Slides Dott. Paolo Neri - Il Piano della legalità e trasparenza
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Slides Dott. Paolo Neri - Il Piano della legalità e trasparenza
IL PIANO DELLA LEGALITA’ E DELLA TRASPARENZA “Lavori in corso: un’occasione per migliorarsi” A cura di Paolo Neri Segretario generale del Comune di Ravenna 1 Ptcp uno strumento strumento organizzativo Il Piano anticorruzione è connotato da una forte valenza organizzativa stabilita dall’art 1 della legge n.190/2012 e più volte riaffermata dai commentatori e dall’ANAC ; corrisponde ad un programma triennale di organizzazione, che deve possedere alcuni requisiti essenziali, fra i quali: (a) specificità; (b) effettività; (c) coerenza interna ed esterna; 2 Determinazione n.12 aggiornamento del PNA “Le misure di prevenzione hanno un contenuto organizzativo. Con esse vengono adottati interventi che toccano l’amministrazione nel suo complesso (si pensi alla riorganizzazione dei controlli interni), ovvero singoli settori (la riorganizzazione di un intero settore di uffici, con ridistribuzione delle competenze), ovvero singoli processi/procedimenti tesi a ridurre le condizioni operative che favoriscono la corruzione ( in senso ampio come vedremo). 3 Determinazione n.12 di aggiornamento del PNA Sono misure che riguardano tanto l’imparzialità oggettiva (volte ad assicurare le condizioni organizzative che consentono scelte imparziali) quanto l’imparzialità soggettiva del funzionario (per ridurre i casi di ascolto privilegiato di interessi particolari in conflitto con l’interesse generale). Se non si cura l’imparzialità fin dall’organizzazione, l’attività amministrativa o comunque lo svolgimento di attività di pubblico interesse, pur legittimi dal punto di vista formale, possono essere il frutto di una pressione corruttiva” 4 Il modello La prevenzione delle corruzione si basa su modello di regolazione che prevede attività di pianificazione e controllo, attraverso una programmazione “a cascata” che interessa tutti i livelli di governo e poggia su cinque strumenti: trasparenza, formazione, codici di comportamento, tracciamento dei processi e analisi del rischio – (già in gran parte presenti, tranne l’ultimo , nell’ambito delle amministrazioni pubbliche italiane). 5 Gli strumenti Al centro di questo modello di programmazione è posto il PNA (PIANO NAZIONALE ANTICORRUZIONE) sulla cui base deve essere adottato il PTPC (PIANO TRIENNALE DI PREVENZIONE DELLA CORRUZIONE) 6 Gli strumenti Tali strumenti di programmazione assumono una rilevanza fondamentale nel sistema delineato dal legislatore: il primo assicura il coordinamento delle strategie nazionali e internazionali di prevenzione della corruzione nella pubblica amministrazione fissando regole indirizzi e contenuti minimi per le azioni locali ( con forme di soft law); 7 Gli strumenti il secondo individua, sulla base del primo, i rischi specifici di corruzione nell’ambito della singola amministrazione e gli interventi (misure) ritenuti necessari per prevenirli (si rendono altresi necessarie adeguate forme di coordinamento/ integrazione con gli altri documenti previsti dalla legge, primi fra tutti il Programma triennale per la trasparenza e il Codice di comportamento) 8 Determinazione n.12/2015 aggiornamento PNA Con l’aggiornamento del P.N.A. si indica alle amministrazioni di contrastare la corruzione attraverso 5 fasi operative che dovranno essere opportunamente esplicitate dai piani triennali anticorruzione. l'individuazione dei processi e procedimenti amministrativi rilevanti, ai fini del rischio; l'elencazione di possibili eventi rischiosi; la previsione di anomalie significative da una gestione corretta e virtuosa; gli indicatori della sussistenza di rischi concreti, l'indicazione di misure concrete di prevenzione. Tutto deve esitare nella verifica dell'efficacia della gestione del rischio: per ciò stesso occorre legare con cordone ombelicale la pianificazione anticorruzione con quella 9 gestionale(piano della performance) Determinazione n.12/2015 Si tratta pertanto di indicazioni per un vero e proprio modello di stampo organizzativo…. 10 La struttura del Piano La stessa ANAC ci invita a superare, nella logica del Piano, la cultura dell’adempimento, profondendo uno sforzo effettivo di analisi dei rischi reali legati alla amministrazione di riferimento (effettività e specificità) Da queste premesse deriva l’esigenza di considerare anche la coerenza della macchina amministrativa, cogliendo l’occasione fornita dalla legge 190/2012 dell’adozione di un “Piano di prevenzione della corruzione”. 11 Principali aspetti di sintesi la criticità/anomalia della “copiatura” non pensata dei modelli è più volte riaffermata anche all’interno della gia’ citata determinazione n.12 del novembre 2015 con la quale l’ANAC aggiorna il P.N.A e compie una importante opera riassuntiva/ elencativa sulle principali carenze dei PTCP adottati dagli enti (vedasi anche i richiami effettuati dalla determinazione n.8/2015 in tema di enti partecipati dalla amministrazioni pubbliche) 12 Indicazioni ANAC “I fattori di successo per migliorare le strategie di prevenzione della corruzione, evitando che queste si trasformino in un mero adempimento, sembrano essere la differenziazione e la semplificazione dei contenuti del PNA, a seconda delle diverse tipologie e dimensioni delle amministrazioni, nonché l’investimento nella formazione e l’accompagnamento delle amministrazioni e degli enti nella predisposizione del PTPC. “ 13 Cause di criticità riscontrate dall’ANAC Si è riscontrato infatti “Un diffuso atteggiamento di mero adempimento nella predisposizione dei PTPC limitato ad evitare le responsabilità che la legge fa ricadere sul RPC (e oggi, dopo l’introduzione della sanzione di cui all’art. 19, co. 5, del d.l. 90/2014, anche sugli organi di indirizzo) in caso di mancata adozione del PTPC” 14 Art 1 Comma 12. legge 190/2013 RICORDIAMO “in caso di commissione, all'interno dell'amministrazione, di un reato di corruzione accertato con sentenza passata in giudicato, il responsabile individuato ai sensi del comma 7 del presente articolo risponde ai sensi dell'articolo 21 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modificazioni, nonche' sul piano disciplinare, oltre che per il danno erariale e all'immagine della pubblica amministrazione” 15 Art 1 Comma 12. legge 190/2013 salvo che provi tutte le seguenti circostanze: a) di avere predisposto, prima della commissione del fatto, il piano di cui al comma 5 e di aver osservato le prescrizioni di cui ai commi 9 e 10 (verifica attuazione ed idoneità del Piano) del presente articolo; b) di aver vigilato sul funzionamento e sull'osservanza del piano 16 Art 1 Comma 12. legge 190/2013 Cosi letta la norma fa pensare immediatamente ad una sorta di responsabilità di tipo oggettivo nella quale è prevista l’inversione dell’onere della prova..per questo sarà importante essere in grado di dimostrare di avere eseguito quanto dovuto, dal punto di vista sostanziale e formale. 17 Esimenti del responsabile anticorruzione Il responsabile della corruzione non risponde laddove dimostri di avere efficacemente predisposto monitorato e modificato il piano di sua spettanza. 18 Idoneità del piano Questione complessa sarà valutare la idoneità del piano.. Per esso diventa consigliabile evitare di fare una semplice replicazione burocratica..evitiamo di rimettere alla discrezionalita giudiziale la valutazione della sua idoneità..occorre essere concreti prendendo spunto dalla giurisprudenza della 231 che stigmatizza l’astrattezza o il mero formalismo dei piani. 19 Idoneità del piano Occorre uscire dalla “tendenza degli italiani a usare espressioni astratte e generiche”(1)…quando si redigono protocolli( es con le Società partecipate) o strumenti che mirino ad perseguire forme di legalità connesse a misure anticorruzione occorrono: precisione di obiettivi di compiti responsabilità. 20 Principio del miglioramento continuo del Ptcp Il momento dell’aggiornamento del Piano diventa quindi occasione di ripensare alle falle della specifica struttura organizzativa : la funzione preventiva dei malfunzionamenti della P.A. legata alla anticorruzione diventa occasione di miglioramento. significativo del resto il collegamento al Piano della performance.. ricordiamo la rinnovata accezione della legalità in chiave di efficienza efficacia ed economicità dell’azione amministrativa. 21 Coerente con la mission della legge anticorruzione Si conferma la definizione del fenomeno anticorruttivo contenuta nel PNA, non solo più ampia dello specifico reato di corruzione e del complesso dei reati contro la pubblica amministrazione, ma coincidente con la “maladministration”, intesa come assunzione di decisioni devianti dalla cura dell’interesse generale a causa del condizionamento improprio da parte di interessi particolari. Occorre, cioè, avere riguardo ad atti e comportamenti che, anche se non consistenti in specifici reati, contrastano con la necessaria cura dell’interesse pubblico e pregiudicano l’affidamento dei cittadini nell’imparzialità delle amministrazioni e dei soggetti che svolgono attività di pubblico interesse (obiettivo di miglioramento dell’accountability pubblica) 22 Differenze sistema leggi 231/2001 e 190/2012 situazioni quindi nelle quali interessi privati condizionino impropriamente l’azione delle amministrazioni o degli enti, anche nel caso in cui rimanga a livello di tentativo. 23 Sinergia dei controlli in chiave organizzativa Diventa necessario stabilire sinergia e coordinamento fra il rinnovato sistema dei controlli interni dell’ente ( in primis il controllo successivo degli atti previsto dal D.L.n.174/2012) ed il Piano anticorruzione, in chiave sempre più di miglioramento dell’azione amministrativa: espletare correttamente le fasi di un incarico (prima di tutto deve essere utile ai fini di ridurre la spesa pubblica) saperlo distinguere da un affidamento di servizio; 24 Misure per il controllo o per l’organizzazione? elaborare ed attuare indirizzi applicativi sul corretto espletamento delle gare con il metodo delle offerte economicamente piu vantaggiose; operare un corretto controllo delle varianti delle opere pubbliche(con una valenza di legalità e di economicita’) regolare la procedure di affidamento mediante procedure negoziate prevedendo una necessaria fase di trasparenza preventiva anche al fine di evitare ricorsi e risarcimenti e aggiudicazioni non convenienti; 25 Misure per il controllo o per l’organizzazione adottare forme di controlli esterni sulle imprese condotti con metodi programmati e sistematici; attuare forme di revisione delle competenze nei procedimenti attraverso la segmentazioni delle fasi delle procedure ( misura alternativa alla rotazione fisica dei diendenti a forte impatto organizzativo) Si tratta solo di misure di controllo od anche organizzative? (Sono queste alcune delle principali misure adottate dal Comune in esito alle previsioni del PTCP ed agli altri (coordinati) sistemi di controllo interni) 26 Esempio di cordinamento fra ptcp e altri controlli interni Misura di contrasto del rischio Previsione di un assogettamento a controllo successivo Adozione di interventi per migliorare l’organizzazione (direttive/ circolari /semplificazione regolamentare) Riformulazione del rischio anticorruttivo e riformulazione di una misura più efficace 27 L'indice di percezione della corruzione L'indice di percezione della corruzione (in inglese Corruption Perception Index (CPI)) è un indicatore pubblicato annualmente a partire dal 1995 da Transparency International ordinando i paesi del mondo sulla base del "livello secondo il quale l'esistenza della corruzione è percepita. L'organizzazione definisce la Corruzione come "l'abuso di pubblici uffici per il guadagno privato". Grazie all'utilizzo di strumenti statistici molto sofisticati, il CPI è una stima di grande rilievo per le scienze economiche e sociali. 28 il rapporto della commissione governativa “Il diffondersi delle pratiche corruttive mina la fiducia dei mercati e delle imprese, scoraggia gli investimenti dall’estero, determina quindi, tra i suoi molteplici effetti, una perdita di competitività del Paese…” (È stato calcolato che ogni punto di discesa nella classifica di percezione della corruzione, come redatta da Transparency International, provoca la perdita del sedici per cento degli investimenti dall’estero) 29 L’elaborazione delle misure Quindi l’azione anticorruzione espleta effetti diretti sulla ripresa economica del paese. Anche chi controlla può ben concorrere alla formazione delle regole anticipando con azioni positive le anomalie di funzionamento sistema uscendo da ruoli meramente passivi (vedasi determinazione n. 8 /ANAC rispetto al ruolo di partecipazione attiva dell’Organismo di vigilanza per la formulazione del modelloanticorruzione delle società partecipate) 30 Rischio sovrapposizione forme e competenze nei controlli Oggi siamo di fronte ad un ritorno di centralismo nei controlli…l’ANAC assume un rinnovato ruolo di regolazione ed impulso; diventa soggetto /fonte di soft law´(strumenti giuridici non vincolanti con funzione suppletiva o interpretativa, alternativa o sostitutiva per arginare eventuali vizi di applicazione delle norme )… ..si assiste ad un rischio di sovrapposizione di forme di controllo interno ed esterno. Nella legge delega di recepimento direttiva appalti e concessioni gli schemi di bando e contratti tipo, le direttive/pareri dell’Anac potranno avere carattere vincolante( ancorchè riccorribili con le forme della giustizia amministrativa) 31 La legalità oggi Da tempo non si crede più ( almeno incondizionatamente) all’ efficacia di un sistema sanzionatorio interamente delegato a organi interni agli enti ( vedasi in proposito art 19 COMMA 7 dl N.90/2014“Il presidente dell'Autorita' nazionale anticorruzione segnala all'autorita' amministrativa di cui all'art. 47, comma 3, del decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33, le violazioni in materia di comunicazione delle informazioni e dei dati e di obblighi di pubblicazione previste nel citato art. 47, ai fini dell'esercizio del potere sanzionatorio di cui al medesimo articolo” ed il conseguente regolamento approvato da ANAC in materia di esercizio del potere sanzionatorio ai sensi dell’art 47 del Dlgs n.33/2013 ) 32 Superare una legislazione di troppo dettaglio Del resto tutto si innesta all’interno del concetto di superare una legislazione troppo di dettaglio mediante l’utilizzo di provvedimenti flessibili e più tempestivi 33 Nozione di legalità Occorre quindi stimolare la crescita di valori di riferimento e l’assunzione di comportamenti etici, in grado di guidare ogni comportamento anche se non sempre esigibile per legge (approccio etico) anziché rincorrere una disciplina di dettaglio che ne rende difficile l’applicazione e il relativo controllo 34 Legalità e integrità La soluzione ottimale è rappresentata dunque da un quadro giuridico essenziale, al quale si deve aggiungere una diffusa cultura etica «o dell’integrità» da promuovere anche con appositi interventi formativi e tramite inserimento, ogni anno, nel «piano della performance» a cui aggiungere un rinnovato quadro delle responsabilità. 35 Legalità e integrità Ci rendiamo conto però che la battaglia sarà lunga e difficile in quanto siamo abituati ad un legislatore che regolamenta tutte le varie discipline e per quanto ci riguarda a cercare sempre norme che orientino la nostra azione amministrativa. 36 Formazione la formazione assume un ruolo nodale la ripetitività con cui viene citata dalle norme e dall’ANAC la fa assurgere a requisito di importanza immediatamente successiva alla trasparenza. Anche in ciò si rinvengono i principi informatori della lotta alla corruzione che presuppone una inversione di cultura, la creazione di una società sensibile ed informata, una complessiva crescita culturale( la corruzione non riguarda solo altri..i riflessi sono generali su una collettività) 37 La legalità oggi Sempre di più NON saremo solo noi a controllare e dovremo essere efficaci e reggere di fronte alle cosidette eccezioni di inidoneità del Piano o delle azioni previste… (vedasi la responsabilità di R.p.C.) 38 La revisione del Piano L’appuntamento annuale con la revisione del Piano anticorruzione diventa un Occasione per fermarsi a pensare..sono momenti utili all’interno delle rincorse quotidiane al contingente. 39 conclusione “a cosa servono buone leggi se non siamo in presenza di costumi sani ?” (ODI) Orazio 40 ARRIVEDERCI AL PROSSIMO ANNO! 41