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12-03 Esempi di filiera corta dell`agro energia nel

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12-03 Esempi di filiera corta dell`agro energia nel
ESEMPI DI FILIERA CORTA DELL’AGRO ENERGIA NEL CONTESTO VARZESE
Il cospicuo patrimonio boschivo che caratterizza a partire dalla media ed alta collina sino alla
montagna vera e propria un’ampia fascia del nostro territorio costituisce una risorsa fondamentale
che va ottimizzata sia a fine prettamente conservativo, sia, attraverso una gestione responsabile ed
oculata, a fine produttivo. In tale direzione vanno senza dubbio le nostre aziende che, insistendo
sulle aree che presentano queste caratteristiche, hanno fatto della corretta gestione tecnicoproduttiva del bosco una parte importante del loro reddito, in particolare attraverso la produzione di
legname da ardere e di cippato di legna.
A questo proposito, ci è parso interessante porre l’attenzione su una realtà importante della nostra
zona che mette in simbiosi il comparto agricolo- ambientale con quello energetico- tecnologico :
l’azienda agricola TONELLI LUIGI,socio Coldiretti sita in Varzi località Rosara, che attraverso la
produzione di cippato di legna alimenta la caldaia dell’impianto di riscaldamento di uno degli
edifici pubblici più rilevanti di questo comprensorio,cioè l’Ospedale Civile di Varzi “SS.
ANNUNZIATA” , e i locali dell’azienda agrituristica AGRISAM SOCIETA'AGRICOLA S.R.L.
del nostro socio Samarati Giuseppe, sita anch’essa in Varzi a Località Cascina Fico, lungo la strada
che conduce nella Frazione Pietragavina.
Innanzitutto, che cosa intendiamo quando parliamo di cippato di legna?
Il cippato di legna (dall’inglese “chip”- scaglia) è legno di provenienza agricola/forestale
selezionato ed ottenuto da diradamenti boschivi,tronchi,siepi campestri,residui di potature che viene
prodotto con apposite macchine cippatrici sminuzzando il legno in scaglie di dimensioni variabili
con lunghezza e spessore di pochi centimetri ricavando piccoli pezzetti adatti ad essere il
combustibile di caldaie appositamente costruite.
A livello di specie impiegata non esistono particolari prescrizioni ( un’ essenza particolarmente
indicata risulta essere il faggio); la caratteristica più importante che ci permette di giudicare la
qualità di un buon cippato è costituita indubbiamente dal suo potere calorico ( o valore calorifico);
esso dipende fondamentalmente, come tutta la legna in genere, da due fattori : il suo tenore idrico
(quanta acqua contiene) e il suo peso specifico (dato dal tipo di legname impiegato) ; a tal proposito
possiamo descriverne schematicamente le peculiarità fondamentali con questa tabella :
SCHEDA DEL CIPPATO (ONORM M 7133)
Valore calorifico
Densità
Dimensioni
Contenuto idrico ( umidità)
4 KWh / Kg
200 – 250 Kg / metro cubo
G30 – G50
15 – 35 %
Fondamentale, risulta avere a disposizione per la combustione un cippato il più possibile asciutto
(come abbiamo visto umidità massima 35 % ) e con una pezzatura massima G50 ( una fibra può
essere lunga al massimo 50 mm – 5 cm ). Per avere un raffronto diretto che indichi come la
combinazione dei due fattori sopra citati (tenore idrico e peso specifico) incida sul potere calorifico
del prodotto riportiamo il seguente esempio arricchito dal confronto con un altro tipo di
combustibile :
CIPPATO DI LEGNO ( di valore medio ottenuto da pino,rovere,faggio,ecc.)
con tenore idrico del 35 % :
peso specifico 240 – 250 Kg / metro cubo
= potere calorifico di 750 KWh / metro cubo
pari a circa 75 L di GASOLIO
Quest’aspetto pone la nostra attenzione su un’ulteriore questione, quella della scelta delle fonti
energetiche il più possibile vantaggiose in termini economici e di sicurezza di approvvigionamento.
A tal proposito per un azienda agricola forestale come quella del Sig. TONELLI LUIGI,
opportunamente attrezzata per la filiera legno-energia,il cippato consente dunque di ottimizzare
tutte le frazioni di legno residuale derivanti dalla selvicoltura. Infatti ottiene un prodotto di legna
vergine,ricavato solo ed esclusivamente dal comprensorio dell’Oltrepo’ Pavese da superfici
boschive censite al di sopra dei 500 m.l.s. Dalla lavorazione dei tronchi legnosi di specie
pregiate,come pino,faggio,rovere e carpino nasce una merce di qualità elevatissima,con una resa
unica nel suo genere e un tasso di umidità inferiore al 35% (caratteristica indispensabile per un
ottimo funzionamento dell’impianto).
Tutte le operazioni meccaniche,dalla raccolta,cippatura,trasporto,stoccaggio e alimentazione della
caldaia avvengono in forma completamente automatizzata;infatti l’azienda agricola TONELLI
LUIGI dispone di mezzi all’avanguardia per questo settore. Ovvero: una cippatrice in grado di
sminuzzare tronchi di un diametro fino a 40 cm,un carro forestale adibito alla raccolta del legname
abbattuto con portata di carico fino a 120 q.li,un rimorchio spondato con capienza di 70 q.li,un
escavatore dotato di pinza forestale ed in fine due trattrici di potenza elevata.
A questo punto, occorre spostarci sulla seconda parte della filiera legno-energia, e cioè
sull’alimentazione delle due caldaie a cippato installate nelle infrastrutture Varzesi precedentemente
indicate.
L’impianto di riscaldamento a cippato creato presso l’Ospedale Civile di Varzi “SS.
ANNUNZIATA” è stato costruito grazie a fondi comunitari. In base a una particolare disposizione
il combustibile utilizzato deve essere fornito da un produttore che agisce ed opera in un arco di 70
Km di distanza massima dall’infrastruttura;tutto questo per limitare le emissioni di CO2 derivante
dal trasporto (parametro ampiamente rispettato dal fornitore TONELLI LUIGI che annualmente
stipula un contratto di consegna).
Il sistema operativo adottato inizialmente era in grado di alimentare la fornitura di acqua
calda,riscaldamento dei locali e condizionamento delle sale operatorie dell’Ospedale,in seguito è
stato esteso anche ai compartimenti della casa di risposo “FONDAZIONE SAN GERMANO
ONLUS”.
Elenchiamo in breve le caratteristiche fondamentali dell’impianto:
la vasca di stoccaggio del cippato ha una capacità di 100 metri cubi e viene caricata mediante botole
poste all’altezza del suolo. Questo serbatoio presenta un particolare sistema di rastrelli posti sul
fondo che muovendosi in senso alternato creano un ricircolo interno del materiale, impedendone la
stratificazione e il conseguente alienamento delle caratteristiche energetiche. Nell’arco di tre giorni
dall’introduzione tutto il combustibile viene bruciato.
Un nastro trasportatore veicola il cippato ad una cassetta di alimentazione,da cui, in base alle
particolari esigenze termiche della struttura,un pistone regola l’immissione del combustibile nella
caldaia. Questa dispone di un letto mobile che consente l’avanzamento del prodotto bruciato
chiamato comunemente cenere,il quale viene estratto da un sistema di coclee e immagazzinato in
contenitori di fibra tessile chiamati “Big Bag” che successivamente vengono smaltiti come rifiuti
speciali.
L’impianto sprigiona una potenza di 1500 Kw e richiede una manutenzione periodica comprensiva
di pulitura del lato fumi,del camino e ingrassaggio delle parti meccaniche.Due controlli annuali
assicurano un emissione di polveri sottili conformi agli standard provinciali.
La seconda realtà che si “alimenta” grazie al cippato prodotto dall’azienda agricola TONELLI
LUIGI è l’azienda agricola “AGRISAM SOCIETA'AGRICOLA S.R.L.” L’impianto occupa molto
spazio e si presenta completamente automatizzato; le uniche operazioni “manuali” richieste sono:
il riempimento del serbatoio adibito a contenere il cippato,che viene scaricato direttamente dal
rimorchio agricolo e introdotto al suo interno mediante l’attivazione di un sistema di coclee;
lo svuotamento del recipiente di raccolta delle ceneri derivanti dalla combustione.
L’impianto di movimentazione del cippato trasporta direttamente il materiale dal locale di
stoccaggio alla caldaia dove brucia e produce il calore che di lì raggiunge tutti i condotti di
riscaldamento,producendo aria e acqua calda.
I vantaggi evidenti derivanti dalla gestione di questo tipo di impianto risiedono soprattutto nel
risparmio notevole sui costi di gestione, quantificabile in circa 60-70 % di minori costi rispetto al
gasolio e 50% in meno rispetto al metano.
Combinando questi aspetti, rappresentati dalla disponibilità di combustibile a costo contenuto e da
una maggior indipendenza dalle forniture di petrolio e metano (con conseguenti costi sempre elevati
e relativi problemi di emissioni nell’atmosfera), con quelli che più direttamente interessano le
nostre aziende agricole ( la valorizzazione di tutte le frazioni di legno residuale derivanti dalle
operazioni di selvicoltura ) abbiamo rilevato senza dubbio un comparto interessante e meritevole di
essere approfondito e sempre più sviluppato. Inoltre rappresenta nel caso dei nostri associati che
riforniscono direttamente importanti realtà operanti in loco un esempio di quella “filiera corta” che
anche in questo caso può costituire un motore fondamentale allo sviluppo economico del nostro
territorio e con esso dell’intero Paese.
Attività di informazione misura 111/B che è stata oggetto di richiesta di finanziamento sulla
misura 111 del Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 della Regione Lombardia;
cofinanziato dell’Unione Europea attraverso il FEASR
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