...

1 culti di Velia. Scoperte recenti - E

by user

on
Category: Documents
17

views

Report

Comments

Transcript

1 culti di Velia. Scoperte recenti - E
1 culti di Velia. Scoperte recenti
Giuliana TOCCO SCIARELLI*
Des fouilles récentes ont mis au jour sur l'acropole de Vélia un dépôt votif contenant des tessons inscrÎts attestant le culte
d'Athéna el. sans doute, cl' Héra; le culle de Zeus esi également attesté par des inscriptions trouvées sur les terrasses supérieures
de la ville. Il fauL sans doute rapporler il Cybèle le naïskos retrouvé dès 1886 et conservé au Musée National de Naples.
Dernièrement, la reprise de l'exploration dans le grand édifice à ponique appelé agora a permis de faire l'hypothèse d'un sanctuaire d'Asklépios que l'on imagine sur le modèle du grand Asklépiéion de Cos.
L'ultima colonia focea dell'occidcnte. Elea-Yclia. è
uno dei SilÎ archeologici rnaggiormenle indagati ormai
da sellanta anni (fig. 1). Ad esso, proprio nclla fase
inizialc del1'alluazione dei programma di ricerca messo
a punto da M. Napoli e dopo di lui mai più interrollo.
furono dedicati, tra il 1960 e il 1969, un convegno e un
colloquio ricchi di densi e importanti contribuli pubblicali, come è noto, nella rivista La Parafa def PassalO Ira
il 1966 e il 1969 (Vefia 1 e 2). Sollanlo poco pi" di dieci
anni dopo, nel 1981, un allro colloquio fu dedicato a
Velia e i Focei i cui aui furono nuovamente accolti in La
Parola dei PassalO (Velia 3). Più recentemente si è ritenulO opportuno l'are il punto della slato della ricerca con
due volumi che contengono i risultati delle ultime indagini (Velia 4 e 5). onoslante il progredire delle ricerche
è, lUllavia. mancato finora LIllO studio adeguato sui culti
attestati a Yelia sia nella fase coloniale sia duranle la
fase della romanizzazione della cittil l .
La revisione complessiva dei dali giil disponibili sui
culti di Velia sulla base anche di una maggiore COIlQScenza dello sviluppo topografico e urbanistico della ciltil
è un progetto di ricerca già in alto. In questo contributo
saranno presenlati i risullati degli scavi più recenti.
lnoltre sarallllO presi in considerazione oggeHi e mOflUmenti già !loti, sui quali è possibile portare avantÎ l'ana-
lisi interpretativa avanzando nuove proposle di allribuZlOnc.
Sull'acropoli della ciltil, come è noto. si conserva il
basamento di un grande tempio (fig. 2). che è stalo progressivamente demolito nei secoli e infine Înleramenlc
obliterato dalla costruzione dei castello medievale che
rappresenla l'ullima fase insediativa dei sito (fig. 3).
SuccessÎvamcnte vi ru erella una chiesa con relativa
canonica e poi ancora piü recentemente vi sOI'sera a1cu-
ni cdifici rurali. Questi ultimi furono demoliti con l'inizio dell'esplorazione dell'acropoli nel 1927 ad opera di
A. Maiuri, il quale pose in luce la platea dei tempio
(Maiuri 1928).
Il Sestieri. che riprese l'esplorazione Ira il 1949 e al
1960. scopri un bel tralto di muro in poligonale posto
sul fronle sud occidentale dei lempio e ad esso precedente e i resti di un portico che delimitè> il lerrazzo dei
santuario sul lalo verso il mare, quando, in clil ellenistica, l'acropoli come altre parti della ciltil subirono un
processo di monumentalizzazione (Seslieri 1958).
Molto pici recenlemenle, nel 1992, durante i lavori di
reSlauro della cinta fortificata dei castello medioevale, si
è reso nccessarÎo eseguire un grande saggio di verifica
1 ln Velio 1 è contenuta Ulla sinlctica c1cncaziollc delle divinilà
allcSI;llc dalle fOllli cpigrafichc c ICllcrarie a cura di D. Musti. 331333. C Ulla nota di M. Guardllcci (Gliarducci 1966).
ln: Les culte~' des cités IJllOcéelllles. Acles du colloque illtcnmlional organisé par le Centre Camillc-Jullian (Aix-cn-Provencc/Man.cille. 1999).
Giuliana TaCCa SClARELLl
52
VElIA
Fig. \. Velia planimelria
GaERSICHTSPl.AN
(F. Krin.ûnger).
(fig. 4) delle fondazioni della torre sud occidentale 2. In realtà l'analisi della sequenza
stratigrafica e dei materiali rinvenuti, al di là
delle verifiche slaliche strutturali degli
edifici medioevali, ha fOl·nito e1ementi preziosi proprio per definire le trasformazioni
subite dall'acropoli tra tardo arcaismo e età
ellenistica.
Si è potuto in pratica acccrtare che in età
ellenistica per ampliare illerrazzo dell'acropoli sono stati operati un livellamento ed una
colmata sul margine sud occidentale dei pianoro, dove viene edificato un portico e presumibilmente un fronte monumentale e poi
in elà medievale la cinta turrita dei castello. 1
maleriali rinvenulÎ ne) saggio sono quelli
rimossi con l'opera di livellamemo e poiché
Fig. 2.
per tipologia possono rilenersi peninemi a un
deposito votivo. si pub fondatameme rilenere che già sulla scorcio dei VI secolo a. C. l'acropoli
abbia ospitato un santuario. Per individuare i culti in
esso attestati, di parlicolare interesse sono a1cuni frammenti di cappe a vernice nera con lellere graffite.
Acropoli di Velia - Platea dcllcmpio parzialmente soltoposia alla torre.
2 La presentazionc prcliminarc dei risultali dell"csplomzione si
(rova În Ani XXXII CMGR. Taranto 1993. 7..J1-752: J mutcriali sono
slalÎ sinlelicamclllc analiu..ati in Tacco Sciardli 1997. La prima edizione della scavo è in Cicala c altri 1999.
1CULTI DI VELIA. SCOPERTE RECE TI
53
Fig. 3. Vclia - Acropoli con i rcslÎ della roccafone.
Fig. 5. Fondo di kylix COll il scgno AH
1
.\
L
Fig. 6. Blocco lapideo con iscrizione greea dallealro.
Fig. 4. Vclia Acropoli : planimctria dei saggio dei 1992.
Una serie di frallllllenli reca il segno A. ma solo in un
caso esso è associalO alla lettera 0 (fïg. 5) e perlanlo è
riconducibile ad Alena. Questo frammento potrebbe
costituire dunque la teslimonianza epigrafica più antica
della presenza dei cullO di Mena sull"acropoli. In effetli gîtl il tempio cra stato attribuito dal Sestieri ad Atena
(Seslieri 1960a). probabi 1mente per confronto con
Focea, dove è ricordato da Pausania (VII. 6.4) un lempio di Alena paragonabile ail' Arlemision di Heso e che
Akurgal (1956) ipolizza sorgesse sul terrazzo pi" elevato della penisola. dove era situalo anche l'insediamenlo
pi" anlico della cittil. Mena compare, d'altra parle,
anche su Ile mQncte di Focea, sin dalle prime emissioni
di elemo come su Ile monele di Elea di V secolo a.c..
ma I"unica atteslazione esplicita di un culto di Atena ad
Elea è offerta da una iscrizione greea frammentaria
databile al 1 secolo a.c. - 1 secolo d.C.. proveniente
da II' area dei teatro, che reca una dedica alla dea venerala con I"epiclesi di Poliade (Miranda 1982) e da una
iscrizione di età romana, ora dispersa e forse falsa (Velia
J. 331). E. Miranda (1982) riferisce poi ad Atena l'iscnZIOI1C
tarda
arcaica
frammentaria
proveniente
anch'essa da livelli disturbali dei leatro (fig. 6) il1legrandola come segue :
"AO l1 vaîaç 'EÀÀI1]vII1Ç
Ka't
l
ZI1[voç 'EÀÀ I1 ]vîü.
54
Ginliana TaCCa SCIARELLI
Fig. 7. FrammclltÎ di kylikcs a vernicc Ilcra
COll i graffïli [H] PH ?
Come è nota il culto di Zeus è attestato a Velia già da
altri documenti epigrafïci anche se databili ad epoca più
recente 3 e quindi è assai fondala l'allribuzione della
dedica a questa divinità maschile. Per la divinità femmini le è opportuno invece ricordare che più frequentemente di Atena è accoppiata a Zeus, nell'iconografia
vOliva, Hera e che anche di questa dea come di Zeus si
sono rinvenute a Elea più di una lestimonianza epigrafica, databile al IV secolo a.c. 4
AI culto di Hera potrebbe riferirsi l'altra gruppo di
frammenti provenienti dal saggio sull'acrapoli che recano i segni graffiti PTl se vengono inlegrali con Tl iniziale
(fig. 7). In tal casa il culto sarebbe atlestato già in elà
tarda arcaica e ci sarebbe da chiedersi se non sia possibile vedere in cià l'effello dei contrallo politico esercitato da Poseidonia nella fondazione della colonia focese,
cos] come sembra adombrato nel racconto di Erodoto (l,
167).
Riprendendo in esame materiali e monumenti già
noti e riconsiderandoli alla luce degli studi più recenti si
puà tentare di arricchire il repertorio già noto dei culti
presenti ad Elea.
Ai primi decenni di vita della colonia si puà forse
ascrivere il culto di Cibele, che nella madrepatria,
Focea, sembra essere stata assai ri levante se si accetta
l'ipotesi che a questa divinità fossera dedicate le nicchie
scavate nella roccia sotlostallle alterrazzo dei santuario
3 Velia
1.282-287 e 333; Velia 2, 253-256.
4 Si lralla di due blocchi COll HP'1ç reimpiegali l'U1lO nclla cinta
muraria (Cicala e altri 1999,42, n.24) e l'altro nel1e seule di accesFig. 8. Naiskos
COll
dea sedula da Vclia. Mus. Arch. Naz. di Napoli.
50 al "giardino" delllnsula Il (Ebner, Velia 1. 338) e di due cippi di
provcnicnza ignola uno con "1-lpl1ç e uno con "HPl1ç E>f-À~ivl1ç
(Guarducci 1970).
55
1CULTI DI VELIA. SCOPERTE RECENTI
di Alena, quelle di misura minore scavate sul fronte roccioso della Collina dei Moulins e che rappresenti Cibele
la dea seduta nel naiskos proveniente dal tumulo di
Mallepe (bzyigit 1995). F. Salviat, al quale si deve la
conferm3 di questa attribuzione, considera pertinenti a
Cibele anche i naiskoi rinvenuti a Marsiglia alla Rue
Négrel, lungo la cinta muraria di Massalia (Salviat
1992, 147-149; Morel 1995,27). Tale riconoscimento
non è tuttavia da tutti condiviso non ravvisandosi elementi veramente caratterizzanti nella figura femminile
Fig. 9. Velia Acropoli. Edicola.
scolpita ail' interno dei naiskoi 5.
È opportuno a questo proposito fare alcune considerazioni: l'iconografia della dea seduta su trono sembra
appartenere a quelle divinità legate in quai che modo alla
maternità e quindi alla fecondità, "la dea madre", vale a
dire a Hera, a Cibele, e poi più tardi nel V-IV secolo a.c.,
a Demetra. Non si rammentano per Hera e per Demetra
tuttavia rappresentazioni della dea seduta e inserita in
un'edicola. Quest'ultima sembra invece essere un elemento Frequente nell'iconografïa di Cibele, anzi elemento costante nella rappresentazione della dea seduta negli
esemplari arcaici provenienti dall'ambiellte ionico, più
ancora dei leoncino, che compare spesso posto neJ suo
grembo 0 ai lati dei trono. II naiskos sembrerebbe essere
un richiamo alla roccia nella quale era inserito il simulacrû della dea in tempi remoti in ambito neohitlita e di cui
resterebbe memoria nelle edicoletle scavate nella roccia
a Focea (La Genière 1985). E' singolare e significativo,
come è già stato osservato da F. Salviat, che esemplari
della dea seduta e inserita in una edicola secondo il
modello ionieo, in accidente, provengono esclusivamen-
te dalle colonie focee di Massalia e di Elea.
Qui, infatli, è stato rinvenuta nel 1886 il naiskos con
dea seduta conservato nel Museo Archeologico
Nazionale di Napoli (fig.8). Ad esso puà affiancarsi
come ulteriore esigua testimonianza di un eventuale
cuita di Cibele ad Elea J'edicoletta posta all'inizio della
cinta Illuraria al margine nord occidentale dell'acropoli
(fig. 9). A favore di questa debole ipotesi è il posizionamenlo su una linea di confine, come sembra riscontrar-
si'3 Massalia e a Focea 6.
Nel pieno ellenismo sembra invece prendere vigore
un allro cuita forse già presente ad Elea in epoca precedente. Si tratta dei culto di Asclepio che non è testimoniato da documenti epigrafici ma da una piccola statua
dei dia rappresentato secondo unD schema iconografico
abbastanza noto (tipo Este) (fig. 10). La scultura pro-
Fig. 10. Statua di Asclepio.
5 Voir entre autres Hermary (A.) Les naïskoi votifs de Marseille,
infra. dans cc volllme [NDLR].
6 Sui Cllili di Elea in elà arcaica cfr. anche Tocco Sciarelli (G.) Aspctli dei CllltO in eLà arcaica ad Elea. In : The Aegeall and the
W{~Slern Medirerralleoll. in corso di stampa.
Gialiunu TaCCa SCIARELLI
56
Fig. 11. Clducco in bronzo.
Fig. 12. Acrofologralïa obliqua: le lnsulae 1e Il a sinislra c la c.d. agora a dcstra.
ceri a ad Elea nel 242 a.c. e il
consenso di Elea a riconoscere gli
asylia al santuario di Kos e a partecipare aile feste in onore dei dio
(Ve/ia 1,325). In realtà nell'Insula
Il non si individuano elementi
caralteristici degli Asklepieia.
Seslieri vi ha riconosciuto la sede
di una associazione di medici
sulla base delle iscrizioni rinvenute nel terreno di riempimento
insieme con la stele conl'iscrizione riferita a Parmenide e con il
ritralto altribuitogli (Sestieri
196üb). M. apoli, invece, per il
ritrovamemo nello stesso luogo di
una serie di ritralti giulio-claudi,
propone
di riconoscervi una
Fig. 13. Le ..equenze delle lerrazzc dei!" Asklcpicion con il fronle omato da un co)onnalo e da una
palaestra
iuventutis
(Ve/ia 1, 222fontana COll Ire bocchc.
225), W. Johannowsky e E. Greco
viene dal terreno di riempimento dellïnsula Il. Cio ha
ritengono invece si tralti di un Caesareum 8. Infine M.
indolto P. Ebner e Y. Calalano a riconoscere in questo
Fabbri e A. Trotta (1989), altribuendo, nelle iscrizioni
dei medici, alla parola «ouli» l'indicazione di un yÉvoç
complesso un Asklepieion con l"annesso boschelto e il
pozzo sacro 7, confortati anche dal ritrovamento nello
slesso luogo di tilla statua femminile identificata con
Hygieia, la figlia di Asclepio, a lui spesso associata
nell ïconografia e nel culto. Ad Asclepio riportano già
nel corso dei IV secolo a.C. il caduceo che compare su
alcuni didrammi d'argento e in uno splendido esemplare in bronzo (fig. 11) e infine il decreto velino rinvenuto
nell' Asklepieion di Kos che attesta l'invio di un'ambas-
7 Ebncr (P.) - Seuele di medicin3 a Velia e a Salerno. Apollo. II.
1962. 125·134: Catalano (V.) - L" Asklepieion di
AIIII.POIlf./S/.Sllp.S.Chillm. XV-XVI (1965-1966), 289,301.
Vclia.
8 Greco (E.)· Magno Credo. Bari 1980.46: Johannowsky (W.)
- Nole sull'edifïcio della cosiddetla "Insu la Il'' pressa Porta marina
Sud di Velia. In ForscJ/lIlIgen und FlUide Festscrhift Bernard
Nelllsc", XXI (1980), 201 - 204.
1CULTI DI VELIA. SCOPERTE RECENTI
57
\
,
"
.
~
_
.
_
.
_
._--_._•..
-_._.~-.-
Fig. 14. Planimelria della c.d. agora (Asklepieiun)
OÙÀIÇ, legato ad Apollo OÙÀIÇ, e a <!JulÀapxoç l'indicazione della funzione dei pedagogo, propongono di riconoscere nell'Insula Il la sede di un collegio di medici
appartenenti ad un antico yÉvoç eleate di pedagoghi.
Poco a monte dell'Insula Il è situato un ampio spazio
retlangolare particala, scoperto da Seslieri e da lui rico-
Fig. 15. L"Asklepieion di Kos.
grande cortile particala è stata realizzato spianalldo e
quesla inlerpreta-
Iivellando il terreno dilavato dall'alto. 1 materiali rinvenut i sono databi 1i tra la fi ne dei 1V e gl i ini zi dei Il seco10 a.c. e devono considerarsi il terminus post quem per
la profoncla trasformazione e monumenlalizzazione di
questo comparto della città.
Si osserva ancora la presenza dominante dell'acqua.
zione M. apoli (Vetia l, 197) riconoscendovi una fase
di V secolo a.c. Infine W. Johannowsky (Velia 3, 234235) vi riconosce uno spazio pubblico con fontana des-
Infatti un grande canale capla l'acqua da una sorgente
esistente più a monte e attraversa ramificandosi il terrazzo inferiore fino a sgorgare (fig.14) almeno con tre
(inata in un seconda tempo a ginnasio. Riliene inoltre
getti sul fronte monumentale. In effetti, se si considera il
che un primo impianto possa datarsi al IV secolo a.c. e
che siano intervenute modifiche nellii secolo a.c. Se si
sistema delle terrazze in lin contesto urbano più ampio,
connesso anche con gli edifici termali situati a monle, le
terme ellenistiche, e a valle. le terme imperiali, si
constata che vi sono tutti gli elementi che ricolTono nei
salltuari di Asclepio: la sorgente, i callali, le Fontane. i
grandi cortili, i portici, le terme e infine la buona espo-
nosciuto come Agora 9, Si associa a
osserva attentamellle l'insieme
è l'assibile rendersi
conto che tale spazio fa parte di un sistema unitario di
terrazze degradanti verso il mare (fig. 12), realizzale
lungo il pendio della collina su un vallone naturale riempitosi nella parte più bassa probabilmente a seguilO di
una alluvione e
sizione all'azione benefica della ventilazione marina. Il
risistemalo con una sequenza di archi-
tellure scenografiche consuete in età ellenistica (fig.13).
Un lunga saggio trasversale eseguito nel 1991 nel
terrazzo inferiore ha infalli permesso di accertare che il
9 Seslieri (P. C.l - Veti". FA, 4, t951. 191-193: 6.1953,216: 7.
1954. 177: 8, t956. t78.
Giulim,u TOCCO SCIARELLI
58
Fig. 16. Vclia. LI grande am sul crinalc.
confronto più slrÎngenle è.
forse non pel' caso, con il santuario di Kos, anch' esso articolato in una successione di lerrazze occupate da impianli lermali (fig. 15). La presenza in
questo sanlUario della Scuola di
medicina offre un ulteriore
spunto pel' considerare come
parte integrante dei)' Askle·
pieion di Velia anche)' Insula Il
dalla quale provengono le iscri·
zioni e le statue dei meclici.
Il prossimo obiellivo della
rîcerca è ora di verilïcare se
esista un rapporto con il santuario occupato c1alla grande ara e
situalO sul crinale della collina
al quale si giunge risalendo il
vallone che domina r Asklepieion (fig. 16).
* Soprinlcndenzi.l Archeologica per le Province di Salerno. Avellino
e Benevento,
Via Trotula De Ruggiero 6/7.
1- 84100 Salcrno
Abre"iazioni bibliografiche
Akurgal 1956: AKURGAL (E.) - Les fouilles de Phocée ellcs sondages de Kymé. Anarolia 1 (1956) 3-11.
Cicala e altri 1999 CICALA (L.), FIAMMENGHI (C A.),
MAFFETIONE (R.). VECCHIO (L.) • Problemi di lopografio
slOric<l dclracropoli di Vclia : l'ediricio cllcnislico ad ovest dcl
Icmpio. In : Velia 5. 39-59.
Fabbri, Trolta 1989 : FAUBRJ (M.). TROTfA (A.) - Una Sellola colIcgio di elà augustea. ArcheoJogÎlI Perus;'w. 7. Roma 1989.
Guarducci 1966: GUAROUCCI (M.) ~ Le divinità fauste nclranlÎca Velia. In : Velia 1. 279-29-t
Guarducci 1970: GUARDUCCI (M.) • Nuovi cippi sacri a Vcliu.
ln : VeJia 2. 256-260.
La Genière 1985: LA GENIÈRE (J. de) . De la Phrygie à Locres
Epiléphiricnne. Les chemins de Cybèle. MEPRit 97. 1985.693718.
Maiuri 1928: MAI URI (A.) - Velia: prima ricognizione cd esploralione. Campagne della socielà Maglla Grecia. Roma 1928. 14-29.
Miranda 1982 : MIRANDA (E.) - uo\'c iscrizioni sacre di Vclia.
MEFRA 94 (1982). 39·65.
1orc11995: MOREL (J.P.) - Phocée clics colonies d·occidenl. ln:
Phocée el la jOlld{lfioll de Marseille. Marseille 1995. 19-29.
Ôz)'igit 1995: OZYIGIT (O.) - Les dernièrcs fouilles de Phocée. ln:
Phocée el lajolld{lfioll de Marseille. Marseille 1995.47-62.
Salviat 1992: SALVIAT (E) - Sur la religion de Marseillc grecquc.
ln: BATS (M.). BERTUCCHI (G.). CONGÉS (G.) Cl TRÉZINY
(H.) dir. - Marseille grecque el la Gaule. Acles des colloques de
Marseille (1990). Lattes/Aix-en-Provencc, 1992 (Et. Massa. 3).
141·150
Seslicr! 1928: SESTIERI (P. C)· Velia. FA, Il (1958). 140. lav.
XXIX. fig.79.
Sestieri 1960a : SESTIERI (P. c.) - Scavo in provincia di Salerno.
ln : LL, ricerca archeologica Ilell'ltalio meridiollale. apoli
1960.52.
Scst!cri 1960b : SESTIERJ (P. C)· Velia. FA. 1960. n.4542.
Tocco Sciarelli 1997 : TOCCO SCIARELLI (G.) . Il culto di He,"
ad Elea. In : Hem. Images. espaL'es. culles. Acles du colloque
international du Centre de Recherches Archéologiques de
rUniversilé de Lille cl de l'Association P.R.A.C.(Lille 29-30
novembre 1993). uples. 1997 (Coll. CJB 15),227·230.
Velia 1 : Velia e i Focei in Occidellte = PP, XXI. 108-110. 1966.
153·420.
Velia 2: Nllolli sltidi Sil Velio = PP. XXV. 130-133. 1970.
Velia 3 : 1 Focei datrAnololia aJl'Oceallo. Alli dei colloquio di
opoli. 1981 = pp XXXVII (204·207),1982.
Velia 4 : GRECO (G.), KRI ZI GER (E). ed.. lIelia. S",di e
ricerche. Modena 1994.
Ve/ia 5 : KRINZI GER (E). TaCCO (G,). cd. ~ Neue Fors('llImgell
ill Velia (Velia-Sludien. l). Wicn 1999.
Fly UP