti un dito dentro e fa una scoreggia!
E: I tuoi film preferiti sono i poliziotteschi?
Si mi piacciono molto ma mi diletto anche con l’horror, in particolare mi piacciono i cannibal
movie, e lo splatter. Per fare alcuni nomi citerei “Milano Odia La Polizia Non Può Sparare”,
“Milano calibro 9”, “Splatter - Gli Schizzacervelli” “Cannibal Holocaust”…(del regista che ha
fatto “Bad Taste” e poi “Il Signore Degli Anelli”). (Ne ho approfittato per farmi spiegare cosa
sono gli snuff movie, ma non sto qui a trascrivere il tutto, ndB).
E: Ma qui viene gente che ti chiede dischi che non hanno nulla a che fare col punk rock?
Ovviamente si, poi ogni giorno c’è il leso di turno…. Capitano richieste assurde come pezzi di
ricambio per il grammofono o musiche per matrimoni….
M: Parlando di confini tra generi, come ti comporti con il grind core che spesso lega col metal?
Quello che vendo è grind DIY, legato al punk hardcore. Non è legato al metal.
E: I Cripple Bastards sono grind?
Si anche se c’è molto hardcore primo periodo.
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M: (Qui mi addentro in un campo che non conosco bene, ma che frequento spesso) Esteticamente
li riconosci quelli punk… Però ad esempio gli Hemorrage erano in giro con i Morticia…
Gli Hemorrage hanno un seguito misto, sia punk che metallari. E’ una scena che non seguo più
molto. A me comunque il grind piace, è roba estrema che ogni tanto fa bene e ti aiuta a sfogarti.
Mi faccio anche due ghignate ad ascoltare le voci gutturali e a guardare i booklet ignoranti.
M: E l’hard rock?
Spesso il confine è sottile, mi piacciono le band punkrock che hanno dei suoni hard rock, ma
bands come i Backyard Babies non hanno niente a che fare con il punkrock.
M: E lo stoner? E’ roba da freak fighetti inserita nel filone punk…
Ma non direi… C’è stato un periodo in cui vendeva molto, ora è tornato fenomeno di nicchia.
Il problema è che è un genere un po’ ripetitivo, chi è più doom chi più rock and roll, ma alla fine
le bands si assomigliano un po’ tutte.
M: Io sto alludendo al fatto che molti comprano determinati gruppi solo perché pompati…
Si è’ vero, è così… Ora c’è un revival del glam, Non mi urta, anche se non mi piace il genere.
E: C’è qualcuno che ti fotte la roba in negozio?
In negozio un po’ di roba sparisce, ma penso sia normale.
E: Il rapporto con i distributori…
I dischi sono cari… Un negozio come il mio non si può appoggiare ai distributori italiani perchè
hanno poca scelta e soprattutto perchè generalmente non importano vinile. Il 70% dei dischi
che vendo lo importo io… Tuttavia i dischi non sono cari solo in Italia, l’aumento c’è stato
anche in America. Una volta la differenza tra gli USA e noi era maggiore.
M: Ma il costo della vita è diverso…
Si è vero…Il mio amico Tony, quello che fa il modello (!), fa il carpentiere (ma il modello o
il carpentiere?, ndB) e guadagnava 900 dollari a settimana! Un operaio in Italia guadagna un
milione e otto al mese…
E: Quando sono andato in America i CD Lookout! Li ho pagati 9/10 dollari…
Al tempo in fiera li vendevo a 22.000, ora a 17/18 euro. Un aumento costante, quando arrivano
i dischi in fattura li vedi sempre più cari, poi aggiungi iva, trasporto e bollino siae… Ora c’è
anche questa insana attitudine di portare il prezzo del vinile al pari del CD, da un giorno all’altro
si è passati da tredici a diciassette euro… .
E: Quante Heineken bevete qui al sabato pomeriggio?
Dalle dieci alle venti, 3-4 lattine a testa. Ci sono stati degli episodi devastanti di sbronze
pomeridiane, ma per fortuna non si ripetono più. Una bottiglia di Jim Beam in due io e
Franco…
E: Ma Franco da quanto tempo è qua? Io non me lo ricordo da sempre…
Frankie Gargano me l’ha fatto conoscere il Donda circa 6/7 anni fa se non dico cazzate.
M: Io penso di aver visto uno degli ultimi show seri degli Homoplastik…
Dei buoni concerti ci si diverte sempre…ricordo quando il Greco ha lanciato il basso addosso
al Donda. Hanno litigato durante il concerto… Al Mingus… devastante....
E: C’eri quando hanno picchiato Yuri?
A Vigevano. Non l’hanno picchiato, si era ubriacato di superalcolici di scarsa marca. La mattina
dopo si è svegliato all’ospedale. Forse qualche schiaffo l’ha preso, faceva un po’ di cazzate di
troppo. Qualche schiaffo, ma non l’hanno picchiato.
E: C’è qualche concerto che ricordi con piacere?
Nell’89 al Leoncavallo i Peggio Punx quando c’è stato lo sgombero. Gli ultimi scampoli dell’HC
italiano. 5000 punks da tutta Europa. Mi ricordo Corrado, uguale ad adesso, in sbronza totale
con in mano il microfono che diceva un sacco di cazzate. Poi i due degli Antiseen di cui ho già
detto. I Gorilla Biscuits,… a Bologna la terza reunion dei Nabat….. I CCCP nell’ 87 a San
Giuliano…. Uno dei concerti più assurdi che ho visto è stato uno dei Cripple Bastards in un
pub di Lodi, quando ho conosciuto Giulio The Bastard. Domenica pomeriggio con i Cripple i
Brainwash ed i Contatto Estremo (dopo abbiamo saputo che erano nazi) e gli Impact di Ferrara.
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C’erano grinders, skinheads e metallari. Poi
c’era anche il tipo dei Bambini di Satana,
Dimitri. Era il ’91…
E: Io ascoltavo i Queen!
Purtroppo li ascoltavo anch’io… ma nell’81.
M: Ma Dimitri che ci faceva?
Non lo so…ascoltava il concerto, poi è finito
in galera e non ci doveva più uscire… i satanisti
mi stanno in culo a manetta; mi sembra assurdo
credere in Cristo, doppiamente pazzesco
credere in Satana, poi torturano gli animali.
M: Oltre Corrado, ti ricordi di qualcun altro?
Solo Stiv Rottame e qualcuno dei Crash Box.
E: Dove compravi i dischi?
C’era Stiv e basta. Prima però il negozio era in
via degli Arcimboldi. Il vecchio Zabriskie che
vendeva dark e punk.
M: Che ne dici del dilagare di giovani skinhead?
Non si sa da dove arrivano, in effetti a Milano
se ne vedono sempre di più Penso sia grazie a
gruppi come i Los Fastidios e I Colonna.
disc0grafia:
hung 17: TRANSEX “S/T” LP - CD
hung 16 : TAXI “I’m dead” 7”ep
hung 15: SMODATI “questa città è per me” CD
hung 14: MESSI IN CROCE “non è ancora finita“ CD
hung 13: KIM’S TEDDY BEARS ”hellbound babe“ CD
hung 12: THEE S.T.P. “sin temptation & pain“ LP
hung 11: RETARDED “S/T” CD
hung 10: ELECTRIC FRANKENSTEIN / THEE S.T.P. split 7“
hung 09: THEE S.T.P. “I miss your lies” 7”
hung 08: HOMOPLASTIK “s/t” 7”
hung 07: SPAMABILLY “tales from zugurugungunz” LP
hung 06: THE MANGES “clean cut kids” 7”EP
hung 05: THE SLEEPWALKERS “murder slices” 7”
hung 04: THEE S.T.P. “the super sound of thee S.T.P.” - LP.
hung 03: SPAMABILLY BORGHETTI/HAPPY ATHEISTS split 7”E.P.
hung 02: DICK DASTARDLY “I wanna eat my nazi bitch” 7”EP.
hung 01: YOUNGANG “ogni giorno” 7”EP
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CARTA
CAPINCH #4
Insieme a Nessuno Schema #9 Capinch è la migliore fanzine in circolazione al momento.
Una valanga di pagine interessanti: la storia dei Pagans e degli Electric Eels (questi ultimi
li ho sempre sentiti nominare, ma mai ascoltati in azione), interviste scorrevoli a Kim’s
Teddy Bear, Gene Crazed, AlleyGators, Muddlers e tanti altri, ottime recensioni in cui
si capisce persino che genere suona il gruppo! Si perché secondo me uno dei maggiori
difetti delle fanzine (compresa la mia) è fare delle recensioni del cazzo... E’ una bella
fanzine anche perché dà informazioni utili tipo l’avvistamento di GGX in Foresta Umbra,
parco nazionale del Gargano, Monte Sant’Angelo-casa mia in pratica. Indubbiamente da
avere questa Capinch. Unico appunto scassacazzo: a me le solite pin ups fanno venire
il mal di pancia, l’unica di mio gradimento è stata quella vicino alla recensione dei Dixie
Buzzards. (Giuseppe de Matteis, via Carducci n.20, 20064 Gorgonzola -MI-)
I FUMETTI DELLA GLEBA
Grafica impeccabile per il miglior fumetto a livello interplanetario. Fanno sognare le avventure
di Vasco Reds e Mr. T, i thriller sono meglio di quelli a firma Stephen King e la felicità che aleggia
nell’aria è più divina di quella della Bibbia. Tutti i ragazzi vorrebbero essere Super Priebke.
Da segnalare il numero speciale dedicato ai dinosauri. Oggi è proprio una bella giornata.
([email protected])
BAM! #1
Bam! può e deve essere la risposta, o meglio un calcio in culo, a una rivista di merda come
Metallic Ko; per questo motivo Bam! dovrà continuare a uscire regolarmente e non essere un
appuntamento sporadico. Il CD allegato sicuramente invoglia l’acquisto, un buon antipasto di
band non a tutti note (solo gli Spazzys sono un pò inutili...). Bella l’intervista fiume a Greg Lowery
che tranquillamente dice di imporsi sui suoi gruppi. Perché allora gli Atomsmashers non hanno
confessato a Fanzastic che il nome l’hanno cambiato per essere su Rip Off Records? Allora
facciamo i fighi scagliandoci contro le Porno Riviste e i Peter Punk, ma poi ci nascondiamo per
faccende di sto genere... Proprio punk! Per quanto riguarda le recensioni ci sono dischi troppo
vecchi. E’ vero che Bam! è nell’aria da ottobre 2001, ma al momento dell’uscita io avrei fatto
una selezione dei dischi. La palma di definizione dell’anno va a Mike che chiama gli Huntigtons i
“papa boys” del punk rock!!! Alcune recensioni sono troppo lunghe e il tentativo di farle troppo
giornalistiche a volte sgrulla la minchia; per parlare di un disco tre righe bastano e avanzano.
Veniamo alle columns. Hanno senso due pappardelle come quelle di Greg e Mike? Greg, noi
siamo ovviamente più fighi dei vari Peter Punk, Moravagine, Fridge, Ammonia... Non dobbiamo
dimostrarlo a nessuno, non vale la pena sprecare carta contro gente che tra dieci anni o sarà
impiegata in qualche merdosa major oppure andrà a finire in qualche ufficio di merda. Loro
racconteranno ai loro figli di quando facevano i dischi con i Punkreas, ma noi ricorderemo i
Dead Boyz Can’t Fly e il marsupio del Goti, e probabilmente parleremo dei Teengenerate di
turno! Non so chi è Mike el Topo, ma la sua column non serve a niente; che cazzo ce ne frega
dei gruppi che fanno i video e vanno su MTV; i Green Day sono su major e li vedi ovunque, si
sono fatti il culo. Idem per un gruppo di merda come i Punkreas che comunque ha raggiunto
la fama dopo dieci anni! I Moravagine sono su Rock TV e sono punk da supermercato? Buon
per loro... Spero seriamente invece di vedere al più presto possibile il nuovo numero di Bam!
Franz fai il bravo.
aFUMETTI
I disegni più fighi d’Italia li fa sicuramente Alessandro Altro. Sarà emo, ma cazzo se mi piacciono
i suoi disegni... Sono tanto semplici da sembrare veri. Se vi abbonate riceverete anche il pratico
e graffiante raccoglitore cartonato. (Alessandro Baronciani, via Valazzi 38 61100 Pesaro.
email:[email protected])
TOO MUCH JUNKIE BUSINESS #4, #5
Letta tutta d’un fiato in un tardo pomeriggio di fine maggio: una garanzia. Intervista a Tony Face
in qualità di portavoce dei Not Moving, recensioni di Violent Femmes e Dream Syndacate,
ma soprattutto tanto odio! Tra tutti i raccontini il più esilarante è quello del profilattico alla
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Skaletta... Anche se ho meno di ventisei anni, i tossici con il motorino con la lingua degli Stones
me li ricordo lo stesso. Arriva dal pianeta delle scimmie il quinto numero: i deliri sul potere
di dio del leader dei Music Machine, Asia Argento che balla al concerto delle Demolition Doll
Rods, la morte venduta porta a porta... Tra una spada e una puttana? Non saprei. Grande
Valentini. ([email protected])
SIX A.M. #3
Ora su questo giornaletto per skater c’è anche la mia firma, quindi siete obbligati ad acquistarlo.
Ragazzi dovete leggere l’intervista a Camerini perché è psichedelia pura; Alberto Camerini
senza freni che parla di psicofarmaci, major discografiche, trasmissioni televisive... Imperdibile.
Un breve incontro anche con gli International Noise Conspiracy che raccontano del loro tour
in Cina! Alcuni articoli riescono ad acchiappare anche se non siete patiti della tavola a rotelle,
per esempio quello in cui si spolpa un video di skateboarding e rispettiva colonna sonora a base
di Black Flag, Sonic Youth e Descendents. Dategli un occhio in edicola.
THE TALLY HO #1
Mi sono ritrovato in casa questo foglio e non so né da dove viene né da chi è fatto... L’ambiente
di provenienza dovrebbe essere quello new wave - dark - gothic e qualcosa mi lascia intendere
che la pubblicazione risale a un anno o due fa. Ovvio che se ve la segnalo non è perché mi sono
intrippato con i Bauhaus, ma perché ci sono raccontini riguardanti persone presumibilmente
esistenti che fanno sorridere parecchio: un tale Viko che pare avere un grosso organo sessuale
al quale le dark non riescono a resistere e una certa Zini nota nella scena per le sue grosse
zinne... Anche i dark sorridono?
NESSUNO SCHEMA #9
Una fanzine geniale. Come essere politicamente corretti citando continuamente gruppi nazi
come Peggiore Amico e No Remorse. Geniale perché la lettura di una fanzine punk con
un’intervista a Ferri (giocatore dell’Inter) e una column sulla pesca (tra l’altro scritta da uno che
ora è straight-edge) fa respirare il cervello... Interviste a Hellwitch e Figa di Ferro con queste
ultime che si atteggiano a riot grrrls assetate di cazzi e non solo! Anch’io ho a casa l’album degli
Elvis Hitler e posso dirvi che questi compaiono nei credits del secondo disco dei Nine Pound
Hammer. Condivisibili tutte le opinioni di Claudio, soprattutto le sue vecchie paure sull’uso
delle tastiere da parte degli Iron Maiden... A dir la verità una volta l’ho storto il naso: si dice che
mettere la pubblicità sulle fanzine è inutile. E i soldi per la carta, le fotocopie e i francobolli dove
li trovi? E voglio spendere due parole anche sulla copertina. Bin Laden non è certo il massimo
dell’originalità, ma Bin Laden con in mano un numero di Nessuno Schema e il fumetto “il nùmer
sett l’era pùssée bell” è, l’ho già detto, geniale. (Claudio Canclini, via Mazzini 15, 23823 Colico
-LC- email: [email protected])
ROCK SOUND SPECIALE PUNK #10
Eccoci all’appuntamento trimestrale con la rivista più scema d’Italia. La redazione di Rock
Sound deve scegliere da che parte stare, così è troppo facile! Certo si intervistano Richard
Hell, Revolvers, Lazy Bones, ma poi in copertina sbattiamo i Lag Wagon... Direi che la copertina
per doveroso rispetto toccava a Richard Hell. Per chi non lo sapesse Rock Sound è una delle
riviste musicali più vendute in Italia. Polemiche inutili a parte, questo numero dieci è uguale nel
bene e nel male a tutti gli altri. Qualche punto in più al CD allegato sta volta: dopo un odioso
pezzo tarantella dei Lag Wagon (questi qui hanno fatto un primo album “Duh” ok, poi il resto
è pattume inutile), partono i Negazione con “Brucia di Vita”, un inno dei miei sedici anni.
Sopportabili i NOFX (alle prese con la b-side di “Enola Gay”!) e i Down By Law, viaggiano i
Peggio Punx (nota: ma perché la versione su questo CD si sente peggio della mia registrata su
cassetta?). La Banda Bassoti è da buttare (un testo che più scontato non si può), discreti i Bones
- magari il loro disco me lo compro, e si va con Maryslim, Punkles, Crooks (bravo Fabrizio, però
non ti incazzare quando ti chiamano Carogna)... Il resto della scena finto punk italiana (Traccia
Zero, Genitalz, Violent Tomatoes...) è merda, poveri quelli che si comprano i loro CD!
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AREA PIRATA - NUOVE DAL FRONTE #0
“Pirataggio” del numero 0 della fanzine del Gran Ducato Hard Core con video allegato. Il taglia
e incolla non lo sopporto perché a volte rende il tutto illeggibile, ma la storia del punk passa
(o inizia?) da qui - quindi... In uno speciale sull’Ohio si parla anche dei Pagans di “Street Where
Nobody Lives”, ma la cosa più figa è il report da San Francisco (1982 raga!) con recensioni
di show di Descendents, Flipper, TSOL... Da museo, o fiera del disco, le inserzioni di TVOR,
Raw Power, Chelsea Hotel... Nella videocassetta troviamo Impact, Negazione, CCM e decine
d’altri: gli anni della camicia a quadri e della bandana! Sette euro e cinquanta centesimi ben
spesi. (Io l’ho comprata da Jacopo dei Peawees che è uno dei pirati)
GROOVIE GHOULIES - SUMMER FUN 2002
Io mica lo sapevo che i Ghoulies facessero una fanza... Figa, la classifica dei cereali preferiti da
Kepi! In America hanno avuto il coraggio di fare i cereali patriottici dell’Uomo Ragno. L’angolo
delle ricette di Roach: io una cosa del genere per Oriental Beat la vorrei! I Groovie Ghoulies
saranno i primi rocker che farò ascoltare a mio figlio perché Kepi e Roach sono una coppia da
cartone animato. Per sei euro vi accaparrate anche il CD incluso con un breve live e soprattutto
“Cause You Don’t Know Me”!!!
METALLIC K.O. #5
L’impaginazione di questa rivista è orrenda e i contenuti sono più che discutibili. Ad esempio
mi fa sorridere la presenza di Franz che è un bravo ragazzo, è cresciuto rispetto ai tempi
di Bam Bam #1, ma ostenta una scrittura forzata che sicuramente non gli appartiene (vedi
lo sproloquio sul rock and roll con i riferimenti mitologici!). La recensione del concerto dei
Bottom è ridicola, si parla di satana, carcasse di numetallers, Russ Meyer; dio cane che schifo
di recensione. Ognuno ha il suo stile, ma Domenico Mungo fa ridere. Qualcosa di interessante
esce dalle interviste alle band romane, e della diatriba (che poi non esiste) tra me e i Taxi mi
occuperò in un altro spazio... A me il termine “pop energico” fa cagare, come del resto tutto
questo numero di Metallic K.O.! Comunque i sette euro non sono buttati perché con la rivista
c’è un sampler della Rave Up con ben 27 pezzi se non erro. Davvero valido. Frazzi e Sorge
sicuramente di musica ne capiscono più che me e tutti quanti voi messi insieme (il più grande
comunque rimane Federico Guglielmi che conosce anche la scena di Saronno del ‘77), ma sono
patetici con la loro scrittura scassa cazzo; ogni volta che tirano fuori una rivista da questa esce
la band definitiva del secolo oppure quella che porterà il rock and roll su Marte... Che palle,
minchia che palle.
SUCKER!
Fanzine distribuita gratuitamente negli States... Non è il massimo della goduria: un sacco di
pubblicità e interviste molto brevi. Su questo numero ci sono gli MxPx presentati come band
cristiana, ma né nelle domande né nelle risposte ci sono tracce di religione! Interrogati anche A
New Found Glory, Avail (che dicono di aver smesso con la droga), Meshuggah... Mi sembra di
essere davanti a una fanzine per punk all’ultima moda, boh.
TAKING DOPE
La fanzine di Dee Dee Ramone allegata al 12” “Do The Bikini Dance”. Molto figa, si legge in
quindici minuti. Ci sono un paio di fumetti veramente assurdi (grande Dee Dee che si porta a
casa il cane ferito!), una chiacchierata con una band dark punk- tali New Disease, ma soprattutto
un’auto intervista dello storico bassista dei Ramones!!! Si fa i complimenti da solo per i libri che
ha scritto... Lobotomy.
STEWEY’S STAR #2
Questa cos’è? La fanzine con lo zainetto?!? L’hardcore puro che però risulta patinato, fighetto...
Lasciando da parte queste considerazioni - mi sto ascoltando i Devil Dogs... - veniamo
all’esame delle pagine in questione. Per le column si va da Milingo alla guerra in Afghanistan. Lo
sproloquio sul prete nero e il suo matrimonio è inutile, una pappardella senza senso - perché il
solito discorso contro la Chiesa istituzione su una fanzine letta sicuramente solo da gente che
al clero darebbe fuoco? Ci raccontiamo le solite cose e poi ci facciamo le seghe sulla nostra
ribellione presunta. Un pò di notizie interessanti escono dal discorso sulla guerra al terrorismo
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UMIDO
- ad esempio la vicenda riguardante la Bayer che forse non tutti sanno: l’antidoto all’antrace è
un prodotto Bayer la quale era entrata in crisi in seguito allo scandalo Lipobay... Però io, pur
non condividendo il bombardamento stelle e strisce, condivido in parte la teoria Berlusconi:
occidente superiore al medio-oriente. Fermi che vi spiego. Proprio in Stewey’s viene segnalato
un sito curato da donne afghane che richiedono materiale proveniente dal “mondo libero”.
Mentre una donna occidentale può decidere se mettersi un velo in testa o andare in spiaggia in
topless, la donna medio orientale difficilmente potrà comportarsi in egual modo. E’ proprio di
oggi la notizia dell’arresto di un ballerino iraniano accusato di incitare i giovani alla ribellione...
Bene, ora che ho infiltrato una bella column tra le recensioni, finisco di parlarvi di questa
fanzine proveniente da Pescara. Un pò di news, segnalazioni di siti internet, recensioni da
Altro a Pennywise passando per i grandi Dark Funeral, interviste a un tipo dei Born Against,
Burn Hollywood Burn, Kafka (quest’ultima incentrata sui fatti del G8 di Genova). E’ gratutia,
cercatela nei negozi HC. (Giordano Simoncini, c.p. AP 65013, Città Sant’Angelo -PE-)
HITLIST #5 agosto/settembre 2002
Grandioso questo numero della seconda (o prima?) fanzine americana. Chi se ne frega della
musica... Leggete l’articolo di Jeff Bale sulla situazione in Medio Oriente e imparate qualcosa.
Una posizione seria, estrema, presa da un individuo che di certo non è di destra; in pratica le
stesse cose, riferite all’Iraq, le ha dette ieri Tony Blair! E poi la column di Leslie Goldman sulla
pubblicità nelle fanzine è perfetta. Dai, in copertina ci sono gli International Noise Conspiracy
e dentro trovate un’intervista fiume a Nikki Sudden, quei tamarri dei Circus Of Power, una
mezza presa per il culo agli Immortal e gli Hard Feelings che si lamentano dei cessi di Roma:
comprare.
ROCTOBER #33
Ho acquistato questa fanzine a NY perché attratto dalla copertina e dal CD allegato, il tutto per
quattro dollari. Joey Ramone con le marionette e più di venti canzoni HC prima maniera made
in U.S.A. Ho impiegato un po’ a capire che si tratta di una figata, ma che ci volete fare – il mio
inglese è un po’ scarso! Fumetti, report dal Brasile e dal Cavestomp 2001, interviste a Solomon
Burke, C*unts, HD Manitoba… Poi incontri con attori americani, mille recensioni (dal metal ai
Queers), le canzoni sulle scimmie! Ce n’è per tutti. Vivamente consigliata anche perché ora la
distribuisce Valentini.
FUZZTONES - GOOD OL’ BOYS - Indian’s Saloon - 23 maggio
Dioccane ho perso la recensione che avevo scritto su un foglietto. Io Rudy Protrudi
e amici non me li aspettavo così... Credevo si presentassero cinque vecchietti con
parrucca a caschetto e poca voglia di rifare quello che facevano negli anni 80 (che
poi era rifare gli anni 60). Uno show devastante; la tastierista è una mignotta presa al
porto di New York (credo facesse parte di una delle prime line-up dei Fuzztones), il/la
batterista è un ominide che pesta sulle pelli con due ossa di mammut, il chitarrista con
la sua Vox fa paura con la sua aria da Marilyn Manson in Beatles-boots, il bassista invece
è un punk rocker quadrato e basta. Rudy Protrudi punta le tipe del pubblico e a una di
queste mette la chitarra tra le gambe. Action speaks louder than words, poc’altro da
dire... Su “Strichnine” sono nel pogo e penso: “viva me abbasso gli altri”. Il concerto è
stato aperto dai Good Ol’ Boys che hanno fatto il loro dovere: intro da Turbojugend e
poi una mezz’ora scarsa di hot-rod punk, qualche presente sembra apprezzare. Ora
che, dopo gli Europe, sono passati dall’Indian’s anche i Fuzztones direi che mancano solo gli
Emerson Lake and Palmer e Sandy Marton per avere una visione a 360° dei possibili modi di
utilizzare l’organo/pianola Bontempi.
RIPETENTI - LEECHES - CHROMOSOMES - Transilvania Como - 30 maggio
Troppo lontano questo locale per noi che non veniamo dalla Brianza... Arriviamo che i Ripetenti
hanno già cominciato a suonare, ma il loro pop punk non ci attira per niente. Pare di ascoltare un
mix di Derozer vecchia maniera e Maradonas, solite cose. L’unica cosa che mi ha un pò colpito
è che, nonostante siano solo in tre, reggono il suono. Finalmente riesco a gustarmi per bene
i Leeches con il loro punk rock ibrido; il terzo pezzo rock and roll molto Devil Dogs, il resto
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più cattivi. Il Messicano diceva Angry Samoans, io dico Lanciasassi sound. Enrico Camanzi è un
rissoso, quindi se vi capita di incontrarlo statene alla larga. E per favore smettetela di indossare
la maglia dell’Uruguay se non siete stati convocati. I Chromosomes sono una mezza delusione:
sono bravi ma li credevo più inquadrati. Invece spaziano dal classico pop punk a pezzi più pop
e basta, potrebbero avere successo... In mezzo ci hanno piazzato anche un bello stacco ska
che faceva proprio vomitare. Io non sono un integralista, però una band deve avere un’identità.
Voi potrete pure dirmi: “ognuno suona quello che vuole”, io vi rispondo: “avete ragione, ma
ci vuole stile”. I Chromosomes hanno canzoni molto stilose e uno stacco ska provoca loro la
perdita di duemila punti. Nel frattempo il Camanzi litiga con un’altra persona perché questa
non è in grado di esprimersi in italiano.
DEROZER - Saronno - 7 giugno
Età media dei presenti stasera: 17 anni. Alzavamo clamorosamente la media io e l’Ege, ma
soprattutto Sebi e cumpa a seguito... Bello che una festa scolastica sia organizzata così bene: i
cessi per non cagare in giro, tanti gazebo dove raccogliere firme contro l’invecchiamento dei
Derozer, e anche Nicoboy come fonico. Lo show è stato aperto da una band hc-crossover
niente male (penso si chiamino H-Strichnine), peccato che a me sto genere faccia schifo. I fighi
in giro si riconoscono dalla maglietta del No Mercy Festival 2002: Massi, Luca mio cugggino e io
che però per l’occasione l’ho celata sotto la felpa dei Ramones. Quando i Derozer attaccano a
suonare tre sciagurati decidono di investire saltellando la mia Ege facendola schiantare al suolo
come un birillo. Massi però in un confronto all’americana li ha riconosciuti e quindi sono stati
giustiziati a colpi di punteruolo. Finalmente mi vedo come si deve i Derozer: bravi, sempre più
bravi nonostante gli anni. E “Commando” stasera è il giusto tributo a quel “Born To Lose” di
Dee Dee...
RETARDED - PEAWEES - Piacenza - 14 giugno
Ma io il concerto l’avrei fatto all’aperto. A parte i duecento gradi del pub (strapieno in zona
palco), l’atmosfera fuori era decisamente festaiola. Greg e consorte, Franz e la sua fanzine,
Simone e la sua spilla dei Fichissimi... Quante belle facce! I Retarded, causa alcol in corpo spero,
hanno fatto il concerto peggiore della storia della musica, peggio anche della prima Tribù Rock
all’oratorio di Limbiate anni fa. Dio bono, Nardi non ha azzeccato una nota giusta. I Peawees
sono i Peawees, e il bassista quando suona sembra avere le visioni. Secondo me quando è su
un palco gli appare davanti Padre Pio con le basette e la brillantina in testa. Stasera ho scoperto
che su un forum in internet si parla di Oriental Beat... E’ vero, io non sono un frequentatore
della rete e quindi sono estraneo ai suoi meccanismi perversi (?), ma mi domando comunque
se questa gente non ha nulla di meglio da fare che scrivere quanto è bella Oriental Beat. Sono
contento che si parli di me, ma suggerirei a tutti di fare qualcos’altro, non so: visitate i siti
porno. Yo!
INTERNATIONAL NOISE CONSPIRACY - Cascina Monluè - 29 giugno
(Massilanciasassi) Doveva essere gratis ma alla fine 5 euro le si spendono senza troppi patemi
d’animo, soprattutto per vedere un gruppo che un pochetto incuriosisce. Arrivo alla Cascina
Monlue (per chi non lo sapesse è un grosso stabile quadrangolare, con al centro il palco e ai
lati mercatini e bar) e mi perdo nei meandri delle bancarelle, dischi ma non solo, la confusione
è molta, la gente scalcia. Dopo un pò di girovagare (e dopo uno squallidissimo gruppo stile
Verdena, ovvero Nirvana però più mosci) attaccano gli International. L’impressione che ho
subito è ottima, un buon gruppo compatto e carico (da notare le divise che tutti indossano,
belle). Il cantante poi non si risparmia, sale sugli ampli, si butta, balla alla grande, ma anche
bassista e chitarrista non fanno le statue (e suonano pure da fighi). L’ unica pecca a mio parere
sta nelle canzoni, non sempre riuscite, insomma pezzi che dal vivo divertono ma che magari
su disco non fanno lo stesso effetto. Il pubblico comunque apprezza (soprattutto durante i
singoli che girano anche su Mtv), io apprezzo che il concerto finisca presto (dopo 45 minuti)
altrimenti avrebbero iniziato a scassare il cazzo, così invece non annoiano. Chiudo con due
considerazioni: 1) La tastierista (e seconda chitarrista) pur essendo carina risulta odiosa per
l’atteggiamento tenuto durante il concerto, proprio da diva, 2) Infuriano le polemiche sul fatto
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che siano comunisti (musica e politica non vanno d’accordo?). Finito il concerto ritorno al
mercato e faccio la spesa.
MOLOTOV COCKTAIL - DILLINGER FOUR - M.D.C - Dep. Bulk - 30 giugno
Per l’occasione Enrico mi viene a prendere a casa... Arrivati al Bulk a un’ora indecente (21.45)
siamo costretti a confonderci tra i punk quasi abbestia per attendere l’apertura del centro
sociale. Non riesco a comprendere questo dilagare di anarco punk da supermercato, sono
tantissimi e giovanissimi - età da scuola superiore. Il banchetto più piacevole è quello di Vandalo
che vende locandine americane (credo Firehouse) arricchendosi così a dismisura... Aprono
i Molotov Cocktail con il loro punk HC veloce e incazzato, che palle. Con i Dillinger Four
cambia tutto, tranne l’acustica indecente con la voce che va e viene. I Dillinger Four fanno
un punk rock un pò pop un pò core con numerosi cambi di tempo. Notevole la presenza di
zainetti e bermuda larghe. Grande il batterista che continua a lanciare in aria le bacchette non
riuscendo sempre a riprenderle! Il cantante magro è pallido e ha le borse viola sotto gli occhi,
tossicomane. I pezzi vanno giù senza problemi e molti di loro si concludono di botto, quasi
a caso, una precisione chirurgica. Ultima canzone in scaletta un classico del folklore italiano:
“Ace Of Spades”. Lo so, magari la recensione del concerto non dà l’idea della musica suonata
dai Dillinger Four, ma io sono ignorante e non so classificare i gruppi per genere... Però i MDC
fanno hardcore. Milioni di poliziotti morti, milioni di cristiani dannati, milioni di arbitri corrotti.
I MDC sono una leggenda dell’HC a stelle e strisce, ma non mi attirano per niente.
MIRSE - S.T.P - SONNY VINCENT - Mantova 15 luglio
(Massilanciasassi) Semi trasferta (doverosa) in quel di Mantova per vedere cosa combina dal
vivo Sonny Vincent (dato che su disco mi piace molto). Viaggio tranquillo con discussioni sulla
vita Comasca e pettegolezzi a go-go (l’anima di qualsiasi scena sono i pettegolezzi). Arriviamo
presto nella periferia della città e con noi arriva pure un nugolo di zanzare affamate. Mangiamo,
beviamo, salutiamo chi c’è da salutare e rimangiamo di nuovo. Verso le 9.39 attaccano i Mirse,
che dire; cantante grasso con la barba, musica tra Stoner e Stooges ma senza entusiasmare il
sottoscritto che dorme all’ombra di un faggio. Dopo un po’ attaccano gli S.T.P e la gente inizia
a partecipare maggiormente al concerto, chi poga, chi canta, chi coglioneggia, c’è nè per tutti
i gusti. I Novaresi comunque non deludono e propongono con una bella grinta molti pezzi che
andranno sul nuovo disco (al primo ascolto sembrano massicci). Finito il loro concerto Sonny
non si fa attendere molto e attacca subito a suonare. I suoi compari (nel senso quelli che ci
suonano assieme) sono tedeschi (di Germania) e chitarrista e bassista arrivano direttamente
dai Cellophane Suckers, un ottimo gruppo. Purtroppo devono aver provato solo poche volte
tanto che durante il concerto pecche ed errori non saranno rari. Nonostante questo non posso
dire che il sig. Vincent abbia deluso, anzi il Newyorchese sul palco non si risparmia, canta bene,
si muove e spara soli veramente fighi. Inoltre tra un pezzo e l’altro bacia sempre la chitarra.
Il concerto comunque è cortissimo, neanche 45 minuti, ma forse è meglio cosi, sbavato e
tirato. Finito il tutto mi trattengo sul posto ancora un bel po’, mangio angurie e parlando con
Sonny e i ragazzi del gruppo scopro che sono pure simpatici. Al ritorno il temporale mi tiene
compagnia.
GROOVIE GHOULIES - PEGGY POGO - Leoncavallo - 18 luglio
All’andata ho costretto i miei compari ad ascoltare gli Smodati... I Groovie suonano al baretto, il
main stage del Leo per loro sarebbe stato si troppo grande, ma cazzo stasera non c’era proprio
nessuno. Certo, ci è piaciuto il tipo a petto nudo con un disegno sulla pancia, però Roach e
famiglia tre anni fa avevano riempito il vecchio Bulk cazzo! Grazie a Massimo che stasera mi ha
portato un paio di film trash comunque. I Peggy Pogo di Vicenza annoiano; rock and roll che
vorrebbe essere una versione soft dei Boyz Nex’ Door, caga minchia purtroppo. Belli i Groovie
Ghoulies che si divertono una cifra a tirare calci ai palloncini. Clamorosa smerdata ai danni di un
tipo simpatico che ha rotto i coglioni tutta la sera lanciando palline di carta: i Ghoulies l’hanno
sgamato e umiliato pubblicamente. In scaletta Kepi ha anche un brano dei Peawees; il leader
dei Groovie Ghoulies tesse le lodi della scena tricolore e io propongo “Caredda Re d’Italia”.
Chiudo dicendovi che a fine serata Roach autografava locandine scrivendoci sopra “bella lì”!
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MIDDLE FINGER RESPONSE - Limbiate Palomar Cafè - 25 luglio
Per una sera un pò di rock anche a Limbiate! Questo locale potrebbe diventare un centro
di smistamento di punk, rock and roll e hardcore quindi tenetelo d’occhio. I Middle Finger
Response erano/sono il gruppo della crew di Point Break Records, ma con gran piacere scopro
che prima di dedicarsi al punk hardcore erano soliti suonare garage rock! Perché l’improduttiva
svolta? Tanto non suonano più quindi meglio ricordarseli come stasera: suoni blasfemi (nel
senso che le chitarre non erano proprio garage punk), incapaci di suonare “Blitzkrieg Bop”, ma
con la voglia di far casino - che è ciò che conta di più nel rock... Si parte con “Ramblin Rose”,
poi è un susseguirsi di classici: “New Race”, “I’m Waiting For The Man”, “You Really Got Me” e
anche qualcosa che non conosco. L’apice si è raggiunto con “Touch Me I’m Sick” dei Mudhoney
e il finale “No Fun” con in mezzo “Fight For Your Right To Party”... Tra la gente in saletta ci
sono facce esterefatte e occhi luccicanti, notevole la presenza degli over 30! In realtà il devasto
definitivo si ha con “Cinderella”, “Blitzkrieg Bop” (quasi azzeccata) e “Born To Be Wild” con
il front man Enrico (leader indiscusso del gruppo) a petto nudo che incita i kids a sostenere la
scena locale. Quale scena? Speriamo cominci a muoversi qualcosa da oggi.
ALBERTO CAMERINI - POTAGE - LEECHES - Como - 8 settembre
Che pena... Arrivati nei pressi del vecchio Skagen, io, Luca mio cugggino e Cosimo chiediamo
informazioni a un signore che si rivela essere un buon personaggio per i racconti di Oriental
Beat. “Mi scusi per S. Fermo?”, poi aggiungo io: “Prestino, Prefestino...”. Lui risponde: “Ma per
la festa? Scusate, non per sapere, ma da dove venite?”, “Limbiate”, “ma venite fin qui per quella
festa popolare con la musica pu-pu-pu?”, “ma c’è Alberto Camerini...”, “ah, Camerini,
ma se lo sapevo ci andavo pure io...”. Che gente che circola ragazzi. Arrivati nel bel parchetto,
colmo di hippie e pseudo punk, scopriamo che i Leeches hanno già dato e Dario mi fa notare
che nel comasco si comincia a suonare presto, alle nove - mica di notte come al Leoncavallo! I
Potage non li ascolto minimamente, ma tanto sono bravi. Vedo Formenti con il nuovo look Iggy
Pop incula David Bowie, il Porna già al lavoro da una settimana e il Pianola che mi invita a non
toccargli il culo... Che tristezza Camerini: a parte la cresta finta, canta il primo pezzo di show
con le basi del karaoke e la sua voce in sottofondo - una sorta di mezzo playback da lacrime.
Gli anni 80? Alberto, negli anni ottanta eri un’altra cosa... I grandi singoli da “Tanz Bambolina”
a “Serenella”, ma Camerini non c’è... Parte la band e Pornacchione si va a schiantare contro
il palco... Pochi brani, suonati male, e salta la corrente. L’impianto voci cede e subiamo venti
minuti di blues scassa cazzo firmato Alberto Camerini. Di nuovo: “Help” presentata come
pezzo della prima pop-punk band al mondo e “Bip Bip Rock” dedicata ai Ramones. Basta, è
troppo. Massi mi ha raccontato che durante il pomeriggio Alberto ha cominciato a parlare di
calcio in francese, poi si è addormentato a tavola... Psycho therapy? E la moglie di Alberto che
durante lo show ballava a bordo palco facendo vedere il nuovo CD del marito? Che pena...
DEROZER - MARADONAS - Lipomo Comasco - 19 settembre
Pippo Bog al volante potrebbe essere un’attrazione di Gardaland... Siamo andati anche a
prendere un suo amico che prima era un naziskin, poi è uscito dal giro perché i pelati ariani non
si fanno le canne. Capito che gente c’è in certi ambienti!?! “Zigozago Oi! Oi! Oi!”. Maradonas
battono Derozer di stretta misura perché l’acustica dei vicentini era orrenda, probabilmente
a causa della ressa davanti alle casse. Momenti esilaranti pochi, alcuni fan dei Derozer sono
proprio stupidi però... Che senso ha stare davanti a Mendez per tre quarti d’ora insultandolo
e facendogli gesti tipo “suca la banana”? Il gioco “insulta Mendez” è divertente -e sono il
primo a partecipare- ma il gioco è bello quando dura poco. Un super punk comunque gli ha
anche mostrato il culo. “Andate in discoteca che poi le pastiglie finiscono”. I pezzi nuovi dei
Maradonas sembrano più sostanziosi rispetto ai vecchi, i Derozer con la triade RamonesQueers-Screeching Weasel divertono sempre. Serata media.
QUEERS - TWINKLES - HAPPY GAYS - La Gabbia - Bassano del Grappa - 28 settembre
(Massilanciasassi) Alle 9 sono fuori dalla Gabbia e fa freddo, Bassano è in una specie di vallata
montana, bel panorama. Entriamo in questa specie di discoteca che sono le dieci passate, ci
ha pensato il gin ha riscaldarmi nel frattempo. Da Cantù siamo venuti in due macchine, chi
per i Queers, chi per farsi un giro, io un po’ tutte e due le cose. La Gabbia si riempie in fretta,
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PLASTICA
ragazzini, punkabbestia e freaks. Attaccano gli Happy gays, con gli strumenti se la cavano, ma
non mi piacciono, tentano di fare i Ramones. I Twinkles sono bravi ma li pensavo meglio, poppunk di matrice inglese e settantasettina (vedi Vibrators e Buzzcocks), senza troppa grinta.
Comunque suonano bene e il cantante ha una voce particolare e squillante. Complimenti a un
loro fan Skinhead che sotto il palco da spettacolo. Prima che attacchino i Queersil locale (la
sala concerti era abbastanza piccola) straripa e più di una volta durante l’attesa esco a farmi una
passeggiata e quattro chiacchere. Poi i ricchioni cominciano e si scatena l’inferno, una massa di
carne infatti si muove pressata sotto il palco e già dalla prima canzone non si contano gli stage
diving e le mazzate. In più il gruppo suona bene, sarà Danny Vapid (ex Screeching Weasel e
Riverdales) alla chitarra, sarà il posto piccolo, sarà quel che sarà, ma i nostri fanno proprio un
bel concerto .I loro classici naturalmente ci sono tutti (soprattutto quelli di “Love Song...”) e
c’è anche Wimpy a cantare tutti i pezzi degli anni ‘80. Cosa volere di più? Tra tripudi vari lo
show si conclude e la serata continua bene, tra birre e bei pezzi pompati dalle casse. Scambio
due parole con tutti e stasera sono tutti gentili, tranne qualcuno che minaccia di picchiarmi,
ma questa è un’altra storia. Verso le tre andiamo a dormire e la nottata in 5 sulla mia polo è un
delirio, infatti dopo un’ ora e mezzo siamo sulla A4, verso casa.
QUEERS – ELECTRIC MOTHERFUCKERS – Leoncavallo – 29 settembre
Gli Electric Motherfuckers dei fratelli Carraro hanno aperto lo show con “Oriental Beat” e
dopo due pezzi hanno fatto “Mental Beat”. Magari un po’ approssimativi e goffi, ma gruppi
come questo sono una goduria. Poi si vede che non si prendono sul serio perché tirano fuori
il meglio delle sceneggiate rock, dal passo di Angus Young al mulinello di Pete Townshend. Il
Leo per concerti di questo genere fa schifo. L’acustica è pessima e nella saletta non c’è il palco.
Vedere il concerto dei Queers è praticamente impossibile. Con piacere Joe King ha cambiato
la scaletta e non ha aperto con “This Place Sucks”, ma ha sparato “You’re Tripping”. Il vecchio
si è portato dietro anche Vapid e Wimpy. Il Camanzi stasera l’ho visto meno vivace del solito,
il Goti mi ha dato dell’emo e sono riuscito a comprarmi “Bloodbrothers” a un prezzo onesto.
Un’altra serata media.
AAVV - HOOK UP BIKINI GIRLS (Pop Ball)
Soleggiato sette pollici con Surfin Lungs, Manges, Wimpys e Mach Pellicans. I primi partono con
un pezzo surf vocale tra i Beach Boys degli esordi e i Barracudas, poi tocca ai nostrani
Manges con una “Summertime” del ‘99 un pò moscia. Il lato B si apre con i surfisti
Wimpys, in pratica identici ai Surfin Lungs. Portano via l’ombrellone i Mach Pellican con
il loro scanzonato beach punk. Il tutto made in Japan!
AAVV - GENOVA ALL SCHOOLS
Compila HC dalla Liguria. Il genere non è proprio il mio, ma sembra che spacchi,
concedetemi ogni tanto un linguaggio gggiovane... Recensisco il sette solo perché con
i Downright mi pare di aver condiviso un palco svizzero e perché i Generation Waste
sono dei bravi fanti con un nome fichissimo.
AAVV - 11th STREET TALES (Feedback Boogie)
Eccolo il tributo agli Hanoi Rocks. E’ un anno che lo vedo in giro, ma temendo -non
so perché- il pacco, l’ho sempre lasciato negli scaffali dei vari Mariposa... Per puro
culo l’ho avuto gratis e ora mi sto ascoltando “Oriental Beat” suonata da tali Sold Out
Sweethearts. I gruppi sono tutti fighi: Hardcore Superstar, Jeff Dahl, Maryslim... E l’Italia
è ben rappresentata dagli Alleygators alle prese con “Problem Child”. Rock and roll.
AAVV - A COLLECTION OF GREAT DANCE TUNES #3 (HDP)
Diciotto gruppi rock and roll su questo dieci pollici. 69-Hard, Marky e gli Speedkings,
Motosierra, ma soprattutto la migliore rock band del momento: Teenage Schizoids con
l’inno “Too Late For Therapy”. Acquisto obbligato.
ALLEYGATORS/DIALTONES - SPLIT (Desert Inn)
Riff rock and roll e distruzione punk per entrambe le band. Decisamente superiori gli italiani
rispetto ai colleghi nordici. Gli Alleygators sono più maturi e meno sempliciotti di tanti altri e
hanno dalla loro parte una tecnica non indifferente, oltre a suonare bene anche la struttura
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dei pezzi “spacca”, quando “Dead End World” sembra in procinto di finire ecco che parte la
chitarra! I Devil Dogs più heavy, così sono gli Alleygators.
APPLICANTS - CDR
Questo è il demo della nuova band di Valentini. Tre pezzi, cinque minuti di rock and roll
spregiudicato e presuntuoso! Come mi piace scrivere cagate in stile Metallic Ko... Queste
canzoni provengo dagli anni compresi tra i “Nuggets” e il primissimo punk rock: ritmiche
caschetto selvaggio, proto punk ignorante e aggressività New York anni 70. Anche questo
gruppo, come i Dangerous Chickens, potrebbe piacere ai tipi alla Bassa Fedeltà. Io dico che gli
Applicants sono fighi.
CHRONICS - IT’S TOO LATE (Demolition Derby)
Passati alla storia come prima band italiana a incidere su Rip Off Records, i bolognesi Chronics
sfornano un intero album per la belga Demolition Derby. Tutti li accostano ai Real Kids e tutti
hanno ragione; io però per buona parte del lato A ho sentito continuamente la melodia di “No
Time” dei Saints, mica cazzi! Hit dell’album è la “Back In Town” che chiude il primo lato, ma
porco dio mi salta il disco!
CITY PORN*STARS – SLAVE OF ROCK AND ROLL (Demo)
Una risposta al dilagante glam punk del nord Europa potrebbe arrivare dal Veneto. I CP*S fanno
sleazy rock and roll e se la cavano piuttosto bene, calci in culo a tutti. Sono le solite cose, il
solito rock and roll: Los Angeles negli anni 80 – dimenticando il metal però, punk newyorchese
– Dead Boys/Dicators, Sveziacopters… Certa musica bisogna sentirsela addosso, è uno stato
mentale. Il mio cervello è fritto. Grandi City Porn*Stars! Alla voce una fanciulla e a una chitarra
Joey dei Melt. Vedrete che un disco lo faranno.
DANGEROUS CHICKENS - GOOD COP (Bad Man)
Ne parlavo giusto oggi con Enrico e Claudio. Questo è un disco che venderà più di tre copie
solo perché ci suonano due Manges. E’ un signor disco, Enrico dice che potrebbe piacere ai
tipi di Bassa Fedeltà, ma non è da punk rocker medio italiano. Perché? Io dico perché è blues.
Si signori, per me questo è un disco blues, retto magistralmente dalla chitarra di Max - vera
campionessa del 10”. Giusto per rendermi protagonista anche questa volta, vi dico che la
cassetta dei Ramones che si vede nel poster era mia!
DEROZER - CHIUSI DENTRO (Derotten)
Bella, la foto di Mendez nel booklet è proprio bella. Questi 29 minuti di “Chiusi Dentro” vanno
a braccetto con le canzoni di “Mondo Perfetto”. Addio pop punk, ci piacciono i Bad Religion
- anche se gli Screeching Weasel non ce li dimentichiamo... Di solito col passare del tempo (alla
fine rimarrà solo lui...) le band si ammorbidiscono, i Derozer no. Questo per quanto riguarda
la musica. Ora veniamo ai testi: io della divisione del mondo in potenti oppressori vs. sfigati
sfruttati non ne posso più. Quando si parla di globalizzazione e affini bisogna andarci coi piedi
di piombo, altrimenti si dicono cazzate. Comunque, Cesco, Sebi e Spasio vi stimo sul serio.
DEE DEE RAMONE - DO THE BIKINI DANCE (Wanker)
Dodici pollici più fanzine allegata. Due brani: alla Dee Dee la title track, cover di “Twist And
Shout” per il lato B. Ormai è un pezzo di storia! Ne esistono due versioni: una in vinile nero e
una colorata - io ovviamente ho la seconda. Pare che qualche idiota venda questo disco su ebay a prezzi folli, quindi potete anche prenderlo come un investimento.
DICTATORS – NEW YOR NEW YORK - D.F.F.D. (Dictators Multimedia)
Finalmente… Dall’inizio degli anni 70 divulgano il rock and roll più vero. Tra il punk rock del
passato e un certo hard rock alla Manitoba’s Wildkingdom (sono scemo?) e Twisted Sister, le hit
spaccano il culo: “Who Will Save…”, “Avenue A”, “Jim Gordon Blues”. Se non volete comprarlo
almeno fatevelo registrare. Bisogna averlo.
DAMNED - MUSIC FOR PLEASURE - DAMNED BUT NOT FORGOTTEN (Sanctuary)
(Massilanciasassi) Due delle ristampe dedicate ai Damned dalla Sanctuary (dovrebbero
essercene in giro altre) in questo anno di grazia 2002. Il primo disco di quelli recensiti è il
secondo album dei nostri (ottobre ‘77), e per molto tempo è stato di difficile reperibilità.
Considerato da molti un pessimo album è invece un buon esempio di compatto e originale
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punk rock (vedi “Problem Child”), senza picchi certo ma nemmeno da buttare . Prodotto da
Nick Mason dei Pink floyd. Il secondo cd è invece una raccolta di singoli e rarità riguardanti il
secondo periodo (81-84) dei dannati. Anche in questo caso non si tratta di un capolavoro (e in
alcuni pezzi il punk rock è solo un ricordo), ma basterà l’ascolto di una canzone come “I Think
I’m Wonderful” per farvi cambiare idea.
GENERATORS - STATE OF THE NATION (Tko)
Sei pezzi di solido punk 77 spruzzato di oi! e due brani live estratti da uno show dei Generators
all’Holidays In The Sun Festival americano. Breve e incisivo scorre via che è una meraviglia, e
anche la cover dei Cock Sparrer “Running Riot” finisce per avere il suo perchè: un giusto tributo
a una band a cui questi Generators probabilmente devono molto. Un must per gli amanti del
genere, gli altri comprino qualcos’altro.
GRADINATA NORD/REBELDE - IL CALCIO E’ UNA COSA SERIA (Valium)
(Massilanciasassi) Split cd tra due nuove (più o meno) oi bands italiane. L’oi è un genere che
non amo (musica banale e testi peggio) ma l’ascolto di questo disco non mi è affatto dispiaciuto
(almeno per quel che riguarda i Gradinata Nord). Ma andiamo con ordine, si parte infatti con
i Rebelde e il responso non è che sia molto positivo: troppo veloci e politicizzati (vedi cover
degli Erode). I Gradinata invece, musicalmente oi vecchi scola, sono molto più spassosi, avendo
nei testi il loro punto di forza. Tutte le canzoni parlano infatti ironicamente di calcio e tifosi,
arrivando a toccare punte di ignoranza incredibili e soprattutto evitando di prendersi troppo
sul serio. In chiusura del cd delirante cover dei Manowar. Contatti: [email protected]
GROOVIE GHOULIES - FREAKS ON PARADE (Stardumb)
Nuovo mini CD per i Groovie passati, pare definitivamente, su Stardumb. Ascoltato due volte
di fila stamattina, vi assicuro che questo album è ai livelli di “Re-Animation Festival”; dato che
tutti i miei lettori legati al pop punk lo avranno già acquistato, lo consiglio vivamente ai rocker
più duri. La title track è di una banalità trotterellante, altro che Huntingtons e altri gruppi pop
punk mediocri.
GUERRIERI - PATRICK BATEMAN (Stupido Rec/Wynona Rec)
I Guerrieri arrivano da Genova e propongono classico pop punk in italiano. Gli arrangiamenti
non sono male e le melodie non troppo scontate, i testi invece lasciano un pò a desiderare.
Fossero in inglese passerebbero in secondo piano, ma sentire “E voglio che tu sia il mio gelato
al limone perchè troppa dolcezza in amore fa male” fa ribrezzo. Lasciamo perdere poi “Mary è
una skin girl” perchè è indecente. Ok i classici testi punk rock con i nomi di ragazze e gli amori
adolescenziali, ma non riusciamo a tirare fuori qualcosa di più?
HANGMEN - WE’VE GOT BLOOD ON... (Acetate)
Disco grandioso. Punk come gli X, blues come gli Stooges, garage come i Saints, country come
poteva esserlo Johnny Thunders. Sono uno scemo perché ho conosciuto questi Hangmen solo
il 19 settembre 2002.
HOT ROD HONEYS - KILL ME NOW (Demolition Derby)
Che goduria questo terzo album dei belgi HRH. I punti di riferimento sono sempre gli stessi:
i vecchi Queers, il rock and roll di marchio Rip Off Records, il punk rock americano dei primi
‘80, e ovviamente i Ramones. Per me i pezzi più belli sono quelli più pop: “Nobody Knows”
e “Gettin’ Over You”, quest’ultima un chiaro riferimento all’hit storica degli Undertones. In
mezzo alle loro canzoni infilano anche “Attitude” dei Misfits... La foto in copertina mostra tutta
la loro bruttezza. Adios farewell goodbye!
HELEN LOVE - RADIO HITS 3 (Damaged Goods)
Se non avete mai ascoltato Helen Love immaginatevi i Blur di “Girls And Boys” alle prese
con un pezzo dei Ramones. Ennesima raccolta dei loro singoli: quindici canzoni tra tastiere,
sintetizzatori e punk rock con l’inno “Yeah Yeah We’re Helen Love” a guardare tutto dall’alto.
Lunga vita alla scena inglese.
HEADBANGERS - CDR
Arriva da Ancona questo terzetto devoto alla triade Ramones-Queers-Screeching Weasel. Per
fortuna non piazzano gli assolini di tre note, quindi complimenti! A parte gli scherzi, si tratta di
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nove brani di pop punk molto alla flower per intenderci; nulla di che, ma, dato che ho appena
ascoltato il sampler nuovo di Rock Sound, devo dire che questi Headbangers sono meglio di
tante band che hanno già fatto un CD su qualche etichetta sfigata.
HIVES - VENI VIDI VICIOUS (Burning heart)
(Massilanciasassi) Gli Hives stanno per esplodere(o sono già esplosi?) e la Burning Heart cosa
fa per sfruttare il loro successo? Ristampa il disco di due anni fa in versione lucida e cartonata
aggiungendoci video e simili. Sull’onestà dell’operazione non sto qui a discutere, sta di fatto che
questo è un bel disco di solido garage-rock virato punk, e se non ve lo siete comprato ai tempi
fatelo adesso. Ah, questo è il loro ultimo disco su un indipendente, pare infatti che abbiano
firmato per la Universal e che siano pubblicizzati(in America) come i nuovi Strokes, speriamo
non facciano quella fine.
JEWWS - L’EXPLOSION DU SON DE MAINTENANT (Demolition Derby)
Grande titolo per un album di puro... rock and roll. Oddio, tanto puro no perchè le influenze
sono tante: Sonics, Devil Dogs, Link Wray... Potrei accostarli ai nostri Morticia’s Lovers, ma
questi Jewws sono decisamente migliori!!! Ripeto: rock and roll+garage punk+instro surf. E le
note di copertina sono affidate al guru del genere Tim Kerr.
JONATHAN RICHMAN - HER MYSTERY NOT HIGH HEELS AND EYE SHADOW (Vapor)
(Massilanciasassi) Due parole sull’ultimo cd di questo grande cantautore di rock’n’roll, che dalla
metà degli anni 70 fino ad oggi continua a sfornare dischi con una continuità impressionante.
Anche in questo nuovo lavoro Jonathan punta tutto sulla grande qualità musicale, sui testi
divertenti e su una manciata di canzoni da tre accordi che non potranno non divertirvi.
Registrazione scarna e prevalentemente acustica(come quasi tutte le sue ultime cose) , voce
calda e ironica. Per chi vuole andare oltre il Punk rock senza paura di trovare brutte sorprese.
KLASSE KRIMINALE – WELCOME TO GENOA (Derotten)
Ennesimo album per i KK… Magari il genere può anche piacermi, ma cazzo non si può
continuare a cantare sempre le stesse “idee”. Dedichiamo a Carlo Giuliani quello che vogliamo,
ma per cortesia non vendiamolo: anche all’interno del booklet di questo CD c’è la foto del suo
cadavere. Per tornare ai Klasse e alla loro musica, il disco è molto simile al suo predecessore
con la copertina della playstation – punk oi! con un po’ di ska decisamente sottotono.
LO- LITE - SIDEKICKS (Slovenly)
In copertina i Lo-Lite ci piazzano un timpano, uno slide (quell’arnese che si striscia sulle corde
della chitarra), un’armonica a bocca in stile Edoardo Bennato (oppure Lino Banfi in “Grandi
Magazzini”...). E’ minimale rock and roll quello proposto da questa coppia di degenerati, però
non è eccessivamente zozzo come potrebbe essere... Continui richiami al blues, al country e
al rock and roll più orgogliosamente americano; tutto comunque ridotto all’osso, niente orpelli
inutili.
LOS CINGHIOS - SPAGHETTO BRATS (Be Nice To Mommy)
Un titolo come “Fighett Bastard” vale tutto il CD! Delirante la “Los Cinghios” che dà il via alle
danze, poi sembra di ascoltare il lato dei Beat Offs dello split coi Bingo su Hate. Oh, che vi devo
dire, è la prima cosa che mi è venuta in mente. In “My Way” c’è una citazione (voluta o no?) di
“Story Of My Life” dei Social Distortion. Nulla di eccezionale, ma diverte.
MARTINETS - NEW STORIES FOR MEN (Scooch Pooch)
Un minestrone di album!!! Si parte con “Your Avid Output”, classico indie college americano
e poi si fa lo slalom tra garage, rock and roll e qualcos’altro. Il secondo pezzo è una cover di
Billy Childish, si arriva a una “Levitation” in stile Heartbreakers e si va avanti col riassunto di
cinquanta anni di rock and roll. Suonano bene questi Martinets, ma un pò più di personalità (e
coerenza) non guasterebbe.
MELT - SPECCHIO (Derotten)
Se il Giorgio Canali che ha prodotto questo disco è il Giorgio Canali che dico io c’è qualcosa di
strano nell’aria... I Melt non mi sono mai piaciuti però un loro ritornello lo fischietto sempre:
“piove, piove ancora di più, ma che palle non ne posso più”. Questo CD è power pop punk
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più che altro pop da classifica, che volete che vi dica... Non è facile azzeccare un prodotto del
genere senza sfociare nel ridicolo, forse i Melt ci sono riusciti; hanno osato (per gusto o per
vendere?) e si sono discostati dal solito pop punk di merda cantato in italiano tipo Guerrieri e
amici vari. In una canzone c’è il tipo dei Tre Allegri Ragazzi Morti e l’accostamento con questa
band ci sta tutto, poi in alcuni punti strizzano anche l’occhio ai Beatles...
MUDHONEY – SINCE WE’VE BECOME... (Sub Pop)
(Massilanciasassi) Allora metto su il cd in questione e penso no ho sbagliato questo è “Funhouse”
degli Stooges, poi aguzzo le orecchie e sì, qualche differenza la trovo (nei suoni soprattutto).
Dopo parte il secondo pezzo e il clima cambia completamente, punk rock malato e acido, ma
con una carica invidiabile. Fortunatamente continua tutto sullo stesso stile, tanto che alla fine
dell’ascolto ti rimane come una soddisfazione in bocca (perdonate l’espressione). Ora non
so se voi avete un’idea di che musica facciano i nostri, ma non spaventatevi, col grunge non
c’entrano molto e in quel calderone ci sono finiti perché sono di Seattle e perché Nirvana e soci
si sono ispirati a loro. Mettete poi in conto che i nostri non hanno fatto un centesimo dei soldi
di Cobain e soci e capirete che siamo di fronte a un gruppo sfortunato, spesso confuso e mal
interpretato. Ripeto un gran bel disco.
NEW YORK REL – X – SHE’S GOT A GUN/PARANOIA (Tko)
Palloso street punk con voce femminile. Questo CD raccoglie due EP usciti su Dirty Faces e
Knock Out per un totale di undici pezzi. Forse presi singolarmente i due dischi possono anche
essere una bella botta, ma mezz’ora di sta roba è davvero troppa! Botta/troppa, ho fatto anche
la rima – sto diventando un poeta.
PINK PANTHERS - ...GIRLS JUST WANNA... (Wynona)
Bella sorpresa questo CD. Dal vivo purtroppo le Pink non sono così, ma il disco diverte. Sette
canzoni con “Day By Day” che spicca su tutte, peccato solo per la pronuncia dell’inglese un
tantino scolastica! Delle Muffs e delle Go Go’s non c’è traccia, magari è più pesante l’influenza
delle Donnas pre-“Get Skintight”.
QUEENS OF THE STONE AGE - SONG FOR THE DEAF (Interscope)
(Massilanciasassi) Stoner? New rock? Punk ? Grunge rivisitato? Tutto e niente di tutto questo
si potrebbe dire riferendosi a tale disco. Osannati dalla critica come i salvatori del rock (ma
dai...) i Queens non fanno cattiva musica, ma nemmeno sono quei geni innovatori per i quali li
si fa passare. Sappiate solo che il disco è curatissimo e che accanto a pezzi indubbiamente belli
e potenti, ve ne sono una buona meta di palloso alternative-rock che non portano da nessuna
parte. Vedete voi cosa farci.
RAY DAYTONA - SPACE AGE TRAFFIC JAM (Mad Driver)
Con un pò di ritardo recensisco il secondo disco dei Goo Goo Bombos, ma che ci volete fare
- l’ho avuto tra le mani solo all’alba di un caldo giorno di giugno... Siamo ai livelli del precedente
album, ottimi pezzi garage punk alternati a strumentali surf, a volte un pò più fuzz, a volte un
pò meno. Giuro di non essere mai riuscito a vederli dal vivo e la cosa mi fa stare un pò male!
L’unica grande differenza dal disco d’esordio è la prestigiosa firma della copertina: Winston
Smith. Sballatevi.
RAMONES - SUBTERRANEAN JUNGLE - TOO TOUGH TO DIE (Rhino)
(Massilanciasassi) Dopo le prime quattro ristampe dell’ anno scorso ecco che arriva il poker
seguente. Avendo solo di sfuggita ascoltato gli inediti di “End Of The Century” e “Pleasent
Dreams” vi parlerò unicamente della terza e della quarta uscita. Partiamo con Subterranean, il
disco naturalmente lo conoscete tutti, e quindi veniamo ai pezzi mai pubblicati: “Indian Giver”
è un ottima cover, “New Girl In Town” e “Unhappy Girl” sono molto pop e molto godibili,
“Bumming Along” è il migliore ed è un ottimo rock’n’roll, il cd si chiude con una versione
acustica di “My-my Kind Of Girl”. “Too Tough To Die” ha ben 11 pezzi inediti, ma molte sono le
versioni di canzoni già conosciute qui però cantate da Dee Dee. Di mai sentito c’è una “Out Of
Here” dal riff vagamente metal e una furiosa “I’m Not The Answer”. Già pubblicate ma difficili
da trovare le ottime “Street Fighting Man” (Rolling Stones) e la total-ramones “Smash You”.
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RIFFS - DEAD END DREAM (Tko)
La TKO Records deve essere fissata con l’Inghilterra di fine anni 70. Questi Riffs sono l’ennesimo
gruppo intrippato con gli Stiff Little Fingers, i Clash, gli UK Subs... Piuttosto ridicolo il look dei
Riffs in pieno stile Londra ‘77-’82; però uno di loro si fa chiamare Saigon Shakes dimostrando
così di amare una delle più grandi rock and roll band di tutti i tempi: gli Hanoi Rocks. Il CD
parte bene con una schitarrata alla Sex Pistols, poi però, nonostante i richiami al rock and roll
di Eddie and the Hot Rods, annoia mortalmente.
RITCHIE WHITES - SNITCHES GET STITCHES (Tko)
Forse il miglior album tra gli ultimi partoriti dalla label di Richmond. I Ritchie Whites provengono
dal Texas dei cowboys e tra loro ci sono membri di Motards e Bulemics, band di tutto rispetto
quindi. La TKO ci ha abituato a dischi di punk 77 e anche questo “Snitches...” potrebbe essere
incluso in tale filone, ma sta volta cari miei l’atmosfera è molto più sleazy rock and roll. Dodici
pezzi ispirati dai Dead Boys. Più giovani, più rumorosi, più cattivi.
SONIC DOLLS - RIOT AT THE SHEEP... (Stardumb)
Breve recensione per una band che non mi ha mai attirato più di tanto. Mezz’ora di giri dei
Ramones, a volte conditi con assolini più pop punk, altre volte più grezzamente suonati.
Sicuramente c’è di meglio in giro.
SMODATI - QUESTA CITTA’ E’ PER ME (Hangover)
Ragazzi, io della cultura mod non so un bel niente, quindi accontentatevi di questa recensione da
profano. “Basta cazzate e gruppi impegnati”, già questo verso mi fa star simpatici gli Smodati di
Milano che in pratica dedicano tutto il CD alla madonnina. Per me i primi pezzi sono pop punk,
con l’organo che pompa, ma sempre pop punk! Da “Sabato” comincia ad aleggiare nell’aria il
beat educato e il suono dei Madness. Gli hit del disco sono “Non Sei La Sola” e “Dimmi Di No”.
Un album pop, in culo a tutti.
TV KILLERS - SPLASH TOU UP (Dead Beat)
Gran singolo per i francesi TV Killers. Tre canzoni registrate nel 2001: due pezzi di grezzo punk
rock molto simile a quello dei Bingo e una cover degli Angry Samoans. Piuttosto insignificante
invece la tipa in copertina.
TURTURROS - STILL DOIN’ OUR STUFF (Be Nice To Mommy)
Ed ecco che tra i CDR di Be Nice il Guru infila anche i suoi Turturros. Punk rock che guarda
un pò di qua e un pò di la’, con i primi due pezzi “copiati” nell’ordine a Screeching Weasel e
Queers. Ben suonato, di tutte le uscite dei Turturros la migliore e con Valentini guitar hero.
Solo che io un album del genere non lo ascolto per più di due volte, sorry!
WAUKEES - SHOUT IT LOUDER (Be Nice To Mommy)
La pronuncia dell’inglese più da scuola media inferiore mai sentita in Italia! Peggio della mia.
Otto pezzi di pop punk - rock and roll pulito e ben suonato. Fa ballare l’anthem “Waukees”,
poi ci si stabilizza su livelli più che decenti. Inutile il tentativo garage tipo Hi-Fives “Ghoulies
Brain” che chiude il disco perché impedisce agli Waukees di diventare band dell’estate. Enrico
Camanzi li ha bocciati clamorosamente!
ZERO BOYS - VICIOUS CIRCLE (Lookout)
(Massilanciasassi) Ristampa su Lookout per un disco fondamentale del punk rock anni 80 (lo so
che è brutto da dire ma è cosi). Innanzitutto ottima la grafica e il libretto (copertina 10 e lode),
poi metti su il cd ed è una bomba. Immaginatevi un incontro tra gli Angry samoans (ancora
più angry) e gli Authorities, fenomenale. Il tutto poi è ben lungi dall’essere la solita mazzata hc
veloce e monocorde, i nostri infatti accanto a brani fulminanti e fulminati, piazzano tre o quattro
pezzi più melodici e cadenzati (un pochetto settantasettini) e l’effetto è ancora più dirompente.
Se volete un consiglio compratevelo e regalatevi 35 minuti di furore sincero. Bye bye Zeke.
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