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Platone - Angelo Conforti

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Platone - Angelo Conforti
Platone
Simposio
Discorso di Fedro
• Amore è il più antico tra gli Dei
• Vergogna per le cose spregevoli e
desiderio di quelle nobili
• Colui che ama è pieno del Dio e
dunque è divino più dell’amato
Discorso di Pausania
• Amore è un Dio duplice: “celeste”
e “volgare”
• Amore “volgare” ama i corpi più
che le anime (uomini e donne)
• Amore “celeste” ama le anime
(solo gli uomini)
• Differenza con l’omosessualità
Discorso di Pausania
• L’amore è buono solo se rivolto al
bene
• Necessità di far coincidere l’amore
per i fanciulli con l’amore per la
sapienza
Discorso di
Eurissimaco
• L’amore non ha per oggetto solo
gli uomini, ma anche animali,
vegetali e tutte le altre cose
• Nella medicina gli amori sani sono
favoriti, contrastati i legami
malsani
Discorso di
Eurissimaco
• Ciò è vero anche nell’astronomia e
nell’arte della divinazione
Discorso di Aristofane
• In natura originariamente i sessi
erano tre: maschile, femminile e
androgino (partecipe del maschio e
della femmina)
• Invidia di Zeus per la tracotanza
degli uomini
Discorso di Aristofane
• Decisione di Zeus di tagliare in due
gli esseri umani
• Incarico ad Apollo di adattare le
due metà separate riplasmandole
• Adattamento delle due metà per la
procreazione
Discorso di Aristofane
• “Ognuno di noi è dunque la metà
di un umano tagliato in due … e
perciò è sempre in cerca della
propria metà”
• La varietà degli amori tra i sessi
(omo ed eterosessualità) deriva
dalla natura primitiva degli umani
Discorso di Agatone
• Amore è il Dio più giovane, bello e
buono
• Non fa né riceve ingiustizia, è
temperante, valoroso e sapiente
• Amore ispira i poeti e tutti gli
artisti
Discorso di Agatone
• Amore presiede alla generazione
• Amore genera tutte le virtù
dell’anima
• Amore genera anche negli altri le
sue virtù
Discorso di Socrate
• Amore è sempre Amore di
qualcosa e, amandola, la desidera
• Se Amore desidera qualcosa
significa che non la possiede
(desiderio=mancanza)
• Amore è desiderio di bellezza e
bontà
Discorso di Diotima
• I contrari e la natura di ciò che è
intermedio tra essi
• Amore non partecipa di bellezza né di
bontà (in quanto le desidera = manca di
esse) dunque non è un dio
• Amore non è nemmeno un mortale, ma
un démone, un intermediario tra
uomini e dèi
Discorso di Diotima
• Amore è figlio di Espediente
(Poros) e di Povertà (Penia) e
partecipa della natura e delle doti
di entrambi
• Amore è come il filosofo (che non
è sapiente né ignorante)
Discorso di Diotima
• L’amato è superiore a colui che ama
(Amore è colui che ama, di padre
sapiente e ingegnoso e di madre incolta
e sprovveduta)
• Ambito più vasto di quel che
comunemente viene assegnato
all’Amore: analogia con la poesia
(creazione) = ogni desiderio di bene e
felicità è Amore
Discorso di Diotima
• Amore è tendenza al possesso perpetuo
del bene
• Opera e scopo di Amore = la
procreazione nel bello, sia secondo il
corpo, sia secondo l’anima
• Amore è desiderio di immortalità che
dai mortali può essere soddisfatto
tramite la procreazione
Discorso di Diotima
• Procreazione del corpo e dell’anima
• La perfetta iniziazione ai misteri di
Amore e i suoi gradi: dall’amore delle
cose belle all’amore del bello in sé (la
bellezza dei corpi, la bellezza delle
anime, la bellezza delle leggi, la
bellezza della scienza, il Bello in sé)
Discorso di Diotima
• “Giunto che sia ormai al grado
supremo dell’iniziazione amorosa,
all’improvviso gli si rivelerà una
bellezza meravigliosa per sua
natura […]: bellezza eterna, che
non nasce e non muore, non
s’accresce né diminuisce”
Discorso di Diotima
• “[…] questa bellezza non gli si
rivelerà né con un volto né con
mani, né con altro che appartenga
al corpo, e neppure come concetto
o scienza, né come residente in
cosa diversa da lei, […] ma come
essa è per sé e con sé”
Interpretazione
• Nel discorso di Diotima riportato
da Socrate si rispecchia
maggiormente la concezione di
Platone dell’Amore, che anticipa la
metafisica e la gnoseologia
platonica: i differenti gradi della
realtà e della conoscenza (espressi
nel “mito della caverna”):
Interpretazione
• L’identità di Essere, Bene e Verità, che
costituiscono il culmine del mito della
caverna (epistème = conoscenza
indubitabile del vero essere,
conoscenza delle idee morali, unificate
dall’idea del Bene) è anticipata
dall’identità di Bello in sé e Bene in sé
(Amore = ricerca del possesso
perpetuo del Bello, del Bene e della
felicità)
Interpretazione
• Nonostante ciò la concezione
complessiva platonica integra in
una visione più ampia e generale
aspetti dell’Amore già espressi nei
discorsi degli altri partecipanti al
dialogo:
Interpretazione
• L’Amore come desiderio delle attività
e sentimenti più nobili (Fedro)
• L’Amore come sentimento e
comportamento rivolto al bene
(Pausania)
• L’Amore come forza vitale presente in
tutta la natura (Eurissimaco)
Interpretazione
• Anche il “mito” di Aristofane viene
integrato in un contesto più ampio: il
significato dell’Amore come ricerca
della propria metà trova il suo senso
compiuto nella ricerca di ciò che è
bello e bene per sé, di ciò che genera
felicità a ciascuno (= ciò che
partecipa del Bello e del Bene in sé)
Interpretazione
• Infine anche il discorso di Agatone
include temi “socratici”: l’Amore
ispira i poeti e tutti gli artisti,
presiede alla generazione, genera
tutte le virtù dell’anima in chi ama
e in chi è amato
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