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“Data certa”
RATIO FAMIGLIA [n. 4/2016 • 11928] Centro Studi Castelli s.r.l. 7 Pubblica Amministrazione “Data certa” Il servizio di Poste Italiane va in pensione Simone Manera Fine del servizio di “Data certa” di Poste Italiane S.p.a. e, dunque, la fine di un’epoca. A partire dal 1.04.2016. Non si tratta di un pesce d’aprile bensì dell’ultima, importante, disposizione introdotta da Poste Italiane S.p.a. per quanto concerne un servizio utilizzato per anni da milioni di cittadini e, dunque, a diretto contatto con il pubblico. E così si chiude una pagina di storia del nostro Paese che perde una delle sue tradizioni, forse non così diffusa ma pur sempre parte del nostro quotidiano. La circolare con la quale le Poste hanno deciso di sospendere questa tipologia di verifica presuppone, ovviamente, l’arrivo di un “sostituto”, l’ingresso di una metodologia completamente nuova, al passo con le moderne tecnologie che di fatto porteranno la rete e l’elettronica a prendere il posto del caro, vecchio timbro ormai logoro. “Data certa”: addio ad uno storico servizio Quello che è stato sospeso, di fatto, è il servizio denominato di “Data certa”. Con l’entrata in vigore del nuovo provvedimento, dal 1.04 gli addetti di tutti gli uffici del servizio postale nazionale hanno immediatamente negato ai cittadini che ne facevano richiesta, la possibilità di apporre un timbro su di un plico o una busta. Due le finalità dell’ormai ex servizio “Data certa”: intanto, quello di accertare la data dalla quale far decor- rere i termini per l’esercizio di alcuni diritti, come, ad esempio, quello di contestare una cartella esattoriale o una contravvenzione. In sostanza, la prova della formazione di un documento in un determinato arco temporale. Poi la possibilità data al destinatario di contrapporre un documento ad eventuali controparti, stabilendo una datazione ben precisa. Ciao ciao timbro postale, arriva lo scontrino elettronico Va in pensione il timbro postale cer- tificatore ed ecco che fa il suo ingresso lo scontrino elettronico cartaceo. In sostanza, ogni qual volta il postino si reca presso il civico del destinatario per la consegna di una raccomandata, chiede che questi firmi sul display elettronico del palmare munito di apposita penna ottica. Quindi si procede alla stampa dello scontrino che riporta la data di consegna della documentazione (prova che la consegna è effettivamente avvenuta); ad accertare la data di recapito ai fini della prova legale saranno i riferimenti riportati sullo scontrino compilato dal portalettere con il palmare, ovvero i dati di registrazione del plico/lettera con la firma del destinatario quale ricevuta di ritorno. Altra alternativa con la PEC Per accertare l’effettiva data di spedizione di un documento, un altro metodo sicuro è legato al sistema della PEC, la casella di posta elettronica certificata attraverso la quale è possibile inviare la documentazione. La casella PEC, infatti, ha pieno riconoscimento legale ormai da anni visto che il suo contenuto è considerato prova certa, sia dell’invio che del ricevimento del messaggio. Riproduzione vietata - Aggiornato al 13.04.2016