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Peter Facinelli, il vampiro…trentino

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Peter Facinelli, il vampiro…trentino
Peter Facinelli, il vampiro…trentino
Tra i protagonisti di “Twilight” l’attore di origine nonesa Peter Facinelli
T
ra i vampiri di
"Twilight", il film
cult che sta sbancando i botteghini, c'è pure un trentino doc. Si chiama Peter Facinelli, ed è il
medico-vampiro Carlisle
Cullen, papà del giovane
protagonista Edward. Peter è originario della valle
di Non.
Il romanzo pubblicato nel
2005 ambientato nella piovosa Forks, cittadina nello
stato di Washington, è
una storia d'amore tra due
ventenni Bella ed Edward,
condita con tutto l'armamentario di volti pallidi,
occhi rossi e boschi nebbiosi che si convengono ad
una storia di vampiri.
Ma Edward Cullen che
appartiene ad una famiglia di vampiri rifugiati in
quell'angolo remoto degli
States, rinuncia a trasformare Bella in un suo simile, nonostante lei lo richieda per essergli accanto...
in eterno. Accanto agli interpreti principali, Robert
Pattinson (Edward) e a
Kristen Stewart (Bella), c'è
l'attore Peter Facinelli (nel
ruolo di Carlisle, medico
capostipite della famiglia
di vampiri che adotta i ragazzi Cullen per salvarli,
imponendosi di nutrirsi
solo di sangue animale) che è italo-americano,
anzi, trentino-americano.
Sposato con Jennie Garth, la biondina di "Beverly
Hills", Facinelli si dice un
grande cultore della polenta ed è pronto a tornare "a
casa" per una lunga vacanza con tutta la famiglia. In
La famiglia di Peter Facinelli, Luca Bella con la chitarra, Lola Ray,
Fiona Eve e la moglie Jenny Garth. In alto, la locandina del film.
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un'intervista, rilasciata ad
una famosa rivista americana, parlando dei genitori, Peter Facinelli dice che
hanno ancora la casa dove
il padre è nato e che, avendo ottenuto la cittadinanza italiana, sta pensando
di tornare più spesso nella
terra d'origine. «L'ultima
volta che sono stato in Val
di Non - aggiunge Peter è stato per la festa dei coscritti, a 18 anni.
Ora voglio imparare l'italiano meglio, perché quel
poco che conosco è quello
che parlavo con mia nonna, ma era il dialetto della
Val di Non».
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