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N°4 - 2005
pagina 2 VERBALE DELLA SEDUTA DEL CONSIGLIO DIRETTIVO DELLA C.N.D.A. del 15 ottobre 2005 Sabato 15 Ottobre 2005, in Ravenna nell’ufficio di via della Lirica 61, si è riunito il Consiglio Direttivo della CNDA. Sono presenti: Gentile, Presidente – Catani, Vice Presidente – Alberto Ferrerio, Consigliere e Segretario – Cavicchi, Andriotto, Moro, Consiglieri – De Paoli, Tesoriere. Alle ore 10,08 il Presidente apre la seduta. 4.- Linee guida per l’organizzazione delle trasferte internazionali. Vengono discussi i testi elaborati da Andriotto e Moro. Alla fine viene approvato un testo definitivo che si allega al presente verbale, di cui fa parte integrante. Ferme restando le Norme per la Rappresentativa Nazionale CNDA approvate dall’Assemblea 2005. 1.- Il Segretario comunica di aver ricevuto la domanda d’ammissione alla CNDA dell’Associazione “Compagnia Avancarica Perugina”. La richiedente ha presentato tutta la documentazione prescritta dallo Statuto e consta di 11 Soci. Il Consiglio unanime delibera l’ammissione della Compagnia Avancarica Perugina (CAP) in prova per l’anno 2006, riservandosi di proporne l’ammissione definitiva all’Assemblea del 2007. 5.- Contributi ai tiratori e premi di podio per il Mondiale di Bordeaux 2006. Il Consiglio delibera quanto segue: ai tiratori che raggiungono il 96% del Record Mondiale di categoria verranno rimborsate le spese di alloggio, l’iscrizione al Campionato e la tassa per la specialità nella quale ha raggiunto il limite ai tiratori che raggiungono il 90% del Record Mondiale di categoria verrà rimborsata l’iscrizione al Campionato e la tassa per la specialità nella quale ha raggiunto il limite. Tutti gli altri potranno partecipare a loro spese, fermi restando obblighi e doveri prescritti dalle Norme per la Rappresentativa Nazionale CNDA, della normativa MLAIC e quanto comunicato nella domanda di partecipazione. Viene precisato che per il Tiro a Volo i limiti corrispondenti al 96% del tiro a palla sono: Manton O piattelli 42 – Manton R piattelli 46 – Lorenzoni O piattelli 44 – Lorenzoni R piattelli 43. La corrispondenza al 90% è, per tutte le categorie, di piattelli 40. Premi di podio per il Mondiale di Bordeaux: per l’oro Euro 900,00 – per l’argento Euro 600,00 – per il bronzo Euro 300,00. Il premio per le Squadre è di Euro 100,00 cadauno ai componenti le stesse, indipendentemente dalla posizione della Squadra. 2.- Commissione adeguamento Statuto ex Assemblea del 19/03/2005. Adeguandosi a quanto deliberato dall’Assemblea del 19 Marzo 2005, il Consiglio costituisce la Commissione per l’adeguamento dello Statuto composta dai tre Membri del Collegio dei Probiviri Silvio Cuman-Gianluca BroiaRoberto Panzani integrandola, come prescritto dalla delibera stessa, con due membri estranei al Collegio nelle persone di Lino Rinchiuso e Giorgio Cavicchi. Il Segretario è incaricato di avvertirne gli interessati invitandoli ad iniziare la loro attività di revisione dello Statuto onde adeguarlo alla normativa vigente. 3.- Trasferta a Bordeaux. Si delibera di chiedere preventivo per l’alloggio alberghiero per 50 camere con aria condizionata a Bordeaux-Merignac, dato che la località dista dal Poligono non più di 3 Chilometri. Per la trasferta per la partecipazione al Grand Prix de Bordeaux del 2/3/4 Giugno 2006 si delibera di chiedere preventivo per un pulmann da 54 posti da ridurre a 40, modello Gran Turismo. Partenza da Roma con soste lungo il percorso più adatto per raccogliere i partecipanti. Periodo 1/5 giugno o più secondo la necessità. 6 .- C a m p i o n a t o E u r o p e o 2 0 0 7 . Successivamente alla prima accettazione, la Sezione Brescia TSN ha rinunciato alla proposta non essendo in grado di adeguare in tempo il Poligono alla normativa. Di conseguenza viene a cadere l’ubicazione di Brescia per ospitare l’evento nel 2007. Il Consiglio delibera di cercare altra sede idonea. pagina 3 7.- Situazione Euroarms. La CNDA ha pienamente onorato gli obblighi derivanti dal contratto di sponsorizzazione con tutti gli sponsor, ma la Euroarms, dopo aver sottoscritto il contratto di sponsorizzazione, al ricevimento della fattura non l’ha pagata facendo motivare il rifiuto dal suo legale col pretesto che la CNDA non ha mantenuto i suoi impegni verso di lei. Propone di pagare la somma di Euro 3.900,00+IVA per il 2006 e far finire tutto lì. Il Consiglio delibera di dare istruzione al legale CNDA per un’ingiunzione di pagamento della somma dell’intero quadriennio della sponsorizzazione pattuita da farsi entro il 20/10/2005. Dà incarico al Segretario di richiedere alle Associazioni aderenti la copia delle comunicazioni avute dalla Euroarms. 8.- Ammissione alle gare CNDA di tiratori non iscritti. Il Consiglio delibera di richiamare tutte le Associazioni organizzatrici al rigoroso controllo nel N° CNDA sulla scheda d’iscrizione, che è obbligatorio. Il Tesoriere invierà alle Società organizzatrici lo stampato dell’elenco Tesserati CNDA in ordine alfabetico con nome e cognome, Società e N° CNDA perché possa essere completata la scheda d’iscrizione al momento stesso. Per chi non risulta tesserato CNDA, la tassa d’iscrizione è di Euro 15,00 di cui 8,00 alla Società e 7,00 alla CNDA. Il tiratore non andrà in classifica né riceverà i premi. Questa norma dovrà essere obbligatoriamente inserita nel bando di gara. Il Segretario è incaricato di farne avvertite le Società organizzatrici. 10.- Situazione economica. Il Tesoriere relaziona sullo stato della contabilità CNDA. Il Consiglio prende atto dello stato positivo patrimoniale, che è in linea col bilancio preventivo, e l’approva. 11.- Acquisto cellulari. Il Consiglio delibera l’acquisto di 2/3 cellulari, uno dei quali verrà attribuito al Responsabile Sportivo e un altro al Tesoriere, con spese a carico della CNDA. 12.- Finale di Campionato e Challenge Italia/Francia. Si delibera che il Challenge Italia/Francia, che per l’anno 2006 verrà ospitato dall’Italia, venga disputato in concomitanza con la Finale di Campionato. Verrà contattato Alessandro Cesari per l’organizzazione. 13.- Vicenda Smaniotto al Mondiale Long Range di Bisley. Durante il Campionato Mondiale Long Range 2005 a Bisley è stata sottratta la Bandiera Italiana e un elemento rimasto sconosciuto, penetrato abusivamente nella camera del nostro tiratore Laurent Smaniotto, ha urinato sulla sua cravatta facente parte della divisa ufficiale. Si delibera di richiedere al Delegato MLAIC per la Gran Bretagna di deplorare il fatto e fare un richiamo alle Nazioni partecipanti perché ammoniscano i loro tiratori. Null’altro essendo a deliberare e nessuno avendo chiesto la parola, la seduta è tolta alle ore 16,00. Ravenna, 15 Ottobre 2005. 9.- Conto corrente postale CNDA. Tutti i versamenti alla CNDA possono essere fatti CNDA, il Presidente anche sul c/c postale N° 64903603. Il CNDA, Il Segretario Segretario è incaricato di darne avviso alle Alberto Ferrerio Giovanni Gentile Associazioni aderenti. Per chi volesse inviare materiale da pubblicare (articoli, foto, disegni, ecc...) può scrivere, telefonare od inviare e-mail alla redazione: Avancarica Magazine c/o X.mas srl - Viale della Lirica 61 - 48100 Ravenna Tel. 0544.272252 - fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 4 Royal Via Cerro, 231 Fraz. Sant’Andrea in Casale 47832 San Clemente RN Armouries ARMI ANTICHE, MILITARI E CIVILI ARMI DA COLLEZIONE EX ORDINANZA DECORAZIONI OGGETTISTICA MILITARE E DOCUMENTAZIONE STORICA Si effettuano valutazioni gratuite, da parte di esperti a domicilio ed eventuali acquisti e/o permute GARANTIAMO LA MASSIMA RISERVATEZZA Tel. 0541.988190 Fax 0541.853943 Mobile 335.6170277 [email protected] Riproduzioni artigianali d’armi ad avancarica La società Artax è il risultato di 30 anni di esperienza armigera e della tradizione artigiana di Renzo Lussignoli, coaudiuvato dal figlio Alessandro. Lo studio, così come l’arte di riprodurre a mano armi antiche ad avancarica pezzo a pezzo, è caratteristica essenziale di questa azienda, la quale ha adottato le tecniche più moderne abbinate all’utilizzo di modelli e materiali di 1a scelta, ottenendo prodotti di grande valore e fedelta di riproduzione. La scelta attenta dei materiali, dall’acciao brunito delle canne al legno massiccio delle calciature levigato e lucidato a mano, così come la riproduzione perfetta del meccanismo di sparo, collocano la produzione della Artax ad un livello di qualità unico nel panorama attuale delle aziende che si occupano della riproduzione di armi ad avancarica. ARTAX s.r.l. Via VII, 3 (Quartiere Cesare Abba) 25100 BRESCIA - Italia Tel. 030.3733314 pagina 6 MORTIMER TARGET PISTOL “1753 H.W. Mortimer & Son London Gun Makersw to His Majesty” Cosa significa tutto ciò? Nel XVIII° secolo, ai limiti della periferia londinese, in una piccola bottega artigiana verranno costruite quei piccoli capolavori di meccanica e stile che in seguito influenzeranno lo stile europeo nella produzione delle cosiddette “armi da pugno”. Raffinatezza delle linee, alta concezione della meccanica, profonda conoscenza della balistica, così si riassumeranno nei secoli successivi le peculiarità dello stile inglese nella produzione di pistole da duello. Pistole dall’impugnatura minuta, dall’inconfondibile curvatura di piega, pistole che diverrano leader indiscussi nelle loro categorie e che domineranno lo stile di produzione dall’est all’ovest del vecchio continente. Caratteristica saliente di questa tipologia d’arma è senza dubbio la calciatura a mezz’asta, e nella maggior parte dei casi l’assenza della bindella sottocanna porta bacchetta (ciò è la prova inconfutabile della produzione cosiddetta “da duello”, in quanto tutti gli attrezzi da caricamento, bacchetta compresa, erano alloggiati in appositi siti entro il cofanetto di contenimento dell’arma). Partendo dallo zigrino dalla splendida foggia inglese sino ad arrivare alla scodolatura tra la mammella e la codetta (la volgarmente chiamata ”ramponatura”), tutto in queste pistole era sintesi di raffinatezza e di alto livello meccanico. In relazione a questi canoni nasce nel 1988, presso lo studio tecnico della LUXOR in Brescia, la replica della MORTIMER LONDON, accuratizzata sino nei minimi dettagli e riprodotta con maniacale cura dall’ormai famoso maestro d’armi Renzo Lussignoli, che ne attesta e ne garantisce personalmente non soltanto l’elevato design, ma altrettanto le grandissime doti di bilanciamento e precisione balistica (non a caso sono stati veramente parecchi i complimenti ricevuti dai tiratori italiani e non che hanno avuto la fortuna di possederne un esemplare). Oggi, dopo 15 anni dal suo esordio, grazie alla nuova tecnologia produttiva della ARTAX s.r.l., sempre sotto il benestare dell’armaiolo di cui sopra,l’arma in oggetto diventa “per Tutti”; Renzo Lussignoli certifica uno per uno gli esemplari prodotti, oggi come allora, rilasciando l’idoneità di prodotto eseguito a regola d’arte (come del resto qualsiasi altra arma che riporta l’ormai famoso logo della ARTAX s.r.l.), garantendone l’elevato standard qualitativo. CARATTERISTICHE MECCANICHE: SCATTO: Stecher monogrillo ad una leva diretta di rinvio, regolabile tramite l’ausilio di vite a passo micrometrico. pagina 7 CALCIATURA: In noce scelto nazionale italiano, dalla conformazione ergonomica e dal generoso raggio di curvatura di piega atto al riempimento palmare in qualsiasi zona d’impugno. ORGANI DI MIRA: regolabili con mirino ad inclinazione compensativa 18°00’00” regolabile in deriva, tacca di mira con profilo ad “U” regolabile in altezza. ACCIARINO: Copia fedele del famoso MORTIMER con pezzi meccanici realizzati completamente al controllo numerico (+/- 0.02 t) a molla con spinta anteriore, interamente lucidato a mano, con corsa del cane ridotta per l’aumento della velocità d’abbattimento. CANNA: A profilo ottagonale, in materiale antidilatazione, concepita per l’ausilio di palla sferica, a peso di volume bilanciato. PISTOLA AVANCARICA “ MORTIMER “ DATI TECNICI Lunghezza totale arma: Lunghezza totale canna: Peso totale arma: Stecker: Calibro: Rigatura: Proiettile: Tipologia di innesco: Calciatura: Organi di collimazione: Disciplina M.L.A.I.C.: 385mm 227 mm 1115 g ad una leva diretta ad armamento a spinta anteriore .44” nominale (11.176 mm) numero 6 righe,profondità 0.20 mm, passo 580 mm sferico percussione noce scelto nazionale finitura ad olio/tampone mirino a lamina regolabile in deriva; tacca di mira regolabile in altezza KUCHENREUTER OPTIONAL Incisione: a richiesta e fattura del committente ARTAX s.r.l. - Riproduzioni artigianali d’armi ad avancarica Via Industriale Trav. I n. 13 - 25060 CELLATICA (BS) Italia - Tel. 030.3733314 pagina 9 Vogliamo chiamarlo “Spaghetti C.A.S.”? Ok, chiamiamolo così, dato che le caratteristiche intrinseche che lo contraddistinguono si possono riassumere proprio in queste due parole: - “C.A.S.” acronimo di Cowboy Action Shooting, sport che affonda le sue radici nell’epopea del vecchio West Americano e fa dell’aspetto ludico uno dei suoi punti di forza; e “Spaghetti”, termine che in tutto il mondo è sinonimo di Italia. Ci si può riallacciare ai tempi d’oro degli Spaghetti Western quando registi italiani del calibro di Sergio Leone, cominciarono ad insegnare ai cineasti americani come si dovevano fare i film western!!!! Eh, certo! Fino a quel periodo i grandi di Hollywood avevano girato badando solo allo spettacolo, dimenticando quanto fosse importante la minuziosa ricerca storica riguardo tutto quello che c’era nel vecchio West….. Chi ha avuto modo di osservare tanti piccoli dettagli, si sarà sicuramente reso conto della montagna di anacronismi che molte pellicole d’oltreoceano sfoggiavano… Convention US Di italiano, nei western americani dei tempi più recenti, c’è ancora parecchio: un esempio per tutti, le armi dei cowboy. Quanti sanno che la maggior parte delle armi in stile Old West vendute (nonché apprezzatissime) negli USA e nel mondo sono prodotte in Italia? Sono più di trent’anni che negli USA una società chiamata SASS (Single Action Shooting Society) preserva, perpetua e promuove il “CAS” annoverando ormai fra le sue affiliate numerose società di tiro in tutto il mondo che, nel rispetto del suo regolamento, si prefiggono gli stessi fini e che conta ormai qualcosa come oltre 69.000 soci. C’era però qualcosa che non tornava in tutto ciò: l’Italia? dov’è? L’Italia, principale produttore e fornitore delle repliche storiche delle armi, che in queste competizioni si contendono i vertici delle classifiche, non aveva ancora una sua realtà ufficiale, ovvero, una società sportiva Convention US che portasse lo spirito del continua a pag. 10 pagina 10 “CAS” alla portata dei numerosi appassionati italiani, in modo organico ed efficiente. Sono molti coloro che, fin da bambini, sono rimasti affascinati dal mondo della Frontiera Americana, ma che una volta cresciuti sono stati costretti ad accantonare i “sogni” per dedicarsi alla realtà quotidiana. Per costoro, l’unica possibilità per mantenere vivo il loro “sogno”, è stato quello di giocare al cowboy, un po’ in solitudine nei propri TSN, costretti a volte, a sopportare i commenti ironici di altri tiratori Convention US che evidentemente non avevano ancora capito…. C’era bisogno di un qualcosa che potesse dare a questi appassionati lo spazio cui legittimamente ambivano! Nel 2004 si sono avute le prime timide avvisaglie, alcuni campionati monomarca che per lo più erano impastoiati al tiro accademico anche a causa della carenza strutturale (male atavico dell’Italia). Tra questi , però, spiccava il Trofeo Wild Wild West primo fra tutti a inserire nel proprio calendario gare di “CAS”, anche se ancora in una veste un po’ ingenua. La joint-venture fra le aziende Pietta e Chiappa, è stata la base per lo sviluppo di quell’idea e agli inizi del 2005 la nascita della Old West Shooting Society of Italy, ormai chiamata familiarmente OWSS, ne è stata la concretizzazione, dando alla luce il primo vero Campionato Italiano di gare in stile “CAS”, aperto alla partecipazione di tutte le marche di armi rifacentesi all’epopea del West e delle loro repliche. Collante e principale protagonista di questo campionato è stato lo “Spirit of the Game” cioè quel sano mix di competizione e goliardia che ha fatto in modo che ogni gara sia stata anche un evento quasi mondano, oltre che di competizione sportiva ad altissimo livello. Il Campionato OWSS 2005 parte un po’ in sordina una mattina di Marzo a Roma quando, alcuni “personaggi”, che sembravano appena usciti da una puntata di Bonanza, si sono dati appuntamento per la prima gara; uomini e donne che fra tintinnio di speroni e cappelli a larga tesa imbracciavano Convention US fucili a leva e indossavano pagina 11 Convention US revolver a singola azione come non se ne erano mai visti da quelle parti. Faenza è stata la seconda tappa. Il piccolo ma accogliente TSN locale, covo di cowboy da lunga data, ha saputo supplire con intelligenza e fantasia ai limiti strutturali. La gara, caratterizzata da un forte agonismo, si è svolta in quel clima di serenità che caratterizza tutte le competizioni “CAS” dove, al di fuori della linea di tiro, tutti sono immancabilmente amici e compagnoni, sempre pronti alla battuta e, perché no, a una bella mangiata in allegria. Per la cronaca ha vinto Morgan Hickman, “Toscanaccio” dai “baffoni” alla Wyatt Earp e dalla irresistibile simpatia, che ha messo in riga tutti gli altri al filo di Arianna. Il tam tam ha passato la notizia e così a Trevi (PG) nel locale TSN, immerso in un bosco circondato dagli ulivi, la terza gara ha avuto come corollario il corso di tiro western tenuto da Marte Zanette presidente in carica OWSS nonché istruttore di tiro di fama internazionale. Per la quarta gara, il numero sempre crescente di soci OWSS e di appassionati si è ritrovata a Treviso, dove nonostante la pioggia battente, la gara si è svolta nel migliore dei modi e il saloon allestito all’interno della struttura ha offerto del buon Chili (alla messicana). Peculiarità della gara era l’esercizio unico in cui i tiratori dovevano usare sia la sei colpi che il fucile a leva per un totale di 50 cartucce sparate in rapida successione. Clima e temperature nel lato opposto d’Italia : la quinta gara svoltasi a Matera è stata caratterizzata da un sole cocente che Convention US ha messo a dura prova (sto usando un eufemismo) le capacità anche fisiche e di resistenza dei tiratori intervenuti, più che in Italia, sembrava essere in Arizona. Nel frattempo OWSS apriva una sua finestra sul web (www.owss.it) ed anche un forum (www.forumfree.net/?c=64923) dove tutti i cowboy d’Italia possono ritrovarsi per scambiarsi idee, opinioni, curiosità, battute e appuntamenti; molti degli eventi extra campionato sono nati proprio Finale dalle discussioni aperte sul forum. Tornati al nord per la sesta tappa, siamo tornati sotto la pioggia, che pur non avendo bagnato la gara di Montichiari (BS) l’ha comunque condizionata riducendo il numero di partecipanti. Un vero peccato perché gli esercizi studiati da Marte Zanette per quella gara sono stati molto coinvolgenti e quella era la prima vera gara di CAS disputata all’aperto in una cava adibita a poligono dove i partecipanti, con il loro caratteristico abbigliamento, si sono sfidati all’ultimo pepper e in esercizi di precision e velocità che hanno oltretutto incuriosito e coinvolto i tiratori di “dinamico” che quel giorno hanno condiviso il campo. continua a pag. 12 pagina 12 Soave (VR) e Vittorio Veneto (TV), rispettivamente settima e ottava tappa, hanno il loro fiore all’occhiello per la scenografia allestita (a Soave sembrava veramente di essere nel vecchio west dei cartoons data la profusione di stupendi murales con cui erano decorate le pareti del TSN e delle linee di tiro) e per aver organizzato un “side-match” con armi ad aria compressa per i giovanissimi con lo scopo di coinvolgerli e farli divertire (Vittorio Veneto); inutile dire che i ragazzi non si sono certo fatti pregare…. Nona e ultima gara prima della pausa estiva ha visto come location il campo dell’OLD GUNNERS SHOOTING CLUB a Toppo di Travesio (PN) dove in cinque diversi esercizi, i tiratori hanno avuto modo di cimentarsi con l’intero “range” delle armi ammesse alle gare CAS. E’ stato un evento memorabile in quanto per la prima volta ad una gara western si sono potuti ascoltare, tra i partecipanti, praticamente tutti gli accenti e le inflessioni dialettali del nostro stivale nonché qualcuno di oltre Finale di Toppo confine… Il mese di agosto ha visto riposare le sixshooters e l’OWSS cimentarsi in iniziative correlate, prima fra tutte la partecipazione ad un evento in memoria del grande Sergio Leone tenutosi a Manziana, ridente località a 50km da Roma, che con il cinema italiano, anche quello western, ha un profondo legame. La serata inaugurale ha visto una passerella di personaggi legati al cinema italiano che fra un brano e l’altro del concerto tenutosi hanno omaggiato e sono stati omaggiati dai presenti. Grazie alla stupenda organizzazione di Marco Fanciulli alias Nobody, la nutrita rappresentanza OWSS, ha avuto modo di incontrare personaggi più o meno conosciuti al grande pubblico, che però hanno dato al cinema western all’italiana un prezioso contributo; due nomi per tutti: Carlo Leva, architetto e scenografo nonché il maggiore collezionista di cimeli del cinema italiano e Alessandro Alessandroni, indimenticabile chitarra e fischio delle musiche di Ennio Morricone che hanno accompagnato tanti Finale di Toppo film di successo diretti o prodotti da Sergio Leone e che sono state tema portante del concerto della serata d’apertura. Ciliegina sulla torta, Giuliano Gemma ha ricevuto dalle mani del nostro # 1 Alchimista la membership onoraria alla OWSS con la stella # 17 e l’alias di Ringo. Gemma ha promesso che farà il possibile per partecipare agli eventi OWSS quando gli impegni di lavoro glielo permetteranno. Settembre torna a far parlare le armi: a Santarcangelo di Romagna in un’altra gara condizionata dalla pioggia battente i nostri cowboy si sono dati appuntamento in massa nonostante le avverse condizioni meteo. La gara, ridotta a soli due stage, è stata integrata da una sessione di shoot-off, Finale di Toppo pagina 13 Festa di Natale Gruppo finalisti divertente serie di duelli all’ultimo pepper ad eliminazione diretta dove il vincitore è stato incoronato “pistola più veloce del west”. Gli shoot-off non sono una novità, ma solitamente erano confinati durante la pausa pranzo delle gare per i più desiderosi di fare un esercizio che quanto meno ricordasse i famosi duelli visti in più di un film, oggi sono divenuti un appuntamento fisso in quasi tutte le manifestazioni. Ottobre è stato il mese di chiusura campionato e dove poteva svolgersi la gara “End of Trail” se non a Toppo? Otto “bay” per sei differenti esercizi a tecnica mista, una per un percorso ad aria compressa per i giovani, e una per chi curioso di provare le armi del vecchio west non aveva coraggio di iscriversi alla gara. Si è sparato con tutto lo “scibile”: revolver single action, fucile lever action, fucile a pompa e doppiettone ! Esercizi dalla difficoltà crescente ed in diversi stili, “Modern” “Gunfighter” “Duelist”, hanno veramente impegnato tutti i partecipanti garantendo a tutti soddisfazione agonistica e divertimento. I costumi in stile western, “timidi” a inizio campionato, sono diventati via via sempre più belli e accurati e le signore hanno Festa di Natale Festa di Natale continua a pag. 14 pagina 14 Gara di Natale Gara di Natale avuto modo di scatenare la loro fantasia e abilità anche in questo campo oltre che sulle linee di tiro e ai fornelli visto che le gare delle torte abbinate agli eventi di Toppo sono risultate quantomai gradite e partecipate. Alla fine un riconoscimento per tutti. A campionato concluso l’attività dell’OWSS non si ferma: la nomina del consiglio definitivo in carica per otto anni ha visto la conferma di Marte Zanette come presidente e l’entrata fra i consiglieri di quei soci che più si sono distinti nell’attività promozionale e organizzativa durante l’anno. La gara di Natale “Gunfight at Trevi” tenutasi a Trevi il 10 e 11 dicembre è la celebrazione di questo primo anno di attività e l’occasione per un bilancio definitivo che si è rivelato superiore alle aspettative. Fra fumo di pistole e calici di prosecco, gli auguri che ognuno si scambia in amicizia e serenità e la volontà di proseguire insieme questo cammino verso i vertici del tiro ludico in Italia… per ora… Una squadra iscritta al campionato della CNDA è solo il primo (raggiunto) di una serie di obiettivi che OWSS si prefigge nel 2006; il mito resta sempre l’America, una squadra per competere nelle gare SASS, ai livelli dei campioni SASS che porti ancora una volta in alto il tiro italiano. Festa di Natale Guardian Angel OWSS# 7 Gara di Natale Gara di Natale pagina 15 La “Bourse aux Armes” di Parigi e di Lione a cura di Paola Andrean Serafini Bourse aux Armes di Parigi Scorcio del salone Bourse aux Armes di Parigi Scorcio del salone Bourse aux Armes di Lione Vista parziale della sala continua a pag. 16 pagina 16 Anche quest’anno ho partecipato all’edizione autunnale della Borse aux Armes di Parigi, che non si è tenuta come al solito nello storico Pavillon Baltard, ma in un immobile più moderno, l’Espace Jean Monnet a Rungis, sempre nella periferia sud di Parigi. Due grandi saloni erano stati allestiti da collezionisti e commercianti che, orgogliosi dei loro “pezzi” mi hanno permesso di fotografarli, spiegandomi anche alcuni particolari del funzionamento, come la pistola di Victor Colette che ha un serbatoio sopra la canna da 20 colpi o la “rotovolver” del 1865 fabbricata in Francia con un cilindro girevole (tamburo) radiale, verticale da 10 colpi o come la “presse-citron” ovvero spremi agrumi, così chiamata perché per sparare bastava schiacciarla nel palmo della mano, come un limone. Io sono un’appassionata di armi antiche e quindi cercavo pistole e fucili di alta epoca o pezzi rari che non sono mancati, come un archibusetto a ruota bresciano del ‘600, o un piccolo scavezzo non più grande di un pistolone, puffer germanici del XVII secolo, ma vi assicuro che si poteva trovare di tutto, anche un Thompson, e poi spade, Katane, elmi, armi miste (bianche e da fuoco contemporaneamente) cofanetti con pistole da duello completi di ogni accessorio! I prezzi? Adeguati! A Lione, lo spazio era meno vasto e quindi gli espositori meno numerosi, alcuni erano gli stessi che avevo conosciuto a Parigi, ma avevano esposto pezzi diversi, evidentemente per un mercato diverso! Qui il salone era uno solo, presso l’Espace Tête d’or, vicino all’area universitaria, nella zona a nord-est della città. Anche qui mi hanno permesso di fotografare pezzi importanti come una pistola da ufficiale superiore della guardia personale di Josephine, la prima moglie di Napoleone, costruita da Devineau à Paris, un cofanetto con quattro pistole a luminello: due a canna corta e due a canna lunga, completo di tutti gli accessori e ancora i collari di importanti ordini cavallereschi come quello del Toson d’oro. Insomma se volete vedere oggetti eccezionali dovete andarci! Come saprete in Francia la legislazione sulle armi è più libera della nostra, quindi si possono trovare fucili o pistole anche nei cosiddetti “mercatini delle pulci“ e a Lione ce n’è uno ogni domenica mattina e i prezzi sono molto più convenienti! Più che le descrizioni valgono le immagini ed io ve ne propongo solo alcune: pistola box-lock con canne sovrapposte scatola con due pistole a luminello fabbricate a Parigi nel 1840 pepperbox a luminelli puffer germanico del XVII secolo pagina 17 Tanegashima o fucile giapponese alcuni revolver alcuni fucili presse-citron ovvero pistola spremi-limone! la rotovolver piccolo scavezzo pistola di V. Colette continua a pag. 18 pagina 18 collare del “Toson d’oro” pistola da tasca da 5 colpi a ripetizione fabbricata a St. Etienne le katane giapp pistola dell’ufficiale superiore della guardia personale di Josephine, moglie di Napoleone. spada con revolver revolver da “Apache” scatola con 4 pistole, 2 a canna lunga e 2 a canna corta, a percussione con accessori. pistola a ruota bresciana del ‘600 pagina 19 UN SERPENTINO LUNGO DUE SECOLI ovvero il “Tanegashima” di Roberto Vecchi Galeotto fu quel naufragio della nave Portoghese presso l’isola di Kyùshù che diede modo ai giapponesi di conoscere i primi Europei nel 1542, la curiosità, la tecnologia, l’interesse commerciale, gli strani modi e soprattutto quello strano oggetto che tra tuoni e fumi ammazzava a distanza. E’ nel periodo Muromachi che i Portoghesi furono autorizzati a fondare insediamenti navali per il nuovo commercio con il Giappone e proprio nell’isola di Tanegashima che il governatore pagò in oro i primi due esemplari di fucili a miccia che il mondo giapponese avesse visto. Da buon imprenditore giapponese il governatore ne fece produrre delle coppie dai suoi fabbri. Un anno dopo, nella Baia di Kumano c’era già una serie di fabbricanti che a loro volta potevano insegnare ad altri. La realizzazione in proprio arrivò a 3000 pezzi a tutto il 1546, migliorati in alcuni particolari, come la copertura girevole dello scodellino della polvere e la serpe a scatto, caratteristica per le molle in ottone, rimase in uso fino al XIX° sec. Il tanegashima non ebbe il prestigio della spada vi fu un rifiuto quasi mistico da parte della classe degli alti feudatari e anche da parte dei loro guerrieri, i samurai, legati alle antiche tradizioni dell’arma bianca. Per ragioni religiose e mistiche derivate dal shintoismo, nessuna parte di una arma da fuoco, un oggetto di per sè sempre corrotto e vile, poteva essere d’acciaio, la materia santificata alla spada, un oggetto di per sè sempre puro, nobile e protetto da spiriti benigni ma gelosi; e per ciò i fucili a miccia erano di legno, rame, ottone, bronzo e ferro dolce. continua a pag. 20 pagina 20 Nonostante ciò interi reparti di archibugieri divennero comuni nelle ultime decadi del 1500, mentre il primo uso su grande scala del tanegashima risale al 1549, ad opera del clan Shimazu. Nel 1555, il clan Takeda ne aveva a disposizione 300, anche se non si era ancora in grado di sfruttarne a fondo le potenzialità. Nel 1575 a Nagashino, gli umili ashigaru (fanti, chiamati piedi leggeri) di Oda Nabunaga con una scarica di fucileria fermano i cavalieri dei Takeda permettendone il massacro da parte dei loro commilitoni armati di lancia. Col potere d’arresto del Tanegashima (in epoca più tarda, con canna rigata fu chiamato teppo) i giorni dell’antico samurai stavano per finire, perché un semplice fante, in poco tempo, poteva imparare ad usarlo con mortale efficacia. L’archibugiere portava la miccia (ne servivano quasi due metri per un intero giorno di fuoco) avvolta attorno al braccio sinistro, la polvere in una fiasca pendente dagli attacchi delle spalline della corazza o alla cintola, assieme alle pallottole conservate in una tasca di tessuto. La fiaschetta era in legno laccato o coperto di pelle, di forma incurvata, con il tubo d’uscita chiuso da un tappo d’osso. Esisteva, in epoca più tarda un contenitore (hayago) per cartucce già preparate. L’arma era tenuta in spalla o a tracolla con una corda ed ogni gruppo di archibugieri, 30/50 uomini con ufficiale ogni dieci, aveva al seguito dei portatori con scatole per la polvere da sparo e le pallottole, e bambù cavi contenenti le bacchette calcapalle di ricambio. Nel 1639, periodo Tokugawa il paese espulse e chiuse le porte agli stranieri, per ben due secoli, nel 1853 dopo l’arrivo del commodoro Perry e dell’ammiraglio Portiantin il Giappone negoziò la riapertura dei porti e finì l’isolamento. Nel periodo d’isolamento la primitiva piastra a miccia venne portata il più possibile vicino alla perfezione meccanica, il serpentino viene spinto in basso da una molla quando si tira il grilletto, di forma sferica, la canna è di ottima qualità dovuto all’esperienza dei maestri forgiatori sempre però in ferro “dolce” spesso e decorata con ageminature in argento o altri metalli, e reca la firma del fabbricante. La canna è per solito a sezione ottagonale o rotonda con la decorazione tutta seguente come un motivo pittorico, di soggetto naturalistico o fantasioso. pagina 21 La maggior parte dei fucili sono lunghi circa 90-140 cm. Con tacca di mira a forma di parallelepipedo tagliata o forata al centro, mirino vicino alla gioia di bocca. La cassa e lunga tutto il fucile con il calcatoio inserito sotto la canna, il calcio molto corto per appoggiarlo sulla guancia e non alla spalla, decorato con simboli della famiglia feudale o numi protettori al samurai. Per tutte le altre news, classifiche e varie collegati al nuovissimo sito www.cnda.it Vendi cerchi scambi? INSERISCI IL TUO ANNUNCIO GRATUITAMENTE SU AVANCARICA MAGAZINE Tel. 0544.272252 fax 0544.271417 e-mail: [email protected] pagina 22 ...Lettera al Presidente... A Giovanni Gentile-Presidente C.N.D.A. Egregio Presidente, dopo l’intercorsa conversazione telefonica, le invio questa e-mail che riassume una mia personale riflessione sulla situazione dell’avancarica alle mie latitudini e ... non solo. Vivo ormai da molti anni a Siracusa, ed essendo appassionato di tiro a segno, (l’avancarica è arrivata solo da qualche anno) sono a conoscenza di certe questioni che osteggiano l’incremento dell’avancarica e vorrei formulare qualche suggerimento costruttivo. Dalla distribuzione geografica delle associazioni di archibugieri, si evidenzia una concentrazione prioritaria nel nord-centro Italia con una propaggine nel napoletano: questa ultima compagnia è l’unica veramente attiva del meridione, dato che quella siciliana non è ancora decollata. Immagino, e non sono il solo a pensarlo, le difficoltà -e le spese- che debba sostenere ad esempio un tiratore di Brescia per partecipare ad una gara a Caltanissetta e viceversa, con “armi e bagagli” su e giù per la penisola e ... settant’anni all’anagrafe!!! Altra difficoltà consiste nel fatto che le gare ufficiali sono da tenersi nei campi gestiti dall’UITS: ogni Sezione dell’UITS è uno staterello a se stante ed il consiglio direttivo “legifera” come ritiene più opportuno. Nella sezione TSN di Catania – il più grosso poligono da Napoli in giù- il consiglio ha deliberato di vietare il tiro ad avancarica perché (letteralmente) “non riesce ad individuare un luogo idoneo”... mentre sappiamo tutti perfettamente che a 25 metri su un terrapieno di sabbia dove tira una 9x21, una .357, ma anche una piccola .22, può tranquillamente tirare una .45 ad avancarica. Qui, oltre a vietare espressamente, manifestando ignoranza crassa, traspare la malcelata volontà di “relegare”, di “ghettizzare” l’avancarica in un ipotetico “luogo” adducendo poi verbalmente la scusa che non ci sono direttori di tiro per questo ipotetico servizio! E’ gente che mente a se stessa e agli “ospiti paganti” = ”soci iscritti al TSN”. Sono ufficiosamente a conoscenza che vi sono state richieste da parte degli iscritti, ma il decreto del Consiglio Direttivo della Sezione di Catania parla ...chiaro. Se il presidente dell’UITS volesse indagare in merito, non avrebbe che da farsi mandare una copia di tale delibera consiliare. Qualcuno diceva che l’albero si riconosce dai frutti... Viene spontaneo chiedermi se chi è appassionato di tiro al piattello (Manton – Lorenzoni) si alleni in campi UITS o in strutture federate con la FITAV? Oppure se un tiratore Western con cartuccia metallica, non possa trovare più consono allenarsi in un campo federato con la FITDS? O anche chi vorrebbe tirare in Whitworth Long Range non trovi vicino casa una bella linea a 300 metri in un campo FITDS / FITAV, già utilizzata per le “gare con carabina per cacciatori” o per il bench rest? Esiste una mappa delle strutture disponibili alternative al TSN con delle facility per l’archibugiere? Il discorso statutario della CNDA con la dipendenza diretta dall’UITS, credo personalmente sia una grandissima limitazione al crescere della Consociazione stessa – date le premesse di cui sopra-. Il contributo -ho letto i verbali- che l’UITS elargisce alla CNDA sembra la paghetta settimanale al figlio adolescente (mi perdoni, ma questa è la mia impressione...): serve a tenerlo buono; magari però un genitore potrebbe aiutarlo a maturare, a crescere meglio, interessandosi più costruttivamente a questo figlio minore un po ... rachitico. Il rapporto con l’UITS è vincolante o si può bypassare? Si possono instaurare collaborazioni con FITAV e FITDS? E con Assoamieri, CAB e UNUCI? Dove mai si potrebbero conoscere fra di loro i collezionisti di armi antiche, i possessori di repliche, gli appassionati di tiro storico, ecc. ecc. se non nei campi di tiro disseminati per la penisola? E non mi riferisco unicamente a quelli dell’UITS, ma anche alle strutture FITDS a FITAV. Tornando al Sud, credo che l’interesse delle fabbriche di repliche non sia solo quello di esportare in America sotto altri marchi, ma sia anche quello di vendere in patria: abbiamo fra le migliori industrie costruttrici di repliche e una legislazione molto favorevole per la replica monocolpo ad avancarica, (mentre è problematica quella degli Originali, dei revolver ecc). Cosa faranno mai gli sponsor dell’avancarica per vendere al sud le loro repliche? Mi risulta che ne hanno venduto veramente poche: poche armi e ancora meno accessori per il tiro! Si potrebbe suggerire loro di inviare materiale illustrato, VHS, CDROM, DVD ecc. ecc. a: 2 - i campi FITAV: frequentati soprattutto da tiratori forniti di Porto Fucile per tiro al volo e per uso caccia: in grado quindi di trasportare qualunque arma antica o revolver; 3 - i campi FITDS: frequentati, forse più delle line UITS, dagli sportivi del tiro dinamico e da chi ha necessità di esercitarsi per difesa personale: idem come sopra; 4 - le sezioni del TSN: le bacheche sono sempre sotto gli occhi di tutti e le segreterie possono fare copie agli interessati (data la struttura formale e burocratizzata) e dove il neofita privo di un porto d’armi potrebbe acquistare e consumare in loco la polvere nera per la sua pedana di mezz’ora per tirare i suoi 13 colpi su due bersagli...che sarà mai di così difficile? Un discorso a parte merita il sito Internet della CNDA: manca un “forum” ove intavolare discussioni, scambiarsi conoscenze ed esperienze, in definitiva un sistema per conoscersi. Si potrebbe richiedere alle associazioni sopra menzionate di “linkare” verso il sito CNDA. Le notizie possono andare a chiunque: ovviamente credo che il tiratore di avancarica sarà sempre alquanto superiore alla massa degli sparacchioni della domenica: alla fine la pazienza, la costanza, la cura e il mantenimento dell’efficienza dell’arma, il costo degli originali, fanno sì da selezionare nella fascia medio alta il vero archibugiere. Quindi una selezione naturale... non una forzatura! Vedo che nella stampa specializzata qualcosa si muove e non mancano in ogni rivista almeno un paio di pagine dedicate all’avancarica, oltre agli articoli pubblicitari sulle repliche e... a qualche foto recente dei capelli brizzolati di Pedersoli e ai trofei col suo nome. Non manca sicuramente un mezzo di aggregazione: sapere a chi rivolgersi per organizzarsi in associazioni per l’avancarica: ...ovviamente alla CNDA... Ma poi ... siamo sicuri che la CNDA voglia crescere e realizzare gli obiettivi statutari ...??? Questa è la domanda che Le porgo Presidente, non è l’ultima, è solo la prima in ordine di importanza alla quale vorrei che mi rispondesse insieme alle altre. Spero, come chi mi conosce personalmente, che apprezzerà la mia franchezza. Lungi da me l’idea di essere disfattista, vorrei essere costruttivo e creare le basi per esserlo. Con l’auspicio di poterLa conoscere de visu, in attesa di una risposta, Le invio i più distinti saluti. Siracusa, 10/11/2005 Sebastiano Leonardi La risposta del Presidente nel prossimo numero. pagina 23 COMPRO...VENDO... FUCILI E CARABINE FUCILE A LUMINELLO datato circa 1843 Arsenale Napoletano semi restaurato con meccanica e canna al 95% e legno al 90%, manca di asta di caricamento. Euro 900 trattabili. Luciano 347.5967086 Vendo fucile VETTERLI svizzero modello 1881, trasformato a percussione centrale, condizioni ottime. 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Gasbarri 0761.461611 o.p. - 339.2266136 FUCILE A PIETRA FOCAIA, Manifattura Reale di Tulle, da marina – anno IX. LoTauro 011.7390092 o. lavoro pagina 24 PISTOLE Vendo pistola ad avancarica replica modello Le Page Napoleon (Armi Sport) cal.45 Completa di custodia e fondipalle LEE, causa inutilizzo Euro 240. Arma di libera vendita. Sergio Pitti 335.18.15.436 Vendesi causa inutilizzo pistola HAMMERLI modello 280 in cal. 32 e, conversione in cal. 22 in valigetta originale completa di tutti gli accessori. Ed anche replica libera vendita pistola a pietra focaia mod. C. MOORE della Pedersoli cal. 44 con 2 impugnature e vari ricambi. Gasbarri 0761.461611 o.p. - 339.2266136 Pistola semiautomatica 9x21 modello TECNEMA con 2 caricatori canna conica e scatola originale. Sparati 600 colpi. Luciano 347.5967086 Pistola MORTIMER PEDERSOLI, nuova, cal. 45. Euro 400 Andrea 335.8339881 MISCELLANEA Vendo “A caccia con lo schioppo a percussione. Spari e nuvole di fumo” Manuale pratico per uso corretto delle armi ad avancarica. Volume di 200 pagg. e circa 200 illustrazioni in nero e a colori; edizione di soli 600 esemplari in via di esaurimento. dott. P. Raggi tel. 0544.590206 o.p. Replica pistola avancarica REMINGTON PATTERN Davide Pedersoli cal.44 modello 1863-1875 catalogazione sportiva poco usata e causa inutilizzo Gianni 338-353447 Vendo GIACCA DA TIRO in stoffa usata tre volte colore verde blu taglia 46 Euro 200 Valerio tel. 329.4514155 Pistola PEDERSOLI cal. 38 in cassetta + fondipalle. Euro 500 Oppure cambio carabina o pistola MORTIMER con manico a sega. Monti 338.3797464 Vendo Quaderni Franchi dal 1956 al 1973 (tutto il pubblicato) e Diana Armi dal 1972 al 2003, fascicoli perfetti. Collezione di cartoline a soggetto venatorio. Cataloghi di armi. dott. P. Raggi tel. 0544.590206 o.p. Evento Storico per la Città di Parma Inaugurazione del nuovo Poligono a 100mt. Si è costituito in Parma l’Associazione Tiro a Segno col nome “Società dei Tiratori Parmensi”. E’ questo l’articolo 1° dello Statuto che, nel 1879, fu poi definitivamente approvato dall’assemblea dei soci il 3 Dicembre 1881. Al successo dell’iniziativa contribuì in maniera importante, l’entusiasmo trascinatore di Giuseppe Garibaldi che, sia in occasione della sua visita a Parma nel 1862, sia con scritti vari a personalità locali, sostenne appassionatamente l’istituzione di una “Società di Tiro a Segno” nella nostra Città. Con l’inaugurazione il 23 marzo 1862, e fu appunto Giuseppe Garibaldi ad assumere la prima Presidenza onoraria del Sodalizio. E sotto tanto auspicio, l’attività del tiro a segno sportivo nella nostra Città proseguì in costante progresso. Il 3 Dicembre 2005 a 125 anni di distanza, il Presidente della Unione Italiana Tiro a Segno Ernfried Obrist con a fianco il Presidente del Sodalizio Parmense Arnaldo Bicocchi attorniati dalle più alte Autorità Costituzionali, inaugurano il nuovo Poligono a 100 metri. La struttura rinasce sulle vecchie postazioni, tutto ex novo in cemento armato, racchiude n. 20 Linee a 100 mt. Insonorizzate e sicurezza al 100% come da norme vigenti. Nuovo teatro dove si svolgeranno manifestazioni tipo: gare “ex ordinanza”- “bench rest”- “campionato di avancarica” “campionato U.i.t.s.” Trofei e Campionati Europei. Il manufatto più volte elogiato dai tiratori e visitatori, colma una lacuna nell’ambito della Città ormai proiettata ai più alti livelli Europei. pagina 25 CARL PIRKO E L’ESERCITO DI SUA MAESTA’ a cura di Roberto Vecchi L’esercito Austriaco, che fu uno dei primi ad adottare l’arma rigata per la fanteria di linea, nel 1859 non l’aveva ancora generalizzata; infatti, benché buona parte delle truppe avessero in dotazione il Modello 1854 sistema “Lorenz”, un certo numero di reparti in linea erano ancora armati con fucili a canna liscia mod. 1842 sistema “Console-Augustin”, cioè con innesco a tubicino, che sparava le vecchie palle sferiche. La collaborazione tra Pirko e l’amministrazione militare Austriaca avviene dopo la registrazione nel Registro Mercantile in data 10 Aprile 1849 siglando le armi da lui prodotte con le lettere “CP”. Il monogramma verrà inciso, da quel momento, nelle armi destinate all’esercito, solo in alcune armi più rifinite e per usi particolari con la firma per esteso (Carl Pirko in Wien), è probabile che la firma “CP” sia stata adottata per semplificare l’operazione di punzonatura di una produzione su larga scala com’è quella militare; il mutamento della K in C può essere dovuto alla necessità di non confondere le iniziali di Pirko con la sigla identica di un altro fabbricante. Non sono riuscito ha sapere la quantità di armi militari prodotta dalla fucina di C.P. ma in considerazione del movimento della II^ armata Imperiale-Regia in Italia in special modo nel Lombardo-Veneto con 162.000 uomini e il III^ corpo d’armata che venne trasferito da Vienna direttamente a Milano nel 1859, praticamente l’Armata Imperiale Austriaca era sistemata tutta tra Pavia e Bereguardo, sulla sinistra del Ticino, con ben 5 Corpi d’armata mentre il quartier generale si trovava a Pavia. Considerando che gli armaioli del XIX sec. fornitori dell’esercito Asburgico erano circa 14, tra questi ricordiamo i più famosi: BENTZ, TH. SEDERL, FERD. FRUWIRT, ZEILINGER, JG.JUST; a Carl Pirko fu commissionato un discreto numero di fucili per la fanteria e pistole per la cavalleria. Una buona percentuale di fucili sono emersi proprio nel Lombardo Veneto, zone di Pavia, Milano, Bergamo, Trento, Rovereto e zona del Tirolo. “Die Tiroler KaiserJager” continua a pag. 26 pagina 26 adottarono nella Campagna del 1859, il fucile M54 Sistema Lorenz molti usciti dalle officine di C.P. I modelli che troviamo tra le mani della fanteria Austriaca costruiti da Carl Pirko sono: Carabina Jagerstutzen M 1854 (variante B) con l’alzo scorrevole a mezza luna montato a coda di rondine sulla canna e regolabile da 300 a 1000 passi (225750mt.). Bacchetta cacciaballe inserita nel calcio. Firmato “CP” Fucile M1854 II° per la Fanteria, con alzo abbattibile del tipo a finestrella da 300 a 900 passi (200-675mt.) in dotazione al terzo rango e ai sergenti. Firmato “CP” Carabina Dornstutzen M1854, in dotazione alle truppe scelte dell’esercito Austriaco e fanteria di montagna. Alzo scorrevole a mezza luna montato a coda di rondine sulla canna e regolabile da 300 a 1200 passi (225-900mt.). Cacciaballe staccato dalla carabina, trasportato a spalla, sistema Lorenz. Firmato “C.P.” alcuni più rifiniti e collaudati per la precisione, firmati per esteso “PIRKO IN WIEN”. Pochi esemplari per tiratori scelti, fucile mod. 1854 rifiniture meccaniche eccezionali, dotato di “stecher” firmato “C.P:” Pistola: Cavallerie-Pistole M 1851 sistema “Augustin” con anello per bretella sotto la coccia o posteriore, calciatura a fine canna, finimenti in ottone o in ferro, firmata “CP”. Pistola: Cavallerie Pistole M 1862 sistema “Lorenz” con sicura al cane e anello sotto la coccia. Firmata “Pirko”. Pur non essendo un arma militare ma degna di nota in quanto fa parte di una piccola serie in dotazione alla Posta Imperiale, è la pistola di struttura militare calciata fino alla bocca, canna liscia di cal. 16,9mm. Riporta la data 1836 sulla cartella è quindi da considerare una delle prime pistole Austriache a percussione. Firmata “C.P. K.K. POST ” inoltre le iniziali “IW” che rimanderebbero ad un’adozione dell’arma in ambito militare nel 1850 forse a titolo ausiliario. ...il quartier generale si trovava a Pavia; si presume che l’impegno di Pirko non fu trascurabile. pagina 27 SONO TORNATI !!! Dopo un secolo e mezzo – in un arco di tempo che va da Pio IX a Benedetto XVI – sono tornati i famosi “moschettieri papalini” ovvero i micheletti romani. Sono sei i “magnifici” campioni italiani 2005 – delle categorie Miquelet R ed O – Li presentiamo, di seguito, in ordine alfabetico: BIANCHI Edoardo – detto “Dodi” – rinomato per la sua meticolosità ed accuratezza con la quale prepara le cariche – praticamente va ad occhio di volta in volta – la sua misura è “quanto basta” come i più raffinati gurmet. Armato di moschetto Brown Bess – cal .75 – di Pedersoli. CAPONE Massimo - detto “Aronne” per le sue cariche “loffie” - ovvero - il quantitativo di polvere delle sue dosi è sempre al minimo sindacale. Armato di 1777 AN IX – cal .69 - originale CERILLI Pasquale – detto “sniper” - per la sua precisione “estrinseca” – per lui ogni colpo è una sorpresa - in quanto (quando parte) non si sa dove va a finire. Armato di 1777 AN IX – cal .69 - originale CIRCI Sandro - detto “Ratzinger” (dal nome di Benedetto XVI) perche gli piace molto pontificare - e le sue escursioni cultural politiche spaziano dal Papa alle streghe a Napoleone Bonaparte ed immancabilmente finiscono con Berlusconi. Armato di 1777 AN IX - cal .69 - originale e di 1777 AN IX – cal .69 – replica di Pedersoli FREZZOLINI Ernesto - detto “rombo di tuono” – per le sue divagazioni armoniche notturne – Armato di moschetto Prussiano – cal .75 – replica di PedersoliVALERI Antonio – detto “Valerius” – molto saggio, equilibrato, elegante, bello, preciso, rinomato per il suo parlare forbito. (Visto che l’articolo lo sto scrivendo io, mi concedo qualche attributo in più). Armato di 1777 AN IX – cal .69 - originale – e di Brown Bess – cal .75 – replica di Pedersoli Nessuno ha resistito al passaggio della squadra romana. Le compagini Borboniche – Lombardovenete – Piemontesi – Toscane – si sono ritirate data la soverchiante superiorità dei sei meravigliosi moschettieri. Nel corso del campionato 2005, mentre le palle dei moschetti colpivano ripetutamente il centro dei bersagli, pure l’antipapalino Ciceruacchio, da lassù, applaudiva e gridava: “forza ARTA !!!” VALERI Antonio – ARTA Roma i “magnifici” campioni Miquelet O i “magnifici” campioni Miquelet R pagina 30 Le armi Pedersoli e le medaglie europee La manifestazione internazionale della scorsa estate ha confermato quanto le armi Pedersoli siano sinonimo di competitività e quale attenzione i campioni, che ne sanno apprezzare le qualità balistiche e tecniche, dedichino a esse. (a cura dell’ufficio stampa Davide Pedersoli) L’undicesima edizione del campionato europeo di tiro con armi ad avancarica si è svolta a Pforzheim, in Germania, dal 31 luglio al 7 agosto sorsi e ancora una volta la Davide Pedersoli ha potuto vantare la conquista di un considerevole numero di medaglie. Pur non avendo uguagliato il record delle trentuno medaglie del mondiale di Batesville dello scorso anno, le ventisette conquistate a Pforzheim assumono un valore ancora più importante se si considera sia la differenza rispetto a un evento mondiale sia la presenza sul campo di numerose altre aziende produttrici. Si è potuto assistere a un confronto aperto e leale e ogni medaglia ottenuta con un’arma Pedersoli è stata ancora di più valorizzata. Particolare del fucile Württembergischen, medaglia d’oro in Miniè e in Magenta. Dieci medaglie d’oro, nove d’argento e otto di bronzo, distribuite fra quindici specialità, costituiscono un palmares estremamente gratificante per l’azienda gardonese. In special modo se si punta l’attenzione sui fucili Gibbs e Württembergischen, quasi dei debuttanti nel mondo della competizione agonistica e già presenti sul podio, e sull’intramontabile Mortimer a pietra focaia, imbattibile sulla distanza dei 50 metri e, nella versione con canna liscia, nel tiro al piattello. In tre specialità individuali i tiratori classificatisi nelle prime tre posizioni hanno utilizzato armi Pedersoli. Due diversi allestimenti del fucile Gibbs, medaglia d’oro in Rigby e d’argento nella Whitworth 15 colpi. Nella Miquelet medaglia d’oro al tedesco Josef Mayr con un moschetto An IX (96 punti e nuovo record europeo), argento al norvegese Dag-Magne Winge e bronzo al tedesco Holger Rose, entrambi con un Brown Bess e con un totale di 91 punti. Nella nuova specialità Pedersoli oro al tedesco Walter Massing, argento al francese Noel Risch (stesso punteggio di 98 ma due millimetri in più, complessivamente, nell’ampiezza della rosata di Risch hanno fatto la differenza) e bronzo al tedesco Holger Rose con 96 punti. Tutti e tre hanno gareggiato imbracciando il fucile Mortimer calibro .54. Walter Massing con Pierangelo Pedersoli nel luglio 2004, in occasione della vittoria nel campionato tedesco. Per il bravissimo tiratore il suo inseparabile Bristlen cal. .35 medaglia d’oro in Vetterli e in Pforzheim. pagina 31 Nella Manton oro al tedesco Armin Grübl, argento all’inglese Richard Morris e bronzo all’italiano Moreno Boni, tiratori inseparabili dal loro Mortimer calibro 12 a canna liscia. Quarantasette piattelli per i primi due e appena uno in meno per l’italiano. Nelle altre specialità individuali hanno conquistato l’oro il tedesco Josef Mayr con il fucile Württembergischen nella Minié (96 punti con rosate, nei due bersagli, di 40 e 35 mm) e ancora Walter Massing con il Bristlen calibro .35 nella Vetterli. Il punteggio di Massing, inutile sottolinearlo, è stato di 100 punti, ma con rosate, e questo è giusto ricordarlo, di 23 e 18 millimetri. Le medaglie d’argento sono andate alla tedesca Tordis-Arlett Nitsch che con il solito Bristlen calibro .35 ha realizzato in Vetterli lo stesso punteggio di Massing (ma le rosate misuravano 24 millimetri su ogni bersaglio); al francese Jeremy Bedos con il Mortimer nella Lorenzoni (47 piattelli) e a Josef Mayr con il Gibbs nella Whitworth con 15 colpi tutti validi, specialità abituale nel campionato nazionale in Germania e proposta in via sperimentale e con notevole successo, visti i quarantasei partecipanti, anche nella competizione europea. Mayr ha totalizzato 145 punti con ben undici 10 seguiti da tre 9 e da uno sfortunato otto, il colpo che gli ha impedito di mettere al collo la medaglia d’oro. Ancora una medaglia di bronzo è stata assegnata a Moreno Boni e al suo Mortimer nella Lorenzoni (47 piattelli, come Bedos). Per quanto riguarda le specialità a squadre i moschetti 1777 / An IX e Brown Bess hanno permesso a Germania, Norvegia e Francia di occupare, nell’ordine, tutti e tre i gradini del podio nella Halikko. Il punteggio dei tedeschi, con due armi Pedersoli su tre componenti la squadra, è stato di 273 e ha fissato il nuovo record europeo di specialità. Il moschetto Mod. 1777 / An IX ha conquistato la medaglia d’oro in Miquelet fissando il nuovo record europeo. Protagonista anche nella specialità a squadre Halikko, dove ha contribuito alla vittoria del team tedesco e a far registrare un ulteriore record europeo. Le altre medaglie d’oro sono state conquistate dalla Germania nella specialità Magenta con il Württembergischen (anche qui record europeo con 270 punti), nella Rigby con il Gibbs (291 punti e ancora un nuovo record), nella Pforzheim con il Bristlen (295 punti) e nella Hawker con il Mortimer a canna liscia. Argento, invece, per la Francia nella Lucca con il Mortimer rigato e per la Gran Bretagna nella Fucile Mortimer Target a pietra focaia: anche a Pforzheim oro, argento e bronzo nella specialità Pedersoli, più argento e bronzo nella Lucca. Ancora Mortimer, nella versione a canna liscia, sui tre gradini del podio della specialità Manton e sui primi due della Hawker. Hawker con il Mortimer liscio. Bronzo, infine, alla squadra spagnola nella Lucca con il Mortimer, a quella della Repubblica Ceca nella Wogdon con la pistola Charles Moore e a quella italiana nella Batesville con il Mortimer a percussione a canna liscia. Il campionato europeo di Pforzheim ha confermato quindi i meriti sul campo di armi classiche come i moschetti Brown Bess e Mod. 1777 nella Miquelet, il fucile Bristlen nella Vetterli e il Mortimer a pietra focaia, sia nella versione a canna rigata che a canna liscia, nelle specialità Pedersoli e Manton. Incoraggianti anche le affermazioni dei modelli Gibbs e Württembergischen, da poco presenti nelle competizioni classiche del tiro ad avancarica e già anch’essi protagonisti. Una cospicua serie di successi concretizzati anche dalle affermazioni nelle specialità a squadre. Il vecchio Brown Bess riesce sempre a far parlare di sé: il celeberrimo moschetto si è fregiato delle medaglie d’argento e di bronzo sia in Miquelet sia in Halikko. La Davide Pedersoli, consapevole della validità delle proprie armi, ringrazia tutti i tiratori che le hanno utilizzate sia in questa sia in precedenti competizioni internazionali, si congratula con i campioni che ne hanno apprezzato le qualità balistiche e rinnova loro l’augurio per una serie di successi ancora lunga e intensa. F.A.P. F.LLI PIETTA & C snc - via Mandolossa, 102 - 25064 Gussago (Brescia) tel. 030 37 37 098 - fax 030 37 37 100 - www.pietta.it e-mail:[email protected]