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Scarica - Franchi

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Scarica - Franchi
Sostanza
nei materiali
Rivediamo dopo quattro anni dalla presentazione
il fucile che ha riproposto il marchio Franchi
all’attenzione della clientela mutando,
con un coraggio che rasentava l’impudenza,
tutta una consolidata filosofia armiera
Con canne da 66 o da 71
Può sparare pallini
di acciaio
Franchi Affinity
calibro 20/76
Testo e foto di Emanuele Tabasso
Norimberga, 13 marzo 2011: in una
conferenza della Fiera IWA Bruno
Beccaria illustra il prossimo futuro di
Franchi. Una lettera F arancione è il
principio di una nuova concezione non
solo dell’arma, ma dell’intero modo di
concepire la caccia con quel genere
di fucile: una rivoluzione tanto ardua
da richiedere, per forza, interesse e
aspettativa tifando sportivamente per
il successo. Il fucile si chiama Affinity ed è in calibro 20. Il basso profilo
lo possono tenere coloro che hanno
sostanza, e la sostanza è quella che
a gioco lungo, serve, funziona, appa-
Linee garbate, corrette e mai leziose, comodo grilletto arcuato, bottone
della sicura nel rebbio posteriore della
guardia e tasto a lamina sull’anteriore:
consente il passaggio fra serbatoio e
camera della cartuccia e indica lo stato
di armamento del cane
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Il Dr. Saverio Patrizi mostra la
stabilità del fucile sparando in
rapidissima successione i tre colpi
ga. Ci soffermiamo a esaminare un
po’ più a fondo il fucile: partiamo dalla
quotazione che è sì interessante, con
qualche soldo in più della media motivato da scelte tecniche e di materiali
fatti per durare e per non creare problemi, così da poter concedere 7 anni
di garanzia. La costruzione descritta
per sommi capi vede il tradizionale
estruso di Ergal fresato per ottenere
il castello chiuso in cui si inseriscono
anteriormente la canna e il tubo serbatoio; nell’ampia feritoia inferiore si
incastra il pacchetto di scatto, compreso nella guardia insieme alla sicura, e occhieggia la cucchiaia elevatrice
delle cartucce; nel fianco destro è praticata la finestra di espulsione mentre
quello sinistro è spianato. Il funzionamento si basa sul sistema inerziale
con portaotturatore di grande massa
e testina a due alette con l’interposizione della tozza molla che funge da
accumulatore di energia: la chiusura avviene direttamente nella culatta
con le migliori garanzie di tenuta. La
molla di recupero è posta attorno al
serbatoio ed è impegnata da un rinvio a U in lamiera tranciata e saldata
all’anello scorrevole, evitando così
flessioni o impuntamenti: il sistema è
chiamato Front Inertia e assicura uno
spostamento avanzato del baricentro
statico e dinamico migliorando la stabilità sotto sparo e quindi facilitando il
mantenimento in mira e il doppiaggio
del colpo. A questo contribuisce anche
l’assenza della molla di recupero nel
calcio e la relativa bielletta di collegamento con l’otturatore: l’angolo tra
forza e resistenza genererebbe un pur
piccolo sollevamento che così non c’è.
La canna dell’esemplare impiegato è
da 66 cm, si può avere anche quella da
71, e gli strozzatori sono già previsti per
l’impiego di pallini di acciaio. Un particolare indica l’attenzione posta nella
progettazione: la canna termina con
un’estensione di culatta maggiorata
rispetto alla norma e il suo posizionamento è basato su piani rettificati: nei
reiterati smontaggi e rimontaggi ciò
garantisce il giusto assestamento e
con esso si conserva la precisione del
fucile. La calciatura è finita a olio con
aspetto semiopaco, un altro elemento
in affinità con la filosofia conduttrice
Linee non conformiste nell’impugnatura e diversa lavorazione antiscivolo
per la zona di presa: tutto si rivela
gradevole e funzionale
del progetto, così come alcuni profili e
i campi corrugati di presa differenti dal
solito eppure così funzionali. Il calciolo TSA in schiuma poliuretanica scorre senza intoppi sul giubbotto e la sua
morbidezza assorbe il rinculo per una
maggior confortevolezza allo sparo. Il
peso di soli 2,5 kg offre così solo positività, senza risvolti negativi di alcun genere pur impiegando cartucce al limite
consentito: a nostro sommesso parere
con cariche fra 24 e 32 g si fa di tutto
con garbo e signorilità. La sicurezza è
concetto esteso: si parte dallo studio
dei piani di sgancio inamovibili anche
sotto un urto per arrivare alla sicurezza
data dal pulsante inserito nella guardia
che blocca stabilmente il complesso e
a quella derivante dall’impossibilità di
scarrellare camerando direttamente
una cartuccia inserita nel serbatoio:
tale percorso funziona solo sotto sparo, diversamente si estrae la cartuccia
incamerata e se ne ricamera un’altra
solo manualmente; si aggira volontariamente tale meccanismo premendo
la lamina posta a fianco della guardia
che funge anche da avviso di cane armato. Il resto è storia di poco fa: nel
corso di questi quattro anni l’Affinity
ha visto nascere il fratello nel calibro
maggiore, il 12/76, e insieme diversi
allestimenti che non stiamo certo ad
elencare proprio per non togliere agli
appassionati il piacere della scoperta
visitando il sito aziendale o consultando
l’armiere di fiducia: un cenno solo alla
novità dell’IWA 2015 rappresentata dal
modello Slug appositamente creato
per i cinghialai.
Il calciolo TSA può apparire un po’ spesso, ma l’uso lo fa subito entrare nelle
grazie del cacciatore, soprattutto se
pensa di sparare i cartuccioni del 20/76
Il carrello otturatore e la testina
sporgente: sul fianco del castello il
pulsante di svincolo del carrello
dalla posizione di apertura
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