Approccio integrato all`identificazione dei soggetti a rischio di
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Approccio integrato all`identificazione dei soggetti a rischio di
Approccio integrato all’identificazione dei soggetti a rischio di frattura e corretto inquadramento diagnostico Salvatore Minisola Presidente SIOMMMS – Società Italiana dell’Osteoporosi, del Metabolismo Minerale e delle Malattie dello Scheletro La diagnosi di osteoporosi • Valutazione clinica • Valutazione strumentale (quantitativa e qualitativa) • Valutazione metabolica La diagnosi di osteoporosi • Valutazione clinica • Valutazione strumentale (quantitativa e qualitativa) • Valutazione metabolica Stima del rischio di frattura “Lo scopo del trattamento è quello di ridurre il rischio di frattura, particolarmente negli individui a maggior rischio. Ciò implica la stima del rischio da parte del medico ponendo attenzione particolarmente ai soggetti con un rischio talmente elevato da giustificare il trattamento.” Kanis JA, Eur J Radiol 2009 Relazione fra densità minerale ossea e rischio di frattura Rischio di frattura +6 +4 +2 -1 -2 -3 T - score Fattore di rischio Evento morboso Ridotta massa ossea FRATTURA Ipercolesterolemia INFARTO Ipertensione arteriosa ICTUS La densità minerale ossea è un buon indice del rischio di frattura % v e r te b r a l fr a c tu r e s 35 30 25 20 15 2x 10 5 –1SD 0 -5 -4 -3 -2 T–score -1 0 Watts, ASBMR 2001 Osteoporosi Criteri OMS Categoria diagnostica Normale Ost eopenia T-Score > -1 da -1 a -2,5 Rischio di frattura (RR) Basso Medio (2-5) Ost eoporosi < -2,5 Alt o (> 5) Ost eoporosi conclamat a < -2,5 Molt o alt o (> 10) (presenza di fattura osteoporotica) W.H.O. Study Group, 1994 Effetto della massa ossea sul rischio di frattura in funzione dell’età 80 + Fracture risk per 1000 person/yr 160 70-80 140 65-69 120 100 60-64 80 55-59 60 40 50-54 20 45-49 <45 0 1.0 0.90 0.80 0.70 0.60 0.50 g/cm2 BMD Hui S.L. et al., J.C.I., 1988 Rischio di nuove fratture vertebrali in donne con o senza fratture pregresse, sulla base della massa ossea Terzili di massa ossea Inferiore Medio Superiore 25,1 7,4 Nessuna frattura pregressa 14,9 4,4 1 0 Una frattura pregressa 10,2 5 10 15 20 25 30 Ross PD et al, Ann Intern Med, 1991 Studio NORA : BMD, incidenza di fratture osteoporotiche e numero di donne con fratture No. of women with fractures 50 450 400 40 350 300 30 250 BMD distribution 200 20 150 100 10 50 0 >1.0 1.0 to 0.5 0.5 to 0.0 0.0 to -0.5 -0.5 to -1.0 -1.0 to -1.5 -1.5 to -2.0 -2.0 to -2.5 -2.5 to -3.0 -3.0 to -3.5 Osteopenia <-3.5 No. of women with fractures Fracture rate per 1000 person person-years Fracture rate 0 Osteoporosis T-score Siris ES et al, Arch Intern Med, 2004 Rischio di frattura associato all’uso di corticosteroidi in rapporto alla età, con o senza l’impiego della BMD RR Without BMD With BMD 50 55 60 65 70 75 80 85 50 55 60 65 70 75 80 85 10 1 0.1 Age (years) Kanis J.A. et al., J.B.M.R., 2004 Rischio di frattura di femore: interazione fra densità ossea e fattori di rischio Incidenza di fratture femorali (per 1.000 donne / anni) RR 27,3 14,7 30 9,4 20 >5 5,6 4,0 1,9 10 2,6 1,1 Inferiore Medio 1,1 0 Superiore Terzili di densità ossea calcaneale 3-4 0-2 Uso di anticonvulsivanti 2,8 Difficoltà ad alzarsi da una sedia 2,1 Fratture nella madre 2,0 Storia di ipertiroidismo 1,8 Deficit nella cura di sé stessi 1,7 Scarsa attività fisica 1,7 Uso di benzodiazepine 1,6 Ridotta acuità visiva 1,5 Età 1,5 Consumo eccessivo di caffè 1,3 Cummings S.R. et al., N. Engl. J. Med., 1995 Principali fattori di rischio per frattura nella pratica clinica Sesso femminile Età* Razza asiatica o caucasica Ridotta densità minerale ossea Elevato turnover osseo* Ridotta acuità visiva* Malattie neuromuscolari* Anamnesi familiare positiva per fratture* Anamnesi positiva per fratture da fragilità* Comorbidità * Indipendenti dalla BMD Menopausa precoce Amenorrea Ipogonadismo nell’uomo Ridotto peso corporeo* Abitudine tabagica* Consumo di alcol* Immobilizzazione prolungata Ridotto apporto di calcio Deficienza di vitamina D Utilizzazione di steroidi* Propensione alle cadute* Kanis J.A. et al., Osteoporos. Int., 2005 L’impiego dei fattori di rischio clinici aumenta la capacità della BMD di predire il rischio di frattura di femore e delle fratture osteoporotiche negli uomini e nelle donne (n=46.340) 46.340 uomini e donne (9 coorti studiate longitudinalmente) Adult Health Study (AHS, Japan) CaMos (Canada) EVOS/EPOS (Europa) DOES (Australia) Gothenburg I Gothenburg II Rochester Rotterdam Sheffield Fattori di rischio clinici • Storia familiare di frattura di femore • Utilizzazione sistemica di glucocorticoidi • Ananmnesi positiva per frattura da fragilità • Attuale consumo di sigarette • Elevato consumo di alcolici • Artrite reumatoide Kanis J.A. et al., Osteoporos. Int., 2007 “Necessità di un approccio sistematico, non basato solamente sull’intuito clinico” Dal rischio relativo al rischio assoluto: L’algoritmo Frax Popolazione a rischio Rischio relativo Rapporto tra l’incidenza di frattura nei soggetti esposti e quelli non esposti a un determinato fattore di rischio (non informa circa il rischio individuale di un soggetto esposto a un fattore di rischio) Rischio assoluto probabilità di un individuo di avere una frattura entro un arco di tempo definito (es. 10 anni) Paziente a rischio McCloskey E.V. et al., Curr. Osteoporos. Rep., 2009 FRAX® WHO Fracture Risk Assessment Tool FRAX® WHO Fracture Risk Assessment Tool PRINCIPALI LIMITI DEL FRAX® • Mancata inclusione di importanti fattori di rischio (per caduta, etc) • Scarso peso relativo delle osteoporosi secondarie (rispetto al valore della BMD) • Mancata considerazione del valore della densità lombare • Mancata considerazione della dose e durata di esposizione ai corticosteroidi (e ad altri farmaci) • Scarso peso relativo della magrezza • Mancata conoscenza della riproducibilità dello strumento • Necessità di un computer • Impossibilità di utilizzare lo strumento in pazienti già sottoposti a terapia • ----- Ten-year probability (%) of hip fracture (FRAX - the WHO Fracture Risk Assessment Tool) Kanis J.A. et al., 2010 V e Ch ne ile zu el Ko a Tu rea rk e C y A r hi ge n a nt in a Sp ai Ja n pa F Ch ra n in nc a e (H Po K rt ) Au uga st l ra lia U K Si Ita ng ly a H por N un e et ga he r rla y n Ca ds na G da re e F c Sw in e itz lan e d G rlan er d m an y D US en A m a Sw rk ed Ic en el N and or w ay Relative probability Probabilità a 10 anni di frattura di femore nel mondo 1,5 1 0,5 0 Kanis J.A. et al., J. Bone Miner. Res., 2002 10 year fracture probability (%) Carta del rischio per il trattamento dell’osteoporosi 50 50 40 40 Consider treatment Consider treatment 30 30 20 20 10 10 No treatment 0 40 50 60 70 80 90 No treatment 0 40 50 60 70 80 90 Age (years) Kanis J.A. et al., Bone, 2009 DeFRA: una via italiana alla predizione del rischio Adami S. et al., Reumatismo, 2009 DeFRA: una via italiana alla predizione del rischio Adami S. et al., Reumatismo, 2009 Utilità degli algoritmi Stima del rischio di frattura Paziente Accettazione del trattamento Medico Indicazione al trattamento Autorità regolatorie Sostenibilità del trattamento Esami biochimici Quadri anatomici diversi aspetto radiologico talora simile Frattura vertebrale da schiacciamento Infiltrazione neoplastica Metastasi vertebrale Osteoporosi: valutazione biochimica iniziale • • • • • • • • Velocità di eritrosedimentazione Emocromo completo Protidemia con elettroforesi Calcemia Fosforemia Fosfatasi alcalina totale Creatininemia Calciuria 24 ore Rilievi biochimici tipici delle principali malattie metaboliche scheletriche (in verde le alterazioni necessarie per porre la diagnosi) Osteoporosi Ca P PTH = = = Iperparatiroidismo primitivo Ipercalcemia neoplastica 25(OH)D Fosfatasi alcalina = = = = = = = = Osteomalacia = M. di Paget = nella norma = = = modesto aumento notevole aumento modesta riduzione notevole riduzione Esami biochimici di 1° livello richiesti in pazienti non fratturate nello studio PROTEO-1 (n=2746) 41% Calcemia 40% Emocromo completo 34% Fosfatasi alcalina totale 34% VES Creatininemia 32% Fosforemia 32% 27% Protidemia frazionata 26% Glicemia Calciuria 24h 15% Se sulla base di queste indagini (o in rapporto all’esame obiettivo), vi è il sospetto di specifiche condizioni cliniche che possono causare una perdita di massa ossea, la diagnosi definitiva deve essere ottenuta mediante l’impiego di analisi specifiche Linee Guida SIOMMMS, 2009 Esami di laboratorio di secondo livello (utili per diagnosticare cause occulte di perdita di massa ossea ed osteoporosi secondarie) • • • • • • • • • • Calcio ionizzato Vitamina D Ormone paratiroideo Ormoni (TSH, cortisolo urinario, testosterone) Anticorpi anti-transglutaminasi Triptasi Ferritina Agoaspirato midollare Biopsia ossea ……… Marker del turnover osseo Il loro uso routinario nella pratica clinica quotidiana al momento non è probabilmente giustificato, anche se possono essere impiegati in situazioni cliniche particolari: • Per rilevare ridotti livelli di formazione ossea • Per seguire l’effetto del trattamento • ……… Modificazioni teoriche della densità minerale ossea e dei marker di distruzione scheletrica dopo terapia con farmaci inibitori del riassorbimento ∆ % BMD + 2,5 + 25 0 0 - 2,5 - 25 0 1 anni farmaco placebo ∆ % marker 2 0 3 mesi precisione del metodo (comprendendo la variabilità biologica per i marker) 6 Fratture: strategie cliniche ed assistenziali Medico Autorità regolatorie Fattori extraextra-scheletrici Probabilità dell’evento nel singolo paziente Possibilità di rimborso dell’assistenza CONCLUSIONI • Gli algoritmi sono strumenti importanti per migliorare la conoscenza ed il trattamento dell’osteoporosi • Tuttavia, considerandone i limiti, il giudizio clinico conserva ancora immutata la sua importanza