...

PNSD, Dimensione culturale

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Transcript

PNSD, Dimensione culturale
PNSD – dimensione culturale
Parlare solo di digitalizzazione, non è
più sufficiente, rischierebbe
di
concentrare i nostri sforzi sulla
dimensione tecnologica invece che su
quella epistemologica e culturale.
PNSD – l’uomo al centro
nessun passaggio educativo può
prescindere
da
un’interazione
intensiva docente-discente e la
tecnologia non può distrarsi da
questo fondamentale “rapporto
umano”
PNSD- scuola aperta
parte da un’idea rinnovata di scuola,
intesa come spazio aperto per
l’apprendimento e non unicamente
luogo fisico, e come piattaforma che
metta gli studenti nelle condizioni di
sviluppare le competenze per la vita.
PNSD – abilitante soprattutto
orientato all’apprendimento
le tecnologie diventano abilitanti,
quotidiane, ordinarie, al servizio
dell’attività scolastica, in primis le
attività orientate alla formazione e
all’apprendimento…
PNSD – migliorare la capacità
amministrativa
…ma
orientate
anche
all’amministrazione, contaminando e di fatto ricongiungendoli - tutti gli
ambienti della scuola: classi,
ambienti comuni, spazi laboratoriali,
spazi individuali e spazi informali.
Con ricadute estese al territorio.
PNSD – competenze e risultati
Gli obiettivi sono quelli del sistema
educativo: le competenze degli
studenti, i loro apprendimenti, i loro
risultati, e l’impatto che avranno
nella società come individui, cittadini
e professionisti.
PNSD – adeguarsi al mondo
Questi obiettivi saranno aggiornati
nei contenuti e nei modi, per
rispondere alle sfide di un mondo
che cambia rapidamente, che
richiede sempre di più agilità
mentale, competenze trasversali e un
ruolo attivo dei giovani.
PNSD
… abbracciare le necessarie sfide
dell’innovazione: sfide metodologicodidattiche, per i docenti, e sfide
organizzative, per i dirigenti scolastici
e il personale amministrativo.
PNSD innovazione
la “scuola digitale” non è un’altra
scuola. È più concretamente la sfida
dell’innovazione della scuola …
…per dare ai nostri studenti le chiavi
di lettura del futuro.
PNSD la storia
Riferimenti storici
Che però non vanno in profondità
PNSD - laboratorietà
Trasformare i laboratori scolastici in
luoghi per l’incontro tra sapere e
saper fare ponendo al centro
l’innovazione
PNSD no trasmissiva
Passare da didattica unicamente
“trasmissiva” a didattica attiva,
promuovendo
ambienti
digitali
flessibili
PNSD – centralità delle pratiche
didattiche
Per realizzare nuovi paradigmi
educativi servono ambienti di
apprendimento adeguati, in grado di
porre al centro non la tecnologia presente, nella misura in cui è
necessaria - ma la pratica didattica.
PNSD – didattica per problemi e
progetti
A favore dello sviluppo delle
competenze, della collaborazione e
della didattica
-attiva
- per problemi
- per progetti.
PNSD
“Gli spazi, i materiali e le tecnologie
devono adattarsi agli utenti e non
viceversa”, dando vita ad aule, spazi,
aumentati dalla tecnologia, in cui
avviene la separazione del concetto
di classe da quello di aula.
PNSD didattica laboratoriale
La Buona Scuola ha sancito la
necessità di riportare al centro la
didattica laboratoriale, come punto
d’incontro essenziale tra sapere e
saper fare.
Al centro di questa visione è
l’innovazione degli ambienti di
apprendimento.
PNSD
Ogni scuola deve avere un numero
sufficiente di ambienti e dotazioni
abilitanti alla didattica digitale, scelti
ed adeguati rispetto alle esigenze
di docenti e studenti nonchè delle
realtà in cui si realizzano.
PNSD – laboratori in classe
L’investimento nei laboratori non
ambisce a riportare una didattica per
problemi e progetti fuori dalla classe.
Al contrario, in un quadro di nuovi
paradigmi
educativi,
vuole
rafforzarla.
PNSD
Rafforzarla abilitando spazi che
abbiano un forte orientamento alla
creatività per gli studenti più giovani,
e verso progettualità innovative per
gli indirizzi professionalizzanti delle
scuole secondarie più interessanti e
maggiormente aderenti alle richieste
del mondo esterno.
PNSD – laboratorietà
ordinamentale
Scopo è rendere ordinamentali quelle
pratiche laboratoriali innovative che
ancora oggi, troppo spesso, sono
relegate all’ambito extracurricolare.
PNSD – atelier primo ciclo 1
Le scuole potranno dotarsi di spazi
innovativi e modulari dove sviluppare
il punto d’incontro tra manualità,
artigianato, creatività e tecnologie. In
questa visione, le tecnologie hanno
un ruolo abilitante ma non esclusivo:
come una sorta di “tappeto digitale”.
PNSD – atelier primo ciclo 2
Scenari didattici costruiti attorno a
robotica ed elettronica educativa,
logica e pensiero computazionale,
artefatti manuali e digitali, serious
play e storytelling troveranno la loro
sede naturale in questi spazi in
un’ottica di
costruzione di
apprendimenti trasversali..
PERCHE’ AMBIENTI
Ma perché tanta enfasi sugli ambienti
d’apprendimento e in particolare
sugli ambienti laboriatorali?
PERCHE’ AMBIENTI
La risposta è molto semplice:
le competenze non si insegnano
emergono nei contesti, si tratta allora
di allestire ambienti (contesti) che
siano in grado di fare emergere le
competenze cui come docenti
puntiamo!
PNSD
La consapevolezza che la scuola non
dovesse puntare a trasmettere solo
conoscenze e abilità, presidiandone
l’acquisizione
attraverso
il
meccanismo del
ping pong
Si perde nella notte dei tempi (si
possono citare decine di autori!)
PERCHE’ AMBIENTI
Solo da qualche tempo si ha la
consapevolezza che la chiave di volta
sono le competenze
(molti sono i critici: Giorgio Israel,
Lucio Russo)
PERCHE’ AMBIENTI
Howard Gardner
3
tipologie
di
apprendimento
1) Intuitive Learner
2) Scholastic Learner
3) Skilled person
soggetti
in
PERCHE’ AMBIENTI - learning in
Resnick, in un famoso lavoro in cui analizza come si impara
dentro la scuola e fuori dalla scuola osserva:
1. le attività scolastiche sono sostanzialmente individuali;
2. le attività scolastiche sono prevalentemente svolte
senza utilizzare strumenti;
3. le attività scolastiche sono prevalentemente simboliche
e staccate da qualsiasi contesto in grado di dar loro
significato,
4. le attività scolastiche privilegiano (premiano n.d.r.)
l’apprendimento di capacità individuali
PERCHE’ AMBIENTI - learning out
mentre fuori dalla scuola (nei contesti lavorativi n.d.r.):
1.
le attività esterne alla scuola sono di frequente
socialmente condivise;
2.
le attività svolte fuori della scuola implicano sovente la
manipolazione di oggetti e la capacità di usare
strumenti;
3.
le attività esterne sono strettamente connesse a
oggetti, strumenti risultati;
4.
le attività esterne alla scuola valutano oggetti, eventi
risultati (prodotti).
Crisi sistemi di Istruzione – Setting tradizionale
12/08/2016
Filippo Viola
30
Crisi sistemi di Istruzione – Setting laboratoriale
12/08/2016
Filippo Viola
31
PERCHE’ AMBIENTI
I nostri studenti sono alla disperata
ricerca di senso
Hanno bisogno di situare in un
contesto
la
loro
esperienza
d’apprendimento!
Crisi sistemi di Istruzione – Setting simulazione
12/08/2016
Filippo Viola
33
Contesto lavorativo
12/08/2016
Filippo Viola
34
Simulazione - Coding Micromondi
Simulazione - Coding Micromondi
Portanti dell’apprendimento
Gioco (videogioco - errore positivo –
quando ho smesso di sbagliare non
mi diverto più)
Narrazione (passiva, ma anche attiva)
Imitazione (apprendistato)
Mondi Artificiali
Rappresentazioni statiche
Rappresentazioni dinamiche
Simulazioni
Simulazioni interattive
Simulazioni Virtuali
Mondi Artificiali
romanzo
Simulatore volo
virtuale con
controllo volo
film
Fiction tv
videogioco
verosimiglianza
immersività
Mondi artificiali
Progettualità orientata al mondo
PNSD
Ma perché “digitale”?
PNSD
E perché virtuale?
Mondi artificiali
Reality is that which, when you stop
believing in it, doesn't go away
Philip K. dick
La Realtà è quella cosa che, quando
smetti di crederci, non va via
PNSD
La sfida di questo Piano è far tornare
la scuola ad essere “laboratorio
Paese”, sperimentando in
via
privilegiata
la
possibilità
di
beneficiare delle migliori soluzioni
disponibili nella società.
Fly UP