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L`Epicondilite e l`Epitrocleite - Studio di Fisioterapia e Riabilitazione

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L`Epicondilite e l`Epitrocleite - Studio di Fisioterapia e Riabilitazione
L'Epicondilite e l'Epitrocleite
Che cos’è l’epicondilite e l’epitrocleite?
L'epicondilite e l'epitrocleite sono due patologie infiammatorie che riguardano il
gomito, rispettivamente nella sua parte laterale e mediale. Esse possono
essere considerate non propriamente come delle vere infiammazioni, quanto
piuttosto come il frutto di una degenerazione delle strutture tendinee che
originano nei punti in cui è presente il dolore.
Sono spesso associate a due sport in particolare, poiché determinati movimenti
e determinati strumenti utilizzati possono causare questi problemi: l'epicondilite
è anche nota come “gomito del tennista”, mentre l'epitrocleite come “gomito del
golfista”.
F IGURA 1: EPICONDILITE E EPITROCLEITE
Nello specifico!
L'epicondilite è una patologia infiammatoria-degenerativa a carico dei tendini
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dei muscoli che partono dall'epicondilo laterale (una sporgenza ossea facente
parte dell'omero, palpabile più facilmente a gomito flesso nella parte laterale
dell'articolazione). Questi muscoli sono degli estensori del polso e della mano e
sono:
• Estensore radiale lungo del carpo;
• Estensore radiale breve del carpo;
• Estensore comune delle dita;
• Estensore ulnare del carpo.
Essendo un'affezione causata da una degenerazione tendinea, sarebbe più
corretto parlare di “tendinosi” (degenerazione cronicizzata), piuttosto che di
“tendinite” (infiammazione acuta).
Inoltre, pur essendo nota come “gomito del tennista”, è molto frequente anche
nella popolazione che non svolge attività sportive, in quanto tutti i lavori manuali
che prevedono l'uso ripetitivo di movimenti del gomito possono essere le cause
dell'insorgenza di questa patologia.
Il dolore è riferito lateralmente al gomito e può estendersi fino a metà
dell'avambraccio, presentandosi più frequentemente con l'estensione del polso
e della mano. Un test diagnostico veloce per verificare la presenza di una simile
affezione è la palpazione dell'epicondilo (vedi sopra) durante l'estensione della
mano, anche se sarebbe utile una conferma tramite ecografia o risonanza
magnetica.
L'epitrocleite è una patologia infiammatoria-degenerativa a carico dei tendini
dei muscoli dei flessori, cioè di quei muscoli che originano dall'epitroclea (un
processo osseo situato nella parte mediale del gomito, anch'esso facilmente
palpabile), che sono:
• Pronatore rotondo;
• Flessore radiale del carpo;
• Palmare lungo;
• Flessore ulnare del carpo.
Anche nel caso dell'epitrocleite, la patologia è causata da una degenerazione
tendinea, alimentata da uno scorretto o prolungato uso dell'articolazione e dei
suddetti tendini. L'epitrocleite è conosciuta come “gomito del golfista”, ma è
comune in tutte le attività lavorative, sportive o ludiche in cui i movimenti del
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gomito sono ripetitivi e richiedono una certa forza.
Il dolore è situato nella parte mediale del gomito, a livello dell'epitroclea e può
diffondersi lungo il decorso dei muscoli coinvolti. Anche in questo caso è utile
svolgere un test di palpazione con la flessione del polso e il pugno della mano
per evocare il dolore, ma è utile un'indagine tramite le tecniche di diagnostica
per immagine succitate per assicurarsi della presenza di una patologia a livello
tendineo e non a livello del nervo ulnare, che passa subito posteriormente
all'epitroclea.
L'intervento
riabilitativo
nell'epitrocleite
è
pressoché
simile
a
quello
dell'epicondilite, con la terapia fisica come primo step dell'iter riabilitativo, fino a
giungere all'intervento nelle fasi finali.
Quali trattamenti effettuare?
Nella fase acuta è consigliabile ridurre o interrompere l'attività lavorativa o
sportiva che ha predisposto all'insorgenza della patologia, usare un tutore di
controforza ed effettuare delle sedute di fisioterapia per ridurre l'infiammazione.
Utilizzo del tutore di controforza è una fascia che, posta circa 2cm al di sotto del
punto doloroso, quindi al livello del primo medio dell'avambraccio,
ha la
funzione di distribuire le tensioni meccaniche dei muscoli nel punto in cui viene
applicata, evitando, quindi, di sovraccaricare ulteriormente i tendini infiammati.
Per quanto riguarda la fisioterapia da attuare in questa fase, si potrebbero
utilizzare svariate terapie fisiche, quali:
• Laserterapia;
• Tecarterapia;
• Ultrasuonoterapia.
Nella fase cronica, invece, una delle terapie fisiche utili a risolvere la patologia è
l'onda d'urto.
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Dopo
la
riduzione
dell'infiammazione,
l'intervento fisioterapico si concentra sulla
riabilitazione funzionale, cioè sulla ripresa di
tutti i movimenti e della forza del gomito in
maniera corretta, senza compensi e con la
correzione
F IGURA 2: TECAR TERAPIA
articolari
di
che
eventuali
possono
disallineamenti
contribuire
alla
comparsa di questa patologia.
Se il trattamento non dovesse volgere a buon fine, l'idea dell'intervento
chirurgico è giustificata per la risoluzione finale del dolore, seguito ovviamente
da una buona fisioterapia.
In entrambi i casi, spesso sono consigliate infiltrazioni di corticosteroidi per
ridurre l'infiammazione in acuto, anche se è sempre consigliabile un intervento
non invasivo con la terapia fisica, quindi la fisioterapia.
Nella fase cronica può anche essere usata una terapia a base di infiltrazioni di
gel piastrinico, una sostanza ricavata dal proprio sangue precedentemente
estratto e potenziato con dei fattori di crescita, per favorire la ricostruzione
tendinea nella zona lesa.
Sia nell'epicondilite che nell'epitrocleite è caldamente indicato un intervento
precoce, in quanto la cronicizzazione potrebbe ritardare molto la risoluzione
della patologia e ridurne gli effetti.
Studio di Fisioterapia e
Riabilitazione Busetto e Pontel S.R.L.
articolo redatto dal
Dott. FT Vincenzo Cristallo
Fisioterapista
Data di pubblicazione: 29/01/2016
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