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Glottodidattica

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Glottodidattica
L’EDUCAZIONE LINGUISTICA
INTERCULTURALE E LA
GLOTTODIDATTICA
DELL’ITALIANO L2
"La mia lingua era il berbero e non capivo come
si potesse utilizzare un altro dialetto per
comunicare. Come tutti i bambini pensavo che
la mia lingua fosse universale. Avevo
l'impressione di essere diventata, da un giorno
all'altro, sordomuta, gettata e dimenticata dai
miei genitori in una città in cui tutti mi
volgevano le spalle e dove nessuno mi guardava
e mi parlava. Forse ero trasparente…"
T.B. Jelloun, «A occhi bassi», Einaudi, Torino,
1993
Loredana Padovani
Approcci e metodi della
glottodidattica
• Competenza
comunicativa
Distinzione tra:
• Competenza linguistica
Si riferisce in particolare al
messaggio, al ruolo degli
interlocutori, al registro, ecc.)
Metodi centrati su approcci globali di
tipo comunicativo
Si riferisce agli aspetti fonologici,
grammaticali,
testuali
della
produzione linguistica
Metodi centrati su approcci
analitici e strutturalisti
ACQUISIZIONE/APPRENDIMENTO
KRASHEN - ACQUISIZIONE E APPRENDIMENTO
Krashen distingue due processi fondamentali attraverso cui si impara una lingua:
l’acquisizione, un processo inconscio, e l’apprendimento, un processo conscio rivolto alla
forma linguistica. L’acquisizione per Krashen è profonda, stabile, e genera comprensione e
produzione linguistica con processi automatici mentre l’apprendimento, razionale e
volontario, è di durata relativamente breve e funge da monitor per l’esecuzione linguistica.
Ipotesi del monitor. Il monitor è quella parte
del
sistema
interno
dell’apprendente
responsabile
dell’elaborazione
linguistica
consapevole. Il monitor varia a seconda
dell’età, dello stile cognitivo e delle modalità di
apprendimento della L2.
Ipotesi del filtro affettivo. La disposizione
emotivo-affettiva del discente, che può
facilitare od ostacolare l'acquisizione. Questa
ipotesi si basa sui risultati di una ricerca che ha
individuato tre variabili affettive fondamentali
in grado di influenzare il processo di
acquisizione linguistica: motivazione, fiducia in
se stessi e ansia.
KRASHEN – LE ALTRE IPOTESI
Ipotesi del monitor. Il monitor è quella parte del
sistema interno dell’apprendente responsabile
dell’elaborazione linguistica consapevole. Il monitor
varia a seconda dell’età, dello stile cognitivo e delle
modalità di apprendimento della L2.
Ipotesi dell’ordine naturale. Le regole (grammaticali)
della L2 vengono acquisite attraverso un ordine
naturale. Per Krashen l’ordine vale quando le regole
sono acquisite, ossia imparate inconsciamente,
poiché se esse sono apprese, quindi applicate
consapevolmente, è possibile che gli apprendenti
non seguano l’ordine naturale.
Ipotesi del filtro affettivo. Con questa ipotesi
Krashen spiega perché gli apprendenti esposti a una
stessa quantità di input comprensibile, abbiano
tempi e esiti di apprendimento diversi. Per Krashen
non tutto l’input viene utilizzato; una parte viene
tagliata da un filtro che si alza e si abbassa in base a
fattori affettivi quali il desiderio di integrarsi nella
nuova cultura, l’ansia, l’autostima, ecc…
Ipotesi dell’input. Secondo Krashen l’unico
modo per far progredire l’acquisizione
consiste nell’esposizione all’input.
Aggiunge inoltre che le persone
acquisiscono una lingua straniera solo se
ricevono un input comprensibile e i loro
filtri affettivi sono sufficientemente bassi
da permettere l’ingresso dell’input stesso.
L’input cioè deve situarsi nella corretta
posizione lungo l’asse dell’ordine
naturale di acquisizione, cioè
immediatamente dopo l’input che fino a
quel momento è stato acquisito. Da qui la
nozione di i + 1, che sarebbe il livello
dell’input a cui uno studente dovrebbe
essere sottoposto per procurargli
acquisizione: il livello (i) a cui si trova lo
studente + 1.
Classificazione degli approcci
metodologici secondo Marcel Danesi
• Approcci deduttivi
• Approcci induttivi
• Approcci umanistici-affettivi
• Approcci funzionali
Approcci deduttivi
Puntano sul controllo consapevole della lingua.
Di fondamentale importanza è l’apprendimento delle
regole fonologiche e morfosintattiche.
L’esecuzione linguistica dipende dalla competenza
grammaticale.
Metodo grammaticale-traduttivo
Si basa sulla meticolosa analisi della lingua
scritta con attenzione particolare alla sua
grammatica presentata in modo preciso e
graduale.
Lo sviluppo delle competenze comunicative è
secondario rispetto alle competenze
linguistiche.
Approcci induttivi
In questa ottica la lingua è colta nella sua globalità per poi
arrivare alla fase di analisi attraverso l’induzione.
Solo dopo aver fatto un’esperienza linguistica significativa c’è la
riflessione sulla lingua, la “scoperta” della regola.
All’interno di questo approccio ricordiamo il metodo diretto e il
metodo audio-orale.
Metodo diretto
Metodo audio-orale
Introduce l’uso della L2 in classe;
L’uso di una lingua efficace sulle situazioni Punta sulla rapida acquisizione delle abilità orali
nell’ottica di un apprendimento linguistico
reali;
attraverso dialoghi ed esercizi di ripetizione.
Precedenza alle abilità orali;
Approccio induttivo alla grammatica.
Approcci umanistici-affettivi
Comprendono una serie di metodi che si sono sviluppati soprattutto negli Stati
Uniti a partire dagli anni ‘60. L’obiettivo è trovare un percorso didattico che
minimizzi le resistenze di carattere psicoaffettivo: ad esempio la percezione
negativa di sé, un rapporto competitivo con i compagni, un rapporto problematico
con il docente possono compromettere l’apprendimento.
Tra gli approcci umanistici-affettivi si ricorda il Total Physical Response
Il metodo della “risposta fisica totale” si propone di insegnare le lingue straniere
attraverso l’esecuzione corporea e gestuale di comandi dati dall’insegnante.
Si privilegia l’abilità di ascolto nel processo di apprendimento/insegnamento.
Vengono proposte una serie di attività graduate per complessità accompagnate da
un’azione
Fase 1
Ripasso: “riscaldamento” fisico e verbale
Fase 2
Nuovi comandi:
L’insegnante comanda un’azione mentre egli stesso
la compie;
comanda un’azione e la esegue insieme agli
studenti;
comanda un’azione ma solo gli studenti la eseguono;
comanda un’azione ad uno studente alla volta.
Fase 3
Introduzione di nuovi elementi lessicali
Fase 4
Ripasso del lessico
Fase 5
Inversione dei ruoli :gli studenti comandano azioni
all’insegnante e ai loro compagni
Fase 6
Lettura e scrittura
Approcci funzionali
Lo sviluppo degli studi sugli aspetti pragmatici
della lingua porta a dare rilievo agli aspetti
operativi, alla strumentalità comportamentale
dei processi linguistici.
Così gli approcci funzionali puntano sugli scopi
della comunicazione centrando l’attenzione
sulle forme linguistiche.
Sul piano didattico il metodo di riferimento è
quello nozionale-funzionale.
Metodo nozionale-funzionale
• L’apprendente viene
considerato un attore
sociale, quindi
l’apprendimento
linguistico ruota intorno
ai suoi bisogni.
• La lingua è scomposta in
unità di analisi costituite
dalle situazioni
comunicative entro cui
esse vengono utilizzate.
Funzioni
Personali
Esprimere un’idea o un sentimento
(gioia, dolore..)
Esprimere sensazioni quotidiane
(caldo,freddo,fame ecc)
Interpersonali
Presentare una persona ad un’altra;
Estendere ed accettare un invito;
Scusarsi;
Esprimere gratitudine…
Direttive
Fare richieste e dare suggerimenti;
Proibire a qualcuno di fare qualcosa;
Dare ed eseguire istruzioni…
Referenziali
Parlare di oggetti, azioni, eventi o
persone;
Sintetizzare, tradurre;
Descrivere..
Immaginative
Commentare una storia, un film, uno
spettacolo;
Creare rime, poesie, storie…
Quale metodo?
Distinzione tra insegnamento/apprendimento dell’italiano L2
e una LS
Italiano L2
• Ruolo dell’acquisizione
spontanea;
• Importanza degli aspetti più
critici della lingua;
• Enfasi sulla comunicazione e
globalità ma anche su
elementi di carattere
“micro”.
LS
• Le competenze partono da
zero;
• Il focus è centrato sulla
lezione;
• Enfasi sulla comunicazione
quotidiana.
L’unità di apprendimento
Il raggiungimento delle abilità linguistiche va
gestito rispettando alcune fasi:
a) Motivazione
b) Approccio globale al testo
c) Analisi
d) Riflessione
e) Sintesi
f) Verifica
Esempi di tecniche per sviluppare e verificare le abilità di comprensione
e produzione
Comprensione
lingua orale
Griglie
Si possono costruire facilmente delle griglie per la verifica della
comprensione orale ponendo in ascissa e ordinata i dati utili a
verificare la comprensione.
Comprensione del
testo scritto
Accoppiamento lingua-immagine
Queste attività prevedono l’accoppiamento tra parole da un lato e
immagini dall’altro.
Incastro di parole, frasi, paragrafi, ecc.
Si tratta di ripristinare l’ordine di una sequenza appositamente
manipolata dall’insegnante, oppure di riordinare le sequenze di un
semplice racconto ritagliate e mescolate.
Produzione orale
Indovinelli
Ogni studente sceglie un oggetto, un animale ecc all’interno di una
classe di parole note descrivendone gli attributi e le caratteristiche.
Produzione scritta
Completamento
L’insegnante omette da un testo sintagmi o pezzi abbastanza ampi. Gli
studenti dovranno scrivere le parti mancanti tenendo conto del filo
logico e del rapporto tra le parti.
Alcune tecniche per sviluppare le abilità di dialogo
Roleplay e role-making
Nel roleplay si costruisce un dialogo a partire da coppie di
istruzioni precise e mirate che vengono ordinatamente
proposte almeno a due studenti: “saluta” “rispondi al saluto”
“chiedi come si arriva al cinema”ecc.
Nel role-making la comuicazione è più libera e aperta: dopo aver
attribuito i ruoli agli interlocutori (es venditore e compratore),
e chiarito il contesto della comunicazione, si chiede di
inscenare liberamente un dialogo.
Principali momenti dell’apprendimento linguistico
Livello 0
• Risponde
Comprensione assente o limitata
questo,…)
• Risponde a prove basate sulla corrispondenza tra immagini e
parole fornite dall’insegnante
Livello prefunzionale
• Comprende semplici
Comprensione di messaggi situazionali e
produzione di tipo telegrafico: la competenza
fonologica e le conoscenze lessicali sono ridotte
(sì/no)
• Produce espressioni incomplete attraverso la parola-frase
(“mio”, “mare”…..)
• Produce espressioni incomplete attraverso l’uso di due o più
parole (“Questo mio”. “Andato mare”)
Livello fondamentale
• Produce frasi semplici
Uso di frasi con soggetto, verbo e complementi, ma
con morfologia ancora difettiva o regolarizzata (ad
esempio con i verbi irregolari); competenza
lessicale ristretta a vocaboli legati alle esperienze
quotidiane
• Produce domande chiuse (sì/no)
Livello intermedio
• Comprende enunciati complessi
Uso di strutture subordinate e di costrutti
interrogativi; padronanza delle principali regole
morfologiche; lessico esteso ad ambiti non
strettamente familiari
• Produce frasi indipendenti articolate con più complementi
(Es.:”Il cugino di Mario è andato in vacanza in Francia con mia
sorella”)
• Produce frasi subordinate semplici (relative, dichiarative)
• Produce domande con pronomi e avverbi interrogativi
Livello progredito
• Produce enunciati complessi
Competenza di enunciati comparabili a quelli di un
nativo
a inviti o semplici richieste d’azione (siediti, dammi
consegne (ordini) e domande chiuse
Livello 0 o silent period
Il silent period è il periodo di tempo entro il quale un individuo non produce
verbalmente nella lingua bersaglio.
Ci sono due presupposti importanti da tenere in considerazione :
 Durante questo periodo iniziano a definirsi le abilità di comprensione;
 Il rispetto della fase di silenzio è funzionale ad una maggiore sicurezza e fiducia di
sé e a un minore coinvolgimento del fattore ansia e del filtro affettivo.
E’ necessario quindi:
o Creare una motivazione all’apprendimento della lingua di tipo integrativo;
o Fornire input comprensibili;
o Far comprendere le routines cioè quegli aspetti che scandiscono i tempi e i ritmi
della vita scolastica.
LE FLASHCARDS
CANTARE E…
www.tpr-world.com
www.loescher.it (giochi didattici con l’uso di flashcards)
http://www.adgblog.it/2011/12/12/5050100-e-oltre-canzoni-per-imparare-litaliano/
http://www.italianolinguadue.it/content/flashcards/flashcards_scuola_1.pdf
http://parliamoitaliano.altervista.org
Lavoro di gruppo
• Gruppi misti infanzia, primaria e secondaria
• Nozioni: il cibo – a scelta: consolidamento
dell’uso del presente indicativo,
dell’imperativo o dell’infinito
• Funzioni: una o due a scelta
• Creare una unità di apprendimento per
arricchire il lessico, esprimere i propri gusti,
immaginare situazioni contestuali per il roleplay
Bibliografia
Balboni P. E., Didattica dell’italiano a stranieri, Bonacci, Roma1994
Balboni P. E. Tecniche Didattiche per l’educazione linguistica, Utet, Torino 1998
Cambi F., Intercultura: fondamenti pedagogici, Carocci, Roma 2001
Danesi M., Neurolinguistica e glottodidattica, Liviana, Padova 1988
Demetrio D. – Favaro G., Bambini stranieri a scuola. Accoglienza e didattica interculturale nella scuola
dell’infanzia e nella scuola elementare, La Nuova Italia, Firenze 1997
Favaro G. (a cura di), Imparare l’italiano. Imparare in italiano, Guerini, Milano 1999
Favaro G., Insegnare l’italiano agli alunni stranieri, La Nuova Italia, Firenze 2002
Krashen S., The input hypothesis: Issues and implications, Longman, London 1985
Gardner R. C. – Lambert W. E., Attitude and motivation in second language learning, Rowley (Mass.)-Newbury
House 1972
Vaccarelli A., L’italiano e le lingue altre nella scuola multiculturale. Fattori culturali e psico-socio-pedagogici
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Vaccarelli A., L’apprendimento e l’insegnamento dell’italiano come L2, Corso di perfezionamento in Educazione
Interculturale, Università degli Studi di Roma Tre 2004
Visalberghi A., in collaborazione con R. Maragliano e B. Vertecchi, Pedagogia e scienze dell’educazione,
Mondadori, Milano 1978
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