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La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero

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La pace e la risoluzione dei conflitti dovrebbero
Agenzia Club Med Voyages
Piazza Solferino, 2/b
tel. 011 562 33 00
[email protected]
Torino
Rotary
giugno 2013 N° 5
20312032
20312032
Allegato a Rotary Giugno n. 5 2013. Registrazione Tribunale di Milano n. 89 dell’8/3/1986 Dir. Responsabile: Andrea Pernice
Una pubblicazione per i Rotariani del Distretto 2031 e del Distretto 2032 Direzione e Redazione: via Giuseppe Verdi, 1 - 24121 Bergamo
Coordinatore editoriale: Silvano Balestreri E-mail: [email protected] - [email protected]
Agenzia Club Med Voyages
Piazza Solferino, 2/b
tel. 011 562 33 00
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Torino
Lettera di Giugno
Lettera di Giugno
La pace e la risoluzione dei conflitti
dovrebbero cominciare a casa
È stato un anno intenso e di grande impegno
non disperdiamo progetti e ideali Rotariani
C
ari Presidenti e
Segretari di Club
Cari e care
Rotariani, Rotaractiani ed
Interactiani,
L’Anno Rotariano 2012-2013
si sta ormai concludendo
ed il 17-18 maggio scorsi il
R.I ha tenuto ad Hiroshima
l’ultimo dei tre Forum sulla
Pace che erano stati previsti
con largo anticipo. I due
precedenti si sono svolti rispettivamente a Berlino dal
30 novembre al 2 dicembre
2012 ed a Honolulu con
visita a Pearl Harbour dal
25 al 27 gennaio 2013. I
tre incontri in luoghi tanto
emblematici della volontà
distruttiva che ha animato
l’ultimo conflitto mondiale
sono stati fortemente voluti
dal Presidente Internazionale dell’anno, il giapponese
Saguji Tanaka. Egli appartiene alla generazione che
ha constatato sulla propria
persona gli effetti delle distruzioni belliche e del disastro nucleare e che poi è
stata artefice del miracolo
della ricostruzione dopo la
pace, conquistata e vissuta
soprattutto interiormente.
Per questo, sulla base della
cultura giapponese che antepone i bisogni della collettività a quelli individuali,
ha affermato: “La pace e la
risoluzione dei conflitti
dovrebbero cominciare a
casa. La famiglia è la più
piccola unità di una società, e dovremmo cominciare
proprio lì. Se facciamo attenzione ad essere in pace
con il nostro partner e con
i membri della nostra famiglia, possiamo quindi riflettere sulla vita familiare e
spargere quel senso di pace
con l’esempio. Le famiglie
pacifiche portano ad una
maggiore pace per tutti”.
Nel recente Forum di Hiroshima è stato incombente su
un’enorme platea di autorità Rotariane, Socie e Soci
di ogni parte del mondo
l’immane disastro che alle
8,15 dell’ormai lontanissimo 6 agosto 1945 annientò
in un attimo almeno 80.000
vite umane, distruggendo o
bruciando all’istante il 90%
degli edifici del centro città
e portando alla morte altre
120.000 persone in tempi
differiti anche di molti anni,
con terribili conseguenze
genetiche che continuano
ancor oggi.La sala in cui si è
tenuto il Forum è contigua
all’edificio del Museo della
Pace che ricorda per sempre
una delle maggiori stragi
deliberatamente condotte
dall’uomo sui suoi simili
con una crudezza d’immagine che lascia sbigottito
e inorridito anche l’uomo
d’oggi, pur assuefatto dalle
continue visioni e dalle descrizioni di brutalità di ogni
genere
quotidianamente
diffuse dei media. La meditazione su quanto accaduto
ha ulteriormente affinato
il tema dell’anno “La pace
attraverso il servizio”, già
elaborata dai precedenti
Forum in “Pace senza frontiere” a Berlino, “La pace ha
significati diversi per ogni
persona” a Honolulu/Pearl
Harbour fino al monito finale “La pace dentro di noi”
ad Hiroshima. Questi principi, impressi nella mente
di ciascuno, contribuiscono
alla creazione di quel mondo migliore che è l’obiettivo
ultimo della nostra associazione. Il mondo civile deve
essere veramente grato a
Saguji Tanaka che ha saputo
introdurre questi principi
in una istituzione come il
Rotary, diffusa in tutto il
mondo ed impegnata a proiettarli nella società che ci
circonda.
Prepariamoci agli eventi
finali dell’anno: la Convention Internazionale che si
terrà a Lisbona dal 23 al 27
giugno di quest’anno, sarà
preceduta di una settimana
dal nostro Congresso del
Distretto 2031 per l’anno
2012-2013 che avrà luogo
a Torino Incontra nella
centralissima via Costa n°
8 sabato 15 giugno prossimo. Si tratta della riunione
distrettuale più importante
dell’anno in cui troveranno
spazio la rivisitazione degli
inizi della nostra associazione alla luce della materializzazione del Rotary di
oggi, una tavola rotonda
sull’analisi
dell’impatto
delle azioni Rotariane, l’analisi del tema della pace,
l’illustrazione del Forum di
Hiroshima e di quanto fatto
dal Distretto 2031 su queste
direttrici con i services dei
nostri Club. Tutto questo è
specificato nel programma
definitivo che sarà diffuso
a giorni. Vi prego di non
mancare!
Ciao a tutti,
Doppio Congresso per chiudere l’anno
S
abato 8 giugno, ai Magazzini del
Cotone, nel porto antico di Genova, il Governatore Paolo Biondi farà il
bilancio del primo anno del Distretto
2032. Il sabato successivo, 15 giugno,
toccherà al Governatore Pierluigi Baima Bollone ripercorrere a Torino le
tappe e gli obiettivi raggiunti nel “suo”
anno dal Distretto 2031. A un anno dal
frazionamento, il vecchio Distretto 2030
si era fatto in due, dando vita ai due
nuovi Distretti, è tempo di bilancio e di
riflessioni. Due Congressi distrettuali a
chiusura di un anno carico di cambiamenti e novità per i Rotariani di Liguria,
Piemonte e Valle d’Aosta. In dodici mesi
di lavoro, di service, di impegno Rotariano, di iniziative, di progetti sempre
mirati verso l’obiettivo del servire al di
sopra di ogni interesse, il 2031 e il 2032
hanno dimostrato la loro efficienza.
Il timone passa adesso nelle mani di
Sergio Bortolani e di Fabio Rossello. Toccherà a loro tracciare la rotta del Distretto 2031 e del Distretto 2032 verso il porto
indicato dal Presidente internazionale
Ron Burton: Vivere il Rotary, cambiare
vite. Che abbiano, come dicono i marinai, buon mare e buon vento.
s. b.
C
ari amici,
giugno è il mese
che il Rotary dedica ai circoli professionali
(noti come Fellowships), ma
è anche l’occasione per il
Governatore di indirizzare ai
Soci l’ultima lettera del suo
mandato.
Mi sembra siano passati pochi giorni da quando, scrivendo la lettera del luglio
2012, iniziavo i nostri colloqui mensili ed invece siamo alla lettera di commiato
alla fine del nostro anno. E
questo diventa dunque l’occasione per un saluto di congedo e per un appuntamento per una sintesi dei temi
dell’anno di governatorato
che si conclude in questo
mese con il I Congresso Distrettuale di Genova l’8 Giugno ai Magazzini del Cotone
e con il passaggio delle consegne al Governatore Eletto
Fabio Rossello.
È stato un anno intenso,
nel quale tutti noi ci siamo
impegnati, confrontati ed
abbiamo condiviso progetti
e ideali.
L’augurio e la raccomandazione che mi sento di fare a
tutti i Presidenti di Club che
mi hanno accompagnato in
questa avventura è di non
disperdere questa esperienza, di continuare a rimanere
collegati o di migliorare la
condivisione di idee, proget-
ti ed iniziative Rotariane. Di
ripensare a quanto ci siamo
detti ed abbiamo discusso,
facendo in modo che questo
spirito di condivisione sia
sempre più ampio ed esteso.
E veniamo al tema del mese,
rimandando ringraziamenti, considerazioni e sintesi
dell’anno al Congresso.
Le Fellowships sono nate nel
1928 e la loro finalità, come
definita dal sito del Rotary
International è:
•C
ondividere interessi comuni in attività ricreative
divertenti (sport, hobby,
ecc.)
• A vanzare il loro sviluppo
professionale attraverso
le conoscenze con altri
individui della stessa professione
• S tabilire nuovi rapporti di
amicizia in tutto il mondo
• E splorare nuove opportunità di servizio
•D
ivertirsi e migliorare la
loro esperienza nel Rotary
Come vedete la finalità dei
circoli professionali Rotariani è soprattutto quella
dell’amicizia, da coltivarsi
in un clima di sereno e sano
divertimento, che va al di
là dei confini geografici,
religiosi o etnici ma che è
cementato solo dalla passione comune per una attività
sportiva o hobbistica.
Che poi questa conoscenza
ed amicizia possa portare
anche alla individuazione
di azioni di servizio, questo
è un portato della mentalità Rotariana che, fortunatamente, riesce a cogliere
occasioni per rendersi utili
agli altri anche nei momenti
di svago.
Quest’anno io ho partecipato alla riunione delle
Fellowships distrettuali a
Sommario
2-3 Assemblee distrettuali 2031 e 2032
5 Il premio dedicato a Bruno Caccia
6 Cinque Rotary Club per il Madagascar
8 Un servizio in “guanti rossi”
9 RC Torino 45° parallelo per gli Asili notturni
Vicoforte e ne ho un ricordo piacevolissimo: la serata
ha consentito di toccare con
mano quello che è lo spirito
che anima coloro che fanno parte dei vari circoli e
l’attitudine con cui vivono i
loro momenti di incontro. A
solo titolo di memoria e per
illustrare con un esempio
pratico quanto detto circa
le possibilità di servizio che
nascono da questi momenti
“ludici”, occorre ricordare il
contributo alla “Campagna
End Polio Now” ottenuto in
occasione della serata con la
vendita dei grembiuli della
Famiglia Rotariana e la raccolta promossa ed operata
dalla Fellowship dello Yachting (I.Y.F.R.) di giubbotti di
salvataggio, dismessi perché
non più omologati in Italia,
destinati alle flotte di pescatori del lago africano Vittoria. E ciò dimostra quanto
detto sopra sulla possibilità
di individuare azioni di servizio anche nei momenti di
incontro e di svago.
Mi pare quindi che le Fellowships siano una valida
espressione dello spirito
Rotariano: stare insieme
coltivando amicizia ed, al
contempo, cogliere quelle
occasioni di servizio che si
presentano a persone il cui
orientamento è naturalmente rivolto a questo fine.
Giunto a questo punto non
mi resta che abbracciarvi idealmente tutti con affetto e salutarvi, perché la Fellowship
del Golf mi sta aspettando e
non vorrei deludere gli amici, o almeno vorrei deluderli
solo sul piano del gioco ma
non su quello della partecipazione.
2032
Rotary 2031
20312032
2
L’Anno Rotariano che verrà del Distretto 2031
Il Presente che incontra il Futuro
“I
l Presente che incontra il
Futuro”: questa è da sempre
l’Assemblea Distrettuale. I puntuali
ed efficaci indirizzi di saluto dell’intera Famiglia Rotariana, che sarà
effettiva dal 1° luglio, ad iniziare dal
Presidente del Club ospitante,il RC
Torino, Attilio Ferrari, dai Rappresentanti Distrettuali del Rotaract
Jonathan Bessone, dell’Interact
Stefano Ginex e dalla Presidente
Inner Wheel Torino Lina Reale
Callari, hanno contribuito a dare
quel segno di continuità ed amicizia contenuto nel discorso del
Governatore Baima Bollone come
augurio sincero al nuovo “inquilino” del Distretto 2031, il nostro
DGE Sergio Bortolani, accolto dagli
applausi di oltre 350 presenti!
“L’Anno Rotariano che verrà”,
con le note di Lucio Dalla, è l’inizio della relazione di Sergio, che
ci racconta brevemente la storia
della sede dell’odierna assemblea,
prima Facoltà di Economia ed ora,
con la Riforma Gelmini, Scuola di
Management ed Economia. Sede
che sarà per tutto il nuovo Anno
Rotariano quella distrettuale che,
come per Pierluigi, il Rettore ha
concesso in uso gratuito. Un simpatico aneddoto raccontato da
Bortolani è quello relativo al nome
delle Aule Rosa e Azzurra. “Le ho
chiamate così quando ero Preside,
perché, a differenza del Rotary, in
questa nostra ex-facoltà i diecimila studenti sono esattamente 5000
maschi e 5000 femmine e io vorrei
che anche questo si verificasse nel
nostro Sodalizio!”.
Sergio continua la sua relazione
spiegando il motto del Presidente
Internazionale Ron D. Burton:
“Engage Rotary - Change Lives”,
motto che vuole rimarcare il nostro
impegno di Rotariani nel Servizio
affinché si possa cambiare la vita
degli altri, ma anche la nostra (in
meglio, naturalmente). Dal logo
internazionale - due mani stilizzate
che abbracciano la ruota - a quello
del nostro Distretto il passo è breve
ed ecco la spiegazione direttamente dal futuro Governatore: “non
volevo ricorrere ai soliti monti,
mari (che non abbiamo più), laghi, e quindi ho chiesto che venisse
disegnato un logo più astratto ma
che richiamasse alcune caratteristiche del nostro territorio… tra
i vari bozzetti ho scelto questo,
frutto della creatività di Vincenzo D’Amelio. Quattro quadrati di
quattro colori diversi che rappresentano l’Azzurro dei cieli della
Valle d’Aosta, il Verde delle risaie
del vercellese e del novarese, il
Marrone della fertilità di tutta la
nostra terra, il Grigio dell’’industria e della produzione di cui il
Piemonte può ben vantarsi”.
Bortolani continua presentando le
novità dell’ anno: la prima è quella
della Visione Futura della Rotary
Foundation, già ampiamente spiegata dai responsabili in occasione
del SIAG e del SIPE e che sarà oggetto approfondito del Seminario
specifico previsto per il 12 ottobre.
La seconda è quella del Progetto Distrettuale sul Microcredito.
Entrambe queste attività, afferma
Bortolani, “hanno un collegamento nella sesta via d’azione e cioè lo
Sviluppo Economico e delle Comunità. Il Progetto Distrettuale e di
tutti i Club si rivolge a quest’area
generalmente meno presente nelle
nostre priorità e lo fa avendo concordato che l’ammontare dei contributi della Rotary Foundation a
livello di Sovvenzioni Distrettuali
e Globali andrà interamente ai
Club, mentre una parte dei Fondi Distrettuali è concentrata sul
Progetto Microcredito. Il Servizio
per me è l’elemento più affascinante e più ossessivo, nel senso
che negli anni ho capito che senza
mettere il servizio al primo posto
ci riduciamo ad un’associazione
come tante altre… Il servizio è
ciò che caratterizzerà il mio Anno
Rotariano… servizio inteso come
Fare, quindi impegno, nel tempo
che abbiamo a disposizione, con le
nostre energie e non soltanto con
il nostro portafoglio… quando ci
impegniamo direttamente troviamo la più grande soddisfazione e
remunerazione morale e personale. Credo che il Rotary abbia perso
una notevole fetta di impatto e di
visibilità perché in moltissimi casi
fa tante cose ma piccolissime, c’è
una frantumazione di service che
ci rende invisibili… mi sono posto
quasi come unico obiettivo quello
di essere più visibili per essere più
attraenti… come ha fatto il Rotary International con la Polio Plus,
diventata la sua bandiera”.
Nello specifico Sergio si augura
che i Club, oltre ai loro bellissimi
e consolidati service, possano essere partecipi del grande Progetto
Distrettuale affinché questo sia percepito nel territorio più di quanto
non avvenga con altri piccoli progetti che normalmente realizziamo.
Bortolani afferma che “bisogna
fare e bisogna far conoscere:
facciamo sempre troppo poco,
ma fortunatamente c’è grande coscienza di questo e con gli altri dodici Governatori italiani abbiamo
redatto una richiesta alla Rotary
Foundation per un grande piano
di comunicazione, promozione e
sensibilizzazione nazionale di cui
avremo l’esito a fine giugno…”.
Ritornando al Progetto Distrettuale, incentrato sulla tematica “Emergenza Lavoro e Microcredito”, Sergio afferma: “probabilmente sono
condizionato da decenni di insegnamento, in questa ex-facoltà,
sui problemi riguardanti l’economia e in particolare la finanza e il
credito. Ho visto vent’anni fa all’opera il microcredito nelle nazioni
in via di sviluppo, quando sono
stato membro di due missioni della Banca Mondiale in alcuni Paesi
dell’Africa dove i sistemi bancari
e finanziari erano un disastro e
dove vi era ogni tipo di corruzione
e inefficienza. Poi arriva il microcredito con basi e premesse del
tutto differenti, che ha avuto uno
sviluppo enorme sotto l’impulso di
alcuni pionieri tra i quali Muhammad Yunus”.
Bortolani continua ricordando che
in tutti questi anni il microcredito
poteva essere confinato al cosiddetto Terzo Mondo, ma sappiamo che
oggi c’è una vera emergenza lavoro
anche qui da noi con un tasso di disoccupazione giovanile al 40% e un
tasso di disoccupazione generale al
12%. È un vero allarme sociale, un
problema che va affrontato da tutti.
Il nostro futuro Governatore prosegue dicendo che “pur con i limiti
che ci sono imposti dalla dimensione ho proposto di consacrare
un progetto a questo tema della
disoccupazione… non siamo soli,
non è solo un’idea mia, mi ha fatto un enorme piacere vedere che
il Rotary Internazionale ha preso
coscienza dell’utilità di questo
strumento creando da anni un
gruppo d’azione Rotariana di cui
faccio parte e soprattutto ha scelto
come uno dei partner strategici
delle Sovvenzioni Predefinite una
banca di microcredito, la Oiko
Bank, che insieme alla Rotary
Foundation svilupperà alcuni progetti in varie parti del mondo… il
nostro è uno dei più grossi progetti
a livello europeo ed alla pari con
quelli in terra statunitense”.
Bortolani ribadisce che il microcredito è uno strumento sostenibile che implica una restituzione
e quindi un impegno. “E’ da un
anno che stiamo lavorando incontrando entusiasmo, scetticismo, giuste osservazioni e consigli
e il fatto stesso che si sia sviluppato
un tale dibattito è già una grande
soddisfazione… mandando giù
qualche boccone amaro… ve ne
dico una per tutte: io chiedo che
i volontari diano una consulenza gratuita per accompagnare
questi microimprenditori, queste microimprenditrici e uno ha
scritto “mi puoi dire cosa intendi
esattamente, quando la mia consulenza gratuita per la start-up
finisce e quando posso emettere
la mia prima parcella…”. Continua Bortolani comunicando che
il microcredito è stato sdoganato
anche in Italia: nel settembre 2012
è stato apportato un emendamento al TUB (Testo Unico Bancario)
inserendo l’art. 111 con la definizione di microcredito che ricalca
quella europea. La spiegazione si
sviluppa poi con slide incisive sul
meccanismo del fondo di garanzia e il suo effetto moltiplicativo,
informando altresì i presenti che
alcuni Club stanno organizzano
eventi per una raccolta di denaro a
favore del costituendo fondo. Ma la
grande forza è data dai volontari di
Club che ad oggi sono già 220, più
45 Rotaractiani.
Conclude Bortolani: “è un service
completamene sostenibile …Vorrei che i Club lo sentissero come
parte del loro impegno - come sta
avvenendo -, perché oltre a dare
qualche soldino, oltre a mettere
i volontari, i Club attivi che ci
credono dovrebbero individuare
le situazioni a loro conoscenza
suscettibili di essere portate all’attenzione del Progetto. Persone
italiane e straniere che hanno una
mezza idea di mettersi in proprio,
li assistiamo con i nostri consulenti, prepariamo loro il business
plan per ottenere un finanziamento da parte delle istituzioni… da
qui ad un anno in occasione del
congresso del 24 maggio 2014 porteremo la testimonianza di questi
micro imprenditori a cui avremo
dato LAVORO LAVORO LAVORO
LAVORO. Grazie!”.
A questo punto il nostro Speaker,
Dante Salmé, dopo aver dato alcune notizie logistiche ai partecipanti
assieme a Filippo Barral (Prefetto
nonché mago degli effetti speciali
della presentazione) annuncia
la Tavola Rotonda moderata da
Vincenzo D’Amelio, Direttore del
Progetto Distrettuale Microcredito, che ribadisce le modalità di
effettuazione del service e passa la
parola all’Assessore Regionale al
Lavoro e Formazione Professionale
Claudia Porchietto.
L’Assessore afferma: “noi dobbiamo dare alla gente la possibilità
di lavorare e non di ottenere soltanto dei sussidi che stanno uccidendo quella che è la volontà, la
competenza, la professionalità
degli Italiani. Quello di oggi non è
un problema di partiti ma di mentalità, perché preferiamo cercare i
soldi per gli ammortizzatori sociali anziché pensare a come invece
intervenire per dare una dignità
lavorativa, attraverso la capacità
di fare microimpresa. Il lavoro
fatto in questi anni è stato tanto
e la regione Piemonte è arrivata
due mesi prima della modifica
del TUB art. 111. Siamo partiti nel
2010 con un piano straordinario
per l’occupazione, per il lavoro
e all’interno di questo piano abbiamo previsto un intervento di
carattere finanziario proprio sul
tema microcredito… Abbiamo
creato una rete sul territorio, la
capacità di affiancare queste persone, abbiamo portato a compimento 165 progetti,i nostri uffici
cercano di costruire con la persona la figura dell’imprenditore
ancora prima di valutare qual
è il progetto imprenditoriale…
Oggi abbiamo un sottobosco di
persone che sono assistite ma che
potrebbero avere una dignità di
lavoro diversa proprio attraverso
questi progetti di microcredito. C’è
un problema di comunicazione, ci
sono tanti progetti ma poco conosciuti”.
Dalla Regione alla Provincia, il
moderatore D’Amelio presenta
l’Assessore della Provincia di Torino alle Attività Produttive e Società
Partecipate, Ida Vana, che afferma:
“abbiamo iniziato a collaborare
con il Rotary circa un mese fa e in
un tavolo subito operativo abbiamo messo non solo i funzionari
della provincia di Torino che seguono il MIP (Mettersi In Proprio,
uno sportello dedicato alla creazione di nuove imprese e di lavoro autonomo), ma anche il GAL
(Gruppo Azione Locale) delle Valli
di Lanzo, Ceronda e Castenone.
Il vostro progetto si attaglia bene
sia su imprese nuove che su quelle
già esistenti e a questo mi riallaccio al GAL con cui condividiamo
insieme la fase di preparazione
e di auditing, degli imprenditori
che vogliono tentare questo percorso. Il problema di queste valli è
che ci sono imprese molto piccole.
Quindi in questo contesto stiamo
cercando di recuperare questi imprenditori per avvicinarli e gestire
la loro richiesta per continuare a
lavorare”.
Il relatore successivo, il Direttore
della Caritas dell’Arcidiocesi di
Torino, Pierluigi Dovis, conosciuto
da molti Rotariani per il Progetto
Mangrovia, è stato, come afferma
D’Amelio, il nostro primo interlocutore per il microcredito. “Io sono
il meno titolato di questa tavola
rotonda perché di lavoro mi intendo poco, mi intendo un po’ di
più di persone… incontro sempre
più piccolissimi imprenditori che
da molti anni facevano questo
mestiere e che sono ora arrivati
a forme elevate di disperazione.
Quello che sento è la necessità di
un accompagnamento globale e
per fare questo ci vogliono competenze diverse che si rendano
sinergiche fra di loro e in questo
mi pare che l’idea che oggi è stata
espressa sia un’idea intelligente
da questo punto di vista, comprendendo bene i livelli di intervento
per evitare di fare di questa cosa
una cosa prettamente gestionaleorganizzativa. Ci vuole una managerialità accompagnativa”.
Il successivo relatore, Andrea Limone, Amministratore delegato
di Permicro, esordisce dicendo
“Vi dico grazie perché ci siete
vicini. Ne abbiamo bisogno noi
di PerMicro e ne hanno bisogno
soprattutto quelli che iniziano ad
intraprendere una strada verso
una microimpresa. Vi dico grazie
per le risorse che deciderete di
metter in questo progetto, quelle
economiche ma soprattutto le
competenze che ognuno di voi
deciderà di offrirci perché valgono
molto di più dei soldi, che sempre
servono”. Andrea Limone racconta
cos’è PerMicro con due video. Uno
di Manuel, un ragazzo italiano che
ha aperto un birrificio nel cuneese e l’altro di Demian, un ragazzo
egiziano che ha aperto una pizzeria a Milano. Entrambi orgogliosi
della loro impresa. “Questi due
video hanno raccontato meglio
di me cos’è PerMicro. Due parole
in breve. Che cos’è il microcredito
l’abbiamo già detto. Provo a dirlo
con una frase di Audrey Hepburn
che diceva: ricorda che se hai bisogno di una mano la troverai
in fondo al tuo braccio e mentre
diventi più grande ricorda che hai
una seconda mano. La prima ser-
2032
Rotary 2031
20312032
3
La “rivoluzione” dell’Assemblea del Distretto 2032
Rossello: Emozioni per coinvolgere
È
il giorno dell’orgoglio Rotariano.
Il Governatore incoming Fabio
Rossello chiama a raccolta i Rotariani dei quaranta Club del Distretto
2032 all’Assemblea che inaugura il
nuovo anno 2013/2014. «Riscopriamo i nostri valori per rilanciare l’impegno Rotariano» invita Rossello,
ricordando che impegno ed etica
non significano tristezza, perché si
può costruire un mondo migliore
anche il sorriso. Il rigore morale è
fondamentale per vivere il Rotary e
cambiare le vite, come dice il Presidente internazionale Ron Burton, ma
deve essere coniugato all’ottimismo,
perché tutti i guru della comunicazione e della motivazione individuano nell’ottimismo della volontà e nel
pensiero positivo la condizione indispensabile per ottenere la svolta verso il successo e la realizzazione. Non
rinneghiamo i nostri sogni, insiste il
Governatore, perché come ha insegnato Cartesio, la ragione non è nulla senza l’aiuto dell’immaginazione.
L’Assemblea Distrettuale si apre con
ve ad aiutare te stesso, la seconda
serve ad aiutare gli altri”. Limone
prosegue la sua coinvolgente relazione dicendo che “la prima mano
è quella di Demian, di Manuel, di
quelle persone che hanno deciso di
intraprendere per uscire dalla crisi, la seconda mano è la vostra”.
Continua con una chiara e dettagliata spiegazione il grande lavoro
finora svolto: 4000 microcrediti,
erogati 20 milioni, 12 filiali, valutate 12000 persone.
La Rotariana Eliana Baici, oggi nelle
vesti di Consigliere della Fondazione San Gaudenzio di Novara, è
l’ultima relatrice presentata da Vincenzo. Eliana esordisce spiegando
ai presenti che “l’idea del Vescovo
di Novara è molto simile all’idea
di Sergio. Venendo a Novara, il
Vescovo Brambilla, in questo suo
primo anno, ha osservato che l’emergenza vera del territorio è l’emergenza lavoro e ha ritenuto di
fare e di agire in senso vero, quello
di realizzare qualcosa. Il suo motto è - Ciò che è gratuito non deve
essere gratis - in quanto la carità,
il dare senza aspettarsi nulla indietro è una cultura non più sostenibile. La sua idea è di creare una
cultura del debito responsabile. A
partire da questo primo obiettivo
voleva anche creare delle opportunità concrete di lavoro e quindi
ha dato vita alla Fondazione San
Gaudenzio”. La Fondazione cosa
fa concretamente? Eliana prosegue
con una breve spiegazione: “Innanzitutto si ispira ad un modello
che già funziona, è la replica sul
territorio novarese della Fondazione San Bernardino, che opera
nella Diocesi di Milano già da
cinque anni. Viene creato un fondo di dotazione. Lo sportello della
Fondazione è la Caritas, ma nella
rete ci saranno le Parrocchie, i cittadini, il territorio. La Fondazione
un minuto di silenzio, dedicato alle
vittime della tragedia della Torre
dei Piloti del Porto di Genova. È un
raccoglimento sincero, di grande
pathos, a cui si aggiungono le emozioni evocate dall’intervento del Governatore, perché servono emozioni
per coinvolgere e vivere il Rotary.
La scenografia, curata dal prefetto
Tiziana Lazzari e Luigi de Concilio,
responsabile delle PR, con l’attenta
regìa del segretario Silvia Scarrone,
è di grande effetto. Vanno in scena
le interviste “Fare del bene, porta
bene”, dedicate alla presentazione
dei progetti distrettuali, e i dialoghi su
farà un’istruttoria sui vari casi
proposti e sottoporrà questi casi a
chi dovrà deliberare”.
La parte plenaria pomeridiana
dell’Assemblea si apre con la relazione del PDG Giuseppe Nuzzo,
reduce dal Consiglio di Legislazione tenutosi a Chicago a fine aprile.
Giuseppe spiega ai presenti che il
Consiglio si tiene ogni tre anni e in
tale sede vengono discusse le propose, le risoluzioni presentate dai
Club, dai Distretti, dal Board del
RI. Segue una sintetica descrizione
delle varie proposte. Quelle approvate entreranno in vigore dal 1° luglio 2013. Per chi vuole sapere già
da subito di tutte queste modifiche
può andare sul sito internazionale
www.rotary.org.
A questa interessante ed esaustiva
lezione, che ci fa capire quanto è
vasto l’universo Rotariano, segue
la presentazione da parte di Sergio
del suo Organigramma Distrettuale
volendo al suo fianco la Segretaria
Distrettuale (io…che emozione!).
“La filosofia che abbiamo seguito
è la seguente: per l’80% abbiamo
confermato l’ossatura che viene
dall’esperienza dei PDG, l’unica
cosa che ho messo di mio è stata
quella di raggruppare in maxicommissioni ciò che prima era a
livello di singole commissioni”,
afferma Bortolani. Ecco allora citati
uno per uno lo Staff Distrettuale,
gli Assistenti, i Club con i 51 Presidenti, le Commissioni, i Gruppi
d’Azione e le Fellowship. “Abbiamo una focalizzazione sul Microcredito ma tutte le altre attività
devono andare avanti perché il
Rotary è bello in quanto composto da tante dinamiche e da tante
attività”.
Un momento sempre sensibile in
occasione dell’Assemblea è quello
dedicato al bilancio distrettuale.
Sergio, con l’aiuto del valido Teso-
riere Distrettuale Francesco Zito,
comunica ai presenti in aula che
“abbiamo seguito alcuni principi
contenuti nella nota di accompagnamento inviata insieme
al bilancio ai Presidenti e agli
Assistenti. Sono tre i punti che ho
evidenziato: risparmi, impegni e
progetto microcredito. Risparmi,
secondo un criterio di sobrietà,
parola che Bortolani usa da moli
anni “martellando” i suoi studenti
del corso di Etica e Finanza. Sobrietà, cercando di limare le spese
ridondanti, rinegoziando tutti i
vari contratti e convenzioni con
i fornitori. Impegni, ho costruito
un budget che mantenesse tutte
le attività fatte fino a questo momento chiedendo ai vari PDG la
loro validità. Questa filosofia di
costruzione del budget ha permesso di arrivare alla evidenziazione
di una somma di 125.000 euro da
destinare al Progetto Microcredito, su un preventivo complessivo di 427.000 euro. Se l’Assemblea
approverà avremo una base per il
Microcredito di assoluto rispetto
e questo ha permesso di ridurre
il possibile contributo che chiedo sempre su base volontaria ai
singoli Club…”. Sergio ricorda le
varie manifestazioni pro-microcredito, quali la gara di golf del Gruppo Torino 3 e gli eventi del Teatro
Baretti, iniziativa di Antonmario Semolini, per poi continuare la spiegazione dettagliata del bilancio,
che viene approvato all’unanimità
con un applauso generale.
Il pomeriggio è caratterizzato soprattutto dalle Sessioni Parallele.
Iniziamo con la Sessione dei Presidenti, nella oramai famosa Aula
Rosa, con la chiacchierata insieme
al DGE Sergio Bortolani. Intravedo
la Presidente del RC Rivoli, Rosella
Taverna De Grandi che mi dice:
“la riunione dei presidenti eletti
“Amicizia e servizio”, relative alla
crescita e allo sviluppo dell’effettivo.
Remo Gattiglia spiega con entusiasmo la mission della Rotary Foundation. Con ritmi da talk show si parla
di famiglia Rotariana, per illustrare i
programmi dedicati alle nuove generazioni; si affronta il tema dell’etica
e dei valori Rotariani, perché bisogna guardare indietro per andare
avanti: Infine è trattato il filone del
rapporto tra Rotary e territorio. Ospite
d’onore Anna Spalla, docente universitaria, Governatore del Distretto
2050, il suo monito è aprire sempre
più il Rotary all’altra metà del cielo,
è stata molto interessante, sia per
gli argomenti trattati che per aver
avuto l’occasione di ritrovarci tutti con il nostro Governatore, che ci
ha esposto le principali problematiche di cui dovremo occuparci nel
nostro anno di presidenza quali
il calo dei Soci, il problema della
visibilità e pubblicità dei nostri
interventi sul territorio. Ci vorrà
sicuramente molto impegno e tra
Presidenti ci sarà una grande collaborazione”.
La Sessione dedicata alla Rotary
Foundation è presieduta, nell’Aula
Azzurra, dal DRFC Enrico Raiteri
e dai suoi collaboratori: Marco
Saglione (Sovvenzioni), Andrea
Lucchini (Polio Plus), Ezio Bellora
(Buona Amministrazione), Bruno
Scovazzi (Raccolta Fondi) e Marco
Maio (Borse di Studio e Alumni).
“La squadra ha illustrato le novità della Visione Futura mediante
brevi presentazioni che, raccolte
in un syllabus in versione elettronica, verranno inviate a chi
ne farà richiesta. Un ghiotto anticipo del Seminario della Rotary
Foundation del 12 ottobre”, dice
soddisfatto Enrico.
Passiamo quindi alla Sessione Microcredito condotta da Vincenzo
D’Amelio. Io intervisto un Rotaractiano, Giacomo Casassa che afferma “…è stata davvero un’esperienza interessante ed è stato bello
vedere il feedback positivo che
hanno raccolto i progetti presentati, soprattutto quello del Microcredito. Grazie anche per averci
dato uno spazio in cui presentare
l’idea del Crowdfunding ed averci
permesso così di confrontarci con
gli amici Rotariani…”.
Già si nota, nei particolari, che sarà
un anno di condivisioni e collaborazioni. Infatti quelle che all’inizio
avrebbero dovuto essere tre Sessioni distinte si sono unite nell’Aula
perché le donne, oltre ai giovani,
rappresentano una grande risorsa.
La foto di gruppo e i seminari dedicati ai ruoli del tesoriere, del prefetto,
del segretario e delle comun azioni
chiudono un’Assemblea, che apre la
strada al cambiamento. Perché, ammonisce Rossello: «Noi adulti dobbiamo essere i primi artefici del cambiamento dei giovani».
Magna per essere un’unica sessione a disposizione dei Rotariani e
rotaractiani interessati ai vari temi
che coinvolgeranno il Distretto. E
così i presidenti di Commissione
Candeloro Buttiglione per le Relazioni Pubbliche, il PDG Gianni
Montalenti per l’Informatizzazione e Crowdfunding e Piergiorgio
Bussa per le Nuove Generazioni,
quest’ultimo presentando anche
la sua squadra: Paolo Furno (Rotaract), Anna Rita Rosa (Interact),
Pietro Bertolino (RYLA), Maurizio
Peletta (RYE), hanno dato vita ad
un appassionante momento di confronto con i partecipanti e dicendo
che “ho confermato a nome di tutti la disponibilità ad attivarci per
soddisfare esigenze specifiche dei
presenti…iniziando da subito con
Alberto Naviglio che ha manifestato l’interesse a far conoscere l’Interact al figlio Alessandro...”.
S. B.
Questo il commento finale direttamente da Candeloro quale
portavoce e coordinatore delle tre
Sessioni: “L’amicizia come principale ingrediente della sessione
congiunta delle commissioni ha
messo in evidenza le connessioni tra i lavori di ognuna, come
tante ruote dentate che insieme
formano un meccanismo in grado
di offrire servizi utili alla nostra
società”.
Cosa aggiungere per concludere
se non il motto del Past Presidente
Internazionale Frank Devlyn, che
con due parole riassume l’essenza
di quanto percepito all’Assemblea
dell’11 maggio: ”Viva il Rotary!” e
grazie Sergio per questa avventura
che ci farai vivere con il tuo entusiasmo contagioso!
Silvia Miglietta
RC Torino Lamarmora
Segretaria Distrettuale 2013-14
2032
Rotary 2031
20312032
4
Fest a Fest
di primavera
a di primavera
I
n un sogno di una serata di mezza primavera…
così mi sono ritrovata il 5 aprile nella magica cornice delle Sale de Il Circolo dell’Unione Industriale.
Noi Rotariani sentiamo quotidianamente, come un
mantra, le parole servire… servizio… servire…
servizio… servire… servizio… e allora dalla vulcanica mente di Titti Baima Bollone è nata una serata
speciale per coniugare queste due parole: servire ai
tavoli per un servizio importante! Vi ho incuriositi?
Sì… e allora iniziamo il foto-racconto.
Veniamo accolti al nostro arrivo da quattro splendide cuoche, o per essere trendy, Masterchef!
Titti Baima Bollone, Wanda Maifredi, Lalla Nuzzo
e Cathrine Strumia che ci deliziano con canapè e
stuzzichini vari preparati dalla quinta cuoca Pinuccia Bello, rimasta a presidiare le cucine... Ma ecco
che avvicinandoci ai corner adibiti alle bevande
vediamo Governatori, Assistenti, Tesorieri e Presidenti con il bel grembiule della Famiglia Rotariana,
che dispensano acqua, vino, cocktail... l’avreste mai
pensato di vederli nelle vesti di solerti Maggiordomi? No, siamo abituati a vederli sempre seri e compiti e il colpo d’occhio e la sensazione di gioiosa
festa ci fanno capire che il motto delle Fellowship
“servire divertendosi” è spesso il modo giusto per
affrontare anche l’austero Rotary.
Dalle Sale di Rappresentanza scendiamo alla Sala
Torino dopo aver scoperto a quale fiore apparteniamo. Ci aspettano infatti i tavoli con gli artistici
addobbi floreali di Titta Bello ed io sono tra le Ortensie e il momento ufficiale con l’onore alle bandiere e il discorso del Governatore Pierluigi.
Ma nelle mie vesti di fotoreporter insieme a Michelangelo De Biasio abbiamo privilegio e l’onore di
entrare nelle belle e funzionali cucine e con grande
fortuna riesco a cogliere le indaffaratissime cuoche
nella preparazione di deliziosi spätzle e sapendo
che in sala i 150 presenti iniziano a sentire i primi morsi della fame, ecco allora i simpatici e sicuri
Maggiordomi correre ai ripari servendo man mano
le varie portate.
Come nelle più riuscite manifestazioni poteva non
mancare la musica? Ecco allora un momento dedicato al jazz offerto dall’istrionico Rotariano maestro
Giorgio Bolognese (ottimo cuoco per chi lo segue
su FB! ndr) e dal maestro Paolo Narbona.
Giunge il momento dei ringraziamenti con il discorso della Presidente della Fondazione Medicina
a Misura di Donna, la professoressa Chiara Benedetto, a cui è dedicato il service di questa magica
serata e un ringraziamento agli splendidi “Maggiordomi per un giorno” e che vi riassumo:
Alberto (PDG D2030): raffinato, puntuale e meticoloso. Molto richiesto per cene in residenze
sabaude dove organizza giochi e caccie al tesoro;
durante il servizio indugia un po’ troppo nelle biblioteche alla ricerca di libri rari. Referenze da casa
Motta
Antonio (PDG D2030): preciso, ordinato. Incide
poco sulle spese di mantenimento perché spesso
ama digiunare. Referenze da casa Strumia.
Antonmario (Assistente D2031): ottimo cuoco
ma sono giunte lamentele in quanto ha l’abitudine
di disturbare a metà notte suonando il flato. Referenze da casa Semolini.
Aldo (PP Torino Sud Est): molta pazienza con i
bambini anche neonati che cerca di addormentare
cantando opere liriche, soprattutto quelle interpretate da Luciano Pavarotti. Referenze da casa Ottavis.
Domenico (Assistente D2031): ottimo autista,
indiscusso esperto di vini, formaggi e salumi. Frequenti richieste di permessi per arbitrare partite di
calcio Referenze da casa Lops.
Enzo (PP Torino Est): Ottimo il servizio al tavolo
per cene importanti, ma costosi i grembiuli che devono essere confezionati su misura con notevole
impiego di tessuto. Qualche lamentela per le frequenti assenze ingiustificate e per le continue soste
in frigorifero. Referenze da casa Fulginiti.
Fernando (Presidente Torino 45° Parallelo):
Ottimo per la pulizia e manutenzione di argenti antichi e con garbo consiglia la padrona di casa nella
scelta dei monili. Referenze da casa Mangia.
Francesco (Tesoriere D2031): di buon carattere
si presta anche ad aiutare i bambini nei compiti di
matematica. Può essere assunto solo da famiglie
che gli forniscano un letto extralong. Referenze da
casa Zito.
Franco (PDG D2030): paziente e determinato
esperto nel controllo della solidità della casa anche
se si distrae spesso a giocherellare con sassi e sassolini. Referenze da casa Grasso.
Gianni (PDG D2030): ha prestato servizio in case
altolocate curando anche la gestione economica
della spesa domestica Unico appunto: soste troppo
prolungate in cucina. Referenze da casa Montalenti.
Giulio (Presidente Torino Cavour): è giovane,
appena uscito dalla scuola di arti bianche ma promette bene. Inoltre abile nel sedare le liti tra il personale. Referenze da casa Vinciguerra.
Pierluigi (DG D2031): attualmente disoccupato
perché si è ustionato preparando crèpe sousette
ed è in attesa di una visita medico-legale sperando
in un congruo risarcimento Referenze sia da casa
Baima sia da casa Bollone.
Piero (Presidente Susa Valsusa): pretende di usare solo elettrodomestici d’alta tecnologia. Affidabile
per la sicurezza e gli impianti d’allarme. Referenze
da casa Villata.
Pinuccio (PDG D2030): mantiene perfettamente
in ordine libri e librerie ed è anche richiesto nelle
ville in collina quale giardiniere molto competente
e si occupa dei cani.. Referenze da casa Nuzzo.
Roberto (Assistente D2031): dal dolce idioma
dantesco. Spesso in cucina pasticcia con strane
alchimie. Conosce ottimi rimedi per ogni male
dall’intossicazione alimentare all’insonnia. Referenze da casa Fantozzi.
Concludo questa galleria fotografica con una ricetta
molto speciale offerta dalle fantastiche Masterchef:
Felicità 1kg abbondante
amore 2kg colmi
amicizia 1kg e più
fortuna 8 dosi esagerate
ottimismo a piene mani
fiducia quanta ne serve
entusiasmo 3 cucchiaiate piene
ironia 3 pizzichi
Amalgamate tutti gli ingredienti fino ad ottenere l’impasto
ideale, decorare con sogni
montati a neve,
quindi dividere in 365
parti e gustare giorno
per giorno
Silvia Miglietta
RC Torino Lamarmora
2032
Rotary 2031
20312032
5
Cerimonia per il conferimento del premio in ricordo
di Bruno Caccia e il “premio allo studio”
N
ella solenne cornice
dell’Aula Magna del palazzo di giustizia di Torino, intitolato a Bruno Caccia, si è svolta
la cerimonia annuale della consegna del Premio Bruno Caccia
e del Premio allo studio Bruno
Caccia.
A differenza delle passate edizioni che si svolgevano presso
i locali dell’Unione Industriale,
quest’anno si è deciso di far
precedere la cerimonia tradizionale da una tavola rotonda
presieduta dal dottor Mario
Barbuto, Presidente della Corte d’Appello, con la partecipazione del dottor Marcello Maddalena (procuratore generale
della Repubblica), del dottor
Gian Carlo Caselli (procuratore della Repubblica), del Dott.
Luciano Panzani (Presidente
del Tribunale), dell’avvocato Mario Napoli (Presidente
dell’ordine degli avvocati) e
del Governatore del Distretto
Rotary 2031, professore Pierluigi Baima Bollone.
Prima della cronaca della giornata, potranno essere interessanti alcune note sui premi
assegnati.
Il Premio Bruno Caccia è destinato a cittadini o Enti che si
siano particolarmente distinti
nella tutela dell’interesse pubblico, ed è stato istituito nel
1983 dai Rotary dell’area torinese, su iniziativa del Rotary
Club Torino 45° Parallelo, e
con il patrocinio del Distretto
2031, per mantenere viva ed
onorare la memoria di Bruno
Caccia, Rotariano, Procuratore della Repubblica di Torino,
uomo di raro valore professionale e di rare qualità umane,
ucciso il 26 giugno 1983 dalla
criminalità organizzata che egli
combatteva con tutte le sue
energie.
Bruno Caccia era nato nel 1917
a Cuneo. Laureatosi, magna
cum laude, in Giurisprudenza
e successivamente in Scienze
Politiche, era in Magistratura
dal 1940.
Procuratore della Repubblica
di Aosta dal ’64 al ’67, fu poi a
Torino alla Procura Generale e,
dal 1980, era Procuratore Capo
della Repubblica di Torino.
Riconoscendosi negli ideali
di solidarietà e di servizio del
Rotary, sintetizzati nel motto
“serve above self”, fu Rotariano
dapprima nel R. C. di Aosta e
poi nel R. C. Susa e Valsusa,
ed infine del R. C. Torino 45°
Parallelo.
IL PREMIO
BRUNO CACCIA
Nei mesi immediatamente successivi alla sua morte, il Rotary
Club Torino 45° Parallelo decise di onorare la amemoria
dell’insigne Socio scomparso
istituendo un Premio al merito
civile a lui intitolato da conferire ogni anno “a cittadini
od enti che si siano particolarmente distinti nella tutela
dell’interesse pubblico”.
Tutti i Rotary Torinesi, che erano allora circa una decina, aderirono con calore all’iniziativa,
che ebbe subito anche il patrocinio del Distretto. Dal 2000
sono promotori del Premio
non solo i Club di Torino città ma anche, su loro esplicita
richiesta, quelli dell’area circostante, cintura e provincia torinese: in totale circa 30 Club. Il
Premio ha esclusivamente un
contenuto ideale, essendo costituito materialmente soltanto
da un medaglia d’oro con l’effigie di Bruno Caccia e da un
attestato con la motivazione.
A testimonianza dell’interesse
del Rotary nei confronti dei
giovani e di una loro sana ed
efficace crescita culturale e
professionale, nel marzo del
1997 si decise di affiancare al
Premio Bruno Caccia anche un
PREMIO ALLO STUDIO BRUNO CACCIA, da assegnare “a
giovani studenti universitari
delle Facoltà di Giurisprudenza o di Scienze Politiche,
particolarmente meritevoli
per i risultati raggiunti, anche
in considerazione delle specifiche condizioni economiche o
di famiglia”.
Il premio si propone di fornire
un riconoscimento e un incentivo all’impegno dedicato allo
studio, quale indispensabile
strumento per fornire basi solide ad una futura attività di alto
valore professionale sociale e
morale, in consonanza con i
principi fondanti dell’etica Rotariana.
Diversamente dal Premio Bruno Caccia, il Premio allo Studio
è costituito da una somma di
denaro.
ED ORA VENIAMO
ALLA CRONACA
La presenza di circa 400 ospiti (tra cui le massime autorità
civili, militari e religiose) ha dimostrato che il Premio Bruno
Caccia non è soltanto la (pur
nobile) commemorazione di
un magistrato Rotariano bensì
quella di un Grande Personaggio della storia della nostra
città e del nostro Paese, che in
un momento difficile di questa storia, grazie al suo raro
valore professionale e alle sue
rare qualità umane, ha saputo
elevarsi a testimone e simbolo
delle più alte virtù civili, ovvero di quei valori ed ideali sui
quali anche il Rotary fonda la
propria esistenza: senso di giustizia, integrità, cultura, solidarietà, fiducia di poter contribuire al bene comune.
Nella prima parte del pomeriggio si è svolta, dopo un cenno
di saluto del Governatore Baima Bollone, la citata tavola
rotonda che, magistralmente
coordinata dal Presidente Barbuto, ha saputo coinvolgere i
presenti evitando i toni agiografici, che sono sempre in agguato in queste occasioni, ma
evidenziando il valore storico e
l’attualità del Personaggio.
I Relatori si sono soffermati sul
senso di rettitudine etico-professionale del magistrato e, più
in generale, della sua vita mettendone in evidenza soprattutto la capacità professionale e,
in particolare modo, il rigore
nell’esercizio della particolare
funzione, non disgiunta dalla
serenità ad essa collegata e
che, comunque, evidenziava,
nelle particolari circostanze,
il carattere fermo, deciso, di
poche parole, ma sempre collegato ai fatti.
Da questa prima parte, la figura di Bruno CACCIA è uscita ulteriormente ingigantita
quale “servitore dello Stato”,
al punto da esporsi ai pericoli
di cui è stato vittima, come è
stato osservato dall’Avv. Mario
NAPOLI, e, alla fine, da Don
CIOTTI, Presidente dell’Associazione “LIBERA”, il quale, nel
considerare come la cascina
CACCIA sia stata tolta alla malavita ed adibita a scopi sociali, ha posto in evidenza come
ricordare significa educare e
svolgere attività concreta nei
confronti dei giovani, che rappresentano il futuro della vita.
Dopo un breve intervallo si è
ripreso con l’intervento, molto
puntuale e seguito con attenzione specie dai magistrati presenti, di Guido Caccia (figlio
del magistrato e Socio del Rotary Club Torino 45° parallelo)
che, anche lui, ha evitato toni
ai quali avrebbe avuto diritto in quanto figlio di Bruno
Caccia ma si è attenuto alla
cronaca del tragico evento e ad
alcune implicazioni giudiziarie
di grande interesse.
Guido Caccia ha quindi consegnato il premio Bruno Caccia
al Conservatorio Giuseppe
Verdi di Torino, nella persona
del suo direttore, il maestro
Vito Maggiolino.
Il premio è stato conferito con
a seguente motivazione:
“Per avere educato generazioni
di giovani all’arte dei suoni e
offerto a tutti gli strati sociali
della popolazione l’ampliamento del sapere e della cultura musicale rappresentando
uno dei principali punti di
eccellenza nell’offerta formativa della città di Torino e
acquisendo sempre maggior
prestigio a livello nazionale e
internazionale”.
Dopo un cenno di ringraziamento, nel quale il Maestro
Maggiolino ha brevemente riassunto la storia ed i programmi del conservatorio, il folto
pubblico ha avuto il piacere
di gustare un intervento musicale di due allievi del Conservatorio stesso, Paolo Chiesa e
Camilla Patria (rispettivamente
di 19 e 17 anni) che ci hanno
incantati con la loro bravura
agli strumenti (violino e violoncello).
Si è quindi assegnato il Premio allo studio, al dottor
Jacopo Giunta, neolaureato
in giurisprudenza, con la
seguente motivazione: “Fortemente motivato ad intraprendere la carriera forense,
si iscriveva alla Facoltà di Giurisprudenza mentre, per non
gravare nell’ambito economico familiare, la sera lavorava
come cameriere.
Dopo la laurea si è inserito
in uno studio legale torinese dove svolge con profitto il
tirocinio e, giorno dopo giorno, sta acquisendo sicurezza e
padronanza nella professione
riscuotendo la stima ed il rispettato di tutti i colleghi dello
studio”.
Dopo un altro intervento musicale dei bravissimi allievi del
Conservatorio, il Governatore
Baima Bollone ha chiuso la
giornata ringraziando tutti gli
intervenuti complimentandosi
ancora con i premiati ed invitando tutti al buffet allestito
nei locali adiacenti all’Aula
Magna.
2032
Rotary 2031
20312032
6
Un collegamento davvero Rotariano
tra i cinque Club gemellati europei e il Madagascar
I
cinque Rotary Club gemellati
europei RC Torino Dora, RC
Lausanne, RC Lyon, RC Stuttgart
e RC Barcelona Diagonal continuano tenacemente e proficuamente ad esercitare alcune importanti loro attività associative
in comune: si sono tenute anche
quest’anno le due riunioni annuali dei cinque Paesi, la prima
in settembre a Losanna ed ora
la seconda, il 5/6/7 Aprile 2013,
sulle nevi di Megève, organizzata
dai Rotariani francesi; il prossimo meeting si terrà dopo l’estate
a Lione.
Non si tratta solo di riunioni di
Soci dei diversi Club e dei loro
famigliari, con finalità amicali e
turistiche, ma si tratta anche e
soprattutto di riunioni di lavoro
finalizzate alla gestione di services internazionali comuni.
Il RC TORINO DORA - ad ulteriore conferma della sua vocazione internazionale, che data
ormai da molti anni - è stato
promotore quest’anno tra i Club
gemellati di un Service internazionale in MADAGASCAR, che
consiste nella distribuzione alla
popolazione di 270 forni solari
ed altrettanti bruciatori ottimizzati per cuocere i cibi in totale
assenza di combustione, che
consentono di ridurre drasticamente la quantità di legna o carbone necessaria per cucinare, e
di conseguenza contribuiscono
a limitare la deforestazione selvaggia in atto in quelle zone.
L’incremento demografico (attualmente gli abitanti sono 21
milioni), unitamente ad un indiscriminato utilizzo delle risorse
forestali, sta spingendo il Madagascar verso una vera e propria
desertificazione, cui consegue
anche l’insorgere di cicloni
nel periodo estivo sempre più
violenti e distruttivi. E’ urgente un’inversione di tendenza
per scongiurare un possibile
futuro sconvolgimento totale
del territorio. Ne sono consapevoli il Governo, gli scienziati
e le organizzazioni sensibili alle
problematiche ambientali. Uno
dei principali motivi del taglio
sconsiderato degli alberi è l’utilizzo della legna per cucinare e
per produrre il carbone: quando
Gimkana chierese
Il 21/4/2013 si è svolto a Chieri l’evento denominato
“Gimkana Chierese” con lo scopo di ricavare fondi
per il compimento di un service caratterizzato dalla
donazione di due defibrillatori ai comuni i di Chieri e
di Carignano sede dei rispettivi Rotary Club organizzatori.
L’idea nasce da una iniziativa congiunta dei due presidenti Eraldo Chicco e Mauro Diotallevi.
Al primo ha individuato un service effettuabile realisticamente in termini brevi e con immediata ricaduta
sul territorio senza ricorso a finanziamenti ed ulteriori
collaborazioni, nonché per l’ottenimento (tutt’altro
che facile) delle necessarie autorizzazioni amministrative.
Il secondo ha saputo trovare una incomparabile
equipe di piloti.
Ne è scaturita una manifestazione entusiasmante di
grande ritorno sul piano della visibilità del Rotary sul territorio in special modo di Chieri e del Comuni limitrofi:
grande è stata la partecipazione del pubblico in una
giornata di pioggia a riprova della bontà dell’idea; le
concomitanti iniziative del Comune di Chieri pubblicizzate su giornali a tiratura nazionale non hanno svolto
alcun effetto traino; si può dire all’opposto che il rombo
dei motori ha attratto in breve quasi tutto lo scarso pubblico presente a Chieri causa il maltempo.
L’esibizione dei piloti professionisti a bordo delle auto
storiche, mito della specialità, ha consentito agli spettatori di salire a bordo delle vetture per brevi ma intensissimi minuti con il versamento di una modestissima
offerta il cui importo è stato volutamente contenuto
per consentire il successo della manifestazione.
Hanno potuto partecipare anche i bambini con la
predisposizione di tutte le cautele del caso: il gruppo
dei piloti si è mobilitato anche per loro.
La manifestazione ha richiesto poco tempo per entrare nel vivo: i piloti sono arrivati in piazza Dante, deserta
e bagnata dalla pioggia battente, alle ore 9 mentre
il loro coordinatore Nino Catania provvedeva a tracciare il percorso; alle ore 10,15 la prima vettura ha iniziato a rombare dopo che a fatica il pubblico aveva
liberato il paddock.
la legna si trasforma in carbone
l’80% delle energia si disperde
nell’ambiente e quando poi si
brucia il carbone un altro 80%
di energia si disperde in calore
non utilizzato. I cinque Club
gemellati hanno quindi inteso
promuovere l’utilizzo di forni
solari, che servono a cuocere i
cibi in totale assenza di combustione; e quando il sole non c’è
(la notte, quando piove...) l’utilizzo di bruciatori ottimizzati a
bassissima dispersione termica,
che consentono di ridurre drasticamente i consumi.
La distribuzione dei forni è
anche un momento di festa
Rotariana ed avviene in modo
ufficiale alla presenza di autorità
Rotariane e Civili, di giornalisti
locali e della popolazione, che
viene accolta con grande senso
di amicizia e di spirito di cooperazione internazionale.
Il giorno 6 Aprile 2013 si è dunque verificata una strana coincidenza: nella calda e assolata
Mahajanga le prime 135 famiglie
Malgasce hanno ricevuto il loro
Kit solare, impegnandosi anche
formalmente ad un successivo
e corretto utilizzo di quanto ricevuto, alla presenza del Gover-
Attorno alla cassa delle offerte si è in breve formata
una fila di entusiasti, compulsati dalle esortazioni del
Presidente Mauro Diotallevi a munirsi di biglietto, desiderosi di provare l’ebbrezza delle accelerazioni e derapate caratteristiche della guida rallystica.
Si è arrivati d avere sino a 4 vetture con passeggero
in pista.
Il pubblico è letteralmente andato in visibilio allorché
hanno iniziato a girare le tre BMW del drifting (una pilotata dal Campione italiano di specialità) affiancandosi in curve derapate come se stessero danzando
a ritmo di valzer in assoluta sicurezza; la pioggia che
non ha cessato di battere tranne un piccolo spiraglio a metà giornata, ha esaltato la bravura dei piloti
rendendo ancora più interessante la loro esibizione,
tenendo altissimo l’interesse del pubblico che continuava ad applaudirli.
La Lancia Stratos di Gianmario Francone è stata la
più gettonata in assoluto dimostrando di non avere
(merito anche del pilota) nulla da temere nel confronto con le altre più moderne e potenti tedesche
del drifting.
I piloti, una quindicina, - un nome su tutti Nino Catania che da sempre li coordina - sono stati i veri artefici
della riuscita della manifestazione: non solo non hanno chiesto nulla, ma al termine della loro esibizione,
dopo avere consumato ettolitri di carburante ed un
treno di pneumatici a testa, hanno addirittura ringraziato gli organizzatori ed il Rotary lasciando una corposa offerta collettiva per contribuire al service.
La generosità, il fair play in pista, la passione e la loro
volontà di trasmettere agli altri la propria esperienza
hanno contagiato tutti i presenti, organizzatori compresi: al termine dell’esibizione le auto sono state velocemente caricate sui carrelli senza lasciarci il tempo
per ringraziare queste magnifiche persone.Il ricordo
dell’esperienza vissuta grazie a loro non può che suscitare commozione e speranza di poter rivivere la
serenità derivante dall’apprendere dell’esistenza di
persone mosse da così profondi sentimenti di solidarietà e fratellanza.
L’obiettivo del service è stato raggiunto e nei prossimi
giorni verrà disposto l’acquisto dei defibrillatori da donare ai Comuni di Chieri e Carignano.
M. Diotallevi
natore del D 9220 e il RC
Mahajanga.
Contemporaneamente, a
Megève, i 5 Club Gemellati promotori del Service
erano riuniti per il tradizionale incontro invernale. Così la
giornata sciistica dei Soci Rotariani Italiani, Svizzeri, Tedeschi,
Francesi, e Spagnoli si è conclusa mirabilmente avanti alle
immagini africane, con un entusiastico collegamento digitale
tra la Francia e il Madagascar,
che ha consentito di azzerare la
distanza fisica di 8000 km grazie
allo spirito di Amicizia Rotaria-
na che davvero unisce i popoli
e li fa sentire vicini tra loro. Un
caloroso applauso e un bel momento da ricordare, che soltanto il Rotary International poteva
generare.
Marco De Ambroggio
Presidente RC Torino Dora
Alberto Naviglio
Presidente Commissione Club
Service Projects RC Torino Dora
A scuola si impara
a usare il defibrillatore
U
n grande successo, ma soprattutto un’esperienza
formativa interessante, la consapevolezza che possiamo e dobbiamo, per senso civico, per responsabilità,
intervenire e farlo in modo preciso e tempestivo.
Greta e Paula, sono due studenti delle classi quarte
del Liceo Scientifico “Avogadro” di Vercelli, una delle
scuole che, grazie alla collaborazione dei Rotary Club,
ha partecipato ai corsi per l’acquisizione dell’attestato
di abilitazione alle manovre rianimatorie ed all’uso del
defibrillatore automatico nell’ambito del progetto “Cinque minuti per salvare una vita”. Le studentesse così
commentano l’attività ed aggiungono: “sicuramente
questa attività ci ha permesso di conoscere e ragionare su un tema così importante come la morte cardiaca
improvvisa e sulle possibilità di intervento competente
ed immediato”.
Il progetto svoltosi nell’anno scolastico in corso nasce
dalla collaborazione dei Rotary Club Vercelli Sant’Andrea, Vercelli, Viverone Lago e Santhià-Crescentino, che
hanno messo a disposizione istruttori qualificati del Servizio 118 per lo svolgimento dei corsi per l’abilitazione
al BLS-D.
Con la sigla BLSD (BASIC LIFE SUPPORT - DEFIBRILLATION)
si indica il supporto di base delle funzioni vitali e la defibrillazione, cioè le prime manovre della catena di sopravvivenza da effettuare IN CASO DI ARRESTO CARDIACO. L’arresto cardiaco improvviso (o “morte cardiaca
improvvisa”) è un evento che colpisce nel mondo occidentale centinaia di migliaia di persone ogni anno. Si
può calcolare un arresto cardiaco improvviso per mille
abitanti per anno (circa 60000 casi in Italia ogni anno, in
ambiente extraospedaliero).
I dati degli studi clinici hanno dimostrato che queste persone, se soccorse prontamente ed in maniera adeguata, hanno buone probabilità di ripresa. L’importante è
riconoscere la situazione di emergenza, chiamare il 118
e in attesa dell’arrivo dell’ambulanza, agire con manovre che sostituiscono le funzioni vitali interrotte.
Proprio con questa consapevolezza, i Club Rotariani
hanno pensato all’attività da proporre alle scuole: il loro
compito è infatti quello di offrire “servizi” alla comunità
2032
Rotary 2031
20312032
7
Debutta il nuovo Rotary Club di Albenga
soci fondatori venticinque professionisti
U
na cerimonia suggestiva, gradevolmente
accurata, nella incantevole cornice della
Marina di Loano, in una sala a picco sul Mar
Ligure, testimone di un clima di festa e di amicizia.
La presentazione della Carta Costitutiva del
nuovo Rotary Club di Albenga ha mostrato
perfettamente le caratteristiche di questa
nuova realtà Rotariana, fondata sul servizio e
sulla condivisione: venticinque professionisti,
i soci fondatori, che hanno messo a disposizione competenze, entusiasmo e dedizione. Un
gruppo affiatato, che prende parte e osserva
il proprio territorio, cercando di individuare
bisogni e afflizioni, per servire gli altri con
amicizia e solidarietà.
Alle 18.00 puntualissimo il tocco di campana
ha segnato simbolicamente l’avvio della cerimonia che ha visto la presenza del Governatore del Distretto 2032, Paolo Biondi e di oltre
centocinquanta tra autorità locali e Rotariani
provenienti da altri Club, felici di partecipare
a un evento tanto lieto.
Il Governatore ha tratteggiato il ruolo del Rotary nella società: i suoi 34.000 Club, animati da soci che si impegnano a livello locale e
internazionale sostengono programmi umanitari, incoraggiano a rispettare i principi etici
in ambito professionale e a contribuire nella
diffusione di un messaggio di pace e di buona
volontà nel mondo. Paolo Biondi ha ricorda-
con progetti significativi e qualificati.
Gli istruttori del 118, sia medici che infermieri, hanno supportato gli studenti
nelle fasi di conoscenza delle tecniche
di intervento da compiere una volta
constatato lo stato di incoscienza di un
soggetto.
Gli studenti, sono stati guidati nell’apprendimento delle tecniche di base per
il riconoscimento dello stato di incoscienza e delle manovre da compiere
per intervenire prontamente, in attesa
degli operatori sanitari, allo scopo di riattivare le funzioni vitali.
Dopo una parte teorica e di esercitazioni
pratiche, gli studenti, sono stati sottoposti ad un test valutativo e ad una prova
pratica, alla presenza degli istruttori, che
accertavano la perizia del candidato.
I corsi si sono svolti in molte scuole superiori di Vercelli e provincia e sono stati
seguiti da studenti e docenti, raggiungendo complessivamente il numero di
to gli importantissimi risultati raggiunti con il
programma Polio Plus - l’iniziativa riconosciuta a livello internazionale come il modello di
riferimento della cooperazione tra pubblico
e privato che sta portando alla eradicazione
globale della poliomielite - e ha riaffermato il
valore della partecipazione, del reale impegno
alla vita associativa ed in particolare ad una
nuova realtà come quella del Rotary Club di
Albenga.
Il Governatore ha infine ringraziato il demiurgo del percorso costitutivo, nonché mattatore
della serata, Lorenzo Mazzola, Assistente per la
Liguria Ovest nonché Rappresentante Speciale
del Governatore per la fondazione del nuovo
Club: il suo caparbio e affabile accompagnamento ha fatto sì che tutto l’iter potesse essere
svolto con scrupolosità e accuratezza.
Lo stesso Lorenzo Mazzola ha ricordato le motivazioni e i principi fondativi dell’attività Rotariana e ha illustrato i più importanti progetti
che vedono il sostegno dei Club del Distretto,
ai quali ha già aderito anche il nuovo Rotary di
Albenga. Si tratta in particolare delle iniziative
“Prevenzione sismica nelle scuole”, “Giovani
e prevenzione andrologica, uno sguardo al
futuro”, “Una didattica per tutti con le mappe” che si aggiungono a progetti elaborati ad
hoc dal nuovo Club come “Aggiungi un posto
a tavola” realizzato in collaborazione con i ristoratori del ponente savonese, che prevede la
quasi duecento partecipanti, un numero sicuramente importante per contribuire ad estendere il grado di sicurezza di
luoghi con alta frequentazione di persone come la scuola.
Gli studenti che hanno seguito il corso e
si sono abilitati, grazie all’occasione offerta dai Club Rotariani, hanno effettivamente potuto sperimentare la valenza
territoriale del lavoro “di rete” con agenzie, associazioni, territorio, in termini di
opportunità e qualificazione, lavoro che
fa della scuola non solo luogo dell’apprendimento convenzionale, ma agenzia educativa in grado di contribuire
alla formazione completa delle persone
e dei cittadini.
Il progetto BLSD dei Rotary Club si è mosso nella consapevolezza che con questo progetto si è intervenuti a beneficio
dell’istituzione nella quale salute, sicurezza, attenzione e azione devono essere la priorità.
sensibilizzazione sulla mancanza di una equa
distribuzione di acqua e cibo ed infine il sostegno alla Onlus ingauna “Basta poco” per la
sua attività di assistenza alle persone in stato
avanzato di patologia oncologica. La serata di
presentazione della Carta Costitutiva ha voluto
trovare un momento e un modo per essere vicini anche ai malati e alle loro famiglie.
Tiziana Agostini, illustre Rotariana, filologa
e grande animatrice della cultura veneziana,
ha fornito un contributo importante sui temi
dell’etica e dell’utilità. Partendo dallo scenario
della responsabilità sociale e da alcuni temi
come quello della sociability e della benevolence, la riflessione è arrivata a cogliere gli
aspetti essenziali dell’agire sociale, alla luce
dell’etica dell’impegno e della cura, dell’orientamento valoriale che ispira e governa l’azione
Rotariana.
Lorenzo Mazzola ha poi ripreso la parola
presentando uno ad uno i soci fondatori del
Club, insistendo in particolare sulle attività di
servizio e sulla lungimiranza di Luigi Costa,
Roberto Durante, Giovanni Geddo e Marco
Orsatti, già soci del Rotary Club Alassio, che
hanno dato l’avvio alla nuova avventura, mentre il Governatore consegnava i distintivi accogliendo con simpatia e amabilità anche i nuovi
componenti della grande famiglia Rotariana:
Giancarlo Abregal, Silvio Auxilia, Sara Bajardo,
Beatrice Bruno, Massimo Caratozzolo, Roberto
Chiarvetto, Anna Cossetta, Cristina Costa, Maria Federica Crotti, Ambra De Capitani, Anna
Paola Della Valle, Claudio Dodero, Nicola Durante, Vittoria Fiori, Alberto Formento, Marco
Maiello, Andrea Mazzucchi, Massimiliano Nari,
Luigi Padula, Marina Piaggio, Daniela Pietropaoli, Anna Maria Rebuttato e Chiara Spadoni.
Luigi Costa, primo Presidente del Rotary di
Albenga era visibilmente commosso, pur nella
sua proverbiale compostezza ed eleganza: “il 6
aprile 2013 rimarrà nella storia di ognuno di
noi e di questo territorio che si arricchisce in
solidarietà e servizio. Un segno di speranza che
parte dalla nostra comunità, ma che si apre con
fiducia verso un mondo più giusto e in pace”.
Anna Cossetta
Rotary Club Albenga
PREZIOSO DONO DEL RC TORINO AL REPARTO
DI NEONATOLOGIA UNIVERSITARIA
DELL’OSPEDALE SANT’ANNA DI TORINO
G
iovedì 16 maggio si è svolta presso l’Ospedale Sant’Anna di Torino la cerimonia per la consegna all’Associazione Piccoli Passi Onlus di una incubatrice Giraffa Omnibed,oggetto del principale service annuale del Rotary Club
Torino e che è stata messa a disposizione della Neonatologia Universitaria per
l’assistenza ai neonati prematuri.
Hanno ricevuto il prezioso dono, alla presenza di un nutrito gruppo di soci del
rc Torino (fra cui il Presidente Claudio Piacentini e l’ex Direttore della Neonatologia Universitaria Claudio Fabris) l’attuale Direttore della stessa Neonatologia
prof. Enrico Bertino, la Direttrice Sanitaria del Presidio Sant’Anna dr.ssa Grace Rabacchi, il Responsabile della Terapia Intensiva neonatale dott. Claudio
Martano ed altri Sanitari della struttura.
Erano anche presenti il dott. Adolfo Lorenzi in rappresentanza dell’Associazione Piccoli Passi Onlus e il Dott. Lino Del Favero Direttore Generale dell’Azienda
Città della Salute e della Scienza.
La Giraffa Omnibed è una incubatrice di grande versatilità, utilissima per le
coppie di gemelli (circa 200 ogni anno presso il reparto di neonatologia) perché per la sua ampiezza permette la sistemazione di entrambi i gemelli al suo
interno, consentendo di sentire la presenza l’uno dell’altro come avveniva in
utero, ma anche per i neonati di peso estremamente basso (inferiore al Kg.)
che possono ricevere senza essere spostati tutte le manovre, anche complesse, necessarie alla loro assistenza, compresi piccoli interventi chirurgici.
La Giraffa evita la dannosa situazione che si può verificare con il trasferimento del neonato che può compromettere le sue condizioni, realizzando in tal
modo grandissimi vantaggi sulla sua stabilità e consentendo di migliorare molto la tolleranza dell’intervento ed il decorso
post-operartorio.
I responsabili della Neonatologia, nell’accogliere il prezioso dono,
hanno messo in evidenza l’importanza del
gesto del r.c. Torino definendolo un contributo importantissimo per
il benessere e la salute
dei delicati pazienti
della Terapia Intensiva
Neonatale.
Armando Prandi
RC Torino
2032
Rotary 2031
20312032
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Un notevole passo avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità
UN SERVIZIO IN “GUANTI ROSSI”
Luigi de Concilio, responsabile distrettuale 2032 incontra Davide Franchi (RC Gattinara)
che ci parla di un Service a livello Internazionale
U
na bella realtà Rotariana da conoscere meglio quella dedicata al progetto “Guanti Rossi”, ce ne vuoi parlare.
E’ doveroso prima fare una premessa sottolineando che più di un
progetto ex novo sarebbe corretto parlare della seconda, indispensabile, parte di quell’unica operazione che si è sviluppata nel corso
di questi due ultimi anni e che ha visto i responsabili italiani della
LIS (Lingua Italiana dei Segni) il Rotary Club Gattinara unitamente
ad altri Club Rotariani (Santhià-Crescentino, Viverone Laghi, Nimes
St.Gilles, Valsesia, Biella) con l’appoggio del Distretto, del Governatore e dell’assistente del Governatore, compiere un notevole passo
avanti nel campo dell’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità.
Perché la scelta del service è stata orientata verso l’alfabetizzazione dei bambini affetti da sordità.
Noi Rotariani siamo abituati a parlare di azioni a favore dell’alfabetizzazione in paesi lontani dove ci impegnamo a superare le carenze
economiche che impediscono a tutti i bambini di imparare a leggere
e a scrivere ma, a volte, ci sfugge che un’importante battaglia contro
l’analfabetismo va combattuta proprio nel nostro Paese per mettere
tutti i bambini nella condizione di poter essere istruiti.
Ecco perche, nello sforzo di dare una risposta all’esigenza inevasa
di un largo numero di alunni sordi della scuola primaria, si è giunti
alla realizzazione di due testi, accompagnati da altrettanti DVD, che
ha permesso di operare nella direzione del superamento del gap
didattico che oggigiorno separa gli alunni sordi da quelli udenti frequentanti la stessa prima classe elementare.
I due testi realizzati, costituiranno la base di corsi per la formazione
di insegnanti, volontari, educatori, famigliari e di chiunque si trovi
ad interagire con i piccoli sordi impegnati nell’apprendimento della
lettura/scrittura della lingua italiana, ma, soprattutto potranno essere consultati autonomamente dagli stessi alunni non-udenti interessati ad apprendere la lettura e la scrittura.
Il lavoro effettuato risulta costituire il più valido strumento attualmente esistente in questo campo a livello nazionale.
Hai parlato di due parti dello stesso progetto, vuoi precisare
scopo e finalità della prima e gli orientamenti della seconda.
Se nel primo libro si insegnava a tradurre in un segno grafico non
un suono (come avviene normalmente) ma un gesto, un movimento, un’azione, nel secondo testo “Guanti Rossi” si è affrontato lo
scoglio della grammatica indispensabile per una corretta scrittura.
Si è partiti dalle regole e dall’utilizzo della sintassi con i supporti
semantici così da giungere alla corretta costruzione della frase che
rappresenta tuttora un grave ostacolo per il bambino sordo.
Questo perché la struttura della lingua dei segni, che è il riferimento comunicativo del piccolo sordo, è diversa da quella della lingua
parlata/scritta italiana, tra l’altro l’ordine con cui i termini vengono
“segnati” è diverso da quello con cui vengono pronunciati foneticamente. (es. in lingua parlata la frase: “Mario non mangia la mela”
diventa in lingua dei segni “Mario mela mangio non”).
Superare questa prima barriera è un passaggio obbligato per il bambino sordo capace di aprirgli lo spazio della comprensione e, di
conseguenza, dell’apprendimento di un testo scritto.
Per giungere a questo si sono approntati tre diversi percorsi di
competenze (il primo comprendente lettura/scrittura/verifiche, il
secondo di pura grammatica italiana, il terzo in cui predominano
i contenuti didattici).
I tre percorsi si intrecciano in modo che il bambino sordo apprenda
la parte grammaticale della lingua italiana attraverso la veicolazione di piccoli racconti in cui sono presenti contenuti affettivi, questi
sono essenziali per permettere l’ancoraggio dell’apprendimento
degli obiettivi grammaticali.
L’illustrazione delle tavole sono state create da Rotariani o da
professionisti esterni.
Sono stati creati dalla mano di un’artista (Andrea Tirella) tutta una
serie di personaggi dai volti accattivanti che crescono nel mondo del
bambino (crescono con lui), lo accompagnano nelle scoperte didattiche ed empiriche, lo rassicurano con l’impostazione metodologica
e con scelte grafiche che si ripetono di testo in testo in modo da
introdurre il vissuto emotivo nel cambiamento dell’apprendimento.
Ecco così il bambino sordo, che ha imparato a conoscere i suoi piccoli amici (Omar, Emma, Ugo e Irene protagonisti del primo volume), incontrandoli di nuovo a scuola alle prese con nuovi personaggi e con una maestra un po’ speciale in un’atmosfera di stimolo
alla scoperta di nuove avventure dove prevale il valore dell’amicizia
nella diversità.
Nello stesso tempo i personaggi che nel primo volume risultavano
indispensabili alla comprensione, vengono progressivamente a sfumare sullo sfondo, lasciando maggiore spazio alle parole scritte e
alla lingua dei segni, il tutto realizzato seguendo i tempi e le competenze del bambino, perché l’apprendimento, con Guanti rossi, vede
posto al centro il bambino sordo con le sue necessità e i suoi tempi.
Come riuscite ad interagire con il bambino.
Il bambino sordo viene accompagnato nell’apprendimento ma in
modo da fargli assumere la consapevolezza di non avere più così
tanto bisogno come prima di qualcuno che gli stia sempre accanto.
Si punta cioè a sviluppare l’autonomia e l’autostima del piccolo,
quali qualità indispensabili per un pieno inserimento nella società
che lo attende.
Chi sono i responsabili del progetto “Guanti rossi”.
Responsabili del progetto sono il Dott. Pietro Celo (titolare della
cattedra di Lingua Italiana dei Segni presso le Università Bicocca di
Milano e Ca’ Foscari di Venezia) e la Dott.ssa Nicole Vian, indispensabile creatrice della parte didattica.
Idealmente al loro fianco si pone un gran numero dei partecipanti
al progetto: oltre ai Rotary Club, vi sono infatti i Padri Pavoniani
a cui si deve la stampa e la promozione dei libri attraverso la loro
casa editrice “L’Ancora”, e ancora numerosi interpreti professionisti,
educatori sordi, tecnici audio-video, esperti informatici (tra i quali
il professor Luigi Lariccia dell’Università la Sapienza di Roma). Vorremmo aggiungere anche tutti quanti sono stati quotidianamente a
diretto contatto con i piccoli sordi e che, utilizzando il metodo applicato nel primo libro, lo hanno “testato sul campo” con quell’immediato effetto feedback che ha permesso un secondo libro ancora
più centrato sulle reali esigenze degli scolari sordi.
Una bella soddisfazione poter annoverare tanti professori di
tante Università italiane.
Tra l’altro, è con un certo orgoglio che registriamo il fatto che l’Università Complutense di Madrid sta procedendo alla traduzione del
primo libro “Guanti Rossi” in spagnolo con l’adattamento alla lingua
dei segni spagnola LSE ed è in attesa del secondo libro per procedere in egual modo.
Nel frattempo, il 10 e 11 maggio, presso l’Università di Milano Bicocca si è tenuto il simposio dell’Associazione CLASTA (per lo studio dell’acquisizione della comunicazione e del linguaggio in situazioni tipiche e atipiche) dove il professor Celo, in collaborazione
con la Prof.ssa Albanese, ha presentato una relazione sul metodo
intramorfico adottato nei due testi “Guanti rossi”.
Altri appuntamenti?
Dal 6 al 21 giugno il responsabile del nostro progetto parteciperà
all’Erasmus organizzato dalla Università di Canterbury in Turchia
dove presenterà i preliminari del metodo di ricerca sul testo da noi
realizzato. Il 23 agosto a Lugano, presso la SUPSi Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana, vi sarà un paper su “Guanti
rossi” al convegno SSRE (convegno degli educatori svizzeri sull’educazione formale e informale).
A novembre, invece, i libri viaggeranno alla volta del Burkina Faso
dove in collaborazione con l’Istituto Effatà dei Padri Pavoniani di
Milano si tenterà di tradurre l’innovativo metodo dei “Guanti Rossi”
nella lingua dei segni locale.
Grande successo internazionale, ma in Italia?
I libri sono già stati adottati nel prossimo anno accademico nell’insegnamento di lingua dei segni presso la facoltà di Scienze umane
per la Formazione dell’Università Bicocca di Milano dove verranno
tra l’altro proposte tesi di laurea sul metodo intramorfico che ha
trovato la sua prima applicazione proprio in “Guanti Rossi”.
La stessa università Bicocca ha assegnato un importante dottorato
incentrato su di esso.
Ma come è nato l’interesse del vostro Club, RC Gattinara, per il
mondo dei piccoli non-udenti?
Occorre fare un passo indietro al momento in cui il nostro Club fu
chiamato ad intervenire a sostegno della scuola primaria di Cossato,
cittadina vicina a Gattinara.
E’ proprio qui che a partire dal 1994 era in corso un progetto di
bilinguismo “Lingua Verbale - Lingua Italiana dei Segni (LIS)” che
ha permesso e ancora permette l’integrazione dei bambini sordi nel
percorso scolastico.
I piccoli fruitori provengono non soltanto dal territorio biellese e
vercellese ma anche da tutte le parti d’Italia (da Roma a Ravenna)
poiché i loro genitori, per iscrivere i propri figli a questa scuola che
per prima ha offerto un tipo di servizio che nessuna altra struttura
era in grado di offrire, hanno deciso di trasferirsi spostando l’intera
famiglia.
Fin dalla scuola dell’infanzia, i bambini sordi acquisiscono il linguaggio dei segni come lingua naturale mentre gli alunni udenti
(che condividono la stessa classe) la imparano come seconda lingua.
Abbiamo parlato tanto del progetto, ma vogliamo precisare
quale è il suo obiettivo primario.
L’obiettivo primario è quello di offrire pari opportunità a tutti i
bambini che avranno così la stessa offerta di apprendimento e di
acquisizione di conoscenze, di abilità, di competenze in rapporto
all’autonomia, alla socializzazione e all’evoluzione cognitiva e psicomotoria.
Tale obiettivo può essere perseguito solamente mettendo a disposizione dei bambini sordi un’informazione equivalente a quella offerta ai bambini udenti e il linguaggio dei segni è l’unico modo per realizzare il passaggio delle informazioni necessarie al raggiungimento
degli obiettivi sopra indicati.
E’ curioso che per comprendere a fondo la realtà di Cossato un
folto gruppo di Rotariani del Club Gattinara si è sottoposto ad
un interessante esperimento.
Ci parli di questa esperienza
Gli Amici del Club, dopo essere stati resi sordi da tappi e cuffie insonorizzanti, sono entrati in una classe dove si svolgeva una comune
lezione scolastica ovviamente senza riuscire a comprendere quanto
veniva detto e, disperatamente, affidandosi solo al labiale.
Dopo di che usciti e liberati da tappi e cuffie sono entrati in una classe di sordi dove l’insegnamento era affidato ai gesti della Lingua Italiana dei Segni. Anche qui l’effetto di estraniamento è stato grande.
Infine sono stati fatti accomodare in una aula dove bambini sordi
ed udenti condividevano contemporaneamente un insegnamento
svolto sia vocalmente sia attraverso i segni, l’effetto provato ha fatto
comprendere quanto importante fosse questa compresenza.
Entusiasti per questa sensazionale esperienza, per due anni consecutivi il nostro Club ha organizzato, proprio a Cossato, due Trofei di
Golf dal titolo particolarmente significativo “Uno swing per vincere il
silenzio” che hanno permesso la raccolta dei fondi necessari per il finanziamento dei progetti e sono stati un modo per far conoscere questa realtà e vincere quel muro di silenzio che circondava i piccoli sordi.
Luigi de Concilio
Responsabile distrettuale 2032 Comunicazione e Immagine
2032
Rotary 2031
20312032
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Il Rotary Club Torino 45° Parallelo
al fianco degli Asili Notturni Umberto I
I
l Rotary Club Torino 45° parallelo si è fatto promotore, nello scorso mese di marzo, di un’iniziativa a supporto degli Asili Notturni Umberto I di
Torino, organizzando una serata di grande interesse nella quale ha coinvolto i RC Torino Nord, TorinoCrocetta, Torino Mole Antonelliana, Torino 150
e l’Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti di
Azienda (AIDDA), ed alla quale ha presenziato il
Governatore del Distretto, Pierluigi Baima Bollone.
La serata è consistita in un’asta il cui battitore d’eccezione è stato il dott. Sebastian Cambi, titolare
dell’omonima casa d’aste, che opera a Genova nel
Castello Mackenzie, a Milano e, dal 2012, online. Il
simpatico dottor Cambi ha illustrato i meccanismi
di svolgimento delle aste pubbliche, sottolineando il rigore dei controlli sulla provenienza degli
oggetti messi in asta e illustrando gli aspetti contrattuali ed amministrativi precedenti e successivi
ad un’asta.
Successivamente, sono stati messi all’asta una
quarantina di pezzi, alcuni dei quali di notevole
pregio, forniti dalla generosità di alcuni Soci Rotariani, Governatore e Presidente in testa. La serata
ha permesso di raccogliere 2.650€ ai quali se ne
sono aggiunti 1.200 offerti dal Socio del RC Torino
45° Parallelo, Franco Morando, che ha devoluto al
service la somma raccolta in occasione della sua
festa di compleanno (aveva infatti pregato i suoi
ospiti di non fargli regali ma di offrire una somma
da destinare “a donare un sorriso a chi ha più bisogno di noi”).
Il Rotary Club Torino 45° parallelo ha poi arrotondato la somma a 5.000€ che sono serviti per
comprare una lavastoviglie industriale e la relativa
dotazione di stoviglie da offrire agli Asili Notturni Umberto I di Torino, abbattendo così di 6.000€
all’anno il costo di gestione della mensa. Va sottolineato anche l’impatto ecologico dell’iniziativa
che consente di evitare lo smaltimento annuo di
circa300.000 piatti, 100.000 bicchieri e 100.000
tris di posate.
I Presidenti Fernando Mangia ed Emiliano Mazzoli,
insieme con alcuni Soci hanno poi avuto il piacere
di visitare l’Istituzione apprezzando la splendida
organizzazione, il confort offerto agli ospiti e l’elevato contributo sociale offerto ai più bisognosi tra
i nostri concittadini.
Gli Asili Notturni Umberto I di Torino offrono in-
fatti un letto e un pasto caldo a persone bisognose
e in condizione di fragilità, italiane e straniere, e visite specialistiche grazie a medici oculisti e dentisti
volontari. La struttura si compone di un dormito-
rio con 20 posti letto, una mensa in grado di offrire
oltre 100 pasti caldi serali, studi medici dentistici e
oculistici ed un centro psichiatrico di prevenzione
e cura del disagio psichico.
Il Rotary di Casale
lancia la prima scuola a 100 mega!
Traffico deviato nella centralissima e storica
piazza Castello di Casale Monferrato per gli
ultimi metri di scavo e posa in opera della fibra ottica che da lunedì 10 giugno connetterà
il plesso degli istituti superiori licei Balbo e Palli (Classico, Scientifico, Scientifico Linguistico)
alla rete internet a supervelocità. Una infrastruttura progettata e donata dal Rotary Club di
Casale Monferrato agli studenti con l’obiettivo
di superare il digital divide e in anticipo sull’agenda digitale – di cui si parla tanto – del Governo Italiano. La fibra ottica costituisce una infrastruttura solida che, indipendentemente dalle tecnologie future, porta e porterà per anni
la connessione diretta alle scuole (tecnologia
Fiber To Home) a larga banda.
Con la “prima scuola a 100 mega” il Rotary
Club di Casale Monferrato conferma l’impegno verso la città e gli studenti. Nello stesso
Anno Rotariano 2012/2013 il Club ha premiato i
migliori studenti delle scuole superiori di Casale Monferrato con quattordici borse di studio.
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2032
Rotary 2031
20312032
10
EDITORIALE
l’anno
che
verrà
Buon finale d’anno
e Buon Rotaract
C
are lettrici, cari lettori,
vi scrivo oggi per l’ultima
volta in qualità di Direttore di
Quadrifoglio; è passato un altro
anno e anche quest’avventura
volge al termine. In queste poche righe ho deciso di evitare
ragionamenti filosofici da lasciare ad imperitura memoria ma
di limitarmi ai ringraziamenti
che devo fare a tutti coloro che
hanno contribuito quest’anno al
funzionamento di Quadrifoglio.
In primo luogo a tutti i nostri
lettori: in varie occasioni mi sono
sentito dire “ho letto su Quadrifoglio che…”, e vi garantisco che
non c’è ricompensa migliore per
chi si occupa della redazione di
L’
un tabloid che scoprire che qualcuno lo legge davvero. Grazie a
tutti coloro che ci hanno seguiti!
Ringrazio anche tutti coloro che,
pur non facendo parte della redazione, hanno contribuito a riempire queste pagine inviandoci
i loro articoli: senza il contributo
di tutti, dai presidenti di Club
ai membri di Commissione, dai
DDZ ai semplici Soci, queste
pagine non avrebbero senso.
Grazie alle mie colleghe Prisca
Rolando e Carlotta Accardo, che
mi hanno sopportato ogni mese
nonostante le mie continue richieste contribuendo in modo
determinante al raggiungimento
dei nostri obiettivi. Grazie a Da-
anno Rotaractiano volge ormai al
termine e con esso anche il progetto SMile, cuore pulsante dell’APIN
2012-2013. Partito come un progetto di
raccolta fondi fortemente radicato sul
territorio, è andato via via coinvolgendo sempre di piu i soci del Distretto,
che si sono ritrovati a collaborare coi
referenti AISM a livello locale in tutta una serie di
attività, in un crescendo di entusiasmo e di amicizia.
Un paio di mesi fa,inoltre, è stata versata ad AISM la
prima tranche di fondi raccolti con i nostri eventi,
attività e banchetti: 40.000 euro che, suddivisi tra il
coordinamento regionale del Piemonte e quello della Liguria, hanno permesso di avviare corsi di Attività
Fisica Adattata in moltissime sezioni, di far partire altre attività sportive e percorsi di supporto psicologico
per coppie. Non solo: è stato possibile acquistare il
macchinario per un importante esame di urodinamica per il centro riabilitativo di Genova, strumento
fondamentale per la diagnosi di questo tipo di disturbi nei pazienti affetti da SM. Il grande entusiasmo e
C
ari amici,
è con un filo di emozione che
mi metto a scrivere queste primissime righe da vostro Rappresentante Distrettuale designato per
l’anno 2014/2015. Il 4 maggio,
ad Asti, nella bella cornice di Villa
Basinetto, per la prima volta sono
stati eletti due R.D., sancendo
così, sotto ogni aspetto, la “fine
istituzionale” del Distretto 2030
e dunque la nascita di due nuove
realtà Rotaractiane. Io provengo dalla ormai “vecchia scuola”
del 2030. Una scuola che mi ha
insegnato il senso del dovere, il
rispetto delle istituzioni, il gusto
delle cose fatte bene. È solo Rotaract, certo, ma il Rotaract è un
gioco di ruolo che rappresenta la
vita vera molto meglio di quanto
nei videogiochi oggigiorno non
vengano rappresentate gare automobilistiche o partite di calcio
(e da accanitissimo giocatore
vide Seggiaro, per la fiducia che
mi ha dato affidandomi questo
delicato incarico. Grazie all’amico Silvano Balestreri, che mi ha
supportato per tutto l’anno dal
lato Rotariano della redazione
con i suoi consigli esperti. Grazie a Francesco Cuniberti che ha
coordinato la parte informatica
di Quadrifoglio pubblicando gli
articoli sul sito rotaract2030.it.
Buona lettura, buon finale d’anno e buon Rotaract a tutti!
Giovanni Marchi
Direttore Quadrifoglio
coinvolgimento che si è venuto a creare
intorno a questo progetto, nonchè l’importante somma finora raccolta, porta
la firma di un lavoro di squadra importantissimo, a partire dal nostro RD
Davide, grande condottiero, passando
per i preziosissimi commissari (Cinzia,
Giovanni, Virginia, Stefano, Giulia, Silvia, Gabriele, Giacomo, Giovanni, Edoardo, Diana,
Christian, Manuele), per giungere infine ai nostri
straordinari interlocutori AISM, Renato, Francesco e
Marialaura, che hanno imparato a conoscere noi e il
nostro Club poco per volta e sono diventati dei veri
e propri Rotaractiani doc. L’appuntamento è ora alla
distrettuale di chiusura, con la consegna del ricavato finale del progetto APIN ed una grande festa per
coronare questo anno ricco di emozioni. L’invito da
parte mia e dei commissari è quello di unire le forze
per lo sprint finale di questo ultimo mese, che possa
portare ad aiutare ancora di più gli amici di AISM e
regalare loro un sorriso.
Carlotta Marella Presidente Commissione APIN
di Play lo so bene!!!). E dunque
imparare l’importanza ed il rispetto di questi valori, applicarli
concretamente nel proprio operato Rotaractiano, significa porre
solide basi per poter condurre la
vita “vera” in un modo positivo e
costruttivo. Ho avuto la fortuna di
poter imparare ed applicare questi valori in molti anni al servizio
del Distretto 2030 (a partire dal
2007 come Presidente di Club,
per poi essere Delegato di Zona
a Torino, Segretario Distrettuale,
Vice R.D. e sempre, soprattutto,
Socio semplice ed entusiasta) e
spero con tutto il cuore di riuscire
a portarli come bagaglio in questo
cammino che dal 4 maggio 2013
porta al 30 giugno 2015. Più che
ad un cammino, ho già paragonato questi due anni ad una maratona, nella quale ad ogni kilometro
percorso si dovrà mettere sempre
più energia, sempre più entusiasmo, sempre più forza ed umiltà.
Tutte queste caratteristiche saranno ancora più necessarie in quanto, il Distretto 2031, sarà composto da sole tre zone, ciascuna
con le proprie qualità, le proprie
caratteristiche e le proprie criticità, ma assoggettate tuttavia ad
un grande squilibrio in termini di
distribuzione dei Club: due terzi
appartengono a Torino, il restante terzo si divide fra Nord Est e
Nord Ovest. È quindi proprio su
questo punto che bisognerà lavorare con grande energia, per fare
in modo che tre zone crescano ed
operino ad una sola velocità. Che
nessun Club si senta “figlio di un
dio minore”, che nessuna zona
reputi di non essere tenuta nella
giusta considerazione a causa del
fatto che vi sono in essa pochi
Club. Dobbiamo sentirci tutti parte dello stesso gruppo, dobbiamo
condividere un comune sentimento di unione. Ed è solo tramite il più ampio coinvolgimento
che, a mio avviso, si può superare
questo rischio, rendendolo innocuo. Se ogni Socio, ogni Club ed
ogni zona si sentono parte di un
insieme, allora si sentono parte attiva del Distretto, e non sarà certo
avere cento Club da una parte od
averne uno dall’altra, a quantificare il senso di appartenenza. Solo
tutti quanti insieme potremo realizzare, per il Distretto e soprattutto per noi, qualcosa di davvero
bello. Un altro aspetto che sarà
sempre importante tutelare, e
che ritengo giusto ricordare qui,
riguarda la meritocrazia. Sempre
“Sognate e mirate sempre più in
alto di quello che ritenete alla vostra portata. Non cercate solo di
superare i vostri contemporanei
o i vostri predecessori. Cercate,
piuttosto, di superare voi stessi”.
Ecco come inizieremo l’anno
sociale 2013-2014, un anno
importantissimo che vedrà per
la prima volta lavorare il nostro
amato Distretto 2030 sotto una
nuova duplice veste. Sarà un
anno fondamentale per gettare le basi per il futuro, che ci
vedrà protagonisti di un fantastico percorso che ognuno di
noi illuminerà, giorno dopo
giorno, lavorando all’unisono
all’insegna dello spirito di team
e dell’eccellenza che da sempre ci contraddistingue. Vision
comune, obiettivi comuni, divertimento, entusiasmo e amicizia caratterizzeranno l’intera
annata. Un’importante sfida che
ci stiamo apprestando a preparare nel migliore dei modi per
portare avanti quello spirito di
coesione e collaborazione alla
base del nostro sodalizio. Punteremo tutto in questa direzio-
ne e siamo certi che attraverso
la valorizzazione di ogni singolo Rotaractiano e ogni singolo
Club riusciremo a distinguerci,
come sempre, anche a livello
nazionale. Da soli si fa poco,
insieme si possono raggiungere
grandi risultati!
Jonathan Bessone
Francesco Maria Bistolfi
RRDD Incoming Distretti 2031-2032
QUANDO LA RUOTA GIRA
E
raclito, uno dei maggiori pensatori presocratici,
riteneva che nulla sia immutabile, tranne l’esigenza di cambiare. Così, giunti al termine dell’anno
Rotaractiano, quando già si sente l’eco delle feste
di chiusura dei Club e si organizza il SIDE, il cambiamento è la parola d’ordine. La ruota gira. Gira,
per dare la possibilità di mettersi alla prova a chi
per la prima volta rivestirà la carica da Presidente
del proprio Club, per chi sarà segretario o tesoriere, per i nuovi delegati di zona e per i prossimi
rappresentanti distrettuali, questa volta anch’essi al
plurale. Ma soprattutto per chi l’ha sempre temuto,
ma dovrà parlare in pubblico e alla sola idea sente
lo stomaco chiudersi e le mani tremare o per chi
ha sempre odiato le conversazioni al telefono e si
ritroverà davanti ad una lista di numeri da chiamare
e chissà, magari tra un anno, ricorderà con un sorriso questi momenti guardando indietro alle piccole
paure superate. Perché il Rotaract è cambiamento,
crescita, in ogni sua declinazione. E affrontare ogni
anno compiti diversi, mettersi in gioco, imparare a
confrontarsi con gli altri è senz’altro crescita, soprattutto se tutto questo è delineatoato da una cornice
più spesso ormai questa parolina magica viene utilizzata per
sottolinearne la totale mancanza
di considerazione. Noi siamo un
gruppo formato da studenti e giovani professionisti, che vivono in
un Paese ed in una società nella
quale di frequente il merito non
viene riconosciuto e tutelato. E,
giustamente, ce ne dogliamo.
Quando nel Rotaract (e quindi
nel gioco di ruolo di cui sopra)
un Socio ricopre una carica, si
trova ad essere nella posizione
di chi la meritocrazia deve applicarla attivamente, dovendo cioè
riconoscere i meriti di chi “lavora”
con lui. Ebbene, cominciamo ad
imparare il valore della meritocrazia applicandola attivamente,
riconoscendo i meriti di per se
stessi e non prendendo in considerazione altri fattori esterni,
che nulla hanno a che fare con il
valore di una cosa ben fatta. Il Rotaract non è un obbligo, non è un
lavoro, non è una medicina che ci
prescrive il medico e che quindi
dobbiamo prendere per forza. Il
Rotaract è una grande occasione.
Ma è una struttura che si fonda
sull’entusiasmo e sull’abnegazione. Se ci si arrovella in un vortice
di comportamenti esclusivi ed
di amicizia e voglia
di migliorarsi, senza mai prendersi
troppo sul serio.
Quando si hanno
vent’anni si hanno
ambizioni, sogni,
progetti, ma spesso non si hanno
né la capacità né i
mezzi adatti per raggiungerli e ottenerli da soli. Il
Rotaract è una buona scuola per capire quali sono i
propri limiti e mettere alla prova le proprie capacità,
anche quelle che non si pensava di possedere. È una
buona scuola per conoscersi meglio ed affrontare
con più consapevolezza i propri obiettivi, siano essi
il superamento di un esame universitario particolarmente ostico, oppure il primo colloquio di lavoro o
ancora un progetto lavorativo nuovo. Che il prossimo anno Rotaractiano sia all’insegna dei cambiamenti, più di quanto si preannunci!
Prisca Rolando - Redazione Quadrifoglio
escludenti, se non si riconoscono
i meriti a chi li ha, indipendentemente da chi egli sia, la gente si
stufa. I Soci si stufano. Il castello
diventa polvere. Ricordiamoci
sempre che questo è un altro rischio che bisogna evitare, un pericolo da non correre. E lo si evita
solamente creando un ambiente
sempre positivo, entusiasta, divertente. Un ambiente che i Soci
vogliano frequentare per piacere
e non per dovere, nel quale abbiano voglia di coinvolgere i loro
amici che non ne fanno ancora
parte. Spesso non ce ne rendiamo
conto, ma noi Rotaractiani abbiamo la capacità di organizzare attività, service, raccolte fondi, che
per la stragrande maggioranza dei
nostri coetanei non sono nemmeno pensabili. Noi quotidianamente impegniamo il nostro tempo
e le nostre energie per realizzare
progetti, per servire il prossimo,
per crescere. Dobbiamo essere
sempre più consapevoli di queste
nostre grandi capacità, dobbiamo
ricordarci che lavorando insieme
nessun obiettivo è irraggiungibile, nessun traguardo troppo
lontano. Spero quindi, non appena raccoglierò il testimone da
Jonathan, di essere in grado di
mantenere alti l’entusiasmo e la
voglia di Rotaract in ciascuno di
voi, così come li avrò trovati, e di
saper dare anch’io il mio contributo ed il mio servizio per il bene
del Distretto 2031. Non vedo l’ora
di mettermi al lavoro come vostro
Incoming, di intraprendere insieme a voi quest’avventura bellissima, garantendo sin da ora l’intero
mio impegno per questa causa. E
per servire il Distretto 2031 nel
migliore dei modi possibili, sono
convinto che l’impegno dovrà
sempre essere accompagnato dalla leggerezza e dall’ironia necessarie affinché il Rotaract non diventi
mai una “faccenda” troppo seriosa, nella quale comportamenti
poco cristallini e negativamente
para-politici possano prendere
il sopravvento. Dobbiamo quindi vivere il Rotaract sempre con
gioia e freschezza, ricordandoci
di essere ragazze e ragazzi pieni
di fortune, risorse e opportunità, che decidono di investire il
proprio patrimonio umano nel
servizio. Se tutti correremo insieme, nella stessa direzione, verso il
medesimo traguardo, sono sicuro
che ciò sarà possibile. Ciao a tutti
Jacopo Grillo
R.D. designato Distretto 2031
2032
Rotary 2031
20312032
11
Rappresentante Distrettuale: Davide Seggiaro Direttore Quadrifoglio: Giovanni Marchi Redazione: Carlotta Accardo, Prisca Rolando
lettera di giugno
C
lettera di giugno
ari amici,
siamo giunti all’ultima
lettera che ho il piacere di
scrivere sotto l’ineccepibile
Direzione di Giovanni, e proprio su questo vorrei soffermarmi in queste poche righe.
Quest’anno il Quadrifoglio si è
vestito grazie a lui di un abito
nuovo, o perlomeno non così
consueto per queste pagine:
abbiamo avuto rubriche conti-
nuative, storie di Rotaractiani
da tutto il mondo, racconti di
service attivi da ogni angolo del
Distretto. Gli anni in cui viviamo ci impongono un rinnovamento costante: non possiamo
permetterci di “rimanere fuori”
da certe dinamiche comunicative quali sono i canali internet,
i media. Proprio a fronte di
questa riflessione con Giovanni abbiamo voluto pubblicare
costantemente sui nostri canali
web gli articoli diffusi sulla carta stampata. Per questo e per la
professionalità, la costanza, la
serietà con le quali Giovanni ha
ricoperto il difficile ruolo di Direttore di questa testata voglio
dirgli un grandissimo “grazie!”.
Il ringraziamento va esteso naturalmente al suo staff e a chi
lo ha aiutato contribuendo e
arricchendo le rubriche, scri-
vendo articoli e intervenendo
con i proprio pezzi. Anche per
loro, un abbraccio enorme
gonfio di gratitudine. Le ultime
settimane che ci separano dalle
(meritate) vacanze estive saranno ricche di appuntamenti, Distrettuali e nazionali, durante i
quali scriveremo nuove pagine
di storia per il nostro amato
Rotaract, insieme. Tenete alto
l’entusiasmo come avete fatto
Il Quadrifoglio non è solo il bollettino ufficiale del
Distretto 2030, ma la voce di ogni Socia e Socio.
Per questo il vostro contributo in prima persona alla
redazione della testata non solo è benvenuto, ma è
necessar io. Se volete partecipa re alla realizza zione dei
prossimi numeri potete inviare il material e all’indirizzo [email protected] oppure via Facebo ok mandare un inbox a Quadrifoglio Rotaract 2030
Vi invitiamo inoltre a mettere il vostro “Mi piace” sulla
nostra pagina Facebook, così sarete sempre aggiornati
in tempo reale sulle novità distrettuali!
fino ad ora, il traguardo è vicino. A chi vedete vacillare, voi rispondete sempre con la stessa
voglia di fare un bel Rotaract,
limpido e genuino. Questa è la
chiave di tutto, siete voi il motore di questa macchina così
ben rodata, e il vostro entusiasmo ne è il carburante.
Vi abbraccio,
Davide Seggiaro
Rappresentante Distrettuale
IL CANTO DEL MATATU
IL CANTO DEL MATATU/1
La Città di tutti
C
hiusura in grande stile per la
nostra rubrica “Il canto del matatu”, che in questo numero ci offre
due racconti di altrettante esperienze di service attivo, provenienti da
Genova e da Novara. In quest’ultimo numero scrivo eccezionalmente il trafiletto di introduzione poiché
Jacopo Grillo, RD designato per
l’anno 2014/2015 del Distretto 2031,
comparendo già in questa veste
sulle nostre pagine non ha voluto
prendersi troppo spazio. Ho quindi approfittato dell’occasione per
scrivere poche parole a conclusione (forse) di questa rubrica. Il
beneficio del dubbio vuole essere
un augurio per “Il canto”, oltre che
una personale speranza, affinchè
chi mi succederà alla guida di
Quadrifoglio decida di continuare
a pubblicarla ogni mese. Sono fermamente convinto che questo sia
il vero Rotaract, questo sia l’esempio che dobbiamo dare ai neo
Soci e l’immagine che dobbiamo
trasmettere all’esterno. Ci tenevo
infine a ringraziare tutti coloro che
hanno contribuito con i loro articoli
a farci conoscere le tante iniziative
portate avanti dai loro Club e a
fare i complimenti a loro ed a tutti i loro Soci per l’impegno che dimostrano “sporcandosi le mani” in
prima persona. Un ringraziamento
particolare va a Jacopo Grillo, che
ha ideato e curato questa rubrica
per tutto l’anno: senza di lui non sarei riuscito a darle la continuità che
invece c’è stata.
Giovanni Marchi
Cari amici,
Essere Rotaractiani significa anche, forse soprattutto, porsi l’obiettivo di migliorare la realtà
prossima che ci circonda, quella
del nostro quartiere, quella della nostra città. Affrontare piccoli
aspetti, come la vivibilità urbana
e la fruibilità degli spazi, è solo
una delle mille possibilità che si
pongono a un Club Rotaract che
voglia realmente impegnarsi in
un Service attivo e propositivo
per la comunità in cui si trova
ad operare. E’ in quest’ottica
che, come Delegato di Zona per
la Riviera di Levante, non posso
non applaudire l’idea avuta dal
Rotaract Club Genova Golfo Paradiso di “sporcarsi le mani” con
due progetti che nel loro piccolo
richiamano l’essenza più bella di
noi Rotaractiani: “al servizio con
il sorriso”. Il progetto “Orti Urbani”
in collaborazione con il Rotary
Golfo di Genova e altre preziose
realtà Rotariane si colloca nel
vasto quadro di implementazione di “Smart Cities” più a misura d’uomo, più accoglienti, più
verdi e, particolare importante,
più utili. La progettazione di un
lotto ad “orto urbano” nell’area
di Scarpino, Genova, si declina
nel duplice incarico della realizzazione del quadro legale di
riferimento e, sviluppandosi il
progetto su più anni, nella cura
dello sviluppo agricolo vero e
proprio del terreno, in collaborazione con chi del lotto sarà gestore. L’altra rilevante idea prevede
un’azione di gruppo dell’intero
ensemble dei Soci, ai primi di
Giugno, per la mappatura delle
barriere architettoniche dell’area
di Genova Nervi che difficoltoso
il movimento ai diversamente
abili. Il progetto prende forza da
due distinti percorsi: uno è “Mapability”, la grande realtà internazionale appoggiata anche
dai Rotaract italiani, che si occupa della segnalazione accurata
delle barriere architettoniche, misurando la fattibilità dei percorsi
a disposizione dei cittadini con
difficoltà motorie. L’altra realtà è
“Terre di Mare”, associazione genovese, quindi fortemente radicata sul territorio, che si occupa
di rendere il più agevole possibile il trasporto urbano dei disabili,
anche con l’utilizzo di carrozzelle
elettriche dedicate, a cui il Club
genovese sta devolvendo parte dei suoi sforzi di quest’anno.
Partecipare in prima persona e
toccare con mano il bene che si
può fare, con pochissimo sforzo,
è uno dei grandi “benefit” di noi
Rotaractiani e uno dei motivi per
cui non ci si stanca mai di essere
Soci della nostra preziosa realtà.
Cercando, nel nostro piccolo,
di porre l’asticella sempre più in
alto.
Un abbraccio
Stefano Lupo
Delegato di Zona Riviera di Levante
IL CANTO DEL MATATU/2
Fellowship through Service” è il
motto della nostra Associazione
e può sintetizzare pienamente il
service portato avanti durante
l’Anno Sociale che si sta concludendo, dal Rotaract Club Novara e dall’Interact Club Novara e
Valticino, il quale ha visto i rispettivi Soci impegnati attivamente
dal mese di gennaio a servire a
sabati alterni presso la mensa tenuta dai Frati Minori Cappuccini
dell’Abbazia di San Nazzaro della
Costa di Novara.
La scelta di questo service nasce
dall’attuale situazione socio-economica che porta a frequentare
le mense della carità anche a categorie che fino a pochi anni fa
non ne avrebbero avuto bisogno
e fornire così la possibilità ai Soci
di dare: “un aiuto piccolo ma
concreto, mettendosi in prima
persona al servizio di chi ha più
bisogno e rendersi maggiormente consapevoli di una realtà così
difficile, vicina e purtroppo sempre più diffusa”, come commentato da Micòl Giuliano, Socia del
Rotaract Club Novara. Appunto
un piccolo impegno richiesto ma
che porterà entro la fine di giugno, data conclusiva dell’attività,
a servire più di quattrocento pasti e soprattutto ad una maggior
consapevolezza dell’attuale periodo che stiamo percorrendo.
Quanto mi ha reso più contento ed orgoglioso del mio Club,
in qualità di Presidente è stato il
notare con quanto entusiasmo i
Soci abbiano accolto il service,
come si può notare dalle parole della neo-Socia Lisa Cantore:
“Sono molto felice di aver aderito a questa iniziativa, mi ha dato
la sensazione di fare qualcosa di
concreto per aiutare chi é meno
fortunato e mi ha reso fiera di essere parte di una comunità come
la famiglia Rotaractiana che si
impegna sempre di più nelle iniziative solidali”. A mio avviso, le
esperienze realmente attive e che
ci portano a toccare con mano
la drammaticità di certe situazioni sono quelle che arrichiscono di
più e sono una delle più grandi
opportunità che il Rotaract ci permette di vivere e che diverrà un
domani uno dei migliori ricordi
del nostro passato Rotaractiano.
Gianluca Pareschi
Presidente Rotaract Novara
Ogni giorno, circa 5.000 bambini di età
inferiore ai cinque anni muoiono a causa
dell’acqua contaminata e servizi igienici
carenti.
Adesso le famiglie della Repubblica
Dominicana hanno accesso all’acqua
potabile nelle loro abitazioni grazie ad un
progetto portato avanti da club di Canada,
Repubblica Dominicana e USA.
Grazie anche ai tuoi contributi al Fondo
programmi, sono stati installati oltre 2.300
filtri d’acqua nella Repubblica Dominicana
al costo di soli 64 dollari cadauno. Acqua e
strutture igienico-sanitarie fanno parte delle
aree d’intervento della Fondazione Rotary.
Fare del bene nella
Repubblica
Dominicana
Fai la tua donazione
annuale oggi stesso.
www.rotary.org/it/contribute
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