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Diapositiva 1 - Fondazione Sviluppo e Competenze
Associazione “DOLCEMENTE” - Matera IN COLLABORAZIONE CON IL CSV BASILICATA E CON L’U. O. DI GERIATRIA L’ASSISTENZA A CHI SOFFRE DI DEMENZA E AL SUO CAREGIVER: UN PROBLEMA SOCIALE EMERGENTE MATERA, DICEMBRE 2005 - MARZO 2006 Epidemiologia e Classificazione delle Demenze Vito Lepore Dipartimento di Scienze Neurologiche e Psichiatriche – Università di Bari Laboratorio di Epidemiologia Assistenziale e Sistemi Informatici – Consorzio Mario Negri Sud – S. Maria Imbaro (CH) “ Vi prego…non burlatevi di me. Io sono un vecchio svanito e molto sciocco. Ottant’anni e oltre, nemmeno un’ora di più o di meno. E, per parlar chiaro, temo di non avere la testa a posto. Mi pare che dovrei conoscere voi e conoscere quest’uomo, eppure sono in dubbio soprattutto perché non so che posto sia questo, e tutta l’abilità che ho non rammenta questi abiti; né so dove ho alloggiato la notte scorsa. Non ridete di me, perché, quant’è vero che sono un uomo, credo che questa signora sia mia figlia Cordelia. ” Re Lear, W. Shakespeare Oltre 100 cause di Demenza. A . Degenerative • Malattia di Alzheimer B. Vascolari I. Neoplasie - Tumori primari del cervello a. glioma lobo frontale b. glioma corpo calloso E. Metaboliche ed endocrine - Metastasi cerebrali Malattie della Tiroide L. Idrocefalo - Carcinomatosi Malattie delle Paratiroidimeningea Ostruttivo Non-ostruttivo •• Multi-infartuale Malattia di Pick Disfunzioni Epatiche Normoteso • Malattia MalattiadidiBinswanger Huntington Malattia di Cushing C. Miste vascolari e degenerative • Vasculiti Atrofia Frontotemporale senza Ipopituitarismo corpi di Pick • Ematoma Subdurale Carenza di Estrogeni K. Malattie da Prioni D. Miscellanea (malattie • Infarto Malattia a corpi di Lewy Strategico Creutzfeldt-Jakob respiratorieUremia ostruttive; sleep • Ipoperfusione Malattia di Parkinson F. Tossiche Porfiria apnea; radiationi; dialisi; •• Postemorragica Malattia di Wilson privazione di Carenza diipossia) B12 (anticolinergici, sonno;Farmaci • causa Paralisi Sopranucleare tranquillanti H. Da psichiatrica Carenza antiistaminici, di Folati Progressiva minori e maggiori, (mania, depressione, schizofrenia Carenza di Tiamina G. Infettive Degenerazione Spinocerebellare antiipertensivi, H. •Infiammatorie Alterazioni di Electroliti cimetidina, tardiva) Sifilide; TBC Demielinizzanti digossina) • Degenerazione Corticobasale Meningite micotica - Sclerosi Multipla Politerapie in range terapeutico • Afasia Progressiva Malattia di Lyme Alcohol - Sarcoidosi J. Traumatiche • Demenza Semantica AIDS dementia complex Metalli pesanti, - Lupus Encefalite erpetica Traumaarsenico, cranico • Atrofia corticale posteriore piombo, mercurio Meningiti batteriche, in - Encefalite Limbica Concussione particolare se trattate male Regione Puglia N. Dimessi x 1.000 ab. (N=14024) 0 0-1 1.1-3.3 3.4-6.1 6.4-8.3 8.8-10.9 RISS-H/MAPS Prevalenza delle demenze (tutte le forme) in Puglia Numero stimato soggetti con demenza in Puglia 45.000 40.000 N° sogg con demenza 35.000 Puglia >=65 anni Prev N° stimato pazienti 30.000 25.000 20.000 1990-91 01/01/1998 4.061.000 4.090.068 449.000 590.565 6,1 6,1 27.389 36.024 15.000 10.000 5.000 0 1990-91 Classi 55-59 60-64 65-69 70-74 75-79 80-84 85-89 90+ 01/01/1998 01/01/2003 Prev 0,5 0,8 1,4 3,3 9,2 20,5 32,0 41,3 Puglia_2003 227342 210985 193032 175707 138148 84178 42601 22878 1094871 N° stimato pazienti 1.137 1.688 2.702 5.798 12.710 17.256 13.632 9.449 64.372 01/01/2003 4.023.957 656.544 6,1 40.049 Ten Warning Signs of AD Memory loss that affects job skills Difficulty performing familiar tasks Problems with language Disorientation to time and place Poor or decreased judgment Problems with abstract thinking Misplacing things Changes in mood or behavior Changes in personality Loss of initiative Guardia medica 118 Lungodegenza riabilitativa Registro USSL Amici INPS Ospedale ASA CDI Uff. invalidi civili Patronati SAD Prefettura RSA CD Casa Alb. …dal labirinto alla …rete… COLF Vicini Religiosi Infermiere privato Operatori extracomunitari Medico di famiglia Parenti Farmaci-sta ADI Poliambulatorio USSL Parroco Paziente complesso e suo nucleo familiare Protesi e Ausili Posta Trasporto assistito UVG Volontariato domiciliare Assistente sociale ospedaliera Cooperative sociali Assistente sociale comunale Giudice tutelare Notaio Catasto Specialisti privati Terapista della riabilitazione CUP Banca Specialisti pubblici Uff. del registro ... i dati clinici... sintomi sindrome malattia Deficit memoria – Memoria Immediata • informazione ricordata per pochi secondi • compromessa precocemente in AD – Memoria a breve termine • informazione ricordata per pochi minuti o ore • compromessa precocemente in AD – Memoria a lungo termine • informazione ricordata per anni • compromessa negli stadi tardivi dell’AD Progressione malattia Disturbi del linguaggio – Eloquio vuoto di contenuti informativi – Anomia – Agnosia – Afasia – Ecolalia Abilità Visuospaziali • Deficits visuospaziali in AD Esempi di come questa figura possa essere copiata da pazienti affetti da Alzheimer ! Povertà del Pensiero Astratto e della Capacità di Giudizio – Deficit nell’uso di concetti e generalizzazioni – Deficit nella capacità di risolvere problemi – Deficit nella capacità di formulare e verificare ipotesi – Deficit nel giudizio/prendere decisioni - Trascuratezza e Deterioramento Fisico – Trascuratezza • deficit visuospaziali possono impedire un adeguato abbigliamento • deficit nella cura di sé • Incontinenza sfinterica – Deterioramento fisico • instabilità, cadute • rigidità • convulsioni e spasmi muscolari in circa il 10% dei pazienti negli stadi tardivi • deterioramento progressivo delle funzioni motorie ! Sintomi comportamentali nella Malattia di Alzheimer • Apatia 72% • Delirio 70% • Aggressione / Agitatione 60% • Ansia 48% • Disturbi Psicomotori e vagabondaggio 46% • Irritabilità/Labilità 42% • Disturbi del ciclo sonno veglia 42% • Depressione Disforia • Disinibitione • Sundowning • Allucinazioni • Ipersessualità • Euforia • Sintomi ossessivi compulsivi 25% 38% 36% 18% 15% 3% 2% 2% Fino ad 88% dei pazienti con Malattia di Alzheimer presentano exhibit un qualche grado di compromissione comportamentale Storia naturale della Malattia di Alzheimer Inizio della malattia Pre-DA Lieve-Moderata 25 Diagnosi Intermedia Grave Sintomi cognitivi Perdita dell’autosufficienza 17 Decadi MMSE Comparsa dei sintomi Disturbi del comportamento 10 Ricovero in strutture sanitarie 5 Morte 0 0 2 4 6 8 Anni Adattata da Gauthier S. ed. Clinical Diagnosis and Management of Alzheimer’s Disease. 1996. 10 “… solo metà dei pazienti con malattie croniche sono identificati, solo metà di questi ricevono un trattamento e solo metà di quelli trattati sono trattati adeguatamente …" (BMJ 1999; 318(7191):0). Editor's choice - Managing chronic disease Nelle patologie di lunga durata né la malattia né le sue conseguenze sono statiche, e cure ed assistenza richiedono frequenti adattamenti. L'approccio alla malattia coinvolge aspetti clinici ma anche biografici, relazionali, abitativi, economici, gestionali. La prognosi è incerta, muta nel tempo e l'obiettivo non è la guarigione ma il mantenimento della maggior autonomia e qualità di vita possibili. In questo contesto il controllo della situazione da parte degli operatori sanitari si riduce, e così il distacco conoscitivo fra professionisti, pazienti, familiari o care-giver. Questi hanno un punto di vista migliore dell'evoluzione della malattia e delle sue esigenze ed una miglior percezione delle ricadute positive o negative dei possibili interventi. Le conoscenze generali dei medici e del personale sanitario e quelle specifiche dei pazienti e familiari appaiono complementari ed entrambi necessarie ad una corretta gestione della malattia. Paziente e familiari non sono mai solo clienti ma produttori attuali o potenziali di servizi. Nel tempo le necessità del singolo malato tendono a sovrapporsi o fondersi a quelle del nucleo familiare o degli stessi addetti ai sistemi di cura. L'approccio alle patologie di lunga durata non può che fondarsi su una accresciuta e consapevole compartecipazione di ruoli e responsabilità fra pazienti, care-giver, operatori e sistemi di tutela della salute (Halman, 2000). Comparsa Durata Malattia acuta Improvvisa Limitata Causa Di solito singola Diagnosi e prognosi Di solito accurata Interventi tecnologici Esito Margini di incertezza Conoscenza Malattia cronica Di solito graduale Lunga, indefinita Di solito multipla e mutevole nel tempo Spesso incerta Guarigione Spesso non decisivi, frequenti effetti indesiderati Non guarigione Di solito ridotti Pervasivi Professionale; inesperienza dei pazienti Pazienti e operatori hanno conoscenze complementari Di solito efficaci Malattia di Alzheimer Tutti i lobi cerebrali sono atrofici ma in maniera differenziata La corteccia entorinale é la più colpita( ) Le aree frontali parietali e temporali sono molto atrofiche . ( ) Di contro le aree motorie e sensitive sono relativamente risparmiate ( ) ) Lateral Mesial Corteccia entorinale) Fattori di Rischio e Malattia di Alzheimer Fattori Demografici Sesso Le donne hanno un rischio maggiore, in particolare ad età avanzata Istruzione ed occupazione il basso grado di istruzione ed occupazione, accompagnati a minore attività cognitiva, aumentano il rischio Fattori di Rischio e Malattia di Alzheimer Fattori Genetici e Familiari Storia Familiare di AD - il rischio aumenta con una staoria familiare - il rischio aumenta con la precoce età di esordio - il rischio aumenta se i parenti di primo grado affetti sono due o più Studio di Gemelli - concordanza solo in 40% di gemelli identici - l’età di esordio di demenza differeisce fino a > 14 anni Apolipoproteina E (apo E) - E2 rara e E4 frequente in AD Malattia di Down e Chr 21 - Famiglie with AD hanno probabilità di figli Down Fattori di Rischio e Malattia di Alzheimer Esposizioni e condizioni associate - aumento di rischio - trauma cranico con perdita di coscienza - età materna avanzata (non confermato) - riduzione di rischio - uso di estrogeni (in corso di verifica) - uso di antiossidanti (Vit. C ed E) - uso di Vit B12 e folati (in corso di verifica) - riduzione di colesterolo con statine (in corso di verifica) - controllo dell’ipertensione arteriosa Malattia di Alzheimer Fattori di rischio • Rischio vascolare: – Colesterolo – Pressione arteriosa sistolica – Livelli di Omocisteina nel siero Compromissione Cognitiva Vascolare Genetica della Malattia di Alzheimer • 5 geni identificati con un possibile ruolo: – – – – – APP – Amyloid precursor protein PS1 – Presenilin 1 PS2 – Presenilin 2 ApoE – Apolipoprotein E THMFR (?) Risk factors in Alzheimer Disease HRT=hormon replacement ther. Tab. 1 Criteri diagnostici della Demenza Tipo Alzheimer secondo la IV versione del manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali dell’American Psychiatric Association (DSM IV, APA 1994) A. Presenza di deficit cognitivi multipli caratterizzati da: 1) compromissione della memoria (deficit delle abilità ad apprendere nuove informazioni o a richiamare informazioni precedentemente apprese) 2) una (o più) delle seguenti alterazioni cognitive a)afasia (alterazione del linguaggio) a)aprassia (compromissione della capacità di eseguire attività motorie nonostante l’integrità della funzione motoria) a)agnosia (incapacità di riconoscere o di identificare oggetti nonostante l’integrità della funzione sensoriale a)disturbo delle funzioni esecutive (cioè, pianificare, organizzare, ordinare in sequenza, astarre). B. Ciascuno dei deficit cognitivi dei Criteri A1 e A2 causa una compromissione significativa del funzionamento sociale o lavorativo, e rappresenta un significativo declino rispetto ad un precedente livello di funzionamento. C. Il decorso è caratterizzato da insorgenza graduale e declino continuo delle facoltà cognitive. D. I deficit cognitivi dei Criteri A1 e A2 non sono dovuti ad alcuno dei seguenti fattori: 1)altre condizioni del sistema nervoso centrale che causano deficit progressivi della memoria e delle facoltà cognitive (p. es., malattia cerebrovascolare, malattia di Parkinson, malattia di Huntington, ematoma subdurale, idrocefalo normoteso, tumore cerebrale) 1)affezioni sistemiche che sono riconosciute come causa di demenza (p. es., ipotiroidismo, deficienza di vitamina B12 o acido folico, deficienza di niacina, ipercalcemia, neurosifilide, infezione HIV) 1) affezioni indotte da sostanze. E. I deficit non si presentano esclusivamente durante il decorso di uno stato confusionale acuto (delirium) F. Il disturbo non risulta meglio giustificato da altra malattia psichiatrica (p. es., Disturbo Depressivo Maggiore, Schizofrenia) Essenziale per la diagnosi di malattia di Alzheimer è il riscontro nel paziente di tutte le condizioni previste (Tab. 1), mentre i soli criteri A e B (Tab. 1), con l’esclusione di uno stato confusionale acuto (Criterio E, Tab. 1), giustificano la presenza di una demenza primitiva o secondaria. Il tipo di insorgenza (entro o dopo i 65 anni) insieme alla presenza dominante di deliri o depressione caratterizza sottotipi di malattia di Alzheimer Tab. 4 Criteri diagnostici per Episodio Depressivo Maggiore secondo la IV versione del manuale diagnostico e statistico delle malattie mentali dell’American Psychiatric Association (DSM IV, APA 1994) Cinque (o più) dei seguenti sintomi sono stati contemporaneamente presenti durante un periodo di 2 settimane e rappresentano un cambiamento rispetto al precedente livello di funzionamento; almeno uno dei sintomi è costituito da: a) umore depresso o b) perdita di interesse o piacere. 1. umore depresso per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno, come riportato dal soggetto o come osservato dagli altri; 2. marcata diminuzione di interesse o piacere per tutte, o quasi tutte, le attività per la maggior parte del giorno, quasi ogni giorno; 3. significativa perdita di peso, senza essere a dieta, o aumento di peso (p. es., un cambiamento superiore al 5% del peso corporeo in un mese, oppure diminuzione o aumento dell’appetito quasi ogni giorno; 4. insonnia o ipersonnia quasi ogni giorno; 5. agitazione o rallentamento psicomotorio quasi ogni giorno; 6. faticabilità o mancanza di energia quasi ogni giorno; 7. sentimenti di autosvalutazione o di colpa eccessivi o inappropriati quasi ogni giorno 8. ridotta capacità di pensare o concentrarsi, o indecisione, quasi ogni giorno; 9. ricorrenti pensieri di morte o suicidio. ...le storie delle/dei pazienti... Signora N. , 80 anni, se non guardavo non glieli avrei dati. Da quando è morto il marito e una figlia, non ci sta più con la testa. Il geriatra dice che è depressione, il neurologo dice che è demenza (io sarei portata verso questa ultima possibilità, se proprio devo), ma è una donna di grande comunicativa e ci facciamo grandi discorsi sul .. coso che ho fatto …la cosa che era assieme al coso .. Perché sa la cosa …. Ma ci capiamo egualmente! “Guarirà la mia testolina?” “Forse ho qualcosa di grave e me lo tengono nascosto”. E’ assistita benissimo, sta prendendo a carico del SSN costoso farmaco anti Alzheimer. Dall’affetto particolare che ho per lei penso proprio che sia Alzheimer. esattamente un anno dopo Nonostante i farmaci la situazione precipita inesorabilmente. Non riesce più ad alzarsi, non ci vede, parla pochissimo, ha molta difficoltà a trovare le parole giuste. E’ assistita da una ragazza dell’est e dai figli. Mi riconosce (sembra siamo solo in due ad avere questo privilegio) ubbidisce ad ordini semplici, risponde a tono (ma non sempre con le parole giuste) alle mie domande. Per me lei “c’è” è solo un po’ difficile mettersi in contatto. La diagnosi è quella, ma che ricchezza ancora in questa mente ridotta dentro un corpo inadeguato. Signor A. , 74, ho pochi dubbi e neanche il geriatra ne ha lo ha scritto nero su bianco. Che tragedia per la famiglia, gli scatti d’ira, le cose strampalate, la convinzione di essere avvelenato dal figlio attraverso il detersivo per i piatti, ecc. Domani andrà in casa di riposo, non è possibile altrimenti. Signora A. , del 20, vive sola, è adeguata-inadeguata, come sempre, perché la sua etichetta lei ce l’ha da moltissimi anni “Paziente psichiatrica”, non so nulla di più preciso. Ma di etichette ne basta una. Signora B. del 21 – ha una sorella con l’Alzheimer e una paura fottuta di averla anche lei! Ogni volta che viene in ambulatorio (abbastanza spesso) per le cure e i controlli soprattutto per il colesterolo! E per l’ipertensione! – parliamo di Alzheimer. Ma non ce l’ha lei l’A., insisto!. Contro la mia volontà è andata al centro Alzheimer a farsi vedere (e mi hanno costretta a fare impegnative e prescrivere esami mirati, mentre mi sentivo “lacerata” e incoerente, costretta a smentire per iscritto quello che affermavo a voce! Meglio per me delegare d’ora in poi …). Ma lei l’Alzheimer ce l’ha solo in testa….. esattamente un anno dopo Quest’anno ha 80 anni, il braccio di ferro continua: lei con la sua paura ed io a giurare che non ha il Morbo di Alzheimer!. A diagnostic assessment algorithm for patients with suspected dementia. The key decision points are first, whether or not the patient has the syndrome of dementia, depression, delirium, a unidomain disorder such as aphasia, or no cognitive impairment. The second is the specific category of dementia. Cartella Clinica Elettronica per la diagnosi e la gestione dei trattamenti delle Demenze P. Livrea, B. Tartaglione, D. Mezzapesa, M.F. DeCaro, F. Federico, V. Lepore. XXXIV Congresso della Società Italiana di Neurologia. Roma, 11-15 ottobre 2003 http://easi.negrisud.it/demenza/ Descrizione della cartella Diagnosi 2002 - 2004. n.529 Demenza - Non Demenza 15% 1% 5% 10% 62% 7% MCI Delirium Depressione Altro (D.generalizzato d'ansia; amnesia globale transitoria; altri disturbi psichiatrici; etc.) Protocollo diagnostico non completato DEMENZA ...Last scene of all, That ends this strange eventful history, Is second childshness and mere oblivion, Sans teeth, sans eyes, sans taste, sans everything La scena finale, che chiude questa strana movimentata storia, è una seconda infanzia e il mero oblio, senza i denti, senza gli occhi, senza il gusto, senza nulla. (W. Shakespeare)