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Blitz Sugar,47 i condannati

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Blitz Sugar,47 i condannati
Venerdì 21 Febbraio 2003 FOGGIA 13
S A N S E V E RO
A LTO TAVO L I E R E
&
SAN SEVERO / Accusati di mafia, traffico di droga, estorsioni, attentati contro parenti di pentiti e avvocati
Blitz Sugar,47 i condannati
Inflitti 15 anni al boss Severino Palumbo: 11 le assoluzioni
SAN SEVERO - Si è concluso
con 11 assoluzioni, 6 patteggiamenti e 41 condanne a complessivi 201 anni, 6 mesi e 20
giorni di reclusione il processo di primo grado denominato
«Sugar» nei confronti di 58
sanseveresi accusati a vario titolo di associazione mafiosa,
traffico e spaccio di droga, tentato omicidio, estorsioni collegate al fenomeno delle auto rubate, armi, incendi, furti, ricettazione e riciclaggio.
Richieste pm
La sentenza è stata pronunciata dal gup del Tribunale di
Bari, Teresa Liuni, al termine del processo abbreviato che
ha comportato lo sconto di un
terzo della pena. Ha sostanzialmente retto l’impostazione
accusatoria della Direzione distrettuale antimafia che ha
coordinato le indagini condotte dai carabinieri del «rono» di
Foggia (reparto operativo-nucleo operativo) e dai colleghi
di San Severo che il 5 novembre del 2001 arrestarono 56
persone. Il pm Gianrico Carofiglio nell’udienza del 15
gennaio aveva chiesto 5 assoluzioni e 46 condanne per oltre
330 anni di reclusione.
15 anni al boss
La pena maggiore - 15 anni a
fronte dei 18 chiesti dall’accusa - è stata inflitta al boss Severino Palumbo, 42 anni, soprannominato «Palummill»,
già condannato per associazione mafiosa nel maxi-processo Panunzio alla «Società».
E’ stato condannato per mafia,
traffico di droga, estorsione ed
assolto soltanto dall’accusa di
ricettazione e da un episodio
di spaccio. Con lui condannati
quattro fratelli e la moglie Milena Grassano (quest’ultima
ad un anno solo per armi,
mentre è stata assolta dalle
più gravi imputazioni di mafia, traffico e spaccio di droga
ed estorsioni) mentre è stato
assolto il padre Carmine.
Il braccio destro
Subito dopo il boss Palumbo,
la pena più pesante - 14 anni e
8 mesi di reclusione a fronte
dei 16 chiesti dal pm - è stata
inflitta al suo presunto braccio destro Donato D’Aloia, 57
anni, soprannominato «Muso
di zucchero», riconosciuto colpevole di associazione mafiosa, traffico di droga, 32 episodi
di spaccio (per uno è stato assolto), oltre che di estorsione e
armi.
Le microspie
Le indagini dei carabinieri
partirono alla fine degli anni
Novanta ed andarono avanti
per mesi con pedinamenti, ma
soprattutto intercettazioni telefoniche ed ambientali che
hanno consentito alla Dda di
Bari di contestare circa 160 capi d’imputazione. Se inizialmente le attenzioni si soffermarono di D’Aloia (dal suo soprannome prese origine il nome «Sugar» dato all’operazione), si spostarono poi su Severino Palumbo quando il boss
venne scarcerato il 23 dicembre del ’98 e posto ai domiciliari: una microspia fu subito
piazzata nell’auto che lo riportava a San Severo e registrò le
prime parole del capo-clan rivolte ai complici: «Fammi il
conto di tutti i cristiani, a tutti
quanti devo rompere la testa».
Affari del clan
Gli affari del clan erano legati - diceva l’accusa - essenzialmente allo spaccio di droga,
soprattutto cocaina acquistata
a Milano e in Calabria, ma anche alle estorsioni collegate al
furto delle auto ed alla successiva restituzione dietro pagamento del «pizzo». C’era spazio per far soldi in tutti i modi,
ma anche per portare a termine vendette. Tra le imputazioni contestate ci sono infatti
numerosi incendi di auto di familiari di pentiti (Paolo Iacobazzi, Michele Palmieri e Bruno Massa), ma anche di qualche avvocato.
Tentato omicidio
Anche un tentativo d’omicidio contestato dalla Procura
ad Armando e Antonio Testa, condannati ieri dal gup a 7
anni di reclusione ciascuno a
fronte dei 10 sollecitati dal pm
Carofiglio. Il 14 aprile del ’99 i
due imputati avrebbero tentato di uccidere Luigi Russi, detto «Bacchettone» estraneo all’inchiesta.
Le minacce
La Dda di Bari aveva «stralciato» parte dell’inchiesta per
le presunte minacce rivolte da
alcuni imputati nei confronti
di un paio di magistrati, pur se
non si è arrivati a imputazioni
formali. Dalle intercettazioni
ambientali parrebbe di capire
che il clan progettasse attentati contro giudici che avevano
fatto arrestare alcuni componenti del clan. In particolare
in un’intercettazione c’è questa frase: «questo giudice ci
sta rompendo, adesso gli facciamo vedere noi, gli mandiamo un cestino...».
IL VERDETTO / Decisive si sono rivelate intercettazioni ambientali e telefoniche
Capi,«picciotti» e spacciatori
La Procura antimafia contestava oltre 160 capi d’imputazione
Ecco la sentenza emessa
dal gup Teresa Liuni (tra
parentesi le richieste del
pm).
Vincenzo Antonio Acacio, 39 anni, 8 mesi per
spaccio di hashish (4 mesi).
Domenico Cristian Altieri (28) di Campobasso, 1
anno e 6 mesi per spaccio,
pena patteggiata e sospesa.
Michele Barra (31), assolto per spaccio di cocaina (4 anni);
Emilio Befaro (29), 4 anni per traffico di droga e
spaccio: assolto dalla mafia (7 anni per tutti i reati);
Luciano Bellomo (32), 7
anni per associazione mafiosa, spaccio, serie di estorsioni, detenzione di
armi, incendio e furto (12
anni).
Michele Bocola (39), assolto da mafia, estorsione
e incendio (assoluzione).
Michele Bonaventura
(34), 5 anni e 4 mesi per
spaccio: assolto da mafia e
ricettazione (6 anni tutti i
reati).
Antonio Bredice (29),
assolto per spaccio (assoluzione).
Giovanni Bredice (45),
6 anni e 4 mesi per spaccio
e armi (4 anni e mezzo).
Nicola Bredice (23), 1
anno per spaccio (3 anni e
6 mesi).
Antonio
Salvatore
Carriera (35), 8 mesi, pen
sospesa, per spaccio (4 anni).
Andrea Cologno (30), 2
anni per associazione mafiosa, assolto dal traffico
di droga (6 anni per entrambi i reati).
Roberto Cologno (24), 1
anno e 10 mesi per spaccio, pena patteggiata e sospesa.
Angelo Raffaele D’Aloia (32), 8 anni per traffico e spaccio di droga, detenzione di armi (14 anni).
Donato D’Aloia (57), 14
anni e 8 mesi per associazione mafiosa, traffico e
spaccio di droga, estorsio-
ne e detenzione di armi (16
anni).
Ines D’Aloia (29), 5 anni
per traffico e spaccio di droga (6 anni).
Mario Leonardo D’Aloia
(31), 5 anni e 4 mesi per traffico e spaccio di droga (12 anni).
Michela D’Aloia (25), 5 anni e 4 mesi per traffico e
spaccio di droga (8 anni).
Luigi De Cesare (26), 6 anni per spaccio ed estorsione,
assolto per mafia e traffico
di droga, estorsione (8 anni
per tutti i reati).
Ugo De Cesare (67), 1 anno
e 4 mesi per spaccio di droga
(3 anni e 8 mesi).
Claudio De Palma (40), 1
anno e 2 mesi per spaccio,
pena patteggiata e sospesa.
Massimo Di Matteo (32), 2
anni e 6 mesi anni per associazione mafiosa e furto (3
anni).
Vincenzo Di Vito (30), di
Campomarino, assoluzione
per droga (assoluzione).
Domenico Flocco (30) di
Campomarino, assoluzione
per droga (assoluzione).
Raffaele Gagliardi (33), 4
anni per estorsione, incendio e furto, assolto per mafia
(8 anni per tutti i reati).
Antonio Garofalo (34), 5
anni e 4 mesi per spaccio di
droga (4 anni).
Elena Giacobbe (26), 5 anni e 4 mesi per traffico e
spaccio di droga (8 anni).
Anna Milena Grassano
(35), 1 anno per armi, assolta
da associazione mafiosa,
traffico e spaccio di droga, estorsione, ricettazione (6 anni per tutti reati).
Leonardo Grassano (25),
7 anni e 8 mesi per associazione mafiosa, traffico e
spaccio di droga (8 anni e 6
mesi).
Luciano Grassano (33), 7
anni e 8 mesi per associazione mafiosa, traffico e spaccio
di droga, estorsione: assolto
da riciclaggio. (8 anni e 4 mesi).
Giuseppe Iacobazzi (24),
assolto per spaccio di droga
(3 anni e 6 mesi).
Anna Maria Li Quadri
La sentenza 2 anni dopo il blitz
BARI - Il pubblico ministero
antimafia Gianrico Carofiglio sottolinea che «è stato un
processo unico, per due ragioni». La prima è «la straordinaria rapidità con la quale
si è arrivati dagli arresti di
novembre 2001 al verdetto di
primo grado». I tempi della
inchiesta «Sugar» sono oggettivamente un esempio di
efficienza della macchina
giudiziaria. Il blitz a San Severo 15 mesi fa, la richiesta di
rinvio a giudizio a giugno, l’inizio del processo in abbreviato a luglio, una decina di
udienze fino alla sentenza del
gup Teresa Liuni.
Il secondo motivo di soddisfazione del pm barese è «la
decisione di imputati e avvocati difensori di utilizzare,
nessuno escluso, i riti alternativi», cioè abbreviato e patteggiamento. «Una scelta che
denota intelligenza e della
quale si è tenuto conto sia
nelle richieste di pena che
nelle condanne. Non va dimenticato - ha ribadito infine
il dottor Carofiglio - quanti
denari risparmia lo Stato
quando i tempi di un procedimento si snelliscono».
(c.strag.)
«Reciterà gente comune,il teatro è soprattutto comunicazione»
Un momento della presentazione
"Teatro dentro", all’interno del
carcere e con la "Cantata per i
bambini morti di mafia" di
Violante».
Da oggi, insomma, nuovo spirito di avventura con un occhio rivolto anche al sociale.
traffico di droga (8 anni per
tutti i reati).
Carmine Palumbo (70),
Assolto per associazione mafiosa e detenzione di armi (5
anni).
Giuliano Palumbo (32), 4
anni e 8 mesi per associazione mafiosa, estorsione, assolto da detenzione di armi
(8 anni per tutti i reati).
Giuseppe Palumbo (33), 7
anni per associazione mafiosa, estorsione, detenzione di
armi, incendio e furto (16 anni).
Luigi Palumbo (42), 4 anni
e 8 mesi per associazione
mafiosa, estorsione, detenzione di armi, assolto da incendio (9 anni per tutti i reati).
Severino Palumbo (41), 15
anni per associazione mafio-
Giustizia rapida
Se è di scena l’amore contrastato
no esaltante, del teatro interattivo che parte dal di fuori. Gente comune che viene portata
sul palcoscenico e per la quale
viene pensato un approccio al
mestiere di attore. Dopo il ciclo
di lezioni di tre mesi, il debutto
a maggio: «Romeo e Giulietta,
storia d’amore e di rivali».
A presentare il progetto l’altra sera, assieme alla compagnia, l’assessore provinciale
alla cultura Anna Maria Carrabba, il responsabile dei progetti speciali del «Teatro pubblico pugliese» Lino Manosperta e il dirigente scolastico
dell’istituto «Di Sangro» Ettore Basso. «Stiamo sperimentando ormai da anni forme diverse di approccio al teatro:
proprio per il suo essere strumento di comunicazione ha bisogno di continue rigenerazioni», spiega Mario Pierrotti, responsabile della compagnia.
«Siamo già riusciti in questo
intento con l’esperienza di
Un momento dell’operazione
L’INTERVISTA / Parla il pm Gianrico Carofiglio
CERCHIO DI GESSO La compagnia alle prese con una rivisitazione di «Romeo e Giulietta»
SAN SEVERO - Dimenticate lirismi e romanticherie, di scena - se volete aderire al progetto - vanno il sangue e la passione, la rivalità e l’onore. Con un
occhio al classicismo e uno alla
modernità, a partire da oggi
trentotto aspiranti attori - ma
il numero è destinato a crescere - si cimenteranno in lezioni
di teatro che porteranno a fine
maggio alla rappresentazione
della storia d’amore per eccellenza, quella di Romeo e Giulietta.
Casuale che la compagnia
«Cerchio di Gesso» abbia fatto
coincidere la data di presentazione del progetto a ridosso
con la festa di San Valentino?
Forse. Sta di fatto che la cronistoria dell’esperimento parte
da questo mese a San Severo
presso l’istituto «Di Sangro»,
con la collaudata esperienza
della compagnia che andrà a
fondersi con quella, tutta da costruire ma non per questo me-
(40), 8 mesi, pena sospesa,
per spaccio di droga, assolta
da detenzione di armi (8 mesi per entrambi i reati).
Filippo Li Quadri (32), 3
anni per associazione mafiosa e riciclaggio: assolto per
ricettazione (7 anni per tutti
i reati).
Bonifico Lombardi (29),
di Campomarino, assoluzione (assolto).
Giovanbattista Marchesano (32), Apricena, 1 anno e
2 mesi per spaccio di droga
(4 anni e 6 mesi).
Michele Mennelli (33), 4
anni per traffico e spaccio di
droga (6 anni).
Francesco Mitolo (35), Assolto per spaccio di droga (4
anni).
Matteo Notarangelo (47),
6 anni per traffico e spaccio
di droga, assolto da mafia (8
anni per tutti i reati).
Nazario
Notarangelo
(27), 2 anni per spaccio, pena
patteggiata.
Antonio Palumbo (43), 3
anni per associazione mafiosa ed estorsione, assolto per
Perché se la storia di Romeo e
Giulietta evoca chiari di luna e
dichiarazioni d’amore, è anche
vero che essa è legata filo doppio alle guerre intestine tra famiglie. «Una realtà che in qualche modo e con motivazioni di-
verse è radicata anche nel nostro tessuto, penso alle faide
del Gargano», prosegue Pierrotti. «Non sappiamo ancora se
faremo riferimenti, al momento non sono previsti, ma se dovesse succedere daremo un taglio di tipo artistico anzichè sociale. Non sta a noi dare la spiegazione del fenomeno. Comunque contiamo di mettere insieme più fili conduttori che porteranno ad un’unica miscela,
quella del contrasto, l’inevitabile fardello che è costretto a
sopportare chi "subisce" il proprio cognome, pur non avendo
nulla a che fare con le motivazioni del contrasto stesso»,
conclude Pierrotti.
Per lo spettacolo finale si potrà contare su un «contenitore» fresco di ristrutturazione:
l’ex caserma dei vigili del fuoco che sarà destinata ad esibizioni artistiche.
Rossella Palmieri
Il pm della
Dda
Gianrico
Carofiglio
che ha
rappresentat
o
l’accusa
nel processo
«Sugar»
sa, traffico e spaccio di
droga, estorsione, detenzione di armi, minacce,
contrabbando, assolto da
ricettazione (18 anni per
tutti i reati).
Daniele
Petruccelli
(26), 7 anni per traffico e
spaccio di droga, detenzione di armi (14 anni per tutti i reati).
Vincenzo Rainone (34),
di Campobasso, 1 anno e 6
mesi per spaccio, pena
patteggiata e sospesa.
Luigi Russi (50), 4 anni
per spaccio di droga (4 anni).
Michele Russi (43), 6 anni per spaccio ed estorsione, assolto da associazione
mafiosa e detenzione di armi (12 anni per tutti i reati).
Marco Raffaele Sarto
(30), 3 anni, 6 mesi e 20
giorni per spaccio di droga (4 anni).
Eduardo Sasso (32), assoluzione per spaccio (assoluzione).
Giovanni Spinazzola
(44), assoluzione per spaccio di droga (5 anni).
Maria Vincenza Terracone (54), 5 anni e 4 mesi
per traffico e spaccio di
droga (8 anni).
Antonio Testa (38), 7 anni per tentato omicidio e
detenzione di armi (10 anni).
Armando Testa (58), 7
anni per tentato omicidio
e detenzione di armi (10
anni).
Francesco Testa (44), 5
anni e 4 mesi per spaccio
di droga (3 anni e 6 mesi).
Giuseppe
Valentino
(26), 1 anno per spaccio di
droga (3 anni, 6 mesi e 20
giorni).
Leonardo Vincitorio
(33), 2 anni per spaccio, pena patteggiata.
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