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laboratorio classi prime “in viaggio con omero” docente prof.ssa

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laboratorio classi prime “in viaggio con omero” docente prof.ssa
LABORATORIO CLASSI PRIME
“IN VIAGGIO CON OMERO”
DOCENTE PROF.SSA BIANCA MARIA NICCHI
Partecipano al laboratorio 10 alunni provenienti dalle
classi 1A/1B/1C.
Il laboratorio prevede l’ approccio ai poemi omerici
attraverso la
lettura guidata del testo Nessuno.
l'Odissea raccontata ai giovani d'oggi
di Luciano de
Crescenzo
affiancata
(A.
Mondadori
Scuola),
da
attività di cineforum sull’ Iliade e l’Odissea.
Farà seguito un breve laboratorio di scrittura creativa
in forma ludica incentrato sull’attualizzazione del
linguaggio omerico.
Perché rileggere l'Odissea nella Scuola secondaria di 1° grado oggi?
Da un punto di vista didattico, la lettura di Nessuno è utile per approfondire i seguenti
aspetti di un'opera letteraria:
 riconoscere le caratteristiche testuali della narrazione mitica e del romanzo, e
scoprire i rapporti esistenti tra i due diversi generi letterari;
 imparare a ricavare da un testo notizie e informazioni relative alla civiltà
nell'ambito della quale è stato prodotto, in questo caso della civiltà greca;
 dal punto di vista narratologico, individuare e analizzare il sistema dei
personaggi e collegare lo sviluppo dell'intreccio alle sue coordinate temporali;
 sviluppare la capacità di effettuare confronti fra epoche diverse, grazie ai quali è
possibile comprendere con maggiore profondità gli aspetti fondamentali di
differenti civiltà.
Chi era Ulisse per Luciano De Crescenzo?
"A mio avviso l'unico vero uomo dei poemi omerici. Gli altri, diciamoci la verità, erano
solo dei Rambo, esaltati come eroi più per la loro prestanza fisica che non per quello
che pensavano... Ulisse, invece, aveva tutti i pregi e tutti i difetti che un uomo deve
avere: era coraggioso, bugiardo, amante dell'avventura, attaccato alla famiglia, e allo
stesso tempo traditore, curioso, imbroglione, astuto, farabutto, intelligente, e, come
dicono i milanesi, cacciaballe.
Per definirlo con una sola parola (greca) era un poly-. Omero, infatti, a seconda delle
situazioni, lo definisce polytropos (dal multiforme ingegno), polymetis (dal grande
intuito), polyphron (dai molti pensieri), polymechanos (dalle molte astuzie),
polyplanes (dalle molte avventure) e via di questo passo.
Lui, insomma, era un "multiplo", qualunque cosa facesse."
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