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Anteprima mondiale: grazie al suo progettista, abbiamo l
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Il nuovo Leader!
Anteprima mondiale: grazie al suo progettista, abbiamo l'opportunità di riferire ai nostri lettori i più succulenti dettagli su
quello che è stato unanimemente definito “il fucile più interessante dello Shot Show 2011”!
di Pierangelo Tendas – foto di Pierangelo Tendas
e di Oleg Volk per la Micor Defense Inc., gentile concessione di Charles St. George
I
l nome di Charles St. George dirà poco
ai più; eppure si tratta di uno dei più
intuitivi e prolifici ingegneri che il settore
armiero moderno abbia in attività. Le radici
del suo lavoro affondano nel decennio 1970,
quando nella sua madrepatria Australia,
all'epoca ancora libera dalle leggi anti-armi
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fucile Leader-50 visto dal lato destro, senza accessori
che oggi l'affliggono, progettò e riuscì a far
produrre da due aziende (Leader Dynamics
Ltd. prima, Australian Automatic Arms
PTY poi) un fucile d'assalto in cal. 5,56 mm
il Leader-50 della Micor
Defense: l'ultima novità
nel campo delle armi
anti-materiali
denominato T2-Mk5, e le corrispettive
versioni carabina corta (T2-Mk6) e semiautomatiche ad uso civile. Il T2-Mk5 era
un mélange interessante di caratteristiche
mutuate dalle migliori armi leggere individuali dell'epoca (M-16, HK-33, AR-18),
la cui produzione era semplificata e resa
meno costosa tramite l'impiego di alcune
componenti d'importazione (barrel blanks
dell'inglese Parker-Hale, caricatori ed altre
parti della CIS di Singapore). Una serie di
circostanze sfortunate, tra cui una strategia
di marketing sbagliata e, si dice, un livello
veramente basso di controlli qualitativi negli stabilimenti di una delle aziende che lo
produssero, condusse il design nel dimenticatoio, pur se un ruolo lo ebbero anche i
test a cui l'esercito australiano lo sottopose
nell'ambito del processo di rimpiazzo dei
vecchi FAL L1A1 con una nuova arma in
calibro 5,56 mm: test che videro la vittoria
dello Steyr AUG, che tra l'altro molti osservatori oggi indicano come già decisa in
partenza. Nel frattempo, St. George aveva
progettato e realizzato altre armi, seppure a
livello sperimentale, con l'azienda Armtech
Ltd., segnatamente due fucili d'assalto bullpup cal. 5,56 mm, il C-30R (camerato per
munizioni sperimentali) e il C-60R (che
impiegava munizioni autopropulse con
bossolo autocombustibile “a quadrante”, un
concetto vagamente simile a quello dei proiettili 4,73x33 mm che la Heckler & Koch
propose per il prototipo G11); anch'essi
concorsero senza fortuna per rimpiazzare i
FAL presso l'esercito australiano, ma la loro
ultima incarnazione, lo Edenpine ART-30,
fu ripresa dalla statunitense Bushmaster
che dal 1994 al 2005 la produsse con la
denominazione di M-17S. In seguito, trasferitosi negli USA, St. George continuò in
sordina il suo lavoro di
progettazione, concependo negli anni anche
progetti arditi quali il Dread, un sistema
cinetico a letalità scalare impiegabile tanto
sul campo di battaglia quanto per la difesa
anti-missilistica di satelliti e aviogetti. L'invenzione per cui tutto il mondo armiero gli
deve riconoscenza è tuttavia ancora legata
al fucile T2-Mk5: si tratta del design dell'otturatore a foggia triangolare, con tre tenoni
di chiusura, sviluppato in fasi diverse tra il
1978 e il 1986 e in seguito divenuto celeberrimo per essere stato adottato pari pari dal
fucile M82-A1 della Barrett Manufacturing,
dal BFG-50 della Serbu e persino dal Benelli
R1, variante per il mercato USA del ben noto Argo. Il design d'otturatore triangolare ha
sempre rappresentato la “firma” di Charles
St. George su tutte le armi leggere da lui progettate. Non è dunque un caso se è presente
anche su quella che è stata definita dalla
stampa specializzata “l'arma più cool dello
Shot Show 2011”, il fucile anti-materiali
Leader-50.
Costruzione high-tech
Già ad un primo esame, il Leader-50 mostra di essere frutto di un lungo processo
d'elaborazione che, partendo dalle pregresse
esperienze di Charles St. George, ha portato
alla creazione di un prodotto al contempo
molto semplice ed altamente sofisticato.
Come questi due fattori possano andare così
a “braccetto” è evidente in particolar modo
esaminando le caratteristiche costruttive.
Il Leader-50 è stato specificamente ideato
per essere costruito in stabilimenti produttivi che siano in possesso delle tecnologie
necessarie alla produzione delle armi di
derivazione AR-15. Via li-
Leader-50 in configurazione da “assalto”, senza ottica
di precisione: notare l'impugnatura
Thumbhole
AnTePrI
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Leader-50 in esposizione al simposio NDIA del giugno 2011; alla sua sinistra, munizione con punta in
alluminio appositamente realizzata dalla PNW ARMS
bera, dunque, all'impiego di forgiati in
alluminio 7075-T6 per la realizzazione del
receiver superiore, e di tecnopolimeri caricati per il semicastello inferiore. A differenza
della maggior parte dei fucili anti-materiali
o da interdizione in calibro .50/12,7x99
mm oggi presenti sul mercato, il Leader-50
non impiega parti realizzate per colatura
o microfusione, né saldature di alcun genere: i due semicastelli sono blocchi unici
macchinati nei rispettivi materiali
Particolare della manetta d'armamento del Leader-50, posizionata sul lato sinistro
(alluminio, polimero). In particolare, la costruzione a sezione trapezoidale dell'upper
receiver in alluminio forgiato e macchinato
richiama pesantemente quella del fucile
semi-automatico tattico Bushmaster M17S bull-pup, i cui antesignani Charles St.
George progettò in Australia. Reminiscente
del medesimo design è
anche il posizionamen-
to dei comandi sul semicastello inferiore:
segnatamente il pulsante a traversino per la
sicura manuale, che interviene sulla catena
di scatto bloccando il grilletto, si trova in
posizione frontale rispetto alla guardia del
grilletto medesimo, in modo che, idealmente, l'operatore possa inserirla o disinserirla
allungando l'indice della mano
forte. Il pulsante
di sgancio del
caricatore si trova invece
Il LeadeR-50
con mire metalliche abbattibili
d ' e m e rg e n z a
(BUIS) alzate e
abbassate
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Tiratore con Leader-50 in posizione prona
sul lato sinistro, in posizione arretrata, direttamente dietro il pozzetto del caricatore.
Il tiratore può dunque estrarre il caricatore
(di foggia proprietaria, della capacità
totale di dieci cartucce calibro 12,7x99
mm/.50-BMG) portando la mano sinistra
sul pozzetto ed attivando il pulsante col
pollice. La manetta d'armamento, non so-
Leader-50 munito d'impugnatura frontale con
bipiede integrato
(GRIP-POD)
lidale all'otturatore, si trova invece sul lato
sinistro, e corre lungo una guida intagliata
nel semicastello superiore. L'operatore
mancino può dunque armare il Leader-50
con la mano debole, e nell'improbabile
caso di un inceppamento
per cameratura
parziale può
fare forza su
di essa impiegandola come
forward assist, per quanto questa pratica,
già sconsigliata dagli esperti nelle armi che
questo genere di congegno prevedono di
fabbrica (serie AR-15 per intenderci), sia
a maggior ragione da evitare in un fucile
di grosso calibro. Il cuore del Leader-50
è costituito tuttavia dalla combinazione
del suo sistema di ripetizione semi-automatica a recupero di gas indiretto e dal
gruppo-otturatore/porta-otturatore triangolare. L'intero sistema di recupero gas
sul Leader-50 è infatti stato progettato per
ridurre al massimo gli ingombri, garantire
la massima affidabilità di funzionamento
e contrastare le energie del rilevamento
e del rinculo, concentrandole in maniera
quanto più possibile lineare; per questo
motivo il pistone, di foggia anulare, è
montato direttamente attorno alla canna.
Un nottolino frontale a tre posizioni che
funge da regolatore dello spillaggio dei
gas per l'impiego di munizioni standard o
per l'uso di munizionamento “caldo” o di
condizioni “avverse”: l'operatore
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Tiratore con Leader-50 imbracciato, per il tiro in
ginocchio
del Leader-50 può dunque impiegare
qualsiasi tipo di munizionamento .50.
BMG/12,7 mm-Nato militare o commerciale, anche di dubbia provenienza.
Il selettore consente anche di chiudere il
sistema di spillaggio dei gas e di impiegare
il Leader-50 come arma a colpo singolo,
tramite ripetizione di tipo straight-pull.
La combinazione tra il peculiare layout del
sistema di presa gas, del basso peso delle
masse in movimento e dell'efficacia dell'importante rompifiamma/freno di bocca in
alluminio macchinato dal pieno con sei
sfoghi laterali solidale alla volata consente
di mantenere il rinculo del Leader-50 entro
livelli paragonabili a quelli di un .30-06
Springfield sparato da un fucile M1 Garand. La canna del Leader-50 è prodotta in
acciaio al cromo-vanadio, mentre la barrel
extension e l'otturatore (comprensivo di
percussore ed estrattore, e con faccia di
foggia triangolare) sono realizzati in acciaio
Maraging. L'otturatore medesimo s'innesta
al porta-otturatore, anch'esso triangolare,
tramite una guida laterale sul lato sinistro di
quest'ultimo, che gl'impone una rotazione
di 45° nel movimento per entrare in chiusu-
Leader-50 imbracciato per il tiro in piedi;
si tratta di uno dei pochi fucili calibro .50
che può essere impiegato proficuamente
da tutte le posizioni di tiro
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ra. Tutto ciò concorre a fare dell'azione del
Leader-50 una delle più solide esistenti nel
settore armiero moderno. Il gruppo-otturatore in posizione di chiusura, inoltre, agisce
anche da Dust Cover, impedendo che fecce,
corpi estranei, fango e polvere o altri aggressivi suscettibili di causare inceppamenti penetrino all'interno dell'arma tramite l'ampia
finestra d'espulsione posizionata sul lato destro. Il Leader-50 non dispone di organi di
mira propri. Sul castello superiore è tuttavia
montata una slitta Mil-Std-1913 Picatinny
che corre per quasi tutta la sua lunghezza,
consentendo dunque l'installazione praticamente di qualsiasi ottica di puntamento
disponibile sul mercato, anche in accoppiata
(es. un telescopio ed un dispositivo NVG
posizionato frontalmente), nonché di mire
metalliche abbattibili d'emergenza. Un'altra
scina Picatinny si trova sulla parte inferiore
dell’upper receiver, nella lunghezza compresa tra il ponticello del grilletto e la sua
estremità anteriore. Essa permette di dotare
il Leader-50 di altri accessori tattici, tra cui
designatori di bersaglio laser per missili, cavalletti stabilizzati e impugnature anteriori
con bipiede integrato di tipo Grip-Pod.
L'acciaio Maraging
Una delle più innovative
caratteristiche del
Leader-50 sta nell'elevata
resistenza della sua
azione, ottenuta tramite
la realizzazione di barrel
extension ed otturatore
in acciaio Maraging.
Raramente utilizzato
nel settore armiero,
seppure diffuso in campo
aeronautico, aerospaziale
ed automobilistico (nonché
nella realizzazione delle
migliori lame per le spade
da scherma), l'acciaio
Maraging è un acciaio
speciale a base di ferro
addizionato con agenti di
rinforzo in proporzione
variabile: cobalto, nickel,
molibdeno, alluminio,
titanio, manganese, silicio,
zolfo, fosforo, bromo e
zirconio; a differenza
della maggior parte
degli acciai, il Maraging
è quasi completamente
completamente privo di
carbonio (presente nella
lega fino ad un massimo
dello 0,01/0,03%), al fine di
mantenere la Martensite
cubica, di soli atomi di ferro,
non tensionata, e quindi
duttile. Il termine Maraging
si riferisce al processo
tramite il quale questa
lega è ottenuta (“Aging”,
cioè invecchiamento o
rinvenimento tramite
cottura a 400-500°C,
della Martensite,
tempra ottenuta tramite
riscaldamento degli
acciai di base, a loro
volta precedentemente
sottoposti a lavorazioni
plastiche, ad 800-900°C
per 4/5 ore circa, seguito
da raffreddamento
rapido a temperature
sotto-zero), che infonde
al prodotto finito elevate
caratteristiche di durezza
e malleabilità, ma anche
di buona tenacità, con
un comportamento
elastico fin quasi al
punto di rottura; l'elevata
resistenza meccanica
dell'acciaio Maraging
(fino a 2500 Mega-Pascal
in trazione) è dovuta alla
precipitazione dei succitati
elementi di lega metallici
sui piani di scorrimento
e sui bordi dei grani. Il
segreto della robustezza
dell'acciaio Maraging sta
proprio nella mancanza
di atomi di carbonio nella
mescola, e dunque dei
punti di fragilità che ad essi
s'accompagnano.
Versatilità d'impiego
Non è stato solo il look futuristico ed aggressivo, peraltro tipico di quasi tutte le armi
lunghe d'impostazione bull-pup, a colpire
gli osservatori in occasione delle due presentazioni del Leader-50 tenutesi nel 2011 (per
la precisione allo Shot Show e all'esposizione NDIA). Le potenzialità della piattaforma
sono palesi, anche non volendo tenere di
conto le dichiarazioni dell'inventore CharLeader-50 con puntatore Leupold montato su
rotaia rialzata, in esposizione allo nDia 2011
les St. George riguardo alle prestazioni dei
prototipi. Un'arma per il tiro anti-materiali
in calibro .50 con canna da 24 pollici (oltre
60 centimetri), quale il Leader-50, è già
intrinsecamente capace di superare di gran
lunga il chilometro in quanto a gittata di
tiro utile. Se a ciò si aggiunge il fatto che, in
occasione dell'esposizione-simposio sulle
armi leggere per la fanteria NDIA (National Defense Industries Association) del
giugno 2011, in congiunzione con la Micor
Defense, l'azienda PNW Arms presentava
una munizione .50-BMG appositamente
ideata per il Leader-50, con palla munita
di punta in alluminio, diviene palese come
l'efficacia della piattaforma sia estesa ben
oltre le 1200-1500 yards. Il tutto, si ricordi,
in un package d'impostazione bull-pup,
lungo circa un metro in tutto (dunque più o
meno quanto un fucile d'assalto M16-A2) e
dal peso a vuoto di circa sette chilogrammi,
ed operante tramite sistema di presa gas
indiretto tramite pistone a corsa corta, la
cui precisione dichiarata si assesterebbe su
meno di 1 MOA ad 800 metri circa; e con
bassissimi livelli di rinculo. Il Leader-50
può dunque essere impiegato da posizioni
di tiro diverse da quella classica (prona), da
postazioni anche confinate, e per usi diversi
da quello del classico tiro di precisione sulle
classiche distanze, per cui comunque è indicatissimo. Il Leader-50 può essere utilizzato
rapidamente da truppe meccanizzate, personale auto-trasportato e operatori di Forze
speciali, anche su distanze medio-brevi, ad
esempio per fermare veicoli mediamente
blindati in avvicinamento rapido (come fermare un'auto in fuga o all'inseguimento di
un convoglio VIP), rendendolo dunque uno
strumento “moltiplicatore di forza” del volume di fuoco normalmente a disposiAnTePrIMA
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Micor Defense Leader-50
cal. 12,7x99 mm
Produttore: Micor Defense, Inc., www.
micordefense.com
Modello: Leader-50
Calibro: 12,7x99 mm (.50-BMG)
Capacità: 10 colpi in caricatore amovibile
prismatico a presentazione singola
ripetizione: semi-automatica, otturatore
rotante, presa di gas indiretta regolabile
tramite pistone a corsa corta anulare
installato attorno alla canna
Lunghezza totale: 99 cm
Canna: 60,96 cm (24 pollici)
Peso: 7,71 kg a vuoto
Ottiche: nessuna di fabbrica; slitta
MIL-STD-1913 Picatinny per ottiche sul
castello superiore
Materiali: alluminio, acciaio Maraging,
acciaio al cromo-vanadio, polimeri
Velocità alla bocca: ca. 910 m/s
zione di un'unità da combattimento.
Sotto questo punto di vista, il Leader-50
non ha concorrenti diretti sul mercato
attualmente, a parte forse il fucile semi-automatico GM-6 Lynx calibro 12,7x108 mm
prodotto dall'ungherese Sero Kft., autentico
“cannone d'assalto individuale” che però è
interamente realizzato in acciaio, dunque
più pesante, ha un'autonomia di munizioni
inferiore (soli cinque colpi) e inoltre funziona tramite lungo rinculo di canna, la quale
rientra all'indietro nell'affusto al momento
dello sparo, accentuando la sensazione del
rinculo quando non si spara dalla posizioil nottolino all'estremità anteriore dell'affusto
superiore agisce sullo spillaggio dei gas, e consente di regolarlo in due diverse posizioni per
l'impiego in condizioni ottimali o avverse, oppure di chiuderlo per disabilitare il sistema di ripetizione semi-automatica ed impiegare l'arma in
modalità a colpo singolo a cameratura manuale
Leader-50 in esposizione presso lo stand della sabre Defence, allo shot show del 2011;
si notano il semicastello superiore in estruso d'alluminio e quello inferiore in polimero
Particolare dell'importante freno di bocca che,
in coordinazione con il
basso peso delle masse in
movimento e con l'azione
del pistone anulare montato direttamente attorno
alla canna, contribuisce a
mantenere il rinculo entro livelli accettabilissimi
ne prona e inficiando la precisione sulle
lunghe distanze. Al contrario, il Leader-50
può prestarsi, se del caso, all'impiego come
“arma d'assalto pesante”, con un decisivo
potenziale d'annichilimento, e non soltanto
deterrente, sul nemico.
Le traversìe
Detto ciò, vale la pena di ricordare
come la “gestazione” del Leader-50 sia
stata tutt'altro che rapida e facile. Trasferitosi dall'Australia agli Stati Uniti,
l'inventore Charles St. George mise
su col figlio Arran una sua piccola
società di ricerca e sviluppo, la Leader
Propulsion Systems LLC., presso la
città di Murfreesboro, nel Tennessee.
Già nel 2002 dichiarava sull'autorevole sito internet securityarms.com
di aver realizzato un progetto per un
fucile bull-pup da interdizione, per il
quale erano in corso le procedure di
brevetto. Sarebbero dovuti passare comunque nove anni prima che il primo
prototipo venisse alla luce, e fino ad
allora Charles St. George avrebbe do-
vuto testimoniare una mancanza (peraltro immeritata) d'interesse nei confronti
del suo sistema Dread. L'arma, denominata LSR-50 Leader, era in esposizione
allo Shot Show presso lo stand della
Sabre Defence Industries, produttrice di
armi basate sulla piattaforma AR-15 note
sul mercato militare, di Polizia e commerciale anche in Italia, che tuttavia alla
fine dello stesso Shot Show 2011 veniva
chiusa d'autorità dal governo federale
USA. Charles St. George, completamente
estraneo ai fatti e ancora in pieno possesso dei diritti di fabbricazione per il suo
fucile, non ha tuttavia impiegato più di
qualche settimana per trovare un'altra
industria interessata. Nel giro di poco
meno di un mese veniva annunciato che
la piattaforma, denominata Leader-50,
sarebbe stata prodotta dalla Micor Industries di Decatur, in Alabama, azienda già
nota per la produzione di componenti e
semi-lavorati per l'assemblaggio di piattaforme AR-15 High-end. In occasione
dello NDIA del giugno successivo è stato
inoltre annunciato che nel 2012 saranno
Micor Defense “LeaDer-50”
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L'otturatore
innestato al
suo portaotturatore di
foggia triangolare
L'autore valuta dimensioni e peso del fucile Leader-50 in occasione dello Shot Show del 2011
presentate versioni del Leader in altri calibri, tra cui il .408-CheyTac e il .338-Lapua
Magnum; ciò non solo per via della popolarità sempre più elevata di tali munizionamenti presso unità militari e di polizia,
Tirando le somme
Se l'azienda produttrice
non commetterà soverchi errori nella fase di
produzione di massa e di
marketing, il Leader-50
promette di costituire
un'importantissima innovazione nel settore delle
armi per il tiro d'interdiOtturatore e portazione, sulla lunga gittata
otturatore divisi; si
ed anti-materiali, imponoti la testa triannendo nuovi standard per
golare dell'otturail futuro a guisa di come il
tore, realizzato in
Bushmaster ACR/MagPul
acciaio Maraging
Masada, lo FN SCAR, il
Beretta ARX-160 e gli
Heckler & Koch G36 ed
Leader-50 in esposizione presso lo stand
XM8-LAR hanno fatto
della Sabre Defence allo Shot Show 2011
per il settore delle armi
individuali di fanteria. Le
potenzialità, del resto, abbiamo visto, le ha. Solo il
tempo potrà dire se davvero il Leader-50, già unanimemente definito “l'arma più cool dello Shot
Show 2011”, si meriterà
anche un'altra definizione
che il web-giornalista David Crane gli ha già dato,
quella di “più importante
sviluppo nel settore dei
fucili in calibro .50 degli ultimi ventinoma perché il Leader-50 è destinato anche
ve anni”. Ringrazio l'amico Charles St.
alla vendita sul mercato civile, e con questa
George per aver messo a disposizione le
mossa si spera di poter “aggredire” quei
informazioni e le fotografie necessarie
mercati ove il possesso di armi in calibro
alla realizzazione di quest'articolo.
.50 non è consentito ai privati cittadini.
CM
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