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l`insegnamento scientifico infanzia Barbara Scarpelli

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l`insegnamento scientifico infanzia Barbara Scarpelli
La scuola dell’infanzia ambiente di
apprendimento, di relazione, di vita
LA SCELTA DEI CONTENUTI
Nella strutturazione di
un percorso si deve
tener conto, della
motivazione e
dell’interesse del
bambino, sempre.
Le esperienze che
si proporranno,
devono far
incontrare i
bambini con “le
cose”(oggetti,
esseri viventi,
ambienti…) in
modo
significativo..
L’ambiente nel quale la scuola si trova ad
agire, può fornire una miriade di
opportunità da utilizzare
E’ importante inoltre,
privilegiare
l’organizzazione
delle esperienze
attraverso
significativi percorsi
cognitivo-affettivi.
FARE SCIENZE PERCHE’ ?
• PER PERMETTERE UN PASSAGGIO
GRADUALE DAL PERCETTIVO AL
CONCETTUALE
• PER CREARE UN PROCESSO ATTIVO
DI COSTRUZIONE DELLA
CONOSCENZA
• PER SVILUPPARE LE COMPETENZE
E RACCORDARLE CON IL REALE
QUALI CRITERI PER FARE
SCIENZE NELLA SCUOLA
DELL’INFANZIA
FAR INCONTRARE IL BAMBINO CON LE COSE
Oggetti,esseri viventi,ambienti
IN MODO SIGNIFICATIVO = concettualmente
dominabile;
PARTIRE DA COSE
VICINE, FAMILIARI,
CONCRETE :
per rivalutare quanto viene
dato per scontato e del
quale si sottovalutano le
potenzialità;
Per facilitare
l’apprendimento favorendo
il trasferimento delle
abilità conquistate
all’interno di contesti
conosciuti a cose più
lontane dal vissuto del
bambino.
LA
METODOLOGIA
• La dimensione
metodologica si
fonda sulla
valorizzazione del
bambino che
acquisisce
competenze e le
interiorizza.
• I passaggi
metodologici
essenziali,
nell’organizzazione
delle proposte sono:

FARE agire direttamente
in un contesto
esperienziale

RAPPRESENTARE
ripercorrere attraverso il
ricordo l’esperienza diretta
e ampliarla con la ricerca
di particolari o elementi
nuovi

RIELABORARE
formularizzare il ricordo
attraverso i simboli
FASI DEL PERCORSO
I PERCORSI VENGONO SUDDIVISI IN FASI:
FASE ESPLORATIVA LIBERA
• Questo è il momento emotivamente più
carico e questa fase è caratterizzata dalla
scoperta spontanea e globale dell’ambiente.
• Le cose sono portatrici di una forte
• carica emotiva e affettiva e coinvolgono
aspetti della personalità non riconducibili al
solo ambito cognitivo
Per permettere a ciascuno di
relazionarsi alla “cosa “secondo
modalità e tempi a lui più congeniali
Prima di un approccio razionale ci deve essere spazio per l’esperienza
per conoscere in modo più completo possibile l’oggetto
dell’osservazione.
I bambini , sulla base di
una libera organizzazione
procedono alla scoperta
dell’ambiente,
dell’oggetto o dell’essere
vivente singolarmente o
per piccoli gruppi.
E’ proprio in questi
momenti che si instaura
un rapporto
positivo
tra il bambino e le cose.
Per far sì che l’entusiasmo e l’interesse fungano da
stimolo e non da intralcio
FASE ESPLORATIVA GUIDATA
• Il bagaglio conoscitivo, inconsapevolmente
accumulato dal bambino nella fase di ricognizione
informale, viene reso cosciente ed educativamente
operante in questa seconda fase.
Tale lavoro, è programmato dalle insegnanti e le
attività che vengono proposte sono:
• Ricerca di tipo percettivo,
• Educazione all’osservazione,
• Scoperta del mondo animale
• o vegetale,
• Ricerca del minuscolo
ELABORAZIONE GRAFICA INDIVIDUALE,
• attraverso elaborati strutturati, disegni,attività di
costruzione.
La verbalizzazione individuale segue sempre
il lavoro di ogni bambino e viene trascritta sull’elaborato.
• RIELABORAZIONE DEGLI
ELABORATI INDIVIDUALI
• attraverso conversazioni collettive
• per realizzare ELABORATI
COLLETTIVI
DURANTE L’ATTIVITA’ VIENE
CURATA:
– l’osserva
– la
zione :
descrizione
cogliere
linguistica
le
individuale,
informa
la scoperta
zioni
del lessico
ricavate
della realtà
dall’ambi
osservata,
ente
•
Capacità di mettere in relazione, di ordinare
e fare
LE VERIFICHE DEI CONCETTI E
DELLE COMPETENZE
Le modalità che permettono alle insegnanti di
verificare l’acquisizione dei concetti sono
molteplici, nella scuola dell’infanzia, la
valutazione non può basarsi esclusivamente
sulle produzioni orali dei bambini, nella fascia
d’età compresa fra i tre ed i sei anni, infatti, il
linguaggio si va ancora strutturando e molti
bambini dimostrano difficoltà a formulare
correttamente anche frasi minime, o
nell’attribuire un significato condiviso a parole
dai connotati fortemente individuali, per
questo motivo, ogni percorso viene concluso
non solo attraverso l’uso della verbalizzazione,
ma anche con
• osservazioni sistematiche: delle
modifiche comportamentali, di
atteggiamento iniziali e finali e delle
produzioni linguistiche in situazioni
spontanee,non legate all’attività
• giochi di manipolazione
• attività grafico-pittoriche
• formulazione di domande
ORGANIZZAZIONE PER I PERCORSI DI
EDUCAZIONE SCIENTIFICA
•
L’organizzazione della sezione:
Gli spazi vanno pensati ed adattati al percorso, anche in maniera
semplice.
• L’organizzazione dell’orario delle insegnanti:
I percorsi vanno strutturati e programmati utilizzando le
compresenze delle insegnanti, la flessibilità organizzativa oraria è
lo strumento adatto per facilitarci in tale compito.
• Le proposte devono essere di tipo:
individuali,
piccolo gruppo,
collettive.
Ogni proposta, se attentamente studiata offre alle insegnanti
tempi distesi per seguire ogni singolo bambino. L’attività
scientifica, così programmata ed organizzata, consente, di
osservare e conoscere ogni bambino nella sua vera personalità,
individuarne le conoscenze, osservarne le difficoltà, saper
riconoscere le sue sicurezze o le sue ansie, così da aiutare
ognuno nel proprio percorso di crescita.
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