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la profezia delle ranocchie - Comune di Casalecchio di Reno

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la profezia delle ranocchie - Comune di Casalecchio di Reno
LA PROFEZIA DELLE RANOCCHIE
Jacques-Rémy Girerd
Titolo originale: La prophétie des grenouilles
Nazione: Francia
Anno: 2003
Genere: Animazione
Durata: 86'
Sito ufficiale:
www.laprophetiedesgrenouilles.com
Produzione: Patrick Eveno, Jacques-Remy
Girerd
Distribuzione: Esse&bi Cinematografica
Trama
Ai confini del mondo, lontano da tutto, una
famiglia tranquilla si è trasferita in un grazioso
casolare, in cima a una collina. In questo
piccolo nido vivono Ferdinand, marinaio in
pensione, la moglie Juliette, originaria d'Africa
e Tom, il figlio adottivo. I vicini, i Lamotte, che
vivono ai piedi della collina, stanno per partire
per l'Africa per prelevare una coppia di
coccodrilli. La spedizione alletta ben poco la
signora Lamotte, coinvolta suo malgrado in
questo viaggio. Juliette e Ferdinand si sono gentilmente offerti per occuparsi
durante la loro assenza di Lili, la loro unica figlia. Ma la sera in cui i Lamotte
devono partire qualcosa li allarma: la previsione di un diluvio lungo 40 giorni.
Ha inizio così una fantastica avventura, dai mille sviluppi, che esprime con
rigore, humour e tenerezza tutta la commedia umana.
Critica
“Mai più pettini di tartaruga...” di Caterina Pacenza
Antiche tradizioni contadine raccontano che le rane,
ma soprattutto i rospi, posseggano grandi doti di
meteorologia; basta chiedere un po' in giro e vi verrà
risposto che la sera prima di un giorno piovoso si
sentono concerti di gracidii…e chissà se Jacques-Rèmy
Girerd, uno dei principali esponenti del cinema
d'animazione europeo, ne ha mai sentito parlare. Fatto
sta che con questo suo primo lungometraggio ci ha donato un'opera deliziosa,
colorata di poesia ed arricchita da dialoghi che si fanno ricordare. "Josette, la
segretaria dell'assemblea straordinaria, apre un grande libro e comincia a fare
l'appello: (…) La Palude dei Pini? -Trentotto!; Lo Stagno della Giustizia? - Di
nuovo trentotto!; La Cava della Fattoria? - Quarantuno! (...) Care amiche non
c'è ombra di dubbio: le vostre indicazioni coincidono e corrispondono, con
un'approssimazione di uno o due giorni, alle nostre stime. Ormai è certo: a
partire dalla notte di luna piena pioverà per quaranta giorni e quaranta notti":
ecco la tremenda profezia delle ranocchie! Ed allora il garage-pollaioripostiglio-solaio, sostenuto da una camera d'aria gonfiata a dismisura, diventa
una nuova Arca di Noè, in cui trova posto ogni
sorta di animale. Ma si sa, la convivenza non è
una passeggiata; tanto più quando insieme a
Belabè la pecora, Capretta, Mucca, Cavallo, i
fratelli Maiale, la coppia di elefanti Roger e
Denis, Giraffa, i gatti Bernard e Françoise si
ritrovano a vivere anche Lupo, Volpe, Orso,
Zebra e Leone, carnivori per loro natura e
costretti a cibarsi solo di patate, come canta loro il capitano accompagnandosi
con la chitarra: “ma tutto oggi dovrà cambiar oppur la vita sarà infernal. Artigli
e zanne sono vietate, qui tutti quanti mangeran patate”.
Ferdinand non è certo l'unico umano a bordo; insieme a questo gigante dal
pancione enorme c'è l'amata Juliette, dolce e buona, che tenta di mettere in
pratica le stregonerie imparate dalla nonna paterna, usando uno sgangherato
ombrello. E poi c'è il loro bambino Tom: dieci anni, felice della sua famiglia e
del suo mondo e che trascorre la maggior parte del suo tempo insieme
all'adorata amica Lili Lamotte, anche lei sull'arca. Ci sono anche altri
personaggi, come Tartaruga ed i coccodrilli, ma chi vorrà sapere il loro posto
nella storia…dovrà godersi questa pellicola! Piacerà ai bambini perché è
emozionante e divertente e non soltanto a loro, perché è sospesa fra
delicatezza ed ironia, poesia ed impegno sociale. “Brutalità e violenza! Sono
questi
i
vostri
mezzi
per
risolvere
i
problemi?…Qualunque sofferenza possa esserci
nel cuore di un individuo, nulla può giustificare
la vendetta. Coloro che prendono questa strada
finiscono per perdere la ragione!…Quando si
accende il fuoco della violenza (…) poi non si sa
come spegnerlo”. Speriamo che vadano a
vederlo anche gli adulti; riflettere su questi
argomenti certo non farà loro male.
In breve
"Lo schema solito. Gli animali, tutti parlanti, con i vizi e le virtù degli umani, gli
umani pronti a condividere con loro sacrifici e pene. Con un segno grafico
molto semplice che però riesce a colorare con effetti giusti i vari tipi di animali,
con dei ritmi che, pur partendo da un diluvio, tendono sempre a privilegiare la
commedia. Anche con brio. Segnalo la malizia del doppiaggio italiano. A un
elefante e alla sua compagna danno la voce Ricky Tognazzi e Simona Izzo, alla
tartaruga cattiva Anna Marchesini." (Gian Luigi Rondi, 'Il Tempo', 15 ottobre
2004)
“In Europa c'è molta animazione. Specie in Francia. Così, tra l'antropologia di
'Kiriku', la fanta-nostalgia di 'Appuntamento a Belleville' e la fiaba animalista 'Il
cane e il suo generale' ecco spuntare il gradevolissimo 'La profezia delle
ranocchie'. Storia di un diluvio che in 40 giorni sommerge il mondo. Il vecchio
Ferdinand, novello Noè, trasformerà il suo granaio in un'arca che ospiterà vari
animali. Sopravviveranno? Molto belli: il sofisticato antropomorfismo degli
animali (tartarughe matte, elefanti aristocratici...), il tratto pittorico del
disegno a mano e l'ennesimo elogio della vecchiaia attraverso Ferdinand (vedi
la super-nonna di 'Appuntamento a Belleville'). Grande ricchezza di toni, c'è
umorismo ma anche terrore e istinti omicidi." (Francesco Alò, 'Il Messaggero',
15 ottobre 2004)
"'La profezia delle ranocchie' è una specie di manifesto 'verde'. Ed è un saggio
sulla possibilità di un cinema d'animazione alternativo alla corazzata americana
e anche alla concorrente scuola giapponese. Molto europeo, anzi francese, il
gusto della sfida affidato all'idea di un cartone animato ipertecnologico,
contraddistinto dalla linea semplice e un po' retrò di una illustrazione da fiaba
per bambini ma anche per adulti. E decisamente finalizzata alla trasmissione di
un messaggio." (Paolo D'Agostini, 'la Repubblica', 22 ottobre 2004)
“Realizzato con un segno grafico molto semplice ed immediato, il film dimostra
con buona pace di Disney e Dreamworks che un'altra via dell'animazione è
possibile.”
Alessandra De Luca – Ciak
“La profezia delle ranocchie riesce a
mescolare tratti appartenenti a culture
ed età diverse, imponendo anche
un’estetica originale.”
Stéphane Brisset – L’Express
“Partendo dal ben noto quesito ‘come
convivere nonostante le differenze’, La
profezia delle ranocchie propone una
variazione divertente e delicata, dando
la parola ad animali tanto buffi quanto
saggi.”
Cécile Mury – Télerama
“Il cinema d’animazione francese ha raggiunto il suo apice (...) non c’è modo
per Jacques-Rémy Girerd di sfuggire a questa consacrazione (...). Questo è il
cartone animato di fine d’anno.”
Thierry Cheze – Studio
“La profezia delle ranocchie è un cartone animato dal tratto chiaro, puro (...) .
Il talento di Jacques-Rémy Girerd vola alto.”
Emmanuèle Frois – Le Figaro
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