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La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero
Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Rotary giugno 2013 N° 5 20312032 20312032 Allegato a Rotary Giugno n. 5 2013. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected] Agenzia Club Med Voyages Piazza Solferino, 2/b tel. 011 562 33 00 [email protected] Torino Lettera di Giugno Lettera di Giugno La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero cominciare a casa È stato un anno intenso e di grande impegno non disperdiamo progetti e ideali Rotariani C ari Presidenti e Segretari di Club Cari e care Rotariani, Rotaractiani ed Interactiani, L’Anno Rotariano 2012-2013 si sta ormai concludendo ed il 17-18 maggio scorsi il R.I ha tenuto ad Hiroshima l’ultimo dei tre Forum sulla Pace che erano stati previsti con largo anticipo. I due precedenti si sono svolti rispettivamente a Berlino dal 30 novembre al 2 dicembre 2012 ed a Honolulu con visita a Pearl Harbour dal 25 al 27 gennaio 2013. I tre incontri in luoghi tanto emblematici della volontà distruttiva che ha animato l’ultimo conflitto mondiale sono stati fortemente voluti dal Presidente Internazionale dell’anno, il giapponese Saguji Tanaka. Egli appartiene alla generazione che ha constatato sulla propria persona gli effetti delle distruzioni belliche e del disastro nucleare e che poi è stata artefice del miracolo della ricostruzione dopo la pace, conquistata e vissuta soprattutto interiormente. Per questo, sulla base della cultura giapponese che antepone i bisogni della collettività a quelli individuali, ha affermato: “La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero cominciare a casa. La famiglia è la più piccola unità di una società, e dovremmo cominciare proprio lì. Se facciamo attenzione ad essere in pace con il nostro partner e con i membri della nostra famiglia, possiamo quindi riflettere sulla vita familiare e spargere quel senso di pace con l’esempio. Le famiglie pacifiche portano ad una maggiore pace per tutti”. Nel recente Forum di Hiroshima è stato incombente su un’enorme platea di autorità Rotariane, Socie e Soci di ogni parte del mondo l’immane disastro che alle 8,15 dell’ormai lontanissimo 6 agosto 1945 annientò in un attimo almeno 80.000 vite umane, distruggendo o bruciando all’istante il 90% degli edifici del centro città e portando alla morte altre 120.000 persone in tempi differiti anche di molti anni, con terribili conseguenze genetiche che continuano ancor oggi.La sala in cui si è tenuto il Forum è contigua all’edificio del Museo della Pace che ricorda per sempre una delle maggiori stragi deliberatamente condotte dall’uomo sui suoi simili con una crudezza d’immagine che lascia sbigottito e inorridito anche l’uomo d’oggi, pur assuefatto dalle continue visioni e dalle descrizioni di brutalità di ogni genere quotidianamente diffuse dei media. La meditazione su quanto accaduto ha ulteriormente affinato il tema dell’anno “La pace attraverso il servizio”, già elaborata dai precedenti Forum in “Pace senza frontiere” a Berlino, “La pace ha significati diversi per ogni persona” a Honolulu/Pearl Harbour fino al monito finale “La pace dentro di noi” ad Hiroshima. Questi principi, impressi nella mente di ciascuno, contribuiscono alla creazione di quel mondo migliore che è l’obiettivo ultimo della nostra associazione. Il mondo civile deve essere veramente grato a Saguji Tanaka che ha saputo introdurre questi principi in una istituzione come il Rotary, diffusa in tutto il mondo ed impegnata a proiettarli nella società che ci circonda. Prepariamoci agli eventi finali dell’anno: la Convention Internazionale che si terrà a Lisbona dal 23 al 27 giugno di quest’anno, sarà preceduta di una settimana dal nostro Congresso del Distretto 2031 per l’anno 2012-2013 che avrà luogo a Torino Incontra nella centralissima via Costa n° 8 sabato 15 giugno prossimo. Si tratta della riunione distrettuale più importante dell’anno in cui troveranno spazio la rivisitazione degli inizi della nostra associazione alla luce della materializzazione del Rotary di oggi, una tavola rotonda sull’analisi dell’impatto delle azioni Rotariane, l’analisi del tema della pace, l’illustrazione del Forum di Hiroshima e di quanto fatto dal Distretto 2031 su queste direttrici con i services dei nostri Club. Tutto questo è specificato nel programma definitivo che sarà diffuso a giorni. Vi prego di non mancare! Ciao a tutti, Doppio Congresso per chiudere l’anno S abato 8 giugno, ai Magazzini del Cotone, nel porto antico di Genova, il Governatore Paolo Biondi farà il bilancio del primo anno del Distretto 2032. Il sabato successivo, 15 giugno, toccherà al Governatore Pierluigi Baima Bollone ripercorrere a Torino le tappe e gli obiettivi raggiunti nel “suo” anno dal Distretto 2031. A un anno dal frazionamento, il vecchio Distretto 2030 si era fatto in due, dando vita ai due nuovi Distretti, è tempo di bilancio e di riflessioni. Due Congressi distrettuali a chiusura di un anno carico di cambiamenti e novità per i Rotariani di Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta. In dodici mesi di lavoro, di service, di impegno Rotariano, di iniziative, di progetti sempre mirati verso l’obiettivo del servire al di sopra di ogni interesse, il 2031 e il 2032 hanno dimostrato la loro efficienza. Il timone passa adesso nelle mani di Sergio Bortolani e di Fabio Rossello. Toccherà a loro tracciare la rotta del Distretto 2031 e del Distretto 2032 verso il porto indicato dal Presidente internazionale Ron Burton: Vivere il Rotary, cambiare vite. Che abbiano, come dicono i marinai, buon mare e buon vento. s. b. C ari amici, giugno è il mese che il Rotary dedica ai circoli professionali (noti come Fellowships), ma è anche l’occasione per il Governatore di indirizzare ai Soci l’ultima lettera del suo mandato. Mi sembra siano passati pochi giorni da quando, scrivendo la lettera del luglio 2012, iniziavo i nostri colloqui mensili ed invece siamo alla lettera di commiato alla fine del nostro anno. E questo diventa dunque l’occasione per un saluto di congedo e per un appuntamento per una sintesi dei temi dell’anno di governatorato che si conclude in questo mese con il I Congresso Distrettuale di Genova l’8 Giugno ai Magazzini del Cotone e con il passaggio delle consegne al Governatore Eletto Fabio Rossello. È stato un anno intenso, nel quale tutti noi ci siamo impegnati, confrontati ed abbiamo condiviso progetti e ideali. L’augurio e la raccomandazione che mi sento di fare a tutti i Presidenti di Club che mi hanno accompagnato in questa avventura è di non disperdere questa esperienza, di continuare a rimanere collegati o di migliorare la condivisione di idee, proget- ti ed iniziative Rotariane. Di ripensare a quanto ci siamo detti ed abbiamo discusso, facendo in modo che questo spirito di condivisione sia sempre più ampio ed esteso. E veniamo al tema del mese, rimandando ringraziamenti, considerazioni e sintesi dell’anno al Congresso. Le Fellowships sono nate nel 1928 e la loro finalità, come definita dal sito del Rotary International è: •C ondividere interessi comuni in attività ricreative divertenti (sport, hobby, ecc.) • A vanzare il loro sviluppo professionale attraverso le conoscenze con altri individui della stessa professione • S tabilire nuovi rapporti di amicizia in tutto il mondo • E splorare nuove opportunità di servizio •D ivertirsi e migliorare la loro esperienza nel Rotary Come vedete la finalità dei circoli professionali Rotariani è soprattutto quella dell’amicizia, da coltivarsi in un clima di sereno e sano divertimento, che va al di là dei confini geografici, religiosi o etnici ma che è cementato solo dalla passione comune per una attività sportiva o hobbistica. Che poi questa conoscenza ed amicizia possa portare anche alla individuazione di azioni di servizio, questo è un portato della mentalità Rotariana che, fortunatamente, riesce a cogliere occasioni per rendersi utili agli altri anche nei momenti di svago. Quest’anno io ho partecipato alla riunione delle Fellowships distrettuali a Sommario 2-3 Assemblee distrettuali 2031 e 2032 5 Il premio dedicato a Bruno Caccia 6 Cinque Rotary Club per il Madagascar 8 Un servizio in “guanti rossi” 9 RC Torino 45° parallelo per gli Asili notturni Vicoforte e ne ho un ricordo piacevolissimo: la serata ha consentito di toccare con mano quello che è lo spirito che anima coloro che fanno parte dei vari circoli e l’attitudine con cui vivono i loro momenti di incontro. A solo titolo di memoria e per illustrare con un esempio pratico quanto detto circa le possibilità di servizio che nascono da questi momenti “ludici”, occorre ricordare il contributo alla “Campagna End Polio Now” ottenuto in occasione della serata con la vendita dei grembiuli della Famiglia Rotariana e la raccolta promossa ed operata dalla Fellowship dello Yachting (I.Y.F.R.) di giubbotti di salvataggio, dismessi perché non più omologati in Italia, destinati alle flotte di pescatori del lago africano Vittoria. E ciò dimostra quanto detto sopra sulla possibilità di individuare azioni di servizio anche nei momenti di incontro e di svago. Mi pare quindi che le Fellowships siano una valida espressione dello spirito Rotariano: stare insieme coltivando amicizia ed, al contempo, cogliere quelle occasioni di servizio che si presentano a persone il cui orientamento è naturalmente rivolto a questo fine. Giunto a questo punto non mi resta che abbracciarvi idealmente tutti con affetto e salutarvi, perché la Fellowship del Golf mi sta aspettando e non vorrei deludere gli amici, o almeno vorrei deluderli solo sul piano del gioco ma non su quello della partecipazione. 2032 Rotary 2031 20312032 2 L’Anno Rotariano che verrà del Distretto 2031 Il Presente che incontra il Futuro “I l Presente che incontra il Futuro”: questa è da sempre l’Assemblea Distrettuale. I puntuali ed efficaci indirizzi di saluto dell’intera Famiglia Rotariana, che sarà effettiva dal 1° luglio, ad iniziare dal Presidente del Club ospitante,il RC Torino, Attilio Ferrari, dai Rappresentanti Distrettuali del Rotaract Jonathan Bessone, dell’Interact Stefano Ginex e dalla Presidente Inner Wheel Torino Lina Reale Callari, hanno contribuito a dare quel segno di continuità ed amicizia contenuto nel discorso del Governatore Baima Bollone come augurio sincero al nuovo “inquilino” del Distretto 2031, il nostro DGE Sergio Bortolani, accolto dagli applausi di oltre 350 presenti! “L’Anno Rotariano che verrà”, con le note di Lucio Dalla, è l’inizio della relazione di Sergio, che ci racconta brevemente la storia della sede dell’odierna assemblea, prima Facoltà di Economia ed ora, con la Riforma Gelmini, Scuola di Management ed Economia. Sede che sarà per tutto il nuovo Anno Rotariano quella distrettuale che, come per Pierluigi, il Rettore ha concesso in uso gratuito. Un simpatico aneddoto raccontato da Bortolani è quello relativo al nome delle Aule Rosa e Azzurra. “Le ho chiamate così quando ero Preside, perché, a differenza del Rotary, in questa nostra ex-facoltà i diecimila studenti sono esattamente 5000 maschi e 5000 femmine e io vorrei che anche questo si verificasse nel nostro Sodalizio!”. Sergio continua la sua relazione spiegando il motto del Presidente Internazionale Ron D. Burton: “Engage Rotary - Change Lives”, motto che vuole rimarcare il nostro impegno di Rotariani nel Servizio affinché si possa cambiare la vita degli altri, ma anche la nostra (in meglio, naturalmente). Dal logo internazionale - due mani stilizzate che abbracciano la ruota - a quello del nostro Distretto il passo è breve ed ecco la spiegazione direttamente dal futuro Governatore: “non volevo ricorrere ai soliti monti, mari (che non abbiamo più), laghi, e quindi ho chiesto che venisse disegnato un logo più astratto ma che richiamasse alcune caratteristiche del nostro territorio… tra i vari bozzetti ho scelto questo, frutto della creatività di Vincenzo D’Amelio. Quattro quadrati di quattro colori diversi che rappresentano l’Azzurro dei cieli della Valle d’Aosta, il Verde delle risaie del vercellese e del novarese, il Marrone della fertilità di tutta la nostra terra, il Grigio dell’’industria e della produzione di cui il Piemonte può ben vantarsi”. Bortolani continua presentando le novità dell’ anno: la prima è quella della Visione Futura della Rotary Foundation, già ampiamente spiegata dai responsabili in occasione del SIAG e del SIPE e che sarà oggetto approfondito del Seminario specifico previsto per il 12 ottobre. La seconda è quella del Progetto Distrettuale sul Microcredito. Entrambe queste attività, afferma Bortolani, “hanno un collegamento nella sesta via d’azione e cioè lo Sviluppo Economico e delle Comunità. Il Progetto Distrettuale e di tutti i Club si rivolge a quest’area generalmente meno presente nelle nostre priorità e lo fa avendo concordato che l’ammontare dei contributi della Rotary Foundation a livello di Sovvenzioni Distrettuali e Globali andrà interamente ai Club, mentre una parte dei Fondi Distrettuali è concentrata sul Progetto Microcredito. Il Servizio per me è l’elemento più affascinante e più ossessivo, nel senso che negli anni ho capito che senza mettere il servizio al primo posto ci riduciamo ad un’associazione come tante altre… Il servizio è ciò che caratterizzerà il mio Anno Rotariano… servizio inteso come Fare, quindi impegno, nel tempo che abbiamo a disposizione, con le nostre energie e non soltanto con il nostro portafoglio… quando ci impegniamo direttamente troviamo la più grande soddisfazione e remunerazione morale e personale. Credo che il Rotary abbia perso una notevole fetta di impatto e di visibilità perché in moltissimi casi fa tante cose ma piccolissime, c’è una frantumazione di service che ci rende invisibili… mi sono posto quasi come unico obiettivo quello di essere più visibili per essere più attraenti… come ha fatto il Rotary International con la Polio Plus, diventata la sua bandiera”. Nello specifico Sergio si augura che i Club, oltre ai loro bellissimi e consolidati service, possano essere partecipi del grande Progetto Distrettuale affinché questo sia percepito nel territorio più di quanto non avvenga con altri piccoli progetti che normalmente realizziamo. Bortolani afferma che “bisogna fare e bisogna far conoscere: facciamo sempre troppo poco, ma fortunatamente c’è grande coscienza di questo e con gli altri dodici Governatori italiani abbiamo redatto una richiesta alla Rotary Foundation per un grande piano di comunicazione, promozione e sensibilizzazione nazionale di cui avremo l’esito a fine giugno…”. Ritornando al Progetto Distrettuale, incentrato sulla tematica “Emergenza Lavoro e Microcredito”, Sergio afferma: “probabilmente sono condizionato da decenni di insegnamento, in questa ex-facoltà, sui problemi riguardanti l’economia e in particolare la finanza e il credito. Ho visto vent’anni fa all’opera il microcredito nelle nazioni in via di sviluppo, quando sono stato membro di due missioni della Banca Mondiale in alcuni Paesi dell’Africa dove i sistemi bancari e finanziari erano un disastro e dove vi era ogni tipo di corruzione e inefficienza. Poi arriva il microcredito con basi e premesse del tutto differenti, che ha avuto uno sviluppo enorme sotto l’impulso di alcuni pionieri tra i quali Muhammad Yunus”. Bortolani continua ricordando che in tutti questi anni il microcredito poteva essere confinato al cosiddetto Terzo Mondo, ma sappiamo che oggi c’è una vera emergenza lavoro anche qui da noi con un tasso di disoccupazione giovanile al 40% e un tasso di disoccupazione generale al 12%. È un vero allarme sociale, un problema che va affrontato da tutti. Il nostro futuro Governatore prosegue dicendo che “pur con i limiti che ci sono imposti dalla dimensione ho proposto di consacrare un progetto a questo tema della disoccupazione… non siamo soli, non è solo un’idea mia, mi ha fatto un enorme piacere vedere che il Rotary Internazionale ha preso coscienza dell’utilità di questo strumento creando da anni un gruppo d’azione Rotariana di cui faccio parte e soprattutto ha scelto come uno dei partner strategici delle Sovvenzioni Predefinite una banca di microcredito, la Oiko Bank, che insieme alla Rotary Foundation svilupperà alcuni progetti in varie parti del mondo… il nostro è uno dei più grossi progetti a livello europeo ed alla pari con quelli in terra statunitense”. Bortolani ribadisce che il microcredito è uno strumento sostenibile che implica una restituzione e quindi un impegno. “E’ da un anno che stiamo lavorando incontrando entusiasmo, scetticismo, giuste osservazioni e consigli e il fatto stesso che si sia sviluppato un tale dibattito è già una grande soddisfazione… mandando giù qualche boccone amaro… ve ne dico una per tutte: io chiedo che i volontari diano una consulenza gratuita per accompagnare questi microimprenditori, queste microimprenditrici e uno ha scritto “mi puoi dire cosa intendi esattamente, quando la mia consulenza gratuita per la start-up finisce e quando posso emettere la mia prima parcella…”. Continua Bortolani comunicando che il microcredito è stato sdoganato anche in Italia: nel settembre 2012 è stato apportato un emendamento al TUB (Testo Unico Bancario) inserendo l’art. 111 con la definizione di microcredito che ricalca quella europea. La spiegazione si sviluppa poi con slide incisive sul meccanismo del fondo di garanzia e il suo effetto moltiplicativo, informando altresì i presenti che alcuni Club stanno organizzano eventi per una raccolta di denaro a favore del costituendo fondo. Ma la grande forza è data dai volontari di Club che ad oggi sono già 220, più 45 Rotaractiani. Conclude Bortolani: “è un service completamene sostenibile …Vorrei che i Club lo sentissero come parte del loro impegno - come sta avvenendo -, perché oltre a dare qualche soldino, oltre a mettere i volontari, i Club attivi che ci credono dovrebbero individuare le situazioni a loro conoscenza suscettibili di essere portate all’attenzione del Progetto. Persone italiane e straniere che hanno una mezza idea di mettersi in proprio, li assistiamo con i nostri consulenti, prepariamo loro il business plan per ottenere un finanziamento da parte delle istituzioni… da qui ad un anno in occasione del congresso del 24 maggio 2014 porteremo la testimonianza di questi micro imprenditori a cui avremo dato LAVORO LAVORO LAVORO LAVORO. Grazie!”. A questo punto il nostro Speaker, Dante Salmé, dopo aver dato alcune notizie logistiche ai partecipanti assieme a Filippo Barral (Prefetto nonché mago degli effetti speciali della presentazione) annuncia la Tavola Rotonda moderata da Vincenzo D’Amelio, Direttore del Progetto Distrettuale Microcredito, che ribadisce le modalità di effettuazione del service e passa la parola all’Assessore Regionale al Lavoro e Formazione Professionale Claudia Porchietto. L’Assessore afferma: “noi dobbiamo dare alla gente la possibilità di lavorare e non di ottenere soltanto dei sussidi che stanno uccidendo quella che è la volontà, la competenza, la professionalità degli Italiani. Quello di oggi non è un problema di partiti ma di mentalità, perché preferiamo cercare i soldi per gli ammortizzatori sociali anziché pensare a come invece intervenire per dare una dignità lavorativa, attraverso la capacità di fare microimpresa. Il lavoro fatto in questi anni è stato tanto e la regione Piemonte è arrivata due mesi prima della modifica del TUB art. 111. Siamo partiti nel 2010 con un piano straordinario per l’occupazione, per il lavoro e all’interno di questo piano abbiamo previsto un intervento di carattere finanziario proprio sul tema microcredito… Abbiamo creato una rete sul territorio, la capacità di affiancare queste persone, abbiamo portato a compimento 165 progetti,i nostri uffici cercano di costruire con la persona la figura dell’imprenditore ancora prima di valutare qual è il progetto imprenditoriale… Oggi abbiamo un sottobosco di persone che sono assistite ma che potrebbero avere una dignità di lavoro diversa proprio attraverso questi progetti di microcredito. C’è un problema di comunicazione, ci sono tanti progetti ma poco conosciuti”. Dalla Regione alla Provincia, il moderatore D’Amelio presenta l’Assessore della Provincia di Torino alle Attività Produttive e Società Partecipate, Ida Vana, che afferma: “abbiamo iniziato a collaborare con il Rotary circa un mese fa e in un tavolo subito operativo abbiamo messo non solo i funzionari della provincia di Torino che seguono il MIP (Mettersi In Proprio, uno sportello dedicato alla creazione di nuove imprese e di lavoro autonomo), ma anche il GAL (Gruppo Azione Locale) delle Valli di Lanzo, Ceronda e Castenone. Il vostro progetto si attaglia bene sia su imprese nuove che su quelle già esistenti e a questo mi riallaccio al GAL con cui condividiamo insieme la fase di preparazione e di auditing, degli imprenditori che vogliono tentare questo percorso. Il problema di queste valli è che ci sono imprese molto piccole. Quindi in questo contesto stiamo cercando di recuperare questi imprenditori per avvicinarli e gestire la loro richiesta per continuare a lavorare”. Il relatore successivo, il Direttore della Caritas dell’Arcidiocesi di Torino, Pierluigi Dovis, conosciuto da molti Rotariani per il Progetto Mangrovia, è stato, come afferma D’Amelio, il nostro primo interlocutore per il microcredito. “Io sono il meno titolato di questa tavola rotonda perché di lavoro mi intendo poco, mi intendo un po’ di più di persone… incontro sempre più piccolissimi imprenditori che da molti anni facevano questo mestiere e che sono ora arrivati a forme elevate di disperazione. Quello che sento è la necessità di un accompagnamento globale e per fare questo ci vogliono competenze diverse che si rendano sinergiche fra di loro e in questo mi pare che l’idea che oggi è stata espressa sia un’idea intelligente da questo punto di vista, comprendendo bene i livelli di intervento per evitare di fare di questa cosa una cosa prettamente gestionaleorganizzativa. Ci vuole una managerialità accompagnativa”. Il successivo relatore, Andrea Limone, Amministratore delegato di Permicro, esordisce dicendo “Vi dico grazie perché ci siete vicini. Ne abbiamo bisogno noi di PerMicro e ne hanno bisogno soprattutto quelli che iniziano ad intraprendere una strada verso una microimpresa. Vi dico grazie per le risorse che deciderete di metter in questo progetto, quelle economiche ma soprattutto le competenze che ognuno di voi deciderà di offrirci perché valgono molto di più dei soldi, che sempre servono”. Andrea Limone racconta cos’è PerMicro con due video. Uno di Manuel, un ragazzo italiano che ha aperto un birrificio nel cuneese e l’altro di Demian, un ragazzo egiziano che ha aperto una pizzeria a Milano. Entrambi orgogliosi della loro impresa. “Questi due video hanno raccontato meglio di me cos’è PerMicro. Due parole in breve. Che cos’è il microcredito l’abbiamo già detto. Provo a dirlo con una frase di Audrey Hepburn che diceva: ricorda che se hai bisogno di una mano la troverai in fondo al tuo braccio e mentre diventi più grande ricorda che hai una seconda mano. La prima ser- 2032 Rotary 2031 20312032 3 La “rivoluzione” dell’Assemblea del Distretto 2032 Rossello: Emozioni per coinvolgere È il giorno dell’orgoglio Rotariano. Il Governatore incoming Fabio Rossello chiama a raccolta i Rotariani dei quaranta Club del Distretto 2032 all’Assemblea che inaugura il nuovo anno 2013/2014. «Riscopriamo i nostri valori per rilanciare l’impegno Rotariano» invita Rossello, ricordando che impegno ed etica non significano tristezza, perché si può costruire un mondo migliore anche il sorriso. Il rigore morale è fondamentale per vivere il Rotary e cambiare le vite, come dice il Presidente internazionale Ron Burton, ma deve essere coniugato all’ottimismo, perché tutti i guru della comunicazione e della motivazione individuano nell’ottimismo della volontà e nel pensiero positivo la condizione indispensabile per ottenere la svolta verso il successo e la realizzazione. Non rinneghiamo i nostri sogni, insiste il Governatore, perché come ha insegnato Cartesio, la ragione non è nulla senza l’aiuto dell’immaginazione. L’Assemblea Distrettuale si apre con ve ad aiutare te stesso, la seconda serve ad aiutare gli altri”. Limone prosegue la sua coinvolgente relazione dicendo che “la prima mano è quella di Demian, di Manuel, di quelle persone che hanno deciso di intraprendere per uscire dalla crisi, la seconda mano è la vostra”. Continua con una chiara e dettagliata spiegazione il grande lavoro finora svolto: 4000 microcrediti, erogati 20 milioni, 12 filiali, valutate 12000 persone. La Rotariana Eliana Baici, oggi nelle vesti di Consigliere della Fondazione San Gaudenzio di Novara, è l’ultima relatrice presentata da Vincenzo. Eliana esordisce spiegando ai presenti che “l’idea del Vescovo di Novara è molto simile all’idea di Sergio. Venendo a Novara, il Vescovo Brambilla, in questo suo primo anno, ha osservato che l’emergenza vera del territorio è l’emergenza lavoro e ha ritenuto di fare e di agire in senso vero, quello di realizzare qualcosa. Il suo motto è - Ciò che è gratuito non deve essere gratis - in quanto la carità, il dare senza aspettarsi nulla indietro è una cultura non più sostenibile. La sua idea è di creare una cultura del debito responsabile. A partire da questo primo obiettivo voleva anche creare delle opportunità concrete di lavoro e quindi ha dato vita alla Fondazione San Gaudenzio”. La Fondazione cosa fa concretamente? Eliana prosegue con una breve spiegazione: “Innanzitutto si ispira ad un modello che già funziona, è la replica sul territorio novarese della Fondazione San Bernardino, che opera nella Diocesi di Milano già da cinque anni. Viene creato un fondo di dotazione. Lo sportello della Fondazione è la Caritas, ma nella rete ci saranno le Parrocchie, i cittadini, il territorio. La Fondazione un minuto di silenzio, dedicato alle vittime della tragedia della Torre dei Piloti del Porto di Genova. È un raccoglimento sincero, di grande pathos, a cui si aggiungono le emozioni evocate dall’intervento del Governatore, perché servono emozioni per coinvolgere e vivere il Rotary. La scenografia, curata dal prefetto Tiziana Lazzari e Luigi de Concilio, responsabile delle PR, con l’attenta regìa del segretario Silvia Scarrone, è di grande effetto. Vanno in scena le interviste “Fare del bene, porta bene”, dedicate alla presentazione dei progetti distrettuali, e i dialoghi su farà un’istruttoria sui vari casi proposti e sottoporrà questi casi a chi dovrà deliberare”. La parte plenaria pomeridiana dell’Assemblea si apre con la relazione del PDG Giuseppe Nuzzo, reduce dal Consiglio di Legislazione tenutosi a Chicago a fine aprile. Giuseppe spiega ai presenti che il Consiglio si tiene ogni tre anni e in tale sede vengono discusse le propose, le risoluzioni presentate dai Club, dai Distretti, dal Board del RI. Segue una sintetica descrizione delle varie proposte. Quelle approvate entreranno in vigore dal 1° luglio 2013. Per chi vuole sapere già da subito di tutte queste modifiche può andare sul sito internazionale www.rotary.org. A questa interessante ed esaustiva lezione, che ci fa capire quanto è vasto l’universo Rotariano, segue la presentazione da parte di Sergio del suo Organigramma Distrettuale volendo al suo fianco la Segretaria Distrettuale (io…che emozione!). “La filosofia che abbiamo seguito è la seguente: per l’80% abbiamo confermato l’ossatura che viene dall’esperienza dei PDG, l’unica cosa che ho messo di mio è stata quella di raggruppare in maxicommissioni ciò che prima era a livello di singole commissioni”, afferma Bortolani. Ecco allora citati uno per uno lo Staff Distrettuale, gli Assistenti, i Club con i 51 Presidenti, le Commissioni, i Gruppi d’Azione e le Fellowship. “Abbiamo una focalizzazione sul Microcredito ma tutte le altre attività devono andare avanti perché il Rotary è bello in quanto composto da tante dinamiche e da tante attività”. Un momento sempre sensibile in occasione dell’Assemblea è quello dedicato al bilancio distrettuale. Sergio, con l’aiuto del valido Teso- riere Distrettuale Francesco Zito, comunica ai presenti in aula che “abbiamo seguito alcuni principi contenuti nella nota di accompagnamento inviata insieme al bilancio ai Presidenti e agli Assistenti. Sono tre i punti che ho evidenziato: risparmi, impegni e progetto microcredito. Risparmi, secondo un criterio di sobrietà, parola che Bortolani usa da moli anni “martellando” i suoi studenti del corso di Etica e Finanza. Sobrietà, cercando di limare le spese ridondanti, rinegoziando tutti i vari contratti e convenzioni con i fornitori. Impegni, ho costruito un budget che mantenesse tutte le attività fatte fino a questo momento chiedendo ai vari PDG la loro validità. Questa filosofia di costruzione del budget ha permesso di arrivare alla evidenziazione di una somma di 125.000 euro da destinare al Progetto Microcredito, su un preventivo complessivo di 427.000 euro. Se l’Assemblea approverà avremo una base per il Microcredito di assoluto rispetto e questo ha permesso di ridurre il possibile contributo che chiedo sempre su base volontaria ai singoli Club…”. Sergio ricorda le varie manifestazioni pro-microcredito, quali la gara di golf del Gruppo Torino 3 e gli eventi del Teatro Baretti, iniziativa di Antonmario Semolini, per poi continuare la spiegazione dettagliata del bilancio, che viene approvato all’unanimità con un applauso generale. Il pomeriggio è caratterizzato soprattutto dalle Sessioni Parallele. Iniziamo con la Sessione dei Presidenti, nella oramai famosa Aula Rosa, con la chiacchierata insieme al DGE Sergio Bortolani. Intravedo la Presidente del RC Rivoli, Rosella Taverna De Grandi che mi dice: “la riunione dei presidenti eletti “Amicizia e servizio”, relative alla crescita e allo sviluppo dell’effettivo. Remo Gattiglia spiega con entusiasmo la mission della Rotary Foundation. Con ritmi da talk show si parla di famiglia Rotariana, per illustrare i programmi dedicati alle nuove generazioni; si affronta il tema dell’etica e dei valori Rotariani, perché bisogna guardare indietro per andare avanti: Infine è trattato il filone del rapporto tra Rotary e territorio. Ospite d’onore Anna Spalla, docente universitaria, Governatore del Distretto 2050, il suo monito è aprire sempre più il Rotary all’altra metà del cielo, è stata molto interessante, sia per gli argomenti trattati che per aver avuto l’occasione di ritrovarci tutti con il nostro Governatore, che ci ha esposto le principali problematiche di cui dovremo occuparci nel nostro anno di presidenza quali il calo dei Soci, il problema della visibilità e pubblicità dei nostri interventi sul territorio. Ci vorrà sicuramente molto impegno e tra Presidenti ci sarà una grande collaborazione”. La Sessione dedicata alla Rotary Foundation è presieduta, nell’Aula Azzurra, dal DRFC Enrico Raiteri e dai suoi collaboratori: Marco Saglione (Sovvenzioni), Andrea Lucchini (Polio Plus), Ezio Bellora (Buona Amministrazione), Bruno Scovazzi (Raccolta Fondi) e Marco Maio (Borse di Studio e Alumni). “La squadra ha illustrato le novità della Visione Futura mediante brevi presentazioni che, raccolte in un syllabus in versione elettronica, verranno inviate a chi ne farà richiesta. Un ghiotto anticipo del Seminario della Rotary Foundation del 12 ottobre”, dice soddisfatto Enrico. Passiamo quindi alla Sessione Microcredito condotta da Vincenzo D’Amelio. Io intervisto un Rotaractiano, Giacomo Casassa che afferma “…è stata davvero un’esperienza interessante ed è stato bello vedere il feedback positivo che hanno raccolto i progetti presentati, soprattutto quello del Microcredito. Grazie anche per averci dato uno spazio in cui presentare l’idea del Crowdfunding ed averci permesso così di confrontarci con gli amici Rotariani…”. Già si nota, nei particolari, che sarà un anno di condivisioni e collaborazioni. Infatti quelle che all’inizio avrebbero dovuto essere tre Sessioni distinte si sono unite nell’Aula perché le donne, oltre ai giovani, rappresentano una grande risorsa. La foto di gruppo e i seminari dedicati ai ruoli del tesoriere, del prefetto, del segretario e delle comun azioni chiudono un’Assemblea, che apre la strada al cambiamento. Perché, ammonisce Rossello: «Noi adulti dobbiamo essere i primi artefici del cambiamento dei giovani». Magna per essere un’unica sessione a disposizione dei Rotariani e rotaractiani interessati ai vari temi che coinvolgeranno il Distretto. E così i presidenti di Commissione Candeloro Buttiglione per le Relazioni Pubbliche, il PDG Gianni Montalenti per l’Informatizzazione e Crowdfunding e Piergiorgio Bussa per le Nuove Generazioni, quest’ultimo presentando anche la sua squadra: Paolo Furno (Rotaract), Anna Rita Rosa (Interact), Pietro Bertolino (RYLA), Maurizio Peletta (RYE), hanno dato vita ad un appassionante momento di confronto con i partecipanti e dicendo che “ho confermato a nome di tutti la disponibilità ad attivarci per soddisfare esigenze specifiche dei presenti…iniziando da subito con Alberto Naviglio che ha manifestato l’interesse a far conoscere l’Interact al figlio Alessandro...”. S. B. Questo il commento finale direttamente da Candeloro quale portavoce e coordinatore delle tre Sessioni: “L’amicizia come principale ingrediente della sessione congiunta delle commissioni ha messo in evidenza le connessioni tra i lavori di ognuna, come tante ruote dentate che insieme formano un meccanismo in grado di offrire servizi utili alla nostra società”. Cosa aggiungere per concludere se non il motto del Past Presidente Internazionale Frank Devlyn, che con due parole riassume l’essenza di quanto percepito all’Assemblea dell’11 maggio: ”Viva il Rotary!” e grazie Sergio per questa avventura che ci farai vivere con il tuo entusiasmo contagioso! Silvia Miglietta RC Torino Lamarmora Segretaria Distrettuale 2013-14 2032 Rotary 2031 20312032 4 Fest a Fest di primavera a di primavera I n un sogno di una serata di mezza primavera… così mi sono ritrovata il 5 aprile nella magica cornice delle Sale de Il Circolo dell’Unione Industriale. Noi Rotariani sentiamo quotidianamente, come un mantra, le parole servire… servizio… servire… servizio… servire… servizio… e allora dalla vulcanica mente di Titti Baima Bollone è nata una serata speciale per coniugare queste due parole: servire ai tavoli per un servizio importante! Vi ho incuriositi? Sì… e allora iniziamo il foto-racconto. Veniamo accolti al nostro arrivo da quattro splendide cuoche, o per essere trendy, Masterchef! Titti Baima Bollone, Wanda Maifredi, Lalla Nuzzo e Cathrine Strumia che ci deliziano con canapè e stuzzichini vari preparati dalla quinta cuoca Pinuccia Bello, rimasta a presidiare le cucine... Ma ecco che avvicinandoci ai corner adibiti alle bevande vediamo Governatori, Assistenti, Tesorieri e Presidenti con il bel grembiule della Famiglia Rotariana, che dispensano acqua, vino, cocktail... l’avreste mai pensato di vederli nelle vesti di solerti Maggiordomi? No, siamo abituati a vederli sempre seri e compiti e il colpo d’occhio e la sensazione di gioiosa festa ci fanno capire che il motto delle Fellowship “servire divertendosi” è spesso il modo giusto per affrontare anche l’austero Rotary. Dalle Sale di Rappresentanza scendiamo alla Sala Torino dopo aver scoperto a quale fiore apparteniamo. Ci aspettano infatti i tavoli con gli artistici addobbi floreali di Titta Bello ed io sono tra le Ortensie e il momento ufficiale con l’onore alle bandiere e il discorso del Governatore Pierluigi. Ma nelle mie vesti di fotoreporter insieme a Michelangelo De Biasio abbiamo privilegio e l’onore di entrare nelle belle e funzionali cucine e con grande fortuna riesco a cogliere le indaffaratissime cuoche nella preparazione di deliziosi spätzle e sapendo che in sala i 150 presenti iniziano a sentire i primi morsi della fame, ecco allora i simpatici e sicuri Maggiordomi correre ai ripari servendo man mano le varie portate. Come nelle più riuscite manifestazioni poteva non mancare la musica? Ecco allora un momento dedicato al jazz offerto dall’istrionico Rotariano maestro Giorgio Bolognese (ottimo cuoco per chi lo segue su FB! ndr) e dal maestro Paolo Narbona. Giunge il momento dei ringraziamenti con il discorso della Presidente della Fondazione Medicina a Misura di Donna, la professoressa Chiara Benedetto, a cui è dedicato il service di questa magica serata e un ringraziamento agli splendidi “Maggiordomi per un giorno” e che vi riassumo: Alberto (PDG D2030): raffinato, puntuale e meticoloso. Molto richiesto per cene in residenze sabaude dove organizza giochi e caccie al tesoro; durante il servizio indugia un po’ troppo nelle biblioteche alla ricerca di libri rari. Referenze da casa Motta Antonio (PDG D2030): preciso, ordinato. Incide poco sulle spese di mantenimento perché spesso ama digiunare. Referenze da casa Strumia. Antonmario (Assistente D2031): ottimo cuoco ma sono giunte lamentele in quanto ha l’abitudine di disturbare a metà notte suonando il flato. Referenze da casa Semolini. Aldo (PP Torino Sud Est): molta pazienza con i bambini anche neonati che cerca di addormentare cantando opere liriche, soprattutto quelle interpretate da Luciano Pavarotti. Referenze da casa Ottavis. Domenico (Assistente D2031): ottimo autista, indiscusso esperto di vini, formaggi e salumi. Frequenti richieste di permessi per arbitrare partite di calcio Referenze da casa Lops. Enzo (PP Torino Est): Ottimo il servizio al tavolo per cene importanti, ma costosi i grembiuli che devono essere confezionati su misura con notevole impiego di tessuto. Qualche lamentela per le frequenti assenze ingiustificate e per le continue soste in frigorifero. Referenze da casa Fulginiti. Fernando (Presidente Torino 45° Parallelo): Ottimo per la pulizia e manutenzione di argenti antichi e con garbo consiglia la padrona di casa nella scelta dei monili. Referenze da casa Mangia. Francesco (Tesoriere D2031): di buon carattere si presta anche ad aiutare i bambini nei compiti di matematica. Può essere assunto solo da famiglie che gli forniscano un letto extralong. Referenze da casa Zito. Franco (PDG D2030): paziente e determinato esperto nel controllo della solidità della casa anche se si distrae spesso a giocherellare con sassi e sassolini. Referenze da casa Grasso. Gianni (PDG D2030): ha prestato servizio in case altolocate curando anche la gestione economica della spesa domestica Unico appunto: soste troppo prolungate in cucina. Referenze da casa Montalenti. Giulio (Presidente Torino Cavour): è giovane, appena uscito dalla scuola di arti bianche ma promette bene. Inoltre abile nel sedare le liti tra il personale. Referenze da casa Vinciguerra. Pierluigi (DG D2031): attualmente disoccupato perché si è ustionato preparando crèpe sousette ed è in attesa di una visita medico-legale sperando in un congruo risarcimento Referenze sia da casa Baima sia da casa Bollone. Piero (Presidente Susa Valsusa): pretende di usare solo elettrodomestici d’alta tecnologia. Affidabile per la sicurezza e gli impianti d’allarme. Referenze da casa Villata. Pinuccio (PDG D2030): mantiene perfettamente in ordine libri e librerie ed è anche richiesto nelle ville in collina quale giardiniere molto competente e si occupa dei cani.. Referenze da casa Nuzzo. Roberto (Assistente D2031): dal dolce idioma dantesco. Spesso in cucina pasticcia con strane alchimie. Conosce ottimi rimedi per ogni male dall’intossicazione alimentare all’insonnia. Referenze da casa Fantozzi. Concludo questa galleria fotografica con una ricetta molto speciale offerta dalle fantastiche Masterchef: Felicità 1kg abbondante amore 2kg colmi amicizia 1kg e più fortuna 8 dosi esagerate ottimismo a piene mani fiducia quanta ne serve entusiasmo 3 cucchiaiate piene ironia 3 pizzichi Amalgamate tutti gli ingredienti fino ad ottenere l’impasto ideale, decorare con sogni montati a neve, quindi dividere in 365 parti e gustare giorno per giorno Silvia Miglietta RC Torino Lamarmora 2032 Rotary 2031 20312032 5 Cerimonia per il conferimento del premio in ricordo di Bruno Caccia e il “premio allo studio” N ella solenne cornice dell’Aula Magna del palazzo di giustizia di Torino, intitolato a Bruno Caccia, si è svolta la cerimonia annuale della consegna del Premio Bruno Caccia e del Premio allo studio Bruno Caccia. A differenza delle passate edizioni che si svolgevano presso i locali dell’Unione Industriale, quest’anno si è deciso di far precedere la cerimonia tradizionale da una tavola rotonda presieduta dal dottor Mario Barbuto, Presidente della Corte d’Appello, con la partecipazione del dottor Marcello Maddalena (procuratore generale della Repubblica), del dottor Gian Carlo Caselli (procuratore della Repubblica), del Dott. Luciano Panzani (Presidente del Tribunale), dell’avvocato Mario Napoli (Presidente dell’ordine degli avvocati) e del Governatore del Distretto Rotary 2031, professore Pierluigi Baima Bollone. Prima della cronaca della giornata, potranno essere interessanti alcune note sui premi assegnati. Il Premio Bruno Caccia è destinato a cittadini o Enti che si siano particolarmente distinti nella tutela dell’interesse pubblico, ed è stato istituito nel 1983 dai Rotary dell’area torinese, su iniziativa del Rotary Club Torino 45° Parallelo, e con il patrocinio del Distretto 2031, per mantenere viva ed onorare la memoria di Bruno Caccia, Rotariano, Procuratore della Repubblica di Torino, uomo di raro valore professionale e di rare qualità umane, ucciso il 26 giugno 1983 dalla criminalità organizzata che egli combatteva con tutte le sue energie. Bruno Caccia era nato nel 1917 a Cuneo. Laureatosi, magna cum laude, in Giurisprudenza e successivamente in Scienze Politiche, era in Magistratura dal 1940. Procuratore della Repubblica di Aosta dal ’64 al ’67, fu poi a Torino alla Procura Generale e, dal 1980, era Procuratore Capo della Repubblica di Torino. Riconoscendosi negli ideali di solidarietà e di servizio del Rotary, sintetizzati nel motto “serve above self”, fu Rotariano dapprima nel R. C. di Aosta e poi nel R. C. Susa e Valsusa, ed infine del R. C. Torino 45° Parallelo. IL PREMIO BRUNO CACCIA Nei mesi immediatamente successivi alla sua morte, il Rotary Club Torino 45° Parallelo decise di onorare la amemoria dell’insigne Socio scomparso istituendo un Premio al merito civile a lui intitolato da conferire ogni anno “a cittadini od enti che si siano particolarmente distinti nella tutela dell’interesse pubblico”. Tutti i Rotary Torinesi, che erano allora circa una decina, aderirono con calore all’iniziativa, che ebbe subito anche il patrocinio del Distretto. Dal 2000 sono promotori del Premio non solo i Club di Torino città ma anche, su loro esplicita richiesta, quelli dell’area circostante, cintura e provincia torinese: in totale circa 30 Club. Il Premio ha esclusivamente un contenuto ideale, essendo costituito materialmente soltanto da un medaglia d’oro con l’effigie di Bruno Caccia e da un attestato con la motivazione. A testimonianza dell’interesse del Rotary nei confronti dei giovani e di una loro sana ed efficace crescita culturale e professionale, nel marzo del 1997 si decise di affiancare al Premio Bruno Caccia anche un PREMIO ALLO STUDIO BRUNO CACCIA, da assegnare “a giovani studenti universitari delle Facoltà di Giurisprudenza o di Scienze Politiche, particolarmente meritevoli per i risultati raggiunti, anche in considerazione delle specifiche condizioni economiche o di famiglia”. Il premio si propone di fornire un riconoscimento e un incentivo all’impegno dedicato allo studio, quale indispensabile strumento per fornire basi solide ad una futura attività di alto valore professionale sociale e morale, in consonanza con i principi fondanti dell’etica Rotariana. Diversamente dal Premio Bruno Caccia, il Premio allo Studio è costituito da una somma di denaro. ED ORA VENIAMO ALLA CRONACA La presenza di circa 400 ospiti (tra cui le massime autorità civili, militari e religiose) ha dimostrato che il Premio Bruno Caccia non è soltanto la (pur nobile) commemorazione di un magistrato Rotariano bensì quella di un Grande Personaggio della storia della nostra città e del nostro Paese, che in un momento difficile di questa storia, grazie al suo raro valore professionale e alle sue rare qualità umane, ha saputo elevarsi a testimone e simbolo delle più alte virtù civili, ovvero di quei valori ed ideali sui quali anche il Rotary fonda la propria esistenza: senso di giustizia, integrità, cultura, solidarietà, fiducia di poter contribuire al bene comune. Nella prima parte del pomeriggio si è svolta, dopo un cenno di saluto del Governatore Baima Bollone, la citata tavola rotonda che, magistralmente coordinata dal Presidente Barbuto, ha saputo coinvolgere i presenti evitando i toni agiografici, che sono sempre in agguato in queste occasioni, ma evidenziando il valore storico e l’attualità del Personaggio. I Relatori si sono soffermati sul senso di rettitudine etico-professionale del magistrato e, più in generale, della sua vita mettendone in evidenza soprattutto la capacità professionale e, in particolare modo, il rigore nell’esercizio della particolare funzione, non disgiunta dalla serenità ad essa collegata e che, comunque, evidenziava, nelle particolari circostanze, il carattere fermo, deciso, di poche parole, ma sempre collegato ai fatti. Da questa prima parte, la figura di Bruno CACCIA è uscita ulteriormente ingigantita quale “servitore dello Stato”, al punto da esporsi ai pericoli di cui è stato vittima, come è stato osservato dall’Avv. Mario NAPOLI, e, alla fine, da Don CIOTTI, Presidente dell’Associazione “LIBERA”, il quale, nel considerare come la cascina CACCIA sia stata tolta alla malavita ed adibita a scopi sociali, ha posto in evidenza come ricordare significa educare e svolgere attività concreta nei confronti dei giovani, che rappresentano il futuro della vita. Dopo un breve intervallo si è ripreso con l’intervento, molto puntuale e seguito con attenzione specie dai magistrati presenti, di Guido Caccia (figlio del magistrato e Socio del Rotary Club Torino 45° parallelo) che, anche lui, ha evitato toni ai quali avrebbe avuto diritto in quanto figlio di Bruno Caccia ma si è attenuto alla cronaca del tragico evento e ad alcune implicazioni giudiziarie di grande interesse. Guido Caccia ha quindi consegnato il premio Bruno Caccia al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino, nella persona del suo direttore, il maestro Vito Maggiolino. Il premio è stato conferito con a seguente motivazione: “Per avere educato generazioni di giovani all’arte dei suoni e offerto a tutti gli strati sociali della popolazione l’ampliamento del sapere e della cultura musicale rappresentando uno dei principali punti di eccellenza nell’offerta formativa della città di Torino e acquisendo sempre maggior prestigio a livello nazionale e internazionale”. Dopo un cenno di ringraziamento, nel quale il Maestro Maggiolino ha brevemente riassunto la storia ed i programmi del conservatorio, il folto pubblico ha avuto il piacere di gustare un intervento musicale di due allievi del Conservatorio stesso, Paolo Chiesa e Camilla Patria (rispettivamente di 19 e 17 anni) che ci hanno incantati con la loro bravura agli strumenti (violino e violoncello). Si è quindi assegnato il Premio allo studio, al dottor Jacopo Giunta, neolaureato in giurisprudenza, con la seguente motivazione: “Fortemente motivato ad intraprendere la carriera forense, si iscriveva alla Facoltà di Giurisprudenza mentre, per non gravare nell’ambito economico familiare, la sera lavorava come cameriere. Dopo la laurea si è inserito in uno studio legale torinese dove svolge con profitto il tirocinio e, giorno dopo giorno, sta acquisendo sicurezza e padronanza nella professione riscuotendo la stima ed il rispettato di tutti i colleghi dello studio”. Dopo un altro intervento musicale dei bravissimi allievi del Conservatorio, il Governatore Baima Bollone ha chiuso la giornata ringraziando tutti gli intervenuti complimentandosi ancora con i premiati ed invitando tutti al buffet allestito nei locali adiacenti all’Aula Magna. 2032 Rotary 2031 20312032 6 Un collegamento davvero Rotariano tra i cinque Club gemellati europei e il Madagascar I cinque Rotary Club gemellati europei RC Torino Dora, RC Lausanne, RC Lyon, RC Stuttgart e RC Barcelona Diagonal continuano tenacemente e proficuamente ad esercitare alcune importanti loro attività associative in comune: si sono tenute anche quest’anno le due riunioni annuali dei cinque Paesi, la prima in settembre a Losanna ed ora la seconda, il 5/6/7 Aprile 2013, sulle nevi di Megève, organizzata dai Rotariani francesi; il prossimo meeting si terrà dopo l’estate a Lione. Non si tratta solo di riunioni di Soci dei diversi Club e dei loro famigliari, con finalità amicali e turistiche, ma si tratta anche e soprattutto di riunioni di lavoro finalizzate alla gestione di services internazionali comuni. Il RC TORINO DORA - ad ulteriore conferma della sua vocazione internazionale, che data ormai da molti anni - è stato promotore quest’anno tra i Club gemellati di un Service internazionale in MADAGASCAR, che consiste nella distribuzione alla popolazione di 270 forni solari ed altrettanti bruciatori ottimizzati per cuocere i cibi in totale assenza di combustione, che consentono di ridurre drasticamente la quantità di legna o carbone necessaria per cucinare, e di conseguenza contribuiscono a limitare la deforestazione selvaggia in atto in quelle zone. L’incremento demografico (attualmente gli abitanti sono 21 milioni), unitamente ad un indiscriminato utilizzo delle risorse forestali, sta spingendo il Madagascar verso una vera e propria desertificazione, cui consegue anche l’insorgere di cicloni nel periodo estivo sempre più violenti e distruttivi. E’ urgente un’inversione di tendenza per scongiurare un possibile futuro sconvolgimento totale del territorio. Ne sono consapevoli il Governo, gli scienziati e le organizzazioni sensibili alle problematiche ambientali. Uno dei principali motivi del taglio sconsiderato degli alberi è l’utilizzo della legna per cucinare e per produrre il carbone: quando Gimkana chierese Il 21/4/2013 si è svolto a Chieri l’evento denominato “Gimkana Chierese” con lo scopo di ricavare fondi per il compimento di un service caratterizzato dalla donazione di due defibrillatori ai comuni i di Chieri e di Carignano sede dei rispettivi Rotary Club organizzatori. L’idea nasce da una iniziativa congiunta dei due presidenti Eraldo Chicco e Mauro Diotallevi. Al primo ha individuato un service effettuabile realisticamente in termini brevi e con immediata ricaduta sul territorio senza ricorso a finanziamenti ed ulteriori collaborazioni, nonché per l’ottenimento (tutt’altro che facile) delle necessarie autorizzazioni amministrative. Il secondo ha saputo trovare una incomparabile equipe di piloti. Ne è scaturita una manifestazione entusiasmante di grande ritorno sul piano della visibilità del Rotary sul territorio in special modo di Chieri e del Comuni limitrofi: grande è stata la partecipazione del pubblico in una giornata di pioggia a riprova della bontà dell’idea; le concomitanti iniziative del Comune di Chieri pubblicizzate su giornali a tiratura nazionale non hanno svolto alcun effetto traino; si può dire all’opposto che il rombo dei motori ha attratto in breve quasi tutto lo scarso pubblico presente a Chieri causa il maltempo. L’esibizione dei piloti professionisti a bordo delle auto storiche, mito della specialità, ha consentito agli spettatori di salire a bordo delle vetture per brevi ma intensissimi minuti con il versamento di una modestissima offerta il cui importo è stato volutamente contenuto per consentire il successo della manifestazione. Hanno potuto partecipare anche i bambini con la predisposizione di tutte le cautele del caso: il gruppo dei piloti si è mobilitato anche per loro. La manifestazione ha richiesto poco tempo per entrare nel vivo: i piloti sono arrivati in piazza Dante, deserta e bagnata dalla pioggia battente, alle ore 9 mentre il loro coordinatore Nino Catania provvedeva a tracciare il percorso; alle ore 10,15 la prima vettura ha iniziato a rombare dopo che a fatica il pubblico aveva liberato il paddock. la legna si trasforma in carbone l’80% delle energia si disperde nell’ambiente e quando poi si brucia il carbone un altro 80% di energia si disperde in calore non utilizzato. I cinque Club gemellati hanno quindi inteso promuovere l’utilizzo di forni solari, che servono a cuocere i cibi in totale assenza di combustione; e quando il sole non c’è (la notte, quando piove...) l’utilizzo di bruciatori ottimizzati a bassissima dispersione termica, che consentono di ridurre drasticamente i consumi. La distribuzione dei forni è anche un momento di festa Rotariana ed avviene in modo ufficiale alla presenza di autorità Rotariane e Civili, di giornalisti locali e della popolazione, che viene accolta con grande senso di amicizia e di spirito di cooperazione internazionale. Il giorno 6 Aprile 2013 si è dunque verificata una strana coincidenza: nella calda e assolata Mahajanga le prime 135 famiglie Malgasce hanno ricevuto il loro Kit solare, impegnandosi anche formalmente ad un successivo e corretto utilizzo di quanto ricevuto, alla presenza del Gover- Attorno alla cassa delle offerte si è in breve formata una fila di entusiasti, compulsati dalle esortazioni del Presidente Mauro Diotallevi a munirsi di biglietto, desiderosi di provare l’ebbrezza delle accelerazioni e derapate caratteristiche della guida rallystica. Si è arrivati d avere sino a 4 vetture con passeggero in pista. Il pubblico è letteralmente andato in visibilio allorché hanno iniziato a girare le tre BMW del drifting (una pilotata dal Campione italiano di specialità) affiancandosi in curve derapate come se stessero danzando a ritmo di valzer in assoluta sicurezza; la pioggia che non ha cessato di battere tranne un piccolo spiraglio a metà giornata, ha esaltato la bravura dei piloti rendendo ancora più interessante la loro esibizione, tenendo altissimo l’interesse del pubblico che continuava ad applaudirli. La Lancia Stratos di Gianmario Francone è stata la più gettonata in assoluto dimostrando di non avere (merito anche del pilota) nulla da temere nel confronto con le altre più moderne e potenti tedesche del drifting. I piloti, una quindicina, - un nome su tutti Nino Catania che da sempre li coordina - sono stati i veri artefici della riuscita della manifestazione: non solo non hanno chiesto nulla, ma al termine della loro esibizione, dopo avere consumato ettolitri di carburante ed un treno di pneumatici a testa, hanno addirittura ringraziato gli organizzatori ed il Rotary lasciando una corposa offerta collettiva per contribuire al service. La generosità, il fair play in pista, la passione e la loro volontà di trasmettere agli altri la propria esperienza hanno contagiato tutti i presenti, organizzatori compresi: al termine dell’esibizione le auto sono state velocemente caricate sui carrelli senza lasciarci il tempo per ringraziare queste magnifiche persone.Il ricordo dell’esperienza vissuta grazie a loro non può che suscitare commozione e speranza di poter rivivere la serenità derivante dall’apprendere dell’esistenza di persone mosse da così profondi sentimenti di solidarietà e fratellanza. L’obiettivo del service è stato raggiunto e nei prossimi giorni verrà disposto l’acquisto dei defibrillatori da donare ai Comuni di Chieri e Carignano. M. Diotallevi natore del D 9220 e il RC Mahajanga. Contemporaneamente, a Megève, i 5 Club Gemellati promotori del Service erano riuniti per il tradizionale incontro invernale. Così la giornata sciistica dei Soci Rotariani Italiani, Svizzeri, Tedeschi, Francesi, e Spagnoli si è conclusa mirabilmente avanti alle immagini africane, con un entusiastico collegamento digitale tra la Francia e il Madagascar, che ha consentito di azzerare la distanza fisica di 8000 km grazie allo spirito di Amicizia Rotaria- na che davvero unisce i popoli e li fa sentire vicini tra loro. Un caloroso applauso e un bel momento da ricordare, che soltanto il Rotary International poteva generare. Marco De Ambroggio Presidente RC Torino Dora Alberto Naviglio Presidente Commissione Club Service Projects RC Torino Dora A scuola si impara a usare il defibrillatore U n grande successo, ma soprattutto un’esperienza formativa interessante, la consapevolezza che possiamo e dobbiamo, per senso civico, per responsabilità, intervenire e farlo in modo preciso e tempestivo. Greta e Paula, sono due studenti delle classi quarte del Liceo Scientifico “Avogadro” di Vercelli, una delle scuole che, grazie alla collaborazione dei Rotary Club, ha partecipato ai corsi per l’acquisizione dell’attestato di abilitazione alle manovre rianimatorie ed all’uso del defibrillatore automatico nell’ambito del progetto “Cinque minuti per salvare una vita”. Le studentesse così commentano l’attività ed aggiungono: “sicuramente questa attività ci ha permesso di conoscere e ragionare su un tema così importante come la morte cardiaca improvvisa e sulle possibilità di intervento competente ed immediato”. Il progetto svoltosi nell’anno scolastico in corso nasce dalla collaborazione dei Rotary Club Vercelli Sant’Andrea, Vercelli, Viverone Lago e Santhià-Crescentino, che hanno messo a disposizione istruttori qualificati del Servizio 118 per lo svolgimento dei corsi per l’abilitazione al BLS-D. Con la sigla BLSD (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION) si indica il supporto di base delle funzioni vitali e la defibrillazione, cioè le prime manovre della catena di sopravvivenza da effettuare IN CASO DI ARRESTO CARDIACO. L’arresto cardiaco improvviso (o “morte cardiaca improvvisa”) è un evento che colpisce nel mondo occidentale centinaia di migliaia di persone ogni anno. Si può calcolare un arresto cardiaco improvviso per mille abitanti per anno (circa 60000 casi in Italia ogni anno, in ambiente extraospedaliero). I dati degli studi clinici hanno dimostrato che queste persone, se soccorse prontamente ed in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa. L’importante è riconoscere la situazione di emergenza, chiamare il 118 e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, agire con manovre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte. Proprio con questa consapevolezza, i Club Rotariani hanno pensato all’attività da proporre alle scuole: il loro compito è infatti quello di offrire “servizi” alla comunità 2032 Rotary 2031 20312032 7 Debutta il nuovo Rotary Club di Albenga soci fondatori venticinque professionisti U na cerimonia suggestiva, gradevolmente accurata, nella incantevole cornice della Marina di Loano, in una sala a picco sul Mar Ligure, testimone di un clima di festa e di amicizia. La presentazione della Carta Costitutiva del nuovo Rotary Club di Albenga ha mostrato perfettamente le caratteristiche di questa nuova realtà Rotariana, fondata sul servizio e sulla condivisione: venticinque professionisti, i soci fondatori, che hanno messo a disposizione competenze, entusiasmo e dedizione. Un gruppo affiatato, che prende parte e osserva il proprio territorio, cercando di individuare bisogni e afflizioni, per servire gli altri con amicizia e solidarietà. Alle 18.00 puntualissimo il tocco di campana ha segnato simbolicamente l’avvio della cerimonia che ha visto la presenza del Governatore del Distretto 2032, Paolo Biondi e di oltre centocinquanta tra autorità locali e Rotariani provenienti da altri Club, felici di partecipare a un evento tanto lieto. Il Governatore ha tratteggiato il ruolo del Rotary nella società: i suoi 34.000 Club, animati da soci che si impegnano a livello locale e internazionale sostengono programmi umanitari, incoraggiano a rispettare i principi etici in ambito professionale e a contribuire nella diffusione di un messaggio di pace e di buona volontà nel mondo. Paolo Biondi ha ricorda- con progetti significativi e qualificati. Gli istruttori del 118, sia medici che infermieri, hanno supportato gli studenti nelle fasi di conoscenza delle tecniche di intervento da compiere una volta constatato lo stato di incoscienza di un soggetto. Gli studenti, sono stati guidati nell’apprendimento delle tecniche di base per il riconoscimento dello stato di incoscienza e delle manovre da compiere per intervenire prontamente, in attesa degli operatori sanitari, allo scopo di riattivare le funzioni vitali. Dopo una parte teorica e di esercitazioni pratiche, gli studenti, sono stati sottoposti ad un test valutativo e ad una prova pratica, alla presenza degli istruttori, che accertavano la perizia del candidato. I corsi si sono svolti in molte scuole superiori di Vercelli e provincia e sono stati seguiti da studenti e docenti, raggiungendo complessivamente il numero di to gli importantissimi risultati raggiunti con il programma Polio Plus - l’iniziativa riconosciuta a livello internazionale come il modello di riferimento della cooperazione tra pubblico e privato che sta portando alla eradicazione globale della poliomielite - e ha riaffermato il valore della partecipazione, del reale impegno alla vita associativa ed in particolare ad una nuova realtà come quella del Rotary Club di Albenga. Il Governatore ha infine ringraziato il demiurgo del percorso costitutivo, nonché mattatore della serata, Lorenzo Mazzola, Assistente per la Liguria Ovest nonché Rappresentante Speciale del Governatore per la fondazione del nuovo Club: il suo caparbio e affabile accompagnamento ha fatto sì che tutto l’iter potesse essere svolto con scrupolosità e accuratezza. Lo stesso Lorenzo Mazzola ha ricordato le motivazioni e i principi fondativi dell’attività Rotariana e ha illustrato i più importanti progetti che vedono il sostegno dei Club del Distretto, ai quali ha già aderito anche il nuovo Rotary di Albenga. Si tratta in particolare delle iniziative “Prevenzione sismica nelle scuole”, “Giovani e prevenzione andrologica, uno sguardo al futuro”, “Una didattica per tutti con le mappe” che si aggiungono a progetti elaborati ad hoc dal nuovo Club come “Aggiungi un posto a tavola” realizzato in collaborazione con i ristoratori del ponente savonese, che prevede la quasi duecento partecipanti, un numero sicuramente importante per contribuire ad estendere il grado di sicurezza di luoghi con alta frequentazione di persone come la scuola. Gli studenti che hanno seguito il corso e si sono abilitati, grazie all’occasione offerta dai Club Rotariani, hanno effettivamente potuto sperimentare la valenza territoriale del lavoro “di rete” con agenzie, associazioni, territorio, in termini di opportunità e qualificazione, lavoro che fa della scuola non solo luogo dell’apprendimento convenzionale, ma agenzia educativa in grado di contribuire alla formazione completa delle persone e dei cittadini. Il progetto BLSD dei Rotary Club si è mosso nella consapevolezza che con questo progetto si è intervenuti a beneficio dell’istituzione nella quale salute, sicurezza, attenzione e azione devono essere la priorità. sensibilizzazione sulla mancanza di una equa distribuzione di acqua e cibo ed infine il sostegno alla Onlus ingauna “Basta poco” per la sua attività di assistenza alle persone in stato avanzato di patologia oncologica. La serata di presentazione della Carta Costitutiva ha voluto trovare un momento e un modo per essere vicini anche ai malati e alle loro famiglie. Tiziana Agostini, illustre Rotariana, filologa e grande animatrice della cultura veneziana, ha fornito un contributo importante sui temi dell’etica e dell’utilità. Partendo dallo scenario della responsabilità sociale e da alcuni temi come quello della sociability e della benevolence, la riflessione è arrivata a cogliere gli aspetti essenziali dell’agire sociale, alla luce dell’etica dell’impegno e della cura, dell’orientamento valoriale che ispira e governa l’azione Rotariana. Lorenzo Mazzola ha poi ripreso la parola presentando uno ad uno i soci fondatori del Club, insistendo in particolare sulle attività di servizio e sulla lungimiranza di Luigi Costa, Roberto Durante, Giovanni Geddo e Marco Orsatti, già soci del Rotary Club Alassio, che hanno dato l’avvio alla nuova avventura, mentre il Governatore consegnava i distintivi accogliendo con simpatia e amabilità anche i nuovi componenti della grande famiglia Rotariana: Giancarlo Abregal, Silvio Auxilia, Sara Bajardo, Beatrice Bruno, Massimo Caratozzolo, Roberto Chiarvetto, Anna Cossetta, Cristina Costa, Maria Federica Crotti, Ambra De Capitani, Anna Paola Della Valle, Claudio Dodero, Nicola Durante, Vittoria Fiori, Alberto Formento, Marco Maiello, Andrea Mazzucchi, Massimiliano Nari, Luigi Padula, Marina Piaggio, Daniela Pietropaoli, Anna Maria Rebuttato e Chiara Spadoni. Luigi Costa, primo Presidente del Rotary di Albenga era visibilmente commosso, pur nella sua proverbiale compostezza ed eleganza: “il 6 aprile 2013 rimarrà nella storia di ognuno di noi e di questo territorio che si arricchisce in solidarietà e servizio. Un segno di speranza che parte dalla nostra comunità, ma che si apre con fiducia verso un mondo più giusto e in pace”. Anna Cossetta Rotary Club Albenga PREZIOSO DONO DEL RC TORINO AL REPARTO DI NEONATOLOGIA UNIVERSITARIA DELL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO G iovedì 16 maggio si è svolta presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino la cerimonia per la consegna all’Associazione Piccoli Passi Onlus di una incubatrice Giraffa Omnibed,oggetto del principale service annuale del Rotary Club Torino e che è stata messa a disposizione della Neonatologia Universitaria per l’assistenza ai neonati prematuri. Hanno ricevuto il prezioso dono, alla presenza di un nutrito gruppo di soci del rc Torino (fra cui il Presidente Claudio Piacentini e l’ex Direttore della Neonatologia Universitaria Claudio Fabris) l’attuale Direttore della stessa Neonatologia prof. Enrico Bertino, la Direttrice Sanitaria del Presidio Sant’Anna dr.ssa Grace Rabacchi, il Responsabile della Terapia Intensiva neonatale dott. Claudio Martano ed altri Sanitari della struttura. Erano anche presenti il dott. Adolfo Lorenzi in rappresentanza dell’Associazione Piccoli Passi Onlus e il Dott. Lino Del Favero Direttore Generale dell’Azienda Città della Salute e della Scienza. La Giraffa Omnibed è una incubatrice di grande versatilità, utilissima per le coppie di gemelli (circa 200 ogni anno presso il reparto di neonatologia) perché per la sua ampiezza permette la sistemazione di entrambi i gemelli al suo interno, consentendo di sentire la presenza l’uno dell’altro come avveniva in utero, ma anche per i neonati di peso estremamente basso (inferiore al Kg.) che possono ricevere senza essere spostati tutte le manovre, anche complesse, necessarie alla loro assistenza, compresi piccoli interventi chirurgici. La Giraffa evita la dannosa situazione che si può verificare con il trasferimento del neonato che può compromettere le sue condizioni, realizzando in tal modo grandissimi vantaggi sulla sua stabilità e consentendo di migliorare molto la tolleranza dell’intervento ed il decorso post-operartorio. I responsabili della Neonatologia, nell’accogliere il prezioso dono, hanno messo in evidenza l’importanza del gesto del r.c. Torino definendolo un contributo importantissimo per il benessere e la salute dei delicati pazienti della Terapia Intensiva Neonatale. Armando Prandi RC Torino 2032 Rotary 2031 20312032 8 Un notevole passo avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità UN SERVIZIO IN “GUANTI ROSSI” Luigi de Concilio, responsabile distrettuale 2032 incontra Davide Franchi (RC Gattinara) che ci parla di un Service a livello Internazionale U na bella realtà Rotariana da conoscere meglio quella dedicata al progetto “Guanti Rossi”, ce ne vuoi parlare. E’ doveroso prima fare una premessa sottolineando che più di un progetto ex novo sarebbe corretto parlare della seconda, indispensabile, parte di quell’unica operazione che si è sviluppata nel corso di questi due ultimi anni e che ha visto i responsabili italiani della LIS (Lingua Italiana dei Segni) il Rotary Club Gattinara unitamente ad altri Club Rotariani (Santhià-Crescentino, Viverone Laghi, Nimes St.Gilles, Valsesia, Biella) con l’appoggio del Distretto, del Governatore e dell’assistente del Governatore, compiere un notevole passo avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità. Perché la scelta del service è stata orientata verso l’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità. Noi Rotariani siamo abituati a parlare di azioni a favore dell’alfabetizzazione in paesi lontani dove ci impegnamo a superare le carenze economiche che impediscono a tutti i bambini di imparare a leggere e a scrivere ma, a volte, ci sfugge che un’importante battaglia contro l’analfabetismo va combattuta proprio nel nostro Paese per mettere tutti i bambini nella condizione di poter essere istruiti. Ecco perche, nello sforzo di dare una risposta all’esigenza inevasa di un largo numero di alunni sordi della scuola primaria, si è giunti alla realizzazione di due testi, accompagnati da altrettanti DVD, che ha permesso di operare nella direzione del superamento del gap didattico che oggigiorno separa gli alunni sordi da quelli udenti frequentanti la stessa prima classe elementare. I due testi realizzati, costituiranno la base di corsi per la formazione di insegnanti, volontari, educatori, famigliari e di chiunque si trovi ad interagire con i piccoli sordi impegnati nell’apprendimento della lettura/scrittura della lingua italiana, ma, soprattutto potranno essere consultati autonomamente dagli stessi alunni non-udenti interessati ad apprendere la lettura e la scrittura. Il lavoro effettuato risulta costituire il più valido strumento attualmente esistente in questo campo a livello nazionale. Hai parlato di due parti dello stesso progetto, vuoi precisare scopo e finalità della prima e gli orientamenti della seconda. Se nel primo libro si insegnava a tradurre in un segno grafico non un suono (come avviene normalmente) ma un gesto, un movimento, un’azione, nel secondo testo “Guanti Rossi” si è affrontato lo scoglio della grammatica indispensabile per una corretta scrittura. Si è partiti dalle regole e dall’utilizzo della sintassi con i supporti semantici così da giungere alla corretta costruzione della frase che rappresenta tuttora un grave ostacolo per il bambino sordo. Questo perché la struttura della lingua dei segni, che è il riferimento comunicativo del piccolo sordo, è diversa da quella della lingua parlata/scritta italiana, tra l’altro l’ordine con cui i termini vengono “segnati” è diverso da quello con cui vengono pronunciati foneticamente. (es. in lingua parlata la frase: “Mario non mangia la mela” diventa in lingua dei segni “Mario mela mangio non”). Superare questa prima barriera è un passaggio obbligato per il bambino sordo capace di aprirgli lo spazio della comprensione e, di conseguenza, dell’apprendimento di un testo scritto. Per giungere a questo si sono approntati tre diversi percorsi di competenze (il primo comprendente lettura/scrittura/verifiche, il secondo di pura grammatica italiana, il terzo in cui predominano i contenuti didattici). I tre percorsi si intrecciano in modo che il bambino sordo apprenda la parte grammaticale della lingua italiana attraverso la veicolazione di piccoli racconti in cui sono presenti contenuti affettivi, questi sono essenziali per permettere l’ancoraggio dell’apprendimento degli obiettivi grammaticali. L’illustrazione delle tavole sono state create da Rotariani o da professionisti esterni. Sono stati creati dalla mano di un’artista (Andrea Tirella) tutta una serie di personaggi dai volti accattivanti che crescono nel mondo del bambino (crescono con lui), lo accompagnano nelle scoperte didattiche ed empiriche, lo rassicurano con l’impostazione metodologica e con scelte grafiche che si ripetono di testo in testo in modo da introdurre il vissuto emotivo nel cambiamento dell’apprendimento. Ecco così il bambino sordo, che ha imparato a conoscere i suoi piccoli amici (Omar, Emma, Ugo e Irene protagonisti del primo volume), incontrandoli di nuovo a scuola alle prese con nuovi personaggi e con una maestra un po’ speciale in un’atmosfera di stimolo alla scoperta di nuove avventure dove prevale il valore dell’amicizia nella diversità. Nello stesso tempo i personaggi che nel primo volume risultavano indispensabili alla comprensione, vengono progressivamente a sfumare sullo sfondo, lasciando maggiore spazio alle parole scritte e alla lingua dei segni, il tutto realizzato seguendo i tempi e le competenze del bambino, perché l’apprendimento, con Guanti rossi, vede posto al centro il bambino sordo con le sue necessità e i suoi tempi. Come riuscite ad interagire con il bambino. Il bambino sordo viene accompagnato nell’apprendimento ma in modo da fargli assumere la consapevolezza di non avere più così tanto bisogno come prima di qualcuno che gli stia sempre accanto. Si punta cioè a sviluppare l’autonomia e l’autostima del piccolo, quali qualità indispensabili per un pieno inserimento nella società che lo attende. Chi sono i responsabili del progetto “Guanti rossi”. Responsabili del progetto sono il Dott. Pietro Celo (titolare della cattedra di Lingua Italiana dei Segni presso le Università Bicocca di Milano e Ca’ Foscari di Venezia) e la Dott.ssa Nicole Vian, indispensabile creatrice della parte didattica. Idealmente al loro fianco si pone un gran numero dei partecipanti al progetto: oltre ai Rotary Club, vi sono infatti i Padri Pavoniani a cui si deve la stampa e la promozione dei libri attraverso la loro casa editrice “L’Ancora”, e ancora numerosi interpreti professionisti, educatori sordi, tecnici audio-video, esperti informatici (tra i quali il professor Luigi Lariccia dell’Università la Sapienza di Roma). Vorremmo aggiungere anche tutti quanti sono stati quotidianamente a diretto contatto con i piccoli sordi e che, utilizzando il metodo applicato nel primo libro, lo hanno “testato sul campo” con quell’immediato effetto feedback che ha permesso un secondo libro ancora più centrato sulle reali esigenze degli scolari sordi. Una bella soddisfazione poter annoverare tanti professori di tante Università italiane. Tra l’altro, è con un certo orgoglio che registriamo il fatto che l’Università Complutense di Madrid sta procedendo alla traduzione del primo libro “Guanti Rossi” in spagnolo con l’adattamento alla lingua dei segni spagnola LSE ed è in attesa del secondo libro per procedere in egual modo. Nel frattempo, il 10 e 11 maggio, presso l’Università di Milano Bicocca si è tenuto il simposio dell’Associazione CLASTA (per lo studio dell’acquisizione della comunicazione e del linguaggio in situazioni tipiche e atipiche) dove il professor Celo, in collaborazione con la Prof.ssa Albanese, ha presentato una relazione sul metodo intramorfico adottato nei due testi “Guanti rossi”. Altri appuntamenti? Dal 6 al 21 giugno il responsabile del nostro progetto parteciperà all’Erasmus organizzato dalla Università di Canterbury in Turchia dove presenterà i preliminari del metodo di ricerca sul testo da noi realizzato. Il 23 agosto a Lugano, presso la SUPSi Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, vi sarà un paper su “Guanti rossi” al convegno SSRE (convegno degli educatori svizzeri sull’educazione formale e informale). A novembre, invece, i libri viaggeranno alla volta del Burkina Faso dove in collaborazione con l’Istituto Effatà dei Padri Pavoniani di Milano si tenterà di tradurre l’innovativo metodo dei “Guanti Rossi” nella lingua dei segni locale. Grande successo internazionale, ma in Italia? I libri sono già stati adottati nel prossimo anno accademico nell’insegnamento di lingua dei segni presso la facoltà di Scienze umane per la Formazione dell’Università Bicocca di Milano dove verranno tra l’altro proposte tesi di laurea sul metodo intramorfico che ha trovato la sua prima applicazione proprio in “Guanti Rossi”. La stessa università Bicocca ha assegnato un importante dottorato incentrato su di esso. Ma come è nato l’interesse del vostro Club, RC Gattinara, per il mondo dei piccoli non-udenti? Occorre fare un passo indietro al momento in cui il nostro Club fu chiamato ad intervenire a sostegno della scuola primaria di Cossato, cittadina vicina a Gattinara. E’ proprio qui che a partire dal 1994 era in corso un progetto di bilinguismo “Lingua Verbale - Lingua Italiana dei Segni (LIS)” che ha permesso e ancora permette l’integrazione dei bambini sordi nel percorso scolastico. I piccoli fruitori provengono non soltanto dal territorio biellese e vercellese ma anche da tutte le parti d’Italia (da Roma a Ravenna) poiché i loro genitori, per iscrivere i propri figli a questa scuola che per prima ha offerto un tipo di servizio che nessuna altra struttura era in grado di offrire, hanno deciso di trasferirsi spostando l’intera famiglia. Fin dalla scuola dell’infanzia, i bambini sordi acquisiscono il linguaggio dei segni come lingua naturale mentre gli alunni udenti (che condividono la stessa classe) la imparano come seconda lingua. Abbiamo parlato tanto del progetto, ma vogliamo precisare quale è il suo obiettivo primario. L’obiettivo primario è quello di offrire pari opportunità a tutti i bambini che avranno così la stessa offerta di apprendimento e di acquisizione di conoscenze, di abilità, di competenze in rapporto all’autonomia, alla socializzazione e all’evoluzione cognitiva e psicomotoria. Tale obiettivo può essere perseguito solamente mettendo a disposizione dei bambini sordi un’informazione equivalente a quella offerta ai bambini udenti e il linguaggio dei segni è l’unico modo per realizzare il passaggio delle informazioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi sopra indicati. E’ curioso che per comprendere a fondo la realtà di Cossato un folto gruppo di Rotariani del Club Gattinara si è sottoposto ad un interessante esperimento. Ci parli di questa esperienza Gli Amici del Club, dopo essere stati resi sordi da tappi e cuffie insonorizzanti, sono entrati in una classe dove si svolgeva una comune lezione scolastica ovviamente senza riuscire a comprendere quanto veniva detto e, disperatamente, affidandosi solo al labiale. Dopo di che usciti e liberati da tappi e cuffie sono entrati in una classe di sordi dove l’insegnamento era affidato ai gesti della Lingua Italiana dei Segni. Anche qui l’effetto di estraniamento è stato grande. Infine sono stati fatti accomodare in una aula dove bambini sordi ed udenti condividevano contemporaneamente un insegnamento svolto sia vocalmente sia attraverso i segni, l’effetto provato ha fatto comprendere quanto importante fosse questa compresenza. Entusiasti per questa sensazionale esperienza, per due anni consecutivi il nostro Club ha organizzato, proprio a Cossato, due Trofei di Golf dal titolo particolarmente significativo “Uno swing per vincere il silenzio” che hanno permesso la raccolta dei fondi necessari per il finanziamento dei progetti e sono stati un modo per far conoscere questa realtà e vincere quel muro di silenzio che circondava i piccoli sordi. Luigi de Concilio Responsabile distrettuale 2032 Comunicazione e Immagine 2032 Rotary 2031 20312032 9 Il Rotary Club Torino 45° Parallelo al fianco degli Asili Notturni Umberto I I l Rotary Club Torino 45° parallelo si è fatto promotore, nello scorso mese di marzo, di un’iniziativa a supporto degli Asili Notturni Umberto I di Torino, organizzando una serata di grande interesse nella quale ha coinvolto i RC Torino Nord, TorinoCrocetta, Torino Mole Antonelliana, Torino 150 e l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di Azienda (AIDDA), ed alla quale ha presenziato il Governatore del Distretto, Pierluigi Baima Bollone. La serata è consistita in un’asta il cui battitore d’eccezione è stato il dott. Sebastian Cambi, titolare dell’omonima casa d’aste, che opera a Genova nel Castello Mackenzie, a Milano e, dal 2012, online. Il simpatico dottor Cambi ha illustrato i meccanismi di svolgimento delle aste pubbliche, sottolineando il rigore dei controlli sulla provenienza degli oggetti messi in asta e illustrando gli aspetti contrattuali ed amministrativi precedenti e successivi ad un’asta. Successivamente, sono stati messi all’asta una quarantina di pezzi, alcuni dei quali di notevole pregio, forniti dalla generosità di alcuni Soci Rotariani, Governatore e Presidente in testa. La serata ha permesso di raccogliere 2.650€ ai quali se ne sono aggiunti 1.200 offerti dal Socio del RC Torino 45° Parallelo, Franco Morando, che ha devoluto al service la somma raccolta in occasione della sua festa di compleanno (aveva infatti pregato i suoi ospiti di non fargli regali ma di offrire una somma da destinare “a donare un sorriso a chi ha più bisogno di noi”). Il Rotary Club Torino 45° parallelo ha poi arrotondato la somma a 5.000€ che sono serviti per comprare una lavastoviglie industriale e la relativa dotazione di stoviglie da offrire agli Asili Notturni Umberto I di Torino, abbattendo così di 6.000€ all’anno il costo di gestione della mensa. Va sottolineato anche l’impatto ecologico dell’iniziativa che consente di evitare lo smaltimento annuo di circa300.000 piatti, 100.000 bicchieri e 100.000 tris di posate. I Presidenti Fernando Mangia ed Emiliano Mazzoli, insieme con alcuni Soci hanno poi avuto il piacere di visitare l’Istituzione apprezzando la splendida organizzazione, il confort offerto agli ospiti e l’elevato contributo sociale offerto ai più bisognosi tra i nostri concittadini. Gli Asili Notturni Umberto I di Torino offrono in- fatti un letto e un pasto caldo a persone bisognose e in condizione di fragilità, italiane e straniere, e visite specialistiche grazie a medici oculisti e dentisti volontari. La struttura si compone di un dormito- rio con 20 posti letto, una mensa in grado di offrire oltre 100 pasti caldi serali, studi medici dentistici e oculistici ed un centro psichiatrico di prevenzione e cura del disagio psichico. Il Rotary di Casale lancia la prima scuola a 100 mega! Traffico deviato nella centralissima e storica piazza Castello di Casale Monferrato per gli ultimi metri di scavo e posa in opera della fibra ottica che da lunedì 10 giugno connetterà il plesso degli istituti superiori licei Balbo e Palli (Classico, Scientifico, Scientifico Linguistico) alla rete internet a supervelocità. Una infrastruttura progettata e donata dal Rotary Club di Casale Monferrato agli studenti con l’obiettivo di superare il digital divide e in anticipo sull’agenda digitale – di cui si parla tanto – del Governo Italiano. La fibra ottica costituisce una infrastruttura solida che, indipendentemente dalle tecnologie future, porta e porterà per anni la connessione diretta alle scuole (tecnologia Fiber To Home) a larga banda. Con la “prima scuola a 100 mega” il Rotary Club di Casale Monferrato conferma l’impegno verso la città e gli studenti. Nello stesso Anno Rotariano 2012/2013 il Club ha premiato i migliori studenti delle scuole superiori di Casale Monferrato con quattordici borse di studio. Scopri il segreto per LAVORARE CON I GIOVANI Sei volte l’anno, i dirigenti di club di successo fanno uso di Rotary Leader per suggerimenti pratici, video entusiasmanti, consigli di esperti e risorse utili. E puoi farlo anche tu. Registrati oggi stesso! Visita www.rotary.org/it /rotaryleader per abbonarti 2032 Rotary 2031 20312032 10 EDITORIALE l’anno che verrà Buon finale d’anno e Buon Rotaract C are lettrici, cari lettori, vi scrivo oggi per l’ultima volta in qualità di Direttore di Quadrifoglio; è passato un altro anno e anche quest’avventura volge al termine. In queste poche righe ho deciso di evitare ragionamenti filosofici da lasciare ad imperitura memoria ma di limitarmi ai ringraziamenti che devo fare a tutti coloro che hanno contribuito quest’anno al funzionamento di Quadrifoglio. In primo luogo a tutti i nostri lettori: in varie occasioni mi sono sentito dire “ho letto su Quadrifoglio che…”, e vi garantisco che non c’è ricompensa migliore per chi si occupa della redazione di L’ un tabloid che scoprire che qualcuno lo legge davvero. Grazie a tutti coloro che ci hanno seguiti! Ringrazio anche tutti coloro che, pur non facendo parte della redazione, hanno contribuito a riempire queste pagine inviandoci i loro articoli: senza il contributo di tutti, dai presidenti di Club ai membri di Commissione, dai DDZ ai semplici Soci, queste pagine non avrebbero senso. Grazie alle mie colleghe Prisca Rolando e Carlotta Accardo, che mi hanno sopportato ogni mese nonostante le mie continue richieste contribuendo in modo determinante al raggiungimento dei nostri obiettivi. Grazie a Da- anno Rotaractiano volge ormai al termine e con esso anche il progetto SMile, cuore pulsante dell’APIN 2012-2013. Partito come un progetto di raccolta fondi fortemente radicato sul territorio, è andato via via coinvolgendo sempre di piu i soci del Distretto, che si sono ritrovati a collaborare coi referenti AISM a livello locale in tutta una serie di attività, in un crescendo di entusiasmo e di amicizia. Un paio di mesi fa,inoltre, è stata versata ad AISM la prima tranche di fondi raccolti con i nostri eventi, attività e banchetti: 40.000 euro che, suddivisi tra il coordinamento regionale del Piemonte e quello della Liguria, hanno permesso di avviare corsi di Attività Fisica Adattata in moltissime sezioni, di far partire altre attività sportive e percorsi di supporto psicologico per coppie. Non solo: è stato possibile acquistare il macchinario per un importante esame di urodinamica per il centro riabilitativo di Genova, strumento fondamentale per la diagnosi di questo tipo di disturbi nei pazienti affetti da SM. Il grande entusiasmo e C ari amici, è con un filo di emozione che mi metto a scrivere queste primissime righe da vostro Rappresentante Distrettuale designato per l’anno 2014/2015. Il 4 maggio, ad Asti, nella bella cornice di Villa Basinetto, per la prima volta sono stati eletti due R.D., sancendo così, sotto ogni aspetto, la “fine istituzionale” del Distretto 2030 e dunque la nascita di due nuove realtà Rotaractiane. Io provengo dalla ormai “vecchia scuola” del 2030. Una scuola che mi ha insegnato il senso del dovere, il rispetto delle istituzioni, il gusto delle cose fatte bene. È solo Rotaract, certo, ma il Rotaract è un gioco di ruolo che rappresenta la vita vera molto meglio di quanto nei videogiochi oggigiorno non vengano rappresentate gare automobilistiche o partite di calcio (e da accanitissimo giocatore vide Seggiaro, per la fiducia che mi ha dato affidandomi questo delicato incarico. Grazie all’amico Silvano Balestreri, che mi ha supportato per tutto l’anno dal lato Rotariano della redazione con i suoi consigli esperti. Grazie a Francesco Cuniberti che ha coordinato la parte informatica di Quadrifoglio pubblicando gli articoli sul sito rotaract2030.it. Buona lettura, buon finale d’anno e buon Rotaract a tutti! Giovanni Marchi Direttore Quadrifoglio coinvolgimento che si è venuto a creare intorno a questo progetto, nonchè l’importante somma finora raccolta, porta la firma di un lavoro di squadra importantissimo, a partire dal nostro RD Davide, grande condottiero, passando per i preziosissimi commissari (Cinzia, Giovanni, Virginia, Stefano, Giulia, Silvia, Gabriele, Giacomo, Giovanni, Edoardo, Diana, Christian, Manuele), per giungere infine ai nostri straordinari interlocutori AISM, Renato, Francesco e Marialaura, che hanno imparato a conoscere noi e il nostro Club poco per volta e sono diventati dei veri e propri Rotaractiani doc. L’appuntamento è ora alla distrettuale di chiusura, con la consegna del ricavato finale del progetto APIN ed una grande festa per coronare questo anno ricco di emozioni. L’invito da parte mia e dei commissari è quello di unire le forze per lo sprint finale di questo ultimo mese, che possa portare ad aiutare ancora di più gli amici di AISM e regalare loro un sorriso. Carlotta Marella Presidente Commissione APIN di Play lo so bene!!!). E dunque imparare l’importanza ed il rispetto di questi valori, applicarli concretamente nel proprio operato Rotaractiano, significa porre solide basi per poter condurre la vita “vera” in un modo positivo e costruttivo. Ho avuto la fortuna di poter imparare ed applicare questi valori in molti anni al servizio del Distretto 2030 (a partire dal 2007 come Presidente di Club, per poi essere Delegato di Zona a Torino, Segretario Distrettuale, Vice R.D. e sempre, soprattutto, Socio semplice ed entusiasta) e spero con tutto il cuore di riuscire a portarli come bagaglio in questo cammino che dal 4 maggio 2013 porta al 30 giugno 2015. Più che ad un cammino, ho già paragonato questi due anni ad una maratona, nella quale ad ogni kilometro percorso si dovrà mettere sempre più energia, sempre più entusiasmo, sempre più forza ed umiltà. Tutte queste caratteristiche saranno ancora più necessarie in quanto, il Distretto 2031, sarà composto da sole tre zone, ciascuna con le proprie qualità, le proprie caratteristiche e le proprie criticità, ma assoggettate tuttavia ad un grande squilibrio in termini di distribuzione dei Club: due terzi appartengono a Torino, il restante terzo si divide fra Nord Est e Nord Ovest. È quindi proprio su questo punto che bisognerà lavorare con grande energia, per fare in modo che tre zone crescano ed operino ad una sola velocità. Che nessun Club si senta “figlio di un dio minore”, che nessuna zona reputi di non essere tenuta nella giusta considerazione a causa del fatto che vi sono in essa pochi Club. Dobbiamo sentirci tutti parte dello stesso gruppo, dobbiamo condividere un comune sentimento di unione. Ed è solo tramite il più ampio coinvolgimento che, a mio avviso, si può superare questo rischio, rendendolo innocuo. Se ogni Socio, ogni Club ed ogni zona si sentono parte di un insieme, allora si sentono parte attiva del Distretto, e non sarà certo avere cento Club da una parte od averne uno dall’altra, a quantificare il senso di appartenenza. Solo tutti quanti insieme potremo realizzare, per il Distretto e soprattutto per noi, qualcosa di davvero bello. Un altro aspetto che sarà sempre importante tutelare, e che ritengo giusto ricordare qui, riguarda la meritocrazia. Sempre “Sognate e mirate sempre più in alto di quello che ritenete alla vostra portata. Non cercate solo di superare i vostri contemporanei o i vostri predecessori. Cercate, piuttosto, di superare voi stessi”. Ecco come inizieremo l’anno sociale 2013-2014, un anno importantissimo che vedrà per la prima volta lavorare il nostro amato Distretto 2030 sotto una nuova duplice veste. Sarà un anno fondamentale per gettare le basi per il futuro, che ci vedrà protagonisti di un fantastico percorso che ognuno di noi illuminerà, giorno dopo giorno, lavorando all’unisono all’insegna dello spirito di team e dell’eccellenza che da sempre ci contraddistingue. Vision comune, obiettivi comuni, divertimento, entusiasmo e amicizia caratterizzeranno l’intera annata. Un’importante sfida che ci stiamo apprestando a preparare nel migliore dei modi per portare avanti quello spirito di coesione e collaborazione alla base del nostro sodalizio. Punteremo tutto in questa direzio- ne e siamo certi che attraverso la valorizzazione di ogni singolo Rotaractiano e ogni singolo Club riusciremo a distinguerci, come sempre, anche a livello nazionale. Da soli si fa poco, insieme si possono raggiungere grandi risultati! Jonathan Bessone Francesco Maria Bistolfi RRDD Incoming Distretti 2031-2032 QUANDO LA RUOTA GIRA E raclito, uno dei maggiori pensatori presocratici, riteneva che nulla sia immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Così, giunti al termine dell’anno Rotaractiano, quando già si sente l’eco delle feste di chiusura dei Club e si organizza il SIDE, il cambiamento è la parola d’ordine. La ruota gira. Gira, per dare la possibilità di mettersi alla prova a chi per la prima volta rivestirà la carica da Presidente del proprio Club, per chi sarà segretario o tesoriere, per i nuovi delegati di zona e per i prossimi rappresentanti distrettuali, questa volta anch’essi al plurale. Ma soprattutto per chi l’ha sempre temuto, ma dovrà parlare in pubblico e alla sola idea sente lo stomaco chiudersi e le mani tremare o per chi ha sempre odiato le conversazioni al telefono e si ritroverà davanti ad una lista di numeri da chiamare e chissà, magari tra un anno, ricorderà con un sorriso questi momenti guardando indietro alle piccole paure superate. Perché il Rotaract è cambiamento, crescita, in ogni sua declinazione. E affrontare ogni anno compiti diversi, mettersi in gioco, imparare a confrontarsi con gli altri è senz’altro crescita, soprattutto se tutto questo è delineatoato da una cornice più spesso ormai questa parolina magica viene utilizzata per sottolinearne la totale mancanza di considerazione. Noi siamo un gruppo formato da studenti e giovani professionisti, che vivono in un Paese ed in una società nella quale di frequente il merito non viene riconosciuto e tutelato. E, giustamente, ce ne dogliamo. Quando nel Rotaract (e quindi nel gioco di ruolo di cui sopra) un Socio ricopre una carica, si trova ad essere nella posizione di chi la meritocrazia deve applicarla attivamente, dovendo cioè riconoscere i meriti di chi “lavora” con lui. Ebbene, cominciamo ad imparare il valore della meritocrazia applicandola attivamente, riconoscendo i meriti di per se stessi e non prendendo in considerazione altri fattori esterni, che nulla hanno a che fare con il valore di una cosa ben fatta. Il Rotaract non è un obbligo, non è un lavoro, non è una medicina che ci prescrive il medico e che quindi dobbiamo prendere per forza. Il Rotaract è una grande occasione. Ma è una struttura che si fonda sull’entusiasmo e sull’abnegazione. Se ci si arrovella in un vortice di comportamenti esclusivi ed di amicizia e voglia di migliorarsi, senza mai prendersi troppo sul serio. Quando si hanno vent’anni si hanno ambizioni, sogni, progetti, ma spesso non si hanno né la capacità né i mezzi adatti per raggiungerli e ottenerli da soli. Il Rotaract è una buona scuola per capire quali sono i propri limiti e mettere alla prova le proprie capacità, anche quelle che non si pensava di possedere. È una buona scuola per conoscersi meglio ed affrontare con più consapevolezza i propri obiettivi, siano essi il superamento di un esame universitario particolarmente ostico, oppure il primo colloquio di lavoro o ancora un progetto lavorativo nuovo. Che il prossimo anno Rotaractiano sia all’insegna dei cambiamenti, più di quanto si preannunci! Prisca Rolando - Redazione Quadrifoglio escludenti, se non si riconoscono i meriti a chi li ha, indipendentemente da chi egli sia, la gente si stufa. I Soci si stufano. Il castello diventa polvere. Ricordiamoci sempre che questo è un altro rischio che bisogna evitare, un pericolo da non correre. E lo si evita solamente creando un ambiente sempre positivo, entusiasta, divertente. Un ambiente che i Soci vogliano frequentare per piacere e non per dovere, nel quale abbiano voglia di coinvolgere i loro amici che non ne fanno ancora parte. Spesso non ce ne rendiamo conto, ma noi Rotaractiani abbiamo la capacità di organizzare attività, service, raccolte fondi, che per la stragrande maggioranza dei nostri coetanei non sono nemmeno pensabili. Noi quotidianamente impegniamo il nostro tempo e le nostre energie per realizzare progetti, per servire il prossimo, per crescere. Dobbiamo essere sempre più consapevoli di queste nostre grandi capacità, dobbiamo ricordarci che lavorando insieme nessun obiettivo è irraggiungibile, nessun traguardo troppo lontano. Spero quindi, non appena raccoglierò il testimone da Jonathan, di essere in grado di mantenere alti l’entusiasmo e la voglia di Rotaract in ciascuno di voi, così come li avrò trovati, e di saper dare anch’io il mio contributo ed il mio servizio per il bene del Distretto 2031. Non vedo l’ora di mettermi al lavoro come vostro Incoming, di intraprendere insieme a voi quest’avventura bellissima, garantendo sin da ora l’intero mio impegno per questa causa. E per servire il Distretto 2031 nel migliore dei modi possibili, sono convinto che l’impegno dovrà sempre essere accompagnato dalla leggerezza e dall’ironia necessarie affinché il Rotaract non diventi mai una “faccenda” troppo seriosa, nella quale comportamenti poco cristallini e negativamente para-politici possano prendere il sopravvento. Dobbiamo quindi vivere il Rotaract sempre con gioia e freschezza, ricordandoci di essere ragazze e ragazzi pieni di fortune, risorse e opportunità, che decidono di investire il proprio patrimonio umano nel servizio. Se tutti correremo insieme, nella stessa direzione, verso il medesimo traguardo, sono sicuro che ciò sarà possibile. Ciao a tutti Jacopo Grillo R.D. designato Distretto 2031 2032 Rotary 2031 20312032 11 Rappresentante Distrettuale: Davide Seggiaro Direttore Quadrifoglio: Giovanni Marchi Redazione: Carlotta Accardo, Prisca Rolando lettera di giugno C lettera di giugno ari amici, siamo giunti all’ultima lettera che ho il piacere di scrivere sotto l’ineccepibile Direzione di Giovanni, e proprio su questo vorrei soffermarmi in queste poche righe. Quest’anno il Quadrifoglio si è vestito grazie a lui di un abito nuovo, o perlomeno non così consueto per queste pagine: abbiamo avuto rubriche conti- nuative, storie di Rotaractiani da tutto il mondo, racconti di service attivi da ogni angolo del Distretto. Gli anni in cui viviamo ci impongono un rinnovamento costante: non possiamo permetterci di “rimanere fuori” da certe dinamiche comunicative quali sono i canali internet, i media. Proprio a fronte di questa riflessione con Giovanni abbiamo voluto pubblicare costantemente sui nostri canali web gli articoli diffusi sulla carta stampata. Per questo e per la professionalità, la costanza, la serietà con le quali Giovanni ha ricoperto il difficile ruolo di Direttore di questa testata voglio dirgli un grandissimo “grazie!”. Il ringraziamento va esteso naturalmente al suo staff e a chi lo ha aiutato contribuendo e arricchendo le rubriche, scri- vendo articoli e intervenendo con i proprio pezzi. Anche per loro, un abbraccio enorme gonfio di gratitudine. Le ultime settimane che ci separano dalle (meritate) vacanze estive saranno ricche di appuntamenti, Distrettuali e nazionali, durante i quali scriveremo nuove pagine di storia per il nostro amato Rotaract, insieme. Tenete alto l’entusiasmo come avete fatto Il Quadrifoglio non è solo il bollettino ufficiale del Distretto 2030, ma la voce di ogni Socia e Socio. Per questo il vostro contributo in prima persona alla redazione della testata non solo è benvenuto, ma è necessar io. Se volete partecipa re alla realizza zione dei prossimi numeri potete inviare il material e all’indirizzo [email protected] oppure via Facebo ok mandare un inbox a Quadrifoglio Rotaract 2030 Vi invitiamo inoltre a mettere il vostro “Mi piace” sulla nostra pagina Facebook, così sarete sempre aggiornati in tempo reale sulle novità distrettuali! fino ad ora, il traguardo è vicino. A chi vedete vacillare, voi rispondete sempre con la stessa voglia di fare un bel Rotaract, limpido e genuino. Questa è la chiave di tutto, siete voi il motore di questa macchina così ben rodata, e il vostro entusiasmo ne è il carburante. Vi abbraccio, Davide Seggiaro Rappresentante Distrettuale IL CANTO DEL MATATU IL CANTO DEL MATATU/1 La Città di tutti C hiusura in grande stile per la nostra rubrica “Il canto del matatu”, che in questo numero ci offre due racconti di altrettante esperienze di service attivo, provenienti da Genova e da Novara. In quest’ultimo numero scrivo eccezionalmente il trafiletto di introduzione poiché Jacopo Grillo, RD designato per l’anno 2014/2015 del Distretto 2031, comparendo già in questa veste sulle nostre pagine non ha voluto prendersi troppo spazio. Ho quindi approfittato dell’occasione per scrivere poche parole a conclusione (forse) di questa rubrica. Il beneficio del dubbio vuole essere un augurio per “Il canto”, oltre che una personale speranza, affinchè chi mi succederà alla guida di Quadrifoglio decida di continuare a pubblicarla ogni mese. Sono fermamente convinto che questo sia il vero Rotaract, questo sia l’esempio che dobbiamo dare ai neo Soci e l’immagine che dobbiamo trasmettere all’esterno. Ci tenevo infine a ringraziare tutti coloro che hanno contribuito con i loro articoli a farci conoscere le tante iniziative portate avanti dai loro Club e a fare i complimenti a loro ed a tutti i loro Soci per l’impegno che dimostrano “sporcandosi le mani” in prima persona. Un ringraziamento particolare va a Jacopo Grillo, che ha ideato e curato questa rubrica per tutto l’anno: senza di lui non sarei riuscito a darle la continuità che invece c’è stata. Giovanni Marchi Cari amici, Essere Rotaractiani significa anche, forse soprattutto, porsi l’obiettivo di migliorare la realtà prossima che ci circonda, quella del nostro quartiere, quella della nostra città. Affrontare piccoli aspetti, come la vivibilità urbana e la fruibilità degli spazi, è solo una delle mille possibilità che si pongono a un Club Rotaract che voglia realmente impegnarsi in un Service attivo e propositivo per la comunità in cui si trova ad operare. E’ in quest’ottica che, come Delegato di Zona per la Riviera di Levante, non posso non applaudire l’idea avuta dal Rotaract Club Genova Golfo Paradiso di “sporcarsi le mani” con due progetti che nel loro piccolo richiamano l’essenza più bella di noi Rotaractiani: “al servizio con il sorriso”. Il progetto “Orti Urbani” in collaborazione con il Rotary Golfo di Genova e altre preziose realtà Rotariane si colloca nel vasto quadro di implementazione di “Smart Cities” più a misura d’uomo, più accoglienti, più verdi e, particolare importante, più utili. La progettazione di un lotto ad “orto urbano” nell’area di Scarpino, Genova, si declina nel duplice incarico della realizzazione del quadro legale di riferimento e, sviluppandosi il progetto su più anni, nella cura dello sviluppo agricolo vero e proprio del terreno, in collaborazione con chi del lotto sarà gestore. L’altra rilevante idea prevede un’azione di gruppo dell’intero ensemble dei Soci, ai primi di Giugno, per la mappatura delle barriere architettoniche dell’area di Genova Nervi che difficoltoso il movimento ai diversamente abili. Il progetto prende forza da due distinti percorsi: uno è “Mapability”, la grande realtà internazionale appoggiata anche dai Rotaract italiani, che si occupa della segnalazione accurata delle barriere architettoniche, misurando la fattibilità dei percorsi a disposizione dei cittadini con difficoltà motorie. L’altra realtà è “Terre di Mare”, associazione genovese, quindi fortemente radicata sul territorio, che si occupa di rendere il più agevole possibile il trasporto urbano dei disabili, anche con l’utilizzo di carrozzelle elettriche dedicate, a cui il Club genovese sta devolvendo parte dei suoi sforzi di quest’anno. Partecipare in prima persona e toccare con mano il bene che si può fare, con pochissimo sforzo, è uno dei grandi “benefit” di noi Rotaractiani e uno dei motivi per cui non ci si stanca mai di essere Soci della nostra preziosa realtà. Cercando, nel nostro piccolo, di porre l’asticella sempre più in alto. Un abbraccio Stefano Lupo Delegato di Zona Riviera di Levante IL CANTO DEL MATATU/2 Fellowship through Service” è il motto della nostra Associazione e può sintetizzare pienamente il service portato avanti durante l’Anno Sociale che si sta concludendo, dal Rotaract Club Novara e dall’Interact Club Novara e Valticino, il quale ha visto i rispettivi Soci impegnati attivamente dal mese di gennaio a servire a sabati alterni presso la mensa tenuta dai Frati Minori Cappuccini dell’Abbazia di San Nazzaro della Costa di Novara. La scelta di questo service nasce dall’attuale situazione socio-economica che porta a frequentare le mense della carità anche a categorie che fino a pochi anni fa non ne avrebbero avuto bisogno e fornire così la possibilità ai Soci di dare: “un aiuto piccolo ma concreto, mettendosi in prima persona al servizio di chi ha più bisogno e rendersi maggiormente consapevoli di una realtà così difficile, vicina e purtroppo sempre più diffusa”, come commentato da Micòl Giuliano, Socia del Rotaract Club Novara. Appunto un piccolo impegno richiesto ma che porterà entro la fine di giugno, data conclusiva dell’attività, a servire più di quattrocento pasti e soprattutto ad una maggior consapevolezza dell’attuale periodo che stiamo percorrendo. Quanto mi ha reso più contento ed orgoglioso del mio Club, in qualità di Presidente è stato il notare con quanto entusiasmo i Soci abbiano accolto il service, come si può notare dalle parole della neo-Socia Lisa Cantore: “Sono molto felice di aver aderito a questa iniziativa, mi ha dato la sensazione di fare qualcosa di concreto per aiutare chi é meno fortunato e mi ha reso fiera di essere parte di una comunità come la famiglia Rotaractiana che si impegna sempre di più nelle iniziative solidali”. A mio avviso, le esperienze realmente attive e che ci portano a toccare con mano la drammaticità di certe situazioni sono quelle che arrichiscono di più e sono una delle più grandi opportunità che il Rotaract ci permette di vivere e che diverrà un domani uno dei migliori ricordi del nostro passato Rotaractiano. Gianluca Pareschi Presidente Rotaract Novara Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età inferiore ai cinque anni muoiono a causa dell’acqua contaminata e servizi igienici carenti. Adesso le famiglie della Repubblica Dominicana hanno accesso all’acqua potabile nelle loro abitazioni grazie ad un progetto portato avanti da club di Canada, Repubblica Dominicana e USA. Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo programmi, sono stati installati oltre 2.300 filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e strutture igienico-sanitarie fanno parte delle aree d’intervento della Fondazione Rotary. Fare del bene nella Repubblica Dominicana Fai la tua donazione annuale oggi stesso. www.rotary.org/it/contribute