Comments
Description
Transcript
14/03/2012 CASTRAZIONE CHIMICA
MERCOLEDÌ 14 MARZO 2012 1.144 PRIMO PIANO 11 IL GIORNO - Il Resto del Carlino - LA NAZIONE 384 I TRASGRESSORI identificati l’anno scorso nel mondo. Sono 200mila, invece, i siti web pedofili LA SCHEDA Che cos’è La castrazione chimica è un tipo di castrazione, di solito non definitiva, provocata da farmaci a base di ormoni. Venne sviluppata come misura temporanea preventiva per stupratori e pedofili ed è applicata in diversi Paesi Negli Usa Il primo Stato americano ad autorizzare la castrazione chimica è stato la California nel 1996. Da allora questo trattamento (su base volontaria) è permesso in otto Stati Usa Nel mondo La misura è prevista in Canada, Svezia, Norvegia, Polonia, Danimarca, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia e, da fine febbraio, anche in Russia FORUM L’allenatore pedofilo adesca minorenni su Internet: «Fermatemi, chiedo la castrazione chimica». Clicca e commenta la notizia su www.quotidiano.net GLI INDAGATI sottoposti a provvedimenti restrittivi in Italia dal 2000 al 2011 «Mi ha rubato l’adolescenza Ora finalmente ricomincio a vivere» Confessione choc solo dopo l’arresto: mi molestò a 13 anni Francesca Santolini · TREZZANO SUL NAVIGLIO (Milano) RABBIA, sofferenza e umiliazione: per vent’anni tutto è rimasto nascosto in un anfratto del cuore, dell’anima. Un giorno la notizia: Gianluca Mascherpa, 49enne, allenatore di pallavolo viene arrestato il 9 marzo per pedofilia a Trezzano in provincia di Milano. La reazione è un pianto liberatorio. Poi Alessandra (nome di fantasia), 33 anni, donna affermata nella vita e sul lavoro, accende il computer e decide di raccontare quello che non ha mai detto a nessuno, un segreto che fa male e che si trascina da quando era una campioncina di volley e giocava in una società di Milano. «Saperlo in manette è stato il regalo più bello che potessero farmi anche se sentire quel nome ha fatto riaffiorare tutto il dolore. Spero che buttino la chiave», è lo sfogo di questa giovane donna costretta a crescere troppo in fretta. Una delle tante vittime silenziose che ora vuole raccontare per far capire cosa significa essere la vittima di un pedofilo. Come mai si è tenuta dentro questo peso per così tanto tempo? «All’epoca ero una tredicenne ingenua come del resto le mie coetanee. Lui era il mio allenatore, si spacciava per poliziotto, si mostra- va sicuro, deciso. Sosteneva anche di avere 10 anni meno rispetto alla sua vera età e riusciva a soggiogarmi, irretirmi. Ricordo che mi diceva che nessuno mi avrebbe mai creduto se avessi detto cosa mi faceva, che avrebbero pensato che erano tutte mie fantasie. Per spaventarmi diceva che avrebbe raccontato che ero stata io a farmi avanti, a provocarlo. Insomma, era la mia parola contro la sua e all’epoca pensai che sarei passata dalla parte del torto». Era spaventata? «Avevo paura, sì. Paura di ritorsioni nei confronti miei o delle persone a me care, non volevo dar loro motivi di sofferenza». “ SOFFERENZA E UMILIAZIONE In palestra discorsi spinti, poi allungava le mani Per spaventarmi diceva che ero io a provocarlo Così avevo paura di parlare Come faceva ad avvicinare le sue vittime, ad abusare di loro? «Il metodo era sempre lo stesso. Fingeva di essere attento e scrupoloso e circuiva le ragazzine in palestra e in altri contesti allungando le mani, facendo apprezzamenti e discorsi spinti, arrivando a gesti ancora più gravi di cui io sono stata vittima silenziosa. Non conosceva regole o confini. I genitori, a turno, ci accompagnavano alle partite e a volte davano un passaggio CONTRARIO IL CRIMINOLOGO MICHELE FRIGIERI «Sistema non ufficiale e inefficace Meglio il trattamento psicologico» «LA CASTRAZIONE chimica? Non serve». È perentorio Michele Frigieri, criminologo esperto di pedofilia e abuso sessuale (nel tondo). «La castrazione chimica, a differenza di quella chirurgica, non sterilizza o castra, ma consiste nella somministrazione di farmaci per ridurre la libido, per questo il termine ‘castrazione’ è improprio. Non è definitiva e può comportare effetti collaterali pericolosi». È usata in molti Paesi però... «Negli Usa la Federal Drug Association non la riconosce come trattamento ufficiale, e in Europa le organizzazioni scientifiche la giudicano inefficace». Motivo? • «Il trattamento tralascia le motivazioni che spingono all’abuso: il crimine nasce dalla necessità di assumere il controllo su altri, impulso non contrastabile con l’inibizione degli istinti sessuali che causa frustrazione e comportamenti violenti». Forse meglio violento che pedofilo. «Mi chiede se preferisco un omicidio a uno stupro? Earls dimostra che non è impedendo un’erezione che si impedisce un abuso, Wales mette in luce la mancanza di ricerche sull’efficacia del trattamento farmacologico. Questo deve proseguire a vita e non vi è garanzia che scontata la condanna i rei assumano il farmaco». anche lui. Succedeva così che mentre sedeva sul sedile posteriore mi toccava senza farsi notare. Quando era solo con noi faceva discorsi spinti, apprezzamenti che una ragazzina di quell’età non riesce nemmeno a capire». Lei è riuscita ad evitare il peggio per pura fortuna. «Sì, un giorno è arrivata una persona a prendermi e lui si è dovuto fermare». Ha parlato al plurale nel racconto delle sua storia, sa di altre esperienze? «Non so con quante altre ha fatto quelle schifezze perché io non ho mai parlato con nessuno di quello che mi stava accadendo, so che è stato allontanato dalla società dopo l’intervento di un nonno che si era accorto di una sua conversazione telefonica sconcia con la nipotina di 12 anni. Ho vissuto quell’espulsione come una liberazione». E’ riuscita a superare quei momenti drammatici? «L’esperienza che ho vissuto con quel mostro me la porterò dietro a vita. E’ stato capace di rovinare la mia adolescenza, di farmi perdere la magia di quelle esperienze come il primo bacio che tutti ricordano con gioia e tenerezza, ma che per me sono state un incubo». SPAVENTATA La donna che racconta il suo dolore oggi ha 33 anni. Sopra, una foto d’archivio. A sinistra, una manifestazione anti-pedofilia (A2 e Ansa) Ora cosa si aspetta, cosa spera? «Spero solo che questo mostro venga finalmente rinchiuso in galera a marcire in eterno e che la giustizia trionfi, senza nessuna possibilità di sconti di pena ed attenuanti». L’EUROPA PRIMA DELL’EURO in collaborazione con: Può un “soldino” ricordarvi una vacanza, un’esperienza di lavoro o un momento storico? A dieci anni dell’entrata in vigore dell’euro, un’originale cartella contenente le 12 monete dei Paesi che per primi hanno aderito alla moneta unica.Una collezione esclusiva assolutamente imperdibile! CONTIENE MONETE ORIGINALI Quindi che fare? «Esistono trattamenti psicologici per la prevenzione della recidiva, come quello — unico nel suo genere — avviato presso il carcere di Modena. Piuttosto che bloccare tali trattamenti, e parlare senza competenza scientifica, i rappresentanti del nostro Paese potrebbero sostenere queste azioni che danno risultati concreti» Massimo Pandolfi IN EDICOLA A SOLI € 9,80* *più il prezzo del quotidiano