Rimosso in tutta fretta Angelo Percopo con Carmine Ruta Ma sia il
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Rimosso in tutta fretta Angelo Percopo con Carmine Ruta Ma sia il
www.ilnuovomolise.it Anno 4 n. 89 (806) - Domenica 14 aprile 2013 * in abbinamento obbligatorio Direttore responsabile: PINO CAVUOTI € 1,00* Redazione CAMPOBASSO - Piazza della Vittoria n. 14/c - Tel 0874.91332 - Fax 0874.1861521 [email protected] SANITÀ - I RISVOLTI ECONOMICI DELLA DECISIONE DEL COMMISSARIO BASSO Asrem, si paga doppio Rimosso in tutta fretta Angelo Percopo con Carmine Ruta Ma sia il vecchio e sia il nuovo manager prenderanno soldi Le notizie del giorno Piano sanitario regionale, pronto il ricorso L’atto impugnato dal Comitato Cardarelli Servizio a pagina 3 Servizio a pagina 3 ATTUALITÀ Domenica 14 aprile 2013 3 E’ tutta colpa di Iorio L’assessore Petraroia giustifica le decisioni di oggi Il Molise paga due direttori Asrem La rimozione di Percopo e la venuta di Ruta costa alla Regione 400mila euro C AMPOBASSO. Il direttore generale dell’Asrem Angelo Percopo é stato rimosso. Apprendere la venuta del suo sostituo Carmine Ruta é stata una gran gioia per tutti coloro che, giustamente o meno, imputano a pochi soggetti la causa del deficit sanitario. Il nuovo blitz del commissario Basso, l’inviato romano, continua a produrre effetti devastanti per il Molise.: sia con l’adozione del Piano sanitario regionale fatto solo su criteri numerici che mette a serio rischio i servizi sia con la rimozione del direttore. Già. Perché rimuovere un direttore contrattualizzato fino ad aprile 2014 comporta comunque il pagamento di quest’ultimo. Così, a conti fatti, non solo questa struttura commissariale é costata al Molise 5 milioni di euro, considernado tutti il pagamento dei commissari che si sono succeduti negli anni con il compito di tagliare i servizi pubblici, ma nell’ottica di produrre minori sprechi il commissario Basso cosa fa? Decreta che la Regione Molise dovrà pagare due direttori generali fino ad aprile 2014. Il che, tradotto in termini numerici, la cifra si aggira sui 400mila euro. Il tutto a 15 giorni dalla scadenza del proprio ruolo di commissario. E pensare che, per legge, la programmazione sanitaria é affidata dalla Costituzione itaiana al presidente della Regione e al Consiglio regionale. Insomma, Basso (pagato fior di quattrini dai molisani) deicde di nominare Carmine Ruta, evidentemente suo uomo di fiducia, al vertice Asrem. Prima domanda: ma vista la struttura ex lege, l’uomo di fiducia non dev’essere decisa dai vertici della Regione Molise? O si pensa che il neo presidente Frattura sia semplicemente un mezzo messo alla presidenza della Regione Molise per adempiere al compito di accettare, senza battito di ciglia, le imposizioni di estranei? Perché i cittadini molisani devono ricevere oltre al danno del taglio dei servizi sanitari anche il doppio pagamento di un direttore generale della Sanità regionale? Eppure il governo regionale interviene sulla rimozione co Michele Petraroia. “Rimuovere le responsabilità politiche, amministrative, gestionali e organizzative di chi ha dissestato la sanità molisana per esprimere sorpresa al cospetto della sostituzione del Direttore Generale dell’Asrem è una mistificazione inaccettabile - afferma l’assessore del Pd rispondendo all’indignazione espressa ieri da Michele Iorio che accusa Basso di agire “con una protervia più da “DUX”, che da servitore dello Stato” - Se le istituzioni fossero state in grado di evitare un debito complessivo di un miliardo di euro con tagli alla sanità pubblica - continua Petraroria - allungamento delle liste d’attesa, soppressioni di prestazioni e riduzione della qualità dei servizi, il Molise non sarebbe stato commissariato. Le dichiarazioni di Michele Iorio su questa materia meriterebbero una preventiva autocritica che non mi pare di aver sentito”. Quindi? Meglio che in Molise si chiuda tutto? Per quanto tempo ancora la nuova classe dirigente continuerà a dire ai cittadini “è sempre colpa di Iorio” invece che trovare soluzioni alternative? Però con quegli sprechi la sanità pubblica in Molise é migliorata. Oggi per curare un tumore non si é più costretti ad andare a San Giovanni Rotondo. Milano, Roma o Bologna. giorug IL PIANO ADOTTATO DAL COMMISSARIO FILIPPO BASSO CHE TAGLIA I SERVIZI FINISCE IN TRIBUNALE Psr, pronto il ricorso al Tar L’atto impugnato su mandato del Comitato Cardarelli Bene Comune C AMPOBASSO. L’iniziativa congiunta delle forze politiche al Comune di Campobasso e che si oppone all’adozione del Piano sanitario regionale da parte del commissario Basso prende piede con la prima azione. L’atto adottato “in piena notte” finirà sul tavolo dei giudici amministrativi regionali. A curare il ricorso sarà il legale Enzo Iacovino che ha ricevuto il mandato appunto dal Comitato capeggiato dai rappresentanti di varie forze poltiche a Palazzo San Giorgio: Maurizio Tiberio del centrodestra, Adriana Izzi e Michele Coralbo dell’opposizione. I tre consiglieri comunali hanno già manifestato la loro contrarietà ad un Piano che vede il Cardarelli perdere i Dea di II livello. Ossia oltre alle prestazioni fornite dagli ospedali sede di Pronto Soccorso, medicina generale, chirurgia generale, ortopedia e traumatologia, cardiologia con UTIC (Unità di Terapia Intensiva Cardiologia), il Cardarelli non garantirà più le funzioni di più alta qualificazione legate all’emergenza, tra cui la cardiochirurgia, la neurochirurgia, la terapia intensiva neonatale, la chirurgia vascolare, la chirurgia toracica, secondo le indicazioni di solito stabilite dalla programmazione regionalema qui indicato da un commissario. L’azione legale, si apprende, é stata intrapresa anche da alcuni consiglieri comunali di Termoli relativamente al San Timoteo. Il Graffio dal web La Sanità non é un tema elettorale Senza servizi la gente muore di CATHARINA SOTTILE I tagli alla sanità dipendono dagli sprechi? Si, ma se si volessero sanare i bilanci per farla funzionare meglio non si taglierebbero i servizi e i posti letto, si taglierebbero i primariati clientelari, i medici che non sanno far funzionare i reparti e i politici che incombono su tutti loro e su tutti noi. Depotenziare i servizi per rimediare a questo tipo di errori è come dire di voler salvare un albero sradicandolo. In realtà, la privatizzazione del piano sanitario nazionale dipende molto poco dagli sprechi. Semmai, la disorganizzazione è stata funzionale a spostare gli utenti verso la sanità privata per poi renderla insostituibile e prevalente. Io non ho pregiudizi e non considero un male, a priori, la sincronia fra le due modalità. Sempre che la sanità pubblica non sia solo l’avamposto per smistare i clienti migliori verso il privato. Come è stato per 40 anni. La situazione era oggettivamente migliorata rendendo concorrenziale il rapporto tra pubblico e privato e portando i medici migliori verso il pubblico, per farlo funzionare. E’ durato poco. Ma non parlatemi di tagli causati dagli sprechi, perchè gli sprechi sono utilissimi alla speculazione, anche in questo settore. TERMOLI-BASSO MOLISE Domenica 14 aprile 2013 9 “Per la lotta contro i tumori”, il convegno del circolo Auser L’incontro tenutosi venerdì pomeriggio ha visto la partecipazione degli operatori del settore L ARINO. Lotta ai tumori, convegno del circolo Auser a Larino. Cosa fare per arginare il fenomeno dei tumori che da alcuni anni si sta espandendo in Molise, e in basso Molise particolarmente? Se lo sono chiesto in un convegno a Larino due associazioni di volontariato come l’Auser, legato alla Cgil. Ospiti al convegno il dottor Giovanni Fabrizio, che parlato di prevenzione e cura della malattie tumorali, Graziella Vizzarri del circolo Auser di Larino, Michele Mignogna giornalista, mentre le conclusioni sono state affidate a Celona Cesari della segreteria nazionale dell’Auser. Il primo a prendere la parola è stato il dottor Fabrizio che ha puntato il dito sulla prevenzione, pratica della quale si parla troppo, ma che in Molise, viene poco utilizzata “abbiamo gli strumenti, abbiamo i professionisti e abbiamo anche le strutture, bisogna cha alla prima anomalia, il soggetto si rivolga alle strutture sanitarie per procedere a tutte la indagini del caso, solo cosi possia- mo capire come intervenire”. Il dottore ha sottolineato che nonostante i progetti di screening fatti dalla regione, nonostante i mezzi a disposizione, raccontando ad esempio del capannone con quattromila metri quadri di copertura in amianto, una vera e proprio bomba ecologica l’ha definita come la mammografia mobile, sono ancora poche le persone che fanno veramente prevenzione. “Prevenzione che – continua Fabrizio – significa anche cambiare stile di vita e soprattutto seguire una dieta appropriata che permetta la non insorgenza, o limitarla comunque, dei tumori”. Il giornalista Michele Mignogna, autore di diverse inchieste che riguardano proprio l’ambiente, ha focalizzato sulle “cause esterne” o concause, all’insorgenza di queste malattie, Mignogna, e la storia inquietante di un quartiere della zona nuova della città frentana, in cui negli ultimi anni sono decedute diverse persone proprio per questo tipo di malattia “tutte le famiglie sono state colpite – dice il giornalista– addirittura in alcuni casi moglie e marito, una situazione che chiede l’attenzione immediata delle Istituzioni che non vogliono vedere o fanno finta di non vedere”. Graziella Vizzarri invece ha sottolineato l’importanza del volontariato sociale in questi casi, come informazione e come mezzo per far circolare le informazioni “è francamente impensabile che anche i bimbi si ammalano in queste zone, bisogna far circolare le informazioni, bisogna insomma – continua Vizzarri – costruire, insieme un puzzle che metta insieme i soggetti sul territorio”. Le conclusioni sono state affidate alla segretaria nazionale dell’Auser Celina Cesari, che ha voluto richiamare subito le responsabilità delle Istituzioni in alcune scelte di sviluppo territoriale, che “se fatte diversamente probabilmente racconteremo altro, siamo passati d’altronde da una fase di arretratezza in Italia, come quella del dopo guerra a una fase di sviluppo sociale, economica e tecnologica, con questo voglio dire – continua Cesari – che sicuramente lo sviluppo e la tecnologia servono e facilitano anche la vita di tanti anziani, ma questo deve essere fatto nel rispetto dei cittadini, e per questo il volontariato è chiamato a intervenire sia come controllo che come propositore di idee e progetti”.