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miriam leone
news sanitarie dal mondo Marilab Trimestrale di informazione medico-scientifica_anno VI_n. 2_ aprile/giugno 2010_ distribuzione gratuita PERIODICO DI SALUTE E BENESSERE ALIMENTAZIONE Alitosi: le cause e i rimedi naturali PSICHIATRIA Come evitare di distruggersi con gratta-e-vinci e videpoker PEDIATRIA Pubertà, come comportarsi se la “signorina” non arriva A TU PER TU CON MIRIAM LEONE “La salute è uno stato dell’animo: in forma volendoci bene e prevenendo” 2 Sommario aprile/giugno2010 Dica 33 - Il personaggio Political screening 6 18 MIRIAM LEONE “La salute è uno stato d’animo” di Chiara Albi La prevenzione e la lotta agli sprechi al centro della mia sanità Mali e beni di stagione Sane letture 10 Tanto sole e buone vacanze: la cura migliore per la psoriasi 24 Se l’arcobaleno colora la speranza 12 Quel fiore primaverile con qualche spina... 33 Tutta da rifare... anche per amore Bene a sapersi La salute vien mangiando 13 Acqualuce, partorire come a casa 27 14 Reni, alti e bassi tra asparagi e limoni Novità salutari 15 Ecocolordoppler, il “regolo” dello spessore delle carotidi 16 Pubertà, se la “signorina” è in ritardo 19 E ora tutti al lavoro! 20 Patch-test, il disco che rivela come “suona” la pelle 22 Autodistruggersi con i gratta-e-vinci 26 Alitosi: le cause e i rimedi naturali 28 Piacere maschile, istruzioni per l’uso 29 Contraccezione d’emergenza: la parola all’esperto 32 Avere cinquemila anni e non dimostrarli 30 Se la cola si trasforma in sassolini È primavera: rigenerarsi tra mare, calore e coccole A quattro zampe 34 Caldo: i consigli per proteggere i nostri amici Rubriche Anno VI - numero 02 - aprile/giugno 2010 Direzione - Redazione Intornoalsegno srl - Voc. Le 5 Torri, 2/21 Fraz. Rosceto - 06059 Todi (PG) Tel. 075 8870055 [email protected] Direttore responsabile Luca Marino Comitato scientifico Luca Marino, Andrea Fabbri, Mario Pascone, Federica Razzi, Domenico Alberti Progetto grafico Intornoalsegno srl - Todi (PG) Stampa Miligraf srl - Formello (RM) VIVENDI è una rivista trimestrale a carattere medico-scientifico edita da: Marilab srl Marketing e pubblicità c/o Marilab srl rif. Francesca Boldrini - tel. 06 56195107 [email protected] Flavia Lucioli - tel. 06 56195160 [email protected] Gaia Gentile - tel. 0656195110 [email protected] Cristina Lucarelli - 335 8715700 La riproduzione e la ristampa, anche parziali, di articoli e immagini del giornale sono formalmente vietate senza la debita autorizzazione dell’editore. L’Editore è a disposizione di tutti gli eventuali proprietari dei diritti sulle immagini riprodotte, nel caso non si fosse riusciti a reperirli per chiedere debita autorizzazione. Registrazione presso il Tribunale di Roma n. 423 del 19.10.2005 21 Filo diretto Finito di stampare nel mese di APRILE 2010 25 Info Marilab VIVENDI viene distribuita gratuitamente. PER CONTATTARE LA REDAZIONE DI VIVENDI, POTETE INVIARE UNA MAIL ALL’INDIRIZZO: [email protected] [email protected] 6 14 16 34 Editoriale a cura di Luca Marino Un numero con due protagoniste quello che state per sfogliare. Miriam Leone, ex Miss Italia e sempre più convincente conduttrice televisiva, ribadisce come testimonial il valore della salute ottenuta anche attraverso uno stato d’animo positivo e ottimista. Renata Polverini, 47 anni, sposata, ex segretario generale del sindacato Ugl, è invece il nuovo Governatore del Lazio. Due donne protagoniste, abbiamo detto, alle quali abbiamo aggiunto una terza sulla quale è giusto puntare i riflettori: si tratta di Giorgia Würth, scrittrice esordiente che ha pubblicato un appassionante romanzo - “Tutta da rifare” - incentrato su un tema di strettissima attualità filosofico-sanitaria, quello della chirurgia plastica esagerata. La primavera, insomma, per noi di VIVENDI ha un animo principalmente femminile. E non è un caso che per esaltare questa identità armoniosa, leggiadra, delicata, ribadiamo il valore di una pausa immersi nell’ambiente, nelle coccole e nei trattamenti di bellezza della Victoria SPA, in riva al mare di Ostia. E si sposa bene con il periodo anche la trascorsa Festa della Donna che per noi è l’occasione di verifica su come funziona l’unica casa per il parto naturale del Centro-Sud Italia, la “Acqualuce” dell’ospedale “G. B. Grassi” di Ostia. Su questo numero della rivista troverete anche molte curiosità salutari, molti articoli di specialisti che aiutano a interpretare situazioni e sintomi, come curare o cercare soluzione a talune patologie. I segreti per fronteggiare l’alitosi, per esempio, sono perle di saggezza popolare ma anche scientifica. Oppure l’allarme un po’ misconosciuto sui rischi renali nell’eccessivo consumo di cola. O anche il sempre più crescente credito nell’ambito medico della tecnica dell’agopuntura. Curiosità e conoscenze che con grande competenza e piacere nella divulgazione sono a vostra disposizione da parte dei nostri specialisti. DICA 33 - IL PERSONAGGIO Quattro chiacchiere con Miriam Leone, Miss Italia 2008 e ormai affermato volto della Rai VIVENDI 6 La salute è uno stato d’animo “Bevo un bicchiere d’argilla ogni mattina e faccio prevenzione: dobbiamo volerci bene” di Chiara Albi “S e sorridi alla vita, la vita ti sorride”. Parola di Miriam Leone. E a vederla, dal vivo e in televisione, non puoi che darle ragione. Quando indossò la corona di Miss Italia, gli occhi di questa ragazza di origine siciliana emanavano un’energia tutta particolare. Sapeva di aver realizzato un sogno ma non di essere appena all’inizio di un’avventura: quella che, a due anni dall’incoronazione, la porta ad essere uno dei volti più genuini delle reti Rai. Ecco perché sceglierla come testimonial del nuovo numero di Vivendi è stato naturale. Il suo entusiasmo, l’idea di benessere che comunica, l’instancabilità che diffonde catturerebbero chiunque e tutte quelle energie le abbiamo volute manifestare senza remore anche perché, parlando di salute, Miriam è una che non si fa paranoie. Giusto? Esatto, zero fissazioni anche perché credo che l’ipocondria sia un atteggiamento estremamente negativo, che condiziona il proprio benessere. La salute è anche uno stato d’animo. Avere un rapporto sereno con la natura, e assecondarne i ritmi, è fondamentale per stare sempre in salute. Anche da piccola era lo stesso? Già, sono molto fortunata: mangiavo sempre di tutto e non ho mai avuto allergie o disagi particolari. Ma almeno qualche check up lo farai? Certo, questa è un’altra questione. Da circa due anni mi sottopongo alle visite di routine e ogni dodici mesi faccio una mammografia perché la prevenzione è fondamentale. Al giorno d’oggi, grazie alla ricerca e ai nuovi strumenti diagnostici, si possono anticipare e battere sul tempo molte malattie. È importante non trascurarsi, senza fare i malati immaginari. “Come insegnavano già i greci, nella virtù risiede il benessere” Qual è il tuo segreto di benessere? Confesso che ogni mattina bevo un bicchiere di argilla ventilata. È un consiglio di un medico, rivelato durante un servizio fotografico, ma si tratta in realtà di un rimedio antico. Si scioglie l’argilla e la si lascia sedimentare per cinque minuti nell’acqua. Dopo si beve il gel che ne deriva che ha proprietà depurative, sgonfia e ha effetti benefici sulla pelle. Quindi non disdegni la medicina alternativa? No, come supporto a quella tradizionale direi di no. Diverso tempo fa avevo problemi per il mio ciclo mestruale decisamente doloroso e mi sono sottoposta all’agopuntura: è bastato un anno di cura per risolvere completamente il mio disagio. Cosa ne pensi della sanità pubblica? Ho avuto a che fare con gli ospedali perché mia madre si è dovuta operare. Devo ammettere che è stata un’esperienza positiva sia dal punto di vista della cortesia dello staff medico e paramedico, sia dal punto di vista della professionalità. A Catania ho trovato un ambiente ideale per l’attenzione al malato, e credo che un ambiente pulito e ordinato sia di aiuto quando una persona si deve curare. Fai attività fisica per mantenerti in forma? Cammino tantissimo, non prendo mai l’ascensore, piuttosto lo faccio prendere alle buste della spesa e ai bagagli! Io vado sempre a piedi. Quando ero in Sicilia mi andava ancora meglio perché abitavo all’ottavo piano: lì sì che era palestra gratis tutto l’anno! Per un po’ di tempo ho fatto anche Pilates, è un programma di esercizi che si concentra sui muscoli posturali, cioè quei muscoli che aiutano a tenere il corpo bilanciato e sono essenziali a fornire supporto alla colonna vertebrale. Purtroppo con gli impegni lavorativi ho dovuto smettere ma appena posso mi concedo almeno un’ora di passeggiata all’aria aperta. Cosa ne pensi della chirurgia estetica? Finalmente è stato approvato un disegno di legge che impedisce gli interventi estetici sulle minorenni. Ci voleva proprio perché una persona deve crescere prima di prendere decisioni che vanno a modificare il proprio corpo. Non giudico chi ricorre alla chirurgia estetica ma penso che si dovrebbe tentare di avere un buon rapporto con il proprio corpo. È normale, a volte, non piacersi, ed è fondamentale riuscire a trovare la propria armonia, anche nelle imperfezioni. Da piccola odiavo il mio naso; ora che sono costretta, per esigenze lavorative, a rivedermi spesso in foto o in video, mi sono resa conto che quel naso fa parte di me. E ho capito che ho imparato a volermi bene. DICA 33 - IL PERSONAGGIO Credi nell’efficacia di creme antirughe o anticellulite? Penso che prima di tutto siamo quello che mangiamo. Una dieta sana è essenziale per mantenere il benessere psicofisico. Tutti i rimedi, come le creme antirughe o anticellulite, non servono a niente se non sono abbinate ad uno stile di vita sano. Certo, è importante pulire la pelle, detergerla e idratarla a dovere, per proteggerla dagli agenti inquinanti e stressanti. Mangiare fa bene anche a combattere la depressione e la tristezza. Ogni tanto bisogna viziarsi un po’, concedersi qualche piacere, senza eccessi! Si fa un gran parlare di droghe in televisione e dei diversi messaggi da mandare ai giovani su questa tematica. Qual è la tua posizione? La mia droga sono stati i libri. Attraverso di essi ho viaggiato con la fantasia. Non mi sono mai mancate emozioni ma… me le sono create da sola. Non è la sostanza chimica che ti rende più forte. Bisogna assecondare le proprie passioni e avere sempre la volontà di portarle avanti. Occorre saper dire no! È l’amore la droga più bella. Se riesci a dire NO a chi vorrebbe rovinare la tua vita come ha rovinato la propria, la vita ti sorriderà! VIVENDI 8 E per finire il Miriam-pensiero di benessere Vorrei salutare tutti i lettori di Vivendi ricordando il concetto greco «Kalos kai agatos» («bello e buono»). Per la filosofia ellenica la bellezza andava di pari passo con il valore morale. Nella virtù risiede il benessere. Solo volendoci bene e guardando dentro di noi possiamo veramente trovare il nostro benessere! Foto di: Luigi Saggese Due anni da mattatrice Agopuntura: è una tecnica terapeutica che si prefigge di promuovere la salute ed il benessere mediante l’inserimento di aghi in particolari punti del corpo, eseguita da personale appositamente preparato. In Cina la pratica dell’agopuntura viene segnalata fin dal III millennio a.C., e reperti archeologici relativi sono stati datati nella dinastia Han, (dal 202 a.C. al 220 d.C.). La pratica si diffuse secoli fa in molte parti dell’Asia; attualmente è una componente della medicina tradizionale cinese ed alcune sue forme sono anche descritte nella letteratura della medicina tradizionale coreana, nella quale viene chiamata yakchim, come pure in India. Argilla ventilata per uso interno, per via orale, da bere: uno dei rimedi più antichi conosciuto dall’uomo, probabilmente conosciuto per caso bevendo acqua piovana “sporca” di terra, l’argilla deve le sue proprietà antisettiche e cicatrizzanti ad una costituzione micro molecolare, che ne spiega le straordinarie capacità di assorbimento. In uso interno ed esterno l’argilla ha un’azione simile a quella degli antisettici. L’argilla è un elemento vivo, essa agisce assorbendo e neutralizzando solo le eccedenze di batteri, mentre non ostacola la sana ricostruzione cellulare. Quella ventilata è una polvere impalpabile, essiccata al sole, contenente alte percentuali di minerali quali silice, ferro, calcio, magnesio, potassio ed oligoelementi. È un potentissimo agente di rigenerazione fisica. La sua ricchezza di silice la rende indicata in numerose affezioni, in particolare l’arteriosclerosi, la tubercolosi, l’invecchiamento, gli stati degenerativi multipli, le anemie e le astenie. Ha proprietà antinfiammatorie, decongestionanti, antiacide, assorbenti sia di scorie chimiche che di tossine. Stimola le funzioni di fegato, bile e reni. glossario DICA 33 - IL Mammografia: è un esame del seno umano effettuato tramite una bassa dose (di solito circa 0.7 mSv) di raggi X. Viene utilizzato come strumento diagnostico per identificare tumori e cisti. È stato provato che la mortalità per tumore al seno è ridotta per chi si sottopone all’esame: per questo viene consigliato un esame del seno periodico (ogni anno per le donne che hanno fattori di rischio, per esempio un pregresso tumore al seno o familiarità per esso, o al massimo ogni 2 anni in tutte le restanti donne che non hanno alcun fattore di rischio) tramite mammografia. 9 VIVENDI glossario In soli due anni Miriam Leone ha conquistato il cuore degli italiani. Incoronata Miss Italia nel 2008, oggi la giovane ragazza arrivata da Catania e residente nella Capitale è una stimata modella, conduttrice televisiva e attrice. Bellezza, simpatia e spigliatezza ne fanno uno dei volti più frizzanti di “mamma Rai”. Dal 1 giugno 2009 conduce, su Rai Uno, “Uno Mattina Estate”, in coppia con Arnaldo Colasanti, raggiungendo una sorta di primato: non era mai successo, infatti, che una Miss Italia, nell’anno della sua elezione e in possesso del titolo, venisse chiamata alla conduzione di un programma così impegnativo di Rai Uno per la durata di tre mesi. Dal 2 agosto 2009 è alla guida di “Aspettando Miss Italia”, in sostituzione di Claudia Andreatti: sei puntate che raccontano la storia del famoso concorso di bellezza in vista della 70ma edizione. Dal 26 settembre 2009 è la protagonista, insieme a Tiberio Timperi, su Rai Due, del programma “Mattina in famiglia”. Nel 2010 debutta come attrice sul piccolo schermo con il film televisivo “Il ritmo della vita”, per la regia di Rossella Izzo, in onda su Canale 5, e sul grande schermo con il film “Genitori & figli - Agitare bene prima dell’uso”, di Giovanni Veronesi. Per la sua versatilità viene inoltre scelta per affiancare i conduttori Pupo ed Emanuele Filiberto nell’edizione 2010 di “Ciak si canta!”. Non male per una ragazza che, da Aci Catena, passando per Acireale, ha scelto Roma come sua città d’adozione convincendo tutti con il suo carattere fiero e deciso, impreziosito da uno splendido sorriso. MALI E BENI DI STAGIONE Le chiazze sono spesso eredità dell’inverno. E nella bella stagione si ottengono i migliori risultati per una cura efficace VIVENDI 10 L Tanto sole e buone vacanze: la cura migliore per la psoriasi a psoriasi è una dermatosi eritemato-desquamativa, frequente ed a decorso cronico recidivante. Colpisce il 2-5% della popolazione ed interessa soggetti di ogni età, ma più frequentemente dai 15 ai 50 anni. Si presenta con chiazze eritematose di colore rosso acceso, nettamente delimitate e rotondeggianti, ricoperte parzialmente o totalmente da più strati di squame lamellari, secche biancastre o argentee. Esistono varie forme di psoriasi definite a seconda delle dimensioni e della forma delle chiazze: punctata, guttata, nummulare, eruttiva. Le manifestazioni cutanee possono interessare anche tutto il corpo, ma le sedi elettive sono i gomiti, le ginocchia, il cuoio capelluto, la regione lombo-sacrale ed a volte le unghie. Il prurito è generalmente modesto e poco fastidioso e lo stato generale non è mai alterato. Il decorso è cronico e imprevedibile. Sovente si ha un miglioramento o un peggioramento senza nessuna causa apparente. Talvolta la psoriasi è accompagnata da un’artropatia, che interessa soprattutto le articolazioni delle mani, dei piedi, delle ginocchia e del femore, che può portare anche a gravi deformazioni ed è chiamata psoriasi artropatica. La causa della psoriasi non è ancora del tutto nota; tuttavia fattori genetici, infezioni, abitudini di vita ed eventuali patologie concomitanti possono essere predisponenti per lo sviluppo della malattia. Predisposizione genetica. Un terzo dei casi di psoriasi si manifesta in persone che hanno parenti affetti dalla medesima malattia, suggerendo la presenza di una componente genetica ereditaria della psoriasi. Infezioni. Alcuni individui sviluppano una psoriasi dopo un’infezione causata da batteri o virus. Le infezioni da streptococco e in partico- Dr. Josè Maria Lops Dermatologo lare quelle da streptococco ß-Emolitico di Gruppo A possono precedere la comparsa della malattia, come avviene nella psoriasi guttata: un’eccessiva risposta immunitaria all’infezione può scatenare la psoriasi in persone predisposte. Tale malattia è stata osservata anche in pazienti che sono stati soggetti ad infezioni da parte del virus dell’Herpes Zoster e della varicella. FATTORI SCATENANTI È lo stress, insieme alle predisposizioni genetiche, ad essere principalmente sotto accusa: viene considerato, in ottica psicosomatica, una sorta di tossina dell’anima da cui si cerca purificazione. L’equilibrio emozionale, indicano le ricerche internazionali, è la condizione necessaria per contenere la psoriasi. Lo stress, infatti, agendo su molti processi metabolici, ricrea l’ambiente ideale per il manifestarsi della malattia. La psoriasi si manifesta principalmente in inverno e questo non è un caso: i raggi UV, che contrastano la malattia, sono meno forti rispetto all’estate, l’alimentazione è più ricca di grassi e sostanze acide e i ritmi di lavoro e studio sono al massimo, con conseguente incremento dello stress. Per questo motivo si consiglia di seguire un’alimentazione equilibrata, di stare all’aria aperta non appena è possibile e di provare alcune pratiche di controllo dello stress e di equilibrio psico-fisico: lo yoga e la meditazione, ad esempio, pare abbiano dato risultati strabilianti, ed hanno l’indi- TERAPIA La terapia sintomatica, basata sull’uso locale di farmaci al cortisone, catrame, derivati della Vitamina D e acido acetilsalicilico, è spesso sufficiente per fare regredire e sparire le chiazze. Per le forme più gravi lo specialista valuta l’opportunità di usare il metotrexate, l’etretinato o lo psoralene associati all’esposizione a raggi ultravioletti. Nessuna cura comunque è definitiva, perché le chiazze tendono a ricomparire di frequente. Ottimi risultati si sono ottenuti dai “farmaci biologici” che saranno sicuramente la terapia del futuro per i casi più impegnativi. 11 VIVENDI MARE Il mare fa bene, nel senso che la psoriasi migliora stando al sole ed esponendo alla luce le aree interessate dalla malattia. Inoltre per molti andare al mare equivale ad andare in vacanza e lo stato di relax e di benessere, associato alle vacanze, è una delle migliori terapie per la psoriasi. Ciò non significa che il paziente psoriasico debba per forza andare al mare: il sole può essere quello dei laghi, o di montagna, o del terrazzo di casa propria, purché ci sia esposizione delle aree colpite. MALI E BENI DI STAGIONE scutibile vantaggio, rispetto ai trattamenti farmacologici anti-stress, di essere pratiche assolutamente prive di effetti collaterali. È provato che esistono alcuni fattori in grado di scatenare una psoriasi latente o aggravare una psoriasi in atto. Fra questi citiamo: le escoriazioni, i traumi e il clima. A questi si possono aggiungere alcuni “fattori scatenanti” individuali, che il paziente imparerà presto a conoscere e di cui è necessario informare il medico curante affinché ne tenga conto nell’impostare o nel controllare una terapia. L’impiego di creme idratanti per il viso e per il corpo è sicuramente raccomandato; infatti il mantenimento dell’elasticità della cute contribuisce ad eliminare o quanto meno a minimizzare quelle microlesioni della pelle che spesso sono il primo fattore scatenante per una nuova chiazza psoriasica. MALI E BENI DI STAGIONE Tante proprietà per il carciofo ma anche controindicazioni in coloro che hanno problemi di colon irritabile e infiammazioni del tratto terminale intestinale VIVENDI 12 Quel fiore primaverile con qualche spina... L a primavera ci regala un prodotto della terra dalle caratteristiche preziose: il carciofo. Del tipo romanesco, quello più gradito dalle nostre parti, infatti si comincia dai primi di febbraio con le culture più precoci sino all’inizio di maggio nelle zone più interne e tardive. Il carciofo (Cynara scolymus) è uno degli ortaggi più saporiti del panorama mediterraneo, anche se le virtù attribuitigli sono in gran parte merito dell’intera pianta, specie le foglie (molto amare) e non del capolino centrale floreale cioè la parte che si mangia (colto prima che si apra in un bellissimo fiore). È un alimento sano, ricco, squisito che può essere consumato sia crudo che cotto. Da crudo è fondamentale una buona mondatura per cui sarà necessario eliminare accuratamente le brattee più dure (cioè le foglie più esterne) e diverrà ottimo semplicemente condito con limone, aglio, sale e olio. Da cotto, per un’alimentazione sana e gustosa, è meglio privilegiare, al fine di conservare al massimo sapore e proprietà, la cottura del carciofo intero, con tutto il gambo (da tagliare dopo, eventualmente). Sembra assurdo ma crudo è più digeribile che cotto (da studi statistici pare che da cotto crei maggiori problemi di meteorismo intestinale). C’è da dire però che una volta cotti i carciofi si conservano male e devono quindi essere usati entro breve tempo. Al contrario delle foglie, che hanno principi attivi molto potenti, i capolini del carciofo hanno blande proprietà coleretiche (stimolano la produzione della bile) e colagoghe (facilitano la contrazione delle colecisti). In Giappone e negli USA alcuni ricercatori hanno riscontrato che una dieta a base di carciofi riduce il tasso di colesterolo totale. Contiene magnesio (58mg), fosforo (123mg), fibre (7,6g), vitamine A (1824mcg), B1 e C (12mg), ferro (1,1mg), inulina (che ne fa un cibo adatto anche ai diabetici), e cinarina (un principio amaro anticolesterolo ed epatoprotettore). Purtroppo in alcuni casi può risultare una fastidiosa presenza nella dieta di tutti i giorni. Come già accennato, infatti, il carciofo è un alimento a rischio in caso di SIL (Sindrome dell’Intestino Irritabile) in virtù del- Dr.ssa Federica Razzi Dietoterapista, specialista in nutrizione, malattie metaboliche, obesità. Specializzata in nutrizione clinica e disturbi del comportamento alimentare. Floroterapista con fiori italiani, di Bach e californiani. le massiccia presenza di fibre soprattutto di tipo insolubile che esercitano una vera e propria azione meccanica sulle pareti interne dell’intestino creando fastidi e coliche. Da escludere assolutamente anche in casi di diverticolite (infiammazione dei diverticoli intestinali) in quanto potrebbe scatenare e catalizzare una situazione di per sé già acuta a livello intestinale. È infine controindicato per le donne che allattano perché disturba la produzione di latte. Responsabile Consultori familiari Asl Roma D Presidente dell’associazione Vita di Donna L‘ 8 marzo, Festa della Donna, ha rappresentato per il litorale romano una data importante: il bilancio del primo anno di attività della Casa per il parto naturale “Acqualuce”. Era infatti l’8 marzo del 2009 la data nella quale era sta inaugurata la casupola in legno e elementi naturali all’interno del parco dell’ospedale “G.B. Grassi” di Ostia. L’8 giugno, invece, il giorno del primo parto. Il primato della prima nascita è spettato a una donna di nome Giordana, che racconta: “è stata l’esperienza più bella della mia vita e tuttora porto mia figlia a passeggio nel giardino, vicino alla casa, per farle sentire l’atmosfera di gioia quasi magica in cui è nata”. Da allora sono nati 25 bambini nella serenità di Acqualuce, e anche se vi sono stati otto trasferimenti, nessun problema ha turbato in maniera importante le donne che hanno scelto di partorire qui. Nonostante le ristrettezze economiche causate dal mancato trasferimento di fondi dal governo alla regione Lazio l’attività prosegue, anche se potrebbe essere molta di più in termini quantitativi. Attorno alla Casa ruota un’organizzazione che comprende i Consultori e gli Ambu- Ha spento la prima candelina di compleanno la Casa per il parto naturale realizzata nel parco dell’ospedale “G. B. Grassi” di Ostia latori dell’Azienda e che divide le gravidanze a basso rischio da quelle a rischio, in modo che il Territorio possa occuparsi della salute e l’Ospedale possa seguire con mezzi e tempi adeguati le gravidanze ad alto rischio. La Casa della Salute della Donna e del Bambino, in corso di realizzazione presso l’ex ospedale Sant’Agostino, sul lungomare di Ostia, è un ulteriore passo in questo senso. I pur necessari conti non devono influire sulla qualità dell’assistenza e il rilancio dell’attività del Territorio in termini di qualità non è una spesa ma un importante risparmio che finalmente allo stesso tempo migliora l’assistenza ai cittadini. La presenza di percorsi di eccellenza per la diagnosi e cura del tumore della mammella e del collo dell’utero, per la malattie a trasmissione sessuale, per la diagnostica prenatale, e, per quello che riguarda i bambini, per le malattie allergiche, con Ambulatori di pediatria, la fisioterapia configura la possibilità di sollevare l’Ospedale dalle attività improprie fornendo al tempo stesso un’assistenza adeguata e di elevata qualità. Conclude l’attività il Centro Autismo, che diventerà un polo di riferimento per il centro sud, data la scarsità di centri per questo problema. BENE A SAPERSI Dr. ssa Elisabetta Canitano 13 VIVENDI Acqualuce, partorire come a casa BENE A SAPERSI VIVENDI 14 La funzione renale può risultare appesantita o favorita a seconda del consumo dei due alimenti vegetali. Ecco le esperienze cliniche di Federica Razzi L‘ apparato renale rappresenta il nostro sistema escretore principale per tutto ciò che riguarda il ricambio dei liquidi corporei: attraverso le urine infatti, si elimina la maggior parte dei composti nocivi idrosolubili presenti nell’organismo. Ma, in tutto questo, gli asparagi ed il succo di limone che ruolo possono avere? Gli asparagi sono un delicato e gustoso ortaggio ricco di fibre, vitamine (A, B1, B6, C), acido folico, potassio e fosforo e nel contempo sono poveri di calorie. Hanno la capacità di ridurre il ristagno dei liquidi e quindi, in questo senso, sono diuretici e depurativi. Bisogna però sottolineare, e questo è lo scopo del presente articolo, che questo stimolo diuretico può risultare in qualche modo irritante per i reni tanto che il consumo di questo ortaggio è solitamente sconsigliato in chi soffre di insufficienza renale o di nefrite. Insieme alle purine si trovano nell’asparago discrete quantità di acido ossalico: questa “sfortunata coincidenza” ne rende poco consigliabile il consumo a chi è affetto da problematiche dell’apparato renale in genere ed in particole a chi soffre di gotta (aumento di acidi urici nel sangue). Reni, alti e bassi tra asparagi e limoni Gli asparagi contengono asparagina e acido aspartico: è questo a conferire all’urina il tipico odore, attraverso un rapido metabolismo che lo trasforma in prodotti di degradazione solforati; l’odore caratteristico dell’urina è però quasi una sorta di rivelatore dell’efficienza renale: se tutto funziona a dovere l’odore si sente nell’orinazione immediatamente successiva all’ingestione degli asparagi. Una nota: sia le purine che l’acido aspartico vengono in qualche misura dispersi con una bollitura prolungata in piena acqua. Veniamo ora al succo di limone. Già nel 1500 si era capito che il succo dei limoni acerbi aiutava ad eliminare i calcoli così come la limonata serviva alla prevenzione della calcolosi urinaria. Rispetto agli altri agrumi, il limone è quello maggiormente ricco in citrato. Ora, alcuni studi hanno evidenziato che il succo di limone è in grado di aumentare, nelle urine, la quantità di citrato in misura tale da inibire la formazione di calcoli renali. Sembra infatti che una ipocitraturia (diminuzione di citrati nelle urine) favorisca la nefrolitiasi (calcoli renali). Importante la sperimentazione clinica condotta da studiosi statunitensi (Duke University Medical Center, Division of Urology, Durham) che ha valutato la limonata-terapia per un tempo relativamente lungo (circa 44 mesi). La sperimentazione condotta su due gruppi di persone, uno trattato con limonata e l’altro con citrato di potassio (farmaco adoperato nella prevenzione dei calcoli di acido urico) ha dimostrato che la limonata appare una ragionevole alternativa per tutti i pazienti che non sopportano l’assunzione del farmaco. Specialista in Chirurgia vascolare Professore associato Università La Sapienza L e arterie carotidi decorrono nel collo, ai lati della trachea. Il loro compito è quello di portare sangue ricco di ossigeno alla testa in generale ed al cervello in particolare. Come nei tubi dell’acqua, anche a livello di questi vasi si possono formare delle incrostazioni (placche). Queste possono determinare restringimenti (stenosi) che riducono il flusso di sangue. Inoltre, frammenti delle placche possono distaccarsi ed andare a ostruire piccole arterie del cervello con gravi conseguenze. L’ecocolordoppler, uno speciale tipo di ecografia, rileva la presenza di queste lesioni permettendo di intraprendere tempestivamente un adeguato trattamento, sia preventivo (farmacologico) che terapeutico (chirurgico). L’ecocolordoppler delle carotidi è importante anche per un motivo meno conosciuto. Infatti, permette di misurare lo spessore della parete carotidea. Come ogni altra arteria del corpo umano, le pareti delle carotidi risentono di tutti quei fattori che “fanno ammalare” i vasi: età, fumo, ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, ecc.. La parete della carotide “rispecchia” infatti il livello di “danneggiamento” dei vasi presenti in tutto il corpo, ma a diffe- La speciale ecografia con la quale si valuta lo spessore dei vasi che irrorano il cervello può rivelarsi preziosissima per prevenire il rischio di infarto renza di questi, è facilmente visibile tramite l’ecografia. Lo spessore della parete carotidea (correntemente indicato con la sigla inglese IMT), viene agevolmente calcolato dall’ecocolordoppler. Il valore dell’IMT può modificarsi con l’età (= aumento fisiologico nello spessore delle pareti arteriose), ma entro limiti ben precisi. Il calcolo dell’IMT viene sempre più richiesto dagli specialisti perchè è stato dimostrato che un incremento anomalo dell’IMT indica un aumento del rischio di eventi cardiocircolatori gravi. In particolare, è stato dimostrato scientificamente che lo spessore della parete delle carotidi può rappresentare un segnale di malattia coronarica. La misura dell’IMT viene valutata assieme ad altri fattori di rischio ben noti quali l’ipercolesterolemia, il diabete, l’ipertensione, la presenza e severità di altre lesioni aterosclerotiche, per elaborare parametri predittivi del reale rischio trombotico. In caso di rischio elevato, anche se asintomatico, il soggetto così identificato viene inviato a programmi diagnostici e preventivi più approfonditi, più aggressivi ma più efficaci. Un recente studio ha infatti dimostrato che il 40% degli attacchi di cuore posso- no essere evitati sottoponendosi a controlli periodici dell’IMT (oltre che degli altri fattori di rischio), soprattutto in caso di familiarità. Finora però non c’era un metodo semplice, preciso e poco costoso per valutare la salute delle coronarie da affiancarsi al tradizionale elettrocardiogramma. Nei pazienti con un rischio intermedio calcolato secondo tali schemi, la presenza di un IMT elevato indica un aumento del rischio di chiusura di una arteria importante del cuore o del cervello di circa tre volte nei 5-10 anni successivi . Oltre al valore assoluto dello spessore della parete carotidea, è molto importante la progressione dell’IMT nel tempo. Infatti un IMT elevato ma stabile nel tempo ha il medesimo valore prognostico di un valore in rapida crescita (più di 0.034 mm per anno). 15 VIVENDI Dr. Alberto Caggiati BENE A SAPERSI Ecocolordoppler, il “regolo” dello spessore delle carotidi BENE A SAPERSI Pubertà, se la “signorina” è in ritardo VIVENDI 16 Prof. Gian Luigi Spadoni Specialista in Pediatria ed Endocrinologia Università Tor Vergata Come comportarsi se nei figli la comparsa dei caratteri sessuali arriva dopo i 13 anni nelle femmine e dopo i 14 nei maschi L a comparsa dei caratteri sessuali secondari può fisiologicamente tardare nelle femmine fino ai 13 anni e nei maschi fino ai 14. Solo oltre questa età si può effettivamente parlare di pubertà tarda che sarà comunque, nella stragrande maggioranza dei casi, dovuta ad un semplice fattore genetico-costituzionale e non a cause patologiche, venendo dunque definita in questi casi come pubertà tarda costituzionale. Due sono i fattori che ci consentono di ipotizzare una semplice pubertà tarda costituzionale. Il primo è la presenza in famiglia di altre persone con una pubertà tarda. Ci si informerà dunque sempre in merito all’età alla quale si sono presentati i caratteri sessuali secondari nei genitori o in altri parenti prossimi. Il dato che in genere risulta più affidabile è l’età delle prime mestruazioni (menarca) nella madre o in altre parenti, tenendo presente che l’età media del menarca è attorno ai 12 anni. La comparsa del menarca a 14 anni od oltre nella madre, in una sorella o in una zia sarà un dato significativo nell’orientarsi vero una pubertà tarda costituzionale. Altrettanto significativo sarebbe ovviamente il dato di una pubertà tarda in parenti maschi ma il dato è meno definibile. Il secondo fattore è riscontrabile facendo eseguire al ragazzo/a una semplice radiografia della mano e del polso (per convenzione si effettua della mano e del polso di sinistra). Osservando infatti lo stato di calcificazione delle ossa viene assegnata una così detta età ossea, che è una sorta di indicatore della reale età biologica del ragazzo/a. Avendo per esempio di fronte a noi un ragazzo di 14 anni e 6/12 che non presenta ancora nessun segno di sviluppo puberale sarebbe estremamente utile poterne valutare la età ossea. Se questa risultasse arretrata sarebbe infatti ragionevole pensare che il ragazzo abbia un semplice ritardo della sua maturazione puberale così come della maturazione ossea. Se invece la età ossea risultasse corrispondente a quella anagrafica, e dunque la età biologica del ragazzo/a fosse effettivamente di 14 anni e mezzo, sarebbe difficile 17 VIVENDI giustificare un mancato inizio della pubertà. Una pubertà tarda costituzionale ovviamente non necessita di alcun trattamento medico in quanto si tratta, come abbiamo detto, di un semplice ritardo fisiologico nell’inizio della pubertà. Non va tuttavia sottovalutato, in particolare nei maschi, il problema psicologico che spesso si crea quando questi si confrontano con coetanei più sviluppati, e dunque anche significativamente più alti e prestanti di loro, da parte di cui spesso subiscono atti di bullismo. Trovandosi di fronte a questo tipo di disagio psicologico, assolutamente da non sottovalutare in quanto può avere sequele importanti nello sviluppo psichico, si può prendere in considerazione l’opportunità di trattare questi ragazzi con un breve ciclo di testosterone intra-muscolo, che riesce spesso ad indurre, senza effetti collaterali, l’inizio della pubertà. Se abbiamo detto che nella stragrande maggioranza dei casi la pubertà tarda è dovuta a fattori geneticocostituzionali, non dobbiamo però dimenticare che vi sono anche, seppure in una piccola minoranza di casi, delle cause patologiche che vanno attentamente indagate. Esistono infatti dei casi di insufficienza ovarica o testicolare (ipogonadismo) che richiederanno un trattamento sostitutivo a lungo termine per indurre la comparsa e poi per mantenere i caratteri sessuali secondari. Nei ragazzi in cui sia stata raggiunta, senza alcun segno puberale, l’età anagrafica limite per l’inizio dello sviluppo puberale (abbiamo già detto: 13 anni nelle femmine e 14 anni nei maschi), e magari senza neanche un dato anamnestico familiare di pubertà ritardata, è dunque sempre raccomandabile consultare uno specialista che valuterà l’età ossea ed in base ad essa prenderà in considerazione l’opportunità o meno di effettuare alcune indagini ormonali. BENE A SAPERSI Una pubertà tarda costituzionale non necessita di alcun trattamento medico in quanto si tratta di un semplice ritardo fisiologico. POLITICAL SCREENING La prevenzione e la lotta agli sprechi al centro della mia sanità VIVENDI 18 In tema di assistenza e di tutela della salute ecco le carte vincenti del nuovo presidente della Regione Lazio, Renata Polverini R enata Polverini, 47 anni, sposata, ex segretario generale del sindacato Ugl, è il nuovo presidente della Regione Lazio. Esponente di centro-destra, nonostante l’handicap di correre senza la lista Pdl (nella provincia di Roma), ha superato la sua diretta concorrente, Emma Bonino, conseguendo il 51,14% dei voti. Nel Consiglio Regionale grazie a questo risultato potrà contare su una solida maggioranza: 44 consiglieri contro i 29 dell’opposizione. I temi legati alla sanità e all’organizzazione dell’assistenza nel Lazio hanno fortemente caratterizzato il programma della Polverini e qui di seguito riportiamo in pillole gli elementi caratterizzanti del suo piano di rivalutazione e di risanamento di questo delicato ambito politico. pria rivoluzione, che assicuri la centralità della persona, l’eliminazione degli sprechi e non dei servizi, ma soprattutto l’integrazione tra pubblico e privato. Procederò ad istituire l’infermiere di famiglia e l’anagrafe delle fragilità, così da potenziare l’assistenza domiciliare, abbattere le liste d’attesa e introdurre la Carta Sanitaria Elettronica personale. Nel mio programma inoltre è prevista la riduzione del numero delle ASL da 12 a 6 nell’arco della legislatura, l’integrazione nella rete dei servizi dei medici di medicina generale, con un nuovo approccio multidisciplinare dei nuovi ospedali. Particolare attenzione sarà riservata anche alla prevenzione, con l’istituzione di un apposito dipartimento, e al patrimonio storico rappresentato dai piccoli ospedali per le comunità locali. Integrazione tra risorse pubbliche e professionalità private. Nella sanità laziale opererò una vera e pro- Come fronteggiare gli sprechi Ci sono ancora dei grandi spazi di recupero rispetto ai colossali sprechi che nascono dall’inefficienza e dall’assenza di controlli nelle aziende sanitarie. C’è la necessità di aggiornare e migliorare le convenzioni in essere con la Guardia di Finanza per rendere più efficienti i controlli e monitorare i comportamenti delle Aziende Sanitarie. C’è infine bisogno di una nuova ed efficiente struttura di controllo che verifichi l’efficiente attuazione delle disposizioni regionali nelle Aziende Sanitarie. L’assistenza come terapia L’obiettivo che mi sono posta è sconfiggere non solo la malasanità ma anche la mala assistenza, per questo innanzitutto istituiremo una banca dati sulle fragilità per conoscere quali sono le fasce deboli sul nostro territorio. Vogliamo attivare un vero e proprio sistema di servizi diffuso in tutta la Regione per assicurare una risposta concreta ai bisogni degli individui e delle famiglie, con prestazioni di qualità e interventi appropriati ed efficaci. Introdurremo, ad esempio, un assegno che incentivi chi vuole prendersi cura dei disabili e degli anziani non autosufficienti a domicilio. Sono tante, infatti, le famiglie che si trovano sole di fronte a questo problema. Ma il nostro programma dà risposte a tutti gli individui fragili, dai minori a rischio agli anziani, con iniziative di formazione permanente; giardini e orti sociali affidati alla cura di persone anziane in difficoltà economiche in cambio di una integrativa alla pensione; oppure il ‘nonno vigile’ in prossimità delle scuole o di parchi e giardini pubblici. No al ticket per le prestazioni di pronto soccorso Ticket sanitario per il pronto soccorso? Assolutamente no. Sono dell’idea che i cittadini del Lazio non possano continuare a pagare per l’erogazione di un servizio primario. Nel Lazio si paga già molto più che nelle altre regioni in termini di Irap e Irpef. Direttore Sanitario Marilab Center La tornata elettorale è ormai alle spalle e per la prima volta nella storia della Regione Lazio abbiamo un Presidente donna. Gli impegni presi dal neo Governatore, Renata Polverini sono ben precisi, basta dare uno sguardo al suo programma elettorale. La situazione di partenza è indubbiamente complessa: le risorse sono scarse e le aspettative di miglioramento del Sistema Sanitario Regionale da parte dei cittadini sono molte. Pertanto, l’unica strada percorribile è quella di lavorare duramente alla riduzione degli sprechi e alla razionalizzazione dell’offerta. La Polverini, in sede di campagna elettorale, si è impegnata proprio in questa direzione. Di conseguenza, sarà ormai ineludibile l’attuazione del percorso di deospedalizzazione e di potenziamento della medicina del territorio. Le risorse, come già sappiamo, non mancano: i Medici di Famiglia, gli Ambulatori Privati Accreditati, le varie figure che operano nella Medicina Specialistica Accreditata. Il punto d’equilibrio consiste nel trovare una forma di integrazione e di coordinamento tra tutti i soggetti coinvolti. Il fine ultimo è quello di ridurre drasticamente gli accessi agli ospedali per diagnosi e cure di primo livello e quello di dare agli utenti la possibilità di avere un’unica struttura di riferimento che abbia le professionalità e le risorse tecnologiche necessarie per soddisfare le richieste degli utenti. E ora tutti al lavoro! Un sistema integrato di questo tipo permetterebbe al medico curante di avere una diagnosi e di dare una cura tempestiva al paziente in tempi decisamente ridotti rispetto al sistema attuale (l’attuale iter prevede infatti che il medico dopo la visita rilasci, la dove necessario, una richiesta di esami d’approfondimento al paziente il quale a sua volta dovrà: effettuare per conto proprio una prenotazione in un centro accreditato pubblico o privato, attendere i tempi determinati da liste d’attesa, effettuare l’esame, attendere il responso, che spesso a causa delle lungaggini burocratiche impiega molto tempo ad essere emesso, ed, infine, riportarlo dal Medico che a quel punto potrà finalmente emettere una diagnosi e dare la terapia più adeguata). I casi più complicati sarebbero comunque presi in carico dalle strutture ospedaliere in collaborazione con il Centro di Riferimento Territoriale, evitando così inutili duplicazioni di esami, facilitando il percorso diagnostico e riducendo i tempi di degenza. Questo è il modello: semplice, organico e di facile attuazione, con l’utilizzo delle risorse già esistenti e senza ulteriore sperpero di denaro pubblico. Allora, ci si chiede, quali sono gli ostacoli che si pongono di fronte a questo “facile” percorso? Il problema sta nell’eccessiva ingerenza della politica nel mondo della Sanità. Se si vuole che il sistema funzioni è necessario che ospedali e presidi ambulatoriali pubblici siano svincolati dal controllo diretto delle ASL e abbiano una loro autonomia gestionale. Le ASL devono svolgere al meglio il loro compito di ente programmatore e devono assicurare alla cittadinanza il controllo sulla qualità del servizio erogato. Gli strumenti esistono già e sono rappresentati dalle leggi nazionali di riferimento e da leggi e regolamenti attuativi regionali in materia di Requisiti minimi per l’accreditamento istituzionale che tutte le strutture pubbliche e private devono rispettare. Deve essere tassativo il rispetto delle regole da parte di tutti gli erogatori e, soprattutto se si vuole centrare il delicato obiettivo del contenimento della spesa, sarà ineludibile applicare il rimborso a tariffa (ossia rimborsare esclusivamente le prestazioni e/o ricoveri ed interventi eseguiti e non altre voci determinate da sprechi o disavanzi di gestione) anche alle strutture a gestione pubblica. Pertanto, gli amministratori dovranno rispondere del loro operato sia in termini qualitativi che economici e, così facendo, a mio avviso, si potrà uscire definitivamente dall’assurda logica dello Spoil System per la nomina degli stessi. Il giudizio sulla validità di un direttore generale di una determinata azienda ospedaliera dovrà dipendere, esclusivamente, dagli obiettivi raggiunti e tutto ciò andrà a favore di una buona amministrazione e di un servizio efficiente per la popolazione. Pertanto, la nostra speranza è quella che questa sia davvero la volta giusta e che la nostra neo Presidente si affidi a chi conosce veramente la sanità della nostra Regione per attuare quella vera e propria “rivoluzione del settore” fortemente voluta da tutti. ????? BENE A SAPERSI Dr. Luca Marino 19 VIVENDI Una nuova sanità è possibile: il limite sta nell’eccessiva ingerenza della politica. Se si vuole che il sistema funzioni è necessario che ospedali e presidi ambulatoriali pubblici siano svincolati dal controllo diretto delle ASL e abbiano una loro autonomia gestionale BENE A SAPERSI Patch-test, il disco che rivela come “suona” la pelle VIVENDI 20 di Josè Maria Lops Le dermatiti da contatto ora si scoprono più facilmente attraverso l’applicazione di “cerotti” che rivelano il grado di reattività rispetto alle sostanze d’uso comune S coprire eventuali allergie è ora diventato più facile ed accessibile. Si va sempre più diffondendo, infatti, il patch-test ovvero un esame utilizzato per la diagnosi delle dermatiti da contatto e quindi per identificare quelle sostanze che, una volta poste a contatto con la pelle, determinano una reazione infiammatoria locale. Ricordiamo brevemente che, a tal proposito, esistono due diverse forme di dermatite da contatto, una di origine irritativa - indipendente dal sistema immunitario - ed una allergica in cui le cellule immunitarie producono una risposta infiammatoria diretta contro la sostanza erroneamente ritenuta pericolosa dal corpo. Il test è indolore, di facile e semplice esecuzione. Consiste nell’applicare sulla pelle della schiena del paziente alcuni dischetti di alluminio contenenti ciascuno una particolare sostanza potenzialmente responsabile della dermatite. Tra i gruppi di sostanze che vengono testate ricordiamo: alcuni metalli (cromo, nichel, cobalto), farmaci (antibiotici, anestetici, antistaminici), conservanti per prodotti di igiene personale (profumi, resine, sostanze della gomma, tensioattivi contenuti in detergenti e coloranti). Tali dischetti vengono mantenuti sulla cute per 48 ore grazie a particolari cerotti anallergici. Una volta tolti, una eventuale risposta allergica a qualcuna delle sostanze applicate sarà individuata per la presenza di arrossamento, prurito e piccole vescicole localizzate alla sede di contatto. Ogni sostanza, detta aptene, applicata sulla schiena si trova in concentrazioni talmente esigue da evitare qualsiasi pericolo per la salute dei pazienti, compresi quelli con forme allergiche piuttosto gravi; del tutto eccezionali sono infatti le reazioni sistemiche, come orticaria e shock anafilattico, causate dai patch-test. Dall’altra parte, però, la quantità di aptene utilizzata è comunque sufficiente per evocare una reazione anche in pazienti scarsamente sensibilizzati. Per non falsare i risultati del patch-test l’uso di creme al cortisone nella sede di applicazione e l’assunzione di cortisone orale e di antistaminici deve essere sospesa almeno due settimane prima del test. Nelle 48 ore che seguono l’applicazione dei cerotti, il paziente avrà cura di non rimuovere i dischetti e di non bagnarli, evitando anche l’esposizione solare e l’attività fisica (per il problema della sudorazione). Trascorso questo periodo di tempo il dermatologo rimuoverà i pannelli, valutando l’aspetto delle aree cutanee sottostanti. In presenza di arrossamenti, edema, vescicole e papule (piccoli rilievi cutanei rossastri) la diagnosi è positiva ed il soggetto viene considerato allergico a quella determinata sostanza. ULTERIORI AVVERTENZE E CONTROINDICAZIONI In caso di gravidanza accertata o allattamento si consiglia di non effettuare l’esame. Il patch-test deve essere applicato solo su cute sana ossia senza acne, cicatrici, dermatiti o qualsiasi altra situazione che possa interferire con i risultati del test. Nel caso i cerotti producano un forte prurito, bisogna comunque ignorare lo stimolo di grattarsi, in modo da non irritare la pelle e rendere ancor più difficile l’interpretazione dei risultati del patch-test. CONCLUSIONI L’esito del patch-test ha lo scopo di individuare le sostanze responsabili della dermatite e quindi, evitandone il contatto, di prevenire la malattia. Per ogni aptene risultato positivo al patch-test, il dermatologo rilascerà una scheda dettagliata in cui è spiegato come evitare quel tipo di contatto. “ Cari lettori, chi mi segue da anni su questa rivista sa bene che per me rispondere alle vostre richieste e segnalazioni è un impegno che con gioia e serietà sto cercando di portare avanti, mettendo gli interessi di imprenditore in secondo piano rispetto alle reali esigenze di tutte quelle persone che hanno deciso di affidarsi con fiducia alla nostra azienda. Ed è proprio nel pieno rispetto di quella fiducia che oggi pongo innanzi a voi uno dei quesiti eticamente più difficili da affrontare in questo mestiere: cosa è giusto fare quando l’attenzione e scrupolosità riservata ad un paziente rischiano di diventare un disservizio per un altro? Sembra un contro senso ma invece vi sto parlando di un disagio reale che ogni giorno i miei fidati collaboratori del reparto Diagnostica per Immagini si trovano ad affrontare, un disagio che la signora Alessia di Ostia come paziente ha provato sulla sua pelle e ha giustamente deciso di sottoporre alla nostra attenzione. Di fatto lei ha prenotato una Risonanza Magnetica per le ore 17 in una struttura, il Marilab Center, che per lei è sinonimo di professionalità e funzionalità; immaginate quindi la sua sorpresa e il suo disappunto quando ha capito che avrebbe effettuato il suo esame con almeno 45 minuti di ritardo. ”Inaccettabile” avrà pensato, e come darle torto? Come non simpatizzare con un paziente che sceglie una rinomata struttura privata proprio per evitare le lunghe attese dei presidi ospedalieri? Un buon modo potrebbe essere quello di pensare che mentre la povera signora Alessia attende pazientemente il suo turno accumulando minuti di ritardo, un altro paziente viene trattenuto dai nostri scrupolosi radiologi i quali ritengono necessario, per la perfetta riuscita della Risonanza, approfondire l’esame aggiungendo segmenti (altre immagini) o magari sottoponendo il paziente ad una nuova verifica con mezzo di contrasto. La verità è che quando ci si sottopone a questi esami si spera sempre che tutto vada per il verso giusto, e per fortuna la maggior parte delle volte è così, ma può capitare alle volte che quello che in apparenza è solo un esame diagnostico di routine possa celare insidie inaspettate e rubare ai medici e ai pazienti più tempo del necessario. Vi chiedo quindi, se voi foste uno di quei pazienti il cui esame ha necessità di essere più approfondito vorreste o no che il vostro medico in quel momento velocizzasse il tutto per non far attendere la signora Alessia che verrà subito dopo di voi? Non credo ci siano dubbi sulla risposta. Ognuno di noi, quando è il suo turno, desidera che il personale medico e paramedico dia il meglio di se, ignorando anche se necessario lo scorrere impietoso del tempo e la lista severa degli appuntamenti. Per questo ogni tanto anche noi della Marilab ci ritroviamo a scontentare i nostri pazienti, perché preferiamo spiegare alla signora Alessia che il suo ritardo è sinonimo di affidabilità e cura del paziente piuttosto che ridurre la nostra attività ambulatoriale e diagnostica ad una mera catena di montaggio dove per rispettare tempi e consegne si rischia di perde totalmente lo scopo ultimo della nostra professione: mettere il paziente e le sue reali esigenze sanitarie al centro di ogni nostra azione. Chiedo scusa quindi alla signora che mi ha scritto e a tutti coloro che avrebbero voluto farlo, non posso garantirvi che non ricapiterà più ma posso promettervi che quando verrà il vostro turno anche a voi verrà dedicato tutto il tempo necessario. Daniele Marino Per contattare Daniele Marino si prega di inviare una e-mail a [email protected]. o un fax al n° 0656195174 21 VIVENDI Tuttavia, dopo questa valutazione iniziale, il più delle volte il dermatologo richiede di visitare nuovamente il paziente dopo uno o due giorni, quando le reazioni allergiche sono pienamente sviluppate e le manifestazioni lievi sono scomparse. In base all’intensità ed alla gravità delle reazioni cutanee si potranno quindi distinguere le forme irritative dalle sensibilizzazioni (allergie) verso determinate sostanze. Nelle dermatiti da contatto di natura irritativa, ad esempio, le manifestazioni sono più evidenti quando i patch vengono rimossi, salvo poi migliorare nei giorni seguenti; al contrario, le forme allergiche richiedono circa un paio di giorni per produrre manifestazioni, che tendono poi a divenire più rilevanti alcuni giorni dopo la rimozione dei patch. FILO DIRETTO Priorità per un paziente è anche garanzia per l’altro BENE A SAPERSI Il gioco d’azzardo compulsivo è una grave malattia mentale in forte crescita: curarla si può ma è ancora più importante la prevenzione VIVENDI 22 I Autodistruggersi con i gratta-e-vinci l gioco d’azzardo, come ci dimostrano le ricerche archeologiche e antropologiche, è sempre esistito. I primi cenni di questa attività si riscontrano addirittura nel 3000-4000 a.C. quando nella civiltà egiziana era già praticato il gioco dei dadi (il termine “azzardo” deriva dal francese “hasard”, a sua volta termine di origine araba, “az-zahr”, che significa proprio “dadi”). Oggi la diffusione di molti giochi d’azzardo legittimati dallo stato come le slot-machine, i videogiochi, i videopoker, le lotterie, i gratta e vinci, il superenalotto, ha favorito l’accesso a moltissime persone che facilmente passano dal semplice divertimento, al vizio e nei casi più gravi a vere forme di dipendenza patologica. Il Manuale Statistico e Diagnostico degli psichiatri, il DSM IV, definisce il ‘gioco d’azzardo patologico’ (GAP) come un comportamento persistente, ricorrente e maladattivo di gioco, che compromette le attività personali, familiari e lavorative. È una malattia mentale classificata all’interno dei “Disturbi del controllo degli impulsi” e che ha grande affinità con il gruppo dei Disturbi Ossessivo-Compulsivi (DOC) e soprattutto con i comportamenti d’abuso e le dipendenze. I giocatori compulsivi (o patologici) sono perciò quegli individui che si trovano cronicamente e progressivamente incapaci di resistere all’impulso di giocare. La dipendenza è caratterizzata da veri e propri sintomi quali: la tolleranza, come il bisogno di aumentare la quantità di gioco; sintomi di astinenza come aggressività, sbalzi di umore, ansia, attacchi di panico e comportamenti criminali impulsivi; sintomi di perdita di controllo manifestati attraverso incapacità di smettere di giocare. Nelle dipendenze, in realtà, si determina tutta una serie di circoli viziosi che automantengono il comportamento. Nello specifico del gioco d’azzardo il principale tra essi è il “chasing”, cioè l’inseguimento delle perdite. Il gioco d’azzardo patologico passa infatti attraverso alcune fasi di progressione: fase vincente, caratterizzata dal gioco occasionale e da vincite iniziali che motivano a giocare in modo crescente; fase perdente, connotata dal gioco solitario, dall’aumento del denaro investito nel gioco, dalla nascita di debiti e dal pensiero ossessivo verso il gioco; fase di disperazione in cui cresce ancora il tempo dedicato al gioco e l’isolamento sociale. Si stima che il fenomeno riguardi l’1-3% della popolazione; ne sono maggiormente colpiti gli uomini e l’insorgenza della patologia è in genere nel periodo postadolescenziale. Il giocatore patologico non presenta caratteristiche somati- Dr.ssa Maria Giulia Minichetti Psicologa, psicoterapeuta C.T.U Tribunale Civile di Roma Sociologa della comunicazione, formatore e libera docente in psicologia e comunicazione che, di età, di sesso o di classe sociale che lo rendano “riconoscibile. La sua personalità è ansiosa, tendente alla depressione, impulsiva, curiosa, competitiva, impaziente, sempre alla ricerca di forti stimolazioni. Fattore predisponente al gioco d’azzardo è la tendenza ad inibire verbalmente le proprie paure, le emozioni, i sentimenti ed una grande sensibilità ai sintomi ansiosi che peraltro sono gli stessi fattori che indirizzano verso il consumo di droghe, l’alcolismo ed il tentativo di suicidio. Per questo tipo di patologia molto importante è la prevenzione, sia a livello sociale che personale. Lungi dal chiedere il proibizionismo, sarebbe opportuno almeno che l’accesso al gioco d’azzardo fosse più moderato e meno visibile. Necessaria poi l’informazione: le persone devono sapere a cosa vanno incontro, devono conoscere i meccanismi che portano verso questa dipendenza e riconoscerne i segnali nel proprio comportamento. Infine è utile ricordare che il gioco d’azzardo è una patologia grave, che va curata attraverso un trattamento psicoterapeutico o attraverso l’adesione ad un gruppo di auto-mutuo aiuto, che in questi casi, come in quello degli alcolisti, produce importanti e duraturi risultati. Se l’arcobaleno colora la speranza U SANE LETTURE “ VIVENDI 24 . n pomeriggio di marzo, dalla -stanza numero 50 del Reparto Ematologia Degenze, dopo una pioggia torrenziale, affacciandoci alla finestra del Policlinico Tor Vergata, tutti fummo colpiti dalla presenza di un arcobaleno bellissimo del quale si riuscivano, come raramente accade, a distinguere tutti e sette i colori. Pensammo subito che fosse un segno di speranza. L’arcobaleno è il segno della speranza; ci annuncia che dopo il temporale, la pioggia nutre la terra ed il sole ricomincia a splendere caldo e fecondo. In quel momento noi eravamo come la natura: il nostro fisico era stato funestato dalla pioggia, ma il sole che stava ricominciando a splendere, ci dava la speranza di riprenderci e di rifiorire scaldate dai suoi raggi benefici. Stiamo rinascendo, splendenti e colorate come quell’arcobaleno e vorremmo dare agli altri la speranza che sarà così anche per loro”. In questa bellissima testimonianza ben si racchiude il senso del libro “L’arcobaleno della speranza – Anche a noi è successo”, una raccolta di racconti, poesie, aneddoti scritti dai pazienti di Ematologia del Policlinico di Tor Vergata di Roma affetti da leucemia, linfoma o mieloma. Come spiega Maria Stella Marchetti, autrice e promotrice del libro (anch’essa paziente del reparto di Ematologia), l’idea di realizzare questo volume è nata un po’ per caso, constatando il sollievo che procurava ai pazienti il riportare le proprie emozioni, i propri stati d’animo, spesso così difficili da esprimere a voce. Al libro si è poi affiancata la realizzazione del sito www.arcobalenodellasperanza.net, che oltre a riportare le storie e percorsi personali dei pazienti, da la possibilità ai visitatori di pubblicare le proprie testimonianze e di mettersi in contatto con i malati, sostenendoli a distanza o facendo loro sentire l’appoggio di chi tra di loro c’è già passato e magari desidera condividere non solo la battaglia per la sopravvivenza ma anche le piccole gioie quotidiane che la vita comunque continua ad offrire; un sito che oramai è una comunità in cui giorno dopo giorno si lavora per portare avanti questo proget- to, unita anche nel ricordo di tutti coloro che non ce l’hanno fatta. Libro e sito hanno entrambi le stesse finalità: far comprendere quanto sia utile cercare di sdrammatizzare il male, e soprattutto sensibilizzare il numero più elevato possibile di persone sull’importanza di sostenere la ricerca e di donare sangue, midollo osseo e cordone ombelicale, gesti che costano veramente poco ma che sono aiuti preziosissimi per chi lotta contro la leucemia, il linfoma ed il mieloma. Il libro si può ottenere tramite una libera donazione, che verrà devoluta in beneficenza per la ricerca e per le esigenze del reparto. Per richiederlo basta inviare una e-mail a [email protected]. È possibile inoltre iscriversi su Facebook al gruppo “DONA IL SANGUE, AGGIUNGI UN COLORE IN PIÙ ALL’ARCOBALENO DELLA SPERANZA!” e magari invitare anche i propri amici ad iscriversi per diffondere il messaggio. Agenzia di OSTIA Via Luigi Borsari, 29 - 00122 ROMA Tel. 06 5621327 - 06 5601653 Fax 06 5600345 Marilab I LABORATORI MARILAB SI APRONO ALLE MEDICINE COMPLEMENTARI Si informa la clientela che presso il Marilab Center in via Zambrini verrà presto attivato il il reparto di Medicina Complementare. Peculiarità del reparto sarà la Medicina Omeopatica il cui vasto campo di applicazione può essere adottato sia come scelta unica che in associazione a terapie classiche, portando spesso in questo modo ad ottenere una riduzione dei tempi necessari al ripristino dello stato di benessere. Questa metodica si basa sull’osservazione del terreno dove si sviluppa una determinata patologia. Per terreno si intende l’individuo che presenta caratteristiche fisiche ed emotive che lo distinguono e che quindi lo rendono diverso rispetto ad un altro individuo. Questa osservazione offre gli elementi che consentono l’elaborazione di una terapia “ad personam” e l’applicazione di questa metodica ad innumerevoli situazioni patologiche. Nel reparto di Medicina Complementare sarà inoltre presente un servizio di Agopuntura e di Terapia Cranio-Sacrale secondo la metodica del Dott. John Upledger. Per info e/o appuntamenti: 06 5619651 SOSTIENI LA ONLUS N.O.S.E. DONANDO IL 5 PER MILLE Anche quest’anno il Gruppo Marilab invita i lettori di Vivendi a sostenere la N.O.S.E. (Nuova Ostia Soccorso Emergenza), associazione di volontariato, senza scopo di lucro, costituitasi nel 2001 allo scopo di fornire assistenza gratuita ai malati oncologici. L’associazione mette a disposizione dei malati oncologici un servizio di assistenza e di trasporto per coloro che necessitano di radioterapie, chemioterapie o per recarsi nei centri per esami diagnostici e di laboratorio. Il Gruppo Marilab collabora ormai da tempo con la N.O.S.E.; oltre ad aver donato una nuova ambulanza, ha fornito inoltre una sede all’associazione all’interno del Marilab Center mettendo a disposizione dei pazienti le proprie strutture per l’esecuzione gratuita di alcuni esami. È molto semplice donare il 5 per mille: nello spazio dedicato bisogna apporre la propria firma nel primo riquadro “sostegno del volontariato e delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale, etc…” ed inserire il Codice Fiscale della N.O.S.E. Onlus: 97424440580 25 VIVENDI Una corretta alimentazione è sempre alla base di uno stile di vita sano ed equilibrato. Per questo la MARILAB da anni ha abbracciato un sistema innovativo che oltre a garantire una perdita di peso bilanciata mette il paziente nella condizione di mantenere il peso desiderato senza particolari sforzi, seguendo delle regole semplici quanto efficaci. Il metodo DOCEO, a differenza delle diete tradizionali dove il paziente è costretto a seguire in modo rigido le indicazioni fornite dal proprio medico dietologo, grazie al CALORIMETRO (piccolo palmare di facile utilizzo assegnato al paziente all’inizio del programma) prevede una gestione totalmente autonoma della propria alimentazione. Grazie a questo diario alimentare, infatti, è possibile tenere nota giorno per giorno della propria storia alimentare e sapere, quindi, quante calorie sono state assunte nell’arco della giornata conteggiando in modo preciso la percentuale di grassi, proteine o carboidrati ingerite con gli alimenti scelti. Non solo quantità quindi ma anche qualità dei cibi assunti e soprattutto piena consapevolezza da parte del paziente che durante l’intero programma DOCEO non solo otterrà l’acquisizione del peso forma desiderato ma anche la possibilità di “imparare” come alimentarsi nel modo più sano ed equilibrato, senza dover rinunciare al piacere del buon cibo. Ogni programma DOCEO per la regolazione del peso prevede, inoltre, un approfondito check up del metabolismo energetico tramite l’esecuzione di una Calorimetria Indiretta (in grado di fornire precisi dati sul Metabolismo Basale e sul Quoziente Respiratorio) e di una Dexa Total Body (valutazione antropometrica della composizione corporea). Per informazioni: 06 561951 INFOMARILAB IN FORMA PER L’ESTATE CON IL METODO DOCEO L’alitosi è un problema che riguarda la metà della popolazione. Innumerevoli le cause che possono essere fronteggiate con alcuni accorgimenti e rimedi popolari BENE A SAPERSI di Federica Razzi VIVENDI 26 Alitosi: le cause e i rimedi naturali C ‘ .....è gente che soffre di alito pesante pur avendo candidi denti perché le cause dell’alitosi sono molteplici. Non è certo un problema di poco conto, dal momento che il problema interessa il 50% della popolazione mondiale. Certo è che la prima difficoltà nasce nel diagnosticare l’inconveniente…Da soli è quasi sempre impossibile e se riuscite a sentire da soli l’odore dell’alito vuol dire che la situazione è veramente grave! L’alito cattivo può derivare, ma non sempre, da ciò che mangiamo; un piatto a base di aglio, cipolla, scalogno o erba cipollina sicuramente non aiuta ad avere un alito fresco e l’effetto alitogeno dura anche 24 ore. Questi alimenti, infatti, contengono composti volatili solforati che vengono eliminati con la respirazione (ma anche attraverso il sudore, per cui… attenti!). È importante inoltre limitare il consumo di alimenti come peperoni, carni affumicate, alcuni pesci, alcuni formaggi e bevande come caffè, birra, vino ed alcolici. Molto frequentemente i responsabili maggiori sono alcuni tipi di batteri che proliferano nel cavo orale e che sono la causa principale del cattivo odore. Ma, attenzione non tutti i batteri sono colpevoli! Ad esempio lo Streptococcus Salivarius è indispensabile per mantenere un ambiente salubre all’interno della nostra bocca. Le cause sono comunque molteplici: cattiva igiene orale, tonsilloliti (piccoli corpuscoli maleodoranti di colore bianco-giallastro presenti vicino alle tonsille), malattie gengivali, stress, bocca secca, cattive abitudini alimentari, cattivo stile di vita. Fortunatamente, però, curare l’alitosi è possibile con rimedi naturali e qualche accorgimento. Solitamente per risolvere la situazione è sufficiente stimolare la produzione di saliva all’interno del cavo orale. Esiste in commercio un’infinità di prodotti (collutori e dentifrici) che promettono bocca pulita ed alito fresco ma non sempre mantengono l’impegno dichiarato… Alcuni infatti possono addirittura peggiorare il problema perché eccessivamente aggressivi. Tra i rimedi popolari per profumare l’alito c’è la masticazione di erbe aromatiche come prezzemolo, salvia, basilico o l’assunzione di prodotti a base di clorofilla. Urologo I l refrigerio di una bibita fresca, magari gassata, soprattutto in estate, o dopo attività fisica, è senz’altro gradevole, soprattutto grazie alla presenza di alcuni ingredienti con cui vengono preparate talune bibite, le bevande al gusto “cola”, diffusissime a livello mondiale e caratterizzate dal colore scuro e dall’inconfondibile gusto aromatico e leggermente acidulo. Sono in molti a sostenere particolari proprietà terapeutiche di tali bevande che spaziano dal facilitare la digestione all’impiego come rimedio per il mal di testa, proprietà che non sono mai state dimostrate mediante studi scientifici validati statisticamente e che generalmente prendono origine da leggende metropolitane. Ciò che invece è emerso, sulla base di uno studio clinico retrospettivo condotto nei primi anni ’80 (932 pazienti reclutati nel Nord Carolina Usa, controlli dal 1980 al 1982) e pubblicato nel 2007 sulla prestigiosa rivista Epidemiology, è l’associazione tra l’eccessivo consumo di cola (più di mezzo litro al giorno) e l’origine di alcune patologie renali. In particolare è stato evidenziato come la presenza di alcune sostanze utilizzate nella preparazione delle bevande al gusto cola sia determinante nel promuovere l’insorgenza di disfunzioni legate alla formazione di calcoli renali e, Se la cola si trasforma in sassolini indirettamente, all’alterazione di meccanismi metabolici che portano allo sviluppo del diabete e all’incremento della pressione arteriosa, patologie che determinano nell’arco del tempo insufficienza renale. Lo studio è stato condotto su un campione di individui di entrambi i sessi e rappresentativi per le varie fasce di età. Circa la metà dei soggetti assumeva più di mezzo litro di cola al giorno, mentre l’altra metà, utilizzata come gruppo di controllo, faceva uso di altre bevande. Sulla base delle evidenze cliniche il gruppo di soggetti facente uso di bevande al gusto cola ha mostrato un significativo incremento dell’incidenza di patologie renali soprattutto legate allo sviluppo di calcolosi. Uno dei dati più rilevanti emersi dallo studio è stata l’identificazione dell’acido fosforico come diretto responsabile della formazione di calcoli all’interno delle vie urinarie. Questa sostanza, se assunta in grandi quantità, può determinare uno squilibrio della mineralizzazione ossea con conseguente mobilizzazione della componente calcica dall’osso verso il sangue che viene eliminata a livello renale comportando il relativo accumulo di cristalli di calcio all’interno delle cavità renali. Inoltre l’alterazione del pH urinario dovuta all’eliminazione dell’acido fosforico favorisce ulteriormente la formazione di calcoli. Il ruolo di altre sostanze contenute nelle bevande al gusto cola, come i dolcificanti artificiali o l’acido carbonico, non è stato del tutto chiarito, ma non sembra esservi correlazione alcuna con lo sviluppo di alterazioni renali. SINTETIZZANDO - La cola contiene elevate concentrazioni di acido fosforico che posso dare origine a calcoli. - L’acido fosforico riduce la densità ossea causando osteoporosi e accumulo di calcio nel rene. - Il rischio di patologie renali risulta doppio nei pazienti che bevono più di ½ lt di cola al giorno. - Il consumo di cola causa diabete, ipertensione e calcoli, tutti fattori di rischio per le patologie renali. 27 VIVENDI Dr. Raniero Parascani BENE A SAPERSI LA SALUTE VIEN MANGIANDO Uno studio statunitense pubblicato dopo venticinque anni dalla sua conclusione rivela i rischi di calcolosi renale e di osteoporosi in caso di consumo smodato della bevanda gassata BENE A SAPERSI Piacere maschile, istruzioni per l’uso VIVENDI 28 Il sesso per gli uomini è più complicato di quanto si pensi: il 29% raggiunge l’orgasmo senza provare piacere L a fisiopatologia dell’orgasmo maschile è un tema un po’ tabù nella nostra società ma forse è arrivata l’ora di affrontarlo, dopo aver parlato per decenni di punto G, clitorideo o uterino/profondo. Masters e Johnson nei primi anni ’60 hanno descritto per primi la risposta sessuale umana suddividendola in quattro fasi successive: eccitamento, plateau, orgasmo e risoluzione. La fase dell’eccitamento inizia come reazione ad uno stimolo sessuale di tipo fisico, psichico o di entrambi i tipi, e nell’uomo consiste nell’erezione, determinata da un rapido afflusso di sangue all’interno del pene. La fase di plateau corrisponde al momento di massima eccitazione, la cui durata varia da persona a persona, e nella stessa persona in base alle circostanze e al diverso stato d’animo. L’orgasmo è il momento culminante dell’atto sessuale, quel breve periodo nel quale il soggetto vive una condizione di incontrollato piacere ed inevitabilità dell’eiaculazione, in cui il suo organismo raggiunge la massima tensione e la mente la piena eccitazione. Nell’uomo è caratterizzato fisicamente da un irrigidimento muscolare diffuso e dall’eiaculazione, la fuoriuscita del liquido spermatico mediante contrazioni pelviche (epididimo, dotti deferenti, vescicole seminali, prostata). Sebbene sia opinione comune che l’orgasmo sia più difficile da raggiungere per il sesso femminile, sembrerebbe secondo recenti sondaggi che circa il 29% degli uomini abbia sperimentato l’eiaculazione senza provare piacere; si tratterebbe, quindi, di un meccanismo più complicato di quanto sembra! Che cos’è esattamente l’orgasmo? L’orgasmo consiste nella liberazione di tutta la tensione sessuale accumulata durante le fasi precedenti e provoca diverse modificazioni fisiologiche. L’eiaculazione è accompagnata da contrazioni ritmiche delle vescicole seminali, dei vasi deferenti, della prostata e dei dotti eiaculatori, che spingono il seme nell’uretra poco prima dell’eiaculazione e, successivamente, coinvolgono l’intero canale uretrale. Prof. Andrea Fabbri Professore Associato di Endocrinologia Dipartimento di Medicina Interna Università di Roma Tor Vergata Direttore Unità Operativa Complessa di Endocrinologia e Diabetologia Ospedale S. Eugenio & CTO A. Alesini Le prime contrazioni sono più potenti e ravvicinate, mentre le altre sono più deboli e distanziate. Durante questa fase si verificano anche contrazioni dello sfintere anale e dei muscoli del pavimento pelvico, nonché un aumento della frequenza cardiaca e respiratoria. Pochi secondi prima dell’orgasmo c’è un istante in cui l’uomo percepisce l’imminenza dell’eiaculazione, la cosiddetta fase di ‘inevitabilità eiaculatoria’. L’orgasmo, generalmente, oltre a provocare sensazioni molto intense e piacevoli, è accompagnato anche da un leggero obnubilamento della coscienza e da una temporanea perdita di percezione del mondo circostante. In realtà non si conoscono ancora pienamente i meccanismi ed i sistemi biochimici che innescano il riflesso dell’orgasmo; sicuramente sia i fattori fisici sia quelli psicologici giocano un ruolo importante, sebbene sembra che alcuni uomini possano riuscire a raggiungere l’orgasmo concentrandosi semplicemente sulle proprie fantasie erotiche! Specialista in Ginecologia e Ostetricia L a pillola del giorno dopo, sulla quale si sono aperti numerosi dibattiti di carattere medico ed etico-culturale, viene indicata dalla comunità scientifica come “contraccezione d’emergenza”. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce contraccettivi d’emergenza “tutti quei metodi contraccettivi in grado di fornire alla donna un mezzo privo di rischio per prevenire una gravidanza indesiderata dopo rapporto sessuale non protetto, o in caso di fallimento del metodo contraccettivo”. La contraccezione d’emergenza (CE) rappresenta dunque una valida opzione per tutte quelle donne che hanno avuto recentemente un rapporto sessuale non protetto, per mancato uso o uso scorretto di un anticoncezionale e che non vogliono una gravidanza. La pillola del giorno dopo, in vendita con questa precisa indicazione dal 2000 (si consideri che precedentemente, veniva utilizzata, con la medesima finalità, una normale pillola contraccettiva ad elevato dosaggio e posologia particolare), ha aperto diversi dibattiti, in particolare sul meccanismo d’azione, quindi su un’attività di tipo abortivo o meno. Secondo la comunità scientifica la gravidanza inizia con l’impianto dell’uovo fecondato e quindi tutti i metodi che agiscono prima dell’impianto vengono considerati contraccettivi. In contrasto con tale posizione la Chiesa Cattolica considera un uovo fecondato già “embrione umano”, Come funziona la pillola abortiva sulla quale recentemente è esplosa dirompente la polemica in Italia di conseguenza metodi che agiscono già dopo la fecondazione sono da definirsi abortivi. La pillola del giorno dopo, in commercio in Italia, è costituita da un ormone, un progestinico, Levonorgestrel, ad un dosaggio di 1,5 mg in un’unica somministrazione. Il suo utilizzo è indicato in tutti i casi di rapporto non protetto o in caso di fallimento/ cattivo uso di un contraccettivo. Può essere prescritta in qualunque giorno del ciclo, dopo aver raccolto un’attenta anamnesi per valutare il rischio di gravidanza. Inoltre la prescrizione può rappresentare un momento prezioso per fornire alla donna una consulenza sui metodi contraccettivi. Non è necessario eseguire una visita ginecologica, senologica o un test di gravidanza per prescrivere la CE ormonale. I tempi di assunzione hanno dei limiti rigidi: il farmaco può infatti essere assunto entro 72 ore dal rapporto non protetto, ma l’efficacia è massima entro le prime 24 ore e si riduce significativamente al passare del tempo ( 95% entro 24 ore, 85% tra le 24-48 ore, 58% tra le 49-72 ore). Il principale meccanismo d’azione della CE ormonale sarebbe lo spostamento o l’inibizione dell’ovulazione. Il prodotto non interferisce con l’impianto dell’uovo già fecondato e non vi è alcuna evidenza scientifica che il farmaco possa dislocare l’embrione ad impianto avvenuto. Gli effetti collaterali sono scarsi e modesti (nausea nel 23% dei casi, vomito nel 5,6%, irregolarità del ciclo nel 28%). L’unica controindicazione, secondo la letteratura internazionale e secondo l’OMS, è la gravidanza in atto, ma solo perché il farmaco sarebbe inefficace. In caso di gravidanza, dopo trattamento, non sono stati rilevati effetti negativi né sulla gravidanza né sul feto. Questo tipo di contraccettivo d’emergenza dunque, non sarebbe da considerarsi un metodo abortivo. In Italia si è passati dalla vendita di 200.000 confezioni nel 2001 a 334.000 nel 2005 (dati dell’industria), dimostrando una crescente richiesta, soprattutto nella popolazione giovane (70% di donne di età inferiore ai 25 anni), con richiesta motivata nella maggioranza dei casi (64,4%) dalla rottura del profilattico durante il rapporto. L’efficacia e l’assenza praticamente totale di controindicazioni della CE ormonale, ne ha permesso in alcuni Paesi Europei la vendita in farmacia senza ricettazione medica o addirittura in drugstore. In Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Grecia, Irlanda, Islanda, Lussemburgo, Portogallo, Svizzera e Regno Unito è possibile acquistare la pillola del giorno dopo senza prescrizione medica, mentre in Norvegia, Olanda e Svezia è disponibile anche negli empori. Inoltre in Francia è prevista l’erogazione gratuita per le minorenni. Nel nostro paese le disposizioni di legge consentono la prescrizione della pillola del giorno dopo, come di altri presidi contraccettivi, alle ragazze minorenni (art.2, Legge 194/1978). La CE ormonale ha lo scopo dunque di ridurre il numero delle gravidanze indesiderate, molte delle quali esiterebbero in richiesta di aborto volontario, con un’elevata efficacia e pochi effetti collaterali. 29 VIVENDI Dr.ssa Alessandra Di Lillo BENE A SAPERSI Contraccezione d’emergenza: la parola all’esperto NOVITÀ SALUTARI mar OFFERTE DI PRIMAVERA VIVENDI 30 È primavera: rigenerarsi tra mare, calore e coccole L a primavera è ormai inoltrata, il corpo si libera gradualmente dei pesanti cappotti di lana per assaporare i primi tiepidi raggi di sole sognando la bella stagione ormai prossima. C’è voglia di rinascita, non solo spirituale, ma anche fisica. Ci si guarda allo specchio e sotto questo cielo terso di aprile ci si vede pallidi e spenti, la pelle opaca ispessita dal lungo e rigido inverno. Il nostro corpo ha bisogno di coccole per affrontare al meglio questo delicato momento rappresentato dal cambio di stagione, ha bisogno di idratazione, di movimento e di un programma mirato e appositamente studiato da esperti in grado di restituirlo alla sua naturale luminosità. Questo è quanto in Victoria Regeneration viene offerto agli ospiti. Un lento e Morbido e efficace risveglio dei sensi con il cambio della stagione: al Victoria SPA di Ostia è festa. Tutte le proposte, senza distinzione di sesso specifico risveglio dei sensi che riporti con dolcezza il corpo al suo naturale benessere e che prepari la pelle all’esposizione solare dei mesi estivi. Programmi realizzati ad hoc dai nostri esperti per soddisfare ogni singola e specifica esigenza. Come il Victoria Face Regeneration, un trattamento completamente naturale che dopo una accurata pulizia del viso, praticata con estratti marini e tè verde, prevede prima l’applicazione di una maschera dalle proprietà riequlibranti a base di lavanda e, a seguire, un delicato massaggio effettuato con una crema rigenerante a base di oligoelementi e acido glicolico, formulata con principi attivi vegetali dalle proprietà purificanti. Sessanta preziosi minuti di coccole che il vostro viso assorbirà avidamente ritrovando quel naturale splendore adombrato dal grigiore invernale. Per chi invece dopo i lunghi mesi invernali sentisse il bisogno di un rinnovo completo, dalla testa ai piedi, la SPA propone un vero e proprio trattamento rinascita attraverso il Thalasso Scrub. Estratti marini, alghe mineralizzate, miele e burro di UNA PRIMAVERA DA NON LASCIARSI SFUGGIRE 1 n. 5 Thalasso Detox + n. 5 Victoria Lymphocell (60 min.) € 900,00 anzichè € 1.075,00 2 n. 1 Lemon Tree + n. 5 Thalasso Cellulitis + n. 5 Sport Active Massage (60 min.) € 950,00 anzichè € 1.175,00 re, calore e coccole Ma le proposte Victoria SPA non finiscono qui, anzi, con la nuova stagione si rinnovano in un ghiotto ventaglio di proposte offrendo ai propri ospiti percorsi ispirati a questa Festa di Primavera interamente dedicata alle coccole e al risveglio dei sensi. 31 VIVENDI Karitè: questo il cocktail vincente grazie al quale si favorisce il naturale processo di ricambio cellulare attivando un’azione disintossicante che leviga la pelle liberandola dai liquidi e dalle impurità. E, per le signore, che all’azione detox e purificante della thalasso terapia volessero unire anche l’efficacia di un trattamento estetico in grado di lenire i segni della buccia d’arancia, è possibile scegliere il Thalasso Cellulitis un prezioso impacco a base di fanghi ed estratti marini che esercitano una benefica ginnastica vascolare, assorbono liquidi, tossine e grassi in eccesso, lasciando penetrare i principi attivi per osmosi inversa. Il tutto coadiuvato dalla vasca “Multi Beauty System”, un letto ad acqua temperata che permette e agevola l’assorbimento di tutti i principi attivi contenuti nei prodotti, ed il massaggio drenante, effettuato con estratto di alga spirulina e caffeina, che conclude il trattamento. NOVITÀ SALUTARI È primavera. C’è voglia di rinascita, non solo spirituale, ma anche fisica. Ci si guarda allo specchio e ci si vede pallidi e spenti, la pelle opaca ispessita dal lungo e rigido inverno. Il nostro corpo ha bisogno di coccole per affrontare al meglio il cambio di stagione, ha bisogno di idratazione, di movimento e di un programma mirato e appositamente studiato da esperti in grado di restituirlo alla sua naturale luminosità. BENE A SAPERSI VIVENDI 32 Avere cinquemila anni e non dimostrarli Nata nel terzo millennio avanti Cristo, l’agopuntura vive una nuova giovinezza con campi d’applicazione sempre più vasti. L’8 per cento degli italiani ne fa ormai ricorso sistematico U n tempo considerata medicina alternativa, oggi l’agopuntura è più correttamente definita non convenzionale, perché non esclude assolutamente le altre terapie ma anzi, le integra. Rappresenta, come dicono i Cinesi, una freccia in più in possesso del medico per colpire il bersaglio della malattia. Com’è noto questa tecnica clinica prevede l’uso di sottilissimi aghi metallici, infissi in punti ben precisi, allo scopo di indurre una risposta da parte dell’organismo. Si praticano alcune sedute, il cui numero varia a seconda della patologia e del livello di risposta del paziente ma che in genere non supera le dodici, finchè l’organismo non ritrova il naturale equilibrio perduto. Nata in Cina nel terzo millennio a.C. al giorno d’oggi è comunemente utilizzata da un terzo della popolazione mondiale. In Italia le più recenti stime rivelano che circa l’8% dei malati si cura spesso con questa forma di medicina non convenzionale. Contrariamente a quanto si pensa, i campi d’applicazione dell’agopuntura sono estesissimi. Nel 1991 l’Organizzazione Mondia- le della Sanità ha redatto un elenco di oltre cento patologie in cui è sicuramente efficace. Si va dalle malattie reumatiche a quelle del Sistema Nervoso, dalle patologie respiratorie a quelle gastrointestinali, dai disturbi urogenitali a quelli cardiovascolari. Campi d’applicazione in cui si riscontrano risposte efficaci sono anche le malattie psichiche (ansia, depressione, insonnia), le infettive (sinusiti, faringotracheiti, otiti, Herpes simplex e zoster, appendiciti e colecistiti croniche) e quelle provocate da abusi (cibo, fumo, alcool). Sempre più genitori fanno ricorso all’agopuntura con effetti positivi anche nella cura delle malattie pediatriche dei loro figli: allergie, enuresi, inappetenza, difficoltà nell’apprendimento scolastico. Prof. Dott. Bruno Viggiani Docente di Agopuntura Clinica Università Tor Vergata È superfluo sottolineare che la validità di questa medicina ha il vantaggio di limitare se non evitare l’introduzione di sostanze farmaceutiche e che ha il merito di ridurre in taluni casi il ricorso a pratiche traumatiche e invasive. Questo perchè il meccanismo di funzionamento è molteplice e tutto di tipo “naturale”. L’agopuntura, infatti, ha una cosiddetta azione riflessoterapica metamerica, sfrutta cioè la proiezione superficiale corporea del sistema neuro-endocrino-immunologico. Ha poi un’azione embriologica, ovvero agisce sulla proiezione originaria del sistema nervoso dei vari organi impresso sulla cute. Infine opera un’azione neurologica (modificando il campo magnetico delle terminazioni nervose) e immunologica mediante la sitimolazione dell’aumento del numero dei globuli bianchi e di altre cellule del sangue. a chirurgia estetica, una moda ma anche un’esasperazione. È il senso dell’opera prima di Giorgia Würth, per anni volto ufficiale di RAI3 e attrice in diversi film. Nel 2008 ha lasciato l’attività di annunciatrice per dedicarsi interamente alla recitazione: ha interpretato diversi film, tra cui il campione d’incassi “Ex” di Fausto Brizzi, la mini-serie evento di Sky “Moana” e diverse fiction di grande popolarità come “Un medico in famiglia”. Laureata a pieni voti in Scienze della Comunicazione, ha scritto “Tutta da rifare” (Fazi editore), suo primo romanzo. E, anche grazie al suo staff che ha saputo pubblicizzare il suo libro con nuove forme di promozione via web, si è imposta all’attenzione. C’è qualcosa di Giorgia in questo romanzo d’esordio? Beh, io ho un rapporto tormentato col mio corpo, e anche, se così la possiamo chiamare, con la mia anima, con il mio istinto. Un rapporto odio-amore, direi. Ma è anche grazie a questo che mi sento viva, che necessito di esprimere queste emozioni contrastanti e spesso in conflitto tra loro, e una delle mie valvole di sfogo è sicuramente la scrittura. È positivo intervenire per migliorare il proprio aspetto fisico, ma dov’è il limite tra giusto e sbagliato? Io non mi sento in grado di stabilire dov’è il limite, anche perché è soprattutto una valutazione soggettiva, trattandosi del proprio corpo. Posso però dire che, secondo me, finchè ci si guarda allo specchio e non solo ci si accetta e ci si piace ma, soprattutto, ci si riconosce, allora si è nel giusto. La cosa difficile è riuscire a non oltrepassare quel momento in cui, guardandosi, si vede altro da sé, e non si può più tornare indietro. LA TRAMA Il primo giorno delle medie, Lorenzo incontra Sole: per lui è amore a prima vista, per lei l’inizio di un’amicizia importante per chi sente simile e molto vicino. Sole è una ragazzina un po’ strana, che ha grande timore del giudizio altrui e una passione spropositata per Sabrina Salerno; Lorenzo, orfano di entrambi i genitori, vive con la nonna, è il più basso della classe e ha i brufoli: proprio come due sogliole, che si mimetizzano sul fondo del mare nascondendosi agli altri pesci, attraverseranno insieme, quasi invisibili ai loro compagni, i momenti più importanti dell’adolescenza. Il primo bacio, la perdita della verginità, la scoperta del sesso, però, saranno esperienze che Sole preferirà vivere separatamente: più lei sperimenta, quindi, più lui soffre per un sentimento non ricambiato. Finché, per la maturità, Sole ai genitori chiede (e ottiene) un seno nuovo. Inizia così una vita diversa per la ragazza che, trasferitasi a Milano, sogna di diventare “qualcosa tipo giornalista-presentatriceattrice-scrittrice-modella”. Con una serie infinita di operazioni estetiche, avrà avvio la sua trasformazione: Sole si rifà il naso, le labbra, le orecchie, si sottopone a liposuzione, gluteoplastica, malaroplastica e mutando nel fisico cambia anche atteggiamento verso l’amico di sempre fino a perderlo di vista completamente. Con lei lontana, Lorenzo si fidanza, conosce l’intesa con una donna, assiste alla morte della nonna. Il pensiero dell’amica però non lo abbandona e a distanza di tempo deciderà di ritrovarla: da qui il ricongiungimento tardivo con una Sole ormai irriconoscibile e la più terribile delle scoperte... In questa favola nera, scandita dalla colonna sonora di interi decenni italiani, spicca la voce solitaria della protagonista, che, nell’illusione della perfezione, non riesce ad accettarsi e vivere per quello che è, portando alle estreme conseguenze l’incapacità di amare e di amarsi. 33 VIVENDI L Tutta da rifare... anche per amore SANE LETTURE Nell’opera prima di Giorgia Würth, attrice e annunciatrice, le distorsioni di un esasperato ricorso alla chirurgia plastica A QUATTRO ZAMPE VIVENDI 34 Caldo: i consigli per proteggere i nostri amici Anche per i nostri amici a quattro zampe arriva la stagione calda: ecco gli accorgimenti per evitare la loro sofferenza C on l’avvicinarsi della stagione estiva bisogna tener presente alcuni pericoli per i nostri animali da compagnia, cani e gatti, soprattutto se anziani, obesi, con pelo lungo, cardiopatici o con malattie croniche. I nostri amici infatti possono andare incontro ad un’ipertermia (quando cioè la temperatura corporea supera i 42 °C) e ciò può essere dovuto ad un colpo di sole o ad un colpo di calore. Il colpo di sole si verifica quando l’animale è esposto direttamente al sole specialmente se ha un mantello scuro che attira ulteriormente i raggi solari. Il colpo di calore si verifica invece quando l’animale si trova in un ambiente surriscaldato chiuso o poco aereato (per esempio in macchina). In entrambi i casi bisogna tener conto che il cane non ha modo di disperdere il calore eccessivo in quanto sprovvisto quasi totalmente di ghiandole sudoripare, (sono presenti solo sotto i cuscinetti plantari) e la dispersione del calore può avvenire tramite un’intensa respirazione (polipnea). Non vanno sottovalutati i seguenti sintomi: un’eccessiva salivazione, una respirazione molto affannosa o barcollamento, sintomi di un ipertermia. Il colpo di sole o di calore possono essere anche molto pericolosi e provocare dei sintomi ancora più gravi come diarrea, vomito e convulsioni fino al coma e alla morte. Bisognerà in ogni caso intervenire rapidamente per aiutare la dispersione termica bagnando l’animale con acqua fresca gradualmente iniziando dalle estremità, e immergendolo successivamente in una vasca piena d’acqua fresca (mai gelata per non provocare uno shock termico), sarà quindi necessario un intervento tempestivo del più vicino veterinario che valuterà le condizioni del caso. Dr.ssa Daniela Fischetti Medico Veterinario Alcune precauzioni e accorgimenti vanno considerate per evitare queste pericolose conseguenze. - Non bisogna mai lasciare un animale in macchina d’estate anche se si lascia il finestrino aperto. - Evitare di lasciare gli animali sotto il sole legati a catena, abitudine veramente condannabile. - Trascinare gli animali in bicicletta o portarli a spasso nelle ore più calde. - È importante inoltre, mettere sempre a disposizione dell’animale una ciotola d’acqua fresca, e portare a spasso il nostro amico nelle ore più fresche della giornata e cioè la mattina presto e la sera tardi. Da segnalare che le razze brachicefale (che hanno cioè il muso schiacciato come ad esempio il boxer o il bulldog) sono più a rischio delle altre per le difficoltà respiratorie della razza.