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La presentazione dell`Archivio di Stato di Genova
Genova Tra documento e iconografia: i metadati per la cartografia in archivio Stefano Gardini Archivio di Stato di Genova Università degli Studi di Genova 2008 - Archivio di Stato di Genova un progetto che ha coinvolto la documentazione cartografica conservata dall’istituto: Restauro Ricondizionamento Digitalizzazione Descrizione Diffusione online di immagini e metadati 2008 - Archivio di Stato di Genova un software che conosciamo tutti Arianna arricchito di un modulo – sviluppato ad hoc – che forse conoscono in pochi: AriannaCart Il tracciato di scheda per la descrizione di documenti cartografici è stato elaborato a partire dal modello ideato da un gruppo di lavoro del SIAS e integra i criteri della descrizione archivistica con elementi propri della descrizione cartografica. 2011 - Alcuni numeri a progetto concluso 4040 unità cartografiche schedate. 2695 voci d'indice registrate (toponimi e nomi di persona). Oltre 6000 schede compilate. 210 schede bibliografiche inserite. … e nel mucchio anche qualche errore. Quali informazioni? Quali metadati? Oltre ai metadati archivistici abbiamo dovuto usare e 'addomesticare' quelli propri della rappresentazione cartografica o grafica: tipologia di rappresentazione, tecniche grafiche di redazione, legende, orientamento, coordinate, tipo di proiezione, scale grafiche e numeriche, toponimi. Meno utile è la descrizione della rappresentazione. Ma quale è l'informazione più rilevante per la descrizione dei documenti cartografici? Finalmente lo posso dire! I metadati utili alla descrizione e gestione della segnatura sono senza dubbio i più rilevanti. Certamente molti di voi capiranno, ma devo pur giustificare una simile affermazione. La cartografia in archivio Posso trovarmi a descrivere documenti cartografici in due diversi casi: Quando il documento cartografico è allegato ad un altro documento. Quando sto lavorando con un fondo cartografico (o forse una collezione o una raccolta … ). In ambedue i casi relazioni e contesto sono importantissimi. “due elementi contrari ad ogni buon ordinamento: le collezioni speciali, le miscellanee” (Bonaini, 1867) Le raccolte cartografiche sono occupanti abusivi degli Archivi? Non è un caso se la Guida Generale relega i fondi cartografici nella terza sezione di ciascuna voce (archivi non statali o non periodizzabili). Nel caso di collezioni e miscellanee la ricostruzione della storia delle carte è ancora più rilevante, perché il rischio della decontestualizzazione è maggiore. Arianna e la sue rappresentazioni L'attento studio delle segnature permette la ricostruzione sulla carta dei precedenti ordinamenti. Una sedimentazione archivistica intesa come processo di lungo periodo. L'archivio come entità in costante mutamento. Si vabbè ma in pratica? Arianna e la sue rappresentazioni Sul verso di ciascuna carta troviamo numerose segnature (arriviamo spesso a 9) databili dalla metà del '700 alla seconda metà del '900. Arianna e la sue rappresentazioni Ciascuna segnatura rimanda ad un diverso ordinamento effettuato in un preciso momento. La gestione delle rappresentazioni multiple in Arianna mi consente di rappresentare questa complessità. Forse lo so, ma non lo saprei spiegare... Comprendere la complessità non è semplice, figuriamoci spiegarla ad altri. Per chiarirci le idee abbiamo richiesto lo sviluppo di un ulteriore modulo: AriannaSegn Consente di esportare in formato tabellare (csv) tutte le segnature di ciascuna unità. Poi posso ragionarci su con maggiore comodità e capire cosa è successo nel corso del tempo all'articolazione del patrimonio descritto. Credo di aver capito, ma come lo spiego? All'utente del sistema informativo online non è possibile proporre 9 o 10 ordinamenti alternativi; neppure ha molto senso ricostruire nelle singole schede descrittive la storia di ogni mappa. La soluzione comunicativa adottata è stata probabilmente la più tradizionale: un libro. 5 saggi 9 appendici (documenti e tavole di raffronto) Comunicare l'archivio a diversi livelli Il sistema online integrato con i materiali forniti nel volume consente all'utenza approcci diversificati a seconda degli interessi e delle competenze di ciascuno. Vorrei parlarne ancora ... … ma la scaletta è densa. Grazie per l'attenzione Stefano Gardini stefano.gardini@ unige.it