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viaggio nel sapore
REPORTAGE | MEDIO ORIENTE | ISRAELE ISRAELE viaggio nel sapore Scoprire un Paese attraverso la sua gastronomia è forse il modo migliore per comprendere l’essenza della cultura di un popolo. In Israele, con il suo incredibile melting pot culinario, questa esperienza assume i caratteri di un vero viaggio nella storia testo e foto di Francesco Garufi G li israeliani sembrano avere un appetito insaziabile per la vita. Appassionati, affabili, sono tra i popoli più accoglienti e ospitali del mondo. Forse, come qualcuno ha detto, la loro gioia di vivere e l’orgoglio per il loro Paese derivano da una storia lunga e travagliata. E questa passione per la vita si manifesta ancor di più intorno a una tavola apparecchiata, sia in casa sia nei ristoranti. Gli israeliani amano intrattenere, e quasi ogni festa si celebra con il cibo, che diventa così un atto sacro regolato da leggi alimentari in vigore da secoli chiamate kascherut. Per la legge ebraica diversi alimenti, tra cui alcuni tipi di carni e pesci, ma anche accostamenti di cibi, quali la carne con prodotti a base di latticini, sono vietati. Quindi, un prodotto alimentare per essere consumato, ed essere definito kasher, deve rispondere a requisiti di idoneità che derivano dalle prescrizioni bibliche ed essere preparato nel rispetto delle norme ebraiche. Ciò non toglie che in Israele, dove prevale una cultura laica, la cucina kasher sia fondamentalmente una scelta molto personale, per cui è possibile trovare ristoranti per ogni esigenza. A parte la sua lunga storia, la cosa più notevole della cucina israeliana è il cambiamento che ha avuto nel corso degli ultimi 100 anni. L’afflusso multiculturale di ebrei provenienti da tutto il mondo, a partire dall’anno della costituzione dello Stato di Israele nel 1948, ha portato a una fusione di alimenti sconosciuti fino ad allora e a nuove tecniche di cottura. Ecco dunque il melting pot: un succulento crogiuolo di sapori, odori e ingredienti diversi in grado di tentare anche il palato più esigente. In questa ricerca di una identità gastronomica, grande spazio agli chef stellati dei ristoranti israeliani, alla continua ricerca di accostamenti gastronomici nel rispetto della tradizione. In particolare a Tel Aviv, ma con eccellenze anche in tutto il Paese, sono molti i ristoranti in cui cenare diventa un’esperienza di cultura culinaria. Una vera scoperta, forse il modo migliore per comprendere un popolo e le sue tradizioni. 72 | VIAGGIANDO VIAGGIANDO | 73 REPORTAGE | MEDIO ORIENTE | ISRAELE • Sono 4.500 gli ettari coltivati a vigneto in Israele, per un totale raccolto di oltre 70mila tonnellate. Un risultato eccellente se si considerano le dimensioni dello Stato e la difficoltà di coltivazione di alcune aree come il Negev 74 | VIAGGIANDO L’antica terra di Canaan fu uno dei primi Paesi a coltivare uva da vino. La sua storia continua ancora oggi e Israele produce vini superbi, elogiati a livello internazionale. Attualmente ci sono 25 aziende commerciali e più di 150 “boutique” di vini in Israele, a testimoniare una vocazione alla viticoltura sorprendente se si considera la morfologia del territorio. La moderna industria del vino israeliano è stata fondata dal barone Edmond James de Rothschild, proprietario della tenuta Bordeaux Château Lafite-Rothschild. Oggi, la produzione israeliana si avvale di ben cinque regioni vinicole: la Galilea, comprese le alture del Golan; le colline della Giudea, che circondano la città di Gerusalemme; la regione di Samson, situata tra le colline della Giudea e la piana costiera; il Negev, una regione semi-arida del deserto, dove l’irrigazione a goccia ha reso possibile la coltivazione dell’uva e Binyamina, che è l’area più grande di coltivazione della vite in Israele. Le più importanti varietà prodotte sono Cabernet, Merlot, Chardonnay e Sauvignon. Nella pagina a fianco, in alto, il vitigno Merlot della boutique winery Château Golan. In basso, la sala degustazione della stessa casa vinicola. Sopra, a destra, uno Yiron della Galil Mountain, vincitore di numerosi premi nel mondo. • L’edizione 2011 del Concorso enologico internazionale premia la cantina Golan Heights Winery, realtà relativamente giovane, fondata nel 1983 a Katzrin, quale miglior produttore di vino del mondo VIAGGIANDO | 75 • Se si amano i formaggi, il posto giusto è Mazetim. Centinaia di qualità diverse, da assaggiare con il pane appena sfornato. Per i dolci, il posto migliore è l’Halva Kingdom dove i deliziosi dolci a base di sesamo sono una tentazione irrinunciabile 76 | VIAGGIANDO Parlando di cibo è impossibile non menzionare la passione che gli israeliani hanno per i mercati e per lo street food. Ogni grande città ha il suo spazio, al coperto o meno, dove trovare davvero ogni prelibatezza. Si può imparare molto su una città, esplorando il suo mercato e ascoltando le voci del popolo, e certamente il Mahane Yehuda di Gerusalemme è il luogo migliore per cominciare. Delimitato dalla Jaffa Road e dalla Agrippa Street, le due vie principali, ha piccole strade che si incrociano. Sono circa 250 le bancarelle dove i colori della frutta e della verdura fresca insieme al profumo di pane fresco, le spezie, la carne, le grida assordanti dei venditori, la musica orientaleggiante, le preghiere che risuonano dal negozio trasformato in sinagoga della HaEgoz Street avvolgono e stordiscono il viaggiatore occidentale. Il giorno migliore per visitare il mercato è il venerdì, quando fervono gli acquisti per lo Shabat. Per gli insaziabili ancora un suggerimento: da non perdere il Mahneyuda al 10 di Beit Ya’akov Street, gestito dai tre migliori chef di Gerusalemme. Nella pagina a fianco, in alto, il fornitissimo negozio di formaggi Mazetim. A destra, una delle tante botteghe dove comprare pietanze e antipasti da mangiare poi nei tavolini appositi. In questa pagina, a fianco, la via centrale del market. • Uzi-Eli Hezi è conosciuto anche come l’uomo dell’etrog, il cedro giallo. Il suo banco al mercato è meta di quanti sono in cerca di rimedi per la salute. Uzi è un guaritore yemenita di terza generazione e, dicono, faccia miracoli VIAGGIANDO | 77 • Gli israeliani di origine askenazita hanno portato nella cucina il cholent, il brodo di pollo, l’insalata russa e l’insalata con fegatini. Altri piatti tipici includono il Gefilte Fish, polpette di pesce, e il Kugel, dolce preparato con il caramello 78 | VIAGGIANDO • Gli israeliani originari del Nord Africa hanno introdotto nella cucina quotidiana il cous cous ed il mafrum che hanno riscosso grande popolarità in Israele. Così come la shakshuka, tra i piatti più saporiti del Paese VIAGGIANDO | 79 REPORTAGE | MEDIO ORIENTE | ISRAELE Nature Friendly... S e è vero che la buona cucina si fa solo con ottimi prodotti, cucinare con alimenti che provengono da coltivazioni biologiche è senz’altro la strada migliore. In Israele si trova un albergo che sposa in pieno questa filosofia e dove natura, benessere e alimentazione sono felicemente coniugati. Situato sulle colline della Galilea, nei pressi di Rosh Pina, a pochi chilometri dalla città della cabala, Safed, l’Hotel Spa Mizpe Hayamim offre una bella oasi ecologica di armonia tra uomo e natura. Attorno all’hotel si estendono 15 ettari di terreno con giardini profumati e splendidi viali dove passeggiare nella natura con l’incredibile vista del Mare di Galilea. Ma il vero segreto che rende questo albergo unico nel suo genere è la sua fattoria in grado di rendere la struttura completamente autosufficiente. I prodotti serviti agli ospiti dell’hotel, infatti, sono coltivati in maniera sana e completamente priva di additivi chimici o pesticidi. Nella fattoria si allevano anche mucche, polli, capre e pecore che forniscono latte e formaggi al caseificio interno. Un forno produce vari tipi di pane e dolci squisiti, mentre gli orti regalano verdure dai sapori genuini. Tutto viene preparato da abili chef nei due ristoranti, il vegetariano e il Muscat, affinchè i frutti della terra e gli allevamenti biologici si trasformino in una vera esperienza culinaria. • Za’atar è l’erba aromatica per eccellenza. Della stessa famiglia dell’origano viene usata in molti piatti tipici. Le foglioline sono aggiunte all’agnello, o mescolate all’impasto della pita, all’insalata, al kebab e ai formaggi 80 | VIAGGIANDO 2° Piega ... il mondo in tasca ISRAELE MEDIO ORIENTE Un itinerario tra le eccellenze enologiche e la gastronomia di Israele, per gustare il sapore di questa terra millenaria NOTIZIE GENERALI Clima: mediterraneo. Si distinguono due stagioni: una calda e asciutta, da aprile a ottobre, e una più fresca, da novembre a marzo. Tuttavia, le condizioni variano da regione a regione. Documenti: è necessario il passaporto con validità di almeno sei mesi dalla data d’ingresso. Il visto d’ingresso non è richiesto per soggiorni fino a 90 giorni di permanenza. Poiché alcuni Paesi non consentono l’ingresso a chi abbia timbri israeliani sul passaporto, è possibile richiedere alle Autorità israeliane di frontiera che i timbri d’entrata e d’uscita non vengano apposti sui loro passaporti. Lingua: ebraico. Diffusi l’arabo e l’inglese. Valuta: new israeli shekel. DA non perdere shopping IL KIBBUTZ Se le tecniche di coltivazione organica rappresentano un’idea ancora fumosa, il kibbutz Sde Eliyahu dà modo di conoscere in presa diretta come ottenere il meglio dalla natura: basta prendere parte ai biotour qui organizzati o assaggiare i prodotti locali. Il kibbutz rientra nel circuito “slow tourism” dell’alta Galilea (biotour.com). GUSTO e... La halva è un dolce molto popolare a Gerusalemme e Tel Aviv. Ne esistono diverse varianti a seconda dei Paesi: quella israeliana è a base di tahina, pasta di sesamo, a cui si aggiungono zucchero, vaniglia e altri aromi naturali. Può essere arricchita anche con pistacchi, noci e frutta secca in genere. LA WINERY Ad appena 35 chilometri da Haifa, nella piacevole località mediterranea di Zichron Yaakov, si trova la winery Tishbi: è rinomata per i suoi numerosi vini aromatizzati, fra cui il cabernet al fico o lo chardonnay al mango, per arrivare allo champagne al frutto della passione (tishbi.com). LA FATTORIA Si chiama Capre al vento e vanta uno dei migliori ristoranti di tutto Israele, ma è ospitata nei pressi della recondita Moshav Yodfat, in Galilea. Ha anche una cantina dove si possono acquistare ottimi rossi invecchiati nelle botti di quercia (goatswiththewind.com). IL CENTRO FORMAGGI Ein Camomin è il posto giusto per apprezzare il rinomato formaggio di capra israeliano in abbinamento ad oli d’oliva organici. L’agriturismo si trova fra Kedarim e Hananya e vanta addirittura un gregge di capre alpine francesi (this-is-galilee. com/ein-camonim). L’APICOLTURA Il centro D’vorat Hatavor non offre solo un’affascinante panoramica sull’arte di produzione del miele, ma consente di apprezzare anche originali contaminazioni gastronomiche a base di cioccolato fatto con cera d’api (dvorat-hatavor.co.il). aromi d’oriente Nei mercati israeliani si possono trovare numerose varietà di spezie ed erbe aromatiche: cannella, anice stellato, cumino, coriandolo, cardamomo... Possono essere usate da sole o miscelate tra loro, come nel caso del curry o del za’atar, per aromatizzare il tè o il cous cous e per preparare gustose ricette. 1 € = 5 shekel. Per telefonare: dall’Italia in Israele comporre il prefisso 00972; per chiamate da Israele in Italia comporre il prefisso 0039. Ambasciate: Ambasciata d’Italia in Israele - rade Tower Building 25, Hamered Street - 68125 Tel Aviv - Tel. 00972 3 510 40 04. Ambasciata di Israele in Italia - Via M. Mercati, 14 00197 Roma - Tel. 06 361 985 00. Carte di credito: accettate negli hotel, ristoranti ed esercizi commerciali. Mance: nei ristoranti, quando non è inclusa nel conto, si lascia una mancia pari al 10 per cento del totale. Fuso orario: un’ora avanti rispetto all’Italia. Corrente elettrica: 220 volt. Norme sanitarie: non sono richieste vaccinazioni obbligatorie. 1° Piega benessere Se si visita la zona del Mar Morto non si può perdere l’occasione di acquistare prodotti realizzati con i preziosi fanghi e sali minerali. I migliori sono quelli di Ahava, in vendita presso il centro commerciale di Ein Ha’tchelet, a Ein Bokek. Come questi sali per il bagno, ideali per restituire energia e donare morbidezza alla pelle. antiche tradizionI Un mezuzah è un pezzo di pergamena, custodito in un astuccio decorato, su cui vengono scritti alcuni versi della Torah, che costituiscono lo Shema Yisrael, la preghiera ebraica. Gli ebrei li appendono sugli stipiti delle porte delle loro abitazioni. anche quando non vivono in patria, per ricordare sempre la loro appartenenza a Israele. ! IL MONDO IN TASCA | MEDIO ORIENTE | ISRAELE LIBANO SAFED SIRIA Lago Tiberiade Mare Mediterraneo Netanya TEL AVIV GERUSALEMME G az a Mar Morto GIORDANIA EGITTO Elat INFO UTILI NOTIZIE UTILI COME ARRIVARE El Al (fly.elal.co.il), la compagnia di bandiera israeliana, dà modo di volare quotidianamente sia sulla rotta Milano Malpensa-Tel Aviv (12 voli a settimana) sia sulla Roma-Tel Aviv (11 voli a settimana). Sulle stesse tratte sono disponibili anche i voli di Meridiana fly (meridiana.it). Entrambe le compagnie propongono diverse tariffe promozionali (in media un volo andata e ritorno costa attorno ai 350/450 euro). Ufficio Nazionale Israeliano del Turismo Via Carducci, 19 20123 Milano Tel. 02 804 905 israele-turismo.it. IL COSTO Basso MEDIO ORIENTE DIFFICOLTÀ DI VIAGGIO Il conto dell’ultima cena. Il cibo, lo spirito e l’umorismo ebraico, di Moni Ovadia e Gianni Di Santo (Einaudi, pagg. 134, € 13,60) spazia fra ricette dell’Antico Testamento e regole kasher, in un perfetto mix d’ironia yiddish, slanci religiosi e amore per la tavola. Ricette ebraiche, di Nadia Vinciguerra Foiadelli (Bonanno, pagg. 104, € 8,50) è invece indicato per chi vuole adattare la cucina ebraica alla gastronomia siciliana. Bassa Alta QUANDO ANDARE Israele vanta lunghe estati calde e asciutte da aprile a ottobre e inverni miti da novembre a marzo, più freddi nelle regioni collinari, come a Gerusalemme e a Safed. Il Negev presenta un clima semidesertico in ogni stagione, mentre nella Valle del Giordano si registrano inverni gradevoli. Lungo la costa, invece, vi sono estati umide e inverni miti. Il mondo nel piatto sapori e OSPITALITÀ The King David Jerusalem Hotel - 23 King David Strett - Gerusalemme - Tel. 00972 3 520 25 52 - danhotels.com Un hotel su tutti è il King David a Gerusalemme, uno dei migliori di tutto il Medio Oriente. Costruito nel 1920 a pochi passi dalla città vecchia dispone di camere e suite arredate in modo elegante e con grande attenzione ai dettagli. Crowne Plaza Hotel - 145 Hayarkon Street - Tel Aviv - Tel. 00972 3 520 11 11 - ichotelsgroup.com Uno dei più rinomati hotel di Tel Aviv, situato sul lungomare, con accesso diretto alla spiaggia. Dispone di centro benessere con piscina coperta, sauna e idromassaggio, e di due ristoranti. Mizpe Hayamim Resort - P.O.B. 27 - Rosh Pina - Tel. 00972 4 699 45 55 - mizpe-hayamim.com L’hotel sorge in una zona di straordinaria bellezza da cui godere della vista del Monte Hermon, delle alture del Golan e del Mare di Galilea. La Spa, una delle migliori in Israele, offre trattamenti di coppia e massaggi ayurvedici. Ottimi i ristoranti, di cui uno con menù vegetariano che utilizza ingredienti provenienti dall’orto biologico. PER APPROFONDIRE Alto Kibbutz Lotan - Valle di Arava - Tel. 00972 8 635 68 11 - kibbutzlotan.com Meglio noto come centro di ecologia creativa, permette di soggiornare nel cuore del deserto del sud e apprendere le più innovative tecniche di coltivazione. Le abitazioni per gli ospiti seguono i dettami della bioarchitettura. Fattoria Vered HaGalil - M. P. Drom Hagolan 12385 - Tel. 00972 4 693 57 85 - veredhagalil.com Offre sistemazioni in camere costruite in legno e roccia basaltica di stile country. Immerso in un frutteto di limoni e coltivazioni di ulivo, circondato da sentieri percorribili a cavallo. La Shakshuka è un piatto diffuso nell’Africa del Nord e poi nella cucina israeliana dagli ebrei tunisini immigrati in Israele. Il posto migliore dove gustarlo è a Jaffa, vicino Tel Aviv, da Doctor Shakshuka nei pressi del mercato delle pulci. Ingredienti: 4 uova - 400 g di pomodori maturi - 600 g di peperoni verdi 250 g di cipolle - 5 cucchiai di olio extravergine di oliva. Preparazione: eliminare il picciolo e i semi dei peperoni, lavarli, asciugarli e tagliarli a listerelle sottili. Affettare le cipolle e sistemarle in un tegame con l’olio insieme ai peperoni. Fare saltare il tutto per qualche minuto a fuoco piuttosto vivace, mescolando con un cucchiaio di legno. Salare e spolverare con del pepe macinato al momento, quindi abbassare la fiamma, mettere il coperchio e proseguire la cottura. Quando i peperoni sono appassiti, aggiungere i pomodori lavati, pelati e spezzettati e lasciare sul fuoco sino a quando i pomodori sono del tutto disfatti. Aggiungere le uova all’intingolo, mescolare dolcemente e lasciare rapprendere a fuoco moderato, sino a quando il tutto assume consistenza cremosa. Servire subito caldo. Sopra, un trattore nei campi, i terreni dell’Hotel Spa Mizpe Hayamim danno lavoro a molti abitanti del luogo. A fianco, pane, dolci e ogni specialità da forno vengono preparati quotidianamente per gli ospiti della struttura. Sotto, la fattoria dove gli animali sono lasciati in libertà.