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La paura

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La paura
Giganti, streghe e mostri.
Come possono i genitori gestire le paure e
le preoccupazioni dei bambini?
La paura è vera
La paura è una cosa difficile da affrontare tant’è vero che non si vede ma si sente.
È reale e concreta: ti prende, ti sale addosso, ti penetra nelle ossa e ti fa tremare.
La paura
Come scrive Stephen King, le vere e terribili storie <<non accadono nell’Altrove,
ma nel Qui […] si trovano subito, in fondo alla strada, sono dietro
all’armadio>>. Sono dentro di noi.
La paura
Giovannin senza paura di Calvino dice di non conoscere la paura, ma la sua
ombra è in grado di spaventarlo fino alla morte.
Gli adulti distinguono tra paure che
provengono dal mondo esterno e
paure che provengono dal mondo
interno. Per i bambini questa
distinzione non esiste e ciò che
è interno può essere proiettato
all’esterno e viceversa.
La paura nei bambini
Le paure dei bambini fanno parte del normale
processo di crescita, cambiano e “crescono” con
loro. Molte paure con lo sviluppo scompaiono
spontaneamente.
E’ necessario non drammatizzarle ma nemmeno
sottovalutarle troppo.
Non dovrebbero mai arrivare alla soglia oltre la
quale possono bloccare o rallentare lo sviluppo del
bambino e le sue normali attività. Se questo
succede, possono trasformarsi in disturbi di varia
natura o possono venire spostate su oggetti
esterni.
La paura nei bambini
La paura, insieme alla rabbia, è una delle prime emozioni che compaiono
nei bambini. E’ legata al processo del crescere e fa parte della vita. Può
avere una funzione protettiva rispetto a pericoli reali del mondo esterno,
può rappresentare una barriera, una sfida da affrontare.
La capacità di superare piccoli e grandi momenti di paura consente ai
bambini di crescere e sviluppare la propria personalità rafforzando
l’autostima. Per questo è importante imparare a riconoscere le paure per
comprenderle piuttosto che combatterle a tutti i costi o peggio negarle.
La paura nei bambini
Le paure che preoccupano genitori e
educatori sono quelle irrazionali, di fronte
alle quali ci si sente incapaci e impotenti.
Le paure irrazionali, provenienti dal
mondo interno dei bambini, non devono
essere sottovalutate, poiché per i bambini
(e non solo per loro) ciò che si prova è reale
e concreto.
La paura nei bambini
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In una ricerca condotta da F. Bianchi di Castelbianco e P. Binetti dell’Università
Campus Bio-Medico di Roma con 1500 alunni delle scuole elementari di Roma,
sono emerse paure vecchie e nuove:
del buio e della notte,
della scuola,
di essere abbandonati perché i genitori si separano,
di non essere all’altezza delle aspettative dei genitori (Ormai sei grande!
Tu sei il più grande, devi dare l’esempio!),
di non essere belli,
della TV.
La paura nei bambini di 0-3 anni
La paura delle persone estranee, di perdere l’oggetto d’amore ossia
dell’abbandono, di restare soli fa parte del normale processo di crescita. Se lo
sviluppo del bambino è sano, viene superata col tempo.
Il rapporto del bambino con la mamma è la sintesi di tutte le sensazioni di
benessere o malessere che si provano nei primi mesi di vita: è fonte della
sicurezza. La paura della separazione, che si sviluppa nel secondo semestre di
vita, può dar luogo alla paura della morte, di essere rapito, di cadere, dei
mostri.
La paura nei bambini di 0-3 anni
Il bambino piccolo nel cammino che lo porta
alla costruzione del proprio Io fantastica di
mostri inglobanti, divoratori, aggressivi.
Anche la paura delle punizioni o dei ricatti
affettivi porta il bambino a formarsi immagini
distruttive e lo porta ad accettare il modo di
vedere le cose e il mondo dei genitori per paura
di perderli.
Dalla elaborazione di questi temi dipenderà la
capacità di affidarsi, fidarsi degli altri e di sé, di
giocare con i mostri.
La paura nei bambini di 0-3 anni
 Le paure dell’acqua, dei temporali, di alcuni animali e
insetti, del fuoco, … possono trasformarsi in un vero e
proprio terrore. Il fuoco può trasformarsi nel drago che
sputa fuoco oppure nel diavolo che punisce i bambini
cattivi.
 La paura dell’acqua solitamente insorge nei primi
mesi di vita ed in genere è determinata da esperienze
traumatiche in mare o in piscina, a obblighi o forzature
educative.
 La paura dei tuoni e del temporale può insorgere
intorno a un anno di età. Spesso deriva dall’imitazione.
Di fronte alla paura dei tuoni e dei temporali le mamme
e le nonne usano piccole favole del tipo: “Sono gli angeli
che litigano. Quando fanno i tuoni li sentiamo e li
vediamo. Poi fanno la pace”.
I Bambini e le Paure
Illustrazioni di Emma
Brownjohn
La paura nei bambini di 3-5 anni
La paura del buio e della notte
angoscia quasi tutti i bambini senza
distinzione di età. La notte rappresenta
un lungo momento di separazione, un
tempo in cui si perde il controllo del
mondo
esterno,
può
attivare
sentimenti
di
abbandono,
può
popolarsi di personaggi fantastici.
Il pensiero dei bambini in età prescolare
è animistico (tutto ha un’anima ed ha
vita) e magico (tutto è possibile).
La paura nei bambini di 3-5 anni
Se un bambino si sveglia perché ha fatto brutti sogni durante
la notte, bisogna trasmettere sicurezza, tranquillizzarlo,
parlargli e allo stesso tempo bisogna ascoltarlo, fargli capire
che si è trattato di un sogno.
Per dare sicurezza di fronte a queste paure, dopo cena si
possono seguire semplici routines.
•
Si possono inventare dei giochi (gioco dell’esploratore, gioco
del buio), si gioca un poco insieme, si riordina la cameretta, si
lavano i denti e, una volta nel lettino, si legge una fiaba.
•
Si può anche mettere una lucina notturna accanto al letto,
mettere un oggetto nel lettino (un pupazzetto, un indumento
in cui ritrovino l’odore della mamma).
La paura nei bambini di 3-5 anni
La paura del dottore può insorgere in
qualunque momento in età evolutiva e
spesso è associata ad esperienze traumatiche,
come ospedalizzazioni prolungate, malattie,
controlli medici frequenti, per cui la paura
può diventare paura del camice bianco. È
importante
mostrarsi
sereni
e
tranquillizzanti, spiegare che tipo di visita
attende il bambino e non mentire mai.
In
genere,
questa paura scompare
spontaneamente.
La paura nei bambini 6-10 anni
La paura della scuola può oscillare da un
rifiuto temporaneo legato ad ansia di
separazione a una forma di fobia.
Questa paura può coesistere con il desiderio di
andare a scuola, ma al contempo prendere la
forma di disturbi neurovegetativi che
angosciano il bambino/la bambina lungo il
tragitto verso la scuola o appena arrivato in
classe.
La paura nei bambini 6-10 anni
A volte si tratta di una paura conseguente ad
esperienze relazionali sgradevoli vissute
realmente a scuola o percepite come tali.
A volte possono esserci problemi di
insicurezza, di bassa autostima o incertezze
sulle proprie capacità di inserirsi in nuovi
contesti sociali e/o di affrontare le nuove
richieste di studio più impegnative.
La paura nei bambini 6-10 anni
Perché si possa parlare di “fobia scolare”, di Disturbo di Ansia da Separazione
devono comunque coesistere alcuni dei seguenti sintomi-chiave:
• un’ansia inadeguata in relazione al livello evolutivo, paura di stare soli,
• rifiuto a dormire soli,
• incubi sul tema della perdita affettiva, sintomi fisici in vista della separazione,
• malessere ricorrente durante altre forme di separazione,
• un disagio che persiste per almeno 4 settimane.
La paura nei bambini 6-10 anni
La paura della scuola è spesso incompresa da genitori e insegnanti che cercano
di dominarla con misure autoritarie inappropriate.
•
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•
•
Caratteristiche del contesto familiare che sembrano alimentare il problema:
madri apertamente ansiose e fobiche;
iperprotettività connessa a proiezioni di proprie insicurezze;
padri poco rassicuranti, deboli o assenti;
regime educativo familiare differente da quello della classe.
Che cosa fare di fronte alla paura della scuola?
• lavorare con i genitori costruendo un messaggio comune che comunichi la
necessità di tornare in classe ma anche la capacità del bambino di poterlo fare;
• stabilire dei momenti di ascolto del bambino, delle sue esigenze e dei suoi
progressi;
• lavorare per un rinforzo dell’autostima sia nell’area relazionale che in quella
scolastica e familiare.
Giganti, streghe e mostri
Le storie di paura spaventano e insieme attraggono i
bambini e gli adolescenti.
<<Le fiabe sono popolate di maghi e streghe, folletti e
fatine, principi e principesse, draghi e animali della
foresta, incantesimi e magie. Esse parlano la lingua più
familiare al bambino, quella della fantasia, e gli offrono
l’occasione di un viaggio incantato e incantevole che lo
aiuta a capire il mondo e le sue regole, la realtà delle cose
che lo attorniano e il significato delle difficoltà. Il loro
immutato valore sta nel fatto che narrano a diversi livelli
della famiglia umana e delle relazioni che attraversano
l’esistenza di un individuo dalla nascita fino alla
morte>>. (Maiolo G., Franchini G., 2003, pp. 10-11).
Giganti, streghe e mostri
Attraverso l’identificazione con l’eroe, il bambino prende
contatto con le sue paure. La fiaba poi dà corpo alle sue
paure e alle sue angosce. Anche quando spaventa davvero,
offre soluzioni magiche che permettono di uscire dalle
situazioni difficili. Con il suo lieto fine rassicura, consola,
promette la possibilità della vittoria.
Raccontare le fiabe non è un semplice modo per fare
addormentare i bambini. Li aiuta a sperimentare le paure
e a sperimentarsi di fronte ai passaggi difficili, ai tunnel
della fiaba, alimenta la fiducia e la creatività.
Un genitore può anche inventarsene di fiabe pescando
nella propria memoria racconti fantastici.
Giganti, streghe e mostri
Fino ai 3 anni tutte le paure sono legate alla
fase orale (il lupo affamato) e riguardano il
tentativo di rielaborare l’aggressività orale
frequente nel processo di separazione.
Giganti, streghe e mostri
Anche il tema dell’abbandono si trova nelle
fiabe e nelle leggende: Pollicino, Hansel e
Gretel.
Il bambino abbandonato incontra personaggi
buoni e cattivi: la lupa che allatta Romolo e
Remo, la strega che fa da mangiare ai bimbi
perché quando sono grassi se li vuole mangiare.
Giganti, streghe e mostri
Può capitare che incarnazioni delle paure
escano da fiabe e racconti e che Giganti,
Streghe, Orchi e Mostri invadano la vita
quotidiana (tv, giornali,…).
Le fiabe aiutano il bambino a comprendere
ciò che gli sta attorno e ciò che gli accade
dentro. <<La loro trama è fatta di fili
sottilissimi che legano insieme la vita e il
sogno, la storia culturale dell’uomo e
l’inconscio collettivo, le figurazioni del
mondo reale e i processi della psiche.>>
(Maiolo G., Franchini G., 2003, p. 9).
Come si possono gestire le paure dei bambini?
Per aiutare i bambini a vincere le loro paure:
•
evitare di trasmettere le proprie personali paure;
•
non utilizzare mai la paura per spaventare e ottenere
ubbidienza (arriva l’uomo nero! Ti mangia il lupo!);
•
non credere di “alleggerire” usando l’umorismo, perché non è
compreso dal bambino fino ai sette-otto anni, anzi viene
percepito come uno strumento che attacca e svaluta la sua
autostima;
•
non prenderlo in giro, o chiamarlo “fifone”, perché provocherà
umiliazione e la “paura di avere paura” e il tentativo di non
mostrare la propria paura;
•
non forzare ad affrontare “bruscamente” una situazione di
paura, ma aiutare ad affrontare la paura in modo graduale, a
piccoli passi;
Come si possono gestire le paure dei bambini?
•
prendere in considerazione le paure dei bambini, dare importanza
alle sensazioni che provano e non banalizzarle;
•
far parlare il bambino delle sue paure e far capire che avere paura è
normale e che anche i grandi avevano paura da piccoli e possono
avere ancora delle paure;
•
ascoltare il bambino con interesse quando parla delle sue paure e
aiutarlo ad esprimerle;
•
mostrare fiducia nelle capacità del bambino e dedicargli alcuni
momenti della giornata cercando di instaurare una relazione di
complicità, intimità, confidenza, scambio al fine di incrementare
l’autostima e la fiducia nell’altro e in se stesso;
•
farlo sentire accettato e amato, anche quando fa un po’ il cattivo.
Le fiabe per sperimentarsi di fronte alle paure
Le fiabe aiutano a parlare di cose che fanno
paura e permettono ai bambini di
sperimentare strategie per sconfiggere la
paura.
Fiabe e racconti permettono ai bambini di
vedere rappresentate in storie e immagini le
loro emozioni.
Può trovarsi e ritrovarsi di fronte a situazioni
per lui paurose raccontate/lette dalla bocca di
una persona che aiuta a capire, dà sicurezza e
fiducia.
Le fiabe per sperimentarsi di fronte alle paure
E non bisogna “ammorbidire” le fiabe tradizionali
per evitare di parlare ai bambini di cose negative
che possono spaventare.
Le fiabe vanno raccontate così come sono da
sempre: nelle fiabe tradizionali c’è sempre il male
che fa paura, ma c’è anche l’eroe che è coraggioso e
lo affronta per poi sconfiggerlo.
Queste fiabe aiutano il bambino a identificarsi con
l’eroe che trova il modo di vincere la paura e
sconfiggere il male. E poi rassicurano: il male
viene sempre annientato.
L’adulto come aiutante magico
Un dono grandissimo che si può fare ai bambini è
quello di guardare, leggere, commentare insieme
libri di fiabe e cartoni animati per aiutare i bambini a
dare un significato alle cose raccontate e ai
personaggi.
 Sperimentarsi
 Amare libri, cartoons, la lettura
 Esorcizzare e giocare
Ci vuole una patente per far televisione
Come scriveva Popper, la televisione può essere
una “cattiva maestra”.
Attenzione a quelle storie o quei cartoni
animati, magari a puntate, dove per mantenere
alta la tensione per la puntata successiva, il male
non viene completamente sconfitto.
Questo sì che può creare angoscia!
Grazie dell’attenzione
Liliana Dozza
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