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“Sotto i cieli di Dante Alighieri”

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“Sotto i cieli di Dante Alighieri”
SOTTO I CIELI DI DANTE
Astronomia
1.
2.
3.
Ha avuto origine
nell’antichità (comprendeva
le discipline che
riguardavano il cielo e le
stelle)
Era considerata un’arte
liberale e faceva parte del
quadrivio (insieme ad
aritmetica, geometria e
musica)
Viene utilizzata molto spesso
da Dante nella Divina
Commedia
Astronomia
L’astronomia medievale e le
teorie dell’astronomia antica:
• L’ evoluzione e i postulati riprendono l’astronomia antica:
1) EUDOSSO (IV sec. A.C.)
↓
ARISTOTELE
TEORIA DELLE SFERE OMOCENTRICHE
(teoria fisico - realista, qualitativa)
2)APOLLONIO E IPPARCO (III-II sec. A.C.)
↓
TOLOMEO (II sec. d.C.)
TEORIA DEGLI EPICICLI E DEI DEFERENTI (eccentrici, equanti)
(teoria matematico-strumentale, quantitativa)
Per spiegare la retrocessione dei
pianeti (cioè il fenomeno per cui in
certi periodi i pianeti sembravano
fermarsi, tornare indietro per un
tratto e poi riprendere il loro
cammino apparendo più vicini alla
Terra e più luminosi)Apollonio,
Ipparco e Tolomeo ipotizzano che
essi si muovano su una circonferenza
(l’epiciclo), il cui centro è posto su
un’altra circonferenza (il deferente)
che ha per centro la Terra. Lo
sviluppo dei due movimenti, risulta
come in figura.
Sia la teoria delle sfere omocentriche, sia la teoria degli epicicli e
dei deferenti non risolvono il problema della retrocessione dei
pianeti:
 Le sfere omocentriche non spiegano perché, quando
retrocede, il pianeta appare più luminoso e più vicino alla
Terra
 Nonostante l’introduzione degli epicicli e dei deferenti, la
molteplicità dei calcoli e delle previsioni non coincidono mai
con le osservazioni effettuate
L’antico Universo risultava essere:
• Unico
• Finito
• Sferico
• Geocentrico
• Pieno
• Bipartito:
 mondo sublunare (dell’ impurità e dei mutamenti, dei 4
elementi dotati di moto rettilineo finito) = Terra
 mondo superlunare (della purezza e dell’immutabilità, della
quintessenza dell’etere dotato di moto circolare uniforme) =
cieli: 7 corpi planetari (Sole, Luna, Mercurio, Venere, Marte,
Giove, Saturno), stelle fisse (che non modificano le loro posizioni
le une rispetto alle altre), costellazioni (che non modificano il
loro aspetto e la loro grandezza)
Stelle
Sembrano sorgere e tramontare a causa della
rotazione terrestre ma non tutte:
•Stella Polare : sembra rimanere immobile poiché si
trova in corrispondenza del prolungamento
dell’asse di rotazione terrestre nello spazio ed
indica il Polo Nord Celeste
•Stelle circumpolari: non sorgono e non
tramontano mai, ma sono sempre visibili al di sopra
dell’orizzonte
•Costellazioni: configurazioni formate dalle stelle in
cui l’uomo immagina ci siano raffigurati animali,
personaggi e oggetti
Costellazioni dello zodiaco
Dante e le costellazioni
Il cielo risulta diviso in 88 aree ed
ognuna di queste è individuata dal
nome di una costellazione  Dante
nella Commedia dimostra di
conoscere le costellazioni, ma solo 48
di esse, catalogate nell’ Almagesto di
Tolomeo, cioè tutte quelle
dell’emisfero boreale e alcune di
quello australe. Le più nominate nel
poema sono le due Orse celesti e i
Gemelli, suo segno zodiacale.
Astronomia sferica o di posizione
 Studia la posizione degli astri sulla volta celeste e ne
calcola e prevede i movimenti
 Dante ne era esperto:
1. “ Surge ai mortali per diverse foci/ la lucerna del
mondo…” Canto I Pd; vv.37-38
“… da quella/che quattro cerchi giugne con tre croci,/con
miglior corso e con miglior stella/esce congiunta…”
MA
Quali sono i quattro cerchi che si uniscono a formare tre
croci?
Sembra esistere una spiegazione astronomicamente corretta:
quattro cerchi  eclittica, equatore celeste, l’orizzonte del
luogo di osservazione e il coluro equinoziale
2. “… al cambiare della direzione del suo timone non viene mai
meno al nostro sguardo, sia di notte sia di giorno…” Pd. Canto
XIII
Dante descrive il Gran Carro, sottolineando il fatto che sia
circumpolare
3. “alla quale tutte le altre stelle e i vari cieli sembrano ruotare
attorno…”
Qui Dante parla della piccola costellazione dell’Orsa Minore,
immaginata come un corno che ha per bocca le due stelle
più basse e per punta la Stella Polare
4.
Quando uscirà poi dalle tenebre infernali sulla spiaggia del
Purgatorio, guardando verso sud, il poeta osserverà che “…il
carro era sparito…”
A latitudini australi infatti, il Gran Carro non è più un gruppo
celeste circumpolare
5. Canto X Pd. Dimostra i conoscere bene anche l’importanza
dello Zodiaco: “…l’oblico cerchio che i pianeti porta… Che
se la strada lor non fosse torta, molta di virtù nel ciel sarebbe
in vano, e quasi ogne potenza qua giù morta; e se dal dritto
più o meno lontano fosse il partire, assai sarebbe manco e giù
e su de l’ordine mondano.”

In questo passo il poeta sottolinea il fatto che se lo Zodiaco non
fosse inclinato di 23° e mezzo rispetto all’ equatore terrestre ,
tutta la vita sulla Terra sarebbe sconvolta (questa spiegazione
coincide quasi con la spiegazione moderna del fenomeno).
6. “ Solea creder lo mondo in suo periclo che la
bellaCiprigna il folle amor raggiasse, colta nel terzo
epiciclo…” Pd; VIII,1-3
Dante fa riferimento agli epicicli quando si trova nel cielo di
Venere
 X Canto Pd., Dante invita il lettore ad alzare gli occhi al cielo ed
osservare l’equinozio di primavera (21 marzo)
“Leva dunque, lettore, a l’alte rote meco la vista, dritto a
quella parte dove l’un moto e l’ altro si percuote;…” Par.; X, 79
Dante aveva una visione completa e precisa dell’astronomia del
suo tempo
Ne attinse le nozioni da:
 Alfragano, Liber de Aggregationibus Scientiae Stellarum et
Principiis Coelestium Motuum (Riassunto dell’ Almagesto di
Tolomeo)
L’ astronomo Tolomeo
Il filosofo Aristotele
 L’ opera di Tolomeo viene
considerata dagli antichi la teoria più
completa e perfetta sui fenomeni
naturali, anche se basata su
presupposti errati
( sistema geocentrico e posizione di
osservazione fissa da una Terra in
quiete)
Per tutto il Medioevo e per buona parte
dell’età moderna, l’Almagesto fu
considerato il testo classico,
fondamentale e indiscutibile sino alla
teoria di Copernico (ben 13 secoli
dopo)
Astronomia nella Divina
Commedia
Dante usa l’astronomia nel suo poema per definire il tempo in cui
si è svolto il suo viaggio. Mediante l’ osservazione delle posizioni
planetarie, infatti, scandisce il tempo. Talvolta egli presenta
tuttavia alcuni errori: ad esempio nessuna delle date considerate
inizio del viaggio concorda con le posizioni planetarie descritte.
Mentre considera la data del 25 marzo 130. I versi di carattere
astronomico sono presenti principalmente nel Purgatorio e nel
Paradiso.
Uso dell’astronomia nelle tre
cantiche
INFERNO: uso limitato per indicare i tempi mediante
posizioni o movimenti delle stelle o della Luna rispetto all’
orizzonte di Gerusalemme
PURGATORIO: per le indicazioni astronomiche si fa
riferimento al Sole che accompagna Dante e Virgilio, i quali
avanzano intorno al monte nel senso del suo corsi diurno
PARADISO: strutturato secondo la rappresentazione
cosmologica nata all’ epoca di Tolomeo.
Dante nel suo viaggio attraversa i 9 cieli sferici di derivazione
aristotelica; essi sono concentrici alla Terra, al di sopra vi è l’
Empireo (sede della rosa dei beati)
Secondo le dottrine tomistiche i 9 cieli nell’ Empireo
corrispondono ai 9 cori angelici, i quali si muovono intorno
all’immagine di Dio e provocano il moto rotatorio del cielo a cui
ciascuno di essi è preposto.
Individuiamo inoltre anche 7 CIELI PLANETARI, distinti in:
 Infrasolari
 Solari
 Soprasolari
Ogni cielo è governato dalle intelligenze angeliche motrici, divise
in 3 gerarchie:
 1°  Angeli, Arcangeli e Troni
 2°  Dominazioni, Virtù e i Principati
 3°  Potestà, Cherubini e Serafini
FINE
Realizzato da Giulia Lachello e
Gaia Patriarca
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