La cognata di Peter su Facebook: “Non siamo arrabbiati
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La cognata di Peter su Facebook: “Non siamo arrabbiati
IL CAFFÈ 9 ottobre 2011 9 Sonja Ciao campione, ovunque tu vada cerca di lasciare un bel ricordo di te. i MESSAGGI sul web Luca Addio grande campione. Un altro pezzo di storia che se na va. Siamo vicini ai parenti e agli amici. Grazie per ciò che sei stato. Mara Provo rabbia e sconforto, perché nessuno di noi ha saputo cogliere quei segnali che forse avrebbero potuto aiutarti. Dario Ciao Peter, lasci un grande vuoto sia sul ghiaccio che fuori. Riposa in pace. Antonio Caro Peter, ci mancherai tantissimo. Sono molto orgoglioso di averti conosciuto. Grande sportivo, soprattutto grandissimo uomo. La tragedia La morte di Jaks Simona A pieni polmoni canto il nostro inno. Per te, Peter Jaks, per non dimenticarti mai! Riposa in pace. L’ AVVISTAMENTO La stazione di Potenza dove Peter Jacks è stato visto per l’ultima volta dai carabinieri La cognata di Peter su Facebook: “Non siamo arrabbiati con te” L’ultimo misterioso messaggio della famiglia Jaks prima del suicidio Le storie Due svizzeri travolti sugli stessi binari Una morte atroce. Che non può non far ricordare un altro suicidio. Di un altro svizzero. Che si è lasciato travolgere anche lui da un treno, sulla stessa linea ferroviaria in Puglia. Il suicidio di Matthias Schepp, il padre delle due gemelline, Alessia e Livia, scomparse nel nulla il 30 gennaio scorso. Forse soltanto una tragica coincidenza. O forse, chissà, la fatale forza del richiamo della morte. evi sap e r e che non siamo infuriati o arrabbiati”. C’è questo misterioso messaggio sulla pagina di Facebook dell’ex giocatore di hockey, suicidatosi in Italia, travolto da un treno sulla linea Bari-Foggia. Un ultimo disperato tentativo della cognata Nicole White-Jaks di mettersi in contatto con Peter, che all’improvvviso era scomparso nel nulla. Il messaggio risale a mercoledì, verso le quattro del pomeriggio, ed esprime tutta l’angoscia di una famiglia in attesa di sue notizie. Ma tra le righe si potrebbe, forse, leggere qualcosa di più. Qualcosa che spinge la cognata a far sapere a Jaks che la famiglia non è “furiosa o arrabbiata”e che gli dà “D “coraggio e forza”. Per cosa? Viene da domandarsi. Gli dice che è arrivata anche sua madre, che tutti i suoi cari aspettano sue notizie. Il suicidio di Peter Jaks resta un mistero che si infittisce sempre più e che dalla sua bacheca su Facebook solleva altri interrogativi. Cosa passava nella testa di Peter in quei pochi giorni che lo separavano da una morte tanto atroce? Un messaggio che trasuda preoccupazione : “Carissimo Peter, mio unico cognato, ho esitato a scrivere qualcosa sulla tua pagina, ma se c’è una piccola possibilità che tu possa leggere questo messaggio allora vale la pena di provare. Hai bisogno di sapere che non siamo furiosi né arrabbiati. Siamo spaventati, tristi e confusi. Ti prego di renderti conto di quanto sei amato da così tante persone e di pensare alle tue figlie, Kati, Bibi, Vitti, a tuo fratello Pauli ‘ Nicole WhiteJaks Carissimo Peter, ho esitato a scrivere qualcosa sulla tua pagina,ma se c’è una piccola possibilità che tu possa leggere questo messaggio, allora vale la pena di provare. Hai bisogno di sapere che non siamo furiosi né arrabbiati. Siamo spaventati, tristi e confusi. Ti prego, renditi conto di quanto sei amato e di pensare alle tue figlie. !" ('+!-!% %'$"!'! ) " +%()' #!$!#% $%))! % " $%)) )' ()% %#$! *') #((!# ! (%!%'$% #( ")!# ) ! '!$)'% "*"!% !&%$!!"!). &%()! "!#!)) ! '!('+!#% !" !'!))% ! #%! ''%'! ! ()#& Foto Tony Vece e a tua madre Eva. Tua madre è appena arrivata qui oggi. La famiglia è quasi completa. Ti aspettiamo a braccia aperte, contando i secondi per vedere il tuo sorriso e sentire di nuovo la tua risata. Per favore torna Da un appello su un social network si scopre qualcosa in più sul tragico caso dell’ex stella dell’hockey a casa, ti prego, per favore torna a casa. Nella speranza e nelle mie preghiere, ti mando coraggio e forza. Con affetto, tua cognata Nicole”. Le ultime notizie che la famiglia ha avuto di Peter risalgono a domenica mattina alle 5.30, dopo più niente. Solo l’angoscia dell’attesa. Soltanto la speranza di vederlo tornare. Lunedì i familiari decidono di informare la polizia della sua scomparsa. Si sapeva che doveva raggiungere sua madre nella Repubblica Ceca, ma non è mai partito per quel Paese. La sua macchina è rimasta a Bellinzona, così come il cellulare. Di lui non c’è traccia. L’unica pista sembra portare verso l’Italia. Jacks è stato visto su un treno. Nella notte di lunedì, verso le due, l’ex stella dell’hockey svizzero viene fermato dai carabinieri a centinaia di chilometri di distanza da casa, a Potenza. È confuso, non ha documenti con sè, solo un po’ di soldi. I carabinieri disgraziatamente lo lasciano andare. Giovedì sera, la notizia che il corpo trovato sui binari di quella linea maledetta Bari-Foggia è quello di Peter Jacks. c.c.