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Le imprese industriali 1(prof. Giueseppe Albezzano)

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Le imprese industriali 1(prof. Giueseppe Albezzano)
Albez edutainment production
Le imprese industriali 1
Classe V ITC
In questo modulo:
Caratteristiche delle imprese industriali
Classificazione delle imprese industriali
Caratteristiche della moderna produzione industriale
La struttura del patrimonio nelle imprese industriali
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
2
La produzione industriale
La produzione, intesa come attività tendente a ottenere beni o servizi idonei a soddisfare i bisogni
umani, comprende fondamentalmente :
un’attività di trasformazione puramente “economica” (produzione indiretta), compiuta da unità
produttive che svolgono una funzione di semplice intermediazione negli scambi, come avviene –
ad esempio – nelle imprese mercantili;
un’attività di trasformazione in senso “fisico-tecnico” (produzione diretta), che determina
un’effettiva e sostanziale modificazione nella forma, nella struttura e nelle possibilità di utilizzo
dei beni, tipica di quelle unità produttive che si denominano imprese industriali.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
3
La produzione industriale
L’elemento sostanziale che caratterizza le imprese industriali, quindi, è la presenza di una specifica
funzione di produzione.
In esse, cioè, accanto a un’attività essenzialmente “commerciale”, rappresentata da operazioni di
acquisto e di vendita, che sono tipiche delle imprese mercantili, si ritrova una serie più o meno
complessa di processi tecnici di lavorazione con cui i fattori produttivi acquisiti sono trasformati in
prodotti finiti.
I processi produttivi delle imprese industriali possono essere articolati in diverse fasi, tutte
riconducibili alle due seguenti tipologie fondamentali, che in alcuni casi possono succedersi tra di
loro, ma che possono anche riscontrarsi singolarmente:
la produzione in senso stretto, costituita da tutte le operazioni che determinano una
trasformazione fisica dei materiali impiegati;
il montaggio o assemblaggio, allorchè si provvede a “mettere insieme” varie parti provenienti
da precedenti lavorazioni presso la stessa azienda oppure acquistate o fatte fabbricare all’esterno.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
4
L’attività delle imprese industriali
Produzione in senso stretto
Materiali
Materiali
Produzione in
senso stretto
Prodotto finito
Componente A
Prodotto finito
Componente B
Componente C
Componente A
Acquisto
Componente C
Montaggio o assemblaggio
Prodotto finito
Componente B
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
5
La produzione industriale
Gli output della produzione industriale possono essere beni direttamente utilizzati dai
consumatori finali (beni di consumo immediato e beni di uso durevole). Oppure beni utilizzati
come “materiali” da trasformare (semilavorati o componenti) o come “mezzi di produzione” (beni
strumentali) in altre attività produttive.
Ad esempio, per l’industria metalmeccanica che li produce, i torni, le fresatrici, le presse, i trapani,
ecc. sono prodotti finiti, mentre per le imprese che li utilizzano nella loro attività tali beni
diventano beni strumentali.
INPUT
OUTPUT
Materie prime
Materiali vari
Componenti
Risorse umane
Servizi
Beni strumentali e
tecnologie
Prodotti finiti
Sottoprodotti
Residui e scarti
di lavorazione
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Le imprese industriali
Uno dei problemi fondamentali che si pongono al momento dell’avvio di una nuova iniziativa
industriale è quello della sua più conveniente localizzazione. Questa, talvolta, è imposta
dall’oggetto stesso dell’attività, come avviene per i cantieri navali e per le industrie estrattive, ma
in linea generale dipende da una pluralità di fattori che si ritengono suscettibili di determinare,
nel loro insieme, la soluzione più vantaggiosa sotto il profilo economico.
Fra tali fattori spiccano i costi di trasferimento (trasporto, assicurazione, ecc.) relativi alle materie
prime e ai prodotti finiti e i costi di trasformazione.
Per limitare i costi di trasferimento, la localizzazione può avvenire:
in vicinanza dei mercati di approvvigionamento, il che determina – soprattutto per le materie
prime deperibili – minori costi di trasporto, rifornimenti più rapidi e minori cali di viaggio;
in vicinanza dei mercati di vendita, soluzione sempre meno realistica a causa dell’ampliarsi del
raggio d’azione delle imprese;
in località intermedie tra i luoghi di approvvigionamento e i mercati di sbocco.
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7
Le imprese industriali
In relazione ai costi di trasformazione, i “fattori di localizzazione” dell’impresa industriale sono:
la disponibilità di personale dotato delle capacità professionali richieste dal tipo di produzione
da attuare e il livello del costo del lavoro, fattore – quest’ultimo – che ha recentemente prodotto
una crescita assai significativa del fenomeno della delocalizzazione della produzione;
la disponibilità di fonti di energia e di Know-how tecnologico e organizzativo;
la presenza di adeguate infrastrutture – ossia un buon sistema di viabilità e di trasporti, servizi
pubblici efficienti, un valido sistema di istruzione tecnico-professionale, ecc.;
gli incentivi pubblici, concessi dallo Stato o dagli enti locali, sotto forma di agevolazioni fiscali,
ossia esenzioni o riduzioni di imposta, agevolazioni contributive, cioè riduzione degli oneri sociali,
incentivi finanziari, rappresentati da contributi a fondo perduto o da prestiti a tasso ridotto per gli
investimenti realizzati in determinate aree geografiche.
Giuseppe Albezzano
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8
Aspetti caratteristici della moderna impresa industriale
I principali aspetti che caratterizzano la moderna produzione industriale sono:
l’attenzione alla soddisfazione del cliente;
la grande apertura all’innovazione tecnologica;
il perseguimento della qualità totale;
l’adozione di nuovi sistemi di gestione della produzione.
Giuseppe Albezzano
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9
La soddisfazione del cliente
In un’economia sempre più globalizzata, caratterizzata da una forte competizione fra imprese anche
di paesi diversi, la soddisfazione del cliente (customer’s satisfaction) è l’elemento fondamentale
della strategia produttiva e commerciale delle aziende industriali del nostro tempo.
Esse, pertanto devono realizzare opportune ricerche di mercato per individuare le caratteristiche, i
gusti e le esigenze della clientela, specialmente con riferimento alla qualità dei prodotti, ai tempi di
consegna, ai termini di pagamento, all’assistenza post-vendita, ecc.
Naturalmente, l’attenzione dedicata ai clienti e ai loro comportamenti non può che essere un
atteggiamento continuo, perché i gusti dei consumatori possono cambiare anche assai rapidamente,
perché la concorrenza può immettere sul mercato nuovi prodotti che possono risultare “più graditi”,
ecc.
In altre parole, la clientela non può mai essere data per acquisita in via definitiva, ma richiede invece
una cura costante e indagini accurate e ripetute onde coglierne in tempo le eventuali nuove
esigenze. A tale proposito, stante la velocità con cui mutano le situazioni, diventa sempre più
rilevante la riduzione del time to market.
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L’innovazione tecnologica
Un aspetto rilevante della moderna produzione industriale è l’innovazione tecnologica, settore nel
quale i continui progressi realizzati nel campo dell’elettronica e dell’informatica, nonché nell’impiego
dei nuovi materiali (fibre ottiche, superconduttori, ecc.) hanno segnato un salto di qualità rispetto
ai progressi realizzati nel passato.
In effetti, la tecnologia elettronico informatica ha ormai assunto un ruolo decisivo, in quanto:
si trova “incorporata” in molti prodotti;
è applicabile in tutti i settori produttivi ed è utilizzabile anche dalle piccole e medie imprese;
ha modificato, in molti settori, il modo di produrre.
Ed è stata proprio l’applicazione dell’elettronica e dell’informatica che ha consentito all’industria di
passare dalla fase della meccanizzazione, nella quale la produzione si basava soprattutto su
macchine utensili di tipo “meccanico”, a una fase di accentuata automazione che permette al
sistema aziendale di ottenere una maggiore flessibilità.
Giuseppe Albezzano
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La qualità totale
Un altro elemento che rende l’impresa più competitiva e capace di perseguire l’obiettivo della
soddisfazione del cliente è l’attenzione alla qualità, intesa come “filosofia aziendale” rivolta non solo
a prevenire i difetti dei prodotti nelle varie fasi della lavorazione, ma anche a migliorare i servizi
connessi alla produzione dei beni, alla loro distribuzione e ai rapporti con la clientela.
L’obiettivo, dunque, è la qualità totale, concetto che coinvolge tutte le risorse e le funzioni aziendali
e che, oltre al prodotto in sé, riguarda i “servizi accessori” ad esso connessi, cioè:
la tempestività dell’evasione degli ordini e la qualità dell’assistenza post-vendita;
l’ampiezza della garanzia e la qualità degli interventi di manutenzione;
la qualità delle tecniche di comunicazione nei confronti della clientela.
In definitiva, la qualità va perseguita in ogni fase dei processi produttivi, in ogni parte
dell’organizzazione aziendale e nei comportamenti di ogni individuo che opera in azienda, e deve
essere oggetto di continui miglioramenti.
Giuseppe Albezzano
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Nuovi sistemi di gestione della produzione
I nuovi sistemi di programmazione e di gestione della produzione hanno come obiettivi
fondamentali la riduzione dei costi, la riduzione dei capitali investiti in scorte nonché l’incremento
della produttività aziendale.
Tra i nuovi sistemi di programmazione e di gestione della produzione ha un rilievo particolare il
cosìddetto just in time, un sistema inizialmente introdotto in alcune imprese giapponesi, come ad
esempio la Toyota Motor Corporation, e poi in aziende statunitensi ed europee.
Questa tecnica di produzione si propone , almeno tendenzialmente, i seguenti obiettivi:
ridurre a zero le scorte di materiali e di prodotti finiti;
annullare il “lead time”, ossia i tempi di consegna;
azzerare i costi di stoccaggio.
Giuseppe Albezzano
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Nuovi sistemi di gestione della produzione
In sostanza il JIT system tende a ridurre la dimensione dei lotti di acquisto dei materiali utilizzati e
dei lotti di produzione, in modo da far sì che le uniche scorte siano quelle dei beni che si muovono
lungo il processo produttivo.
Il JIT si fonda su un sistema organizzativo “a trazione” – il Kanban – in base al quale ogni reparto
produttivo preleva dal reparto “a monte”, sulla scorta di apposite schede, i componenti che gli
servono per attuare la propria fase di produzione.
In molti casi, alcune unità “a monte” non sono reparti aziendali ma fornitori esterni. È quanto
accade con l’esternalizzazione, cioè quando la fabbricazione di talune “parti” del prodotto finito è
affidata ad altre imprese che si impegnano a eseguirne la consegna secondo certi ritmi temporali e
in base alle esigenze produttive dell’azienda committente.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
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Principali classificazioni delle imprese industriali
In base al settore di attività in cui operano, si distinguono:
1. imprese dei prodotti energetici (energia, gas, acqua);
2. imprese manifatturiere, cioè la quota di gran lunga maggioritaria del nostro sistema industriale,
le quali comprendono:
le industrie estrattive, manifatturiere di materiali non energetici e chimiche;
le industrie per la trasformazione di metalli e meccaniche (industrie metallurgiche, meccaniche,
elettromeccaniche, ecc.);
le industrie manifatturiere diverse (industrie alimentari, tessili e dell’abbigliamento, cartarie,
poligrafiche ed editoriali, ecc.).
Giuseppe Albezzano
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Principali classificazioni delle imprese industriali
In base ai ritmi temporali della produzione , si distinguono:
1. le imprese a produzione continua, che svolgono la loro attività senza interruzioni lungo l’intero
arco dell’anno;
2. le imprese stagionali, che invece fanno registrare periodi più o meno lunghi di interruzione
dell’attività produttiva, a causa, ad esempio:
della stagionalità dell’offerta di talune materie prime, che sono disponibili solo in certi periodi
dell’anno (industria enologica, olearia, conserviera, ecc.);
della stagionalità della domanda di determinati prodotti (panettoni, colombe pasquali, gelati, ecc.);
di andamenti climatici e meteorologici (ad esempio, nei periodi invernali rallenta notevolmente
l’attività nel settore del’edilizia).
Giuseppe Albezzano
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Principali classificazioni delle imprese industriali
In base alle modalità tecniche con cui si svolgono le lavorazioni, si possono distinguere:
1. le imprese con produzioni a flusso continuo: in esse, attraverso successivi stadi di lavorazione di
un certo materiale di base, si ottiene un solo tipo di prodotto finito. Sono tali – ad esempio – le
cartiere, i cementifici, gli zuccherifici, le produzioni siderurgiche, la petrolchimica, ecc. in queste
produzioni viene esaltata la produttività degli impianti, a cui si contrappone, però, una
mancanza quasi assoluta di flessibilità produttiva.
2. le imprese con produzioni a lotti: attuano processi di tipo intermittente da cui si ottengono
prodotti diversi o diversi tipi di uno stesso prodotto in quantitativi prefissati, detti lotti. Come
avviene nell’industria delle calzature, in quella dell’abbigliamento, dei mobilifici, nell’industria
automobilistica, ecc.
3. le imprese con produzioni a prodotti singoli: hanno per oggetto la fabbricazione di beni,
ciascuno dei quali è caratterizzato da una sua precisa individualità e da sue particolari
caratteristiche. Sono tali le realizzazioni di navi, aerei, ponti, dighe, impianti industriaii, ecc.
Giuseppe Albezzano
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Principali classificazioni delle imprese industriali
Se infine si considera la destinazione della produzione, si possono distinguere i seguenti tre tipi di
imprese industriali:
1. le imprese che producono per il magazzino (o per il mercato): attuano i loro processi produttivi
in base alla previsione dei futuri andamenti della domanda. Esse, pertanto, si assumono i rischi
del mancato collocamento dei prodotti di cui, spesso, devono mantenere rilevanti scorte per
poter fronteggiare le variazioni delle quantità richieste dal mercato. In linea generale, queste
imprese fabbricano prodotti standardizzati.
2. le imprese che producono su ordinazione (o su commessa): avviano la produzione sulla base
degli ordini provenienti dalla clientela, i quali, nella maggior parte dei casi, riguardano prodotti
singoli che devono rispondere a specifiche caratteristiche stabilite dal cliente.
3. le imprese che producono contemporaneamente per il magazzino e su ordinazione: la loro
attività si svolge in parte sulla scorta delle vendite previste e in parte in base agli ordinativi
ricevuti.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
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RIASSUMENDO
Classificazione delle imprese industriali “in senso stretto”:
Secondo il settore
Secondo i ritmi
merceologico
della produzione
Imprese dei
prodotti energetici
Imprese
manifatturiere
Giuseppe Albezzano
Imprese a
produzione
continua
Imprese a
produzione
stagionale
Secondo i modi di
produzione
Secondo la
destinazione della
produzione
Imprese con
produzione a flusso
continuo
Imprese che
producono per il
magazzino
Imprese con
produzione a lotti
Imprese che
producono su
ordinazione
Imprese che
producono su
commessa
Imprese con
produzione mista
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La struttura del patrimonio
La composizione del patrimonio di funzionamento delle imprese industriali risente di varie
circostanze, alcune delle quali sono legate alla specificità dell’attività svolta, mentre altre riguardano
le imprese di ogni tipo.
In particolare, le principali circostanze che influiscono sulla configurazione del patrimonio di queste
imprese sono:
l’attuazione di processi di trasformazione fisico-tecnica, che comporta la necessità di predisporre
una struttura produttiva spesso assai complessa e, conseguentemente, l’esigenza di reperire
adeguati finanziamenti;
il tipo di attività e la destinazione della produzione, che incidono sul livello delle scorte di
prodotti finiti, più elevate nelle aziende che producono per il magazzino o aventi un ciclo di
lavorazione piuttosto lungo che nelle imprese con un ciclo di lavorazione breve o che producono
su ordinazione;
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
20
La struttura del patrimonio
la politica delle vendite e delle dilazioni di pagamento, perché i crediti commerciali sono tanto
più elevati quanto più lunghe sono le dilazioni accordate alla clientela;
la realizzazione di adeguate forme di integrazione con altre imprese che svolgano la medesima
attività (integrazione orizzontale) o attività tra loro complementari (integrazione verticale), da
cui nascono sovente rapporti di partecipazione azionaria.
Premesso che le attività rappresentano gli impieghi di capitale in essere in un dato momento e che
le passività e il patrimonio netto indicano le relative fonti di finanziamento, la struttura del
patrimonio di un’impresa industriale costituita in forma di spa può essere quella dello schema a
pagina seguente.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
21
Il patrimonio di funzionamento di un’impresa industriale
ATTIVO
PASSIVO
IMMOBILIZZAZIONI
Immobilizzazioni immateriali
Costi di impianto e ampliamento
Costi di ricerca, di sviluppo e di pubblicità da
ammortizzare
Brevetti, concessioni, licenze, marchi e simili
Avviamento
Anticipi su immobilizzazioni immateriali
Immobilizzazioni materiali
Terreni e fabbricati
Impianti e macchinari
Attrezzature industriali e commerciali
Automezzi
Mobili e macchine d’ufficio
Anticipi su immobilizzazioni materiali
Immobilizzazioni finanziarie
Partecipazioni (se impieghi durevoli)
Mutui attivi
Titoli (se impieghi durevoli)
Azioni proprie (se impieghi durevoli)
Giuseppe Albezzano
PATRIMONIO NETTO
Capitale sociale
Riserva da sovrapprezzo azioni
Riserva di rivalutazione
Riserva legale
Riserva azioni proprie
Riserva statutaria
Utili portati a nuovo
Perdite portate a nuovo (-)
Utile dell’esercizio (+) o Perdita dell’esercizio (-)
FONDI PER RISCHIE E ONERI
Fondo per imposte
Fondo responsabilità civile
Fondo garanzia prodotti
Fondo manutenzioni cicliche
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO
Debiti verso dipendenti per TFR
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Il patrimonio di funzionamento di un’impresa industriale
ATTIVO
PASSIVO
ATTIVO CIRCOLANTE
Rimanenze
Magazzino materie prime, sussidiarie e di consumo
Magazzino componenti e semilavorati
Prodotti in corso di lavorazione
Magazzino prodotti finiti e sottoprodotti
Anticipi a fornitori di materie, ecc.
Crediti
Crediti v/clienti
Crediti commerciali verso controllate e collegate
Cambiali attive
Crediti diversi
Attività finanziarie non immobilizzate
Azioni e obbligazioni (se impieghi transitori)
DEBITI
Prestiti obbligazionari ordinari e convertibili
Debiti verso banche
Debiti verso altri finanziatori
Anticipi da clienti
Debiti v/fornitori
Cambiali passive
Debiti v/imprese controllate, collegate e controllanti
Debiti tributari (per IVA, IRES, IRAP, ecc.)
Debiti verso istituti di previdenza
Debiti diversi
RATEI E RISCONTI PASSIVI
Ratei passivi
Risconti passivi
Disponibilità liquide
Depositi bancari e postali
Assegni, denaro e altri valori in cassa
RATEI E RISCONTI ATTIVI
Ratei attivi
Risconti attivi
Giuseppe Albezzano
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La struttura del patrimonio
Considerando i modi di determinazione quantitativo-monetaria, gli elementi patrimoniali
appartengono a due fondamentali categorie di valori: i valori finanziari e i valori economici.
I valori finanziari sono quegli elementi che per loro natura sono già espressi in moneta. Essi
comprendono:
le disponibilità liquide;
i crediti e i debiti di regolamento o di “fornitura”;
i crediti e i debiti di finanziamento, cioè i prestiti concessi a terzi e quelli ottenuti;
i ratei attivi e passivi;
i fondi per rischi e oneri.
I valori economici sono quelli la cui quantificazione monetaria deriva da un processo di valutazione.
Questa classe di valori include:
i costi pluriennali, cioè i costi dei beni la cui utilità dura per più esercizi;
le rimanenze, costituite da fattori a veloce ciclo di utilizzo (materie, prodotti, ecc.) o da
investimenti finanziari ancora presenti in azienda e i cui costi sono rinviati al futuro;
i risconti attivi e passivi.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
24
La struttura del patrimonio
Pur nella varietà di situazioni (che si tratti di imprese capital intensive, cioè con un forte impiego di
capitali o di imprese labour intensive, ossia a forte impiego di personale), il patrimonio delle
imprese industriali è di solito caratterizzato dal fatto che le immobilizzazioni hanno un “peso”
prevalente rispetto all’attivo circolante e un rilievo generalmente maggiore che nelle imprese
mercantili.
In particolare, nelle imprese industriali si possono solitamente osservare imponenti investimenti sia
in immobilizzazioni materiali (terreni e fabbricati, impianti e macchinario, attrezzature, ecc.) sia in
immobilizzazioni immateriali (brevetti, costi di ricerca e di sviluppo, nonché altri costi aventi utilità
pluriennale).
Ne risulta così una struttura patrimoniale piuttosto rigida, cioè non modificabile nel breve termine,
che, in questo tipo di imprese, determina – sia pure in misura diversa da caso a caso – una notevole
rilevanza dei costi fissi, ossia di costi che non variano al variare entro certi limiti della quantità
prodotta.
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GLOSSARIO
Imprese industriali
Sono aziende di produzione diretta che attuano la trasformazione fisico-tecnica di
determinate materie prime o semilavorate in prodotti finiti da avviare, mediante lo
scambio di mercato, al consumo finale o all’impiego in altre attività produttive.
Localizzazione
Luogo o luoghi in cui viene svolta l’attività produttiva. Spesso la localizzazione prescelta
può rivelarsi un fattore molto importante per il successo di un’iniziativa industriale.
Delocalizzazione
Fenomeno che consiste nello spostamento della produzione – attraverso l’apertura di
nuovi stabilimenti o la stipulazione di accordi di subfornitura – in paesi nei quali il costo
del lavoro è particolarmente conveniente (ad esempio Nord Africa, Est europeo, Sud-Est
asiatico, ecc.).
Giuseppe Albezzano
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26
GLOSSARIO
Time to market
Tempo che intercorre tra il momento in cui l’azienda decide di produrre un nuovo bene e
quello in cui essa riesce a lanciarlo sul mercato.
Flessibilità
Riferita a un sistema produttivo, è la sua capacità di consentire tempestivamente e con
costi non troppo elevati significative variazioni nel “mix” qualitativo dei prodotti
fabbricati, oppure di avviare nuove produzioni.
Just in time
Consiste nel fabbricare i prodotti nella quantità e nei tempi richiesti dal mercato,
riducendo al minimo i tempi di attesa dei materiali e dei componenti necessari e
facendoli giungere anch’essi “al momento giusto” sulla linea di produzione.
Giuseppe Albezzano
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GLOSSARIO
Esternalizzazione (o outsourcing)
Consiste nell’affidare a terzi talune fasi della lavorazione o la produzione di alcune parti
componenti del prodotto finito.
Immobilizzazioni
Elementi patrimoniali che sono destinati a restare durevolmente impiegati nell’impresa e
che nel corso del normale funzionamento della stessa non possono essere distolti da
essa perché ne costituiscono la struttura tecnico-operativa o perché hanno comunque
un’utilità pluriennale.
Attivo circolante
Insieme dei beni destinati alla vendita o al rapido impiego nella produzione e di tutti gli
altri elementi patrimoniali che rappresentano disponibilità liquide o investimenti
destinati a tornare in forma liquida entro un tempo convenzionalmente breve.
Giuseppe Albezzano
IISS Boselli Alberti Pertini Savona
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Ronronron….. Input zzz..out…..
….outsour….ronronnnnnn……
… ..localglocal…...
FINE
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29
Bibliografia
P. Boni P. Ghigini C. Robecchi “Telepass Percorsi modulari in
Economia aziendale Istituti tecnici Tomo 1 ” Scuola &
Azienda editore Milano 2010
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IISS Boselli Alberti Pertini
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