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Acido killer, i fratelli Piazza gridano la loro
MERCOLEDÌ 30 GENNAIO 2013 CATANIA PROVINCIA .45 Calatino La tragedia della movida I due fratelli incensurati, indicati dall’albanese reo confesso come suoi complici, negano ogni coinvolgimento in breve CALTAGIRONE Nasce nuovo gruppo consiliare Acido killer, i fratelli Piazza gridano la loro innocenza Caltagirone: nei prossimi giorni si attende la decisione del giudice sulla loro custodia Respingono tutti gli addebiti e negano ogni proprio coinvolgimento nei fatti Francesco e Filippo Piazza, i due fratelli incensurati di 24 e 22 anni indicati dalla Procura di Caltagirone e dalla Polizia (gli agenti del locale commissariato e della Squadra mobile di Catania) come componenti del terzetto che lo scorso 22 giugno (erano le 22,30 circa) lanciò acido solforico sui giovani della “movida”. Ma l’albanese che li accusa, Sajmir Thekna, 22 anni, considerato il materiale esecutore del lancio, ribadisce anche davanti al giudice la versione già fornita agli inquirenti. Il “day after” degli arresti per il lancio della sostanza caustica contro una trentina di giovani (16 dei quali rimasero ustionati, con sei di loro ricoverati in ospedale e alcuni ancora con ferite nel corpo e nell’anima) che assistevano o erano protagonisti di un concerto al Tondo Vecchio, è quello degli interrogatori davanti al Gip del Tribunale di Caltagirone, Marcello Gennaro. Dal carcere di contrada Noce, dove ieri mattina sono stati sentiti, i due fratelli gridano la propria innocenza: «Non c’entriamo nulla. Anzi, conosciamo molti dei ragazzi rimasti vittime di quel gesto, sicuramente da condannare, e già nelle ore e nei giorni immediatamente successivi a quei fatti manifestammo la nostra solidarietà». Filippo conferma di avere avuto un diverbio col figlio del titolare del ristorante – pizzeria in cui aveva lavorato come cameriere l’anno precedente, ma dice che, per lui, tutto era finito lì, anche perchè aveva, nel frattempo, avuto altre opportunità di lavoro, sia pure saltuario, come peraltro saltuario (il sabato e la domenica) era quello svolto in quel locale. Il lavoro dei difensori dei due, gli avvocati Giuseppe Purpora e Sergio Raciti, punta adesso a rimarcare eventuali contraddizioni anche nel racconto di un’altra persona, non indagata, che ha fornito alla Polizia elementi ritenuti significativi, corroborati – come riferito nel corso della conferenza stampa di ieri l’altro dal procuratore Francesco Paolo Giordano, dal dirigente della Squadra mobile Antonio Salvago, da quello della sezione Reati contro la persona Salvatore Montemagno e dal dirigente del commissariato di Caltagirone Marcello Ariosto – pure dalle dichiarazioni di un altro testimone, che avrebbe visto sul posto i due fratelli. I legali hanno intanto chiesto che ai due vengano concessi gli arresti domiciliari. Di diverso parere il pubblico ministero Anna Andreatta, che ha sostenuto la necessità della custodia in carcere. Il dott. Gennaro si pronuncerà nei prossimi giorni. Di contenuto e tenore opposti le dichiarazioni dell’albanese, che ha confessato, delineando pure il ruolo che gli altri due avrebbero avuto in quella serata che resterà indelebilmente scolpita nei ricordi di molti. «Sono stato io a gettare il liquido dalla balaustra del Tondo Vecchio - ammette Thekna -. Mi hanno dato una bottiglia di plastica, ma non pensavo fosse acido. Credevo, invece, si trattasse di una sostanza irritante. Così, quando ho sentito le grida di paura e di dolore prove- LE PROVE E GLI INDIZI A CARICO DEL TERZETTO m. m.) Ustioni sull’avambraccio e sulla gamba destra. I poliziotti che l’hanno arrestato hanno trovato, sul corpo di Sajmir Thekna, le tracce – ritenute inequivocabili – dell’acido solforico ad alta concentrazione (95-99 per cento) gettato sulla folla inerme assiepata sui gradoni del Tondo Vecchio. Sono, secondo gli inquirenti e le ammissioni dello stesso giovane, le ferite procuratesi da quest’ultimo con il lancio della sostanza caustica dalla balaustra dell’antico belvedere di Caltagirone adesso trasformato in luogo estivo di ritrovo dei giovani. Un altro elemento indiziario ritenuto significativo dagli investigatori è quello che arriva dall’analisi dei tabulati telefonici, con le “celle” che – come riferito dagli inquirenti – accertano la presenza di Filippo Piazza (che invece nega) sul luogo dei fatti. Indicazioni considerate significative giungono pure da una fonte confidenziale, in un mescolarsi degli strumenti più tradizionali con quelli tecnicamente più avanzati. nienti dall’anfiteatrio, mi sono spaventato». Thekna si dice molto pentito e dispiaciuto, indicando quale unico movente il desiderio di vendetta di Filippo Piazza (che, invece, come detto, nega decisamente). Sembra, quindi, definitivamente cadere l’ipotesi, peraltro già considerata residuale dagli stessi inquirenti, che alla base del grave gesto potesse esserci pure la voglia LA SICILIA del giovane calatino di punire l’ex fidanzata che assisteva al concerto. L’avvocato Concetta Razza, che assiste l’albanese, ha domandato al giudice di scarcerarlo o, in subordine, di concedergli gli arresti domiciliari “in considerazione del suo status di incensurato e del suo pentimento”. Non la pensa così il pubblico ministero, che ha chiesto la custodia in carcere. Anche sulla posizione dell’albanese sarà il Gip a decidere nei prossimi giorni. Intanto i genitori di Thekna (in Italia da oltre 15 anni), attraverso il legale del figlio, rivolgono “pubbliche scuse alla comunità calatina, ai giovani colpiti e alle loro famiglie”, dicendosi “assai dispiaciuti per l’accaduto”, che dichiarano di avere appreso “da giornali e tv”. Un plauso al lavoro degli investigatori giunge da uno dei legali delle annunciate parti civili, avvocato Pietro Marino. Appare definitivamente caduta, in quanto così meglio definita dagli stessi inquirenti, l’accusa formulata agli indagati: i tre sono accusati non di tentato omicidio, come pure era sembrato possibile nei giorni successivi ai fatti, quando ancora, pur battendo diverse piste e lavorando febbrilmente, i poliziotti non avevano ancora stretto il cerchio attorno a loro, ma di lesioni personali aggravate dalla premeditazione, dall’utilizzo di sostanze corrosive, dai motivi abietti e futili e dall’avere approfittato di circostanze di tempo e luogo tali da ostacolare la difesa delle vittime. MARIANO MESSINEO Il procuratore Giordano: «La gioventù calatina non è malata» MARIO BARRESI Procuratore Francesco Paolo Giordano, come si è risvegliata Caltagirone all’indomani dell’arresto dei tre presunti responsabili dell’episodio del Tondo Vecchio? «In questi mesi s’è vissuto un clima di paura. Quell’episodio è stato un trauma, una ferità per la città. Ed è anche per questo che c’è stato un impegno straordinario da parte della Procura e della polizia. Per questo l’operazione ha avuto un effetto importante, sia nel rassicurare l’opinione pubblica, sia per dare risposte concrete ai tanti cittadini coinvolti direttamente». La città ha provato a mettere la testa sotto il cuscino oppure c’è stata una reazione di ribellione? «La reazione c’è stata, soprattuttutto in termini di domanda di giustizia. Innanzitutto da parte delle persone interessate, dei ragazzi e delle loro famiglie: sono venuti in Procura diverse volte. Il che corrisponde alla reazione della comunità: vogliamo sapere cosa sia successo quella sera». Ma sono in molti a dire: la città non è più la stessa. «Le indagini hanno però portato il fatto nella sua giusta dimensione: concepito da tre ragazzi sostanzialmente nell’ambito di un discorso privato» Quindi non è la punta di un iceberg del malessere giovanile? «Non precisamente. Ma fa comunque riflettere come questi ragazzi abbiano potuto concepire un fatto così. Avevano bene inteso quali erano le conseguenze. E c’è da inquetarsi su questo aspetto». Ma la gioventù calatina è malata? «Ci sono tanti giovani impegnati, nella cultura, nel volontariato, nello sport, in politica. Ma ci sono anche fette di disimpegno, di banalizzazione della vita, di assenza di ideali e di obiettivi, ed è da questa afonia culturale e spirituale, portata alle estreme conseguenze, che nascono fatti come quelli del Tondo Vecchio. Ed è da qui che bisogna ripartire per evitare questa deriva». Mutamenti nella “geografia” politica del Consiglio comunale. I consiglieri Filippo Pozzo, Francesco Tasca e Mario Marino hanno ufficializzato la propria fuoriuscita dal gruppo “Sintesi autonomista”, costituendo il nuovo gruppo “Sintesi per Caltagirone”, con capogruppo Pozzo e vice Marino. Il gruppo “Sintesi autonomista” è stato ricomposto da Francesco Alparone, Gaetano Lo Nigro e Salvatore Falcone, con Lo Nigro capogruppo e Falcone vice. Infine, Giovanni Modica e Luca Di Stefano, vicini al deputato regionale dell’Udc Luca Sammartino, hanno annunciato di lasciare rispettivamente “Progetto per Caltagirone” e “L’altra città” per entrare nel gruppo misto. CALTAGIRONE «Nel Cortile dei Gentili» m. m.) Sono in corso di svolgimento, in chiesa e nei locali parrocchiali, gli eventi promossi dalla parrocchia di San Giovanni Bosco. Novità di quest’anno, sulle suggestioni offerte dal progetto elaborato e guidato dal card. Gianfranco Ravasi, è l’iniziativa intitolata “Nel Cortile dei Gentili”. Sul tema “Dio, questo sconosciuto. Dialogo tra credenti e non credenti”, domani 31 gennaio, alle 20, interverranno il diacono Franco Ciriaco e lo scrittore Domenico Seminerio. CALTAGIRONE Albo delle imprese di fiducia Scadranno domani 31 gennaio i termini per la presentazione delle istanze per l’iscrizione nell’albo delle imprese di fiducia del Comune di Caltagirone per lavori, forniture e servizi in economia di importo variabile tra i 40mila e i 200mila euro. Per ulteriori ragguagli, consultare l’avviso pubblicato sulla home page del sito www. comune. caltagirone. ct. it. FARMACIE DI TURNO CASTEL DI IUDICA (Giumarra): Gavini – via Montenegro, 22; GRAMMICHELE: Vanella – Via V. Emanuele, 146; MAZZARRONE: Falconi Blanco – via Principe Umberto, 123; MILITELLO: Alessi & Palacino snc – via P. Carrera, 2; MINEO: Costa V. – piazza Buglio, 23; MIRABELLA I.: Cosentino – via Garibaldi, 11; PALAGONIA: Astuti – via Isonzo, 5; RAMACCA: La Morella snc – via M. Rapisardi, 27; S. CONO: Amoroso – piazza Umberto I, 8; SCORDIA: Tropea Migliore – via Statuto, 255; VIZZINI: Lauria – Via Roma, 155. Approvato consuntivo, dissesto più vicino MILITELLO Ospedale Basso Ragusa: in funzione il nuovo servizio di «Rianimazione» Caltagirone. La maggioranza ha votato il conto 2011. Il centrosinistra rilancia il piano di rientro Sono stati ripristinati, all’ospedale “Basso Ragusa” di Militello, i servizi dell’unità operativa di Rianimazione. Dopo gli interventi di maestranze e tecnici, che hanno attivato apparecchiature sanitarie e impianti di ultima generazione, l’intero reparto è stato trasferito nei moderni e più ampi locali del nuovo presidio ospedaliero. Le aree di degenza e i quattro posti letto – riservati a terapie semintensive e intensive – sono stati già occupati dall’utenza, con l’assistenza diretta di personale medico e infermieristico e nell’ambito delle disposizioni regionali per il trattamento di pazienti acuti. Dopo più di tre mesi di sospensione, l’unità di Rianimazione tornerà a rappresentare nel Calatino uno dei servizi di “punta” dell’offerta sanitaria. Soddisfazione è stata espressa dal dirigente medico, dott. Giovanna Pellegrino, che svolge anche le funzioni direttive per il distretto sanitario: «Sono stati smentiti – ha dichiarato – non soltanto i presagi più tristi, ma anche le perplessità di chi ha temuto, nei mesi scorsi, un silenzioso depauperamento dei servizi dell’ospedale. I lavori sono stati eseguiti nell’ambito del progetto generale che ha assegnato circa 17 milioni di euro al presidio, rispondendo alle attese di ampliamento e completamento». Altre iniziative sarebbero in corso di svolgimento. Lasceranno il vecchio plesso del nosocomio, entro un breve termine, pure la sala di radiologia e i relativi strumenti diagnostici, che saranno ubicati nelle adiacenze dei locali del Pronto soccorso. Sono in corso le procedure per l’apertura dei servi di riabilitazione e dei posti Suap, le speciali unità d’accoglienza permanente per pazienti in coma. Non sono previste immediate modifiche, invece, per la location del centro-prelievo e del laboratorio-analisi. Recentemente sono stati apposti nuovi cartelli e totem, che presentano un diverso “biglietto da visita” del nosocomio a pazienti e visitatori, rendendo più agevole, dai punti di accesso di viale Regina Margherita, l’individuazione di alcuni reparti e delle aree di gestione dell’emergenza-urgenza. LUCIO GAMBERA Dissesto «si», dissesto «no» e, il Consiglio comunale di Caltagirone, nell’ultima seduta, ha approvato a notte inoltrata il conto consuntivo 2011. Lo strumento contabile, come da previsioni, si chiude con un disavanzo di 21 milioni 547mila euro. Il provvedimento che, sostanzialmente, avvia il percorso verso la dichiarazione del dissesto finanziario, è stato approvato con 19 voti favorevoli e 8 contrari. Due, quindi, le chiavi di lettura. La prima valutazione è che, sul piano politico, è evidente come si sia ricompattata la maggioranza; tutto ciò farebbe presagire un possibile rimpasto in seno alla Giunta. In relazione all’attività del Consiglio comunale, già domani, i consiglieri dovrebbero tornare in Aula, per approvare il dissesto finanziario. L’attuale situazione finanziaria è il forte elemento di contrapposizione fra i due schieramenti politici. L’opposizione, con a capo i consiglieri del centrosinistra, continua a propendere per la tesi di attuare un piano di rientro e, quindi, evitare il dissesto. Per l’Amministrazione non ci sono i presupposti. La seduta è stata anche caratterizzata da un’animata fase di dibattito. I consiglieri del centrosinistra, fra cui: Fabio Roccuzzo, Luigi Failla, Fortunato Parisi, Gemma Marino, Franco Pace e Paolo Crispino, rilanciano la proposta del piano di rientro: «Gli strumenti legislativi - spiegano - consentono un piano di risanamento che agirebbe SCORDIA: CONSIGLIO COMUNALE «MOSTRA DELL’ORDINE DEI TEMPLARI. CONSIGLIO CHIEDE LA REVOCA» Con tredici voti a favore, uno contrario e quattro astenuti, il consiglio comunale di Scordia ha approvato la mozione presentata dai cinque consiglieri, Sciacca, Vitagliano, Frazzetto, Caldiero e Ferro, gli stessi che avevano richiesto di inserire all’ordine del giorno la concessione di palazzo Modica all’ordine dei cavalieri templari federiciani. Il Consiglio ha aderito alla mozione di indirizzo, ufficializzata dal consigliere Rocco Sciacca, che chiede all’amministrazione di revocare la delibera che assegna ai templari gratuitamente e per un anno, il primo piano di palazzo Modica. Contestualmente, i consiglieri hanno chiesto al sindaco di rivedere la convenzione riguardo alla durata e alla programmazione. «L’intento – afferma il consigliere Rocco Sciacca – è quello di fare riflettere l’amministrazione perché non si può concedere un bene comunale per una mostra che può essere realizzata in un tempo più limitato di un anno». Contrario quello il consigliere Francesco D’Agosta: «Il museo è un’occasione di cultura perché porterà tanti turisti. Spero che si possa realizzare lo stesso. La durata di un anno era subordinata al fatto che gli organizzatori devono trasferire molti cimeli da esporre». L’amministrazione ora dovrà decidere se rivedere la convenzione o lasciarla invariata. LORENZO GUGLIARA nell’interesse della città, ma che la Giunta si ostina a non prendere in considerazione, come acclarato dalla mancata adozione, entro il 30 ottobre, delle delibere Imu e addizionale Irpef e dagli altri ritardi di questi mesi». Di tenore opposto sono invece i consiglieri di maggioranza Luca De Caro, Mario Marino e Roberto Gravina: «È impossibile – dicono - data l’insormontabilità delle numerose criticità, oltre la pesante situazione debitoria, attuare qualsiasi piano di rientro». Favorevoli al piano di risanamento si sono dichiarati anche i consiglieri comunali Giovanni Garofalo, Alfredo Scozzarella e Sergio Domenica. Il sindaco, Nicola Bonanno nel suo intervento ha evidenziato «le diverse ano- malie, che hanno richiesto continue correzioni, e l’indebitamento di lungo periodo del Comune che si aggiunge al forte disavanzo. È necessario ripartire da basi certe per ricostruire il futuro della città». Il Consiglio comunale, prima dell’approvazione del Conto consuntivo 2011, ha preso atto, con 18 voti favorevoli e 7 astenuti, di una deliberazione della Corte dei Conti con l’adozione delle necessarie misure correttive al «Rendiconto di gestione esercizio finanziario anno 2010»; nel corso della stessa seduta ha nominato il neoconsigliere Aldo Grimaldi, membro della 2ª commissione consiliare, subentrando al dimissionario Vincenzo Gozza, che ricopre il ruolo di assessore. GIANFRANCO POLIZZI Licodia Eubea, due rumeni presi con 5 metri di guardrail In manette ladri di guardrail. Due romeni sono stati arrestati dai carabinieri di Licodia Eubea per il furto aggravato di parte della barriera di contenimento ai bordi della strada provinciale 38II. Si tratta di Ionut Enciu, 29 anni, già conosciuto dalle forze dell’ordine, e di un incensurato di 37 anni. Una pattuglia di militari dell’Arma, nel corso di un servizio disposto dal comando compagnia di Caltagirone e finalizzato al- la prevenzione e repressione di reati contro il patrimonio commessi, in particolare, nelle aree di campagna, ha sorpreso i due in contrada Giurfo. I romeni, che avevano già divelto oltre 5 metri di guardrail, sono stati bloccati mentre erano intenti a smontarne un’altra tranche. Gli arrestati sono stati rinchiusi nel carcere di contrada Noce, a Caltagirone. M. M.