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Funzionari - UGLPoliziadistato -

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Funzionari - UGLPoliziadistato -
Prot.N. 159/CT/14
Catania, 20 Ottobre 2014
AL SIGNOR QUESTORE DI CATANIA
La recente circolare ministeriale ha ribadito che (con la sola esclusione di
coloro che svolgono le funzioni di Dirigente di un Ufficio a rilevanza autonoma) i
Funzionari rientrano tra il personale contrattualizzato e beneficiano, pertanto, delle
medesime norme di tutela che valgono per tutto il restante personale: rispetto dei
turni di lavoro stabiliti dall’A.N.Q., inserimento nella programmazione settimanale,
nell’ordine di servizio e nel foglio firma.
I signori Funzionari contrattualizzati, da quel giorno, hanno avuto un graduale
approccio al rispetto delle regole definite dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza
e, pian pianino, hanno risolto “errori” del passato (non inserivano i loro nominativi
nell’ordine di servizio, nella programmazione settimanale, nell’apposito foglio firma)
che incidevano non solo sull’aspetto più squisitamente organizzativo, ma anche su
quello “contabile”, scaturente dallo “scorretto” inserimento dei dati di interesse nel
sistema informatico del PS Personale.
Organizzazione, efficienza e professionalità, fondati ovviamente sul rispetto
delle regole, sono sempre stati i cavalli di battaglia dell’UGL-POLIZIAdiSTATO.
Per la nostra organizzazione sindacale l’osservanza delle regole – sentita, concreta,
condivisa – è sostanza. Significa reale tutela del lavoratore, scevra da pressioni e
condizionamenti. Significa riconoscere a tutti rispetto, dignità personale e
professionale. Significa incentivo a fare sempre di più e sempre meglio, base
imprescindibile di una struttura organizzativa in cui tutti, nel rispetto reciproco di
ruoli e funzioni, concorrono, ognuno per la propria parte, al raggiungimento del
prefissato risultato finale.
Se questo principio è saldo ed indiscutibile, assume ancora più rilevanza
durante il periodo attuale. La penuria di risorse economiche, umane, materiali e
strumentali, impone un assetto organizzativo che si basi proprio sulla conoscenza e
sul rispetto delle regole poiché la produttività di una “azienda” non la si può ottenere
in un clima “impositivo”, ma solo conoscendo appieno il sistema ed i meccanismi di
funzionamento condivisi, le cosiddette “regole del gioco”. La managerialità è
autorevolezza, è efficiente coordinamento, è attività di impulso di un gruppo di
lavoro, di stimolo ed ottimizzazione delle singole potenzialità in vista del
raggiungimento del fine ultimo che, per la Polizia di Stato, è la tutela delle Istituzioni,
la sicurezza della collettività e degli stessi operatori di polizia.
Su queste premesse, si comprende bene come non possiamo far altro che
restare perplessi a fronte di un “clima” del tutto diverso che si potrebbe respirare
presso alcuni Uffici e Commissariati. La cosa ci preoccupa non poco, non solo per
gli inevitabili effetti negativi al suo interno, quanto soprattutto se si considera quanto
accaduto in passato e l’indiscusso lavoro svolto dalla ill.ma S.V. per ripristinare la
serenità tra il personale nei luoghi di lavoro
Esemplifichiamo, perché altrimenti rischiamo di non essere chiari e di non essere
compresi:
• Se un Funzionario contrattualizzato, anche in qualità di dirigente di un
Commissariato Sezionale, deve effettuare il turno 08:00/14:00, ha l’obbligo
giuridico e morale di rispettare gli orari di entrata ed uscita;
• Deve apporre la sua firma nell’apposito stampato al momento dell’inizio del
turno di servizio ed al termine dello stesso. Ad esempio: non è corretto firmare
(entrata ed uscita) il giorno successivo, quando il foglio firma gli viene posto
in visione dalla segreteria;
• Deve rispettare l’obbligo di indossare la divisa, in ossequio alle disposizione
più volte ribadite dalla ill.ma S.V..
Qualsiasi Funzionario della Polizia di Stato deve essere da esempio per il
personale.
L’eventuale violazione delle regole da parte dei signori Funzionari, oltre a creare
nocumento all’Amministrazione Pubblica a cui appartengono, rappresenta un cattivo
esempio per il personale dipendente.
Ecco perché per noi dell’UGL-POLIZIAdiSTATO la “forma”, nel senso sopra
evidenziato, è “sostanza”.
L’eventuale inosservanza delle regole da parte di un Funzionario, implicitamente,
autorizza tutto il personale dipendente a violarle nello stesso modo.
La situazione diventerebbe intollerabile nel momento in cui il Funzionario
trasgressore pretendesse dai suoi collaboratori il rispetto delle regole da egli violate!
Detta eventuale gestione “disinvolta” di qualche Funzionario creerebbe nei luoghi di
lavoro un clima di generale malcontento e malessere tra tutto il personale, che
vivrebbe una situazione di voluta “incertezza” o di minacciata “precarietà”. Si
assisterebbe al ritorno al vecchio “caporalato” o “alla politica del terrore” che
innescava nei dipendenti la sensazione di sentire il classico “fiato sul collo”.
Immagini se un Funzionario che non rispetta le regole cercasse di colpire un
dipendente sindacalista pretendendo, solo da Lui, l’osservanza delle disposizioni in
materie di obblighi da adempiere durante lo svolgimento del turno di lavoro. Esempio
di fantasia: Se il Funzionario trasgressore è a conoscenza che parecchi dipendenti
non riescono a raggiungere il posto di lavoro all’inizio del turno 08:00/14:00,
cercherà di colpire il sindacalista il giorno in cui lo stesso dovrà effettuare il turno
08:00/14:00 e gli altri abituali ritardatari il turno 14:00/20:00.
Immagini se un Funzionario avviasse un procedimento disciplinare nei confronti
di un dipendente sindacalista che ha preteso il rispetto delle regole e, pur avendo a
disposizione altri Funzionari addetti e numerosi dipendenti dei ruoli Ispettori e
Sovrintendenti, notifica personalmente la contestazione addebiti, al dipendente
sindacalista avente la qualifica del ruolo Agenti/Assistenti (circostanza che
lascerebbe intendere un messaggio subliminare che ha una finalità intimidatoria)
Non è possibile pretendere dal personale il rispetto delle regole senza che queste
vengano osservate dallo stesso Funzionario.
Colpire un sindacalista per impedire o limitare l’esercizio dell’attività sindacale
è reato.
Il mancato rispetto delle regole da parte di tutti coloro che fanno parte della
Polizia di Stato non è sinonimo di professionalità, ma di incertezze, inciampi,
disordine, disorganizzazione. Se qualche Funzionario crede invece che essere
“svincolato” dalle regole è sinonimo di accresciuto prestigio e autorità, non ha
capito alcunché del prestigioso incarico che gli è stato conferito dallo Stato Italiano.
Cerchiamo di immaginare quale nocumento può arrecare alla Polizia di Stato
un Funzionario che non rispetta le regole ed applica il deleterio principio “fai quello
che ti dico io, ma non quello che faccio” . Che si comporta come “un caporale di
giornata”, andando in giro a rilevare pretese mancanze, ad usare toni provocatori, a
non dimostrare il minino rispetto nei confronti delle regole e del personale, a
pretendere l’osservanza di quelle regole da Lui violate con coscienza.
L’UGL-POLIZIdiSTATO, ribadisce, che le regole sono uguali per tutti ed il
rispetto delle stesse garantisce equità, giustizia e trasparenza. Lavorare insieme in
modo efficace e armonico è possibile, ma richiede una diversa gestione dei ruoli tra
superiori e dipendenti.
La Ill.ma S.V., in altre occasioni, ha dimostrato di “avere a cuore” il benessere
di tutti i poliziotti, intervenendo in prima persona in tutte quelle situazioni
“discutibili” e “critiche” che si sono verificate tra il personale e la dirigenza. Per
questi motivi, siamo sicuri che se dovessero accadere delle situazioni simili agli
esempi sopra descritti, riuscirà a garantire i diritti di tutti gli appartenenti alla Polizia
di Stato, a prescindere dal ruolo (Direttivo, Ispettori, Sovrintendenti, Assistenti ed
Agenti)
Quando si lavora bene, si supera la fatica delle ore e dei giorni per gustare la
soddisfazione del raggiungimento degli obiettivi fissati dal Dipartimento della
Pubblica Sicurezza.
Per fortuna che alla Questura di Catania sono presenti degli ottimi Funzionari e
Dirigenti della Polizia di Stato che con il loro operato portano lustro al Dipartimento
della Pubblica Sicurezza che rappresentano.
Il Segretario Provinciale Generale f.f.
-Giuseppe Sottile-
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